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GiacomoLeopardielalunasalentina|Zibaldoniealtremeraviglie
(0) 07/02/2005
Grazieperquestoinvito,grazieancheallapresideperleparolechehadettoegrazie
al professore Virgilio per questa presentazione perch gi ha proposto alcune possibili
riflessioniintornoaLeopardi.Mipiacerebbechevenisserofuoridelledomandedaparte
vostra, che facessimo un dialogo, perch laspetto pi interessante della scuola il
dialogo, la possibilit di conversare insieme e conversando conoscere, approfondire,
scoprire.
Gi il professore Virgilio ha accennato a una serie di cose interessanti su Leopardi,
alcunipuntichepotreiriprendere.
Partireianzituttodaundiscorsopersonaleeautobiograficodatochemitrovoinuna
scuolaeinunpaesenonlontanidalpaesedoveiosononato,dovehopassatolinfanziae
ladolescenza, cio Copertino. Tante volte ho fatto in bicicletta, da ragazzo, Copertino
Galatina o paesi vicini, quando andare in bicicletta era pi consueto di oggi perch
ceranopochemacchineincircolazione.
Da adolescente ho cominciato, proprio mentre studiavo come voi, sui banchi di
scuola,aconoscereLeopardi.Mihacolpitosoprattuttounfatto,daragazzo:lapresenza
assiduadellaluna.Laluna,anchenelnostropaesaggiosalentino,unapresenzaforte
perchinpianura,soprattuttocertenotti,lalunapienadunapresenzaallecose,cio
rendetuttelecose(lepiantelepersoneglioggetti)pipresenti,purnascondendolila
luce lunare ha questa doppia capacit: da una parte nasconde le cose nellombra,
dallaltra,proprioperchclalucenellombra,lerivelainsiemevelaerivelalecose,le
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nascondeelemostra.Nellalucelunarelecosesonoindefinite,icontorninonlivediamo
bene, per vediamo che c un albero, un muro, una siepe, una strada, ecc.. Credo,
quindi,chequestaesperienzadellalucelunareedelrapportotraluceedombrachela
lunacrea,dellalunacheapparesolennemente,nellasuaquasisacralitcomefosseuna
divinit che si leva nello spazio notturno e sorge e tramonta, ciascuno di voi labbia
vissuta e la viva e la pu vivere con un certo incantamento. Io, da ragazzo, avevo
percepitoquestaparticolaremagiadellapresenzalunare.QuandolessiLeopardiperla
prima volta, scoprii che il poeta della luna, il poeta che ha dato alla luna versi
bellissimi,chehafattoapparirelalunaneisuoiversiintantesituazioni,intantimodi,in
tante forme e che ha riflettuto con la sua poesia sulla natura di questa luce lunare. E
quando, sempre nelladolescenza, durante il primo viaggio dal Sud, andai a vedere
lAppenninodellItaliacentrale,attornoadAssisiepoiaRecanati,miaccaddechenella
notte,dallavetratadellalbergo,scorsiunalunasplendida,straordinarianonriuscivoad
andare a dormire perch quella luna mi affascinava e ritrovavo l la luna leopardiana,
appenninica, non pi la luna del Salento, che una luna che sorge sulla pianura e
tramonta magari nel mare o dietro un mantello di ulivi eppure questa luna aveva le
stessecaratteristiche,dalpuntodivistadellaluce,diquellacheavevovistodaragazzo
nel Salento. Allora nacque il rapporto con Leopardi, a quellepoca risale linizio di un
amore, di una passione per Leopardi e per la sua scrittura e in questa nascita di un
amore letterario, come spesso accade anche per altri tipi di amore, la luna stata
complice, la luna del Salento e lesperienza della luna appenninica, che ha sempre un
rapporto diretto con la linea oscura del monte e il cui tramonto totale: come dice
LeopardiinunversodelTramontodellaluna:Scendelalunaesiscolorailmondo
scende la luna, e vi una cesura, un intervallo, una pausa , e si scolora il mondo ,
secondapartedelversochechiamiamoemistichio,chehaquasiunintonazionebarocca,
dice una dilatazione assoluta. questa lesperienza della luna appenninica che
tramontandodietroilmonteinrealtnonancoratramontataperchdietroquelmonte
c una valle, e la luna ancora su quella valle, ma non la si vede pi e quindi devo
immaginareunalunachecmacheallostessotempononcdavantiaimieiocchi:ecco
ildiscorsoleopardianosullecosecheiovedosapendochedietrocunaltracosama
quellaltracosachecdietrocheimportante,perchrisveglialimmaginazione,attiva
la rappresentazione mentale. Quando sorge la luna nei componimenti di Leopardi, il
poetanonsololaguarda,macomincia,attraversolalucelunare,arivolgersiversodis,
allapropriainteriorit.PensiamoallibrodeiCanti,magarinelledizionediFirenzedel
1831: quando appare la luna, notiamo lapertura di un teatro interiore, cio il poeta
metteinscenauniolirico,chenonvaidentificatoconliobiografico,machestaad
indicare anche l io di un qualunque lettore. Dobbiamo leggere la poesia non come
purarappresentazionediuniodellautore,macomerappresentazionediunteatroin
cuisiamonoieiltuconvocatiaccantoaquell'io.Quandoapparelaluna,losguardo
del poeta si muove verso la propria interiorit, verso la coscienza, le ombre della
coscienza come se con la sua luce la luna volesse scoprire qualcosa che nascosto
dietro le ombre, rivelasse ci che nascosto nella coscienza, qualcosa che abbiamo
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dimenticato. Il poeta con questa luce fa muovere verso la lingua qualcosa che era
perduto,nascosto:eccolinfanzia,ilricordochevienedallinfanzia,quellocheLeopardi
chiamaricordanza.Questalucelunarenonsolorivelailpaesaggioelovelaallostesso
tempo, ma rivela qualcosa che nascosto nel paesaggio interiore, dentro la coscienza,
nelleombredellacoscienza,echepossiamochiamareoblio,qualcosadidimenticato,un
ricordo dellinfanzia, unimmagine che sale da lontano, che era perduta e che il poeta
coglie nel linguaggio e fa vivere nel linguaggio. Perch la poesia ha questo compito:
comediceFoscolo,vincedimillesecoliilsilenzio,ciolapoesiatrapassailtempodella
dimenticanza. Noi viviamo esperienze che rimangono chiuse in una prigione che
loblio: esperienze, incontri, voci e tutto quello che viviamo, allontanandoci noi nel
tempo,vengonoovattate,imprigionatenelloblio,comeselobliofosseunascatola,uno
scrignochechiudeilnostrovissuto.Lecosevissutesonoancoranelnostrocorpo,nella
nostramente,masonochiuse,sigillate,ecisonodelleoccasioniesterneperLeopardi
ilsorgeredellaluna,perProustunraggiodiluce,ilvolodiunuccelloradentesulramo
diunalbero,ilcampanilepercepitoinlontananzaaunacurvadellastradainsomma
cunacosainattesacheallimprovvisorivelacicheabbiamodimenticato.Lapoesia
illinguaggiocheaccogliequellochedimenticato,inrelazioneconiltempo.Iltempo
irreversibile, una volta che passato non torna, passato, diventa cenere, diventa
qualcosadivissutoebasta.Leopardiangosciatodaquestapercezionedeltempo.Nello
Zibaldonecisonodellefrasimoltointensesuquestoargomento,sultempochefinito,
che non torna pi. Leopardi ci racconta che quando era bambino si svegliava
allimprovviso angosciato quando sentiva qualche suono che dava il segnale della
partenza di una persona, per esempio di quella cugina che aveva fatto visita in casa
Leopardi, e pensava allidea che quella persona non lavrebbe mai pi vista, che non
sarebbe pi tornata, e non poteva pronunciare quel mai pi se non con una grande
angoscia. Leopardi aveva il senso forte dellirreversibile, cio che il tempo arriva e si
allontana.Mentrenellospazioclapossibilitditornareindietro,neltempoquestonon
possibile.
Lapoesiaquellinsiemediritmi,ditecniche,diregolecheaccogliedaltempofinito
qualcosachedipersnonpotrebbetornarelapoesiatraforalirreversibilitdeltempo
e fa apparire qualcosa che era sparito. Leopardi nelle Ricordanze fa apparire le
immaginidellasuainfanzia,dellasuaadolescenza.QuandoaPisa,nel27,cominciaa
pensareimprovvisamenteadunafigura,adunavocechenonsentepiechetornanella
suamente:ilcantodiunaragazzacheavevaascoltatonellaprimagiovinezza:ilcanto
dellatessitrice,diSilvia.EcosnascelapoesiaASilvia,eSilviadiventapresente:Silvia,
rimembri ancora il poeta si rivolge a Silvia come se fosse l, accanto a lui quel
tempo della tua vita mortale, / quando belt splendea / negli occhi tuoi ridenti e
fuggitivi.Eccoilmiracolodellapoesia:unversobellissimoacuihodedicatonellibro
cheilprofessoreVirgiliocitava,Ildesertoeilfiore,unsaggioquestoversorecitatocos
sembrerebbeunodeitantiversi,maquestidueaggettiviridentiefuggitivinonsono
maistatiusatinellapoesiaitalianainquestomodo.statausatalaparolaridenteper
descrivere gli occhi di Beatrice, anche da Petrarca per Laura e dagli stilnovisti, oppure
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immensitsannegailpensiermio:
eilnaufragarmdolceinquestomare.
Oradedichiamoqualcheminutoallariflessioneintornoaquestagrandepoesiache,
tralaltro,perquellichefannolultimoannodelliceo,credochesiaunapoesiadatener
presenteperchpropriounaspeciediviaticocheunosiportaconsdopoilliceo.Qui
potremmo sostare quanto vogliamo, ma vi assicuro che cercher di essere il pi breve
possibile.
Unapoesiadiquestotipocifapensareadunavocenascosta:nonlamiavoceche
voiaveteascoltatoprima,malavocedelpoetacheognunodinoi,leggendounapoesia,
riescearicomporre.Perquesto,Linfinitopuesserelettointantimodiperesempioc
una lettura de Linfinito di un grande salentino come Carmelo Bene che sottolinea
volutamente, nellultimo verso, il movimento di dilatazione assoluta. La voce va
naufragando nel mare, e quindi c una specie di sospensione prolungata del finale.
Carmelo Bene, se voi avrete loccasione di ascoltare lincisione della sua lettura de
Linfinito,hadatounasuainterpretazione,perchogniletturauninterpretazione,eha
voluto interpretare lultimo verso come veramente un perdersi della voce nel mare,
perchCarmeloBenedavamoltorilievoaquellocheluichiamavaphon,appuntoalla
voce.
Il primo verso e lultimo verso hanno qualcosa in comune: Sempre caro mi fu
questermocolle e lultimo verso e il naufragar m dolce in questo mare: cosa c in
comune? Al centro del primo e dellultimo verso c mi, c lio, c il corpo. Il corpo
compare proprio nella poesia de Linfinito, una poesia dedicata allinfinito: ebbene,
questalaforzadiLeopardi,parlaredelcorpo,renderepresenteilcorpo,isensi,inuna
poesia che rappresenta unodissea della mente, dellimmaginazione che tenta di
rappresentarelinfinito.Sempre caro mi fu, quindi un movimento affettivo, il sempre,
questo ermo colle, il colle solitario, e quella siepe ma vedete subito, e questo lavrete
notatotutti,chelapoesiadeLinfinitononsololapoesiadellapresenzadelcorpo,ma
unapoesiadellapresenzafortedelquestoedelquello,lapresenzadiqueglielementi
che i linguisti chiamano deittici, cio gli aggettivi dimostrativi questo e quello sono
presenti quasi a voler tenersi attaccati a qualcosa di concreto ma la poesia in realt
comeuntemamusicale,haduegrandimovimenti:unprimomovimentocheunadagio
musicale vero e proprio, ed un movimento molto aperto, per cui il poeta, quello che
diceio,cercadirappresentare,direnderepresenteallamente,nellamente,linfinito,
cerca di raccogliere, fingere, nella mente linfinito. Ma questa esperienza, questa
avventura porta a nulla, unesperienza che porta allo smarrimento, perch voler
rappresentarelinfinitoapartiredallimite,daquellocheimpediscedivedereoltre,cio
dalcolle,dallasiepe,dallultimoorizzonte,vuoldireimmaginare,starefermi,seduti
sedendoemirandoinunaposizionemeditativaecontemplativaquasiorientale.la
contemplazione, analoga alla contemplazione dellinfinito rappresentata dal pittore
romanticoFriedrich(ancheselilpersonaggioinpiedi).PerLeopardiquestovuoldire
tentare di rappresentare linfinito attraverso lestremo, cio gli interminati spazi, cio
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intornoaquestapoesia,pertornarepoiarileggerlaconunattenzionechesideposititra
versoeverso,traparolaeparolaetraisilenzi,perchinognipoesiasonoimportantii
silenzi ed in particolare Linfinito costruito da tanti silenzi che sono come il vero
infinito: sono quei silenzi che si depositano tra le parole, che la parola non riesce ad
accoglieremachestannol,traleparole,edimportantechestianolquellalavera
presenza dellinfinito, che non pu diventare parola, non pu diventare linguaggio.
Grazie.
(Moltiecalorosiapplausi)
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