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LEuropa e leredit europea

Il suo senso e il suo sviluppo


nella lettura di Patoka
1) La polis
VIII - V sec. a.C.
1) La polis: una vita dedicata alla collettivit
Nella vita politica, si crea lo spazio per un senso
autonomo e puramente umano. il senso del
reciproco riconoscimento nellazione, che ha un
significato per tutti coloro che vi prendono parte e
non si limita alla semplice conservazione della vita
materiale, bens fonte di una vita che oltrepassa se
stessa nel ricordo delle gesta compiute () garantito
dalla comunit.
(pp. 70-71)
1) La polis: una vita dedicata alla collettivit
pi rischioso, perch trascina tutta la vita, sia
individuale che sociale, nella sfera del mutamento
di senso, zona dove la vita deve necessariamente
mutare le sue strutture, dal momento che ne
mutato il senso. La storia significa questo, e
nientaltro.
(p. 71)
1) La polis: una vita dedicata alla collettivit
Il destino delluomo autentico e del giusto, il
destino delluomo che si posto come scopo
vitale di vivere nella verit, rende indispensabile
lidea di una nuova comunit umana: soltanto in
una tale comunione di verit egli potr vivere, se
non vuole perire nel conflitto con la realt.
(p. 90)
1) La polis: una vita dedicata alla collettivit
Luomo giusto e autentico in quanto si prende
cura dellanima. Leredit della filosofia greca
appunto la cura dellanima. E la cura dellanima
significa che la verit non data una volta per tutte e
non una faccenda di mera contemplazione e di
accettazione nellintimo da parte della coscienza, ma
una prassi che investe tutta la vita, una prassi che si
autoindaga, si autocontrolla e si autounifica nel
pensiero e nella vita.
(p. 90)
1) La polis: una vita dedicata alla collettivit
Solo nel momento in cui Alcibiade () si volge verso il governo
degli altri (dopo leros la polis, la citt), solo allora Socrate ha
inteso il dio che lo ispira suggerirgli che diventato possibile
rivolgere la parola ad Alcibiade (). Ed proprio per questo
riguardo che Socrate gli dice che comunque necessario, dopo
tutto, che egli faccia un po di attenzione a se stesso (),
prenda coscienza delle sue qualit, perch solo cos potr
prendere parte alla vita politica. Socrate che a sua volta
riprende () la questione dellepimeleia heautou [cura di s],
quando la formula, da una tradizione.
(M. Foucault, Lermeneutica del soggetto, Feltrinelli 2016)
1) La polis: una vita dedicata alla collettivit
La cura dellanima costituisce la forma pratica di
quella scoperta delluniverso e dellesplicito
rapporto del pensiero con esso che si era gi
realizzato nellantica filosofia ionica, dove la
scoperta del cosmo maturata nella forma
dellideale filosofico della vita nella verit.
(p. 91)
1) La polis: una vita dedicata alla collettivit
Il compito affidato ai poeti come gli Omeridi ed Esiodo
era stato essenzialmente quello di fissare un sistema di
valori individuali e di gruppo che garantissero la coesione
sociale (). Ben diversi erano invece i problemi posti dalla
societ ionica del VI secolo ().
(M. Vegetti, Filosofia e sapere nella citt antica, in Filosofie
e Societ, ed. Zanichelli 1981)
1) La polis: una vita dedicata alla collettivit
Questi problemi sono di due ordini: in primo luogo, quelli relativi
allappropriazione, sia conoscitiva che tecnico-pratica, dellambiente
naturale da parte delluomo della citt; in secondo luogo quelli relativi
alla collocazione di questa nuova figura umana nel contesto dei valori
etico-politici, della tradizione mitico-religiosa, delle ideologie sul
destino dellumanit (). Si trattava di ripensare il mondo, quello della
natura e della tradizione, secondo lottica imposta da una societ
nuova; si trattava dunque di ricostruire il contesto naturale e storico a
misura della citt.
(M. Vegetti, Filosofia e sapere nella citt antica, in Filosofie e Societ,
ed. Zanichelli 1981)
2) La crisi della polis
V-IV sec. a.C.
2) La polis verso la crisi: nasce la metafisica
Lattivit filosofica di Socrate si era svolta interamente allinterno del
quadro politico dellAtene democratica, lungo gli ultimi decenni del V
secolo. Alla fine del secolo () Atene fu sconfitta, al termine della
guerra del Peloponneso, da una coalizione aristocratica
internazionale, guidata da Sparta.
La democrazia ristabilita dopo un breve governo aristocratico non
era pi quella, espansiva, dellet di Pericle; soprattutto, la sua
debolezza militare dopo la sconfitta le impediva di esportare il peso
delle sue contraddizioni (imperialismo ateniese) e la costringeva a
una politica interna difensiva, anche sul piano ideologico, per cui
non era pi possibile la libert di un tempo (condizione per la vita
democratica come intesa da Patoka), come mostra magistralmente,
per come lo interpreta Vegetti, il processo a Socrate.
(M. Vegetti, Filosofia e sapere nella citt antica, in Filosofie e Societ, ed. Zanichelli 1981)
2) La polis verso la crisi: nasce la metafisica
Nel momento in cui la perdita della polis gi
decisa, la filosofia si trasforma in quello che sar
ormai il suo aspetto per millenni: si trasforma in
metafisica con Platone e Democrito.
(p. 72)
2) La polis verso la crisi: nasce la metafisica
Essa diviene per una metafisica dal duplice
aspetto (): una metafisica del logos e dellidea
da una parte e una metafisica delle cose nella
loro mera concretezza dallaltra, entrambe con la
pretesa di una chiarezza definitiva e di una
spiegazione ultima delle cose.
(p. 72)
2) La polis verso la crisi: nasce la metafisica
Ma quale crisi?
Atene iniziava la sua crisi () quando i ceti legati alle
tecniche e ai mestieri () cominciavano a subire la
controffensiva aristocratica e la stessa cultura che essi
avevano espressa veniva duramente attaccata dalle
filosofie idealistiche della linea Parmenide-Platone.
Democrito resta ferventemente democratico. Ma gli vien
meno la fiducia nella capacit delluomo di controllare e
trasformare il mondo sociale.
(M. Vegetti, Filosofia e sapere nella citt antica, in Filosofie e
Societ, ed. Zanichelli 1981)
2) La polis verso la crisi: nasce la metafisica
Curiamo la nostra anima, finch essa possa, in
assoluta purezza e con sguardo limpido,
attraversare spiritualmente il mondo e leternit
del cosmo e pertanto assumere, almeno per
breve tempo, il modo di essere che proprio
degli di (Democrito e pi tardi Aristotele);
(p. 90)
2) La polis verso la crisi: nasce la metafisica
Luomo di Democrito ormai un uomo lontano dalla
citt, dalle sue speranze e dalle sue lotte. Un uomo
atomizzato, dunque, che trasforma una situazione
reale la crisi della polis, la sconfitta storica dei ceti
democratici nellidea di una saggezza priva di
desideri e di speranze, di progetti e di miti.
(M. Vegetti, Filosofia e sapere nella citt antica, in
Filosofie e Societ, ed. Zanichelli 1981)
2) La polis verso la crisi: nasce la metafisica
Oppure, viceversa, pensiamo e conosciamo per fare
della nostra anima quel saldo cristallo desistenza
nella totalit degli enti, quel cristallo dacciaio
temperato alla vista delleterno, diventare il quale
una delle facolt di quellente che ha in s la sorgente
del movimento, la possibilit della decisione sul suo
essere o non-essere () (Platone).
(p. 90)
2) La polis verso la crisi: nasce la metafisica
Il programma delle Leggi non estraneo allinsieme
del pensiero politico platonico () nella direzione di
uno Stato in cui il potere fosse fondato sul sapere ().
Quel che c di nuovo nelle Leggi, un senso di
disperazione, di sfiducia nella possibilit di educare
progressivamente il corpo sociale, di tenere unite
scienza e politica mediante il filo sottile della ragione
dialettica.
(M. Vegetti, Filosofia e sapere nella citt antica, in
Filosofie e Societ, ed. Zanichelli 1981)
2) La polis verso la crisi: nasce la metafisica
Alleducazione subentra allora loppressione, alla
dialettica la teologia dogmatica, alla figura del
filosofo quella, antica almeno quanto lEgitto, del
sacerdote dotato di potere temporale (...).
(M. Vegetti, Filosofia e sapere nella citt antica, in
Filosofie e Societ, ed. Zanichelli 1981)
3) Dallellenismo allimpero
romano
IV sec. a.C. IV sec. d.C.
3) Dallellenismo allimpero romano
Leredit () dellImpero romano costituisce la
sopravvivenza di unaltra eredit: quella che la
polis romana ed ellenistica avevano ricevuto dalla
polis greca e che riassunta nello sforzo per
ledificazione di una comunit ispirata alla verit
intelligibile e alla giustizia quale idea culminante
della filosofia classica.
(p. 90)
3) Dallellenismo allimpero romano
Ai suoi inizi Roma non nettamente diversa dalla
polis greca. In essa lidea stoico-platonico
delleducazione al bene comune, alluniversalit, alla
costruzione di uno Stato del diritto e della giustizia, di
uno Stato fondato nella verit, nella ragione, diventa,
almeno per le classi superiori, qualcosa di evidente e
di corrente come testimoniano Cicerone e Seneca.
(p. 89)
3) Dallellenismo allimpero romano
Con lavvento dellImpero, in linea con lideologia
dei regni ellenistici, la cura dellanima assume
laspetto dellimpegno a estendere il diritto
oggettivo a tutta loikoumene che, in gran parte,
limperium abbraccia effettivamente e, per il
resto, abbraccia con le sue mire e con la sua
influenza.
(p. 91)
4) Il sacrum imperium
IV sec. d.C. XV sec. d.C.
4) Il sacrum imperium
Non pi lo Stato mondano dei Cesari, con il suo
troppo umano oscillare tra larbitrio e
laspirazione alla giustizia, tra un dispotismo
elementare e il diritto naturale su cui si fonda
lo ius civile, bens una comunit fondata
direttamente sulla verit, una verit che non di
questo ma dellaltro mondo
(pp. 89-90)
4) Il sacrum imperium
Lidea del sacrum imperium nella versione cristiana
si cristallizzata sul fondamento della teologia della
storia contenuta nella Lettera agli Ebrei e nella
paolina Lettera ai Romani.
(p. 88)
Paolo, Lettera ai Romani, 13, 1:
Ciascuno sia sottomesso alle autorit costituite.
Infatti non c autorit se non da Dio: quelle che
esistono sono stabilite da Dio.
4) Il sacrum imperium
Lunit dellEuropa occidentale, confermata
dalle imprese militari, intimamente segnata dalla
dualit del potere spirituale e temporale, pur
nella supremazia del primo, costituisce una delle
tre versioni del sacrum imperium: oltre a quella
europeo-occidentale, quella bizantina e quella
islamica.
(p. 88)
4) Il sacrum imperium
Quali imprese militari?
LEuropa occidentale risulta unita dalle
Crociate contro il mondo islamico (e, nella quarta
crociata, anche contro Bisanzio), i tre mondi
che hanno ricevuto la loro definizione spirituale
nel VII secolo sulle macerie del dissolto Impero
Romano unitario.
(pp. 87-88)
4) Il sacrum imperium
Coscienza europea significa () differenziazione
dellEuropa, come entit politica e morale, da altre entit
(); il concetto di Europa deve formarsi per contrapposizione,
() il fondamento polemico essenziale.
(F. Chabod, Storia dellidea di Europa, Laterza 2010)

Per Chabod, a differenza di Patoka, questo vale fin dalla


grecit (con la distinzione grecit-barbarie, soprattutto a
partire dalle guerre persiane), quindi lopposizione alloriente
bizantino e al mondo arabo solo un momento tra altri.
5) Lespansione europea
XVI-XVII sec. d.C.
5) Lespansione europea
Una grande svolta nella vita dellEuropa occidentale
sembra essere il XVI secolo. Lespansione
dellEuropa al di l delle sue frontiere originarie
viene in seguito e in stretto legame con la
repressione della concorrenza del mondo
extraeuropeo.
(p. 92)
Emblematica a tale proposito la data del 1492: lo
sbarco di Colombo in America ma anche la caduta
dellultimo regno musulmano in Spagna (Granada).
5) Lespansione europea
Proprio in questo momento di svolta entra in uso la definizione,
prima solo sporadica e dal significato variabile, di Europa/europeo in
senso culturale:
La prima definizione dellEuropa come di una comunit che ha
caratteri specifici anche fuori anche fuori dallambito geografico, e
caratteri puramente terreni, laici, non religiosi del
Machiavelli [1469-1527]. E poich del Machiavelli non potr che
essere una formulazione di carattere politico. () LEuropa ha una
sua personalit, una sua individualit basata su un proprio
caratteristico modo di organizzazione politica (libert e pluralit di
enti statali vs. dispotismo ed enormi imperi).
(F. Chabod, Storia dellidea di Europa, Laterza 2010)
5) Lespansione europea
Questo mutamento interviene solo col successo nel
respingere lattacco dellIslam a Occidente, che apre la
strada alle scoperte doltremare e scatena
unimprovvisa e selvaggia caccia alle ricchezze del
mondo, soprattutto in quel Nuovo Mondo che si
arrende alla merc della progredita organizzazione
militare, delle armi e delle esperienze occidentali.
(p. 92)
5) Lespansione europea
Non pi la cura dellanima, la cura dellessere,
ma quella dellavere, quella del mondo esterno e
del suo dominio a diventare predominante. ()
Lespansione dellEuropa () conteneva in s il
germe di questa nuova vita, esiziale per il vecchio
principio.
(p. 92)
5) Lespansione europea
Da quellepoca non esister pi, per lEuropa
occidentale in espansione, nessun legame universale
e nessuna idea universale che riesca a incarnarsi in
unistituzione o in unautorit concreta ed efficace che
sia anche unificatrice: il primato dellavere sullessere
esclude lunit e luniversalit, e sono vani i tentativi
di sostituirle col potere.
(p. 93)
5) Lespansione europea: conseguenze
Riforma Protestante Rivoluzione scientifica
La prassi cristiana da prassi sacra diviene Una concezione del tutto nuova della scienza e della
prassi mondana, il cui significato politico conoscenza del tutto diversa dalla cura dellanima,
diverr chiaro nell organizzazione del emblematicamente rappresentata dal detto di Bacone
continente nordamericano da parte sapere potere (p.93).
dellelemento protestante radicale (pp. 91-
92).

Nuovo ruolo degli Stati


In opposizione alla concezione medievale che
fondava il potere sullautorit incarnata nel modo
Organizzazione economica capitalistica
migliore nel Sacro Romano Impero della Nazione
(p.93)
Germanica qualcosa di mezzo tra una formazione di
diritto pubblico e una di diritto internazionale gli
Stati divengono degli strumenti di difesa e di offesa
per assicurare linsieme della propriet (p.93)
5) Lespansione europea
Politicamente (p.94):
Impero in periferia; Francia al centro dellEuropa con
Spagna e Inghilterra (potenze coloniali); emerge la
Nuova Inghilterra
Russia moscovita: accoglie leredit bizantina (chiesa
orientale imperiale, implicita pretesa di espansione
territoriale); modello politico gerarchico, imperiale,
sempre pi altro da quello occidentale
6) Settecento riformatore
XVIII sec. d.C.
6) Settecento riformatore
LEuropa si applica con straordinario impegno
alla ristrutturazione delle sue idee, istituzioni,
modi di produzione, e organizzazioni statali e
politiche. Questo processo, che viene chiamato
illuminismo, sostanzialmente un adattamento
dellEuropa alla sua nuova posizione nel mondo.
(p. 94)
6) Settecento riformatore (pp. 94-96)
Nuova posizione [dellEuropa] nel mondo
Sorgere di una organizzazione Penetrazione degli europei in nuovi
economica planetaria spazi con le relative nuove esigenze di
scienza e fede

Conseguenze
Scienza moderna Ideale della Rivoluzione
Sempre pi tecno-scienza votata alla Capovolgimento radicale delle cose umane verso una
formalizzazione, lontana da ogni vita libera dalla gerarchia. Idea che sorge soprattutto
legame ancora rinascimentale con nel Nuovo Mondo e da cui viene esportata
lantica cura dellanima. Verso un soprattutto dopo la rivoluzione americana e diviene
predominio tecnologico-militare centrale in Francia, baluardo della nuova forma
sul mondo extra-europeo. totalmente umana, tecnica e antimetafisica di vedere
il mondo fin dallilluminismo radicale.
7) Primo Ottocento
Prima met del XIX sec. d.C.
7) Primo Ottocento
Politicamente (p.96):
Il mercato mondiale lavora non solo per il benessere
europeo, ma anche per la potenza fisica dellEuropa,
la cui prima brutale manifestazione sono le guerre
post-rivoluzionarie dellEuropa napoleonica, che
tendono a realizzare su una nuova base mondana e
razionale il significato universale della Francia come
centro dellEuropa, centro che spegne lultimo e
illusorio resto dellImpero romano.
7) Primo Ottocento
Le potenze continentali, alleate allInghilterra,
non riescono a difendersi altrimenti che con un
esplicito appello alla potenza russa, che diventa
ora, e per lungo tempo, lelemento risolutore
delle loro dispute, lautore del loro sistema di
potere e il fattore che approfitta nel modo pi
felice delle sciagure e dei conflitti europei.
(p.96)
7) Primo Ottocento
Dopo aver eliminato le potenze nordorientali
dellEuropa del XVII secolo, cio la Svezia e la
Polonia (), dopo essersi inserita, appoggiandosi
sullastro nascente della potenza prussiana, nel
profondo scisma apertosi tra le potenze che
occupano il territorio dellantico Impero romano,
cio la Prussia stessa e i territori degli Asburgo
(p.96)
7) Primo Ottocento
Dopo tutto questo, allinizio del XIX secolo, la
Russia mette piede in Europa quale argine contro
la prima americanizzazione, come appunto si pu
definire lEuropa rivoluzionaria e post-
rivoluzionaria.
(p.96)
7) Primo Ottocento
Nella lettura di Patoka la Russia svolge un ruolo determinante
nella storia europea (elemento da leggere chiaramente nel
contesto del momento storico e della vita personale
dellautore in cui questopera viene scritta).
Lo stesso testo del resto cos prosegue, fornendo quella che
pu venir letta come una chiave di lettura complessiva:
Nella seconda decade del secolo, i due eredi dellEuropa si
scontrano per la prima volta sul suolo europeo, non ancora
come avversari politici, ma sul terreno dei principi
(p.96)
7) Primo Ottocento
Hegel ha occasionalmente trattato il problema
se erede dellEuropa sarebbe stata lAmerica o la
Russia, ma ogni previsione del futuro ha assunto
una sua concretezza quando il problema stato
considerato dal punto di vista dellindirizzo sociale
verso luguaglianza e lorganizzazione razionale
della societ.
(p.96)
7) Primo Ottocento
Per avere almeno unidea dellespansione russa e
della mutata situazione in area tedesca pu
essere utile dare uno sguardo in successione a tre
carte politiche dellEuropa corrispondenti agli
ultimi tre secoli presi in considerazione.
Europa politica (Seicento)
Europa politica (Settecento)
Europa politica (1815)
7) Primo Ottocento
Ma quale lettura sta dando lEuropa di questo
periodo?
La filosofia tedesca a partire da Kant, insieme ad
altre forme di spiritualit ad essa collegate, tent
ancora una volta di effettuare un rivolgimento dello
spirito europeo: lilluminismo andava accettato, ma
solo come metodo di comprensione della natura,
intesa come un regno dominato da leggi immanenti
che non conducevano per allessenza delle cose.
(p.97)
7) Primo Ottocento
L dove questo mondo fenomenico veniva analizzato
nella sua fenomenicit (e cio nella sua essenza),
riprendeva i suoi diritti lantico principio europeo
della cura dellanima, vale a dire il principio di una
teoria filosofica contemplativa che ci libera nella sfera
morale-spirituale, in cui stanno il radicamento
specifico e lautentica missione dellumanit.
(pp.97-98)
7) Primo Ottocento
Questa Germania spirituale si offre allEuropa
occidentale come il Paese dove lo spirito pu
ripiegare dopo la crisi dellanarchia rivoluzionaria e
sottoporsi alla cura di cui la libert ha bisogno per
ancorarsi alla realt attraverso la comprensione.
Realt che chiaramente non pu modificare,
trovandosi la sua libert in tuttaltro ambito.
(p.98)
7) Primo Ottocento
Ma luniversum spirituale di per se stesso privo di
forza crea forme intellettuali equivoche che la reale
lotta per leredit europea potr utilizzare a suo
vantaggio (): lidea dellindividualit spirituale (che
verr sfruttata per la progressiva particolarizzazione e
per lo scisma nazionalistico in Europa) e lidea dello
Stato come divinit terrena (). Cos il grande
tentativo tedesco si risolve nel rafforzamento di
quelle tendenze alla dissoluzione dellEuropa contro
le quali era originariamente diretto.
(p.98)
7) Primo Ottocento
Al nazionalismo crescente (nato anche
dallopposizione dallideale universalistico
napoleonico), cui si accompagna la protezione statale
della nascente produzione industriale nazionale, si
oppone il risorgere delluniversalismo nel nascente
movimento socialista, miscuglio variegato e spesso
eclettico, allinterno del quale lunica certezza
linsostenibilit dello status quo.
(p.99)
7) Primo Ottocento
Intanto la Russia, mentre consolida con
successo la sua posizione imperiale (), sviluppa
in modo sempre crescente le categorie politiche
ricevute dal cristianesimo imperiale bizantino, con
lidea di diventare lerede dellEuropa in
decadenza
(p.99)
8) Secondo Ottocento
Seconda met del XIX sec. d.C.
8) Secondo Ottocento
NellEuropa borghese-capitalistica, la forza
principale dellEuropa occidentale cio
lilluminismo, la scienza () e la tecnica ()
collegata alla realt particolaristica dello Stato
nazionale, il cui modello sul continente la
Francia del secondo Impero.
(p.100)
8) Secondo Ottocento
Tale ruolo comprende degli effimeri successi, come
lambigua coalizione degli Stati europei contro la
Russia nella guerra di Crimea: parziali e temporanei
contenimenti della Russia, successi ambigui che non
fanno che addormentare lattenzione dellEuropa
creandovi una falsa sicurezza fondata sulla sua
prevalenza industriale, tecnica e scientifica.
(pp.100-101)
8) Secondo Ottocento
Tutte le debolezze della soluzione francese del
problema europeo si accentuano ulteriormente in
seguito alla soluzione prussiana del problema
tedesco, che ha espulso la Francia dal centro
dellEuropa sostituendovi di nuovo la Germania,
ma sotto un nuovo aspetto, modellato sullo Stato
nazionale dellEuropa occidentale.
(p.101)
8) Secondo Ottocento
Uscita trionfatrice dallo scontro con lAustria [1866], la Prussia
di Bismarck e di Guglielmo I poteva accingersi a realizzare
lultima fase del suo programma: lunificazione di tutti gli stati
della defunta Confederazione Germanica, tranne lAustria, in
un grande Reich tedesco. Lunico ostacolo era la Francia di
Napoleone III, che vedeva ora messo in forse () il risultato pi
importante e pi duraturo mai raggiunto dalla Francia sul piano
internazionale ovvero la distruzione dellunit politica tedesca
nel lontano 1648. La vittoria a Sedan (1870), una vera e propria
umiliazione nazionale generer un revanscismo che
avrebbe condizionato per quasi mezzo secolo la politica francese
e lintero equilibrio europeo.
(G. Sabbatucci, V. Vidotto, Storia Contemporanea, Laterza 2011)
8) Secondo Ottocento
Il 18 gennaio 1871, nella reggia di Versailles ()
Guglielmo I fu incoronato imperatore tedesco (). Si evit
la formula imperatore di Germania per non urtare i
particolarismi dei vecchi stati (). Ci non toglieva nulla al
carattere autoritario della procedura con cui si era giunti
allunit nel pieno dello stile di ideologia della forza
che stava facendo tramontare, agli occhi di molti uomini
politici e molti intellettuali, alcuni fra i principi
fondamentali della cultura liberal-democratica
ottocentesca, tanto nella politica interna quanto nella
politica estera.
(G. Sabbatucci, V. Vidotto, Storia Contemporanea, Laterza 2011)
8) Secondo Ottocento
Questa Germania prussiana porta con s pi di
un elemento contraddittorio: le proprie
tradizioni feudali () nonch unammirazione per
il colosso russo a cui la Prussia resta riconoscente
per tutta la sua vittoriosa ascesa in Germania e in
Europa
(p.101)
8) Secondo Ottocento
Intanto la soluzione borghese, e cio lo Stato
nazionale come difesa di una produzione industriale
sempre pi possente, dimostra in Germania, in modo
molto pi accentuato che nellEuropa occidentale, la
propria intima contraddittoriet, poich il
rafforzamento dellindustria comporta allo stesso
tempo anche il rafforzamento di ci che allora si
chiamava il quarto stato, la sua presa di coscienza
e il sua incontenibile organizzarsi.
(p.101)
8) Secondo Ottocento
Il conflitto che da qui prende origine ()
determina una tensione sociale sinora
sconosciuta, e quindi il perpetuarsi di un governo
dal pungo di ferro rivolto contro lassoluta
maggioranza del popolo () rappresentato dalla
coalizione bismarckiana del 1879.
(p.101)
8) Secondo Ottocento
TRIPLICE CRISI (p.102)
1. POLITICA: particolarismo europeo, sopito
dallimperialismo che per trasferisce le tensioni a
livello globale
2. SOCIALE
3. MORALE: il radicalismo rivoluzionario mette in
luce come le istituzioni statali europee
poggiassero su qualcosa a cui ormai da un pezzo
la societ () rifiutava fiducia e obbedienza
imposte solo con la forza.
8) Secondo Ottocento
Tuttavia questo stesso radicalismo () si attiene
a concetti derivati dalleredit europea (). Dio
morto, ma la natura materiale che produce con
regolare necessit lumanit e il suo progresso
allo stesso modo una finzione.
(pp.102-103)
8) Secondo Ottocento
Esso infatti si trova a non contenere alcuna istanza
superiore che controlli il singolo nel suo aspirare a
evadere e insediarsi nel mondo contingente come
lultimo uomo, che ha la sua vogliuzza per il giorno e
la sua vogliuzza per la notte. Leroe di Dostoevskij lha
dichiarato: non c Dio, tutto permesso!
[F. Nietzsche, Zarathustra; F. Dostoevskij, I Fratelli
Karamazov cfr. anche Ricordi dal sottosuolo]
(p.102)
8) Secondo Ottocento
Nella diagnosi della societ europea del XIX
secolo come nichilista si riassumono tutte le crisi
dellepoca: la crisi politica e quella sociale hanno
le loro radici in quella morale.
(p.104)
8) Secondo Ottocento
TRIPLICE CRISI MORALE (proposta interpretativa)
1. POLITICA: particolarismo europeo, per cui ogni
stato vuole dominare, avere
2. SOCIALE: fondato sullindividualismo capitalistico
dellavere
3. MORALE: abbandono dei valori trascendenti che
porta lindividuo alla totale libert di
autoaffermazione nella pura vita per la vita
8) Secondo Ottocento
Dostoevskij propone il cristianesimo bizantino,
mentre Nietzsche propone leterno ritorno come
soluzione della crisi. Ma tanto il fondamento del
cristianesimo quanto la riscoperta delleternit
presuppongono comunque la ripetizione di
qualcosa che allinizio stesso dellepoca europea
era ununica realt...
(p.104)
8) Secondo Ottocento
Lanima intesa come ci che dentro in noi si
rapporta con quella immortale componente
delluniverso che rende possibile la verit e lessere
nella verit non del superuomo, bens dellautentico
essere umano. Loggetto di quella che abbiamo
chiamato cura dellanima, che era stata scalzata
proprio da quel principio dellavere allorigine della
triplice crisi. La strada verso una vita nella verit.
(p.104)

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