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Dati oggettivi ci vengono forniti dalle ricerche di Yves Duhoux, Le verb grec ancien, lments de
morphologie et de syntaxe historiques, Louvain-la-Neuve, 2000: il lavoro non mosso da un interesse
didattico ma i risultati hanno una discreta rilevanza sul piano dellinsegnamento. In una tabella egli raccoglie
i risultati di due precedenti studiosi, Schlachter e Chanet, su pi di 100000 forme verbali. Gli autori su cui si
basa lo studio sono Omero, Tucidide, Erodoto, Aristofane (Cavalieri), Sofocle (Edipo Re), Euripe (Troadi),
Lisia (Contro Eratostene), Andocide (Sul suo ritorno, Sulla pace), Isocrate (lencomio di Elena), Platone
(Simposio), Senofonte (Ciropedia), Eschine (Contro Ctesifonte). I numeri sono calcolati in percentuale e
riportati in grafici a torta anche con suddivisione per modi: ecco cosa possiamo osservare: il 49% di tutti i
verbi al modo indicativo; al 23% si colloca luso del participio; al 13% linfinito; al 3% lottativo e il
congiuntivo, e al 2% limperativo. La percentuale aumenterebbe se si tenesse conto di autori tardi, come
Plutarco o Diodoro Siculo, autori molto scelti nei testi di greco per i licei. Limpiego cos massiccio del
participio valso lappellativo di per i Greci1: la resa meccanica con il gerundio crea in italiano
un effetto sgradevole, ammessa solo nella lingua franca del versionese. Tuttavia la comprensione dello
studente dei meccanismi del participio favorisce la crescita metalinguistica e una pi concreta padronanza
della lingua madre. Non sempre i costrutti si possono trasferire da una lingua allaltra e spetta allinterprete
farsi mediatore tra i codici.
Classe di riferimento: lintervento si rivolge ad una classe I del Liceo classico (ex IV ginnasio); il periodo in
cui si svolge la lezione dovrebbe essere il secondo quadrimenstre.
Prerequisiti:
Conoscenze:
a. Morfologia nominale: il concetto di radice, suffisso e desinenza. Suffissi e formazione di derivati. Prefissi
e formazione di parole composte; il fonomeno dellapofonia; larticolo, la prima, la seconda e la terza
declinazione e in particolare i temi in . Gli aggettivi della prima classe. Il pronome . Gli elementi
invariabili del discorso, le preposizioni proprie ed improprie, meccanismi di formazione degli avverbi; le
congiunzioni subordinanti.
b. Morfologia verbale: il presente (indicativo, congiuntivo, imperativo, ottativo e infinito) e limperfetto dei
verbi in e in , del verbo essere; le forme medio-passive; la formazione del participio presente mediopassivo
c. Sintassi: le principali funzioni logiche espresse dai casi; la posizione attributiva e la posizione predicativa.
proposizioni soggettive e oggettive, causali, temporali, uso del presente storico. La negazione oggettiva e la
negazione soggettiva. Le proposizioni infinitive rette da verbi impersonali.
d. Elementi di lessico ad alta frequenza.
Competenze
Le conoscenze di lingua greca presupposte negli allievi possono essere indicate dai contenuti
degli attuali programmi scolastici del biennio di liceo classico, tradotti per in termini di
1
Schwyzer-Debrunner hanno inventato il termine. Schwyzer, Debrunner, Griechische Grammatik. Mnchen, 1950, p.
386.
competenze2:
a. decifrare senza esitazioni le forme flesse
b. risalire al lessema (la voce del vocabolario) con sicurezza
c. conoscere il valore dei modi del verbo greco
d. conoscere le modalit di realizzazione in Greco dei vari tipi di subordinata
e.conoscere i valori-base delle preposizioni
f. conoscere i valori-base dei casi
richiesta anche una buona familiarit con la riflessione grammaticale sul funzionamento della lingua
materna.
Obiettivi:
Saper analizzare il participio presente in tutte le sue forme (verbo essere, verbi in , verbi in ,
verbi contratti).
Accrescere la padronanza delle strutture sintattiche
Saper creare un albero sintattico partendo dalle principali\reggenti
Riconoscere i tipi di subordinata e i vari gradi di subordinazione
Riconoscere le costruzioni del participio e le reggenze dello stesso
Uso appropriato del vocabolario, con particolare attenzione alla diatesi.
Incrementare la padronanza della lingua materna, grazie ad una traduzione attenta e ragionata: nel
caso del participio se in prima istanza si consiglia una resa letterale, poi si consiglia di evitare una
traduzione con un stile che non ricalca gli usi dellitaliano (ad es. laccumulo di gerundi in luogo di
participi congiunti greci).
Capacit di reperire nel proprio patrimonio linguistico le espressioni che meglio rendono il pensiero
espresso nel testo antico.
Tempi di lavoro: quattro ore di lezione interattiva, in una lezione curricolare oppure in un modulo di
approfondimento. Lavoro domestico da parte della classe.
Schema di regolamento recante Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti
le attivit e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previst i per i percorsi liceali di cui allarticolo 10, comma 3,
del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, in relazione allarticolo 2, commi 1 e 3, del medesimo
regolamento.
Come esercizio si pu suggerire lanalisi di sostantivi con tema in o la formazione sul quaderno di
participi di altri verbi che non siano quelli proposti in classe. Ad esempio scrivi nel quaderno la declinazione
del participio del verbo , etc.. Unaltra tipologia di esercizio che si potrebbe sfruttare quella di fare
analisi di una lista di elementi guistapposti in colonna in una pagina bianca: la pratica dovrebbe dare risultati.
Participio nominale
Il participio nominale pu avere nella frase il ruolo di attributo o sostantivo, aggettivo o sostantivo. La
presenza dellarticolo e quindi la posizione attributiva in cui si viene a trovare il participio pu essere una
utile spia per linterpretazione dello studente. Bisogna tuttavia far notare che larticolo non necessario
perch si abbia la funzione suddetta.
Il participio con funzione attributiva, il participio determina un sostantivo in base alla sua qualit, attivit,
alla sua condizione permanente, distinguendolo in ci dagli altri.
1. (Plut. Luc. 41,3,3)
2. (Lisia, inv., 8,4 ). La vecchiaia, le malattie e i mali
che ne derivano.
3. (Demostene, per la Corona, 176,10)
Ritengo che voi eliminerete il pericolo che incombe sulla citt.
Vi sono esempi di participio non in posizione attributiva cfr. Tuc.
Il participio sostantivato
Il participio sostantivato non sempre si pu tradurre come un sostantivo in italiano, allora bisogna ricorrere
ad una perfifrasi relativa colui, colei, coloro che.
Es. (part. Presente di ) colui che parla, loratore.
: ci che accade, levento.
...
(Sen. Anabasi, 1,1,7 ), Ciro, dopo aver raccolto i profughi, assediava Mileto
per terra e per mare e cercava di ricondurre (in citt) gli esuli.
Il participio sostantivato ha perlopi larticolo, tuttavia senza art. ha di solito valore astratta e generico. Es.
(Senofonte, Cyr, 8, 1,2), considerate quale
citt nemica potrebbe essere conquistata da persone che non obbidiscono, (da chi non obbidisce).
Si rammenti allo studente che bisogna stare attenti a non confondere participi congiunti con participi
sostantivati. Si deve ricordare inoltre il valore pronominale degli articoli e non confondere quindi i
sostantivati con congiunti: es. , , ,
(Sen. Hell., 7,5,26) Non vi era nessuno che non ritenesse che se fossere
venuti a battaglia, gli uni avendo vinto avrebbero dominato, gli altri, essendo stati sconfitti, sarebbero
divenuti sudditi.
, (Sen.,
An., 1,1,4), La madre Parisatide appoggiava Ciro, poich lo amava pi di Artaserse che era re. (valore
causale).
... (Tuc., 3, 27,3) Arma il popolo, ... avendo lintenzione di
attaccare gli ateniesi (Uso di sogg.)
Prxenon ... kleuse paragensqai, j j Pisdaj boulmenoj strateesqai (Sen., Anab., 1,11,4)
Ordin a Prosseno di venire, dicendo che voleva fare una spedizione contro i Pisatidi. (valore soggettivo)
c. concessivo
Pausanaj rmsaj p tn lgon kalj oc kanj petlese (Plat. Symp. 185,e) Pausania, pur
avendo cominciato bene il suo discorso, non lo ha concluso in modo adeguato.
d. strumentale/modale
proeleto mllon toj nmoij mmnwn poqanen paranomn zn. (Sen. Mem., 4,4,4) prefer
morire rispettando le leggi che vivere trasgredendole.
e. finale
Il participio predicativo
Alcuni verbi trovano il loro completamento logico in un participio che funge da predicato del soggetto o
delloggetto, o di qualsiasi altro elemento della frase reggente. Il participio predicativo sempre senza
articolo.
Vediamo alcune tipologie di verbi che presentano il participio predicativo.
a) Verbi che esprimono lidea di iniziare, finire, continuare una azione: , , ...
b) Alcuni verbi che indicano percezione fisica, intelettuale, come , , ...
c) Alcuni verbi che indicano esporre, presentare, dimostrare, come , , ...
ka peirsomai t lgJ toton men pidexai yeudmenon (Lisia, Inv.1,6)cercher di
dimostrare con il mio discorso che costui mente.
d) Verbi che indicano lo stato danimo, come , , , ...
. (Plat. Ion, 532, d)
e) Tre verbi la cui costruzione deve essere evidenziata sul dizionario, , ,
.
Il participio assoluto
Assoluto in quanto sciolto da qualsiasi legame grammaticale con la reggente.
1. Genitivo assoluto
2. Accusativo assoluto
3. Nominativo assoluto
Accusativo assoluto
Costrutto che prevede luso dellaccusativo del particpio neutro di forme neutre impersonali. Il dizionario
dovrebbe ad ogni modo riportare le forme dellaccusativo assoluto.
fugon ej Calkda, ka xn moi met' kenwn dej politeesqai, meq' mn elmhn kinduneein
p (Lisia, per linvalido, 26,2) fuggii a Calcide e nonostante mi fosse possibile vivere tranquillamente
con loro, preferii rischiare insieme a tutti voi (da notare la presenza della sfumatura concessiva nel
participio accusativo assoluto).
, .
Il nominativo assoluto invece prevede una forma nominale e un participio entrambi in caso nominativo. E
una costruzione che potremmo definire Nominativum pendens, in quanto si tratta di un anacoluto: lelemento
al nominativo non viene ripreso da nessun verbo in seguito.
kenoi d eselqntej sn toj phrtaij, ... mn Kritaj Paraddomen mn, fh,
Qhramnhn touton katakekrimnon kat tn nmon
Sen., Hell.,2,3,54 quando entrarono quelli con i loro aiutanti (lett. Quelli essendo entrati)...Crizia disse:
<<Vi consegnamo il qui presente Teramene, condannato in ossequio alla legge>>.
Strumenti usati
Manuali scolastici
M. R. Calabrese De Feo, L. Raffaelli, La lingua dei Greci, Firenze, 2007.
C. Campanini, P. Scaglietti, Greco nuova edizione, Esercizi 1, Perugia, 2004.
C. Grassi, Alia exemplaria graeca, Firenze, 1969.
A. Santoro, F. Vuat, Alfa, Beta, Grammata, Trento, 2007.
A. Lukinovich, M. Rousset, Corso di lingua greca, Torino, 1995.