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T23
[Convivio, II, 12]

da D. Alighieri, Opere
minori, a cura di C. Vasoli
e D. De Robertis, Ricciardi,
Milano-Napoli 1988.

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Dante
La donna gentile

una personificazione allegorica


della filosofia
qui presentato il capitolo del Convivio nel quale Dante introduce il
riferimento alla donna gentile, da lui stesso identificata nel
personaggio che occupa i capitoli XXXV-XXXIX della Vita nuova e
che consol il poeta dopo la morte di Beatrice. Qui ella rappresentata come una personificazione
*allegorica della filosofia: a consolare Dante per il lutto patito sarebbe dunque stato lavvicinamento alla
filosofia.
Per le questioni interpretative generali sollevate da tali affermazioni. Qui si attira piuttosto lattenzione
sullimportanza di questo capitolo per i riferimenti in esso contenuti alla formazione culturale e alle vicende
biografiche di Dante. Al dolore per la morte di Beatrice (1290) sarebbe seguito un periodo di sconforto,
superato con laiuto della lettura di Boezio e di Cicerone. Dante avrebbe quindi abbracciato la filosofia,
frequentando gli ambienti a ci idonei e dedicandosi allo studio, per un periodo di circa trenta mesi (da
collocare tra il 1292 e il 1295).

Poi che la litterale sentenza sufficientemente dimostrata, da procedere a la esposizione allegorica e vera.1 E per,2 principiando ancora da capo, dico che, come per me3 fu perduto lo
primo diletto de la mia anima, de la quale fatta menzione di sopra,4 io rimasi di tanta tristizia
punto, che conforto non mi valeva alcuno.5 Tuttavia, dopo alquanto tempo, la mia mente, che
si argomentava di sanare,6 provide, poi che n l mio n altrui consolare valea, ritornare al
modo che alcuno sconsolato avea tenuto a consolarsi;7 e misimi a leggere quello non conosciuto da molti libro di Boezio, nel quale, cattivo e discacciato, consolato savea.8 E udendo ancora
che Tullio scritto avea un altro libro, nel quale, trattando de lAmistade, avea toccate parole de
la consolazione di Lelio, uomo eccellentissimo, ne la morte di Scipione amico suo,9 misimi a
leggere quello. E avvegna che duro mi fosse ne la prima entrare ne la loro sentenza, finalmente ventrai tanto entro, quanto larte di gramatica chio avea e un poco di mio ingegno potea
fare;10 per lo quale ingegno molte cose, quasi come sognando, gi vedea, s come ne la Vita
Nuova si pu vedere.11 E s come essere suole che luomo va cercando argento e fuori de la
ntenzione truova oro, lo quale occulta cagione presenta, non forse sanza divino imperio;12 io,
che cercava di consolarme, trovai non solamente a le mie lagrime rimedio, ma vocabuli dautori e di scienze e di libri:13 li quali considerando, giudicava bene che la filosofia, che era donna14
di questi autori, di queste scienze e di questi libri, fosse somma cosa. E imaginava lei fatta come
una donna gentile, e non la poteva imaginare in atto alcuno, se non misericordioso;15 per che

1 Poi chevera: in riferimento alla *canzone


che apre il secondo trattato del Convivio (Voi che
ntendendo il terzo ciel movete), Dante ha proceduto innanzitutto a chiarire il significato letterale (la
litterale sentenza), che lui stesso afferma essere
quello fondamentale (II, 1); a questo punto intende
procedere al chiarimento (la esposizione) dell*allegoria, cio del significato vero che si nasconde
dietro la lettera. Infatti secondo lallegoria dei poeti
lunico significato reale quello allegorico contenuto
dentro la lettera (mentre secondo lallegoria dei
teologi, applicata nella Commedia, entrambi i significati sono reali e storici). Sufficientemente
dimostrata: adeguatamente spiegata.
2 E per: E perci.
3 come per me: quando da me.
4 lo primo dilettosopra: il principale piacere
della mia anima, del quale si parlato in precedenza; con ovvio riferimento alla morte di Beatrice
(il femminile la quale pare da riferire a senso a
Beatrice).
5 conforto...alcuno: non era efficace [a consolarmi] nessun con-forto.
6 si argomentava di sanare: si sforzava di tornare sana.
7 provideconsolarsi: decise, dato che n il
mio modo n quello degli altri era idoneo a consolarmi, di rivolgersi al modo che altri disperati avevano adottato per consolarsi; decise, cio, di cercare conforto nella lettura di opere nate da situazioni
biografiche analoghe.

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese

8 libro di Boeziosavea: libro di Boezio, nel


quale [lautore], bench prigioniero (cattivo; lat.
captivus) ed esiliato, aveva trovato consolazione.
Il libro il De consolatione philosophiae [La consolazione della filosofia], opera in verit assai conosciuta e apprezzata nel Medioevo (ma Dante
dice stranamente non conosciuto da molti),
scritta in carcere dal filosofo Boezio (480 ca.-524),
fatto imprigionare e uccidere dal re ostrogoto Teodorico per ragioni politiche.
9 Tullio...suo: il riferimento allopera di Marco
Tullio Cicerone (Tullio) Laelius de amicitia (trattando de lAmistade, cio dellamicizia), scritta
in forma di dialogo e dedicata allamico Lelio per
consolarlo della morte di Scipione, suo amico. Si
tenga presente che nel De amicitia Cicerone fa affermare ai dialoganti limmortalit dellanima e il felice destino tra gli di di Scipione morto: inutile
sottolineare la facile riutilizzabilit in senso cristiano
di tali concezioni, fondamentali in particolare per
alcuni aspetti della Vita nuova.
10 E avvegna...fare: E bench allinizio mi fosse
difficile penetrare il loro [: delle parole] significato,
alla fine vi penetrai tanto quanto la mia conoscenza
delle regole della lingua latina e il mio ingegno mi
consentivano. Le difficolt cui allude Dante sono
piuttosto filosofiche che linguistiche ( anzi proprio
la conoscenza della lingua ad aiutarlo).
11 per lo quale ingegno...vedere: gi nella
composizione della Vita nuova risulta linfluenza
della recente formazione filosofica, della quale Dante

cominci a intuire i contenuti, dapprincipio, in modo


incerto e confuso (come in sogno).
12 E s come...imperio: E cos come accade
(essere suole = solito avvenire) che uno (luomo, impersonale) in cerca dellargento e, al di
l della [propria] intenzione, trova loro, il quale
offerto da una causa nascosta [: la Fortuna], forse
non senza lintervento divino [: che vuole favorire
il cercatore per ragioni provvidenziali].
13 vocabuli...libri: parole di autori [: citazioni] e
esposizioni di dottrine e nomi di opere. Cio tutti i
riferimenti contenuti nelle due opere sopra citate,
implicanti lintroduzione al campo degli studi filosofici, che un risultato ancora maggiore di quello
cercato da Dante: il semplice conforto psicologico
al suo dolore.
14 donna: signora; per qui anche introdotto
il riferimento allequivalenza *allegorica Filosofia =
Donna (gentile).
15 E imaginava...misericordioso: lequivalenza
Filosofia = Donna gentile (= nobile) che si incontra
gi in Boezio fondata anche sul piano strettamente biografico: come nella Vita nuova lincontro
con la donna gentile ha la funzione di consolare
Dante per la morte di Beatrice, cos avviene qui per
lincontro con la filosofia; ovvero i due incontri sono
la stessa cosa, narrati l in chiave solamente *allegorica e qui invece anche chiarita nellautentico significato contenuto entro lallegoria. Cos, naturalmente, secondo le indicazioni dellautore. Imaginava
(= immaginavo), con desinenza arcaica.

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[G. B. PALUMBO EDITORE]

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T23 Dante ~ La donna gentile

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s volontieri lo senso di vero la mirava, che appena lo potea volgere da quella.16 E da questo
imaginare cominciai ad andare l dovella si dimostrava veracemente,17 cio ne le scuole de li
religiosi18 e a le disputazioni de li filosofanti;19 s che in picciol tempo, forse di trenta mesi,20
cominciai tanto a sentire de la sua dolcezza, che lo suo amore21 cacciava e distruggeva ogni
altro pensiero. Per che io, sentendomi levare dal pensiero del primo amore a la virt di questo,22 quasi maravigliandomi apersi la bocca nel parlare de la proposta canzone,23 mostrando
la mia condizione sotto figura daltre cose:24 per che de la donna di cu io minnamorava non
era degna rima di volgare alcuna palesemente po[e]tare;25 n li uditori erano tanto bene
disposti, che avessero s leggiere le [non] fittizie parole apprese;26 n sarebbe data loro fede a
la sentenza vera, come a la fittizia, per che di vero si credea del tutto che disposto fosse a
quello amore, che non si credeva di questo.27 Cominciai dunque a dire: Voi che ntendendo il
terzo ciel movete. []

16 per che s...quella: per cui, in verit, il senso


[della vista] la guardava cos volentieri che quasi
non potevo distoglierlo da lei.
17 E da questo...veracemente: E a partire da
questo modo di sentire cominciai ad andare nei
luoghi in cui [la filosofia] si manifestava in modo
proprio; cio, come aggiunge subito dopo, a frequentare gli ambienti dei filosofi.
18 le scuole de li religiosi: a Firenze ce nerano
due assai importanti: quella francescana di Santa
Croce e quella domenicana di Santa Maria Novella,
cui pu aggiungersi quella agostiniana di Santo
Spirito. Per il rapporto di Dante con esse e per le
loro caratteristiche, cfr. cap. VII, 3.
19 le disputazioni de li filosofanti: le discussioni degli studiosi di filosofia. Con riferimento alla
forma caratteristica dellinsegnamento medievale,
fondata sulla discussione, con argomenti a favore
e contro, intorno a una certa tesi, proposta dal
maestro o anche libera. Oltre che quelle di Firenze,
possibile che Dante abbia frequentato le rinomate
scuole bolognesi.
20 trenta mesi: cio due anni e mezzo (da collocare tra il 1292 e il 1295), che sono un breve

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese

periodo (cfr. picciol tempo) rispetto alla difficolt


della materia filosofica, che richiedeva, secondo le
scuole dellepoca, tra i sei e gli otto anni di frequenza regolare.
21 lo suo amore: lamore per lei, cio per la filosofia.
22 sentendomi...questo: avvertendo che mi
innalzavo (levare) dalla concentrazione nel primo
amore [: per Beatrice] allattrazione di questo [: per
la filosofia, cio per la donna gentile].
23 la proposta canzone: la *canzone premessa al secondo trattato dellopera (Voi che ntendendo il terzo ciel movete), qui commentata.
24 sotto figura daltre cose: sotto laspetto
di cose diverse, cio sotto il velo dell*allegoria (il
riferimento allamore per la donna gentile, nel
quale viene rappresentato lamore per la filosofia).
25 per che de la donna...poetare: perch
nessuna poesia (rima) in volgare era degna di parlare (poetare) direttamente della donna di cui io
minnamoravo. La personificazione *allegorica era
cio una necessit della materia, non essendo il
volgare adeguato a parlare degnamente della filosofia in modo diretto.

26 n li uditori...apprese: e daltra parte gli


ascoltatori non erano disposti in modo adeguato
da capire con facilit (leggiere; avverbio) le parole
non strumentali, cio il significato reale, al di l
dell*allegoria. Tutto questo periodo presenta tradizione manoscritta alquanto corrotta, e di dubbia
interpretazione letterale. Cfr., per la miglior comprensione, la nota seguente.
27 n sarebbe data...questo: n sarebbe stata
da loro [: i lettori] data fede al significato autentico
[: quello *allegorico, cio lamore per la filosofia],
come invece [sarebbe stata data fede] al significato
strumentale [: quello letterale, cio lamore per una
donna], dato che in verit si credeva che io fossi
ben disposto a quellamore [: per una donna], mentre non [lo] si credeva di questo [: per la filosofia].
In sostanza: Dante fu costretto a rappresentare il
proprio amore per la filosofia attraverso la finzione
allegorica dellamore per una donna dalla nobilt
dellargomento, non trattabile direttamente; ma gli
ascoltatori presero alla lettera lamore narrato, non
aspettandosi che il poeta potesse riferirlo alla filosofia, anche perch egli non era un filosofo ma un
poeta damore.

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