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Il radicale HO. reagisce anche esso con acetaldeide per generare un analogo
radicale CH3CO. :
che a sua volta rigenera acido peracetico reagendo con una molecola di
acetaldeide:
Catalizzatore
Il sale di Mn(II):
decompone i perossidi e quindi si minimizza i rischi di eventuali esplosioni;
riduce lacetilperossiradicale che si genera nella reazione r6:
Altro vantaggio, lo ione Cu(I) viene riossidato dal Mn(III) a ione Cu(II),
rigenerando cos entrambe le specie catalitiche:
CONDIZIONI DI PROCESSO
La reazione fortemente esotermica (-292 kJ/mol):
si deve porre particolare attenzione allasportazione del calore di reazione.
La miscela di reazione acetaldeide-ossigeno-acido acetico alquanto esplosiva a
causa della formazione di perossidi:
si deve evitare quindi di operare in eccesso di ossigeno.
In pratica si opera con ossigeno diluito con aria (3 5%). Inoltre per tener bassa la
concentrazione di peracido e per controllare la temperatura, parte del prodotto di
reazione viene usato come diluente, ovvero riciclato al reattore.
Il catalizzatore, dopo raffreddamento in E1, viene addizionato allacetaldeide e refrigerati in E2, prima di entrare
come alimentazione liquida nel reattore R. In questo, a varie altezze, si insuffla ossigeno di composizione studiata
in modo da non aversi miscele esplosive soprattutto in testa al reattore dove fuoriescono acetaldeide non
convertita e gas (ossigeno e azoto). I prodotti di reazione lasciano R e vengono raffreddati in E4 mentre
acetaldeide e prodotti gassosi sono raffreddati in E3. Una frazione di acido acetico grezzo contenete il
catalizzatore viene impiegata per il lavaggio di acetaldeide non convertita in C1 in modo tale da separala dagli
altri sottoprodotti e inviata al reattore. Dallalto della colonna C1 vengono sfiatati i gas non assorbiti. La frazione
invece di acido acetico da sfruttare viene prima inviata alla sezione di recupero del catalizzatore, come MnO2
insolubile, per aggiunta di H2SO4 diluito e insufflazione di aria (settore DC). Poi la soluzione acida, viene
preriscaldata e inviata alla colonna di distillazione C2. In coda a C2 fuoriescono gli altobollenti, ovvero
essenzialmente prodotti di condensazione quali ad es. laldeide idrossibutirrica. La corrente in testa alla colonna
C2, parzialmente riflussata, viene inviata alla colonna C3 dove lacetaldeide non convertita viene riciclata al
reattore e lacido acetico dopo separazione dallacqua, recuperato.
Distillazione azeotropica
Si procede allaggiunta di un terzo componente che forma con lacqua una miscela
azeotropica basso bollente e che poi puo essere facilmente recuperata dalla fase
acquosa per separazione.
Agenti di estrazione adatti per il recupero di acido acetico dallacqua con relativa temperatura di
ebollizione di ciascuna miscela azeotropica. Tutte le miscele azeotropiche presentano
temperature di ebollizione inferiori a quelle dei componenti puri (acqua e acido acetico). Sono
appunto azeotropi basso bollenti.
Per comprendere meglio bisogna riferirsi al diagramma ternario acqua/acido acetico/ acetato di npropile:
Aggiungendo ora quantit crescenti di acido acetico avremo ancora un sistema bifasico
le cui frazioni molari di acqua e acido acetico nelle due fasi possono essere desunte
direttamente dal grafico ovvero dalla tabella. Tali valori definiscono la lacuna di
immiscibilit,
delimitata
dalla
curva
continua,
del
sistema
ternario
H2O/CH3COOH/acetato di n-propile. Su tale curva possono essere individuati i valori
delle composizioni dei vari componenti allequilibrio per la fase organica (fase superiore,
ovvero quella ricca in acetato di propile) e per la fase acquosa (fase inferiore).
La fase organica lascia invece lestrattore in testa e viene inviata alla colonna di rettifica dove si ha la
separazione di acido acetico (in basso, punto 3 su entrambi i diagrammi)) e la miscela azeotropica
acetato di n-propile/acqua (in testa). Dopo condensazione, la miscela viene inviata nel separatore per
separare lacqua dallagente estraente (punti 4 e 5). La fase organica riinviata alla colonna di estrazione.
NELLA COLONNA
DI RETTIFICA
Condizioni: T > 82 C
NEL SEPARATORE
Condizioni: T < 82 C
Il vero catalizzatore della reazione e l'idrocobalto tetracarbonile, quindi in una fase iniziale vi deve
essere l'attivazione del CoI2 secondo la reazione riportata:
(1)
in cui il cobalto passa dallo stato di ossidazione +2 a cobalto metallico. Successivamente il cobalto
ottacarbonile diventa il vero promotore della reazione di carbonilazione del metanolo reagendo con CO
e acqua:
(2)
Seguito dallequilibrio:
HCo(CO)4
H+ + [Co(CO)4]-
(3)
Lo ioduro di metile aggiunto reagisce con il catalizzatore tramite attacco nucleofilo tornando a liberare I-.
E lo stadio lento che controlla lintera velocit del processo:
(4)
buon gruppo uscente
(5)
Avendo liberato un carbonile legato al Cobalto, una nuova molecola di CO pu addizionarsi:
(6)
Lintermedio subisce attacco dallo ione I- liberatosi nella reazione (4) rigenerando il catalizzatore:
(7)
Lo ioduro di acetile reagisce con lacqua per generare il prodotto desiderato:
(8)
stadio lento:
Si utilizza un catalizzatore a base di rodio le cui fasi che portano alla formazione
del prodotto sono simili a quelle che si hanno nel catalizzatore a base di cobalto
Si utilizza come catalizzatore: RhCl3 3H2O oppure RhI3
CONDIZIONI OPERATIVE
T = 220 250 C
T = 185 C
P = 30 - 60 bar