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La strada dorata che porta a Lucca

Continuano senza tregua le bellissime iniziative che ci stanno felicemente accompagnando al fantastico appuntamento novembrino di Lucca Comics & Games, in
occasione del quale vedremo finalmente
luscita della nuova serie dedicata a Martin
Mystre. A Settembre abbiamo potuto godere di un ottimo antipasto, grazie
alluscita della Collezione Storica a Colori
edita dal gruppo editoriale LEspresso. Da
quanti anni aspettavamo di rivedere le primissime mitiche avventure del nostro eroe?
E grazie alluscita dei primi tre volumi di
questa nuova collana abbiamo potuto finalmente gustarci di nuovo (ed in technicolor)
i primi albi della nostra serie preferita. Senza scordarci che a fine mese ci sono stati
serviti, su un piatto dargento, prima il fantastico XIV Martin Mystre Mystery Fest,
con tutti i suoi ospiti, i gadget, le iniziative

e le anticipazioni e poi il nuovo enigmatico


Storie di Altrove, della coppia Carlo
Recagno/Antonio Sforza con protagonisti
Sherlock Holmes e Arsenio Lupin. Ottobre
non da meno in quanto a pubblicazioni
mysteriane, con ben altri quattro volumi
della Ristampa e il nuovo albo bimestrale
di Martin dedicato a Re Mida, disegnato
ancora una volta da Antonio Sforza. Senza
contare Rapalloonia, la bella manifestazione tenutasi a Rapallo, dove avete potuto
incontrare molti autori e raccogliere tante
litografie dedicate al nostro Biondo Archeologo. E a Novembre, finalmente, verr
servito il piatto forte: vedranno la luce i
due primi volumi della nuova ed agognata
serie dedicata al nostro Giovane e Nuovo
Amico Martin.
Siete ancora convinti che non stiamo assistendo al Rinascimento Mysteriano?

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La nascita della nuova serie dalla viva voce degli autori.

Nella splendida cornice Bolognese del


Martin Mystre Mystery Fest si tenuta
la bellissima conferenza a tema
Martin Vs Martin, dedicata ad un
amichevole scontro tra i due pi famosi avatar del nostro Detective
dellImpossibile: quello classico che
amiamo e il nuovo giovane e a colori che non potremo non amare. Alla
conferenza hanno preso parte ben dieci autori, rappresentanti di uno dei
due mondi (e alcuni di entrambi): oltre al grande Alfredo Castelli erano
presenti, in ordine rigorosamente alfabetico, Andrea Artusi, Sergio Badino,
Diego Cajelli, Salvatore Cuffari, Lucio Filippucci, Fabio Piacentini, Giovanni Romanini, Antonio Sforza e
Andrea Voglino. La conferenza iniziata parlando della Collezione Storica a
Colori che faceva bella mostra sui tavoli del locale. Alfredo ha ammesso che
questiniziativa sarebbe dovuta partire
almeno un anno fa, ma che stata giustamente rimandata per via dei buoni
risultati ottenuti dalla ristampa di Zagor. A questo proposito, il BVZA ha
ammesso che la Collezione Storica non
ha fatto aumentare in maniera notevole le vendite di Tex o di Zagor: secon-

do lui, questo dovuto al fatto che le


due testate vendono gi molto. Castelli crede invece che con Martin il discorso potrebbe essere diverso. Infatti
gli albi del nostro eroe, pur vendendo
bene, non hanno mai fatto grandissimi
numeri e, anzi, nel corso degli anni
hanno perso dei lettori: la ristampa
potrebbe riavvicinarli alla serie classica. Il discorso si poi spostato sulle
Nuove Avventure a Colori: il fumetto
sar un grande romanzo diviso in dodici capitoli che corrisponderanno agli
albi in edicola. Ognuno di loro potr
essere letto da solo, ma al tempo
stesso collegato agli altri da una macro
-trama che si riveler albo dopo albo.
Alfredo ha spiegato che lidea per questa nuova serie gli era venuta alcuni
anni fa, quando gli era stata ventilata
la possibilit di fare un telefilm su
Martin Mystre. Per realizzare un
serial televisivo occorreva apportare
alcune modifiche rispetto al fumetto:
anzitutto, il protagonista doveva essere ringiovanito rispetto alla sua et
attuale, che si attesta sulla settantina
danni. In secondo luogo era necessario sostituire Java: il BVZA ama moltissimo questo personaggio, ma ha
ammesso che in televisione non avrebbe reso come nei fumetti e avrebbe
finito con lessere semplicemente uno
scimmione che grugnisce. Un terzo
aspetto rilevante era rappresentato
dallambientazione: per ridurre i costi
e le difficolt di ripresa, la serie doveva essere ambientata in Italia. Infine,
occorreva cambiare le dinamiche in
quanto un serial televisivo con il Martin classico sarebbe risultato troppo
lento: nel fumetto i ritmi e i dialoghi
lenti funzionano bene, mentre in televisione
finiscono
spesso
con
lannoiare. Per tener viva lattenzione
del pubblico era dunque necessario
che i ritmi e i dialoghi fossero serrati,
sul modello di telefilm come ad esempio il britannico Sherlock.

Il progetto del serial televisivo non


and in porto, ma lidea del nuovo
Martin rimase impressa a Castelli, che
decise di proporla alla Sergio Bonelli
Editore.
Una
volta
ottenuta
lapprovazione della casa editrice, ci si
trov di fronte alla necessit di trasportare su carta quanto era stato pensato per il piccolo schermo. A tale scopo, Alfredo pens di affidare la sua
idea a un team di sceneggiatori che
lavorassero come gli autori delle serie
televisive in una vera e propria
writing
room.
Si
tratt
di
unesperienza fortemente innovativa
per la Bonelli: furono fatte molte riunioni collettive, che inizialmente coinvolsero anche autori di redazioni diverse, come ad esempio Mauro Boselli e Antonio Serra; ci permise di avere una visione pi amplia e completa.
Dopo aver fissato alcuni paletti, lo
staff degli sceneggiatori si ridusse a sei
autori (Artusi, Cajelli, Gualdoni, Lombardo, Lotti, Voglino) che decisero di
firmarsi col nome collettivo de I
Mysteriani e di cui il BVZA decise di
non far parte, per non riprodurre nel
nuovo Martin le stesse dinamiche di
quello classico. Infine fu scelto un curatore che doveva ricoprire un ruolo
analogo a quello di show runner: questo compito fu affidato a Giovanni
Gualdoni, del cui operato Castelli si
detto molto fiero.

Nellintrodurre Lucio Filippucci, che


si occupato delle copertine su colori
di Daniele Rudoni, Alfredo ha spiegato che la scelta di un nuovo copertinista non stata fatta per mancanza di
rispetto nei confronti di Alessandrini,
ma per staccare la nuova serie da quella classica anche a livello grafico, oltre
che dal punto di vista dei testi. Lucio
ha confermato che, pur essendo onorato di lavorare su Tex, per lui sempre
una gioia tornare a disegnare Martin:
per le sue copertine ha cercato di essere al tempo stesso classico e moderno.
Lucio ha inoltre rivelato di aver gi
letto il primo albo e lo ha descritto
come una storia che corre, che fa venire voglia di continuare a leggere e di
arrivare fino alla fine. E poi intervenuto Fabio Piacentini, disegnatore
della serie classica, ma anche del primo numero della nuova serie. Ha raccontato di come sia rimasto inizialmente spiazzato della nuova modalit
di lavoro in quanto cera gi tutto:
infatti, I Mysteriani forniscono ai
disegnatori non solo la sceneggiatura e
la documentazione necessaria a rappresentarla, ma anche un vero e proprio storyboard degli albi. Fabio ha
affermato che stato come salire su
treno in corsa, ma che si trovato
molto bene a lavorare in questo modo,
viste le sue precedenti esperienze professionali nel campo dellillustrazione
e del graphic video. Piacentini ha
aggiunto che ha cercato di dare
allopera anche il proprio punto di
vista, pur mantenendo il rispetto nei
confronti di un personaggio che ama
molto. Fabio ha poi spiegato che i disegnatori scelti per questavventura
sono tutti abituati a lavorare in digitale e che questa predisposizione favorisce la resa della colorazione: la serie
stessa ha affermato stata pensata
appositamente per essere colorata.
Salvatore Cuffari, disegnatore del
sesto numero in collaborazione con
Giulio Giordano, ha confermato
quanto detto da Fabio: stato davvero
come salire su un treno in corsa, ma
stata unesperienza molto bella e stimolante. Ha poi spiegato come lui e

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Giordano si dividono il lavoro per


rendere il fumetto il pi realistico possibile: in genere uno dei due si occupa
dei personaggi e laltro degli sfondi,
ma spesso si alternano nei due ruoli.
Lo sceneggiatore Andrea Artusi intervenuto per lodare il lavoro dei disegnatori, sottolineando quanto i disegni
siano precisi e realistici e quanto i paesaggi siano dettagliati: ci sono scene in
cui i lettori potrebbero ripercorrere le
strade fatte dai personaggi semplicemente basandosi sulle immagini. Ricollegandosi a quanto detto sugli aspetti grafici, il BVZA ha spiegato che
questa nuova serie avr una marcia in
pi, proprio grazie al colore che la
valorizza al massimo. Per quanto riguarda luso degli storyboard Castelli
ha dichiarato di averlo fortemente voluto e che Andrea Artusi, autore di
tutti gli storyboard, stato fondamentale per la serie: avere un referente tra
disegnatore e sceneggiatore indispensabile per dare lo stesso ritmo a
tutti gli albi e per lasciare che ogni
disegnatore applichi il suo stile, ma in
maniera coerente con quello degli altri. Concludendo il suo intervento,
Alfredo ha affermato che crede molto
in questa nuova serie e ha spiegato
che non si pu rimanere fermi a
trentanni fa solo perch allora una
cosa era bella. E ora di creare qualcosa di nuovo che tra trentanni sia ancora bello, come per noi ora bello il

Martin classico. E quindi intervenuto


Andrea Voglino, sceneggiatore di entrambe le serie, che ha descritto il lavoro di scrittura nella writing room
paragonandolo ad una jam session
musicale: come i musicisti delle grandi
band si riunivano in sala registrazione
e suonavano i propri strumenti finch
il brano non prendeva forma, cos I
Mysteriani si trovavano al tavolo, chi
con unidea, chi con un abbozzo, chi
con una frase, e mettevano assieme
quanto avevano pensato dando vita
alla serie. Il Martin che hanno creato
ha proseguito non nuovo, ma inedito: Martin proprio Martin, il Detective dellImpossibile che conosciamo.
Ci sono tutti gli elementi che amiamo,
nulla stato tradito: solo raccontato
in maniera diversa. I personaggi sono
quelli classici, ma rispiegati: ad esempio Martin e Diana non stanno insieme, ma si intuisce che qualcosa tra
loro potrebbe scoccare. Voglino ha
anche anticipato che non mancheranno i colpi di scena e che, anzi, ve ne
sar uno ogni quattro o cinque pagine.
Diego Cajelli, autore di diverse testate ed ora al lavoro sul nuovo Martin,
ha affermato che al giorno doggi Martin Mystre giustamente considerato
un classico del fumetto; ha anche spiegato che, in quanto classico, ha bisogno di un tramite per diventare contemporaneo e che questo tramite sar
il nuovo Martin. Diego ha parlato anche dellesperienza della writing
room, evidenziando la sua valenza
innovativa in ambito bonelliano. Riprendendo le parole di Voglino, ha
raccontato che si trattato davvero di
una jam session in quanto eravamo
sei persone diverse, con competenze e
caratteri diversi, e ognuno di noi portava un pezzo diverso che gli altri non
avrebbero potuto o saputo portare. Il
risultato ottenuto pi grande della
somma delle singole parti. Secondo
Cajelli stato fondamentale locchio
lungo di Alfredo: stato lui a trovare
ognuno di noi, a sceglierci, a creare
questo gruppo di sconosciuti che per
hanno legato subito e creato quella che
a noi pare una bella serie.

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Andrea Artusi intervenuto per confermare le parole di Diego: questa miniserie sfata la diceria che tra fumettisti ci sia astio e gelosia in quanto in
questo caso c stato grande affiatamento e coralit; si creata
unalchimia che ha funzionato fin
dallinizio. A questo punto l'autore ha
voluto precisare che lo storyboard non
uninvenzione moderna, e anzi, era
una tradizione della Bonelli usata fin
dai primi tempi persino da Gian Luigi
Bonelli e da suo figlio Sergio. Lo stesso Alfredo ha confermato di farne
grande uso da anni, soprattutto quando lavora alle storie brevi. Rispondendo poi alla domanda di uno degli spettatori, Castelli e Artusi hanno tranquillizzato il pubblico sui rapporti tra
vecchia guardia assegnata a lavorare sul Martin classico e nuove leve
dedicate alle Nuove Avventure a Colori.
Innanzitutto, hanno confermato che il
Martin classico continuer e che chi vi
sta lavorando continuer a farlo e, anzi, verr stimolato dalla nuova serie a
migliorare e migliorarsi; dopodich
hanno ammesso che gli autori della
nuova serie si sono ispirati a quelli
della serie classica, almeno per quanto
riguarda limpostazione e la chiarezza
narrativa. Certo, il ritmo sar diverso,
ma tutti gli autori coinvolti nutrono
un grande rispetto ed amore per il
Martin classico, al quale si sono ispirati e nel solco del quale sono rimasti.

La parola quindi passata appunto


agli autori della vecchia guardia,
che hanno a loro volta assicurato gli
astanti sulla buona salute della serie
classica. Giovanni Romanini ha tessuto le lodi della serie, rimarcando il suo
amore pazzesco per Martin. Sergio
Badino ha confermato che Martin
Mystre sta vivendo un ottimo momento, poich il lancio della nuova
serie porta stimoli ed entusiasmo anche nellambito della serie classica. Ci
ha poi rivelato che sta lavorando ad
una nuova storia con Piacentini nella
quale si saranno anche cose nuove,
come un nuovo antagonista molto affascinante: un collega di Martin che
fa quello che fa lui ma senza scrupoli (quasi come faceva il vecchio Orloff, verrebbe da pensare). Infine, Antonio Sforza ha parlato delle sue esperienze su Martin e Storie di Altrove,
che, pure se sono uscite a distanza di
un mese, sono cos diverse e lontane
nel tempo una dallaltra (L'oro di Re
Mida una storia di un paio di anni
fa). A questo proposito, Alfredo ha
preso nuovamente la parola per spiegare che, seppure la serie classica dispone di ottime nuove sceneggiature,
vi anche ancora unenorme quantit
di materiale vecchio gi pronto. Circa i rapporti tra la serie classica e quella nuova Castelli ha spiegato che non
ci saranno collegamenti di continuity
tra le due serie. Anche se, ha ammesso, negli ultimi albi della serie si capir
perch esistono entrambi gli avatar.
Artusi poi ha riflettuto sulla possibilit
che i lettori della serie classica possano
rimanere spiazzati da quella nuova: ha
ammesso che questo potrebbe essere
possibile, ma solo se non leggeranno
tutta la saga. Ha quindi consigliato di
sospendere il giudizio e attendere la
fine, per avere il quadro completo e
poter capire ed apprezzare meglio. A
fine conferenza Artusi ha lanciato ancora unanticipazione che non ha voluto approfondire ulteriormente: anche

la miniserie avr qualcosaltro in


pi, di inaspettato, che dimostrer
che Martin un personaggio massmediale.

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Uno sceneggiatore tra il classico e il moderno

Tutto pronto per il lancio della nuova testata dedicata al biondo Detective
dellImpossibile. Il nostro Socio, nonch intervistatore ufficiale di AMys,
Claudio Bovino, ha incontrato uno
degli sceneggiatori dietro la nuova
serie, Enrico Lotti. Ecco il resoconto
della loro chiacchierata.
C.B. - Ciao Enrico. Grazie per aver
accettato di parlare dei tuoi progetti
con noi di AMys. La tua collaborazione alla serie di MM comincia nell'ormai lontano 1993 con La grande illusione (n. 131) e, se vogliamo, ancor
prima, dato che conoscesti Alfredo
proprio perch Martin era il primo
personaggio dei fumetti che utilizzava
un computer Apple e tu all'epoca eri
redattore della rivista di informatica
MacWorld. Che tipo di consulenza informatica ti chiedeva il BVZA e c'
qualche aneddoto che ci puoi raccontare riferito a quegli anni?
E.L. - Ciao Claudio e un saluto a tutti
i Nipoti. Conobbi Alfredo Castelli nel
1991. A quellepoca lavoravo per una
rivista chiamata Applicando, sempre
di argomento Apple. Un giorno, Alfredo Castelli venne a trovarci in redazione. Portava con s alcune copie di MM
e si present dicendo: Forse non lo
sapete, ma io sono un appassionato
utente Mac e ho creato un personaggio
dei fumetti che si chiama Martin
Mystre e che a sua volta un esperto,
e
fedele,
utente
Mac.
Da
quellincontro nacque unintervista,
una collaborazione (Alfredo scrisse
per qualche tempo una rubrica intitolata Errore di sistema, dedicata ovviamente ai mysteri del Mac) e un solido
rapporto di amicizia. Qualche tempo
dopo, mi venne qualche idea per un
soggetto di Martin. Ne parlammo, gli
piacque, e cos nacque La grande illusione.
C.B. - Il primo blocco di storie degli
anni '90 le hai scritte in collaborazione
con Andrea Pasini, mentre da quando
hai ripreso a scrivere per MM, il tuo

partner per soggetto e sceneggiatura


diventato lo stesso Alfredo Castelli.
Quanto diverso il modo di lavorare
tra i due team e in particolare come
si articola oggi la collaborazione con
Alfredo?
E.L. - Con Andrea Pasini facevamo
tutto insieme: dallo sviluppo del soggetto a ogni pagina di sceneggiatura,
scrivendo e scambiandoci ogni pagina,
in un via e vai continuo. Un modo di
lavorare molto impegnativo e timeconsuming, che per ci permetteva di
curare molto ogni dettaglio. A
quellepoca scrivevamo una storia
allanno s e no, ci consideravamo dei
dilettanti, anche perch eravamo impegnati a tempo pieno, molto pieno,
con il nostro lavoro. Io ero passato a
MacWorld, di cui divenni direttore,
Andrea era grafico per PC World. Non
restava molto tempo per altro
Con Alfredo, ogni storia fa un po a s.
A volte, la partenza unidea che lui
aveva nel cassetto e non aveva mai
sviluppato (sarei curioso di frugare nei
suoi cassetti); altre volte una mia
idea. In genere, una volta concordato
il soggetto, io inizio a scrivere qualcosa e glielo consegno, e lui ha naturalmente lultima e la penultima parola.
Direi che il 90% delle storie nascono a
pranzo, in maniera molto informale,
magari partendo da uno spunto del
tutto imprevisto.
C.B. - Beh, ottimo: pranzare insieme
mi sembra un fantastico e divertente
modo per stimolare la creativit e far
nascere una bella storia! E a proposito,
qual la storia a cui hai lavorato sino
ad oggi alla quale tieni di pi e perch?
E.L. - Forse la pi riuscita Il mondo
di Escher (del duo Lotti/Pasini), uscita
in
uno
Special.
Cera
un
bellequilibrio, secondo me, di elemento mysterioso e ironia, e abbiamo avuto il piacere e lonore di vederla disegnata da Alessandrini. Per voglio
molto bene anche al Naufragio del Te-

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lemaco (2014), nella quale ho unito un


po di materia attinta dalla storia di
Francia con uno spunto di Alfredo
Castelli, che conosceva i tentativi di
recupero della nave Telemaco e la leggenda sul suo misterioso carico. Io, di
mio, ci ho aggiunto il mistero del Tempio (le voci sul destino del Delfino) e
lintrigo giallo-noir. La storia stata
premiata dagli amici dellAMys, e la
trovo divertente; in effetti, mi ero divertito anchio, a scriverla.
E poi c la storia Il libro di sabbia /
lAleph (uscita su due albi, 154 e 155),
piena di riferimenti borgesiani, e che
vide lesordio del compianto Paolo
Morales, allora disegnatore. A questo
proposito, c un aneddoto curioso. La
storia prevedeva una trasferta di Martin in Argentina, presso la Biblioteca
Nazionale di Buenos Aires, di cui Borges era stato direttore. Scrivemmo e
sceneggiammo. Quasi al momento di
consegnare, leggemmo una notizia
tremenda: la Nazionale di Buenos
Aires stava trasferendosi in una nuova
sede, pi moderna. Tragedia! Martin
Mystre sempre stato un personaggio calato nellattualit. Sarebbe stato
inammissibile mostrarlo in azione nella vecchia sede della biblioteca. Avevamo studiato la location per ambientare le scene come fare se la Nazionale non era pi l? A peggiorare le
cose, eravamo in epoca pre-internet, e
non era facile avere accesso a certi dati. Per farla breve: scoprimmo che un
nostro collega aveva uno zio emigrato
in Argentina. Lo inviammo alla Nazionale di Buenos Aires, lui fu efficientissimo e ci sped il progetto e le piantine
dettagliate della nuova sede, e riscrivemmo tutte le scene, ambientandole
durante le operazioni di trasloco dei
volumi. Qualche tempo dopo, leggemmo unintervista al direttore attuale
della Nazionale di Buenos Aires:
lintervistatore, a fine intervista, gli
mostr il nostro fumetto. Il direttore fu
molto sorpreso perch avevamo descritto con esattezza il sistema di trasloco dei libri (per il quale in realt
avevamo
tirato
a
indovinare!).
Allepoca, ci divertimmo molto. Va

anche detto che io e Andrea abbiamo


sempre avuto un senso dellumorismo
un po contorto
C.B. - Ah-ah-ah! Davvero un bell'aneddoto questo dello zio agente segreto... sempre che tu e Andrea non abbiate avuto davvero a disposizione un
marchingegno fantascientifico per
guardare a distanza: da grande appassionato di fantascienza quale sei, non
me ne stupirei. Ma quali sono, in realt, i riferimenti narrativi e cinematografici e i generi ai quali attingi, in
modo consapevole o meno, per il tuo
lavoro di sceneggiatore?
E.L. - Tanti, tantissimi. Per la verit,
poi, io amo molto mischiare i generi e
le letture. Penso che chiunque faccia
questo
mestiere
debba
essere
onnivoro e leggere di tutto. Una
delle prossime storie - dovrebbe uscire
a fine anno - dal titolo provvisorio
Loro dellAfghanistan (ma non si intitoler cos) nata sulla suggestione di
un saggio di geopolitica Il grande gioco, di Peter Hopkirk. Anzi, proporr
ad Alfredo di intitolarla proprio cos,
Il grande gioco, vediamo se gli piacer. Per quanto riguarda la SF, io amo
moltissimo i filoni della storia alternativa (di cui apprezzo soprattutto
Harry Turtledove bench, mi duole
dirlo, sia uno scrittore stilisticamente
limitato) e delle distopie. La grande
fantascienza, secondo me, DEVE essere distopica, perch deve contenere un
monito, un elemento di riflessione,
usare il futuro per far riflettere
sulloggi. Sono rimasto molto affezionato alla grande SF degli anni 60-70,
nonostante certe ingenuit. Ma non
facile travasare spunti da questo tipo
di narrativa in Martin Mystre, perch
Martin molto pi solare e ottimista, a volte persino giocoso. Per
quanto riguarda altri riferimenti, in
questo momento adoro alcune serie
TV tra cui Person of Interest e
Homeland, che considero grandi riferimenti per la maestria dei dialoghi, la
capacit da parte degli autori di modellare con cura tutti i personaggi,
anche quelli minori, e la precisione
chirurgica nella costruzione di ogni

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scena. Amo moltissimo anche Il trono


di spade, anche se non centra proprio
nulla con MM
C.B. - Concordo pienamente sulle
serie tv da te citate, sono davvero ben
fatte. Enrico, tu sei tra gli autori di
MM impegnati contemporaneamente
sia sulla serie classica sia sulla nuova serie a colori, della quale attesa la
prima stagione il prossimo novembre.
In quest'ultimo caso, il lavoro di squadra ancora pi stretto, a quanto sembra. Ci puoi parlare di questa esperienza e di quali sono le differenze tra
le due collane, per quanto riguarda la
tua attivit di sceneggiatore?
E.L. - Il progetto Le nuove avventure a
colori (per brevit, chiamiamolo
NAC) qualcosa di veramente nuovo
per la Casa editrice, sia per il modo in
cui nato, sia per come si sviluppato
ed stato condotto. Tutto nato da
una intuizione/necessit di Alfredo
Castelli: come sarebbe Martin Mystre
se venisse ideato oggi, da un ipotetico
producer, per farne una serie di telefilm? stato un bellissimo punto di
vista, molto stimolante e originale:
non un reboot, non un prequel, ma
una cosa molto nuova. La paragonerei,
tanto per capirci, a una serie di telefilm come Sherlock (oh, dimenticavo:
anche quella un grande riferimento!). Senza entrare nei dettagli, Alfredo
immaginava quindi unipotetica nuova serie parallela, in cui i personaggi
storici potessero esserci o non esserci,
conservando le loro caratteristiche
chiave - ma non necessariamente i loro
ruoli. Alfredo convoc alcune grandi
riunioni in Casa editrice (gi questa fu
una novit assoluta), alle quali parteciparono tutti gli sceneggiatori dello
staff di MM e alcuni dei curatori di
altre testate (tra cui Antonio Serra e
Mauro Boselli), per mettere a fuoco le
grandi linee dellintero progetto, sia in
termini di contenuto che in termini
editoriali (formato, foliazione, uso del
colore, ambientazione). Il gruppo di
lavoro, infine, venne ristretto a sei persone: Giovanni Gualdoni, lunico interno della Casa editrice, e poi Andrea
Artusi, Diego Cajelli, Ivo Lombardo,

il sottoscritto e Andrea Voglino. Il


modo di lavorare? Completamente
diverso. Grandi riunioni a sei per discutere la macrostoria (perch i 12 episodi, bench autoconclusivi, formano
un unico arco narrativo), i singoli cicli
narrativi da tre episodi e poi i temi di
ogni singolo albo. Una volta scritti i
soggetti, abbiamo scritto dei soggetti
di ferro, ossia sinossi molto dettagliate, scena per scena, con relativa lunghezza in tavole, e infine siamo passati
alla sceneggiatura vera e propria. Con
una novit assoluta, per la Bonelli:
luso massiccio di storyboard, preparati da Andrea Artusi, forte della sua
duplice veste di sceneggiatore e disegnatore. Per i disegnatori, specie i pi
giovani, stato un grande ausilio. La
natura stessa delle storie, piene di rimandi, particolari nascosti, accenni ecc
ecc, richiedeva la massima accuratezza
nel disegno. Per non parlare della scelta artistica, di dare a questa mini serie
un
look
franco-belga-italiano:
lobiettivo era di combinare la cura
estrema nei dettagli e nelle ambientazioni, tipica della scuola franco-belga,
con il realismo e la tradizione avventurosa italiana, cos tipicamente bonelliana.
C.B. - S, mi sembra davvero un grande lavoro, Enrico, quello fatto da te e
gli altri cinque sceneggiatori a lavoro
sul progetto NAC, la c.d. squadra
dei Mysteriani. Volevo sapere se c'
stato qualche snodo narrativo, qualche
personaggio o qualche soluzione che
hai proposto o per cui ti sei battuto
perch, casomai, ci tenevi particolarmente?
E.L. - Per fortuna, no, non ci sono mai
state occasioni del genere. Quando si
lavora in team, in due o pi, la cosa
peggiore che possa capitare
innamorarsi di unidea e difenderla
a tutti i costi. Bisogna invece imparare
a essere oggettivi, pensare a una storia
come a un meccanismo, non come una
realizzazione personale. Non sono, n
voglio esserlo, un artista; penso di essere, al pari degli altri colleghi e amici,
un artigiano. Scrivere una storia un
po come costruire un orologio. Detto

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questo Io mi sono innamorato di un


personaggio della nuova serie, di cui
vagheggio di poter scrivere magari,
chiss, uno spin-off. Ma non posso
dire nulla, perch siamo in piena zona
spoiler
C.B. - Ok, allora acqua in bocca, anche se adesso sono dannatamente curioso. Ma continuiamo la nostra chiacchierata con l'ultimo numero della
serie classica di Martin Mystre al
quale hai collaborato, L'oro di Re Mida. Qual secondo te il punto di forza di questa storia e quali difficolt hai
incontrato, nell'eventualit, a sceneggiarla?
E.L. - A me piace molto quando Martin combina un mystero dellantichit
con un intrigo contemporaneo. In questo caso cos, e mi sembra che il
mix funzioni. Mi sono divertito moltissimo con le scene ambientate
nellantichit e ad alternarle con la
realt odierna, anche un po underground, un contrasto che mi piace
molto Ho avuto qualche difficolt in
alcune scene da cui proprio non riuscivo a venir fuori, ma santAlfredo ci
ha messo un attimo a risolverle
C.B. - Ci sono state delle modifiche o
delle richieste particolari che il BVZA
ti ha proposto per questa storia?
E.L. - Lo spunto iniziale: re Mida fu
suo, io ebbi lidea di legarlo al tema
della fusione fredda Poi, ricordo che
cerano delle scene, nel mio soggetto
iniziale, che non funzionavano un
gran che - non sempre facile per chi
non sia Alfredo Castelli far muovere
Martin nella maniera corretta: a volte
sa tutto, a volte non sa nulla, perch
altrimenti la storia sarebbe risolta a
tavola 2 Alfredo ha riscritto alcuni
dialoghi, risolvendo tutto. Lui un
maestro in questo.
C.B. - In generale, qual il tuo modo
di lavorare a una storia di MM, da cosa parti, da singole scene, da un'idea o
altro?
E.L. - A volte pu esserci la suggestione di una scena, persino di uno
scambio di battute, ma di solito una
storia nasce da unidea. O meglio, da
almeno DUE idee: una idea remota -

qualcosa che sia lontana nel tempo e


nello spazio - e unidea vicina, qualcosa che accade nel giorno di oggi, sotto
casa di Martin. Il difficile : come legare la prima alla seconda? Quando c
unidea del legame, c unidea della
storia. Le storie pi belle di Martin
Mystre sono proprio queste, secondo
me.
C.B. - Uh, davvero interessante questa visione del legame. E allora, qual
il tuo rapporto con i disegnatori che
realizzano gli albi?
E.L. - Di solito, non ho rapporti. Una
volta consegnata la sceneggiatura, anche di una storia firmata solo da me,
entra in gioco la redazione (Alfredo,
ma anche Carlo Recagno). La redazione ha il diritto/dovere di fare modifiche, e quindi la redazione che tiene il
contatto con il disegnatore. Mi successo di avere qualche chiacchierata
con dei disegnatori per risolvere un
loro dubbio, ma in linea di massima
quasi nulla. Secondo me giusto cos.
Se no, che ci sta a fare, la redazione? :-)
C.B. - Quale dei personaggi del mondo
del
BVZM
ti
piacerebbe
ripescare, nella serie classica e in
quella parallela del giovane Martin e
delle sue nuove avventure a colori?
E.L. - Io ho un debole per le eroine.
Nella serie NAC, come accennavo, ho
un debole per un personaggio femminile che Beh, si chiama Valentina.
molto in gamba, sexy, e ha un caratterino difficile. Mi piacerebbe vederla
protagonista di una sua storia. Nella
serie classica, mi piacciono molto Orloff cattivo e Mister Jinx, uno splendido super-cattivo un po sopra le righe, di quelli che preferisco.
C.B. - Ah, alla fine hai ceduto sul personaggio mysterioso, ma non ti
chiedo altro... Passiamo adesso al Lotti
romanziere, dato che il 13 settembre
ha debuttato il primo episodio di una
tua serie di romanzi pubblicata in digitale
dalla
Delos
Books
(www.delosstore.it). Si tratta de I
viaggiatori dellimpossibile che almeno
dal nome sembra richiamare i temi
misteriosi e fantastici cari al BVZM. Il
protagonista Marco A. Cellini (per gli

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amici, Mac), attraverso dei varchi dimensionali, viaggia tra mondi della
narrativa o dei fumetti, alla ricerca di
sua moglie, scomparsa misteriosamente sotto i suoi occhi. Nel viaggio in
questo multiverso dell'immaginario,
Mac visita la Pellucidar di Tarzan, la
Cimmeria di Conan cos come il mondo di Flash Gordon e la Darkwood di
Zagor. Ci puoi parlare di questa tua
ultima fatica? E ci puoi rivelare se ci
sar una visita nel mondo del BVZM?
E.L. - Grazie della domanda. Beh,
questo un progetto volutamente diverso da Martin, non ho voluto mischiare in alcun modo le carte. Anche
se deve molto al fumetto, nella sua
ispirazione, perch era nata come
unidea per una serie a fumetti, e il
mio sogno sarebbe quello di ricavarne
una serie a fumetti, un giorno. Chiss.
Ho voluto raccontare una serie di storie
di
avventura
basate
sul
multiverso (esistono mondi paralleli, ai quali si accede mediante dei Varchi, ossia dei wormholes che basta
cos). Sar una serie di 10 episodi, 10
romanzi brevi autoconclusivi che compongono una macrostoria.
Ho voluto unire unambientazione
realistica - siamo in Italia, oggi, il protagonista una persona abbastanza
comune, con problemi reali e comuni -

per poi spalancare la porta su mondi


fantastici. In ognuno di questi mondi,
ci sono tanti riferimenti alla grande
narrativa davventura, al fumetto e
alla fantascienza. Ci sono suggestioni
da Burroughs (Opar, la citt perduta
scoperta da Tarzan), da Flash Gordon
(limperatore Ming e la fantascienza
anni 30), scene e situazioni che devono molto a Zagor, Conan, lUomo Mascherato. Non ci saranno rimandi a
Martin e ai temi mysteriosi, proprio
per una questione di correttezza, secondo
me:
non
voglio
dare
limpressione di appropriarmi del personaggio di Alfredo, in alcun modo.
C.B. - Enrico, nel salutarti, ringraziarti per la tua cortesia, pazienza e disponibilit, non mi rimane che chiederti
quali sono i tuoi prossimi progetti.
E.L. - Tra Martin classic, NAC, i
romanzi brevi per la Delos e Diabolik
(sto scrivendo una storia insieme a
uno sceneggiatore, Alessandro Mainardi), direi che sono a posto cos, almeno per un po
Un sogno (ma purtroppo non un progetto): scrivere le avventure di una
tarzanide moderna, una regina della
giungla che si muove tra pianeti esotici, creature mostruose, astronavi, pirati dello spazio e citt perdute Ma,
temo, solo un sogno

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Tutte le novit mysteriane presentate alla kermesse lucchese.

Ma non ancora finita! Tutti coloro


che si recheranno allo stand indossando la maschera di Martin distribuita in
rete, riceveranno in omaggio, fino
allesaurimento, la statuetta in piombo
del Detective dellImpossibile.

Moltissime le iniziative legate a Martin Mystre nella location lucchese,


legate naturalmente al varo della nuova miniserie Le Nuove Avventure a Colori. Innanzi tutto presso lo stand della
Sergio Bonelli Editore a Lucca Comics
& Games in piazza Antelminelli dal
28 ottobre al 1 novembre sar disponibile in anteprima il primo albo della
nuova serie: Ritorno dallImpossibile,
ad uno speciale cut price di 2.00 (e
non a 4.90 come i successivi).
Inoltre, solo in questoccasione, si potr acquistare, oltre al primo numero,
in anteprima assoluta di un mese, il
secondo albo dal titolo Lelmo di Scipio. I due albi saranno venduti a 8.00
allinterno di un bel cofanetto impreziosito da una strepitosa immagine
lenticolare 3D.
Infine, allo stand troverete anche un
falso quotidiano di quattro pagine,
nel quale gli articoli saranno collegati
agli albi futuri della nuova serie: non
vi saranno spoiler, ma si spera che i
brandelli di articoli giornalistici riguardanti Martin invoglino i lettori a
seguire la serie. Nellultima pagina
dovrebbero campeggiare le copertina
di Lucio Filippucci e tutti i credit.

Le iniziative non si limitano solo alle


uscite cartacee, ma sono gi stati annunciati quattro appuntamenti a cui
non potrete mancare:
Fabio Piacentini firmer gli albi e una
litografia inedita Venerd 28 ottobre
dalle 10:30 alle 11:30 e dalle 14:30 alle
15:30; il disegnatore romano ripeter
la sessione di firme Sabato 29 ottobre
dalle 10:30 alle 11:30 e dalle 14:30 alle
15:30.
The Editor Is In I Misteri di Mystre,
lo spin-off della serie The Editor Is In
dedicato al personaggio di Alfredo
Castelli, sar annunciato con un trailer
in anteprima al Teatro del Giglio Sabato 29 ottobre.
Alfredo Castelli, Lucio Filippucci e
Fabio Piacentini animeranno la presentazione ufficiale della nuova serie
Luned 31 ottobre alle 12,00 alla Chiesa di S. Giovanni.
Al momento in cui viene distribuito
questo Bollettino non sappiamo se
altri autori saranno presenti allo stand.

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Il report della storica giornata di Bologna.

Sabato 17 settembre una folta schiera


di
appassionati
del
Detective
dellImpossibile si radunata a Bologna per prendere parte alla quattordicesima edizione del Martin Mystre
Mystery Fest, lormai tradizionale ritrovo annuale dei soci di AMys. Una
splendida giornata soleggiata ha fatto
da cornice ideale per il tour mysterioso,
nel
quale
gli
amici
dellAssociazione Vitruvio hanno condotto i partecipanti a visitare il Museo
di
Anatomia
Comparata
dellUniversit di Bologna e ad indagare sullenigmatica creatura che nel
1572 lo studioso bolognese Ulisse Aldrovandi descrisse come un drago.

Cogliamo loccasione per ringraziare il


presidente dellAssociazione Vitruvio
Gabriele Bernardi, il biologo e guida
ambientale Francesco Nigro e gli attori Eugenio Maria Bortolini e Gabriele
Baldoni, che hanno interpretato rispettivamente le parti del Professor
Leporello e del suo assistente Faldoni:
la loro competenza e la loro verve comunicativa hanno reso il tour
unesperienza molto interessante, stimolante ed avvincente.

In seguito, i partecipanti si sono trasferiti presso il locale Il Caff della Corte,


dove si tenuta una conferenza che
pu essere considerata come un vero e
proprio evento, perch ha ospitato sia
autori della serie classica e sia autori
dellimminente miniserie a colori: per
la serie classica erano presenti il creatore di Martin Mystre Alfredo Castelli, lo sceneggiatore Sergio Badino,
i disegnatori Giovanni Romanini e
Antonio Sforza; per la miniserie a colori erano presenti gli sceneggiatori
Andrea Artusi, Diego Cajelli e Andrea Voglino, i disegnatori Salvatore
Cuffari e Fabio Piacentini, il copertinista Lucio Filippucci. Sin da subito,
apparso evidente come i diversi autori

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zie alla Collezione Storica a Colori di


Martin Mystre, di cui parliamo pi
approfonditamente in un altro articolo
del Bollettino. Tutte le iniziative di cui
si discusso nella conferenza dimostrano
come
il
Detective
dellImpossibile stia vivendo un momento di grande fermento e creativit.

presenti fossero uniti da una forte passione per il personaggio di Martin


Mystre e dal grande impegno che
hanno messo e continuano a mettere
nei progetti mysteriani in cui sono
coinvolti. Per quanto riguarda le Nuove Avventure a Colori, gli autori ci hanno svelato i retroscena dietro alla creazione della nuova serie. Per saperne di
pi vi invitiamo a leggere gli articoli
di apertura di questo numero.

Per quanto riguarda la serie classica, si


parlato degli albi in uscita, come lo
Storie da Altrove di Recagno e Sforza,
con protagonisti Sherlock Holmes e
Arsenio Lupin, ed il bimestrale Loro di
Re Mida di Castelli, Lotti e Sforza, in
edicola in questi giorni; tra gli albi futuri, Badino ha spiegato che sta lavorando ad una nuova storia che verr
disegnata da Piacentini. Inoltre, in
questo periodo i primi episodi della
serie classica possono essere riletti gra-

La serata terminata con una squisita


cena, tenutasi sempre presso Il Caff
della Corte, e con le sessioni di sketch
e di firma delle litografie AMys, alle
quali i disegnatori si sono dedicati con
grande disponibilit ed alle quali si
unito
come
gradito ospite
il
Diaboliko Giorgio Perlini. Anche se
il Fest ormai alle spalle, la macchina
organizzativa di AMys non si ferma
mai e, come potete leggere in questo
numero del Bollettino, sempre pronta ad animare nuovi eventi che riguardano Martin Mystre.

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Finalmente tutti insieme.

Nonostante sia cominciata sotto i peggiori auspici (allarme allerta catastrofi metereologiche) Rapalloonia 2016
stata allaltezza della sua fama e del
suo passato, dimostrandosi una delle
manifestazioni fumettistiche pi interessanti e complete dItalia.
Probabilmente il suo successo dovuto soprattutto alla decisione degli organizzatori di concentrarsi principalmente sul mondo del fumetto e sugli
artisti che ne fanno parte e di non disperdere le energie in mille altre attivit e mille altri interessi che pur essendo sempre e comunque degni di nota
e importanti, rimangono borderline

per quanto riguarda il fumetto vero e


proprio.
Come spesso accade ultimamente a
simili manifestazioni (come quelle di
Lucca e Albissola per esempio) anche
Rapalloonia era distribuita in varie
location cittadine e non in un unico
spazio per quanto grande ed organizzato (come a Milano). La peculiare
compattezza della citt ha contribuito
a mantenere le varie attivit molto
vicine tra loro, facilmente e velocemente raggiungibili, oltre ad essere
pittoresche quando non storiche.
Presso il Castello era esposta la bella
mostra di originali bonelliani, principalmente dedicata ai primi trentanni
di Dylan Dog, ma non mancavano
varie tavole del nostro Martin.
A non pi di cento metri, presso il
Chiosco della Musica, si sono alternati una quarantina di artisti che, con
grande sprezzo del pericolo, hanno

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Gli eventi che ci hanno visti protagonisti sono state due seguitissime conferenze. La prima stata la presentazione della nuova e definitiva versione de
Le Uova Quadre, con nuovi apparati
redazionali e impreziosita dai colori di
Daniele Busnelli e dalla copertina di
Giorgio Cavazzano (che vedete qui a
lato). Alla conferenza hanno partecipato Carlo Chendi, sceneggiatore,
Nicola Rubin, disegnatore, e Daniele
Busnelli, colorista e grafico. Un buon
riscontro di pubblico ha salutato
levento alla fine del quale sono state
distribuite copie gratuite dellalbetto
sulle quali il buon Nico ha disegnato
senza sosta.

firmato tavole e schetch sia il sabato


sotto il diluvio che la domenica con il
bel tempo. Per noi mysteriani erano di
particolare interesse Mazzotta,
DAuria, Rubin e Piacentini, le cui
litografie potete vedere nella pagina
precedente. Infine sempre a due passi
dal Castello e dal Chiosco della Musica, nella bellissima location di Villa
Devoto, negli stessi spazi in cui si sono tenute una serie di importanti e
interessanti conferenze, erano radunate alcune delle Maggiori Associazioni
Fumettistiche Italiane: la Scuola Chiavarese del Fumetto, Genova Comics
Academy, Cronaca di Topolinia, i
Dylandogofili, il Forum degli Zagoriani. Oltre ai vostri onnipresenti e
instancabili benemeriti ragazzi
dellAMys.

Nel pomeriggio, invece, si tenuta la


presentazione de Le Nuove Avventure a
Colori di Martin Mystre durante la
quale Diego Cajelli e Fabio Piacentini
hanno svelato alcuni dettagli della
nuova serie, pur mantenendo un certo
riserbo su alcuni punti della trama che
dovranno necessariamente costituire
un colpo di scena per i lettori. Alla fine
della conferenza Fabio, che gi durante la sessione si era esibito per il pubblico in due rappresentazioni dei personaggi mysteriani, ha firmato la litografia che vedete in fondo nella pagina
precedente.

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Grande successo della Collezione Storica a Colori

Era da molto tempo che i fan del Buon


Vecchio Zio Marty chiedevano una
nuova ristampa del loro fumetto preferito: questo sogno diventato realt
il 15 settembre, quando uscito in edicola il primo volume della Collezione
Storica a Colori di Martin Mystre. La
collana, realizzata dal Gruppo Editoriale LEspresso in collaborazione con
Sergio Bonelli Editore, ripropone le
prime
avventure
del
Detective
dellImpossibile in volumi brossurati
con alette, di formato 18 x 26 cm e con
foliazione di oltre 250 pagine. Le storie
vengono pubblicate in accordo con la
versione riveduta e corretta della ristampa Tutto Martin Mystre e sono
presentate in uninedita veste a colori
curata da GFB Comics. I volumi sono
impreziositi da ricchi e interessanti
redazionali: Luca Raffaelli, saggista,
giornalista e grande esperto di fumetti
e animazione, introduce il lettore alle
caratteristiche e alla filosofia della serie; Alfredo Castelli, il creatore del
Detective dellImpossibile, approfondisce i mysteri trattati nei vari raccon-

ti. Il piano editoriale dellopera prevede venti volumi, che usciranno con
cadenza settimanale in abbinamento a
La Repubblica e LEspresso, al prezzo di
7,90 euro pi il costo del quotidiano o
del settimanale. I venti volumi corrispondono ai primi cinquantuno albi
della serie regolare e costituiscono
loccasione ideale per rivedere Martin
indagare su mysteri classici come Stonehenge e il Triangolo delle Bermude,
scontrarsi per la prima volta con nemici storici come gli Uomini in Nero e
Sergej Orloff, avventurarsi assieme a
Java nella Citt delle Ombre Diafane e
molto altro ancora. Questa iniziativa
editoriale consente quindi di rivivere
lesordio di una serie che ha fatto la
storia del fumetto italiano: lauspicio
che la Collezione Storica a Colori di
Martin Mystre possa replicare il successo delle precedenti collane dedicate
a Tex, Dylan Dog e Zagor e che possano crearsi le condizioni per proseguire
oltre i venti volumi previsti.
Noi siamo gi saliti a bordo e voi?

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Quarta parte dellinteressante articolo scritto da Paolo Motta.

In particolare Wellman in alcune storie sia di Silver John che di Thunstone


dimostra una notevole conoscenza
della
leggende
degli
indiani
dAmerica, forse perch a sua volta
aveva sangue pellerossa. Inoltre
lautore fornisce ai suoi personaggi
delle armi segrete che si rivelano micidiali per gli esseri ultraterreni. Silver
John infatti in possesso di una chitarra dalle corde dargento (metallo temutissimo dalle entit maligne), mentre Thunstone possiede la lama di una
spada appartenuta a San Dunstan che
tiene nascosta allinterno di un bastone. Da notare che lama e bastone erano appartenute in precedenza al Giudice Pursuivant che glieli ha lasciati in
eredit, segno che i racconti di Wellman si svolgevano in un unico universo narrativo.

Sempre sulle pagine di Weird Tales


sono apparsi diversi personaggi che si
avvicinano anche se solo parzialmente
al filone qui esaminato: in primis Randolph Carter, alter ego letterario di
Howard Phillips Lovecraft che, dopo
il racconto LInnominabile incentrato
sullapparizione di una misteriosa creatura, sembra pi che altro dedicarsi

allesplorazione dei territori onirici in


La Chiave dArgento e Attraverso i Cancelli della Chiave dArgento; Kirby Buchner, sceriffo del profondo Sud degli
Stati Uniti, e Solomon Kane, spadaccino puritano del XVII secolo, messi in
campo da Robert E. Howard, autore
che
per
privilegia
lazione
allindagine deduttiva.

Veri detective dellocculto, per quanto


non particolarmente originali, sono
invece Pierre DArtois creato dallo
scrittore ed orientalista Edgar Hoffmann Price, e Ivan Brodsky, ideato
da Victor Rousseau Emanuel.
Non mancano poi personaggi che hanno un approccio praticamente antitetico al paranormale: per esempio, il prestigiatore dilettante Clayton Rawson
d vita al Grande Merlini, un anziano
ex illusionista che smaschera finti medium e casi solo allapparenza sovrannaturali. Allopposto Dennis Wheatley crea Neil Orsen sulla base
delloccultista inglese Henry Dewhirst
e le sue storie sarebbero quindi basate
su casi realmente accaduti. (continua)

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Disponibili per la vendita le tavole originali della storia.

Questo 2016 che va a terminare stato


sicuramente lanno di Nicola Rubin.
La collaborazione di AMys con il nostro folletto nata per caso e per
gioco, ma si trasformata in una
splendida realt, permettendoci di
dare alle stampe la sua prima vera
storia a fumetti. Dopo le due edizioni
de Le Uova Quadre eccoci pronti per il
gran finale: sono disponibili per la
vendita le 14 tavole originali della storia + il frontespizio. I disegni sono in
grande formato e ci permettono di
ammirare il tratto semplice e pulito di
Nico e di scoprire i mille omaggi sparsi tra le vignette. Dopo averle potute
ammirare esposte ad Albissola Comics ora di poterle appendere alle
vostre pareti di casa! Per info contattateci alla solita mail:
ass.cult.amys@tiscali.it

Pronta una nuova edizione dallIndia.

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La casa editrice indiana Lion-Muthu


Comics ha dato alle stampe un nuovo
numero di Martin Mystre in lingua
tamil. Lalbo si intitola Ini Ellam Maraname e propone la storia Le dieci piaghe,
scritta da Paolo Morales e disegnata
da Alfredo Orlandi e pubblicata sul
Gigante nr. 12 del 2007
La nostra intenzione quella di fare
un ordine cumulativo di albi. Quindi
chiunque fosse interessato allacquisto
contatti lAssociazione alla solita mail:
ass.cult.amys@tiscali.it.
Purtroppo non siamo in grado di dirvi
con esattezza il prezzo. Tra costo
dellalbo,
spese
di
spedizione
dallIndia e spese di sdoganamento
potrebbe variare tra i 5,00 e i 10,00 euro. Secondo noi ne vale comunque la
pena!

Ultima ora: Alfredo Castelli allOsteria dellUtopia.

Alfredo Castelli stato ospite


dellOsteria dellUtopia di Milano
mercoled 19 Ottobre per un incontro
con il pubblico moderato dal conduttore di Storytella Maurizio Principato.

Il dibattito si intitolava 34 anni di


misteri e viaggi dellimpossibile e il
BVZAlf ha intrattenuto i presenti parlando sia della serie classica che
dellimminente nuova serie a colori.

Scrivi allindirizzo: ass.cult.amys@tiscali.it, scegliendo la tipologia di Socio alla quale vuoi appartenere tra queste due: SOCIO ORDINARIO oppure SOCIO SOSTENITORE. Versa la somma corrispondente (10, 40) alle coordinate che ti verranno date e scegli se
farti mandare i gadget a casa per posta oppure ritirarli ad uno dei tanti avvenimenti a cui parteciper AMys.

Da unidea di :
Luca Jinx Salvadei
e
Paolo Mignone
Realizzazione grafica e ricerca
materiale documentaristico:
Paolo Mignone
Testi di:
Luca Salvadei
Paolo Mignone
Emanuele Marinello
Paolo Motta
Fotografie:
Adriana Roveda
Claudio Umana
Felix Pasquale

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