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dellinnalzamento del clima sia leffetto serra e non
sia quindi imputabile a fenomeni naturali.
Sandra Postel, unaltra ricercatrice delle Nazioni
Unite, si occupa della questione idrica, i suoi studi
hanno confermato che i livelli delle falde sono in
declino ed i fiumi stanno andando in secca. Nellarco
di cinquanta anni le dighe sono quasi ottuplicate e
molti fiumi non arrivano pi al mare, come il caso del
Colorado.
Una grave minaccia alla sicurezza umana deriva
dalla crescente competizione per lacqua che si crea
tra paesi ogni volta che che le scorte si rivelano
sempre pi inadeguate al sopperimento delle
necessit. Le tre forze che inducono questi conflitti
sono: in primo luogo limpoverimento o il degrado
della risorsa idrica; in secondo luogo la crescita
demografica; infine la disuguaglianza nella
distribuzione o nellaccessibilit. Sul totale dellacqua
utilizzata nel Pianeta, l85% destinato
allagricoltura, attivit molto dispendiosa sotto
laspetto idrico; il fatto che i terreni ben irrigati sono
solamente il 16% del suolo agricolo mondiale, ma
forniscono circa il 40% degli alimenti mondiali, perci
vi sono molti terreni irrigati che non vengono fatti
fruttare al massimo delle loro possibilit. Inoltre la
popolazione del pianeta aumenta ogni anno di circa
90 milioni di persone e per dissetarli si utilizzano
circa 27 miliardi di metri cubi di acqua: una quantit
pari a 1,3 volte il flusso annuo medio del Colorado o
la met di quello dello Huang He (Fiume Giallo). Se
laumento della popolazione mondiale rimarr tale
anche in futuro, nel 2025 per dissetare il mondo
necessiter un volume dacqua pari a nove volte il
flusso annuale del fiume Nilo. La distribuzione
diseguale dellacqua porta a gravi danni sia alle falde
sia alle persone umane in quanto dove vi
sovrabbondanza viene sprecata pi acqua di quanta
utilizzata correttamente ed invece, nelle zone pi
aride, bambini ed adulti muoiono di sete. Si
calcolato che tutta lacqua che si spreca in Europa
basterebbe a dissetare due interi paesi come Mali e
Mauritania.
Edward Wilson, biologo ad Harvard ed autorit nel
campo della biodiversit, sostiene che le specie
esotiche sono uno degli inconsapevoli cavalieri
dellapoca-lisse ambientale. Questi animali che
luomo trasporta da un paese allaltro non incontrano
i nemici naturali nel Paese ospitante, e cos uccidono
fino ad estinguere le specie pi indifese e non fanno
altro che proliferare e peggiorare una situazione
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diventata critica. Si stanno smantellando le barriere
ed i modelli che formavano le catene alimentari.
Tutto sommato, luomo sta vivendo o vivr un
periodo inconsciamente difficile, dove baster poco
per causare danni irreparabili. La vita sulla terra in
futuro sarebbe pi semplice se adesso si provasse a
risolvere alcuni problemi e non parlare solamente,
comunque manca ancora istruzione su questi
argomenti su cui sono competenti solamente coloro
che dedicano la loro vita a studiarli.
Per evitare il peggio si potrebbe iniziare con una
politica di informazione riguardo ai problemi
ambientali molto pi consistente rispetto a quella
attuale, magari nelle scuole, dove si potrebbero
attuare progetti di protezione dell'ambiente per
sensibilizzare il futuro della societ. Le prime cose da
fare sarebbero discussioni in classe dove sicuramente
emergerebbero idee giuste, in un secondo momento
si potrebbe passare ad un insegnamento su come
non scialacquare risorse importanti e soprattutto su
come non inquinare ed infine un'informazione su
quali sono i migliori mezzi per combattere i nemici
dell'ambiente. Infatti al giorno di oggi esistono
operazioni di boicottaggio delle maggiori multina-
zionali, coloro a cui imputata la distruzione
dell'ambiente, che consistono nell'organizzarsi a non
consumare i prodotti di una determinata casa
nell'arco di tempo stabilito. Ultimamente questo tipo
di protesta stato rivolto alla Nestl, la quale ha
riscontrando gravi perdite.
Allora possiamo concludere che il destino della
Terra non ancora del tutto segnato, ma c' la
necessit di un grande impegno da parte di tutta la
popolazione mondiale, soprattutto di quella dei paesi
industria-lizzati, a salvaguardare l'ambiente e quindi
il futuro.