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Il commento alla regola

di Ildemaro da Civate:
cronologia e studi

Nel 2003 venni chiamato a Nonantola per la digitalizzazione delle pergamene carolinge custodite
nella biblioteca dellabbazia, lavoro che coincise
col convegno sul monachesimo italiano dallet
longobarda allet ottoniana a cui naturalmente
non potei partecipare essendo impegnato con le
scansioni ma gi ero venuto a sapere che Pius Engelbert, abate della bellissima abbazia di Gerleve
in Westfalia, aveva fatto una lezione magistrale
sulle vicende che da quasi centocinquantanni interessavano il Commento alla Regola di Ildemaro, abate benedettino che non mai citato nella
tradizione storiografica medievale come autore di
un testo del genere. Fortunatamente a distanza di
tre anni nel 2006 uscirono gli atti a stampa con
larticolo di Engelbert: Status quaestionis circa la
tradizione del commento di Ildemaro alla Regula Benedicti 1 che rimane ancora, a dieci anni di distanza,
il modo pi ordinato di approcciarsi al problema.
Teniamone quindi la traccia per spiegare come,
quando, chi ha preso parte alla storica vicenda.
Lopera di Ildemaro un commento, unexplanatio o un commentarium come si dice in latino. Che
cos un commentario? un procedimento didattico, un esercizio pedagogico basato sulla spiegazione metodica, chiara, argomentata (nel caso
di quello di Ildemaro inerente alla Regola spiegata nei 73 capitoli. la struttura della Regola
stessa che fa da piano tematico e cronologico agli
inserti commentati)2. Lexplanatio nella sua funzione di commentario dottrinale e spirituale racconta molto della storia istituzionale e letteraria a
cui appartiene.
Lopera dellabate civatese non lunica in riferimento alla Regola anzi ne esistono in tutte le epoche, anche in tempi moderni. Quello di Ildemaro
non nemmeno il lavoro pi antico, viene preceduto nel tempo di circa trentanni dal commento del monaco Smaragdo di Saint-Mihiel (760 840 circa), che lo scrive immediatamente dopo il
concilio dell8163. In ogni caso il Commento alla
Regola di San Benedetto di Ildemaro da Corbie
(o da Brescia, Civate in base al momento storico
degli studi) uno straordinario spaccato di storia
filologica, paleografica, teologica, pedagogica che
influenzer a varie riprese riforme monastiche
come quella di Vallombrosa o di Cluny.

Se il Commento di Smaragdo ha avuto una diffusione lineare quello di Ildemaro si propaga sulla
base di tre famiglie manoscritte che vengono attribuite a partire dal Sei/Settecento:
- a Paolo Diacono (altro personaggio storico di
cui viene ipotizzata la presenza a Civate un centinaio di anni prima di Ildemaro);
- ad un monaco Basilio (ritenuto anche vescovo
nellesemplare custodito ad Engelberg);
- ad Ildemaro stesso.
Nel 1880 vengono stabiliti due pilastri importanti
per la conoscenza del testo con ledizione critica
della famiglia ildemariana da parte di Rupert Mittermller4, monaco dellabbazia di Metten che
basa la sua edizione sulla collazione di tre manoscritti:

(A sin.) Linizio del commento ildemariano nel cod. Engelberg, Stiftsbibliothek, 142 del sec. IX.
(A destra) Locandina del convegno sul monachesimo tenutosi a Nonantola nel 2003.

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a) Mnich, Bayerische Staatsbibliothek Clm


18103 del sec. XII proveniente da Tegernsee;
b) Melk, Stiftsbibliothek 1809 del sec. XIII;
c) Mnich, Bayerische Staatsbibliothek Clm
7232 del 1467 proveniente da Frstenzell.
Lopera di Mittermller facilmente reperibile
in internet in formato pdf scaricandola dal sito
archive.org5 ed stata fin da subito e rimane ancora oggi il modo pi semplice per approcciarsi
al testo del Commento alla Regola6. Nello stesso
anno i monaci di Montecassino sotto la direzione
del loro abate Giuseppe Quandel faranno uscire
ledizione diplomatica del cod. 175 (Montecassino, Archivio dellAbbazia - olim Biblioteca
Statale del Monumento Nazionale, 175) datato al X secolo7. In internet, sempre su archive.
org possibile scaricare leditio minor del codice,
con una interpolazione sui brani della Regola che
precedono ogni capitolo che non sono tratti dal
manoscritto bens da una copia in uso in quel
periodo ma poco male, si pu accedere anche a
questa importante edizione della famiglia pseudopaolina8.
A questo punto bisogna dire che una serie di studiosi attribuir per decenni la paternit dellopera
chi a Ildemaro chi a Paolo Diacono fino ad arrivare ad una serie di articoli a cura di Wolfang Hafner
che, giocando in casa essendo lui bibliotecario
dellabbazia di Engelberg nel cuore della Svizzera
dove c un importante testimone manoscritto:
lEngelberg, Stiftsbibliothek, 142, individuer
con acume il ramo pseudobasiliano ed attribuir
al solo Ildemaro le tre famiglie esistenti sulla base
di un archetipo scritto da Ildemaro andato perduto o pi probabilmente la presenza di tre versioni su appunti presi sotto dettatura dagli allievi
del maestro civatese che poi hanno determinato
storie codicologiche autonome. Come riportato
da Engelbert, Status quaestionis, p. 54: Le sue conferenze (di Ildemaro, n.d.r.) non possono essere ricostruite
nella forma originaria; forse, cos afferma Hafner, esisteva
un archetipo comune che serv da ponte tra linsegnamento
orale e gli iparchetipi delle tre redazioni, o i redattori delle
tre versioni usarono direttamente gli appunti di Ildemaro.
Purtroppo, non sapremo mai come si svolsero veramente
le cose; tuttavia, le tre redazioni esistenti sono gi derivazioni da un archetipo comune arricchite con materiale
60

posteriore. Si tratta, cio, di rielaborazioni.


La caratteristica pi evidente nel confronto tra
la famiglia ildemariana e quella pseudopaolina
di una coincidenza di base con grandi lacune o
spostamenti di testo per quanto riguarda i confronti con i testimoni della cassinese. La famiglia
pseudobasiliana in alcuni punti originale e lo
noteremo anche nel semplice confronto che vi
sottoponiamo sul capito 53 del commento che
riportiamo in latino nelle tre versioni basate su
manoscritti singoli per ogni famiglia e in traduzione italiana basata sulledizione Mittermller.
Non essendo questo un lavoro che vuole andare al di l della semplice divulgazione precisiamo
che comunque collazione e traduzione hanno
visto applicare il metodo scientifico nellambito
dei laboratori di paleografia e codicologia pensati
per il museo del romanico a Civate (la semplice
traduzione e collazione effettuata per il capitolo 53 che troverete pi avanti rimane a tuttoggi
una delle prime proposte di traduzione organica
dallitaliano). In bibliografia riportiamo gli studi
pi importanti e pi recenti in riferimento alla
storia della tradizione del commento. Un lavoro
di collazione stato da noi effettuato anche per
i primi sette capitoli delle tre famiglie ma come
diceva gi Hafner e ha provato di persona Zelzer negli anni ottanta del Novecento un apparato critico sulle tre versioni molto complicato e
pesante.
La soluzione di unedizione anche semplicemente
diplomatica su un codice della famiglia pseudobasiliana sarebbe un bel passo avanti. Con calma
lo stiamo facendo sul manoscritto custodito ad
Engelberg ma questa una storia che va al di l
degli intenti di questa pubblicazione.
Riportiamo nella pagina a fianco gli esemplari
manoscritti della tradizione del Commento con
i dati bibliografici essenziali. Nel caso il manoscritto sia reperibile in forma digitalizzata viene
segnalato9 (tutti gli esemplari della famiglia pseudobasiliana sono disponibili on line).
Per una bibliografia generale sullargomento si
veda quanto riportato in nota10.

Famiglia ildemariana:
Paris, Bibliothque Nationale de France, lat. 12637, da Digione, sec. XI. ONLINE
Heiligenkreuz, Stiftsibliothek, 30 (23 H 1), sec. XIII.
Melk, Stiftsbibliothek, 1809 (526; I. 44), sec. XIII.
Mnchen, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 18103 da Tegersee, sec. XI.
Mnchen, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 21633 da Weihenstephan, sec. XV.
Mnchen, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 4567 da Frstenzell, sec. XI-XIII.
Mnchen, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 7232, del 1467.
Milano, Biblioteca Ambrosiana, Z 48 sup. da Novara/Milano, sec. XII.
Testimone della Wirkunggeshichte.
Poppi, Biblioteca Comunale, cod. 63 da S. Ellero in Galeata (Forl), del sec. XI-XII.
Contiene estratti dal commento ildemariano non ancora studiati.
Paris, Bibliothque Nationale de France, lat. 11778 da Saint-Germain-des-Prs, sec. XVII.
Citt del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Arch. Cap. S. Pietro caps. 72, fasc. 52,
I, sec. XII.
Famiglia dello pseudo-Paolo Diacono:
Montecassino, Arch. dellAbbazia (olim Bibl. Stat. del Monumento Nazionale), 175, sec.
X.
Montecassino, Archivio dellAbbazia (olim Bibl. Stat. del Monumento Nazionale), 352.
Montecassino, Archivio dellAbbazia (olim Bibl. Stat. del Monumento Nazionale), 360.
Torino, Biblioteca Nazionale Universitaria, G.V.4 (Ottino 49) da Bobbio, sec. X.
Mnchen, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 14765 da Resenburg, sec. XI.
Mantova, Biblioteca Teresiana (Biblioteca Comunale), 228 (B.IV.2) da Polirone, sec. XI-XII.
Mantova, Biblioteca Teresiana (Biblioteca Comunale), 337 (C.III.17) da Polirone, sec. XIII.
ONLINE
Tours, Bibliothque Municipale, 622, del 1262.
Roma, Bibl. Naz. Centrale Vittorio Emanuele II, Sess. 17 (1352) da Nonantola, sec. XI.
Roma, Bibl. Naz. Centrale Vittorio Emanuele II, Sess. 76 (1442) da Nonantola, sec. X.
Firenze, Biblioteca Laurenziana, Strozzi, 26, sec. X-XI.
Paris, Bibl. Nat. de France, lat. 13800 da Saint-Germain-des-Prs, sec. XVI-XVIII.
Famiglia dello pseudo-Basilio (in tutti il testo incompleto e si ferma al cap. 61 dei 74 della Regola).
Engelberg, Stiftsbibliothek, 142, sec. IX. ONLINE
http://www.e-codices.unifr.ch/en/list/one/bke/0142
Einsiedeln, Stiftsbibliothek, 253, parte II, sec. IX. ONLINE
http://www.e-codices.unifr.ch/de/sbe/0253/2r
Einsiedeln, Stiftsbibliothek, 253, parte I e III, sec. X-XI. ONLINE
http://www.e-codices.unifr.ch/de/sbe/0253/79r
Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, Aug. 179, sec. IX. ONLINE
http://digital.blb-karlsruhe.de/blbhs/Handschriften/content/pageview/14083
Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, Aug. 203, sec. IX. ONLINE
http://digital.blb-karlsruhe.de/blbhs/Handschriften/content/pageview/16028

61

Einsiedeln, Stiftsbibliothek, 253, parte I e III


LINK:

Einsiedeln, Stiftsbibliothek, 253, parte II


LINK:

Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, Aug.


179
LINK:

Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, Aug.


203
LINK:

http://www.e-codices.unifr.ch/de/sbe/0253/79r

http://digital.blb-karlsruhe.de/blbhs/Handschriften/content/pageview/14083

62

http://www.e-codices.unifr.ch/de/sbe/0253/2r

http://digital.blb-karlsruhe.de/blbhs/Handschriften/content/pageview/16028

Engelberg 142 LINK: http://www.e-codices.unifr.ch/en/list/one/bke/0142

I manoscritti della famiglia pseudobasiliana coi link daccesso e (in bianco e nero) le pagine iniziali delle edizioni Mittermller per la famiglia
ildemariana e (a destra) cassinese per la famiglia pseudopaolina su archive.org.

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Pius Engelbert, Status quaestionis circa la tradizione del commento di Ildemaro alla Regula Benedicti, in: Giovanni Spinelli (a cura
di), Il monachesimo italiano dallet longobarda allet ottoniana (secc. VIII-X). Atti del VII Convegno di studi storici sullItalia
benedettina: Nonantola (Modena), 10-13 settembre 2003, Cesena 2006, pp. 47-66.
1

La regola di san Benedetto non il primo documento che attesti un insieme di dettami codificati a normare comportamenti ed usi per la vita cenobitica. Sulla stessa linea di azione ci sono altri grandi attori del monachesimo che scrivono
regole per la vita monastica quali Basilio, Isidoro, Pacomio, Evagrio, Agostino, Cesario di Arles. Come ricorda Valerio
Cattana:San Benedetto non sta allinizio di una tradizione, ma piuttosto al termine di una tradizione di monachesimo orientale e occidentale, che lo precede. nella primitiva comunit dei primi cristiani che si trova il germe del monachesimo, perci proprio questa comunit
che rimane sullo sfondo di tutte le regole monastiche, Valerio Cattana, Le regole dei monaci di Lerins, in: CIMB - Conferenza Italiana
Monastica Benedettine, 15 novembre 1999 - http://www.benedettineitaliane.org.
Gli argomenti trattati in queste regole sono tra i pi vari. Ad esempio san Pacomio (c.292-346) nelle sue Consuetudines
per la vita cenobitica dei primi cristiani afferma che tutti in monastero devono essere in grado di leggere e memorizzare
le scritture, concetto ribadito anche nella Regula ad virgines (513) di Cesario di Arles (470-542).
Per quanto riguarda la critica del testo, in riferimento alla Regola di san Benedetto, le numerose copie derivate
dalloriginale e pi o meno divergenti nel contenuto segnano secoli di storia della letteratura latina. Ci sono circa
diciassette codici latini che possono essere considerati prime copie fondamentali delloriginale ma certamente il
manoscritto di elezione usato in molti studi critici il St. Gallen MS 914. Ancora pi delicato il campo delle traduzioni
che resta terreno di sensibilit culturale legato al momento. Si legga a proposito la breve ma efficace recensione di
una delle ultimi traduzioni dal latino allinglese della Regola, il lavoro di Bruce L. Venarde, The Rule of Saint Benedict,
Cambridge 2011. Un prezioso ed esaustivo indice delle traduzioni linguistiche della Regola rintracciabili on line con un
ricco rimando bibliografico reperibile al sito dellOrder of Saint Benedict della Saint Johns Abbay al link: http://www.
osb.org/rb/. Lingue interessate: olandese, inglese, francese, tedesco, ungherese, italiano, latino, spagnolo e portoghese.

I vari commentari sono quindi uno spaccato storico di visioni diverse della vita di comunit per il periodo che
prendiamo in considerazione, quello del Medioevo, che si dipana per circa mille anni. Prendendo ad esempio due dei
pi importanti commenti alla Regola medievali: quello di Ildemaro e di Ildegarda da Bingen in riferimento alla scelta
consapevole della vita religiosa da parte dei pueri oblati, i bambini donati al monastero, ci accorgiamo come le prospettive di Ildegarda siano pi orientate alla scelta libera e consapevole da parte del giovane monaco mentre Ildemaro vede
loblato come parte di un progetto pi grande, la salvezza eterna, che pu richiedere anche provvedimenti drastici di
limitazione della libert o di correzione in vista dellideale iniziale anche se scelto dai genitori e non dal giovane monaco.
Letica di riferimento, a quattro secoli di distanza tra Ildemaro ed Ildegarda, ha una base comune sulluniversalit del
Vangelo ma con cornici a carattere sociale totalmente differenti che ne condizionano fortemente i contenuti.
2

Con il concilio di Aachen dell816-817 Luigi il Pio stabilisce che la Regola di Benedetto diventer il punto di riferimento per il monachesimo di tutto lImpero carolingio sotto il motto: Una regula - una consuetudo. Ladozione generale
della Regola fu comunque un processo lento e nei monasteri si continu comunque ad osservare regulae mixtae e
consuetudini.
Smaragdo produce il suo commento su quanto stabilito nei Capitula Aquisgranensia e riportati nellopera omonima Capitula Aquisgranensia I, Consuetudines Monasticae 3 (Monte Cassino, 1907), p.116: Gli abati analizzino la regola parola per parola
in modo da ben comprenderla, sforzandosi di applicarla coi propri monaci. La differenza tra il commento di Smaragdo e quello
di Ildemaro sta fondamentalmente in unazione pi di respiro da parte di Ildemaro contrapposta ad una glossa linea
per linea da parte di Smaragdo, che ne fa un tipico testo dottrinale preceduto spesso nelle osservazioni dalla formula:
Mihi videtur....
Il Commento di Smaragdo avr comunque pi fortuna di quello di Ildemaro con ben 66 manoscritti antichi a testimoniarne la diffusione contro la quindicina dellopera ildemariana. Smaragdo e la sua opera saranno fondamentali per la
riforma cluniacense del XII secolo. stato tradotto nel 2007 in inglese da David Barry e parzialmente in tedesco da
Katarina Hauschild.
3

Expositio Regulae ab Hildemaro tradita et nunc primum typis mandata, (Vita et Regula ss. P. Benedicti una cum Expositione Regulae
III), Ratisbonae, Neo-Eboraci et Cincinnati 1880.

Se pensiamo alla fatica a cui erano sottoposti gli studiosi dellOttocento, come il Mittermller, che spesso dovevano
recarsi in ogni biblioteca e tenere una marea di appunti di quanto collazionavano non ci pu sembrar vero della facilit
di arrivare alle fonti che c oggi con internet. Oltre alle due edizioni critiche del 1880 in pdf sono raggiungibili ben sette manoscritti sugli esemplari completi digitalizzati e messi a disposizione online. Il sito pionieristico, eccezionale nella
qualit delle immagini, sicuramente quello del CESG (Codices Electronici SanGallensis). A proposito istruttivo leggere
nellarticolo di Carlo Cipolla, Brevi appunti di storia novaliciensa, Accademia Reale delle Scienze di Torino (1895-96),
5

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pp. 147-178, dellarrivo del Mabillon nel 1696 alla Novalesa sub fine diei mentre dallItalia stava tornando in Francia.
Gi il posto gli sembrava terra di lupi e alla domanda se ci fossero manoscritti interessanti gli fu risposto semplicemente
di no, cosa che lo spinse dopo una breve visita alla chiesa ad andarsene di buon grado in fretta. Occasione persa. Magari
non avrebbe comunque notato il frammento del commento alla Regula monachorum l custodita e che sar argomento
di discussione per Cipolla nellarticolo in cui cita il viaggio a vuoto del Mabillon, ma ci d lidea delle difficolt o forse
anche del senso davventura e di scoperta che solo il cercar testi nelle biblioteche pu dare con unintensit tutta sua...
6

Anche la recente traduzione in inglese sul sito di hildemar.org segue questo testo.

Bibliotheca Casinensis seu codicum manuscriptorum qui in tabulario Casinensi asservantur: series per paginas singillatim enucleata notis,
characterum speciminibus ad unguem exemplatis aucta, cura et studio monachorum Ordinis S. Benedicti Abbatiae Montis Casini, t. IV,
Ex typographia Casinensi 1880 (Florilegium Casinense), p. 3-173.

Pauli Warnefridi Diaconi Casinensis In sanctam Regulam commentarium, archi-coenobii Casinensis monachi nunc primum ediderunt,
Typis abbatiae Montis Casini 1880.
Scaricabile a questo link:
https://archive.org/details/PauliWarnefridiDiaconiCasinensisInSanctamRegulamCommentarium.

A differenza di tutti i manoscritti reperibili on line il manoscritto Mantova, Biblioteca Comunale, Cod. C. III. 17 (337)
non segnalato n dal sito di hildemar.org n da quello altrettanto ben dettagliato di mirabileweb.it. Ringraziamo Elisa
Superbi della Biblioteca Greggiati di Ostiglia per aver contattato i tecnici della Biblioteca Comunale in maniera da ottenere il percorso informatico per arrivare alla risorsa. Se qualcuno interessato bisogna fare cos:
- entrare nel sito della Biblioteca Teresiana;
- andare su Biblioteca Digitale, a sinistra: Manoscritti polironiani;- portarsi su Ricerca;
- si apre una pagina su Cerca nel Catalogo e in Titolo scrivere sancti benedicti;
- cliccare poi su Cerca. Appare una finestra con 5 record di cui lultimo il Codice 337.
Per chi ancora pi curioso il primo codice in alto, il ms. 330 una copia del Commento di Smaragdo.
9

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Bibliografia essenziale su Ildemaro e la sua opera:

- Gnter Bernt, Hildemar v. Corbie, in Lexikon des Mittelalters, 5 (1991), col. 15-16.
- Pius Engelbert, Hildemar, in Lexikon fr Theologie und Kirche, 5 (a996) col. 108.
- Benedetta Valtorta, Clavis Scriptorum Latinorum Medii Aevi. Auctores Italiae (700-1000), Edizione nazionale dei testi
mediolatini, (17) Serie I, 10, Firenze 2006, pp. XXV-307 . Lopera stata portata alle stampe nel 2006 a cura di Benedetta Valtorta per le edizioni Sismel - Edizioni del Galluzzo ma facilmente reperibile in internet in formato digitale.
Per quanto riguarda il maestro civatese c una sezione dedicata che sotto la voce Hildemarus Corbeiensis, pp. 132-137
riporta lelenco completo dei manoscritti oggi rintracciati del Commento e una bibliografia essenziale.
- Un lavoro di ottimizzazione dei titoli stato condotto anche dal sito mirabileweb.it, archivio digitale della cultura
medievale promosso dalla Societ Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino e dalla Fondazione Ezio Franceschini di Firenze, in collaborazione con altri enti che d la possibilit di entrare, dove possibile, direttamente alla visione
dei manoscritti originali e alle schede dettagliate di ogni singolo manoscritto.
- Sito hildemar.org. Al momento il miglior accesso alla bibliografia e alle opere ildemariane.
Gli articoli pi importanti sulla questione dellorigine e dellautenticit del commento rimangono:
- Ludwig Traube, Textgeschichte der Regula S. Benedicti, in: Abhandlungen der Kniglich Bayerische Akademie der Wissenschaften.
III. CL. XXI. Bd. III. Abt., Mnchen 1898.
- Rupert Mittermller, Zwei Regel-Commentare als Festschriften zum Jubilum des Benediktiner-Ordens, in Studien und Mitteilungen zur Geschichte des Benediktinerordens, 1, 1880, pp. 176-180.
- Carlo Cipolla, Brevi appunti di storia novaliciense. III. Il commento novaliciense alla Regula monachorum di s. Benedetto paragonato
col commento di Hildemarus, in: Mem. Acc. Torino Ser. II, 45, 1896, pp. 150-166.
- Rupert Mittermller, Der Regel-Commentar des Paulus Diaconus (Warnefrid), des Hildemar und des Abtes Basilius, in: Studien
und Mitteilungen zur Geschichte des Benediktinerordens, 9, 1888, pp. 394-399.
- Pio Paschini, Paolo Diacono e la sua Expositio super Regulam s. Benedicti, in: Memorie storiche forogiuliesi, 25, 1929, pp. 67-88.
- Jacques Leclercq, Le commentaire de Teuzon sur la Rgle bndictine, in: Studien und Mitteilungen zur Geschichte des Benediktinerordens, 64, 1952, pp. 5-12.
- Wolfang Hafner, Paulus Diaconus und der ihm zugeschriebene Kommentar zur Regula S. Benedicti, in Commentationes in Regulam

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s. Benedicti, in: Studia Anselmiana, 42, Romae 1957, pp. 347-358.


- Giampiero Bognetti Carlo Marcora, Labbazia benedettina di Civate, Civate 1957, pp. 39, 47-51, 169-172, 218-220,
224 e edizione Lecco 1985, pp. 114-123 (dove Bognetti cambia idea sullattribuzione).
- Josef Semmler, Recensione di Hafner, Basiliuskommentar in: Studien und Mitteilungen zur Geschichte des Benediktinerordens,
69 (1958), pp. 240-243.
- Wolfang Hafner, Der Basiliuskommentar zur Regula S. Benedicti, in: Beitr. zur Geschichte des alten Mnchtums und des Benediktinerordens, Mnster 1959.
- Klaus Zelzer, berlegungen zu einer Gesamtedition des frhnachkarolingischen Kommentars zur Regula s. Benedicti aus der Tradition
des Hildemar von Corbie, in: Revue bndictine, 91, 1981, pp. 373-382.
- Klaus Zelzer, Von Benedikt zu Hildemar. Zu Textgestalt und Textgeschichte der Regula Benedicti auf ihrem Weg zur Alleingeltung,
in: Frhmittelalterliche Studien, 23, 1989, pp. 112-130.
- Pius Engelbert, Status quaestionis circa la tradizione del commento di Ildemaro alla Regula Benedicti, in: G. Spinelli (a cura
di), Il monachesimo italiano dallet longobarda allet ottoniana (secc. VIII-X). Atti del VII Convegno di studi storici sullItalia
benedettina: Nonantola (Modena), 10-13 settembre 2003, Cesena 2006.

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La pagina di e-codices che porta alla copia completa digitalizzata di Engelberg, cod. 142.

La pagina che riporta tutti i collaboratori del sito hildemar.org, il portale che raccoglie risorse e studi sullabate civatese, che hanno realizzato
la traduzione in inglese dal latino del Commento alla Regola.

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