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A.

INVOCAZIONE INIZIALE: VENI CREATOR


Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.

Sii luce allintelletto,


fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.

O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dellanima.

Difendici dal nemico,


reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.

Dito della mano di Dio,


promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.

Luce deterna sapienza,


svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore.
Amen.

B. VITA DI S. IGNAZIO E GLI ESERCIZI SPIRITUALI


Iigo Lopez de Loyola, nato presso Azpeitia nel 1491
(Navarra, Spagna), ultimo rampollo di nobile famiglia, a 14
anni aveva ricevuto la tonsura, ma alla carriera ecclesiastica
non si sentiva invogliato e ad essa prefer la spada del cavaliere.
Durante la difesa del castello di Pamplona, assediato da
Francesco I di Francia, sub una grave ferita ad una gamba,
ma a stroncargli la carriera militare fu la svogliata lettura di un
paio di libri ingialliti che la cognata gli porse per ingannare il
tempo della convalescenza.
La Vita di Ges e La leggenda aurea determinarono la scelta
pi impegnativa della sua vita. Fu temprato alla vita militare e
poi alle privazioni del penitente e, in un primo momento, del
pellegrino generoso e imprudente anche nelle fatiche. Pi
tardi impar ad essere discreto, paziente, umile e affettuoso e
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Chi vuole venire con Me ...

quando si accorse di aver ecceduto nelle privazioni, confess


sorridendo di aver imparato sbagliando.
Al ritorno dalla Terra Santa, smise gli stracci del pellegrino
e complet gli studi prima a Barcellona, poi ad Alcal, quindi
a Parigi, suscitando ovunque simpatia e confidenza. In Spagna fu addirittura sospettato di eresia e imprigionato.
A Parigi consegu il titolo di Maestro in Filosofia, mut il
nome di Iigo in quello di Ignazio e raccolse attorno a s il
primo nucleo della Compagnia di Ges, un gruppo sempre
pi numeroso e qualificato di soldati di Cristo che lottano e
si sacrificano allinsegna del motto Ad maiorem Dei Gloriam (per la maggior gloria di Dio).
Il vademecum di questi soldati un libricino di non comoda lettura, gli Esercizi Spirituali, scritto o piuttosto vissuto
da S. Ignazio nella solitudine di Manresa. Il segreto di S.
Ignazio, quindi, il segreto del suo spirito di dedizione, della
sua mistica nel servizio per la gioia di amare Dio con tutto il
cuore, con tutta lanima, con tutta la volont.
Mor a Roma il 31 Luglio 1556.
Ignazio, con semplicit, affermava del suo libro di
Esercizi: Gli Esercizi sono il meglio che in questa vita io possa pensare, sentire, capire, sia perch luomo approfitti se
stesso, sia per potere dare frutto ed essere daiuto per altri
(Monumenta Ignatiana 1, 113).

C. CONSIGLI DI S. IGNAZIO PER FARE GLI ESERCIZI.


Nozione e finalit degli Esercizi:
Annotazione per dare una prima idea degli Esercizi Spirituali che seguono, e per aiutare sia chi li deve proporre sia chi
li deve fare.
Prima annotazione. Con il termine esercizi spirituali si
intende ogni forma di esame di coscienza, di meditazione, di
contemplazione, di preghiera vocale e mentale, e di altre attivit spirituali, come si dir pi avanti. Infatti, come il passeggiare, il camminare e il correre sono esercizi corporali, cos si
chiamano esercizi spirituali i diversi modi di preparare e disporre l'anima a liberarsi da tutte le affezioni disordinate e,
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Introduzione agli Esercizi Spirituali

dopo averle eliminate, a cercare e trovare la volont di Dio


nell'organizzazione della propria vita in ordine alla salvezza
dell'anima
(Esercizi Spirituali, n. 1, dora in poi ES).
Esercizi Spirituali per vincere se stessi e per mettere ordine
nella propria vita senza prendere decisioni in base ad alcuna
affezione che sia disordinata (ES 21).
Convenienza del deserto
Se uno pi libero e desidera ricavare il maggior frutto
possibile, gli si propongano per intero gli esercizi spirituali
nello stesso ordine in cui si presentano. Ordinariamente, chi
fa questi esercizi ricava tanto pi frutto quanto pi si distacca
da amici, conoscenti e da ogni preoccupazione materiale. Per
esempio, pu cambiare la casa in cui dimora e trasferirsi in
un'altra casa o in un'altra camera, per abitarvi con il maggior
raccoglimento possibile; cos, gli sar facile partecipare ogni
giorno alla Messa e ai Vespri, senza timore di essere disturbato dai conoscenti.
Da questo isolamento derivano, fra molti altri, tre vantaggi
principali.
Primo: chi si distacca da molti amici e conoscenti, e anche da
molte occupazioni non bene ordinate, per servire e lodare
Dio nostro Signore, acquista un grande merito davanti alla
divina Maest.
Secondo: chi sta cos appartato, non avendo la mente distratta
(divisa) da molte cose, ma ponendo tutta l'attenzione in una
sola, cio nel servire il Creatore e nel giovare alla propria
anima, pu impegnare pi liberamente le sue facolt naturali
per cercare con diligenza quello che tanto desidera.
Terzo: quanto pi un'anima si trova sola e appartata, tanto
pi diventa capace di avvicinarsi e di unirsi al suo Creatore e
Signore; e quanto pi gli si unisce, tanto pi si dispone a ricevere grazie e doni dalla somma e divina bont (ES 20).
Disposizione fondamentale per la persona che inizia gli Esercizi
Giova molto che chi fa gli esercizi li intraprenda con animo aperto e generoso verso il suo Creatore e Signore, mettendogli a disposizione tutta la propria volont e libert, in
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Chi vuole venire con Me ...

modo che la divina maest possa disporre di lui e di quanto


possiede secondo la sua santissima volont (ES 5).
Distribuzione degli Esercizi
Agli esercizi che seguono sono assegnate quattro settimane, corrispondenti alle quattro parti in cui si dividono gli
esercizi stessi: nella prima si considerano e si contemplano i
peccati; nella seconda la vita di Cristo nostro Signore, fino al
giorno delle Palme incluso; nella terza la passione di Cristo
nostro Signore; nella quarta la risurrezione e l'ascensione, aggiungendo i tre modi di pregare. Con questo non si intende
che ogni settimana debba durare necessariamente sette o otto
giorni; infatti, pu accadere che nella prima settimana alcuni
siano pi lenti nel trovare quello che cercano, cio pentimento, dolore e lacrime per i loro peccati, oppure che alcuni siano
pi diligenti di altri o pi agitati o messi alla prova da diversi
spiriti. Perci, conviene a volte abbreviare e a volte allungare
la settimana; lo stesso vale per le settimane successive, cercando di ottenere il frutto corrispondente all'argomento trattato. In ogni modo gli esercizi si concluderanno, pi o meno,
in trenta giorni (ES 4).
Occuparsi delloggi
Chi sta facendo gli esercizi della prima settimana bene
che non venga informato di quello che dovr fare nella seconda; si impegni, invece, nella prima, per raggiungere quello
che cerca, come se nella seconda non sperasse di trovare nulla
di buono (ES 11).
Ordinare gli affetti
A tale fine, cio perch il Creatore e Signore possa agire
pi efficacemente nella creatura, se per caso una persona
disordinatamente affezionata e incline a una cosa, opportuno che si sforzi, impegnando tutte le proprie energie, per
giungere al contrario di ci a cui malamente affezionata. Per
esempio, se uno tende a cercare e ad ottenere un incarico o
un beneficio ecclesiastico non per l'onore e la gloria di Dio
nostro Signore n per il bene spirituale delle anime, ma per
proprio vantaggio e per interessi terreni, deve tendere al contrario. Perci, deve intensificare la preghiera e le altre pratiche
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Introduzione agli Esercizi Spirituali

spirituali, chiedendo a Dio nostro Signore il contrario, cio di


non volere quell'incarico o quel beneficio o qualunque altra
cosa, finch la divina Maest, mettendo ordine nei suoi desideri, non gli avr fatto mutare quella prima affezione. In questo modo, l'unico movente per desiderare o per conservare
questo o quel bene sar il servizio, l'onore e la gloria della divina Maest (ES 16).
Aprire il cuore
Giova molto che chi propone gli esercizi, senza voler indagare sui pensieri personali e sui peccati dell'esercitante, sia
informato con precisione delle varie agitazioni e dei pensieri
che i diversi spiriti suscitano in lui. In questo modo, secondo
il suo maggiore o minore profitto, in grado di proporgli alcuni degli esercizi spirituali che sono opportuni e adatti alle
necessit della sua anima variamente agitata (ES 17).
Presupposto
Per maggiore aiuto e vantaggio, sia di chi propone sia di
chi fa gli esercizi spirituali, da presupporre che un buon cristiano deve essere propenso a difendere piuttosto che a condannare l'affermazione di un altro. Se non pu difenderla,
cerchi di chiarire in che senso l'altro la intende; se la intende
in modo erroneo, lo corregga benevolmente; se questo non
basta, impieghi tutti i mezzi opportuni perch la intenda correttamente, e cos possa salvarsi (ES 22).

TESTI SCELTI
Coraggio e Generosit
Questa annotazione (ES 5) riguarda lesercitate e gli insegna quali siano le disposizioni del cuore, con cui deve entrare
negli Esercizi, fornendogli i motivi che le rendono necessarie.
1. Allesercitante S. Ignazio chiede due cose: prima di tutto
il coraggio. Fin dallinizio lesercitante non deve rifiutare nulla a Dio, nulla riservarsi per timore delle difficolt e dei sacrifici che Egli pu chiedergli. Dobbiamo presentarci dinanzi a
Dio come una pagina bianca, affinch Egli vi scriva ci che
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Chi vuole venire con Me ...

vuole. S. Ignazio dice che lesercitante deve offrirgli tutto,


tutta la propria volont e libert, in modo che la divina Maest possa disporre di lui e di quanto possiede secondo la sua
santissima volont. La mancanza di questa disposizione
danimo sarebbe di grande pregiudizio agli Esercizi, tanto che
sarebbe quasi pi opportuno non incominciarli neppure.
Dobbiamo dire, in modo risoluto e coraggioso, con il salmista: il mio cuore pronto (Sal 107, 2); e con San Paolo: Signore, che
cosa vuoi che io faccia? (Atti, 9, 6).
Oltre al coraggio si richiede, e pi ancora, la magnanimit,
la generosit, la premura, perch si deve agire contro se stessi, almeno generalmente. Dobbiamo avere anticipatamente la
volont di ricavare profitto dagli Esercizi, un profitto ben
determinato, che importi un passo innanzi e la conquista di
una pi profonda amicizia con Cristo, una crescita nella vita
spirituale. Ecco ci che, esattamente parlando, gli Esercizi
devono attuare in noi. Se tagliamo un albero trasversalmente,
potremo contare i suoi accrescimenti annuali dal numero degli strati concentrici che si sono formati; lo stesso avviene
nella vita spirituale: necessario che ogni volta gli Esercizi
segnino un nuovo progresso, in modo da poterci dire: questanno ho vinto questo difetto e lanno scorso ho acquistata quella virt. A volte gli Esercizi non producono alcun
frutto, appunto perch manca questa disposizione. Non ci si
vuole sottomettete se non al lavoro abituale o ci si vuole restringere solo allo stretto dovere; ora, qual il risultato? Che
si ha adempiuto materialmente a ci che si chiama un obbligo
stretto.
Alcuni, allinizio degli Esercizi, si chiedono ansiosamente a
che cosa devono tendere in modo preciso. Ecco la risposta:
se constatiamo in noi un difetto ben accentuato, uninclinazione disordinata nettamente riconosciuta, non c da esitare:
dobbiamo agire in questo senso e non mirare ad altro. Ma,
eccettuato questo caso, basta avere la disposizione generale di
coraggio e di grandezza danimo. Possiamo anche non saper
in precedenza quello che Dio ci chieder nel corso degli
Esercizi, ma se siamo disposti ad avvicinarci a Lui e ad obbedirgli, Egli ci far certamente conoscere la sua volont. Dunque, in generale, la disposizione di cui parliamo - coraggio,
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Introduzione agli Esercizi Spirituali

generosit - sufficiente. Ad ogni modo, essa deve esistere, se


vogliamo giungere ad un risultato.
2. In questa annotazione [ES 5], ogni parola ci indica un
motivo che richiede questa disposizione da noi. Dobbiamo
avere questa generosit verso il nostro Creatore e Signore.
Egli conosce le nostre forze, sa ci che possiamo fare e non
chiede nulla che vada al di l. Egli ci , inoltre, favorevole; se
ci chiede un sacrificio, per noi, per il nostro bene e, in cambio, vuol darsi a noi; non saremo quindi soli, ma la sua grazia
sar con noi. - Questa generosit dobbiamo averla anche perch si tratta della Divina Maest. Quanto i padroni terreni
vengono serviti ed obbediti in ogni loro minimo desiderio e
anche nel loro capricci!... secondo la sua santissima volont!
la quale altro non se non fare di me un santo [1Tes 4, 3: questa la volont di Dio, la vostra santificazione]. - Questo atto di
generosa donazione, di completo abbandono si deve fare fin
dal principio degli Esercizi, e poi ripetere con fervore durante
il corso di essi, mantenendosi costantemente in questa disposizione.
(M. Meschler, Il libro degli esercizi spirituali, Torino 1934, 4042)
Fa ci che fai! (Age quod agis!)
Lannotazione 11 serve allesercitante e tratta del raccoglimento interno che deve giungere fino al punto di non occuparsi volontariamente di cose inutili, anche se fossero spirituali e toccassero da vicino all esercitante.
1) Non dobbiamo pensare alle meditazioni che seguiranno. Perch? Perch inutile, inoltre vi perdita di tempo e
curiosit. Di pi, ci indebolisce lattenzione dellintelligenza
e la forza della volont riguardo a quello che stiamo facendo.
E trascurare un frutto certo per uno incerto, abbandonare
la preda per lombra. E finalmente, a cagione di questi pensieri inutili, ci esponiamo alla noia e alla tentazione.
2) Dobbiamo attaccarci al presente, come se non vi fosse
nulla da guadagnare nellavvenire; ne ricaveremo sempre
qualche profitto. Questo consiglio vale per tutta la vita. Age
quod agis: ci che fai, procura di farlo per intero. Sappi voler
essere ci che sei. Sognando una musica dellavvenire sarai un
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Chi vuole venire con Me ...

virtuoso sognatore, svilupperai la tua immaginazione... ma


non sarai virtuoso in pratica, non sarai mai lartista del presente e del tuo tempo.
(M. Meschler, Il libro degli esercizi, 47-48)
Le affezioni disordinate.
SantIgnazio prevede qui un pericolo (ES 16) che pu
compromettere lesito degli Esercizi: linclinazione disordinata verso una cosa, una persona o una qualsiasi attivit.
1) Come pu essere disordinata unaffezione?
In tre modi:
- quanto alloggetto, se questo spiace a Dio e nuoce a noi
stessi (si tratta di colpa, di peccato);
- quanto al motivo, che ci spinge verso quel determinato
oggetto, persona o attivit (ad es. laiuto al prossimo per essere lodato, cfr. Mt 6,1-4);
- in ultimo, in quanto al modo con cui vogliamo conseguirla (inquietarsi per il pane quotidiano, brama delle cose
terrene, cfr. Mt 6,25-34).
2) Come dobbiamo agire in questi casi?
Dobbiamo chiedere a Dio che Egli corregga, con la sua
grazia, ci che in noi disordinato per mezzo della preghiera,
della penitenza, dellesame di coscienza, ecc. Dobbiamo deciderci in senso contrario, rinunciare cio a quella cosa, persona, attivit... e non avere pace finch vediamo che la volont e
il servizio di Dio non sono lunico scopo del nostro cuore e
della nostra volont.
3) Perch agire cos?
Perch Dio operi in noi in modo pi sicuro. Altrimenti vi
da temere che il nemico o la nostra natura ferita dal peccato
esercitino un influsso cattivo sulla nostra decisione. Proprio
su questo punto, pi che su qualunque altro, abbiamo bisogno di certezza. La mancanza dindifferenza, di libert interiore, la pi grande nemica di Dio e nostra, perch assume
in s la forza dellamor proprio e dello spirito del male.(M.
Meschler, Il libro degli esercizi, 53-54) 1.
Specialmente sulle affezioni disordinate alle persone, vedi leccellente
scritto di San Francesco di Sales (dottore della Chiesa): Filotea o Introduzione alla vita devota, parte III, cc. 17-22.
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Introduzione agli Esercizi Spirituali

Non abbiate paura! Aprite le porte a Cristo!


In questo momento il mio ricordo ritorna al 22 ottobre
1978, quando Papa Giovanni Paolo II inizi il suo ministero
qui sulla Piazza di San Pietro. Ancora, e continuamente, mi
risuonano nelle orecchie le sue parole di allora: Non abbiate
paura, aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Il Papa parlava ai forti, ai potenti del mondo, i quali avevano paura che
Cristo potesse portar via qualcosa del loro potere se lo avessero lasciato entrare e concesso la libert alla fede. S, Egli
avrebbe certamente portato via loro qualcosa: il dominio della corruzione, dello stravolgimento del diritto, dellarbitrio.
Ma non avrebbe portato via nulla di ci che appartiene alla
libert delluomo, alla sua dignit, alledificazione di una societ giusta. Il Papa parlava, inoltre, a tutti gli uomini, soprattutto ai giovani. Non abbiamo forse tutti in qualche modo
paura se lasciamo entrare Cristo totalmente dentro di noi, se
ci apriamo totalmente a Lui, paura che Egli possa portar via
qualcosa della nostra vita? Non abbiamo forse paura di rinunciare a qualcosa di grande, di unico, che rende la vita cos
bella? Non rischiamo di trovarci, poi nellangustia e privati
della libert? Ed ancora una volta il Papa voleva dire: no! chi
fa entrare Cristo, non perde nulla, nulla, assolutamente nulla
di ci che rende la vita libera, bella e grande. No! Solo in questamicizia si spalancano le porte della vita. Solo in questamicizia si dischiudono realmente le grandi potenzialit della
condizione umana. Solo in questamicizia noi sperimentiamo
ci che bello e ci che libera. Cos, oggi, io vorrei, con
grande forza e grande convinzione, a partire dallesperienza
di una lunga vita personale, dire a voi, cari giovani: non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla e dona tutto. Chi si
dona a lui, riceve il centuplo. S, aprite, spalancate le porte a
Cristo e troverete la vera vita. Amen.
(Benedetto XVI, Omelia nellinizio del ministero petrino di vescovo di Roma, Piazza San Pietro, 24 aprile 2005).

D. CONSIGLI PER FARE MEGLIO GLI ESERCIZI.


a) Seriet ( responsabilit). La seriet non deve essere nel tuo
volto, ma nel tuo cuore, nellintimo della tua anima. Entra in
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Chi vuole venire con Me ...

questi esercizi pienamente. Comincia con generosit ed entusiasmo. Disponi il tuo spirito per non dire di no a ci che Dio
possa chiederti. Saranno pochi giorni, finiranno presto. Mettiti totalmente negli esercizi. Da questi pu dipendere la tua
salvezza e quella degli altri.
b) Attivit. Ricorda che sono esercizi e vinci la tua pigrizia. Ascoltare non sufficiente, devi lavorare personalmente
in ogni esercizio. Se non mediti, se non rifletti, tutto sar inutile.
c) Silenzio. Dal silenzio dipendono molti dei frutti degli
esercizi. Il silenzio non per dormire, ma piuttosto per lavorare pi attivamente e in profondit. Il silenzio ti giover
permettendoti di scoprire il tuo mondo interiore. Silenzio per
ascoltare la voce di Dio, per aiutare gli altri ad ascoltarlo, per
creare un ambiente speciale di preghiera. Solo Dio e te.
d) Sacrificio. Attraverso i sacrifici puoi meritare alcune grazie delle quali hai bisogno. Sii generoso nel sacrificio: il silenzio, lorario, le meditazioni, il digiuno... Se sei generoso riceverai ancora pi frutto...
e) Meditazione. La meditazione comincia quando il sacerdote finisce la sua spiegazione. Il tuo lavoro personale la parte
pi importante di questi esercizi. Usa il tempo della meditazione per cercare di assimilare le verit di fede, rettificare il
tuo cuore. Leggi poche righe, medita e chiedi al Signore con
perseveranza filiale le grazie necessarie.
f) Prendere note. Prendi nota di ci che attira la tua attenzione. Scrivi le tue impressioni personali, i tuoi proponimenti,
ci che ti interessa ricordare dopo. Se tu scrivi, puoi ricordare
meglio le tue idee, esse saranno pi precise e riuscirai a riflettere con pi chiarezza e meno distrazioni.
g) Confessione. Non affrettarti nel farla. Preparala con calma,
prendi tempo senza, per, rimandarla allultimo giorno. Consultati con il direttore degli esercizi ed esponigli i tuoi dubbi.
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Introduzione agli Esercizi Spirituali

f) Tempo libero. il tempo per camminare, scrivere, visitare


Ges nel Santissimo Sacramento, per chiedere consigli, chiarimenti...
g) Preghiera. lattivit pi importante degli esercizi, in particolare la Santa Messa e la preghiera mentale. Se preghi molto e pi intensamente, pi frutto raccoglierai da questo ritiro.
Consegna te steso nelle mani della Madonna...
Il tuo motto di questi giorni sar:
preghiera e riflessione nel silenzio.

E. MEDITAZIONE INTRODUTTIVA
Preghiera preparatoria: consiste nel chiedere a Dio la grazia
che tutte le mie intenzioni, azioni e attivit siano puramente
ordinate al servizio e alla lode della sua Divina Maest (ES
46).
Storia: Ges venuto per cercare e per salvare i peccatori.
Mentre il giovane ricco non rispose alla chiamata di Ges,
perch attaccato alle creature (cfr. Lc 18, 18-23), Zaccheo,
invece, al passaggio di Ges per Gerico, volle vederlo (forse
per curiosit, forse per desiderio di purificazione, di cambiamento di vita) e si apr al dono della salvezza, cfr. Lc 19, 1-10.
Composizione visiva del luogo: una citt di frontiera, Gerico, il
sicomoro, la casa di Zaccheo.
Domandare a Dio nostro Signore quello che voglio e desidero: qui
sar imitare lesempio di Zaccheo nel cercare Ges, nellaprirsi alla sua salvezza, nel rettificare la vita secondo la giustizia e
il Vangelo di Cristo.
1) Conversione di Zaccheo (vv. 1-6). Essendo piccolo di statura, corse avanti e sal su un sicomoro, incurante della propria
dignit professionale (capo dei pubblicani).
Ges fa il primo passo: alz lo sguardo, Zaccheo scendi subito,
perch oggi devo restare a casa tua. Oggi il momento di salvez19

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