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FORMA E COLORE 1 GRANDI CICLI DELL'ARTE. Le Corbusier: Ja Cappella di Ronchamp di Carlo Cresti Sadea/Sansoni Editori Da Parigi per Ia strada num traverso Troye Chaumont si giunge a Roncha Vosgi, nel susseguirsi di un pa teggiato di campanili, Questo & probabilmente l'itinera tio che Le Corbusier doveva compiere per giungere ai , in prossimita dei aggio ondulato pun piedi di una di quelle colline che chiamano baut-liew perché incaricato di erigervi una cappella per pellegri- haggi, ¢ nella sua mente deve aver fissato Val insistente delle concavith delle valli ¢ delle conves dei tilievi come nel suo corner ha appuntato con rapid segni, dalla cima del colle, i quattro otizzonti: « a est, i Ballons d’Alsace; a sud, una valletta Jasciata dagli ul- timi contrafforti; a ovest, Ia pianura della Sa6ne; a nord, tuna valletia e un villaggio ». I primi rilievi recano gid ‘evident i sintomi dellintuizione del valore delle caratte- ristiche dell'ambiente naturale nel processo di formoa- zione dellespressione architettonica, Nella successiva fase di formulazione di idee, Le Corbusier precisa Ia de- ins i acustica » del sulParchitettura, Ta variata conformazione delle quat- in funzione della misura di incidenza dei portata dal la continuita tra mag. Vorigine delle Pampia paret ta che giote si apre la gran due tensioni Se a sinistra dell'origine si sviluppa il motivo dione, sul ltodestio si fferma il motivo della sory fa grande parete che, flettendosi verso est, raccoglie ¢ Timita. lo ‘spazio aperto aacstant lingo, lo schermo dove si proiettano le condizioni psicologiche pit Sheraec immediate, Tagine che separa dal wione Ssuccessiva e introversa del raccoglimento. Dove lo spe- fone bianco tende ad annullarsi finisce !o " spazio della {ntroduzione' che iniziava alla base della collina, pro- -guiva lungo il sentiero, per finalmente distendersi sul- Pacrocoro. Da qui la necessiti che 1a parete-diga, che contiene € convoglia questo spazio, sia risolta con forte spessore perché non & pensabile il passaggio dallo stato esterno allinterno attraverso un diaframma minimo. Lo spessore realizaa il necessario intervallo tra due situa- zioni psicologiche successive ma diverse e per rimarcare Be cies leant esis aceatnsie t ‘muro raggiunta in prossimita della porta che, dos into al perio centrale, assume nc asa ride: za di parete. Anche la copertura, convergendo ¢ aumen- tando di intensiti, esalta Vindicazione del varco di ac- il muro in alto, A terra, staccata dal perime- n riferimento e a conclusio > € aggettant ecolta del ane dal le forme pure di tiferito all’assieme i ggia trasforma, nel getto dinamico di una mpanili paralleli 5 i, appena separati a ko in iat Lemna parete ovest e L'inizio di svolgimento della ord. Il tema orizzontale dellavvlu che romvove nl iblamentoun'pertua gente, trova coerente iterazione sul piano verticale a sezione presa daria delle torri, adatta a racco- li dei divers ofientament, Una roca dipendenza Tega le tre emer- genze verticali del’organismo architettonico; queste in- tervengono nellinsieme a puntualizare e vitalizzare con variata incidenza la trama compositiva articolando una. organica gerarchia di funzioni, stimolando una succe sione combinata di prospettive e infine regolando la cezione ¢ la trasmissione all'interno di tre momenti ferenti di luce, Pur allineandosi alle costanti modulati ¢ di struttura Pultimo tratto della parete nord risulta trop: po fratturato in superficie da episodi minori che ne ducono Ia caratterizzazione ad un livello epidermico; Papporto dinamico della scala attenua Ia sensazione di scadimento di tensione e riseatta il grado plastico della composizione, Superando la considerazione settoriale pet gliere e rinvia ’ ammettere che anche episodio determinante a definizione globale si deve pet il contributo della parete a nord dellorganizzazione spaziale totale ‘Anche all'interno il trattamento dei aa ‘mantiene quella disuniformita di svolgimento che trae ¢0s rispondenza dalla modellazione dell’esterno; nell’analisi planimetrica & rnotare che certi elementi di apparte- henza interna sono impostati,ed altri conelus © ‘in una potenziale compenetra~ zione biunivoca che trova svolgimento cinetico nella con tinuiti, Dall'interno si ha la sens 1¢ che jo spazio 1 tichiamato all'esterno da una corrente. che, 86: guendo Ia controforma delle pareti di conduzione € di imento, trova regolamentazione di sexi raverso Te valvole delle feriol he isola il sofitto dalla muratura perimetrale sembra essere la log dell'at- titudine naturale tra due corrent tuirsireciprocamente per spostamento, ‘Anche allesterno in prossimita delle profonde incisiont delle aperture si riproducono condizioni simili di movi- ‘mento di flusso; si avverte cio’ Ia presenza di una captazione che conduce all’interno, attraverso li di invito delle pareti, Ie notificazioni di una bile. Le aperture non asiumono quindi il ceclettico ¢ rafinato givoco di scansioni jone di quelli es In definitiva gli elementi costituenti, riconoscibili' per la loro costanza di intervento, sono limitati,suficiente mente individoabli e perfettamen Tuniea figurativa, ma sotto V'aspet otenaiae tonal, co velano disponibili per una evidente defn nale e per una pid riposta definizione ‘ariabili di intensita in funzione della possbilita dell'in Uividuo di localizarsi nel contesto in condizione tiva 0 di fruire dell'immag gettiva, Dal momento che Yo Successive, nel fattore tempo, ogni clemento s mina, si innova, si emancipa, prende aspetti narraivi diversi, si fluidizza in ragione della variabilita di inci denza della luce, dell'angolazione prospettca siti di rapporto con la matrice naturale, cio’ ddei valorirelaivi misurabili, a lis spazio-tempo. Soltanto pochi aspetti delParchitettura_di Ronchamp rientrano in una normativa di prevedibilitd, il resto & invenzione, fantasia stupore che hanno fatto gridare ad ‘una sorta di nuovo. « ieazionalismo » (Pevsnet), tutta via Vesame attento dimostra che niente in questa archi tettura & affidaco al caso o al virtuosismo formalistico dell’architetto ma solo il rigore del ragionamento & il fsostegno costante e sostanziale di tutta opera, ‘Anche sollermandosi su_ quelle che possono apparite delle circostanze costruttive secondarie si scopre incon- fondibile, nella trama organizaatrice, Vinflusso determi ‘pante di‘ una lucida razionaliti. Nella pavimentazione interna, ad esempio, si ritrova nella regolamentazione -distrbutiva delle laste, una precisa indicszione di atei- - buzioni planimetriche che implicano conseguentemente spaziali: Y'ampia superficie formante tap- i apre la porta grande, evidenzia lo ime in virth di una compiaciut pure ® pensibile ch foc il profi fondo € dim inde materica, pit di focalizzazion: finita continuitd delle pareti nali dei circuiti di flusso ¢ into del passaggio attraverso gli stessi jonano nell’accel razione, al md diaframmi di colore Il signifcato comunitario che Ia chiess-edificio realizca cll'scemblea dei fedeli ¢ il senso del rinnovarsi della ita associata intorno ad un valor ‘collina di Ronchamp si esalta in una partecipazione al- Targata perché luogs assoluto, che sulla ‘0 per destinazione natu rale, rappresentano nal che stimo. Tang la nica misticita" di Le Egli arrva alla defniione della forma dell’ architettura soltanto quando hha raggiunto Vintima convinzione che per quella archi tettura si & concretats la ragione di essere, cio’ essa & vera, givsta, adatta al'uomo e non ripetibile in quanto tiferita ad una determinata realta sociale che & il rifesso ddiuna particolare situizione sto ‘Una metodologia verifcata continuamente alle richiest, non soltanto utilitarstiche, della comunitd pud fornire allarchitetto Io strumento valido per strutturare il nuovo ambiente di vita, per costruire cose nelle quali l'uomo, onservando la propria libert3 interiore, possa convivere on gli altri uomini nell'esperienza quotidiana del plura- {ismo ideologico offrendo un proprio contributo di dis- ogo spirituale. « La grandezza di Le Corbusier — scrive Jo Zevi — sta proprio nella disponibilita agli event nella registrazione diretta della storia, nella rapidissima ppetcezione dei suoi mutamenti »; il senso storico in Le Corbusier consiste infatti nell’accertamento, alle coordi- nate di riferimento delle richieste della societa (all'in- feo dl propio canpo disciple), dela conssensa io architetton es ma & luomo che si tico pazio; eventualmente 8 ilg nica agzi simbolici per. ne sepecsan 8 di ripropeo alloc on la propia real ier non pretende di imporre simbolismi nuovi, n& propone un ideale tracciate gow tri rifletta, nell’edi chiesa, D'armonia « a memoria, e neppure enuncia principi ra prototipi ripetbll e soprattutto ron assume I'atteggiamento del predicatore ¢ del natio; si preoceupa soltanto, rispondend ad una pr committenza, di costruire un edificio il cui prado di signi ativita stia nella capacita di affermare if « sentiments del sacro » che ha animato la sua fatica al di sopra di qualsiasi sollecitazione religios Raccogliendo ¢ non mitizzando le indicazioni. presenti nella natura si preoccupa di dare all'uomo ‘uno. spazio sociale per I'incontro ¢ la meditazione o meglio « un luo- go di silenzio, di preghiera, di pace, di gioia interiore ». Cosi facendo Le Corbusier risponde con impegno etico alle istanze spirituali della comunith senza venir meno alla sua vocazione Jaica e dimostrando che una profonda ricchezza interiore pud avvertire il momento di inquietu- dine ali una struttre atin cai la necesith dun riscatto nella forma di un linguaggio nuovo e prepotente che, per mezzo degli elementi della jus poten, reat il dialogo con il mondo attraverso I’ 2 er chi pretende di analizzare lintera 0 busier solo attraverso i parametri tegrale, in nome di una # della tampa che trova conclusione nello svolgi- mento delle supertel curve del iardiog sahteue della Villa Savoye (1928-30); gli « elementi Seno la lastica ondulata giustapposta alla crstallizaazione geo- het» (Zen) del ‘Bellon Suisse (199032) © Te maglic tensive ricurve e innestate » (Ragghianti) che caratterizzano il Plan Obus per Algeri (1930) rivelano inconfondibilmente la continuita di una singolare pre- senza formale. Nell’Unita di abitazione a Marsiglis 2) Ia scala esterna ¢ una straordinaria ' forma * in grezzo ¢ il tetto-terrazza & animato dagli effetti plastici dei grandi camini di aereazione, e nel tetto del- Unita di Nantes‘Razé « cogliamo ancora quei rapporti € uci valoritensivi compost tra piano di posa ed aria, ¢ valori analoghi, con una grande ricchezza di flessioni,, ritroviamo nei disegni e nei dipinti del 1936 in poi, € infine le sculture... » (Ragghianti); dunque le permanenti "posenae formal” aap et Tevidenza costanti che potremo ritrovare accentuate Ita nella produzione lecorbusieriana dopo Ronchamp (1950-55). A questo punto anche certe, peraltro pregevali, intui- zt itiche di carattere estetic possono ap "ie wos i sgnieato prac: parlae i « occa » (Argan), far dipendere T'spirazione pell dalle « chiese fortifeate della Francia (Samond), oppure veder rivivere nella Cap champ vaghe « forme protostoriche de dolmen druidico » (Ragghi vele mediterrance » (Paci), non sostanziale nella stoso del palazzo dell'Assemblea di Chandigarh ¢ ne! fronte del palazzo di Giustiia, si possono ritrovare certi ‘chi figurativi del portico di Ronchamp, ma soprattutto ne ritroviame gli echi concettuali nell’analoga azion ‘condizionante e suscitatrice della natura, nella profonda * spaziale ¢ nella dialettica relazione tra lo spazio elas sia essa prato 0 specchio d’acqua Se anziché di coerenza ’ parleremo di continuita di ri ro supporto di riferimento legare in se: orbusier al d cerca’ avremo definito il che ci petmette di ripercorrere € dit quenza logica la vicenda creativa di Le Ih delle dimostrate persistenze formali, La sua costanz al principio che « V'architettura & jonata dallo spi rito di un’epoca e lo sprito di un’epoca ® fatto delle pro: fondita della storia, della nozione di presente, del discer- rnimento dell'avvenire...», Ia sua fiducia nell'uomo, i senzo dell'umano che sempre ha accompagnato le sue final di architerto sono gli argomenti sulfcienti per ricondurre allo stato di sola apparenza quelle contradi- tioni e incoerenze che sono state denunciate dopo la va- Tutazione delle ultime opere attraverso Pesclusiva ’ inter ppretazione prosaica’ della formula della « machine 3... » ‘sono i termini di riferimento che, senza possbili sfasa- ure di seducenti argomentazioni, permetiono di con he “Tolima stagione’ non sconfessa le pr safativo, Questa continuth id ital deciso sal Ta sua forza, [a su ensibili Ia realta Nella natura, Le Corbusier aveva t mica che lo portava ad enunciare, negli anni gio ingue punti’ della nuova architettura; nell Finnovatsi, Questa problematica collina di Ronchamp ri. hiama per assonaniza un'altra collina: quella di Spoon River, per un identco, litico significato esistenziale, per Pesaltazione del silenzio e della pace. Tutti saliremo l collina, non per Ia sosta nell'inconoscibile, ma per vi vere compiutamente di quella bianca architettura; tutti, tots, Tatalio, lo sett, Vorgoplion, i dita, i pellegrino, il semplice e il potente, perché sulla collina Fitroveremo i perpetuarsi dei valori dello spitito, per ché dalla collina ognuno potra vedere oltte il suo con- sueto orizzonte, anili, i nota bibliografica Le Connuster, Ocwvre complete, vol. V, 1946-1952, Zurich, 1953, pagg. 72-84; E. ROceRs, ‘orbusier e la forma della Cappella di Ronchamp, in « Casabella-continuita », n. 207, 1955; lo st pubblicato in « Esperienze del ttura », Torino, 1958; La Cappella di Ronchamp, Design », n, 7, 1955; G. ArGan-E, Rocers, Dibattito su aleuni argomenti morali delVarch bella-continuita », , 1956; il saggio di Argan & stato ripubblicato col titolo, La chiesa « Progetto e destino », Milano, 1965; F. Tentort, Le Corbusier e Picasso, in « L’archite tia», n. 6, 1956; G. Samona, Lettura della Cappella di Ronchamp, in « L’architettura cto 1956; lo si aggi ato pubblicato col titolo L’espace indicible de Le Corbusier €», n. 17, 1961; Le Corsuster, Ronchamp, Milano, 1957; Le Cos 1952-1957, Zurich, 1958, pagg. 16-41; S. Grepion, Breviario di Ar pagg. 158-162; A. Bouie-Reppar, Visite Ronchamp, Meaux, 1962; L’opera di stra di Palazzo Strozzi, Firenze, 1963; L. BENEVOLO, Storia dell’architettura m pag. 1064; S. Grepron, Spazio, tempo e architettura, Milano, 1965, p Varchitettura europea, Bari, 1966, pag. 298 e segg. V. FRANCHETT! pagg. 24-27; A. Orrant Cavina, Ronchamp-Notre Dame du Ha

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