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Durante la prima guerra mondiale (1914-1918) si compie, nellarea dellex impero ottomano, in

Turchia, il genocidio del popolo armeno (1915 1923), il primo del XX secolo. Il governo dei
Giovani Turchi, preso il potere nel 1908, attua leliminazione delletnia armena, presente
nellarea anatolica fin dal 7 secolo a.C.
Le responsabilit dellideazione e dellattuazione del progetto genocidario vanno individuate
allinterno del partito dei Giovani Turchi (Unione e Progresso). Lala pi intransigente del
Comitato Centrale del Partito pianific il genocidio, realizzato attraverso una struttura
paramilitare, lOrganizzazione Speciale (O.S.).
Il genocidio degli armeni pu essere considerato il prototipo dei genocidi del XX secolo.
Lobiettivo era di risolvere alla radice la questione degli armeni, popolazione cristiana che
guardava alloccidente.
Il movente principale da ricercarsi allinterno dellideologia panturchista, che ispira lazione di
governo dei Giovani Turchi, determinati a riformare lo Stato su una base nazionalista, e quindi
sullomogeneit etnica e religiosa.
Lobiettivo degli ottomani era la cancellazione della comunit armena come soggetto storico,
culturale e soprattutto politico. Non secondaria fu la rapina dei beni e delle terre degli armeni. Il
governo e la maggior parte degli storici turchi ancora oggi rifiutano di ammettere che nel 1915
stato commesso un genocidio ai danni del popolo armeno.
Il 24 aprile del 1915 tutti i notabili armeni di Costantinopoli vennero arrestati, deportati e
massacrati. A partire dal gennaio del 1915 i turchi intrapresero unopera di sistematica
deportazione della popolazione armena verso il deserto di Der-Es-Zor.

Esattamente un secolo fa, nel 1915, cominciavano nellimpero ottomano i massacri e le


deportazioni della popolazione armena, che in tre anni avrebbero provocato 1,3 milioni
di vittimesecondo gli armeni ma anche secondo la generalit degli storici -, tra 250mila e
500mila secondo le autorit turche. Papa Francesco lo ha definito oggi il
primo genocidio moderno.

Nella capitale dellArmenia, Erevan, e in altri Paesi il genocidio viene ricordato ogni anno
il 24 aprile, anniversario dellarresto di migliaia di leader della comunit sospettati di
sentimenti ostili nei confronti del governo di Costantinopoli, dominato dal partito
ultranazionalista dei Giovani Turchi, che volevano creare uno stato nazionale turco.
Indeboliti dalla sconfitta nella guerra dei Balcani, nel febbraio 1914 gli ottomani, su
pressione dei paesi occidentali, si impegnarono ad avviare riforme per tutelare le minoranze
etniche e religiose.

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Ma, nellottobre dello stesso anno, entrarono nella prima guerra mondiale, a fianco della
Germania e dellimpero austro-ungarico. Poche settimane dopo gli arresti di massa dei leader
armeni, nel maggio 1915, una legge speciale autorizz le deportazioni per motivi di
sicurezza interna di tutti i gruppi sospetti. La popolazione armena di Anatolia e di Cilicia,
additata come il nemico interno, fu deportata verso i deserti della Mesopotamia. Nel
1920, dopo la dura sconfitta nella prima guerra mondiale, limpero ottomano fu smantellato.
Nel maggio 1918 era stato istituito uno Stato armeno, inglobato nellUnione sovietica.

La Turchia non riconosce il termine di genocidio, ma ammette che furono commessi


massacri e che molti armeni persero la vita durante le deportazioni. Secondo Ankara si tratt
di repressione contro una popolazione che collaborava con la Russia zarista durante la
prima guerra mondiale.

Il genocidio armeno fu riconosciuto, nel 1985, dalla sottocommissione dei diritti


umani dellOnu, e nel 1987 dal Parlamento europeo. I Paesi che riconoscono il genocidio
sono 20, tra cui lItalia, dopo una risoluzione votata dalla Camera nel novembre 2000. Il
medesimo passo stato fatto nel 2001 dallaFrancia, dove vive la comunit armena pi
numerosa composta da 350mila persone. E poi anche, oltre allArmenia, Russia,Svizzera,
Finlandia, Svezia, Slovacchia, Grecia, Paesi Bassi,Polonia, Lituania, Cipro,
Canada, Venezuela, Argentina, Cile, Uruguay, Vaticano, Libano. Oggi nel mondo vivono 8
milioni e mezzo di armeni, soprattutto in Russia, Stati Uniti, Canada, Medio Oriente
e Francia.

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