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UNIVERSIT DEGLI STUDI DI FIUME/RIJEKA

FACOLT DI LETTERE E FILOSOFIA


CORSO DI LINGUA E LETTERATURA ITALIANA

La Divina Commedia
Inferno, Canto XIII
VII cerchio, violenti contro se stessi (suicidi), Pier delle Vigne

Filologia e critica dantesca


Relatore: dr. Sc. Franco Tomasi
Studente: Emilija Funtek
Anno accademico: 2014/2015
Fiume/Rijeka, 20 maggio 2015

Indice:
1. Introduzionep. 3
1.1. LInferno..p. 3
1.2. Topografia morale dellInfernop. 4
2. Canto XIII, VII cerchio, violenti contro se stessi (suicidi), Pier delle Vigne.p. 6
3. Bibliografia.p. 8

1. Introduzione
Ci sono differenti ipotesi sulla datazione della Commedia. La formazione dellInferno,
secondo la cronologia tradizionale, deriverebbe dagli anni 1304-08, e quella del Purgatorio
dal 1308-12. Lautore avrebbe poi riesaminato le due opere (1313-15) che furono pubblicate
attraverso la distribuzione di copie manoscritte complete di ogni cantica; prima lInferno nel
1314, poi il Purgatorio nel 1315. Quanto riguarda il Paradiso, la cronologia accade nel 121620. Il filologo e critico letterario italiano Giorgio Padoan sostiene che Dante pensava di
comporre un poema paradisiaco in onore di Beatrice beata.1
ormai accettato da tutti che il titolo originale del poema, quello con il quale Dante si mette
in relazione allopera, Commedia o Comedia. Lepiteto divina lha indebitamente
accompagnato per tanti secoli. Era utilizzato per la prima volta nella biografia dantesca del
Boccaccio a evidenziare la sublimit dellopera, ma no come parte del titolo della stessa. Il
titolo Divina Commedia appare invece per la prima volta nel frontespizio dalledizione
preparata da Ludovico Dolce per lo stampatore Gabriele Giolito di Venezia nel 1555.2
La Divina Commedia composta di cento canti suddivisi in tre cantiche o canzoni: Inferno,
Purgatorio e Paradiso. Ciascuna presenta trentatr unit metriche testuali chiamate canti. In
realt, ci sono trentaquattro canti nellInferno, poich il I canto svolge la funzione
dintroduzione allintero poema. I versi sono endecasillabi organizzati in unit strofiche di tre
terzine. Il numero 3 (e i suoi multipli) ha un valore simbolico; 3 cantiche, terzina, 33 canti,
33 sillabe il numero degli anni di Cristo.
Nel poema domina la concezione geocentrica o tolemaica secondo cui la terra una
sfera immobile al centro dellUniverso (il Sole ruota intorno); divisa in emisfero delle terreal nord ed emisfero delle acque al sud. I due emisferi sono collegati dalle colonne dErcole.
Allintorno alla terra ruotano nove cieli, il X (Empireo) invece immobile, appagato della
presenza di Dio.
1.1. LInferno un approccio lento ai luoghi della dannazione previsto dalla prima
delle tre cantiche. Il canto introduttivo che, simboleggiando allegoricamente lo stato di
confusione di Dante personaggio nella selva del peccato e di fronte alle tre fiere, fino
1 Filologia e critica letteraria, ed. Mulino, Bologna, 2008, pg. 49-50
2 Dante, Commedia, Inferno, Garzanti Editore s.p.a., Milano, 2006
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allincontro salvifico con Virgilio, considerato come una condizione necessaria allintero
poema, tanto da rendere ammissibile il numero di trentaquattro canti che distingue lInferno
dal Purgatorio e dal Paradiso. La struttura dellInferno ben strutturata e la pi complessa tra
quelle dei tre regni delloltretomba: la prova evidente la suddivisione interna degli ultimi
cerchi (il settimo, in tre gironi; lottavo in dieci bolge; il nono, in quattro zone). Lucifero il
punto di riferimento dellimmenso imbuto che termina al centro della terra, che non solo ne
occupa il fondo, ma ne stato anche la causa materiale. La topografia infernale corrisponde a
un ordine morale; si prosegue dal peccato meno grave al pi grave. Dante personaggio
attraversa una serie di stati danimo diversi nei suoi rapporti con i dannati: disprezzo, ironia,
piet, attesa, stupore. Virgilio ha funzione di maestro e di guida, e gli aiuta a equilibrare le sue
reazioni e i guidare i suoi comportamenti. LInferno considerato il regno dello stile basso,
comico nella concezione plurilinguistica e pluristilistica della Commedia. Comunque, lo
stile dellInferno , come quello di tutto il poema, misto cio, composto di elementi
eterogenei.3
1.2. Topografia morale dellInferno
Antinferno: ignavi non hanno voglia di fare, non simpegnano
Limbo (I cerchio): i bimbi non battezzati e i grandi dellantichit vissuti prima di
Cristo
II cerchio: lussuriosi (Paolo e Francesca)
III cerchio: golosi
IV cerchio: avari e prodighi
V cerchio: iracondi e accidiosi
VI cerchio: gli eretici
VII cerchio: I girone: violenti contro il prossimo
II girone: violenti contro se stessi e scialacquatori
III girone: violenti contro Dio
3 La Divina Commedia, a cura di S. Blazina, E. Pasquini, A. Quaglio, Garzanti, Milano, 2011, pg. 1011
4

VIII cerchio: I bolgia: ruffiani e seduttori


II bolgia: adulatori
III bolgia: simoniaci
IV bolgia: indovini
V bolgia: barattieri
VI bolgia: ipocriti
VII bolgia: ladri
VIII bolgia: consiglieri fraudolenti
IX bolgia: seminatori di discordie
X bolgia: falsari
IX cerchio: I zona: traditori dei parenti
II zona: traditori della patria
III zona: traditori degli ospiti
IV zona: traditori dei benefattori
Sono imprigionati nel ghiaccio del fiume Cocito, al centro di quale si trova Lucifero,
che nelle tre bocche maciulla Bruto, Cassio (traditori di Cesare) e Giuda (traditore di Cristo).4

4 http://divinacommedia.weebly.com/introduzione-inferno.html
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2. Canto XIII, VII cerchio, violenti contro se stessi (suicidi), Pier delle Vigne
Nel tredicesimo canto dellInferno, Dante e Virgilio si scontrano con uno specifico
tipo di violenza punita dalla legge di Dio il suicidio. Nel settimo cerchio e secondo girone
dellinferno incontrano i suicidi e gli scialacquatori. Mentre i sucidi sono stati tramutati in
sterpi, gli scialacquatori sono stati rincorsi e strappati da cagne nere. I suicidi sono privi del
corpo che hanno rinunciato in vita e rivestiti in un altro corpo di natura inferiore; non si
vedono lanime di peccatori, ma se ne sentono i compianti. Gli scialacquatori al contrario
sono divorati, come in vita sprecarono i propri beni. 5 Il canto si apre con la descrizione della
selva minacciosa e oscura, e deforme dei suicidi; la vitalit naturale che si trova in un
qualsiasi bosco terrestre, manca in essa. Tutta la densa vegetazione rinsecchita, nerastra,
cosparsa da spine velenose. Il poeta si serve di una serie di negazioni cui contrappone i
caratteri abnormi del luogo, per rendere questassenza di vita. Le uniche creature, chiamate le
Arpie mostruose donne-uccelli, che a prima vista sembrano abitare la selva, si accordano
con la mostruosit del paesaggio che intimidisce (vv. 1-15). Nella selva che si prolunga di
fronte ai loro occhi, Dante e Virgilio trovano Pier delle Vigne.6
La figura, gi leggendaria nel tempo di Dante, di Pier della Vigna sta al centro del
canto (vv. 31-78). Pier della Vigna, poeta della scuola siciliana, cancelliere e protonotaro
dellimperatore Federico II, si ucciso in prigione sotto il peso delle calunnie dei cortigiani e
della disgrazia in cui era caduto presso limperatore. Era stato un importante scrittore di prosa
latina, cultore e innovatore dello stile chiamato romano, e lautore di qualche poesia
siciliana.7
Consigliato da maestro, Dante strappa un ramo da un gran pruno e sente uscire un
grido di dolore dal tronco Perch mi schiante? che mostra che le anime duomo in realt
si nascondono nella forma degli sterpi. Queste sono idee virgiliane la pianta animata e il
modo della rivelazione, una scena simile era gi descritta nel terzo canto dellEneide, vv. 2249, presentando la figura di Polidoro. La descrizione del tronco parlante spaventosa (s
5 http://www.oilproject.org/lezione/inferno-canto-13-riassunto-e-commento-3846.html
6 La Divina Commedia, a cura di S. Blazina, E. Pasquini, A. Quaglio, Garzanti, Milano, 2011, p. 105
7 Dante, Commedia, Inferno, Garzanti Editore s.p.a., Milano, 2006, pg. 144-145
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della scheggia rotta usciva insieme / parole e sangue, vv. 43-44) e utilissima nel
tramandare al lettore il senso di una scomodit, di una tenebrosa repulsione, di una
dissimmetria fondamentale (E l tronco: () Io sono colui che tenni, vv. 55-58)
subordinato alle ricercate simmetrie oratorie di Pier. Lui richiama alla memoria proprio con la
nostalgia la vita terrena che lui stesso si tolto: Io son colui che tenni ambo le chiavi / del
cor di Federigo, e che le volsi, / serrando e diserrando, s soavi, / che dal secreto suo quasi
ogn'uom tolsi vv. 58-61, ma non manca di evidenziare rettitudine morale: fede portai al
gloroso offizio, / tanto ch'i' ne perde' li sonni e ' polsi vv. 62-63. 8 La lingua di un uomo di
elevata cultura come Pier della Vigna stilisticamente elaborata, il tono del ricordo combina
tristezza ed esigenza ostinata e finisce con una terzina tutta giocata sulle antitesi:
L'animo mio, per disdegnoso gusto,
credendo col morir fuggir disdegno,
ingiusto fece me contra me giusto (vv. 70-72).
Pier poi chiede a Dante di restituirgli la giusta memoria quando torna nel mondo reale.
Due uomini inseguiti da nere cagne, bramose e correnti / come veltri ch'uscisser di catena
vv. 125-126 entrano in scena nel momento in cui Dante e Virgilio sono ancora presso
larbusto. Queste cagne fanno crudele massacro di uno dei due fuggitivi. Il canto si chiude con
una nota tenebrosa di un fiorentino che si impiccato nella propria casa: Io fei gibetto a me
de le mie case v. 151.9

8 Inglese G., Dante: guida alla Divina Commedia, Carocci editore S.p.A., Roma, 2012, pg. 80-81
9 http://www.oilproject.org/lezione/inferno-canto-13-riassunto-e-commento-3846.html
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3. Bibliografia:
Filologia e critica letteraria, ed. Mulino, Bologna, 2008
Dante, Commedia, Inferno, Garzanti Editore s.p.a., Milano, 2006
La Divina Commedia, a cura di S. Blazina, E. Pasquini, A. Quaglio, Garzanti, Milano, 2011
http://divinacommedia.weebly.com/introduzione-inferno.html

http://www.oilproject.org/lezione/inferno-canto-13-riassunto-e-commento-3846.html

Inglese G., Dante: guida alla Divina Commedia, Carocci editore S.p.A., Roma, 2012

http://www.skuola.net/dante/inferno/canto-13-commento.html

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