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Atti degli apostoli

La prima grande persecuzione sistematica Cap.8

Inizio: Avvisi e preghiera 1

Obbiettivo dello studio: Col martirio del diacono Stefano, inizia un nuovo capitolo per
la chiesa primitiva, la prima grande persecuzione sistematica organizzata dai giudei
nei confronti dei cristiani. Vedremo oggi in specifico quali sono i propositi di Dio nei
momenti difficili della vita cristiana e che valenza hanno al giorno doggi le
famigerate prove. Un altro insegnamento forte di questo capitolo, che nella
benevola rete dellevangelizzazione,pu veramente entrare di tutto

La persecuzione

Nella storia dIsraele, la persecuzione notoriamente il momento spirituale


migliore per crescere e vedere la mano di Dio operare.

Nella persecuzione, il popolo dIsraele durante il periodo dei giudici, tornava


al Signore dopo un lungo percorso di disobbedienza (Giudici 2.18)
Nella persecuzione durante la schiavit egiziana, il popolo dIsraele crebbe
e si fortific.(Es.1.12)
Durante la persecuzione ad opera dei giudei, la chiesa, si disperse portando
il messaggio del vangelo. (At.8.1 e 4). Il problema, in questo caso era che la
chiesa primitiva tendeva in quel tempo a radicarsi a Gerusalemme, il
pericolo era quello di perdere la spinta vitale del vangelo verso il mondo.
Dio nei suoi piani permise questo grande ostacolo, per riportare la comunit
allobbiettivo missionario originale. Tutti furono dispersi per le regioni della
giudea e della Samaria (Dio non avrebbe cambiato il suo piano
devangelizzazione del mondo!!!) Tranne gli apostoli (vedremo in seguito
perch Dio non lo permise. Da Gerusalemme, come centro evangelistico del
Cristianesimo, avrebbero dovuto risolvere diverse questioni dottrinali e
strategiche es. cap.15)

Notiamo come loppressione, e le prove in generale nella vita cristiana possono


diventare unoccasione di rimettersi nel solco spirituale che Dio ha tracciato per
la noi,la nostra famiglia, chiesa, nazione Tendiamo sempre nella nostra natura
umana, a fossilizzarci nelle situazioni,labitudine ci d sicurezza e controllo sulle
situazioni, ma il movimento vita, cambiare routine, imbatterci in situazioni che
non riusciamo ne a capire e a gestire, ci d la possibilit di entrare a far parte dei
piani di Dio e di vedere il suo provvedimento soprannaturale per le nostre
necessit!!! Leggiamo ora Giacomo 1.2/4

Cosa raccoglie la benevola rete dellevangelo?

I cap.6/7/8 vedono protagonisti le vite dei diaconi che hanno lasciato un profondo
segno nella chiesa primitiva. Uomini ripieni di spirito santo e di sapienza
(At.6.3) furono coloro che prepararono il terreno alle tappe evangelistiche
stabilite da Dio in At.1.8. Dopo la morte di Stefano, Dio us potentemente la vita
di Filippo. La morte di un grande uomo di Dio, come Stefano,determin una
risposta spirituale da parte del Signore ancora pi potente. Filippo, apr
levangelizzazione a Samaria 8.5 (i Samaritani erano considerati delle persone
abominevoli dai Giudei) e in seguito ad un etiope ministro della regina, il primo
gentile ufficialmente evangelizzato e battezzato da Filippo.(8.26/27). Le due
tappe missionarie di Filippo, rappresentano in particolar modo,le persone che
possiamo incontrare nelle chiese durante la nostra esperienza di vita cristiana.
Atti degli apostoli
La prima grande persecuzione sistematica Cap.8

Simone il mago.

(v.9/10) A Samaria Filippo predicava con ardore la Parola e a al suo comando,


uscivano demoni e venivano guariti malati di ogni genere (v.6/8). La citt per
questo motivo ne ebbe una grande gioia, la liberazione dalle potenze del male,
irrompeva in un clima spirituale opprimente e malato. La storia travagliata di
questo popolo stava cambiando in modo tale, che si stava formando una vera e
propria comunit unanime e attenta al muoversi dello Spirito Santo, (v.6 e 8).
Questo fenomeno attir lattenzione dei responsabili spirituali della chiesa
primitiva (gli apostoli) portandoli a visitare questo grande miracolo
evangelistico.(v.14). Ma tra di loro un tale di nome Simone, rischiava di portare un
grande problema allinterno della chiesa nascente samaritana. Vediamo quali
sono le caratteristiche di questo pseudo-credente

a) Credere non vuol dire essere credente (v.13): La storia di questuomo descritta
come una vita spiritualmente molto travagliata, piena di legami iniqui, e di
amarezza,(v.23) perci di problemi spirituali non risolti. Simone esercitava le arti
magiche, ossia era una persona legata da Satana, di cui ne era anche un agente.
Era molto conosciuto e ascoltato dal popolo,spacciandosi per un grande
personaggio. E interessante lespressione che la parola di Dio usa a suo riguardo,
Simone credette anche lui(v13). Nelle nostre chiese e gruppi di studio,
importante sapere che ci sono persone che si avvicinano, apprendono la Parola di
Dio, sembrano interessati al vangelo, oppure usano la tipica espressione: Io
credo in Dio ma la realt spirituale di queste persone, non ha nessun legame di
obbedienza o sottomissione con Ges. Leggiamo ora: (Giacomo 2.19)

b) Essere battezzati non vuol dire avere cambiato modo di pensare: Simone fu
battezzato.(v.13) Questa persona,voleva ufficialmente far parte della chiesa,
sentirsi integrato in quella comunit nascente, quindi richiese battesimo e lo
ottenne. Capiamo dal contesto che questuomo, non desiderava cambiare modo
di pensare, ma soltanto estendere nella comunit la sua influenza diabolica,
trovare un nuovo campo sociale dove poter aumentare i suoi guadagni, la sua
fama, la sua approvazione personale. Alcuni tra coloro che frequentano le nostre
comunit, fanno parte della chiesa visibile ossia socialeche ufficializzata dal
battesimo ma continuano a portare in se stessi il loro modo di pensare,
producendo solo dei piccoli cambiamenti superficiali nella propria vita, o
addirittura cercando di imporre il proprio modo di pensare mondano nella
chiesa. Sono quelle persone che la Parola di Dio chiama zizzanie. Assomigliano
a credenti ma non sono per nulla sottomessi alla Parola.(Mt.13)

c) Cercare la vicinanza di una persona spirituale non vuol dire aver desiderio
di crescere:
Simone stava sempre vicino a Filippo. (v.13) Il desiderio di stare sempre vicino ad
una autorit spirituale, buona se per imparare a camminare con Dio. Tutti
abbiamo bisogno di punti di riferimento, ma c chi ha motivazioni diverse. Ges
licenzi uno scriba che voleva andare con Lui per il mondo, ma il maestro
conoscendo le intenzioni del suo cuore disse: Le volpi hanno delle tane e gli
uccelli del cielo hanno dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo.
(Mt.8.19). Quello scriba come Simone, volevano la fama,e riconoscimento umano,
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La prima grande persecuzione sistematica Cap.8

chi cammina con Ges invece deve 3 essere disposto allanonimit, al lavoro
nascosto ed anche alle privazioni!!!

d) Meravigliarsi delle opere potenti di Dio, non vuol dire averne accettato la
loro fonte
Simone si meravigliava di quello che succedeva attorno a lui. La comunit
samaritana fu abituata fin dallinizio ad opere potenti da parte di Filippo e degli
apostoli. Egli voleva lo stesso potere a tal punto che offr denaro per averlo.
Persone che sono troppo entusiaste, dei miracoli del Signore, e che vogliono
sperimentare altrettanto per propria mano, hanno un secondo fine: promuovere
se stessi e
lasciare fuori dalla propria vita un Dio sconveniente. Simone non aveva nessun
rapporto personale con Ges. Lapostolo ripieno di Spirito Santo pronunci la
tremenda sentenza sulla vita Simone riportata nel (v.20/21)

e) Denunciare le cattive intenzioni di queste persone, non significher che


esse si ravvederanno
Ovviamente, il Signore non sopporta attitudini di questo tipo nella sua chiesa. Egli
per nonostante questo abominio, ama il peccatore e lo riprende dunque al fine
di portarlo al ravvedimento, ma un cuore cos indurito nelle proprie attitudini, non
vuole cambiare. Simone, rifiut di rapportarsi direttamente col Signore e scelse
ancora una volta la sua strada. Rispose a Pietro: Pregate voi il Signore per me
affinch nulla mi accada di tutto questo(v.24). Egli riconosceva che cera un
Signore, ma chiese preghiera ad altri per la propria vita, non si ravvide. Pensava
pi alle conseguenze delle sue azioni, piuttosto che stringere un vero e proprio
legame col Dio della salvezza. Aveva scelto volontariamente la perdizione!!!

E bello vedere quale fu lepilogo di questa vicenda, dopo questa esperienza, chi
era arrivato da Gerusalemme, torn alla base spirituale, evangelizzando molti
villaggi della Samaria(v.25). Simone era perduto, ma molte altre anime stavano
arrivando alla salvezza, Dio aveva capitalizzato questa triste vicenda purificando
la sua chiesa e trasformando il cammino dei fratelli in una grande benedizione!!!
(v.25)

Filippo e la sua chiamata

Filippo fu il primo credente della chiesa primitiva a evangelizzare un pagano. Egli


fu il precursore perfino degli apostoli. Fu chiamato a superare barriere culturali
non indifferenti, il suo grande cuore, non oppose nessuna resistenza a questa
chiamata infatti fu mandato ad un etiope che per giunta era anche eunuco. Gli
eunuchi avevano nei popoli primitivi, delle alte cariche funzionarie nelle corti dei
sovrani, come questo incontrato da Filippo che era sovrintendente di tutti i tesori
della regina etiope Candace. Nella legge mosaica, erano esclusi dallassemblea
del Signore (Dt.23.1). Filippo chiamato a portare la Parola a questuomo il cui
cuore cercava sinceramente il Signore, non oppose nessuna resistenza, egli
guard soltanto alla sua necessit di capire la scrittura e di incontrare il Signore
personalmente. Soprattutto Filippo ubbid alla chiamata di Dio senza porsi
domande (v.26). Pietro invece prima di convincersi di evangelizzare un centurione
romano, fu redarguito dal Signore che dovette anche insistere per farsi obbedire
per ben tre volte (At.10.9/16 leggere questi versetti nel loro contesto). Questa
attitudine profondamente spirituale di Filippo, permise al vangelo di penetrare
nientemeno che nel palazzo reale dellEtiopia, un paese allaltra estremit della
terra allora conosciuta!!!
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Leunuco etiope

a) Essere credenti vuol dire desiderare di adorare il Signore (v.27):


Questuomo era andato a Gerusalemme per adorare. Un vero credente, ha
questo desiderio soprannaturale di adorare Dio. Letiope aveva fatto centinaia
di chilometri, in mezzo a pericoli per incontrare di persona il Dio degli ebrei e
poterlo adorare. Egli non misur sforzi per poterlo fare. Chi veramente
convertito, non considera la strada da fare per arrivare alla sala di culto, non
risparmia la fatica per poter servire nella chiesa,non nasconde la propria mano
per donare e donarsi per la causa del vangelo, perch il suo scopo in qualche
modo poter adorare. Riconoscere cio insieme ai propri fratelli chi Dio e cosa
Dio fa, ringraziandolo con il cuore e con le azioni.

b) Essere credenti significa avere fame di approfondire le scritture:


Filippo si avvicin al carro dove questuomo stava leggendo il testo profetico di
Is.53 che riguardava le sofferenze di Ges.Due cose notiamo in questo
dialogo tra Filippo e letiope, la prima che il grido del suo cuore era quello di
avere una guida che lo accompagnasse nella conoscenza delle scritture:
Capisci quello che stai leggendo? Quegli rispose: E come potrei, se nessuno
mi guida? E invit Filippo a salire e a sedersi accanto a lui.(v.30/31), La
seconda era un desiderio profondo di capire le cose di Dio secondo ci che era
scrittoL'eunuco, rivolto a Filippo, gli disse: Di chi, ti prego, dice questo il
profeta (v.34). Che gioia quando incontriamo fratelli e sorelle che non
sbadigliano di noia quando si studia la Parola di Dio, e chiedono: ti prego
dimmi cosa vuol dire questo testo biblico?...La fame della Parola di Dio una
chiara indicazione che il cuore aperto allopera dello Spirito Santo

c) Essere credenti significa credere con tutto il cuore (v.36/38):


Dopo aver ricevuto linsegnamento da parte di Filippo, lEtiope, non si ferm
alla mera conoscenza, ma proclam Ges come suo Signore. Vediamo in
questo testo una saggia risposta alla richiesta delleunuco di essere
battezzato: Se tu credi con tutto il tuo cuore possibile. C una radicale
differenza tra il credere del ministro Etiope e quello di Simone. Nel mondo
spirituale, quando noi dichiariamo col nostro cuore come letiope: Io credo
che Ges Cristo il Figlio di Dio, succede qualcosa di straordinario.
Riconosciamo Ges come il nostro e il Signore di conseguenza ci riconosce
come suoi figli salvandoci a pieno titolo, il battesimo di conseguenza
rappresenta la testimonianza di ci che gi avvenuto nel mondo spirituale in
noi e attorno a noi. Leggiamo (Rom.10.9/10)

d) Essere credenti significa sperimentare la profonda gioia della conversione:


(v.39)
Letiope era una persona di alto rango, una persona di fiducia della regina,a
contatto ogni giorno con personaggi importanti, ma quello che successe su
quella strada deserta di ritorno al suo paese cambi la sua esistenza. Fu
avvicinato da uno sconosciuto,apprese fu battezzato in un torrente,non era
certo il palazzo in cui viveva, ma questa esperienza gli port una gioia
incontenibile. Il vero credente nonostante a volte passa per brutte esperienze
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nella vita, sa che avere il Signore5 avere tutto e quella gioia stabile e
profonda non sparisce, ma diventa motivo di vita. La gioia del Signore
totalmente diversa da qualsiasi atra felicit momentanea del mondo!!!

Per la discussione

1) Facciamo ora alcuni raffronti altre a quelli gi evidenziati tra la pseudo


conversione di Simone e la genuina conversione del ministro Etiope.
Discutiamo

2) Prendiamoci ora un significativo tempo di preghiera analizzando le nostre vite


davanti al Signore, vediamo cosa manca a noi rispetto ai punti considerati
nella vita del ministro etiope e chiediamo al Signore di rinnovare la nostra
fede cristiana e restaurare completamente il nostro rapporto personale con
Lui

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