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rat RAYMOND J. Lorp Cele nenn OMe S EKO CRU CEO ET) Nie te Nev ENTIECES Terms of Use The following is a digital reproduction of an existing historical document. It has been scanned and converted into Portable Document Format (PDF) for the purpose of making it freely available to the public. You are welcome to redistribute unaltered copies of this document via electronic means, You may not, however, alter the document without permission nor profit from its redistribution To download other works in the Collection, and for more information, please visit: www.umass.edu/renaissance/lord TRATTATO DI Scientia d’ Arme,con vn Dias logo di Filofofia di ance In Roma per Antonio Blado ftampadore Apoftolico, M.D. LIT Con priuilegio della Santit4 di noftro Signore Papa Giulio ITI, per anni dicci. Inbibitio contra imprefforem, eg venditorem, per deccnntum, OT V Proprio. gore. Cum ¢ ficut Ky accepimus ) dileEtus filius Camillus Aggrippa Mediolanenfis , maximis vi giltusyeo labore fummogs ingenio,et feu Hi dio, quoddamn modernum-, ee ab antis l quis n8 confcripti,opus,quod De feiétia Armorum infersbitur , cum demoStrationibus mathematicis, oo pluribus alijs documentis,eor Jeslpturis, feientiam, eg ar tem armorum , lordm@exercitiam exprimentibys compofue rityillidgs in lucem de proximo edere mstendat s Nos , vt idem Camillus ad alia opera magis exercitctur,et fubferipts laborts frugé(-ve par SE) cbfequatur ris pramisfis opportune’ provide re-volentes ipfama Camillum fpctiali gratia profequentes, Mots fimili,egre. cidem Camillo opus modernum busufmodt, per aliquem fidelem imprefforem ; eo- excuforem per cundem Camilluny eligendum , cum folitis typis imprimendt, et excu- dendi, ati vendends licentiam, eo facultatem barum erie «6 cedunus : ac omnipus alijs imprefforibus , eo bibliopolis , ac alsjs perfonis cuiufcig ftatus, gradus, ordinis , vel conditionis werint , vt bine ad decennium proximum + Camillo,eo- per ef cligédo impreffori inuitis, opus buiu{modt imprimere,aut vena _lchabere nd audeant, fub-peena excémunicationis vbigs,eo> in terrisnoftris, eo amisfionis ibroram , eg infuper quingen- K torum perimpreffores eo quingua pinta per verdentes du- catoram auri de camera 5-quoties contrauencrint, Camillo, et imprefJori cligédo prediftis,co ipfo abjqpalia noftra declaratio ne,wel madato incurrédis,vél applicadis poenis,inbibemus:Ma dates. Gubernatoyi, Senatoti,Tribunalibus alme V rbis,ut,da ab cisdé Camillo,ct cligendo impreffore,aut altcro ipfort requi tentur in executione diEFarum penarum,Camillo, eo cligen- do impreffori | faneantz eo" precfentem noftrum motum proprat inniolabiliter obferuari curentinon obStantibus conStitutioni- bus,et ordinibus A poftolicis,certerisg) contrary quibufunip, coin claw; iylis opportunis, . Placet, I. Db. Salutiarum, ee: ILLVSTRISSIMO, ET ECCEL lentisfimo Signor Cofimo de Medici, Duca : di Fiorenza, CID OI CHE DEL BELVOR dine antico ‘dell’ honorata militia , illu Ftrisfimo , eg ecccllentisfimo Signor mio altto non mi par, che ct fiarima fodtbuono, per la moderna diabolica ° inwentione dell artighteria sche'l duel To s.¢6°.queFto qua fi corrotto,ct guaStg , per le calunpie dei cartellt io mi fono ingegnato in queSe mic fatiche per quel poco ingegno,cbe dalla natura, oda D1 O mre’ Stato concedu to, di porger mano , eo aiuto a quella parte , ch io bo potu- to cfd eydi moStrar , come?’ buomo poffa con lo’ ngegno , con T arte ex co’ I fuo valore difendere fe Steffo cost ne eli FF ec catt, comemne gl improuift affalti dal? armt, che poffono ba were riparo , @ difefas eo offendere con quelle if nemico. Sforzinft gli altri,a’ quali cio’ toca, dt follenare dal canto loro quell’ altra parte ,doue quaft a’ terra caduta la -veggo- no, eg abbattuta. Emm parato consencuole di confacrare all ornstisfino nome di voftra Eccellenza queftama ope- ta, percbe’ | mondo conofca ache fei voftri degnisfimi auoli forono veri riloratoridelle buone lettere eo det bei Studi delle feienze , ¢o” delle priate Tingue s voi , accompagnanda Tarmi con lelettere., fete sl vero foftegno ct delle lettere, ¢o* dell armi. Tddio adempia ogni voftro honeSto defiderio, Di ‘Roma, il «s,di Marzo, ts 53. DV EB we bumilisfinio feruidore, Camillo A gorippa, “ ggg aca sai ate ai i i | } j ) it § I Del Trattato di Scientia d’Arme DI CAMILLO AGRIPPA, PROEMIO, : A Scientia de? Armse confifte princi palmente ne la Tuftitia , fecondariame Hil te ne laIntelligentia, terz0 nel V fo. Quete ala lai nb emia intentio # al prefente ds voles’ difeutere tutte leparti fue , anZiciafewn’ bomo per z fe dourebbe effer’ indice ase fg loin © difcorrere, se iuftamente procede a Vato de l'arme i quale fi chiama Remedio spike quando mancano tutti li alert di ra- Sioneset cb'il faggetto del qual fi tratta fia degno di quefto: ones. ro che fia per nece(faria defenfione: come pit amplamente difpo neno Te leggi 3 a le quali mt rimetto: ma ben dico certisfimamen tefiper ragione , come per eSperientia , che poco gioua , Par- te ct ingegno, fe ben foffe congiunto con core animofiffimo , fe parimente non wiene accompagnato da la iuftitia + anzi Ki mife- ri caualieri,li quali fi fidano ne la fola {uperbia,ouero (diciamo ) faperchiaria,confeguifcano tutto Toppofito di quello ceglino fiperfuadeno: perche inuece di bonore acquiftano infamia ma- nifefta, Ma per non ef quefto il propofito mio-vengo al fecd do capo , cioe al Intelligentia del arme : ne la quale confifte la ‘vita et la vittoria di chi l'sfaz come in tutta quefta opera mia fi contiene: dela quale non mi accade farne pin largo procmio, perche di parte in parte,fecondo il | fucceffo del opera,fe Steffe ift A Pee eM A manifelta la Terzapartelaqual confifte ne? fo, é molto di iffe- rente dale littere ancor che nafca da quelle,percio consene a cia Jowno che defidera honor ds qualunque Scientia et arte , dopoi di bawerla ben,apprefa con la Theorica winificarla conla pratticd. Addungue attenda con diligentia ogni peregrino ingegno a quefta noftra noua inventione in due Parti dinifa : dela quale Speramo in Dio conla inftitia mediante ne haneranno affai utile ct dilet tatione fecundo Pintentione noftra, . Dele Quattro Guardie Principali infieme. ‘Cap, Te = al] Oft cominciando, propongo Quattro Gu ul ardie principali per l'ufo dt quefto offerci tio: Prima , Seconda ; Tera, et Quiar | tat quali fi moftrano per ht mouimentt di-. uerfi fief wedono nele fequenti figure co- SS) me s'babbino a fare , ciafcuna notata con 1a fua littera: la prima per ala Seconda per b.la Terza per cla Quarta per d. accioche feruino per il fucceffo de Popera in foam bio di dire Prima, Seconda, Terza, et Quarta guardia t ct per che fiano cofi dette la canfa niper che fia sped offendo qual perfonafingtia che pen Spadaa lato, flimulata da proprio fu- rore, ouero da qualche efterior proocatione di parole o di fatti, poi che bavera trattala ada in tutto fore diel wiene ften dendo la mano in altoa na wnaguardia ,la quale pereffere Ia prima che fi facci fubito canata la Spada ft chicmera pir coft, cio ¢ la primazet fulfequentemente abbaffando vn poco la mano, col braccio in prano , eguale ala Spalla, formara la seconda:Di PARTE TI poi piu baffo mettendo lamano dela Spada preffoal ginocchio, pe via, venird afar la Terza,Etl ultima di quefte, portan Jo la mano pur dela Spada dentro al ginocchio, fara la Quarta Sonole Principali perche da loro procedono ct fiformano diucr'e fe altre Guardie fecondo le pin wece[farie confiderationi ear oc corrétie di queSto effercitio: De le quali poi(di havere difcorfo particolarmente le botte Gerierali,diffenfiie,ct offenfine di cia founa di quefte) fir ragionera cSuenevoltente anchora,dechiara dole, con le fue figure , come Ftanno queftezct figriandole con le fue littere,per ordine del'alpbabettozcome, dalalitterad , qua le éT'ultima dele quatro Prinpl fine a quante ne faranno bi Jogno per tante figure, o fiano guardic,ouero atti o mouimenti di ‘vita, ne li quali denera Choo wariar coff, et ffercitarfi, “per diffender fe, eo offender il nemicot come farta di Prima in Se conda, di Seconda in Terza, di Terzain Quarta, oper il con tratio : oncro di Prima in TerXa,o Quarta +0 di Seconda in Quanta, o Prima,o dinerfamente , in altro modo Secondo pare 1 ali sntereffati che li torni mati come dale principali,fopra dete ata in qualche altra ch’io dico,derinate da loro: Et bé che alegni di quefli atti‘ pareranno as fficili in vifta, nondime no solendofi ponerui cura, o effercitaruifi bene, tutti reu- faranno facili atutandofi P homo con certe awerteptie di punt Tince’, tempi , et mifure, con le qualt fole,al fine quefta profesfion fi gouerna,et lofJeruatione fi uedera ncle doppie figu re, che fegutaranno doppo quefle fimplice, pofte anchor’ effe in ordine, a pofta,ct tn contraSto , per contrafegno di littere , me Ay PRIMA» 5 fe ali piedi ct al capo , di dette figure , per dar’ 4 conofcere quel li effettt,che,da le puardie principali,et da le prodotte daloro,et dale fue botte derinano, regole con li fopra detti mezXi, cioe punti , linee, tempi, et fimilt. Nele figure fimplici benche finer deranno pin a. pin, b. ct piu c. etaltre littere duplicate, non fia perd che fiano none guard 0 noui atti, o monimenti di vita di uerfe dale Principalt, ouero dale derinate da oro: mad queSto fine faranno cofi pofte, per dar’ a veder’ a ciafcuno la caufa de Lerrori,che ponno nafcere frale perfone , per Ii vari} pareri che fe li imprimeno tal volta ne la mente , vedendo combattere doi nemici , perche aT uno deli circonftanti,ritrouandofi davna parte delfkeccato, owero loco qual fi fia, parera vedere vna forte di goardiad bottaz era Paltro,che fara dalaltra banda, parera vedere vi altra botta om vit altra guardia sche -faran no perovna medefima setfatta davn folo, vna fol volta. Do- ue confiderandofs bene per T infrapofts attinotati con le fopra- dette ltteeg, faciliente potra crafcuno difingannar fs da qual fal- faimpreffione che lifoffe nata nel capo, 6 li poteffe nafcere di nono tt quali attiper la circunferenza deli lochi diwerfamen- te fi mofkxano a lreircon ftanti : come che ogni cofala qual ipo aveder dinanzi gg didietro,¢per.le bande , per ogni moto d gefto ch ella faci, porta feco nova profpettiva, fal- 40 via Palla: a quale voltandoft per ogni ‘ver fo, non moftra altro che chiaro, ct feuro. TES : ~ D'VNA FIGVRA DIGEOME tria. Cap, Te TO detto che, in fine quefta Profesftone fi gouerna folamente c5 punt, linee,tempi,mnifure ; ct fomiliet 4fcono in certo modo da confideration’ mathemat (a a pufola Geometria . Hora accioche pis facilmentes’ intenda quanto bo voluts infesi- PRIMA re,Prima chefiproceda piu oltre, éparfo in prepofito doer dechiarare , come in queft’ Arte fi ven bi ad effettuar’ quefta user tentia di punti,lince, er altre fopradette . Et per intelligen- za mugliore,bo propofto la fequente mezza figura con letante li nee che firvedono,a fine di moftrar contin ve’ modo fi fara via botta maggior eso pts lungaCcome whem dire) chein-vi' altro per cio fi dice,per lelince tirate dal braccio driitto inpanofigne tedal origin fu fin al fine con medefime littere,che quado-vno trouerd conta Spada in mano,col braccio ftefo,come fta la det- ta fignra,potra aggiungere tanto pis innanzt,con [a punta,quant- to fara piw retta linca,eor pin lunga dal angolo che reftara ne la pregaytrs Tcorpo,er Ia cofcia,formato dalalinea che-vaala punta de [a fpada,eo" da quella che vad la pianta del picde,lun- goa la gatnba,con la quale fara il mezzo paffo,e'l paffo, integra ordinario,o’ | paffo sforzato,fegnati pure m quefta mezza figu- ta,( come diro adeffoyfempre andando dia. ina. dib.inb. eg cofid' vn Ritera in-ver altra,cio’ ¢ reftando femprela medefima lunghezza dtlinea,tra P via littera fimile, eo altrczdico qua- toal mouerfide la vita per che quanto paffard innanzi col oes pant ancho la perfonadel pari a linnanzi, tanto crefecra la punta de la Spada » &7" quanto fara Pan- golo fopradetto piu acuto , tanto prs crefcera la punta fo-- pra detta,di modo che fempre Stard la medefima mifura di ie nea,cio¢ quanto di pis fi fpingera col paffare, ex cont abbaf- fareytaitto dt piu andara contra il nemnico.Li quali pasfi, ordi- narit,mezzi pasfi, er pasfi ftraordinarii fi mettcranno in vfo PARTE TIII come fimoftrara per li atti,auertendo ch'io chiamo acuto quello Axngolo rifpetto dla forza de le due linee dela {pada , eo del pide tra le quali §ta formato,non ch’ io non ~veda ch’ in tutto iL Joo fpacio,non fiano,vn’ angolo ottufo , eo doi acuti, ma coft bo detto per dar’ 4 conofcere quanto importi r abbaffarfi piu Co” manco. Dele littere duplicate’ vu loco moftra U origine dela Tinea quale va crefcendo con tanto d’ anantaggio quanto li-vien _ dato dala virtu, del pafJo,e- del piegar dela vita: Laltro loco mostra dowe finifce col detto anantaggio , Et ‘quello da baffo di nota T aiuto che lt porge il paffar pis’ tananzi,er come la fpin- geal fuo termine.I me za paffo ordinario ¢ quel fpacio che fe vede fra Ia promayeg Ia feconda punta,andando innanzidt tan te lince tirate dala meta del corpo dt detta figura in piramide,in feambio a vna gamba, cofi meffe per non fignare va'moftro con tante gambe,volendo dechiarare il fatto noftroz Laltro INCeZRO € quel fpacio che Sta fra la feconda punta coz ta terza,eo- tutti doi queSFigyezzi fanno vn paffo integro ordinario:L'altro fpa- cio poi quale ¢ tra la terzaeo~ ultima punta , non mouendo- fila prima dal fo loco,viene fignato per va terzo del pellasforestech fri Ia meta dell’ ordinario, qua uf moueffe la prima punta , et veniffe ve a feconda, Done, che tre mezzi pasft or dinarit , fanno-va paffo Stra ordina ria, @g* va terzo del ftraordina rio viene d ere va mezo del ordinario, yy) Wy Wh Up A Y) g ~~ XS AK. : \ Gy WS AS IRE D’ VN ALTRA FIGVRA DI Geometria. Cap. TIT. A qual cofa fi vede piu fpecificatamente in ques fa fequente ura(che forfe non faria potuto we- Z deri co i facilmente per quelle linee foprapofte, fey ee RE i eo defcritte per tal cofa) dowe qui fi puo meglie intendere, cb'il piegar’vn poco la gamnbe fa crefeere pis innanzi ~via PARTE oy vna linea, che non faria tencndolazdiritta , eo picgandola ws’ poco pingiungera’ ancor pin innanzi,er coft quanto pin fi pie- gora (ftendendo peré la linea del braccio,di che fi parla’) tanto pin erefcera'-verfo il nemico,auantaggiando fempre con la pun- ta de Ia {pada tanto, quanto viene ausgusnentando col picgar” del ginoccbio di forte che refta fempre la medefima lunghezzad? wna litera alaltra,come di fopra cid di ba. badics des Cr coft del altre. E'l braccio che confeguentemente qui fi vede ‘fia pofto per contrapefo di quello s'¢ detto gia,cio ¢ per moftra- 1 fe pegando il ginocchio, eg Ftendend’ tl braccio de la fpada, erefecra la linea per rata del aiuto che li venira dal piegar di vitae” dal paffar’ pin innanzi, eg dal piegar del ginocchio, che medefimaiente la ragione ¢ che drizzando la gamba , come fraquelta,eg ritirando il braccio,nel modo che moftrano le fue littere dp 1€0,d poco, venira accortadoft detta linea,eg quanto mag gior gngolo fara 1a mano,e'l braccio,pin corta dinétara,ct af fat pin,ritirando Ia gaba,cio ¢ di piegata dirizadola,ct leuandoft di vita anchora. Done molti dowerano anertire,li quali penfano per ftender’ il braccio con la fpada tenendo peroin certo modo piegata alquanto la mano)bauer’ fatto quanto bifogna,sl che non € uero,perche non po' effere cofi poca piega di mano,é di braccio che non leni vit quarto di palmo o' mezzo almanco,di Spada dal nemico,eor percio debbono sforzarfi di ftendere quanto pin pon no,la mano col braccio in piano pin che posfibil fia, potendolt ef- jfere altro tanto di piv che faceffe T auerfario, in pregindicio, gg danno grande, B yy DE LA PRIMA GVARDIA eet vf 7 S end moftrato difopra in figure le Quattro Guardie Principali infieme,ciafcuna fignata per 1s fualittera,in ordine del’ Alfabettozet dicchiara = tola canfa deli nomi loro, tolta , ragionewolmente da? origine de la primazEt dettoft anchora perche fiano le Prin 2 PARTE VI cipaliz Et aoe P altre che derinano da quelle: Etpromef- Sofi di moftrarle per tf contefto def opera in figure fimplicssai poi lieffettifuoi ne le doppie : Et dicchiaratoft anchora il modo diaccortare , ¢° cllngare vna linea , per cfJempio di figure di Geomnetria, Seguita a effo che per cotinouar U intention noftra fovenghi a parlar’ de la fuftanza di detta prima Guardia , circa la ais fua principalmente,fotto pofta qut cb la fua figura par- ticolare,eo- al fuo loco del’ alere tre,con le agginnte. Iimperd ef- Jef formate con detta figura dela Primaguardia vaa certa Forchina di legno , cofa quafifore del propofito noftro,la quale potria far meranigliar ogni perfona che la vedeffe,non e{ponen- ‘nh la caufadela inpofion Juin queftoloco,mi pare il dowere chefi notifichs il Perche : ct cofi facendo,dico,baverla meffa qt per swears é per inanimire in quefto principio fon tal ef fempio molte perfone a' la profesfion’ de l Arme, le quali per la complesfione,o per altra indifpofition naturale,paiono a fe ftesft inbabili fer tal effnesosprce fi come vit legno fimile fenza induftria alcuna,o ragione di qual arte fi woglia,tolto cofirozzo, er incompofto dal’ arbore,o fterpe,o qual altra cofac be fia,pur che tatit® S¥ia retto , ¢or faldo in fe quanto pofstfuftentare va mano leggerisfima per € ffettuar Tintento fuo,bafta , 9° é bono, anzi in propofito,per fare-vna moltitudine di figure di Geome- tria, come fono Circolo, Effagono, Triangolo, Ottangolo (dal qual fi fa con effo mnedefimaméte wna Sfera proportionatisfima) eo dinerfe altre,le qual fe potranno veder" in compagnia de le favre dele Quattro Guardie, coft intromeffe a pofta,accio’ che Bi J PRIMA Cvenendo cari a qualch'vno difarne la proua)pote(fe vede- re che di quello ch’ io dico non fia altro,che parte di verita, debi tamente va’ bomo onernandoft con ragione,eg” con arte,potra farein quefta rrofeson cio che fi conuiene -Hauerei pofto qui il modo anchora,o fiano regole per far le dette figure,ma temene do che in far’ ven pare(fe piv prefto ch’io voles ft tratta- redi Geometriached’ Arme,penfando che fara forfe anchor’ tempo di poter’ ragionarne wi giorno, eo di qualche altro fog- getto pin in propofito che in quefto locoslafciole da bandazeffore tando pero ciafcuno perl effempio dimoftrato , go in parte de- chiarato,d non recufar,per la inbabilita dela vita, 0 quelch’ al- tra dsffidentia caufata da natural accidente(leuatone pero' cer te imposfibilita troppo ofpreffe re rtf in quel? Arte, masfime potendo lei tal volta, piu che la inclinatione dei cieli, (vy odo con le debite ragiont , ct confiderati modi che fi divan no per Poperaypotédo dico prolungar la vita aleuna volta, a chi leftelle bauer propofto il termine,di mutar’vita con morte, Et -venendo al parlmento dela Prima Guardia,rifpondo 4 cer te perfonele gia vogliono,che per ‘cri’ di piita bifogni firmar _fiin prima co paffo mezzano,et col braccio deftro tirato al qua to adictro,oucr co'l braccio torto,o picgatoi détro fopra la fpalla diritta, pche dicono ponédofi homo in quella guifa,sl colpo,cto'e P imbroccata,o ftoccata fopramano riefce is comoda,pis forte, et pit ficura,paffarido cla mano fin refed terra,ct facendo fi nc al paffo col pie dritto,o pur no lo facédo(come ‘vogliono certt altriyet dico,ponédoft ano ne la forma deferitta,et notata qut fot PARTE VII tod la fua figura,che fara maggior” il colpo.o fia imbroccata, et pis ficwro, fe ben lofaceffe 6. qualche difcommodo,quale non des we fuggirbomo,ne qual difaggto fi wsoglia per cofeguis'la vittoria disft maggiore,per effer’ in lungo ne T andar’ et fléder’innanzi, et nel tornar'adictro, et la ragione étale,che una linea quato me 0 angoli banera in fe,tanto fara pin lungaser piw efpedita fi co mene le figure deli effempi fi potra confiderare’s eo facendoft il paragonesfi trouera per proua (fecédo tl gindicio mio) che tené do vno il braccio dela {pada ftefo verfo il nemico , eo: lipiedi frretti conla mano finiftra dinnanzi al petto, benchein diserfs modi,quandohanera-il pugnale cid ¢, ct quando terra la. mano nuda(fi come in dette figure)fara luntano col corpo da r awerfar vio fuo tanto, quanto importa la quantita del paffo meZZAno,o quarto a vet paffo,qual’ bavera, fatto fp sfecondo Ia forma de la fua Prima Guardia,donde refta facul taal nemico, quale fta- ra in quefta forma ftretta) di ferirlo quafi con vn palm di fpa- dad’ anantaggio,potendolt fpinger contra con maggior paf]o,e~ con pin brenita fexa portar(i dietro(come fogliono qucftt di quel In forte di Prima Guardia)il finiftro piede, feorrendo , 0 sdrac- ciolando,con certi paffettiyil che rende pin certo il colpo ’ perche ritornando fimilmente in quefta Primaftretta, P homo s'asficn- ra(fenza riparare)da qual f vogliaoffefa , potendo fempre an- dar’ innanzi, eg ritornar'a’ dictro col medeftmo palo apoSta fua,fenza che,tenendo la mano innanzi viene a. ripararfil col- po dal mezzo dela {pada verfala crace,o fornimenti , doue con fiftedoppio il wigore,.@g" la fortezzadel braccio,eg del’ arte, PRIMA ambedoi fufficienti int fe flesfi di poter’ foftener’ il colpo,diffen derfi dal nemico,eo offender’ Iuiofferuando quefta forma,per che tenédola a’ dictro(come sf voglionoywerebbe 4 privarfe de le forze neceffarie del riparo dei colpi,non potendofeli opporre, eccetto la meta de [a fpada verfo [a punta,come parte Ia pin de- bole,et la pis pericolofazbenche replicano li fopradetti, che non firekEa pers da loro di riparare,ma che nel medefimno tempo, e bono diritirar’ il braccio in dictro, per far pin. grande il colpo, I che pare a mne,che fia a fatto fore di wera rel, perche tenen do la panta vicina al’ anerfario,e Ftando in atto di ferirlo,o ditenerlo da fe lontano,non ift po dir bens’ confiderata refolutio- ne,ritirar’ il braccio a dictro,per volerlo Spinger di nowo innan zizeffendoui doi grandisfimi difanantaggt TP uno de la perdita del tempo,P altro dela commodita che fi da al nemico , di potere ferir’, et faluarfi con danno di queft altro . Et rifpondendo a quelli che a iffermano poter lenar'-vno faciluete da quefta Guar dia,tenendo tanto innanzi la mano,con mandritti, river fie rc] are dafenficcame fone il pugnale,et la cappa, ouero piglian- dola col Suanto da prefa,fargliela dy ‘utile,dico replicando quan to bo detto molte volte,che s'ingannano d afJaidefignando con loro mandritti batterlila punta dela Spadazperche fenza mo-- sere punto il braccio dal fuo loco,,abbaffando alquanto la detta punta,co febifar laff ada contraria,eg- volgendo la mano in gi to,verfo la parte iad brewemente, co'l fpingere ad ffa mano,e7- co! paffar innanzi,di pie dritto,tutto in va trat to potrebbe inueftir Vaucrfario,altro tanto volédoglicla battere PARTE VITT di riner{o,er di tutti li modi foprarominatiCeccetto che di Cap paer di Rotella,o di Brocchicro,quali tutti coprendo il corpo de Thomo ricchiegone altre ragionisle quali fi diranno al fuo lo- co)perche pened por fermo i braceio, ¢r volgendo folatnen tela mano in giro,contrario al fopradetto,cid ¢ verfo la parte fie niftra,fi potrebbe offenderlozee quando non li pare ‘fuggire la punta de lesa contraria,feruendofi del punto de la prospet- tina andarebbe contra il mandritto del nemico,calando la Spada foa di prima guar dia,in sfeconda,et riccuendo il nando pref al fornimento,trappaffaria col pic deftro a la parte fua diritta, et {coprendo r awerfario »verrebbea ferirlo di pinta nel petto. Et quando il nemico moftraffe di voler’ pigliare con la mano manca, ouer" battere 1a fopradctta punta col pugnale ouero al- tri inftromenti de li fopradetti,quef to fi mowerebbe cétra la bat tuta, eg" tapefeno cal pie dritto, ala fua parte deftra po trebbe.co'l cedeve de la perfona , in quel tempo medefimo the altro moucra la mano per batter’, o pigliarlila pun-e ta, inneftir Ini conta fua Spada di quarta dalacentura in gin, Quanto aT opinione di coloro che vogliono che ritrouaudoft quefto in quefta prima ftretta dial’ occaftone,eo- la commodita al nemico di poterlo offender entrando Ini di fore di croce co'l falfo 9 filo,et ferirlo da petton fils firnilmente premendel la pun tade la fpada col dritto filo di drento, er togene Ia fua punta in gid con andar’ in prima ,che lo posfi offen ere di detta punta, ct che tenendo la mano deftratanto innanzi, ldetto anerfarto, Stimolandolo,posfi ferirlo nel pygno,o nel braccio di pontayo di - PRIMA taglio,dico inamendoi li fopradetti modi, ritrouandoft col paffo largo,onero mezzano(come vogliono tar’ af dfenza gidgere iL pie manco , appreffo ildritto , fein quel medefimo tratto -vorra sforzarlila punta de la Spada con la fua non potra arrivarlo al- tramente:Etdicédo esfi:che , coll sdrucciolar’,et feorrere? apgitt ir ebbesdico io in.qual fi voglia modo,anchora.che sforzontl topic accompagnaffe li piedi tutto in-vn punto per offenderlo, chenel medefimo tempo ,chelui fi moveffe quantunque lo poteffe aggitigere, Queftorli andar ebbe cbtra,uoltando la mano deftra in giro in Quarta alta, eo” mettendo il pie dritto in paffo largo ver Jolaparte finiftrade? anerfario,et girando il cops ber il colpo fuo , et potria ferir Inizanzi mt perfuado che da fe fteffo,il nemico donefJe inucftirft da fe ,come ft vedera ne lesfigure forma teper tal effetto,fecondo che s’ ¢ promeffo,oltra che,con fimil gi- rodi perfona ,fuggirebbe di-venis” fecoa le prefesmantencndo femprela puntaverfo lui. Quanto dlapunta dela Spada con la quale ftimolandolo tentafJe di ferirlo nel pupno: wiper che fe bev iknemico procsra) e con tal difegno volerlo difanantage giar’ in alcun modo,non dimenoCanchora che pote QuefFo.ri- tirar’il braccio a dietroyper< non lo farebbe,perche folamente cb tg abbaffar de lamano di Prima,in Secida guardia fchifarebbe La punta contraria, gg" nel medefimo tempo che il nemico gli ace nalfe di pungerlo,gli andarebbe in contra per inneStirlo. A‘uo lerfi difentere da-vn taslio che li potrebbe fare averfario fu'l bracciozin quel punto medefimo ch’ ci fi mone per tal effetto, Questo wclarchbe la mang in quarta,et fté dendola bene inniixi offenderebbe PARTE Nag offenderchbe lui di punta,oueramcnte nel calar del fuo colpo,ri- tirarebbe il braccio d dietro,eg- Jubito,icl tempo medefimol'in ucftirebbeseer fonza mouerfianco dela Prima abbafjando fo- lamente la punta verfo terra,interrumperebbe il detto tagliozet potrgbbe ancor? cffofar diverfi altri colpi pur di taglio,fecondo li parelfe piteprofistenoleyer ‘fidirasino quando occorrera di- fegrrere pacticolarmente fopra ciafcun atto di tutte le guardie, Qual in proportion léro,qualitdet prentie moftraranno,et dechiarardno fi comes’ ¢ promeffo, Di-molte alire forti dita- gli che far fi pono ftando in Prima;come fono mandrittiriver ft, er flramazX oni,contra la battuta di Spada,ecr di mano man- ca, nos mi par” nece[fario parlare : perche fono affai voleari, eo ronofcints da ogn’ uno. Et qut fi porrd fine per adefJo alaPrima Guardia dela seals fone vedute le dif . fefeset moftratofi per Te fopra cette ragioni quan- : toc Hagioucuoe afarf col paffo Jirettovfee condot parer mio)che coll paffo mezzano (come.intédenano le fopradctte opinioni). wo Tw rifpofta dele quali fiamo wenuti a denotar’ il procedere di quefte due Difeipline: De laloro Prima Guardia, Et di quefta no- fira. Stretta, 7 Sore —— DELASECONDA GVARDIA _fignata per B, Cap, Vs ISTO leproprictd seo qualita de la Prima Cay, i Guardia ftretta,in atto deffenfinoyet offen uo an 5 Z (BE chora,al parer mio piu ficura,eo- piu vile dePal P= tre d'altra maniera, come fe é moftrato,c1d edi pe yee b | ; PARTE -® elle di paffo lar 0,¢9~ di paffo inex ano:Seguita ad firragio : anchota fopra S nodo ‘fenfue ret offenfino de la Seconda Guardigfignata infieme cd Laltre fue campegi di fopr: : anal ura folayper la littera b.de laquale. deck il sesfangalete non accade replicarli altro ie raz faluo che for: mandofida la, Peinia con abbaffar alqvianto la mano de leffeda in pinno,henche paionp ryiia medejima,ionperd fopo, per leyrae giont che di foto stintederqnnosmerce de'le molte-con ras ae differcrize the fond tra oft + Ma proponends'prinia Popin fone deli medefimi, de quali babbiamo ragionato difopra ela Pri- , ma Guardiasqual’ €,che fi debba firmar’ in Seconda Guardia col pafJo largo,ouero mezX ano,fecondo il coftume dela difcipli wis » ea col braccio adietro,imputando a quefta di palo, Ftretto,co’[ braccio innanzizeor replicando le medefime ragio- @ ni chia disfi,ne la Prima Guardtasdico che ritrouandoft vio in qucftas econda,non potta Dauerfario fuo intrar di.croce,co'l fal Jofilo difore sper. offender o;manco prenierli la punta de lafpa . dagol dritto filo di dresito,come'd fopras’¢ detto,trattaridof, de i rdia,oltra che, petto,le spalle, e'Lginocchio i ritterdelncinico,tanto pis reftano feoperti da poterfiferire,quan | to pinil Lfus braccio 8 allantaua con la Spadazeo- percio nonyfo- lamente-wno,d ide: egvale,mia A minoré affai,poneiigo- 45. €7r Quarta , ca'l braccio FEeJo, ier Sieontes arta» cO Brace innanzi, ( ol pals latgo,bauerd comtiodita Cofferni do. li Jooi tempi,et contratempi conweneuoli)di ferirlo ne Te Jfoprano- minate parti del corpo,eo- {ubito fenza effer’ offefo ritivarf in C4 ‘ PRIMA Prima flretta ,contrata quale,volendol aucrfario Spinger’ di Howo per ris afta > dico che non r aggiigerd almeno a vit pal- mo,fe Ben fecriaf il clpes er ritrouandoft Quefto in detta Seconda tretta ferme fu pie finfiro,fe ben mouefJe il nemico fos0 la mano per ‘flimolarlo,con i finta nga conta, di panta,one 0 de taglto,potrebbe,a fattica toccarlo,che da-fe non deffe ne la punta de la Spada : medefimamente driz® ando il braccio verfo il nemico., eo mouendo fubito il corpo , poril piede, amendoi in ‘va tratto, vi doppo altro vervebbe d rubbarli il tempo: eo ruinpendoli ognt difegno,potrebbe ferirlo di punta . Et fepur'il detto anerfario di nouo Sprezzado il pericolo,fi rifolueffe difpe ratamente venir'contra a detta Seconda,per darls wna Sota ta fotto mano : QueSto volendo febifar’ il colpo, eo offendere . Iuiritornarebbe a dictro in Quarta,Spingédolt in contro Ia pun fta,et ritirando il corpo tutto inva tempo,verrebbe ildetto awer fario fuo ad vetarli ne la Spada. Porfe voleffe, con la gedefi- ma deliberatione affalirlovenendo Innanzt col pie Manco, per “trapaffar',ct col pegealeet con la man’ finiftra,oucro col brac- cio lenarli la punta battendola in fa per ferirlo : dico che per febifar a battuta,, Quefto rimoucrebbe al quanto la pele la dela fua Spelentre nel medefimo tratto , Ftendendo il paffoin traverfo , contra la parte manca del nemico + eo” por- tando il corpo coll pie finiftro , preffo al deStro, in Quarta,cre- derei che reftaffe diffefo,et con pericolo del Auerfario, PARTE DELA TERZA GVARDIA Signata per Cc. Ca, Vie Eftaria di ragionare anchora di quefta Seconda Guardia Stretta,come dela Prima por'affai,non- ¥ Nea dorsendoft dir’ in aleri lochi'de ti aleri ef es S fetti fuoi,eo fe aratamente, er tutte infreme,Se~ . PRIMA . guitddo Lordine propofto, venits ala deccbiaratione dela Ter zd Guardia,p quato potio diré dela diffe(a et offefafuasdictdo che ritrouandoft vino tn Secéda flretta,s'l nemico li fofJe troppo ‘vicing, et tanto,che doueffe ritirarfi per forza, douera Spingere f innanzi la mano in Quarta , et ritirando'l pie. efinaftro indictro, actio che perla punta non pote(fe anicinarfelt,nel medcfimo trat i _tofifirmard in queSta Terza,coll paffo largo, fi come ne la fia figuraycon alire.tre Guardie Principals c' vifto di foprazet s'il nemiizo fleffe alquanto litano,da poterfeli approsfithare, do- werd far? 4 mede fimo, Spingendo la mano , cl paffo innanzi,egr ritirarfi dala Quartain Terza larga,ey” altro tanto dala Pri ma,perche nel calare dela mano,ct del braccio in Quarta, anda * dosnnanzi,ey- ritirandofi indictro,fempre ftendera piu la ma- no,coprira pin il corpo,e” fara maggior’il colpo ritornando fue bito in quefta Terza,eo perdstra la Quartazet la Terza,fara quefta differenza,che Ia Quarta fiformara co'l medefimo paf- Jolargo,conla mano,e'l braccto deftro ftefo dentro il noccbig, del pic dritto,eor con la mano manca fopra la teflazet la Terza fifard conla mano ye col braccio deftro , pur Stcfo come in Quartaina fore del ginocchioyet con la mano finiftra dinanzi al petto. Et perche ‘ope nele precedenti due Guardic s’c det- toil modo,cb'offernano aleunt di quefta preftfione, volédo che pur fia meglior’yet pin ficwra la Terza Guardia , con la perfona diritta,@or col paffo mezzano,ct co'l braccio de la Spada a die- tro,vicino dl ginocchio dt fore via,Seguendo il propofito mio,di- coil medefimo quafiye ho detto di fopra , eo cbe, volendo -vno PARTE XIT fare diner fi effettisandara mutando li atti,d’ vio, in vw altro; ifecondo il bifogno,eo- fi mettera qualche volta anchora,nel mo- do ch’esfi dicono,ma non gia per ordinaria,ct vera regola come loro affermano, anzi giudicaret ch'errafJe grandemente offer- uandolaz Tuttaua cominciando ad efprimer’ il paxce, mio fopra tali opinioni,dico ritrouandofi vnoin quefla Terza larga , che potra a fuo piacer’ tender” i pafJo col pic deftro, vn mezzo pal modi pin,tenendo fermo I finiftrozet mousédo il corpo in-vn me- defimo tempo,tanto innanzi,che la Spalla diritta flia perpendt- colare fopra tl ginocchio,Spingera pis dt tre palma ver{o tl neni ¢o per offenderlozee- snc ford con lt tempi,et contratempt, come farta,quando ritronandoft -vno d mezzo il paffo,ne la loro forma di Terza Guardia,con la inano preffo al ginocchio,come di fopra,difignaffe & agginnger’ T altro mezzo paffe sche Que- Sto nel punto medefimno,presenendo il tepo del’ aucrfario,lo forif fecol fopradctto auantaggio ,ritirandoft poi fubstarn Prima,o Seconda,fenza fr offyorer ‘fe pare penfaffe & arriuarlo «6 [a fua punta,io crederet tutto l contrario , fence tanto lungo il paffo di quefto nel tornare adsetro quanto di quell’ altro nel an dare innayzer di pts anchora,per quella medefima diftanza cb cra tra tuttt doi pra chef foffero mosfi,oltra che dt nouo ando in Prima oucro Seconda potrebbe Spingerli contra,ct of fenderlo per il difordine de la refolutione ch’ ci fece di voler fe- rivexegr fe il detto auer(fario voleffe anco allungare il paffo cal pie deftro verfo lui,in quel tempo che per cio fi moneffe QuieFFo li fpingerebbe la punta cétraalginoccbio ritirandofi come di fo- & PRIMA pra in atto dimouerfi ver altra volta contra di effore rifolué- dofi d’ alzar” la mano dritta per andar’ in Prima,o Seconda(qua Wallegano,eo~ lodano lifopradettiynel medcfimo tratto ch ci cé mince mouer'in fu la mai feza moucr’il pede, Quefto fpin gerebbe di punta ‘verfo il petto fuoz et -volendo i] uesnico ferir'di rifpofta , non lo agginngerchbe altramente: @o fe accompagnaf: feancor’ il picde manco appre{fo il dritto,pur tentarebbe in dar- no,perche Que force il medefino effetto + Maquando di Signaffe di pigltarlila punta dela Spada con la mano, Quofto al. hora abba{fandolain terva,o vitirado alquanto il braccio adie- tro, ancora che lui SeguitafJe per offerderlo, haurebbe pero 6 moditd di ritornar’ in Prima, et Secida, ct potrebbe ferirlo coll Singer’ isnanzi Etperche in diverfi modi potria flimolarli ancora la punta de la fpada,battendola di falfo filo di flramaz . zoni,di mandritti,ey- di riverfi alti,et basft di fopra, et difotto, eo accennando di darli de le toccatc,et colpi ditaglio,ne la ma 10, 9° nel braccio di drento,ct difore : dico che a -voler’ fchifa re tuttili foprafcritti colpiretirarebbe il braccio 4 dietro, et ab- baffando lepine de la fpada in terra pre{Jo al pie dritto gliin terruguperel be ogni difegno,et lo potrebbe offendere, tendo folamente il braccio iunanzi, e'Lcorpo come fi af di fopra, a Ftimolarlo conla punta: oucr’,al manco ritornando a dietro in dette Prima , 0 Seconda,penfarei che foffe ficuro(fe pero ni fof femolta difeguaglianza tra loro een quefto d: minore,ct Cal tro di maggiore petfona):eo" fe loppo la prima battuta ,'o altri colpi de It fopradetti vedendo il nemico non efferli reufciti peifeneralfe PARTE 3/ XIII a pefeereffe con animo di volere rm frie cal taglio,di man- dritto,o i rinerforQuefto potreb eriparar’ di croce,et Spingee recéla punta verfo lui,ouero riparar’ di coperta uentdo in Pri- ma, eo Spinger” di fotto, eo” di fopra fecondo le forze fue: et fe por” in quel tempo il detto auerfario tentaffe pur d offenderlo con detti colpi di taglio del meso ingin' = Quefto andarebbe contra effe fpingendo fubito per bauer minor? colpo da lui,et per. farli maggior la rifpofta. Sono dinerfealtre vie ancora per in trar i @ arme,perche ritronandofi -vno pur ne lamede- fiona Terza Guardia larga , eg contraftando 4 mex afpada col nemico , quando cercaffe intrarli per forza di Force la Spada per darli nel petto,ritornarebbe di quella Tera nela Se sonda flrettaer” fubito paffato il fuo colpo,di nono Spingerebbe ver fo dilui,firmandofiin Terza,ouero Quarta larghezEt fe il detto nemico accompagnando il pic finiftro appreffo il deStro,ct tutto inva tratto caualcaffe con la fua Spada quella di quel? al- tro,entrado di fore per forza, Queftoritornarebbe fie come dt fopra in Seconda ftretta, agente vil altra volta contya di ui, eo firmandoft in vaa dele medcfime Guardie Terza,o QuartaMa fe pur wolff far proua conla fua Terzadi met ter" la punta de la fua {pa a fopraquelladi quef? altro » paffan- : do in quel punto col pie manco innanzi vero la parte deftra con trarta,tentido nel medefimo tempo,fenza ifirmarfi.d entrar” per forza,eo> ferirlo dela fua Seconda,o di Terzaal quanto altaz dicos’ cifoffe minore,o pin debole di.quefto altro, che Quefto fenza crefecr’ il paffo come di fopra,li voltarebbe fubito la pun XN a PRIMA ta-ver{odl ginocebio finiStro,o contra li ifianchiseor fo firmareh beset fe foffe-anco maggior’,et piu ‘gagliardo,venendols cétra com lamedofiina rifolutione,Quefto accio' né -vrtaffe ne 1afua pun- ta,firitirarebbe a’ dietro in Seconda SErctta con la Spalla fini-- Siraisnanzi , econ lamano mancain attordrfecondar’il fuo colpo tl quale paffando,fubito li Spingerebbe la punta fua wef il petto ,doue tanto maggiormented o der he quanto colni hane[fe alterata piu ladeliberation’ fua aggiungendo il Terzo paffoscis £ nel prinso che fi trova,fara no,paffando innanziccal piede manco fara altro,2.l Terzo come s'¢ detto, fara quelle che fard venendo innanzi per ferire,perche 3 intenda-che que- Sifenoereyesh - Dettofiil modod entear fore per forza, di- rasfiaacora a cffo di qucllo.d intras’ di drento pur medefima- mente per forza che fara fe vio flando in quefta Terzacol paffo largo.come. di fopra,ee il nemico -voglia sntrar ds drente per ‘forza,ocorta,sdunga,non douerd contraftar’ feco di forze, omaggrot’,o minor ech egli fiaperche contraftande patrebbe ef fer caufa de la prefa,eo- del colpo nel ginocchio deftro con peri- colo,ma folo ritiwandofi 4 dietve in Seconda flretta farebbe ficu- 19% tutti lif opradetti colpi,fa endo chedi corti nonl agginnge- sebbono ‘eli lunghi lfeebbonod fore dala parte {ua dirit- ta, dala quale mouendoft innanzi potrebbe inucflirlo.. Etben hel’ openioni,eg credenze.di malik quals fanno _frafsfene i qucft’ arte, fogliono biafmar’ quefto procederc., dicendo ;che depuntedi wp fando troppo vicine a laparte deftrade l'al- tro 9 fouo peric fe, eo che per non fe ottoporfi atanto rifchio do D PARTE X TIT werebbe riparar’ li colpi del fopradetto entrar’ per forzavol-- tando di rinerfo per gamba ,o per teSta,e- anco di Stramaz- zone, et di mandritto medefimamente per tefta, ct per traverfo, d alto, et da baffo Pur’ a me par'di poterls sifpondere , che la loro, auertenzqy iafideratione,verrebbed proefie quado, s bane dearest onandofi a' le mani con qualche perfona rox Za,err ca ingegno, et che non fapeffe 3 0non intendefJe P import molti colpi notabili , come fonole finte. dinerfe, le mexxe bottes le volte, er piri di mano, il fegait’ col pié man coyle ptefe del braccio , etdar’ vn’ vrto col fpunta piede , 0 di Soe wna Stoccata; ty di buttar’ a' terra, et ditor’T arme, er di far’ anco deli altri tratti pericolofi : Peré Standofta’ le mani con homo accorta , et aneduto,quale conofchila je zade lifopraferitt colpi dico che ilripararli non folamente farta’ utile tha vfandolo sfarebbe dannofo per le fopradette ragioni. Et con quefta concion forgo ifr er ho raa‘ la Terza Guardia co'l poffo largo fecondo sl ginditio mio , da poterfi con maggior’ auantaggio Affndef nemie co, e offender’ Ini, contra U opinione di color, dela fua Terza co.dpaffo mezZano , eo d altri effete che fono de-e feritti: riferbando pero’ di ragionarne pin allungo, perche tut ta la fuStanza e' modello di queSE cffercitio c'fundato qua-e fin qucfta Terza flrettas cofs feguira a dive de la Quarte col paffo largo, : ° Dy DE LA QVARTA GVAR- dia, Cap. VII. MV AL - fia la Quarta,ey altima Guardia de le Principal gia' s'€ veduto,medefimamente in- tefo il nafcimento fuozeo~ cometra lei, cela Ter B za epoca differenza,anzifono qisafi -vna mede- PARTE XV fire per tener il nemico luntano,eo- con piuficurexza drffen- derfi da luisbenche al mio parere quefta Quarta per effere piu lunga,¢ piu cauta,ancora che la Terza,masftme ~variando anco ra‘alquanto di formasperchevienc a farfi con la mano manca ifo ralateSta,eo- col [fianco dritto innanzi , et non. pfeopre il petta come fa' la Terza,che'lo moftra quaft tutto:,fecondo tt atitde Ui quali bovagionato . Seguita pero che fe ne ragioni ancora in ‘quefto loco,rifpetto de lt dinerft pareri de li medefimi fopradetti che pur vogltono,che la Quarta Guardia ifi formi col Toro me- defina pf mexX ano eg col braccio deftro, diftefo al in gid fraleginocchia {coprendo anco parte depeto ,@ tenendo la ponta de la Spada hor'alta hor’ baffascon amano finiftra dinan zi al petto,in atto di -voler’ riparar’sa li quali mi mono A repli care cb altro tto douerd far’ vw altro ancora a tempo, et loco, ma non fempre offervando,la regola,ey- le ragiont di fopra alle- gate rifpetto a le qualita del nemtco,vifto cid ¢ di quanta ofpe- rienza , et indicio egli fia,perche tutti li affales ct colpi,a liqua lidi fopra ha prouito ‘vno.ritrouandofiin Terza larga contra il vem pur’ fara perfona accorta ifr iftando in quella Quartalargag ‘fara le medefime otte et He eche ia’ ft Jonodette, Etbauendo arlato fin qui dele i ffefe in duct modi, et moftrato quali fon le Principal Quattro Guadie cio ¢Prima,et Seconda iftrettesTerza set Quarta largbe,et dechia’ rato ancor’ is parte, come effercitar’ , eg adeperr fi debbano Jfecondo tl parer mio per dette diffefe affai a pieno , diro' ancora come sn molte maniere fi posfioffendere il nemico, Fer quanto — » PRIMA importa quefto flile qual’io ftimo affas bono, ¢o* profittenole: Come ¢ che ritrouandofi -vno in Quarta larga contra l aucrfa rio(che foffe perd minor’ dt ii feebbe ne fit di taglio,e, di puntaalquanto fearfa ne la {pa ladeftra,o nel ginoccbioy-egt Sct voleffe riperare Qu bbefferehe Ia fua pita per chi far quella del nemicoset ferirebbe lui fear fate, ritornado fu- bito in feconda ftretta per farfclo venir’ contra, eo non mouen dofisreplicarcbbe verfo lui con la finta di punta, accompagnanda la di piede manco , ct nelmedsfne tempo battendo con none manca la punta contraria,ani larcbbe per inueSTirlozet fe in quel piito r auerfario voleffe riparare il colpo, QueSto fuggirebbe la dpe cétraria abbaffando Ia fua,ct pafJando smnanzt, fpingered c per offenderlo - Mafe eglt foffe maggior'd perfona, eo pin forte dr queft altro, Quefto adarebbe ajtimolarlo m dwerfi tio dizaccio mouendofi de Ia fua Guardia,difordinaffeeo~ volendo li-venir’ contra,fubito fe rstirarcbbe mm Seconda , eo fenza firs marfidi nouo {pingcrebbe ver fo di lui per ferwlos et fe non vor leffe difordinare bifognado che, Quefto firsfolueffe del tutto,bat terebbe ingid la punta de la fpada contraria con lafua se acd pagnandg co'l pie manco alzarcbbe lamanoin feconda tutto in ‘vn tratto,et fpingerebbe col paffo innanzt pur dt Seconda fal- da quanto poteffe con la manoim Quarta fenza moucrfi pinto, L&T fe anco fi ritronaffe alquanto lantano dal nemico,accio 18 po teffe cé fua commodita nocerli,volendo, Quefto mouer’ il paffo verfo di luiandarebbe col pie finsftro tnnanza contra la fua par tediritta,@y~ battendoli la fpada con la fua , alzarebbe la mang PARTE XVI in Secondazeye fe pur voleffe il nemico ripararlizQ uefa fpin- gerebbe pur di Secinda por-forza, er verrebbe fecoa' le prefe, mnafe non ri araffe faltando indictro,lo feguitarebbe cévna pi tadt Seconds in Quint. Aiutrteidothedout id Fice-poterft fare -vnabottadeteminata ch iountendo che fi'moua da quella guardiadela qualefi ragiona'd termine,per termine, PRIMA ~ DELASECONDA GVARDIA larga Signataper, H, Caps XIX T fepur’ il nemico, in quel tempo che quefto thouelfe, per -venis’ in detta Prima, li fpingeffe & va ftoccata -verfola fpalla finiftra , percerto, bauendo gli 4 fare con perfona accorta , ey pres Stacorrerebbe pericolo, di poter’effer’ offefoznondimeno per asficararfsalzarebbe fait Ia tana manca volgen doin vit trattola perfonain Quarta,di traverfo a laparte finiftra fua, et lo ferirebbe: Mafe il nemico anda ala Parata di coperta, “con Ia punta baffa,in atto di Prima, Quefto potrchbe in ueftirlo di. Seconda ferma come ne Ia feguente fi gia . DE. PRIMA DELA TERZA GVARDIA Siretta Signata per F. Cap. Xe = T effendofivitirato a dictro indetta Secéda,fpin- = gerebbe la mano conla fpada difinta tanto innan- i potfoaccompegnandetate in-vatrat »» to il pie manco appreffo il dritto , eo monendofi il neinico d-volerla battere di mano ma:ica,fcbifarebbe la fua Spa da : ey di nono paffarebbe innanzi per inueftirlo di Seconda, facendo tanti altri contrarij verfo di lui per offenderlo,per qua- . _ timodi effovole{[e pronocarlo,fi come s'é detto ne la decchiara tione dela Prima Guardia : benche quefto procedere fia diucr- foda quello banendo detto la di fopra de le botte iffenfive, ea" ragionando qui del modo diprocedere, per trovar’ no-- ue occafioni di poter’ nocere al nemico. Ma retrouan- if il detto ne la medefima Terza larga, ritirarebbe Ja mano diritta vero la parte del fuo ginocchio de Siro, et facendo ‘via finta,fpingere be innan a zila mano accompagnando il piede ma- co appreffo il dritto tutto in-vn trat to, et fi firmarcbbe in Ter- za/fbretta col braccio de ftrocome nela fer uente figura, ‘PARTE _ XVIII Sao SES DE LATTO SIGNATO ° per Ge Cap, XT, WNT volendo il nemico di nouo batterli Ia fpada cb NEA): mano manca , Quefto Ia fuggircbbe in fore vere | fola parte finiStra di detto auerfario, @* Spin. gendo innanzi col braccio,et 601 paffo adarebbe Ej G PRIMA 4G ferirlo di Seconda, per effere miglior’ il colpo , che non fareb- bedi Terza, perche qne¥tacaminando infu quafi a fatto cfce foreda fe,done,che Ia linca,che nafce dalspunto di Seconda,vie- ned trouat’ pin Liperfiece? danno flel nemico, quale bavendo voluto battere la Spada di, QueSto, a’ P ingid ba fcoperto pin il fuo corpo, egr.feanco nel tempo,che Quefto moueffe tafe deta 5 finta sl detto nemico voleffe batterli di croce la fpadacon Ia fua punta, ueftogirandola di fotto il fornimento de {a fpada catraria, verfo la parte deftra del’ auerfario,et tutto in vn trat to paffando innanzi,eg” alzando la mano in Quarta,lo ferireb be fopra il braccio dritto,ne la perfona,perche fe pur tornaffe a wvoler’ parare,tanto maggiormente la linca andarcbbe ad inge- Stirlo -vedendo feoperto il punto piu la Superficie,ct quanto pin contraftaffe co’ | parare di falfo filo di fotto in fu', di dentro,tn- fore,tanto pin di vigore darebbe 4 quel calpo , fi cone fi dird fo- pra quiefto particolare a {uo loco,perche,eg- con qual-via . Et Stado Qui nelamedefima Terzallarga,retirarebbe la mano dela Spa laverfo il ginocebio come dt an @o in-vi tratto, netompagnando il pie manco appre(fo il deftro , if mouerebbets ‘vna finta di foreyverfo la parte diritta del nemico,¢o- mettendo per. orza Is fua Spada fo ra la contraria sfepur al nemico sfal Joffe Varmia, Quefto pa jarebbe fubito ds croce col pie dritto ver ola parte finiftra de l'auerfario , a- co’ I fuggir’ di -vita por- tarebbe il pie finiflro per inueStirlo di Quarta alta, come fi ne- de nela Jequene fra, cone tante lince tirate in febemasdali doi punti de Ti ocel isfegnata cofisper dar’ a conofecte , che li oc PARTE XIX chi benche fiano doi, nod pero’ porno uedere pry; d vrpunto rvolta,non potenda naturalmente andar’ le line, loro,a Pa- ralella,tna ¢ Piramide,a i finive in vn punto folo. . PRI MA DE LA SECONDA GVARDIA larga Signata per H. Cap, XII, AL ponendofi in Seconda larger di paffe cones tra il nemico, ft come nela figura che fepuita , cae fo ch ei foffe fermo in Terza medefimamente harga'di 4 o,abbaffando Ia mano in gin iti ratlaa dictro pre ail noch dritto,come di fopra ‘ae, periarge farebbe via finta 2! punta verfo if ite brace cio del nemico , accomsapna..*o il pie manco erp ildeftro tutto in-vn' trafo, eo ritirando gf il raccio ddietro lo feguitarebbe,volgen lo La mano in Quirta con la medsfima ‘ fintaaccompagnata $i paffo ine nanzizeg- andarebbe ad inueftirlo, efi d — Se eee DE L’ATTO SIGNATO pert. Cap. XIIL A Ltrotanto farebbe fe il nemico fi ritrouaffene la Terza tretta di manoznondimeno s ei teneffela mano da queSto pia lontana , queSto, darchbe infine de la fua fusta vi colpo di taglio fu la fpada contraria,et andarebbe fertrlo di fopradetta Quarta fledédofs uerfo di lui fi come’ quefta afigura che feguita, DE LATTO SIGNATO pers k. Cap. XTIIL » IT sin quel tépo che efto facefJe la finta, et ame- ; inf varoufr onp ral arsine = i contratempo , dentro di crose » fubito Quefto alzarebbe la mano de la {pada in Seconda,eor chinando il capo, : e'Leorpe PARTE XXI e'lcorpo 4 la fua fon fin ra, ey ponendofi la mano.manca preffo ala fel ritepet accompagnar’ 11 colpo fuo, paffareb fr be coll pie dritto, verfo la parte deftradel' ancrfario,fi come ne P Ia feguente figura,et nel medefimo tempo F inweftirebber perche la is premendofs con la i eg cedendoli,come di fopra,andarebbe di fore fopra il braccio dritto ds Quefto, v4 F' wee ew a PRIMA DELA QVARTA GVARDIA ~ UergaSignata per D. Cap. XVi A fe pur QueSto fi ritrouaffe ne la quarta lar- H gal wltima dele Quattro Principali,come ftala ‘feguente figura, cffendo ifermo il nemico in Secon 3 da, ower’ in Pruma flrette dt paffo,pcr pronocars bo, eg offenderlo,Quefto fi iJtéderchbe innanzi quanto pis po- teffe 10’ braccio,col corpo , ¢o- co'l pie dritto ( cane ae feneladechiaratione dela Terza)verfo il petto del ne mico,afpettandolo che vengbi,eo- volendo feari- carli il colpo contra, Quefto firitirareb - be in Seconda,eor fubito fi moucreb- be a ferirlo aft come fece ne la foptadetta Terza, quando fidiffendena, eS i PARTE XXII ee firetta oper pers Le Cp. x Vv! L ET octeor endo chil nemica non {pin ef-s fe andere innanzi nela Terza ftretta di pa(Jo, Ogi fi come nela lofi gura che fegutta, eo” -venirebbe in questo aito , accio cb:itnetni.. © wl contra dt Iui,ritrovandoft vicini quafid Amezea Spee da,benche le fpade on fi i tocchino, Fy DEL’ATTO SIGNATO per Ge Cap, XVIL TS il nemico Jearrica vaaimbroceata ferma con erage lie, Quef nel medefimo tempo che gael {fo fpingevolgera la perfona come fta Pattode See eda ch ad [girar’folo, facene PARTE XXII ” doil affo a laparte diritta fua, eo alzando amano in Quar ta alta, ucrrebbe il nemico da fe.con Ta ifuperficie (ua, ad ine ish nela Spada, & Quefto ofi Jeuarchbe dala fualineacio € dalla fpada,col fuggir divitaz Mas’ in tanto che Quefto ve niffe in Terza fopra detta.e(fo fpingeffe contra, crederei che n6 poteffe offenderlo,per Ta mano manca,la quale da fe,in quell’ at to,viene a battere in gis' la punta contraria: la qual cofaanzili darebbe occafione di ferirlo di Quarta,dico di fore, foprala ifpa da. Et fe pur’ non li i fpingefJe contra, Quefto per sere gia ifcor fo tanto innanzi,eor quaft con fuo pericolo,ritronan oft in deta Terza ,andarcbbe cfenza afpettar’ altro, eo fenza petdere itt tempo,ad inueftirlo di Quarta come di fopra. Et parendo hal cuno che quefto per il troppo rifchiar’, ie atto pericolofo , eo" foredi ordinarsa difeiplina rifpondo che li bomini d bonore ben fanno li modi,eo de rfeatinn chef debbono adoperar’ et sfestine ftando dle mani conli nemiciloro,in 1 fteccati, onero in altr: lochi doue fi ritronano prouocati: Peré ne di pericolo ne di pi alcuno ,fogliono. curarfis benche io non intendo gia dir? queKto , eccetto con jamegg dichi »S opponera' al pericolo, Japendo ciafeuno ,che molte-volte da colpi di minore impor- tanza riefcono le ~vittorie, eo morti,de a Combattenti. Si che da quefEo A tto fi potra conofcere cio’ che fia il fuggrr’ di Vita, A fingere di mano, andar’ innanzi col Tempo +O con tratempo , eo quanto importino Punt, Lince Circunferenze, ct Superficie, : 8 ~ DELA. TERZA GVARDIA ~~ larga Signata per C. Cap. XVUT mH LT RA di cio,bifognando a Quefto ritrowarft SAG) nc 1a Terzalarga, fr come ne-la prefeate figura che fegutta, fe ilnetnco foffe fcrmo.in. Terza, 0 Quarta aftrette di paffercon la fua {pada al’ incon PARTE X XII - trot Quefta fpingerebbe a vna ftoccata contra dilui, ola ifi tirebbe ne la Primadonde mouendofi co’ paffoinnanzi li bat- c terebbe con mano tmancajla fu puntain gin eo dinono gliela cacciarebbe contra, finita in Quarta larga'ritorsanido a dietro inScconda ftretta di paffo. _ PRIMA ~ DELASECONDA GVARDIA larga Signata per, H, Cape XIX T fepur’ il nemica in quel tempo che quefto fi moue[fe, per venir’ in detta Prima, lt fpingeffe | d via ftoccata verfo ta fpalla finiftra , percerto, # Lauenda egli d fare con perfona accorta , ear pres rascorrerebbe pericolo, dipoter’effer’offefo:nondimeno per asficurar, fralzarebbe fubito la thano manca volgen doin ‘vi trattola perfonain Quarta,di trauerfa alaparte finiftra fua, et lo ferirebbe: Ma fe il nemico and ala Parata di coperta, ‘con la punta affa,in atto di Prima, Quefto potrebbe in ueftirlo di. Seconda ferma come ne Ia feguente fi gira . DE. “DE LA PRIMA ‘GVARDIA _. Signataper A. Cap. XX. I che fpingendo quefto la punta cétra il detto aner Pen ‘ }fario,a guifad arco,verrebbe a {coprire Ia faperft cic fua,eor fepuitando tl colpo col paffar di pie fini . . Jfiro innanzi, eg accompagnandolo con mano man ‘ ca,potrebbe far laprefa del fuo braccto dritto, come s' intende- G - PRIMA rdyct wedrd nel fio loco,de le Prefe,quali nafecranno con quefta, ~ et altre ragiont, Ma fe il nemico fofJe coir. che volge(fe to vn flramazzone per tefta, Questo abbandonarebbe il principal colpo,chio disfi di fopraer volgendo dt croce,pararebbe al con trario,pre{fo al fornimento de la fua fpada,e feguirebbe afar _- laprefa fopradetta,alzando la mano dritte in alto, con la punta verfo tl fianco fuo deftro,con la volta di mano,eg* benche il ne- mico parata che baneffe la Seconda di quefto,pote(fe offenderlo d va rinerfo nel fianco,ouero ne la gamba,dico che abbandonan do effo il parar’di Seconda correria gran pericolo,perche quefto potrebbe fpingere contra di luiey- ferirlo,per offere nece(Jaria mente fotto poSto ala fua punta dela fpada la quale {coprendo il corpo fuoyper forza vada fed fare il colpo, eo” offenderlo.on de concludendo dico the per la confufione di molti isdiciieo~ ~va tieta di parerifopra quefto effercitio, a gran fattica wi c por’ vno,cb'allegar poffa aleunaragion’ vera , mentre ch’ il Dare e’ Communeeor la fufficienza ii qucfP arte fi vede poftaper cer- to,tanto nel arbitrio di Fortuna,quanto in quefto, proprio effet: citio Et flando Quefto in Prima contra il fea i neta figura che Jauitafe lui foffe in Terza,o Quarta larghe di paf fates luntano da quefto,che fpingendo non potesfe giungerlo, sabbaffarebbe la punta de la fpada contra effo,medcfimamente in Quarta larga folo per avicinarfeliseor cafo che T auerfario non curaffe,per la diftanza che foffe tra loro, QueSto in vil tratto gianto a baffo,andarebbe innanzi in Seconda ftretta ; battens pera le punte inficme,eg* fubito /pingirebbe per ferirla di detta \ PPA Ree E XXVI Seconda ferma,fe put’ de non faltaffe adictro, ma ritirandof [eguirebbe ad offender océla Quarta » per poter’ pin ftéder’ la mano , > far maggior” il colpozey fe in quel tempo voleffe pa- rar’ con la Spada di coperta, QuueSto pur fpingerebbe perforza il fio colpo,pafsando di pie manco,per wei fee ala prefanel modo che s’¢' detto di foprazbenche ritrouandofi amendoi arma tianco di pugnale ne la mano finiftra ;s il nemico foffe pid gar shard Quasi in-vntratto ,in loco di deta Prefa,lidarebbe ‘via pugnal lata, eo faltarcbe a dictro in Prima fopradcta : Et fe pure il detto nemico,mentre quefto altro abbasfaua la punta. [ua in Quarta,come di fopra,foffe wenuto in Prima contra il {uo colpo, eo voleffe fpingerli contra , QueFto volendo faluarfi, ritornarebbe ne la medefima Prima,o Seconda. nondimeno poi chemi offerfi poter yroftrare,come lo ferirebbe in quel tempo chy il fuo nemico li fpingefse Ia fpada cotrayo per forza,o per li. ciata,dico che,ritrouandofi in Quarta,andarebbe contra il col- _ po fuo alzadola mano in fu di falfo,et diritto filo,per mandar'di fore la fiua pitta,et fubito fpingerebbe per forza di Secédasil fins le farebbe contra un'mandritto,et contra ‘ve flramaz onerege perche tiiemico sree in quel tempo che quefto andafse con- tra la par‘ata,woltare il colpo di taglio werfo la te a,overfo laga ba,dico che il parare per quefta woltalli farebbe inutile,et percio disfiset dire fepre,che,chi no é sforzato,dene aftenerfi del pare. re, her pero del chifare fuggire,et ceder’ di petit del contrapaffare innanzi e’ ndictro,e per il trauerfo,battendo cb =~ Ia mano finiftra ifecondo in porta la qualita dei colpie. ° Gy DELASECONDA GVARDIA Signata per B, Cap. XXL A ritrouandofi quefto ne la Seconda Guardia B fpotafa per Ia feguente figura, ancora ch’ il ne- nico fi foffe fecmo contra diluisncla: detta Secon da,tanto wicini vooaT altro,che fpingédo goal PARTE. XXVIT fi voglia dt loro potef[cro giungerfi con arme,dico che moncn-* Si i nemico re Guetta Jubsto fcbsfarchbela perfona, tra affando verfola parte finiffra del’ auer{sario, eo Sree Pe contra di cfJo.al’ anantaggio,mentre fi ritrowaffe col pie deftro in aria doue la fua Spada reftarcbbe nel upto, per.la cir cwnferéza,egmoto,che farebbono tuti doi li corpi,perche Que fo potrebbe mettere la punta fua nel medefimo loco nel qualete neuall altro rigte dritto : confiderando ch’ tl nemi¢o volendo venir’ innanzt darcbbe da fe ne la Spada,eo~ questo fatto li fue + cederebbe,tencndo la snano baffa,con Ia quale fe brfognafse,po-r wan trebbe parar’ alzandola in ji co'l fugir' di vita, fi comedisfi, fi che offendendolo reftarcbbe in Quarta alta verfovla fua page te finjtracid-edel nemico. Et fe tuttidor fi te anco indetta Guardia di Seconda , vicisi come di fopra year non mouendoft il nemico , QueSto per tentarlo , abbaflarchbe Ig ada ponendola in croce di dentro contra la fua,tato chefi toc caffero, Ma pehe for fe‘altri as imputarebboro,dicédo che cow quella occafionestl nenitcols potrebbe dare dyna punta determinata nel petto,febifando laffpada contraria, ‘Bfeache fludiofamiente douerebbe ‘far'tal’ atto,fo ~— Loper farlo mouere.perche nel medefimo ttpo che Poh ingefse. di fore fopra la fpae * dads quefto;Quefto gli anderebbe otto dt Quarta contra tl fuo col poset cedendo conla petfo-- oo nolo a ferircbhee A PRIMA DE LATTO SIGNATO per.” Cap. XXIT T fe pur’ il nemico ftando amendoi, in detta Secon- da,fingeffe di mouerfi contra QueSto con la punta per fpingere pur’ di Seconda eo voltar poifubito & yo" firamazZ one per teFta,Quefto nel medefi ‘\ PARTE XXVIII * mg tepo,benche potrebbe ridurfi in atto di ferir’ il nemico,col ta slio,ds(che ragionero feparataméte)ripararebbe di croce per for 24,00" fiaccommodarebbe di venir’ {eco alaprefa,come difos praz Etbenchele prefe non fi posfino far” fenza induflria ,¢o* arf grnde dies cheyea Quofto , eo tutti gli altri effetti debbono tentare, ey” fi ponno fare fecondo c occafioni,et fecon-e do le qualita de Ie perfone: Et ritrouandofi anco amendoi in detta Seconda,s'l nemico fpingeffe di punta determinatamente, QuieSto fubito,in quel medéfimo punta Hneniee fi mous Jpingerebbe la punta fua verfo di lu,ey- ritirarcbbe il piede niftro a dietroyreftando in Quarta , come ne la fi ara che fegui ta,perche verrebbe coft a darlt di petto ne la fpada, eo banen-« dolo firmata di fearforfi faluarebbe : Ma per fatisfare ad aleu- niche forfe vorrane rcplicar’ a queSto particolare dicendo che il nem:co ftando in Guardia part di Seconda, potrebbe fimilmen teo fender’ qucfto,come pretendo io che Questo posit offender’ . lijenee cfr offefo,rifpondo che,fecondo il indicio mio,s’ in- gannano,vedendo per certo,che mentre il nermico ftende il paffo inndzia punta de Is fua fpada,ct fpalla ff abbaffa, fpingédo net fo le parti inferior di quefto,quali miforandofi,li fono pin lanta tanezoltra che,ritirando Quefto il pafJoseo col fp mutando Ia pfona,d’ vno,in vit altro-atto,viene a org I modo di fe rir? averfario nela fpalla diritta,et di feonciarliil difegnodi po ter’ offender’ lur-poco,oneramite affai.p ilritivay’ del paffo adie . tro, et Perail ceder’ de la vita,che Quefto banerd fattosfrmado Panerfario con la fua panta,come dish difopra, “ DE VATTO SIGNATO pers k. Cap. XXII SSENDO ‘medefimamente , come di fopra, Ba amendoi in Seconda , fenza mouerfi punto, Que- Ne Ho andarebbe fubito a ritrouare ae ua fpada, quella del nemco,ponendoglicla didrento in croce come i ‘y PA TE ; XXIX comes ¢ gid dettoreey fe in quel tempo,che Quefto moueffe la fa (on sT auer| ole lena feb Mafia I ee fecontra, potrebbefacilmente offenderlo , fcr il colpo diim-e portanza , 7° di contratempo,per conto dela mol che Que- ‘fto hawefse fattas Nondimeno,benche altri potrebbono dire , fe Quefto conla pada fener i conquella del nemico,fpin gendola co’ I taglio di croce infore;non U hauevia potuto nocere, dico anzi,per quello che pared me,eor per le ragioni che di fo- pra fono dette , che portarebbe piu pericolo,perche quanto pit fe sforzaffe di contraStare,eo~ ‘fpingerla in fore, tanto pis’ s’ of . derebbe,feorrendo fenzta alcun tempo lafua pede verfo ilfor- nimento deT nemico , done Quefto hauerebbe indebolite'le for- ze del tutto, moftrando fempre’, porgendo anco, ey offerendo pia, il petto in piana fi erficie,contra la Spada del netnico , ol- tra che, non potrebbe fuggsr’ la prefa,con ‘en rifchio, eo difa- wantaggio fu. Ma percha gia piu volte bo detto now, dowel parare in fiinilicafi, QueSto firifoluerebbe in quefto modo che ‘feguita , fecondo ul indicio mio , pin ficuro afsai , ¢o~ piu notabi- le, non folo tra pari di iforza » @p- diperfona, ma di minore an- cora,a mapgiore de quali Similmente Ccome bo prome(fo) di poi fe ragionera’ Si che fpingendo il nemico contra quefto fubito come difopra, Quefto nel medefimo tempo accompagnarebbe di mana fine sla contraria fpada, wef Ia fua parte dirita, eo vol Igcrebbe Ia mano deftra in Seconda, fenza ritirarla pon tod dictro, et paffando col pie dritto verfo la parte finiFtra del nemnico , Cor appoggiandofs il mento fopralafua fpalla finiftra, fe . _ PRIMA con gli occhi in terra, fi come nel’ atto dela feguente figura, (fa al perd ogni cofa in va tratto , ¢ con perteaye )bane- ta’ {pinto , eo fatto lV effetto del colpo , nel petto del nemi- co, Done fi vedera’ vi agile ceder’ di vita, @g- abbaffar’ di ret oma le minori forze in certo, ct tfiewro auantaggio,per le fopradette, cheame paiono,ra- giont werisfime .. Etla figura, che feguita benche paia haner’ folamente il fornimé to.in mano , pero flando in feucccio come del alere fopra notate, ft tiene c’ bab la Spada ancora. ‘ PARTE XXX aE eg, DELA TERZA GVARDIA fretta fignata per F. Cap. XXIII. WES T perche tutte D Artesct.effercij doiédo nenir a conueneuole perfettione,fi fogltono verificar’ eo” corroborate per alpincon li effempt, che di loro ” b> fi propogono,Per neceffaria intelligéza mie parfo H ¥ . : PRIMA ‘introdurre il preféte effempio,accid fopra li propofti ragionanté, tidel febsfar'' colpi,cedere di perfona,fuggir’di vita,eg* del pa _ragonar’ le minori conle maggior forze,per poterft rifoluere?. homo quando €. sforzato , fin dapericoli,fappia gouernatfi eligendo il manco danno + Onde fi potra far? veri ih con waa Palla pofta per effempio ne la feguente figura,perche qua do -vno-vorra farne efperienza , dico che , ponendo la fudet- taPallain terra , @ volendola pungere da qual lato fi ~voglia con,quanto artificio potra’, eo: fapra imaginarfixnon potra fire mar’ il colpo per il fuo moto che guarda,eg- pende ordinatamen- teverfo ih centro,e- fe pur T inueftiva’ per il d iametro, queSto intrauerta dirado , @5” piu prefto.d cafo,ché pet ftudio da ritro warne certa proua per effere in SEromcnto naturalmente mobi-- Ie’: Perd fecondo il fopradetto parer’ mio verifimilmente que-- Safe ciraprefenta come figura de corpi noftri , quali non fono gia i firili ad-via Palla quanto a laveta fpecie dela materia, tna fi bene quanto al motoreo~ potra prenalerfene ogni bell in-- gegno bifognandoli adoperar’ le fudette refolutioni per fend resbnemico,attento che ne le petfone noftre fipuo ve fficare il medefimo,che nela Palla,per Ig mobilita loro goucrnandoft con la deStrezxZa,et ofits che fi fone in detta Palla, dowe non de ue parer firano,o di fie ad alcnnolainduftria che fipropone pet laimposfibilitd,la quale inuero come gia disft non ¢ tale, per che fe vna cofa infenfata pofta in cimposoon olen Pt Jin i nftinto ceded le percoffe,eor febifar colpi riparandofi da.guclli coll moto fuo,anzi cé la medefima parte,che ee P arme offen- PARTE xXXXI _fisesniene anco per -fua natura a febifar’, eg mandarle fore del corpo fuo,volgendofi bora da-vno,bora dal’ altro lato, et quan do infact quando ingidsinnanzi in dietro, pe'llungo , eo pel trancrfo,eor da ogni parte, quanto maggiormente ponnofare il medefimo li corpi i difciplinati , eo” d macftrati,per faper’ offendere il nemico , eo» defenderfi dalui fecondo i lochi,tempi, et occafioni. Et queSto baftara' quanto al fuggir divita, con gli alr’ atti fimili,eo* quanto dla Ammonitione di douerfene pre- walere,quaiido li bifogni ci sforzano,et fara’ folamente per fodis fared lovagioni del’ vfo,in che perl auantaggio fuole efferci-- tarfi queft’ Arte lafciando il reftante in arbitrio di fortuna, De laquale , quanto pos ne T armenon occorre che firagionira- portadomi qanto a gli effetti de le for'ze fue,a' the pin,nefa, et d quei che? hanno prouata. Et accios’ intendao le allegate ra- giont,dico che in la fopradetta figural corpo ¢ fermo folanen-- te fopra il pie dritto,aintato , ¢o- foftenuto dala punta del fini Ftro , fe non per quanto,fi rege ftando fi fiffo stalmenteche amen doi fanna-va polo,a fimigliadza del centro didetta Palla in atto pero’ da stash ecode che dala fua contrarieta fara’ fpinto, 0 prouocato: onde benche io habbia detto di fopra ne ledecchiara- tioni dele Guardie,li modi del L fuggit? di vita, o perfona,nd bo ia ragionato anchora di quefto particolare,che premendofi con fare del nemico viene d moStrare, anzi quaft per vera, et or dinariaregola, singers corpi noftri di cedere ale percoffe , 0 colpi sual conre i loro vit mouerfi,mentre fans inate... 0 dspoterli febifare , 4 guifa chefi vede nela fudetta Palla,ege | PRIMA ~~ le ragioni fonle feguenti,perche uolédo il nemico intrar’ p forza di foreset contraStando con Ia fpada cétraria, Quefto fenza mo oh wunto dal primo loco grrarebbe il corpo,folamente,moftra- do sl fan deftroet volgendo la mano in Quarta alta,nante- rebbe fempre la punta contra di efenk che potra’ come altta vol ta disfisinueSirfida fe ne la {pada di queSto,fcorrendo la fua sé za offender'luis et pero fi -vede per certa prova chele maggior forzeseer Ii corpi piu grandi -vengono tal wolta da loro medefimi a proiiocarfi reftado fuperiort le minori. Et quefto baftaria per ‘via réigionc Ma fe pur’ fi rifolueffe a intrar di drento il nemi- cp forza Quefto medefinanite free mouerfi, come di fopra girarebbe la perfona da " altra parte,ct moftrandolt il fianco fi- niftro fi firmarebbe in Seconda,con la punta verfo il nemico,il che farebbe folo p ceder’a la maggior forza féza dubitar’ che Ta uerfario? offendeffc,métre ft ritrowaffe come [a fopradctta Pal Tain atto dt poter| ba fender elena col pirare dela perfonat eo queftirfard per Ta feconda ragionc,onde ft conofce,ea- per le giadette caufe cb il parar’ ¢ prolubito fapendo,eg- vedendo che da offo non puo derinare,altro,che doppia la offefa,perche quan to pis uno fi sforzaffe dt contraftar la fpada tanto piu fotto pont dofi,et offerendoft al pericolo,des colpteo-de rep uerrebbe, a moftrar’ et cb auantaggio del nemico a feoprirll corps po ter'effer’ offefo da Dict che’ ogni moffa,ct proua che quefto facdfco tentaffe darebbe piu tépo al nemico dt far'et adoperar’ pid difegni contra.altramete rifoluendofi come di fopra digivar” | il corpo,werrebbe tutto i un tratto a prenenirloyet anticipar. Tana PARTE . X XXIE ser interrumpédo tuttili fuoi difegni,et farebbono per quieSEo ” effettale moffe ali tra tutti dot ,reftando uote perd. et vane quelle del nemtco,done quelle di quefto per le fudette raion ren farebbono picne,tnasfimamente vedendofi tutta la inclinatione del corpo,et de? animo,che pofta fopra an piede folo; mira fot mente in qual modo guidata da brewisfimo tempo fi poffa diffen- dere dal nemico,et offender'lui. Perche n6 farebbe gia quella me defima ne cofi veloce,et preSa ritrouandofi ferma il corpo fopra amendoili piedi al mower’ de quali bifognarebbono alte tante paufedone che nel fopradetto atto non concorre pisl che la meta del tépo,cffendo,che per wera regoladi quef? arte,vno il qual die fegna,o ft delibera, eo -vuol ferire il nemico,defiderarido nocerli:. fignalatamente,fi raccoglie in fe fteffo,et feguendo Ta prints del’ animo,comparte in modo talee~ accomoda gli atutide la wi ta,che wnitamente tutti fiano Afpoftt,apparecchiati,etprefti fem, re,quando fi vedra giunta v occafione, fi come i parte mostra ipradetta figura,fenza perdere punto di tépo,Et fe voleffean flicare alcuno,dicendo che di poco impedimento li farebbe il contraStar de le fpade,fi come dt fopra disfi,perche fenza tem poretffatin tal contrafto,tl netnico potria prouocar’ questo in diner ft altri modi , 0 co'l fingere 3000" Lpingere deliberatamen te verfo di lui eo offenderlo,oucro,con altre fimili refolutio- — nizrefponderei ancor’ che effo fi ferwircbbe degli altri, di quali gia per questo propofito fi fono detti dinanzies- feguendo fi diranno copiofamcnte, _ D’ VNALTRA PRIMA GVAR ; dia Signata per N, Cap, XXVs A.V ENDO io ragionato fin qui del procede 2) fy re ordinario co’l pie drstto innanz1,bora difcorre- 16 alquanto de le Guardie col pie finiftro, effendo varie le opintoni fopra cio ,allegado aleani cffere anco Pea Rete: XXXIII anco profitewole,eo- auantaggtofo tl procedere col detto pre fini. Stro,ponendoft con quello innanzi,in Prima Guardia, come ne Ife wente figura,agde fecondo il parer’ mio,et per freon quali a tal propofito gindico cffer miglioridica che fimili forti di Guardie porno sce in parte & con lecondhtionit ginftifi- cate,et necceffarie,che 1 fotto fi diranno,manon gia,quando c5- batteffe vno co’ | nemico,quale foffe dt part forza, et firitronal- fero amendos in camifa,e'l detto nemico fe hiprefentaffe cotra in deta Guardia di Prima,co” I pre fimftro innanzi, perche ferma dofi Quefto verfo lui in Quarta ordinaria larga, col pre deftr'o innanztfubito giunto,lt andarcbbe incontro firmandofi ty Ter ‘za flretta,et non moucndofi auerfario infino a tanto,che Que- fto ancora foffe arrinato in deta Terza, fpingerebbe di Secon- da,fopras [fue pugnale,cro ¢ del aucrfario,dowe volendo alzar- filagunta con detto pucnale.per mendarla fore com antmo dt tra fallen’ verfo lutyverebbe da fea firmarfi la fpada ne la perfona la quale ne Capprofimiarfi,tanto maggiormente anco fi difcopri-, rebbe, er offerirebbeft al culpo . Wl chefe pure occorreffea QueFlarronande per cafo ne la detta Guardia di Pritma,co me Staua (altro col pre fimftro innanzi.nolgcrebbe_ abquanto in dentro la fpalla finiStra,folamcnte per febifar il parare efJendo probibito per le ragioni gia dette,accompagnando la fpada del ne mico in fore, eo" pafJata ase lui faltaffe iedetre : lo feguttarebbe con la punta d° ime coe deftra in Quarta larga, eo lunga. DVN ALTRA TERZA GVAR- dia Signata per O, Cap. XX VI q\ I fepareffe ancor al nemico, fundandofi ne le for | ance : pradctte opinion sfrmarft nelaTerza fimilmene teco'l pie finiFtroinnanzi contra di Quefto, cone cla feguente figura Quefto fenza perder'punto di PARTE XXXII tempo,cafo che prouocato UhanefJe come di fopra,fubito fli met > tevebbea'T incontroin Terzaftretta ordinaria dt paffo.co'l pie * dritto innanzt tenendo pero la punta de la fpada freffo a terra, atcio. chil nemico non glicla pote batterc, 0 leuar’ col figna- lego fermo che foffeyin va medefimo tempo inetterebbe la det- ta punta fopra il puguale del awerfario,ma volendo effo alzar- la condefto prgnale er paffarli contra con la fpada fia per of fendeflé; Quefto fenza altro induggio,febifando il ral abe : be la'fua pinta , ¢ trapalfando innanzia' la [ua par te defira sverfola finiftha del netnico, fpingirebbe dt Quar- ‘sage il peito,, portando tutto in-vn' tempola perfo + Hadiett oval pie deftro,eo” fe pur non potefJe in ne . \ c ftirlo,¢o- in tanto il nemico paffaffe, Quefto. - © batterebbepur’ ca P altra mano di riverfo, la {pada cotraria,fore de la ua parte finiftva in gus. Et quefti atti fareb tattiin vn’ tratto,eccetto la finta che va innanzi, ae a TS De a nem 2 DE LA PRIMA GVARDIA Signata per N. Cap. XX VII A. perche alcuno potrta dimandarmi fe le fopra- tte Guardie ambeduc col pre finiftro innazt cid la Prima, eo la Terza fteffero ngualmente fi =© come ne le precedenti uleume figures’ & viFEo, eo ‘PARTE xXXXV woleffe intendere,feconda il parer” mio,qual diloro foffe pispro neduto,onero fi ritrouaffe con meager anantaggio,per poter’ of fender’ il nemico + Refponderet che con fattica potria seater che fteffe ne farebbe molto facile d incitarl: al ferire per sl du bio che pende tra-dmendoi, eccetto che dela-Prima Guardta,per che fpragendo I'vn0,eg-T altro in vw tratto fénza fingere,l aud taggio ira di quello dt Joprasesr la ragione ¢' qnefta ch'il colpo; eh Terza battédolo in fu' con sce et va del tutto fore de. laperfona,onde tanito pis veflaoperiareet auataggiofo coluide la Prima,quanto importa ch’ I punto de la fua mario deftra {pin gendo verrebbe a fcoprir pidal corpo del nemico,tl quale contra Jtandoli co’ I parare in fu',molto pin offersfce la perfona a la ps ta de lafpada contraria , fapendo che per vera regola-viene a ceder’ la mano pis facilente in dentro, che non ‘ode infore. Et pero fpeffor colpt fpinti per forza fenza, volger’sl pugno quan do occorrono farf larght da mezzalama,verfola punta, porta- no pericolo,er p wh effetto folo il pin dele uolte cadonol'ar me di mano. Ecco c’ bauédo gia detto 1m parte il- pares’ mito fopra ledue Guardie col pie finiftro innazi,di nono tt flimola vi alra Guardihpur de la Prima firm? a Ia fopradetta,come ne Ia fegué te figura, maftrando in ifech’ il nemico ptora’ far’ anco ~vna fin ta-verfoil petto di queft’ altro accompagnata di pie deftro,men- tre che foffe fermo contra di lut in Quarta largazes~ cio fareb- be,cé ds egno,che quefto doueJe parare col pugnale in gin Ia fpa da fua,eg~ nondimeno {cbifando ff lapita per ds fopra,par lo poteffe feriredowe io replicaret che n6 per cid Que}to andareb- ° PRIMA bed laparatayperche le finte di pie finftro nb Io p dno ginngere, effendo pin corto il colpo fuo,pirima che fia refine coll pie shit innanzi,et tito quanto po importar la meta del corpo jue Dan __ que fapendo Quefto la imperfettione,c’l mancaméto di tal finta, n6 reftarebbe in-guel tratto medefimo,ch ilnemico mone Tama no per fingeresdi Stender, fi contra di Ini tutte-laperfona,come giase detto,allungarido la Quarta per ferirlo di punta nel ginoe chio,o nel braccio,oucro ne la fpalla dala parte ‘Joniftvra »perefe ferli pia wicini. Ma fedice[fero le fopradette opentonizquel fuo neico potrebbe aco pafJar° innanzi ds fubito con quella mofla, eo offender’ Quefto,dico perfotisfarlt, chenel medefimo tépo fi ritirarebbe co’ | pele indictro ne la Prima Stretta, battendo in gin quel colpo che lt ‘veniffe incontro determinato , @- in ti-- fofta potrebbeferir’ ilnemico di Primao di Secondasfi che per corrifpondenza di tempi, et di iifure , e+ del’ accompagnar dt ~ fore le forze,gia S$ é-viSto,che mentre il nemico sé moffo cola firta fenza poter nocere, QueSo fimlmentes’ ¢ mafcons di lui per offenderlocalmcno di fearfo) nele parti pisi.difcofte da lui,eor pitt vicine a fe, Perche mentre Ia fua‘punta cala verfoi piedi pepoter offer’ battuta da quefto , viene a farfi pin Tonga la linea che procede da effo nemico,doue chela linea di Questo andgndo dritta verfo tl petto deP auerfarto, dinenta fie brene, er pis cortaet Qitefto farcbbe in termine quando il nemico fof fe prouocato da que to, é-che percio doueffe guardarfi,eo- def fenderfi da lifuot affalti. PARTE XXXVI SSE EE DELA TERZA GVARDIA Signata per O. Cap, XXVITE. BH, T fe medefimamente come difopra fentendoft il nemico prowocato da Queftoyveniffe ad affalirlo i ee fe lifermaffe contra in Terza cp nr innanzi, come ne la figura the feguita, ico che oo PREM A. in tal atto dowierebbe Qushe ritrowarfi contra lui in terza lar- di afforcon la mano de la fpada preffo al inocchio, @or la fie ol pugnale fopra la tek ta,ct rfolucndofil nemico di paf- deliberataiente verfo lui: Quefto ftritirarebbe a' Metro nte la Seconda ordinaria,eer battendo la punta contrarta won na no finiftra in fore fubito paffarcbbe co'l pre deftra’innanza con- tra effaser” lo ferirebbe pur’ didetta Seconda: Maercbe pa- re fia contra la vera regola il moucr fuo,fapendo di non potet ti trouar” lafoada di quel oynerrebbe il detto nemico a prepisdicar sit Perofe en diegnlf anco di tentarlo con altri colpidi fin * teinnanzi,accompagnado il paffoco'l fpinger di punta,ouero con mandritti verfo le gambe,qucjtt colpt li potrebbone reufeir” ~va- ini poi cheil fopradetto ftar’ largo non.é.ubligatods give a' la pae fata , manco ¢ fottopo}to a lefintesdonde fecondo il indicio mio, tanto ansantagiofo.es” profittenole in queSto procedcre,non ifo- lamente'a coloro che ne fanno la profesfionesma a-cbi non I in- tende aiicéra;eo” non fa punto maneggrar arme dico d’ ogni qua tungue vile,eor roxzo bomo,il quale fermandofi come s' ¢ mo- frato di fopra,ne le fue Guardie dt Terza,e~ Quarta larghe dt paffo5tol pie-de 0 innanzi » potria preucnire occupateet 1n- terrampere malti difegni,mods , @7° atti che vorrd fare,o tenta- ta qual fi woglia efJercitato , @- aftuto contra dt luis Perche 3 fijtendo in queSts foli atti,che sintenderanno quaft tutta la fufta za,eo" il migliore del fret diffendere, ex: offender’ altri,fa- rd in potere,@a" faculta’ del fopradetto poco prattico, offersan- dodi fpingere inngaiyritrouandofi nela deta Quarta Guardia, . edi. PARTE XX XVII ey di Stendere la perfona quanto piupotra,come altre volte s’ édetto ne la dechiaratione dt detta Guardia fimilméte di faluar- Lfiritirando il paffo adictro,ee rinandoft ne la Prima, o Secon da fempre con Ia punta verfo iT nemicozey altro tanto ritrowan : dofine la Terza larga fimile a la fopradetta -Quartarper che non felo per difciplina, eoreeffercitio’ baueffe “imparato, ma anicota per ‘auertenza natutale , che'da fec in Jfegvaspotria riparares colpistarito is adungue, po tra fare -vno offerwando Quefa regola , no- Sirayal parer mo legettima, bona, ¢or pro fittewole 4 chil adoperara , ey facile per qual fpirito ft fiayper cffere 4 intefa, eo poFtain ffecutione, ae PRIMA qT quefto eftremo del quale bo ragionato dt fopra, = preponendo le fopradette due Guardie ad opni qua ita‘ d’ homini,coft effercitatj, come inefperti, dico > che mane auantagiofo a tutti,ina molto pis alli grandi , ch’ a i piccoli,fi che douendo dir ancora infor wore,eg vtile di detti piccoli,o menori di perfona, fi ben foffero in efperti li auertirei , che effendo maggiori li nemiciloro, i fire Fee PARTE XXXVIL maffero contra di estin Terza iftretta,fimile a quella che difo- pra-va accompognata con la Palla,eor non {fapendo®esfi cto che fiafchifare,o parene i colpisne meno il fuggire,et ceder: di vita, et perfona,co’ pafjar’set trapaffare,con altri neceffa eVorrei cDincontrandofi col nemicoteneffero la punta de lafpada baffa, vicino a terra,accio ch’ il {uo contrario non gliela pote[[e-patte- re,pigliar’,o lenar’,g -[eniza monerfi punto , prima che foffers- prouocati da finteo taplii,o daltro chesmoftraffefar’ determina . tamente contra diToro,cafo ch” in qual modo ft vaglia foffera in diati,o prowecatiza'l’ bora,effi ancora nel medefimo tempo {pin -gefscro innanzt contra il ncmico,di Quarta,eccetto contra di co Toro,che ftefsero fermi is Quarta largazperche facendo la finta: 7 in qualangue modoydt punta,o di taglio , benche con quella mo-- ftrafsero di Single ritycccio fi moucfJero,a ri{ponderli, dico che non ligionarebbe ,anzi farebbe i preindicio fuo 1d ¢ de det tithinori,, per Te ragiont dette nel principio di quefto’ Opera wittre fi ragionaua dele diffefe di Quarta , er Terza Guar-- diag feguendo fi vedra nele figure d due a’ quattro, er cine que,done fi raprcfentaranno Te mifure , et potranoft confiderar” Te qualita’ del pre drstto , @o° del manco ; eo come diner © fametite verrarino ad effettuarfi Ie bowe loro per li Atiche fi tnoftraranno » hotati per le fue litecre fecondo lor dine del Alfa- betto, Ky SECOMNDA, AVEND O fix qui parlato.ampia- inente di quclta Profesfione per le Guar" die Principati, eo" per lederiwate da lo- rose moftrato in parale;vn numero di. j} firte,.ct boite,o colft,che per ciafewna.di offe fonwo fary', scconnpagniando qucfPar tecon Ta imaginatinasper via di Punti, Lance. ici, Fempt , @ al. tri Term del motidela perfoua yet del y nieyfecode latre gola afsegnatasd onde le minor forze potraiino con tal procede-” re vincere le magpiori: Adef]o tofta per caffar obliga, quale io tengorbanen romeffo tante volte ,11 regen fotti con molt! nobili:, et dotti,es’ valorofi bomini, di pot nél princi= ; pio di quefta Opera,moftrar’ in fatts, come le Jfopradette finte, - ~ ey botte,o colpi ffi pofsano: il che s incominciara dal feguente Ato. Ricordando pritna quanto fi propefe, che per la litera A.s’intendera’ Prima Guardia per Bla Secida,per Ce la Terza,et per D.la Quarta Principalizet fufseguentemente, per P'altrelittere? altre Guardie.et atti nate da le Princtpalt, notate con le fue fi ure,corne $ € vijto,per abbrentar d ragiona mentors®t per fakin quefta intention noftra.ucrtendoauco-. ra che lalstécera moStrante Prima,Seconda, Terza 0 Quarta- Guardiaso vero alcuna del altre, ne la quale fi ifard pofto yuo”. per fa diffefacer offefa del ncmico fi mettera’ al pede dela 9” figura per la quale fara’ notato qui Et la littera moStrate la bot ta ,conla quale fara’ fe ito U effetto fara poFta al capo didet - ta fig ura, come in quefto atto fs conofee. we CAP I ae parlando del fatto dico,che ritrouandofi A. et Cc in ContTs ajlo om C. volendo intr ar “dt crore col dr i fle eo arndando. medefinamente awa > > per. sfor zat la fpada del nemtco in gia ' quello po Saft in A, voltandola mano dela fpada i giro ds fopra, + tacon la faa Prima, da De, viene‘ad inu LO OS SECONDA et prefentandola al petto del nemico, ¢5- portando il piedeStro con paffo largo »werfo- |é parte finiftra del’ auerfarjo ;-venne a petto,facendo lo.effetto, di G, del foguitgre la bot stir nela fpa del nemico inveftifce li ne quale fi parlodi foprazanzi? aucrfario-volen far? circunferenza,con noua profeeina Or ihn ‘lcolpo 0 da cétraria:D’ onde la minor forza potrid uincer lamaggiore co. comese detto ragionando per Topera, : “PARTE “XXXX CAP, IL ZER dechiaratione di B, et C. notati per le pre cedenti figure, dele qualis'¢. parlato al fue loco finplicemente , per le dinerfita de le botte loro,n& B pono adireadeffo di certi effetti,che pong proce dere da effescomo fon queftizvolendo Cc. offender B potrebbe ancor lui andare tn B. eo sforzando la fpada.contraria {ubito Seguitar per forzaeg- ferirle di punta wel pet fecedo P effet- todi H. et B: per diffenderfi, ct offender’ C. quando veni{fe 2 sforzarli la fpada,poi che fi fofse pofto in Biper ferirlo come ho detto, Potrebbe parando in fore ferir lui da baffo-di rinerfo,ove ro di ftramazon'p tefta,o pur di madritto tondod alto,et da baf fo: Maperchela parata ¢ pericalofa per il dar’ tempo al nemi- co,et per le prefe,come al fuo loco,ne parlaremmo il meglio fara’ quando C. fiaper andare in H. per far T effetto defcritto,che B.fuggendo la fpada,o per dir meglio fcbifandolayvadi in K.per fen’ nel petto,oncro fi metta tn G. co’ Leeder’ dela vita,fa cendo i noua profpettinane la guifa che Ia figura dy detto Gift ¢ vifta. Folendo B. offender’ C. potrebbe andandoltd la volta del petto fpinger’ la foada,eor far r fete di H. doue C. pa-e rando for’ potrebbe far le medefime atte fopradette, di R iver ‘foStramazZone,eg Tondozmap fuggit la parata(come bodet to pti volte) tato pericolofa meglio fara’ cheC. ritornadofi in B. faccia fubsto la botta di H. Coft.ciafcuno di queftt verra’ a’ diffender fe , @7- offender’ sl nemico, Ne fi maranigli alcuno SECONDA che dele due fpade di coftoro pofti in igura,l -vna-paia pin liga - de Paltra,perche ritrowidofi Tuna in feurtio,né po moftrar lau infta lungheaza,err wolendofi far’ prona,fe elle fon pari,ponga- - fi T occhio nivatlane da terra le punte di dette fpade,feryan- * dola regola i Geometriasche fitrouara non effere differenza alcuna tra loro,perche la corta:fi moftrara lunge, €° la lunga corta. : ot < yo PARTE XXXXI 7 SSEND OSI pofto nel principio di quefto trat: ! tatown difegno di Lince rete, 9 Angl, fegnati + per littere,con ust braccio,eo+ vna gamba, per dito Strar’ quanto roffa ‘vna Linea retta,eo* vna torta, occorrendo il fatto,ne Ja precedente doppia figira , viene in pro sefie didar'a conofcere come la Linea retta babbia potito pin chelatortasdoue in-vi altro atto,fi moStrara il contrario an- cora,cio' ¢ che la torta,vinca la retta:feruandofs li ordini, modi, eo tempi,ct contratempi deferitti. Et quanto a'la retta dico‘ef ‘fondo in contraSto doi,l uno in Ce T altroin D. pofto che D. andaffe in A, oucro altra Guardiache feC, mentre D.fi mutaua dt Guardia,tutto in-vn’ tempo li banerd {pinto contra del colpode Te che la Linea retta-vincera’ , come fi vede, et quefto fi chiamara contratempo in fauore di C. qira- bird tempo che D. vain A. oucro altra guardia loferifce de, nel petto,o ne la fpalla, con tan to anantaggio di fpada, facendo Linea retta,quanto ne viene a thanca red D. facendo Linea angolare,o fia torta, ae SECONDA | aioe euimee Beko. aes CAP. IIIf. AER quel? altre duc figure fignate per A. et por D. fi dice ( sinmaginandoft che D..babbia fat ; to-via finta al braccio di A. per ftimularlo , come % babbiamo detto di fopraragtonando de le diffefe eo offefe di Quarta Guardia)cbe non monendofi A. posftD. PAR TE = XXXXIT andare in B . ¢o” battendo la punta déla fpada di A. con la ma no manca, fpinger fubito la fia , er ferirlo, facendo I’ effetto di Hoeo- quando A. fpinga pur” in quel tempo 3 cio ginado D. li fa la finta al braccio sche pofft D. medeftmamite' fatta lafin ta,fubito ritirandoft in B. battere con mano la fpadadi.a. e* ander’ al medefimo effetto di H. ea" da queSto procedere sit para il modo di adoperat'la {pada fola Ia fpada col pupnale,cé la “capparct col guanto,et conve altra {pada @' la mario thanca, eg. altre arme da battere. : ‘SECONDA) - CAP Vs Bare tee A botta di H. la Hee wede effettuata in svno di uefti fignato per B. fara potutanafcere in primo Xe (as ee re quefta wife andi in cee B. per battere la {pada di F. col pupnale,perche F. sfalfando Parma fara andato a feriilo di contra tépo in H.come fiuedeferuatili modi, eo termini notati difopra ne i foilo- chi; benche fimili colpi riefcbino ancora da le botte di A. di/B. etdiC.. et d'altre Guardie come fi disfe ragionando de le fue Diffefe ey offefe,et di altri dinerfi modi anco ta,come s’e visto , battendo il nemico [ aye ina,ouero dandoli occafione con i finte cb offo habbia dabatterle. 5 . PAR ave XXXXIIT —— ee CAPR VI eee sa T perche difopras’ e detto poterfi moStrare co- Sy 22 BEA); ie la Linea angolare 0 fiala tortaposfi vincere y ! la retta,in propofito se pofto id prden fatto, do SHER” ue nafce Ia boitadi K . la quale enche posfi de rinare da altre Guardie ancora, pore me parfo coudurla ade{lo da quella aE in sucflomodeerironanah Ber F erro et andando B, dicroce per offendere E, del colpo de L. F.ceden- Sw oe SECONDS! do d quella forza,piegando il capo e' Leorpo verfola parte fini Sra fa c6 la mano ance fe [a fpalla deftra,ct tutto in-vw tepo trappaffanda col pie dritto a la parte deftva de T auerfario , fa che da iF fteffo viene ad inueftirfi,ne la fpada facendo offre diK. deferitto fopra,esr qui, et notato.in quéfta figita nel che ef viene pat ancoil difcorfo fatto fopra Ia figura poSta fopra-vn polo, at a a . PARTE... XXXXIIT. CAP, VII. VI fida ad vedere che la capitulatione di [toecar’ BY [a corda del ftectato contrala commune optntone, OA la qual suoleil contrario fi a propofito per -vnd , SS diminor forza,cio' é quélla;done fi dice, Chitoc-- ra prima la corda fia perdente.Perche micttendofiquel dimi apre(fo a la corda ne le-uardia fignata qui’ pet-F-dpe to temendo ch iT yienmito li batta la fpada,per tencrla tanto.1n for seméltendofi inaardta di L. c6 le mani pin preffo al gistocchto, ton la puntade la {pada verfo terra,afpettando il neinico, il qua Te poftofi in A. come queSto,ouero altra Guardia,potria venire perferurlod’ indimbroccata in H. ouero,non ferendolo,per far Li toccar la corda del Steccato in qual modo che poteffe, er men tre che fearricharg il colpo,fard F, overo L. noua prafpettiva conla vita pafJando-innanzi coll pie deftro dla banda Jiniftra deP auerfario,doue venira afar’ effetto diG, onero di P. per fgg la battuta del nemico deferitta,eor notata difopra,et qua do li-vada cétra con altre botte,fi prewalera' de li remedy deferit ti perl opera, coft laininor forza potriacreftar’ ‘vittoriofa con trala maggiore con tal’ aftucia,come fireprefenta ne lepri me due figure fignate per H. eo per Ge. SECONDA CAP. VIIL — LAW T qui fi-vede quanto poffanocere lainconfidecdta et refoluta prowocatione,pofto che coftore doi side I tati qut per le prefenti figureseo- littere fimilt fof-> m3 fero epuali di perfona,et di feienza pari, et dupa tica,perche fi dene credere chsl primo andato @ prowocar’ il ne- mica PARTE XXXXV mico ( offendo amendot poStiinE. a mezXa {pada ) volendo tn “trar'difore per forza per far T effete di H. fara ftatol’ offefo, fe P altro col cedere di vita fugpir’ de la fpada,eo-battere di ma 10 manca fara’ paffato a la drittaparte del nemico col pie deftro per inwefirlo co'l medefimo colpo di Hy che qui fi a SECONDA CAP. 1X. HOVE adoprandofi maggior’ avertcnza quele, DY lo che difopra s'c’ poSto perl offeforcffendo fta- ; to Prouocatore poco confiderato, faria potato: re- - tar’ vittoriofo,come nel prefente fatto ft conofte, cio'Cfe(trouadofi pu? tutti doi tn E.quado determinataméteande contra il nemico per far’ T fete dt H. dowe refto feritoybauef . fe moftrato di farlo,facendo alquanto di Panfa,acctoch’ il netni- coliandafle contra rifoluto per ‘ferswlozperche,, fe ben-la contra _ ria parte foffe andata cedédo di -vita,ct fuggendo l arme,per bat tere di mano manca , @* tifa di H. effo prouocato- rebaueria voltato la mano in giro,facendol effetto diG. one ro di P. non effendo altra differenza tra es i,faluo effet todel braccio alto,fignato per G. ¢o* quel del baffo,ft- grato per P. ey faria andato contra H. ad inueStirloscofs weap er poco confiderata ch’ efJo prowocatore wfo', farebbe ~venuta ad vf- fae P awer fario. — SST we ( CAP X FL IMILMENTE, fetrouandofi dot nemici in B gwardia di C.come coftoro gis figurati, li mouimé ti, @ colptde li quali ftanno notati con le figure, “=H fenza quello pers dela sardiadoe prima fi ref- fero quale non appare,cccetta per la litera C, eg” altri doiyche My SECONDA ficfprimono cé parole che fono ds G.ct di D.qual dt lor fia il pro wocetore, 0’ il prouocato,potra ferir'l auerfaria in queftimodi, Primo fe C, andado,contra aA, con finta di olerlo ferire del, non finira in tutto il colpo,ma ritentdofi tanto che posfi ribauer : Sotornard mF, Guardia al parer’fuo pin utile per luizpercioche penfando A. trouare il nemicoyprima che fia giunto in Guardia _alcuna,rifpetto al colpo de T.(che fi fintoyqual’ in fe difedcia mol tola perfona per poterfi poi ribauere, enon trouandolo pet ef ferfi cautelato con quella paufa che fece ne la finta de, per po- terfi ribanere in Guardia,potra fer offefo dalui effendofi,di- ordinato col -venire in I. rifoluto,perche trouandofi F. in ua Guardia battutali la fpada con mano manca fopra il braccio fuo Firitto potra’ intrando di fore,ferirto de la botta di G. owero di D. Et Coft T altro por in C.fe andando contra F. offeruara il medefimo modo,fara il primo a ferire,cosne al prowocare.Poi fe qual fia diloro al quale i nemico babbia fatto. quella fintg de I. non andara rifoluto adferir’ de L. come se deto , ma ritenuto al quato , come fece effo , il medefimo ofite It potra’ ven’ fatto per quella fsa fard,la quale difopra fece 11 prowoca- -tore «Goft il provocato fard il feritore. Ef qu fi conofce chia ramente,chel andar’ ae aferir’ e' male eo bene,eg- per contrariol andarui ritenuto c’ ben’, eo male, co” me in altri lochi sé -vifto dt fopra,et feguitando - firveded . Et quefto d uiene per le dop- pie céfiderationt di Panti,Li nee, Tépiet Contratépi SECONDA CAP, XI, Ltroues’ é-vifto come la minor forza fi posfi fal ware dala maggot ferirla, quift moftrap lefre precedenti, come posfi andare ad incon EDS | trarla,ct uincere,et feguira intal modo, quando C.di minor forza andara’ in Fcontra va: altro medefimaméte im Guardia di F. eg: toccandoli di drento di croce la fpada,fin rg aT elci,per inustarlo a’ Aifordinare,quado F maggior” i forza inrara’ di croce in Taio Ia minor’ abbaffando il capo, eo facendo lialtri consenienti deferit tidel colpo dik. veisira’ a ferivlodi ‘detto Ky nea quale da fe ftefJoPauerfario S'inneffira',come nel prefente fat to fi uede et esfi mojtrato in-ve' altro ancora difopras SECONDA CAP, XII L MEDESIMO feguira’ , fecondo Tatto figurato ,fe vio dala Guardia di C. andard in E. pur? contra F, maggior di forza , mettendoli dire di croce la {pada fopra lafua, accio che af- ficwrato fil nemico del {yo valore , -vengbid far’ la botta di H, contra effozperche in quel punto la minor forza sfalfando [a {pa da fotto la fua,voltara i G.come fi vede,oneratéte in P. Mede _fimamiéte fe la maggior forza fpingeffe a baffo di guardia di C, la minore pare potra fare la botta di G. ouero dy P.laffando la Spade furs quella del nemicozoltra che nel tempo medefimo che la maggior forza {pinge tl fuo colpo la minore potra’ an coras| alfando per la fua ada , eg battendo lacon traria con mano were Ia botta diK. faluo fe I’ auerfario fe ritrowaffe con targa, brocebie 10,0 rotella,perche in tal cafoil meglio fara coef lebotte di Go iP. fopradette. : SECONDA CAP XL spsespa T quando fiano doi nemici, Pvnoin Guardia di { N. ¢7 [altro in C.ftédédofi.C. inl. di fearfo cé d finta di offender’ N. nel ginoccbio ouero nel brac eee in, one a fy alla manca, per ffer’ liquelle parti pia vicine @ la fpada, eifinalatle in modo,che debbia venire a feriv’ lui de I. eo ritirandoft in A. eo battendo in giw il col- podiN. quale li baueffe fpinto contra determinatamente, per ri fpoftalo potriaferir di H. Et benche N. pote(fe con finta , eo" vna volta di mano paffar’ innanziper vn tmandritto d’ alto,eg- da baffoznondimeno ritirandofi(come ho detto) C. in A.mala mente’ arrivarcbbe da baffo, rifpetto ala Spada di A.nela quale,mentre cala,viene cdma da fe,mancandoht tanto di Spada,per la Linea obliga che fa col brac cio,et con la Spada da Tefal a terra,qian to ananza ad A. tenendo Ia fua Linea qiafiretta.da alto nonT offendereb be, perche uerrebbe la botta parata da fe. SECONDA CAP. XIII T quando C. voleffe prouocar’O. Guardia co'l ie fimftro innanzt come qui appar'e,eor lo faceffe ‘on pinta del, 4 fine di ritirarfe in B. per. andarli ~ poi adoffo di 14. dico fe ©. fingendo ancor Iut il col podel. andara’ contra il nemico tn D. pee farlt rifpofta, quan- do cala a baffo dB. in H. che effo di D. potra’ ritirarft mede- _fimamente in B, onero in F. ¢o Fandom B. potra farel’ effet todiH. whe ferd in Flt potra’ reufeire la botta ds: G.o di D, con Ia fua Spa a fore di quella del nemico,come difopra Se det to pin voltezet fe O. non voleffe paffar’ a’ le finte dC. ne man CoN, del quale s' ¢ ragionato nel precedente Capitolo, C. fire- folucria 5 quelle finteyct termini deferiti fopraplopera,de qua. li,benehe forfe pareranno ad alcuni che fiano perc on pe 161: bomin d’ bonore ne faranno tima,fapendo li ordiniet ma- 4s ¢ hanno da tenere,ftando dle mani con li nemiciloro,masfime non douendo homo curarfidi pericolo aleuno,per confeguir’ |’ in tentauo, core kage ancora nel principio di ek trattato. Tutta volta effendofi variamente difcorfo dt quelli che fi pon- no afevua per Te qualita’ di ciafcuno, fi pigliara’ ogn:-vno quelli eSpedienti che pin'li piaccionozes- parendoli fi preuale- ra’ di quelli , eo di alcuni di queSti ancora che feguitanot qua Ii benche difopra fi faranno detti, nondimeno adoperandoft con altre Arme , che Spada folaeg Spada pugnale soles reranno dwerfi . Ancora che fempre bo dette , eo dito di PARTE LI nowo.er dird fempre, che -vna Spada fola ben retta, ee gor ucrnata, fecondo le regole date, ey che dar’ fi ponno Sopple Joe a tutte le elettiont de T Arme come vi Alfabetto a’ tut- tli Autori, : SECONDA CAP. XV. EGVIT ANDO adunque Pordine gia pro ineffo nel principio del ragtonamento noftto,ven- oadire hora del Imbracctatura de la cappa col E y pugnale,béche ad ogn tno parera’ cofafacilisfima, eo foperfluaforfe a ragionarne:impero effendomi parfo bene, eo non fore di propofito, dico che,wolendo qual fi voglia perfo- na pronocar’ altri,o fendo prouocato al combattere doue fi fiact ritrouandoft cori la Spada e'Lpugnale , ¢” la cappa douera per fuormigliore,offeruar’ quefto ordine,al metter’ mano al arme, <— Prima, allargando il braccio deftro, tanto , che la cappa feorri gindela Fallin ‘va tempo medefimo porra' mano a’ la Spada,” eo P altra al pus ale mettendofi in Guardia di C. percbe anda do.in A. potrebbe caderli la cappa in terra, eo andando in al- tre guardic, non potrebbe cofi ben far’ leffetto dhef dice adeffo Ds poi fubito ¢ hauera,tratta la Spada, cl pugnalesfi lesara'la cappa da Ig spalla,con Ta mano del pugnale,co’Ideto grofJo di fo refu'l dritto del cappino , piegando -vn poco la vita al'indtetro verfo la banda manca ey” frendendo il braccio,eo~ facendo cer "ta onda cé la detta cappa,ctgirado in forc Ia mart del pugnale,ta to difcofto dala cofcia, che né posfi offends da fe la punta, hauera in bracciatala capa col pugnale,del qual modo parte fe ne moftra per le prefenti figure. Et quefta imbracciatura tégo io P migliore,che P haner i pean olo,ouer la cappa fola,perche C altri -vuole pis preSto il pugnale che la cappa,, eo altrt la cap PARTE , LII pache il pugnale, reputando ciafcuna di queSte buona per fefol, ragionewolmente deuc offer’ meglio hawerle tutte due, CAP. XVI. eT laffando dt ragionar piu dt queSta Imbraccia- tura, come da fe pari le botte di tefta, quelle dele gambe,come asficuri il braceto, er come fia bona > per lanciarla , ¢g~ accto non fi perda,, per ritener - SECONDA Ia ancora,quando mai non ferueffe ad altro,fi dira folo per le pre cedentisfiguresche fono pero’ lemedefime per forma , eo per li effettische le fopra notate in va'loco de le doppte : ritrouandofi contrarii A. eo B. et A. non fpingeffe contra F. a baffo,che ri tirandoft F. in D. fuolgendofi la cappa dal braccio, eo facendo con la punta fia via finta al vifo del nemico , @o battendo con la cappala spelt contraria,pottia Spingere di A.oucro di Byct ferre A. fal uo fe A. nonferifce lui dt contratempo in-P. tnen- tre che F. procura batterli la Spada con la cappa. Et quando E, non fi moueffe contra di A. er A. voleffe offender lut,ma te- mendo andarli cogtra aT’ bora per timore dela botta dt G. 0 di P. riirandah in D. fuolgendo la capa , eo ritornando pus’ int A. dando dit croce in compagnia de la capa fu la fpada di E. ma dandola uerfola parte dirstta fua,et tutto in un’ tépo Spin endo dt H. venird a ferirlo,faluo s'in quel punto ch'ei viene ddare di croce fu la Spada AF. E. girandola mano in alto sferiffe Ini del colpo di G.. Et que¥to -voglio che bafti per que- §to fogetto,fe ben pareffe ad alcuno, che non ft ole ; parlato a baftanza sperche adoperando f,oue ro fercenish con la Spada folayet [pa fa et pugnale in far” quelle botte ce difopra ho moSErato per tutto,fi vedra' che fi fara’ det to quanto fi con- aiene. - La we CAP, XVIL Ss A botta con le duc Spade,quale fi-vede in quefto atto notato quit fopra, fara’ nata coft, Ritrouan- oft doi in Guardia di C. luno per turbar’ la vie Jfta de P altro, accio non fappia imaginarfi' qual botta difegni di far’ ford andeto diC, in D.tornato in C, anda ° SECONDA toinH. er vi altea volta ritornato m Dyet paffando cl pie manco innanzi con la Spada dritta bauera’ fatto wa fine ali occhi del nemico, eo meffeT arme m croce m A. man landolar me contrarie.a' la fua parte deStra,et sforzando la Spada dritta come fta' qui fara andato a ferirlo nel petto di 11. iff la fpa da mancad tranerfo oper riparo del’ armedel neintco, eg stutte quefte cofe faranno feguite in vn tempo « Etim quefto cafo(qua doP averfario non foffe faltato adtetro per lar ) dco che né Jari fate male il parar di coperta,ey- ~voltare ~vu' rinerfo a‘ le ambe,ouero vai ftramazzone per teflaper asficurar fi meglio il petto,perche il sfalfar’ de P arme non lifaria tornato bene,per Timpedimento del arme del nemico. Hor feC. qual difopra s’ ¢ meffo per offefo foffe ftato in F. in quel tempo che altro in C. facena la finta col pie manco ine narizi , haueria potuto andar’ contra ala finta grando lavi- ta in Ge eo” venire d ferwrlo pur di G. fopra,oucro fotto di P, fecondo foffe Ftata lafinta del nemico,cts é,fe a alto,eea-quefto da baffo, eda baffo 1 eo quefto dalto: et non parendol: poterlo ben ginygere per far miglior botta,baueria potato a. ettar’ fen za temere,che dapoi che C. baueffe fatta Ia finta at andato in Ac per batterli Tarme,eo- in quel tempo Jtandoli tn profpet- tina piana sfalfar’ la fua Spada difopra,ct Spinger gagliardanicn tediG. tral vaaerT altra spade contraria, Quen doi altri fitrouaffero,?’ vno in D. et altro in C. D. ab affando dterra la punta de la Spada dirtta,potra -andare ad alzare,¢ Spingere la Spada del nemico col falfo filo,a la bada PARTE LUIL imanica cangraria;@o> tutto.q'on'tempo-aintando la Spada dni ta con la'tianed i 1 di fotto, @6* crefecndo col pie mancoihati- zivalzar'la spa lade Panerfario,ee paffando coll pie dritto fe- rirlo fotto di FEoccataz eo~ quefto potria fare d'ogni banda cid “tdi mano dritta,eo- di mano manca.doue C. per fua ais ae fia potato andar’ in A. piegando la ‘vita,accompagnando laf a da del nemico di fore.con la mano mancayegr -ferir' luima il me- gli faria flato,? bauer firmato tutte duele Spade,fir’ tanto cb'l nemico foffe -venuto a crefcere col pie manco,per alzarli la fpa- da , et mentre che foffe -venuto,ritirar’ {ubitola Spada drittaet conla medefima inweStirlo fotto,di contratempo, - VolédoC: ef primo ad offender D. potra mettere lg Spada Aritta fua di drento,ds croce,fu quella di Dacrefcendo col pie ma 0 appreffo il dritto,eo premendogliela con la ponte verfo ter- 1a sfeguitare col paffo diritto innanzi,cé la volta di mano di fal Jofilo,ear col pie manco innanzi , eg ferirlocon mano manca in feambio di prefa.ma meglio fard pe asficuratfi del sfalfar'de P arme,che potria far" il nemico,in loco di ferire di mano manca, atterar’T arme contraric ,.¢+ paffando cercar’ d’ inueStirlo di H. dove. per diff fas pot g falfar la Spada,eor ferir C. di leggieri perd ne la mano,onero Nel braccio quando venifJe p ligarli la fpada, 11 che di raro fi vfa ) et quando veniffe a of- fenderlo di H.potria ritirarfi i B.con la mano diritta tato adie troche la meta’ de la fpada ‘venghi-al diritto de la tefta, per fuge gir pus la ‘vita,per batter mae il colpo Con mano, manca,et pot Jegsitar’ad in veftirlo pur el colpo di Hy qual tanto ritirarft o% SECONDA adietro col braccio in B. fara per rifpetto del gra trapaffare che faria il nemico innanzi, Sealtri doi fi ritrouaffero Puno in C. ct? altro in A.C.uolen~ do offender’ A. fubito andard in D. et portando il braccio ma- , co fopra la tefta fara ‘vna finta inF, al petto di A. fcoprendoli a pofta il corpoyaccio venghi a batterli la Spada per ferit’ lui nel petto,eo” ritirando la mano in B. tato, adietro che la meta dela Spada vengbi al diritto dela teSFa,ct abbafJando la nano maca per batter meglio il colpo andera ad inucftire A..del colpo di Hi. ouero ritirara la mano dictro al ginocchto tito che la meta dela Jfpada vengbi al divitto fuo,accompagnado conla Spada macal arine del nemico di fore eo coftlo potra ferir diD, per difore foprala {pada nel fetto. D’ onde A. p diffefa fua, temendo che P auer[fario libatta la botta,eor venghi a ferirlo fara vna mez za finta,eo" andera a ferirlo per difore dt H, come difopra ne le doppie figure. Et,quefto reufcira cofiin B: come in.Ay del quale per quefta conformita non fi lon altrimente, Reftaria che fi dle ancora d altre bottedinerfe, che potreb- bon nelere da quel tedue {pade,pofte in altre guardie che de le Sopra ette, ma parendomi bauerne difcorfo 4 bafléza,per life pranotati cfsépi di fattiet di parole,ct per li ragionaméti banuti perl opera fopra {pada fola,fpada,et pgnale fpada, ct cappa,dé de fi potia comprendere skrefto che fara bifogno per T effercitio @ effe,et effendo molte dele botte che fi ponno far” con effe tato vfitate come fariayvna finta di madritto,et paffar’ a ferir’ dima no maca laciata di trancrfosct -vna finta di mano maca,et paffar s PARTE LV a ferir’ di man'dritta lanciata di traner{orvna ifinta di mandrit- ta,vna parata,ct va battuta di maho mica, et wi riverforvna finta di mano maca,vna battuta,eg. via parata di man’ dritta, ~ ozet fimilizlaffard che da fe ftefJo og unas'acco- eva riser iniodi fecondols parera' fi per li efJempiyft ancora per le diverfi- td de le botte feritte,eg~ notate, SEGONDA CAP. XVIIL. EFFETT O di questa prefa vera effegai- 0 in quefto modo,fe C.taftara per di fore la fpa x Ge A da di B. ct effendo feguitato da fi per forza con Eset [7 botta di H. ala "he del petioyfritirara’ mede - Simamente in B. feguitando fubito pur’ di Hoper forza,et fe 'al tro ritrouandoft in H.parara di fore per voltar vn’ firamazzo ne,percheC. che fi pofein B. ritrouandofi: medefimamente in H. parara di croce innanzi con lavolta di mano,ey- di pie ma- 1 co innanzieg- cofi andara a la prefa che fi vedetin quefte figu- re fignate per S. @” per Q. dowe fi conclude quello’ehe tate wol te 0 detto , ch’ il paras’ é male fe ‘non girando fia sforzatiyco me ade{fo C. quale effendo crefciuto tanto innanizi per la bot- tadi'H. non poteua diffenderfi altramente-dal $tramaz- zone diB. es” haueffe paratala prima botta dic B. che fi diffe,bauerta corfo pericolo di veStar’ prefoda Iwi,quando B.non hanefJe volato afpettare- vit "ftramazzone di C. per pararlo , e° darli poi dun river foale gainbe , Co tor- narein Ac PARTE. | -LvI CAP. XIX. . | Vila maggror’ forza fignata per Q..ft moftra pre } fa dala minore fignataper T. pcbe ritrouadofi la minor in C. et la inagpior’ in F. et andando C. in E. per toccar di drento la fpada cétraria, et intran do il nemico di croce p forza verfo ilpetto fuo, C. andato in F. abbaffando Ia fpada a riner{o p cedere a Ia forza,et pafonde in ‘vit tempo col pie dritto innanzi,et con la wolta di man'dritta tra SECONDA werfandoli la gamba finiftra,et Ia mano mica pofta in quel tépo nel collarino del netnico,venne 4 quefta prefa , et quando non li folfefucceffanon effendo EB maggior forza intrato di croce, ma : baueffe ritwrato il braccio per timor'de La finta cheli feceynel me defimo tempo che baneffe ritirata la Spada x fubito F. minor for za faria cétrapaffato Gla mano manca cdtraria cb la botta dt D. ane coe PARTE_ LVIt CAP, XxX. A precedente prefa nafcerd cost, fe C.fiacco Sta tacon via volta di mano larga pferit’ D, d-va mandritto per tefta,¢g* D, vadiin A, per para- = reer i ‘va’ mandritto di rigpofta per te- fe, perche Ciandara' dparar’ innanzi di coperta alta paffan- do con Ia gamba manca innanzid traverfo,co'l braccio manco in giro, fotto il dritto braccio del nemico,fi come nel fatto fi uede, doves’ ¢ pofto per il vincitore lalittera V. eo per il perditore lalittera ecg cafo intrauerra ale perfone fimplici perche fe D. quando ‘volto' il mandrito per teftaa’ Cy baneffe fimate a mezza aria il taglio’, eg oltato di punta,et Spinto in H. baueria potnto inueStire’il nemico nel petto,ouero,pafJando dipie manco,senir'a' [a pre fads. Hi Qs . P CAP. xxl U OLENDO O. ferir C. potrd farli-vaafin taal vifoycrefcendo col pre dritte appreffo il man co,per farlo toner aff la punta, eo con trapaffando 4 mandritta del nemico, per in veftir To fotto di C.eg mettendofi la rotella per tcfta, ma fe C. foffe PARTE ~ LvIll petfona accorta,nor fi monerebbe alafinta con larotella,anzi .” in quel tempo Spingerebbé Ia punta dela Spada ne la spalla di- rittade? Auerfario, ritwrandofi con vn riner[oin Guardia dj O. done potra’ ventire dla prefa notata qui fopra per T. et per < pet due vie.L'una fowndara’ col pre dritto appreffo il maco, con vn mandritto finto dla volta de f gambe del auetfario,per che venght d parare accompagnato, per darli ve" rinerfo ale 94 beer in gee tempo ‘voltar la Spada in drento,di dritto filo,ec feguitar col pie dritto, eo” paffar’ col pie manco. coft iftringeriad la prefa.L'altra via fara,fe yon potendo voltae’ la Spada in den tro pet la preftezza de la parte,owero per lagrauezza del ar- ma , abbafsara' li fornimenti de la Spada con la puntain fu, Sringendo col pie dritto , eo ‘feguitando di pie mancoz & - quando non voleffe andare ala prefa,prima, chef oe cela finta di taglio , potra’ ~voltar’ la mano di ! Agito » p fotto in fu, coprendofi conla rotellalgie = | ( nocchio dritto, per timor’ del riverfo ~= de TP anerfario , eg FEringene do di punta, finira la a botta. “¥ i ~ SEGONDA’ CAP. XXIL tT ben’ c bo detto,e moStrato conli effetti, bil perare ¢ rocino an fem re con quelle dinerfita’ @ arme che fi fono deferttte,tanto offery five, quanto Aiffenfiue,bo woluto pero ancora thoftrarlo porque Sto fatto di-vocclle. Dercbe “in spel te’ poche, O,fopradetto PARTE fingoua il mandvitto da baffo to.di parare ancor lui’, farta potuto andar” tads P. di contratcingo come fi ‘vede qui ne fasoncro botta aleuna dr fintas,> °° LIX c. non baue(fe farato yma fine afer O. dela bat i feria fucceffa pre SECONDA CAP. XXIIL L propofto cafo moftra il niedefimo , effendo C. B andatoin E. per offender’ auerfario fuo di D. A quale parimente { tronaua in E. Tango con la rotel ; BBD [4,1 modo che inuito' al’ andar a ferirlo,nel té pomedefimo che C, andato in E. fearrico' il colpo di D. E. 6 arando altrimente,ma cedendo di vitae contrapaffando ala Sede manca del nemico,venne afar’ la botta di P. nel fianco, ficome fi ede’ Be gaia coft ancora,ft vio foffe in E. ct Tal troinD. eg D. an ef con aftutia in F. conla punta de la fpa da reo a terra’; @° largo con larotella, moftrando il pettod pol ,accio che,E. andaffe per inneftirlo d¢D. perche trouan- dofi D. in F. tutto avi tempo,in feambio di parar di rotella,ct fas’ una betta di punta , onero vil vinerforgirando la-vita, con- trepefon firs 4 la parte finiftra del nemnico,faria Ueffctto di P, alzando larotella fopra il capo come appare. Et da quefte due Guardie ponno nafcere molte botte dinerfe, et ciaftuna di loro potra farle contra altra.come faria -vna finta di punta,-vna parata dirotella,es vn river{od alto vi’ man- dritto da baffo,parando di rotella,ct vn rinerfoa legabez-vn ma - dritto d alto -vna parata di rotellact vn rinerfo p teftaz-vna fin ta di fore,et dar vn riverfo a la gamba drittarvna finta dt taglio per tefta,et dare a vita gambar-vua fiita a wna gabayet dare San mandritto per teFta:-yn mandritto da baffo, ‘vna parata di rotel Ia,et -vna finta di rinetfo,col pie manco apprefforl dritto,ct finir di puntain Goc6 un riner{o adietro col pie drittosuna finta abaf PARTE © LX fot andare aferir d alto,et tornare adictro c6 va rinerfosfare ‘via finta altojet andare a ferir da baffo, et tornar’ adietro cb un riderfo;parando dirotellazandar‘a trovar'la ifpada cotrariaet le wandola col falfo filo,far’ va mandritto tondo ale gabe ct tornar adietrozTl che fi puo far’ in ogni forte & arme.et molte altre an cora fe pino fare,le quali non metto per non ffi pis liletto- rise’ quali di loro fiano da parar’ eo quali no,fi potria twdica- SECONDA CAP XXIIIL sma O VENDO efferesper qual cagion’ fi vogliat Viper confeguir a ~vittoria,coft pefale mano dlawé | detta, come fia Panimos al mio parere ogni Pom- Ml pac vana dimairtone chef fee con Tare tne,fard dipreinditio ¢ chil fara’. Percio affando'da parte il tagionarne,feguiro’ a parlare dela fuftanza’, come bo i in borage effendo dl armed AFtA dico,fe-vn0 fara'vna finta difore,verfo la parte manca del nemico,accio venghi a’ parare, fubito deucra’ sfalfar Tarme, er Spingere da? wha banda,fe fora la finta di drento sfalfara',et feriradiforesfe di foprra,sfal ford, er ferira’ difottosfe di fotto, sfal fara’, et {evita di i fopra, Et fela parte veniffed Spingere fenza parares taltra in feam- bio di salarparardct Songer per quella via chefece lafin tazfe di fore,pari, et Spenga di foresfe di drento,pari, eo Spen- godidrentos fe difopra, pari,et fpinga di ifoprasfe di fotto,pari et fpinga di fottozoltra che potra attere, eg” fpingere di lancia- tadatrauerfo : er quefto da ogni banda, da tan’ dritta, onero da mano manca,tenendo il calce de T’ aftain quella mano , con la quale filanciara’ arma: et quando auerfario fuo non Spinga , efso finger eo ‘fpinga,ouero 9 fiiga,contrapasfi,et Spinga, Ets’ il nemico nd paraffe ne fpingeffe, Quefto a bora dopo la “finta,finga batti,eor Spingazpero fecondo la finta,fe finge difo- re,batti,et fpinga di oresfe finge at drento,batti et fptnga didré- to2@ coft per ogni nerfo. Etfe PARTE. LXI Etfeli fopradetti fi ritrouaffero come efi vede nel prefente atto, benche indicarebbe og unoych' vno di maggtor forza 1 hanef feil meglio: nondimeno vio di minore per auantaggio uo Spin gendo, er" nel Pinger” ‘fermandofi,per inuitare il nemico a fpin- get'e quanto porno leforze fue,eo- nel medcfimo tempo bil ne- mico’Singe{Je,Que to difarmande col tirar’ a dietro,ct accom- agnanda la forza del nemico in fore potriaandare ad inueftir- i laffando la botta del nemico nota. Et quando anco foffero attaccati infieme con li vazini , eo og vio tiraffe per auantaggiar’ Ia botta,quello di minor forza turd do potria andare col pic dritto apr fo tl manco, moftrando la vita in piano a T anerfario,perche a P hora ceda, ey Spinga cé tra di lui, eo girando i" vn fubito adictro con la ‘vitayaccom pagnarebbe Parma del nemico in fore, eo rimettendo la fuaandaria ad inueStirlo crefcendo col pic man co.ct fe parla maggior forza non fpingeffe, ne cedeffe, ma tiraffe a fe : nel medefimo tempo la minore paffando 4 mano manca,Spingeria -vna botta de terminata ragioneuol- mente. SECONDA AVEVO Aifignato dire ancora come f ado- A peraffe il Spadone : ma confiderato meglio che ky weet ned dire farebbe-vano,per la incerta ail regola de le fue botte le quali vanno per Varia: mi € parfo con fotssfattion di chilo fa’ adoperareyet chi non frlef- PARTE ~ LXII fr di ragionarne, non potendo effere, ceeetio via confufione a’ intellctto ogni anifo,eo- difciplina che fe ne deffefenza il pro prio effercitio,onero fetal demoftratione,da alenno dela pte fesfionezauertendo fo lamente,che ritrouandofi doi, con Spadont potranno fare di punta quelle botte medefinse,che fifono defcrit tedifopradel armed’ ASta, ee Ot Moe eked SECONDA CAP, XXII. een ORA framo a Caualli, a termine cio'é done 4 ae if faria contieneuole parlar’ del modo di combatte- re dcauallo > hbauendo ragionato a baftanza del combattere a piedt,ma non potendofi dar certa re- gola di feientia alcuna, non effendofi fatta in efJa Ia debita pro- fesfione conl arte,eor per la incommodita’ nata-meco, eo fem- " precrefeiutu fin’ adefJo,non bauéndo potuto efJercitarmi inque- Sta del combattere a cauallo,benche per natural virtu mi defse P animo,togliendo r fen dal combattere 4 piedi, faper dire circa quefto del cauallo alcuna cofaancora,forfe non poco profit tenole , eg vtile d moltinon pero’ voglio done non mi pare libe rammente poter dire d’ ogni pertinentia a qicSto effercitio, ouero la maggor parte,intricarmi con poca robba in raggionamen- to ditanta fuftanza. Percio laffando quefta imprefa A chiper la commodita s’¢' potuto e(fercitare in quefta Aite,mettendo qut il finedt vagioe. nate coft del combattere a piedi, come di quello d'a cayal- lo non diro altro. > mT FA 7 dl a R = =O fon Ftato molti giorni in dubio,s’ io doueno pu- Licar" oltra queFto difcorfo d’ Arme,certi ragiona Rinenti bauuti in tre giorni,fra Annibal’ Caro, eo ime,nati da certa vifton mia,ch’ altre volte linar- raiz finalmente moffo dale ragioni, che da'me efe{fo allegauo in mio faivore,inclinando ‘veramente pin preftoal st, che a no',¢t effortato ancora da qualche mio amico, ho laffato perfuadermi apreftar’ il confenfo che fi iftampi . Pre ando pero ciafchno , a chi per forte,o per capricio,o per altro shine accadera:veder Ui,c’ bauendo risguardo a' le caufe,lequati mi banno fatto: publi- carlisdi poi confiderado P cffer mio,chem’ habbia per-ifesfo,poi aba ‘fe feffo ne ali amici fi pao facie rofiftere, beriche la cofanon fia laudabile molto: eo cffer’mio non fi connumera fre li dotti, ma volunterofi di ragionare P ogni ae: Coft re Ftando a tutti egualtnéte amnico,a tutti raccomando,per Pequi- ta, quefto poco ordinedi parole, o LXIUIT Dialogo di Camillo Agrippa. } Nath. a punto vi defiderauo fate il ben venn 1 to. Cat. ey voiil ben’ trouato,eccomi,che bi logna ? A. per me niente , per cunto ‘voftra vi ES volewo. C. ey io per cunto tfio,ct per ‘vi fitay’ voi fon qui venuto,bew’ che ci ¢,cofe trifte ? A. non trifte, Dio mene guardi ch’ a'voi ne ad altri mai denunci male,mavi vole- no per auertirui di certa cofa. C. @g di che? A, che non man- daSte dla Stampa quel? opera voFtra (come ho intefo che fete per fareyfe prima non dicchiarafte quelle figure di Geometria, che fanno la’ fignate in tre logbi,onero quattro (fe ben’ mi ricor do ) accioche non reftino li animi confuft di coloro che le vedra no, eo percio viftimino d’altra qualita che voi non fete.C.fon dinque venuto 4 tempo , venivo a punto per la bona licentia-vo flradtpoter’ fare quanto v' era Stato referto : vi ringratio di questa anertenza,e -voghio eSporle in ogni modozbenche pare wad med bauer fattisfatto con quella poca difcafatione io faccio per Ia detta opcrazma poi che il parer’ voftro é tale , eo io T adempiro volunticri,et tanto pis, quanto ch’ fta notte paf-- fata paruemi di effer’ Stato affalito da certi Philofofi,li qualtin agni modo non voleuano ¢’ hanefft potuto fer quelle figure con quel legno che woi fapete , ne dire certe altre cofe , le quali pis wolte ho conferite con Aleffandro Corwino,eg Francefco Sic SS DIALOGO lianio,eer con voi ancora,reputandomti Prefuntuofo in-voler ra gionare di materie fianli,non haucndo io ftudiato , Di poi mi pa- rena con! aiuto di molti gentil’ bomini amici mei,et col mio che mi diffendesiosil che non penfo voglia predire altro, fe non che forfe aleuni allewidi Euclide,o di Aristotle, vorranno imputar mniydi quel chy io dicosear 10 col mio aiuto,gor a’ altri tnici Patro ai mi diffendero's St che in ogni modo voglio diechiararle,per le ar’ via ogni mala impresfione che poteffe haucre ogn’ un0,chi ucdeffe quelle figure, es’ per moftrare al mondo fe ben non bo Ftudiato,che naturalmesite polo parlar ancor” io di qualche co- faconragione. eo fe wolete vederne voi la proua, pigliate quel mio libro intmano eg” ritrouate le figure » cD adeffo vi da-- £0 4 conofcere per termini dilittere,come fi fannozfe perd non wi annoia quefts Theorica, A. Anzil’ hancro' molto a caro,per che in vero mi pare fia bella induftria quekta,e- vot forfe vic potrete feruire anco di olen raggionamento che farete fo pra dt effeshor eccoil libro,ecco le figure dite st. Cy bor ecco- api perf va circalo,fi firmara’ va punta diva Tegno fe tile in prano,eg° girarasfi con P altra, tanto intorno che arroui dowe prime ft mofJescofi fara fatto ilcircilo, Da pot principian do col punto dela cireunferenza fignata per «a. come vedete,ct volgendolo per la linea del giro,fi formara’ r effagono,ritornan- do nel punto dove ha comninciato = Mouendo poi lo inftrumento per dot interwallt del’ effagono,pur da quel punto. a.fir’ db. ct tralafciandone altri doi Spacy infis a.c.fara fatto il Tria ngo- lo,come fi vede, Ay Tutto détro alacircunferenza,cofi il Tria golo, _DIALOGO, LXV golo,comel cffagonoe C, tuttisd voler poi formar'un quadro, fidinidera’ il cireulo perl diamctro,con doi punti fignati per le littered. ct ¢ , di. poi firmarasfi-vn punto in d. fPOvidendéfi fo- prala fuperficie del giro verfo il punto f. eo farasfi'yit poco di linea torta,ee” il medcfiino firmandoft el punto,e. fe andara’ come nePaltra ‘verfo il punto. f. con la feconda linea alquanto torta , come D altra,che farano duc in croce a quifad vn x, dal cui mezzo fitivard vna linca lunga in git, palJando per la me- ta del circulo , verfo il punto. ge fara’ fatto vn Quadro per fetto ne la inedefima circunferenza,tirando lelince dave’ pane toal altro, A* quel altro che i vede con quefto che hanete dimoftrato a' deffo , fasfi in quel’ modo ancora? C, adefJorvelo dico,a' voler far" queSto altro fimile al fopradetto, fi metteran- tol puntinel, d. eo ncl.g.formando via certa crocetta ifralo to dt fore del giro,eo* altro tanto nel,e. ¢o* tel. fcon vital tra croce pur di fore,eor in ambedue firmandofi Itpunti,paffan- do pel mezzo di deta circunferenza(conie di i fopra) OF fignan- int nel fire del giro fara fatto quefto fecondo Quadra “eguale aT altro, A. eo questi ottangoli come fi faranno dentro d que fla citcunferenza? Cli ottangoli verrano atti in qefta guifa, Tegando infieme le punte de i quadri predetts,cofi fara’ fatto il pri mo,¢g fenza altra regola dentro a' li medefinn doi quadrigft tro wera fatto i fecondo da fe,come firvede, A’ voler’ fare quellal tro tanto largo di linea, quanto € il Spacio dela forchina,ct quae ioe dal punto a la circunferesiza,che pur’ é il nese fi terra queftaregolasfi firmararino prima i punti dei quadri minori,nel - R DIALOGO mezzo dele lince deimaggiori,che fi vedono , eo fitiraranno dal'un punto aT altro le lince,eo~ nel fini” i c{fe doue fi uerra no 4 formar’ dui Quadri niinori tralafciarasft il Spatio cb arti uaal circulo,eg- del cir in fore,feguédo il diritto de la linea, forche due fi coin a croce, in quel punto medefimo dele crocisi formaranno ltangcli,eg fara’ fatto T Ottangolo maggio re. A, voi dicefte che wolendf formar i quadri minori,per we nit’ poi a T effetto del ottngolo maggioresfi deue meter tl pun- tone la meta de lalinea de i maggiori, come fi fapera’ sual la meta di deta lincaz C. facilmente,eg* non bo detto il mo open Jando che dese fife babile oge who a ritronarla,ma fara que- Ftozil tirare-vua linea dale punte de li angoli,per il drametro de r ottangolo,¢~ If trouaranno li panti deli quadri minori,e bo detti,cio'¢ la meta’ de la linca de li maggiori, A’, QueFto Péta gono che fta pur c& quefte altre figure,fasfi ancora cé quel leguoz Cy fi troua [a mifura con cfJo,ma non a,la quale é quella poca lineache nafce dale lince de li doi vitimi quadri minorieg dal Triangolo,eg-nafcédo da quelle partiyviene ad interfecarle,paf Jando quafi per mezzo del giro,-vicino al fuo cétro,come fi uede, cé la qual mifura,portidolad intorno a la circunferenza,fi for mara il Pentagono, A.T Ouator C.T onato ancora,eor molte altre iggre dinerfe,ma non effendo quefta profesfion la mia,non accade perderui piu tempo intorno : Haueno ben defignato mo- firarui come nafceffe da-vio Ottangolo via forma di sfera, ma la diro'poi-va' altra volta,l’ bora mi par tarda , eo voglio andare a mettere infieme questo poco ragionamento , LXIX Cam. eccomi, Dio ‘vi falui,bo gia fatto il nia gid A. Benue nuto,ft farano li ferutty ancora,fedete,ben,a che fiatno ? douse fo no queSti doi centrizC. pur prefto,laffatemi federe almaneo,poi che me lo commandate,l vio ¢nel mondo ,T altro énela terra, non-ve lo disfi bicri? A. buono,come la Terra non fia nel modo (on adaggio,volio dire,ch'il mondo ha va centro tn fe, eo la ter ra vat altro. Ail mede| imo.C.anzi no,quello del mondo é quel Io per cui girano le sfere,eo" quello dela terra ¢ quello,per cui fi compare egualmente,la ifua tondezza.. A. er come pus ftar quetto? felaterrac nel mondo ,.eg” fla nel mezzo, et nel mez. zodelaterra,e il centro,non dene effere ancora li quello del mé do,e7- fopra quello girar’ le sfere, eo compartirfi la tondezza dela terra,che voi dite 2 C.dene st quando la terra folfe praue a vi modo fempre oA che edinéta forfe pin legpiera qualche volta? C. non pin leggicra tuttayma davna parte, A, come fa rebbeddiree C. douc la virtudeiCiclt general eftate, Azin che medoz C. asftugando Ii bumori grosfi,eor grant, eo Spingé dolia r altra parte,ne la quale dinenta pin graue oper larata di quanta leggirezzarefta doue ¢ il caldo , A.che puo rileware co fi poco pejo in tanta machinaeC. il doppio di quanto eglt e' fem preche fara grauezza, A. dunque la terra fara mobile, C. fe le ragtoni fon vere Biov oe ipotra fear’ altriméte, per cheil Centro,al quale pretende la grauezza , non puo patire pis tod: difeguaglianza, A. fe Fa come voi dite,le ragtoni fono-ve risfime,ma nd fe ne potrebbe far la prouazC. To crederei che st facendo quefto,Signando ne Pimuerno al Genaro,o Febtaro va s DIALOGO fiella ne fi Orizzonte fotto.? Artico, & vv altra fopra altro tanto dalu difcofta, quanto quella del Ovizzontene ritrouan doft al Eftate,al Luglio ower” T'Agofto a quel fegno dowe fs no tata,fi vedera fe fara moffas A. fela Fella ch’ appar di ver- no nan firvedel Eftate,come fi puo fare queftor C. mutando P vnainT altra,cto\¢ di quella ch’ era fignata per difopral-Ar tico feruirfi per quella de? Ovizzonteyeor alkontrario di quel- lade? Orizzontte feruirfi de la fignata per quella de ' Artico. A. qual fara il contrafegno per auederfi di quefto. C. il per- dere de laftella tolta per quella del Orizzonte,quando( aver- tite) la proua fi farane la Eftate de le ftelle fignate a’ linuerno, perche quando voglia vno far'la proua ne U'Inserno di quel leche fi notorno a‘ T’ Eftate,fara diverfo il cdtrafegno. Ax eo qual fara’ poi quefto Coe acquiftar pis del Cielo, dowe fi verta’ pis a’ feoprire la Stella nel’ Orizzonte. A. quando nd tiefea queFta provar C, chialtra ne fa proverd quella, ma non hauendo queSta effetto A. fidira’ che non fara bona. C. pin preSto che non fi fara fatta [a debita diligentia per chil mifte- triode le cofe naturali e' grande, eo quefta ragion prevale.A. fe non -vorrano crederla. C, a pofta fua,non volewano crede- re ancora certe perfone,che fi pote{fe moftrare,in Vina Sferama teriale il corfoidel Sole, Quello dela Luna, il Crefcere e' il mi- awit’ fuo,T Oppofitioni tra loro? Interpofitione de la terra fra esfi,la quatita del Zodiaco,ey- altri fecrett de i Cieli , eo pur tol: moftrai con quella Sfera mia,ch” io feci, eo voi, Aleffan-- dro Ruffino Tacoma del Negro, Hicronimo Garimberto, Fra LXxX cefeo Saluiati,er Aleffandro Greco coninfiniti altri virtuoft, ¢° bonorati bomini l’baucte veduta.A.cofi ¢ me ne ricordo,et fu vn bellisfimo magiftero, ga" vot Ia potrefte mettere per im- ofa voftra,come inuentore dital cofa 4 i tempi noftri.C. cre dol baner¢ fatto sforfe prefuntuofamente gid Cho defignata nel principio del Trattato del’ Arme, fe-voi ve ne fete acee corto. Asvoidite il vero, non mi ricordauo,bauete fat to bentsfimo:Ma dico io, circa quefta Opera-vo Jira cl efarete: C. quanto mi configliarete voi. A. altro non bo da dirwi,eccetto che agginngendoui la dicchiaratione di quelle figure in qualche modo,la dia ted (a ftampa allegraméte Cc, eo” cofi faro bona fera, a Dio. TAVOLA DI QVELLO-SI contiene nel Opera. De lequattro Guardie Principali infieme D’ vna figura di Geometria, D' vn altra figura di Geometria, Dela Prima Guardia fignata per A. Dela Seconda Cuardia fignata per B, Dela Terza Guardia fignata per C, Dela Quarta Guardia Dela feconda Guardia fignata per E, Dela Terza Guardia fignata per F. Del Atto fignato per G. Dela feconda Guardia larga fignataper H. ~ Del Ato fignato per I. Dela Quarta Guardia larga fignata per D. Dela Terza Guardia Ftretta fignata per L, Def Atto fignato per K, carte | i, car. Ath. car, titi, CAV. XX, Cvitti.xxyi xi. xxiti, Oo xttli xxi, G xi, © Gkyiienxx CXViti xxi CXIx. Xft CXXXXViG car XXi car. xxii, car, Xxviti "Di vit altta Prima Guardia fignata per N. c.xxxii.xxxiti. D' v0" altra Terza Guardia fignata per O. cxxxitixxxvi Del effetto de? Ato di G, CXXXIX. XXXXVilie Del contrafto dl B. eC. Cat. XXXX, Del effetto del’ Atto del. car, XxXXi, Del contrafto dt A.eg Du car, xxxxi. Del cffetto dela botta di H. Cat. XXxxiixxxxiiti, Del effetto dela boita di D. Car. XXXXIXXXXVIl, Del contrafto di A. e7” F. Cat, XXXXitif, Del effetto del’ Ato di P. car. xxxxev.lviti.lvitti, Del contrafto di doi in C. car xxxxvi,” Del contrafto di Ne C. car, XXXXVilti, Del contrafto di C. ey O. car. I. Del Imbracciatura de la Cappa, car, li Del contrafto di A.eo F. car. lit. Del contrafto di doi in C.con due Spade, car, lit. De laprefadt S. eo Qu car, Ivi Dela PrefadiT. eo Qe car vi, vii. Delaprefadi V. eo Q. car, Iii, Contrafto deT arme dA fta, car, Ix, Del Spadone, car. Ixig Dei Canali, car. Ixii. Dialogo, carl xiii. Errorireuifti-per T opera,tralafciati pero alcuni di poca impor tanza;come di littere -volte,di mancanza,o de abbundanza d'al- _ cune di effeso di punti,o diSpaci, 0 & acenti,o d altre cofe leggie- th De li qudi fi vimette d chi fa cio’ che fia Scrivere,et Stapare, largo) lungo. cari colonnai, Riga, xxv, diforeviaypedifore. cari, coli, rig. it, fegutaranno)feguiranno, cari, coli rig. xxv mefe ymeffe. car. ii. col. ii rig. i. dechiararano fi) decchiarannofi. car.ix coli, rig. tx. di fore via) per difore. car,xi, — colyii, Fig. xx. che ) che. car, Xie col. iis rig. xxvie poffo) paffo. car. xiii. col, i. rig. xvit, modelo ) medollo, car. xiiti. col. i rig.xxii, sl) sil. Cat. XXVitis col. i. rig. viti, Arteet efferciiyartiset offerciti. car.xxx. coli. rig.xxtit. ae fl car, XXX1. col. is ' < fig. xiti. che ftef]e) chi foffe. Car. XXX. col, i. Figs iit, oe car, xxxV. coli. rig. VENLONAVENLO. LAN. XXXXe col. rig. Veo Vie Como) come, cat, XXXX. col. i, rig. vite fol yfola. cat. XXXXXii, col. i. riget. dirtta)dritta car. xxxxXxiii. coli. rig.xxv. Lalegar)allegar’. car xvii. col. ti, rig. th. Stampata in Roma per Antonio Blado, M. D. LIIt,

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