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Capitolo primo
LA RELIGIONE NELLANTICHITA CLASSICA
non presentava profili religiosi ma integra una ribellione allautorit costituita, rendendo
sovversivi tutti coloro che per coerenza con il proprio credo rifiutano di riconoscere la natura
divina in capo a Cesare.
In realt i cristiani non avevano alcuna intenzione di mettere in discussione o ribellarsi
allordine temporale: il loro rifiuto era solo di natura religiosa.
Facendo leva sulla diversit dei valori e degli ideali fu facile per Nerone additare i seguaci della
nuova religione come soggetti pericolosi e nemici dellimpero accusandoli per lincendio della
Citt iniziato nel 62-64. Dopo la persecuzione di Nerone prosegue latteggiamento ostile nei
confronti dei cristiani. Dopo i primi due secoli la repressione si sposta sul piano legislativo.
La Chiesa cristiana passa dalla tolleranza a una protezione sempre maggiore e pericolosa
da parte dellautorit civile. Il prezzo di questa ingerenza rappresentato dal controllo che
limperatore esercita nei confronti dellistituzione ecclesiastica che si evidenzia soprattutto nella
facolt di indire i Concili ecumenici e di stabilirne lordine del giorno. Limperatore ritiene che la
lotta all eresia costituisca un suo compito in quanto il mantenimento dellunit religiosa
rappresenta un fattore di coesione della popolazione e dunque un elemento di stabilit politica.
Capitolo secondo
IL CESAROPAPISMO
1. Lontananza dallimperatore doriente
2. Affermazione del principio di giurisdizione a favore del Vescovo di Roma: si tratta
del principio in virt del quale al vescovo di Roma compete una primazia su tutti gli altri
vescovi. Il fondamento da ricercare sul potere che Cristo fondatore della Chiesa
avrebbe conferito a Pietro e che per successione apostolica sarebbe stato trasmesso
ai suoi successori. Solo con papa Leone I si avr la compiuta formulazione del
primato.
3. Il Vescovo di Roma il Vescovo della comunit ecclesiale formatasi nellantica e
pur sempre venerata Capitale dellimpero.
4. Roma: la citt in cui hanno predicato e sofferto il martirio i due apostoli Pietro e
Paolo.
5. Attivit diplomatica dei pontefici: che intraprendono con i popoli barbari
6. Sorgere del dominio temporale in capo al pontefice: ovvero nella nascita di un vero
e proprio Stato governato dal Papa.
a. la chiesa comincia ad essere destinataria ad opera di fedeli di donazioni e lasciti
aventi ad oggetto beni immobili = patrimonium Sancti Petri (patrimonio di
San Pietro)
b. venuta meno lautorit imperiale molti territori italici si trovano senza un effettivo
governo con la conseguenza che il pontefice a esercitare di fatto lautorit.
c. si aggiunge quanto pervenuto dai Franchi:
i. i longobardi minacciano di conquistare Roma
ii. il papa invoca la protezione di Carlo Martello
iii. Pipino il Breve concede la promessa carisiaca: cessione alla Chiesa di
una serie di territori da interporre in sostanza tra Roma ed i temuti
invasori.
7. Viene risolto il problema della sovranit: il problema viene risolto con la redaizone
di un documento denominato constitutum Constantini: secondo il quale limperatore
Costantino avrebbe donato a papa Silvestro il dominio su Roma e le province dItalia e
dOccidente con gli attributi e le insegne della dignit imperiale.
Di fatto gli imperatori franchi prendono ad esercitare poteri anche in sede ecclesiastica; essi ad
esempio:
a. riuniscono nelle raccolte di leggi le disposizioni di natura civile e quelle di
carattere religioso
b. procedono alla riforma dellorganizzazione ecclesiastica, con il rafforzamento
dellautorit del vescovo che diventa un funzionario con poteri anche temporali
soggetto al sovrano cui tenuto a prestare giuramento di fedelt e dal quale
pu essere deposto
c. disciplinano lelezione del pontefice (Constitutum di Lotario 824) che riserva
alle famiglie romane la scelta del papa la cui consacrazione subordinata
allapprovazione dellimperatore.
non le Chiese di rispettiva appartenenza e per tanto non intendevano rompere la
comunione ecclesiastica fra di loro.
Capitolo Terzo
LA TEOCRAZIA
rispondenza ai precetti evangelici ed alle disposizioni della gerarchia. La scomunica infatti, un
provvedimento che porta allesclusione del reo dalla comunione con gli altri membri della Chiesa,
ovvero lestromissione del soggetto dalla comunit ecclesiastica, con riflessi anche di natura
civile data dall unione allora esistente fra le due realt.
Fra le condotte punite con la scomunica spicca leresia. Per affrontare il fenomeno delle eresie
la Chiesa appronta la cosiddetta Inquisizione: si instaura cos una sorta di tribunale speciale,
esercitato da appositi soggetti delegati del pontefice, che giudicano indipendentemente rispetto
alla potest giudiziaria che compete al vescovo. Le sanzioni comminate possono essere di
natura materiale e corporale ed in questo caso sono eseguite dallautorit temporale, che agisce
come braccio secolare della Chiesa. Un esempio di condanna per eresia con abbandono del reo
allautorit civile si avr nel caso della condanna di Giordano Bruno.
Altra prerogativa in mano alla chiesa costituita dal potere di imporre tributi ai fedeli; essi
sono costituititi soprattutto dalle decime (decima parte della rendita annua), a quelle ordinarie
talvolta si aggiungono le decime papali, tributi straordinari istituiti per il finanziamento di eventi
particolari come le Crociate. Accanto allimposizione fiscale si colloca listituto del patronato
mediante il quale al privato che si obbliga a sostenere la spesa per lerezione ed il
funzionamento di edifici di culto, monasteri o simili.
E la Chiesa, inoltre ad elaborare una compiuta disciplina degli impedimenti matrimoniali che
va a sostituirsi con quella gi vigente in sede civile; definendo il valore del consenso dei nubendi
come atto necessario e sufficiente alla costituzione del vincolo matrimoniale. Sotto questo
profilo, si scontrano due Scuole di pensiero:
a. la scuola di Bologna: propugnava la necessit della
consumazione cio del compimento dellatto
sessuale degli sposi per la valida costituzione del
vincolo matrimoniale, considerando non sufficiente il
mero scambio del consenso.
b. La scuola di Parigi: ritiene che il matrimonio perfetto
con la mera prestazione del consenso.
Fra le due teorie prevale la scuola di Parigi anche se le teorie della Scuola di Bologna, hanno
conservato una certa influenza per quanto riguarda lindividuazione del momento in cui il
matrimonio acquista unindissolubilit assoluta e definitiva.
Ulteriore fattore di preminenza della Chiesa, rispetto alle istituzioni civile il cd. Privilegio del
foro: i tribunali ecclesiastici con il tempo, oltre ad occuparsi di questioni spirituali incominciano
ad abbracciare anche competenze di natura civile accessorie a questioni spirituali.
cristianizzato e spiritualmente omogeneo. La distinzione fra diritto divino positivo (le regole che
dio ha dato contenute nelle scritture) e diritto divino naturale (le norme che sono insite nella
coscienza delluomo) fa si che i precetti di diritto naturale risultino obbliganti a prescindere da
disposizioni formali dellautorit temporale che li contengono. Perci il diritto canonico da
considerare superiore al diritto civile.
Sotto il profilo dottrinale laspirazione ad unit trova giustificazione in prospettiva salvifica: se Dio
rappresenta lessenza di tutte le cose, luomo pu avvicinarsi a lui attraverso la conoscenza del
creato mediante la scienza e la razionalit che tuttavia hanno bisogno di essere illuminate e
completate dalla fede. Ed allora il sapere naturale viene asservito alla religione e tutte le
scienze sono subordinate alla teologia. S. Tommaso sviluppa il concetto delluomo come
soggetto libero di costruire il proprio destino e di operare grazie alla razionalit la scelta tra il
bene e il male. Non solo dunque i precetti religiosi ma anche le indicazioni e le disposizioni
emanate dallautorit ecclesiastica devono essere considerate superiori a qualunque altra
disposizione emanata.
Di fronte al venir meno dellautorit imperiale, lunica potest in grado di realizzare laspirazione
ad unit, di ricondurre cio il genere umano sotto un unico potere il pontefice; e la supremazia
del papato rafforzata anche sul piano dottrinale dallinsegnamento di S. Agostino: secondo il
quale lo Stato viene visto come opera del diavolo ed occasione di peccato; la civitas terrena per
tanto pu tendere solo alla felicit delluomo su questa terra, mentre la civitas coelestis mira alla
felicit ultraterrena. In questa ottica lo stato costituisce qualcosa di intrinsecamente
peccaminoso, ma pu tuttavia redimersi, subordinando le proprie leggi e le proprie azioni
ai precetti della Chiesa: unica istituzione terrena di derivazione divina.
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deve rispettare lautorit della Chiesa ma deve mettere i propri mezzi a disposizione di
essa. Si tratta del cosiddetto braccio secolare
3. Le leggi ecclesiastiche sono superiori a quelle civili.
4. Spetta al Pontefice decidere della guerra e della pace o determinare la
separazione dei territori.
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Capitolo quarto
IL GIURISDIZIONALISMO
2. La Riforma protestante
Essa costituisce un elemento che favorisce levoluzione in senso giurisdizionalista delle relazioni
tra potere temporale e potere spirituale. Le basi per la riforma operata da Lutero, sono da
ricercare nel periodo di risveglio culturale che interessa lEuropa e nel pensiero di due filosofi
(che influenzeranno il pensiero di Lutero):
1. Ockham: esalta la libert del potere di Dio che ha creato il mondo di sua libera
volont, senza sottostare a regole. Di conseguenza anche luomo libero ma i suoi
meriti e la sua malvagit non possono influenzare la libert di Dio. La salvezza
delluomo non dipende dalle sue opere ma dalla volont di Dio che determina il
destino degli individui.
2. Eckhart: egli teorizza lassoluta inconoscibilit ed indefinibilit di Dio
Come detto Lutero trae ispirazione dal pensiero di questi filosofi; egli convinto che luomo non
partecipa della perfezione di Dio e ne costituisce piuttosto lantitesi. Egli cade cos in un profondo
pessimismo circa le possibilit di salvezza, provocandogli una forte crisi spirituale che verr
superata quando egli realizzer che la salvezza ultraterrena delluomo dipende dalla
misericordia di Dio. Egli introduce, pertanto il concetto di PREDESTINAZIONE in virt del
quale la salvezza dipende dal perdono di Dio, frutto di un disegno imperscrutabile. La
rivalutazione della fede comporta la svalutazione dellimportanza delle opere e dei sacramenti.
Sulla base di questi presupposti Lutero elabora una sua dottrina che espone nelle 95 tesi affisse
il 31 ottobre 1517 alla porta della chiesa del castello di Wittemberg. Ecco in sintesi il pensiero di
Lutero:
1. critica contro il sistema delle indulgenze: in virt del quale la Chiesa in cambio di
offerte in denaro vendeva il riscatto dei periodi di permanenza dellanima in purgatorio.
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2. Malcostume e corruzione nella Chiesa: egli propone una nuova Chiesa in cui i fedeli
sono chiamati ad interpretare al Sacra Scrittura senza lintermediazione della gerarchia
ecclesiastica.
3. Sacerdozio universale: in cui luomo ha un rapporto diretto con Dio senza necessit
dei sacerdoti.
4. Eliminare la separazione tra laici e chierici: su questa divisione, infatti, che
secondo Lutero si fonda il potere della gerarchia ecclesiastica oltre al fatto che essa
perderebbe di significato una volta proclamato il sacerdozio universale.
5. Eliminare il concetto di interpretazione autentica spettante alla Chiesa Romana:
per Lutero, infatti, ogni fedele capace di interpretare le Scritture in maniera
autonoma.
6. Eliminare il primato pontificio: ovvero la supremazia che la Chiesa riconosce al
vescovo di Roma.
7. Nega la validit di ogni sacramento a prescindere dal Battesimo e
dallEucarestia.
8. Viene criticata la validit dei voti religiosi: per Lutero gli impegni di tal genere sono
addirittura contrari al Vangelo, mentre deve essere riconosciuta la loro temporalit e
modificabilit nel tempo.
Nel gennaio 1520 si riunisce a Roma un primo concistoro contro Lutero e il 15 giugno dello
stesso anno viene emanata la bolla Exsurge Domine con cui si intima al monaco di ritirare le
proprie dottrine. Nel dicembre successivo Lutero brucia in piazza la bolla papale sicch viene
colpito da scomunica per eresia da Leone X nel 1521. La separazione fra Chiesa cattolica e
Chiesa protestante ormai definitiva.
Va detto che la Riforma Protestante porta profondi sconvolgimenti non solo sul piano religioso,
ma anche conseguenze sul piano politico. La dottrina protestante sottrae alla Chiesa ogni
aspirazione di supremazia sullordine temporale, e perci i sovrani possono aspirare a liberarsi
ed emanciparsi dalla soggezione del pontefice: aderire alla religione protestante significa
cogliere loccasione di affrancarsi dallinflusso della Chiesa di Roma; e ci spiega la fortuna
che ha avuto la nuova religione. Ma anche i regnati che rimangono fedeli alla Chiesa di Roma
traggono benefici in quanto, la Chiesa esercita una minore ingerenza su di loro nel timore che un
controllo troppo pesante possa indurre i sovrani ad abbracciare la nuova fede luterana.
La mancanza di unautorit gerarchicamente superiore a capo dellordine spirituale
favorisce lindipendenza delle comunit religiose e la nascita di autonome organizzazioni
in ciascuna realt statale, le cosiddette CHIESE NAZIONALI o Chiese territoriali di stato a
capo delle quali c spesso il sovrano. Questo non dipende cos pi dal pontefice e talvolta
diventa anche il capo dellorganizzazione ecclesiastica nazionale.
Difronte a tale espansione del Protestantesimo, la Chiesa di Roma si adopera per porre un freno
allespansionismo dilagante delle idee di Lutero attuando una CONTRORIFORMA attuata
mediante il Concilio di Trento. Nel quale vengono chiarite le posizioni dottrinali controverse e
detta una nuova disciplina allintero della Chiesa.
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3. I sistemi giurisdizionali
. Affermazione principio di sovranit
. Formazione degli Stati nazionali
. Ideologia Protestante
. Formazione delle Chiese Nazionali
= fattori che portano al sorgere di sistemi
GIURISDIZIONALISTI cio di sistemi in cui il detentore del potere politico esercita
poteri anche in materia ecclesiastica.
Nellottica giurisdizionalista lo Sato considera la Chiesa del proprio paese come una istituzione
nazionale.
- nei paesi rimasti fedeli al Cattolicesimo il pontefice, deve fare i conti con una nuova realt
nel quale il sovrano nazionale si sente libero di legiferare senza controlli. Il diritto canonico
non costituisce pi un limite per la legislazione civile.
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nei paesi protestanti le nuove Chiese non hanno bisogno di un governo centrale dal punto
di vista religioso. Risulta per necessario un governo esterno, che viene affidato al
sovrano civile in quanto signore del territorio.
A dette autorit vengono conferiti determinati poteri che prendono il nome di diritti
maiestatici. Questi diritti maiestatici vengono chiamati diversamente:
a. jura maiestatica circa sacra: sono i poteri spettanti ai sovrani cattolici
b. jura maiestatica in sacris: prerogative spettanti a monarchi di fede protestante.
La differenza di terminologia serve a sottolineare il diverso potere di incidenza sugli
affari ecclesiastici che tendenzialmente compete ai principi protestanti svincolati
dalla sudditanza al pontefice.
I diritti maiestatici possono essere utilizzati dal sovrano per una duplice finalit:
1. proteggere la Chiesa da attacchi esterni o interni contro di essa che possono
mettere in pericolo lesistenza, lorganizzazione o la purezza della fede.
a. Jus advocatie o jus protectionis: il sovrano controlla che non sia messa in
pericolo lunit della Chiesa, la purezza della fede e lintegrit
dellorganizzazione ecclesiastica
b. Jus reformandi: compete al sovrano il diritto di attuare le riforme delle
istituzioni ecclesiastiche da lui ritenute necessarie per evitare abusi e per
permettere il migliore funzionamento ed il raggiungimento dei fini
evangelici.
c. Ius inspectionis o jus inspiciendi: potere di vigilanza e controllo del
sovrano sulle istituzioni ecclesiastiche e sulle relative attivit.
2. Tutelare lo Stato e le sue istituzioni dallingerenza della Chiesa.
a. Jus cavendi: controllo preventivo sugli atti emanati dalle autorit
ecclesiastiche, al fine di prevenire eventuali danni a carico dello Stato.
(qualsiasi provvedimento deve ottenere il placet da parte del sovrano)
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b. Jus exclusivae: controllo sulle nomine degli ufficiali ecclesiastici.
Effettuato o in maniera diretta attraverso il diritto di nomina oppure
attraverso il diritto di scelta tra pi soggetti indicati dallautorit
ecclesiastica.
c. Jus dominii eminentis: il sovrano proprietario eminente di tutto il
territorio che ricade sotto la sua sovranit pertanto anche dei beni
ecclesiastici.
d. Jus appellationis: detto anche appello per abuso, permette a chiunque si
sente leso da una decisione ecclesiastica di fare ricorso al sovrano.
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lopzione fra religione cattolica o protestante, con diritto di imporre la soluzione
prescelta anche ai sudditi, i quali se non intendono sostenere la scelta del sovrano
POSSONO EMIGRARE. Viene per la prima volta affermato il diritto di scelta in materia
spirituale.
2. La pace di Westfalia del 1648: che chiude la cd. Guerra dei trentanni e che ribadisce
il principio cuius regio eius et religio ora esteso anche alla religione calvinista
prevedendo che il sovrano possa adottare un regime di tolleranza nei riguardi di culti
diversi da quello da lui scelto.
Capitolo quinto
IL SEPARATISMO
E su questa base che la Rivoluzione francese del 1789 abbatte lancien rgime; il motto
rivoluzionario si propone di realizzare una struttura politica improntata soprattutto sulla libert ed
eguaglianza degli individui. Sul piano dei rapporti Stato-Chiesa, questo comporta che lo Stato sia
assolutamente indifferente nei confronti della religione e non possa qualificarsi dal punto di vista
confessionale, lasciando che la fede rimanga un fatto meramente privato.
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2. Il sistema separatista
Si gi detto come Dio non rappresenti pi la fonte dellautorit e della sovranit e come la
religione non meriti considerazione scientifica e in quanto tale essa non rientri pi fra i compiti e
le finalit dello Stato. Lo Stato separatista concepisce la religione come estranea ai propri
interessi e si astiene dal regolarla e dalloccuparsi delle materie di natura spirituale. Ci si
prefigge pertanto di distinguere le rispettive sfere di competenza, lasciando che ciascuna
autorit gestisca in maniera autonoma ed indipendente i rispettivi affari. In altre parole:
SI ASPIRA A SEPARARE LORDINE TEMPORALE RISPETTO A QUELLO SPIRITUALE
FACENDO SI CHE DEL PRIMO SI OCCUPI SOLTANTO LAUTORITA POLITICA E DEL
SECONDO SOLO IL POTERE ECCLESIASTICO SENZA INGERENZE.
Questa separazione, che a livello teorico risulta essere quasi ineccepibile, presenta invece nella
sua attuazione concreta innumerevoli difficolt poich esistono istituti e contenuti che non
possono essere facilmente inseriti esclusivamente nelluno o nellaltro ambito; si tratta delle
cosiddette materie miste come ad esempio il matrimonio. Esistono cio delle zone grigie per le
quali risulta impossibile ed impraticabile lauspicata separazione. Di fatto il separatismo non
suscettibile di una attuazione piena e totale.
Quella che sembra essere la soluzione ideale per le relazioni fra potere temporale e potere
spirituale, eliminando le reciproche pretese di superiorit e prevalenza garantendo la piena
autonomia ed indipendenza, finisce in concreto per essere una seducente teoria che allatto
pratico non riesce a trovare una piena e compiuta attuazione.
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Il maggior esempio di separatismo da sempre considerata la Francia anche se nella sua
esperienza (come in tutte le esperienze separatiste) si possono individuare numerosi elementi
contraddittori.
Il separatismo francese nasce dalla Rivoluzione: la reazione violenta contro il precedente assetto
conduce alla distruzione radicale delle istituzioni preesistenti e dei principi su cui esse si
fondavano. In realt la Rivoluzione solo graduatamente perviene a posizioni separatistiche:
-
Di matrice differente il modello statunitense: qui le premesse ideologiche sono diverse. Oltre
oceano non esiste una Chiesa dominate o unautorit ecclesiastica con cui lo Stato deve
confrontarsi e manca inoltre una storia di conflitti religiosi con i conseguenti rancori e
recriminazioni; c invece una pluralit di religioni che favorisce un clima di tolleranza. Il
separatismo americano non pretende di laicizzare le istituzioni ecclesiastiche, ma
neppure di privatizzarle. La presenza di una pluralit di confessioni religiose contribuisce ad
assicurare il pluralismo nelle scelte e nella vita del paese. Eppure anche in questo tipo di
esperienza, non mancano elementi perturbatori:
o in America le confessioni religiose ricoprono rilevanza pubblica
allintero della societ
o si avverte una contrariet dello Stato nei riguardi delle
posizioni ateistiche.
Ben diversa la forma di Separatismo che veniva attuata nei Paesi Ex socialisti: in Russia
viene applicato il modello marxista, con un decreto dei Soviet viene disposta al separazione della
Chiesa dallo Stato e della scuola dalla Chiesa. il fenomeno religioso viene emarginato e la
religione relegata ad affare esclusivamente privato.
Un simile stato di cose non pu non suscitare la ferma reazione della Chiesa cattolica, che
risponde a simili attacchi con la condanna dellideologia separatista. Dovr passare un secolo,
ed attendere un diverso contesto storico (Concilio vaticano II) perch la Chiesa muti le proprie
posizioni nei riguardi della societ temporale e dellautorit civile.
4. Il Separatismo in Italia
Il separatismo in Italia torva unapplicazione alquanto contraddittoria e particolare:
-
Nel Regno di Sardegna viene emanato nel 1848 lo Statuto Albertino in cui:
o Viene afferamto il principio confessionista: la religione cattolica la sola
religione di Stato.
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I provvedimenti normativi richiamati impongono forme di controllo sulle attivit delle istituzioni
ecclesiastiche e contrastano evidentemente con i principi separatistici. Tali provvedimenti vengo
chiamati con il nome di leggi eversive in quanto producono leversione del patrimonio
ecclesiastico. Tali leggi sono promosse da governi liberali che si ispirano al modello separatista
ma che in realt stando alla natura dei provvedimenti determinano pesanti ingerenze a carico
della Chiesa e delle sue istituzioni finendo per essere strumenti di stampo giurisdizionalista.
Ecco perch in Italia si parla di SEPARATISMO GIURISDIZIONALISTA O
GIURISDIZIONALISMO LIBERALE: formula di per se contraddittoria che per ben descrive la
complessa realt italiana.
Capitolo sesto
IL SISTEMA CONCORDATARIO
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3. I Patti lateranensi
Fra gli accordi intervenuti tra Stato e Chiesa cattolica rivestono importanza particolare i Patti
lateranensi del 1929 che concludono la cosiddetta questione romana.
La questione romana:
- sorge al momento dellunificazione dellItalia quando, nel 1860 papa Pio IX pronuncia il
non possums rifiutando di cedere al Regno di Sardegna la Romagna, lUmbria e le
Marche.
- Resta il problema dellannessione di Roma e della nuova capitale del regno: se ne
occupa Camillo Benso che prospett una soluzione separatista: il pontefice avrebbe
ceduto spontaneamente Roma ed in cambio gli sarebbe stata garantita la libert
necessaria per lesercizio del suo ministero spirituale. Pio IX invoca la protezione dei
Francesi e nel 1864 viene stipulata la cosiddetta convenzione di settembre con la
quale lItalia si impegna nei confronti della Francia di Napoleone III a non invadere lo
Stato pontificio mentre la Francia avrebbe provveduto entro due anni al ritiro delle
truppe che presidiavano Roma
- La situazione cambia quando la Francia esce sconfitta dalla guerra con la Prussia: con
a caduta del governo di Napoleone III lItalia non si vede pi costretta a rispettare la
Convenzione di Settembre. E il 20 settembre 1870 le truppe italiane invadono Roma
attraverso al Breccia di Porta Pia. Il pontefice reagisce dichiarandosi prigioniero e
rifugiandosi allinterno dei palazzi vaticani. Attraverso il non expedit commin ai
cattolici il divieto di partecipare alla vita politica dello Stato Italiano.
- LItalia cerca di risolvere il conflitto con la legge delle guarentigie: cio delle garanzie.
La quale assicurava al pontefice una serie di prerogative volte a tutela del libero
esercizio del suo ministero; ma lo considerava un cittadino italiano.
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Il dissidio continua a trascinarsi per decenni fino a che il governo fascista non decide di
intavolare delle trattative per cercare di risolvere la questione romana. Mussolini comprendeva,
infatti, lopportunit di conseguire una riappacificazione con la Chiesa che in un paese a larga
maggioranza cattolica gli avrebbe portato largo plauso. Durante le trattative i rappresentanti del
Vaticano posero subito precise condizioni:
a. riconoscimento della sovranit territoriale del
pontefice (strumento indispensabile per
garantirne indipendenza e libert
b. previsione di garanzie per lattivit della
Chiesa in Italia.
Il risultato delle trattative la stipulazione l11 febbraio 1929 dei PATTI LATERANENZI
(chiamati cos in ragione del luogo ove furono stipulati: il Palazzo del Laterano)
I patti si compongono di due documenti:
a. Il TRATTATO (con i relativi allegati): Mira a risolvere al questione romana e
prevede la creazione dello STATO DELLA CITTA DEL VATICANO sotto la
sovranit territoriale del pontefice. Questo serve a garantire alla Santa Sede
una sovranit territoriale ed un riconoscimento in campo internazionale. In esso
viene ufficialmente dichiarata conclusa la cd. Questione romana e viene
riconosciuto da parte del Vaticano il Regno dItalia con Roma capitale e
labrogazione della legge delle guarentigie.
b. Il CONCORDATO: disciplina la condizione giuridica della Chiesa in Italia.
Il collegamento esistente tra i due atti determina una connessione tra i due accordi. E
quando Mussolini sembra mettere in discussione linterdipendenza dei due (cio afferma la
possibilit di mettere in discussione il concordato) la Santa Sede afferma che Trattato e
Concordato sono luno complemento dellaltro. Ne deriva che simul stabunt OPPURE simul
cadent. Il papa avvisava cio lItalia che qualora si fosse invalidato il Concordato la parte
vaticana avrebbe fatto altrettanto con il Trattato, con conseguente riapertura della problematica.
Un successivo Accordo (che di fatto apporter al concordato quelle modifiche che gi erano
state indicate come ipoteticamente possibili nel 1929) il CONCORDATO DI VILLA MADAMA
del 1984
Capitolo settimo
TENDENZE ATTUALI E PROSETTIVE
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spirituale. Ci nonostante il modello separatista seppur con i suoi limiti appare lunico in
linea di principio conciliabile con le caratteristiche dello Stato moderno del mono
occidentale. Esiste certo il modello concordatario, ma va detto che la prospettiva di stipulare
accordi con la Chiesa Cattolica e con atre confessioni non pu servire a disciplinare per intero i
rapporti fra Stato e Chiese. Infatti, anche riuscendo a raggiungere accordi con tutte le realt
confessionali, basterebbe la nascita di un nuovo gruppo religioso per rendere insufficiente il
modello pattizio nel frattempo edificato. Lapplicazione della bilateralit non sembra quindi
da sola sufficiente a regolare tutto il fenomeno religioso e nemmeno lassunto che lo
Stato debba non occuparsi del fenomeno religioso. Al contrario lo Stato moderno riconosce
che la religione costituisce loggetto di un diritto della persona e rappresenta uno strumento di
formazione e realizzazione dellindividuo e per questo non resta indifferente di fronte al
fenomeno religioso ma si preoccupa di tutelarlo. Non siamo pi in presenza di uno stato
agnostico o addirittura laicista ma di uno Stato che non si nasconde difronte alle esigenze dei
cittadini. Si pu definire pertanto come uno Stato laico cio di un ordinamento che non si fa
condizionare dai precetti di una determinata confessione ma che nello stesso tempo offre
tutela a tutti i culti per garantirne la libert. Una laicit che acquista un SIGNIFICATO
POSITIVO: di attenzione verso la religione quale esplicazione della personalit degli
individui.
Anche la Chiesa Cattolica propone per la distinzione degli ordini e la reciproca autonomia,
accettando in definitiva la prospettiva di uno Stato tendenzialmente separatista. Daltra parte ci
non impedisce ai soggetti interessati di poter pervenire ad accordi per regolare materie ed istituti
di comune interesse.