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LE TECNICHE PITTORICHE
Generalit
In un dipinto si possono individuare tre elementi principali:il supporto, la preparazione e il film
pittorico.
Il supporto la parete nella pittura murale,la tavola lignea nella pittura su tavola,la tela su un telaio
nella pittura su tela,il foglio di pergamena,il cuoio,il vetro,la ceramicaecc..
Su tale supporto e stesa la preparazione,uno strato non trasparente,in genere bianco,destinato a
ricevere il film pittorico;questultimo pu avere uno spessore variabile(ma sempre nellordine di
qualche millimetro) e pu essere protetto da una vernice trasparente e incolore.
La vernice e una resina vegetale o sintetica applicata a pennello o a spruzzo in modo omogeneo
sullo strato pittorico;essa ,oltre a proteggere meccanicamente il film pittorico,esercita una vera e
propria funzione ottica eliminando lo SCATTERING(dispersione della luce per riflessione
diffusa) e rendendo,quindi, pi luminosi e brillanti i colori.
Ce da aggiungere che le vernici,col passare del tempo, si alterano ed assumono una colorazione
giallastra per lazione della componente ultravioletta della luce;in questi casi e quindi opportuno
rimuovere la vernice e sostituirla con una nuova(ci pu essere fatto con lausilio del cotone
imbevuto allacqua,in quanto le vernici sono insolubili a questultima).
I colori sono dati dalla parte di LUCE non assorbita dai PIGMENTI minerali.
Questi pigmenti vengono macinati e stemperati in un mezzo legante liquido e la miscela risultante
generalmente stesa a pennello sulla preparazione;dopo tale stesura i pigmenti sono inglobati nel
film pittorico in virt delle reazioni chimiche che avvengono nel mezzo legante.
Lalterazione chimica del legante d uno strato pittorico che solidifica rapidamente
allaria,mantenendosi nel tempo trasparente e chimicamente inattivo.
I pigmenti minerali dovrebbero essere insolubili nel mezzo legante,essere affatto o poco
trasparenti e mantenersi inalterati nel tempo.
Il numero delle onde che passano nellunit di tempo attraverso un punto prefissato si
chiama frequenza, si indica con (ni) e si misura in secondi alla meno uno o reciproci(s-1).
Il numero delle onde contenute in 1cm si chiama numero donda, si indica con (ni
soprassegnato) e si misura in centimetri alla meno uno o reciproci(cm-1 ).
Queste tre grandezze con la velocit della luce ( c ) sono legate da una relazione. La lunghezza
donda e infatti inversamente proporzionale alla frequenza e al numero donda:
=c/v
=1/v
Dove c la velocit della luce(nel vuoti questa vale 300 000 km/s,e rappresenta la pi alta velocit
che si osserva in natura).
Da queste relazioni si pu facilmente evincere che a lunghezze donda grandi corrispondono
frequenze piccole e viceversa.
Tornando allandamento della luce, evidente che laddove si ha la massima ampiezza luminosa(e
quindi massima luce),applicando la teoria corpuscolare,si dovr parlare di massimo affollamento
di fotoni; mentre nel punto dove lampiezza nulla(cio non c luce) si parler di assenza di
fotoni.
Da ci risulta,quindi,che la luce non si propaga in maniera omogenea.
Volendo rispettare la teoria dualistica , si parler di propagazione per gruppi di fotoni o per treni
donda,rispettivamente dal punto di vista corpuscolare ed ondulatorio.
La luce bianca ,per esempio quella del sole o di una lampada,non costituita da un solo tipo di
radiazione,quindi non ha ununica lunghezza donda,ma il risultato della miscela di diverse
radiazioni luminose,ognuna con la propria lunghezza donda.
Le radiazioni con molto piccola (e quindi v molto grande) sono chiamati raggi gamma.
In ordine di lunghezza donda crescente seguono i raggi X , lultravioletto, la LUCE(le radiazioni
elettromagnetiche visibili),linfrarosso,le radioonde.
La luce visibile quindi limitata ad un piccolo intervallo di lunghezze donda che nel loro insieme
costituiscono lo spettro della luce.
Tale intervallo,quello cio a cui locchio umano sensibile, quello avente radiazioni luminose con
lunghezza donda comprese tra 4000 e 7000 ;in oltre tale intervallo suddivisibile in sette
parti,corrispondenti ai sette colori delliride :viola,indaco,blu,verde,giallo,arancio e rosso.
Come dimostrato dal fatto che,se concentriamo i raggi solari con una lente,otteniamo tanto calore da
bruciare un pezzo di carta,e evincibile che la luce riscalda ci che colpisceDunque la luce energia
Energia raggiante che si propaga sotto forma di onde elettromagnetiche.
E=
A partire dallipotesi che le radiazioni luminose si propaghino nello spazio con la velocit della
luce,sottoforma di fotoni e con unenergia direttamente proporzionale alla loro frequenza,
Lenergia(E) di un raggio luminoso tanto maggiore quanto maggiore la sua frequenza(e
viceversa).
Per esempio lenergia di un raggio ultravioletto o di un raggio visibile maggiore di quella di un
raggio infrarosso.
IL COLORE
di una sostanza dipende dal suo comportamento nei confronti della luce
bianca:se la sostanza non la assorbe,allora tutte le radiazioni luminose vengono riflesse e la
sostanza appare bianca;viceversa,se la assorbe completamente,allora nessuna radiazione
viene riflessa e la sostanza appare nera.
Se assorbe solo alcune radiazioni,la sostanza appare colorata,mancando,infatti,della luce
riflessa quelle radiazioni che sono state assorbite: il colore della sostanza determinato dalla
miscela delle radiazioni riflesse. Per esempio se assorbe la radiazione rossa la sostanza appare
colorata di blu-verde,perch la miscela delle radiazioni riflesse d appunto questo colore.
colorazione osservata
Giallo
Giallo-arancio
Rosso
Rosso-porpora
Violetto
Blu
Blu-verde
Verde
lunghezza donda
4300
4600
5000
5600
5800
6000
6400
6700
Nel caso in cui la sostanza non assorba le radiazioni luminose ma si lasci attraversare da
esse,allora essa apparir incolore: E IL CASO DEL VETRO E DELLE SUPERFICI
TRASPARENTI!
Se illuminiamo un corpo qualsiasi con una radiazione monocromatica , cio con lunghezza
donda ben definita(ad es. con la luce gialla di una lampada al sodio lambda=5890 -) ,
loggetto appare dello stesso colore che vedremmo se la radiazione fosse stata ricevuta
direttamente negli occhi(tornando alles. :GIALLO).
Per,se invece di un singolo oggetto proviamo ad illuminare un oggetto composito,ad esempio
una margherita,notiamo che i petali appaiono pi chiari,e poi man mano gli stami pi
scuri,le foglie quasi nere.
IN QUESTO CASO SI POTRA MISURARE IL RAPPORTO TRA INTENSITA DELLA
RADIAZIONE RIFLESSA E QUELLA DELLA RADIAZIONE ASSORBITA: TALE
RAPPORTO E CHIAMATO RIFLETTANZA (o FATTORE DI RIFLESSIONE)( = ro).
E possibile tracciare il diagramma di riflettanza ponendo questultima in ordinata e lunghezza
donda in ascissa;effettuando tale operazione relativamente a svariate sostanze,avremo altrettanti
svariati diagrammi.
Se il diagramma si presenta con linee pi o meno parallele allascissa,significa che la sostanza
riflette tutte le radiazioni e perci,se illuminata dalla luce bianca(ad es. dal sole),apparir
anchessa bianca;se nel diagramma notiamo un massimo,significa che la radiazione riflessa
ha lunghezza donda diversa da quella incidente ,con prevalenza,ad esempio,delle lunghezza
donda intermedie.
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GENERALITA
Molte volte,nel linguaggio comune,col generico nome di vernicesi intendono nominare smalti e
pitture.
In realt la vernice altro non che una soluzione di resina ,naturale o sintetica,in un solvente;un
mezzo trasparente e pi o meno colorato a seconda del colore della resina.
Tali resine(naturali o sintetiche che siano),bench contraddistinte da ottima brillantezza ed elevato
potere riempitivo, presentano scarsa elasticit. Per questo motivo ai due componenti
principali(resina e solvente), si aggiungono dei plastificanti,che per la maggior parte sono costituiti
da olii siccativi.
Questi,al contrario delle resine,formano per essiccazione delle pellicole ben poco brillanti,ma molto
elastiche.
E dunque sbagliato il ruolo che,sia pure genericamente,si vuole attribuire al termine vernice.
In realt gli SMALTI e le PITTURE sono delle dispersioni finissime di un PIGMENTO in un
LEGANTE ed hanno la propriet,oltre che di formare una pellicola pi o meno lucida,di
coprire completamente di colore il supporto.
I PIGMENTI
Per PIGMENTO si intende una sostanza colorata,insolubile nel legante e con indice di rifrazione
diverso da esso.
E chiaro che,se una sostanza colorata si sciogliesse in un legante per pitture,noi otterremmo una
vernice colorata: cio un prodotto che ,steso in strato sottile su di un supporto,former una pellicola
colorata s ma non coprente!
I PIGMENTI,in oltre, sono per lo pi di origine inorganica,spesso minerale e,molto
frequentemente si tratta di sostanze artefatte;essi funzionano secondo il principio (fisico) della
riflessione della luce:le radiazioni dello spettro visibile incidono sulla superficie del granulo del
pigmento,quindi,com noto,alcune lunghezze donda vengono assorbite dalla struttura della
materia,le altre sono riflesse. Lo spettro visibile risulta alterato dalla miscela delle radiazioni
riflesse,la quale,di conseguenza,fornisce la sensazione fisica del colore.
Lindice di rifrazione di un qualsiasi elemento trasparente rispetto allaria dato dal rapporto:
sen i/ sen r ,dove i ed r sono rispettivamente gli angoli di incidenza ed emergenza del raggio di luce
incidente sulla superficie di separazione dei due mezzi. Tanto pi elevato lindice di rifrazione di
un materiale rispetto allaltro pi grande sar la deviazione che il raggio di luce subisce nel
passaggio da un materiale allaltro.Se consideriamo due materiali e variamo langolo
dincidenza,questultimo raggiunger un valore tale che il raggio emergente sar deviato in
direzione radente alla superficie di separazione. Tale angolo definito angolo limite;quindi si pu
asserire che per tutti I valori dellangolo dincidenza superiori allangolo limite avremo non il
fenomeno della rifrazionebens della riflessione.
Da ci che stato detto si pu ulteriormente asserire che maggiore sar lindice di rifrazione del
secondo mezzo,tanto pi piccolo sar il valore dellangolo limite e tanto pi facilmente la
superficie di separazione funzioner da superficie speculare.
Tornando al pigmento,consideriamo che esso una sostanza costituita da granuli ,se noi
consideriamo il granulo di una sostanza trasparente colpito da una serie di raggi luminosi ,tutti
aventi stessa direzione,tali raggi,pur avendo la stessa direzione,verranno alcuni riflessi;alcuni rifratti
in direzioni diverse;questo perch le facce del granulo hanno tutte inclinazioni diverse rispetto alla
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direzione univoca dei raggi luminosi. Il fascio di luce incidente subisce,quindi,il fenomeno della
dispersione della luce.
Lo stesso fenomeno della dispersione della luce ,in virt di ci che ora stato detto,e
relativamente al SISTEMA pigmento-legante(che ci interessa),non lo si potrebbe avere se i due
mezzi avessero lo stesso indice di rifrazione;in tal caso infatti,il sistema risulterebbe completamente
lucido e nientaffatto coprente.
E ovvio quindi,che maggiore sar la differenza di indice di rifrazione tra legante e pigmento,tanto
maggiore sar il potere coprente della pittura,a parit di dimensioni delle particelle e a parit del
numero di esse per unit di volume.
Sostanza
indice di rifrazione
Sostanza
Indice di rifrazione
ARIA
CARBONATO DI
CALCIO
1,60-1,65
ACQUA
1,3340
IDROSSIDO DI
CALCIO
1,37
OLIO DI LINO
1,45-1,47
SOLFATO DI BARIO
1,64
RESINE ALCHIDICHE
1,45-1,67
LITOPONE(BaSO4+ZnS)
1,84
ESSENZA DI
TREMENTINA
RAGIA MINERALE
1,46
TITANIO OSSIDO
RUTILIO
BIACCA 2PbCO3
Pb(OH)2
2,72
BIANCO ZINCO
2,01
1,50-1,61
1,95
Si pu notare come il perch il rutilo (TiO2) sia il pigmento bianco pi largamente usato;
come pure facile da spiegarsi il motivo per il quale la pittura a latte di calce(sospensione di
idrossido di calce e acqua) sia quasi trasparente quando fresca(vedesi differenza di indice di
rifrazione tra acqua e idrossido di calcio:1,37-1,33=0,04).
In fine,questultima,acquista discreto potere coprente quando asciutta: differenza di indice
di rifrazione tra aria e idrossido di calcio(1,37 1=0,37).
I parametri che consentono lidentificazione di un colore sono:
Oltre che ad essere insolubile nel legante ed a possedere indice di rifrazione diverso,i
PIGMENTI devono avere altre imprescindibili caratteristiche:
LOMOGENEITA ,LA RIFLETTANZA e IL POTERE COPRENTE
Un'altra caratteristica linerzia chimica sia dei leganti che dei solventi:la reazione pi
comune tra legante e pigmento data tra i GRUPPI ACIDI DI UN LEGANTE e I
COMPOSTI DI SPICCATA NATURA BASICA come lossido di zinco,col risultato di
formare dei SAPONI che aumentano la VISCOSITA della PITTURA sino alla sua completa
GELIFICAZIONE.
PITTURE LUCIDE,SATINATE,OPACHE
CE da considerare limportanza,in un film pittorico,della variabilit di concentrazione del
pigmento nel legante.
Se infatti il pigmento in forte eccesso rispetto al legante,former una pellicola nella quale ogni
particella solida sar abbondantemente ricoperta:di conseguenza il film di questa pittura sar
lucido; in caso contrario,se cio il legante presente in quantit appena sufficiente a mantenre
insieme le particelle solide di pigmento, chiaro che sar questultimo a restare in superficie ed
avremo un film opaco.
In fine,una pittura detta satinata,sar una via di mezzo tra le prime due.
CLASSIFICAZIONE CHIMICA
Chimicamente i pigmenti possono avere natura INORGANICA , METALLORGANICA OD
ORGANICA.
ROSSI , composti da
PIOMBO(MINIOPb3O4) e da FERRO(EMATITEFe2O3);
BRUNI, composti da MANGANESE E FERRO;
BLU, composti da COBALTO;
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Questi composti sono in generale molto stabili,ossia mantengono un buon grado di inerzia
chimica salvo particolari circostanze:PH MOLTO ACIDI e/o ALCALINI,TEMPERATURE
ELEVATEetc..
Gran parte dei pigmenti minerali reperibile in natura sottoforma di minerali che devono
essere raccolti e purificati da eventuali impurezze ;ma non tutti sono presenti in
natura,per cui,in tali casi,vengono preparati tramite:
PROCESSI TERMICI(arrostimento,calcinazione)
SCAMBIO IONICO
SUBLIMAZIONE
IDRATAZIONE
.ETC..
Si pensi alla disidratazione dei SLICATI DI FERRO idrati da OCRE GIALLE a OCRE
ROSSE E SCURE;
allo SCURIMENTO,per ARROSTIMENTO,DELLE TERRE A TERRE BRUCIATE;
allottenimento di PASTE VITREE dalla COTTURA(AD ALTA TEMPERATURA) di
miscele DI OSSIDI ALCALINI,ALCALINO TERROSI,METALLI;
ALLA CALCINAZIONE DI OSSA ED AVORIO per ottenere i relativi BIANCHI;
alla PRECIPITAZIONE CONTROLLATA DI CARBONATO BASICO DI
PIOMBO(BIACCA);
alla CARBONATAZIONE SPONTANEA DELLACQUA DI CALCE-Ca(OH)2 per
ottenere il CARBONATO DI CALCIO PURISSMO bianco di S .GIOVANNI;
alla PRECIPITAZIONE DEL BaSO4(solfato di bario) DA SOLUZIONI DI SALI
SOLUBILI DI BARIO E SOLFATI, o ALLA COPRECIPITAZIONE CON ALTRI
SOLFATI METALLICI(COL ZnSO4-SOLFATO DI ZINCO- si ha IL LITOPONE).
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PIGMENTI BIANCHI
BIACCA DI PIOMBO-2PbCO3 Pb(OH)2- Fino alla met del secolo scorso stato il pi
usato per il suo elevato potere coprente e per il bel tono bianco che fornisce;largamente
impiegato nelle pitture ad olio in quanto,la sua natura fortemente basica reagisce coi gruppi
-- COOH liberi di resine ed olii formando saponi di piombo che funzionano come
catalizzatori di polimerizzazione ,accelerando lessiccazione in profondit.
Ha linconveniente di annerire in atmosfera di acido solfidrico per formazione di solfuro di
piombo,risulta tossico in quanto solubile nei succhi gastrici:per tali motivi caduto in
disuso.
BIANCO ZINCO- ZnO - Dopo aver sostituito la biacca ,sino a 30-40 anni fa era il
pigmento bianco pi usato;attualmente stato sostituito dal litopone e dal biossido di
titanio specie nelle pitture edili ed industriali.
E invece largamente impiegato nella preparazione dei colori ad olio per artisti;si ottiene
per ossidazione(allaria) dei VAPORI DI ZINCO;si formano cos particelle nodulari di
diametro finissimo(sottomultipli del micron).
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BIANCO ANTIMONIO. Trattasi del pigmento pi bianco vista la sua propriet di riflettere
completamente tutte le radiazioni visibili senza assorbimenti selettivi.
PIGMENTI NERI
Come detto,hanno la propriet di assorbire tutte le radiazioni dello spettro visibile,tranne qualche
debole propriet di riflessione nella regione del blu o del rosso.
NERO VITE(o nero vegetale). E conosciuto sin dallantichit e veniva prodotto dalla
carbonificazione dei tralci di vite;oggi tramite la carbonificazione della melassa.
Basso potere colorante e coprente.
PGMENTI BLU
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BLU DI PRUSSIA(di Parigi o Milori). Conosciuto dalla meta del XVIII sec.,si tratta di
ferrocianuro ferrino;non si ottiene da precipitazione diretta,ma da una serie di miscele(a
base di ferro e cianuro) ossidate con clorato sino alla precipitazione del pigmento.
Ha buona resistenza alla luce ed agli acidi,ma viene distrutto dagli alcali: con formazione di
Fe(OH)3 [PH=8].
Per questo motivo sconsigliabile per lavori daffresco;al contrario indicatissimo per
colori ad olio(per artisti) ed inchiostri.
PIGMENTI VERDI
VERDE COBALTO. Si ottiene calcinando una miscela col 70% di ossido di zinco(ZnO)
e 30% di ossido di cobalto(Co2O3). Fornisce un colore abbastanza smorto.
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PIGMENTI GIALLI
Tutti questi tipi sono soggetti ad imbrunimento per esposizione alla luce sia per
cambiamento della TSRUTTURA CRISTALLINA,sia per formazione di PIOMBO
METALLICO: e quindi sconsigliato per limpiego in AFFRESCHI.
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PIGMENTI ROSSI
EMATITE*
MINERALE DI FERRO,DI COLOR ROSSO-SANGUE,COMPOSTO DA
SESQUIOSSIDO DI FERRO(Fe2O3).
ANTICAMENTE ERA MOLTO IMPUEGATO NEGLI AFFRESCHI IN
SOSTITUZIONE DI ALTRI PIGMENTI NON COMPATIBILI CON LAZIONE
CAUSTICA DAGLI INTONACI.
LEMATITE E OTTENUTA DALLA MACINAZIONE DI AMMASSI TERROSI
SPARSAMENTE RINTRACCIABILI: Alpi lombarde,isola dElba,Pozzuoli
Svezia,ecc..
IL NOME DERIVA DEL GRECO AIMA:SANGUE, LO STESSO VIRGILIO LO
CITA NELLENEIDE.
LEMATITE,IN FINE, RIENTRA NEI MINERALI A SOSPETTA TOSSICITA, MA
IN GENERALE OFFRE COLORI PARAGONABILI, PER BELLEZZA E
PRMANENZA NEL TEMPO, AI QUELLI OFFERTI DAI PRODOTTI SINTETICI.
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NATURA METALLORGANICA
Trattasi di alcuni pigmenti ottenuti artificialmente che rientrano nei pigmenti compositi.
Sono il VERDEGRIS: ottenuto dalla trasformazione lenta di lastrine di RAME
METALLICO tenute a lungo in recipiente CHIUSO e TERMOSTATO ,contenente SALE
ed aceto in ACETATO BASICO DI RAME( DI UN BEL COLORE VERDETURCHESE).
VERDERAME TRASPARENTE :RESINATO DI RAME VISCOSO OTTENUTO
DALLA REAZIONE DELLO IONE RAMEICO CON GLI ACIDI DELLA
TREMENTINA.
GIALLOINDIANO :
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PIGMENTI ORGANICI
Sono sostanze che differiscono da quelle tintorie per essere insolubili in acqua e in oleoresine;in
oltre ,a differenza dei pigmenti inorganici, presentano maggior potere coprente e colorante,oltre che
ad una tonalit di tinta pi pulite e brillanti.
Hanno ottima resistenza ad acidi ed alcali e,talvolta,anche alle elevate temperature,essendo
chimicamente stabili e privi di metalli pesanti.
Si possono suddividere in quattro categorie principali,citando solo le molecole di partenza dato che
la variet dei prodotti ottenibili infinitamente grande.
1. PIGMENTI AZOICI: appartengono a 3 classi ;forniscono dal giallo limone al rosso
bord
2. FTALOCIANINE: si preparano dal ftalonitrile e cloruro rameico;forniscono
blu,turchesi e verdi molto brillanti
LE PIU CONOSCIUTE
I COLORANTI
Contrariamente ai pigmenti che sono veri e proprio (riflettori opachi), I COLORANTI sono
traslucidi e,sempre a differenza dei pigmenti, fungono da filtro per i colori dello strato
sottostante.
Questa differenza coi pigmenti potrebbe esemplificarsi mettendo a confronto le sensazioni
percepibili osservando un affresco o una vetrata: nellaffresco la luce si riflette sulla
superficie; nel caso della vetrata la luce attraversa la materia trasparente colorata.
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