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Le tipologie monetarie

BOLOGNINO
Bolognino Dal vocabolario generale delle monete del Martinori si apprende che con il nome di
bollendinus, bonendinus, bononeum o bononimus si indicava una moneta, in origine coniata a
Bologna, sia di oro che di argento, di mistura o anche di rame.
Sembra che la pi antica moneta ad essere indicata con questi nomi fu un denaro in argento emesso
in seguito a concessione imperiale di Enrico VI del 1191 e che in seguito prese il nome di bolognino
piccolo e ciascuno pesava circa grammi 0,668 giacch da una libbra se ne ricavavano 558. Erano
preparati con una lega di 2 once di argento e 9 once di rame per ogni libbra. Inizialmente 12
bolognini piccoli valevano un soldo. Con il tempo sia il peso che la lega andarono progressivamente
diminuendo.
Sul finire del XV sec. Il loro peso unitario era inferiore al mezzo grammo e la lega conteneva solo
poco pi di una sola oncia dargento.
Nel 1236 fu battuto il bolognino grosso il cui valore fu fissato in 12 bolognini piccoli; il peso era di
g. 1,57 ma la bont della lega era decisamente superiore, fissata a 10 once per libbra. Questi
Bolognini furono imitati in molte zecche dItalia: a Roma, Ancona, Camerino, Chieti, Fermo,
Ferrara, Macerata, Modena, Mantova, Gubbio, Perugia, Ortona e Sora.
Ritornato a Roma da Avignone, Papa Urbano V nel 1368 fece battere il bolognino romano di tipo
differente dal bolognese. Su questo fu rappresentato il busto del Pontefice disposto frontalmente e al
rovescio le lettere VRBI disposte a croce. Questi bolognini ebbero una straordinaria diffusione e
giacch erano ben accetti su qualsiasi piazza furono imitati in molte zecche dellItalia centrale e
meridionale: Aquila, Ascoli, Guardiagrele, Ortona, Pesaro, Recanati, Sulmona, Spoleto e
Tagliacozzo.
Nelle zecche abruzzesi prese ad essere indicato anche con il nome di Baiocco e questa
denominazione pass in seguito nelle Stato Pontificio ove ha avuto corso fino allunit ditalia.
Nella met del XV sec. Con il termine bolognino si indicavano due monete, rispettivamente il
bolognino papale e il bolognino romano con identica lega di 9 di once di argento per libbra, ma al
taglio rispettivamente per il bolognino papale di 369 pezzi per libbra, pari a grammi 0,918 circa e
per il bolognino romano, con S. Pietro stante, a 590 pezzi per libbra, pari a grammi 0,514 circa.
In effetti i bolognini papali avevano avuto inizialmente un peso di grammi 1,250 circa ma il titolo
rimase abbastanza costante se dobbiamo dar credito al saggio fatto in Perugia dal cambista Petrozzo
di Massolo (1385-1395) che trov che i bolognini da lui esaminati contenevano once 9 e denari 18
di argento fino per libbra. In prosieguo di tempo comunque subirono le pi grandi variazioni nella
bont e nel peso sino a scendere al peso medio di circa mezzo grammo.
Il bolognino per oltre due secoli, il XIV ed il XV, stato fra le monete pi utilizzate nel piccolo
commercio ma con il suo uso sono state portate a termine anche importanti transazioni.

DENARO
Il denaro una moneta medioevale che deriva il suo nome dal denier, una moneta creata da Carlo
Magno.
La libbra (o lira, in francese livre ed inglese pound), in entrambi i significati di unit monetaria e di
unit di peso, fu divisa in 20 Solidi (o soldi) e 240 denari. L'equivalente Britannico fu il penny, 240
dei quali costituiscono un Pound (Sterlina), o 20 Scellini.
Il simbolo sia per l'antico denaro-denier, che per il penny usato fino a poco tempo fa in Gran
Bretagna e tuttora in Australia o Nuova Zelanda 'd'.
Il nome denaro deriva dal denario, l'antica moneta romana; questo etimo si diffuse in Europa e oltre
con denominazioni come il denier francese, il dinar di area ottomana e balcanica, lasciandoci inoltre
le parole dinero nella lingua spagnola, dinheiro in portoghese.
La caduta dell'impero romano non cancell il sistema monetario romano basato sugli aurei solidus e
sul suo terzo, il tremisse.

Le tipologie monetarie
Mentre l'impero romano d'Oriente riusc a esercitare il controllo sull'emissione della moneta,
mantenendo una valuta forte e stabile, in occidente l'assenza di un singolo governo centrale forte
permise ai singoli regni barbarici di prendere ciascuno la propria strada, coniando in zecche locali.
Il risultato fu un progressivo svilimento delle monete d'oro con l'introduzione di quantit sempre
maggiori di argento nella lega.
In Gallia si sostitu il tremisse aureo fortemente svalutato con una moneta d'argento chiamata
denaro secondo la tradizione romana.
Questo nominale fu poi usato dal re dei Franchi Pipino il Breve (751-768), e poi ripreso da suo
figlio Carlo Magno (771-814), che ne fece la base della sua importante riforma monetaria. Egli
viet l'utilizzo di tutte le vecchie monete correnti, da sostituire con denari di argento da 1,3 gr, peso
successivamente innalzato a 1,7 gr.
Il rapporto di parit era di 12 denari d'argento per 1 solido d'oro, e se ne dovevano ricavare 240 per
libbra, quest'ultima una nuova unit nominale di conto del peso di 408 gr.
In altre parole: 12d = 1s, 240d =20s =1
Il denaro fu coniato in molte zecche dell'impero carolingio, fra cui in Italia, a seguito della
decisione del Consiglio di Mantova del 781, nelle citt di Milano, Lucca, Parma, Piacenza, Treviso
ed altre. Il Concilio di Francoforte del 794 stabil che i denari dovessero essere accettati sia in Italia,
sia in Gallia.
La semplicit e funzionalit del sistema carolingio erano tali, uniti al peso politico dell'imperatore,
da stabilire questo sistema come base dei sistemi monetari europei fino all'era moderna.

DUCATO
Il ducato era una moneta d'oro che veniva usata in tutta l'Europa. Pesava 3,5 grammi di oro al
986/1000.
Il ducato fu introdotto dalla Repubblica di Venezia nel 1284 sotto il doge (cio il duca) Giovanni
Dandolo. Il ducato veneziano presentava al dritto il Doge che si inginocchia davanti a San Marco e
al rovescio Ges Cristo. Da Venezia il ducato si diffuso in tutto il continente. Venne emesso fino
alla caduta della Repubblica. Era noto anche con il nome di Zecchino. Aveva lo stesso peso e titolo
del fiorino fiorentino.
In Germania fu introdotto nel 1559 come Moneta imperiale utilizzata soprattutto nei commerci e nel
1857 fu abolito dalla Zollverein (Unione doganale).
Molte autorit differenti hanno prodotto ducati. La denominazione stata usata fino agli inizi del
XX secolo.
Furono anche emessi dei multipli del ducato.
Nell' Italia Preunitaria il Ducato era la valuta del Regno delle Due Sicilie: era diviso in 10 Carlini,
ciascun Carlino in 10 Grana, ciascun Grano in 2 Tornesi e ciascun Tornese in 6 Cavalli.
La produzione di ducati d'oro come monete commerciali continu anche dopo la Prima guerra
mondiale. C' discussione se il ducato l'austriaco sia stato o no una moneta a corso legale. Anche
ora qualche zecca produce serie di ducati, coniati seguendo i vecchi modelli, come lingotti e le
banche vendono queste monete senza corso legale ad investitori privati.
Sempre sotto il nome di ducato si ricomprende la moneta in argento battuta a Genova (denaro
genovese) da Galeazzo Maria Sforza, intorno al 1488-89, del valore di 8 lire.
Registrano emissioni di ducati doro: Genova, i Savoia, Napoli; Firenze, Milano, Roma e Messina .
Ducato di Savoia: emesso da Amedeo VIII come Duca di Savoia dal 1416 al 1439, inizialmente con
oro a 24 carati, peso da 3,51 gr. A gr. 3,48. Valore 16 grossi di Savoia.
Milano: quando i Visconti assunsero titolo di Duchi, inizi lemissione di ducati milanesi, dal 1395
sotto Gian Galeazzo Visconti (ma ricordiamo anche lemissione di Francesco I Sforza, dal 1450,
detti ducati a testone, per il ritratto raffigurato sulla moneta).
Napoli: si ha la prima emissione con Federico I (1458-1494), maestro della zecca napoletana Gian
Carlo Tramontano. Due tipi di ducati sono battuti da Alfonso II (1494-1495) uno con il ritratto del

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padre coronato, laltro con il proprio. Ricordiamo diverse emissioni anche sotto Federico I (14951496).
Firenze: ducato largo in realt chiamato anche fiorino largo emesso a partire dal 1442.
Roma: si registrano emissioni di due tipi di ducati:ducato papale e ducato romano:
Ducato Papale: emesso da Eugenio IV nel 1432, oro a 24 carati, equivalente a 70 bolognini.
Coniarono ducati i pontefici Callisto II, Pio II, Paolo II a Roma. A Bologna i pontefici Sisto IV,
Innocenzo VII, Alessandro VI.
Ducato Romano: coniato dalla zecca del Senato e recante quindi i segni di Zecca, dal 1350 al 1433.
Il motivo ricorrente quello del sudario di Cristo (tale iconografia trae la sua origine dal Giubileo
del 1350, quando il sudario stesso fu esposto alla piet dei pellegrini). Successivamente il ducato
romano assunse una lega inferiore, scendendo a 23 carati e , diventando equivalente a 68
bolognini.
Messina: la zecca di Messina fece battere ducati doro, sotto Pietro III dAragona, del peso di 4,444
gr.

FIORINO DI CAMERA
I fiorni papali del secolo XIV furono espressi con laggiunta di camera, o del peso di camera, per
distinguerli da alcuni fiorini stranieri difettosi e per determinare il loro giusto e legittimo peso nei
pagamenti che dovevano essere fatti alla Camera Apostolica. Pur essendovi documenti che parlano
di questo nuovo nominale sin dal tempo di Nicol V, viene reperito per la prima volta tra le monete
di Sisto IV. Il fiorino di camera era tagliato a 100 pezzi per libbra romana e quindi pesava grammi
3,390 ed aveva un titolo di 1000 millesimi.

GROSSO

Il Grosso, (anche Groschen, Grosh, Grosch, Grosz, Gros) una piccola moneta d'argento emessa a
partire dal Medio Evo in diversi paesi, spesso l'equivalente del solido nel sistema monetario
carolingio.
Il valore storicamente era compreso tra alcuni ed un dozzina di denari. stato coniato nel Medio
Evo nei seguenti paesi:
Italia (dal 1172) (Genova, Venezia, e poi le altre citt)
Francia (dal 1266)
Boemia (dal 1300, successivamente adottato dalla maggior parte dei paesi dell'Europa centrale)
Polonia (dal 1367, 3.2 grammi di argento, equivalenti a 12 denari)
Pi tardi l'uso del Grosso stato abbandonato nella maggior parte degli stati mentre altri hanno
continuato a coniare soltanto monete di peso minore del grosso originale. In Polonia dal 1526
venivano coniate monete da 1/2 grosso, da 1 grosso, da un grosso e mezzo, da 2, 3, 4 e 6 grossi. Il
loro peso diminuito gradualmente fino ad 1.8 g di argento e dal 1752 furono sostituiti da monete
di rame dello stesso nome.
In tempi moderni il nome stato adottato per due valute:
In Polonia un grosz (plurale: grosze or groszy) la 1/100 parte di uno zoty
In Austria un Grosch (plurale: Groschen) era la 1/100 parte dello Scellino austriaco.
Nella Ucraina occidentale grosh ancora il termine in gergo per la copeca, la 1/100 parte di una
Hryvnia. Anche la parola Ucraina per denaro, hroshi, deriva da questo termine.

GIULIO
Il Giulio una delle monete pi antiche che erano in uso nello Stato Pontificio. Era cos chiamato in
quanto il papa Giulio II fu il primo a battere una moneta di questo tipo nel 1504. Paolo III ne fece

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modificare le caratteristiche e chiam questa moneta Paolo. In pratica i due nomi rimasero utilizzati
entrambi.
1 Giulio era pari a 10 baiocchi.

PICCIOLO
Il Picciolo era il nome utilizzato ad indicare il denaro in mistura, del valore di un dodicesimo di
soldo. Costituiva il pi piccolo nominale dei sistemi monetari in uso nei secoli XIV-XVI.

QUATTRINO
Il quattrino era il nome popolare che indicava nel medioevo la moneta da 4 denari. Coniato
inizialmente in mistura, in seguito a partire dal XVI secolo venne coniato in rame puro.

SCUDO
Scudo il nome di alcuni tipi di moneta. In origine era il nome di una moneta d'oro coniata in
Francia da Luigi IX. L'utilizzo del nome scudo si diffuse anche al di fuori dei confini francesi e
anche in Italia. A partire dal 700 il termine scudo veniva utilizzato per monete d'argento di grosso
modulo che riportavano le insegne del sovrano o autorit emittente. Con l'avvento del sistema
decimale nella monetazione dell'800 il termine scudo venne utilizzato per la moneta da 5 lire in
argento 900 per 25 grammi di peso. Monete di questo modulo e nome sono rimaste in uso fino alla
prima guerra mondiale.

SOLDO
Nome utilizzato per la moneta da 12 denari, equivalente a 1/20 di Lira.

TESTONE
Il testone era originariamente una moneta d'argento dello Stato Pontificio e il suo nome deriva dal
fatto che le prime emissioni riportavano il busto del papa. Successivamente il busto del papa stato
rimpiazzato dallo stemma familiare del papa ma il nome rimasto in utilizzo.
Dal 1775:
1 testone = 3 giuli = 6 grossi = 30 baiocchi = 150 quattrini
10 testoni = 1 doppia d'oro

ZECCHINO
Lo Zecchino era una moneta d'oro veneziana con lo stesso peso e titolo del fiorino fiorentino. Venne
emessa nella Repubblica di Venezia dal 31 ottobre 1284. Inizialmente era nota con il nome di
Ducato ma con il doge Francesco Venier (1554 1559) la moneta si chiam, per la prima volta,
zecchino anche pubblicamente.
Dopo la caduta della Repubblica ci furono alcune emissioni effettuate dagli Austriaci, a nome
dell'Imperatore Francesco II.
Il dritto mostrava il doge inginocchiato davanti a San Marco, il rovescio l'immagine di Cristo. Il
contenuto in oro dello Zecchino veneto varia leggermente a seconda del periodo ma era pari a
3,494-3,559 grammi d'oro praticamente puro (997).
Etimologia: zecchino viene dall'arabo Sikka, che era il diritto di essere nominati sulle monete, e
dalla radice araba Sakk, che significa scavare.

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