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G.

Yule, Introduzione alla linguistica

Capitolo 1: Le origini del linguaggio


Jespersen: linguaggio umano originatosi mentre gli uomini si divertivano speculazione, dato che non
sappiamo con certezza in che modo ha avuto origine il linguaggio.
* La derivazione divina
Quasi in tutte le religioni vi fonte divina > linguaggio esperimenti per cercare di ritrovare il linguaggio
originario dato da Dio, basati sullipotesi che bambini fatti crescere senza ascoltare alcuna lingua, avrebbero
spontaneamente iniziato a parlare quella precisa lingua i bambini che vivono senza la possibilit di
accedere al linguaggio umano crescono senza linguaggio. Non quindi possibile ricostruirlo.
* I suoni naturali
Concezione fondata sulla nozione di suoni naturali parole primitive come possibili imitazioni di suoni
naturali che venivano uditi. Tutte le lingue moderne hanno parole con pronuncia che riproduce suoni
naturali teoria bau-bau dellorigine del linguaggio; nonostante la presenza di parole onomatopeiche,
difficile capire come possa una lingua riferirsi a entit silenziose o astratte.
Oppure suoni originari del linguaggio < manifestazioni sonore naturali di alcune emozioni poco
probabile, vengono usati suoni poco comuni nelle lingue.
Teoria oh-issa fonte del linguaggio = suoni prodotti da una persona impegnata in sforzi fisici, specie
quando questi coinvolgevano pi persone e necessitava quindi di coordinazione; teoria interessante perch
inserisce lo sviluppo del linguaggio umano in un contesto sociale probabile uso regolato da norme.
* Oralit e gestualit
Probabile relazione tra gesti fisici e suoni prodotti oralmente teoria orale-gestuale: connessione
specifica gesto fisico-gesto orale; originariamente insieme di gesti fisici come mezzo di comunicazione >
insieme di gesti orali che implicavano la bocca, con movimenti della lingua movimenti come messaggi di
saluto agitare la mano (proposta di Paget, bizzarra). Si possono utilizzare mimo o gesti specifici per una
serie di intenzioni comunicative, ma difficile visualizzare leffettivo aspetto orale.
* La glottogenetica
Fondamenti biologici della formazione e dello sviluppo del linguaggio umano, concentrandosi su alcuni
aspetti fisici degli esseri umani, non condivisi da altri esseri nello sviluppo evolutivo ci sono alcune
caratteristiche fisiche (= adattamenti parziali), apparentemente rilevanti per la facolt di parola,
caratteristiche che di per s non conducono alla produzione del linguaggio, ma probabilmente un essere che
le possedeva era in grado di parlare.
* Ladattamento fisiologico
Denti umani = diritti, non inclinati allinfuori scimmie, allincirca della stessa altezza caratteristiche non
necessarie per lalimentazione, ma utili alla produzione di suoni particolari + labbra con muscolatura
complessa e flessibilit per larticolazione di suoni + bocca piccola, apre e chiude rapidamente + lingua
flessibile. Posizione della laringe (sede della voce, contiene le corde vocali) scimmie.
Cervello umano lateralizzato, dotato di funzioni specializzate in ciascuno dei due emisferi funzioni
analitiche (uso di utensili, linguaggio...) in gran parte ristrette allemisfero sinistro. Possibile connessione
evolutiva tra le capacit di fare uso di utensili e quella linguistica, ambedue in relazione con lo sviluppo del
cervello. Luomo potrebbe avere dapprima sviluppato la capacit di designare oggetti con un rumore
specifico per un oggetto specifico successiva combinazione del primo con un altro suono per formare un
messaggio complesso.
* Interazione e transazione
Nello sviluppo del linguaggio, gli uomini hanno incorporato certe variazioni di suoni che occorrono in natura
o manifestazioni di reazioni emotive + accompagnano il discorso con gesti fisici questi rumori e gesti
sembrano caratteristici di una sola delle principali funzioni del linguaggio, la funzione interazionale (modo in
cui si usa il linguaggio per interagire con altre persone dal pt. di vista sociale ed emotivo).
Altra funzione = funzione transazionale, grazie ad essa si impiegano le capacit linguistiche per comunicare
conoscenze, abilit, informazioni (funzione sviluppata con lo scopo di trasmettere conoscenze da una
generazione allaltra).
Capitolo 2: Lo sviluppo della scrittura
Delle lingue che si ritrovano oggi nel mondo, un larghissimo numero sono usate solo in forma orale, mentre
per quelle che dispongono di sistemi grafici, lo sviluppo della scrittura un fenomeno relativamente recente.
Tipi di scrittura basati su tipi di caratteri alfabetici possono essere fatti risalire solo a iscrizioni di circa 3000
anni fa.
* Pittogrammi e ideogrammi
Disegni delle caverne = utili a registrare certi eventi, ma si solito li si considera non come messaggio
linguistico, bens come parte di una tradizione di arte figurativa. Quando alcune di queste figure iniziarono
a rappresentare particolari immagini in modo coerente forma di scrittura figurativa o pittogramma ().
Fattore essenziale di questo uso di un simbolo rappresentativo = tutti devono usare forme simili per
trasmettere significato simile. Con il tempo, questa figura pu assumere forma simbolica pi fissa, ed essere
utilizzata per concetti correlati a quello iniziale (es. sole > caldo, giorno) simbolo parte di un sistema
ideografico, chiamato quindi ideogramma. Forme pi simili allillustrazione = pittogrammi ideogrammi =
forme pi astratte e derivate. Caratteristica fondamentale: essi non rappresentano parole e suoni di una certa
lingua, sono indipendenti. Simbolo < astrazione dalla forma dellentit nel mondo reale.
Relazione fra simbolo ed entit abbastanza astratta simbolo usato, in una lingua, per rappresentare parole
logogrammi.
* I logogrammi
scrittura impiegata dai Sumeri scrittura cuneiforme < particolari forme usate nei simboli; la relazione tra
forma scritta e oggetto rappresentato arbitraria. Tempo dei Sumeri: provata esistenza di un sistema di
scrittura basato sulla parola. Un sistema di scrittura moderno basato su logogrammi si trova in Cina
sistema vantaggioso perch i parlanti di due dialetti diversi della lingua possono leggere lo stesso testo scritto
mentre avrebbero difficolt a comprendere la forma parlata; svantaggio per il grandissimo numero di simboli
diversi che costituiscono il sistema di scrittura.
* La scrittura a rebus
Simbolo di unentit assunto come simbolo del suono del suono della parola usata per riferirsi ad essa lo
stesso simbolo usato tutte le volte che quel suono compare in qualsiasi parola. Un solo simbolo pu quindi
essere usato in modi diversi, con una certa gamma di significato considerevole riduzione del numero di
simboli di un sistema di scrittura.
* La scrittura sillabica
= sistema di scrittura che impiega un insieme di simboli che rappresenta la pronuncia di certe sillabe. Al
giorno doggi non esistono sistemi di scrittura esclusivamente sillabici, ma il giapponese moderno pu essere
scritto con un insieme di simboli che rappresentano le sillabe del parlato considerato come dotato di un
sistema di scrittura (parzialmente) sillabica, o sillabario.
Luso completo di un sistema di scrittura sillabica non si ha prima di quello dei Fenici; evidente che molti dei
simboli usati dai Fenici < precedente scrittura egiziana; verso il 1000 a.C. i Fenici avevano smesso di usare
logogrammi e possedevano un sistema di scrittura pienamente sviluppato.
* La scrittura alfabetica
Alfabeto = insieme di simboli scritti, ciascuno dei quali rappresenta un singolo tipo di suono. Alfabeti delle
lingue antiche (arabo, ebraico) consistono in larga misura in simboli consonantici, mentre i Greci fecero
compiere un ulteriore progresso al sistema usando simboli separati anche per le vocali lalfabeto passa al
resto dellEuropa occidentale tramite i Romani, sottoposto a parecchie modifiche per adattarlo alle esigenze
delle lingue parlate che lo adottarono.
Altra direttrice di sviluppo: stesso sistema di scrittura greco pass verso lEuropa orientale (lingue slave)
alfabeto cirillico, base del sistema di scrittura in uso oggi in Russia.
* Linglese scritto
Spesso non vi regolare corrispondenza tra simbolo e suono < serie di influssi cui stata soggetta la forma
dellinglese scritto quando la stampa fu introdotta in Inghilterra. A quel tempo certe convenzioni riguardanti
la rappresentazione scritta delle parole < forme usate nella grafia di altre lingue (latino, francese) + molti dei
primi stampatori erano parlanti nativi olandesi, non in grado di prendere decisioni coerenti ed accurate sulla
pronuncia dellinglese parlato e scritto.
Capitolo 3: Le caratteristiche del linguaggio
Caratteristiche che differenziano il linguaggio umano da tutte le altre forme di trasmissione i segnali e che lo
rendono unico tra i tipi di sistemi di comunicazione.
* Comunicazione vs. informazione
Importante distinguere tra segnali specificamente comunicativi e segnali involontariamente informativi:
lascoltatore pu ricevere informazioni sul parlante tramite segnali non trasmessi intenzionalmente ci si
riferisce al linguaggio umano e comunicazione animale in termini del loro potenziale in quanto mezzi di
comunicazione intenzionale.
* Le propriet costitutive del linguaggio
Prese in esame 6 caratteristiche per vedere come esse si manifestano nel linguaggio umano + definizione del
perch esse siano esclusive del linguaggio umano improbabile riscontro nei sistemi di comunicazione di
altri animali.
Distanziamento
La comunicazione animale pare essere limitata al qui e ora, non per riferire eventi lontani nel tempo e nello
spazio utenti umani perfettamente in grado di produrre messaggi equivalenti a quelli animali che possono
fare riferimento al passato/futuro e ad altri luoghi caratteristica del distanziamento = permette a chi usa il
linguaggio umano di parlare di cose ed eventi non presenti nellambiente immediatamente circostante. La
comunicazione animale manca di questa propriet, solo la comunicazione delle api ha una sorta di
distanziamento, in forma estremamente limitata (indirizzare altre api verso una fonte di cibo).
Fattori comportati da questa propriet: di portata pi ampia delle possibilit di comunicare ununica
posizione; permette di parlare di cose e luoghi la cui esistenza non nemmeno certa consente di creare la
narrativa e descrivere possibili mondi futuri.
Arbitrariet
Le forme del linguaggio non quadrano mai ed in nessun modo con gli oggetti che denotano nel
linguaggio animale sembra esserci un legame chiaro tra il messaggio veicolato e il segnale usato per
veicolarlo.
Produttivit
Caratteristica di tutte le lingue = continua creazione di nuovi enunciati (un bambino che impara la lingua
particolarmente attivo nel creare enunciati nuovi) aspetto del linguaggio legato al fatto che il numero
potenziale di enunciati infinito per ogni lingua umana. I segnali degli animali hanno invece la caratteristica
della referenza fissa = ogni segnale fisso rispetto ad un oggetto o a unoccasione particolare.
Trasmissione per tradizione
La lingua si acquisisce in una cultura con altri parlanti e non dal patrimonio genetico dei genitori
trasmesso da una generazione allaltra. Bench secondo alcuni studiosi gli uomini nascano con una
predisposizione innata allapprendimento del linguaggio, essi non nascono con la capacit di produrre
enunciati in una lingua specifica comunicazione animale: i segnali usati sono istintivi e non appresi.
Discretezza
Suoni usati nel linguaggio significativamente distinti. Ogni suono del linguaggio considerato discreto.
Dualit
Il linguaggio organizzato contemporaneamente a due livelli o piani dualit o doppia articolazione. Ad un
livello abbiamo suoni distinti e allaltro abbiamo significati distinti con un insieme limitato di suoni
distinti siamo in grado di produrre un numero molto grande di combinazioni di suoni.
* Altre propriet
Caratteristiche non esclusivamente umane.
utilizzo del canale vocale-uditivo (anche i delfini)
intercambiabilit: ogni parlante/emittente di un segnale linguistico pu anche essere ascoltatore/ricevente
specializzazione: i segnali linguistici non servono di norma a nessun altro scopo
non direzionalit: i segnali linguistici possono essere colti da chiunque li possa sentire
rapida evanescenza: i segnali linguistico scompaiono velocemente.
Caratteristiche proprie soprattutto del linguaggio parlato e non scritto, non presenti in molti sistemi di
comunicazione animale che usano tipicamente il canale visivo o comportano frequenti ripetizioni dello stesso
segnale.
Capitolo 4: Gli animali e il linguaggio umano
Linguaggio umano = forma unica di comunicazione inconcepibile che altri animali siano in grado di
sviluppare una forma di comprensione di questo modo di espressione specializzato. Lanimale mostra un
particolare comportamento in risposta ad un particolare stimolo sonoro, senza per capire effettivamente il
significato delle parole enunciate.
* Gli scimpanz ed il linguaggio
1 tentativo di insegnare agli scimpanz ad usare il linguaggio: idea di allevare insieme bambini ed animali.
Anni 30, scienziati Luella e Winthrop Kellogg scimpanz Gua in grado di capire ca. 100 parole, ma non
di dirne alcuna.
Anni 40, scienziati Catherine e Keith Hayes allevano in casa loro uno scimpanz (Viki) come se fosse un
bambino tentano di far dire delle parole a Viki, mettendole la bocca in posizione giusta mentre produceva
i suoni, riuscendo a dire alcune parole in versione male articolata i primati non umani non possiedono un
apparato fonatorio fisicamente strutturato e adatto alla produzione di suoni linguistici umani.
Scimpanz, scimmie, gorilla possono comunicare per mezzo di una vasta gamma di richiami vocali, ma non
possono parlare.
Washoe
Beatrix e Allen Gardner: cercarono di insegnare a Washoe, scimpanz femmina, ad usare una versione
dellAmerican Sign Language, linguaggio gestuale usato dai sordi che ha tutte le propriet fondamentali del
linguaggio umano ed appreso come lingua prima naturale da molti bambini affetti da sordit congenita.
In 3 anni e mezzo, riusc ad usare segni per pi di 100 parole; poteva prendere queste forme e combinarle
insieme per produrre semplici frasi; mostr di comprendere un numero di segni pi grande di quelli che
produceva e di essere capace di intrattenere una conversazione rudimentale ( gorilla Koko)
Sarah e Lana
Ann e David Premack: insegnarono allo scimpanz femmina Sarah ad usare un insieme di figure di plastica
allo scopo di comunicare con gli umani. Figure di plastica = parole, potevano essere ordinate in sequenza per
formare frasi; Sarah veniva addestrata ad associare queste figure ad oggetti. Una volta imparato luso di
molte figure, Sarah era in grado di ottenere una mela scegliendo la forma giusta da un insieme di numerosi
pezzi (simbolo arbitrario).
Duane Rumbaugh: tecnica simile per addestrare lo scimpanz Lana, che impar il linguaggio yerkish =
insieme di simboli riportati su una tastiera collegata con un calcolatore.
Sarah e Lana mostrarono la capacit di impiegare quelli che sembrano codici di tipo logografico e strutture di
base in modo che somiglia superficialmente alluso del linguaggio (tesi avversata da Herbert Terrace).
* Nim Chimpsky
Dal 1973 si fecero sforzi per insegnare a Nim, scimpanz, ad usare lAmerican Sign Language: per 2 anni
produsse un gran numero di gesti per singole parole e svilupp combinazioni di due parole, usandole nelle
circostanze giuste la struttura degli enunciati lunghi di Nim non era altro che la ripetizione di strutture pi
semplici e non lespansione di queste in strutture pi complesse, come quelle prodotte dai bambini; inoltre,
diversamente dai bambini, Nim usava solo raramente la lingua dei segni per avviare uninterazione con gli
insegnanti.
Terrace sostenne che sia Nim che Washoe facevano solo apparentemente uso di segni come linguaggio,
semplicemente producevano delle repliche indotte dei segni dei loro insegnanti; gli scimpanz sono creature
intelligenti che imparano a comportarsi in un certo modo per ottenere delle ricompense la loro attivit
segnica non comportamento linguistico.
* Hans, Buzz e Doris
Argomentazioni di Terrace quelle usate in passato per screditare la affermazione che ogni animale era
capaci di capire e di usare ogni forma di comunicazione linguistica.
Inizio 900: cavallo tedesco, lo Sveglio Hans, batteva gli zoccoli per rispondere a domande di aritmetica e
segnalare le lettere dellalfabeto Hans rispondeva a sottili suggerimenti visivi forniti da chi faceva le
domande.
Anni 60: due delfini, Buzz e Doris, avevano sviluppato un sistema di segnalazione attraverso una barriera
opaca, che metteva in grado uno dei due di dire allaltro in che modo entrambi potevano ottenere del pesce
da mangiare. Tuttavia risult che Doris continuava a dire a Buzz il messaggio anche quando lui poteva
vedere la luce, e addirittura quando Buzz fu portato via dalla vasca il comportamento di Doris consisteva
di risposte condizionate ai diversi segnali luminosi, quello di Buzz era condizionato dalle risposte ai richiami
di Doris.
* La controversia
I suggerimenti in volontari degli addestratori umani e le risposte condizionate del comportamento degli
animali citati come spiegazione del comportamento simile a quello linguistico degli scimpanz.
Gardner: non sono addestratori di animali, non hanno inculcato a Washoe risposte condizionate
mostrarono che in assenza di qualsiasi persona, Washoe sapeva formare i gesti corretti per identificare
oggetti raffigurati su immagini. Sottolineano quello che per loro il maggiore vantaggio della loro
impostazione rispetto alla maggior parte degli altri esperimenti: quasi tutto laddestramento di Nim ebbe
luogo in una cella spoglia e senza finestre, la maggior parte degli assistenti coinvolti non sapeva lASL un
bambino sordo, in circostante analoghe, potrebbe non sviluppare appieno la capacit di interagire e di avere
rapporti sociali con utente di una lingua di segni. Un gruppo di scimpanz pi giovani (Moja, Pili, Tatu, Dar)
non solo hanno imparato la lingua dei segni, ma ne hanno fatto uso fra di loro e con Washoe anche in assenza
di umani; successivamente uno scimpanz appena nato, Loulis, stato adottato da Washoe e, senza
addestramento umano, ha sviluppato un vocabolario di pi di 50 segni.
Sherman, Austin e Kanzi
Sue Savage-Rumbaugh: i due scimpanz Sherman e Austin sono stati i primi a comunicare luno con laltro
per mezzo di simboli a stampa dello yerkish. Lo sviluppo pi interessante si ebbe quasi per caso: quando lei
tent di addestrare un bonobo di nome Matata a usare i simboli dello yerkish, il piccolo che Matata allattava,
Kanzi, stava sempre con lei. Kanzi, a differenza di Matata, cominci ad usare spontaneamente con grande
disinvoltura il sistema di simboli, tanto certo che allet di 8 anni aveva sviluppato la capacit di capire
linglese parlato a un livello paragonabile a quello di un bambino di 2 anni e mezzo e la capacit di chiedere
di vedere i suoi film preferiti.
* I rudimenti minimi
La controversia tra gli psicologi sulle capacit di usare il linguaggio attribuite agli scimpanz rimane.
Tuttavia, data la quantit di prove di fatto fornita dagli studi, Chomsky potrebbe modificare lasserzione che
lacquisizione anche dei rudimenti minimi del linguaggio molto al di l delle capacit di una scimmia per
altri versi intelligente, dato che abbiamo avuto notizie dellapprendimento da parte di alcune scimmie dei
rudimenti minimi del linguaggio.
Capitolo 5: I suoni del linguaggio
Esiste un alfabeto distinto i cui simboli rappresentano dei suoni, e non lettere alfabeto fonetico
* La fonetica
Studio generale delle caratteristiche dei suoni del linguaggio: fonetica articolatoria (come si articolano i
suoni), fonetica acustica (propriet fisiche del linguaggio parlato come composto di onde sonore), fonetica
uditiva (percezione dei suoni tramite lorecchio), fonetica forense (applicata nelle cause legali che richiedono
lidentificazione di un parlante e lanalisi di enunciati registrati.
* Larticolazione: sonoro e sordo
Allaltezza della laringe si trovano le corde vocali: 1) quando esse sono tenute separate, laria che arriva dai
polmoni passa tra di loro senza incontrare ostacoli suoni sordi; 2) quando esse sono accostate, laria che
arriva dai polmoni le sospinge da parte a parte, creando un effetto di vibrazione suoni sonori.
* Luogo di articolazione
La maggior parte dei suoni consonantici sono prodotti usando la lingua e altre parti della bocca per
restringere la forma della cavit orale attraverso cui passa laria. I termini usati per descrivere molti suoni
denotano il luogo di articolazione del suono, ossia il punto della bocca in cui avviene il restringimento.
1) Bilabiali [(tutte e due le labbra)
2) Labiodentali [f(denti superiori e labbro inferiore)
3) Interdentali [(punta della lingua tra i denti)
4) Dentali [t(punta della lingua dietro i denti superiori)
5) Alveolari (parte anteriore della lingua contro larcata alveolare)
6) Alveo-palatali [], [], [], [j], [y], [(lingua allinizio del palato/ nel mezzo del palato)
7) Velari [k(dorso della lingua contro il velo)
8) Laringali o glottidali (glottide aperta)
* Modo di articolazione
1) Occlusive: [(occlusione dellaria, poi rilasciata improvvisamente)
2) Fricative: (aria passa attraverso una stretta apertura)
3) Affricate: ], [ j] (breve occlusione dellaria con apertura non completa che provoca frizione)
4) Nasali: (velo abbassato, flusso daria attraverso il naso)
5) Approssimanti: (articolazione influenzata dal suono vocalico seguente)
(liquidi)
(approssimante sordo)
6) Occlusiva glottidale e monovibrante: (glottide completamente chiusa e poi riaperta)
* Le vocali
Consonanti per lo pi articolate con occlusione/ostruzione del passaggio dellaria vocali prodotte
mantenendo il flusso dellaria relativamente libero tutte sonore.
Per poter parlare di luogo di articolazione bisogna considerare lo spazio allinterno della bocca come
formato da un settore anteriore ed uno posteriore e da uno alto e uno basso.
Capitolo 6: Lorganizzazione dei suoni delle lingue
* La fonologia
Descrizione dei sistemi e dellorganizzazione dei suoni di una lingua, fondata su una teoria di ci che ogni
parlante una certa lingua conosce inconsapevolmente circa lorganizzazione dei suoni di quella lingua si
occupa dellaspetto astratto o mentale dei suoni di una lingua piuttosto che delleffettiva articolazione fisica
dei suoni.
* I fonemi
= ciascuno di questi suoni che in una lingua sono distintivi di significato. Un fonema si indica con le
barrette / /, in opposizione alle quadre [ ] che indicano larticolazione fisica del segmento fonetico. La
propriet fondamentale del fonema lo svolgere una funzione contrastiva, prova fondamentale per
determinare i fonemi di una lingua.
* Foni e allofoni
Vi sono molte versioni di un tipo di suono astratto prodotte nel discorso effettivo (nella bocca) foni,
unit fonetiche [ ]. Quando abbiamo un insieme di foni, ciascuno dei quali una versione di un fonema, li
chiamiamo allofoni di quel fonema. Fonemi allofoni: sostituendo un fonema con un altro si ottiene una
parola con significato diverso (oltre che pronuncia diversa), mentre la sostituzione di allofoni comporta solo
una pronuncia diversa (e forse strana) della stessa parola.
es. seed seen (tilde = nasalizzazione) ci sono quindi almeno due foni che in inglese sono
impiegati per realizzare un unico fonema.
* Coppie minime e serie minime
Le distinzioni fonemiche di una lingua possono essere verificate tramite coppie di parole e serie di parole.
Quando due parole come pollo e bollo sono identiche nella forma tranne che per lopposizione di un fonema
che si trova nella stessa posizione, si dice che formano una coppia minima (nellitaliano).
Quando in un gruppo di parole nessuna di queste viene differenziata dalle altre per il cambiamento di un solo
fonema (sempre nella stessa posizione), abbiamo una serie minima (pizzo, pazzo, pezzo, pozzo, puzzo).
* Fonotassi
Questo tipo di esercizio che coinvolge le serie minime permette di capire che esistono determinati schemi
che definiscono i tipi di combinazioni di suoni permessi in una lingua e combinazioni non permesse
restrizioni = fonotassi di una lingua, parte della conoscenza fonologica di ciascun parlante. Queste restrizioni
agiscono su unit pi grandi del singolo segmento, ossia sulla sillaba.
* Sillabe e nessi
Una sillaba deve contenere un suono vocalico; il tipo di sillaba pi comune nelle lingue ha anche una
consonante davanti alla vocale ed spesso rappresentata come CV.
Gli elementi fondamentali della sillaba sono lattacco sillabico (una o pi consonanti) e la rima (= vocale
chiamata nucleo + qualsiasi consonante seguente, detta coda)

In inglese sia lattacco che la coda possono comprendere pi di una consonante , cio un nesso consonantico
(combinazione st un nesso consonantico CC che forma lattacco della parola stay e la coda della parola
post) linglese pu avere nellattacco nessi di pi consonanti, ma anche litaliano stretto.
* Effetti di coarticolazione
Molto spesso, quando si parla, si passa velocemente da un suono a quello seguente, non li pronunciamo al
rallentatore. Co-articolazione = processo per cui si produce un suono quasi allo stesso momento di quello
vicino. Due effetti: assimilazione e elisione.
Assimilazione
Quando due fonemi si trovano in sequenza e alcuni aspetti delluno sono presi o copiati dallaltro.
Es. in inglese ogni vocale diventa nasale qualora sia immediatamente seguita da una nasale. Questo tipo di
processo lo si rileva in modo particolare nella conversazione ordinaria.
Elisione
Omissione di un segmento fonico che nella pronuncia accurata di una parola presa isolatamente sarebbe
presente. Processi comuni nel parlato, se evitati si parlerebbe in modo estremamente artificiale.
Capitolo 7: Le parole e i processi di formazione delle parole
1900: Spangler invent una scopa elettrica ad aspirazione, e vendette la sua invenzione a Hoover
hoovering per indicare lazione dellaspirapolvere ancora al giorno doggi neologismo.
Questa capacit deve in parte discendere dal fatto che nei processi di formazione delle parole della propria
lingua, c molta regolarit.
*I processi di formazione delle parole
Vediamo nella costante evoluzione di nuovi termini e nei nuovi usi di vecchi termini un segno di vitalit e
creativit nelladattare la lingua ai bisogni dei suoi utenti.
Coniazione
Uno dei processi meno comune di formazione delle parole in italiano ed inglese; invenzione di termini
totalmente nuovi.
Prestiti
Adozione di parole da altre lingue, una delle fonti pi comuni di parole nuove. Tipo speciale di prestito =
traduzione di prestito o calco: processo che comporta la traduzione diretta degli elementi di una parola nella
lingua che adotta il prestito.
Composizione
Due parole separate congiunte per formare ununica parola, processo molto comune in lingue come il
tedesco e linglese, meno in italiano, spagnolo e francese; si trova anche in una lingua dellAsia sud-
orientale, il hmong.
Incrocio
Combinazione di due forme separate in un unico termine nuovo si prende solo linizio di una parola e lo
si unisce alla parte finale di unaltra parola; es. smog
Abbreviazione
Si riduce una parola di pi di una sillaba ad una forma pi corta; es. facsimile fax
Retroformazione
Consiste nel ridurre una parola di un certo tipo (nome o verbo) per formare unaltra parola di tipo diverso
(verbo o nome); es. television to televise; accordare- accordo.
Tipo particolare di retroformazione d come risultato forme note come ipocoristiche: una parola lunga
ridotta ad una singola sillaba, poi a questa si aggiunge il suffisso -y o -ie; es. television telly (comune in
inglese australiano e britannico).
Conversione
Cambiamento della funzione di una parola (nome usato come verbo ecc.), detto anche cambiamento di
categoria o spostamento funzionale. Certe forme convertite subiscono uno spostamento sostanziale di
significato quando cambiano di categoria.
Acronimi
Formati con le lettere iniziali di un insieme di altre parole; essi possono rimanere delle combinazioni di
lettere, come CD o VHS, o sono singole parole, come NATO, NASA. Molti acronimi perdono i
caratteri maiuscoli per diventare parole di tutti i giorni, come laser o radar.
Derivazione
Processo pi comune di formazione delle parole; fa uso di piccoli pezzi di italiano o di inglese che i
dizionari di solito non riportano da soli, ossia gli affissi (prefissi, infissi, suffissi).
* Processi multipli
possibile ritrovare in opera pi di un processo alla volta nella creazione di una particolare parola (es.
espressione waspish attitudes, la forma WASP ha perso le maiuscole e ha acquistato il suffisso -ish in
seguito a un processo di derivazione).
Capitolo 8: La morfologia
* La morfologia
In molte lingue, quelle che sembrano forme singole di fatto risultano contenere un gran numero di elementi
simili a parole, i morfemi. Morfologia = studio delle forme; termine usato originariamente in biologia ma a
partire dalla met del XIX secolo stato impiegato anche per designare un tipo di indagine che analizza tutti
gli elementi fondamentali che vengono usati in una lingua, ossia i morfemi.
* I morfemi
Morfema = unit minima di significato o di funzione grammaticale.
Morfemi liberi e legati
Morfemi liberi = possono stare da soli come singole parole; morfemi legati = di solito non possono stare da
soli, tipicamente attaccati ad unaltra forma (affissi). In inglese tutti gli affissi sono morfemi legati, mentre
i morfemi liberi si possono considerare in generale come linsieme delle singole forme-parola dellinglese.
Quando queste sono usate insieme a morfemi legati, la forma base della parola detta radice.
un- dress -ed care- less -ness ri- caric -at -o
prefisso radice suffisso radice suffisso suffisso prefisso radice suffisso suffisso
(legato) (libero) (legato) (libero) (legato) (legato) (legato) (libero) (legato) (legato)
Morfemi liberi
Quei morfemi che in inglese appaiono come morfemi liberi e in italiano anche come radici legate, rientrano
in due categorie:
1) insieme di nomi, aggettivi e verbi ordinari che consideriamo parole che veicolano il contenuto del
messaggio che vogliamo trasmettere morfemi lessicali;
2) morfemi lessicali, parole funzionali di una lingua, congiunzioni, preposizioni, articoli e pronomi
classe chiusa di parole, perch raramente ad una lingua si aggiungono nuovi morfemi funzionali.
Morfemi legati
Insieme degli affissi divisibile in due categorie:
1) morfemi derivazionali, impiegati per costruire parole nuove e spesso per formare, a partire dalla
radice, parole appartenenti a una diversa categoria grammaticale (leale, agg. + t = lealt, nome)
2) morfemi flessivi, non servono a formare parole nuove ma piuttosto ad indicare certi aspetti della
funzione grammaticale di una parola (linglese ne ha solo 8).
Morfemi derivazionali e morfemi flessivi
- Morfema flessivo: non cambia mai la categoria grammaticale di una parola (old, agg.- older, agg - oldest,
agg.)
- Morfema derivazionale: pu cambiare la categoria grammaticale di una parola (teach, v. - teacher, n.)
* La descrizione morfologica
Limpetuosit del ragazzo sconvolse gli insegnanti
L impet -uos -it de -l ragazz -o
(funzionale) (lessicale) (derivazionale) (derivazionale) (funzionale) (funzionale) (lessicale) (flessivo)
sconvol -s -e gli insegn -ant -i
(lessicale) (flessivo) (flessivo) (funzionale) (lessicale) (derivazionale) (flessivo)
Problemi di descrizione morfologica
Alcuni morfemi sono facilmente individuabili, come la s del plurale in inglese, ma qual il morfema
flessivo che distingue man da men, o citt sing. da citt plur.? Problemi ancora non risolti completamente.
Morfi ed allomorfi
Uno dei modi di trattare le differenze tra i morfemi flessivi consiste nella proposta di riconoscere un certo
grado di variazione nelle regole di realizzazione morfologica. Per fare questo, possiamo stabilire unanalogia
con certi processi gi notati in fonologia. Foni = realizzazione fonetica effettiva dei fonemi morfi =
forme effettivamente impiegate nella realizzazione dei morfemi.
Cos come esistono diversi allofoni di uno stesso fonema, cos ci sono diversi allomorfi di uno stesso
morfema (cat + plurale, sheep + plurale...). Le forme effettive dei morfi che risultano dallunico morfema di
plurale sono diverse, anche se sono pur sempre allomorfi di un unico morfema.
* Altre lingue
Capitolo 9: Sintagmi e frasi: la grammatica
* La grammatica
Le parole possono essere combinate solo secondo un numero limitato di modelli (il gatto pauroso, il pauroso
gatto, ma non pauroso gatto il o gatto il pauroso) esigenza di descrivere la struttura di sintagmi e di frasi
in una maniera che renda conto di tutte le sequenza grammaticali escludendo tutte quelle agrammaticali
esigenza di studiare la grammatica
* Tipi di grammatiche
- Ogni parlante adulto di una lingua possiede un qualche tipo di grammatica mentale = forma di
conoscenza linguistica interna che agisce nella produzione e nel riconoscimento di espressioni
appropriatamente strutturate di quella lingua grammatica inconscia (interesse degli psicologi)
- Galateo linguistico: identificazione delle strutture giuste o migliori che si devono usare in una lingua
(interesse dei sociologi)
- Studio ed analisi delle strutture che si riscontrano in una lingua, solitamente con lo scopo di formulare una
distinzione della grammatica dellitaliano, per es, distinta da quella della grammatica di qualsiasi altra lingua
(interesse dei linguisti, visto che riguarda la natura del linguaggio, a prescindere dai suoi intenti).
* Le parti del discorso
Nomi: parole usate in riferimento a persone, oggetti, creature, luoghi, qualit, fenomeni, idee astratte;
Aggettivi: parole usate con i nomi per fornire maggiori informazioni su di essi;
Verbi: parole usate per riferirsi ad azioni e stati;
Avverbi: forniscono pi informazioni sulle azioni e sugli eventi, o usati assieme agli aggettivi;
Preposizioni: usate con i nomi in sintagmi che forniscono informazioni sul tempo, luogo e altre circostanze;
Pronomi: usati al posto di sintagmi nominali, riferiti a cose gi note;
Congiunzioni: usate per connettere ed indicare le relazioni tra eventi e parole.
* La grammatica tradizionale
Questi termini, impiegati per le categorie grammaticali delle parole nelle frasi, derivano dalla grammatica
tradizionale, che trae origine dalla descrizione di lingue come il latino e il greco classici, le lingue della
cultura e della conoscenza.
Le categorie tradizionali
Lanalisi grammaticale ci ha trasmesso anche una serie di altre categorie, che comprendono il numero, la
persona (1 pers: parlante; 2 pers: ascoltatore, 3 pers: tutti gli altri), il tempo (passato, presente, futuro), la
voce (attiva o passiva) ed il genere (maschile, femminile, neutro) categorie che possono essere discusse
isolatamente, ma il ruolo che giocano nella struttura di una lingua pi chiaro se sono prese in accordo.
Lanalisi tradizionale
Ciascuna delle forme verbali latine differisce in base alle categorie di persona e di numero, mentre le forme
inglesi sono uguali, ad eccezione della III sing. per il latino ha senso avere tutte queste categorie
descrittive per definire le forme verbali, mentre per linglese piuttosto stravagante.
* Limpostazione prescrittiva
= concezione della grammatica come insieme di regole per luso corretto di una lingua.
utile prendere in esame le probabili origini di queste regole e chiederci se sono applicate in modo corretto a
lingue come linglese e litaliano.
* Limpostazione descrittiva
= gli analisti raccolgono campioni della lingua per loro interessante e cercano di descriverne le strutture
regolari per come appaiono nelluso di quella lingua e non in base a una qualsiasi concezione di come essa
dovrebbe essere usata.
Lanalisi strutturale
Un tipo di impostazione descrittiva costituito dallanalisi strutturale, il cui scopo principale quello di
indagare sulla distribuzione delle forme (ad es. i morfemi) di una lingua. Il metodo impiegato comporta luso
di apposite prove che possono essere frasi con posti vuoti: La ______ fa un sacco di rumore
Ci sono molte forme che possono occupare questi posti vuoti e dare frasi grammaticali italiane e quindi
possiamo dire che queste forme, dal momento che ben si adattano alle frasi di prova, sono probabilmente
esempi della stessa categoria grammaticale.
Lanalisi in costituenti immediati
Adotta una tecnica capace di mostrare come piccoli costituenti (o componenti) delle frasi si combinano per
formare costituenti maggiori.
Suo padre port una doppietta a un matrimonio: a livello di parola possiamo individuare 8
costituenti, ma in essa riconosciamo dei costituenti maggiori (suo padre, una doppietta e un
matrimonio = SN; a un matrimonio = S. PREP; port una doppietta = SV).
Possibile rappresentazione con diversi tipi di diagrammi

Frasi etichettate e parentesizzate


Un altro tipo di diagramma serve a mostrare come si possono delimitare i costituenti di una struttura di frase
tramite parentesi etichettate:
[F[SN[ART Il] [N cane]] [SV[V segu] [SN[ART il] [N ragazzo]]]]
Con questo tipo di analisi non abbiamo solo etichettato tutti i costituenti, ma abbiamo mostrato la loro
organizzazione gerarchica; lanalisi in costituenti non vale solo per la descrizione delle frasi italiane, ma
anche di altre lingue (v. gaelico, dove il verbo sta al primo posto)
Capitolo 10: La sintassi
Concentrazione sulla struttura e sullordinamento dei componenti allinterno di una frase (sintassi < greco =
disposizione).
* La grammatica generativa
A partire dagli anni 50, dai lavori di Noam Chomsky, si tentato di elaborare un tipo di grammatica dotato
di un sistema di regole molto esplicite che deve specificare quali combinazioni di elementi di base danno
come risultato frasi ben formate (non si riusciti a farlo fino in fondo) sistema esplicito di regole
matematica. Questo punto di vista matematico spiega il significato della parola generativo, che si usa per
definire questo tipo di grammatica.
Espressione algebrica: 3x + 2y pu generare una serie infinita di valori, generata dalloperazione delle
regole formalizzate in modo esplicito.
Se le frasi di una lingua possono essere considerate una serie comparabile, allora deve esserci un insieme di
regole esplicite che le produce grammatica generativa.
Alcune propriet delle grammatiche
La grammatica generer tutte le strutture sintattiche ben formate della lingua e non potr generare nessuna
struttura mal formata criterio tutto e solo (tutte le frasi grammaticali e solo le frasi grammaticali).
La grammatica avr un numero finito di regolo, ma sar capace di generare un numero infinito di strutture
ben formate la produttivit di una lingua verr riprodotta dalla grammatica.
Le regole della grammatica devono avere la caratteristica della ricorsivit, la capacit di riapplicarsi pi volte
nella generazione di una struttura.
La grammatica dovr cogliere il fatto che una frase pu avere al suo interno unaltra frase, o che un sintagma
pu avere al suo interno un altro sintagma dello stesso tipo.
Struttura profonda e struttura superficiale
Charlie ruppe la finestra, attiva La finestra fu rotta da Charlie, passiva distinte nella loro struttura
superficiale, ossia nella forma sintattica che assumono in quanto effettive frasi italiane. Tuttavia questa
differenza nella forma superficiale maschera il fatto che le due frasi sono identiche a livello di struttura
profonda = livello astratto di organizzazione strutturale in cui vengono rappresentati tutti gli elementi che
determinano linterpretazione strutturale.
Ambiguit strutturale
Annie aveva un ombrello e picchi con esso un uomo Annie picchi un uomo e luomo portava un
ombrello due nozioni diverse possono di fatto essere espresse nella stessa struttura superficiale: Annie
picchi un uomo con un ombrello.
La grammatica dovrebbe essere in grado di mostrare la differenza strutturale cdi queste rappresentazioni
sottostanti.
* Impostazioni diverse
Ci sono impostazioni diverse della descrizione sintattica: per alcuni le uniche questioni rilevanti sono quelle
sintattiche, cio come descrivere la struttura indipendentemente dal significato, mentre per altri la
componente semantica primaria.
* I simboli usati nella descrizione sintattica
F= frase, N= nome, Art = articolo, SN= sintagma nominale, SV= sintagma verbale, V = verbo.
Altri tre simboli di uso comune:
1) , pu essere interpretato come consiste di: SN Art N
2) ( ), qualsiasi cosa fra di esse verr considerato costituente opzionale: Il libro verde SN Art N (Agg)
3) { }, indica che solo uno degli elementi racchiusi in esse pu venire selezionato, per scegliere fra due o pi
costituenti.
* Diagrammi ad albero etichettati
Rappresentazione che contiene tutte le informazioni grammaticali che si trovano nelle altre analisi e
riproduce in modo pi esplicito il fatto che nellanalisi ci sono tre livelli diversi.
* Regole a struttura sintagmatica
Possiamo considerare questo diagramma ad albero secondo due punti di vista:
rappresentazione statica della struttura della frase che sta alla sua base;
rappresentazione dinamica, rappresentazione di come si genera non solo quella frase, ma un gran
numero di frasi di struttura analoga (permette di generare un gran numero di frasi a partire da un piccolo
numero di regole) regole a struttura sintagmatica e presentano linformazione del diagramma ad
albero in altro modo
F

SN SV F SN SV = regola a struttura sintagmatica


Oltre a regole di questo tipo, che generano strutture, possiamo pure avere regole lessicali, che indicano le
parole che si devono usare per costituenti come N.
* La ricorsivit
Regola ricorsiva cruciale: SV V COMP F (COMP = complementatore)
Giovanni dice che Caterina sa che Maria aiut Giorgio)
* Regole trasformazionali
Unaltra caratteristica delle regole a struttura sintagmatica data dal fatto che esse generano spesso frasi con
ordine delle parole e dei costituenti relativamente fisso, ma non sempre.
Giorgio aiut Maria ieri, Ieri Maria aiut Giorgio uso di regole trasformazionali, hanno il compito di
staccare un ramo dellalbero da una parte del diagramma e attaccarlo da unaltra parte.

Capitolo 11: La semantica


Nellanalisi semantica si tenta sempre di mettere a fuoco ci che le parole significano convenzionalmente e
non ci che un parlante pu intendere con quelle parole in una certa occasione. La semantica linguistica si
occupa del significato convenzionale trasmesso con luso delle parole e delle frasi di una lingua.
* Significato concettuale e associativo
Significato concettuale: comprende quelle componenti del significato fondamentale essenziale, che sono
veicolate dalluso letterale di una parola (ago: sottile, acuminato, acciaio, strumento...)
Tuttavia questa parola pu avere associazioni o connotazioni che potrebbero evocare sensazioni ogni
volta che ci imbattiamo in essa (associazioni non considerate parte del significato concettuale).
* Tratti semantici
Il panino mangi luomo corretta dal punto di vista sintattico, ma strana da quello semantico: il verbo
mangi come complemento deve avere un - animato e come soggetto un + animato, altrimenti diventa
strano. Questo procedimento un modo di analizzare il significato in termini di tratti semantici.
* Ruoli semantici
Invece di pensare le parole come contenitori di significato, possiamo osservarne i ruoli che ricoprono
nella situazione descritta da una frase.
Il ragazzo colp la palla: il verbo descrive unazione (colpire), i SN descrivono i ruoli delle entit
(persone o cose) coinvolte nellazione; per questi SN possiamo individuare un piccolo numero di ruoli
semantici.
Agente, tema, strumento
Agente = entit che esegue lazione;
Tema = entit coinvolta nellazione o su cui lazione ha effetto;
Strumento = altra entit impiegata dallagente per eseguire unazione.
Esperiente, locativo, fonte, meta
Quando un SN designa unentit in quanto persona che prova un sentimento, una percezione, uno stato,
svolge il ruolo di esperiente (non agente, non svolge unazione). Altri ruoli semantici designano dove si
trova unentit nella descrizione di un evento.
Il posto dove si trova lentit svolge il ruolo di locativo (sul tavolo).
Il posto dove si muove unentit svolge il ruolo di fonte.
Il posto verso cui lentit si muove svolge il ruolo di meta.
Maria vide una zanzara sul muro. Essa strapp il giornale a Giorgio e colp linsetto col giornale
esperiente tema locativo agente tema fonte tema strumento
Maria restitu poi il giornale a Giorgio. Perbacco, grazie, disse Giorgio.
agente tema meta agente
* Relazioni lessicali
Le parole possono anche avere delle relazioni (si descrive una parola in relazione con unaltra).
Sinonimia
Due o pi forme dai significati strettamente connessi che spesso, ma non sempre, possono essere
intercambiabili nelle frasi = sinonime. Le forme sinonimiche possono anche differenziarsi in termini di
formalit.
Antonimia
Antonimi = due forme con significati opposti. Due tipi:
graduabili (grande-piccolo): possono essere usati nelle costruzioni comparative; il negativo di un
membro della coppia non implica necessariamente laltro;
non graduabili: detti anche coppie complementari, di solito non si usano in costruzioni comparative
(non si dice pi morto) ed il negativo di uno dei membri implica laltro.
importante evitare di descrivere la maggior parte delle coppie antonimiche come se si trattasse di una
parola che significa il negativo dellaltra. Si pensi agli opposti legare-slegare slegare non legare, ma
lazione inversa di legare coppie dette reversibili.
Iponimia
Quando il significato di una forma incluso in quello di unaltra, la relazione che le lega detta iponimia
(barboncino- cane; banano-albero).
Concepiamo sostanzialmente il significato delle parole come organizzato in un certo tipo di relazione
gerarchica (banano iponimo di albero, albero iponimo di pianta...). Due o pi termini che condividono lo
stesso termine sovraordinato sono coiponimi (cavallo e cane coiponimi di animale).
Prototipi
Sebbene le parole anatra, colomba, fenicottero, pettirosso.. siano tutte coiponimi del sovraordinato uccello,
per molte persone lesemplare migliore, o prototipo di uccello pettirosso. La nozione di prototipo ci aiuta a
spiegare il significato di certe parole non in termini di tratti componenziali, ma in termini di rassomiglianza
con lesemplare pi certo.
* Omofonia, omonimia e polisemia
Quando due o pi forme, anche con diversa grafia, hanno la stessa pronuncia, si dicono omofone.
Omonimia: una forma ha due o pi significati non in relazione tra loro; gli omonimi sono parole con
significati piuttosto diversi, ma che per caso possiedono la stessa forma.
Polisemia: significati diversi ma legati tra loro e veicolati da una singola forma.
Omofonia e polisemia spesso non si possono differenziare nettamente, anche se una indicazione della loro
distinzione pu trovarsi nei lemmi di un dizionario: se una parola ha significati multipli, ci sar un singolo
lemma e i diversi significati verranno disposti in un elenco numerato; se due parole sono omonime verranno
registrate come due lemmi separati.
* Metonimia
Il rapporto di significato che si ritrova nella polisemia basato sostanzialmente sulla somiglianza. Esiste un
altro tipo di relazione tra parole fondata semplicemente su una stretta connessione che si ha nellesperienza
quotidiana. Questa connessione pu essere basata su una relazione contenitore-contenuto, o sulla relazione
tutto-parte, o ancora su una relazione autorit-simbolo. Si tratta di esempi di metonimia.
* Collocazione
Uno dei modi in cui sembra che organizziamo la conoscenza delle parole semplicemente in termini di
collocazione, o di parole che occorrono di frequente (sale e pepe, marito e moglie).
Capitolo 12: La pragmatica
Quando leggiamo o ascoltiamo qualcosa, di solito cerchiamo di capire non solo quello che significano le
parole, ma quello che lo scrivente o il parlante di quelle parole intende dire. Pragmatica = studio del
significato inteso dal parlante.
* Il significato invisibile
Per molti aspetti la pragmatica lo studio del significato invisibile, o di come facciamo a riconoscere
quello che si intende dire anche quando non effettivamente detto (o scritto).
Inserzione di giornale Baby and toddler sale nel contesto della nostra societ attuale assumiamo che il
negozio non venda bambini tramite intermediari, ma che piuttosto reclamizzi vestiti per bambini.
* Il contesto
Naturalmente occorre considerare diversi tipi di contesto, uno dei quali meglio definito come linguistico,
detto anche co-testo; il co-testo di una parola linsieme di parole usate nella stessa frase o nello stesso
sintagma (ad es. rombo usato in una frase assieme a parole come disegnare, o angolo, sappiamo con facilit
di quale tipo di rombo si tratta).
Pi in generale sappiamo ci che le parole significano in base a un altro tipo di contesto, meglio definito
come contesto fisico (bank scritto sulla parete di un edificio, capisco che banca e non argine).
* La deissi
Ci sono alcune parole della lingua che non si possono affatto interpretare a meno che non si conosca il
contesto fisico, in particolar modo il contesto fisico del parlante (qui, l, ieri, oggi...) espressioni deittiche
(< greco deixis = indicare tramite il linguaggio)
Ogni espressione impiegata per indicare una persona (me te, lui) una deissi personale;
le parole usate per indicare una posizione (qui, l) sono deissi spaziali;
le parole usate per indicare un momento nel tempo (ora, dopo) sono deissi temporali.
Tutte queste espressioni deittiche devono essere interpretate nei termini di quale persona, quale luogo o quale
tempo ha in mente il parlante. La deissi pu anche essere usata a scopi umoristici.
* Il riferimento
Le parole, di per s, non si riferiscono a niente, sono le persone che fanno riferimento. Dobbiamo quindi
definire il riferimento come un atto tramite il quale un parlante (o uno scrivente) usa il linguaggio per
permettere a un ascoltatore (o a un lettore) lidentificazione di qualcosa. Il processo che sta alla base di
questo fenomeno detto inferenza = qualsiasi informazione aggiuntiva usata dallascoltatore per mettere in
relazione ci che viene detto con ci che viene inteso.
* Lanafora
Quando stabiliamo un referente (Posso prendere in prestito il tuo libro?) e in seguito ci riferiamo allo
stesso oggetto (S, lo trovi sul tavolo), si ha un tipo particolare di relazione di riferimento tra libro e lo.
La seconda espressione che si riferisce a libro (come ogni altra espressione seguente) un es. di anafora
(lo) e la prima menzione detta lantecedente (libro). Lanafora pu essere definita come il riferimento
successivo a unentit gi introdotta.
* Presupposizioni
Quando un parlante fa uso di espressioni referenziali come qui, l, in circostanze normali assume che
lascoltatore sappia quale referente sia inteso i parlanti organizzano di continuo i loro messaggi linguistici
sulla base di assunti riguardo a ci che i loro ascoltatori gi sanno. Questi assunti possono naturalmente
essere erronei, ma tuttavia stanno alla base di buona parte di ci che diciamo nelluso quotidiano del
linguaggio. Ci che il parlante assume come vero o noto allascoltatore viene definito presupposizione.
Una delle prove usate per individuare le presupposizioni di una frase consiste nel negare una frase con una
certa presupposizione e nellesaminare se la presupposizione rimane vera.
La mia macchina una carriola La mia macchina non una carriola frasi con significati opposti,
ma la presupposizione Io ho una macchina rimane vera. test della costanza sotto negazione, che serve
ad individuare le presupposizioni.
* Atti linguistici
In termini molto generali, di solito sappiamo riconoscere il tipo di atto eseguito da un parlante quando
enuncia una frase. Luso del termine atti linguisticicomprende azioni quali ordinare, domandare,
informare, richiedere. Quando una forma Ha...?, Sono...?, Puoi...? impiegata per fare una
domanda, abbiamo un atto linguistico.
Un enunciato come Puoi passarmi il sale? non viene trattato come una domanda, bens come una richiesta
di eseguire lazione indicata. Questesempio viene definito atto linguistico indiretto. Naturalmente
possibile avere effetti umoristici. Forse la distinzione pi importante nelluso di questi due tipi di atti
linguistici data dal fatto che i comandi indiretti o le richieste nella nostra societ sono considerate
semplicemente pi cortesi degli ordini diretti.
* La cortesia
Ci sono molti modi di considerare la cortesia; nello studio della cortesia linguistica, la nozione pi rilevante
quella di faccia in pragmatica = immagine pubblica, senso emotivo e sociale di se stessi che ognuno ha
e che ognuno si aspetta che altri riconoscano.
Cortesia = mostrare consapevolezza della faccia di unaltra persona.
Latto che si fa dicendo qualcosa che rappresenta una minaccia nei confronti dellimmagine di s di unaltra
persona, detto minaccia della faccia (se si ordina Dammi quel foglio si agisce come se si avesse un
maggior potere sociale dellaltra persona).
Latto che si fa ogni volta che si dice qualcosa che riduce le possibilit di minaccia nei confronti della faccia
di unaltra persona detto salvare la faccia (Potresti passarmi quel foglio, per favore?).
Ognuno ha una faccia negativa e positiva:
Faccia negativa: bisogno di essere indipendenti e liberi da imposizioni;
Faccia positiva: bisogno di essere in relazione, di appartenere, di essere un membro del gruppo
Il salvare la faccia sottolineando la faccia negativa di una persona comporter il mostrare preoccupazione per
limposizione che si viene a fare (Mi spiace disturbarti, ma...; So che sei occupato, ma...)
Il salvare la faccia sottolineando la faccia positiva di una persona comporter una dimostrazione di
solidariet e attirer lattenzione su un fare comune (Facciamolo insieme..., Io e te abbiamo lo stesso
problema, quindi...).
Capitolo 13: Lanalisi del discorso
Si pu misurare la dimensione del favore in base alla pausa che una persona fa dopo aver chiesto: Mi puoi
fare un favore?(pausa breve = favore piccolo; pausa lunga = favore grande). Nello studio del linguaggio
alcune delle questioni pi interessanti sorgono riguardo al modo di usare il linguaggio e non riguardo alle
sue componenti (analisi del discorso).
* Linterpretazione del discorso
In quanto utenti della lingua, siamo capaci di fare molto di pi che non distinguere una forma e una struttura
corretta da una scorretta. Di fronte a produzioni linguistiche che contengono delle forme non grammaticali,
invece di rifiutare il testo in quanto agrammaticale cerchiamo di interpretarlo.
Per giungere ad una interpretazione e per rendere interpretabile il nostro messaggio facciamo appello alle
nostre conoscenze della forma e della struttura della lingua, ma in quanto utenti della lingua disponiamo
anche di altre conoscenze.
* Coesione
Sappiamo che i testi devono avere una certa struttura che dipende da fattori abbastanza diversi da quelli
richiesti per la struttura di una singola frase. Alcuni di quei fattori sono definiti in termini di coesione, o dei
legami e delle connessioni che esistono allinterno di un testo. Lanalisi di questi legami di coesione
allinterno di un testo ci fa comprendere per certi aspetti il modo in cui gli scriventi strutturano quello che
vogliono dire e pu essere un fattore decisivo quando giudichiamo se qualcosa bene scritto oppure no.
stato anche rilevato che le convenzioni per una struttura coesa differiscono da lingua a lingua e possono
costituire una delle fonti di difficolt nella traduzione.
La connessione che sperimentiamo quando interpretiamo dei testi normali non fondata semplicemente
sui legami fra le parole. Deve esserci qualche altro fattore che ci induce a distinguere testi coesi che hanno
senso da quelli che non lhanno fattore della coerenza.
* Coerenza
La chiave per intendere la nozione di coerenza non sta nella lingua, ma nelle persone. Sono queste che
danno senso a quello che leggono o ascoltano, cercando di giungere a uninterpretazione conforme alla
loro esperienza della costituzione del mondo.
Di fatto la capacit di trarre un senso da ci che leggiamo costituisce probabilmente solo una piccola parte di
quella capacit generale che ci permette di dare un senso a ci che percepiamo e sperimentiamo del mondo.
* Eventi linguistici
Comprendiamo subito che quello che le persone dicono e fanno in circostanze diverse varia molto.
* Interazione conversazionale
La conversazione pu venire definita come unattivit in cui, per lo pi, due o pi persone parlano a turno.
Il simbolo [ si usa per convenzione per indicare gli interventi sovrapposti di una conversazione. I
partecipanti, per lo pi, attendono finch uno dei parlanti non indica di aver finito, di solito scegliendo un
punto finale.
Alcune delle ricerche pi interessanti svolte in questo settore dellanalisi del discorso hanno rivelato
lesistenza di diverse aspettative rispetto allo stile della conversazione e di diverse strategie che i partecipanti
adottano nellinterazione conversazionale: i partecipanti definiti scortesi o timidi si conformano
semplicemente a delle convenzioni leggermente diverse nella presa del turno di conversazione.
Se normalmente ci si aspetta che i punti finali siano segnalati dalla fine di una frase e da una pausa, allora un
modo di tenere il turno consiste nellevitare che i due segnali occorrano insieme (quindi non si fanno pause
alla fine della frase).
Una delle caratteristiche pi rimarchevoli del discorso conversazionale rappresentata dal fatto che esso in
generale fondato sulla cooperazione, che stata addirittura indicata come un principio della conversazione
stesso.
* Il principio di cooperazione
La maggior parte degli scambi conversazionali sembra fondarsi sullassunto che i partecipanti, di fatto,
cooperano luno con laltro principio che, assieme a 4 massime, fu elaborato per la prima volta da Grice
nel 1975.
Il principio di cooperazione formulato: il tuo contributo alla conversazione sia tale quale richiesto, allo
stadio in cui avviene, dallo scopo o orientamento accettato dello scambio linguistico in cui sei impegnato
Principio sostenuto da 4 massime:
1) Quantit: Da un contributo tanto informativo quanto richiesto, n pi, n meno di quanto richiesto;
2) Qualit: Non dire ci che credi falso o ci per cui non hai prove
3) Relazione: Sii pertinente
4) Modo: Sii chiaro, breve e ordinato
La consapevolezza dellimportanza della massima della qualit sembra invece stare dietro a certe
espressioni con cui iniziamo i nostri contributi alle conversazioni (Per quanto ne so...)
Vieni alla festa stasera? Domani ho un esame
La risposta contiene informazioni pertinenti, si pu dedurre che esame domani comporta
convenzionalmente studiare stasera, e che studiare stasera preclude festa stasera. Quindi la risposta
non semplicemente unaffermazione a proposito delle attivit di domani, bens contiene unimplicatura (un
significato aggiuntivo) riguardante le attivit di stasera.
Al fine di descrivere limplicatura conversazionale che laffermazione comporta, abbiamo dovuto fare
appello a un certo retroterra di conoscenze riguardo agli esami, allo studio e alle feste, che devono essere
condivise dai partecipanti alla conversazione.
* Il retroterra di conoscenze
Un esempio buono dei processi che comporta limpiego del retroterra di conoscenze stato fornito da
Sanford e Garrod (1981).
Schema un termine generale per indicare una struttura convenzionale di conoscenze che si ritrova nella
memoria. Disponiamo di molti schemi, che impieghiamo nellinterpretazione delle nostre esperienze e di ci
che sentiamo dire o di cui leggiamo.
Un particolare tipo di schema costituito dal copione = schema dinamico, nel quale ha luogo una serie di
azioni convenzionali.
Dal momento che si capito che il nostro modo di comunicare tramite la lingua si fonda su una gran quantit
di conoscenze retrostanti, non solo linguistiche, ma anche su come fatto il mondo, il problema
fondamentale da affrontare consiste nel dare agli elaboratori queste conoscenze.
Capitolo 14: Linguaggio e macchine
* La sintesi e il riconoscimento del linguaggio
Uno dei primi aspetti delle lingue naturali ad essere riprodotti da un modello stata larticolazione dei suoni.
I primi modelli di macchine parlanti erano sostanzialmente meccanismi che simulavano meccanicamente il
funzionamento dellapparato fonatorio umano. I tentativi pi recenti di creare elettronicamente i suoni
linguistici vengono chiamati sintesi del linguaggio, e il risultato che si ottiene detto linguaggio artificiale.
Un approccio analogo stato adottato in molti sistemi di riconoscimento del linguaggio. Programmi molto di
base, chiamati navigatori, permettono al computer di riconoscere dei semplici comandi orali (apri il
documento) che il computer ha immagazzinato nella memoria come unit fonetiche.
Programmi pi complessi, i sistemi di dettatura, possono possedere dizionari di riconoscimento pi grandi e
possono creare un ritmo veloce del testo scritto a partire dal parlato.
Tipicamente questi programmi richiedono una pronuncia molto chiara e devono essere preparati a
riconoscere la voce dellutente. I sistemi slegati da singoli parlanti tendono ad avere un tasso di errore pari a
5 volte quello di sistemi legati a un solo parlante.
Nonostante i grandi successi, lo sviluppo della sintesi del linguaggio pu solo sfociare in un modello
dellarticolazione dei suoni, e non in un modello del parlare. Questa attivit umana implica che si abbia
qualcosa da dire e non solo un mezzo per parlare.
* Lintelligenza artificiale
La ricerca e lo sviluppo di modelli del comportamento intelligente caratterizzano in linea generale il campo
di ricerca dellintelligenza artificiale (IA) che stata definita come la scienza che vuole far compiere a delle
macchine cose che, se fatte dalluomo, richiederebbero lintelligenza (Minsky, 1968).
* Gli analizzatori sintattici
Tra i primi sviluppi dellapproccio IA al funzionamento di una lingua naturale come linglese ci fu la
produzione di strumenti di analisi sintattica delle frasi di questa lingua.
Si tratta fondamentalmente di un processo di elaborazione da sinistra a destra di una frase inglese in entrata,
di cui viene analizzata la struttura sintattica in modo tale da prevedere di volta in volta gli elementi
successivi.
Processi fondamentali che comporta lanalisi di una semplice frase due semplici meccanismi di
decodificazione:
1) analisi top-down (dallalto in basso) in base alla quale si stabilisce quale costituente deve trovarsi in un
certo posto e si controllano le parole della frase per avere conferma di queste previsioni; siamo partiti dal
livello pi alto della frase e nella decodificazione ci siamo spostati a livelli pi bassi;
2) nella decodificazione che avviene nella direzione opposta si parte da una parola al livello inferiore della
frase e si sale a livelli pi alti fino a creare un intero SN analisi bottom-up
Un sistema efficiente dovr combinare ambedue i processi di decodificazione.
Ma se deve assomigliare al sistema di comprensione intelligente allopera nella mente umana, il
funzionamento della macchina richieder certe conoscenze su come fatto il mondo.
Lo sviluppo di programmi di computer in grado di accedere a questo tipo di conoscenza e la chiave per la
creazione di quelli che sono di solito chiamati sistemi di comprensione, cio di macchine che si comportano
effettivamente come se capissero il senso dellinput linguistico che ricevono.
* Sistemi di comprensione
I sistemi di comprensione sviluppati negli ultimi 20 anni sono tanti.
Eliza
Sviluppato con lintento di simulare e addirittura parodiare il ruolo dello psicoterapeuta in un tipo
particolare di analisi non direttiva. Il paziente dovrebbe prendere posto al terminale del computer, battere
sulla tastiera la sua parte di interazione e ricevere le risposte appropriate.
Molte persone furono indotte a credere che il programma Eliza fosse un procedimento utile alla psicoterapia,
con grande disappunto del suo ideatore.
Nonostante fornisca una prospettiva interessante su come pu funzionare un certo tipo di psicoterapia, Eliza
non ci dice molto su come il linguaggio interagisce con la conoscenza e la comprensione; infatti essa non
interpreta il materiale linguistico che riceve o produce, in quanto non comprende quello che avviene nella
conversazione (appare chiaro quando luomo tenta davvero di interagire con lanalista, perch Eliza d solo
risposte standard, riconoscendo alcune parole chiave).
Shrdlu
Si discute solo un mondo limitato composto di scatole-cubi e altre forme colorate poste su un tavolo, e di ci
che avviene con esse. Tuttavia questa discussione tra la macchina e luomo pu essere abbastanza minuziosa
e comportare chiari esempi di quello che si direbbe un ragionamento deduttivo da parte della macchina
essa in grado di eseguire i comandi dati dalluomo e di muovere gli oggetti del suo mondo. Se luomo non
si riferisce in maniera chiara ad un oggetto, la macchina sa chiedere spiegazioni.
La macchina tiene anche presente che cosa stato spostato e sa rispondere a domande su quello che
successo (= ha una memoria).
Capacit impressionante di elaborare che cosa significhi il contributo linguistico delluomo nei termini del
suo mondo. Shrdlu sa decifrare (grazie ad un analizzatore sintattico e a uno semantico) espressioni
linguistiche inavvicinabili da parte di Eliza.
Anche se sono stati sviluppati altri programmi che cercano di costituire un modello di molti di questi altri
aspetti, il problema creato da un retroterra limitato di conoscenze rimane. Pu darsi che lo sviluppo di
programmi pi sofisticati per riprodurre lintelligenza umana (in quanto riferita al linguaggio) passer
attraverso lintegrazione di molti diversi sottoinsiemi, ciascuno dei quali opera su un dominio limitato di
conoscenze specifiche.
Pragma
Al fine di poter utilizzare tutta la sua conoscenza di esperto nelle interazioni, la macchina deve per avere
unidea di ci che altri sanno o vogliono sapere. Uno dei modi per fornire alla macchina questa consiste
nellutilizzare sistemi fondati su piani cercano di infierire i piani che lutente ha in mente quando pone le
sue domande (ad es. un sistema che cerca di riconoscere i piani del parlante sar capace di stabilire che se un
utente fa una domanda a proposito di un luogo ha in mente di recarsi in quel luogo). Dovrebbero essere
quindi fornite ulteriori informazioni relative a quel luogo e pertinenti lintenzione dellutente modo di
lavorare di Pragma.
Studiando la natura del linguaggio e cercando di ideare un modello di quello che pensiamo succeda, potremo
forse arrivare a capire il funzionamento del nostro software interno.
Anche se la metafora del software di computer serve a caratterizzare la base mentale di certi aspetti della
comprensione del linguaggio, non dobbiamo per perdere di vista il fatto che occorre anche una certa
quantit di hardware.
Capitolo 15: Linguaggio e cervello
Neurolinguistica = studio della relazione tra il linguaggio e il cervello.
Caso di Phineas Gage, nel 1848 a causa di uno scoppio accidentale, fu trapassato da un tondino di ferro
allaltezza della testa, entrando dalla parte superiore della guancia sinistra e uscendo dalla fronte, ma le sue
capacit linguistiche non erano state colpite la facolt del linguaggio non situata nella parte frontale del
cervello.
* Le parti del cervello
Emisfero sinistro del cervello:
1) Area di Wernicke: corteccia posteriore con funzioni linguistiche. Wernicke, medico tedesco, scopr
lesioni a queste parti del cervello in pazienti che avevano difficolt di comprensione
del linguaggio;
2) Area di Broca: corteccia anteriore con funzioni linguistiche. Broca, un chirurgo francese, aveva
sostenuto negli anni 1860-70 che le lesioni a questa parte specifica del cervello erano
in relazione con grosse difficolt di produzione linguistica;
3) Corteccia motoria: controlla il movimento muscolare (movimento di mani, piedi, braccia). Vicino
allarea di Broca c la parte della corteccia motoria che controlla i muscoli articola-
tori del viso, la mascella, la lingua e la laringe. Le prove che questarea implicata
nella articolazione fisica del linguaggio derivano dal lavoro dei due neurochirurghi
Penfield e Roberts pubblicato negli anni 50.
4) Fascio arcuato: scoperto da Wernicke, connessione decisiva tra le aree di Wernicke e di Broca.
* Lipotesi della localizzazione
In seguito allindividuazione di queste 3 aree, si tentato di concludere che ad aspetti particolari della facolt
di linguaggio si possono assegnare particolari localizzazioni allinterno del cervello, e che lattivit cerebrale
implicata nel sentire, capire e ripetere una parola segue uno schema definito versione semplificata di ci
che in realt dovrebbe succedere.
Ipotesi della localizzazione: le nostre capacit linguistiche hanno localizzazioni individuali nel cervello.
Secondo altri studiosi esistono molte prove a sfavore di questa ipotesi (infatti qualsiasi lesione a una certa
area del cervello sembra ripercuotersi su altre aree).
* Altre ipotesi
La metafora del percorso pu apparire appropriata nella nostra era elettronica, dato che evoca il
processo di trasmissione di segnali attraverso circuiti elettrici;
Per rendere conto di certi aspetti dellattivit cerebrale, Freud aveva impiegato la metafora della
macchina a vapore;
Aristotele pensava al cervello come a una spugna fredda che serviva per tenere freddo il sangue;
Non possiamo avere prove fisiche dirette dei processi linguistici del cervello, possiamo scoprire solo per via
indiretta.
* Avere sulla punta della lingua e lapsus linguae
Piccole difficolt di produzione linguistica sono state studiate in quanto possibili indizi del modo in cui la
nostra conoscenza linguistica organizzata nel cervello.
Avere sulla punta della lingua gli studi hanno dimostrato che in generale i parlanti hanno un profilo
fonologico accurato della parola, ne sanno dire correttamente il 1 suono e per lo pi conoscono il numero di
sillabe che la compongono. Negli errori che commettono in questo processo di richiamo, spesso ci sono forti
somiglianze fonologiche tra la parola sbagliata e quella che volevamo richiamare.
Errori di questo tipo vengono detti anche malapropismi, nome < pg. della commedia di Sheridan, sig.ra
Malaprop, che diceva continuamente parole quasi sbagliate con effetto comico.
Lapsus linguae espressioni ingarbugliate; chiamato anche spoonerismo dal nome del rev. Spooner,
ecclesiastico anglicano delluniversit di Oxford, famoso per i suoi lapsus.
La maggior parte dei lapsus quotidiani spesso semplicemente il risultato dello spostamento di un suono di
una parola ad un altra; ci sono anche lapsus che comportano uninversione; altro tipo potrebbe fornire indizi
su come il cervello ricava il senso del segnale uditivo che riceve lapsus dellorecchio.
* Lafasia
Menomazione della funzione linguistica dovuta a lesioni cerebrali circoscritte e che porta difficolt nella
comprensione e/o nella produzione di forme linguistiche. Spesso si riscontrano nellafasico disturbi
interrelati, in quanto le difficolt possono portare a difficolt di produzione.
Lafasia di Broca
Sostanziale riduzione della quantit di produzione linguistica e articolazione deformata, lenta e speso
faticosa degli enunciati.
La frequente omissione di morfemi funzionali (articoli, preposizioni, morfemi flessivi) ha portato a definire
questo tipo di afasia agrammatica.
Lafasia di Wernicke
Difficolt nella comprensione uditiva afasia sensoriale: chi soffre di questo disturbo sa produrre discorsi
molto fluenti che per spesso non hanno senso, impiegando termini molto generali anche a domande
specifiche. Molto comune anche la difficolt di trovare le parole giuste (anomia), per le quali si usano
circonlocuzioni varie.
Esempio completo di questo tipo di difficolt fornito da Lesser e Milroy (1993).
Lafasia da conduzione
Tipo di afasia molto meno comune, legata a lesioni del fascio arcuato; gli individui che ne soffrono
tipicamente non hanno problemi di articolazione, sono fluenti, ma hanno un ritmo spezzato da pause ed
esitazioni. La comprensione delle parole dette di solito buona , tuttavia incontrano notevoli difficolt nel
ripetere una parola o un sintagma detti da qualcun altro.
* Lascolto dicotico
Test di ascolto dicotico tecnica sperimentale che ha dimostrato che per la maggior parte dei soggetti
sottoposti ad esso le funzioni linguistiche devono essere localizzate nellemisfero sinistro; tecnica che fa
ricorso al fatto che tutto ci che viene percepito con la parte destra del corpo viene elaborato dallemisfero
sinistro del cervello e viceversa. Quindi un segnale ricevuto con lorecchio destro andr nellemisfero
sinistro e viceversa. Su questa base, al soggetto vengono forniti, tramite due auricolari, due diversi segnali
acustici simultaneamente (ad es. gatto e cane). Richiesto di dire quello che ha udito, il soggetto identifica
correttamente pi spesso i suoni trasmessi tramite lorecchio destro.
Si tratta di dominanza dellorecchio destro per i suoni linguistici; processo spiegato col fatto che il segnale
linguistico ricevuto attraverso lorecchio sinistro viene dapprima inviato allemisfero destro e poi deve essere
ritrasmesso allemisfero sinistro.
Lemisfero destro sembra preposto allelaborazione di molti altri segnali di natura non linguistica, ad es. di
suoni non verbali. La distinzione vera per potrebbe essere quella tra elaborazione analitica, fatta col
cervello sinistro, ed elaborazione olistica, fatta col cervello destro.
* Il periodo critico
Levidente specializzazione linguistica dellemisfero sinistro chiamata lateralizzazione; convinzione
comune che durante linfanzia, e fino alla pubert, ci sia un periodo in cui il cervello umano pi pronto a
ricevere ad imparare una lingua particolare periodo critico.
Se un bambino non impara una lingua in questo periodo avr pi tardi grossi problemi di apprendimento
linguistico.
* Genie
1970: una bambina di 13 anni, Genie, fu ricoverata in un ospedale di Los Angeles; aveva passato la maggior
parte della sua vita legata ad una sedia in uno stanzino senza finestre, il padre non sopportava i rumori e
picchiava la bambina ogni volta che emetteva un suono. La bambina non aveva sviluppato quindi luso del
linguaggio. Ma dopo poco tempo, in ospedale cominci a emettere suoni, a rispondere alle parole, a cercare
di comunicare. Il fatto che Genie continu a sviluppare le sue capacit linguistiche fornisce almeno una
prova a sfavore dellidea che il linguaggio non possa essere acquisito una volta trascorso il periodo critico.
Nel caso di Genie, i test effettuati hanno dimostrato che essa non aveva le opacit linguistiche tipiche
dellemisfero sinistro, e quegli stessi test sembravano indicare il fatto notevole che Genie adoperava a fini
linguistici lemisfero destro del cervello (fatto confermato nelle prove di ascolto dicotico).
Questi risultati indicano che le capacit linguistiche non sono necessariamente localizzate esclusivamente in
certi settori del cervello e possono anche aiutare a spiegare il fatto che molte persone che soffrono di lesioni
cerebrali brevi (con perdita temporanea del linguaggio) possono recuperare, in maniera pi o meno grande, le
loro capacit di uso linguistico.
Capitolo 16: Lacquisizione della prima lingua
La velocit di acquisizione e il fatto che questa, in generale, avviene per tutti i bambini senza istruzione
esplicita e indipendentemente dai diversi ambienti sociali e culturali, hanno indotto a pensare che esista
nellinfante una qualche predisposizione innata allacquisizione del linguaggio, che chiamiamo la facolt
di linguaggio degli esseri umani, facolt non sufficiente a s.
* Requisiti fondamentali
Al fine di mettere allopera la sua facolt di linguaggio rispetto a una lingua particolare, un bambino
richiede nei primi 2 o 3 anni del suo sviluppo linterazione con altri utenti di quella lingua.
C poi limportanza della trasmissione per tradizione. Il bambino deve anche essere fisicamente in grado
di trasmettere e ricevere segnali acustici in una certa lingua (i bambini affetti da sordit congenita, dopo 6
mesi, non emettono pi mormorii o balbettii).
* Il programma di acquisizione
Tutti i bambini sviluppano il linguaggio allincirca nello stesso tempo, e dato che possiamo fare la stessa
affermazione per il camminare, lusare le mani e per molte altre attivit fisiche, stato detto che il
programma di acquisizione del linguaggio ha la stessa base dello sviluppo delle abilit motorie, cio
determinato biologicamente.
Anche se alla sua base c un programma biologico di ordine generale, lacquisizione linguistica dipende
certamente dallinflusso reciproco di molti fattori sociali presenti nellambiente del bambino.
* Alcune questione controverse
Una grossa controversia riguarda la questione dellinnatismo. Noam Chomsky (1983) ha proposto di
definire lo sviluppo linguistico come crescita linguistica in quanto lorgano del linguaggio cresce come
qualsiasi altro organo del nostro corpo. Questa concezione sembra per sottovalutare leffetto che sullo
sviluppo linguistico del bambino hanno lambiente e lesperienza che altri considerano importanti.
Altra materia di discussione riguarda il modo in cui si deve considerare la produzione linguistica dei
bambini.
* Il maternese
Nelle nostre culture occidentali lo sviluppo linguistico del bambino riceve aiuto dal comportamento tipico
degli adulti.
La lingua semplificata in maniera caratteristica, usata da coloro che passano molto tempo a interagire con un
bambino, detta maternese; nei primi stadi questo tipo di linguaggio comprende molte forme associate al
cosiddetto baby-talk, che sono costituite o da parole semplificate come ninni, dindi, o da forme
alternative alla lingua degli adulti per indicare certi oggetti nellambiente del bambino (ciuf-ciuf, bau-bau).
In generale, il modo di parlare di coloro che interagiscono regolarmente coi bambini cambia e diventa pi
elaborato col progredire dellapprendimento da parte del bambino.
Nel processo di acquisizione sono state individuate diverse frasi.
* Fasi prelinguistiche
I suoni prelinguistici dei primissimi stadi di acquisizione sono chiamati semplicemente balbettii. Il periodo
compresso allincirca tra i 3 e i 10 mesi di solito caratterizzato da 3 fasi di produzione di suoni:
1) i primi suoni riconoscibili come tali sono detti lallazione, e contengono consonanti velari come e
vocali alte come ;
2) verso i 6 mesi il bambino di solito in grado di stare seduto con la schiena dritta e di produrre diverse
vocali e diverse consonanti. La produzione fonica di questa fase detta balbettio;
3) verso i 9 mesi le combinazioni di consonanti e vocali sono accompagnate da curve intonative ben
riconoscibili.
Secondo alcuni psicologi queste vocalizzazioni prelinguistiche forniscono al bambino una prima
esperienza del ruolo sociale del linguaggio, perch i genitori tendono a reagire alla lallazione, nonostante la
sua incoerenza, come se fosse davvero il contributo del bambino allinterazione sociale.
* La fase di produzione di ununica parola o olofrastica
Tra i 12 e i 18 mesi i bambini cominciano a produrre una serie di enunciati composti di un elemento e
riconoscibili come tali (periodo della parola-frase, in cui vengono enunciate singole parole per indicare
oggetti della vita quotidiana. Altre forme possono far pensare che il bambino usi quella forma come sintagma
o come frase.
Si potrebbe usare termini quali unit-frase o forma-frase, o anche il termine olofrastico (ununica forma
funziona o come sintagma o come frase).
* La fase di produzione di due parole
Quando il vocabolario del bambino supera le 50 parole distinte comincia la fase della occorrenza di due
parole.
Verso let di 2 anni saranno emerse diverse combinazioni quali bimbo sedia, mamma pappa;
linterpretazione che gli adulti danno di queste combinazioni legata al contesto della loro enunciazione, ma
a prescindere da quello che il bambino intende in realt comunicare, queste espressioni comportano la
significativa conseguenza funzionale che ladulto agisce come se la comunicazione avesse luogo. Il bambino
quindi non solo produce espressioni linguistiche, ma riceve la conferma che il suo enunciato ha funzionato.
* Il linguaggio telegrafico
Tra i due e i tre anni il bambino comincer a produrre moltissimi enunciati, la cui caratteristica pi saliente
cessa di essere il numero di parole e diventa la variazione nella forma delle parole che comincia ad apparire.
Prima di sviluppare la capacit di usare morfemi flessivi c una fase, detta del linguaggio telegrafico
sequenze di morfemi lessicali.
Verso i due anni e mezzo il vocabolario del bambino si espande rapidamente, e verso i tre anni il vocabolario
aumentato fino a comprendere centinaia di parole e la pronuncia si fatta pi vicina a quella degli adulti.
* Il processo di acquisizione
La produzione linguistica del bambino consiste per lo pi nel provare le varie costruzioni e verificare se
funzionano o no. semplicemente impossibile che il bambino apprenda la lingua tramite un semplice
processo di costante imitazione del linguaggio degli adulti.
Allo stesso modo la correzione da parte degli adulti non sembra determinare in misura efficace il modo di
parlare del bambino.
* La morfologia
Verso let di 3 anni il bambino supera la fase del linguaggio telegrafico e comincia a produrre alcuni
morfemi flessivi (come la s per il plurale in inglese).
Lacquisizione di questa forma spesso accompagnata da un processo di ipergeneralizzazione il bambino
generalizza la regola del plurale in s e dir foots.
Una volta comparse nel linguaggio del bambino le forme regolari del passato, le forme irregolari scompaiono
per un po e vengono sostituite da forme con ipergeneralizzazione quali goed.
Come per le forme del plurale, per, il bambino, di solito dopo i 4 anni, prova quali forme sono regolari e
quali no.
importante ricordare che il bambino elabora luso del sistema linguistico proprio mentre lo usa come
mezzo di comunicazione; limitazione non il fattore primario nellacquisizione del linguaggio da parte del
bambino.
* La sintassi
Nella formazione delle interrogative e nelluso della negazione sembra possibile lindividuazione di tre stadi.
Le interrogative
1) Presenta due procedimenti: - o si aggiunge la forma wh- Where Kitty?
- o si pronuncia con intonazione ascendente verso la fine See hole?
2) Possono essere formate espressioni pi complesse (What book name?)
3) Compare linversione di soggetto e verbo (Will you help me?), ma con le forme wh- non sempre questo
avviene.
La negazione
1) Presenta una strategia semplice che dice di attaccare no o not allinizio di unespressione (no fall)
2) Si usano le forme negative dont e cant che, insieme a no e not cominciano ad essere messe
davanti al verbo e non allinizio della frase (I dont know)
3) Presenta altre forme ausiliari come didnt e wont e vede la scomparsa delle forme dello stadio 1. La
forma isnt acquisita molto tardi le forme dello stadio 2 sono usate per molto tempo.
Sia per interrogativa, sia negativa stadio 1: 18-26 mesi (1 - 2 anni)
stadio 2: 22-30 mesi (2- 2 anni)
stadio 3: 24-40 mesi (2-3 anni)
* La semantica
Sembra che durante la frase olofrastica molti bambini usino il loro vocabolario limitato per riferirsi agli
oggetti pi disparati.
Un bambino usava la parola bow-wow per riferirsi a un cane, a un peluche con occhi di vetro, a due
gemelli per polsini > significato di oggetto con parti luccicanti processo chiamato sovraestensione,
consiste nellestensione del significato di una parola sulla base di somiglianze di forma, suono e dimensioni
e, in misura minore, di movimento e di consistenza.
Lo sviluppo semantico nelluso delle parole da parte del bambino, di solito, consiste inizialmente in un
processo di sovra estensione, seguito da un processo di graduale restringimento del campo di applicazione di
ciascun termine col progredire del numero di parole imparate.
Una caratteristica interessante della semantica del bambino rappresentata dal modo di trattare le relazioni
semantiche.
In termini di iponimia, nellinsieme formato da parole come animale-cane-husky, il bambino user sempre
il termine intermedio.
Le relazioni di antonimia vengono acquisite piuttosto tardi (dopo i 5 anni di et), i bambini sembrano pensare
che la risposta corretta sia sempre quella pi grande a prescindere dalla differenza tra pi e meno, ed
anche lacquisizione delle distinzioni come prima-dopo sembra aver luogo pi tardi.
Nonostante il fatto che il bambino, negli ultimi anni dellinfanzia, sta ancora acquisendo certi aspetti della
sua lingua nativa, si assume che allet di 5 anni abbia completato la maggior parte del processo di
acquisizione linguistica fondamentale.
Secondo alcuni in questo momento il bambino si trova in una buona posizione per cominciare a imparare una
seconda lingua (o lingua straniera).
Capitolo 17: Acquisizione e apprendimento di una seconda lingua
Per la maggior parte delle persone, la capacit di usare la prima lingua viene raramente eguagliata, anche
dopo anni di studio, da una analoga capacit nella seconda lingua (fatto piuttosto enigmatico).
* Limiti dellapprendimento
Tra le ragioni pi ovvie alla base del problemi che si riscontrano nellacquisizione di una L2, alcune sono in
relazione al fatto che, per lo pi, si tenta di imparare unaltra lingua nellet delladolescenza o unet adulta,
in poche ore di scuola alla settimana. Tra le ragioni meno probabili c lipotesi che le lingue degli adulti si
irrigidiscono nella pronuncia di un tipo di lingua e non riescono pi a rendere i nuovi suoni di unaltra
lingua (ma non ci sono prove fisiche a sostegno).
* Acquisizione e apprendimento
Acquisizione: graduale sviluppo di una competenza di una lingua che viene usata in maniera naturale
allinterno di situazioni comunicative.
Apprendimento: processo consapevole di accumulazione di conoscenze sul vocabolario e sulla grammatica
di una lingua.
Nelle scuole di lingua si apprende, mentre le attivit relative allacquisizione sono quelle svolte dal
bambino o da chi si trova in situazione; tuttavia anche in situazioni ideali di acquisizione, ben pochi adulti
sembrano raggiungere, nella 2 lingua, una competenza pari a quella dei nativi.
Probabilmente con il processo di lateralizzazione del cervello, con lassunzione del controllo delle facolt di
linguaggio da parte delle caratteristiche di L1, si perde in flessibilit o in apertura nei confronti delle
caratteristiche di unaltra lingua (cos si impara pi facilmente una determinata caratteristica, ad es. il lessico
o la grammatica, piuttosto che la fonologia).
Let ottimale per lacquisizione di una L2 dovrebbe aversi tra i 10 e i 16 anni, quando la flessibilit
allacquisizione linguistica non stata ancora perduta del tutto e la maturazione delle abilit cognitive
permette unelaborazione pi efficace delle caratteristiche regolari della L2.
* Il filtro affettivo
Usato per descrivere un tipo di barriera allacquisizione che deriva da sentimenti o da esperienze negative
(imbarazzo a produrre i suoni diversi di unaltra lingua, ambiente scolastico sgradevole...)
Fondamentalmente se si affaticati, a disagio, timidi o demotivati, probabile che non si impari niente.
* I metodi di insegnamento
1483, William Caxton us la sua nuova stampatrice per produrre un libro sul Giusto e buon studio per
imparare in breve francese e inglese.
I metodi rivolti a favorire lapprendimento di una L2, che sono stati sviluppati in questo secolo, riflettono
per le diverse concezioni di come si pu imparare una lingua straniera con maggior profitto.
Il metodo traduttivo-grammaticale
Approccio pi tradizionale: considerare la lingua seconda, o straniera, come una qualsiasi altra materia di
insegnamento; < impostazione tradizionale dellinsegnamento del latino ed definito metodo traduttivo-
grammaticale dai suoi detrattori, che hanno messo in rilievo il fatto che laccento posto sullapprendimento
di informazione sulla L2 lascia gli studenti nellignoranza delluso effettivo della lingua.
Il metodo diretto
Si cerca di ricreare il tipo di esposizione di cui godono i bambini nellacquisizione del linguaggio (ad es. in
classe veniva posto laccento sulla lingua parlata, e venivano evitati elenchi di vocaboli e spiegazioni
grammaticali). Alcuni studenti affermano di aver tratto profitto da questo metodo, in particolare nella
versione adottata dalle scuole Berlitz, mentre altri no.
Il metodo audiolinguale
Metodo diffuso negli anni 50, comportava una presentazione sistematica delle strutture della L 2 a partire da
quelle pi semplici e procedendo verso le pi complesse, spesso nella forma di esercizi di ripetizione, ed era
fortemente influenzato dallopinione che luso fluente di una lingua fosse una serie di abitudini che
potevano essere sviluppate con la pratica.
Questa pratica comportava che si passassero ore in laboratorio linguistico a ripetere esercizi orali.
Gli approcci comunicativi
Tutte le diverse versioni di come creare esperienze comunicative nella classe di L 2 si fondono sullassunto
comune che occorre porre laccento sulle funzioni della lingua (cio quello per cui si usa la lingua) piuttosto
che sulle forme della lingua (cio la sua struttura grammaticale o fonologica corretta).
* Lapprendente
Il cambiamento pi rilevante avvenuto negli ultimi anni nel settore dellapprendimento di L 2 ha riguardato lo
spostamento dellattenzione dallinsegnante, dal libro di testo e dal metodo, allapprendente e al processo di
acquisizione (ad es. c pi tolleranza nei confronti degli errori).
Allo stesso modo dei bambini che, nel processo di acquisizione della loro L1, producono certe forme
agrammaticali, potremmo aspettarci che, in certe fasi, anche un apprendente di L2 produca delle iper-
generalizzazioni (ad es. womens costruzione creativa).
Naturalmente certi errori possono essere dovuti al transfer di espressioni o strutture della L1:
se la L1 e la L2 hanno caratteristiche simili, lapprendimento potr trarre beneficio dal transfer positivo
derivante dalla conoscenza di L1;
il trasferimento di una caratteristica della L1 che sia molto diversa dalla L2 d luogo al transfer negativo
(detto interferenza), che decresce con lo sviluppo di una certa familiarit con la L2.
* Linterlingua
Tuttavia la lingua degli apprendenti pu contenere molti errori che non sembrano essere in relazione con le
forme della L1 o della L2 si pensa che esista un sistema intermedio, usato nellacquisizione di L 2, che
certamente contiene aspetti della L1 e della L2, ma che anche un sistema variabile e con regole proprie =
interlingua, considerato la base di tutta la produzione in L2.
Se un apprendente sviluppa un repertorio abbastanza fisso di forme della L2, che contiene molte
caratteristiche che non corrispondono a quelle della lingua di arrivo e non mostra ulteriori sviluppi, si dice
che la sua interlingua si fossilizzata (il processo di fossilizzazione nella pronuncia di una L2 una delle
cause evidenti dellaccento straniero).
* La motivazione
La motivazione pu essere sia la causa, sia il risultato del successo una situazione di apprendimento
linguistico che incoraggia successo e talento sar pi vantaggiosa di quella in cui si insiste sugli errori e sulla
loro correzione. Una parte importante dellopportunit di imparare costituita dalla disponibilit dellinput.
* Input e output
Input = lingua cui lapprendente esposto; perch sia utile allapprendimento della L2, linput deve essere
comprensibile, e pu essere reso comprensibile semplificandone struttura e vocabolario, come nella variet
nota col nome di foreigner talk.
Con levolversi dellinterlingua dellapprendente, per, sorge il bisogno di una maggiore interazione e del
tipo di input negoziato che ha luogo nelle conversazioni. Input negoziato = materiale della L 2 che
lapprendente pu acquisire nellinterazione tramite richieste di chiarimento e concentrando lattenzione su
ci che viene detto.
Lopportunit di produrre un output comprensibile in interazioni che servono a trasmettere significati sembra
essere un fattore decisivo per lo sviluppo delle capacit in L2 dellapprendente, anche se la pi difficile da
fornire in grosse classi di lingua straniera (una soluzione lapprendimento fondato su compiti, cio attivit
in cui gli apprendenti devono interagire luno con laltro, con il fine non di portare gli apprendenti a sapere
qualcosa della L2, ma a sviluppare la competenza comunicativa nella L2).
* La competenza comunicativa
Pu essere definita nei termini di 3 componenti:
1) la capacit di usare la L2 con accuratezza = competenza grammaticale;
2) la capacit di usare la L2 con appropriatezza = competenza sociolinguistica;
3) la capacit di usare la L2 con flessibilit = competenza strategica (faccio fronte alle difficolt espressive
usando strategie comunicative, perifrasi...).
* La linguistica applicata
Nel cercare di indagare la complessa natura dellapprendimento di L2 dobbiamo fare appello a nozioni tratte
non solo dallanalisi linguistica, ma anche da altri campi come gli studi sulleducazione, la comunicazione, la
psicologia e la sociologia linguistica applicata.
Capitolo 18: La lingua dei segni
Il linguaggio verbale non lunica forma che una prima lingua pu assumere.
Come la maggior parte dei bambini figli di genitori che parlano inglese o francese acquisiscono in modo
naturale linglese o il francese nei primi anni di vita, anche i figli sordi di genitori sordi acquisiscono in
modo naturale una lingua dei segni.
In America esiste lAmerican Sign Language (ASL o Ameslan) che, con una popolazione di quasi 500,000
segnanti la 3 lingua pi diffusa negli Stati Uniti.
* Lingua dei segni alternativa e primaria
Lingua dei segni alternativa = sistema di gesti sviluppato da parlanti per usi comunicativi limitati in un
contesto specifico in cui non si pu utilizzare la parola: in alcuni ordini religiosi; alcuni aborigeni australiani
durante periodi di lutto, dove si evita completamente di parlare; gli agenti di borsa gli utenti di una lingua
di segni alternativa hanno unaltra prima lingua (verbale).
Lingua dei segni primaria = lingua prima di un gruppo che non ha accesso alla lingua parlata.
* Il metodo orale
solo da due decenni che lASL viene considerato come una lingua naturale.
Molti insegnanti, sostenendo fosse facile, pensavano che esso impedisse lacquisizione del linguaggio
verbale, ed allora usavano il metodo orale gli scolari dovevano praticare i suoni dellinglese e sviluppare
la capacit di comprensione di quello che veniva detto in base al movimento delle labbra (ma era un
completo insuccesso, meno del 10% dei bambini parlava un inglese comprensibile, e il 4% appena acquisiva
la capacit di leggere il labiale).
Se da una parte il metodo orale registrava solo insuccessi, dallaltra luso dellASL fioriva clandestinamente
e molti bambini sordi di genitori udenti acquisirono il linguaggio, bandito proprio nelle scuole per sordi, da
altri bambini (il veicolo pi importante della trasmissione dellASL fu il bambino).
* Linglese segnato
Si pone ancora laccento nellacquisizione dellinglese, scritto piuttosto che parlato, e come risultato molte
istruzioni promuovono lapprendimento di quello che viene chiamato inglese segnato (o inglese a
codificazione manuale) = gesti corrispondenti alle parole delle frasi inglesi disposti nello stesso ordine di
queste.
Gli insegnanti udenti preposti ai programmi educativi di sordi possono fare uso dellinglese segnato quando
gestiscono e parlano simultaneamente (metodo simultaneo); linglese segnato anche di uso pi facile per
quegli interpreti udenti che devono fare la traduzione simultanea di discorsi o conferenze per un pubblico di
sordi. Tuttavia linglese segnato non n inglese, n ASL.
Se usato per riprodurre precisamente una frase inglese, questa risulta 2 volte pi lunga di quella originale o
della stessa frase in ASL ( formulare messaggi con lordine delle parole tedesco, ma usando nomi, aggettivi
e verbi francesi; il risultato un ibrido, come linglese segnato un ibrido di inglese e ASL).
Uno degli obiettivi dellinsegnamento dellinglese segnato mettere gli allievi in grado di leggere e scrivere
in inglese, in modo da permettere al sordo di prendere parte alle attivit del mondo degli udenti. Leffetto
reale quello di rendere lASL una specie di lingua clandestina, usata solo nelle interazioni fra sordi.
* Le origini dellASL
< lingua dei segni francese usata in una scuola parigina fondata nel 18 secolo.
Nei primi anni del 19 secolo un insegnante di questa scuola, Laurent Clerc, fu portato negli Stati Uniti da un
pastore congregazionalista americano, Thomas Galbaudet Clerc non si limit allinsegnamento a bambini
sordi, ma addestr anche altri insegnanti.
Durante il 19 secolo questa versione importata della lingua dei segni, arricchita con tratti di lingue di segni
indigene dei sordi americani, si evolvette in quello che divenne poi lASL ASL BSL.
* La struttura dei segni
Nel produrre forme linguistiche in ASL i segnanti ricorrono a 4 parametri articolatori:
1) Forma la configurazione della mano o delle mani nella formazione del segno (a coppa, distesa...);
2) Orientamento lorientamento della mano indica il fatto che la mano con il palmo in alto e non con
il palmo in basso, o palmo rivolto verso il segnante;
3) Posizione il luogo del segno riguarda il fatto che in grazie esso dapprima allaltezza del mento e
quindi a quella della vita;
4) Movimento il grazie il movimento in fuori e in gi.
Questi 4 parametri di ordine generale possono essere analizzati in base a un insieme di elementi primi (ad es.
mano distesa e palmo in alto sono elementi primi rispettivamente della forma e dellorientamento).
Oltre a questi parametri ci sono componenti non manuali quali il movimento del capo e quello degli occhi
(una frase interrogativa sar accompagnata da sopracciglia alzate, occhi spalancati e uno spostamento un po
in avanti del capo).
Termini o nomi nuovi sillabazione con le dita, tramite un sistema di configurazioni delle mani usato
convenzionalmente per rappresentare le lettere dellalfabeto.
ASL = sistema linguistico destinato alla trasmissione tramite il canale visivo.
Una delle differenze principali tra un sistema che fa uso del sistema visivo e uno che ricorre al canale vocale-
uditivo consiste ne fatto che i messaggi visivi possono contenere pi elementi simultanei dal punto di
vista strutturale, una parola del parlato una sequenza lineare di segmenti fonici, mentre un segno la
combinazione di pi componenti simultanee allinterno di certe dimensioni spaziali.
* Il significato dei segni
Nonostante con lASL si possa benissimo far riferimento a concetti astratti, questo sistema di
comunicazione visiva pu far ricorso a forme di rappresentazione a base iconica.
Icone = rappresentazioni simboliche fisicamente simili agli oggetti rappresentati (pittogrammi e ideogrammi)
Ma quasi tutti i segni di uso quotidiano nellASL non sono basati sulluso e sullinterpretazione di icone, ma
su simboli linguistici convenzionali (lASL non una pantomima, un semplice mimo degli oggetti).
Anche se si pu ricostruire lorigine iconica di alcuni segni, il loro uso effettivo in ASL non dipende dal fatto
che il segnante, per interpretarle, pensa alla loro origine iconica (come se un parlante inglese, nel sentire
America, pensasse ad Amerigo Vespucci).
* Scrivere in ASL
Come ha osservato Lou Fant (1977): lunico modo di scrivere lAmeslan usare la cinematografia.
___________________q
IO PRENDERE-IN-PRESTITO LIBRO

* LASL come sistema linguistico


Le ricerche di tipo linguistico sullASL risalgono a pochi anni fa.
per apparso chiaro che i tratti che si ritrovano in maniera caratteristica nel linguaggio verbale hanno una
controparte in ASL, che possiede tutte le propriet definitorie del linguaggio umano (ad es. ci sono livelli di
fonologia, morfologia e sintassi equivalenti; esistono diversi dialetti ASL a seconda delle regioni)
ASL = lingua naturale notevole per la sua persistenza nonostante secoli di pregiudizi e malintesi.
Capitolo 19: Storia della lingua e cambiamento linguistico
1786, William Jones, ufficiale governativo britannico, giudice dellalta corte di giustizia in India, parlando
del sanscrito, aveva lidea che certe lingue parlate in aree geografiche molto diverse potessero avere un
antenato comune.
* Gli alberi genealogici
Nel corso del 19 secolo, quando lo studio storico delle lingue (filologia) rappresentava loccupazione pi
importante dei linguisti, entr nelluso un nuovo termine destinato a designare lantenato comune. Tale
termine doveva indicare che la variet da esso designata costituiva la forma originale (proto) di una lingua
che era allorigine delle lingue moderne parlate nel subcontinente indiano (indo) e in Europa (europeo).
Una volta stabilito il protoindoeuropeo come la bisavola, gli studiosi cominciarono a tracciare i rami del
suo albero genealogico:

Secondo gli studiosi ci sono circa 30 famiglie linguistiche come quella indoeuropea, che hanno dato luogo
alle 4000 e pi lingue parlate nel mondo.
* Le famiglie linguistiche
Uno dei modi impiegati per osservare pi chiaramente i rapporti di parentela tra le lingue consiste nel
ricorrere a documentazioni di generazioni pi antiche (ad es. si confrontano le grafie delle parole: sanscrito
pitar, latino pater, greco pater).
* Le parole affini
Gruppi di lingue imparentate spesso mostrano notevoli somiglianze in particolari serie di termini (ingl.
mother father- friend ted. Mutter-Vater-Freund). Sulla base di queste serie di affini possiamo ipotizzare
che serie analoghe di affini in inglese e in tedesco hanno probabilmente unorigine comune in quello che
stato chiamato il ramo germanico dellindoeuropeo.
* La ricostruzione comparativa
Ha come obiettivo la ricostruzione di quella che deve essere stata la forma originaria, o proto fona nella
lingua antenata comune ( cercare di capire che aspetto aveva la bisnonna sulla base dei tratti dei bisnipoti).
Nelloperare con questi procedimenti, gli studiosi che si occupano di storia delle lingue e si rifanno ad alcuni
principi generali:
- principio della maggioranza se in una serie di parole affini 3 forme cominciano con e una con ,
possiamo supporre che la maggior parte di esse abbia mantenuto il suono originario, cio ;
- principio dello sviluppo pi naturale basato sul fatto che certi tipi di cambiamento fonetico sono molto
comuni (le vocali finali spesso scompaiono; tra vocali i suoni sordi diventano sonori; le consonanti si
assordiscono in finale di parola) mentre altri sono molto improbabili.
* Il cambiamento linguistico
Al fine di esaminare i mutamenti sostanziali che una lingua ha subito nel corso del tempo, proviamo a
ripercorrere brevemente la storia dellinglese.
Lo sviluppo storico dellinglese si divide in tre periodi principali.
Linglese antico (VII sec. fine XI)
Le origini prime di quello che sarebbe in seguito diventato linglese sono state le lingue germaniche parlate
da un gruppo di trib provenienti dallEuropa settentrionale, le quali invasero le isole britanniche nel V sec.
d.C., cio gli Angli, i Sassoni e gli Juti.
Nomi dei primi due > termine Anglosassoni, designa queste popolazioni ed da Angli che > la parola per
la loro lingua Englisc e per la loro nuova patria Engla-land (termini come mann > man; wif > wife;
cild > child).
Essi non rimasero a lungo pagani; tra il VI e lVIII sec. vennero convertiti al cristianesimo e in questo
periodo entrarono in inglese alcuni termini della lingua della nuova religione, il latino (angel, priest...)
A partire dallVIII e per tutto il IX e X secolo, alcune parti delle regioni costiere della Britannia furono
saccheggiate e, alla fine, colonizzate da un altro gruppo di Europei del Nord, i Vichinghi, della cui lingua, il
nordico antico, sono derivate le forme originarie di una serie di comuni termini moderni come sky, skin..
Linglese antico (VII sec. fine XI)
Levento che pi di ogni altra cosa segna la fine del periodo inglese antico e linizio di quello inglese medio
larrivo in Inghilterra dei Francesi normanni in seguito alla loro vittoria nella battaglia di Hastings nel 1066,
combattuta sotto la guida di Guglielmo il Conquistatore.
Essi finirono per assoggettare tutta lInghilterra e divennero cos la classe dominante, di modo che nei 2
secoli successivi la lingua della nobilt, del governo, della legge e del comportamento cortese fu il francese
(> court, defense, prison).
La lingua dei contadini rimase tuttavia linglese, e mentre loro allevavano sheep, cows e swine, le
classi superiori di lingua francese parlavano di mutton, beef e pork animali vivi cucinati.
Caratteristica pi significativa dellinglese medio = vocali, al tempo di Chaucer erano molto diverse da
quelle dellinglese moderno.
I cambiamenti fonetici
Differenza pi evidente tra inglese moderno e quello precedente = qualit dei suoni vocalici (vs
). I suoni non solo mutarono, ma scomparvero anche dalla pronuncia, come nel caso della fricativa
velare sorda /x/ presente nella pronuncia dellinglese antico nicht ma assente nella forma attuale
night.
Sono attestati molti altri cambiamenti, come le metatesi = scambio di posizione di due suoni contigui
(acsian ask; frist first...). In metatesi lo scambio di posizione pu avvenire anche tra suoni non contigui.
+ epentesi = aggiunta di un suono nel mezzo di una parola (timr timber; spinel spindle...)
+ prostesi = aggiunta di un suono allinizio di una parola (non in inglese: schola escuela; i parlanti
spagnolo che imparano linglese come 2 lingua tendono ad aggiungere un suono vocalico allinizio di
alcune parole inglesi (story estory).
I cambiamenti sintattici
Testi inglesi antichi sequenza SVO, la pi comune in inglese moderno, insieme ad altri ordini che oggi
non sono pi ammessi.
Il cambiamento di pi vasta portata stato, per quanto riguarda la forma delle frasi inglesi, la perdita di
moltissimi affissi flessivi.
I cambiamenti lessicali
Differenza pi evidente tra lessico inglese antico e quello inglese moderno: numero di prestiti (in particolare
< latino e greco) entrati nella lingua. Un certo numero di espressioni sono cadute in disuso, come certi nomi
di sapore medievale (verily, lo, egad / Percival,Egbert).
Importanti i due processi di allargamento e restringimento di significato:
allargamento: holy day = festa religiosa holiday = vacanza, interruzione del lavoro;
restringimento: hund = tutti i tipi di cane hound = usato solo per una razza, il segugio.
Il processo del cambiamento
Bench alcuni cambiamenti possano essere messi in relazione con importanti mutamenti sociali, la fonte pi
rilevante di cambiamento linguistico sembra essere il processo ininterrotto di trasmissione per tradizione.
Abbiamo preso in esame la variazione linguistica dal punto di vista diacronico, cio nella prospettiva storica
del cambiamento attraverso il tempo.
Capitolo 20: Le variet di lingua
Ogni lingua possiede pi di una variet, specialmente per quanto riguarda il modo in cui viene parlata
variabilit studiata dalla geografia linguistica.
* La lingua standard
Inglese standard: base dellinglese stampato sui giornali e sui libri.
Si pu fare riferimento allinglese americano standard, oppure allinglese britannico standard, e non c
ragione per non riconoscere allo stesso modo altre variet nazionali come linglese australiano standard o
linglese canadese standard.
* Accento e dialetto
Ogni parlante inglese parla con un certo accento aspetti della pronuncia che rivelano la provenienza di un
individuo, sia dal punto di vista sociale che da quello regionale.
dialetto, che si riferisce sia a caratteristiche grammaticali e lessicali, sia ad aspetti della pronuncia.
You dont know what youre talking about avr lo stesso aspetto se pronunciata con un accento
americano o scozzese (solo la pronuncia diversa)
Ye dinnae ken whit yer haverin aboot dialetto dellinglese di Scozia. Ci sono differenze di
pronuncia ma anche differenze di vocabolario e di forme
grammaticali.
Dal punto di vista linguistico, nessuna variet migliore di unaltra, solo diversa; da un punto di vista
sociale, tuttavia, certe variet diventano pi prestigiose.
* Dialetti regionali
Nelle ricerche sui dialetti regolari importante sapere se la persona di cui si registra su nastro magnetico il
modo di parlare sia un rappresentante tipico del dialetto di una certa regione in molti studi sui dialetti
dellinglese, gli informanti tendono ad essere norms, cio:
parlanti stabili (Non-mobile);
anziani (Older);
di estrazione contadina (Rural);
maschi (Male).
Una conseguenza sfavorevole delluso di questi criteri data dal fatto che la descrizione di dialetti che ne
risulta rispecchia probabilmente un periodo molto antecedente quello in cui si svolge lindagine.
* Isoglosse e confini dialettali
Isoglossa = confine tra due aree per quanto attiene un elemento linguistico (in unarea si dice paper bag e
nellaltra paper sack tra queste due aree si traccia una linea che le separa sulla carta geografica).
Se si scopre una distribuzione analoga per altri elementi si pu tracciare unaltra isoglossa, probabilmente
coincidente con la prima.
Quando si combinano in questo modo molte isofonie possiamo tracciare una linea pi marcata che indica un
confine dialettale.
* Il continuum dialettale
Tracciare isoglosse e confini dialettali utile per stabilire una suddivisione larga dei dialetti regionali, ma
nasconde il fatto che, in prossimit di quasi tutti i confini, un dialetto tende a confondersi con laltro.
Tenendo presente questo fatto, possiamo considerare la variazione regionale come un continuum e non come
una serie di suddivisioni nette tra una regione e laltra.
Un analogo tipo di continuum si pu riscontrare tra due lingue imparentate da una parte e dallaltra di un
confine politico. I parlanti che possono spostarsi da una parte e dallaltra di questo confine usando dialetti
diversi con una certa facilit possono essere definiti bidialettofoni (nei paesi di lingua inglese, la maggior
parte delle persone cresce in una qualche forma di bidialettofonia, parlando un dialetto per strada e
dovendone imparare un altro a scuola).
* Il bilinguismo
In molti paesi la variazione regionale non semplicemente questione di due dialetti di ununica lingua, ma di
due lingue distinte e differenti (Canada, paese ufficialmente bilingue, con francese ed inglese ufficiali).
In certe situazioni il bilinguismo, a livello individuale, tende ad essere un tratto del gruppo di minoranza (un
individuo impara unaltra lingua al fine di far parte della comunit linguistica dominante).
Il bilinguismo individuale, tuttavia, non necessariamente il risultato del predominio politico di un gruppo
che usa una lingua diversa, pu essere semplicemente dato dal fatto di avere genitori che parlano lingue
diverse (anche in questo tipo di bilinguismo una delle due lingue alla fine tende a predominare).
* La pianificazione linguistica
Forse per il fatto che in Europa e nellAmerica del Nord il bilinguismo di solito si ritrova tra le minoranze, si
pensa che un paese come gli Stati Uniti sia costituito da ununica comunit linguistica omogenea: appare
come un paese monolingue.
Ma questa visione erronea, in quanto ignora lesistenza di grosse comunit per le quali linglese non la
prima lingua (Texas la maggior parte della popolazione di S. Antonio ascolta probabilmente trasmissioni
radiofoniche in spagnolo).
Questo semplice fatto ha grosse ripercussioni sullorganizzazione del governo locale e del sistema educativo.
Linsegnamento scolastico elementare dovrebbe avere luogo in inglese o in spagnolo? si risponde in base
a qualche tipo di pianificazione linguistica.
In molti paesi i rappresentanti del governo, della giustizia e della scuola devono pianificare in maniera fattiva
quali variet delle lingue parlate nel proprio paese vanno impiegate per affari ufficiali.
Il processo di selezione della lingua ufficiale seguito da quello della sua codificazione, durante il quale
viene stabilita la variet standard in base a grammatiche, dizionari e modelli scritti. Segue il processo di
elaborazione, col quale si sviluppa luso della variet standard per tutti gli aspetti della vita sociale e si
costituisce un corpus di opere letterarie scritte nello standard. Il processo di attuazione consiste per lo pi
di una serie di misure da parte del governo, tese a incoraggiare luso dello standard, e l accettazione lo
stadio finale che si raggiunge quando una grandissima parte della popolazione giunta ad usare lo standard e
a considerarlo la lingua nazionale.
* Pidgin e creoli
In alcune zone lo standard scelto pu essere una variet che originariamente non aveva parlanti nativi (ad es.
nella Nuova Guinea gran parte delle transazioni ufficiali condotta in tok pisin, una lingua talvolta definita
pidgin melanesiano).
Pidgin = variet di una lingua che si sviluppata per fini pratici, come il commercio fra gruppi di
popolazioni i cui membri non conoscevano luno la lingua dellaltro un pidgin non ha parlanti nativi.
Pidgin < versione pidgin cinese della parola business; nei pidgin sono rari i morfemi flessivi come -s
(plurale) e s (possessivo), mentre sono comuni strutture quali tu buk (two books).
Lorigine di molte parole pidgin pu essere un sintagma di altre lingue, come nel caso della parola usata per
noi, che yumi (< you e me).
Si pensa che ci siano dai 6 ai 12 milioni di persone che usano tuttora una lingua pidgin e dai 10 ai 17 milioni
che usano lingue derivate dai pidgin e dette creoli quando un pidgin assume funzioni che vanno al di l
dellambito commerciale e diventa la lingua prima di una comunit, = creolo; un creolo si sviluppa anche
come lingua prima dei figli di parlanti pidgin.
Quindi, i creoli hanno un gran numero di parlanti nativi e non hanno alcuna restrizione duso.
Gli elementi lessicali separati di un pidgin possono diventare, in un creolo, elementi grammaticali.
* Il continuum postcreolo
In molte situazioni contemporanee, nelle quali si sviluppato un creolo, allopera un altro processo. Cos
come si avuto uno sviluppo da pidgin a creolo, noto col nome di creolizzazione, si ha ora, spesso, una
recessione dalluso del creolo da parte di coloro che hanno maggiori contatti con una variet standard di
lingua, usata come modello e abbinata a un maggior prestigio sociale.
Il processo, detto di decreolizzazione, porta, a un estremo, a una variet pi vicina al modello standard
esterno (acroletto) e lascia, allaltro estremo, una variet di base con pi tratti creoli locali (basiletto). Tra
questi due estremi pu sussistere una gamma di variet leggermente diverse, alcune con molti e altre con
pochi tratti creoli, dette mesoletto.
Questa gamma di variet, che si sviluppa dopo la creazione del creolo, detta continuum postcreolo.
Giamaica: a fi mi buk dat (basiletto)
iz mi buk (mesoletto)
its my book (acroletto)
Capitolo 21: Lingua, societ e cultura
Sociolinguistica: indagine della lingua dal punto di vista di una comunit linguistica che condivide un
insieme di norme, regole e aspettative per quanto riguarda luso del linguaggio.
* La sociolinguistica
Tratta della interrelazione tra la lingua e la societ; in stretta connessione con lantropologia, la sociologia e
la psicologia sociale.
* Variet sociali
Nelle ricerche pi recenti siamo stati in grado di fare uno studio delle variet sociali = variet di lingua usate
da gruppi definiti in base alla classe sociale, al grado di istruzione, al tipo di occupazione, allet, al sesso e a
tutta una seria di altri parametri di tipo sociale.
La nozione di prestigio che si ritrova nelle discussioni sulluso della lingua tipicamente intesa in termini
di prestigio manifesto, cio i modi di parlare generalmente riconosciuti come migliori o valutati
positivamente in una comunit sociale.
Esiste per anche il fenomeno del prestigio coperto tipo nascosto di valore positivo, spesso attribuito a
forme ed espressioni non standard da certi sottogruppi (ad es. gli scolari sembrano attribuire prestigio
coperto a forme di lingua cattiva, come imprecazioni e modo rude di parlare, che nella comunit pi
ampia non godono di un simile valore).
Tuttavia allinterno della comunit pi ampia che si stabiliscono tipicamente norme e aspettative.
Classe sociale e istruzione
Si scoperto che, tra coloro che abbandonano il sistema scolastico in et precoce, si ha una forte tendenza ad
usare forme relativamente poco frequenti presso colore che vanno alluniversit. Sembra che una persona che
impiega parte del suo tempo per frequentare unistituzione universitaria tender ad avere tratti di parlato che
derivano dallessere stato a lungo a contatto con la lingua scritta (parla come un libro).
Le classi sociali hanno anche differenze di resa fonetica; indicatore stabile di classe bassa e di minore
istruzione in tutto il mondo anglofono la pronuncia di e ; altro indicatore la cancellazione di ,
da cui risultano forme come ello, associato con classi basse e con meno istruzione.
Et e genere
Molti parlanti giovani che vivono in una certa regione, nellapprendere i risultati delle ricerche nelle variet
della loro area (per lo pi condotte con informanti anziani) sostengono che certi termini possono venire usati
dai nonni, ma non da loro stessi.
La variazione in base al genere stata oggetto di ricerche: in linea generale si dedotto che le parlanti
femmine tendono ad usare pi forme di prestigio rispetto ai maschi che abbiano il loro stesso retroterra
sociale. Nellinglese contemporaneo sono state notate molte differenze nel modo di parlare di maschi e
femmine. Nelle conversazioni di coppie dello stesso genere, le donne discutono dei loro sentimenti personali
pi degli uomini, i quali sembrano preferire argomenti non personali come lo sport e le notizie.
Si dice che le donne usino pi espressioni associate con lattenuazione come le hedges (sort of, kind of...) e
le domande coda (isnt it, dont you...) quando esprimono unopinione.
Il retroterra etnico
Possiamo osservare che, allinterno di ogni societ, si possono avere differenze nel modo di parlare, derivanti
da retroterra etnici diversi ( ovvio che il modo di parlare di gruppi di recente immigrazione avr certi tratti
che ne riveleranno i parlanti come tali).
Pi in generale, il modo di parlare di molti afroamericani, noto col termine di Black English Vernacular
(BEV) una variet sociale molto diffusa che spesso si sovrappone alle differenze regionali.
Quando un gruppo allinterno di una societ subisce una forma di isolamento sociale, come la
discriminazione e la segregazione cui furono soggetti gli afroamericani, le differenze della sua variet sociale
(assenza della copula, doppia negazione ad es.) possono essere stigmatizzate come modo di parlare cattivo.
Lidioletto
Per designare la variet personale di ciascun singolo parlante una certa lingua si usa il termine di idioletto.
Altri fattori, come la qualit della voce e lo stato fisico, contribuiscono a identificare i tratti del modo di
parlare di un individuo, ma molti dei fattori sociali che abbiamo detto determinano lidioletto di ciascuna
persona.
Stile, registro e gergo
Unaltra fonte di variabilit nel modo di parlare di un individuo costituita dalla situazione in cui si usa la
lingua per la quale esiste una gamma di stili di discorso, da quello molto formale a quello molto informale.
In alcune lingue questo tipo di variazione codificato in modo pi formale; le differenze di stile vengono
trasferite anche nella lingua scritta (lettera formale vs. lettera informale).
La variabilit in dipendenza di situazioni specifiche definita in termini di registro (ad es. c un registro
religioso, che comprender termini suoi specifici che non ritroveremo, ad es. nel registro giuridico).
chiaro che una delle caratteristiche chiave di un registro luso di un gergo speciale, che si pu definire
come lessico tecnico associato a unattivit o a un gruppo specifico.
In termini sociali, un gergo aiuta a mantenere i legami tra coloro che si considerano in qualche modo
dentro il gruppo, escludendone coloro che sono fuori.
La diglossia
In alcune societ la scelta delle forme linguistiche appropriate resa pi semplice grazie alla diglossia = la
situazione in cui coesistono due variet molto diverse della lingua, ognuna delle quali possiede una gamma
diversa di funzioni sociali (di solito si ha una variet alta, impiegata per argomenti formali o seri, ed una
variet bassa, usata per la conversazione e in altre occasioni informali).
Una forma di diglossia di trova nei paesi arabofoni, dove la variet alta usata per le lezioni universitarie,
discorsi religiosi e quelli politici formali, mentre la variet bassa il dialetto locale.
Per un lungo periodo della sua storia, lEuropa occidentale si trovata in una situazione di diglossia in cui il
latino era la variet alta e le lingue locali, come il francese e linglese, la variet bassa.
* Lingua e cultura
Molti dei fattori che danno luogo alla variabilit linguistica sono talvolta trattati in termini di differenze
culturali. Per molti aspetti questa concezione ha subito linflusso del lavoro degli antropologi, che tendono a
considerare il linguaggio come uno dei tanti elementi, insieme alle credenze, della cultura conoscenze
sociali acquisite. giusto sottolineare il fatto che la variabilit linguistica ha legami molto stretti con
lesistenza di culture diverse. Nello studio delle culture del mondo apparso evidente che gruppi diversi
hanno non solo lingue diverse, ma anche visioni del mondo diverse che si riflettono nella lingua.
Il determinismo linguistico
La nostra lingua ci fornisce un sistema gi pronto per categorizzare le nostre percezioni e, di conseguenza,
veniamo presto indotti a percepire il mondo intorno a noi solo in base a quelle categorie.
Con questa formulazione abbiamo una teoria del linguaggio chiamata determinismo linguistico e che, nella
sua versione pi forte, sostiene che il linguaggio determina il pensiero si pu solo pensare nelle
categorie in cui la lingua ci permette di pensare.
Lipotesi Sapir-Whorf
Sapir e Whorf (anni 30) argomentarono che la lingua degli Indiani dAmerica, ad es., li portava a vedere il
mondo in maniera diversa da quello che parlano una lingua europea.
Nella grammatica della trib Hopi si distingue animato da inanimato, e nellinsieme di entit organizzate
come animate ci sono le nuvole e i sassi secondo Whorf, gli Hopi credono che nuvole e sassi sono
vivi ed la loro lingua che li induce a crederlo.
Contro questa concezione sono state portate molte argomentazioni (una delle quali di Sampson).
Lidea che la lingua determini il pensiero pu essere vera, in misura limitata, ma non tiene conto del fatto che
gli utenti di una lingua non ereditano un insieme chiuso di schemi, bens la capacit di manipolare la lingua e
creare, con essa, espressioni nuove per esprimere le proprie percezioni.
Se il pensiero e la percezione fossero completamente determinati dalla lingua, sarebbe impossibile il
mutamento linguistico luomo che manipola la lingua, non linverso.
* Gli universali linguistici
Tutte le lingue condividono certe propriet che sono chiamate universali del linguaggio e, da un certo punto
di vista, possono essere definite come quelle caratteristiche fondamentali del linguaggio.
Pi precisamente, ogni lingua umana pu essere appresa dai bambini, impiega un sistema arbitrario di
simboli e pu essere usata per emettere e ricevere messaggi.

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