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CONCETTO DI SELFING

Io, me e mio sono prodotti del nostro pensiero.


Selfing (rendere se): inevitabile ed incorreggibile tendenza ad edificare in tutto
e praticamente ogni situazione un io, un me e un mio, e successivamente
agire e vivere nel mondo conseguentemente creato da quella prospettiva
limitata (comunque fantasiosa e di difesa).

Causa? Viviamo in un mondo in cui tutto passa per scontato (es. il pesce
che vive nelloceano ma non lo sa perch c sempre vissuto dentro).
Durante meditazione, durante la fase di silenzio, ogni esperienza e
ogni pensiero allinizio viene visto dalla propria prospettiva e non in
maniera oggettiva (il mio momento, il mio desiderio, la mia
opinione)

Se si osserva il processo di selfing con la giusta osservazione e


curiosit, si nota che ci che chiamiamo se in realt un costrutto della
nostra mente, per giunta mai permanente. Se si cerca nel nostro profondo un
se stabile, indivisibile, un se che esiste al di la della nostra esperienza, non
lo si riuscir a trovare in nessun pensiero. Si potrebbe dire che siamo il nostro
nome, ma neanche questa una affermazione accurata perch solo una
etichetta. Lo stesso vale per let, il proprio sesso, le proprie opinioni e cos via.
Niente di tutto ci sono le fondamenta di chi siamo veramente.
Quando ci si interroga in questa maniera, seguendo il filo in profondit,
arrivando a chiederci chi siamo o cosa siamo, sicuramente saprete che non
ci sar nessun posto sicuro o chiaro in cui attraccare.

Chi lIo che si sta chiedendo chi sono io? risposta: non lo so.
L Io risulta essere un costrutto che riconosciuto dai suoi attributi,
nessuno dei quali, se si esaminano singolarmente o tutti assieme,
possono rappresentare il tutto di una persona.
Il costrutto dell Io ha
la tendenza a dissolversi e ricostruirsi da solo, virtualmente
momento dopo momento.
la tendenza (ancora pi forte) di sminuirsi, sentirsi piccolo, insicuro
e mai certo di se stesso, data che la sua esistenza fragile in
partenza.
Ci rende e il controllo e la sofferenza associata alla nonconsapevolezza di quanto siamo legati a io, me e mio sempre
pi grande.

Forze esterne:
L Io si sente bene quando le forze esterne supportano le sue opinioni
riguardo il suo benessere
L Io si sente male quando si imbatte nelle critiche, nelle difficolt e in

tutto ci che vede come ostacolo o sconfitta.


Questa la spiegazione della sua natura fatta di bassa stima, insita
nella maggior parte delle persone.

Non siamo consapevoli di questo costrutto alla base della nostra identit
facile perdita di equilibrio + vulnerabilit + non importanti per il resto
del mondo quando non siamo supportati e incoraggiati (legato ad una
costante ricerca di approvazione e di sentirsi importanti.
Costante ricerca di stabilit interiore tramite conquiste allesterno
(beni materiali, costante attaccamento ad altre persone in maniera
morbosa). Risultato: rinforzamento del concetto di se, ma senza
trovare stabilit (mentale e interiore).
Buddhismo: non esiste un se completamente separato come
partenza, ma piuttosto un processo di continua ri-costruzione
(selfing).
Mantenere il processo di selfing in attivit + momento di riposo +
non essere estremamente rigidi sul cercare di essere qualcuno,
ma essere se stessi felicit e relax
Non vuol dire che bisogna essere prima qualcuno per poi
diventare nessuno (bisogna prima avere un robusto se prima di
partire con meditazione e mindfulness).

Non-se non vuol dire essere nessuno (mancanza di identit), ma


che tutto collegato e non esiste un se isolato dal mondo
esterno (Io come essere in relazione con le forze e gli eventi
del mondo come la famiglia, il proprio passato, i propri
pensieri, il proprio tempo)

Siamo gi qualcuno, indipendentemente da tutto. Siamo ci


che siamo adesso (non il proprio nome, il proprio passato, le
proprie convinzioni. Queste sono parte di noi, ma non il tutto).

Smettere di essere severi con se stessi nel cercare di diventare


qualcuno e cercare semplicemente di essere vuol dire
partire da dove ci troviamo (siamo) adesso (partire da
qui).

Meditazione non vuol dire cercare di diventare nessuno


(zombie rinchiuso in se stesso che non vive nel mondo esterno e
affrontare i veri problemi della vita), ma vedere le cose per
come stanno, senza farle distorcerle dal nostro modo di pensare
Come? Tutto connesso e avere un se non qualcosa di
permanente.
Non cercare di far diventare se stessi in qualcosa di pi per
paura di essere (adesso) meno di ci che gi siamo, che
siamo veramente e saremo

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