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I PUNTI DEL
NO DEL CENTRODESTRA
SI
COLPISCONO
RAPPRESENTANZA
IRRIMEDIABILMENTE
POLITICA
GLI
IL
PRINCIPIO
EQUILIBRI
DEL
DELLA
SISTEMA
dei cittadini dei futuri senatori vengono esclusi i sindaci, che invece saranno scelti in piena
autonomia da parte degli organi consiliari della Regione, con una ingiustificata disparit di
trattamento rispetto ai senatori di provenienza dal livello regionale.
11. IL CAMBIAMENTO SURRETTIZIO DELLA FORMA DI GOVERNO. Quanto
alle prospettive di maggiore governabilit, le modifiche alla Costituzione, che si integrano
con quelle connesse al nuovo sistema elettorale per la sola Camera dei deputati,
comporterebbero un cambiamento surrettizio della forma di governo che, con il tempo,
porterebbe ad una sorta di Premierato assoluto. Un modello che, come sottolineato da
diversi esperti in materia, diventerebbe preoccupante nella misura in cui risulti privo degli
idonei contrappesi, la cui mancanza aggravata dallItalicum: vale infatti la pena di
sottolineare che, nella sentenza che ha giudicato illegittima la legge elettorale, la Corte
costituzionale ha chiaramente sottolineato che le ragioni della governabilit non devono
comunque prevalere su quelle della rappresentativit. Ammesso pure che tale principio non
sia violato dalla legge elettorale che entrer in vigore a luglio, dovrebbe sollevare pi di una
preoccupazione il fatto che il nuovo sistema conceda il premio di maggioranza ad una sola
lista, e che la Camera, con i suoi 630 deputati, possa senza difficolt decidere, a
maggioranza, in merito a tutte o quasi tutte le cariche istituzionali.
12. LE INEFFICIENZE DEL NUOVO PROCEDIMENTO LEGISLATIVO, E
DELLE MODIFICHE AL RIPARTO DI COMPETENZE STATO-REGIONIAUTONOMIE LOCALI. Interrogativi ancora pi consistenti sorgono a proposito delle
inefficienze tecniche che incidono in particolare sul procedimento legislativo e sul riparto di
competenze Stato-Regioni. Il testo cos come delineato non porterebbe affatto alla
diminuzione dellattuale pesante contenzioso fra Stato e Regioni, malgrado lespansione dei
poteri legislativi dello Stato, nel momento in cui la tecnica elencativa di ci che spetta allo
Stato o, invece, alle Regioni, appare largamente imprecisa ed incompleta. Non vero che la
competenza concorrente stata eliminata: in molte materie, come quella governo del
territorio rimane gattopardescamente una concorrenza tra norme generali e comuni
statali e leggi regionali. Contemporaneamente i poteri legislativi del nuovo Senato
risulterebbero configurati in maniera confusa: da questi potrebbero quindi derivare dubbi di
legittimit costituzionale su molte leggi statali approvate con i diversi procedimenti previsti
nel progetto di revisione costituzionale. Inoltre, la stessa riforma del Titolo V della
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Costituzione, cos come riscritta, tornando ad accentrare materie che, nel riordino effettuato
nel 2001, erano state assegnate alle Regioni, matura, a parere di molti, leccesso opposto,
ovvero un centralismo che non funzionale allefficienza del sistema. Lo Stato, infatti,
attraverso la clausola di supremazia (una vera e propria clausola vampiro) potrebbe
riaccentrare qualunque competenza regionale anche in Regioni che si sono dimostrate pi
virtuose dello Stato stesso, contraddicendo tanto lefficienza quanto il fondamentale
principio autonomistico sancito allarticolo 5 della Costituzione, secondo il quale si
dovrebbero riconoscere e promuovere le autonomie locali. Ci si avvia verso la destituzione
del pluralismo istituzionale e della sussidiariet.
13. IL PEGGIOR MODO DI RISCRIVERE LA CARTA DI TUTTI. A prescindere dalle
questioni tecniche, importante stigmatizzare il metodo utilizzato nel processo di riforma,
da diversi esperti definito come il peggior modo di riscrivere la Carta di tutti: nel corso
dellesame nei due rami del Parlamento, molteplici forzature di prassi e regolamenti hanno
determinato nelle Aule di Camera e Senato spaccature insanabili tra le forze politiche,
giungendo al voto finale con una maggioranza racimolata e occasionale. Quello stesso
Parlamento la cui composizione deformata e alterata da un premio di maggioranza
illegittimo, e che ha visto in quasi tre anni ben 244 membri (130 deputati e 114 senatori)
cambiare Gruppo principalmente per sostenere alloccorrenza la maggioranza, ha infatti
portato avanti la riforma, su richiesta dellEsecutivo, utilizzando gli strumenti parlamentari
acceleratori pi estremi, delineando un vero e proprio sopruso nei confronti delle garanzie e
delle prerogative riconosciute allopposizione. Certamente la Costituzione del 48, che pure
ha avuto un ruolo fondamentale per lo sviluppo dellItalia, necessitava oggi di essere
riformata, ma questa riforma presenta inequivocabilmente un codice genetico e dei
contenuti che destituiscono la parte migliore della nostra tradizione costituzionale.
Oggi il destino dell'Italia non riguarda le tecnicalit dell'organizzazione delle sue istituzioni,
oggi il destino dell'Italia riguarda la scelta sul volto della Costituzione. Questa riforma non
va nella direzione di affrontare le innumerevoli sfide che, come Paese, abbiamo davanti, e
su cui riusciremo ad essere allaltezza, nel rispetto di tutti i cittadini, solo se la nazione
continuer ad essere il punto di riferimento dell'intero popolo, di cui la Costituzione non
solo veste giuridica, ma sintesi di posizioni pi profonde in cui ognuno possa riconoscersi,
ripristinando un contesto di dialogo e rispetto per operare affinch la nostra Carta
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