sarebbe divenuto un dipinto iconico negli anni a venire. Usato per il manifesto della liberazione della Francia dalloccupazione tedesca nel 1944, ma anche nel 1968 per il movimento studentesco nella medesima nazione, lopera rappresenta linarrestabile forza del popolo contro il regno di Carlo X, quindi la lotta per la libert. Ma questa lotta deve essere combattuta necessariamente sul campo, armi alla mano, onore, rabbia nella mente, oppure pu essere altrettanto utile combattere per questo ideale senza ricorrere alla violenza? Questo quello che ad esempio fece Beethoven con la sua musica. Nel 1804 cancell la dedica a Napoleone Bonaparte nellEroica, la sua terza sinfonia, per quel conflitto che poi era di tutti, tra limmagine di Napoleone come essere mitico incarnante gli ideali di libert, uguaglianza e fraternit e la reale figura storica, quella dellespansionista, con cui Beethoven ovviamente non era daccordo. LEroica unopera che da vita a tutte le sfaccettature della libert, non tanto come ideale gi realizzato e fine a s stesso, piuttosto come un qualcosa che vive e si trasforma dal primo allultimo movimento. Questo sta a significare che la libert un principio che prima di tutto parte dal pensare allo stesso. Quella lotta dipinta da Delacroix non altro che la concretizzazione di questo pensare, insieme a tutte le conseguenze che ne derivano, come la morte o la vittoria. Finch luomo pensa alla libert, la stessa non potr cessare di esistere. impossibile non pensare ad essa, dal momento che si tratta di un ideale, di un desiderio che sempre presente in noi stessi, radicato nelluomo. Questo sentimento forte in Ettore nellIliade di Omero. Nel VI libro, Ettore e sua moglie Andromaca si incontrano per lultima volta, poich luomo andr in
battaglia e perir per mano di Achille. Ettore non
rinuncia a combattere per la sua patria, anche se sua moglie in lacrime lo prega di non abbandonare lei e suo figlio, perch in lui forte lonore e il desiderio di libert, per s stesso, la sua famiglia e la sua terra. Un altro importante personaggio fu guidato dallo stesso ideale: si tratta di Catone lUticense. Personaggio principale del I Canto del Purgatorio della Divina Commedia di Dante Alighieri, viene descritto dallautore, nella Captatio Benevolentiae, come un uomo nobile e simbolo della libert, virtuoso, che combatt con tutte le sue forze per non essere fatto prigioniero da Cesare e per difendere quelli che erano gli ideali repubblicani. Abbandonata poi ogni speranza, sempre fedele a s stesso, si tolse la vita ad Utica, rinunciando coraggiosamente alla sua cara moglie Marzia, pur di difendere la sua libert. Quindi come va ricercata la libert? Ne La Libert, dalle Novelle rusticane, Verga descrive il tentativo inutile, da parte di alcuni contadini, di rovesciare, di trasformare un mondo fermo, che quello del Meridione. In questo caso la libert viene trasformata in un ideale illusorio che non pu essere raggiunto, almeno non oltre i limiti che la nostra vita ci impone. Anzi, pi luomo tenta di sfuggire da una situazione sfavorevole, pi la stessa tende a peggiorare. In questo brano Verga intende farci capire che gli ideali di ogni rivoluzione, in particolare modo quello della libert, siano pericolosi e ingannevoli. Nel brano la rabbia dei contadini e il loro desiderio di libert e vendetta sfociano nella violenza e nella morte. Durante la rivolta essi della novella di Verga inneggiano alla libert come se fosse di tutti e allo stesso tempo di nessuno, la parola libert diventa quasi priva di significato. Concezione opposta a quella del poeta surrealista Paul Eluard, che chiude Libert, del 1952, come segue: E in virt duna parola, ricomincio la mia vita, sono nato per conoscerti, per
chiamarti, Libert. Dunque la visione di Verga
evidentemente priva di ottimismo, al contrario del pensiero di Martin Luther King, che immaginava un mondo di libert, da raggiungere, per, senza luso della violenza. Disse, nel 1965, durante il famoso discorso denominato I have a dream : Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libert bevendo all coppa dellodio e del risentimento, dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignit e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Martin Luther King sosteneva dunque che la libert dovesse essere ricercata nella nostra anima, in noi stessi, accompagnata da valori come, per lappunto, la dignit e la disciplina, raggiunta tramite la non-violenza. Una visione sostanzialmente diversa da quella verghiana. Da tutto ci si deduce che la libert stato un principio sempre presente nella storia, e sempre lo sar, viva in noi stessi ma anche nella letteratura come nellarte. C un immagine simbolo del cosiddetto Maggio Francese, ritraente Caroline de Bendern, divenuta lincarnazione della Marianna di Delacroix durante la rivolta studentesca del 1968. La ragazza, di nobili origini, partecipa allo scontro con la polizia, a cavalcioni sulle spalle di un suo compagno, agitando una bandiera del Vietnam, a causa del cruento conflitto, allora ancora aperto tra il filo-statunitense Vietnam del Sud e il filocomunista Vietnam del Nord. La fotografia fece subito il giro del mondo, la Marianna del XX secolo era ormai di tutti. La foto fin anche, purtroppo, sotto gli occhi del suo nobile bisnonno, che, non accettando quello che sua nipote aveva fatto, la disered. La fotografia rimane comunque licona di unepoca che ci ricorda gli ideali e lo spirito di quel periodo, che devono rimanere impressi nelluomo, perch senza di essi la libert sarebbe comunque l, da qualche parte, ma irraggiungibile e senza libert luomo non sarebbe