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Dicembre 2016 -V settimana

L. Seta
11 dicembre 2016

Applicare la derivata

1.1

Derivata e comportamento locale

La derivata lo strumento principale per studiare il comportamento locale di una funzione, ovvero
su come le variazioni locali, cio vicino ad uno specifico valore x0 , della variabile dipendente hanno
effetto sui valori della variabile dipendente.
Estremi, ovvero massimi e minimi, locali di f (x):
Un valore x0 Df detto punto di massimo locale per la funzione f se esiste un intono
I di x0 per cui si ha che f (x) f (x0 ) quando x nellintorno I. f (x0 ) detto valore
massimo della funzione, e il punto di coordinate (x0 , f (x0 )) detto massimo.
Un valore x0 Df detto punto di minimo locale per la funzione f se esiste un intono
I di x0 per cui si ha che f (x) f (x0 ) quando x nellintorno I. f (x0 ) detto valore
minimo della funzione, e il punto di coordinate (x0 , f (x0 )) detto minimo.
Punti stazionari. Se la funzione f (x) derivabile in x0 e inoltre f (x0 ) = 0 allora x0
detto punto stazionario per la funzione f .
Condizione necessaria per i punti estremi locali. Se x0 un punto interno al dominio
di f e se la funzione e derivabile in questo punto allora
x0 estremo locale (massimo o minimo) = x0 punto stazionario.
Quindi vi possono essere punti stazionari che non sono estremi (vedi il caso del flesso orizzontale). Daltra parte vi possono essere punti di estremo che non sono punti stazionari
se
il punto di estremo non interno, ovvero sta sulla frontiera del dominio di f ;
nel punto di estremo la funzione non derivabile, ad esempio punto angoloso o punto
di cuspide. ovvero un punto singolare, o critico.
Approssimazione lineare. Se f (x) derivabile in x0 localmente il suo valore si pu
approssimare usando la retta tangente al grafico della funzione in (x0 , f (x0 )):
f (x) f (x0 ) + f 0 (x0 )(x x0 ).
Errore dapprossimazione. Questa approssimazione fornisce un valore approssimato di
f (x), ma lerrore Ef (x0 ) tende a zero pi velocemente della differenza tra x e x0 , quando
x x0 , ovvero:
Ef (x0 ) o(|x x0 |).
1

Lagrange Se la funzione derivabile due volte nellintervallo ]x, x0 [, allora esiste un punto
c ]x, x0 [ per cui:
1
Ef (x0 ) = f 00 (c)(x x0 )2 .
2
Questa formula una conseguenza del teorema del valore medio, o teorema di Lagrange, applicato alla funzione continua f 0 (x).
Teorema del valore medio. Teorema 5.5 a pag. 187 del libro di testo.

1.2

Derivata e comportamento globale

Se una funzione derivabile in un sottoinsieme del suo dominio Df allora possiamo dare delle
propriet globali, cio che valgono in tutto linsieme in cui esiste la derivata, e non solo localmente,
ovvero in un intorno di uno specifico punto x0 .
Monotonia
Una funzione crescente nellinsieme dei punti per cui si verifica la diseguaglianza
f 0 (x) 0.
Una funzione decrescente nellinsieme dei punti per cui si verifica la diseguaglianza
f 0 (x) 0.
Concavit
Una funzione derivabile due volte convessa nellinsieme dei punti per cui si verifica la
diseguaglianza f 00 (x) 0.
Una funzione derivabile due volte concava nellinsieme dei punti per cui si verifica la
diseguaglianza f 00 (x) 0.
Segno della derivata prima. I punti in cui cambia di segno la derivata prima sono o punti
stazionari, e quindi punti di estremo, per la funzione, oppure punti singolari per la derivata,
ovvero punti in cui la funzione non derivabile, in questo caso non detto che siano punti
stazionari.
Segno della derivata seconda. I punti in cui cambia di segno la derivata seconda possono
essere dei punti di flesso per la funzione. Se la derivata seconda continua su I e x0 interno
ad I, allora si ha che:
(a) x0 punto di flesso per f = f 00 (x0 ) = 0.
(b) f 00 (x0 ) = 0 e f 00 (x) cambia di segno in x0 = x0 punto di flesso per f .

1.3

Approssimazioni polinomiali

Confrontare il libro di testo sezione 4.5 e 4.6, da pag. 147 a pag.152. In particolare approfondire
i seguenti concetti:
Approssimazione lineare: f (x) f (x0 ) + f 0 (x0 )(x x0 ).
Differenziale: dy = f 0 (x) dx.
1
Approssimazione polinomiale: f (x) f (x0 ) + f 0 (x0 )(x x0 ) + f 00 (x0 )(x x0 )2 + +
2
1 (n)
n
f (x0 )(x x0 ) .
n!
2

n
X
1 (j)
Polinomio di Taylor: f (0)
f (x0 )xj .
j!
j=0

Resto di Lagrange: Rn+1 (x) =

1.4

1
f (n+1) (c)xn+1 .
(n + 1)!

Ricerca dei massimi e dei minimi

Data una funzione f definita nellinsieme Df , il problema della ricerca dei massimi e dei minimi
si risolve valutando la funzione nei seguenti punti
Punti stazionari: i punti in cui si annulla la derivata prima, ovvero dove cambia di segno.
Punti singolari: punti in cui la funzione non derivabile ma per cui il limite del rapporto
incrementale finito.
Punti della frontiera al finito dellinsieme Df .

1.5

Enunciati di alcuni teoremi

Ecco alcuni teoremi per le funzioni continue di cui utile ricordare, e capire, lenunciato. Le
dimostrazione non sono richieste, anche se utile provare a capirle.
Teorema di esistenza degli zeri.
Teorema dei valori intermedi, teorema 4.2 pag. 165.
Teorema di Weierstrass o dei valori estremi, teorema 5.4 a pag. 185.
Teorema di Rolle.
Teorema di Lagrange o del valore medio, teorema 5.5 a pag. 187.

La prossima settimana

La settimana sar dedicata allo studio degli integrali (cap. 6 del libro di testo), in particolare:
Primitiva di una funzione e integrale indefinito;
Primitive di alcune funzioni elementari;
Integrale a calcolo delle aree;
Teorema fondamentale del calcolo;
Alcuni metodi dintegrazione.

Suggerimenti, consigli e lavori di gruppo


(Questo lavoro pu essere fatto in gruppo) Studiare gli esempi economici del libro. In
particolare, esempio 4.7 e 4.8 e il paragrafo 4.7 sulla definizione dellelasticit.
(Questo lavoro pu essere fatto in gruppo) Studiare gli esempi economici del libro. In
particolare, paragrafo 5.3 e paragrafo 5.5.
Provare a studiare il grafico di semplici funzioni, stabilendo:
a) Il dominio dei definizione;
b) Dove la funzione interseca gli assi coordinati;
c) Per quali valori di x il grafico sopra lasse delle x e per quali valori il grafico
sotto tale asse (segno della funzione: f (x) 0);
d) Leventuale esistenza di asintoti verticali;
e) Il comportamento asintotico della funzione e lentuale esistenza di asintoti orizzontali
o obliqui;
f) Gli intervalli di monotonia della funzione (studio del segno della derivata prima);
g) Gli eventuali punti di estremo locale;
h) Gli intervalli di concavit e convessit della curva (studio del segno della derivata
seconda);
i) Lesistenza di eventuali punti di flesso e lequazione della retta tangente nel punto di
flesso.
Si possono trovare molti esempi in rete di semplici funzioni, nel libro di testo si guardino gli
esempi 4.29, 4.30, 4.31, 4.32, 5.16, 5.17, 5.21, 5.22.
Per, pu anche essere utile imparare a ricavare tutte le precedenti informazioni solo osservando il grafico delle funzioni, cos come si possono trovare nel libro di testo, o in altri testi,
o in rete, o leggendo un giornale, senza avvalersi dellespressione esplicita della funzione.

Esercitiamoci
Esercizio 1. Studiare la crescenza o la decrescenza delle seguenti funzioni:

x x2 + 1 ;
x4 ;
xn per i diversi valori di n;
ax2 + bx + c con a 6= 0.
Esercizio 2. Dire in quali intervalli le seguenti funzioni sono crescenti e decrescenti:

1
x+ .
x

x1
f (x) =
.
x

f (x) =

Esercizio 3. Studiare gli intervalli di monotonia delle seguenti funzioni:


4

f (x) = ex ;
2

f (x) = ex ;
ex
f (x) = ;
x
f (x) = xex .
Esercizio 4. Studiare il segno della derivata prima della funzione:

f (x) = 1 + x2 |x|.
Esercizio 5. Dimostrare che la seguente funzione descrescente su tutto R (studiata in
classe):


f (x) = x
arctan x .
2
Esercizio 6. Studiare il segno della derivata prima della funzione:


f (x) = x
arctan x .
4
Esercizio 7. Determinare i punti di massimo e di minimo locale ed assoluti delle funzioni
f (x) = |x + 3|.
f (x) = 2|x| |x 1|.
f (x) =

x3
sin x + x cos x.
3

Esercizio 8. Scrivere lo sviluppo di Taylor della funzione del precedente esercizio x3 /3


sin x + x cos x.

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