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Quello che i capi non dovrebbero chiedere

mai
26 ottobre 2016
Maria Saporito
Il buon leader? Non chiede mai agli altri quello che non vorrebbe venisse chiesto a
lui
Avete faticato tanto e siete finalmente arrivati a sedervi sulla poltrona pi comoda
dellazienda. Il vostro impegno e la vostra dedizione hanno sortito i frutti sperati e potete
godervi il momento del meritato riconoscimento. Ma attenzione: la vita del capo non poi
cos agevole. Anzi: il carico di responsabilit crescer enormemente e le faccende da
gestire si decuplicheranno in men che non si dica. Nella confusione generale, potreste
perdere il controllo delle cose e riversare le vostre ansie e le vostre frustrazioni sui
dipendenti. Non fatelo mai: ci sono cose che al lavoro non andrebbero mai dette e
richieste che, anche nei momenti pi delicati e critici, non andrebbero mai avanzate.
Essere in cima alla piramide non vi autorizza a tiranneggiare su tutti o a delegare agli altri
gli incarichi pi molesti. La cosa che dovrete sempre tenere a mente che essere un
leader vuol dire essere la stella polare a cui tutti guardano. Per ottenere la benevolenza e
il rispetto dei vostri dipendenti, non fate (o dite) a loro quello che non vorreste venisse fatto
(o detto) a voi.

4 cose da non chiedere mai


#1. Cancellare le ferie. Mettetevi nei panni del vostro dipendente che progetta da almeno
6 mesi di affittare una casetta al mare. E che ha dovuto fare i salti mortali per far s che le
sue ferie coincidessero con quelle della moglie e con la disponibilit dei figli adolescenti.
Chiedergli di rinunciare a tutto e di restare al lavoro perch c unemergenza da gestire
non unopzione da prendere in considerazione. Se siete un buon capo, avrete
organizzato le cose in maniera che lufficio non resti mai sguarnito. E che in caso di
necessit, ci siano sempre risorse a vostra disposizione. Le ferie sono sacre, non potete
pretendere che i vostri dipendenti le cancellino o differiscano a vostro piacimento.

#2. Falsificare i documenti. Chiedere a qualcuno di alterare dati, cifre o informazioni


quanto di pi scorretto, irresponsabile e poco professionale si possa immaginare. Essere
un leader vuol dire assumersi la responsabilit di tutto: se c dello sporco in ufficio, non si
pu pensare di nasconderlo sotto il tappeto. N tanto meno si pu chiedere a un
dipendente di mentire o di falsificare documenti e registri ufficiali. Il vostro comportamento
(deplorevole dal punto di vista etico e legale) lo esporr a dei rischi enormi. Se siete un
buon capo, affronterete il problema con dignit e tenterete di porvi rimedio al pi presto,
senza rinunciare allonest e alla trasparenza.
#3. Lavorare oltre lorario. In contrapposizione ai lavoratori sfaticati, ci sono gli
stacanovisti che si intrattengono in ufficio fino alle 8 di sera. Come comportarsi con loro?
Un conto lasciare il dipendente chino sulla scrivania perch vuole approfondire un report
o una pratica che non lo convince fino in fondo ( una scelta tutta sua e non siete tenuti a
dissuaderlo), un altro pretendere che si fermi oltre lorario pattuito da contratto. Nessun
capo pu chiedere ai suoi sottoposti di prolungare lorario di lavoro in ufficio, salvo casi
particolari e di massima emergenza che vanno comunque organizzati di comune accordo.
Ogni singola ora lavorata deve essere regolarmente retribuita e gli straordinari (che si
possono legittimamente chiedere ma non pretendere) devono essere pagati di pi.
#4. Lavorare quando si sta male. Pensate che il vostro dipendente abbia chiamato
simulando una febbre da cavallo che non esiste? Se non avete tempo a sufficienza per
verificare se ha mentito o meno, soprassedete e fatelo rimanere a casa. Chiedere a un
sottoposto di recarsi in ufficio, quando si sente male, non una buona idea. La sua
prestazione professionale sar inevitabilmente scadente (provate voi a lavorare quando
avete un cerchio alla testa o siete vinti da disturbi intestinali che vi costringono a visitare il
bagno ogni 15 minuti) e potrebbe compromettere il buon esito di un progetto portato avanti
da un gruppo di persone che collaborano da mesi. Per non parlare del rischio contagio
che potrebbe trasformare lufficio in un lazzaretto e decimare le risorse a vostra
disposizione. Meglio non rischiare: prevenire meglio che curare.

3 frasi da non dire mai


A queste richieste, che non andrebbero mai avanzate, aggiungiamo anche le frasi che un
buon capo non dovrebbe pronunciare mai. Come: Non ho tempo per te adesso o
Non un mio problema. I leader non possono mai tirarsi indietro (specie quando i loro
collaboratori dichiarano apertamente di essere in difficolt) n possono mai assumere
atteggiamenti superficiali o liquidatori con chi necessita di chiarimenti o suggerimenti.
Unaltra frase da bandire : Devi ringraziare me, se hai questo lavoro. E una formula
inelegante e minatoria, tesa a far sentire il dipendente in debito. Nessun capo degno di
questo nome pu anche solo pensare di pronunciarla: se ha dei dubbi sulle capacit o le
competenze di un sottoposto, dovrebbe verificarle il prima possibile. E se dovesse
appurare che non merita di stare in azienda, allontanarlo nel modo pi indolore e
rispettoso possibile. Tenere i dipendenti sotto-scacco, minacciandoli (pi o meno
obliquamente) di disporre di loro a proprio piacimento, un atteggiamento disdicevole e
insano. Che a lungo andare, dannegger il capo e la sua azienda.

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