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ASPETTANDO

LA RIVOLUZIONE

CONVERSAZIONI CON
MICHEL FOUCAULT, HERBERT MARCUSE,
GILLES DELEUZE, FELIX GUATTARI,
ALAIN TOURAINE, HENRY LEFEBVRE,
HANS MAGNUS ENZENSBERGER

Res Gestae

Il cambiamento radicale della societ stato il sogno di molti intellettuali


e filosofi. In questo libro, i grandi maitre penser Foucault, Marcuse,
Deleuze... vengono interrogati, in una serie di interviste immaginarie,
sul tema della rivoluzione.Tutti conoscono e utilizzano l'opera di Marx,
ma non pi come corpo dottrinale da illustrare, arricchire o abbattere,
semplicemente come materiale essenziale per la riflessione da cui bisogna
essere pronti a prendere le distanze. Il rispetto religioso non fa pi presa.
Il risultato un pensiero nuovo - ognuno a suo modo - e finalmente
contemporaneo. Un percorso nell'immaginario dell'eresia marxista che
pu insegnarci ad allenare il nostro spirito critico e ad acuire lo sguardo
sulla societ contemporanea.

ISBN 978-88-6697-125-2

Res Gestae Edizioni

14,00 euro

Scansione a cura di Natjus, Ladri di Biblioteche

ASPETTANDO
LA RIVOLUZIONE
C onversazioni con
M ichel F oucault, H erbert M arcuse,
G illes D eleuze, F elix G uattari,
A lain T ouraine, H enry L efebvre,
H ans M agnus E nzensberger

Res Gestae

Titolo originale dellopera: C e s t d e m a in la velile.

2015 - Edizioni Rbs Gestae


via Pichi 3, 20143, Milano
Per informazioni: info@iedizioniresgestae.it
www.edizioniresgestae.it
ISBN: 9788866971252
Leditore ha effettuato, senza successo, tutte le ricerche necessarie al fine di identificare gli
aventi titolo rispetto ai diritti dellopera. Pertanto resta disponibile ad assolvere le proprie
obbligazioni.

Indice

Premessa

M ic h e l F o u c a u lt

19

H e r b e r t M arcu se

39

R oel V an D uyn

61

H e n ri L e fe b v re

77

cfdt , J e a n n e t t e L a o t e F r e d o K r u m n o w

93

G i l l e s D e le u z e , F l i x G u a t t a r i

113

A la in T o u r a in e

133

C h a r le s F o u r ie r

131

Premessa

Le rivolte nate a Berkeley, Amsterdam, Berlino, Nanterre...


ancora si ammantano, talvolta, con la baldanza di un marxi
smo poco rinnovato e, si rifacciano al trotskjsmo oppure al
maoismo, esaltano ancora pi volentieri lorganizzazione e il
risorgente attivismo di quanto non contribuiscano a rinnovavare i concetti e i comportamenti. Questo da un lato. Ma
dall'altro lato accade anche che esse riscoprano e con for
za i temi di un socialismo utopistico, di quellanarchismo
che la critica di Marx aveva oscurato, il gusto della sponta
neit o della vita comunitaria. Altrove vanno a ricercare il
messaggio dellAltro i mistici dell'Oriente per trovare
una garanzia al proprio esilio dalla civilt occidentale. E in
fine, ovunque e in tutte le giovent, una r o c k m u s ic diffu
sa dai m e d ia plasma il nuovo linguaggio di una generazione
internazionale. Scoperte brusche o lente: e tuttavia, sparse
e contraddittorie, forse pi profonde, fanno la loro comparsa
delle idee, o meglio riemergono, attraverso i sedimenti suc
cessivi degli antichi sistemi.
Esse rivelano innanzitutto, e per contraccolpo, la sbalor
ditiva sterilit del pensiero rivoluzionario e della riflessione
sociale da pi di mezzo secolo a questa parte. Un marxismo
ufficiale logorato fino allo schematismo, si impantanava a
mezza strada fra un affarismo elettorale e la ripetizione dei
settarismi, suggellati dai compromessi, da terrori e rinnega
menti, da ragioni di partito e di stato. Insensibile a qualun
que avvenimento, sensibile soltanto agli avvenimenti costi
tuiti dalle proprie svolte , ignorando quegli innovatori che
avevano la pretesa di coinvolgerlo in qualche modo per smuo
7

verlo, esso occup a sinistra la maggior parte dello spazio


intellettuale per alcuni decenni e giunse, ancora alla met
degli anni sessanta, ad intimidire quegli stessi che lavevano
abbandonato o che ancora esitavano a dargli la propria ade
sione.
una lunga storia. In Francia, fin dallinizio del secolo,
la povert del pensiero era stupefacente. Un positivismo
ed un razionalismo indolenti tenevano banco gi con cento
anni di ritardo. La Sorbona non aveva imparato nulla dopo
Kant. Peggio ancora: essa credeva di saper tutto con una
soddisfazione beota. Hegel era assolutamente ignorato-. nel
lUniversit non se ne faceva parola; Marx, raramente, veniva
letto attraverso il filtro del settarismo primitivo di Guesde;
e poi Nietzsche, Freud, la fenomenologia... Dopo la fine del
la prima guerra mondiale alcuni giovani arrabbiati ne presero
coscienza. Si sbarazzarono finalmente di Brunschvicg e si mise
ro a sghignazzare davanti a quella platea che si abbandonava
alle buffonate dolciastre di Bergson. La collera era sacrosanta
e ci ha portato, fra le altre, le migliori pagine di Nizan. Ma
non ci ha portato una nuova riflessione: soltanto una critica
di quellideologia ignorante e pomposa che si nascondeva dal
luomo e si nascondeva dalla societ. Ma a partire da questo
punto, tutto avrebbe ancor dovuto essere scoperto.
Un pccolo gruppo ci prov per un istante-, erano i filo
sofi del 1925-1926, Henri Lefebvre, Georges Politzer, Geor
ges Friedmann, Pierre Morhange e la loro R e v u e m a r x is t e .
Nizan li frequent con un certo riserbo. Il gruppo insegu le
piste di Hegel e di Marx, si infarin con la psicanalisi, rest
gomito a gomito col surreliasmo: la Storia, il sogno ed il
linguaggio, una miscela sovversiva. Ma se ne allontan pre
sto : V abbagliamento tardivo provocato dai principi delVhegelo-marxismo, le pesanti certezze del partito comunista
adolescente, lappello all'azione ebbero la meglio. Dopo li
gnoranza reazionaria della Sorbona, tenendosi lontano dalle
grossolane furberie di Alain o di Valry, quel che allora si
spacciava per marxismo apparve loro come una filosofia in8

teramente compiuta, tanto pi vera in confronto con gli idea


lismi che essi professavano. Lefebvre dice: Questi marxi
sti si trovarono ben presto di fronte ad un marxismo gi
interpretato, rielaborato, ripresentato , e non solo da Le
nin, ma ancor pi da Stalin. Il marxismo-leninismo del pe
riodo di Stalin non veniva presentato storicamente nella
sua formazione, ma gi imposto e arci-imposto. Ancora in
compiuto corrispondeva effettivamente a certe aspirazioni
intellettuali, ma non le chiariva, non le penetrava, non le fe
condava. Coloro che giunsero al marxismo in quegli anni, vi
si aggrapparono come naufragi ad unasse dopo un naufra
gio ( ...) . Giunsero al marxismo sulle rovine della loro gio
vinezza
Come tanti intellettuali che li seguirono, i filosofi
ebbero brutalmente l impressione di passare dal non-sapere al
sapere : quel che resterebbe da fare soltanto illustrare i princi
pi e battersi per essi. Per altri, come Sartre, sar necessario un
lungo e faticoso cammino attraverso la fenomenologia e lhegelismo per arrivare, trenta anni pi tardi, a ritrovare il pro
blema al punto in cui Marx ed Engels lavevano lasciato. In
Francia, fra il 1920 e il 1930, si evita lostacolo oppure lo
si salta a pi pari; non c nessuno che giunga ad abbracciare
la Storia e la societ in unanalisi innovatrice: quasi che la
debolezza e il ritardo dellideologia borghese rimbalzassero
sulla filosofia rivoluzionaria.
In questo periodo, il pensiero sociale progrediva. In Ger
mania e in Europa occidentale, nutrite della dialettica e di
un marxismo pi familiare gi scavato dalla tradizione tede
sca, Kautsky o Rosa Luxemburg, gli anni venti e trenta fu
rono permeati da una creativit straordinaria: Reich, Korsch,
Lukacs, Pannekoek... un nuovo rilancio della filosofia della
storia e della teoria politica, una seconda tappa della psica
nalisi, la giovinezza di Marcuse e di Adorno 12. pi stimo1 Henri Lefebre, ha Somme et le Reste, tome n , p. 404, La Nef de Paris.
2 Cfr. a questo proposito il libro di Richard Gombin, Les origines du gau
chismo, Le Seuil, Parigi.

laute dibattere con Lenin o scontrarsi con Freud che batta


gliare col signor Bergson. Ma questa reinterpretazione del
marxismo scomparir a sua volta sotto i colpi congiunti del
nazismo e dello stalinismo. L opera di Gramsci non conosce
una sorte migliore. Prigione, esili negli Stati Uniti o sottomis
sioni al comuniSmo, e la scintilla si spegne. Bisogner aspet
tare la destalinizzazione, e pi spesso il 1968, perch un in
teresse nasca nuovamente e per ripartire tenendo conto di
questo varco decisivo. Nel frattempo, rimasto solo di fronte
allideologia borghese, Vhegelo-marxismo incastonato nello
stalinismo sera insediato solidamente. Attraverso semplifi
cazioni successive, esso nella prova politica ben presto tende
va soltanto a ridar vita ad un positivismo radicato ed incon
scio, mettendogli il cappello di un sommario messanesimo
proletario. Nizan e Lefebvre abbandonano la riflessione per
la politica; e Politzer, per ordine del Partito, abbandona la
psicologia per consacrarsi ad uneconoma politica utilitaria.
Seconda e terza ondata di manicheismo, la guerra mondiale
e la guerra fredda : esse sommergono il mondo di antinomie
ancora pi fruste. Le scienze umane che si sviluppano empi
ricamente soprattutto negli Stati Uniti per i marxisti
sanno lontano un miglio di sociologia poliziesca, e pu cos
accadere addirittura che semplicemente le si ignori. per
dieci anni il regno, postumo, dello zdanovismo. Ed gi mol
to tardi quando la morsa si allenta, nel 1956, con il permes
so del rapporto Chruscev. L innesto Lenin-Stalin era stato
fatto ad un livello troppo basso-, impossibile ripartire dai pie
di rianimando il giovane Marx oppure, al contrario, il socia
lismo scientifico delle maturit. Di volta in volta condannato
dallufficio politico nonostante le loro rispettose prudenze, gli
scrittori di Althusser e di Garaudy, fra loro contrapposti, rap
presentano la duplice impasse. E ]ean-Paul Sartre, la cui opera
si in parte sfiancata in dispute col comuniSmo, fornisce,
con la C r it ic a d e ll a r a g io n e d ia le t t ic a , lultimo rampollo
geniale, incompiuto e non conducibile a compiutezza
dellhegelo-marxismo.
10

Che si occupassero di cosmogonie oppure di analisi par


ziali, tutti avevano lasciato che levidenza diventasse esclu
sivo patrimonio del pensiero conservatore, per il solo fatto
di aver scansato le domande originarie, semplicissime e per
ci stesso totem e tab: perch la teoria del proletariato di
Marx, fondamento dellazione rivoluzionaria, non ha per nul
la funzionato fino in fondo negli stati industriali dellOcci
dente, che hanno finora impedito lavvento al potere di quel
la classe che la dottrina designava come soggetto della Sto
ria? Perch la schiacciante maggioranza delle ricerche e delle
scoperte nelle scienze umane si sono verificate al di fuori del
marxismo, e persino di esso, ed il marxismo stato contro
di loro? E che nome dare a quella prodigiosa alienazione
che instaura loppressione negli stati che si richiamano al so
cialismo? Porre queste domande, anche senza ancora rispon
dervi, significava uscire dalla Volgata , smettere di giudi
care il marxismo in base alle sue promesse ed al suo discor
so esorbitante privilegio che arroga a se stesso e rifiuta alle
teorie ad esso vicine , confrontare finalmente il comuni
Smo con la realt della sua analisi e con lanalisi della sua
realt, come direbbero graziosamente i nostri hegeliani. Ben
pochi vi si sono arrischiati, allinfuori di Merleau-Ponty e
di Marcuse !.
Anche se corrosa, oggi, dalle sue disavventure politiche,
la Volgata sempre presente nel sottofondo: consiste
nellambizione filosofica e politica di dar coronamento ad un
sistema ordinato delle scienze dell'uomo e delle scienze della
natura e, secondo i vari progetti, con Vannessione forzata
di Freud o dello strutturalismo : sistema che abbraccerebbe
tutto lo scibile umano e che offrirebbe la chiave, nello stes
so momento, dellazione e della Storia. Vecchia libido che
ispir dapprima le religioni, e poi, sul loro esempio, lo stesso
razionalismo; formula universale e quanto mai rassicurante
che mette ogni cosa al suo posto, integra il Male e garantisce
1 Maurice Merleau-Ponty, Les Aventures de la dialectiijue, Gallimard; Herbert
Marcuse, Le marxisme sovitque, Gallimard, coll. Ides

11

una felice finalit alla Storia; che esaudisce i voti del suo
testimone divenuto suo agente. Nata sulle fondamenta del
lidea borghese di progresso, la Storia cosiddetta dialetti
ca viene concepita sulla falsa misura degli ultimi sviluppi del
la civilt occidentale. Dallet primitiva ai nostri giorni, dal
la rivoluzione borghese alla rivoluzione proletaria, attraverso
unevoluzione ineluttabile alla quale i pi avvertiti concedono
qualche sfasatura di funzionamento, luomo si realizzerebbe
per tappe successive in insiemi sempre pi complessi, il cui
significato diverrebbe agevolmente decifrabile non appena si
venga a prender parte al movimento in considerazione, e non
appena si venga a conoscenza del suo tautologico principio
di trasformazione. Tutto qui meraviglia-, la schiavit economico-sociale concede pure alla libert la parte che le spet
ta; la negativit al servizio di ci che positivo; lo sfrut
tamento del proletariato lannuncio del suo trionfo cos co
me un tempo la morte del Cristo annunciava la Redenzione;
il passato che stato abolito si conserva in una sintesi supe
riore e la rivoluzione riconcilier luomo con se stesso e con
la natura distruggendo V'alienazione per sempre; essa , come
la grazia, allo stesso tempo necessaria il capitalismo si con
danna alla rivoluzione , contingente anche la libert del
luomo deve concorrere ad essa , e perfino sufficiente... Ri
voluzione sempre sognata e mai fatta, proiettata in un av
venire immaginario ed esotico senzaltra preoccupazione se
non quella di ridare al mondo e alluomo quel senso della
trascendenza che essi avevano perduto con la morte d Dio.
Si tratta, molto precisamente, di una filo so fia o c c id e n t a le d e l
la S t o r i a , ultimo sbocco del pensiero europeo che si guarda
bene dal rappresentare, pur magnificandoli, levoluzione, i ri
sultati e i desideri di un continente preciso e privilegiato:
in una parola, e malgrado tutte le smentite, lapoteosi delVid e a hegeliana.
A partire dagli anni cinquanta tuttavia, al di l delle ideo
logie liberali e tecnocratiche, era nata unobiezione, primor
diale e discreta, a proposito di quello che convenzione chia12

mare strutturalismo. Per unantropologia nascente c soprat


tutto per letnologia, a meno che non si voglia assumere l'at
teggiamento del missionario o del colono, non esiste una sto
ria universale: la magia non meno complessa della scienza
ed ognuna di esse si articola nella ricchezza del sistema cui
essa corrisponde. Non ci sono popoli primitivi e popoli evo
luti, bens delle strutture diverse, in s perfettamente con
nesse, disseminate in diversi punti dello spazio e del tempo-,
si tratta di descriverle in se stesse, nel sistema di significati
e di riferimenti che loro proprio, di scoprire il loro senso
nascosto e di concepire semplicemente il fatto che stori
camente possibile, in determinate circostanze, passare da un
sistema ad un altro in seguito ad un mutamento del codice
genetico delle societ. Credere alla storia universale, inter
pretare i primitivi in funzione di un futuro che non sa
rebbe poi altro che il nostro presente, significa per LviStrauss proiettare sulle altre societ il sistema di pensiero
che caratterizza noi stessi ed interpretare ogni cosa secondo
quelli che sono i nostri miti. La prima, letnologia, si rifiuta
di considerare i nostri valori come la perorazione dello spiri
to umano e la misura di tutte le cose. L analisi era chiara
e solida. E dal momento che per definizione essa non aveva
n supporto n mire politiche, per molto tempo restata
argomento di discussione a livello specialistico.
Ma le rivolte della giovent occidentale, contrapponendosi
frontalmente alle istituzioni ed allideologia borghesi, si do
vevano necessariamente imbattere in un marxismo che dava
di esse limmagine riflessa e rovesciata. L atteggiamento dei
partiti comunisti di fronte ai movimenti studenteschi, cos
come i carri armati di Praga, ebbero un grande peso-, vero
del resto che le migliori dimostrazioni a c o n t r a r i o sono spes
so basate sui fatti, e talvolta su fatti militari. Dopo di al
lora, i movimenti sono divampati e gli sconvolgimenti non
hanno pi avuto limiti-, negli Stati Uniti e in Europa, le no
zioni stesse di politica, di organizzazione, di insegnamento,
di cultura, di famiglia, di lavoro, di tecnologia, di civilt
13

vengono messe in discussione da una formidabile ondata di


utopia. Dai creatori dei gruppi di rock o di comunit alle
fondatrici dei movimenti di liberazione della donna, dalleco
logia alluso degli allucinogeni, passando attraverso la vita
della strada, viene elaborata una contro-cultura che non
pi gran che debitrice aUhegelo-marxismo. I rifiuti sono
massicci, assoluti e sommari, in proporzione alle frustrazioni
da cui sono scaturiti. Non un caso se, ben al di l della
politica, la rock music si imposta come lunico denomina
tore comune di tutte le manifestazioni, dalle pi individua
li alle pi concertate-, essa esprime un nuovo comporta
mento ed una nuova sensibilit piuttosto che una nuova ideo
logia, tanto pi violenti quanto meno sono discorsivi. Come
avrebbe potuto la Volgata sfuggire a questo scrollone
che colpiva direttamente quella che la sua molla centrale:
il principio di autorit?
L utopia non sempre data. Al contrario essa fa la sua
comparsa in momenti precisi dellevoluzione delle societ,
per sottolinearne le rotture pi profonde: rousseauismo nel
x v i i i secolo, socialismi pre-marxisti allinizio del x i x , onda
ta anti-autoritaria alla fine del x x secolo. Denunciando la so
ciet dominante in contrapposizione al progetto di una so
ciet futura, l utopia preannuncia e rende possibili i nuovi
modi di pensiero e di azione. Oggi, conosciamo le grida, il
ritmo e miti; siamo ancora in attesa del linguaggio arti
colato che, in un secondo tempo, dovrebbe conferire al mo
vimento tutta la sua dimensione storica.
Alcuni elementi tuttavia gi esistono, anche se stanno
un po indietro rispetto al fronte della rivolta che , occupa
to a fronteggiare i compiti pi urgenti senza molto curarsi
delle proprie retrovie. Alcuni vengono da lontano, scampati
allo stalinismo nascente; altri da correnti autonome che so
no comparse non senza fatica in disparte tanto dal marxismo
che dallideologia tecnocratica e che rifioriscono ormai a con
tatto con la rivolta; altri ancora sono stati generati pi di
rettamente dai movimenti di contestazione attuali. Ne pre14

sentiamo qui un primo panorama, anche se un po arbitrario-,


fra tanti altri, Foucault, Marcuse, Roel Van Duyn, Lefebvre, la cfdt , Deleuze, Guattari, Touraine espongono un
pensiero nuovo ognuno a modo suo e, finalmente, c o n
t e m p o r a n e o . Tutti conoscono e utilizzano lopera di Marx e
dei suoi epigoni, ma non pi come un corpo dottrinale da
illustrare, da arricchire o da abbattere: semplicemente come
materiale essenziale per la riflessione, da cui bisogna esser
pronti a prendere le distanze. Il rispetto religioso non fa pi
presa. Si tratta, in gradi diversi, dellinizio di unanalisi so
ciale: per la nostra societ, cos come per lindividuo psica
nalizzato, la cosa pu andar bene o pu andar male. troppo
tardi per rimpiangere i miti o le rimozioni del passato.
Ciascuno di questi uomini, pi moderato o pi radica
le e in sensi diversi contesta naturalmente l analisi del
vicino, e ancor pi probabilmente, questa vicinanza stessa e
le opinioni qui sopra espresse. Se di una corrente di idee si
tratta, essa evidentemente altrettanto condivisa da altri
quanto lo furono la filosofia dei Lumi, da Voltaire a Rosseau, oppure le teorie socialiste dellinizio del xix secolo.
Ma queste analisi sono costrette alla coesistenza, anche se
ognuna si vuol presentare come la sola vera (cosa che del resto
non accade sempre, ed anche questa una novit). Fortuna
tamente incapaci di suscitare corti di discepoli abbastanza in
condizionati da semplificarle subito in precetti settari, esse
incominciano ad influenzare simultaneamente e contraddito
riamente un movimento che esso stesso diversificato e con
fuso : il che la condizione stessa della creativit. Per un
anno, A c t u e l ha regolarmente pubblicato le conversazio
ni qui sotto riportate. Le uniamo adesso in questa raccolta.
MICHEL-ANTOINE BURNIER

15

Aspettando la
RIVOLUZIONE

Michel Foucault

M ic h e l F o u c a u l t , p r o f e s s o r e

c h e s i p o n e v a p r o b le m i m a

Histore de la folle Vage


classique, e r a p o c o c o n o s c iu t o a llo r c h c o m p a r v e Les Mots
et les choses n e lla p r im a v e r a d e l 1 9 6 6 . F u u n f r a g o r e , il p r i
m o s u c c e s s o f i lo s o f ic o in F r a n c ia d o p o L Essere e il Nulla
a p o lit ic o , a u t o r e d i u n a n o t e v o le

d i J e a n - P a u l S a r t r e . F o u c a u l t r e s p in g e c o n f o r z a il d is c o r s o
g e n e r a le c h e c e r c a d i r a c c h iu d e r e t u t t a l a t t iv i t u m a n a
u n a s in t e s i m e t a f is ic a , d ia le t t ic a , s t o r ic a . V u o le

in

s c o p r ir e il

r e t r o t e r r a d e l s a p e r e , i c o d ic i f o n d a m e n t a li d i u n a c u lt u r a .
E g l i s p ie g a :

Q u e llo a c u i p e n s ia m o l in t im it d i u n p e n

s ie r o a n o n im o e c o s t r it t iv o c h e il p e n s ie r o d i u n e p o c a e
d i u n l in g u a g g io . P e n s i e r o e l in g u a g g io h a n n o le l o r o le g g i
d i t r a s f o r m a z io n e . I l c o m p it o d e lla f i l o s o f i a
q u e llo d i r ip o r t a r e

a lla lu c e q u e s t o p e n s ie r o

a t t u a le ( . . . )
che p rece

d e n t e a l p e n s ie r o , q u e s t o s is t e m a c h e v ie n e p r im a d i o g n i
s i s t e m a ...
lib e r o

q u e sto

em erge

il f o n d o
e

b r illa

d a l q u a le

per un

e q u i s t a t u t t o lo s c a n d a lo :
c i g iu n g e d a l x i x s e c o lo -

il n o s t r o

is t a n t e '. E

p e n s ie r o
a g g iu n g e

L e r e d it p i p e s a n t e c h e

e d i cu i d av v ero o ra d i sb araz

z a r s i l u m a n e s im o . ( . . . ) S a lv a r e l u o m o , r is c o p r ir e l u o m o
d e n t r o l u o m o , e c c ., q u e s t o lo s c o p o u l t i m o d i t u t t e le im
p r e s e f a t t e d i c h ia c c h ie r e , te o r ic h e e p r a t ic h e , p e r r ic o n c ilia
r e , a d e s e m p io , M a r x e T e ilh a r d d e C h a r d in : im p r e s e in t r is e
d i u m a n e s im o ch e h a n n o c o n d a n n a to a lla s t e r ili t d a m o lt i
a n n i a q u e s t a p a r t e , t u t t o il l a v o r o in t e lle t t u a le . ( . . . ) T u t t i i
r e g im i d e l l E s t e d e l l O v e s t e s p o n g o n o
1 Quinzaine littraire, n. 5, 5 maggio 1966.

19

la l o r o

m erce

sea-

d e n t e n e llo s t a n d d e l l u m a n e s im o
d o s o l lie v o , d ic o n o t u t t a v ia

C o n fo rto e p r o fo n

Les mots et les choses,

n el p en

s a r e c h e l u o m o s o l t a n t o u n in v e n z io n e r e c e n t e , u n a f i g u r a
c h e n o n h a a n c o r a d u e s e c o li, u n s e m p lic e p u n t o n e l n o s t r o
s a p e r e , e c h e e s s o s c o m p a r ir n o n a p p e n a t a le s a p e r e a v r
tro v a to u n a fo rm a n u o v a .
A

s in is t r a , a d e c c e z io n e d i q u a lc h e p r o f e s s o r e in f lu e n z a

t o d a L v i - S t r a u s s , d a L a c a n o A lt h u s s e r , s i v a in c o lle r a
c r e d e n d o d i s c o p r ir e d ie t r o q u e s t e
m u la z io n e

s is t e m a t i c a

d e lla

a ff e r m a z io n i u n a r i f o r

f i lo s o f ia

di

G isc a rd

d E s t a i n g .

A ll o r a S a r t r e c a te g o r ic o : S i v u o le d a r v it a a d u n a n u o v a
id e o lo g ia u l t i m o s b a r r a m e n t o c h e l a b o r g h e s i a p o s s a a n c o r a
in a lz a r e c o n t r o M a r x 12.
P a s s a il m o v im e n t o d i M a g g io . N e l l a u t u n n o

1968, Fou

c a u lt in s e g n a a V in c e n n e s in m e z z o a l l a g it a z io n e d i q u e s t a
n uova b ase

ro ssa

d e ll U n iv e r s it .

Un

g io r n o

del

fe b b ra io

1 9 6 9 , e g li s p u n t a lla tr ib u n a d e lla M u t u a l it a f ia n c o d i
J e a n - P a u l S a r t r e . S o r p r e s a p e r i m ilit a n t i:

l in t e lle t t u a le d i

s t a c c a t o s i b u t t a t o n e lla p o lit ic a r iv o lu z io n a r ia . C i s i d o m a n
d a v o le n t ie r i c o m e e g li p o s s a c o n c ilia r e il g a u c h is m o c o n la
s u a f i l o s o f i a g e l id a d e l s is t e m a d e l l Archeologia
c h e p u b b l ic a lo s t e s s o a n n o s u lla s t e s s a lin e a

des choses.

La

del sapere 3,
r e t t a d e i Mots et

s p ie g a z io n e t u t t a v ia s e m p lic e

a fo rza d i

g r a t t a r e le r a d ic i d e l s a p e r e e d e l l u m a n e s im o , g li v e n u t a
la v o g lia d i s t r a p p a r l e . A q u e s t o liv e llo , n e s s u n o p i e s t r e
m o d i lu i:

il n o s t r o p e n s ie r o c h e v ie n e p r im a d e l p e n

s ie r o c h e F o u c a u l t v u o le d is t r u g g e r e , e in s ie m e a l c a p it a
lis m o i l s is t e m a c h e v ie n e p r im a d e l s is t e m a :

r o v e s c ia r e

t u t t e le is t i t u z i o n i p e r c a n c e lla r e le g r a n d i r ip a r t iz io n i c o s t i
t u t iv e d e lla c iv ilt o c c id e n ta le , il b e n e e il m a le , il n o r m a le
e il p a t o l o g ic o , l in n o c e n z a e la c o lp e v o le z z a , il s o g g e t t o e
l o g g e t t o ... S e c o n v e r g e c o s c o n l u l t r a s in is t r a p i a r r a b b i a
t a , p o l it ic a e n o , F o u c a u l t d iv e n t a t u t t a v ia il c o m p a g n o d i
1 Ibid.
2 L'Arc, n. 30, 1966.
3 Michel Foucault, L'archeologia del sapere, ed. Rizzoli, Milano 1971.

20

s t r a d a c r it ic o d e i m a o is t i :

n o n t a n t o p e r a c c o r d o s u i p r in

c ip i p r o b a b il e c h e e g li n o n a p p r e z z i m o lt o il v o c a b o la
r io

m ilit a r e n le v i r t d e l l o r g a n iz z a z io n e

m a r x is t a - le n in i

s t a q u a n t o p e r s o s t e n e r e u n a v io le n z a m ilita n te c h e s v e la
ed

a ffro n ta

le

fo n d a m e n ta

dei

p o teri

s o c ia li.

L o f f e n s iv a

d e v e s e c o n d o lu i a n d a r e b e n a l d i l d e i p u r i e s e m p lic i s c o n
tr i p o lit ic i, a s u o p a r e r e s e m p r e in v is c h ia t i n e l l u m a n e s im o
e in u n a p r e o c c u p a z io n e d i r ic o s t r u z io n e d i c u i e g li n o n v u o l
c u r a r s i. P r e c is o e o s t i n a t o , F o u c a u l t l a v o r a c o n il G r u p p o

( gip )

d in f o r m a z io n e s u lle p r ig io n i

ed

a p p re sta u n

c o n tr o la p s ic h ia t r ia . Q u i d e i r e d a t t o r i e d e i l e t t o r i d i

a s s a lt o

Actuel

c o n v e r s a n o c o n lu i.

m ichel foucault Q u a l

l a f o r m a d i r e p r e s s io n e p i in

s o p p o r t a b il e p e r u n lic e a le d e l g io r n o d o g g i: l a u t o r it f a m i
lia r e , il c o n t r o llo q u o t id i a n o c h e la p o liz ia e s e r c it a s u lla v i t a
d i o g n i u o m o , l o r g a n iz z a z io n e e l a d is c ip lin a d e i lic e i, o p p u
r e q u e lla p a s s i v i t c h e v i

p r e s o f o r s e u n g io r n a le c o m e

i m p o s t a d a lla s t a m p a , iv i c o m

Actuel?

serge L a r e p r e s s io n e n e i l ic e i: e s s a e v id e n t e d a l m o m e n
to c h e v ie n e u s a t a c o n tr o u n g r u p p o c h e s i s f o r z a d i a g ir e .
p i v io le n t a e l a s i s e n te p i a c u t a m e n te .

Alain

N o n b i s o g n a d im e n tic a r e la s t r a d a , le is p e z io n i al

Q u a r t ie r e L a t i n o , i

flic

c h e b lo c c a n o il v o s t r o s o l e x c o n la

lo r o m a c c h in a p e r v e d e r e s e n o n a v e t e d e lla d r o g a .

una

p r e s e n z a c o n t in u a : io n o n p o s s o s e d e r m i p e r t e r r a se n z a ch e
u n u o m o in d iv is a m i c o s t r in g a a r ia lz a r m i. D e t t o
r e p r e s s io n e

n e l l in s e g n a m e n t o ,

l in fo r m a z io n e

c i , la

o rie n ta ta ,

f o r s e p e g g io ...

serge B i s o g n a d is t i n g u e r e : in n a n z it u t t o l a z io n e d e i g e n i
to r i, c h e v i im p o n g o n o i l lic e o c o m e u n a t a p p a v e r s o u n a d e
t e r m in a ta s it u a z io n e p r o f e s s i o n a le e c h e s i s f o r z a n o d i a llo n
ta n a r e d a s u b i t o c i c h e p o t r e b b e n u o c e r e a q u e s t a s i t u a
z io n e ; p o i l a m m in is t r a z io n e , c h e v i e t a o g n i a z io n e lib e r a e
c o lle t t iv a , p e r q u a n t o

a n o d in a p o s s a e s s e r e ;

in fin e , l in s e

g n a m e n to s t e s s o , m a q u i l a q u e s t io n e p i c o n f u s a ...

21

J ean-Pierre I n numerosi casi, linsegnamento del professo


re non vissuto immediatamente come repressivo, ma lo
profondamente.
m ichel foucault C e r t a m e n t e , il s a p e r e t r a s m e s s o a s s u m e
s e m p r e u n a p p a r e n z a p o s it iv a .

In

r e a lt , e sso

fu n z io n a

se

c o n d o t u t t o u n g io c o d i r e p r e s s io n e e d i e s c lu s io n e ; il m o
v im e n to d i M a g g io in F r a n c ia h a f a t t o p r e n d e r c o s c ie n z a ,
c o n f o r z a , d i c e r ti s u o i a s p e t t i : e s c lu s io n e d i c o lo r o c h e n o n
h a n n o d ir i t t o a l s a p e r e , o c h e n o n h a n n o d ir i t t o s e n o n a
u n c e r to t ip o d i s a p e r e ; im p o s iz io n e d i u n a c e r ta n o r m a , d i
u n c e r t o f i lt r o d e l s a p e r e c h e si n a s c o n d e s o t t o l a p p a r e n z a
d is in t e r e s s a t a , u n iv e r s a le , o b b i e t t iv a d e ll a c o n o s c e n z a ; e s i s t e n
z a d i q u e lli c h e si p o t r e b b e r o

c h ia m a r e

c irc u iti r is e r v a t i

d e l s a p e r e , c h e s i fo r m a n o a l l in t e r n o d i u n a p p a r a t o a m
m in is t r a t iv o o g o v e r n a t iv o , d i u n a p p a r a t o p r o d u t t i v o , e d a i
q u a li n o n p o s s ib i le a v e r e a c c e s s o d a l l e s t e r n o .

Ph ilippe
to ,

p iu t t o s t o

Secon do
che

l e i,

il

n o stro

tra sm e tte re

un

s is t e m a

v ero

d in s e g n a m e n

sap e re,

te n d e re b b e

p r im a d i t u t t o a f a r e u n a d is t in z io n e f r a i b u o n i e i c a t t i
v i e le m e n ti s e c o n d o i c r it e r i d e l c o n f o r m is m o s o c ia le .

m ichel foucault L a c u lt u r a a c c a d e m ic a , q u a le v ie n e d i
s t r ib u it a d a l s is t e m a s c o la s t ic o , im p lic a e v id e n te m e n t e
c o n f o r m it p o l it ic a :

una

in s t o r i a , v i v ie n e c h ie s t o d i s a p e r e u n

c e r to n u m e r o d i c o s e , e d i n o n s a p e r e le a lt r e ; o , m e g lio ,
u n c e r to n u m e r o d i c o s e c o s t it u is c o n o i l s a p e r e n e l s u o c o n
te n u t o e n e lle s u e n o r m e . D u e e s e m p i. L a c u lt u r a u f f ic ia le
h a s e m p r e r a p p r e s e n t a t o il p o t e r e p o l it ic o c o m e la p o s t a d i
u n a lo t t a a l l in t e r n o d i u n a c la s s e s o c ia le ( d i s p u t e d in a s t ic h e
n e l l a r is t o c r a z ia , c o n f lit t i p a r la m e n t a r i n e lla b o r g h e s i a ) ; o a n
c o r a c o m e l a p o s t a d i u n a l o t t a f r a l a r is t o c r a z ia e la b o r
g h e s ia . Q u a n t o a i m o v im e n t i p o p o la r i, e s s i s o n o s t a t i p r e
s e n t a t i c o m e c a u s a t i d a lle c a r e s t i e , d a ll e im p o s t e , d a ll a d i
s o c c u p a z io n e ; m a i c o m e u n a l o t t a p e r il p o t e r e , c o m e s e le
m a s s e p o t e s s e r o s o g n a r e d i m a n g ia r b e n e , m a c e r ta m e n t e n o n
d i e se r c it a r e il p o t e r e . L a s t o r i a d e lle l o t t e p e r il p o t e r e , e
q u in d i d e lle c o n d iz io n i r e a li d e l s u o e s e r c iz io e d e l s u o m a n

22

t e n im e n t o , r e s t a p r e s s o c h in t e r a m e n t e im m e r s a . L a c u lt u r a
n on v i fa n ep p u re cen n o:

si tr a tta d i co se ch e n on d e v o n o

e s s e r e s a p u t e . A lt r o e s e m p io : q u e llo d i u n a c u lt u r a o p e r a ia .
E s i s t e d a u n la t o t u t t o u n s a p e r e te c n ic o d e g li o p e r a i c h e
s t a t o o g g e t t o d i u n in c e s s a n t e e s t r a z io n e , tr a s la z io n e , t r a s f o r
m a z io n e d a p a r t e d e l p a d r o n a t o e c o n la m e d ia z io n e d i c o lo r o
c h e c o s t it u is c o n o i q u a d r i te c n ic i d e l s is t e m a in d u s t r ia le :
d ie t r o la d iv is io n e d e l la v o r o , a t t r a v e r s o e s s a e g r a z ie a d e s s a ,
t u t t o u n m e c c a n ism o d i a p p r o p r ia z io n e d e l s a p e r e , c h e m a
s c h e r a , c o n fis c a

s c r e d it a il s a p e r e

o p e r a io

(o c c o rre re b b e

a n a liz z a r e in q u e s t a o t t ic a le g r a n d i s c u o le s c ie n tif ic h e ) .
E s i s t e p o i t u t t o il s a p e r e p o lit ic o d e g li o p e r a i ( c o n o s c e n
z a d e ll a lo r o c o n d iz io n e , m e m o r ia d e lle l o r o l o t t e , e s p e r ie n
z e d i s t r a t e g i e ) . il s a p e r e c h e s t a t o u n o s t r u m e n t o d e lla
l o t t a d e lla c la s s e o p e r a ia e c h e s i v e n u t o e la b o r a n d o a t t r a
v e r s o q u e s t a lo t t a . N e l p r im o e s e m p io c h e c i t a v o , s i t r a t t a v a
d i p r o c e s s i r e a li c h e v e n iv a n o t e n u t i l o n t a n i d a l s a p e r e a c
c a d e m ic o . N e l s e c o n d o , s i t r a t t a d i u n s a p e r e c h e s ia d i
s a p p r o p r i a t o , s ia e s c lu s o d a p a r t e d e l s a p e r e a c c a d e m ic o .

jean -francois N e l t u o lic e o , a d e s e m p io , c u n a f o r t e


p e r c e n t u a le d i a llie v i d i o r ig in e o p e r a ia ?

Alain

U n p o m eno del 5 0 % .

jE A N -F R A N g o is N e l le le z io n i d i s t o r i a v i h a n n o p a r la t o d e i
s in d a c a t i?

Alain

N e l la m ia c la s s e no.
serge N e l la m ia n e p p u r e . G u a r d a t e c o m e s o n o o r g a n iz

z a t i g li s t u d i : n e i p r im i a n n i d i s c u o la , c i s i o c c u p a s o lt a n t o
d e l p a s s a t o . B i s o g n a a v e r e 1 6 o 1 7 a n n i p e r a r r iv a r e f i n a l
m e n t e a i m o v im e n t i e d a lle d o t t r in e m o d e r n e , i s o li c h e p o s
s a n o e s s e r e u n p o s o v v e r s iv i. A n c h e in t e r z a , i p r o f e s s o r i d i
f r a n c e s e s i r if i u t a n o
c o n t e m p o r a n e i:

a s s o lu t a m e n t e d i a f f r o n t a r e

g li a u t o r i

m a i u n a p a r o l a s u i p r o b le m i d e lla v i t a r e a

le . Q u a n d o f in a lm e n te li s i s f io r a , in p r im a o n e l l u ltim o a n
n o , l a g e n t e g i c o n d iz io n a t a d a t u t t o l in s e g n a m e n to p r e
ce d e n te .

23

Mich el foucault

S i t r a t t a d i u n p r in c ip io d i l e t t u r a -

q u in d i d i s c e lt a e d i e s c lu s io n e p e r t u t t o q u a n t o o g g i a c c e
d e , o v ie n e d e t t o o f a t t o . D i t u t t o q u e l c h e a c c a d e , t u n o n
c a p ir e i n p e r c e p ir a i s e n o n c i c h e v ie n e r e s o in t e lle g ib ile
d a q u a n to

sta to

a c c u r a t a m e n te p r e l e v a t o

n el p a ssa to ;

c h e , a d ir e il v e r o , s t a t o p r e l e v a t o s o l t a n t o p e r r e n d e r e in in t e lle g ib ile il r e s t o . S o t t o le s p e c ie d i q u e llo c h e d i v o l t a


in v o lt a s t a t o c h ia m a t o v e r it , u o m o , c u lt u r a , s c r it t u r a , e c c .,
si

tra tta

sem p re

di

s c o n g iu r a r e

c i

ch e

accade:

l a v v e n i

m e n t o . L e f a m o s e c o n t in u it s to r ic h e h a n n o la fu n z io n e a p p a
r e n t e d i s p ie g a r e ; g li e te r n i r it o r n i a F r e u d , a M a r x , e c c ,
h a n n o la f u n z io n e a p p a r e n t e d i f o n d a r e ; n e l l u n o c o m e n e l
l a lt r o c a s o , v ie n e e s c lu s o il m o m e n t o d i r o t t u r a d a t o d a l
l a v v e n im e n t o . P e r d ir la g r o s s o la n a m e n t e , l a v v e n im e n t o e d
il p o t e r e s o n o le c o s e c h e v e n g o n o e s c lu s e d a l s a p e r e e c h e
s o n o o r g a n iz z a t e n e lla n o s t r a s o c ie t . I l c h e n o n f a m e r a
v i g l ia : il p o t e r e d i c la s s e (c h e d e t e r m in a q u e s t o s a p e r e ) d e v e
a p p a rire

in a c c e s s ib ile

a l l a v v e n im e n t o ;

l a v v e n im e n to

in

c i c h e e s s o h a d i p e r ic o lo s o d e v e v e n ir e s o t t o m e s s o e d i s
s o l t o n e lla c o n t in u it d i u n p o t e r e d i c l a s s e c h e n o n v ie n e
n o m in a t o .

I l p r o l e t a r i a t o , a l c o n t r a r io

s v il u p p a

un

sap e re

c e n t r a t o s u lla q u e s t io n e d e lla l o t t a p e r il p o t e r e , s u l m o d o
in c u i b i s o g n a s u s c it a r e l a v v e n im e n t o , r is p o n d e r e
e v it a r l o ,

e c c .;

un

sap e re

l a lt r o p e r c h im p e r n ia t o

a s s o lu t a m e n t e
a tto rn o

ad e sso

in a m m is s ib ile

per

a lle q u e s t io n i d e l p o t e r e

e d e l l a v v e n im e n to .

q u e s t a la r a g io n e p e r c u i n o n b i s o g n a

f a r s i il lu s i o n i

s u lla m o d e r n iz z a z io n e d e l l in s e g n a m e n t o , s u lla s u a p o s s i b i l i
t d i a p r ir s i s u l m o n d o a t t u a le :

il s ig n if ic a t o d i u n a s im ile

o p e r a z io n e s a r e b b e q u e llo d i m a n t e n e r e il v e c c h io s u b s t r a t o
t r a d iz io n a le d e l l u m a n e s im o , e d i f a v o r ir e , p o i , l a p p r e n
d im e n t o r a p id o e d e f fic a c e d i u n c e r t o n u m e r o d i te c n ic h e
m o d e r n e f i n o r a tr a s c u r a t e . L u m a n e s im o g a r a n t i s c e il m a n t e
n im e n t o

d e l l o r g a n iz z a z io n e

s o c ia le ,

la

te c n ic a

p e rm e tte a

q u e s t a s o c ie t d i s v il u p p a r s i , m a s u lla lin e a c h e le p r o p r ia .

24

j e a n -f r a n

O IS

Q u a l l a v o s t r a c r it ic a d e l l u m a n e s im o ?

E c o n q u a li v a lo r i p u e s s e r e s o s t i t u i t o in u n a lt r o s is t e m a
d i t r a s m i s s io n e d e l s a p e r e ?
m ic h e l

P e r u m a n e s im o io in t e n d o l in s ie m e d i

fo ucault

q u e i d is c o r s i c o n i q u a li s t a t o d e t t o a l l u o m o o c c id e n t a le :
P e r q u a n t o t u n o n e s e r c it i il p o t e r e , p u o i u g u a lm e n t e e s
s e r e s o v r a n o . M e g li o a n c o r a : p i tu r in u n c e r a i a d e s e r c it a r e il
p o t e r e e m e g lio t i s a r a i s o t t o m e s s o a c i c h e ti v ie n e im p o
s t o , p i

tu

sa ra i so v ra n o .

L u m a n e s im o

c o n s is t e

n e l l in

v e n z io n e s u c c e s s iv a d i q u e lle s o v r a n it a s s o g g e t t a t e c h e s o
n o l a n im a ( s o v r a n a s u l c o r p o , s o t t o p o s t a a D i o ) , l a c o s c ie n
za (so v ran a

n e l l o r d in e

d e lla v e r it ) , l in d iv id u o

d e l g iu d iz io ,
(so v ra n o

so tto m e ssa

t it o la r e

a l l o r d in e

d e i s u o i d ir i t t i ,

s o t t o m e s s o a lle l e g g i d e ll a n a t u r a o a lle r e g o le d e lla s o c ie t ) ,


la l ib e r t f o n d a m e n t a le ( in t e r io r m e n t e s o v r a n a , e s t e r io r m e n
te c o n s e n z ie n t e e c o n c o r d a n te c o l s u o d e s t in o ) . I n b r e
ve,

l u m a n e s im o

tu tto

c i g r a z ie a l q u a le

stato bloccato il desiderio del potere,

in

O c c id e n t e

p r o i b it o

v o le r e

il

p o t e r e , e s c lu s a la p o s s i b i l i t d i p r e n d e r lo . I l c u o r e d e l l u m a
n e s im o

la

te o ria

del

soggetto

(n e l

d u p lic e

sen so

d e lla

p a r o la ') E c c o p e r c h l O c c id e n t e r e s p in g e c o n t a n t o a c c a n i
m e n t o t u t t o q u a n t o p u f a r s a lt a r e q u e s t o c h ia v is t e llo . C h i a
v is t e llo c h e p u e s s e r e a t t a c c a t o in d u e m o d i. O

a ttra v e rso

u n d is a s s o g g e t t a m e n t o d e lla v o lo n t d i p o t e r e (c io c o n
la l o t t a p o l it ic a i n t e s a c o m e l o t t a d i c l a s s e ) , o c o n u n la v o r o
d i d is t r u z io n e d e l s o g g e t t o c o m e p s e u d o - s o v r a n o (c io c o n
l a tt a c c o c u lt u r a le :

s o p p r e s s io n e d e i t a b , d e lle l im it a z io

n i e d e lle d iv is io n i s e s s u a li; p r a t ic a d e l l e s is t e n z a c o m u n it a
r ia ; d is in ib iz io n e n e i c o n f r o n t i d e lla d r o g a ; r o t t u r a d i t u t t i i
d v ie t i e d i t u t t e le c h iu s u r e

m e d ia n t e le q u a li

s i r ic o s t i

t u is c e e s i r ip r o d u c e l in d iv id u a lit n o r m a t iv a ). P e n s o q u i a
t u t t e le e s p e r ie n z e c h e l a n o s t r a c iv ilt h a r e s p in t o o c h e
h a a m m e s s o s o l t a n t o p e r q u a n t o c o n c e r n e l e le m e n to d e lla
le t t e r a t u r a .
1 I due sensi sono pi espliciti in francese, dove sujet significa anche sud
dito (NdT),

25

jE A N -F R A N g o is A p a r t i r e d a l R in a s c im e n t o ?

m ichel foucault A p a r t ir e d a l d ir it t o r o m a n o , q u e s t a

a r m a t u r a d e lla n o s t r a c iv ilt c h e

g i u n a d e fin iz io n e d e l

l in d iv id u a lit c o m e s o v r a n it a s s o g g e t t a t a . I l s is t e m a d e ll a
p r o p r ie t p r iv a t a im p lic a u n a s im ile c o n c e z io n e :
t a r io

il p r o p r i e

s o lo lu i p a d r o n e d e l s u o b e n e , n e u s a e n e a b u s a , e

t u t t a v ia si

so tto m e tte

a l l in s ie m e d e lle l e g g i c h e

sta n n o

f o n d a m e n t o d e lla s u a p r o p r ie t . I l s is t e m a r o m a n o s t r u t t u
r a v a l o S t a t o e d a v a i fo n d a m e n t i d e lla p r o p r ie t . S o t t o m e t
te v a la v o lo n t d i p o t e r e c o l f i s s a r e u n d ir i t t o s o v r a n o d i
p r o p r ie t c h e n o n p o t e v a v e n ir e e s e r c it a t o s e n o n d a c o lo
r o c h e d e t e n e v a n o i l p o t e r e . I n q u e s t o g io c o a in c a s t r o l u
m a n e s im o s i

is t it u z io n a liz z a t o .

jean -pierre L a
g n ato . E s s a

s o c i e t c o s t it u is c e

un

tu tto

ben

con ge

p e r n a tu ra r e p re ssiv a , d a l m o m e n to ch e cerca

d i r ip r o d u r s i e d i p e r s e v e r a r e n e l s u o e s s e r e . C o m e l o t t a r e :
a b b ia m o a c h e f a r e c o n u n o r g a n is m o g lo b a le , in d i s s o c i a b il e ,
r e t t o d a u n a le g g e g e n e r a le d i c o n s e r v a z io n e e d i e v o lu z io n e ,
o p p u r e c o n u n in s ie m e p i d if f e r e n z ia t o n e l q u a le u n a c la s s e
a v r e b b e a m a n t e n e r e l o r d in e d e lle c o s e e d u n a lt r a a r o v e
s c ia r lo ? P e r m e l a r i s p o s t a n o n

a f f a t t o e v id e n t e :

non m i

s e n t o d i s o t t o s c r iv e r e la p r im a ip o t e s i , m a la s e c o n d a

mi

s e m b r a t r o p p o s e m p lic is t ic a . E s i s t e e f f e t t iv a m e n t e u n in t e r
d ip e n d e n z a d e l c o r p o s o c ia le c h e s i p e r p e t u a d a s .

m ichel foucault I I M a g g io o f f r e u n a p r im a r i s p o s t a :
g li in d iv id u i s o t t o m e s s i a l l in s e g n a m e n to , s u i q u a li p e s a v a n o
le fo r m e p i c o s t r it t iv e d e l c o n s e r v a t o r is m o e d e ll o s p ir it o
r ip e t i t iv o , h a n n o c o n d o t t o

u n a b a t t a g l ia r iv o lu z io n a r ia .

q u e s t o s e n s o , l a c r is i d i p e n s ie r o a p e r t a in m a g g io

In

stra o r

d in a r ia m e n t e p r o f o n d a . E s s a la s c ia la s o c ie t in u n a p e r p l e s
s it e in u n a d i f f i c o l t d a c u i

b e n lo n t a n a d a l l u s c ir e .

jean -pierre L in s e g n a m e n t o n o n

l u n ic o v e ic o lo d e l l u

m a n e s im o e d e ll a r e p r e s s i o n e s o c ia le ; v i s o n o a n z i b e n a lt r i
m e c c a n ism i, p i e s s e n z ia li, p r im a a n c o r a d e lla s c u o la o a l d i
fu o r i d i e s s a .

26

Michel foucault

Sono

m o lt o

d a c c o r d o .

A g ir e

a l l in

te r n o o a l l e s t e r n o d e l l U n iv e r s it : q u e s t o u n d ile m m a p e r
u n u o m o c o m e m e c h e p e r l u n g o te m p o h a in s e g n a t o . D o b
b ia m o r it e n e r e c h e l U n iv e r s it s p r o f o n d a t a in m a g g io , c h e
i c o n t i s o n o s t a t i r e g o la t i , e p a s s a r e a d a lt r o c o m e f a n n o a t
t u a lm e n t e d e i g r u p p i in s ie m e a i q u a li io la v o r o : l o t t a c o n tr o
la r e p r e s s io n e n e l s is t e m a c a r c e r a r io , n e g li o s p e d a l i p s ic h ia
t r ic i, n e l s is t e m a g iu d iz ia r io , n e lla p o l iz ia ?

O p p u re non

si

t r a t t a c h e d i u n e s p e d ie n t e p e r s f u g g ir e a l l e v id e n z a c h e
a n c o r a m i t u r b a c h e la s t r u t t u r a u n iv e r s it a r ia s i m a n t ie n e
in p ie d i e c h e o c c o r r e c o n tin u a r e a m ilita r e s u q u e s t o t e r
ren o ?
jE A N -F R A N g o is

P e r s o n a lm e n t e ,

non

p en so

ch e

l U n iv e r

s it s ia s t a t a v e r a m e n t e d e m o lit a . C r e d o c h e i m a o is t i a b b ia
n o c o m m e s s o u n e r r o r e c o n l u s c it a d a l c a m p o u n i v e r s it a r i o ,
c h e a v r e b b e p o t u t o c o s t it u ir e u n a b a s e s o l id a , p e r c e r c a r e
n e lle f a b b r ic h e u n r a d ic a m e n t o d if f ic ile e r e la t iv a m e n t e a r t i
fic ia le . L U n iv e r s it s c r ic c h io la v a :

si sare b b e p o tu to a p p ro

f o n d ir e l a f a ll a e p r o v o c a r e u n a r o t t u r a ir r im e d ia b ile n e l s i
s t e m a d i t r a s m i s s io n e d e l s a p e r e . L a s c u o la , l U n iv e r s it r i
m a n g o n o s e t t o r i d e t e r m in a n t i. N o n t u t t o d e c is o a l l e t d i
c in q u e a n n i, a n c h e s e s i h a u n p a d r e a lc o liz z a t o e d u n a m a
d r e c h e s t ir a n e lla c a m e r a d a le t t o .

jean -pierre L a r iv o l t a u n iv e r s it a r ia s i p r e s t i s s im o s c o n
t r a t a c o n u n p r o b le m a , s e m p r e Io s t e s s o : n o i - c io i r iv o l u
z io n a r i o c o lo r o a i q u a li n o n g lie n e f r e g a v a u n g r a n c h e d e l
l in s e g n a m e n t o -

e r a v a m o b lo c c a ti d a lla g e n t e c h e v o le v a l a

v o r a r e e im p a r a r e u n m e s t ie r e . C h e c o s a b i s o g n a v a f a r e ? C e r
c a r e le s t r a d e d i u n n u o v o in s e g n a m e n to , d i n u o v i m e t o d i e
c o n t e n u t i?

J ean-frantoi s
g li o r a t o

il

C o s a c h e a v r e b b e , in u lt im a a n a lis i, m i

r e n d im e n t o

d e lle

stru ttu re

e siste n ti

fo rm a to

d e lle p e r s o n e p e r il s is t e m a .

Ph ilip p e

A s s o l u t a m e n t e n o . S i p u im p a r a r e u n a c u lt u r a

d iv e r s a in u n m o d o d iv e r s o s e n z a r ic a s c a r e n e l s is t e m a . S e
s i a b b a n d o n a l U n iv e r s it d o p o a v e r le d a t o u n p o d i sc o s-

27

s o n i, s i l a s c ia in p ie d i u n o r g a n iz z a z io n e c h e c o n t in u e r
fu n z io n a r e e d

r ip r o d u r s i p e r

fo r z a

d in e r z ia

f in t a n t o c h

n o n s i p r o p o r r n u lla d i a b b a s t a n z a c o n c r e t o c h e p e r m e t t a d i
c o n q u is t a r e l a d e s io n e d i c o lo r o c h e n e s o n o le v i t t im e .

m ichel foucault L U n iv e r s it r a p p r e s e n t a v a l a p p a r a t o
is t it u z io n a le c h e p e r m e t t e v a a lla s o c ie t d i a s s ic u r a r s i il r i
c a m b io , tr a n q u illa m e n t e e c o n c o s t i m in im i. I l d is o r d i n e n e l
l is t it u z io n e u n i v e r s it a r i a , l a s u a c o n d a n n a a m o r t e r e a le
o a p p a r e n t e , p o c o im p o r t a n o n h a n n o a f f a t t o l e s o l a v o
lo n t d i c o n s e r v a z io n e d e lla s o c ie t l a v o lo n t d i r im a n e r e
sem p re

u g u a le ,

d i r ip e t e r s i .

C h ie d e v a t e

che

co sa

occorre

r e b b e f a r e p e r s p e z z a r e q u e s t o c ic lo d i r ip r o d u z io n e s o c ia le
d e l s is t e m a . N o n s a r e b b e s u f f ic ie n t e s o p p r im e r e l U n iv e r s i
t o g e t t a r la n e l c a o s :

o c c o r r e r e b b e q u in d i r iv o l g e r s i a n c h e

a lle a lt r e f o r m e d i r e p r e s s io n e .

jean -pierre A l c o n t r a r io d i P h ilip p e , io n o n c r e d o m o l


t o a d u n t i p o d i in s e g n a m e n t o d iv e r s o . M i in t e r e s s e r e b
b e , a l c o n t r a r io , c h e l U n iv e r s it in v e r t is s e l a p r o p r i a f u n z i o
n e s o t t o la p r e s s io n e d e i r iv o lu z io n a r i, c h e c o n t r ib u is s e c o s
a d e c o n d iz io n a r e , a d is t r u g g e r e i v a l o r i e le c o n o s c e n z e a c
q u is it e . C d a lt r a p a r t e u n n u m e r o c r e s c e n t e d i p r o f e s s o r i
d a p o t e r in s e r ir e in q u e s t o t ip o d i a t t iv i t .

frdric S e a n c h e v a n n o in p o r t o ,

le

e s p e r ie n z e d i q u e

s t o t ip o r im a n g o n o p e r is o la t e . N o n c o n o s c o a lt r i s e n o n
S n ik , q u a n d o in s e g n a v a f i l o s o f i a a B e r g s o n n e l 1 9 6 9 , c h e
s ia r iu s c it o a f a r s a l t a r e il r u o lo s t e s s o d e l l in s e g n a n t e e d e l
s a p e r e . M a s t a t o r a p id a m e n t e is o l a t o , t a g li a t o f u o r i. L i
s t it u z io n e

u n i v e r s it a r i a p o s s ie d e

an co ra

d e i m e c c a n is m i d i

d if e s a p o t e n t i. R im a n e in g r a d o d i a s s im il a r e m o l t e c o s e e
d i e lim in a r e i c o r p i e s t r a n e i n o n in t e g r a b ili.
V o i p a r l a t e c o m e s e l U n iv e r s it f r a n c e s e p r im a d e l m a g
g io 1 9 6 8 f o s s e s t a t a a d a t t a a d u n a s o c ie t in d u s t r ia le c o m e
la n o s t r a . A m io a v v i s o , n o n e r a a f f a t t o c o s r e d d it i z i a , c o s
fu n z io n a le , e r a a n c o r a t r o p p o a r c a ic a . I l m a g g io h a e f f e t t i
v a m e n t e s p a z z a t o v i a i v e c c h i q u a d r i is t i t u z i o n a li d e l l in s e
g n a m e n to su p e rio r e :

m a il b ila n c io p o i c o s n e g a t i v o p e r
28

la c la s s e d ir i g e n t e ? L e h a p e r m e s s o d i r ic o s t r u ir e u n m m c ih .i
m o lt o p i a d e g u a t o . D i te n e r f u o r i le G r a n d e s

I s o l e . -,

p e z z o f o r t e d e lla s e le z io n e t e c n o c r a t ic a . D i c r e a r e u n e m i r o
c o m e D a u p h in e , l a p r im a b u s i n e s s s c h o o l a l l a m e ric im .i .ipet
ta in F r a n c ia . I n f in e , d a tr e a n n i a q u e s t a p a r t e , la c o n t e s t a
z io n e v ie n e c o n f in a t a a V in c e n n e s e in a lc u n i d ip a r t im e n t i
d i N a n t e r r e , s a c c h e u n i v e r s it a r i e s e n z a a lc u n a in flu e n z a
s is t e m a e s e n z a s b o c c h i:
tra p p o la ti
p r o p r ie

p e s c io lin i

stru ttu re

su l

u n a m a s s a e n t r o c u i s o n o s t a t i in
g a u c h is t e s .

a r c a ic h e

si

L U n iv e r s it

adegua

e lim in a

c o n c re ta m e n te

le
a lle

e sig e n z e d e l n e o c a p it a l is m o ; s a r e b b e q u e s t o il m o m e n t o d i
sc e n d e r e d i n u o v o in c a m p o .

m ichel

foucault M o r t e

d e l l U n iv e r s it :

l e s p r e s s io n e n e l s u o s ig n i f ic a t o p i

io

pren d evo

s u p e r f ic ia le . I l m a g g io

1 9 6 8 h a u c c is o l in s e g n a m e n t o s u p e r io r e n a t o n e l l 8 0 0 , q u e
s t o s t r a n o in s ie m e d i is t i t u z i o n i c h e t r a s f o r m a v a u n a p ic c o la
p a r t e d i g io v a n i in lit e s o c ia le . R im a n g o n o i g r a n d i m e c c a
n is m i s e g r e t i, m e d ia n t e i q u a li u n a s o c ie t t r a s m e t t e il p r o
p r io s a p e r e e si t r a m a n d a e s s a s t e s s a s o t t o le s e m b ia n z e d e l
sap ere:

s o n o s e m p r e l , g io r n a li , te le v is io n e , s c u o le te c n ic h e

e d i lic e i a n c o r p i d e l l U n iv e r s it .

serge N e i lic e i l o r g a n iz z a z io n e r e p r e s s i v a n o n s t a t a in
ta c c a ta .

La

s c u o la

m a la ta .

Ma

s o lo

una

m in o r a n z a

c h e s e n e r e n d e c o n t o e l o r if iu t a .

ALAIN E

n e l n o s t r o lic e o l a m in o r a n z a p o lit ic iz z a t a d i d u e

0 tre an n i f a o g g i sc o m p a rsa .

jean -francJOIS E
che

i capelli lunghi hanno ancora un qual

significato?

Alain

A s s o l u t a m e n t e n o ; a n c h e i d a m e r in i s i s o n o la s c ia t i

c r e sc e r e i c a p e lli.
jE A N -F R A N go is E la d r o g a ?

serge N o n r a p p r e s e n t a u n fe n o m e n o

di

p e r se ste ssa . P e r

1 lic e a li c h e la p r e n d o n o r a p p r e s e n t a u n a b b a n d o n o t o t a le
d e ll id e a d e lla c a r r ie r a . I lic e a li p o lit ic iz z a t i p r o s e g u o n o g li
s t u d i , q u e lli c h e s i d r o g a n o n e e sc o n o c o m p le t a m e n te .

29

Michel foucault

L a l o t t a a n t id r o g a

a u m e n t a r e l a r e p r e s s io n e s o c ia le :

un p re te sto p e r

o p e r a z io n e d i p o liz ia , m a

a n c h e e s a lt a z io n e d e l l u o m o n o r m a le , r a z io n a le , c o s c ie n t e e
in s e r it o . S i r it r o v a q u e s t a im m a g in e t ip o a t u t t i i liv e lli. D a t e
u n o c c h ia ta a
il 5 3 %
38%

France-Soir

d i o g g i c h e r ip o r t a q u e s t o t i t o lo :

d e i F r a n c e s i f a v o r e v o l e a lla p e n a d i m o r t e , c o n t r o il

d e l m ese sco rso .

j e a n -f r

A N fo i s P u d a r s i c h e d ip e n d a a n c h e d a lla r iv o lt a

n e l c a r c e r e d i C l a ir v a u x ?

m ichel foucault E v id e n t e m e n t e . S i c o lt iv a il t e r r o r e
d e l c r im in a le , s i u s a l a m in a c c ia d e l m o s t r o p e r r a f f o r z a r e
q u e s t a id e o l o g ia d e l b e n e e d e l m a le , d e l le c ito e d e l l ille c it o
c h e la s c u o la d i o g g i n o n o s a t r a s m e t t e r e c o n la s t e s s a s ic u
r e z z a d i u n a v o lt a . L e s t e s s e c o s e c h e il p r o f e s s o r e d i f i l o
s o f i a n o n o s a p i a f f e r m a r e n e l s u o lin g u a g g io c o n t o r t o , v e n
g o n o p r o c la m a t e s e n z a c o m p le s s i d a l g io r n a lis t a . V o i m i d i r e
te :

s e m p r e s t a t o c o s , i g io r n a li s t i e i p r o f e s s o r i d i filo s -

f i a s o n o s e m p r e s t a t i f a t t i p e r d ir e le s t e s s e c o se . M a o g g i i
g io r n a lis t i s o n o s p in t i, s o n o in v it a t i, s o n o o b b l ig a t i a d ir l e ,
c o n s e m p r e m a g g io r fo r z a e c o n s e m p r e m a g g io r in s is t e n z a ,
d i p a r i p a s s o c o l f a t t o c h e i p r o f e s s o r i p o s s o n o d ir le s e m p r e
m en o.
V o g l io r a c c o n t a r v i u n a s t o r i a . L a r iv o lt a d i C l a ir v a u x h a
p r o v o c a t o u n a s e t t im a n a d i r a p p r e s a g l ie in t u t t e le c a r c e r i.
Q u a e l i s e c o n d in i h a n n o r o t t o il m u s o a i d e t e n u t i, in p a r
tic o la r e a F le u r y - M r o g is , il c a r c e r e g io v a n ile . L a m a d r e d i u n
d e t e n u t o v e n u t a a c e r c a r c i; s o n o s t a t o c o n le i a l l R TL p e r
c e r c a r e d i f a r p u b b l ic a r e la s u a t e s tim o n ia n z a . C i h a r ic e v u t i
u n g io r n a li s t a , c h e c i h a d e t t o : N o n m i s t u p i s c o , p e r c h i
s e c o n d in i s o n o g iu n t i p r e s s a p o c o a llo s t e s s o liv e llo d i d e
g e n e r a z io n e d e i d e t e n u t i . S e u n p r o f e s s o r e p a r la s s e c o s in
u n lic e o p r o v o c h e r e b b e u n a p ic c o la s o m m o s s a o s i p r e n d e
re b b e un c e ffo n e .

Ph ilippe

E f f e t t iv a m e n t e

un

p ro fe sso re

non

p a r le r e b b e

c o s : m a p e r c h n o n p u p i f a r lo , o p p u r e p e r c h lo d ir e b
be

in altro modo,

c h e p o i il s u o r u o l o ? S e c o n d o le i, c o m e
30

b iso g n a lo tta r e c o n tro q u e sta

id e o l o g ia , e c o n t r o i m e c c a

n is m i d e lla r e p r e s s io n e , a l d i l d e lle p e t iz io n i e d e lle a z io n i


r if o r m is t e ?
m ic h e l

fo ucault

P e n so

che

a z io n i s p e c ific h e

e lo c a li

p o s s a n o a n d a r e m o l t o lo n t a n o . C o n s id e r a t e l a z io n e d e l

g ip

( G r u p p o d in f o r m a z io n e s u lle p r ig io n i) d u r a n t e l u lt im o a n
n o . I s u o i in t e r v e n t i n o n si p r o p o n e v a n o c o m e s c o p o s o l
t a n t o c h e le v i s i t e a i c a r c e r a t i p o t e s s e r o d u r a r e t r e n t a m i
n u t i, o c h e le c e lle v e n is s e r o d o t a t e d i s c ia c q u o n e . M a s i
p r o p o n e v a n o d i m e t t e r e in d is c u s s io n e la d is t in z io n e s t e s s a ,
s o c ia le e m o r a le , f r a in n o c e n ti e c o lp e v o li. P e r f a r s c h e
q u e sta p ro p o sta

non

r im a n g a

s u l p ia n o

m e n te u m a n it a r io , o c c o r r e c o n c r e t iz z a r la

f i lo s o f ic o

p u ra

n e l l a z io n e , in

si

tu a z io n i b e n d e t e r m in a t e . A p r o p o s i t o d e l s is t e m a c a r c e r a
r io , l u m a n is t a d ir e b b e : i c o lp e v o li s o n o c o lp e v o li e g li in
n o c e n ti

in n o c e n t i.

R e sta

t u t t a v ia

che

il c o n d a n n a t o

un

u o m o c o m e t u t t i g li a lt r i e c h e la s o c ie t d e v e q u in d i r i
s p e t t a r e q u a n t o d i u m a n o v i in lu i: d i c o n s e g u e n z a , s c ia c
q u o n i! L a n o s t r a a z io n e in v e c e n o n c e r c a l a n im a o l u o m o

dietro

il c o n d a n n a t o , m a

cerca

d i c a n c e lla r e

q u e sto

s o lc o

p r o f o n d o f r a l in n o c e n z a e la c o lp e v o le z z a . la d o m a n d a ch e
p o n e v a G e n e t a p r o p o s i t o d e lla m o r t e d e l g iu d ic e d i S o le d a d
o d i q u e l l a e r e o d ir o t t a t o d a i P a le s t in e s i in G i o r d a n ia . I g i o r
n a li v e r s a v a n o la c r im e s u l g iu d ic e e su q u e g li s f o r t u n a t i t u
r is t i s e q u e s t r a t i in p ie n o d e s e r t o se n z a u n a r a g io n e a p p a r e n
t e ; G e n e t d ic e v a : U n g iu d ic e s a r e b b e in n o c e n t e ? e u n a s i
g n o r a a m e r ic a n a c h e h a d e n a r o s u ffic ie n te p e r f a r e la t u r is t a
in q u e l m o d o ?
Ph

C i s ig n if ic a c h e v o i c e r c a te p r im a d i t u t t o d i

il ip p e

c a m b ia r e la c o s c ie n z a d e lle p e r s o n e e t r a s c u r a t e , p e r a d e s
s o , l a l o t t a c o n t r o le is t it u z io n i p o lit ic h e e d e c o n o m ic h e ?
m ic h e l

fo ucault

M i a v e te c a p it o m a le . S e s i t r a t t a s s e

s e m p lic e m e n te d i to c c a r e la c o sc ie n z a d e lla g e n t e , b a s te r e b e p u b b lic a r e d e i g io r n a li e d e i l ib r i, o l u s in g a r e u n r e g i s t a


d e lla r a d io o d e ll a t e le v is io n e . N o i v o g lia m o a t t a c c a r e l i s t i
tu z io n e

fin o

al p u n to

in

cui e ssa
31

c u lm in a

s in c a r n a

in

u n id e o lo g ia

s e m p lic e

f o n d a m e n t a le

com e

le

n o z io n i d i

b e n e , d i m a le , d i in n o c e n z a , d i c o lp e v o le z z a . V o g l ia m o c a m
b ia re

q u e sta

id e o l o g ia

v issu ta

a ttra v e rso

lo

sp esso re

del

f i l t r o is t it u z io n a le d i c u i r iv e s t i t a , e g r a z ie a l q u a le s i
c r is t a lliz z a t a e r ip r o d o t t a . P e r s e m p lif ic a r e , l u m a n e s im o c o n
s is t e n e l v o le r c a m b ia r e il s is t e m a id e o lo g ic o s e n z a to c c a r e
l is t it u z io n e ;

il r if o r m is m o

n e l c a m b ia r e l is t it u z io n e

se n z a

to c c a r e il s is t e m a id e o lo g ic o . L a z io n e r iv o lu z io n a r ia s i d e f i
n is c e a l c o n t r a r io c o m e u n o s c u o t im e n t o s im u lt a n e o d e ll a c o
sc ie n z a e d e l l is t i t u z i o n e ; il c h e p r e s u p p o n e c h e s i c o lp is c a n o
i r a p p o r t i d i p o t e r e d i c u i e s s e s o n o l o s t r u m e n t o , l a r m a
t u r a , l in t e la ia t u r a . C r e d e t e f o r s e c h e s i p o t r in s e g n a r e la
f i l o s o f i a n e llo s t e s s o m o d o , e c o s p u r e il s u o c o d ic e m o r a le ,
s e s p r o f o n d a il s is t e m a p e n a l e ?
j e a n -p i e r r e

in v e r s a m e n t e ,

si

p o treb b e ro

m e tte re

le

p e r s o n e in g a l e r a a llo s t e s s o m o d o d i a d e s s o , s e l in s e g n a
m e n t o f o s s e in t e r a m e n te s c o n v o lt o ? im p o r t a n t e n o n r e s t a
r e l im it a t i a d u n s o l o s e t t o r e , s e n o l a z io n e r is c h ia a lla fin e
d i im p a n t a n a r s i n e l r if o r m is m o ; b e n s p a s s a r e

d a lla

s c u o la

a lle c a r c e r i, d a lle c a r c e r i a g li o s p e d a li p s ic h ia t r ic i... D a lt r o n d e


a n c h e q u e s t a la v o s t r a in t e n z io n e ?

m ichel

foucault

A b b ia m o

e f f e t t iv a m e n t e

in t e r v e n ir e n e g li o s p e d a l i p s ic h ia tr ic i. C o n
q u e lli u t iliz z a t i p e r le c a r c e r i:

u n a so rta

in iz ia t o

m e t o d i s im ili a
d i in c h ie s ta - lo tt a

r e a liz z a ta , p e r lo m e n o in p a r t e , d a q u e lli s t e s s i c u i l in c h ie s ta
r iv o lt a . I l r u o lo r e p r e s s i v o d e ll o s p e d a l e p s ic h ia t r ic o c o
n o s c iu t o : v i s i r in c h iu d e la g e n t e e la s i s o t t o p o n e a u n a te
r a p ia c h im ic a o p s ic o lo g ic a s u lla q u a le e s s a n o n h a a lc u n
c o n t r o llo , o p p u r e a u n a n o n - t e r a p ia , c h e s i c h ia m a c a m ic ia
d i f o r z a . M a la p s ic h ia t r ia s p in g e le s u e r a m ific a z io n i b e n p i
lo n t a n o , r a m if ic a z io n i c h e r it r o v ia m o n e g li a s s is t e n t i s o c ia li,
n e g li s p e c i a l is t i d e l l o r ie n t a m e n t o p r o f e s s i o n a le , n e g li p s i c o
lo g i s c o la s t ic i, n e i m e d ic i c h e si o c c u p a n o d i p s ic h ia t r ia s e t
t o r ia le :

tu tta

q u e sta

p s ic h ia t r ia

d e lla

v ita

q u o t id ia n a

che

c o s t it u is c e u n a s p e c ie d i s tr u m e n to d i r in c a lz o d e lla r e p r e s
s io n e e d e lia p o liz ia . Q u e s t a in filtr a z io n e s i e s t e n d e n e lle n o
32

s t r e s o c ie t , s e n z a c o n t a r e l in flu e n z a d e g li p s ic h ia t r i d e lle
r u b r ic h e d e i g io r n a li, c h e d if f o n d o n o i l o r o c o n s ig li. L a p sic o p a t o l o g ia d e ll a v i t a q u o t id i a n a r iv e la f o r s e l in c o n s c io d e l d e
s id e r i o ; la p s ic h ia tr iz z a z io n e d e ll a v i t a q u o t id i a n a , s e l a si
a n a liz z a s s e d a v ic in o , r iv e le r e b b e f o r s e l in v is ib i lit d e l p o
te re .
j e a n -f r a n <j o i s

q u a le l iv e llo c o n ta te

d i a g ire ?

Ve

la

p r e n d e r e t e c o n g li a s s is t e n t i s o c i a l i?

mchel foucault N o . . . V o r r e m m o l a v o r a r e c o n d e i l i
c e a li, d e g li s t u d e n t i , d e lla g e n t e d e lla s c u o la v i g i la t a , t u t t i
in d iv id u i c h e s o n o s t a t i s o t t o p o s t i a lla r e p r e s s io n e p s ic o lo
g ic a o p s ic h ia t r ic a n e lla s c e lt a d e i l o r o s t u d i , n e i l o r o r a p
p o r t i c o n l a f a m ig li a , n e lla

s e s s u a lit o

a p r o p o sito

d e lla

d r o g a . C o s t o r o c o m e s o n o s t a t i r ip a r t i t i, in q u a d r a t i, s e le z io
n a ti, e s c lu s i in n o m e d e lla p s ic h ia t r ia e d e l l u o m o n o r m a le ,
v a le a d ir e in n o m e d e l l u m a n e s im o ?

jEAN-FRANgois E l antipsichiatria, il lavoro allinterno del


lospedale psichiatrico assieme agli psichiatri, cosa che non
vi interessa?
m ichel FOUCAULT q u e s t o u n c o m p it o c h e g li p s ic h ia
tr i s o n o i s o l i a p o t e r s v o lg e r e n e lla m is u r a in c u i l in g r e s s o
n e llo s p e d a le n o n lib e r o . B i s o g n a t u t t a v ia f a r e a tt e n z io n e :
il m o v im e n t o d e l l a n t ip s ic h ia t r ia , c h e s i c o n t r a p p o n e a lla n o
z io n e d i a s y lu m , n o n d e v e p o r t a r e a d e s p o r t a r e l a p s i
c h ia tr ia a l l e s t e r n o c o n la m o ltip lic a z io n e d e g li in t e r v e n t i n e l
la v i t a q u o t id ia n a .

frdric L a s it u a z io n e n e lle p r ig io n i

a p p a re n te m e n te

p e g g io r e , d a l m o m e n t o c h e n o n v i e s is t o n o a lt r i r a p p o r t i se
n o n q u e llo d e l c o n f li t t o f r a le v it t im e e g li a g e n ti d e ll a r e
p r e s s io n e :

p r o g r e s s is ti

n on so n o

da

a ttra rre

v erso

r e p e r ib ili. N e l l o s p e d a l e p s ic h ia t r ic o

il m o v im e n t o
a l c o n t r a r io

d e lla l o t t a n o n s i s o b b a r c a n o le v i t t im e b e n s g li p s ic h ia t r i:
g li a g e n ti d e lla r e p r e s s i o n e l o t t a n o c o n tr o la r e p r e s s io n e . M a
q u e sto

r e a lm e n t e u n v a n t a g g i o ?

m ichel

foucault N o n

ne

so n o

s ic u r o .

d if fe r e n z a

d e lle r iv o lt e d i p r ig io n i e r i , il r if i u t o d e l l o s p e d a le p s ic h ia t r i
33

c o d a p a r t e d e l m a la t o t r o v e r s e n z a d u b b io m o lt a d if f ic o lt
a d a f f e r m a r s i c o m e u n r if i u t o c o lle t t iv o e p o lit ic o . I l p r o b l e
m a q u e llo d i s a p e r e s e d e i m a la t i s o t t o p o s t i a lla s e g r e g a
z io n e d e l m a n ic o m io p o s s o n o

r iv o l t a r s i c o n tr o l is t it u z io n e

e f in a lm e n te d e n u n c ia r e la d is c r im in a z io n e s t e s s a c h e li h a
d e s ig n a t i e d e s c lu s i c o m e m a la t i m e n t a li. L o p s ic h ia t r a B a
s a g lia h a t e n t a t o in I t a l i a e s p e r im e n t i d i q u e s t o g e n e r e : e g li
r iu n iv a a m m a la t i, m e d ic i e p e r s o n a l e o s p e d a lie r o . N o n si t r a t
t a v a d i r if a r e u n s o c io d r a m m a d u r a n t e il q u a le o g n u n o av r e b b e f a t t o u s c ir e i s u o i f a n t a s m i e r e in t e r p r e t a t o la s c e n a
p r im it iv a , b e n s d i p o r r e l a d o m a n d a : le v it t im e d e l m a n ic o
m io in t r a p r e n d e r a n n o u n a l o t t a p o lit ic a c o n tr o l a s t r u t t u r a
s o c ia le c h e li d e n u n c ia c o m e p a z z i ? G l i e s p e r im e n t i d i B a
s a g l ia s o n o s t a t i b r u t a lm e n t e v ie t a t i.

frdric L a distinzione fra normale e patologico ancora


pi forte di quella fra colpevole e innocente.
Michel foucault O g n u n a r a f f o r z a l a lt r a . Q u a n d o
n o n p i p o s s ib i le e n u n c ia r e u n g iu d iz io in t e r m in i d i b e n e
e d i m a le , lo s i e s p r im e in te r m in i d i n o r m a le e d i a n o r m a le .
E q u a n d o s i d e v e d a r e u n a g iu s t if ic a z io n e a q u e s t u lt im a d i
s tin z io n e , s i r it o r n a a d e lle c o n s id e r a z io n i su c i c h e b u o
n o o n o c iv o p e r l in d iv id u o . S i t r a t t a d i m a n if e s t a z io n i d i u n
d u a lis m o c h e c o s t it u z io n a le n e lla c o sc ie n z a o c c id e n ta le .
P i in g e n e r a le , c i s ig n if ic a c h e il s is t e m a n o n lo s i c o m
b a t t e u n p e z z e t t o a lla v o l t a :

n o i d o b b ia m o e s s e r e p r e s e n t i

s u t u t t i i f r o n t i, U n iv e r s it , p r ig io n i, p s ic h ia t r ia , n o n c e r to
n e llo s t e s s o is t a n t e ( le n o s t r e f o r z e n o n s o n o a n c o r a s u f f i
c ie n ti), m a d i v o lt a in v o lt a . S i b a t t e , s i p e s t a c o n tr o g li o s t a
c o li p i s o l id i:

il s is t e m a s i s c r e p o la in u n a lt r o p u n t o , s i

in s is t e , s i c r e d e d i a v e r v in t o e l is t it u z io n e s i r ic o s t it u is c e
p i lo n t a n o , a llo r a c i s i r ip r o v a . u n a l o t t a lu n g a , r ip e t i t iv a ,
in c o e r e n te in a p p a r e n z a : la s u a u n it le v ie n e d a t a p r o p r io
d a l s is t e m a e d a l p o t e r e c h e a t t r a v e r s o d i e s s o si e s p r im e .

Alain

D om anda

b a n a le , c h e p e r

non

si

p o tr

e te rn a

m e n te s c a n s a r e : c h e c o s a m e t t e r e a l p o s t o d i q u e s t o s i s t e m a ?

34

M ic

h el

fo u ca u lt

Io

p en so

che

im m a g in a r e

un

a lt r o

s is t e m a c o s a c h e a t t u a lm e n t e f a a n c o r a p a r t e d e l s is t e m a
F o r s e p r o p r io q u a n t o a c c a d u t o n e lla s t o r ia d e l l U n io n e s o
v ie t ic a : le is t it u z io n i a p p a r e n t e m e n t e n u o v e s o n o s t a t e d i f a t
to c o n c e p ite a p a r t i r e d a e le m e n ti p r e s i in p r e s t i t o d a l s i
ste m a

p re c e d e n te .

R ic o s t it u z io n e

di

un

e s e r c it o

ro sso

r i

c a lc a t o s u l m o d e llo z a r i s t a , r it o r n o a l r e a lis m o a r t is t i c o , a d
u n a m o r a le f a m il ia r e t r a d iz io n a le :

l U n io n e s o v i e t ic a r ic a

s c a t a in n o r m e is p ir a t e a lla s o c ie t b o r g h e s e d e l x i x s e c o lo ,
p i p e r u t o p is m o , f o r s e , c h e n o n p e r a d e r e n z a a lle r e a lt .

FRDRic L e i n o n h a r a g io n e in t e r a m e n te . I l m a r x is m o si
e r a d e f in it o , c o m e

s o c ia lis m o

s c ie n t if ic o in c o n t r a p p o s i z io

n e a l s o c ia lis m o u t o p is t ic o . E s s o s i e r a r if i u t a t o d i p a r la r e
d e lla s o c ie t f u t u r a . I l p o t e r e s o v ie t ic o s t a t o t r a s c in a t o d a i
p r o b le m i c o n c r e t i, d a lla g u e r r a c iv ile . B i s o g n a v a v in c e r e la
g u e r r a , f a r f u n z io n a r e le f a b b r ic h e :

s i fe c e r ic o r s o

m o d e lli d is p o n ib il i e im m e d ia t a m e n t e e f f ic a c i, la

a i s o li

g e r a r c h ia

m ilit a r e , il s is t e m a T a y lo r . S e l U n io n e s o v ie t ic a h a c o s p r o
g r e s s iv a m e n t e

a s s im il a t o

le n o r m e d e l m o n d o

b o rg h e se ,

p r o b a b il m e n t e p e r c h n o n n e a v e v a d i a lt r e a d is p o s iz io n e .
Q u i n o n in g io c o l u t o p ia , m a p r o p r io la s u a a s s e n z a . L u t o
p ia h a f o r s e u n r u o lo d i f o r z a m o t r ic e c h e d e v e s s e r e m e s s a
in c a m p o .
JE A N -F r a n c o i s

L a t t u a le m o v im e n t o

a v re b b e b iso g n o

di

u n u t o p ia , e d i u n a r if le s s io n e t e o r ic a , c h e o l t r e p a s s in o l a m
b it o d e lle e s p e r ie n z e v i s s u t e , in d iv id u a li e r e p r e s s e .
m ic h e l

fo ucault

E s e si d ic e s s e il c o n t r a r io : c h e o c c o r

r e r in u n c ia r e a lla t e o r ia e a l d is c o r s o g e n e r a le . Q u e s t o b i s o
g n o d i te o r ia f a a n c o r a p a r t e d i q u e s t o s is t e m a c o n c u i si
v u o le c h iu d e r e la p a r t i t a .
j e a n -f r a n

^o

is

L e i c r e d e c h e il s e m p lic e f a t t o d i f a r r i

c o r s o a lla t e o r ia h a a n c o r a a c h e v e d e r e c o n la d in a m ic a d e lla
c u lt u r a b o r g h e s e ?
m ic h e l

fo u ca u lt

S i , f o r s e . I n c a m b io , io c o n t r a p p o r r e i

l e s p e r ie n z a a l l u t o p ia . L a s o c ie t f u t u r a s i p u f o r s e t r a t t e g
g ia r e a t t r a v e r s o e s p e r ie n z e c o m e la d r o g a , i l s e s s o , la v i t a
35

c o m u n it a r ia , u n a lt r a c o s c ie n z a , u n a lt r o tip o d i in d i v id u a l i
t ... S e il s o c ia lis m o s c ie n t if ic o s c a t u r it o d a l s u p e r a m e n t o
d e lle

utopie

d e l x i x s e c o lo , la s o c ia liz z a z io n e r e a le s c a t u r ir

esperienze.
jEAN-PRANgois E l esperienza del maggio 68, indubbia
mente, lesperienza di un potere. M a essa gi presupponeva
un discorso utopistico: il maggio significava occupare uno
spazio con un certo discorso...
Ph ilipp e ...D i s c o r s o c h e r e s t a v a in s u f f ic ie n t e . L a r if l e s s i o

f o r s e , n e l x x s e c o lo , d a lle

n e g a u c h is t e a n te c e d e n te n o n c o r r is p o n d e v a s e n o n in m a n ie
r a s u p e r f ic ia le a lle a s p ir a z io n i c h e v e n iv a n o l ib e r a n d o s i . I l
m o v im e n t o s a r e b b e f o r s e a n d a t o m o lt o p i lo n t a n o s e f o s s e
s t a t o s o s t e n u t o d a u n a r if le s s io n e c h e g li a v e s s e f o r n i t o le
su e p r o sp e ttiv e .

m ichel foucault N o n n e s o n o p e r s u a s o . M a J e a n - F r a n p o is h a r a g io n e d i p a r la r e d e l l e s p e r ie n z a d i u n p o t e r e . d i
im p o r t a n z a c a p it a l e il f a t t o c h e d e c in e d i m ig lia ia d i p e r s o
n e a b b ia n o e s e r c it a t o u n p o t e r e c h e n o n a v e v a a s s u n t o la
f o r m a d e l l o r g a n iz z a z io n e g e r a r c h ic a . E s s e n d o il p o t e r e s o l
t a n t o , e p e r d e f in iz io n e , c i c h e l a c la s s e a l p o t e r e a b b a n
d o n a m e n o f a c ilm e n t e e tie n e a r e c u p e r a r e p r im a d i o g n i a l
tr a c o s a , l e s p e r ie n z a h a p o t u t o r e g g e r e , p e r q u e s t a

v o lt a ,

n o n p i d i q u a lc h e s e t t im a n a .

Ph ilipp e

S e h o b e n c a p it o , le i p e n s a a n c h e c h e in u tile

o p r e m a t u r o r ic r e a r e d e i c ir c u it i p a r a l le li , c o m e le u n iv e r s i
t lib e r e n e g li S t a t i U n it i, s p e c ie d i d o p p i o n i c h e a ff ia n c a n o
le is t it u z io n i c o n t r o c u i s i c o m b a tte .

m ichel

foucault

Se

voi

v o le t e

che

al

p o sto

d e lla

s t e s s a is t it u z io n e u f f ic i a l e u n a lt r a is t it u z io n e p o s s a a d e m p i
r e a lle s t e s s e f u n z i o n i, m e g lio e in m o d o d iv e r s o , v o i s ie t e
g i r i a s s o r b i t i n e lla s t r u t t u r a d o m in a n te .

jEAN-FRANgois Io non arrivo a credere che il movimento


debba arrestarsi alla tappa attuale, a questa ideologia dell'underground cos vaga, cos slegata, che si rifiuta di addos
sarsi il pi piccolo lavoro sociale ed il pi piccolo servizio
comune a partire dal momento in cui essi vanno al di l
36

d e l l im m e d ia t o a m b ie n t e c i r c o s t a n t e . A q u e s t o l iv e llo , i g r u p
p i r e s t a n o in c a p a c i d i a s s u m e r e l in s ie m e d e lla s o c ie t , o p e r
f in o d i c o n c e p ir e l a s o c i e t c o m e u n in s ie m e .

m ichel foucault V o i v i c h ie d e te s e u n a s o c ie t g l o b a
le p o t r e b b e f u n z io n a r e p a r t e n d o d a e s p e r ie n z e c o s d iv e r g e n
t i e d is p e r s e , p r iv e d i u n d is c o r s o g e n e r a le d ie t r o . I o c r e d o
a l c o n tr a r io c h e s ia l id e a s t e s s a d i u n in s ie m e d e ll a s o c ie
t

a t r a r r e la p r o p r i a o r ig in e d a l l u t o p ia . Q u e s t a

id e a

n a ta n e l m o n d o o c c id e n t a le d e n t r o q u e lla lin e a s t o r i c a b e n
s p e c if ic a c h e h a a v u t o c o m e s b o c c o il c a p it a lis m o . P a r la r e
d i u n in s ie m e d e ll a s o c ie t

a l d i f u o r i d e l l u n ic a f o r m a

in c u i n o i lo c o n o s c ia m o , s ig n i f ic a s o g n a r e p a r t e n d o d a g l i e le
m e n t i d e lla v e g lia . S i c r e d e f a c ilm e n t e c h e c h ie d e r e a d e lle
e sp e r ie n z e , a z io n i, s t r a t e g i e , p r o g e t t i d i te n e r c o n to d e l l in
sie m e d e lla s o c ie t , s ia i l m in im o c h e p o s s a

e sse re lo ro

c h ie s to . I l m in im o r ic h ie s t o p e r e s is t e r e . I o p e n s o in v e c e c h e
s ig n ific h i c h ie d e r l o r o il m a s s im o ; c h e s ig n ific h i p e r f in o im
p o r r e l o r o u n a c o n d iz io n e im p o s s ib i le :
c ie t

l in s ie m e d e lla s o

f u n z io n a i n f a t t i p r e c is a m e n t e e p r o p r io in m a n ie r a

ta le e d a llo s c o p o c h e e s s i n o n p o s s a n o n a v e r l u o g o , n
r iu s c ir e ,

p e r p e t u a r s i.

L in s ie m e

d e lla

s o c ie t

c i

d i c u i a p p u n t o n o n b i s o g n a te n e r e c o n to , s e n o n c o m e d e l l o b b ie t t iv o c h e s i d e v e d is t r u g g e r e . P o i , s p e r ia m o b e n e c h e n o n
e s i s t e r p i n u lla c h e a s s o m ig l i a llin s ie m e d e lla s o c ie t .

frdric I I m o d e llo s o c ia le d e l l O c c id e n t e s i
s a liz z a to c o m e u n in s ie m e d e ll a s o c ie t
sta to :

u n iv e r

in c a r n a t o d a ll o

n o n p e r c h f o s s e i l m ig lio r e , m a s e m p lic e m e n te p e r

c h e r a d o t a t o d i u n a p o t e n z a m a t e r ia le e d i u n e f f ic a c ia
s u p e r io r i. I l p r o b le m a

c h e f in o a d o g g i tu t t e le r iv o lt e v i t

t o r io s e c o n t r o q u e s t o s is t e m a n o n

s o n o p o t u t e r iu s c ir e

se

n o n fa c e n d o r ic o r s o a d e i t ip i d i o r g a n iz z a z io n e a d e s s o p a
r a g o n a b ili, o r g a n iz z a z io n i p a r t ig ia n e o s t a t a li , c h e s i c o n t r a p
p o n e v a n o p u n t o p e r p u n t o a lle s t r u t t u r e d o m in a n t i e p e r
m e t t e v a n o c o s d i p o r r e la q u e s t io n e c e n tr a le d e l p o t e r e . V i e
n e m e s s o in c a u s a n o n s o l o il le n in is m o , m a a n c h e il m a o i
s m o : o r g a n iz z a z io n e e d e s e r c it o p o p o la r i c o n tr o o r g a n iz z a z io -

37

n e e d e s e r c it o b o r g h e s i , d it t a t u r a e s t a t o p r o l e t a r i o ... Q u e s t i
s t r u m e n t i c o n c e p it i p e r la p r e s a d e l p o t e r e s i r it ie n e s c o m p a
r ir a n n o d o p o u n a t a p p a d i tr a n s iz io n e . M a n o n v e r o n u lla ,
c o m e h a d im o s t r a t o l e s p e r ie n z a b o ls c e v ic a ; e la r iv o lu z io n e
c u lt u r a le c in e s e n o n li h a d i s s o l t i t o t a lm e n t e . C o n d iz io n i d e l
l a v i t t o r ia , e s s i c o n s e r v a n o u n a d in a m ic a lo r o p r o p r ia c h e si
r iv o l t a b e n p r e s t o c o n t r o q u e lle s p o n t a n e i t c h e e s s i c o n t r i
b u is c o n o a l ib e r a r e . q u e s t a u n a c o n tr a d d iz io n e c h e f o r s e
la c o n t r a d d iz io n e f o n d a m e n t a le d e l l a z io n e r iv o lu z io n a r ia .

m ichel foucault C i

c h e m i c o lp is c e

nel

v o stro

ra

g io n a m e n t o c h e e s s o v ie n e te n u t o n e lla f o r m a d e l f in o a d
o g g i . M a u n im p r e s a r iv o lu z io n a r ia ta le p r e c is a m e n t e in
q u a n t o d ir e t t a n o n s o l t a n t o c o n t r o il p r e s e n t e , l o g g i, b e n s
c o n t r o la le g g e d e l f i n o a d o g g i .

38

Herbert Marcuse

H e r b e r t M a r c u s e h a v i s s u t o le b a r r ic a t e s p a r t a k i s t e

del

1 9 1 9 e l a s s a s s in io d e lla C o m u n e d i B e r li n o d a p a r t e d i u n
g o v e r n o s o c ia lis t a , s i s c o n t r a t o c o l n a z is m o , h a g ir a t o a t
to r n o a llo s t a lin is m o s e n z a p e r m a i c e d e r e a d u n a f f a s c in a
m e n to

ch e

ha

t r a s c in a t o ,

per

poi

t r a v o lg e r le ,

tre

gen era

z io n i d i in t e lle t t u a li m a r x is t i. N o n o s t a n t e l e s ilio n e g li S t a t i
U n it i e la g u e r r a f r e d d a , e g li s a l v a g u a r d a l id e a d i u n p e n
s ie r o r iv o lu z io n a r io
e

F reu d ,

q u a n ta :

che

va

in d ip e n d e n t e
a ffe rm a n d o si

Eros e civilt 1

co'123( N e w

Y o rk 1 9 5 8 ),

a lla c o n flu e n z a t r a
a

p a r t ir e

d a g li

M arx

an ni

c in

Il marxismo sovieti
L uomo a una dimensione3 ( B o s t o n

(B o sto n 1 9 5 5 ),

1 9 6 4 ) . M a r c u s e f u u n o d e i p r im i a r iv a l u t a r e in u n a p r o s p e t
tiv a r a d ic a le l a n a lis i d e i m e c c a n ism i e d e lle c o n t r a d d iz io n i
d e lle s o c ie t in d u s t r ia li a v a n z a t e . D a l l a lt r o l a t o , m o lt o p r i
m a d e lle d is illu s io n i d e l c o n f li t t o c in o - s o v ie t ic o , d e l m a g g io
1 9 6 8 e d e lla C e c o s lo v a c c h ia , e g li a n a liz z a la m is u r a d e lla d e
g e n e r a z io n e d e l c o m u n iS m o p o s t - s t a lin ia n o :

vietico

s v e la

il

sen so

ed

il f u n z io n a m e n t o

c h e r ic o n d u c e il d is c o r s o r iv o lu z io n a r io

Il marxismo so
di un

s is t e m a

a l r a n g o d e l l id e o

l o g ia : r a p p r e s e n t a z io n i e m e n z o g n e s u llo s f o n d o d e l l o p p r e s
s io n e .
N e l m a g g io 1 9 6 8 s i b i s b i g l i a n e lle r e d a z io n i p a r ig in e c h e
R u d i D u t s c h k e e D a n ie l C o h n - B e n d it h a n n o l e t t o u n c e r t o
H erb ert

M arcu se .

O scu ro

p ro fe sso re

1 Editore Einaudi, 1967.


2 Guanda, 1968.
3 Editore Einaudi, Nuovo Politecnico , 1968.

39

di

filo s o fia

a m e ri-

c a n o d i o r ig in e te d e s c a , a g g iu n g e c o n a r ia d i s u f f ic ie n z a
F r a n c o i s P o n c e t , m e m b r o d e l l A c c a d e m ia d i F r a n c ia . M a c e
n a b b a s t a n z a t u t t a v ia p e r c h la F r a n c ia s c o p r a a s u a v o l
t a u n u o m o g i c e le b r e o v u n q u e , e g li a t t r i b u is c a q u a s i
p e r r ip a r a r e a lla p r e c e d e n t e d is a t t e n z io n e u n r u o lo n e lla
g e n e s i d e lle r iv o lt e s t u d e n t e s c h e c h e e g li s t e s s o r e s p in g e .
M a rc u s h a c o n d o tto n u m e ro si d ib a ttiti co n i r a p p re se n
t a n t i d e l g a u c h is m o t e d e s c o . I n

q u e llo c h e r ip o r t ia m o

qui

s o t t o , H a n s M a g n u s E n z e n s b e r g e r , g io v a n e s c r it t o r e e m ili
t a n t e , g li c o n t r a p p o n e t u t t o i l v ig o r e d e ll a s u a o r t o d o s s ia .

hans magnus

Enzensberger

D a l l E u r o p a , n o i a b b ia m o

a v u t o l im p r e s s io n e c h e la s it u a z io n e p o l it ic a a m e r ic a n a si s ia
p ro fo n d a m e n te

a v v e le n a t a

n el c o rso

d e g li u ltim i

a n n i.

Ci

r if e r ia m o a lla d e te n z io n e p r e v e n t iv a e d a i p o l iz io t t i m a n ia c i
d e l g r ill e t t o ; la s in is t r a a m e r ic a n a h a p u b b l ic a t o d e lle lis t e
d i c a m p i d i c o n c e n t r a m e n to c h e n o n a s p e t t e r e b b e r o a lt r o s e
n o n i l o r o v i s i t a t o r i ; q u a e l s i s o s t ie n e c h e il D i p a r t i
m e n t o d i S t a t o a v r e b b e p e n s a t o d i s o p p r im e r e l e le z io n e p r e
s id e n z ia le d e l 1 9 7 2 , e p e r f in o il p r in c ip io s t e s s o d e ll e le z io n e ,
e c h e v i s a r e b b e r o s t a t i d e i s o n d a g g i in q u e s t o s e n s o p e r
s a g g ia r e le r e a z io n i d e l l o p in io n e p u b b l ic a . I l s is t e m a d i L a w
a n d O r d e r s i id e n t if ic a p r o g r e s s iv a m e n t e n e l s u o c o n t r a r io
a p p a r e n t e : l a le g a lit s i c o n f o n d e c o n il g a n g s t e r is m o e l o r
d in e c o n l a r b it r io . p o s s ib i le a l g io r n o d o g g i d is t in g u e r e al
p o l i t i c a d a l c r im in e , l a m a f ia d a l g o v e r n o ? C o m e c a r a t t e r iz
z a r e u n a s im ile e v o lu z io n e ?

Herbert MARCUSE

G l i e s e m p i c h e le i c i t a s o n o in f a t t i

m o l t o s ig n ific a t iv i. P e r q u a n t o r ig u a r d a i c a m p i d i c o n c e n t r a
m e n t o , n o n m i s e n t o in g r a d o d i d a r e u n g iu s id z i o :

io n o n

li h o v i s t i. E n e p p u r e s o s e l a m m in is t r a z io n e a c c a r e z z a l id e a
d i s o p p r im e r e le e le z io n i. L a c o s a a m io a v v is o p o c o p r o
b a b il e :

q u e s t o g o v e r n o n o n h a n u lla d a te m e r e d a lle u rn e .

D i f a t t o , q u e l c h e s i t r a t t a d i s a p e r e s e il f a s c is m o r e g n a
n e g li S t a t i U n it i. S e c o n e s s o s i in t e n d e l a s c o m p a r s a , r a p id a
o

p r o g r e s s iv a , d e l l e r e d it c o s t it u z io n a le ,
40

la

fo r m a z io n e

di

g r u p p i p a r a - m ilit a r i q u a li i M in u t e m e n , l a t t r ib u z io n e d i
p o t e r i e c c e z io n a li a lla p o liz ia , in p a r t ic o la r e c o n la n o k n o c k
la w , q u e s t a le g g e s c e lle r a ta c h e a b o lis c e l a n tic a in v io la b i
l i t d e l d o m ic ilio ; s e s i e s a m in a n o le s e n te n z e e m a n a t e d a i
t r ib u n a li n e l c o r s o d e g li u l t i m i a n n i, q u a n d o s i v ie n e a s a
p e r e c h e t r u p p e s p e c ia li, i c o u n te r - in s u r g e r y c o r p s , v e n
g o n o a p p o s it a m e n t e a d d e s t r a t e in v i s t a d i u n e v e n t u a le g u e r
r a c i v il e ; s e s i p r e n d e in c o n s id e r a z io n e l a c e n s u r a q u a s i d i
r e t t a c h e g i p e s a s u lla s t a m p a , l a r a d io e l a t e le v is io n e , a l
lo r a s i p u a g i u s t o t i t o lo p a r la r e d i u n f a s c is m o m o n t a n t e .
C e r t o , i o c o n o s c o l o b ie z io n e : le c r it ic h e r a d ic a li d e l s is t e m a
so n o m o lto

m e g lio

t o lle r a t e

n e g li S t a t i U n it i c h e

in

a lt r i

p a e s i , in F r a n c ia in p a r t ic o la r e . I l f a t t o c h e p r o v v is o r i a
m en te la

s o c ie t

a m e r ic a n a p u

an cora

so p p o rtare

q u e sto

t ip o d i c r it ic h e n e l m o m e n t o in c u i e s s e r e s t a n o p r iv e d i
e f f e t t i im m e d ia t i.

hans magnus

Enzensberger

C e r t i e le m e n ti c o s t it u t i v i

d e l f a s c is m o - p e r lo m e n o n e lla s u a f o r m a c la s s ic a - m a n c a n o
an cora:

a d e s e m p io , u n F h r e r c a r is m a t ic o . P e n s a c h e

g e n t e c o m e N ix o n , A g n e w o R e a g a n a b b ia n o la s t o f f a d e l
p e rso n a g g io ?

F in o a d o r a , l a p p e llo d ir e t t o a lle m a s s e n o n

h a a s s u n t o g li a s p e t t i c h e a b b ia m o c o n o s c iu t o n e lla G e r m a
n ia h it le r ia n a o n e l l I t a l i a m u s s o lin ia n a .

Herbert m arcuse

N o n p e n s o c h e u n F h r e r s ia in

d is p e n s a b i le a l f a s c is m o c o n t e m p o r a n e o . C o s c o m e o g n i m o
v im e n t o e d o g n i o p p r e s s io n e , il fe n o m e n o f a s c i s t a d ip e n d e
d a llo s t a t o d e lla s o c ie t g lo b a le . I l f a s c is m o a m e r ic a n o si d i
s t in g u e r d a l f a s c is m o t e d e s c o n e lla s t e s s a m is u r a in c u i la
s o c ie t a m e r ic a n a d i o g g i d if f e r i s c e d a lla s o c ie t te d e s c a d e l
1933.

Il

so rg ere d i u n

F h rer

n e c e s s a r io . R ic o r d ia m o c i q u e lla

fra se

c a r is m a t ic o

non

d i W illia m

ip

S h ir e r il

q u a le p e r c a r it , b e n lo n t a n o d a l l e s s e r e u n a u t o r e s o c ia li
s t a : S h ir e r d ic e c h e il f a s c is m o a m e r ic a n o s a r p r o b a b ilm e n
te i l p r im o a d a r r iv a r e a l p o t e r e a t t r a v e r s o le s t r a d e d e lla
d e m o c r a z ia , e d a p p o g g ia n d o s i s u d i e s s a .

41

HANS magnus Enzensbeuger


a n a l is i d e l f a s c is m o

a m e r ic a n o ?

Com e

la

s v il u p p a

G e n e r a lm e n t e

su a

s i s p ie g a

n a z is m o in r ife r im e n t o a lla c r is i e c o n o m ic a d e l

il

1 9 2 9 . G li

S t a t i U n it i a t t r a v e r s e r e b b e r o d u n q u e a t t u a lm e n t e u n a c r is i
p a r a g o n a b i le a q u e lla , a n c h e s e le c o n t r a d d iz io n i e c o n o m ic h e
e s o c ia li s o n o a d e s s o v i o l e n t e ?

Herbert marcuse

C red o

che

e sista

un

f a s c is m o

p re

v e n t iv o . N e l c o r s o d e g li u lt im i d e c e n n i, n o i a b b ia m o c o n o
s c iu t o u n a c o n tr o - r iv o lu z io n e p r e v e n t iv a :

u n a r e a z io n e c h e

m ir a v a a d a llo n ta n a r e il p e r ic o lo d i u n a r iv o lu z io n e c h e si
te m e v a , ch e n on v i s ta ta e ch e n o n n e p p u re su l p u n to d i
s c o p p ia r e o g g i. N e l lo s t e s s o m o d o s i a r r iv a a l f a s c is m o p r e
v e n t i v o . I l d e p e r im e n t o d e llo s t a t o c o s t it u z io n a le d ir e tt a m e n t e in fu n z io n e d e l c r e s c e r e d e lle c o n t r a d d iz io n i d e l l im p e r i a lis m o

a m e r ic a n o .

N e l l im m e d ia t o ,

il

s is t e m a

c o n t r o lla

a n c o r a le s u e c o n t r a d d iz io n i m a p e r q u a n t o t e m p o ?

ma

q u e s t e m in a c c ia n o d i a p p a r ir e in p ie n a lu c e , a n c h e p e r le
m e n t i p i in d o t t r in a t e . Q u e s t e c o n t r a d d iz io n i, le c o n o s c ia m o
b e n e : la c o n tr a d d iz io n e f r a l e n o r m e r ic c h e z z a s o c ia le e l u s o
p e n o s o e d is t r u t t i v o c h e s e n e f a ; f r a l a p o s s ib i li t d i r i
d u r r e g li a s p e t t i p i a lie n a n ti d e l la v o r o e d il l o r o s is t e m a
tic o m a n t e n im e n t o ; f r a il p e r s is t e r e d e lla p o v e r t e d e lla m i
s e r ia

ed

uno

sp re co

f a n t a s t ic o .

A ll a

f i n e , l e s p r e s s io n e

di

q u e s t e c o n t r a d d iz io n i v e r r r e p r e s s a n e lla v io le n z a . I v a lo r i
n e c e s s a r i a lla

s o p r a v v iv e n z a

d e l c a p it a lis m o

te n d o n o

a d i

s g r e g a r s i : e d a n c h e la d is c ip lin a n e l la v o r o . O v u n q u e s i s v e la
l a s s u r d i t g u e r r a n e l V ie t n a m , d i t t a t u r a in G r e c i a e in
A m e r ic a L a t i n a s o s t e n u t e d a g li S t a t i U n it i a t a l p u n t o c h e
i c a m u f f a m e n t i e le m e n z o g n e p e r d o n o

q u a ls ia s i e ffic a c ia .

I l s is t e m a s i ir r ig id is c e e d o g n u n o d e i s u o i a t t i d iv e n t a u n
m e s s a g g io r iv o l t o a g li o p p o s i t o r i : s e v o i d iv e n t a t e p e r ic o lo s i
p e r n o i, n o i v i r in c h iu d e r e m o p e r e lim in a r v i.

hans magnus

Enzensberger

p o s s ib ile ,

seco n d o

le i,

t r a d u r r e le c o n t r a d d iz io n i d e lla s o c i e t a m e r ic a n a in t e r m i
n i d i lo tta d i c la sse ?

42

Herbert m erc u se

E s s e v a n n o b e n a l d i l . M a r x n o n

h a m a i p r e t e s o c h e le c o n t r a d d iz io n i d e l s is t e m a c a p it a l is t a
c o lp is s e r o la s o l a c la s s e d e g li o p e r a i d e l l in d u s t r ia . E s s e d o m i
n a n o a l c o n t r a r io la s o c ie t n e l s u o in s ie m e , la s u a in f r a
s t r u t t u r a a lt r e t t a n t o q u a n t o la s u a s o v r a s t r u t t u r a . I l lo r o im
p a t t o d iv e r s o a s e c o n d a d e lle c la s s i m a s i t r a t t a p u r s e m
p r e d i c o n t r a d d iz io n i d e lla s o c ie t g lo b a le .

hans magnus

Enzensberger

N o n p e n sa che q u e ste co n

t r a d d iz io n i si e s p r im a n o in n a n z it u t t o n e llo s c o n t r o f r a c a p i
ta le e l a v o r o ?

HERBERT m arcuse

Q u e sto

un a sp e tto . M a

il m a r x i

s m o n o n d e v e c o n d u r r e a d u n f e t ic is m o d e l c o n c e t to d i c l a s
se . I l c a p it a lis m o h a c o m p iu t o u n e v o lu z io n e e c o n e s s o a n
ch e le c la s s i s o c ia li. in a m m is s ib ile e p e r ic o lo s o f i s s a r s i su
d i u n id e a r e if ic a t a d e lla c la s s e o p e r a ia .

hans

magnus

enzensberger

dellUomo a una dimensione

V o rre i

c it a r e

un

p asso

c h e s t a t o v i o le n t e m e n t e c r it i

c a to d a lla s in is t r a e u r o p e a . L e i s c r iv e v a :

S e s i c o n s id e r a

la s it u a z io n e a t t u a le d e lle c la s s i la v o r a t r ic i n e lla s o c i e t in
d u s t r ia le a v a n z a t a , s i p u d ir e c h e il c o n c e t to m a r x ia n o d i
p r o l e t a r i a t o u n c o n c e t to m it o lo g ic o .
C h e c o s a in t e n d e d ir e c o n c i ? Q u a le a n a lis i c o n c r e t a d e l
p r o le t a r ia t o c o n t r a p p o r r e b b e a l c o n c e t to f e t i c c io ?

Herbert m arcuse

I I p r o l e t a r i o d i M a r x h a le c a r a t t e

r is tic h e d e l l o p e r a io in g le s e d e lla m e t d e l x i x

s e c o lo . C o n

l in n a lz a m e n to d e l l iv e llo d e i s a la r i e la c o s t it u z io n e d i s in d a
c a ti p o t e n t i, il p r o l e t a r i a t o s i t r a s f o r m a t o p e r d iv e n t a r e la
c la s s e

o p e r a ia

d e lle

n o stre

s o c ie t

c a p it a lis t ic h e

av an zate.

U n a c la s s e s e m p r e o p p r e s s a , m a n o n p i in m o d o c o s m a n i
f e s t o e b r u t a le c o m e

a l te m p o

d i M a r x . P a r la r e o g g i d e l

p r o le t a r ia t o s e n z a a n a liz z a r e la s itu a z io n e c o n c r e t a d e g li o p e
r a i, s ig n if ic a r e if ic a r e il c o n c e t to m a r x is t a .

hans magnus enzensberger Q u e s t a e v o lu z io n e n o n m i


s e m b r a u n a c o s a f o n d a m e n t a le . C e r t o , n o n s i p u p i p a r la r e
d i im p o v e r im e n t o a s s o l u t o n e lle s o c ie t c h e s i p o n g o n o a l
l a v a n g u a r d ia

del p ro gresso

te c n ic o ;
43

ma

l im p o v e r im e n t o

r e la t iv o r im a n e e s i a g g r a v a .

Lo

sfru tta m e n to d e lla c la sse

o p e r a ia n o n s i p u g iu d ic a r e s o l o in te r m in i d i l iv e llo d i
v i t a i f r ig o r i f e r i e le a u t o m o b ili n o n c a m b ia n o a f f a t t o i
t e r m in i d e ll a q u e s t io n e , m a e s s o

a i g io r n i n o s t r i a n c o r a

p i v i v o , a n c h e a t t e n e n d o c i a i c r it e r i d e f in it i d a M a r x . L a
c o n t r a d d iz io n e

f o n d a m e n t a le

ha

assu n to

a lt r e

fo rm e ;

ma

c o n t in u a a d e s i s t e r e e r im a n e , c o m e s e m p r e , il m o t o r e d e lla
l o t t a d i c la s s e .

HERBERT m arcuse

L e i h a r a g io n e s u u n p u n t o :

il c o n

c e t t o d i im p o v e r im e n t o r e la t iv o r iv e s t e u n im p o r t a n z a d e c i
s iv a n e l p r o c e s s o r iv o lu z io n a r io d e lle s o c ie t in d u s t r ia li a v a n
z a te . N e l le m e t r o p o li c a p it a l is t e , q u e s t a r iv o lu z io n e n o n p u
n a s c e r e d a ll a s o l a m is e r ia f i s i c a ; a n c h e n e lle s u e a s p ir a z io n i
p i e le m e n t a r i, e s s a v a g i m o lt o a l d i l d i u n a p u r a e s e m
p lic e a b o liz io n e d e ll a p o v e r t . I l c h e s ig n ific a c h e n o n si p u
l im it a r e l a n a lis i e l a s t r a t e g i a a lla c la s s e d e g li o p e r a i d e l l in
d u s t r i a . O c c o r r e c o n t e m p o r a n e a m e n t e r ip e n s a r e l a

s it u a z i o

n e d i q u e s t a c la s s e e te n e r c o n t o d e l l e s is t e n z a d i a lt r i g r u p p i
s o c ia li.

hans

magnus

a n a lis i d i c la s s e . A

enzensberger

Lei

p a r la v a

poco

fa

di

q u e s t a l a v o r a l e s t r e m a s in is t r a e u r o p e a .

N o i a b b ia m o d a lt r o n d e c o n c lu s o c h e u n s im ile c o m p it o n o n
p o t e v a p o r t a r s i a b u o n f in e n e l s e n o d e l l U n iv e r s it , m a c h e
e r a n e c e s s a r io in v e c e d ib a t t e r e c o n la c la s s e o p e r a ia le s u e
c o n d iz io n i d i e s is t e n z a , m a t e r ia li e in t e lle t t u a li. L a n a lis i d e
v e a llo r a in t e g r a r s i c o n u n a z io n e p o lit ic a . N u m e r o s i c o m p a
g n i s o n o a n d a t i a l a v o r a r e in f a b b r ic a o in a lt r i lu o g h i d i
la v o ro :

p e r l o r o , u n la v o r o te o r ic o n o n p o r t a d a n e s s u n a

p a r t e s e s i d is t a c c a d a ll e l o t t e c h e s i s v ilu p p a n o n e lla p r o
d u z io n e .

Herbert m arcuse

N on

c e r to

an dan do

la v o r a r e

c h e c i s i m e t t e in g r a d o d i v e d e r e e d i c o m p r e n d e r e le c o n
tr a d d iz io n i c h e n a s c o n o d a i r a p p o r t i d i p r o d u z io n e . C e r t o ,
l a n a lis i d e lla c l a s s e o p e r a ia d e v e e s s e r e il p i c o n c r e t a p o s
s ib ile . M a i o t e m o c h e i l la v o r o in f a b b r ic a c o n d u c a n e llo
s t e s s o t e m p o i m il it a n t i g a u c h is t e s a d is p r e z z a r e o a r e sp in 44

g e r e la t e o r i a , d a l m o m e n t o c h e s i s e n t o n o d a e s s a s o r p a s
s a t i. S i r ic a d e a llo r a in p ie n a s o c io lo g ia b o r g h e s e .

n eces

s a r io c o n s e r v a r e u n a m b iz io n e t e o r ic a , s f o r z a s i d i d e lin e a r e
i c o n c e t ti, r if i u t a r e u n id e a fe t ic c io d e l p r o l e t a r i a t o , e d a n
d a r e a n c h e n e lle f a b b r ic h e . M a s e q u e s t o f a r s i a s s u m e r e v i e
n e c o m p iu t o a s p e s e d i u n p r o g r e s s o t e o r ic o , s i r ic a d e nell e m p ir is m o e in u n s e n s o f a l s i f i c a t o d e l l im m e d ia t o .

hans magnus

Enzensberger

f a b b r ic h e s i r if e r is c o n o s u

I g r u p p i c h e v a n n o n e lle

tu tti i p u n ti a d

una

t e o r ia , la

t e o r ia d i L e n in .

Herbert m arcuse

C h e m i f a c c ia n o d u n q u e v e d e r e d o

v e L e n in h a m a i p o t u t o s c r iv e r e c o s e s im ili:

io n o n n e h o

m a i v i s t o la m in im a t r a c c ia n e lle s u e o p e r e .

hans magnus

Enzensberger

La

d it t a t u r a

d e l p r o le ta

r ia t o r e s t a l o b i e t t i v o d i t u t t i i v e r i m a r x is t i. L e i n e a n c o r a
p ersu aso ?

Herbert m arcuse

S e il te r m in e d i p r o l e t a r i a t o d e s ig n a

g li o p e r a i d e l l in d u s t r ia q u a li M a r x li h a d e s c r i t t i il l a
v o r o v iv o n e l p r o c e s s o d i p r o d u z io n e io r it e n g o c h e n e lla
n o s t r a e p o c a q u e s t a fo r m u la z io n e d e l t u t t o in s u f f ic ie n t e .
P e r M a r x , la d i t t a t u r a d e l p r o l e t a r i a t o e r a lo s i d im e n tic a
t r o p p o fa c ilm e n t e l a d it t a t u r a d i u n a sc h ia c c ia n te m a g g io
ra n z a s u u n a m in o r a n z a . I l p r o l e t a r i a t o d e f in it o d a M a r x
r a p p r e s e n t a f o r s e u n a m a g g io r a n z a n e i p a e s i in d u s t r ia li a v a n
z a t i ? f o r s e l a s o l a c l a s s e c h e s ia v i t t im a d e llo s f r u t t a m e n t o
n e lla n o s t r a s o c ie t m o d e r n a ?

HANS MAGNUS ENZENSBERGER E c h i a lt r o a ll o r a ?


Herbert m arcuse G l i o p e r a i d e l l in d u s t r ia n o n
s e n ta n o p i l a m a g g io r a n z a d e ll a p o p o la z io n e , n o n
s o li a d e s s e r e s f r u t t a t i . U n

e s e m p io :

si

sp esso

rap p re
son o i
d is c u s s o

p e r s a p e r e s e i m ilio n i d i im p ie g a t i d e l l in d u s t r ia p u b b lic i
t a r ia a m e r ic a n a c r e a n o o p p u r e n o u n p lu s v a lo r e , c io s e e s s i
s ia n o o p p u r e n o d e g li s f r u t t a t i n e l s e n s o m a r x is t a d e l t e r
m in e . D a p a r t e m ia , i o r it e n g o d i s . Q u e lle p e r s o n e v e n d o
n o d ir e t t a m e n t e l a l o r o fo r z a - la v o r o , il c h e c o r r is p o n d e a l
la n o z io n e m a r x is t a d i s f r u t t a m e n t o . I lo r o s a l a r i n o n r a p p r e 45

s e n t a n o s e m p lic e m e n te u n c a p it o l o d e lle s p e s e g e n e r a li. E s s i


s o n o a s s o lu t a m e n t e n e c e s s a r i a l p r o c e s s o d i p r o d u z io n e c a
p it a lis t ic o .

HANS magnus Enzensberger

N e c e s s a r i a l l e s t r a z io n e d e l

p lu s v a lo r e ...

Herbert m arcuse

N on

a l liv e llo d e lla p r o d u z io n e :

u n ic a m e n te . S o n o g i n e c e s s a r i
l im p ie g a t o d e l l in d u s t r ia p u b b l i

c it a r ia d e t e r m in a in a n t ic ip o la f o r m a d e lla m e rc e ( p e n s a t e s o l
t a n t o a l l a u t o m o b ile ) , la s u a q u a li t , e d a n c h e la s u a q u a n t it .
C i v a le u g u a lm e n te p e r i te c n ic i, g li in g e g n e r i, g li s c ie n z ia ti,
g li p s ic o lo g i e d i s o c io lo g i in t e g r a t i n e l p r o c e s s o d i p r o d u
z io n e , tu tt e c a t e g o r ie in p ie n a e s p a n s io n e . Q u e s t i fe n o m e n i
c o m p o r t a n o c o m e c o n t r a c c o lp o d e lle m o d if ic a z io n i n e lle s t r u t
t u r e s t e s s e d e lla c l a s s e o p e r a ia . S a p p i a m o a d e s s o c h e il n u
m e r o d e i c o lle t ti b ia n c h i

a u m e n t e r p r o g r e s s iv a m e n t e a

s c a p it o

che

dei

c o lle t t i

l a v o r a t o r i m a n u a li

b lu ,

e la v o ra to ri

l e q u ilib r io
in t e lle t t u a li

n u m e r ic o
si

fra

m o d if ic h e r

a v a n t a g g io d i q u e s t i u lt im i, i q u a li v e d r a n n o a u m e n t a r e la
p r o p r ia

p a rte

a l l in t e r n o

d el p ro c esso

p r o d u t t iv o .

tu tto

c i d o v r e b b e in c ita r e a d u n a g r a n d e p r u d e n z a q u a n d o n o i
m a n e g g ia m o i c o n c e t ti d i p r o l e t a r i a t o e d i d i t t a t u r a d e l p r o
le t a r ia t o .

hans magnus
v ista ,

c i

Enzensberger

s ig n if ic a

S e c o n d o il m io

s e m p lic e m e n te

che

c e ti

p u n to d i

s o c ia li

p rov e

n ie n ti d a lla b o r g h e s i a v e n g o n o a d e s s e r e r a p id a m e n t e p r o l e
ta r iz z a ti in s e g u it o a llo s v il u p p o d e l c a p it a lis m o .

Herbert m arcuse

L a p a r o la p r o le t a r iz z a z io n e m i s e m b r a

q u i in e s a t t a . N o n p o s s i b i l e s e p a r a r e il c o n c e t to d i p r o l e
t a r ia t o d a lle n o z io n i c h e lo a c c o m p a g n a n o , e in p r im o lu o g o
il d e p a u p e r a m e n t o m a t e r ia le .

hans magnus enzensberger P r e n d a il c a s o d e i g r a n


d i s t u d i d i a r c h it e t t i c o m e o r m a i n e e s is t o n o in G e r m a n ia .
V i s i t r o v e r a n n o d e lle p e r s o n e c h e , q u a n d o e r a n o s t u d e n t i ,
s o g n a v a n o a n c o r a u n e s e r c iz io lib e r a le e d a u t o n o m o d e l l a r
c h it e t t u r a , c io la p r o s p e t t i v a d i u n a p r o f e s s i o n e b o r g h e s e .
S i s o n o r it r o v a t i d e n t r o u n im p r e s a in d u s t r ia le , s e d u t i a i lo r o
46

t a v o li d a d is e g n o a c c a n to a d o z z in e d i a lt r i g io v a n i a r c h ite tt i.
I l l a v o r o s i s p e c ia liz z a to e d e s s i p o s s o n o c o n s t a t a r l o t u t t i
i g io r n i : o g n u n o s i a p p lic a a d u n s o l o p a r t ic o la r e a r c h it e t t o
n ic o l e f i n e s t r e a d e s e m p io s e n z a a v e r e a lc u n d ir i t t o d i
d e c is io n e . S i t r a t t a d i u n b u o n e s e m p io d i p r o le t a r iz z a z io n e .

Herbert m arcuse

M i p a r li u n p o d i q u e s t o

g io v a n e

a r c h it e t t o q u a n d o la s e r a r ie n t r a in c a s a . D o v e a b i t a :

in u n

a p p a r t a m e n t in o d i u n a o d u e s ta n z e s p o r c h e e m a l m e s s e ?
N o n p o s s i e d e l a u t o m o b ile ? N o n h a f o r s e a c c e s s o a i d iv e r s i
p r o d o t t i d i l u s s o c a r a t t e r is t ic i d e lla p r o d u z io n e d e l c a p it a l i
s m o p o s t - in d u s t r ia l e ?

HANS MAGNUS ENZENSBERGER S , certo...


Herbert m arcuse A ll o r a s ig n if ic a f a r s i

b e ffe d e l v ero

p r o l e t a r i o d e s ig n a r e q u e s t i la v o r a t o r i c o m e fa c e n t i p a r t e d e l
p ro le ta ria to .

hans magnus

Enzensberger

fin is c e il p r o l e t a r i a t o in b a s e

B e n e , d a c c o r d o . S e le i d e

ad un ra p p o rto

d i co n su m o

p iu t t o s t o c h e in b a s e a d u n r a p p o r t o d i p r o d u z io n e , s e , in
f o n d o , v a l u t a o s c u r a m e n t e il s u o liv e llo d i v i t a p a r a g o n a n d o
lo a q u e llo d e l 1 8 5 0 , le i d e v e e f f e t t iv a m e n t e a m m e t t e r e ch e
il p r o l e t a r i a t o e u r o p e o e a m e r ic a n o in v i a d i e s t in z io n e .
M a s i p u d ir e c h e q u e lla s ia u n a b u o n a d e f in iz i o n e ? N o n
e s i s t e f o r s e , p i u t t o s t o , u n a d if fe r e n z a c h e s e m p r e p i s i c a n
c e lla f r a le c o n d iz io n i d i v it a d i q u e l l a r c h it e t t o e , a d e s e m
p io , q u e lle d i u n m e c c a n ic o a d d e t t o a lle r ip a r a z io n i in u n a
f a b b r ic a a u t o m a t iz z a t a ?

Herbert m arcuse
M a in s e n s o in v e r s o :
d e p r o le t a r iz z a t o .

Q u e sta

d is t a n z a

d im in u is c e

in f a t t i.

il v e c c h io p r o l e t a r i a t o c h e s i t r o v a
Con

l a u t o m a z io n e ,

il

la v o r o

d iv e n t a

e s t e n u a n t e e f a t i c o s o s u l p ia n o n e r v o s o : c i n o n s u f f ic ie n t e
p e r f a r e d e l l o p e r a io c h e lo e s e g u e u n p r o l e t a r i o . L a u t o m a
z io n e s o s t it u is c e l e n e r g ia fis ic a c o n u n a t e n s io n e m e n t a le ,
e d e s i g e a lt r e s u n a q u a lific a z io n e . L o p e r a io q u a lif ic a t o t r a
d iz io n a le c h e in c e r t o q u a l m o d o r e s t a v a v ic in o a l l a r t i
g ia n o s c o m p a r iv a a p o c o a p o c o . M a lo s v il u p p o d e lla p r o
d u ttiv it e sig e u n

a lt r o t i p o d i q u a lif ic a z io n e , d e i te c n ic i,

47

d e g li in g e g e n e r i, d e i c o lle t t i b ia n c h i in n u m e r o c r e s c e n t e ,
e n o n il c o n t r a r io .

hans magnus

Enzensberger

Le

s t a t is t ic h e p e r p r o f e s

s io n e r ig u a r d a n t i g li u lt im i q u in d ic i a n n i c i d im o s t r a n o c h e
il n u m e r o d e i la v o r a t o r i m a n u a li d im in u is c e in m o d o e s t r e
m a m e n t e l e n t o , a m m e s s o c h e d im in u is c a .

Herbert m arcuse

p erch ?

N e l la m a g g io r p a r t e

c a s i i s in d a c a t i f r e n a n o il m o v im e n t o , p e r lo

m eno

dei
n e g li

S t a t i U n it i. a lt r e t t a n t o v e r o c h e la g e n e r a liz z a z io n e d e l l a u t o
m a z io n e

pone

d e i p r o b le m i te c n ic i,

seb b en e

e ssi ven gan o

p r o g r e s s iv a m e n t e r is o l t i. L a te n d e n z a t u t t a v ia n e t t i s s im a :
g li in v e s t im e n t i e f f e t t u a t i n e i r a m i p i m o d e r n i e p i a u t o
m a t iz z a ti d iv e n t a n o s e m p r e p i r e d d it i z i , i te r m in i d e l r a p
p o r t o c a p it a l e c o s t a n t e c a p it a le v a r ia b ile s i s p o s t a n o .

HANS MAGNUS enzensberger

P r o se g u a n el su o r a g io n a

m e n t o . Q u a l , n e lla s u a o t t ic a , la c l a s s e d a v a n g u a r d i a , il
g r u p p o s o c ia le c a p a c e d i a v v ia r e e d i g u id a r e u n a l o t t a r iv o
l u z io n a r ia ? S u q u a li in t e r e s s i si f o n d a u n a s t r a t e g i a r iv o lu z io
n a r ia , s e g li in t e r e s s i d ir e t t i d e lla c la s s e o p e r a ia i n t e s a n e l
s e n s o a m p i o d iv e r g o n o f r a d i lo r o a lm e n o p a r z ia lm e n t e ?
N on

s p e tta fo r s e , co m e se m p re , al p ro le ta ria to

in d u s t r ia le

d i d ir ig e r e il m o v im e n t o ?

Herbert m arcuse

D o v e h a v i s t o u n a c o s a s im il e ? I n u n

lib r o e , q u e l c h e c o n t a , in u n l ib r o s c r it t o a n n i f a .

hans magnus enzensberger S e p r e f e r is c e , io r in u n c io


p e r a d e s s o a lla r is p o s t a c la s s ic a d e l m a r x is m o . R e s t a il p r o
b le m a :

q u a l la f o r z a c h e d e v e p r e n d e r e la d ir e z io n e d e l

m o v im e n t o ?

Herbert m arcuse

M o lt o f r a n c a m e n t e e p a r lo c o m e

m a r x i s t a n o n m i p ia c e m o lt o q u e s t o m o d o d i p o r r e l a q u e
s t io n e . A l l a f i n f in e n o n c n u n D i o n u n a f a t a l it n
u n lib r o c h e p o s s a a c o lp o s ic u r o d e s ig n a r e l a v a n g u a r d ia d i
u n m o v im e n t o . A lt r im e n t i s i c a d e in u n m a r x is m o r e if ic a t o .
D o v e n a s c e r la c o s c ie n z a s t o r ic a e l a z io n e p i r a d ic a le ?
im p o s s ib i le d e c id e r lo m a n ip o la n d o s e n z a p i r if l e t t e r e d e lle
s e d ic e n t i c a t e g o r ie , g li s t u d e n t i , la n u o v a c l a s s e o p e 48

r a ia , l a c la s s e o p e r a ia . T u t t o d ip e n d e d a l liv e llo d i s v i
l u p p o d i u n p a e s e e d a g l i a s p e t t i d e l s u o c a p it a lis m o .

hans magnus

Enzensberger

I n s i s t o s u l c o n t r a r io :

que

s t a q u e s t io n e f o n d a m e n t a le , e d i g r u p p i r iv o lu z io n a r i d e l
l a G e r m a n i a F e d e r a l e , c h e a t t r a v e r s a n o u n a f a s e d i a u t o c r it i
c a , l a p o n g o n o n e l m o d o p i a c c e n tu a t o . N o i v o g lia m o t r a r r e
la le z io n e d a g li e r r o r i c o m m e s s i d a l m o v im e n t o s t u d e n t e s c o ,
d a l s u o f a llim e n t o . L e f o r m e d i o r g a n iz z a z io n e c h e s i e r a n o
s p o n t a n e a m e n t e m e s s e in p ie d i h a n n o p a le s e m e n t e c o n d o t t o
a ll im p a s s e . O g g i i g r u p p i c o n d a n n a n o a s t r a t t a m e n t e il lo r o
p a s s a t o , s c o n f e s s a n o g li a s p e t t i a n t i- a u t o r it a r i d e lla l o r o a z io
n e , s p e s s o p e r p u r a e s e m p lic e r e a z io n e d i r ig e t t o . L a n u o v a
p r a t ic a r iv o lu z io n a r ia s i d e f in is c e in n a n z it u t t o c o n u n la v o r o
n e lle f a b b r ic h e , c o n i t e n t a t i v i d i c o s t it u z io n e d i u n p a r t it o
c o m u n is t a s t r u t t u r a t o s e c o n d o i p r in c ip i d e l c e n t r a lis m o d e
m o c r a tic o q u a li s o n o e n u n c ia t i n e l

Che fare ?

L e i cred e an

c o r a a l l e ff ic a c ia d i ta li p r in c i p i? E s e n o , c h e c o s a m e t t e r e b
b e a l lo r o p o s t o ?

Herbert m arcuse

I I s u o r a g io n a m e n t o p a r t e d a lle in

s u ffic ie n z e e d a g li e r r o r i d e l m o v im e n t o s t u d e n t e s c o . Q u a l i
son o?

HANS MAGNUS Enzensberger

II

m o v im e n t o

stu d e n te

s c o s t a t o d e t e r m in a t o d a lla s itu a z io n e d i c la s s e d i c o lo r o
c h e lo c o m p o n e v a n o , d a i l o r o in t e r e s s i e d a lla c o sc ie n z a c h e
e s s i a v e v a n o d e lla lo r o s it u a z io n e . I n G e r m a n ia F e d e r a l e , g li
s t u d e n t i s o n o p e r la m a g g io r p a r t e d i o r ig in e b o r g h e s e .

Herbert m arcuse
p a r e c c h io

v o lg a r e .

S c u s i, m a s i t r a t t a d i u n m a r x is m o

Che

un

m o v im e n t o

s ia

d e t e r m in a t o

da

u n o s t a t o d i c o s c ie n z a ...

HANS MAGNUS enzensberger


zione materiale. L a classe operaia
universit tedesche...
Herbert m arcuse ... I l c h e

una situa
sotto-rappresentata nelle

...M a a n c h e d a

n o n v u o l d ir e c h e n o n s i

p o s s a t r a s c e n d e r e u n o s t a t o d i c o sc ie n z a s o g g e t t iv o , a n a liz
z a re l in s ie m e d e i r a p p o r t i s o c i a l i e d e f in ir e l a l o r o a r t ic o
la z io n e . C o s a c e n t r a q u e s t o c o l f a t t o c h e s i p r o v e n g a o p p u r e
49

n o d a ll a b o r g h e s i a ? A n c h e M a r x e d E n g e l s e r a n o d e i b o r
g h e s i.

Hans magnus Enzensberger

N o n s i t r a t t a d i u n a n a li

s i p e r s o n a le e m o lt i l h a n n o c o n s t a t a t o c o m e m e :

si tra tta

d e l c a r a t t e r e d i c la s s e d i u n m o v im e n t o , d i u n a r e a lt o g g e t
t iv a . G l i s t u d e n t i d i o r ig in e o p e r a ia r a p p r e s e n t a n o d a l 6 all 8 p e r c e n to d e lla p o p o la z io n e u n i v e r s it a r i a t e d e s c a . Q u e s t o
u n fa tto .

Herbert m arcuse

M a c h i le h a d e t t o c h e u n B u o n D i o

o u n b u o n D e s t in o a b b ia n o s c e lt o la c la s s e o p e r a ia p e rc h
e s s a a c c o lg a in s l a V e r it ! Q u e s t o fe t ic is m o !

HANS MAGNUS enzensberger un elemento fondamen


tale della teoria marxista.
Herbert m arcuse N o n la t e o r i a m a r x is t a . I l m a r
x is m o p e r lo m e n o f in o a q u a n d o e s s o r im a s t o l a t e o r ia
d i M a r x h a s e m p r e d is t i n t o la c l a s s e o p e r a ia c o n c r e t a d a l
p ro le ta ria to

o r g a n iz z a t o , i f a t t o r i o g g e t t i v i d a i f a t t o r i s o g

g e t t iv i. I l m a r x is m o n o n h a m a i c o n s id e r a t o l a c la s s e o p e
r a ia c o m e u n e n t it c h e in c a r n e r e b b e p e r s u a n a t u r a e in
t u t t e le c ir c o s ta n z e l a V e r it e l a L ib e r a z io n e .

HANS magnus Enzensberger

M a la c la s s e o p e r a ia c o n

c r e ta a llo s t e s s o t e m p o u n a c la s s e c h e c o s t r e t t a a t r a
s f o r m a r s i in p r o l e t a r i a t o o r g a n iz z a t o :

a d e m p ie c o s a l s u o

r u o lo s t o r ic o t e n d e n d o a lla p r o r p ia lib e r a z io n e .

Herbert m arcuse

Pu

a lt r e t t a n t o

e ssere

co stre tta

r e p r im e r e le s u e p u l s i o n i lib e r a t r ic i. C i s t ia m o a llo n t a n a n d o
d a lla s u a a f f e r m a z io n e :

g li e r r o r i d e l m o v im e n t o s t u d e n t e

s c o ...

hans magnus enzensberger Q u e s t i e r r o r i s o n o e v id e n


ti. A p p a i o n o in n a n z it u t t o n e l f a t t o c h e i l m o v im e n t o n o n
p o t u t o u s c ir e d a s e s t e s s o p e r m o b ilit a r e le c l a s s i l a v o r a
tric i.

Herbert m arcuse
d e n t i,
r a ia ?

o p p u re
Le

c it e r

d e ll a

Ma

si

tra tta

s it u a z io n e

u n e s e m p io

d e l l e r r o r e

o g g e ttiv a

d e g li

d e lla c l a s s e

a m e r ic a n o , d a l

m o m e n to

stu
ope
che

c o n o s c o m e g lio g li S t a t i U n it i. L e i m i d ir d o p o s e c i p u
50

a p p lic a r s i a d a lt r i p a e s i , in p a r t ic o la r e a lla G e r m a n i a F e d e r a
le . N e g l i S t a t i U n it i il m o v im e n t o s t u d e n t e s c o c h e h a m o b i
l it a t o u n a p a r t e d e l l o p in io n e p u b b l ic a c o n tr o la g u e r r a d e l
V ie t n a m , e d a n c o r a ta le m o v im e n t o c h e h a s v o lt o u n r u o lo
p r o p u ls o r e n e lla l o t t a p e r i d ir i t t i c iv ili. Q u e s t e a z io n i a n d a
v a n o o lt r e - d i g r a n lu n g a a g li in t e r e s s i p e r s o n a li d e g l i s t u
d e n t i, e p e r s in o a n d a v a n o c o n t r o a d e s s i in u n c e r t o n u m e r o
d i c a s i. T a l i a z io n i h a n n o p o r t a t o l a tt a c c o al c u o r e s t e s s o
d e l s is t e m a im p e r ia lis t a . S e l a c l a s s e o p e r a ia n o n a n d a t a
d ie t r o , n o n p r o p r io , D i o m io , c o lp a d e g li s t u d e n t i , m a si
s p ie g a c o n la s it u a z io n e m a t e r ia le e s o g g e t t iv a d e g li o p e r a i
a m e r ic a n i.

hans magnus enzens berger P e r c h n o n s a r e b b e c o lp a


d e l m o v im e n t o s t u d e n t e s c o ? P e r c h l a c la s s e o p e r a ia s a r e b
be

s t r u t t u r a lm e n t e in c a p a c e

di

c a p ir e

la

r iv o lu z io n e

v ie t

n a m it a ?

Herbert m arcuse

N o n c h e s ia in c a p a c e . E s s a s a d o v e

s ta n n o i s u o i in t e r e s s i im m e d ia t i e q u a l q u i l a p o s t a in g i o
c o . S a c h e la fin e d e ll a g u e r r a d e l V ie t n a m s ig n if ic h e r la
d is o c c u p a z io n e p e r
b e n is s im o d a

q u a le

u n g r a n d e n u m e r o d i o p e r a i. H a
p a rte

la

fe tta

di pane

era

v isto

im b u r r a t a .

M i s e m b r a m o l t o p r e s u n t u o s o n o n f a r e a tt e n z io n e a c i e d i
re a g li o p e r a i:

a b b a n d o n a t e t u t t o e s e g u it e m i p e r f a r e la r i

v o lu z io n e .

hans magnus enzensberger M a n o n f o r s e a n c o r p i


p r e s u n t u o s o a s p e t t a r e c h e la c l a s s e o p e r a ia r a g g iu n g a il p u n
to d i v i s t a d e g li s t u d e n t i ? F i n o a q u a n d o s i r im a n e n e l l a m
b ie n t e

u n i v e r s it a r i o , e

non

si co n o sce

non

si v u o l v e

d e r e a lt r i s e n o n l a p r o p r ia c l a s s e , fin t a n t o c h c i s i a s t r a e
dai

ra p p o rti

di

p r o d u z io n e

c o n tro

i q u a li v a n n o

sco n

t r a r s i g li o p e r a i, n o n s i p u s p e r a r e d i m o b ilit a r e i l a v o r a
to r i.

Herbert m arcuse
s a r io

Io

n o n p o s s o c r e d e r e c h e s ia n e c e s

a n d a r e in f a b b r ic a e la v o r a r v i p e r d e lle s e t t im a n e e

d e i m e s i p e r c a p ir e q u a n t o s ia n o p e n o s i il la v o r o e la c o n d i
z io n e o p e r a ia . G l i s t u d e n t i n o n ig n o r a n o c h e la lo r o e s is t e n z a
51

in fin it a m e n t e p i p ia c e v o le d i q u e lla d i u n o p e r a io . M a
c o n o s c o a n c h e c e n tin a ia d i s t u d e n t i la c u i e s is t e n z a n o n s a
r e b b e in v id ia b ile p e r n e s s u n o p e r a io . f a l s o p r e t e n d e r e c h e
g li s t u d e n t i r a p p r e s e n t in o

u n lit e p r iv ile g ia t a c h e f a r e b b e

l a b e l la v it a m e n t r e l o p e r a io c o n o s c e r e b b e s o lt a n t o u n a v i t a
o r r ib ile . C i n a s c e d a u n a t t e g g ia m e n t o in t e lle t t u a le , e n u lla
p i .

HANS MAGNUS Enzensberger

p o s s ib i le

che

lo

stu

d e n t e p o lit ic iz z a to r in u n c i a c e r t i v a n t a g g i c h e g li p r o v e n g o n o
d a ll a s u a c la s s e , m a s i t r a t t a a n c o r a u n a v o lt a d i u n a m a n i
f e s t a z io n e d e ll a s u a lib e r t , c io d i u n p r iv ile g io . E g l i p u
s c e g lie r e , e lo f a c o s c ie n t e m e n te .

Herbert m arcuse

f o r s e u n a r a g io n e p e r a b o lir e q u e

s t o p r iv ile g io e c o n c i s t e s s o u n a c a p a c it d i c o m p r e n s io n e
e d i d e n u n c ia c h e n o n d a t a a g li a l t r i ? L e i d im e n tic a la c o n
t r o p a r t it a :

il d o v e r e

e la

r e s p o n s a b il it

d i fa r e

tu tto

per

t r a s f o r m a r e q u e s t a s o c i e t , c o s a n o n p r iv a d i p e r ic o li a l g i o r
n o d o g g i. R in u n c ia r e a q u e s t o t i p o d i p r iv ile g io s a r e b b e g i
tr a d ir e .

HANS MAGNUS enzensberger

N on

si

tra tta d i q u e sto .

I l m o v im e n t o s t u d e n t e s c o s i p r e o c c u p a t o in p r im o lu o g o
d e g li in t e r e s s i d e g li s t u d e n t i , il c h e n a t u r a le . H a p o r t a t o
a v a n ti u n a c r it ic a d e l l is t it u z io n e u n i v e r s it a r ia e s i s fo r z a t o
d i c a m b ia r la .

HERBERT m arcuse
v im e n to s t u d e n t e s c o s i

N on

v e r o : n e g li S t a t i U n it i, il m o

p r e o c c u p a t o d e g li in t e r e s s i d e i N e r i

n e i g h e t t i, e n o n d e i p r o p r i.

hans magnus enzesberger N e l lo s t e s s o t e m p o il m o


v im e n t o h a p r e t e s o , e c o n r a g i o n e , l a d e s t it u z io n e d e i m a n
d a r in i u n iv e r s it a r i e l a t r a s f o r m a z io n e r a d ic a le

d e l l U n iv e r

s it .

Herbert m arcuse
s e n o n e s c lu s iv a m e n t e

L e s u e a f f e r m a z io n i n o n si a p p lic a n o
a lla s it u a z io n e t e d e s c a . I

t it o la r i d i

c a t t e d r e n o n s v o l g o n o l o s t e s s o r u o lo n e g li S t a t i U n it i. Q u a n
t o a g li s t u d e n t i, lo r ip e t o , h a n n o l o t t a t o p e r il C iv il- r ig h ts
M ovem en t

c o n tro

la

g u e r r a d e l V ie t n a m .
52

Il

re sto

s e c o n d a r io . S e h a n n o in g a g g ia t o u n a b a t t a g l i a c o n t r o l a m m i
n is t r a z io n e

u n i v e r s it a r i a , c i

a v v e n iv a

n e lla

m is u r a

in

cu i

ta le o r g a n iz z a z io n e s i f a c e v a c o m p lic e d e lla g u e r r a d e l V i e t
n a m , s p e c ia lm e n t e a t t r a v e r s o p r o g r a m m i d i r ic e r c a m ilit a r e .
L e i c r e d e c h e s i t r a t t i in q u e s t o c a s o d e lle r e a z io n i c o r p o r a
tiv e d i u n l i t e ? S e n o n p e n s a c h e f o s s e in g io c o u n in t e
r e s s e d i o r d in e g e n e r a le , g r a d i r e i c h e le i p r e c is a s s e il s e n s o
d e lle

p a r o le .

hans magnus

Enzensberger

A n c h e q u a n d o si r iv o l t a n o ,

g li s t u d e n t i c o n t a n o s u ll a m e d ia z io n e d e l p u b b lic o b o r g h e s e .
L a lo r o d i s p u t a c o n il p o t e r e s t a t a le a p p e n a in t e lle g ib ile
p e r il r e s t o d e lla p o p o la z io n e . L a s p e t t o a n t i- a u t o r it a r io d e l
m o v im e n t o n a s c e in p a r t e d a i p r o c e s s i d i s o c ia liz z a z io n e d e l
la b o r g h e s i a , e in q u e s t a m is u r a n o n h a a lc u n s e n s o p e r u n
o p e r a io .

Herbert MARCUSE
m e n to s t u d e n t e s c o

N u lla

m eno

a m e r ic a n o , n u lla

b o rg h e se

del

m o v i

p i b o r g h e s e d i u n

o p e r a io a m e r ic a n o . I o e s a g e r o s o l o u n p o . L e i u t iliz z a d e i

clich

p r iv i d i v a l o r e . C r e d e s in c e r a m e n te c h e s ia b o r g h e

s e f o n d a r e d e lle c o m u n i, m a n if e s t a r e p e r s t r a d a , o c c u p a r e
d e g li e d if i c i?

hans magnus
co m p e n so la

Enzensberger

s e d ic e n t e

p ro te st

N o n o b b lig a t o r ia m e n t e . I n
scen e

o p p u re

la

h ip -

p ie -sc e n e , t u t t e q u e s t e s c e n e m i a p p a io n o c o m e f e n o
m e n i b o r g h e s i.

Herbert m arcuse

I o p e n s o p e r s o n a lm e n te c h e g li h ip p ie s

e d i d r o p - o u t n o n a d e m p io n o p i a d a lc u n a fu n z io n e p o lit ic a .

hans magnus enzensberger I n t u t t i i c a s i q u e s t i m o


v im e n ti s o n o

sta ti b en p re sto

r e c u p e r a t i d a lla c u lt u r a

do

m in a n te .

Herbert m arcuse
v e n ta ti

r e a z io n a r i.

P e r c e r t i a s p e t t i, e s s i s o n o a n c h e d i

A l l o r ig in e

e siste v a

q u e sta

c o n f u s io n e

f r a u n a lib e r a z io n e in d i v id u a l e e l a lib e r a z io n e s o c ia le ...

hans magnus enzensberger S i t r a t t a p r e c is a m e n t e d i


u n lim it e c a r a t t e r is t i c o d e l m o v im e n t o s tu d e n t e s c o .

53

Herbert m arcuse

N o.

G li

e le m e n ti

p i

p o lit ic iz z a t i

r if iu t a n o q u e s t a c o n f u s io n e . E s s i n o n s o n o p i s o l t a n t o d e
g li h ip p ie s , o n o n lo s o n o p i a s s o lu t a m e n t e .

HANS MAGNUS Enzensberger

La

g e n t e p o lit ic iz z a t a s t u

d ia L e n in .

Herbert m arcuse L e n in , m a a n c h e H e r m a n n H e s s e . O g
Steppenwolf, Il lupo della steppa \ d i

g i n e g li S t a t i U n it i,

H e s s e , u n lib r o c h e h a u n a g r a n d e in flu e n z a .

HANS MAGNUS Enzensberger


Lupo della steppa u n

sto d al

il

A p p u n to :

p r o b le m a p o

p r o b le m a in t e r n o a lla b o r

g h e s ia . Q u e s t o l ib r o n o n h a n u lla d a d ir e a d u n o p e r a io .

HERBERT m arcuse

A c a u s a d e l l ib r o o a c a u s a d e l l o p e

r a i o ? V u o le in s in u a r e c h e F a u s t o D o n C a r lo s n o n r a p p r e
s e n ta n o a lt r o c h e d e lle
an cora d i

op ere

che

m erd e

b o r g h e si?

d o v reb b ero

av ere

O p p u re
un

sen so

si

tra tta

per

un

o p e r a io ?

hans magnus enzensberger N e l le c o n d iz io n i p r e s e n t i,


n o n n e h a n n o a lc u n o p e r lu i.

Herbert m arcuse

Q u e sta

u n a lt r a

co sa . E

io

son o

d a c c o r d o c o n le i. M a s o n o q u e s t e c o n d iz io n i c h e b i s o g n a
c a m b ia r e .

hans

magnus

enzensberger

R it o r n ia m o

ai

p r o b le m i

o r g a n iz z a t iv i. A n c h e s u q u e s t o p ia n o a b b ia m o p o t u t o c o n
s t a t a r e le in s u ff ic ie n z e d e l m o v im e n t o s t u d e n t e s c o . L e s t r u t
t u r e p r o d o t t e d a lla s o l a s p o n t a n e it s i s o n o r iv e la t e in s t a b i li
e p o c o s ic u r e . P e r m o l t i d i n o i, n o n s i t r a t t a v a n ie n t a lt r o
c h e d i u n a t e r a p ia p e r s o n a l e . C e r t i t e s t i a v e v a n o p r e v is t o
la d is in t e g r a z io n e d e l m o v im e n t o ;

I s d s ,

la s o la o r g a n iz z a

z io n e s t u d e n t e s c a , s c o m p a r s a . I n s e g u it o a c i s i im p o
s t a l id e a c h e n o i a v e v a m o b i s o g n o d i u n p a r t it o . L a c o s t r u
z io n e d i u n a s im ile o r g a n iz z a z io n e u n im p r e s a d i l u n g o r e
s p ir o e , c o m e a b b ia m o c o n s t a t a t o , c o n d e i p r o g r e s s i e d e i
re g re ssi ch e c o m p o rta n o

fr a z io n a m e n t i e

s c is s io n i.

T u tti

t e n t a t iv i a t t u a li s i r if e r is c o n o a i p r in c ip i le n in is t i d i o rg a n iz 'Hermann Hesse, Il lupo della steppa, Milano, Club degli Editori, 1973.

54

Scansione a cura di Natjus, Ladri di Biblioteche

z a z io n e . S i p a r la d i b o ls c e v iz z a r e il p a r t i t o , si p r o c la m a
la n e c e s s it

d e l c e n t r a lis m o

d e m o c r a t ic o .

A l l a m b ig u it

d e l m o v im e n t o s t u d e n t e s c o , n u m e r o s i m ilit a n t i c o n t r a p p o n
g o n o u n n u o v o d o g m a t is m o . I n c e r t i g r u p p i c i p u a n d a
r e f in o a l c u lt o d i S t a li n , il c h e a s s u r d o . Q u a l l a s u a
o p in io n e su q u e s t a e v o lu z io n e ?

HERBERT MARCUSE

I I p a r t i t o c o m p o s t o d a r iv o lu z io n a r i

d i p r o f e s s i o n e , q u a le s t a t o c o n c e p it o d a

L e n in , h a p o r

ta t o a llo s t a lin is m o f in d a g li a n n i v e n t i e l in iz io d e g li a n n i
t r e n ta , p o i a i p r o c e s s i d i M o s c a , e in s e g u i t o d a S t a lin a K r u
s c io v , d a K r u s c i o v a B r e z n e v e K o s s y g in , i q u a li n o n h a n n o
p i a s s o lu t a m e n t e n u lla a c h e f a r e c o n la r iv o lu z io n e . Q u e s t o
s v ilu p p o e r a d o v u t o a l c a s o , o e r a g i c o n te n u to -

p e rlo

m e n o v ir t u a lm e n t e n e lla s t r u t t u r a s t e s s a d e l p a r t it o le n i
n i s t a ? I o p o n g o la d o m a n d a s e n z a e s s e r e in g r a d o d i r is p o n
d e r e . M a a d o g n i m o d o il p a r t i t o d i t ip o le n in is t a h a t r o v a t o
la s u a r a g io n d e s s e r e e l a s u a f o r z a u t iliz z a n d o la d i s f a t t a
m ilita r e

d e llo

z a r is m o

per

s o lle v a r e

l im m e n s o p o t e n z ia le

r iv o lu z io n a r io d e lle m a s s e in a r m i. L d o v e ta li m a s s e m a n
c a n o , u n p a r t it o d i t ip o le n in i s t a p e r d e m o lt o d e l s u o in t e
re sse. N o n p u

a llo r a f a r a lt r o c h e p o r t a r e e v e n tu a lm e n te

a lla d it t a t u r a d i u n p ic c o lo g r u p p o c h e b a t t e z z a s e s t e s s o r i
v o lu z io n a r io d e i r iv o lu z io n a r i d i P r is u n i c e s i im p o n e a l
le m a s s e . I l c h e n o n

s ig n if ic a , a n z i, c h e l e s t r e m a s in is t r a

d e b b a r e s p in g e r e la q u e s t io n e d e l l o r g a n iz z a z io n e : d i l b i s o
g n e r p u r p a s s a r e e r is o l v e r e il p r o b le m a . I t e m p i d e lla f e l i
c e s p o n t a n e it s o n o f i n i t i :

la c o n tr o - r iv o lu z io n e o r g a n iz z a t a

h a p o s t o lo r o fin e . U n a c o n tr o - o r g a n iz z a z io n e s i im p o n e a
s u a v o lt a . M a s o t t o q u a le f o r m a ?
U n p a r t it o d i m a s s a c o n u n o r g a n iz z a z io n e n a z io n a le e d
u n a d ir e z io n e c e n t r a le m i a p p a r e im p o s s ib i le n e g li S t a t i U n i
ti : l a p p a r a t o

g o v e r n a t iv o

p o treb b e

l iq u id a r lo

in

v e n ti-

q u a t t r o r e . D o b b ia m o t r o v a r e n u o v e f o r m e m o lt o d e c e n t r a
te , lo c a li e

r e g io n a li.

Com e

c o o r d in a r e

i d iv e r s i g r u p p i ?

N o n n e s o n u lla . M a n o n s i p o t r p e r l e t e r n it f a r e a m e
no

d e l l o r g a n iz z a z io n e e

d e ll a
55

d is c ip lin a .

Com e

ha

d e tto

E n g e l s , u n a r iv o lu z io n e l a c o s a p i a u t o r it a r i a c h e e s i s t a .
D i s c ip li n a r iv o lu z io n a r ia n o n v u o l d ir e d it t a t u r a , b e n s a u
t o d is c ip l in a r a z io n a le , i l c h e e s c lu d e le te n d e n z e h ip p ie s o
y i p p i e s c h e n o n n e v o g lio n o n e a n c h e s e n t ir p a r la r e .

Hans magnus Enzensberger


d ib a ttito

d i poco fa :

q u e sta

Ci

r it r o v ia m o

o r g a n iz z a z io n e d e v e

al

n o stro

r a d ic a r s i

n e lla p r o d u z io n e ? O p p u r e s i t r a t t a d i u n a s s o c ia z io n e d i p e r
s o n e c h e s i b a t t o n o p e r l e l o r o id e e a l l u s c it a d e l l a v o r o s e n
z a a v e r e le g a m i c o m u n i n e l s e n o d e l p r o c e s s o d i p r o d u z io
ne?

U n o r g a n iz z a z io n e c o m u n is t a n o n d e v e f o r s e

c o llo c a r e

l e p r o p r ie c e llu le in t u t t e le i s t i t u z i o n i d e ll a s o c ie t , d i c u i
l a p i im p o r t a n t e a n c o r a e s e m p r e l a f a b b r i c a ?

Herbert m arcuse

La

fa b b r ic a

r im a n e ,

b e n in t e s o , u n

l u o g o p e r il la v o r o p o lit ic o , in p a r t ic o la r e n e i c o n fr o n t i d e lla
g io v e n t o p e r a ia . M a n o n p e r q u e s t o b i s o g n a r e c a r v is i p o r
tan d o i p ro p ri

chich,

q u e lle id e e r e if ic a t e c h e s o n o c a p it a

lis m o , im p e r ia lis m o , r e v is io n i s m o ... S i t r a t t a a l c o n t r a r io d i


f a r v e d e r e c h e c o s a d iv e n t a n o g li u o m in i s o t t o p o s t i a l l in
flu e n z a d e l c a p it a l is m o , e c h e c o s a s i p u v e r a m e n t e c a m
b ia r e . D e t t o c i , b i s o g n a d is c u t e r e a lt r e t t a n t o c o n le c a s a lin
g h e , g li in t e lle t t u a li o i te c n ic i.

Hans magnus enzensberger

L a sto r ia

d e l m o v im e n t o

o p e r a io d im o s t r a c h e si d e v e o r g a n iz z a r e l a g e n t e s e c o n d o il
c r it e r io d e i r a p p o r t i d i p r o d u z io n e , e n o n c o m e in d iv id u i c h e
m e tte re b b e ro

in s ie m e

d e lle

id e e

d e g li in t e r e s s i c o m u n i.

N o n s i r iu n is c o n o i r iv o lu z io n a r i c o n i m e t o d i d e lle s o c ie t
d i l e t t u r a b ib lic a . E

io n o n v e d o c o m e s ia p o s s ib i le o r g a

n iz z a r e la c a s a lin g h e in q u a n t o c a s a lin g h e .

Herbert m arcuse

N on vede? Le

s e m b r a in c o n c e p ib ile

o r g a n iz z a r e u n m o v im e n t o d e lle c a s a lin g h e a m e r ic a n e c h e l o t
ti c o n t r o l a g u e r r a d e l V ie t n a m , s o s t e n g a g li s c io p e r i, f a c c ia
t r io n f a r e i b o ic o t t a g g i d e i g r a n d i m a g a z z in i?

hans magnus enzensberger V a b e n e , m a s o lo p e r c a m


p a g n e s im ili. N o n d i c e r t o s u d i u n v e r o p r o g e t t o c o m u n is t a .

Herbert m arcuse

La

lo tta

per

u n a s o c ie t c o m u n is ta

u n a q u e s t io n e d e l l a v v e n ir e . E s s a p r e s u p p o n e in n a n z it u t t o
56

u n l u n g o la v o r o d i e d u c a z io n e , u n c a m m in o p a z ie n t e e d i f
fic ile . R u d d i D u t s c h k e h a t r o v a t o a q u e s t o p r o p o s i t o u n a
f o r m u la e c c e lle n t e :

la n e c e s s it d i u n a l u n g a m a r c ia a t t r a

v e r s o le is t it u z io n i.

HANS magnus Enzensberger

L a p ie g a c h e p r e n d o n o g li

a v v e n im e n ti n e g li S t a t i U n it i v i l a s c e r il t e m p o d i o r g a n iz
z a r e q u e s t a l u n g a m a r c ia ?

Herbert m arcuse

p e r c h n o n s i h a il d ir i t t o d i a r

r is c h ia r e a lla le g g e r a fo r z e a n c o r a r is t r e t t e . S a c r ific i e m a r
tiri s e r v ir e b b e r o

so lta n to

a lP e s t a b lis h m e n t . B i s o g n a r ic o n o

s c e r e c h e l a v v e r s a r io s t r a o r d in a r ia m e n t e o r g a n iz z a t o .

hans magnus enzensberger L e

su e

p ro p o ste

tra g g o

n o o r ig in e q u a s i e s c lu s iv a m e n t e d a ll a p e d a g o g ia , r im a n g o n o
m o lt o

d if e n s iv e .

Herbert m arcuse

S fo rtu n a ta m e n te

io n o n v e d o

a lt r e

p ro sp e ttiv e .

hans magnus enzensberger Q u a n d o s i p a r la d i a v v e


n ire n e g li S t a t i U n it i, n o n s i p o s s o n o s c a r t a r e c e r te ip o t e s i :
n o i a b b ia m o g i p r o n u n c ia t o l e s p r e s s io n e g u e r r a c iv ile . S u p
p o n g a c h e u n s im ile c o n f li t t o s c o p p i:
b ile

a tte n e rsi a

q u e lla

co m e sa re b b e p o ssi

stra te g ia p ru d e n te

d if e n s iv a

che

m ir a p r im a d i t u t t o a f a r e v o lv e r e le c o s c ie n z e ? L e c o n t r a d
d iz io n i d e lla

s o c ie t

a m e r ic a n a

r is c h ia n o

di

e sp lo d e re

un

g io r n o , n o ?

Herbert m arcuse

In

q u e sto ca so , co n o scerem o p ro b a

b ilm e n t e la v i t t o r i a d i u n n u o v o f a s c is m o .

hans magnus enzensberger N o n u n a g u e r r a c iv ile ?

Herbert m arcuse

N on

lo

cred o

p r o p r io .

U n a gu erra

r a z z ia le , f o r s e , m a n o n u n a l o t t a d i c l a s s e a p e r t a m e n t e p o l i
tic a . L a l o t t a d i c l a s s e r im a n e a l l iv e llo e c o n o m ic o , e n o n
v e d o c o m e p o t r e b b e a t t u a lm e n t e u s c ir n e . Q u a n t o a lla lo t t a
d e i N e r i , le B l a c k P a n t h e r s s i s o n o d is p e r a t a m e n t e s fo r z a t e
d i d a r e a d e s s a u n c o n t e n u t o p o l it ic o . M a il p o t e r e h a f a t t o
ta c e r e i l o r o d ir ig e n t i q u a n d o n o n l i h a s e m p lic e m e n te s o p
p r e s s i. D a lt r o n d e , i m ilit a n t i n e r i r e s t a n o
c h e n e i g h e t t i.
51

m in o r it a r i,

an

HANS magnus Enzensberger


r a z z ia le

s ia

una

fo r m a ,

L e i n on p e n sa ch e la lo tta

an cora

m is t if ic a t a ,

d e ll a l o t t a

di

c la sse ?

Herbert m arcuse

La

lo tta

r a z z ia le

non

pu

tra sfo r

m a r s i c o s , s e n z a lt r a f o r m a d i p r o c e s s o , in l o t t a d i c l a s s e
P e n s i a l l o d i o c h e p r o v a n o a n c o r a t a n t i o p e r a i b ia n c h i p e r
g li o p e r a i n e r i.

hans magnus

Enzensberger

Q u e s t o s t e s s o o d i o s i s p ie

g a c o n u n a n a lis i d i c la s s e , h a i s u o i f o n d a m e n t i e c o n o m ic i...

Herbert m arcuse

B e lla l o t t a d i c l a s s e , in c u i s i c o n

t r a p p o n g o n o o p e r a i b ia n c h i e o p e r a i n e r i!

hans magnus enzensberger I n q u e s t a ip o t e s i , g li o p e


r a i b ia n c h i

rap p re sen tere b b ero

u n a fo rza

di

so ste g n o

che

a c c o r r e in a iu t o d e l c a p it a le ...

HERBERT m arcuse lei che l ha detto, non io.


hans magnus enzensberger S ig n o r M a r c u s e , c o m e v e
de

l e v o lu z io n e d e lla v it a p o lit ic a

a m e r ic a n a n e l c o r s o d e i

p r o s s i m i d ie c i a n n i? Q u a l il s u o c a n o v a c c io , p e r u s a r e l a
p a r o la d i m o d a p r e s s o i fu tu r o lo g i?

Herbert m arcuse

Si

p o sso n o

d e s c r iv e r e

a lc u n e

gran

d i te n d e n z e . L a r e p r e s s io n e s i v a a g g r a v a n d o , q u e s t o c e r
to .

L o p p o s iz io n e si s c o n t e r c o n d e i p r o b le m i d if f ic i li d a

r is o l v e r e : il r u o lo e d i l im it i p r e c is i d e l l a z io n e p o l it ic a , d e l
l a c o n tr o - v io le n z a , e c c . L e c o n t r a d d iz io n i, in t e r n e e in t e r n a
z io n a li, d e l c a p it a lis m o a m e r ic a n o s i e s a c e r b e r a n n o e a n d r a n
n o c o s a d a lim e n ta r e l a z io n e r e p r e s s i v a e le te n d e n z e f a s c i
ste .

L o p p o s iz io n e

d o v r

m o b ilit a r e

tu tte

le p r o p r ie fo r z e

p e r e v it a r e , a t t r a v e r s o la s p ie g a z io n e , l e d u c a z io n e e l e s e m
p io , c h e la m a g g io r a n z a d e lla c la s s e o p e r a ia n o n c a d a n e lle
m a n i d e l f a s c is m o .
L e v o lu z io n e d e l l im p e r ia lis m o v e r s o il n e o - fa s c is m o n o n
in e lu t t a b il e :

le f o r z e d i o p p o s i z io n e c i s o n o . N o i n o n a b

b ia m o p a r la t o d i u n f a t t o r e d e c is iv o , l e c o n o m ia p o l it ic a .
d if f ic i le d is c u t e r n e q u i r a p id a m e n t e . I n d u e p a r o le : n e lla s o
c ie t c o s i d d e t t a d e i c o n s u m i , il m o d o d i p r o d u z io n e c a
p it a l i s t a si s c o n t r a c o n q u e lle c h e s o n o le p r o p r ie f r o n t ie r e ,
58

s a t u r a z io n e d e g li in v e s t im e n t i e d e l m e r c a t o d e i b e n i d i c o n
su m o . L a m a s s a d e l la v o r o n o n p r o d u ttiv o

c re sc e p r o

p o r z io n a lm e n t e p i in f r e t t a d i q u e lla d e l la v o r o p r o d u t t i
v o . L in f la z io n e c io l a b b a s s a m e n t o d e l s a l a r i o r e a l e , u n
d a t o p e r m a n e n t e d e l s is t e m a . L im p e r ia lis m o a m e r ic a n o p e r
s e g u e la p r o p r i a e s p a n s io n e in a lc u n i p a e s i c a p it a l is t i m e n o
s v il u p p a t i C a n a d a , F r a n c ia , G r a n B r e t a g n a , e in c o n tr a
u n a r e s is t e n z a s e m p r e p i g r a n d e in A m e r ic a L a t i n a , in C ile ,
P e r , B o li v ia . L a C in a s i im p o n e c o m e u n a g r a n d e p o t e n z a
c o m u n is t a . L e g u e r r e d i lib e r a z io n e d e l V ie t n a m e d e ll a C a m
b o g ia d i m o s t r a n o c h e u m a n a m e n te e m ilit a r m e n t e p o s s i
b ile a r r e s t a r e l a m a c c h in a d i g u e r r a p i d i s t r u t t i v a d i t u t t i
i te m p i. L a d is in t e g r a z io n e d e lle m o r a li d e l l a v o r o

m in a c

c ia il f u n z io n a m e n t o s t e s s o d e l c a p it a lis m o . M a n e g li S t a t i
U n it i, la s o l a o p p o s iz io n e s u s c e t t ib ile d i s b a r r a r e il p a s s o a lla
c o n tr o - r iv o lu z io n e r e s t a q u e lla d e lla g io v e n t d i e s t r e m a s in i
s t r a e d e i g h e t t i. u r g e n t e s o s p e n d e r e le d is p u t e s u lla s t r a
te g ia e s u lla t a t t ic a , r if i u t a r e le a z io n i c o n d a n n a t e in p a r t e n
z a , s u p e r a r e t u t t e le im p a z ie n z e e t u t t i i d i s f a t t i s m i , in n o m e
d e lla l o t t a c o m u n e :

n o n l o r a d i a n d a r e a l l a s s a l t o , m a d i

fa r e d i t u t t o p e r m a n t e n e r e il m o v im e n t o c o m e f o r z a d i c o n
te s ta z io n e r a d ic a le .

59

Roel Van Duyn

Con lo sguardo curioso dietro i piccoli occhiali, quasi ango


sciato e con la testa troppo piena, Roel Van Duyn il fondato
re di Provo. Sei anni fa, insieme a Roel Stolk, Jasper Grootweld e qualche altro, ha strappato Amsterdam al suo torpore,
inondandola di bombe fumogene, ridicolizzando le abitudi
ni da svizzeri dei suoi abitanti. Meglio ancora: ha dato lav
vio al movimento underground. I Digger a San Francisco,
It e Oz in Inghilterra, lo stesso maggio 68 hanno tratto
degli insegnamenti e tradotto il messaggio di questo movi
mento-. colpire lopinione pubblica con idee immediate e bril
lanti che sintetizzino gli odi pi profondi. Per la prima volta
dopo la guerra, metteva in ridicolo lautorit, poneva degli
interrogativi alla democrazia in quanto tale, per scuoterne i
limiti, e poneva sul tappeto i problemi fin qui taciuti-, ur
banistica, comuniSmo, potere, contro-cultura...
Gi un tempo rifugio di Cartesio, oggi di beatniks di
sorientati, Amsterdam ha capito in parte la morale di Pro
vo. Tre anni dopo, i Rabouters, Provo passati al rifor
mismo e allazione sociale, ottengono il 15% dei voti nelle
elezioni per il rinnovo del consiglio comunale. Cinque di loro
vi entrano, con una serie di azioni simboliche: impedisco
no al sindaco di usare il proprio automezzo, occupando il
suo parcheggio; dichiarano gli alberi monumenti storici; rie
scono a strappare il permesso di costruire edifici in uno stile
nuovo, o il divieto di circolazione alle auto nel centro cit
tadino.
61

I Kabouters hanno fortuna: vengono un po ascoltati. Il


pregio di una vera democrazia quello di prestare orecchio
al grido delle minoranze, senza soffocarle sotto una bruta
le valanga di sfollagenti. La democrazia, unimpressione biz
zarra, quando si arriva da Parigi. La televisione, per esem
pio-. c un monopolio, ma si vota per i programmi. Se li
spartiscono sette gruppi dopinioni diverse. Uno di loro, il
v p r o dorigine protestante, oscilla fra pop e nuova sinistra.
I centomila abbonati, in maggior parte studenti e profes
sori, sono la garanzia per un 10% delle trasmissioni. Hanno
aperto la porta agli emarginati, ai contestatari. Si gira il bot
tone: ecco un sorprendente dibattito fra Michel Foucault e
il linguista americano Noam Chomsky. Altra nostalgia oscu
ra, che una lunga passeggiata basta a chiarire: la citt manca
di uniformi. Un agente ogni mille abitanti, contro quelli
cinque volte pi numerosi di Parigi. E quando appare la
polizia a cavallo il pi delle volte per aprire la strada ad
una manifestazione di studenti che reclamano dei nuovi lo
cali.
Nel cuore della citt c un dibattito permanente. Un pia
no urbanistico minaccia dei vecchi quartieri? Ecco i Kabou
ters occupare centinaia di vecchie case abbandonate e restau
rarle. Non vengono sfrattati; il primo ministro in persona li
assolve. Cinque comitati di quartiere stampano giornali; ne
gozi alimentari servono come luogo di riunione. Non tutti
i giorni la macchina burocratica arretra in questo modo, ma
il compromesso possibile, e, talvolta, anche unapertura.
Oggi il movimento passa un momento di crisi. Lo stato
simbolico che i Kabouters avevano creato, Orange free state,
s sfasciato con le elezioni parlamentari del luglio 1971. Fun
zionano ancora alcuni servizi isolati, aiuti ai vecchi o comi
tati di quartiere. La citt sovvenziona il Paradiso, una vec
chia chiesa che serve da luogo di raccolta ai beatniks infred
doliti. I marxisti puri e duri ne traggono degli insegnamenti
amari: I Kabouters, dicono, non hanno in fin dei conti
cambiato nulla. Partiti in venti, hanno fatto parlare di s
62

come fossero centomila, per poi estinguersi, come la fiamma


di una candela senzaria. Tutto ci non meriterebbe un di
scorso pi lungo di quello per la chiusura di una fabbrica
o per licenziamenti abusivi. Non un caso se la stampa
borghese ha aperto loro le sue colonne...
Significa, ci sembra, andare un po troppo in fretta al
dunque. Occorre sempre scambiare il surrealismo per uno
sciopero? molto bello vivere ad Amsterdam e ci non ,
oggi, una vittoria cos meschina. Ecco perch Actuel si re
cata da Roel Van Duyn, uno dei primi provos, il primo dei
Kabouters. Egli rifiuta di assumere la leadership, ma ne par
la bene. Anarchico sul punto di intraprendere altre scelte,
conosce bene i suoi classici, Marx, Kropotkine, Paul Good
man, Dada. Ma, in modo curioso, ha poco praticato i suoi
emuli dellunderground americano o del gauchismo francese.
Amsterdam lo assorbe completamente. Indirizza i senza tet
to verso gli appartamenti ospitali, organizza la lotta giorno
per giorno, si mobilita, come molti altri sui problemi del
lecologia. Non mai sicuro di niente e per questo soprat
tutto merita di essere ascoltato.
Dove sono i Kabouters?
d u y n Calma. La nostra organizzazione princi
pale, lOrange free state, scoppiata lanno scorso. Molti
militanti si nutrivano di illusioni: credevano che andasse cam
biato tutto nella vita dellOlanda.
a c t u e l Anche t u ?
r o e l v a n d u y n No io non avevo le stesse motivazioni
degli altri. Per me, la lotta conduce alla piena compiutezza
di s, vi si verificano le proprie possibilit e i propri limiti.
Ma, in generale, un movimento politico ha bisogno di suc
cessi concreti; altrimenti deperisce e i suoi militanti si bru
ciano.
a c t u e l Voi apparivate come uno dei rari movimenti ef
ficaci.
actuel
roel

van

63

Tu conosci le nostre conquiste pi dure


voli: occupazione di palazzi vuoti, creazione di comitati di
quartiere, di fattorie modello in campagna e sei o sette ne
gozi di prodotti genuini che servono anche i centri di agita
zione. Questi negozi vendono prodotti sani e funzionano co
me cooperative autogestite: primi pilastri di una controcultura, costituiscono una spina nel fianco della societ domi
nante. C un punto sul quale vorrei insistere: fondamen
tale trovare un punto di contatto fra controcultura e societ
dominante, ed bene distinguere fra controcultura e sottocultura. Per me, la sottocultura , troppo spesso, soltanto
una scappatoia disperata. Si spara a zero ed tutto.
a c t u e l Come ha fatto a scomparire lOrange free state?
r o e l v a n d u y n Le sue istituzioni ci sono sempre, nego
zi, servizi di assistenza agli anziani, fattorie e i cinque con
siglieri comunali, polemisti e scrittori come me, ma il mo
vimento non ha pi una testa. Occorre riorganizzarlo. Ci
siamo spaccati sullelettoralismo, nelle elezioni del 1971.
Alcuni Kabouters, fra cui anchio, volevano partecipare
alla competizione, altri no. Personalmente, penso che si possa
ottenere qualche riforma attraverso il sistema democratico
tradizionale. Ne ho avuto lesperienza sedendo nel consiglio
comunale di Amsterdam in due riprese, questanno e due
anni fa.
a c t u e l E allora?
r o e l v a n d u y n Ho anche potuto rivolgermi ad un pu
blia) vasto, avere accesso alla stampa, esporre i problemi
che pi ci stanno a cuore. bene sfruttare i media, soprat
tutto se si ha il dono del teatro. Mi spiego: il sistema de
mocratico non altro che una cortina di fumo, si registrano
in pubblico le decisioni che altri prendono, altrove. Nessu
na spiegazione sulle motivazioni segrete dellesecutivo: ci
lasciano soltanto un bla-bla-bla inutile. Si tratta dunque so
lo di una rappresentazione: io mi sono deliberatamente po
sto su questo terreno dello spettacolo. Ho giocato allam
basciatore mitico di Orange free state: il simbolo di unaur o el van duyn

64

torit gi un inizio di autorit. Detto questo, non avremmo


per dovuto, a conti fatti, partecipare alle elezioni al prezzo
di una divisione del movimento. Di colpo, i candidati han
no messo su pancia: trentamila voti per i Kabouters in
tutta lOlanda, contro quarantamila nella sola Amsterdam
nel 1970.
a c t u e l Come si pu distinguere il movimento dei pro
vo da quello dei Kabouters?
r o e l v a n d u y n Provo la morte della non costruzione.
Apparve in una societ bloccata, come uno scoppio dispe
rato. Desideravamo la rivoluzione, ma la credevamo impos
sibile. Allora abbiamo scelto di scuotere lopinione pubbli
ca, facendo vedere come lautorit pu e deve essere attac
cata, che non infallibile. Urlare una cosa fondamentale
in una societ autoritaria. Ma la rivoluzione non si costrui
sce sul nulla. necessario preparare lopinione pubblica,
farla riflettere: questo il senso delle nostre scuole e delle
nostre piccole unit produttive. Provocazione e realizzazio
ne: io la chiamo la teoria delle due mani; con la sinistra in
seriamo lutopia nel vecchio mondo, come un fungo sano
su un ceppo putrido. Con la destra, attizziamo il fuoco, at
tacchiamo il nemico e ci infiltriamo nelle sue istituzioni.
Tutto ci si avvicina un po alla strategia dei repubblicani
spagnoli allinizio della guerra civile: autogestire le fabbriche
e le fattorie, e contemporaneamente combattere militar
mente il fascismo. Gli stalinisti hanno posto fine a queste
sperienza, eliminando gli anarchici.
a c t u e l I vostri organismi paralleli possono sopravvivere
e conservare la loro autonomia? Le comunit, per esempio,
reggono sovente per sei mesi o per un anno, poi, su un pro
blema economico, scoppiano. E i loro membri rientrano nel
sistema per procurarsi denaro.
r o e l v a n d u y n In Olanda, il movimento ancora in una
fase ascendente. I negozi e le fattorie si sviluppano; avvo
cati danno consigli alle persone minacciate di espulsione. Ma
la contro-cultura non ha senso di esistere se non per il fatto
65

che riesce a convincere dei membri della societ dominante,


che riesce a trovare alleati fra i tecnocrati e certi borghesi,
che possono sviluppare nei nostri confronti una politica di
tolleranza che ci utile. Tutto relativo, in fondo.
a c t u e l Voi beneficiate della tolleranza democratica che
prevale in Olanda. Non rischiate di chiudervi in un ghetto:
lunderground si sviluppa ai margini della societ e, come
in Inghilterra, finisce per bruciarvisi.
RO EL VAN d u y n Mi sono recato a Londra lestate scorsa,
durante il processo di Oz; in effetti sono rimasto colpito
nel vedere lisolamento del movimento undergroun inglese:
lo si direbbe un gruppo di hippies eccentrici, smarriti in una
societ vittoriana, quasi immobile. Il contrasto era enorme,
l abisso incolmabile. Ma non il nostro caso.
a c t u e l Voi Kabouters avete solo un piede nellunder
ground e l altro nel gouchisme. Quali sono i vostri rappor
ti con gli hippies e gli emarginati in genere?
r o e l v a n d u y n Li vediamo soprattutto in estate, quan
do affluiscono dallestero e non abbiamo dei veri e propri
rapporti con loro. Si divertono, vivono nella merda, dormo
no allaperto, ma non fanno quasi mai nulla. proprio que
sta la differenza fra la contro-cultura e la sotto-cultura. Gli
hippies sono molto simpatici, ma rimangono completamente
alla merc della societ capitalista: si nutrono dei suoi
avanzi. Perch no? Ma ci non rappresenta la lusinga di un
contro-potere. La contro-cultura pu costruirsi soltanto con
un minimo di lavoro e di disciplina e, in fondo, non suf
ficiente essere un homo ludens...
a c t u e l Al tempo di Provo, tuttavia, avevate avanzato
lipotesi di una nuova classe, il provotariato , composto
da una giovent studentesca e di emarginati, che collocavate
allavanguardia del movimento...
r o e l v a n d u y n II provotariato sfruttato economica
mente, perch non ha salario regolare, psicologicamente, per
ch non crede ai valori tradizionali: lavanguardia della
rivoluzione. Pu creare situazioni esplosive e provocare la66

zione operaia, come nel maggio del 68 in Francia. I Kabouters si intestardiscono ad organizzare il provotariato.
Compito difficile: sono persone indifferenti, lunatiche e in
disciplinate tutte caratterisiche queste che spingono il
provotariato contro la societ dominante, ma lo rendono
inadatto al lavoro politico. Opponendosi alla disciplina im
posta dalle istituzioni, rifiutano ogni disciplina, ivi compre
sa la disciplina che la lotta di ogni giorno rende necessaria.
per questo che numerosi progetti si arenano o falliscono.
Da un certo punto di vista non siamo che uno specchio
delle istituzioni, anche se uno specchio che le deforma.
Ma ci non sufficiente a creare una forma sociale distinta
da quella ufficiale. Il provotariato esso stesso diviso in
apolitici e politicizzati, e i politicizzati sono a loro volta
frazionati in tendenze diverse, molte delle quali, di fatto
servono il regime. Solo una piccola minoranza, forse qual
che miglio di persone, costituisce realmente una contro-cul
tura.
a c t u e l A che cosa porter tutto questo fra 25 anni?
r o e l v a n d u y n Se la contro cultura effettivamente
una realt, il provotariato potr mantenersi perch avr po
sto le basi di uneconomia di cui vivr.
a c t u e l E s, il problema dellunderground, che ha at
tirato migliaia di giovani, si costituito in movimento so
ciale, ma non ha quasi mai raggiunto altro che un piccolo
numero di realizzazioni marginali, senza potere, o volere, pas
sare alla fase dellorganizzazione. L underground mobilita,
ma non utilizza molto le sue forze. Un milione di individui
battono la campagna, dove diecimila si inseriscono, mentre
gli altri servono come attrazione...
roel

van

duyn

T u e s a g e r i, ci s o n o d e lle s t r u t t u r e , d e l

le fr e e - c lin ic s , d e i n e g o z i- c o o p e r a tiv e .
a c t u e l Si tratta sovente del lavoro dei militant poli
tici. Il problema di fondo altrove: fino a che punto si
pu lasciar andare tutto, e fino a quando? Ci si pu anche
chiedere fino a che punto le strutture di cui tu parlavi pri

67

ma, le free-clinics e i negozi gratuiti non servano come co


modo sostituto alle istituzioni del sistema...
r o e l v a n DUYN ... Salvo quando quando si inseriscono in
un progetto politico come il nostro servizio di aiuto ai vecchi.
a c t u e l D accordo, non si pu p i calunniarvi e tacciare
di nichilismo.
r o e l VAN d u y n Pi ancora; abbiamo mobilitato un cer
to numero di vecchi, ci che ha contribuito al nostro suc
cesso elettorale. L Orange free state ha beneficiato di una
serie di circostanze favorevoli: molta militanza, la simpatia
duna parte della stampa e dellopinione pubblica. Quando si
ripresenter una nuova situazione del genere e come provo
carla: questo il mio problema attuale.
a c t u e l Dunque, come prendere il potere, o distinguerlo?
In Francia rimangono al centro del dibattito le concezioni ri
voluzionarie marxiste della dittatura del proletariato; le vo
stre intenzioni non sono pi le stesse?
r o e l v a n d u y n I o non intendo affatto la rivoluzione co
me un colpo di stato. Spero che in Olanda si produrr
unevoluzione molto rapida, uno sviluppo della centro-cultu
ra accompagnato da un cambiamento nellatteggiamento dei
socialisti, dei comunisti e di certi centristi. Sar necessario
contare anche su una rivolta dei consumatori: l uomo della
strada potr ben presto rifiutarsi di avallare una cosa qual
siasi. Non sar probabilmente un domani molto vicino, e
tuttavia, qualunque sia l opinione dei tecnocrati che vivo
no nelle loro isole verdeggianti, la situazione gi terri
ficante. Noi abbiamo lanciato il giornale Panique: fra dieci
anni non ci sar pi acqua potabile e la gente prender paura;
si render conto del legame intimo che assoggetta lambien
te naturale alle realt di potere. Nel sistema gerarchico e
autoritario, lirresponsabilit un valore importante e gene
ralizzato. I comportamenti sociali divengono strordinariamente distruttivi. Preso per il naso, l uomo non accetta pi
nulla, soprattutto riguardo alla natura. S, ben presto vi sa
ranno delle sommosse per difendere l ambiente naturale e io
68

vedo in questo una delle ultime molle della rivoluzione...


Occorre suscitare il panico...
a c t u e l Questo panico dunque alimenterebbe il cambia
mento sociale. Finora le rivoluzioni nascevano da crisi eco
nomiche o da errori della classe al potere...
r o e l v a n d u y n Questo tipo di rivoluzione non ha pi
un avvenire ai giorni nostri. Lo stato ormai molto meglio
organizzato, la sua polizia perfettamente equipaggiata. Le
ultime rivoluzioni contemporanee sono scoppiate in occasione
di guerre che avevano indebolito il potere costituito: Iu
goslavia, Cina, Vietnam...
a c t u e l Allora la violenza necessaria...
r o e l v a n d u y n Per me la violenza non unarma: ci con
durrebbe dritti alla disfatta.
a c t u e l Negli Stati Uniti, i Weathermen non sono stati
fermati, ma vero che hanno perso il loro credito.
r o e l v a n d u y n Un rivoluzionario ha bisogno dellappog
gio e della simpatia del popolo minuto. Personalmente, non
amo la violenza e non credo alle sue virt tattiche.
a c t u e l I governi tuttavia non fanno complimenti nel lo
ro ricorso alla violenza: violenza subdola o violenza poli
ziesca.
r o e l v a n d u y n Si pu anche smorzare la repressione.
Senzaltro il governo usa la violenza per assicurarsi la con
tinuit del potere. Ma se va troppo oltre su questa strada
si ridicolizza e provoca unindignazione nellopinione pubbli
ca che gli si rivolta. Il movimento Provo l ha ben dimo
strato: usavamo il giornale come esca e vi parlavamo di bom
be. La polizia venuta ad interrogarci e a sequestrare il
giornale. Ci hanno riso tutti.
a c t u e l Non c potere senza violenza, n rivolte
r o e l v a n d u y n S, c tutto un sistema subdolo, al di
l del poliziotto. E, nello stesso modo, un giornale doppo
sizione anchesso una forma di violenza. Credo pertanto
che si possa limitare la violenza brutale, confinarla per gli
ultimi momenti. Ma siamo ancora ben lontani...
69

a c t u e l Non 1Impressione che d lOlanda: non si ve


rifica qui nessun tipo di violenza fisica.
r o e l VAN d u y n L Olanda coltiva la grande virt della
tolleranza, ma una tolleranza repressiva. Ieri, per esempio,
i dirigenti della Shell ci hanno invitato: erano tutto miele.
Mi hanno detto: bene tutto ci che fate, continuate .
E intanto continuano anche loro. Ai loro occhi, la cortesia
cancella la realt dello sfruttamento.
a c t u e l Come funziona questa tolleranza repressiva?
r o e l v a n d u y n Con il sorriso sulle labbra. Ai tempi di
Provo, questo ci bloccava. Oggi non pi. Ma il sistema con
tinua imperturbabile ad esercitare la sua repressione. Prima
di tutto contro la natura: il 93% delle specie vegetali sono
ormai scomparse. La stessa cosa si verifica per gli animali:
solo gli uccelli, in particolare i piccioni, non ci lasciono le
penne. L acqua cos inquinata, che quella del Reno diventa
imbevibile a Rotterdam, e che si potrebbero sviluppare del
le pellicole fotografiche immergendole nei fiumi. Importia
mo l acqua potabile dalla Norvegia: a settantacinque cente
simi il litro. Secondo tipo di repressione fondamentale, il
sistema pompa senza vergogna alcuna le materie prime di
tutto il mondo. Infine, distrugge lindividuo e lo trasforma
in un perfetto irresponsabile: dominato, comandato, inqua
drato, l individuo si beffa del proprio simile e della natura.
a c t u e l Ritieni che la vostra mancanza di organizzazione
abbia avuto un suo ruolo nel recente indebolimento del
movimento Kabouter?
r o e l v a n d u y n probabile. Eravamo organizzati, ave
vamo le nostre riunioni, le nostre commissioni di lavoro, ma
rimanevamo fondamentalmente antiautoritari. Di fronte al
lampiezza della crisi, penso che dobbiamo aderire ora a
delle soluzioni autoritarie. Solo una rigidissima pianificazione
delleconomia, pu limitare i danni. Occorre proibire d ur
genza gli inquinamenti pi gravi. un tragico dilemma per
il potere: deve infierire contro i suoi alleati, attaccare se
stesso. Contraddizione interessante. Il quadro della democra

70

zia borghese rischia di saltare. Una volta di pi lo Stato do


vr rinforzare il suo controllo sulleconomia e gli individui
e compiere un altro passo verso il sistema dittatoriale.
a c t u e l Per poter lottare, necessario per un momento
dimenticare lanarchia...
r o e l v a n d u y n Prevenire la catastrofe in questo mo
mento la cosa pi importante e questo passa avanti anche al
la realizzazione dellutopia. Consigli operai e federazione di
consigli dovranno attendere.
actuel

d i f f ic il e

per

u n p o r t a b a n d ie r a

d e l l id e o lo g ia

a n t ia u t o r it a r ia a m m e t t e r e u n sim ile c e n t r a lis m o ...


r o e l VAN d u y n Esatto, ed proprio su questo proble
ma che si inserisce la mia personale contraddizione: mi ritro
vo ad essere un leader perch ho scritto che ora mi metto
in disparte... I giornali mi intervistano e sono i giornali
che creano i leader.
a c t u e l Rimane da risolvere il problema del potere e
dellorganizzazione... Il rafforzamento dello Stato contempo
raneo esige un contro-potere dacciaio.
r o e l v a n d u y n Non ne sono affatto convinto. Soltanto
la base pu opporsi al centralismo, deviarlo, affossarlo. In
questa prospettiva, un funzionamento aperto, una semplici
t calcolata e il decentralismo dellazione sono armi eccel
lenti. Il potere costituito non c abituato, si lascia sorpren
dere, non sa troppo bene chi battere, e la brava gente si
diverte. Detto ci, un contro potere deve per avere una sua
facciata, offrire una continuit tangibile. Questa continuit
si esprime nelle istituzioni economiche autonome, le fattorie
e i negozi.
a c t u e l Torniamo al problema del potere: si tratta di
prenderlo.
r o e l v a n d u y n S, ma non soltanto con lo scopo di
mantenerlo. Gli anarco-sindacalisti furono i primi a capire lo
sbocco del marxismo autoritario: un sistema in cui i mezzi
e lautorit hanno il sopravvento sui loro stessi fini. Non oc
corre oltrepassare questo punto critico che vede i mezzi im

71

piegati per prendere e soprattutto per mantenere il potere


essere in contraddizione con l obbiettivo rivoluzionario.
meglio perdere una battaglia che lasciarsi corrompere uti
lizzando le armi del nemico. Se no, perch si lotta?
a c t u e l Una organizzazione p u evitare la burocratizza
zione?
r o e l v a n d u y n Deve osare sacrificare una parte della
sua efficacia alla democrazia interna, deve aprirsi allesterno
e decentralizzarsi fin dagli inizi; se poi non sar in grado di
prendere il potere, tanto peggio.
a c t u e l Gli anarchici sono anticomunisti per definizione?
r o e l v a n d u y n Nei paesi capitalisti in cui i comunisti
non hanno alcun potere reale, si pu parlare di unit con
loro nella lotta, se sono daccordo. Ma, in generale, lo rifiu
tano perch ci detestano. In ogni modo necessaria una
severa critica alla struttura del loro partito, in Olanda, co
me altrove. Non vedo differenze sostanziali fra lorganizza
zione del partito comunista e quella del potere costituito.
Il comuniSmo ha anche lui un assoluto rispetto per la crescita
delleconomia, pratica una specie di manipolazione autorita
ria degli individui e sogna di dominare la natura. Tutto ci
ci riporta molto lontano e io preferisco Kropotkin a Marx:
la sua filosofia era una filosofia della natura, quella di Marx
poggiava sulla cultura delluomo contro una natura nemica
che occorreva domare. Kropotkin aveva idee profetiche
sulla pianificazione; proponeva una decentralizzazione dei
giardini alle porte delle fabbriche ; Marx preferiva il cen
tralismo, grandi masse operaie concentrate nelle grandi
citt: ci favoriva, secondo lui, la coscienza di classe, ed era
quindi la prima tappa verso la presa del potere. Oggi ab
biamo grandi citt, e siamo ancor sempre senza potere.
a c t u e l Che ruolo svolge, secondo te, la classe operaia?
r o e l v a n d u y n Siamo per l autogestione e per i consigli
operai. Ma per interessare i lavoratori allautogestione, oc
corre che essi ne abbiano unesperienza. Noi organizziamo
comitati di quartiere ad Amsterdam: il loro successo di72

mostra che noi siamo sulla buona strada. Gli abitanti costriscono giardinetti e nidi d infanzia, occupano e restaurano
locali sfitti. La nostra segreta speranza che essi portino
questo stesso stato danimo nella fabbrica. Ma qui abbiamo
limpressione di ripartire da zero: la societ olandese vive,
come le altre una contraddizione fra operai e padronato,
ma da qui non deriva per nessuna diveregnza di fondo sui
fini delleconomia. Ovunque c lo stesso materialismo e la
stessa filosofia del progresso industriale.
Secondo me, a lunga scadenza, il solo progresso possi
bile si definisce come il miglioramento delle relazioni fra
gli uomini. Il che significa: come trovare un regime poli
tico pi onesto? e come aprire il ventaglio della comunica
bilit?
a c t u e l Se ti ritrovassi al potere o utopia che ne
faresti?
r o e l v a n d u y n In Olanda, come in tutto lOccidente,
bisognerebbe avere il coraggio di proclamare: Fermiamo
lo sviluppo . Per ragioni politiche evidenti: l automazione,
chiaro, non sar affatto sufficiente a liberare la classe ope
raia. Per produrre pi in fretta stato necessario frazionare
ancor pi il lavoro. Occorre quindi sviluppare leconomia
nellaltro significato del termine, decentralizzarla, disindustria
lizzarla, mantenere soltanto i settori vitali; eliminare le pro
duzioni nocive o inutili...
a c t u e l Che ne faresti della citt? Occorre rinnovarla?
Distruggerla in parte o del tutto?
r o e l v a n d u y n Con i suoi milioni di individui, Am
sterdam conta gi troppi abitanti e troppi pochi alloggi. Il
milione un limite. Al rinnovamento, preferisco la restaura
zione. Perci incoraggeremo i pionieri. Una volta risolto il
problema degli alloggi, mediante una ridistribuzione degli
edifici, occorrer reintrodurre una separazione fra i quartieri,
impiantare dei parchi. Lo so, non natura vera questa, ma
la vera natura impiega troppo tempo a riapparire. Credo sa
rebbe bene coltivare ortaggi in citt. Il cittadino vi ritro73

verebbe il contatto con altre specie e un aria pi pura. Sei


mesi fa, sorridendo, avevo proposto in consiglio comunale
di interrare la carreggiata delle strade e di mettere degli
ortaggi sui tetti delle macchine: la strada sarebbe stata un
giardino. Uno dei miei amici ha seguito il mio consiglio:
lossido di carbonio ha ucciso gli ortaggi. Un giorno sar
pur necessario organizzare un ambiente citt-campagna.
Credo che occorra modificare le priorit delleducazione.
Le scuole sperimentali, come quelle Montessori, in cui io ho
studiato, tendono a privilegiare la creativit: molto bene,
anche troppo bene. La creativit individuale in s e per s di
venta una tara del capitalismo, che ne fa un tragico spreco.
Mi piacerebbe che leducazione incoraggiasse almeno altret
tanto lo spirito di solidariet. Si impone anche una critica
dello scientismo. Non credo affatto al positivismo: si co
mincia col conoscere ci che fuori di noi, per manipolarlo,
ma si trascura la coscienza di s. cos che luomo si abban
dona al potere costituito e partecipa alla grande corsa ad
ostacoli del capitalismo competitivo, allo sprint verso il pro
gresso.
a c t u e l Quali sono i pensatori che hanno lasciato un se
gno su di te?
r o e l v a n d u y n Marx, Kropotkin, Marcuse, m a anche
l anarchico americano Paul Goodman, Dada, i situazionisti,
per mezzo di Constant.
a c t u e l Constant?
r o e l v a n d u y n Un pittore olandese del gruppo Cobra,
che viveva a Parigi dopo la guerra e ha partecipato alla
fondazione dellis. Non ha fatto molta strada: stato esclu
so. I situazionisti sono molto arroganti. Me li ricordo: sono
venuti a trovarmi nel periodo di Provo, era una delegazione
ultra-borghese, che ci ha a lungo spiegato le nostre devia
zioni, per poi escluderci preventivamente.
Non accettavano che noi prendessimo in considerazione di
agire nel seno delle istituzioni. In breve, Constant, divenu
to architetto, aveva concepito un grande piano di utopia ur
74

banistica, quello della nuova Babilonia. Descrivere l'homo


ludens che avrebbe abitato la citt del futuro. Ci ho cre
duto per un momento. Ho pensato di vedere, come lui, lav
vento di una societ post-automazione, e che luomo la vi
vrebbe giocando II lavoro dovrebbe sparire. Bella illusione:
era dieci anni fa.
a c t u e l anche la fine di una bella utopia: luomo do
minatore dellUniverso, scienza e vita...
r o e l v a n d u y n Occorre innanzi tutto riprendere il dia
logo con la natura, le altre specie, le piante, gli animali. I
Kabouters lo fanno. Ho deciso ride di parlare agli al
beri del parco. Non erano molto loquaci. Sono tornato tutti
i giorni davanti ad uno di loro. Alla fine abbiamo molto di
scusso. Il mio ultimo libro, Journal de panique, racconta
questo dialogo.
a c t u e l Che diceva lalbero?
r o e l v a n d u y n Molte cose... la storia del suo parco, le
abitudini della gente daltri tempi (era un albero molto vec
chio). Non parlava come te. Rifletteva i miei pensieri, le mie
intuizioni. L albero un bellesempio: un tronco solido e
stabile, una chioma che si adatta alla luce e agli elemnti.

75

Henry Lefebvre

In una Francia rimbecillita, che sognava ancora Voltaire,


lindomani di Verdun, Henri Lefebvre rivolge lo sguardo,
dagli anni venti, allavvenire del nostro secolo. Con Geor
ges Friedmann, Georges Politzer, Paul Nizan e alcuni altri,
fonda il gruppo Philosophie, poi la Revue marxiste, la pri
ma con quel nome, ed un successo per lepoca. Ma se
in un primo tempo rasentava la psicanalisi e il surrealismo, gli
preferisce poi ladesione al partito comunista francese: come
la maggior parte dei suoi amici, Lefebvre dimentica allora la
ribellione per le istituzioni rivoluzionarie. Settarismo, politi
ca, Marx come Stalin: un militante intellettuale, per la di
fesa e lillustrazione duna filosofia imposta dal Komintern
e dallufficio politico. Ma Lefebvre riflette sempre su Niet
zsche e parla della vita di tutti i giorni. Gli ortodossi in
un giorno del 1958 si irritano di questa situazione: Lefeb
vre perde la tessera del Partito e ritrova, con il gusto della
ricerca, il senso della provocazione.
Per primo ricerca una sociologia della vita quotidiana
e riflette sulla Comune di Parigi. Dopo la sua esperienza di
militante, che gli d il senso della politica, vaccinandolo con
temporaneamente contro i miti, riscopre limportanza della
festa rivoluzionaria e si sforza di avvicinare Marx a Nietz
sche. Nel 1966, incontra un gruppetto, che si chiama situazionista e che lancia qui e l punggenti critiche premoni
trici. Ne nasce dapprima unamicizia, poi forti contrasti. Oggi
non sappiamo pi molto bene che cosa dobbiamo esatta
mente alluno e agli altri.
77

Profondo, rigoroso, cartesiano, dialettico, poetico, Lefeb


vre porta avanti un insegnamento insolente, porta il suo pen
siero e i suoi studenti su strade traverse, che per lui vanno
pi lontano di quelle ben tracciate. Dal 1967 lascia a Nan
terre delle idee che ben presto assumeranno tutto il loro pe
so; scrive nei Prnes una serie di opere e di articoli,
interroga persone e fatti, da Varsavia a New York. Lefeb
vre un inesuaribile revisionista del pensiero: supera sem
pre i concetti degli altri e trasgradisce le ideologie, dopo averle
esaminate. Oggi dice di aver trovato una lotta davanguar
dia e il nodo delle contraddizioni presenti e future: lo spazio
e la citt come il tessuto stesso della nostra vita sociale, delle
sue contraddizioni e di una rivoluzione fin qui rifiutata, nel
la quale egli spera.
Questo divenuto largomento di ben quattro libri. Il
quinto, la Production de lespace \ in preparazione e vuole
esserne una sintesi. Lefebvre ci d qui le sue prime con
clusioni.
H e n r i l e f e b v r e Al di l delle mode e dei movimenti,
in Europa come negli Stati Uniti, credo nellavvenire dellun
derground. Occorre prendere questo termine nel suo signifi
cato letterario e simbolico: la vita clandestina. Le attuali espe
rienze non sono forse il segno premonitore di un fuuro te
mibile? Guardiamo i conflitti asiatici, fino agii ultimi film
cinesi sulla guerra sotterranea: la superficie in mano al po
tere, affidata alla sua polizia, alle sue bombe, ai suoi apparec
chi da guerra; la resistenza e la rivoluzione passano per la
clandestinit. Ritroveremo, attraverso queste vie impreviste
e tragiche, ci che Nietzsche chiamava il senso della ter
ra , forme straordinarie e fin qui sconosciute di vita socia
le? Il problema dello spazio si pone fin da ora in tutta la
sua ampiezza.
La domanda oltrepassa di gran lunga le preoccupazioni
sul destino della natura e dellambiente, e si esprime dappri1 Edition Anthropos.

78

ma come un verbale di fallimento. Ho ben visto negli Stati


Uniti: i fallimenti si succedono, sia che si tratti di rinnova
menti, che di esperienze di citt nuove o di progetti. Il fal
limento contemporaneamente intellettuale e pratico. Lo
sfruttamento dello spazio ha fatto invano il giro dei vari
rami delle scienze, demografia, economia politica, semiologia,
linguistica...
E la cibernetica?
H e n r i l e f e b v r e Anche la cibernetica. Gli sforzi di matematizzazione integrale della realt urbana negli Stati Uniti si
sono impantanati: nessun risultato da un punto di vista ope
rativo, nessuna previsione seria, anche se in Francia queste
cose ancora ci si sognano.
a c t u e l Pensa che non si possa programmare n lo spazio,
n la vita?
HENRI l e f e b v r e Esatto. Noi viviamo in societ bloc
cate; blocco dellimmaginazione, blocco del pensiero. I pro
getti degli architetti e degli urbanisti manifestano questo fe
nomeno: si assomigliano tutti allEst come allOvest e in
tutto il mondo. Ovunque figurine graziose e futili si anima
no sullo sfondo di uno spazio monotono. Poi viene il di
scorso, caricatura scientifica, che pretende di animare questo
spazio. Questa pseudo-disciplina si chiama urbanistica.
Societ bloccate, su scala mondiale: la sociologia, che lan
ci il termine rasenta ancora lessenziale la caduta degli
impulsi rivoluzionarsi, come un paraurti davanti agli attuali
sistemi. Non la societ, ma, al momento, la rivoluzione
ad essere bloccata e, con lei, limmaginazione sociale. Per
abbattere questo muro invisibile, teorico e pratico contem
poraneamente, occorrer mettere tutto in movimento, ri
mettere tutto in discussione, concetti e concezioni, la filoso
fia, la storia, lanalisi e le propsettive di questa societ, fino
alle categorie del pensiero. Ancora dobbiamo sottrarci al
dilemma a cui la situazione ci costringe: per cambiare una
qualunque cosa, occorre cambiare tutto, ma bisogna pur co
actuel

79

minciare da qualche cosa. C sempre un senso di blocco,


questo cerchio dimpotenza, che ci rimanda continuamente
dalla parte al tutto, e dal tutto alla parte.
Non si varcher la soglia di questo circolo vizioso, se non
con unesperienza pratica. Per me, si tratta dellarchitettu
ra e dellurbanistica, con le quali mi sono confrontato in
anni di insegnamento, di dibattiti, di contatti in tutto il
mondo. Ho ritrovato la stessa ossessione in tutte le scuole,
in tutti i progetti: il disegno. Studenti, architetti e urbani
sti si definiscono esclusivamente come visualizzatori , si
soffermano in una pignola perfezione del tratto, in uno spa
zio unicamente disegnato che animano con le figurine e la
retorica. Strano tipo di specializzazione pedagogica e socia
le. Circa un secolo fa, Ruskin spiegava la decadenza dellar
te con la mania del piano, labitudine della carta, una per
cezione unidimensionale.
Oggi occorre, in modo pi approfondito, tirare in ballo
la visualizzazione sistematica che riguarda linsieme della vi
ta sociale e urbana. Se il piano un modo di scrivere
lo spazio, ci richiede l analisi e la critica, esattamente come
le altre forme di linguaggio che hanno fin qui monopoliz
zato la riflessione letteraria e filosofica. Guardate un archi
tetto, mentre immagina un rialzo o progetta una facciata:
per lui si tratta soltanto di un piano drizzato che subisce
una rotazione di 90, un intero volume visualizzato, uniscri
zione mortuaria, che nega lazione concreta e vissuta nello
spazio. Lo spazio che si costituisce visuale e fallico. Ogni
elemento si erge al di sopra del suolo, la sua funzione di
farsi vedere e di essere visto, partecipe di uno spazio del
potere realizzato mediante delle strutture verticali, la loro
virilit, la loro durezza un controllo visuale permanente,
la dittatura dellocchio e del fallo.
a c t u e l Direi anche che l architetto si trasforma in un
fabbricante, che noi siamo sommersi da una tecnica ripetiti
va, da un disegno in serie...
H e n r i l e f e b v r e C sempre, nella monotonia e nella
80

ripetitivit, la dittatura dellocchio. Le tecniche prendono


il loro posto naturale in questo spazio dominatore e domi
nato, il disegno contribuisce a depauperare questo universo,
riducendone la forma alla funzione. Prima conseguenza e
fondamentale: la scomparsa del corpo. Tutto si riduce ad
una visualizzazione intensa, cio ad un rifiuto dellesperienza
e delle cose vissute. Se ha gli occhi, il corpo non si esaurisce
per nel visibile, nel leggibile o nello scrittibile; rimane opa
co e carnale. Svanisce sotto questa lettura, che non innocen
te o estetica, ma politica e ideologica, restituito alla terra,
agli spazi sotterranei, alle funzioni oscure e simboliche del
la sessualit e della deiezione, che una certa psicanalisi gli
riserva. anche lui profondamente attaccato e negato.
Si trovano gi i preludi di questa analisi nella grande me
ditazione politica di Nietzsche. Michel Foucault ci ha ricor
dato di recente che Nietzsche aveva una teoria del linguag
gio, anteriore di un mezzo secolo a quella di Saussure, e, per
me, molto pi profonda. Nietzsche denuncia lipertrofia del
la visualizzazione, che traspare da tutte le metafore della fi
losofia. L idea la visione: prospettiva, punto di vista, oriz
zonte, queste metafore visuali assorbono lelemento fondamentale del pensiero che fino ai presocratici era una realt
inseparabile dellesistenza fisica del corpo. Ed cos, pro
babilmente, che linguaggio divenuto linguaggio di pote
re: il potere stato stabilito attraverso il visibile e sul visi
bile. La tragedia e la musica hanno espresso il corpo, la fi
losofia, come rivincita, si legata ad una gigantesca opera
zione di sostituzione e di trasferta, ha abbandonato la verit
del corpo a vantagggio di una visualizzazione esclusiva, fan
tasma astratto di uno spazio astratto,, ottico e geometrico.
Questo il pensiero di Nietzsche nelle sue meravigliose ope
re sul linguaggio, paradossalmente riunite sotto il titolo di
Libro del filosofo, mentre istruiscono il processo alla filo
sofia nel suo complesso. Se necessario tornare sul pensiero
di Nietzsche come molti hanno la pretesa di fare, fer
mandosi per a met strada per necessario andare fino
81

in fondo a capire con lui che quelli che disprezzano il corpo


sono gli uomini di potere.
E il corpo trascurato, il corpo negato, o, pi esatta
mente, rifiutato da questa specie di escrescenza visuale,
si riduce a una rete di segni astratti, scompare... Non solo
merce, ma merce venduta nello spazio visuale, lambiente
dei mercanti che lo controlla, lo sorveglia, lo domina. Marx
descriveva un mondo opposto a questo, in cui gli interme
diari prevalevano sui produttori e sui creatori. Bisogna an
dare ancor pi lontano: rivoltare questo mondo, e laltro che
oggi lo comprende e lo dirige, luniverso della dittatura del
locchio.
Con un senso ben diverso, MacLuhan nella Galaxie Gutemberg, Debord nella Socit du spectacle hanno messo
in evidenza questa importuna preminenza del visuale. Mac
Luhan tuttavia si messo a sognare una nuova societ de
risoria che si costruirebbe attorno alla televisione. Pi per
spicaci, Debord e i situazionisti si sono fermati ai fenomeni
spettacolari, senza cogliere realmente la scomparsa del corpo
nel visuale. Questi tentativi mancano, a mio avviso, di un
substrato filosofico, ignorano Nietzsche al di l di Marx.
a c t u e l Dalla Generazione Beat, Ginsberg, Kerouac, nel
complesso dei movimenti paralleli e underground, il vissuto
prevale sullintelletto, l esperienza sullorganizzazione. Ed
il momento di una rock music che trascina tutta una gene
razione, cui serve da linguaggio comune, con una forza mai
pi raggiunta nelle societ occidentali.
H e n r i l e f e b v r e S: la musica una restituzione del
corpo, vi ci riconduce costantemente attraverso il ritmo.
una riabilitazione: lestasi, la volutt, il piacere, la danza, un
altro tipo di comunicazione. Nietzsche era anche riguardo a
questo argomento un precursore. Marx non pensava niente
a proposito della musica. Mi ricordo di un testo di Engels
su La Flte enchante: Engels identifica la musica con
lideologia francomaonne di Mozart, e condanna la prima,
perch laltra non gli piace. lo stesso straordinario!
82

Come si traduce la dittatura dellocchio nellor


ganizzazione urbana?
H e n r i l e f e b v r e II rapporto spazio-societ non un rap
porto semplice, ma variabile e conflittuale. L assalto contro
la societ, per esempio, conquista o rivoluzione che sia, parte
da una ridefinizione dello spazio. Prendiamo il caso del Ma
rais, spazio dellaristocrazia nel xv m secolo, con i suoi par
chi, i suoi giardini i suoi alberghi. La borghesia ascendente
insudicia e mette sottosopra questo spazio, vi traccia delle
strade, apre i suoi negozi, i suoi laboratori, piccole mani
fatture. Ci si lamenta oggi del deterioramento del Marais, si
dimentica che il risultato di unintensa lotta di classe. Co
me lo fu lazione di Haussmann, che svent il doppio com
plotto strade con circolazione e transito senza macchine
che si costituiva spontaneamente in Parigi. Nello stesso mo
do i conquistatori trasformano la morfologia di uno spazio,
per prendere possesso di una societ: vedi i romani o la
penetrazione spagnola nellimpero inca.
a c t u e l Lei parlava dei conquistatori e dei rivoluzionari...
H e n r i l e f e b v r e Ci vale per la rivoluzione borghese.
Fino ad oggi la rivoluzione proletaria non ha potuto creare
un suo spazio, per ragioni che rimangono da analizzare.
a c t u e l Non pensa che a diverse forme sociali corrispon
dano diverse forme di citt? C unurbanistica nazista,
unurbanistica staliniana, che, ahim, non sono del tutto
estranee Luna allaltra. Si pu sviluppare questo tipo di ana
lisi?
h e n r i l e f e b v r e Perch no. La citt islamica , probabil
mente, come dice Berque, una citt della giustizia e della
testimonianza, molto pi che il labirinto uterino che vuole
vedervi la psicanalisi. Organizza i suoi spazi attorno ad un
centro, in cui siede il giudice. E poi le citt italiane, il Rina
scimento, le citt-monumento...
a c t u e l l a bellezza. Bisogna rinunciare per sempre a
creare nuove citt come Siena, cinquantamila abitanti suddi
actuel

83

visi in una decina di spazi collettivi superbamente equilibrati


nellambito di un tessuto urbano densissimo.
H e n r i l e f e b v r e L equilibrio di Siena derivava dalla con
correnza fra i quartieri, una separazione armoniosa dei gruppi
e delle professioni che gli attuali sistemi di comunicazione
e i continui cambiamenti della societ industriale non ci per
mettono pi. Ci sono altre esperienze. Mi hanno citato il
caso di una piccola citt californiana, creata di recente e de
stinata ai Negri. Questa citt ha conosciuto una vita intensa.
Alcuni Bianchi l hanno saputo e vi si sono fermati, per sfug
gire alla noia, o per divertirsi addirittura. Si trattato, si di
ce, di un sorprendente superamento dellodio razziale: Bian
chi che si integrano con i Negri attraverso un processo or
giastico, mentre in generale si cerca di integrare i Negri con i
Bianchi e si fallisce. L esperienza interessante, se non pro
prio convincente.
a c t u e l Ma in Francia? Per me, Avignon o Aix sono cit
t equilibrate. Lo so: queste citt hanno impiegato secoli
a organizzarsi ed un regalo che la storia non ci far pi.
HENRI l e f e b v r e L equilibrio di Aix o di Avignon si
mantenuto a tal punto che queste citt hanno potuto resi
stere allindustrializzazione. Ma sta cominciando a venir me
no e non penso si possa ricomporlo. necessario chiedersi:
in che modo stato prodotto questo spazio? Da chi e per
chi? la prima domanda che pongo agli Americani che cer
cano di creare una citt sperimentale. Ogni citt corri
sponde ad unepoca e ad una storia.
Le societ possono stabilire un doppio rapporto con lo spa
zio: talvolta ne perdono il controllo e si perdono esse stesse,
tal altra ed il caso della societ borghese impongono
il loro spazio e tentano di regolare per suo tramite i pro
cessi economici e i movimenti sociali. Come Haussmann re
spinse fuori dalle mura le popolazioni pericolose, ai giorni
nostri la pianificazione territoriale si sforza di dominare il
fenomeno industriale. Lo spazio strumentale non dipen
de affatto dalla tecnica pura, contrariamente alle afferma
84

zioni di un urbanistica compiacente: strumento, certo, ma


al servizio del capitalismo e della borghesia. La societ nel
suo insieme, dominata da una classe, manipola il suo spazio
per orientare a suo vantaggio le realt demografiche, eco
nomiche e politiche.
a c t u e l Lei non crede ai benefici della pianificazione u r
bana?
H e n r i l e f e b v r e Ne critico con forza lo stesso principio.
La pianificazione urbana mira a regolare strategicamente lo
spazio della borghesia, come si delinea fin da Haussmann.
Essa rimane impotente di fronte al compito di creare, di equi
librare o di armonizzare la citt moderna. Il problema al
trove: si tratta di superare la contraddizione fra lo spazio e
la societ, di trovare tra i due termini unarticolazione tale
che i loro rapporti non si concepiscano pi, in un senso o
nellaltro, in termini di asservimento, di dominazione o di
lotta. Ci implica una serie di superamenti a tutti livelli.
Per esempio, quello dellopposizione fra monumento ed edi
ficio - il monumento aristocratico, opera di potere, ledi
ficio destinato al popolo, serie di telai e scomparti spaziali
e morfologici. E quello del pubblico e del privato, dellin
dividuale e del sociale, che incarna a suo modo lantagoni
smo fra lo spazio della casetta e quello dei grandi complessi.
La Fondazione Ford di New York rappresenta, riguardo a
questo, una prima esperienza. La si potrebbe considerare una
realt monumentale se la semplicit delle masse e l assenza
della facciata non si opponessero a questa definizione. Giar
dini esterni, giardino tropicale e centrale dalle pareti di ve
tro montate su cemento, che assicurano l unit dello spazio
esterno ed interno, e che strutturano il mondo urbano degli
uffici, aprendo contemporaneamente alla citt un passag
gio fra la 42 e la 43 strada: n monumento, n edificio, la
Fondazione Ford abolisce il pubblico e il privato nella sin
tesi di continuit di uno spazio che non ha diritto e rovescio.
Si tratta di un sintomo, ancora di un caso isolato, appena
un esempio. La societ futura dovr pur capovolgere la pro
85

spettiva spaziale: una sostituzione rivoluzionaria, un nuovo


incontro, sovvertito, con il corpo.
a c t u e l Come definire un nuovo tessuto urbano in que
sta prospettiva?
H e n r i l e f e b v r e necessario qui fare appello ad una
nozione fondamentale: quella di creazione o produzione di
spazio. Soprattutto in Francia le esperienze rimangono asso
lutamente insufficienti, a cominciare dalla pi interessante,
quella delle Halles. Si trattava semplicemente di uno spazio
vuoto, in cui si rivers per un certo tempo unattivit ludica
sotto leffimera copertura degli ombrelli di Baltard. Vi eb
be luogo lutilizzazione e la trasformazione di uno spazio
preesistente, non la creazione di uno spazio. Altrove, i tec
nocrati ci propongono uno spazio-oggetto, senza confessare
chi lo manipola e a vantaggio di chi. La societ burocratica
produce ineluttabilmente uno spazio ad albero , secondo
l espressione di Christopher Alexander, cio una struttura
in cui il tronco domina e dirige ogni ramo.
Nella Germania degli anni trenta, gli architetti del Bauhaus hanno capito intuitivamente che, invece di continuare
a creare oggetti isolati, separati gli uni dagli altri nello spa
zio, la societ moderna permetteva di creare lo stesso spa
zio. Si ritrova questa stessa idea, ma su un piano meno teo
rico, in Le Corbusier, come negli urbanisti russi del periodo
prestaliniano. Bisogna razionalizzare lintuizione e introdurre
la nozione di produzione dello spazio come concetto fondamentale.
Questo concetto ricade su tutta la storia delle nostre
societ e le rischiara. Ogni sistema sociale ha avuto il suo
modo di produrre lo spazio. Nel xvii secolo la Francia e
lEuropa si coprirono di una rete di fiumi e di canali navi
gabili, si aprirono porti sul mare. Lo spazio acquatico cos
prodotto crea e d forma a citt lungo i fiumi, Orlans,
Tours, Parigi naturalmente, tutto commercio e architettura.
Allo stesso modo lo spazio determinato dalle ferrovie strut
tura la societ del xix secolo, lindustrializzazione, fino ai
86

cambiamenti e alle migrazioni sociali. Nel xx secolo, grazie


allo straordinario sviluppo delle forze produttive, l uomo
potrebbe assumere e controllare coscientemente nuove forme
di produzione dello spazio, invece di arrestarsi nella ripeti
zione di moduli stereotipati tipici delle abitazioni a basso
canone e delle autostrade.
a c t u e l Riducendone la singolarit e controllandone re
lativamente laspetto economico, la borghesia del xx secolo
giunge a riprodurre nel campo spaziale la contraddizione che
affliggeva nel xix secolo il mercato dei beni e dei servizi.
Si traspone qui la distorsione e la padronanza completa del
leconomia ingenera unanarchia dello spazio che non hanno
conosciuto n lAncien Regime n il capitalismo liberale.
questa, forse, la temibile contropartita dellindustrializzazione.
H e n r i l e f e b v r e Come Marx ai suoi tempi con la pro
duzione industriale, la riflessione sociale contemporanea
oggi confrontata con la nozione di produzione dello spazio;
essa deve compiere una seconda rivoluzione su se stessa.
Prima di Marx, economisti e ideologi contavano e studiava
no le merci, cercavano un legame psicologico fra le cose pro
dotte e i bisogni, elaboravano una teoria commerciale della
vita economica. Restavano prigionieri del discorso sulle cose,
un pensiero quotidiano e banale. Marx capisce che la merce
contiene e dissimula i rapporti di produzione, e che a un
certo livello questi rapporti sono generati dalle forze pro
duttive. questa, secondo me, la profonda originalit del
marxismo. Oggi, urbanisti e sociologi descrivono ancora tri
vialmente lo spazio e le cose nello spazio. Anche qui il pen
siero deve giungere ad una completa inversione di punti di
vista: dal discorso sullo spazio al concetto stesso di spazio
e della sua produzione. I rapporti di produzione capitalistici
hanno ostacolato lo sviluppo delle forze produttive; allo
stesso modo, inducono, ostacolano, utilizzano e sviluppano
nella loro logica la capacit di produzione dello spazio. Nel
momento in cui questa diviene un fatto universale, la borghe
87

sia in quanto soggetto storico sminuzza lo spazio e lo rivende


allingrosso e al dettaglio.
a c t u e l Lei non crede che il rinnovamento di Parigi, p e r
prendere una citt fra le tante, possa rappresentare una
produzione complessiva dello spazio, quali che siano le in
tenzioni e gli intoppi?
H e n r i l e f e b v r e solo una tendenza, sono tentativi, sem
pre frenati e scalzati dagli interessi particolaristici, dalla spe
culazione, dai promotori, dal peso del passato in una pa
rola, dalla pratica sociale del capitalismo. Teoricamente e
praticamente la strutturazione del territorio un fallimento.
Le classi sociali impegnano la loro lotta nello spazio, ma al di
l delle contraddizioni della produzione e della socializza
zione, lo spazio esso stesso luogo di contraddizioni speci
fiche e di fondo, al primo posto fra questa percezione glo
bale e questa frammentazione che gli impone il sistema do
minante. Le tecniche moderne allargano indefinitamente lo
spazio possibile sfruttamento dei mari, dei deserti, dei
cieli o dei pianeti mentre lo spazio commerciale si f sem
pre pi raro, in una penuria organizzata e provocata.
a c t u e l Come concepisce lo spazio f u t u r o ? Pi concreta
mente, che cosa ne farebbe delle Halles?
HENRI l e f e b v r e La sua domanda inaccettabile. Lei pre
tende di far penetrare il ragionamento nel futuro. Potrei a
rigore rispondere, se mi si dessero cento milioni, e ancora:
forse li regalerei ai Black Panthers. Non studio lo spa
zio-cosa, o lo spazio-oggetto, non pi comunque di quanto
Marx si sia soffermato a dissertare sullindustria tessile o
metallurgica, prima di aver stabilito i concetti e le leggi che
regolano la produzione industriale nel suo complesso. Io ana
lizzo la nozione di produzione dello spazio, ma non uno spa
zio particolare: invertire il problema, significa annullarlo.
Lei pu sempre chiedermi a che cosa serve il mio concetto,
o, per usare un gergo moderno, qual il suo valore opera
tivo immediato. Mutatis mutandis, a Marx e al suo Capita
le si chiederebbe la stessa cosa. No, tutto ci non porta a
88

niente, ora come ora, questa riflessione unarma critica che


mira ai tempi lunghi. Io non lavoro per gli architetti delle
Halles.
a c t u e l D accordo, capisco che lei rifiuti di descrivere in
modo autoritario uno spazio, prima di aver messo in luce i
meccanismi generali della sua produzione. Ma il vissuto, le
aspirazioni degli utenti: non bisogna partire da qui?
HENRI l e f e b v r e Non bisogna fare un feticcio dello spa
zio vissuto, pi di quanto non lo si faccia con lo spazio-og
getto. La produzione di uno spazio globale non si riduce alle
aspirazioni dei suoi utenti. Le ultime dispute in corso a Var
savia sono molto significative al riguardo. Alcuni urbanisti
intelligenti avevano presentato un progetto realmente nuo
vo e innovatore, una struttura della citt che rispettava i
giardini e orientava il corso dei venti. Il Parlamento, le or
ganizzazioni cosiddette di massa e la popolazione stessa han
no fatto di tutto per bloccare liniziativa. Esigevano case
popolari al posto dei parchi e dei giardini. Come se si vo
lessero costruire degli edifici al centro del Luxembourg,
o riempire il vuoto delle Halles con scatole di cemento - ci
che, daltra parte era nei piani del partito comunista. Si de
ve tener conto delle aspirazioni e delle rivendicazioni degli
abitanti, e ritrovarle alla fine del percorso; non si pu pren
derle come punto di partenza, senza andare a finire nelle peg
giori catastrofi.
a c t u e l C a n c o r a u n a c o n t r a d d iz io n e d e llo s p a z io ?
H e n r i l e f e b v r e S. Bisogna oggi ricollegare lanalisi a
quella della ristrutturazione dei rapporti di produzione ca
pitalistici. Messi in crisi ben tre volte in un mezzo secolo
- dopo la prima guerra mondiale, alla Liberazione, nel mag
gio 1968 i rapporti di produzione capitalista si sono rico
stituiti. Sapere come? Io credo attraverso lo spazio. La sto
ria del tempo sociale inscindibile dalla storia dello spazio
sociale, con tutte le implicazioni biologiche, antropologiche,
la vita vissuta animale e psicanalitica. Lo spazio sociale si
inserisce nel tempo. sempre stato prodotto; nella nostra
89

societ, bloccata, si riproduce. Non c pi immaginazione


n creativit: il riscatto del blocco rivoluzionario. Pren
diamo in considerazione questa enorme commedia, lincre
dibile ripetitivit borghese. Da decenni stato rigurgitato
il passato il regno del neo-arcaico: ripresa, rinnovamento
dei secoli passati con la copertura di un discorso modernista,
quasi in un ordine cronologico.
Tutto passato su questa scena: il primo, il secondo Im
pero, la Belle Epoque, gli Anni folli... Ci che si chiama cul
tura un rimandare indietro su vasta scala, un gusto del
vomito, per qualcosa che gi stato mangiato e deglutito.
Quale cumulo di segni, e i segni della novit rivestono di
lustrini tutto il vecchio che consumiamo. Tutto accade co
me se il tempo si invischiasse, si impantanasse nel ripetitivo,
ivi compreso quello politico lo Stato, la burocrazia, l as
soggettamento. Nellarchitettura e nellurbanistica non c al
tro che la sistemazione del ripetitivo. Gigantesca parodia
storica, che gi Nietzsche imputava. Ci sono cose finite, esau
rite: del composito, un tempo conosciuto e riconosciuto in
quanto tale, rimangono solo varianti che finiscono per diven
tare insignificanti. Allora tra la soddisfazione e il disagio,
imputridisce una grande palude stagnante, infarcita di vio
lenza, che serve come distrazione.
Questa societ assomiglia sempre di pi ad un enorme
cono di deiezione alla base della montagna. I torrenti han
no consumato gli spigoli: la storia. I rigurgiti del passato
si stendono in strati leggeri e successivi. La morte del Dio,
la morte della Storia, la morte delluomo, la morte del tem
po, la morte del corpo, la cultura... tutto consumato. Sal
vo non so bene quali piccoli aggeggi che si presentano come
sogni e rivoluzioni. Rivoluzione nella purezza sintetica o
nel rasoio a pile. E in fondo, nascosto e turgido, un nichi
lismo latente, straordinario.
Oltre il nichilismo, dov lalternativa? Si intravedono del
le possibilit attraverso il processo dominante: superamento
del pubblico e del privato, del monumento e delledificio,
90

della contraddizione fra spazio e societ, questa visione di


uno spazio concepito, percepito e realizzato globalmente,
sistemato sul vissuto e sulluniversale. Io mi ripeto: riprodu
zione, da un secolo, dei rapporti di produzione capitalistica,
estensione di questi rapporti a tutto lo spazio, ripetizione
immanente alla loro produzione, e pertanto non c riprodu
zione assoluta. Appaiono differenze non facile distin
guerle nel quotidiano, nellurbano, nello spazio. La diffe
renza punta sullomogeneit e comincia la sua lotta. Arri
viamo ad un limite: sotto la spinta delle forze produttive,
la societ tende alla rottura - il crollo, la guerra mondiale
o la rivoluzione.
E sono tutti allultimo respiro, compresi gli Americani.
La riproduzione dei rapporti sociali sempre pi fragile, co
me mostra la contestazione generalizzata, il malcontento ipo
crita, le scintille che scoccano qua e l. Le nuove societ
dei nostri governanti sono solo burle, a rigore una coscienza
ancora confusa della ripetizione.
a c t u e l Ma come credere nel socialismo?
H e n r i l e f e b v r e II socialismo di Stato si arena, perch
uno Stato in grado di produrre soltanto uno spazio statico,
cio controllato e gerarchizzato, allimmagine dello spazio
vecchio. L etichetta e lideologia non cambiano niente in
questo stato di cose. Varcher la soglia chi passer ad un
altro modo di produrre, produzione dello spazio e non produ
zione delle cose nello spazio. Cos potrebbe sbloccarsi anche
limmaginazione. lipotesi favorevole, lalternativa o nichi
lismo. Non ne vedo altre. Tutte le categorie riflettono in
funzione di questa apertura. Si parla oggi di autogestione
delle aziende. Secondo me, la societ rivoluzionaria sar
lautogestione dello spazio.

91

cfdt, Jeannette Laot e Fredo Krumnow

Ponendosi alla sinistra della sinistra tradizionale, o scar


tandola, si trova soltanto un interlocutore, la c f d t . Il par
tito comunista, impegolato nel suo revisionismo disciplinare,
bolla preventivamente la concorrenza, e taccia tutti di pro
vocatori. Per mimetismo e per convinzione, la CGT calca le
tinte. Il partito socialista vorrebbe recuperare a distanza,
ma il suo aspetto sparuto e rugoso, i suoi vecchi burocrati
non hanno niente a che vedere con il nostro discorso. Il
p s u pone dei problemi: numerose linee, fra cui bisogne
rebbe saper scegliere. Organizzazione operaia di massa che
ha sulle altre il vantaggio di lottare dallinterno delle fab
briche, la c f d t rimane in contatto con i gruppi minoritari
e cerca anche di esprimerli. Ha accolto, senza troppo repri
merle, le generazioni nate dal maggio 1968, reduci dal maoi
smo e dal trotskysmo, giovani lavoratori o gauchistes senza
occupazione, che ricercano lefficacia dellazione quotidia
na. I dirigenti stessi della c f d t riprendono talvolta i temi
dellestrema sinistra e lo fanno con sincerit. Il sindacato
mormora: aperto, democratico, antistalinista, un sorpren
dente centro di ricerca in cui si mettono a punto concetti
nuovi, in cui si logora la burocrazia, e si tormenta il capita
lismo.
Sviluppi: il piccolo sindacato cristiano, moderato e com
plessato da un comuniSmo un tempo ben pi energico di
oggi, divenuto una grande centrale combattiva, temuta
dal padronato ed esposta alla repressione. Il vocabolario
cattolico, generoso e vago, si trasformato nel corso degli
93

anni, in una pratica precisa. Si parla ormai di lotta di classe,


di abolizione della propriet privata dei beni di produzione,
di autogestione e, da poco tempo, di rivoluzione. Sotto la
spinta del movimento di Maggio, la c f d t ha saputo e s t e n
dere le proprie preoccupazioni ai problemi della vita sociale
complessivamente, come alle nuove correnti di idee che tra
spaiono qua e l, a dispetto del normale settarismo.
L autogestione, idea chiave, rimane un concetto ancora
vago della societ futura. Ma da oggi la c f d t rispetta lau
tonomia operaia nelle lotte e rifiuta di dare parole dordine
verticistiche. Il suo anticapitalismo non ha nulla a che ve
dere con le voglie buroratiche del comuniSmo europeo:
si diffida tanto del leninismo e delle sue deviazioni che del
riformismo socialdemocratico e trade-unionista.
Ovunque, alla direzione, si ricerca e si dibatte, si ricevono
gauchistes o uomini politici del tutto tradizionali, si lavora
con quipes di sociologhi e di esperti in scienze umane. Ri
mane un equivoco: fra polemiche violente, la c f d t pratica
ununit dazione con la c g t e mantiene una simpatia ri
servata per gli sforzi unitari della sinistra parlamentare, p s
e p c f . Ideologicamente pi vicina al gauchisme, rifiuta
tuttavia di lascirsi trascinare nella dispersione delle dispute
fra gruppuscoli e nellisolamento. Aperta a tutti, ma mai
divisa, la c f d t paga questa sua ambiguit: il suo eclettismo
nasconde una solitudine pi profonda.
Actuel ha intervistato Fredo Krumnow e Jeannette Laot.
Il primo fu operaio, poi impiegato nel settore tessile, alla
Mulhouse, per poi essere eletto nel 1970 membro del co
mitato esecutivo della Confederazione. considerato uno
dei responsabili pi gauchistes della direzione. La secon
da, vecchia o s dei tabacchi, responsabile del settore Azio
ne sociale, anche lei membro della c e . Dal 1967, si occupa
in modo particolare delle lotte del settore femminile.
Cinquantamila manifestanti a Charonne il 28 feb
braio 1972, pi di centomila ai funerali di Overney il
actuel

94

4 marzo: siete stati sorpresi da questa rinascita politica


di un gauchisme che segnava il passo ormai da quattro
anni?
f r e d o k r u m n o w C sempre stata una forza contesta
trice spontanea in questo paese, e ne eravamo coscienti fino
in fondo gi prima del maggio 68. Era normale che l assas
sinio di un operaio da parte di un poliziotto padronale pro
vocasse una simile mobilitazione.
Meno naturale stata lunit che i gruppi destrema sini
stra sono riusciti a trovare su questo fatto. Non bisogna
neppure dimenticare l indifferenza della classe operaia della
Renault, questa incomprensione dei lavoratori di fronte
allazione politica dei gruppi. Le pressioni della c g t e del
padronato non sono le sole in causa: nella fabbrica, il maoi
smo rimasto come un corpo estraneo.
Le giovani generazioni, soprattutto la parte di loro pi
impegnata capiscono male che la classe operaia ha le sue
tradizioni di lotta, molto vecchie, ma pur sempre presenti
nella reazione collettiva. Cos si spiega la reticenza dei lavo
ratori di fronte ad un intervento esterno, qualunque sia
anche quello del partito comunista l dove ha la maggioran
za, al punto che il PC si trattiene, sovente, dallutilizzare i
militanti della CGT allinterno di una fabbrica, anche solo per
distribuire un volantino. Questo riflesso dellautonomia del
la classe operaia si manifesta ovunque, ma in modo partico
lare alla Renault.
je a n n e t t e
LAOT La classe operaia accetta molto rara
mente le azioni minoritarie. Pi ancora: la coscienza di clas
se stessa non va sempre oltre la cerchia dei militanti politici
o sindacali. E se cos non fosse, ci sarebbero le condizioni per
una rivoluzione. Noi sappiamo alla c f d t che i gruppi gauchi
stes portano una ribellione e unesigenza che sono anche
nostre. Ma noi siamo unorganizzazione di massa, non cre
diamo si possano cambiare i rapporti di forza in questo
paese, senza emancipare i lavoratori nel loro complesso: noi
non vogliamo fare la rivoluzione senza di loro; e daltron95

de, lo potremmo? Capiamo molto bene l impazienza dei


giovani, che non sono forse ancora alienati quanto noi nella
condizione di operai, che sfuggono contemporaneamente al
peso del passato e alle responsabilit di una organizzazione
sindacale, ma non possiamo sempre seguirli fino in fondo.
un problema di generazioni: i giovani lavoratori rifiutano
con forza lo sfruttamento le condizioni di lavoro e la vita
che vien loro fatta subire, a differenza dei lavoratori pi
anziani, pi oppressi, pi sottomessi, e in parte integrati
nella societ dei consumi. La giovent operaia ha manife
stato in occasione dei funerali di Overney, con la giovent
studentesca e liceale. Alla Renault, una classe operaia pi
tradizionale non ha reagito.
a c t u e l In che modo avvertite le conseguenze, voi in
quanto sindacato, dellintervento dei gruppi gauchistes sulle
fabbriche?
f r e d o k r u m n o w Ci vuole molto tempo per inserirsi in
una collettivit operaia, anche se si appartiene allambiente
operaio e noi ne sappiamo qualche cosa. Io capisco molto
bene quei giovani che scalpitano e vogliono precipitare le
cose...
a c t u e l La rivoluzione precipitare le cose.
fred o
krum now
No, la rivoluzione non precipitare
le cose, ma condurle fino in fondo; mettere il giogo abba
stanza robusto ai cavalli, per giungervi un giorno. Come in
tegrarsi nella fabbrica prima di mesi e mesi di lavoro e di
amicizia? Bisogna prendervi piede, se no ogni intervento pu
sembrare venga dallesterno e sortisce leffetto di un rigetto.
Non c come la Renault. Le donne dellUgeco hanno con
dotto uno sciopero di sei settimane, molto organizzate, con
unassemblea dei lavoratori ogni giorno. Alla fine del quin
dicesimo giorno, alcuni gruppi hanno cominciato a distri
buire volantini attorno alla fabbrica per presentare lanalisi
della situazione. Le operaie li hanno trovati molto simpatici,
li hanno anche inviati al ballo con tutta la popolazione, ma
si sono chieste seriamente: di che cosa si immischiano?
96

Di contro, durante lo sciopero alla Pennaroya, i Cahjers de


mai sono venuti a girare un film. Si trattava qui di un ap
porto positivo, un modo di far conoscere lo sciopero. Ma
lintervento diretto durante i momenti decisivi dellazione
della classe e di massa sovente molto mal sopportato.
j e a n n e t t e LAOT Certo, alcuni gauchistes che sono en
trati in fabbrica per lavorare sono stati accettati dai loro
compagni di lavoro. Talvolta sono anche riusciti a mobili
tare la loro fabbrica che altrimenti non si sarebbe mossa.
Il loro atteggiamento non allora molto diverso da quello
dei militanti sindacali. Devono essere i lavoratori a decidere
il momento e la forma dellazione: si pu credere che ci
siano tutte le condizioni pi favorevoli per uno sciopero la
fabbrica senza scorte o i registri delle commesse sono stra
pieni e tuttavia quel giorno gli operai rifiutano di battersi.
In altre circostanze meno favorevoli, decideranno invece di
lottare perch la situazione appare loro intollerabile. Nessu
no ha diritto di ergersi a maestro.
fred o
krum now
Io assisto a numerose assemblee di
lavoratori, di natura e di livelli molto diversi. Alla c f d t non
abbiamo mai messo alla porta un compagno che vuole espri
mersi politicamente. Quando interviene un trotskysta, pi
o meno fa un discorso di questo genere: Bene compagni,
la lotta cominciata, ecc. E ne ha per un buon venti - qua
ranta minuti e, se non lo si ferma, anche per unora. Il trot
skysta spiega allassemblea quel che bisogna fare, come biso
gna farlo, la realt della lotta di classe e i metodi di una
mobilitazione rivoluzionaria. Il miglior modo di disorien
tarlo ancora di aspettare il momento in cui rivendica il
diritto di parola per le masse, e di fargli notare che parla
da ventidue minuti, che nessun altro potr dir pi nulla e
che farebbe bene a cedere il posto. Cosa che in generale egli
accetta, in attesa che qualche altro compagno trotskysta si
alzi e gli dia il cambio. Io metto la cosa in ridicolo, ma av
viene realmente cos. Non c comunicazione e lintervento
rimane estraneo. Il maoista, dal canto suo, non fa interventi
97

fiume, ma il risultato lo stesso. Dice: ascoltate, compa


gni, un lavoratore immigrato s rotto la testa la settimana
scorsa, nel cantiere x. Che cosa ha fatto la c f d t ? mol
to pi abile e molto pi incomodo. Ci si domanda: dov il
cantiere x? Abbiamo una sezione sindacale sul cantiere? C
stata qualche carenza da parte nostra, o addirittura assenza?
Allora, conclude il maoista, in ogni modo, ecco il volan
tino che distribuiamo; siete d accordo? Quando si arriva
alle proposte operative, se il delegato sindacale suggerisce di
fare unora di sciopero, il gauchista, trotskysta o maoista
che sia, si precipita a rincarare la dose: Bisogna fare uno
sciopero di ventiquattro ore, e non di unora come ha detto
il compagno . Se la proposta era di ventiquattro ore, egli
chiede lo sciopero a oltranza. Se era lo sciopero a oltranza,
loccupazione della fabbrica. E se anche questa era stata gi
proposta, chiede il sequestro del padrone. Questo salire via
via facile, ma non sempre adatto allatteggiamento collet
tivo dellassemblea. Per praticare la lotta di classe e di massa,
bisognerebbe invece giungere a rompere lo schema tradizio
nale che separa quelli che sanno da quelli che non san
no. Il militante politico ha troppo spesso l impressione di
essere la coscienza della classe operaia, oltre la classe operaia.
a c t u e l Uno schema opposto a quello leninista?
f r e d o k r u m n o w Esatto. Noi riteniamo che ogni lavo
ratore abbia qualche cosa da dire e che lazione sindacale deb
ba precisamente facilitare questo esprimersi da parte di tutti.
Nella loro stragrande maggioranza i lavoratori subiscono la
propria condizione, la loro ribellione latente e individuale.
Il ruolo di unorganizzazione sindacale contemporaneamen
te quello di far prendere coscienza della realt di fatto e
di fornire linformazione complementare che permetter lo
ro di capire e di dominare la situazione, poi di entrare in
lotta. Un esempio molto semplice: nel maggio del 1968, in
una citt del nord, gli operai hanno proseguito il loro scio
pero, prolungandolo di otto giorni, soltanto perch noi ave
vamo rilevato la crescita a dismisura dei salari dei direttori,
98

che guadagnavano settecento, ottocento o novecentomila


franchi e pitoccavano su 10 centesimi. Ho sentito della rivolta
dei lavoratori di un maglificio, quando hanno saputo che la
loro ditta sborsava ogni anno in media 300.000 vecchi fran
chi per pagare una pubblicit di slip, mentre rifiutava un
aumento orario di 20 centesimi. C anche la storia d quel
la macchina, in una fabbrica di 15.000 operai, in cui la
voravo: la macchina era costata qualche cosa come 18 mi
lioni, non era mai servita, marciva nel cortile. Un giorno un
ragazzo ci scrive sopra: avete pagato diecimila franchi
per uno per questo ferrovecchi . Strappare questo tipo di
informazioni, diffonderle, un tipo di contestazone diret
ta del potere padronale sullinvestimento.
a c t u e l Non credete che, da qualche anno, una parte del
la ribellione operaia sfugga allazione sindacale? Penso ai
giovani operai o di origine operaia, che si rifiutano di en
trare in fabbrica, o vi passano solo qualche mese allanno per
farsi un po di soldi e vagabondare.
f r e d o k r u m n o w Solo fino al momento in cui molti di
loro ritrovano i canoni dominanti della societ, quando si fan
no una loro vita, si sposano dopo una scappatella contesta
taria. Il fenomeno del rifiuto del lavoro molto pi vasto,
ed sempre presente nella classe operaia. Il successo delle
campagne sullabbassamento dellet pensionabile ne la
prima manifestazione: lasciare un lavoro che unimposizio
ne, il pi presto possibile e nelle migliori condizioni possi
bili. La lotta per la riduzione dellorario di lavoro della
stessa natura, e cos l opposizione al farsi inquadrare, alla
gerarchia e alla repressione. Questo rifiuto direttamente
legato allo sviluppo del processo industriale, che esige il pi
gran numero di movimenti possibili in un minimo di tem
po, calpestando ogni possibilit di libert intellettuale e di
riflessione, in nome del rendimento e della produttivit.
Parcellizzazione, disumanizzazione e si arriva ad un limite.
Il capitalismo lo avverte e. cerca il recupero di questa con
testazione del lavoro, favorendo qua e l una ristruttura99

zione o accordando ad alcune ditte una certa autonomia, che


in pratica riporta lautodisciplina.
a c t u e l La situazione del sindacalismo in fabbrica mi
gliorata dopo la legge del dicembre 1968 sulla sezione sinda
cale aziendale?
p r e d o k r u m n o w La legge ha riconosciuto come prin
cipio lesistenza della sezione sindacale aziendale, e i dele
gati sindacali possono ora disporre di un numero dore pi
o meno uguale a quello del delegato operaio o del comitato
di fabbrica. Si accettano la raccolta delle quote e le riunioni
sindacali a condizione che abbiano luogo fuori della fabbri
ca e fuori dellorario di lavoro. Le concessioni legali si fer
mano qui. Vengono riconosciuti i sindacati nellinterno delle
fabbriche, ma si rifiuta di farli entrare come organizzazione.
Di recente, nei Vosgi, uno dei nostri funzionari ha saltato
un muretto di cinquanta centimetri, per andare a discutere
con dei compagni in sciopero. stato condannato a 300
franchi di ammenda per violazione di domicilio, in virt
della legge antiscasso. Ecco dov la libert sindacale. Saltare
un muretto senza autorizzazione altrettanto grave che ne
trare nella camera da letto della signora padrona. Abbiamo
vissuto nella clandestinit prima del 1968, e continuiamo a
vivere nella semiclandestinit.
a c t u e l Come si esercita la repressione?
f r e d o k r u m n o w Salvo che in qualche grande industria,
in cui la forza del sindacato induce il padrone a venire a
patti, linsediamento o lo sviluppo di una sezione sindaca
le non va ma da s. Perch unazione abbia uno sbocco,
bisogna preparatisi come ad una guerra segreta, sovente
bisogna fingersi morti per dei mesi per assicurarsi lappog
gio e la protezione a livello di massa. Il numero delle se
zioni sindacali distrutte prima ancora che si fossero effetti
vamente costituite immenso.
Nelle grandi fabbriche, non parlo semplicemente della
Simca, della Citroen, della Renault - si esige un certificato
di lavoro al momento dellassunzione. Il nuovo padrone pu
100

cos telefonare a quello precedente, per prendere informa


zioni e rifiutare cos lassunzione a tutti coloro che hanno
precedenti sindacali o politici. Oggi, la CNPF si sforza di
istituire uno schedario completo del sindacalismo. Ogni pa
drone potr consultarlo e confrontare le proprie informa
zioni con quelle dei Renseignements gnraux, collaboratori
fraterni ed efficaci. Si ricordi la questione di Cambrai: un
rapporto delle RG diffuso pubblicamente allinterno della fab
brica, per screditare un quadro sindacale, esibendo la sua
vita privata.
E poi il continuo mettere i militanti con le spalle al muro,
sotto i pi diversi pretesti, scarso rendimento, riduzione del
personale o negligenza nel lavoro. Il che sta diventando sem
pre pi frequente dal maggio del 68. Ogni volta che pos
siamo, intraprendiamo unazione legale, per ottenere una rein
tegrazione, perch teoricamente vietato licenziare una per
sona per ragioni politiche o sindacali. Constatiamo anche
in questa materia una piccola evoluzione: qualche anno fa,
un padrone che si rifiutava di reintegrare un operaio abusi
vamente licenziato se la cavava con unammenda di 500
franchi; recentemente, abbiamo invece ottenuto una condan
na a 15 giorni di prigione naturalmente con il beneficio
della condizionale - e questo potrebbe far riflettere.
j e a n n e t t e LAOT La scala di valori di alcuni magistrati
comincia a cambiare, non si confonde assolutamente pi con
quella dei padroni.
f r e d o k r u m n o w Rimangono quei tipi di repressioni co
perti dalle stesse leggi. Tanto per cominciare, la serrata o il
licenziamento collettivo per rifiuto del lavoro: le 43 scio
peranti della Zigazag hanno ricevuto tutte la lettera di li
cenziamento. In effetti il diritto di sciopero non un di
ritto positivo, ma una concessione formale e di principio. Il
diritto positivo quello del padrone a gestire la societ come
la intende lui, a rescindere il contratto di lavoro, secondo il
suo comodo: tutto il resto rappresenta soltanto alcune pre
cauzioni teoriche e limitate riguardo a questa affermazione
101

fondamentale: i lavoratori che occupano la propria fabbri


ca commettono un reato e la direzione pu farli anche man
dar via dalla polizia, come accadde a Pennaroya, La propriet
privata il domicilio coniugale della fabbrica.
a c t u e l E i gruppi armati?
j e a n n e t t e LAOT La combattivit operaia dal maggio in
poi, comporta un indurimento dellatteggiamento padronale.
Le direzioni aziendali hanno la tendenza a reclutare vecchi
militari e poliziotti: i criteri autoritari hanno il sopravven
to sulle competenze tecniche. Per ora, tolta qualche ecce
zione, si tratta di poliziotti privati e di spie pi che di veri
e propri gruppi armati. Salvo in caso di incidente o di delitto,
rimane molto difficile ottenere informazioni precise su un
soggetto. Ben inteso i poliziotti privati non compaiono mai
nellorganico di una ditta. Arriviamo talvolta a saperne un
po di pi, grazie alle confidenze di un quadro sindacale.
a c t u e l Quali sono le fabbriche in cui la repressione
pi dura? Simca, Peugeot, Michelin?
j e a n n e t t e LAOT L industria dellautomobile, senzaltro.
Alla Michelin diverso. L attivit sindacale molto viva
ce. Si rende la vita dura ai militanti, ma non si giunge al
licenziamento. Come in molte altre fabbriche, anche qui
vengono dati agli attivisti i posti che li isolano dagli altri
lavoratori; vengono declassati; viene loro rifiutata ogni pro
mozione.
f r e d o k r u m n o w II presidente della Federazione dei la
voratori chimici della c f d t lavora alla Michelin. un operaio
specializzato daltronde pagato come tale ma lavora co
me manovale da quindici anni. Io stesso, in tutta la mia
vita professionale, mi sono visto constantemente attribuire
posti, in cui mi si teneva in disparte dai miei compagni, mi
si isolava o mi si potevano far commettere errori.
j e a n n e t t e LAOT La r e p r e s s io n e a c q u is t a il s u o s ig n if ic a t o
p o lit ic o ; v i s o n o s e t t o r i in c u i la l o t t a s i fa p i d u r a , m a in
c u i n o n e r a m a i s t a t o f in q u i m e s s o in d is c u s s io n e il d i r i t t o
s in d a c a le .
102

Si trattano ormai i militanti che lavorano alle p t t come


quelli delle ditte private. Un po dappertutto, compreso il
ministero dellEducazione nazionale, l amministrazione prefe
risce assumere lavoratori con contratto a termine, che non
beneficiano delle garanzie statutarie e della protezione cui
hanno diritto i titolari.
a c t u e l In Germania un lavoratore immigrato preso in
forza dallorganizzazione sindacale. protetto contro la poli
zia politica del proprio paese e contro la pressione delle au
torit tedesche.
I due milioni di lavoratori immigrati in Francia sono in
vece abbandonati allarbitrio padronale e amministrativo:
supersfruttamento, insicurezza assoluta del posto di lavoro,
bidonvilles, razzismo, sorveglianza e manganellate da parte
della polizia. Non questa la pi grave carenza del sindaca
lismo nel nostro paese?
j e a n n e t t e LAOT effettivamente un problema. Il sin
dacalismo tedesco contemporaneamente pi forte e pi
integrato nel sistema, con il quale scende a compromessi
continui, per ottenerne in cambio vantaggi reali. La legisla
zione del lavoro nella Repubblica Federale nettamente pi
avanzata che in Francia, i licenziamenti sono resi pi diffi
cili, il potere poliziesco molto meno sviluppato. Come po
tremmo noi garantire ai lavoratori immigrati una protezio
ne di cui non beneficiano neanche i lavoratori francesi? Se
giungessimo ad ottenere la parit fra immigrati e francesi,
sarebbe gi un bel successo e noi ci stiamo lavorando. Quan
to poi a far paura alla polizia portoghese (o a qualunque
altra), come facciamo a ottenere un simile risultato, quando
non riusciamo a intimidire neanche la nostra?
a c t u e l Parallelamente alla lotta nelle fabbriche, potreb
be esserci una generalizzazione dellazione sindacale anche
fuori delle fabbriche?
j e a n n e t t e LAOT Certo: lo sfruttamento dei lavoratori
si estende anche al complesso della vita urbana. Il frutto
delle lotte nella fabbrica, viene recuperato nella citt mo
103

derna. La diminuzione dellorario di lavoro annullata dai


tempi dei trasporti, laumento del potere dacquisto, dal
laumento delle necessit della vita, gli acquisti di acqua
minerale, gli svaghi artificiali, l automobile troppo sovente
indispensabile, gli affitti esorbitanti. Produttore, consuma
tore, utente dei trasporti pubblici, abitante in citt o villeg
giante, il lavoratore atomizzato dallorganizzazione della
societ contemporanea.
fred o
krum now
II capitalismo respinge fuori della
fabbrica le conseguenze delle condizioni di lavoro. Se la vede
la societ se le operaie dellelettronica o delle confezioni
sono logorate a 40 anni, e se soffrono di depressione ner
vosa. Un manovale o un os possono sperare di vivere dai
59 ai 61 anni, mentre un professionista pu arrivare a 74.
Ci significa, in media, 12 anni rubati ad un lavoratore
manuale. Le statistiche sulla mortalit, sulle malattie profes
sionali e sugli incidenti sul lavoro 3800 in un anno non
tengono conto dellinvecchiamento precoce dei lavoratori, di
una fatica fisica e nervosa difficilmente calcolabile. Come
fare per avere unesatta visione del problema: anche alle
s n c f , i medici specializzati hanno dovuto rientrare clande
stinamente nellazienda per condurre a fondo uninchiesta
sulle condizioni dei conducenti di locomotive.
a c t u e l L evidente discriminazione di cui sono oggetto le
donne nella societ e nelle fabbriche ha provocato unazione
sindacale specifica?
j e a n n e t t e LAOT Condannate per la maggior parte del
tempo a lavori esecutivi, retribuiti meno bene degli uomini,
costrette ad una doppia giornata lavorativa sul posto di
lavoro e in casa le operaie si esprimono poco nellorganiz
zazione sindacale. Alienate nel loro ruolo di donne, non so
gnano affatto di mobilitare sui propri problemi unorganiz
zazione che rimane essenzialmente maschile e ignorante su
questi problemi. Siamo rimaste in poche militanti a lottare da
una decina danni a questa parte. Per molto tempo non ab
biamo posto la questione pubblicamente, per paura di su
104

scitare un fenomeno di rigetto da parte del sindacato e di


essere allontanate dai posti di responsabilit, per il gioco in
conscio e naturale della democrazia maschile.
a c t u e l Quante eravate?
j e a n n e t t e LAOT Tre o quattro nelle istanze dirigenti,
appena il 10% nei posti di responsabilit, esposte alla cri
tica degli uomini e della maggioranza delle altre donne. Verso
gli anni 1964-65, le donne rappresentavano il 40% degli
aderenti della centrale, una percentuale pi alta di quella
della mano dopera femminile nel paese per ch il vecchio
cftc
era unorganizzazione cattolica, pi rassicurante in
caso di necessit. Oggi, con la crescita degli iscritti, la pro
porzione si avvicinata alla media nazionale del lavoro,
circa, cio, il 33% .
Dagli anni sessanta, ci siamo servite di una commissione
femminile interfederale, che gi esisteva. Era un residuo dei
sindacati femminili danteguerra, assorbiti dal sindacato mi
sto e, nei fatti, maschile che si era riorganizzato dopo
la Liberazione.
Allora alcune donne avevano profetizzato che alla scom
parsa di unorganizzazione femminile autonoma sarebbe se
guito il completo disinteresse per i problemi femminili. Non
avevano affatto torto. La commissione femminile, messa in
piedi allora, rappresentava una piccola concessione; in pra
tica un gruppo di lavoro pi sensibile ai problemi della fami
glia operaia che a quelli delle operaie. La c f t c prendeva co
me ideale femminile la donna davanti al focolare; la donna
lavoratrice era considerata un caso sociale, una sventurata
obbligata a guadagnarsi la vita, nella migliore delle ipotesi
se non addirittura come una cattiva madre, una cattiva mo
glie, o una scapolona. Dalla Liberazione fino agli anni ses
santa, la commissione ha lavorato senza porre problemi, sen
za mai far sentire la sua voce, limitandosi a fornire un para
grafo nel rapporto dattivit di ogni congresso.
Io non avevo allora assolutamente coscienza della situa
zione delle donne. Ero giunta a compiti di responsabilit,
105

difficili e mal remunerati, che nessun uomo voleva. Non ren


dendomi conto della realt dei fatti, attribuivo la mia ele
zione al senso di democrazia e lassenza di altre donne ad
una loro colpevole negligenza.
La minoranza di sinistra, cui appartenevo, mi spingeva
ad entrare in quella commissione per mettere in crisi una
maggioranza conservatrice. Ho allora preso coscienza delle
condizioni specifiche del lavoro femminile, della sua dequali
ficazione e dellesclusione delle donne dal dibattito sindacale.
Negli anni 1962-63 siamo intervenute su due temi: contro la
generalizzazione del lavoro a met tempo per le donne e
contro la concessione di un salario unico, tutte proposte
che tendevano a legare la donna al focolare domestico. Sia
mo riuscite a vincere soltanto al congresso del 1970: il te
sto votato probabilmente uno dei pi avanzati della sini
stra francese, bench non si sia ancora affatto trasformato in
un profondo cambiamento dellatteggiamento pratico.
Da due anni l organizzazione ristagna sul problema e la
commissione femminile stata sostituita da una commissione
mista . Noi avevamo detto che la liberazione della donna
condiziona quella delluomo, che questultimo si chiudeva
nel suo ruolo di dominatore, che lautogestione non aveva al
cun senso, tanto che la discriminazione dei sessi rischiava di
esistere anche in una societ senza classi. Era stato parlare
troppo in fretta: gli uomini si sono rassicurati approvando
il principio di unemancipazione comune, le donne hanno
preso la cosa sul serio, e gli uni aspettano le altre per inco
minciare una lotta concreta, sempre rimandata a pi tardi.
Ma, a mio avviso, le lotte che si sviluppano nelle fabbriche
a mano dopera femminile rilanceranno fra poco il movi
mento su questo aspetto.
a c t u e l Quel lo scarto fra il salario di una donna e
quello di un uomo?
j e a n n e t t e LAOT La differenza meno forte per le os,
pagate al minimo contrattuale, del 7-8% a parit di lavoro.
Ma lo scarto reale si approfondisce gi a questo livello. Le
106

donne sono sovente meno qualificate, rifiutano di solito gli


straordinari, perch gi hanno un doppio lavoro. La diffe
renza aumenta via via che si sale la scala gerarchica, fino ad
essere di circa il 30% per i quadri intermedi e superiori. E
si tratta ancor sempre del salario minimo controllato dal
sindacato e non del salario reale che varia in funzione di au
menti e di premi lasciati alla bont del padrone.
a c t u e l Da prima del 1968, e soprattutto dopo, la c f d t
ha reso pi dure le proprie posizioni, ponendosi allavan
guardia delle lotte sociali. Al di l delle lotte rivendicative,
avete approfondito il vostro rifiuto della societ capitalista
e avete avanzato con forza lidea dellautogestione delle fab
briche: era gi assumere responsabilit politiche. Ma se si trat
ta di rovesciare il potere dello Stato, come protrarre l azio
ne dei lavoratori che organizzate? Negoziando con un car
tello delle sinistre comunisti e socialisti - di cui si conosce
in anticipo lelettoralismo, la moderazione e la fragilit, per
non dire il vecchiume? O alleandosi con gruppi gauchistes,
instabili e divisi, che rimangono in gran parte estranei alla
classe operaia? Ho l impressione che n luna n l altra delle
due vie duscita possa soddisfarvi. Nella ricerca di una so
ciet nuova, vi viene a mancare allimprovviso un ripetito
re che riprenda ed esprima le vostre aspirazioni attraverso
una lotta politica e rivoluzionaria. Allinfuori della difesa
dei lavoratori nelle fabbriche in cui siete forti, non credete
di mobilitarvi troppo poco? A meno che non intendiate
tenervi fino alla fine un ruolo pi propriamente politico?
p r e d o k r u m n o w Prima di tutto una certezza: il gior
no in cui unorganizzazione sindacale si allontana dai proble
mi concreti, perde la sua stessa ragione dessere e diventa
una specie di scuola politica. Sono daccordo che un piccolo
gruppo politicizzato progetti la societ di domani e respin
ga il compromesso. un modo di affrontare i problemi che
non assolutamente inutile. Unorganizzazione sindacale di
massa non pu prescindere cos dai problemi immediati. Ma
la realizzazione completa dei nostri obbiettivi di fondo pie
107

Scansione a cura di Natjus, Ladri di Biblioteche

na occupazione, libert in fabbrica, disalienazione degli ope


rai esige il rovesciamento di questa societ, quindi, in fin
dei conti, una coscienza politica e una scelta strategica. Tutti
i lavoratori dovrebbero quindi trovare un posto nella lotta
politica. E ci si trova di fronte qui al dilemma della sinistra
francese: via elettorale e maggioritaria o processo rivoluzio
nario e n gli uni n gli altri hanno fin qui dato una defi
nizione rigorosa.
A CTU EL C un secondo divario, sullessenza stessa del
potere dopo uneventuale vittoria; dittatura del proleta
riato o distruzione immediata dei rapporti gerarchici?
predo
krum now
Si potrebbe discutere a lungo sulla
natura del processo rivoluzionario. In un paese industrializ
zato non credo allefficacia dei clich della rivoluzione rus
sa o della rivoluzione cinese. La classe operaia possiede le
proprie armi, prima di tutto la capacit di produrre, condi
zione necessaria, ma insufficiente se, come nel maggio 68,
i collegamenti politici non funzionano. Non possiamo nem
meno rimanere indifferenti di frnte ad una possibile stra
tegia elettorale: dobbiamo definire le nostre esigenze verso
i partiti che aspirano al potere per evitare che se ne appro
prino a detrimento della maggioranza dei lavoratori. Ci
presuppone gi fin da ora la costituzione di una forte co
scienza di classe.
a c t u e l Capisco bene che vogliate mantenere una vo
stra autonomia sindacale di fronte ad un eventuale governo
di sinistra, sia come tutela che come stimolo. Ma teorica
mente, le vostre ambizioni non si fermano qui: tendere al
lautogestione significa tentare di riorganizzare i rapporti so
ciali complessivamente, una societ diversa che dovrebbe abo
lire perfino la distinzione tra il pubblico e il privato, tra il
lavoratore e il cittadino, che dovrebbe sconvolgere perfino
il concetto stesso di Stato. Su questo piano siete pi avan
zati, ma non avete interlocutori.
j e a n n e t t e l a o t Effettivamente questo il nostro pro
blema da diversi anni. Non affatto facile prefigurare le
108

strutture di unautogestione generalizzata, n i mezzi per


realizzarla. Se i rapporti di forza si evolveranno a nostro fa
vore, occorrer fare affidamento sulla creativit di ogni la
voratore.
I piani dellautogestione non vengono decisi al vertice, a
meno che non ci sia una contraddizione nel principio stesso.
su questo problema che bisogna stimolare il dibattito in
tutta la sinistra, facendo appello ad una immaginazione fin
qui bloccata. La partita si gioca gi fin da adesso nelle lotte
concrete. Noi non abbiamo latteggiamento della c g t di
credere di essere i depositari della verit e di avere quindi
a portata di mano soluzioni adatte in ogni circostanza. Da
ci deriva limportanza dellinformazione: il sindacato non
deve assumersi i problemi dei lavoratori, ma deve dare loro
i mezzi per risolverli da soli. L evoluzione degli scioperi dal
67 a oggi su questo punto molto positiva. Piuttosto di
starsene a casa in modo passivo, gli scioperanti decidono
molto pi di frequentare lo sciopero come momento attivo
con occupazione della fabbrica e discussione collettiva.
f r e d o KRUMNOW In questo modo si prepara il control
lo del potere. Questa democrazia operaia messa in pratica gi
fin da ora, rappresenta la sola molla e una garanzia defini
tiva ed essenziale. Ci sembra intollerabile che uno o pi
partiti si accaparrino il potere, sia pur in nome della classe
operaia e sia pure provvisoriamente. Ripensiamo alla storia
delle rivoluzioni: a partire dal momento in cui stato posto
un coperchio sulla pentola che bolliva, s poi dovuto man
tenerlo con le pietre. Dopo le pietre, le auto blindate, e
reticolati tuttattorno. Il coperchio non mai pi stato tol
to, n a Praga, n a Varsavia, n in altro posto. Non ci piac
ciono molto i coperchi: la pentola deve poter bollire; una
tensione continua come riscatto e motore del progresso.
a c t u e l Come collocate la lotta della classe operaia n el
contesto dei conflitti sociali? Ci si pu fermare ad una con
cezione marxista del proletariato?

109

j e a n n e t t e LAOT Per noi la classe operaia comprende tutti


coloro che subiscono lo sfruttamento e loppressione nel la
voro industriale. Ma noi non pensiamo che soltanto la classe
operaia sia rivoluzionaria, che soltanto la condizione prole
taria conduca alla ribellione e, al di l della ribellione, ad
una coscienza ed a unorganizzazione capace di rovesciare le
strutture sociali. Gli altri ceti sociali emarginati dal potere
non sono semplicemente degli alleati della classe operaia, co
me si dice di solito. Giovani, emarginati, immigrati, donne,
tecnici, studenti, sono altrettante categorie sociali che pos
sono ugualmente nutrire proposito rivoluzionari perch su
biscono, in altre condizioni, lo sfruttamento, lalienazione,
loppressione di una societ che essi rimettono in discus
sione fino in fondo. La gerarchia dellordine costituito, l in
tolleranza e lordine morale si impongono ben oltre la classe
operaia: lo si vede in generale nei paesi sviluppati.
fred o
krum now
I dirigenti della c g t rimangono ad
una concezione restrittiva della classe operaia, il lavoratore
manuale sfruttato, affiancato dai suoi alleati potenziali, tec
nici, impiegati e quadri. La nostra analisi diversa: noi non
viviamo soltanto un processo di sfruttamento, ma pi in ge
nerale un processo di oppressione che va oltre il campo del
lavoro fino a raggiungere ogni aspetto della vita collettiva e
individuale: la famiglia, la scuola, la vita pubblica, i fenome
ni culturali. Sviluppando le proprie contraddizioni, la borghe
sia ha provocato lallargamento del fronte della ribellione
e dei motivi per fare la rivoluzione.
a c t u e l Apparentemente, e ascoltandovi, si ha perfino
limpressione che la direzione della c f d t si colleghi alla sini
stra della massa dei suoi iscritti...
j e a n n e t t e LAOT Non esattamente vero. La base, so
vente molto giovane, si riconosce in genere nelle posizioni
della direzione confederale. Altri militanti manifestano tal
volta meno entusiasmo. Fra loro, quelli che hanno costruito
questa organizzazione. A diverse riprese, hanno avuto la pro
va di potersi mettere in mezzo: si deve ancora prendere tem

ilo

po e trovare i mezzi, Come naturale, i diversi atteggia


menti dipendono nella stessa misura da differenze regionali,
industriali e culturali. Per poter essere accettabili per tutti,
le scelte di fondo della Confederazione sovente si trovano
ad essere arretrate rispetto alle ispirazioni di alcuni e avan
zate per altri.
a c t u e l Si pu ritenere che la c f d t sia ancora unorganiz
zazione gerarchica e burocratica?
j e a n n e t t e LAOT Gerarchica, probabile: nonostante un
desiderio di uguaglianza, alcuni dibattiti, per esempio quel
lo sulla condizione della donna circolano a fatica fra la base
e il vertice. Burocratica, molto poco: l organizzazione mol
to viva, molto mobile, ha cos cambiato nel corso degli ulti
mi dieci anni, che i dirigenti non hanno avuto affatto il tem
po di spartirsi un feudo. Attraverso una tensione e una de
mocrazia permanenti, linformazione e le responsabilit cir
colano con molta larghezza nellorganizzazione.
a c t u e l La c f d t praticher l autogestione?
j e a n n e t t e LAOT Non ancora: si tenta. Non sufficien
te volere una cosa, bisogna prima prepararne le condizioni.

Ili

Gilles Deleuze, Flix Guattari

Si pu ridurre il nazismo, la guerra del Vietnam, il capi


talismo, lo sfruttamento, lalienazione, la rivoluzione alla spar
tizione di interessi e allo scontro delle ideologie? E se la
rivoluzione apparisse come la liberazione di un impulso po
tente, senza un metro comune alle semplici rivendicazioni
della classe oppressa, come spiegare che gli uomini abbiano
potuto combattere per il proprio asservimento, con lo stesso
accanimento che per la propria felicit? In fondo ai meccani
smi sociali e ai rapporti logici, Gilles Deleuze e Flix Guat
tari individuano un enorme flusso inconscio e irrazionale, la
spartizione e la repressione del desiderio come uno straordi
nario delirio individuale e collettivo.
Singolare incontro, siglato dal movimento del Maggio,
fra Gilles Deleuze filosofo che, fino ad allora, aveva dedi
cato la sua opera a Hume, Nietzsche, Proust, Sacher-Masoch,
Kant o Spinoza e Flix Guattari fondatore di una clinica
psichiatrica innovatrice e militante fin dagli anni cinquanta,
presto giunto alle prime manifestazioni del gauchisme, dove
ha incontrato il trotskysmo per poi avvicinarsi allopposi
zione di sinistra al p c f , e, infine, al movimento 2 2 Marzo.
Dalla loro collaborazione nasce un libro, VAnti-dipe, ca
pitalisme et schizophrnie (ed. de Minuit) cui si deve il pri
mo grande dibattito teorico del dopo-maggio in Francia.
Nella tradizione di Reich, VAnti-dipe precipita la psi
canalisi al fondo della realt politica e sociale. Attacca la
psichiatria ufficiale nei suoi luoghi comuni reazionari - padre,
madre, Edipo, castrazione - come nella sua funzione pi o
113

meno confessata d riadattare lindividuo al sistema repres


sivo. La pazzia legata alla storia, alla societ e alle sue
costrizioni: come si pu dissertare sul padre se si ignora il
concetto di Stato e di potere, nella loro genealogia e il loro
peso sull individuo ? Alla maniera dell antipsichiatria in
glese Laing e Cooper Deleuze e Guattari ritornano sul
lanalisi della schizofrenia, che per loro la malattia pecu
liare del capitalismo, definito esso stesso come una prima
fuga. Ma pi ancora di Laing e Cooper, essi collocano lori
gine del delirio nel campo sociale, pi ancora che nella fami
glia: il mtro, l urbanistica, il lavoro, l oppressione, l impe
rialismo alimentano la schizofrenia, in ci rivelatrice del si
stema; il suo caso limite pertanto inassimilabile.
L Ariti - OEdipe propone una reinterpretazione radicale
dellinsieme dei fenomeni sociali: compito violento e bru
tale che, parallelamente a quello di Michel Foucault, deve
scoprire e inaridire le fonti del sistema e degli uomini che
questo produce, ma anche quelle dei gruppi istituzionali
politici e rivoluzionari resi nei loro stereotipi, nelle loro
immagini e nelle loro embrionali strutture costrittive. Libe
razione dal desiderio e desiderio di rivoluzione, il libro rag
giunge il tono pi empirico dun nuovo gauchisme che si
avventura ormai fuori dalla strada tracciata dal marxismoleninismo. Non si tratta qui di organizzare n di prevedere,
ma di togliere dai luoghi dellesplosione tutto il materiale
sociale che potrebbe, in un secondo tempo ricoprirli. Il mo
vimento 22 Marzo rimane esemplare a questo proposito, scri
ve Gilles Deleuze nella prefazione di un libro di Guattari
perch se fu una macchina da guerra del tutto insufficiente,
quanto meno funzion in modo mirabile come gruppo anali
tico e di desiderio, che non solo discuteva in modo vera
mente libero, ma si potuto costituire analizzatore di una
massa considerevole di studenti e di giovani lavoratori, senza
alcuna pretesa davanguardia o di egemonia, ma semplice
1 Flix Guattari,

P sy c h an a ly se e t tran sv e rsilit ,

114

ed. Maspero.

supporto che permette il transfert e la perdita delle inibi


zioni . Ma e in caso di rivoluzione, di durata nel tempo, o
in caso di presa del potere?
a c t u e l Quando descrivete il capitalismo, voi dite: Qua
lunque operazione, anche la pi piccola, qualunque meccani
smo industriale o finanziario, anche minimo, manifestano la
pazzia della macchina capitalista e il carattere patologico
della sua razionalit (razionalit assolutamente non illuso
ria, ma vera razionalit di questo patologico, di questa follia,
perch la macchina funziona, siatene pur certi). Non c il
rischio che divenga folle da un momento allaltro, perch
lo gi fin dallinizio, ed proprio qui che nasce la sua
razionalit .
Ci significa che dopo questa societ anormale, o al
di fuori di essa, possa esservi una societ normale ?
g x l l e s d e l e u z e Noi non usiamo i termini normale
e anormale . Ogni societ contemporaneamente razio
nale e irrazionale. Ogni societ forzosamente razionale
per i suoi meccanismi, i suoi ingranaggi, i suoi sistemi di collegamento e anche per il posto che attribuisce allirraziona
le. Pertanto tutto ci presuppone delle codificazioni o degli
assiomi che non sono frutto del caso, ma che non hanno una
razionalit intrinseca. come in teologia: tutto assolutamente razionale se si danno il peccato, limmacolata conce
zione, lincarnazione. La ragione, sempre una zona ricavata
dallirrazionale. Per niente al riparo dellirrazionale, ma una
zona attraversata dallirrazionale, e definita soltanto da un
certo tipo di rapporti fra fattori irrazionali. In fondo ad
ogni ragione, il delirio, la rovina. Tutto razionale nel capi
talismo, salvo il capitale o il capitalismo. Un meccanismo ili
borsa veramente razionale, si pu capirlo, impararlo, i capi
talisti se ne sanno servire, e nondimeno compleiamcnlc de
lirante, demente. in questo senso che noi diciamo: il ni
zionale sempre la razionalit di un irrazionale < IN quali he
cosa che non stata sufficientemente sottolineata nel ( api

115

tale di Marx: fino a qual punto egli sia affascinato dai mec
canismi capitalistici, precisamente perch, contemporanea
mente, essi sono assurdi e pure funzionano molto bene. Al
lora, qual il razionale nella societ? Dato che gli interessi
sono definiti nel quadro di questa societ, il razionale la
maniera in cui le persone li perseguono, per realizzarli. Ma
al riguardo, ci sono desideri, investimenti dei desideri da non
confondersi con gli investimenti dinteresse, e da cui gli in
teressi dipendono nella loro determinazione e nella loro di
stribuzione stessa: un enorme flusso, ogni sorta di libidine-in
conscia che costituisce il delirio di questa societ. La vera
storia la storia del desiderio. Un capitalista, un tecnocrate
di oggi non hanno gli stessi desideri di un mercante di schia
vi, o di un funzionario dellantico impero cinese. Che le per
sone in una societ desiderino la repressione, per gli altri
e per s; che ci siano sempre persone che vogliono smerdare
gli altri, e che abbiano la possibilit di farlo, il diritto
di farlo, questo che rende manifesto il problema di un le
game profondo tra la libidine e il campo sociale. Un amo
re disinteressato per la macchina oppressiva: Nietzsche
ha detto delle cose interessanti su questo trionfo continuo
degli schiavi, sul modo con cui gli inaspriti, i depressi, i
deboli, ci impongono il loro modo di vita.
a c t u e l Giusto, in tutto ci che cosa veramente pro
prio del capitalismo?
Gi l l e s d e l e u z e Forse che nel capitalismo il delirio e l in
teresse, o il desiderio e la ragione, si distribuiscono in modo
del tutto nuovo, particolarmente anomalo ? Io credo di
s. Il denaro, il capitale-denaro, un punto di follia tale
che ce n in psichiatria solo uno uguale: quello che viene
definito lo stato finale. troppo complicato, ma giusto
una nota di dettaglio. Nelle altre societ, c sfruttamento,
ci sono anche scandali e segreti, ma ci f parte di un co
dice , ci sono anche codici esplicitamente segreti. Nel capi
talismo molto diverso: niente segreto, almeno allinizio
e alla fine del codice (perch il capitalismo democratico
116

e invoca pubblicit anche in senso giuridico). E pertan


to niente confessabile. la legalit stessa che non con
fessarle. In opposizione agli altri tipi di societ, il regime
contemporaneamente del pubblico e dellincoffessabile. E
questo proprio del regime del denaro, un delirio del tutto
particolare. Vedete quelli che attualmente si chiamano scan
dali: i giornali ne parlano molto, tutti fanno finta di difen
dersi o di attaccare, ma si cerca invano ci che illegale l
dentro, tenuto conto che siamo in regime capitalista. La bol
letta delle tasse di Chaban, le operazioni immobiliari, i grup
pi di pressione, e pi in generale i meccanismi economici
e finanziari del capitale, tutto legale, a grandi linee, salvo
piccole sbavature; ancor meglio, tutto pubblico, soltanto
che niente confessabile. Se la sinistra fosse stata ragio
nevole , non si sarebbe contentata di fare una banale vol
garizzazione dei meccanismi economici e finanziari. Per ne
cessit di rendere pubblico il privato, ci si accontenterebbe
di far confessare ci che gi pubblico. Ci si troverebbe
in una forma di pazzia che non ha l equivalente negli ospe
dali. Al posto, ci parlano di ideologia . Ma l ideologia
non ha alcuna importanza: ci che conta, non lideologia,
non neanche la distinzione o lopposizione economia-ideo
logia , Vorganizzazione del potere. Perch Vorganizzazio
ne del potere il modo in cui il desiderio gi nelleconomia,
la cui libido investe leconomia, ossessiona l economia e ali
menta le forme politiche della repressione.
a c t u e l L ideologia una falsa prospettiva?
G IL L E S D ELEU Z E Non del tutto. Dire lideologia una
falsa prospettiva , ancora sostenere una tesi tradizionale.
Si mette da una parte linfrastruttura, leconomico, il serio,
e poi dallaltra parte si mette la sovrastruttura, di cui fa
parte lideologia, e si rifiutano i fenomeni di desiderio nel
lideologia. un buon sistema per non vedere come il de
siderio travagli linfrastruttura, come la investa, come ne
faccia parte, come a questo titolo organizzi il potere, come
il sistema repressivo si organizzi. Noi non diciamo: lideo117

logia una falsa prospettiva (o un concetto che indica de


terminate illusioni). Noi diciamo: non c ideologia, c un
concetto illusorio. perch fa cos comodo al PC , al marxi
smo ortodosso. Il marxismo ha dato tanta importanza al
tema dellideologia per meglio nascondere ci che si verifica
in U R S S la nuova organizzazione di potere repressivo.
Non c ideologia, ci sono soltanto organizzazioni di po
tere, una volta detto che lorganizzazione di potere lunit
del desiderio e dellinfrastruttura economica. Prenda due
esempi. L insegnamento: i gauchistes nel maggio 68 hanno
perduto parecchio tempo a pretendere che i professori si
facessero lautocritica come agenti dellideologia borghese.
stupido e lusinga gli impulsi masochisti dei professori.
La lotta contro i concorsi stata abbandonata a vantaggio
delle dispute o della grande confessione pubblica anti-ideologica. Allora, i professori pi duri hanno riorganizzato il
loro potere senza difficolt. Il problema dellinsegnamento
non un problema ideologico, ma un problema di organiz
zazione di potere: la specificit del potere insegnante che
appare come unideologia, ma una pura illusione. Il potere
nella scuola primaria ha un suo significato, si esercita su tutti
i bambini. Secondo esempio: il cristianesimo. La Chiesa as
solutamente felice quando la si tratta come unideologia. Pu
discutere e ci alimenta l ecumenismo. Ma il cristianesimo
non mai stato unideologia, unorganizzazione di potere
molto originale, molto specifica, che ha prodotto forme di
versissime, dallimpero romano e dal Medio Evo, e che ha
saputo inventare lidea di un potere internazionale. ben
altrimenti importante dellideologia.
F l i x Gu a t t a r i Accade la stessa cosa nelle strutture po
litiche tradizionali. Ovunque si ritrova la stessa astuzia: gran
de dibattito ideologico in assemblea generale, e i problemi
organizzativi riservati a commissioni particolari. Queste ap
paiono come dipendenti dalle scelte politiche e da esse de
terminate. Mentre invece, i problemi principali sono quelli
organizzativi, mai resi espliciti n razionalizzati, ma poi
118

proiettati in termini ideologici. Qui sorgono le vere sfalda


ture: un trattamento del desiderio e del potere, degli in
vestimenti, degli Edipo di gruppo, dei super-io di gruppo,
dei fenomeni di perversione... ecc. Poi le opposizioni poli
tiche si costruiscono; lindividuo prende la tale opinione con
tro la tal altra, perch sul piano dellorganizzazione e del po
tere, ha gi scelto e odiato il suo avversario.
a c t u e l La vostra analisi convincente nel caso dellUnio
ne sovietica o del capitalismo. Ma nel particolare? Se tutte
le opposizioni ideologiche nascondono per definizione con
flitti di desiderio, come analizzereste, per esempio, le diver
genze di tre gruppuscoli trotskysti? Di quale conflitto di
desiderio pu trattarsi in questo caso? Malgrado le dispute
politiche, ogni gruppo sembra ricoprire la stessa funzione di
fronte ai suoi militanti: una gerarchia rassicurante, la rico
struzione di un piccolo ambito sociale, una spiegazione defi
nitiva dei problemi del mondo... Non vedo la differenza.
F l i x g u a t t a r i Dal momento che ogni somiglianza a
gruppi esistenti fortuita, si pu immaginare che uno dei
gruppi si definisca per la sua fedelt alle posizioni della sini
stra comunista nella terza Internazionale. tutta unassio
matica, ivi compreso, su un piano puramente fonetico il
modo di articolare certe parole, il gesto che le accompa
gna - e poi le strutture organizzative, la concezione dei rap
porti da tenere con i propri alleati, il centro, i nemici...
Ci pu corrispondere ad una certa immagine di edipizzazione, un universo intangibile e rassicurante, come quello
del maniaco che perde ogni sua possibilit se si cambia di
posto anche uno solo degli oggetti a lui familiari. Attraverso
questa identificazione a delle figure e a delle immagini ri
correnti, si tratta di giungere ad un tipo di efficacia che
fu quella dello stalinismo vicino allideologia, giustamente.
Altre volte, si guarda il quadro generale del metodo ma si
cerca di adattarlo: Bisogna pur vedere, compagni, che se
il nemico rimane lo stesso, le condizioni sono cambiate . Si
ha in quel caso un gruppuscolo pi aperto. un compromes
119

so: s depennata la prima immagine, pur mantenendola e


si sono introdotte altre nozioni. Si moltiplicano le riunioni e
le scuole quadri, ma anche le invenzioni esteriori. C in
questa volont di desiderio, come dice Zazie, un certo modo
di far cacare gli allievi, o come dicono altri, un certo modo
di far cacare i militanti.
Quanto alla sostanza dei problemi, tutti questi gruppi
dicono pi o meno la stessa cosa. Ma hanno posizioni radi
calmente opposte su un loro stile: la definizione del leader,
della propaganda, una concezione della disciplina, della fedel
t, della modestia, dellascetismo del militante. Come ren
der conto di questi aspetti, senza frugare nelleconomia di
desiderio della macchina sociale? Dagli anarchici ai maoisti
larco molto ampio, sia politico che analitico. Senza con
tare, oltre la frangia limitata dei gruppuscoli, la massa di
gente che non sa molto bene come comportarsi fra lo slan
cio gauchista, lattrattiva dellazione sindacale, la ribellione,
laspettativa, il disinteresse... Bisognerebbe descrivere il ruo
lo di queste macchine scacci adesideri che sono i gruppuscoli,
questo lavoro di mola e di setaccio. un dilemma: essere
spezzato dal sistema sociale o integrarsi nel quadro presta
bilito di queste piccole chiese. In questo senso il maggio
68 fu una sorprendente rivelazione. La potenza del desiderio
giunse ad una tale accellerazione che fece esplodere i grup
puscoli. In seguito si sono ripresi, hanno partecipato alla
riorganizzazione insieme alle altre forze repressive, c g t , p c ,
c r s o Edgar Faure. Non lo dico per fare il provocatore. Na
turalmente i militanti si sono battuti coraggiosamente con
tro la polizia. Ma se si lascia il campo della lotta dinteresse,
per considerare la funzione del desiderio, bisogna riconoscere
che l impostazione di certi gruppi affrontava i giovani in uno
spirito repressivo: contenere il desiderio liberato, per indiriz
zarlo.
a c t u e l Che cos un desiderio liberato? Vedo chiaramen
te come questo possa esprimersi a livello di un individuo o
di un gruppetto: una creazione artistica, o rompere le ve
120

trine, bruciare tutto, o, pi semplicemente, il rilassamento


in una pigrizia vegetale. Ma poi? Che cosa potrebbe essere
un desiderio liberato collettivamente a livello di gruppo so
ciale? Ci sono esempi precisi? E che cosa significa in rap
porto alla societ nel suo complesso , se voi non rifiu
tate, come Michel Foucault, questo termine?
F l i x g u a t t a r i Abbiamo preso come punto di riferi
mento il desiderio in una delle condizioni pi critiche, pi
acute, quella della schizofrenia. E lo schizofrenico che pu
produrre qualcosa, oltre lo schizofrenico ricoverato, aggre
dito dalla chimica e dalla repressione sociale. Ci sembra che
certi schizofrenici esprimano direttamente un tipo di decifra
zione libera dal desiderio. Ma come concepire una forma col
lettiva di economia del desiderio? Certo non limitatamen
te a singole situazioni locali. Ho molta difficolt a immagina
re una piccola comunit che si mantenga sulle energie della
societ repressiva, come somma di individui di volta in vol
ta liberati. Se il desiderio costituisce in compenso la strut
tura stessa della societ nel suo insieme, anche nei mecca
nismi di riproduzione, un movimento di liberazione pu cri
stallizzarsi nel complesso della societ. Nel maggio 68, da
scintille in scontri locali, la scossa s trasmessa in modo
brutale a tutta la societ. Compresi dei gruppi che non ave
vano niente a che vedere n da vicino n da lontano con il
movimento rivoluzionario, medici, avvocati o bottegai. sta
to tuttavia linteresse ad avere il sopravvento, ma dopo un
mese di fuoco. Andiamo verso posizioni di questo tipo, ma
ancora pi profonde.
a c t u e l Ci sarebbe gi stata nella storia una liberazio
ne potente e duratura del desiderio, allinfuori di brevi pe
riodi di feste, di carneficina, di guerre, o di giornate rivolu
zionarie? Oppure credete ad una fine della Storia: dopo
millenni di alienazione, levoluzione sociale sinvertirebbe di
colpo in una rivoluzione che sarebbe lultima e che liberebbe
per sempre il desiderio?

121

N luno n l altro: n la fine definiti


va della storia, n un eccesso provvisorio. Ogni tipo di civil
t, ogni periodo ha conosciuto la fine della sua storia; non
necessariamente probante, n necessariamente liberatorio.
Quanto agli eccessi, nei momenti di festa, non nemmeno
rassicurante. Ci sono militanti rivoluzionari, preoccupati di
sentirsi responsabili, che dicono: s, eccessi, nel primo sta
dio della rivoluzione , ma c una seconda fase, lorganiz
zazione, il funzionamento, le cose serie... Ora non c affat
to desiderio liberato in semplici momenti di festa. Guardi
la discussione di Victor con Foucault, nel numero di Temps
modernes sui M aoistil. Victor ammette gli eccessi, ma nella
prima fase . Quanto al resto, quanto alle cose serie, Vic
tor si appella ad un nuovo apparato statale, a nuove regole,
ad una giustizia popolare con tribunale, ad unistanza ester
na alle masse, ad una terza persona in grado di risolvere le
contraddizioni delle masse. Si ritrova sempre il vecchio sche
ma: distacco duna pseudoavanguardia in grado di operare le
sintesi, di formare un partito che sia lembrione dellap
parato statale; prelievo di una classe operaia educata; e il
resto, un residuo, un lumpen-proletariat di cui bisogna dif
fidare (sempre la vecchia condanna del desiderio). Ma queste
distinzioni stesse, sono un modo di intrappolare il desiderio
a favore di una casta burocratica. Foucault reagisce denun
ciando la terza persona, dicendo che, se c giustizia popo
lare, non passa per un tribunale. Fa vedere chiaramente che
la distinzione avanguardia proletariato-popolo non pro
letarizzato una distinzione che la borghesia introduce
essa stessa nelle masse, e di cui si serve per schiacciare i fe
nomeni di desiderio, per emarginare il desiderio. Ogni pro
blema quello dellapparato statale. Sarebbe buffo contare
su un partito o su un apparato statale per liberare i desideri.
Reclamare una migliore giustizia, equivale a reclamare buoni
giudici, buoni poliziotti, buoni padroni, una Francia pi puF L IX G U A T TA R I

1 Cf.
310 bis.

Les

te m p s

m o d e rn e s,

Nouveau Fascisme, Nouvelle Dmocratie , n.

122

li ta, ecc. A questo proposito ci dicono: come volete unificare


le miriadi di lotte senza un partito? Come far andare avati la macchina statale senza un apparato adatto? Che la ri
voluzione abbia bisogno di una macchina di guerra, evi
dente; ma non si tratta di un apparato statale. Che abbia
bisogno anche di unistanza danalisi, analisi dei desideri di
massa, certo, ma non si tratta di un apparato di sintesi
esteriore. Desiderio liberato vuol dire desiderio nato dallim
passe del fantasma individuale privato; non si tratta di
adattarlo, di socializzarlo, di disciplinarlo, ma di inserirlo in
tal modo che il suo processo non sia interrotto in un corpo
sociale, e produca dichiarazioni collettive. Ci che conta non
lunificazione autoritaria, ma piuttosto una specie di scia
matura allinfinito : i desideri nelle scuole, nelle fabbriche,
nei quartieri, nelle case, nelle prigioni, ecc. Non si tratta di
coprire, di sommare, ma di porre sullo stesso piatto della
bilancia. Fin che si rimane ad una alternativa fra lo spontanei
smo impotente dellanarchia e la codificazione burocratica
e gerarchica di unorganizzazione di partito, non ci sar libe
razione di desiderio.
a c t u e l Si pu ritenere che ai suoi inizi il capitalismo sia
giunto ad assumere desideri sociali?
Gi l l e s d e l e u z e Senzaltro, il capitalismo stato ed
sempre una formidabile macchina di desiderio. I flussi di de
naro, di mezzi di produzione, di mano d opera, di nuovi
mercati, tutto ci desiderio che scorre. sufficiente con
siderare la serie di fatti contingenti che sono allorigine del
capitalismo, per vedere fino a qual punto sia stato un incro
co di desideri, e come la sua infrastruttura, la sua economia
stessa siano inscindibili da fenomeni di desiderio. E cos
il fascismo; bisogna dire che esso ha assunto i desideri so
ciali , compresi quelli di repressione e di morte.
La gente teneva per Hitler, per la bella macchina fascista.
Ma se la sua domanda vuol dire: il capitalismo ai suoi inizi
stato rivoluzionario? la rivoluzione industriale ha mai coin
ciso con una rivoluzione sociale? no, non mi sembra. Il
123

capitalismo stato legato, fin dalla sua nascita, ad una re


pressione selvaggia, ha avuto poi la sua organizzazione di
potere e il suo apparato statale. Che il capitalismo abbia
implicato una disgregazione dei codici e dei tipi di potere
precedenti, questo s. Ma la rotazione di potere era gi im
plicita nella caduta dei regimi precedenti compreso il potere
dello Stato. Ed sempre cos: le cose non sono molto pro
gressive; ancor prima che si stabilisca una struttura sociale,
i suoi strumenti di sfruttamento e di repressione sono gi
pronti, girano ancora a vuoto, ma son gi pronti a funzionare
a pieno ritmo. I primi capitalisti sono come uccelli da preda
che aspettano. Aspettano il loro incontro con i lavoratori;
questo avviene a seguito della caduta del sistema preceden
te. tutto il significato che si attribuisce a quella che chia
miamo accumulazione primitiva.
a c t u e l Io penso invece che la borghesia nascente abbia
immaginato e preparato la sua rivoluzione durante tutto il
secolo dei Lumi. Dal suo punto di vista, stata una classe
rivoluzionaria fino in fondo perch ha rovesciato l An
cien Rgime ed andata al potere. Nonostante i contempo
ranei movimenti dei contadini e degli operai, la rivoluzione
borghese una rivoluzione fatta dalla borghesia i due ter
mini non sono affatto distinti e giudicarla secondo le uto
pie socialiste del xix o del xx secolo, porta ad introdurre,
in modo anacronistico, una categoria che non esisteva affat
to.
Gi l l e s d e l e u z e II suo discorso, ancora una volta, risen
te dello schema di un certo tipo di marxismo. Ad un deter
minato momento della Storia, la borghesia sarebbe rivolu
zionaria, e questo sarebbe stato anche necessario, sarebbe
necessario passare attraverso la fase del capitalismo, attra
verso una fase di rivoluzione borghese.
stalinista, ma non serio. Quando una struttura sociale
diviene sterile e vien meno poco a poco, tutta una serie di
cose si decifra, ogni flusso incontrollato si mette a fluire,
per esempio la fuga dei contadini nellEuropa feudale, i fe124

nomeni di deterritorializzazione . La borghesia impone un


nuovo codice, economico e politico; allora la si pu credere
rivoluzionaria. Niente affatto. A proposito della rivoluzione
del 1789, Daniel Gurin ha detto cose molto profonde. La
borghesia non ha mai avuto dubbi sul suo vero nemico.
Il suo vero nemico non era il sistema precedente, ma quello
che sfuggiva al controllo del sistema precedente e che essa si
poneva il compito di dominare a sua volta. Essa stessa doveva
il proprio potere alla rovina del sistema precedente; ma que
sto potere lo poteva esercitare solo nella misura in cui as
sumeva come nemici tutti i rivoluzionari del sistema prece
dente. La borghesia non mai stata rivoluzionaria. Essa ha
manipolato, incanalato, represso unenorme pulsione del desi
derio popolare. La gente andata a farsi ammazzare a Valmy.
a c t u e l Sono anche andati a farsi ammazzare a Verdun.
F L IX g u a t t a r i Esatto, ed quello che ci interessa.
Da dove vengono queste spinte, queste sollevazioni, questi
entusiasmi che non si spiegano con una razionalit sociale e
che sono deviati, catturati dal potere via via che nascono?
Non si pu render conto di una situazione rivoluzionaria,
con la semplice analisi degli interessi presenti. Nel 1903, il
partito socialdemocratico russo discute sulle alleanze, sul
l organizzazione del proletariato, sul ruolo dellavanguardia.
Mentre ha la pretesa di preparare la rivoluzione, sorpreso
dagli avvenimenti del 1905 e deve buttarsi su un treno gi
in movimento. Il fatto che s prodotta un cristallizzazione
del desiderio sul piano sociale, sulla base di situazioni ancora
incomprensibili. Stessa cosa nel 1917. E i politici anche que
sta volta hanno dovuto riprendere il treno in corsa, e hanno
finito per riacciuffarlo. Ma nessuna tendenza rivoluzionaria
ha saputo, o voluto, assumersi le necessit di una organiz
zazione sovietica che avrebbe potuto permettere alle masse
di assumersi realmente la responsabilit dei propri interessi
e dei propri desideri. Sono state istituite delle macchine, det
te organizzazioni politiche, che funzionano sul modello ela
borato da Dimitrov al vii congresso dellInternazionale - av
125

vicendamento di fronti popolari e di ritrazioni settarie e


che giungono sempre allo stesso risultato repressivo. L abbia
mo visto nel 1936, nel 1945, nel 1968. Per la loro stessa
assiomatica, queste macchine di massa si rifiutano di libe
rare lenergia rivoluzionaria. , in modo subdolo, una poli
tica paragonabile a quella del presidente della Repubblica o
dei preti, ma con la bandiera rossa in mano. Noi pensiamo
che ci corrisponda ad una precisa posizione di fronte al
desiderio, un modo di considerare lio, la persona, la fami
glia. Di qui sorge un problema semplicissimo: o si giunge
ad un nuovo tipo di strutture, che possano portare alla
fusione del desiderio collettivo con lorganizzazione rivolu
zionaria, o si continua sullo slancio di ora, e, di repressione
in repressione, si andr verso una forma di fascismo, al cui
confronto Hitler e Mussolini sembreranno uno scherzo.
a c t u e l Ma qual la vera natura di questo desiderio pro
fondo, essenziale, che vediamo essere la componente di fon
do delluomo e delluomo sociale, e che si lascia continuamente tradire? Perch va sempre a intrappolarsi in macchine
antinomiche di quella dominante, e tuttavia a questa somi
glianti? Ci vuol forse dire che questo desiderio condan
nato allesplosione pura e senza domani, o alleterno tradi
mento? Mi intestardisco: potr esserci nella storia un bel
giorno in cui avr luogo unattuazione collettiva e durevole
del desiderio liberato, e come?
Gi l l e s d e l e u z e Se lo sapessimo, non staremmo a par
larne, lo attueremmo. Tuttavia, Flix ne ha appena parlato:
lorganizzazione rivoluzionaria deve essere quella duna mac
china da guerra e non dun apparato statale, di un analizza
tore di desideri e non di una sintesi esteriore. In ogni siste
ma sociale ci sono sempre state delle linee di fuga; e poi an
che degli irrigidimenti per impedire queste fughe, o (ma non
la stessa cosa) degli strumenti ancora embrionali per inte
grarle, per sviarle, fermarle, in un nuovo sistema in prepara
zione. Bisognerebbe analizzare le crociate da questo punto di
vista. Ma a questo riguardo, il capitalismo ha delle caratteri126

stiche molto particolari: le sue linee di fuga, per lui, non


sono soltanto difficolt sopraggiunte, ma sono condizioni del
suo funzionamento. Si costituito sullindividuazione gene
ralizzata di tutti i tipi di flusso, sul fluire della ricchezza,
fluire del lavoro, del linguaggio, dellarte, ecc. Non ha ri
fatto un altro codice, ma ha costituito una specie di conta
bilit, di assiomatica dei flussi gi decifrati e lha posta al
la base della sua economia. Allaccia i vari punti di fuga e
riparte in avanti. Allarga sempre i propri confini e si trova
sempre nella situazione di dover privvedere a nuove fughe su
nuovi confini. Non ha risolto nessuno dei suoi problemi fon
damentali; giunge a non saper neanche prevedere l aumento
monetario in un paese in un anno. Non smette di superare i
suoi limiti, che ricompaiono un po oltre. Si pone in situa
zioni incredibili, per quanto riguarda la produzione, la sua
vita sociale, i problemi demografici, il terzo mondo, i suoi
problemi interni, ecc. Fughe, ce n dappertutto, che rina
scono dai confini, via via che questi vengono spostati dal
capitalismo. E senza dubbio la fuga rivoluzionaria (la fuga
attiva, quella di cui parla Jackson quando dice: io non smetto
mai di fuggire ma mentre fuggo cerco unarma...) una co
sa del tutto diversa dagli altri tipi di fuga, la fuga dello
schizofrenico, la fuga del tossicomane. Ma c anche un altro
problema: fare in modo che tutte le linee di fuga si ricolle
ghino su un piano rivoluzionario. Nel capitalismo c dunque
un aspetto nuovo, preso dalle linee di fuga e da una poten
zialit rivoluzionaria di tipo nuovo. Come vede, c spe
ranza.
a c t u e l Parlate continuamente delle crociate: secondo voi
si tratta di una delle prime manifestazioni di schizofrenia col
lettiva in occidente...
F l i x Gu a t t a r i Si tratt certo di uno straordinario mo
vimento schizofrenico. Allimprovviso, in un periodo gi of
fuscato da scismi migliaia e migliaia di persone ne ebbero
abbastanza della vita che conducevano, si levarono predi
catori improvvisati, individui partirono, a villaggi interi. Fu
127

solo in seguito che il papato, sconvolto, ha cercato di dare


uno scopo a tutto questo movimento, sforzandosi di condur
lo in Terra Santa. Due vantaggi: sbarazzarsi di bande vagan
ti e rafforzare le basi cristiane del Medio Oriente, minac
ciate dai Turchi. La cosa non sempre riuscita: la crociata dei
Veneziani s ritrovata a Costantinopoli; la crociata dei fan
ciulli s rivoltata nel sud della Francia e ha ben presto smes
so di commuovere. Citt intere sono state prese e bruciate
da questi fanciulli crociati che le truppe regolari hanno
finito per sterminare; uccisi o venduti come schiavi...
a c t u e l Si pu fare un parallelo con i movimenti contem
poranei: le comunit e la strada per fuggire la fabbrica e
lufficio? e ci sar un papa per dare la copertura? Ges-rivoluzione?
F l i x g u a t t a r i Un recupero da parte del cristianesimo
non impensabile. Fino ad un certo punto gi una realt
negli Stati Uniti, molto meno in Europa o in Francia. Ma
c gi un tentativo latente di prendere in mano la situazio
ne, sotto forma di tendenza naturista; lidea che ci si po
trebbe ritirare dalla produzione e ricostruire una piccola so
ciet isolata, come se il sistema capitalista ci lasciasse facil
mente andare via.
a c t u e l Attribuite ancora un qualche ruolo alla Chiesa in
un paese come il nostro? La Chiesa stata al centro del
potere nella societ occidentale fino al xvm secolo, il vincolo
e la struttura portante della macchina sociale fino al sorgere
degli Stati nazionali.
Oggi, privata dalla tecnocrazia di questa funzione essen
ziale, appare essa stessa trascinata alla deriva, senza punto
d appoggio e divisa. C da chiedersi se la Chiesa, trava
gliata dalle correnti del cattolicesimo progressista, non di
venga meno confessionale di certe organizzazioni politiche.
F l i x g u a t t a r i E l ecumenismo? Non forse un modo
per cavarsela sempre? La Chiesa non mai stata pi forte.
Non c ragione alcuna di opporre Chiesa e tecnocrazia; c
una tecnocrazia ecclesiastica. Storicamente, il cristianesimo e il
128

positivismo sono sempre andati daccordo. Lo sviluppo delle


scienze positive ha una matrice cristiana. Non si pu dire
che lo psichiatra abbia sostituito il prete; come non si pu
dire che il poliziotto abbia sostituito anche lui il prete. C
sempre bisogno del contributo di tutti nella repressione. Ci
che nel cristianesimo si pu dire invecchiato la sua ideo
logia, non certo la sua organizzazione di potere.
a c t u e l Veniamo allaltro aspetto del vostro libro: la
critica alla psichiatria. Si pu dire che la Francia sia gi pro
grammata per la psichiatria di settore e fino a che punto
si intende questo tipo di autorit?
F L IX GUATTARI La struttura degli ospedali psichiatrici
essenzialmente statale e gli psichiatri sono dei funzionari.
Lo stato si a lungo accontentato di una politica coercitiva
e per un buon secolo non ha fatto niente. C voluta la Li
berazione perch cominciasse a trasparire una certa speran
za: la prima rivoluzione psichiatrica, lapertura degli ospedali,
i servizi liberi, la psicoterapia istituzionale. Tutto ci ha
portato a quella grande utopia della politica di settore, che
consisteva nel limitare il numero dei ricoveri e nel mandare
quipe di psichiatri tra la popolazione, come i missionari nel
la savana. Errore di fiducia e di volont, la riforma si im
pantanata: qualche servizio modello per le visite ufficiali e,
qui e l, qualche ospedale nelle regioni meno sviluppate. Stia
mo andando verso una crisi pi profonda, del tipo della
crisi dellUniversit, un vero e proprio disastro a tutti i li
velli, attrezzature, formazione del personale, terapie, ecc.
Le istituzioni per linfanzia sono invece in condizioni mol
to migliori. L iniziativa sfuggita di mano allo stato e al suo
finanziamento, per tornare poi in mano ad associazioni di
tutti i tipi, per la protezione dellinfanzia, o associazione di
genitori... Le istituzioni hanno proliferato in questo settore,
sovvenzionate dalla Scurit Sociale. Il bambino preso in
carico da tutta una rete di psicologi, schedato fin dallet di
tre anni, seguito per tutta la vita. Bisogna aspettarsi solu
zioni di questo genere anche per la psichiatria degli adulti.
129

Di fronte allattuale impasse, lo Stato decider di denazio


nalizzare le sue istituzioni a vantaggio esclusivo di istituzioni
regolate dalla legge del 1901 e abilmente manipolate da grup
pi politici e da associazioni di famiglie reazionarie. Noi stia
mo andando effettivamente verso una ripartizione psichia
trica della Francia, se la crisi attuale non libera le sue poten
zialit rivoluzionarie. Ovunque sorge l ideologia pi reazio
naria, una piatta trasposizione dei concetti edipici. Nelle isti
tuzioni per bambini si chiama il direttore tonton , l infer
miera maman ; ho sentito anche fare distinzioni di que
sto genere: i gruppi di gioco derivano da un principio ma
terno, quelli di lavoro da un principio paterno. La psichiatria
di settore ha laria progressista, perch apre gli aspedali.
Ma se questo consiste nello schedare i quartieri, si rim
pianger ben presto il manicomio chiuso di un tempo. co
me la psicanalisi: funziona allaperto, ma ancora peggio,
come forza repressiva ancora pi dannosa.
Gi l l e s d e l e u z e Un caso: una donna arriva ad un con
sultorio. Spiega che prende dei tranquillanti. Chiede un bic
chier dacqua. Poi dice: Lei capisce, ho una certa cultura,
ho studiato, mi piace molto leggere ed ecco che ora mi suc
cede di passare il tempo a piangere. Non sopporto pi il
mtro... E poi piango ogni volta che leggo qualcosa... Vedo la
televisione, vedo le immagini del Vietnam: non posso sop
portarlo... Il medico non risponde un gran che. La donna
prosegue: Ho fatto la Resistenza... un po: ero una buca
delle lettere . Il medico chiede una spiegazione. Beh s,
non capisce dottore? Andavo in un bar e domandavo, per
esempio: c qualche cosa per Ren? E mi davano una lette
ra da trasmettere... Il dottore sente Ren e si scuote:
Perch dice Ren? la prima volta che si impegna in
una domanda. Fin qui lei aveva parlato del mtro, di Hiro
shima, del Vietnam, delleffetto che queste cose produceva
no sul suo corpo, della voglia che aveva di piangere. Ma il
medico domanda solo: Guarda guarda Ren... che cosa
rievoca questo Ren? Renato, qualcuno che ri-nato? Il

rinascimento? La resistenza non dice nulla al medico; ma il


rinascimento s perch si rientra nello schema generale, nel
larchetipo: Lei vuole rinascere . Il medico vi si ritrova:
questo il suo circuito. E la spinge a parlare di suo padre e
di sua madre.
un aspetto fondamentale del nostro libro, molto con
creto. Gli psichiatri e gli psicanalisti non hanno mai prestato
attenzione ad un delirio; a loro basta ascoltare qualcuno che
delira: possono essere i Russi a tormentarlo, i Cinesi; non
ho pi saliva, qualcuno nel mtro mi ha inculato, ci sono
microbi e spermatozoi che brulicano dappertutto. La colpa
di Franco, degli Ebrei, dei Maoisti: tutto un delirio in
campo sociale. Perch non potrebbe riguardare la sessualit
di un soggetto, i suoi rapporti con lidea di Cinese, di Bian
co, di Negro? Con la civilt, le crociate, il mtro? Psichiatri
e psicanalisti non ci capiscono niente; deformano il conte
nuto dellinconscio, per addomesticarlo a degli enunciati-ba
se prefissati: Lei mi parla di Cinesi, ma suo padre? No,
non cinese. Allora lei ha un amante cinese? al livello
dellistinto repressivo del giudice di Angela Davis che ga
rantiva: Il suo comportamento non si spiega in altro modo
se non col fatto che era innamorata . E se la libido di An
gela Davis fosse stata invece una libido sociale, rivoluzio
naria? E se fosse stata innamorata perch era rivoluzionaria?
Ecco quel che diciamo agli psichiatri e agli psicanalisti:
non sapete che cos un delirio, non avete capito niente. Se il
nostro libro ha un senso, che arriva proprio nel momento
in cui molti si rendono conto che la macchina psicanalitica
non funziona pi, una intera generazione comincia ad averne
abbastanza degli schemi prefissati Edipo e castrazione, im
maginario e simbolico che mascherano sistematicamente il
contenuto sociale, politico e culturale di ogni turba psichica.
a c t u e l Voi associate la schizofrenia al capitalismo; que
sto il fondo del vostro libro Ci sono casi di schizofrenia
in qualche altro tipo di societ?

131

f l i x Gu a t t a r i La schizofrenia inscindibile dal sistema


capitalistico, concepito esso stesso come un primo tipo di
fuga: una malattia precipua. Negli altri tipi di societ, la fu
ga e lermarginazione assumono altri aspetti. L individuo
asociale delle societ cosiddette primitive non si f rinchiu
dere. La prigione e il manicomio sono nozioni pi recenti. Lo
si scaccia, ed egli si ritira ai margini del villaggio, dove muo
re, a meno che non gli succeda di integrarsi nel villaggio vi
cino. Ogni sistema ha, daltra parte, la sua malattia partico
lare: l isterismo nelle societ primitive, le manie depressive-paranoiche nei grandi imperi... L economia capitalista
parte dalla decodificazione e dalla deterritorializzazione: ha
i suoi mali estremi, cio la schizofrenia che si decodifica e si
deterritorializza fino in fondo, ma ha anche le sue estreme
conseguenze, le rivoluzioni.

132

Alain Touraine
Alain Touraine fu professore di sociologia a Nanterre.
Ha dunque visto molto da vicino, attorno a Cohn-Bendit
suo allievo, nascere ed espandersi il movimento che cono
sciamo. Dal momento che egli aveva dedicato i suoi lavori
allanalisi della coscienza operaia e del lavoro industriale, si
rifiutato di considerare la rivolta studentesca e le lotte del
Maggio come un sussulto intellettuale e piccoloborghese op
pure come la rigenerazione per procura di un proletariato tra
dizionale che scuote il giogo riformista. Se noi abbiamo ab
bandonato lera della societ mercantile e del capitalismo
liberale per un capitalismo post-industriale , lo scrollone
annunciava nuovi conflitti sociali, e nuove contraddizioni:
la comparsa di un movimento nuovo, irriducibile ai suoi pre
decessori. Alain Touraine ne propone una prima descrizione
nella Socit post-industrielle (Denol-Gonthier, Mdia
tion ), nel Communisme utopique (Le Seuil, coll. Poli
tique ) e nel suo ultimo libro, Universit et Socit aux
tats-Unis (Le Seuil), in attesa di unopera pi teorica sulla
produzione della societ.
Per quanto influenzato da Sartre verso il quale non pi
debitore di molto, se non per il suo rifiuto del positivismo
e sebbene abbia frequentato l'Union progressiste di Emma
nuel dAstier e Pierre Cot, e in seguito il p s u , Alain Tou
raine non un militante. Ma non concepisce sociologia che
non respinga lideologia dominante per costituirsi in scienza
dellazione e dei conflitti. In lui un atteggiamento di par
tenza: per consacrarsi alle scienze umane, Touraine ha ab
bandonato lcole normale suprieure in piena et scolasti
ca. Fino alla met del secolo, la scuola francese aveva con133

siderato la sociologia come del cattivo giornalismo, qualcosa


che non esisteva al di fuori di un magro attestato di mo
rale et socio .
Rifiutando le arringhe della filosofia tradizionale della
Sorbona la sociologia l insieme di ci che sfugge al si
stema universitario , lo studente Alain Touraine era par
tito per lEuropa centrale a studiare la riforma agraria un
gherese, e poi le miniere di carbone: di qui datano i suoi
esordi nella sociologia industriale. Lavor poi negli Stati
Uniti, prestando attenzione ai metodi e ai risultati, senza
tuttavia accettare i fondamenti delle scienze sociali ameri
cane, ancora legate allestablishment.
Alla fine degli anni cinquanta, la prima generazione dei
sociologi francesi si riuniva attorno al c n r s e ad alcuni isti
tuti di ricerca e di insegnamento progressivamente strappati
alla letteratura o alle scienze amministrative. Autodidatti
per necessit tutti con limpronta del loro apprendistato fat
to negli Stati Uniti, solidali fra loro nei confronti dei pezzi
grossi della Sorbona che contendevano loro i posti e i crediti,
questi uomini si ripartirono delle specialit ancora vaghe e
moltiplicarono le ricerche sul campo. Poich erano sfuggiti al
le intelaiature dottrinali dellintelligenza francese e parlava
no uno strano linguaggio con bei riferimenti sconosciuti,
allinizio non vennero per nulla ascoltati e vennero per lungo
tempo confusi fra di loro, trovando in essi, non senza ragione,
unaria di famiglia. Con la notoriet, le sfaldature incomin
ciarono tuttavia a intravedersi: da un lato una sociologia
dellorganizzazione come quella di Michel Crozier 1 , se
dotta da quegli stessi apparati sociali che essa descrive e
che, naturalmente, sogner di migliorare; dallaltro lato una
sociologia dei conflitti simbolizzata da Alain Touraine che
si vedr ugualmente trascinata a collocarsi nel campo so
ciale, ma dalla parte opposta dei conformismi.
1 Michel Crozier, autore di I I fe n o m e n o b u ro c ra tic o , 1969, Milano, Etas
Kompass, Scienze politiche e sociali , del M o n d e d e s e m p lo y s d e b u re au e della
S o ci t b lo q u e (ed. Le Seuil).
134

Oggi, lesperienza di Nanterre ha storto verso sinistra il


vocabolario del sociologo Alain Touraine. Tecnici, giovani la
voratori, studenti, liceali si ribellano contro linfluenza e le
manipolazioni dei grandi apparati tecnocratici: ne potrebbe
nascere una nuova sociologia.
a c t u e l Al di l dellespressione equivoca di societ in
dustriale, come si potrebbe definire la fase attuale del ca
pitalismo occidentale, tecnocratico e programmato?
A l a i n t o u r a i n e Sotto laspetto pi semplice, e in un
grado infinitamente maggiore che in ogni altra epoca, diciamo
che noi siamo passati da una societ di trasmissione ad
una societ di acquisizione-, ormai lavvenire ha la meglio sul
le eredit del passato. Ed questo cambiamento globale del
la societ ci che deve determinare latteggiamento che noi
assumiamo nel guardare ad essa e nel comprenderla.
Nella fase liberale del capitalismo - quel xix secolo
che si prolunga quasi fino ai nostri giorni noi ci trovava
mo ancora nelle societ tradizionali a economia industriale.
Le si potevano analizzare in due modi diversi. Gli uni vede
vano in esse un sistema, un insieme congegnato di funzioni
e di bisogni che rispondevano fra di loro, con i suoi valori
ed i suoi riti: il corpo sociale concepito come un focolare
familiare. Gli altri progressisti e socialisti - ammettevano
ugualmente lesistenza di un ordine sociale, ma ne contende
vano i propositi: sistema diabolico piuttosto che angelico,
esso esprimeva una dominazione assai pi che unarchitet
tura dei valori e dei bisogni. In questa ottica, la societ si
doveva leggere come unideologia, un gioco di maschere
che nascondevano la vera ripartizione del potere. Per quan
to conservino una validit, queste analisi insieme simili e
contrapposte si riferiscono a delle societ che hanno la pos
sibilit di apparire come un ordine, cio societ in cui le
mort saisit le vif 1 attraverso leredit e la trasmissione.1

1 Manteniamo lespressione letterale per levidente reminiscenza marxiana {N d T ).


135

Ma non pi questo lessenziale. La caratteristica princi


pale delle nostre societ risiede nella loro infinita capacit
di azione su se stesse. Tutto in esse oggetto di trasfor
inazione, compresi i fatti sociali, i rapporti degli uomini fra
di loro e, in fondo, luomo stesso. Se luomo pu arrivare
fino al punto di sopprimere luomo, o a renderlo irricono
scibile attraverso una manipolazione generalizzata delle isti
tuzioni, dei valori e dei gruppi, allora non esiste pi una
natura umana o una natura sociale. La societ sar domani
quel che essa fa oggi, a nulla serve interrogarsi sulle leggi
o sulla sua assenza: essa ha perso ogni invariante insieme
alla scomparsa della natura umana. L avvenire determina il
presente pi di quanto il presente non sia determinato dal
passato. Il tronco comune di ogni riflessione sociologica
risiede ormai nella societ riguardo a ci che essa fa di se
stessa.
Da ci scaturiscono sempre due analisi. Secondo la prima,
dal momento che non esistono pi n valori n antivalori,
n grandi complotti, noi siamo quel che noi facevamo in un
mondo governato dal tirocinio, da un passo dietro laltro,
dalle strategie, dai conflitti certo, ma anche da un perpetuo
negoziato e da un adattamento permanente e provvisorio ad
un ambiente mutevole. questa, pi ancora che unideolo
gia, la pratica dominante: una sociologia reale, quella dei
grandi centri decisionali e delle grandi imprese o organiz
zazioni. Questo pragmatismo neo-liberale parla sempre in
termini di mercato, ma di un mercato tanto socio-politico
quanto economico, e liquida in tal modo tutti i problemi del
contenuto e dellorientamento sociale.
Di fronte a questo neo-liberalismo c quello che il se
condo atteggiamento, che consiste nell'interrogarsi sugli ar
gomenti, i dibattiti e gli scontri di una societ che diretta
verso il cambiamento, che definita dal suo cambiamento
stesso e non dai suoi principi o dal suo ordine.
a c t u e l Si pone il problema del potere?
A l a i n t o u r a i n e Se si tratta di designare per cos dire
136

per afferrarlo una sorta di nucleo centrale denominato


potere, propriet, le pretese leve dellindipendenza, tutto
ci non ha pi senso alcuno; oppure ha un senso rituale che
ci proviene da conflitti antichi che sono oggi pi verbali
che reali. In questa accezione, la rivendicazione del potere
un allettamento illusorio: sono gli stessi centri dirigenti
che definiscono in termini di decisioni e di processi politici
una societ la cui realt si colloca pi lontano e ben altrove.
Occorre vedere, al di l dellapparato dello stato, la domina
zione dei grandi apparati che dirigono la societ e che esclu
dono o disorganizzano quanto loro estraneo o contrario,
gigantesca zona dombra che non trova espressione, che re
sta ricacciata indietro e proibita. Il dibattito politico cade in
un formidabile errore di prospettiva quando d pi impor
tanza alla presa del potere che non alla liberazione sociale.
Questa questione assume in Francia un rilievo eccezionale.
Dalla fine del xv m secolo, noi abbiamo avuto la tendenza
ad identificare la societ e lo Stato. E di fatto la vita poli
tica francese costituita, ufficiale, si definisce oggi ancora in
rapporto al sistema statale, tanto nei gollisti che nel partito
comunista: le divergenze e gli scontri avvengono sul ruolo
dello stato, non sulla concezione della societ, checch ne
dicano le varie propagande. Questo privilegio concesso allo
stato pu concepirsi nelle societ molto eterogenee in cui
strutture moderne coesistono con le strutture antiche. Quan
do lindustrializzazione viene compiuta non dalla borghesia
mercantile, ma dalle antiche classi dominanti, come in Ger
mania o in Giappone, lo stato svolge un ruolo centrale.
Ruolo che ancora pi importante quando le antiche forme
di dominazione resistono e non vengono attaccate se non
perifericamente da enclavi coloniali. Qui l opposizione po
polare assume la forma di un assalto diretto contro lappa
rato dello stato.
Ma oggi noi viviamo in una societ industriale che, nono
stante la permanenza di settori arcaici talvolta ancora consi
derevoli, tende ad affermarsi come una societ omogenea
137

moderna. Improntata a tutti i livelli dalla scienza, dalla tec


nica e dallurbanizzazione generalizzata, essa si distingue ra
dicalmente dalle societ di industrializzazione che lhanno
preceduta o che vediamo lentamente emergere dal mondo
sottosviluppato. Mutamento essenziale che dissolve lauto
nomia del fenomeno politico a profitto dei grandi centri di
organizzazione economica e sociale e di manipolazione cul
turale. Dopo alcuni anni, al di l delle dispute politiche,
si ricomincia a porsi il problema della societ.
Nonostante la confusione inerente ai periodi di transizio
ne, nuove forze si delineano: un padronato moderno che si
afferma in quanto classe strutturata e, da parte popolare, il
sorgere di movimenti sociali che non possono venir ridotti al
la loro espressione politica attuale, ammesso anche che ne
trovino una. un grande rivolgimento per il pensiero socio
logico. La societ mercantile poteva esser colta attraverso
le categorie dell analisi giuridica. L industrializzazione ha
creato una coscienza storica: senso della storia, evoluzione,
tendenza alla trasformazione sociale. Oggi si apre lera della
sociologia.
a c t u e l Tappe giuridica, storica, sociologica: dove collo
ca il marxismo?
A l a i n t o u r a i n e Non credo, in un primo tempo, che si
possa dissociare il marxismo dal momento storicistico del
pensiero. Da esso nasce e lo esprime a modo suo anche se si
distingue per la qualit e la logica della sua architettura intel
lettuale. Ma come ogni pensiero molto importante il
marxismo apporta anche qualcosaltro: l analisi del capitali
smo in quanto sistema. A questo livello, il marxismo ha gio
cato un ruolo primordiale e modernizzatore del pensiero so
ciale facendo apparire contro lo storicismo della borghesia
liberale e, per una parte, contro i suoi stessi miti la societ
come un sistema che risponde ad una contraldizione fondamentale. Si tratta, lo dicevo poco fa, dellanalisi della societ
del passato. Ma il principio conserva metodologicamente tut
to il suo valore per il presente e per lavvenire.
138

In compenso, la frattura epistemologica non passa, come


aveva detto Althusser, in mezzo allopera di Marx, fra la
filosofia della storia degli scritti giovanili ed il socialismo
scientifico della maturit, allincirca verso il 1844. Essa ar
riva ben pi tardi, in mezzo al xx secolo, quando la so
ciet acquisisce una padronanza di se stessa, e con ci ren
de possibile la sociologia. Fintantoch la societ resta intoc
cabile, si rimane nellambito dellinterpretazione. Il sociale
viene allora spiegato con le leggi degli dei, dei principi o
del mercato. A partire dal momento in cui esso pu agire
sulle proprie strutture, ed al limite distruggersi con larma
nucleare, diventa oggetto di esperimenti. Ecco perch io
penso che le nostre societ non possono analizzarsi se non
in termini sociologici. Ma, allinverso, ci vuol dire anche
che la sociologia coinvolta in questa societ, che essa si ca
rica di ideologia nel momento stesso in cui progredisce come
conoscenza positiva. Non si pu ridurre la conoscenza alli
deologia come fanno certi gauchistes - , ma non si pu nep
pure concepire una conoscenza sociologica senza una critica
ed un ribaltamento dellideologia dominante. Non riusciremo
a capire questa societ se non spezzando limmagine che ne
viene imposta, quella della razionalit delle decisioni, del ri
spetto della domanda sociale, della concertazione generalizza
ta. Bisogna ritrovare la natura della dominazione.
a c t u e l Come si p u definire la realt della nuova clas
se dirigente?
A l a i n t o u r a i n e Essa non soltanto dirigente, ma do
minante, e non soltanto mobilitante, ma repressiva ed esclu
siva. Si tratta di vedere come questa classe serve alla societ,
si serve di essa, la sviluppa, la deforma, la limita, la co
stringe. Cercare altres la reazione: quali sono le contraddi
zioni ed i conflitti sociali centrali del giorno doggi, che non
si confondono pi soltanto con lo scontro fra borghesi e
proletari quale viene descritto dal socialismo?
Certo, non siamo ancora molto lontani da una classe diri
gente puramente commerciale e finanziaria. E lo slittamen139

to verso nuove strutture non sempre facile da svelare,


soprattutto in Francia dove esso si compie in maniera re
lativamente efficace e progressiva attraverso il regime gol
lista. Ma se noi non siamo ancora usciti dal capitalismo pro
priamente industriale, quel mondo dellantico capitalismo vie
ne ricoperto da unaltra tappa del capitalismo, quella delle
grandi imprese e delle grandi organizzazioni. In questo qua
dro, la massimizzazione degli interessi dellimpresa ha la
meglio sulla massimizzazione del profitto del capitale. Le
due tendenze si mescolano, ma una tende a prendere il so
pravvento sullaltra.
Non possibile confondere i conglomerati del capitalismo
finanziario pi classico, oppure le holdings dellAmerica
degli anni venti, con unazienda come la i b m oppure le in
dustrie nucleari o spaziali, gestite dalle imprese pubbliche.
Chiamatele neo-capitaliste, tecnocratiche, monopoli di sta
to: in tutti i modi, si tratta di unaltra realt. E l si mani
festa una classe dirigente, incentrata sui grandi apparati, la
cui area di controllo sociale infinitamente pi vasta che
non una volta. L area di comando della classe dirigente si
straordinariamente estesa, la quadrettatura del suo scacchiere
operativo evidentemente pi fitta: ruolo dirigente nella
produzione, ma anche controllo del consumo, dellurbaniz
zazione, dellinformazione, di tutti gli elementi del processo
sociale.
actuel
Che cosa significa tutto questo al livello della
struttura interna della classe dominante?
A l a i n t o u r a i n e Innanzitutto che la continuit e la tra
smissione hanno qui un posto secondario. Senza comunque
trascurare gli uomini o le fortune, necessario concepire gli
apparati come gli elementi centrali del sistema, vere struttu
re di comando della vita sociale, di accumulazione e di con
trollo dellaccumulazione, di orientamento dellinvestimento
in funzione della massimizzazione dei loro stessi interessi.
Occorre qui distinguere tipo storico e tipo sociologico. Sto
ricamente, nessuno pu confondere gli ambienti dirigenti
140

degli Stati Uniti e dellUnione Sovietica. I primi sono fon


damentalmente legati al sistema capitalista, i secondi hanno
avuto radice in un movimento sociale ed in una rivoluzione
operaia. Ma sociologicamente, io non esito a dire che il parti
to comunista dellUnione Sovietica una classe dirigente, dal
momento che esso rappresenta quellapparato che determina
la natura dellaccumulazione e luso delle risorse accumulate in
funzione di uno sviluppo di cui esso solo giudice. Esiste
classe dirigente a partire dal momento in cui vi controllo
degli investimenti da parte di un gruppo sociale strutturato,
e nelle nostre societ ci non esiste separatamente da un
controllo dellinsieme della vita sociale concepito come un
sistema.
Il mondo in s delleconomia scomparso. Nella societ di
industrializzazione del xix secolo, vi era il mondo del capi
tale ed il suo contrapposto, il mondo del lavoro, l impresa,
le istituzioni dellinsegnamento e poi, al di fuori, ampie pla
ghe della vita sociale relativamente indeterminate, salvo che
per le forme culturali mantenute dalla famiglia, dalla Chiesa,
dai costumi. Guardando con la prospettiva, noi constatia
mo che linquadramento della gente nel passato restava mol
to leggero, ad eccezione che nel lavoro. Oggi gli uomini ri
spondono a sistemi di comando, di incitamento, di gerarchia
che diventano onnipresenti. Prendete anche il campo della
sessualit. Si pu anche dire che un movimento di liberazio
ne distrugge le regole e i divieti, ma questo ottimismo
pericoloso se non vede anche il crearsi di nuove norme,
lestendersi del campo della scolarizzazione e quindi del
controllo sociale.
a c t u e l E la scuola?
A l a i n t o u r a i n e Qui siamo passati da un sistema univer
sitario che trasmetteva la disuguaglianza ad un sistema che
crea la disuguaglianza. In societ improntate dalla scienza e
dalla tecnica, la conoscenza diventa un dato essenziale. E
lideologia subito esagera. Guardate lo slogan del SIC O B:
Sapere potere . Ammirevole definizione del pensiero
141

e della mistificazione tecnocratica, dal momento che non


proprio un sapere qualsiasi quello che porta al potere. Dinan
zi aIVaspirazione generale al sapere, il potere rifluisce: la
funzione della scuola, oggi pi ancora di una volta, di far
s che vi siano dei non diplomati. Oppure, di fronte alla
democratizzazione dellinsegnamento, di mantenere la ge
rarchia. Cos le nobili facolt di Lettere sono un traboc
chetto in cui scompare senza un grande avvenire una
gran parte di coloro che aspirano al sapere, mentre in
disparte l lite dirigente si costituisce nel suo ambito ri
servato le grandes coles. Gli allievi elle grandes coles
non ne sanno n pi n meno degli altri, ma essi sono stati
selezionati: ecco quanto basta per assicurar loro una posi
zione preponderante nel sistema.
Tutto ci non significa affatto che noi viviamo una dit
tatura tecnocratica assoluta. In Francia in ogni caso, conser
viamo una societ liberale, cio una societ in cui il proces
so politico conserva una certa autonomia nei confronti dei
poteri socio-economici, con la parte di illusoriet e di liber
t che ci comporta. Ma il potere si esercita ormai al livello
della societ intera, non si identifica esclusivamente con il
gioco politico; e ci comporta, a tutti i livelli, dei contrac
colpi, delle resistenze e dei conflitti.
Se esiste, da ieri a oggi, una differenza profonda nella na
tura del dominio sociale, nella sua radice, nel suo principio
e nella sua estensione, allora immmensi settori della vita
sociale un tempo al di fuori del conflitto diventano oggetto
di scelta, cio di conflitto. La parte delle costrizioni natu
rali o meccaniche tende a ridursi, i problemi di crescita e
di modo di vita prendono il sopravvento su quelli della sus
sistenza: quello che verr messo in causa sar, pi che le
leggi del destino o delluniverso, il sistema stesso. La manipo
lazione, loppressione, la sottomissione o la rivolta non riguar
dano pi soltanto l uomo considerato nel suo lavoro ma
l insieme degli individui e dei gruppi nel loro rapporto glo
bale con il processo di mutamento. Dopo la lenta evolu
142

zione, la debole differenziazione e la forte riproduzione del


le societ tradizionali, luomo attuale cambia di mestiere, di
situazione, di consumi, di valori nellintero corso della sua
vita, gettato in un sistema che tollera e richiede persino
il moltiplicarsi delle parole e dei segni, la proliferazione del
le norme e delle informazioni, un sistema di guida pi ela
stico e nello stesso tempo pi serrato. A1P Arricchitevi!
della societ liberale succeduto lo Scegliete! delle no
stre societ. Ma queste scelte non sono libere. Non il con
sumatore che sceglie gli investimenti, e quindi il tipo di con
sumo. Le antiche disuguaglianze diminuiscono molto lenta
mente e vengono sostituite da altre che sono in crescita. Gli
apparati ributtano nel silenzio e nella disciplina coloro che
devono soltanto far girare la macchina e che sono costretti
a girare insieme ad essa sempre pi in fretta.
actu el
In un periodo di transizione ancora segnato
dalle lotte del passato, possiamo gi riconoscere ed analizza
re i meccanismi e le contraddizioni della societ in gestazione
prima che queste ultime si siano manifestate sotto forma di
conflitti centrali?
A l a i n t o u r a i n e Chi avrebbe potuto dire nel 1820, o an
che nel 1830, che il conflitto centrale del secolo sarebbe
stato quello fra salariati e padronato? Come convalidare le
ipotesi in altro modo che non sia quello della pratica socia
le? Tuttavia noi possiamo far meglio che aspettare. Innanzi
tutto spiare dentro i nuovi conflitti sociali ci che non ri
ducibile a delle lotte di influenza o di rivendicazioni quan
titative, riconoscere nel contempo le aspirazioni profonde dei
gruppi dominati e quanto viene assolutamente rigettato dal
sistema dominante. Si pu distinguere nelle nostre societ
lapparato e le persone che si identificano in esso, le persone
che vengono consumate dallapparato - la classe operaia per
esempio e le persone che stanno al di fuori dellapparato. I
vecchi stanno al di fuori dellapparato: perch non dovreb
bero esistere anche dei movimenti di vecchi? Detto ci, la
contraddizione si proietta innanzitutto su scala mondiale nel
143

l enorme dislivello che separa i paesi accumulatori dai paesi


dominati. Quello che viene a torto chiamato Terzo Mondo
rappresenta un universo sottoposto alla logica della accumu
lazione dei centri decisionali dominanti in Occidente. L si
incontra il vero impoverimento relativo, e talvolta assoluto.
I conflitti sociali fondamentali della nostra epoca oltrepas
sano di gran lunga le frontiere di una societ come la Francia.
actuel
II c o r p o s o c ia le t u t t a v i a s c o s s o d a c o n f lit t i
in t e r n i: c o m e d is c e r n e r e i l o r o p r o t a g o n is t i?
A l a i n t o u r a i n e Ogni rapporto sociale essenziale susci
ta nei suoi protagonisti un comportamento corrispondente
alla situazione: se mi parlate di classe, perch esiste co
scienza di classe. Tuttavia questa coscienza non appare mai
allo stato puro nelle sue prime manifestazioni. Essa fran
tumata dallalienazione oppure ossidata dai modelli del pas
sato. Tutto il xix secolo ha parlato il linguaggio della Rivo
luzione francese ed una grande parte del movimento operaio
il linguaggio repubblicano. inevitabile che un movimento
sociale in formazione usi l ideologia delle forze che l hanno
preceduto. Cos accade per rivolte culturali che conosciamo
nellOccidente contemporaneo e che si ammantano ancora
per gran parte del linguaggio delle rivoluzioni condotte nel e
per il lavoro.
Su quale piano bisogna attualmente collocarsi? Nelle so
ciet cosiddette primitive fondate sulla caccia, sembra pro
prio che il conflitto di classe sia quello che contrappone gli
uomini alle donne. Nel mondo mercantile, esso si esprime in
termini di stato e di categorie politico-giuridiche. Nella socie
t dellindustrializzazione, che si basa direttamente sul la
voro produttivo, la fabbrica diventa la porta in gioco, e l o
peraio qualificato, relativamente privilegiato, si contrappo
ne pi direttamente al capitalismo. In una societ caratteriz
zata dal cambiamento, quella che si solleva pi direttamen
te contro la tecnocrazia la categoria che pi aperta al
cambiamento, quella che da esso pi favorita e pi scon
volta. Nel maggio del 1968, i gruppi pi sensibili gli stu
144

denti, i giovani tecnici e quadri erano quelli che pi vio


lentemente sono stati aspirati e, nello stesso tempo, ricaccia
ti indietro dal sistema, in particolare nellapparato universi
tario. Questa contestazione culturale della giovent, o di al
tre categorie sociali, si poi estesa; essa non altro che
lavanguardia di nuovi conflitti sociali, passa nel cuore del
sistema scolastico perch la conoscenza diventata una for
za di produzione essenziale, passa attraverso quelle strutture
fondamentali della vita sociale che sono ormai diventate le
ducazione l informazione, il consumo.
a c t u e l II che equivale ad affermare che il conflitto cen
trale delle nostre societ non pi quello fra proletariato
e padronato.
A L A IN T o u r a i n e Io non penso che la classe operaia ri
manga un attore storico privilegiato nella societ post-indu
striale verso la quale stiamo andando. Diciamo subito che
non si tratta di far ricorso a dei temi privi di senso come
quelli della fine dello sfruttamento, della scomparsa della
classe operaia o della morte del sindacalismo. Semplicemente,
nei nostri tipi di societ, il conflitto specifico fondato sul
ruolo che si ha nellambito della produzione industriale ten
de a non poter pi essere isolato. Cessa di essere un cardine,
ed decentrato in rapporto a dei modi di produzione e di
dominazione pi vasti e pi recenti. La battaglia operaia non
si cancella a beneficio di non so quale concentrazione, ma i
nuovi movimenti sociali non possono venir concepiti come
un prolungamento o un ringiovanimento del movimento ope
raio tradizionale.
Il movimento del Maggio ha dimostrato che la contesta
zione pi viva non scoppiata nei settori pi organizzati del
la classe operaia. Gli obiettivi puramente rivendicativi non
sono per nulla stati oltrepassati dai ferrovieri o dagli scari
catori. al contrario nei settori economicamente pi avan
zati, negli uffici-studi o fra i quadri che esercitavano funzioni
di competenza, e non di autorit, e naturalmente nellUni
versit e nei licei, che si sono manifestati gli scontri pi in145

novatori e pi radicali. Non perch il movimento operaio


si sarebbe indebolito, o avrebbe dato le dimissioni nelle
mani di cattivi partiti o di cattivi capi, ma perch leser
cizio del potere capitalista allinterno dellimpresa non pi
la molla principale del sistema attuale, e dunque della lotta
sociale.
Al limitare del mondo industriale, ci fu il sorgere presso
ch puro di una coscienza di classe, difficile da distinguersi
da unutopia di classe. Venne poi l azione di classe del pro
letariato, fenomeno centrale della societ dellindustrializza
zione. Negli Stati Uniti e nei paesi di socialdemocrazia occi
dentale, questo conflitto fra salariati e padronato si isti
tuzionalizzato, in modo pi o meno completo. In Italia o in
Francia, societ nelle quali gli ostacoli allindustrializzazione
e gli arcaismi furono maggiori che altrove, il movimento ope
raio ha conservato in parte lorientamento rivoluzionario
che aveva acquistato nel xix secolo. E nonostante ci tan
to il suo comportamento che le sue espressioni politiche ci
mostrano che esso molto lontano dall'ingaggiare una lotta
frontale contro il potere. Oggi, alla fine della tappa dellin
dustrializzazione, assistiamo nuovamente ad un fuoco d arti
ficio della soggettivit di classe, ivi compresi, e soprattutto,
gli elementi finora meno coscienti e meno organizzati, gli
o s, i giovani, le donne. Il mondo operaio si sente sempre
intensamente sfruttato, ma anche marginalizzato. Eia perdu
to il suo mestiere nella specializzazione e nella divisione del
lavoro, ed ogni padronanza sul processo di produzione. La
gente non vuole pi vivere la domenica come degli individui
normali per ritrovarsi prigioniera il luned di un autoritari
smo e di ritmi incredibili. La coscienza di classe rivive qua e
l, ma altres i molteplici rifiuti individuali della condizione
operaia nellambito della giovent. Questa coscienza di clas
se esplosa, ma non riguarda l insieme e neppure il cuore
della classe, ma piuttosto la sua periferia. In rapporto a ci
che abbiamo conosciuto in tutta lEuropa del xix secolo, il
fenomeno stato socialmente e politicamente messo fuori
146

centro, sebbene resti soggettivamente di primaria importanza.


Possiamo vedere una combattivit operaia abbastanza gran
de: essa fatta in parte di quella coscienza di classe dispera
ta, in parte anche da una pressione che nasce basandosi su
dei vantaggi materiali e su di una maggiore istituzionalizza
zione dei conflitti del lavoro. Ma questi fatti, per quanto im
portanti siano, non devono mascherare lessenziale: il con
flitto di classe si rinnova e non sar pi la classe operaia, in
quanto tale, ad animarlo. Ci gi molto evidente negli
Stati Uniti e in Germania, senza parlare dellUnione Sovie
tica.
Bisogna soprattutto fare attenzione al significato nuovo
delle rivendicazioni e della lotta operaia. Non si pu infatti
dire che il mondo dellalienazione culturale sia succeduto a
quello dello sfruttamento economico. Questultimo si tra
sforma e diventa un aspetto particolare della dominazione
sociale e culturale. Una volta il tema centrale della lotta
operaia era la coscienza del produttore che si sentiva espro
priato di una parte delle ricchezze che egli creava Oggi l o
peraio si sente manipolato da un sistema semre pi denso
di costrizioni: i ritmi, gli orari, il rumore. per questo fat
to che gli os che non partecipavano attivamente alla difesa
dei produttori sono adesso in prima fila nelle nuove
lotte.
a c t u e l Questo per quanto riguarda i protagonisti. Ma
quale la posta in gioco, se non si tratta pi soltanto del
potere politico o del potere nellimpresa : lautogestione ge
neralizzata?
A L A IN t o u r a i n e La parola resta carica di confusione. Esprime cionondimeno abbastanza bene quella che la sola
rivendicazione da contrapporsi al potere moderno. In una
societ che ci che essa fa, la massa dei dominanti aspira
a fare ci che essa , cio trovare unautonomia di decisione
attraverso una comunicazione fra gli stessi interessati, al ri
paro dalla retorica degli apparati.
la rivendicazione di una nuova collettivit assunta di
147

rettamente. Un tempo, il collettivo era un dato. Il villaggio


contadino, il quartiere di Siena, il faubourg Saint-Antoine,
il gruppo operaio e la sua cultura forgiavano ed inquadra
vano i gruppi sociali fin dalla loro origine. La societ post-in
dustriale ha disperso gli individui mettendoli alla merc del
le manipolazioni e del cambiamento: questa la vera prole
tarizzazione di oggigiorno, cos come il suo contrario, la vo
lont di ritrovare una collettivit e di controllarla, nella cit
t, nel lavoro, neHinformazione, nella vita quotidiana... In
seno ad un sistema che spezza i rapporti sociali elementari,
non resta altro, al limite, che un Io isolato. Non forse un
caso se i movimenti pi vigorosi di questi ultimi anni hanno
avuto una base quasi biologica la giovent, la razza, le don
ne come se questa identit restasse l unico bene e l unico
legame che non stato ancora loro tolto dallapparato.
a c t u e l Come valuta allinterno di questa analisi quelli
che si chiamano i movimenti underground o la con
tro-cultura?
A l a i n t o u r a i n e Attenzione: qui tutto non dipende da un
conflitto sociale. Le nostre societ sono contraddittoriamente
delle societ di investimento e di consumo. Valorizzano la
scienza, la tecnologia, la produttivit, la conoscenza, la ge
stione dei sistemi ed altres il consumo, fino a quello che
il suo aspetto pi intenso: l espressione. Questa situazione
ingenera ad ogni istante una sorta di esplosione: lutopia.
L utopia sorge allorquando una categoria sociale si identifica
con una parte dellorientamento culturale, la generalizza e
la magnifica. L utopia tecnocratica si racchiude nella nozione
di progresso tecnico e lidealizza. L utopia contraria consiste
nellidentificarsi con lespressione, con una certa idea della
natura rappresentata dal pensiero ecologico, nel rinchiudersi
in un mondo in cui al contrario del mondo dominante la
totalit delle risorse umane si mobiliterebbe per mantenere
gli equilibri interni della societ o del pianeta. Nelle comu
nit che conosciamo da poco, tutta lenergia viene dispensata
nello sforzo di vivere insieme e la comunit, come un tem
148

po i conventi, si esaurisce semplicemente nel fatto di costi


tuirsi e di mantenersi tale, senza alcuna azione sullesterno.
L esperienza comunitaria importante, ma neutra nei
confronti dei rapporti di dominazione sociale. Non bisogna
confondere crisi culturale e conflitto sociale. Come il roman
ticismo del 1830, politicamente a destra, socialmente con
traddittorio, lunderground inteso nel senso ampio resta poli
ticamente e socialmente indeterminato. Pu servire alle for
me nascenti dei conflitti sociali futuri o, al contrario, pu
mascherarli e distogliere i loro protagonisti pi radicali:
funzionare cio come un rivelatore o come un alibi.
actuel
Come pu affermare che esiste una neutralit
in politica o in sociologia, e negare ogni forza di impatto ad
un movimento e a degli individui?
A LA IN T o u r a i n e Non dico che questo movimento non
conti nulla, cos come non contesto la forza o linfluen
za del romanticismo. Ma bisogna ammettere che il roman
ticismo non ha niente a che vedere con il conflitto socia
le del xix secolo salariati contro padronato senza che con
ci si voglia tuttavia ridurre linsieme delle manifestazioni
della vita sociale del xix secolo al fronteggiarsi dei capita
listi e degli operai. La questione che si pone in ogni situazio
ne quella dei rapporti fra crisi culturale e conflitti sociale.
Non contrapporr mai cos nettamente come nel 1968 la
Sorbona a Nanterre, la vanit arcaica della crisi culturale al
linteresse per il conflitto sociale. La crisi e la rivolta cultu
rale sono in se stesse diventate un fenomeno sociale di ca
pitale importanza. Ma io non posso fare astrazione dalla loro
indeterminatezza originaria.
Il conflitto sociale non pu collocarsi totalmente al di
fuori del sistema. Esso presuppone, come si visto poco fa,
che esista aspirazione e ricaccianeento: che il consumo di
massa sia una realt, ma vissuta come una frustrazione, la
possibilit di consumare come limpossibilit di concorrere
alla creazione culturale, la manipolazione e lintegrazione co
me una non-partecipazione ed una solitudine. Esso presup
149

pone soprattutto non il rifiuto dellordine tecnocratico, ben


s la sua contestazione, il farsi carico dei mezzi dazione che
la societ ha su se stessa, nellinteresse del popolo.
Questa risposta non pu essere sufficiente. Non una
spiegazione. In che cosa consistono esattamente oggi i rap
porti di classe? Quali sono la o le classi in formazione do
minate dalla nuova classe dirigente? Incominciamo a perce
pire la posta in gioco e lagitarsi dei primi protagonisti, ma
ancora non abbiamo la risposta. Non esiste alcun motivo per
pensare che le rivolte originarie ci diano immediatamente
l immagine preformata di un movimento sodale che non
avrebbe pi altro da fare che preservare se stesso nel suo
essere. Siamo ancora in un momento in cui la pratica deve
predominare sullanalisi. Ecco perch, per impazienza, vi so
no tante ideologie e tante utopie.
actuel

1830?

150

Charles Fourier

Nato da un padre negoziante di tessuti e da una signo


rina Muguet, rigido e manierato come un notaio di borgata
in provincia, strangolato di dignit da una lunga cravatta
bianca, Cnares Fourier non ha la faccia dei suoi pensieri.
E tuttavia indoviniamo sotto quella fronte larga come una
penisola tutto un mondo agitato di amarezza e di gioia, su
perba cosmogonia in cui lanti-leone dallaffettuosa zampa
felpata convive con il cornuto o il portatore di corna, il ban
carottiere pasticcione, le giovincelle fragolaie e le piccole
orde addette ai lavori ripugnanti.
Un triste inizio della vita: una madre imbecille e bigotta
che pratica pi volentieri la sculacciata che non le belle
lettere, un padre che troneggia nella boutique cos come
nel tribunale di commercio di Besanon, il giovane Charles
recalcitra fin dallinfanzia: A sette anni feci il giuramento
che Annibaie fece a nove contro Roma: giurai odio eterno
al commercio . Un ceffone. Ed alcuni anni di latino in col
legio. Bisogner rimettercelo tre volte per poterlo buttare
finalmente negli affari, commesso viaggiatore di un negozian
te lionese nella Francia rivoluzionaria del 1789. Se ben pre
sto eredita da suo padre devotamente e prematuramente
scomparso, per investire il peculio in qualche speculazione
di cotone e di riso, ahim requisiti dagli insorti realisti di
Lione che lo arruolano a forza. Rovinato, prigioniero della
Convenzione, sfugge alla ghigliottina solo per ritrovarsi, que
sta volta soldato rivoluzionario, nell8 reggimento dei cac
ciatori a cavallo, e per tre anni. Finalmente riformato, corre
151

a Parigi a proporre al Direttore gli innumerevoli piani di mo


dernizzazione che ha concepito nelle lunghe serate di bivacco
sugli argomenti pi diversi. Messo educatamente alla porta,
ritrova il suo punto di partenza tanto disprezzato: un posto
di viaggiatore di commercio. Una grande collera lo prende
contro queste rivoluzioni borghesi che tagliano le teste per
mantenere il matrimonio ed il commercio. E come imporre
con la violenza una societ priva della costrizione?
Mediatore non autorizzato, impiegato di municipio, conta
bile, cassiere, Fourier si mette in una doppia vita: lo stare
a tu per tu con i campionari di tessuto o gli orari di uffi
cio, e un sognare potente e preciso sulla societ futura. Nei
momenti liberi dal commercio, scrive pamplets, articoli e
trattati che sviluppano il suo grande sistema: La Thorie des
quatres mouvements, Le nouveau Monde industriel et so
citaire, Le nouveau Monde amoreux, La thorie de lunit
universelle h.. lotta contro la civilt, liberazione del desiderio
ed esaltazione del falansterio: comunit esemplare, questul
timo, in cui il lavoro si svolge in gioco nellutilizzazione di
tutte le competenze, nella fine delle costrizioni e dei ruoli
specializzati. Visionario ma non teorico, vuole che i suoi
scritti siano pratici , e la probazione di dettagli che d
sul falansterio sa pi del reportage immaginario che non del
progetto politico. Al diavolo le riforme delleconomia e del
potere: si tratta al contrario di una piccola rivoluzione cul
turale: Dimenticare ci che abbiamo imparato, riprende
re le nostre idee allorigine, e rifare l intelletto umano .
Newton non era che un gattino cieco: Fourier scopre il mo
vimento universale delle attrazioni della natura e delluomo
verso lunit e larmonia. Io solo avrei mescolato venti
secoli di imbecillit politica, ed soltanto a me che le ge
nerazioni presenti e future dovranno l iniziativa della loro
immensa felicit. Prima di me, l umanit ha perso diverse
! Charles Fourier, T e o r ia d e i q u a ttro m o v im en ti, il n u o v o m o n d o a m o ro so e
a lt r i s c r itti s u l la v o ro , l'e d u c a z io n e , l a rc h ite ttu ra n ella so c ie t d i A rm o n ia , Torino,
1971, Einaudi, Nuova universale Einaudi .
152

migliaia di anni per lottare follemente contro la natura. Io,


per primo, mi sono piegato dinanzi ad essa studiando lat
trazione, strumento dei suoi decreti. Essa si degnata di
sorridere allunico mortale che labbia incensata, mi ha affi
dato tutti i suoi tesori. Possessore del libro dei destini, io
vengo per dissipare le tenebre politiche e morali, e, sulle
rovine delle scienze incerte, io innalzo la teoria dellarmo
nia universale . C tutto: le comunit, lecologia e la ga
stronomia gaudente, la liberazione della donna, leliminazio
ne dei divieti sessuali, il surrealismo ed un approvcio del
linconscio in una generosit prolissa, liberale e libertaria;
c tutto, ed anche un po di pi: anche una buona dose di
conformismo, perfino una nera reazione nel cuore stesso del
la sovversione: lantisemitismo innanzitutto, e quella cre
denza che la nuova societ avr come lantica i suoi ricchi,
i suoi poveri e i suoi re.
Cos va luomo Faurier: dalle mezze maniche alle libe
razioni epiche, dal profetismo ai pranzi raffinati, dalle bet
tole agli amori venali. Un piccolo gruppo ormai lo circonda,
che sguazza nelleccitazione intellettuale di questa fine-regno
di Luigi Filippo, distribuisce dappertutto i suoi giornali e
libelli e non sfugge sempre alle dispute gruppuscolari dei
socialismi nascenti. Ma la realt ingrata e i discepoli infe
deli. Quando questi creano un primo falansterio, nel 1832
a Cond-sur-Vesgre, Fourier li sconfessa: sfiducia negli uo
mini o reticenza ultima dinanzi a quella sperimentazione fi
no ad allora tanto desiderata? Allora comincia il vero tradi
mento dei discepoli che temono la lubricit del maestro, ed
amputano la teoria sociale del suo radicalismo e di ogni vo
lont di esplosione sessuale. Fourier si ritiene irrimediabil
mente incompreso quando muore nel 1837 e, settatori misti
ci contro laici, si litigher anche davanti al suo catafalco.
Per pi di un mezzo secolo, nasceranno tuttavia falansteri
qua e l, che Fourier avrebbe giudicati, quasi tutti, un po
troppo saggi. In Romania, una comune di quattrocento fami
glie contadine verr dispersa dopo resistenza armata. Fra il
153

1845 ed il 1860, dal Massachussets al Wisconsin, una trenti


na di esperimenti societari si sparpagliano negli Stati Uniti.
La tradizione prosegue fino alla Comune di Parigi, prima che
i pesanti omaggi del socialismo scientifico ne facciano
una icona ingenua nel Pantheon pre-rivoluzionario. Era par
lare troppo presto e troppo affrettatamente. Charles Fourier ha ancora molte cose da dirci.
a c t u e l Charles Fourier, sebbene lei sia nato nel 1772
e morto nel 1837, lei resta il pi contemporaneo degli uto
pisti. Ma la stampa borghese l accusa volentieri di uno stile
ridondante e di un pensiero complesso. Potrebbe confon
dere i calunniatori e definire in due frasi i fondamenti della
sua teoria? Si tratta appunto di sesso?
C h a r l e s f o u r i e r Io annuncio lavvento di una societ
insaziabile e che, provvista di mezzi inconcepibili nellordine
attuale, sapr ricavare delle perle da quel letamaio passio
nale che si chiama Civilt, dal momento che essa agir su
quelle stesse passioni che ingenerano in noi tante infamie. Non
si tratta di cambiare le passioni, ma di cambiare il loro corso,
le loro vie di uscita trovando un mezzo per utilizzare i gusti,
anche immondi, che la natura ci dona.
a c t u e l Non si possono comunque lasciare in l ib e r t dei
pericolosi maniaci?
C h a r l e s f o u r i e r Non esistono passioni viziose, esistono
soltanto viziosi svolgimenti.
a c t u e l Parliamone! Lei non rischia di favorire il libero
corso delle perversioni sessuali? La maggior parte dei gruppi
gauchistes obiettano che lo scatenamento delle passioni libidi
nose costituisce unirragionevole perdita di energia ed una
smobilitazione di fronte alla classe dominante...
C h a r l e s f o u r i e r Ci che fa piacere a diverse persone
e che non porta pregiudizio ad alcuna di esse sempre un
bene, sul quale doveroso speculare in Armonia, dove
necessario variare i piaceri allinfinito. Si speculer dunque
sulle innumerevoli manie lubriche, ed invece di farsi beffe

154

delle manie di ciascuno, ci si applicher ad incoraggiarle e


ad associarle per gruppi. Si dimentica che lamore la sfera
dellirragionevolezza, e che, pi una cosa irragionevole, me
glio esso si allea con lamore. Sotto questo rapporto, le manie
gli convengono eminentemente e, in Armonia, dove esse
saranno di alta utilit, verranno provocate metodicamente
fra la giovent che oggi le sdegna perch vengono ridicoliz
zate, per limpossibilit di farne uso.
a c t u e l Non pretender anche che la vita di famiglia co
stituisca in modo puro e semplice un germe di falsit e di
cattivi costumi?
C h a r l e s f o u r i e r S. La vita della famiglia civilizzata sna
tura tutti i caratteri, spinge al crimine i tre quarti della popo
lazione, immerge laltro quarto in un labirinto di visi obbli
gati o speculativi, o nascosti. Per parlar chiaro, il volersi
bene in famiglia, in regime di civilt, spinge i padri a desi
derare la morte dei figli, ed i figli a desiderare la morte dei
padri. molto peggio che con i parenti collaterali: si po
trebbe immaginare un risultato pi infame?
a c t u e l Ma le sue orge passionali non sembrano somigliare
maledettamente a quelle borghesi?
C h a r l e s f o u r i e r Alcune persone civilizzate, molto ma
teriali, vorrebbero limitare alle parti per bene le loro ricer
che e pretendono che questo intruglio sia per loro ampia
mente sufficiente. necessario dimostrare che la concupi
scenza, lorgia amorosa, la comunit delle donne e degli uo
mini il sentiero della morale naturale? Senza eccezione al
cuna, nel mondo attuale, si cade nel dispotismo in politica
e nella monotonia nel piacere. Ma nessuna presupposta nor
malit deve venire ad imbrigliare le possibilit erotiche del
corpo. In Armonia, gli individui valgono pi, gli uni per
gli altri, per le loro differenze che non per quanto essi pos
siedono in comune. Non esiste dunque maggiore giustizia
verso gli altri che andare, se stessi, fino alla fine del pro
prio desiderio e realizzare le proprie peculiarit pi segrete.
L orgia ci ricollega con la felice fase orale dellumanit, d
155

Scansione a cura di Natjus, Ladri di Biblioteche

accesso allintegrit della natura ed alla coesione delle for


ze sotterranee che tengono realmente unite tutte le cose. La
libera sessualit una passione potente e preziosa, dal mo
mento che essa permette anche di fuggire i propri limiti.
actuel
La sua teoria contempla una liberazione della
donna?
C h a r l e s f o u r i e r Come tesi generale, i progressi sociali
ed i cambiamenti di periodi si compiono nella misura del
grado di progresso delle donne verso la libert, ed i decadi
menti di ordine sociale si compiono nella misura del decre
scere delle libert delle donne. sulle donne che la civilt
pesa. Era compito delle donne attaccarla. Si pu forse vedere
unombra di giustizia nella sorte che loro riservata? La
ragazza non forse una merce esposta in vendita a chi vuol
negoziare l acquisto e la propriet esclusiva? Il consenso
che essa d al legame coniugale non forse derisorio e for
zato dalla tirannia dei pregiudizi che lossessionano fin
dallinfanzia? La si vuol persuadere di portare delle catene in
tessute di fiori; ma pu farsi illusioni sul suo avvilimento,
anche nelle regioni magniloquenti nella filosofia, come lIn
ghilterra, in cui gli uomini godono del diritto di portare la
loro donna al mercato, con la corda al collo, e di cederla
come una bestia da soma a chi vuole pagarne il prezzo? Su
questo punto possiamo forse dire che il nostro spirito pub
blico sia pi avanzato che in quei secoli barbari in cui un
certo concilio di Mcon, autentico concilio di vandali, mise
in deliberazione se le donne avessero unanima? E laffer
mativa pass soltanto con una maggioranza di tre voti.
a c t u e l Lei il cognato del gastronomo Brillat-Savarin,
ed ha sviluppato una teoria passionale del mangiar bene, la
gastrosofia. Questa passione le sembra conciliabile con la
sua concezione della sessualit?
C h a r l e s f o u r i e r Un coito moderato prima dei pasti
favorisce lappetito e la digestione.
a c t u e l Quali specie di giochi sessuali proporrebbe per
raggiungere quelle estasi che preconizza?
156

Le possibilit lussuriose sono illimi


tate. Fra le altre raffinatezze, io raccomando il coadjurariat che consiste, per gli uomini, nellintromettersi ad
aiutare i piaceri saffici e per le donne nellintromettersi per
favorire i piaceri pederasti; i concili gastrosofici nel corso dei
quali un areopago delibera solennemente su delle complicate
presentazioni dei piatti secondo dei criteri di degustazione;
il manierismo di Armonia il cui postulato favorire lo svol
gimento estatico delle manie lubriche di ciascuno; i semi-bac
canali di preludio a lavori collettivi colossali di lungo re
spiro...
a c t u e l Che c o s a in t e n d e d ir e c o n q u e s t o ?
C h a r l e s f o u r i e r Questi semi-baccanali farebbero da
pendant ai comitati di fate, a cui attribuito il diritto pe
riodico di assegnare secondo la simpatia dei soci che visibil
mente si adattano reciprocamente per assortirli galantemen
te. Al segnale dato dalla bacchetta della fata, ci si getta
in un mezzo baccanale. Le due schiere si precipitano luna
nelle braccia dellaltra, la mischia generale e ciascuno ri
ceve e distribuisce confusamente le carezze, e ciascuno percor
re le forme che gli capitano sotto le mani e si abbandona
agli spontanei impulsi della semplice natura. Si svolazza
dalluno allaltro. Si baciano le formosit di tutti i campioni,
attori dalluno aHaltoro. Si baciano le formosit di tutti i
campioni, attori o attrici, con altrettanta sollecitudine quan
ta celerit. Si cerca di visitare, nella mischia, tutti i personag
gi sui quali si fissata l attenzione precedentemente.
a c t u e l Lei pretende che la cosa sia del tutto diversa
per quanto riguarda gli amori inciviliti, ai quali lei d come
orizzonte pi sicuro le corna le quali, a ben analizzarle, sono
forse altrettanto ridicole nel borghese che nel militante.
C h a r l e s f o u r i e r Avete ragione. Io mi sono in special
modo dedicato allo studio di questo delicato problema. Si
possono distinguere nel mondo cornuto nove gradi di cornificazione, si fra gli uomini che fra le donne. Mi limiter a
citare le tre classi pi distinte, e cio: la destra, dei becchi
C H A R LES

FO U R IER

157

contenti; il centro dei cornuti propriamente detti, la sinistra


dei becchi e bastonati. Il quadro completo ne contiene sessantaquattro specie progressivamente distribuite in classi, or
dini e generi, a partire dal cornuto in erba fino al cornuto
postumo. Ne descriver qui soltanto tre specie, volendo su
questo argomento, come su tanti altri, sondare quali svilup
pi mi converr dare alla mia opera. Il cornuto un geloso
onorevole che ignora la sua disgrazia e si crede il solo pos
sessore di sua moglie. Il becco contento un marito sazio
degli amori domestici e che, volendo prendersi altrove i suoi
trastulli, chiude gli occhi sulla condotta di sua moglie e
labbandona senza esitazione ai suoi amanti. Il becco e
bastonato un geloso ridicolo, sconveniente per la sua spo
sa, e ben informato della sua infedelt; un furioso che
vuole ribellarsi contro la sentenza del destino, ma che, re
sistendo in modo maldestro, diventa oggetto di scherno per
le sue inutili precauzioni, per la sua collera e il fragore delle
sue grida. E poi, bisognerebbe parlarvi dei becchi contenti
di grado superiore, undici categorie, delle specie graziose e
giovanili, cornuti brilli che se ne infischiano e si prendono
la rivincita, oppure delle specie attive, come il cornuto della
staffa, o ancora il girevole, ordine cinquantesimo, nove specie
in tre generi, un cornuto trascendente, come il super-tattico
che prende una moglie molto carina e di gran classe, poco
fortunata, ma che sa farla valere, o, sempre nello stesso or
dine, il cornuto federale, o reciproco, il cornuto per servizi...
a c t u e l Ci scusi se la interrompiamo, ma veniamo alla
parte pi sociologica della sua opera. Lei considerato co
me uno dei primi teorici moderni della vita comunitaria:
come si pu definire il suo falansterio?
C h a r l e s f o u r i e r Supporremo che il tentativo venga
compiuto da un sovrano o da un privato opulento... o infine
da una potente compagnia di persone, che vorrebbe evitare
i brancolamenti e organizzare di un sol colpo la grande Ar
monia, lottavo periodo in pienezza. Indicher il cammino
da seguire in un simile caso. Occorre, innanzitutto, un terre158

no contenente unabbondante lega quadrata, che il paese sia


provvisto di un bel corso dacqua, che sia spezzato da colli
ne e adatto a culture svariate, che si trovi addossato ad una
foresta e poco lontano da una grande citt, ma lontano ab
bastanza per evitare gli importuni. Si metteranno insieme
dalle mille e cinquecento alle mille e seicento persone carat
terizzate da una disuguaglianza graduata nelle fortune, nelle
et e nei caratteri, nelle conoscenze teoriche e pratiche; in
questa riunione si combiner insieme la pi grande variet
possibile; infatti pi esisteranno variet nelle passioni e nel
le facolt qualsiasi dei soci, pi sar facile armonizzarle in
poco tempo.
actuel
Contrariamente a quanto strombazzano certi
suoi discepoli gauchistes del giorno doggi, lei ci appare qui
come molto poco egualitario...
CH A R LES f o u r i e r L uguaglianza? un veleno politico
nellassociazione. Il regime societario altrettanto incompa
tibile con luguaglianza di fortune che con luniformit di
carattere; esso vuole in tutti i sensi la scala progressiva, la
pi grande variet di funzioni, e soprattutto la raccolta di
contrasti esterni, come quello delluomo opulento insieme
alluomo privo di fortuna, del carattere bollente con lapati
co, del giovane col vecchio, ecc.
A C T U EL Qui la riconosciamo bene, Charles Fourier: muo
vendo da un quadro tradizionale, quasi conservatore, lei ela
bora una profetica concezione della vita collettiva. In par
ticolare in materia di urbanistica e di architettura...
C h a r l e s f o u r i e r Infatti, le strade-gallerie dei miei fa
lansteri sono un metodo di comunicazione interna che baste
rebbe da sola a far disdegnare i palazzi e le belle citt
della civilt. Chiunque avr visto le strade-gallerie di una
falange trover il pi bel palazzo civilizzato come un luogo
di esilio, un maniero di idioti che, in tremila anni di studi
sullarchitettura, non hanno ancora imparato ad alloggiarsi
in modo sano e comodo... Il centro del palazzo o falansterio
deve essere adibito alle funzioni tranquille, alle sale da pran159

2 0 , a quelle per la borsa, del consiglio, per la biblioteca, per


lo studio, ecc. In questo centro, sono posti il tempio, la
torre per lordine interno, il telegrafo, i piccioni per la corri
spondenza, il carillon da cerimonia, losservatorio, il cortile
d inverno ornato di piante resinose e posta allindietro al
cortile d onore. Una delle ali deve riunire tutte le officine
rumorose, come la carpenteria, la fucina, il lavoro al martel
lo; e deve anche contenere tutte le riunioni di bambini per i
loro lavori, che sono comunemente rumorosi sia nel lavoro
ed anche nella musica...
actuel

I su o i f a la n s t e r i n o n a v r a n n o d e i p a r a s s i t i ir r i

m e d ia b ilm e n t e

i m p r o d u t t iv i,

d a to

ch e

e ssi

co m p o rte ra n n o

n e c e s s a r ia m e n t e l e s is t e n z a d e i p ig r i?

Non esistono bambini pigri, anche nel


l epoca della civilt. Sono tutti dei lavoratori infaticabili quan
do vengono presi dalla fantasia. Guardateli nelle loro nobili
spedizioni che essi chiamano scherzi, quando vanno a rompe
re i vetri, a suonare i campanelli, a demolire un muro, a
sradicare delle palizzate, ecc. Lavorano come maniaci. E chi
quello che si d da fare con pi ardore? il pi piccolo,
tutto fiero di essere ammesso a fare degli scherzi con quelli
pi grandi di lui. In questi casi, quei diavoletti sfidano i ri
gori dellinverno e le fatiche, ed i pericoli del lavoro, dal
momento che questo preteso scherzo un vero e proprio
lavoro. Non produce alcun piacere sensitivo; anzi, essi ri
schiano botte di tutti i generi, sia da parte di coloro che li
prendono sul fatto, sia da parte dei pedanti a cui vanno a
dar noia. Ma l attrattiva passionale li spingeva, e quando es
sa ispira un gruppo di fanciulli, fa di loro dei lavoratori
molto pi ardenti degli uomini fatti, ed il loro ardore al
trettanto grande per edificare che per distruggere. Li si
vedono spesso fare sforzi prodigiosi per costruire una diga
di ciottoli di traverso ad un ruscello, e costruire un piccolo
mulino di legno allestremit della diga.
a c t u e l Come regolare allora il problema della scuola?
Ch a r l e s f o u r x e r

160

C h a r l e s FO U R iE R II bambino ha bisogno di andare nella


bella stagione a lavorare nei giardini, nei boschi, nei prati;
deve studiare solo nei giorni piovosi e di stagione morta, e
deve inoltre variare i propri studi.
Una societ che commette lerrore di imprigionare i padri
dentro a degli uffici, pu anche aggiungere la stupidit di
rinchiudere il bambino tutto lanno in un pensionato in cui
egli viene annoiato in uguale misura dallo studio e dai mae
stri. I nostri autori politici e morali parlano in continuazione
della natura ma non vogliono consultarla un solo momento:
osservino i bambini in vacanza, quando nel numero di una
mezza dozzina, vestiti di bluse, vanno a rotolarsi nel fieno,
ad intromettersi giocosamente nelle vendemmie, nelle rac
colte delle noci, della frutta, nella caccia agli uccelli, ecc.; si
cerchi in un simile momento di offrire a questi bambini di
studiare i rudimenti, e si potr giudicare se la natura del
bambino tale da essere rinchiusa tutto il giorno durante
la bella stagione, con un contorno di libri e di pedanti.
a c t u e l Per quanto lo sospettiamo in anticipo, che cosa
pensa. Charles Fourier, della dittatura del proletariato?
C h a r l e s f o u r i e r Se noi ci priviamo oggi per godere
domani, la felicit non integrale e continua. Questa pruden
za che si sacrifica per lavvenire una saggezza divergente,
una guerra dellavvenire contro il presente. La saggezza nel
lordine societario diventa convergente; essa non esige dal
luomo altro se non che egli si diverta oggi senza pensare
allindomani, a meno che questa cura non presenti per lui del
fascino. Questa inquietudine gli sar del resto inutile nello
stato societario, dal momento che, anche credendo di aver
soltanto atteso ai suoi piaceri presenti, egli avr, come
l ape, lavorato per il futuro.
a c t u e l Sono altri, ahim, quelli che lavorano per il pre
sente: penso a quegli scandali, a quella speculazione, a quella
corruzione che rattristano la nostra vita pubblica.
C h a r l e s f o u r i e r Sembra che un grande impero come la
Francia, che ogni anno produce quellenorme massa di teorie
161

morali, avrebbe potuto dare alla luce un trattatello speciale


sulla bancarotta e sulla corruzione che essa diffonde nei co
stumi. Ma i bancarottieri sono ricchi, ed allora la setta mo
rale cieca sui loro brigantaggi. Godranno tranquillamente
dellimpunit senza che i moralisti battano ciglio. E poi que
sti sapienti hanno limpertinenza di declamare contro il vi
zio; che cosa intendono dunque per vizio se la bancarotta
esclusa dalle loro incriminazioni? Diteci, o moralisti, qual
la classe di ladroni pi degna del patibolo? Il ladro del
pubblico denaro? oppure il brigante di strada? Ma un Tar
tufo che inganna la probit per alcuni anni per usurpare
la fiducia ed attirare nelle sua mani i risparmi di molte fa
miglie, e che spia l istante del fallimento, del venir meno
per spogliare legalmente le sue vittime, sottrarsi per qualche
giorno allindignazione pubblica, per poi sfoggiare ben pre
sto il suo lusso sotto la protezione delle leggi, non forse a
un brigante di questo genere che bisogna riservare i supplizi?
a c t u e l Tristi tempi!
C h a r l e s f o u r i e r Eh s! Oggi che la ragione perfe
zionata, i filosofi incensano soltanto il denaro. La vera glo
ria, la vera grandezza per una nazione consiste nel fatto
di vendere ai suoi vicini pi calzoni di quanti ne comperi
da essi. I begli spiriti del nostro secolo sono quelli che ci
insegnano perch gli zuccheri si sono indeboliti e perch i
saponi hanno avuto una flessione, perch il cambio si ab
bassato e la Borsa salita. per una questione di zucchero
e di caff che Luigi, la sua famiglia e llite dei Francesi so
no saliti sulla ghigliottina.
a c t u e l Signor Fourier, come vede levoluzione del mondo
nel corso dei prossimi decenni? Qual il suo canovaccio,
per usare l espressione di moda presso i futurologi?
C h a r l e s f o u r i e r II cavallo sar lasciato per il tiro e
per le parate, quando si possieder la famiglia dei portatori
elastici, antileoni, anti-tigri, anti-leopardi, che saranno di di
mensioni tripla della grandezza attuale. Cos un anti-leone
superer facilmente ad ogni passo quattro tese a balzi ra162

denti, ed il cavaliere, sul dorso del corridore, star con


tanta mollezza quanto sopra una berlina molleggiata. Sar pia
cevole abitare questo mondo, quando si potr usufruire di
simili servitori.
Le nuove creazioni che si potranno veder cominciare fra
cinque anni daranno a profusione tali c tante ricchezze in
tutti i regni, nei mari cos come sulle terre. Invece di creare
balene e pescicani, ippopotami e coccodrilli, sarebbe forse
costato di pi creare dei preziosi servitori:
Anti-balene per trascinare i vascelli durante le bonacce;
Anti-pescicani per aiutare a braccare il pesce;
Anti-ippopotami per trascinare i battelli sui fiumi;
Anti-coccodrilli o cooperatori nei fiumi;
Anti-foche o cavalcature di mare?
Tutti questi brillanti prodotti saranno gli effetti necessari
di una creazione in aromi contro-fusi, che avr inizio con un
bagno aromale sferico che purgher i mari del loro bitume.
I grandi avvenimenti che hanno segnato la fine del xvm
secolo non sono che bagatelle in confronto a quelli che si pre
parano. L Europa volge verso una catastrofe che causer
una guerra spaventosa, e che si concluder con la pace per
petua

1 Le affermazioni di Fourier qui raccolte sono rigorosamente autentiche e tratte


dalle O e u v re s c o m p l te s pubblicate da Anthropos, oltre che dal N o u v e a u M o n d e
a m o u re u x (edizione messa a punto da Simone Debout) pubblicata anchessa da
Anthropos - che noi ringraziamo qui per la sua gentilezza.
163

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