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Monografie
9
2001
MIN ISTERO PER I BENI E LE ATTlVIT CULTURALI
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DEL PIEMONTE
REG IONE PIEMONTE
ClT r DI MONDO vT
a cura di
M ari ca Venturino Ga mbari
Avoe,tenza
Sono state usate le seguenti abbrev iazioni : us: un it slratigra fica;
d.: diametro; L. : lunghezza; I.:brghezz.a; s.: spessore. Quando non
diversamente indicato, i d isegni della cer.lm <....l sono in scala 1:3,
quelli d t!i maoufaUi i n p ietra c dei reperti metallici in sca b 1:2.
l
52
primi anni del Vl secolo a concentrare l'attivit edili- no n modifiche rebbero tuttavia, in considerazion e del-
zia civile suU'altura, a seguito di precise raccomanda- la loro sporadicit, il quadro delineato, nel senso che
zioni del sovrano , come tramanda Cassiocloro 20 , Per l'abbandono di queste citt da vedersi soprattutto
Augusta Bagiennorum e Pollenlia, invece, l'esistenza nel venire meno cii un ru olo istituzional e, che non
di un recinto difensivo molto dubbia, malgrado le implica la total e scomparsa dell'insediamento 25 ,
attestazioni docu mentari e nel secondo caso e la pre- Se quindi gli elementi archeologici in nostro pos-
senza di porte nel primo: doveva trattarsi di difese in sesso individuano tra il tardo V ed il VI secolo la fase
materiale precario, accompagnate da un fossato 2 1, di cri si definitiva, forse anche d el ruolo amministrati-
I reperti archeologici rinve nuti ne lle ripetute cam- vo di questa citt, piLI complesso stab ilire quale
pagne di scavo condotte da G. Assandria e G. Va c- centro ne s ia divenuto l'erede. Nella storiografia loca-
chetta nella piana della Roncaglia tra il 1894 ed il le lo s i spesso voluto ide ntificare in Bredulum, il
1925 22 , ne lla vasta pianura agricola unanimemente cen tro eponilno del cOlnitato, i cui confin i si sarebbe-
identificata con il sito di Augusta Bagiennorum (fig. ro estesi all'''intero tratto di pianura ch e era stato oc-
40), sono in parte conservati nel locale antiquarium. cupato anticatnente dai Vagienni, s nei tnonti che nel
Alcune monete di valentiniano III (425-455) furono piano"26 ,
considerate dagli scavatori tra i repetti pi indicativi Tra i sostenitori di questa "teoria de lla continuit"
delle ultime fasi di vita della citt 2 ' , ma sarebbero da vi fu chi ipotizz, troppo semplicisticamente, un pas-
ri esam inare - e la ricerca attualmente in corso, in saggio senza bru sche interruzio ni delle prerogative
concomitanza con il riordino del piccolo museo, in dell'antica citt di Augusta Bagiennorum al centro di
previsione di una prossima riape rtura al pubblico - i Bredulum"- Quest'ultimo veniva ide ntificato da alcu-
materiali ceramici rinvenuti ne l 1942 nell'area del fo- ni con l'attuale frazion e Breolungi di Mondov'" (fig.
ro, caratterizzati da "impasti grossolani con decorazio- 41), dove si poneva la sede di una romana colonia
ni a fasce parallele", tra i quali "non mancano esempi bredulensis, sulla base di un testo epigrafico segnala-
caratteri stici, gi noti in necropoli barbariche" 24 , Po- to a Jacopo Durandi dal canonico Meyranesio, rive la-
trebbe anche trattarsi di reperti di e t longobarda , che tosi poi, com e tanti altri , un fa lso clamoroso 29 , Nello
SANTA MARIA DI IlREDULO, PRlM E RI CE RCHE ARCHEOLOGICHE
Fig. 41 Mond o v, rraz. Breolung i. Veduta ae re a delb sommit clcl l'a ltu,J. ,
da e st (cone. S.M.A . Il . 66,9 Jd 12.11. 1997).
stesso to rno cii tempo altri studios i, COlne P. Nallino, Diano, localit minore posta su di una altura a breve
pre feriron o invece collocare il centro e ponimo de l distanza dal centro romano-33 . Breo lungi stato allora
comitato a Breo, il te rzie re di Mo ndov a ridosso del annoverato tra quei fo rtilizi posti s ulla linea di difesa
torrente Ellero30 (fig. 44). Tale convinzione venne fatta arre trata dei passi alpini e divenuti, con Diano e Au-
propria in tempi pi vicini a no i da G.D. Serra, il qu a- riate, sede di comitato. Sulla base di quanto teorizzato
le prolungava cos sino alla nascita di Mondov la se- in questo sen so da U. Formentin P\ un pi recente
quen za di insediamen t j31. Fu il Barelli , alcu ni anni d o - studio proponeva cii data re al p e riodo tardo-romano
po, a contestare decisa me nte questa proposta di iden- la muratura in ciottoli an cora visibile ai margini del
tifi ca zion e, sosten endo, sulla scorta d el ritrova m ento pianoro sul quale sorge la chiesa romanica di Santa
di ulte riori e pig rafi romane (figg. 42-43), questa volta Maria-~'i .
autentiche, m esse in luce in te mpi diversi su ll 'altura e La ri cerca di sllpe rfi cie condo tta n el sito n e i primi
pi in basso, nel Pesio, conse rvate ancora oggi nella anni Ottanta, i cui risultati son o stati s intetizzati in
chiesa j 2 , ch e solo l'attuale frazion e Breolungi cii M o n- un articolo cii Vera Chiarlone 36 , rive l L1na situazione
dov , pote va rive ndica re a pieno tito lo questo fuolo. aft~ttto diversa: a lla g rande quantit di ceralnica pro-
Tutti gli studi che abbiamo rapidame nte passato in tostori ca s i contrappose il recupero di soli quattro
rassegna partono clal presu pposto della nascita di un fralnlnenti datati al p eriod o tardo-rolnano 37 . La revi-
insedialnento a Bredulum (sia esso identificato con la s ione cii quegli stessi materiali effettuata da L. Va-
frazio ne di Breolungi o con Mondov\Breo) mo lto sch e tti per questo volume, tenuto conto del progres-
prima de lla costituzio ne del comitato tra X e XI seco- so delle conoscenze nell 'ambito cle lla c ultura mate-
lo; se non di origine romana , esso doveva essersi for- riale cii qu esti secoli, conse nte ulte rio ri e de finitive
mato in et tardoantica , ne lle forme di un caste llo ar- considerazioni sull 'asse n za di una fa se insediativa
roccato sul Pesio (Breolungi) o sull 'Ell ero (Mondov tard o-antica, a pi riprese ribadita a nch e da chi scri-
\ Breo). Fo rti analog ie vengono riscontrate, ino ltre, ve 3fl e che oggi, come vedremo, trova confe rma ne i
con la s ituazione verificatasi ad Alba in et longobar- ri sultati degli accertamenti archeologici ne l fratte m-
da, con il trasferimento del centro amministrativo a po rea lizzati.
56 ARCHEOLOGIA E ST O RIA
42 43
Le nu.ove indagini d e lla chiesa una recin zio ne racc hiude il piccolo ca m-
po s po rti vo re alizzato negli anni Settanta .
"Dove no i diciamo Breolo ngo, ne lle ca rte antiche Il fo togramma fissato dall 'e rudizione di fine Sette-
si legge: in cas/ello Bredu./i ... Il che no n prova, che cento ITIanteneva in gra n palte intatta la fisiono mia
dove e ra il castello, l fosse Bredolo. Ino ltre ne ll'istes- lnedieva le d ell 'altura, cos CQlne era v iviclamente
so posto de l castello non poteva darsi Eredulo, per- esplicitata ne lla docume nta zio ne scritta, che alla met
ch la strettezza del s ito no n pe rmette va tanto. Egli d e ll 'X! secolo diversificava la re alt insediativa, distin-
poco, e ristretto da due la rg hi, e profo ndi fossati, da gue ndo tra pieve, corte e castello<iO; un atto cii soli
alta ri va a ponente verso il fiUlne, a m ezzod da pro- due anni succ essivo, associava invece molto precisa-
fo ndo fosso, e sulle a lte rive un muro circondava il me nte il cas/rum a lla plebs, escl udendo solo quest'ul-
stretto piano, dentro il quale e r'd.no alcune case di si- tima dalla do nazione de l vescovo di Asti a l mo nastero
g no rili famiglie, la Parrocchia, e l'abitazione de l Par- di Sa nt'Anastasio. Senza e ntrare nel me rito di tutte le
roco, il che fo rma va il caste llo, la cui situa zio ne fa fe- successive attesta zioni scritte , esauriente mente analiz-
de sicura , che col non po teva abitare il popolo di zate da Vera Chiarlone, al cui contributo si rim anda4 1,
nume rosa popolazion e, e la stessa etimologia de l no- appare evidente come l'ambigu it docu m entari a in ve-
me, che Breo era longi , cio non nel castello, ma al- sta sempre il rapporto pieve-caste llo e ma i la villa,
trove"3. (fig. 45) . Poco rima ne da aggiungere a q uesta sempre distinta dagli altri nucl e i cii insed iamento .
puntuale descrizione de l Nallino s ulla topografia de l Se dalla fonte scritta passiamo ai ri scontri sul terre-
sito di Bre du lo, ne l quale egli ide ntificava solo il ca- no, gli e lementi caratteri zzanti l'alnlra di Breolungi so-
stello e non il centro abitato che, come abbiamo vi- no in effetti la chiesa e la cinta muraria; quest'ultima
sto , collocava a Mondov. Oggi solo la chiesa mantie- chia ra me nte pe rcepibile solo a ridosso de lla strada di
ne i ca ratteri originari, malgrado le diverse ripl asma- accesso alla frazion e, ma alcuni altri tratti , ai margini
zioni , mentre la canonica stata ricostruita, cos come del piano ro, sono ipotizzabili con buona attendibilit
le case poste a ridosso de lla strada di accesso; un am- (fi g. 48). No tizie oggi no n pier verificabili narra no del
pio setto re del pianoro, a sette ntrione, occupato dal ri trova mento di strutture ri conducibili a q uest'ultima ,
ci mitero , costituitosi in epoca napoleonica , e ad ovest insieme ad una torre ne l suo immediato interno, du-
SANTA MARIA DI IlHEDULO, l'HIME RICERCHE ARCHEOLOGI CHE )7
fante i lavori di costru zione del cim itero nei primi anni costruzione de ll a sacrestia alla fine del Settecento.
del XIX secolo . La porzione di muratura superstite, in- L'interno si presenta voltato, tlla in origine aveva sicu-
te ramente reali zzata in ciottoli di fiume legati da malta ram ente una copertura a capriate, descritte nella Visi-
chiara, con una sommaria disposizio ne di alcu ni fil ari ta Pastorale di Mons. Scarampi ciel 1583: Ecclesia San -
a spina d i pesce, non offre e le me nti intrinseci di data- ctae Mariae quae dicitur a Breolongo suh ti/ulo As-
zione, dal momento che utili zza il materi ale costruttivo sumptionis, constat trihus navihus suh tegulis 50 .
immediatamente disponibile, prelevandolo dal 50ttO- Davanti alla facciata, su lla parte bassa clelia quale
stante alveo fluvial e. Confro nti possono proporsi co n si conservano pregevoli affreschi clatati al XV secolo,
il primo recinto de l castel lo di Manzano presso Chera- recenteme nte restaura ti' l clopo l'asportazione clelle
sco, di analoga tecnica costruttiva, datato tra la fine e pigrafi romane, ricollocate all 'inte rn o cle li a ch iesa, si
de l X secolo e d i primi anni ciel successivo" , analoga- dispone un portico voltato, sorretto cla p ilastri late rizi
mente a quello clella curtis cI'Orba, clefinitivamente (fig. 47); al di sopra ci i quest'ultimo, la muratura ar-
iclentificata nel sito clella cascina La Torre cii Frugarolo, ticolata da arch etti rampanti, come anch e il tratto di
in provincia cii Alessanclria", o, a ncora, a quello del deristorio settentri onale .
Bric S. Vito a Pecetto eTo) , attribuito al castrum di Se l'edific io attende ancora uno studio complessi-
"Montisferrati "44, per rimanere ai casi la cui cronologia vo, che vada oltre la citazione o la breve scheda edita
stata verificata su base archeologica, ma molti altri ne i repertori sull'architettura o la pittura romanica
potrebbero essere opportunamente rich iamati" . clelia provincia d i Cuneo", essa stata ripetutamente
La chiesa, attuale parrocchiale di Maria Ve rgine As- segn alata come rife rimento datante per la particolarit
sunta 46 , stata da lungo tempo identificata, grazie agli delle nicchi e a fornice de ll'abside'l (fig. 49), che tro-
stucli cii Morozzo cleli a Rocca" con la plehs hredulensi vano uno stretto confronto con quelle del San Gio-
cie l cliploma de lla met de ll 'XI secolo, ripetutamente va nni al campo ci i Piobesi, presso Torino" (fig. 50).
citato 48 ; l'edificio, riplasmato a pi ri p rese, conserva L'unico intervento arc heologico all 'inte rno della
intatti alcun i elementi m edievali: le monofore sul lato chiesa stato fin alizzato, in p revisione dell 'allestim en-
sette ntrio nale e, soprattutto, l'abside maggiore, scandi- to cie l lapicla rio, al risana mento ciel piccolo vano che,
ta in alto da nicchiette a fornice disposte in gruppi di a ll a met cie li 'Ottoce nto, aveva occupato, dopo la co-
quattro, mediante l'inte rmediaz io ne cii lesene (fig. 46). stru zione di un divisorio, la parte terminal e della na-
L'impianto, a tre navate se parate da pilastri ottago- vata clestra , conclusa cla un'abside curvilinea. Questo
na 1i 49 , concluso a est da absidi semicircolari : si con- settore assunse itnpropriamente la fun zione di corri -
servano solo quella maggiore e q uella m erid ionale, doio, con due scale, l'una di discesa ad un interrato
mentre l'altra ha subito un totale rifacitnento con la clisposto acl occupare lo spazio sottosta nte il presbite-
SANTA MARIA DI IlHED ULO, PHIME RlCERCHE ARCHEOLOG IC HE
Fig. 46 Mond ovl, fra z. I3reolllo).:i. Chiesa d i S~! nla Maria. Pianta.
Fig. 47 Mondov , rr.1Z. Brcullingi. Chies:! di Santa Ma ria . La f:J.cc iata con il
a nl ist:lnle.
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Fig. 48 Mondov, rr:tZ. I3reolu n gi. 'Jbllo d dl:t cinta mur:t ria del c{/slmm
(da CHIAHI.o;-.'f. 198').
Fig . 52 Priorato di S,Hl Biagio d i Morozzo. 1.<1 chiesa t'd il c1 mlJ<H1 il e. fig . 53 Primato di San Biagio di Morozzo. Lo scavo : in p r imo piano le
slru tture del campanile absidato.
della t. 7 e de lla t. 15 a lcune lastre di pietra contorna- delle braccia sul petto, che indirizza no gen e ricamente
no la fossa , me ntre la prima conse rva anche le tracce ve rso il peri odo tardo-n1e dievale: in un recente stud io
di una tavola lig nea . Gli arti infe rio ri sono sen1pre tipo logico condotto su estesi can1pi o ni di ci mite ri p ie -
ravvicinati ed i pie di accostati , a d ocume ntazio ne mo ntes i, s i infa tti acce rtato che ta le disp osizio ne de-
de ll 'esiste nza del sudario; le braccia sono ne lla 111ag- gli alt i s upe rio ri caratterizza in prevale nza le fas i da ta-
g ior pa rte dei casi ripiegate sul petto e solamente l'i- bili al XIII-XIV secolo", senza p o te rsi per escludere
numato de lla t. 23 ha g li a rti su pe rio ri distesi lungo i una cro no logia un p oco p i alta, come s i ve rifi ca pe r
fianchi. Nume rosissitni fralnlnenti ossei, ins ie me a la consuetudine di avvolgere stre ttame nte il corpo ne l
crani e fe lTIo ri no n pi in connessio ne a nato lnica atte- le nzuo lo fun ebr 6 .
stano la dens it e la continuit de ll'area cimiteria le, Se dalla doc umentazio ne d'a rchivio s i evince che la
con riduzio ni d i to mbe pi antiche; questo fatto fo ndazio ne d i Mo ndov sull o scorcio del xn secolo'"
comprovato d a lla de posizio ne, al eli sopra di alcuni aveva determinato una massiccia elni grazio ne da l vec-
sche le tri , di gran parte de lle ossa di sep o lture prece- chio centro abitato, con la costitu zio ne di un nuovo
de nti. La fitta successio ne d elle inumazio ni n o n ha cilnitero presso la nuova chiesa di Santa Maria intu..'.
consentito di disting ue re i tagli ne l te rreno e di conse- civitate, presso il po nte della Nova, la villa di Bredulo
g uen za il profilo de lle fosse, ad eccezio ne di que lle ancora attestata negli anni quaranta de l XIIT secolo(>H.
pi pro fo nde, poste a diretto contatto con il terreno Un piccolo nucleo cii p o po lazio ne continu quind i ad
naturale : ne lle tt. 8, Il , 13, 14, 16 e 19 queste erano utilizzare sino a q uesto m Olne nto l'antica area ci mite-
ovoidali, stre tte ed allungate. riale a ridosso eli quella ch e ne l 1414 ve rr de finita:
Non si sono rinve nu ti compl e me nti di vestia rio e "ecclesia extra civitatem" e ne l 1433 "Sanctae Ma riae
la ceram ica recupe rata, qu as i escl usivame nte di epoca de Bredu.lo campestn~'(,'); il Regislmm ecclesiarum dioe-
pre ro mana , ins ie lne a laterizi, no n fornisce ind icazio- cesis aslensis l'aveva d 'altro nde g i me nzio nata come
ni util1 p er la datazio n,j . Elementi diagn ostici posso- oratorium de Bredulo 70 nel 1345 e come semplice
no essere considerati sia il s udario , sia la posizio ne cappe llania viene descritta nel 1583 ne lla visita pasto-
62 ARCHEOLOGIA E STORIA
Fig. 54 M ondov , rra z. Breolungi. Chies.l di Sama Maria, Vedut:I del sella-
re orient ... lc dopo i recenti restau ri e la demolizione del muro di cinta .
ral e de l vescovo Gerolamo Sca rampi" (fig . 54). s petto a ll 'ed ificio di culto d i et romanica e l'anteriorit
l'ur in asse nza qu indi del le cons uete tipo logie del- al cimitero, nessun elemento cronologico proviene dal-
te tombe di et ro manica, ad esempio qu elle a cassa Ia str~lto nel quale la struttura muraria si fo nda, che ha
con alveolo cefa lico, pare indubbio, su base docu- restituito esclusivam ente ceram ica protosto ri ca.
mentaria , che la fa se cii pi tl inte nso utili zzo del cim i- Non risulta, pUltroppo, essere stata rea li zzata docu-
te ro circostante la chiesa risa lga all 'a rco crono logico mentazione grafi ca di un altro tratto di mura tu ra messo
compreso tra il XI I ed il XIII secolo, anche se la t. 7, in lu ce negli anni Settanta nel l'a rea antistante la chiesa;
per la patticolare conforn1azione della cassa in tecni- ne lla relazione conservata ne ll 'archi vio dell a Soprinten-
ca mista (coffi-e-mixte in pietra e legno), potrebbe an- denza viene descritta una stru ttu ra d i spessore notevo-
che essere ricondotta all 'alto medioevon le, costruita in ciottoli legati da malta, con sporad ica di-
Una sequenza stratigrafica a naloga caratte rizza il se- sposizione dei filari a spina di pesce, situata in prossi-
condo sondaggio, dove s i sono messe in luce solo cin- mit del margine del pianoro, con o rientamento no rd-
que sepolture non disturbate, in pie na terra e tutte sud. Le caratteristiche dei resti parrebbe ro assimilarla
ori entate est-ovest, verositnilmente con deposizione in a lla cinta de l caslrUln, a giudicare dalla po rzio ne di
sudario. Alcune delle fosse avevano tagliato una strut- q uest'ultima ancora visibile all'imbocco de lla strada di
turd muraria in pietre e ciottoli , legati con malta grigia, accesso, pii) che alla struttum pre-romanica illustrata
il cui andamento no rdovest-sudest diverge da quello poco sopra . Non da trascumre, infatti, che la stessa
della chiesa roma nica (fig. 55); ne stato docume ntato docume ntazione scritta attesta la presenza di alcune a-
solo un breve tratto, sino a lla lacu na causata da lla co- b itazioni all 'inte m o del recinto, come la casa di un cer-
struzion e delb ca nonica ottocentesca, che aveva scon- to Giacomo alla, me nzio nata ne l 1190" .
volto in pro fondit il terreno. Un lacelto d i pavimenta- A questi indizi, pur labili , dell 'esiste nza di cellule edi-
zione in cocciopesto, privo d i vespa io e appoggiato d i- lizie in aggiunta ed in prossimit della chiesa, con qual-
rettamente su di uno strato brun o contenente abbon- che resto pi antico, fa da contmppunto la scarsit di re-
danti framme nti d i cera mica protostori ca, compariva perti attri bui bil i all'et medieva le , in particolare nello sca-
solo nella sezione me ridi onale dello scavo; si potuto vo in estensione realizzato nel corso degli anni Novanta
cOITIunque accelta re il suo rapporto con la Inuratura a ridosso del cimitero ottocentesco. Le nume rose buche
descritta . Sono questi ultimi gli unici indizi struttum li d i palo , di dimensioni e profondit diverse, sono in gra n
per ipotizzare un insedialnento sull'altura anterionne n- palte cronologican1ente indetenninabili , quando non ri-
te all'XI secolo; certo si tratta di testimonianze labili e condotte al periodo preromano" ; que lle attribuibili con
prive di dati intrinseci per una datazio ne assoluta. Se, sicu rezza all'et storica sono meno di dieci, piuttosto
infatti, sono significati vi l'o rientamento divergente ri- o mogenee nelle clitllensioni , con un d iametro di m O,50
SANT A MARIA D I BREDULO , PRIM E RICERCHE ARCHEO LO GICH E 63
Fig. 55 Mo ndov , fr:l l.. Br~o lun gi. Arca della Pi eve (saggio 2) . Stru ttura
ll1u raria p reroman icl,
NOT E
1 MG J-I , Diplo mata , III , d oc. 305, p . 381. co rrisponden Z:1 d i un angolo d el Serapeion: Z ANDA - PAN'I 1999, p. 255 .
l SERGI 1971, p p . 690-694; quest'a rea v ie ne I;;!Samin:l ll l da llo studioso nel l6 MOI{QZzo DElLA ROCCA, I , p . 8 1, che aveva ripreso la d efi n izio ne d a
p iLI am pio con testo della marca ard uinic:1 d i Torino. AI p roposito si veda G i u lio d i San Q u in ti no .
anche CoMilA 1983. in panico!;l re all e pp . 43- /'-1; 1998. a M ICl lF:LQTll 1920 .
~ MG H, Dfploma la , V , d m:. 70 , pp. 9055 . bi G ifl D UItANOI I 77-1 , p , 169 , non avt: va d ubbi SU ll :1 s ua po sizione : "cssa
.jBORDO NE 1992 , p. 12 2. cad e a Breolongo, o 13r<::o lon , al nordovcst di Mo ndovl sulla gra nde stra-
5 SCHIAI'AH ELlJ 19 10, d o c . 13, pp. 38-43 ; d o c . S. pp. BO-tU. d a, che v ic n d a FOSS;Hl O~.
(, SERGI 1971, pp. 693-691 . Non si p ronuncia invece su lla pa rte relat iva al ?-J A q uel tem po c m gi no ta anche una seconda epigra fe, au temica, rci m -
comilato di Brcdulo CASTO 1976, pp. 1655., mentre aecrUa come b uo na la p i~gata ne i g rAdi ni d i ingresso alla chiesa d i Sa nta Maria d i I3reo lungi
pa rte relativa a Ped o na . ( O IJN,\NDI 1769 , p, 80; N,\I.lJNO 179 1, p. 305; Cii.., v , 7722; / ./ ., IX, I, p. )8,
7 SCH IAl'AHEUJ 19 08, p. 193 . n. (4),
Il BORDONE '\ 97 1, pp . 357-444; 1980; 1992 , p . 121. JO "Conv engo no lutti , che a Breolongo fosse Bred olo , Cl l.hco, ed io di co
'J D i q uest'idea GUGLlEI.\10 m 1990; m o lto p il l calila b IXlsizio ne di sempre esser stato a pi del Montc .. T ra il fiume Fll ero cd il m o nte ad un-
COMBA 1998, p, M. q ue d ico esser stato il ca po della Colonia Brc d olcse, cio Breo" (NAI.I.JNO
lO G UG I.IElMQTI1 1990. 179 1, pp. 302-303)
Il La bi b liogra f .. !,iul le ma ri assunt.. in M ICHr.UT I"Q 1998; 2000; MUKIALDO 3 1 SERRA 195 I , p . 23 1.
2000, j l So l o due emn o rci m picg:llc nel la c hi esa: dell a p ri m a si parla to
12 SCHMIE[)T 1974 . p oco sopra ( cfr. no ta 29) . Essa v e nn e mu r ata a lb met d e ll 'SOO
13 LA ROCCA 1992; 1994. d ,I II ',lll ora p arroco , do n CarI od , n el pO!"l i t:o ant istanl e la fa cci ata ; co -
14 Pcr la biblio grafi a sul ICma, con parti colare ri fcrime nto ai l"i sco n tri ar- m e l e alt rI..! , SI:I!;t negl i u ll imi ;lnl1i c() l l oc at ~1 all'int e rn o, i n co ncomi -
cheo lo gici, cfr. M ICI-IELET ro 1998; 2000; M URl Al.DO 2000 . tanza con i n te r ve nt i di rest au ro d egli affr esc h i m ess i i n l uce su q uc-
1~ AN ONIMO HAVENN AT E, Cosmograph ia. sW pa rel c . La secon da , co n l' iscrizi o ne che r ammen ta C. Pelrol lf u s
16 G ABOTr o 19 11 , p p . 620-631; RII3EIU 1929, p p . 3t:n 55. Plt lll dia n ;u s ( CII.., V, 7723; 1.1" IX, I , n . 6 5; SAnORt 1965, p. 127, n,
17 SERltA 1957; SJ.;ITtA 199 5. 65i i n ult i m o M I:RCANDO PACI 199R, p p . 11 1- 11 2), cost i t ui va pa rt e
IH Il reno m eno stato p untua lm en te rimarcato pe r TridelLl u l1/. ( Tre n to ), d e l basa m e nto ci el pul p it o; venm: an ch 'ess<l colloca l a ne l p o rtic o d ;ll
accan to al q uale l 'Anonim o Havcn nate cita Trin cto n a ( Doss Trenlo?): S ET- me d esimo p arroco !1 l! ll'an no 1864. A l ui si deve an ch e il rl'c upe r o ,
TlA 1995. ne l 186 3, p r ojJe ared ll ll1 m , in Flll vio Pes io d ell'ara d ed i cat a all a V i tto -
l') FILl I'I'1 1997. ri a (CN , V, 7721 ; 1./., IX, 1, n. 63, p. 37). Il framm e n to epigrafi co d i
./IlCASS., var" I, 17. u n Valeli/ls Sevenls e ra stalo ri n vt: n uto nel 1792 " l ungo l a ri va d cI
li Pcr Aug usla l1ag iemw n.tm: ASSANDRIA - VACCH ElTA 1901, p . 415; per castc\ lo", come ram m t: n l:t i l Fe rru :I, che ri p rcnd e l'affe rm az i o ne d el
Pollemia: f ll.II'1'1 1999, con l a biblio grafa p reced en te. N.II 1in o ( ClL, V , 772-1 ; / ./ ., IX, I , n . 66, p . 39). Un 'altra e p i grafc , ritro -
~l Pcr l a bibliogra fi a sui vecch i sca vi nella ciu !"Om<lna si rim anda a F1u l'- Vill a nel 194 1 nel ri faci me nt o de ll a strad a p er Fossa no , a 300 m ctri
l'I - M ICHEU;;-n"O 1987, p . 21 c M ICJ! ELElTO in slalllpa. cirC.l d all a ch ie sa, ve nn e u tili zz:lla ne l l 'anno su cces.s iv o co m e base
13 ASSANDHlA - VACCIIETIA 1R98, p. 30 .~ . pe r i l foc o l are d a alcuni so l d ati , rov inandola (1.1. , IX, I , n . 67 , p. 39).
l~ CAR DUCCI 1950, p . 21 1. Qu esto d ato, ripo r tato da l Ferrua, in co n traddi zio ne co n q u an to af-
1~ Come si 1'0 1u ta verifk .. rt: rece nTemen te ad I nd ustri a (Mon teu d a l'o ), fe rm ato da B . Mon d i no (M ONDINO 1976, p . un, che n lln m e n ta d u e
con il ri trova men to d i una tomba t:on corredo della fine del VI l secolo in la p id i, " tro v ate nel .seco l o sco rso ... distru u e durante la seco nda gu e r-
ARC H EOLOG IA E STOIHA
ra mond iale pe rch alcuni militari di passaggio le staccarono per adi - pube sin ist ro); il femore sinistro ed un osso mcr:narsale. In base alla lun-
b irl e a focolari", Un u lt t:::riore, imporlamt::: frammento di stele con sct!- ghezza de lle diafisi delle ossa degli ani si pu ritenere che lo scheletro sia
na d'aratura, non ha dali su l luogo t! l'anno del ri trovamento ( vero- ..rppartenuto ad un neonat.o (STEWA ltT 1979) di sesso naturalmente non de-
similmente da ricondurre ;ti lavor i de i pr im i anni Scllanla per la rea- tenninabilc. Oall'esame di tulli i resti sche letrici non si rilevano tracce di
lizzazione del picco lo campo sportivo ant istante la chiesa) ( MER - pa to logie, sl.tti carenziali o lrJ. umi che possano aver dCl(..:nninato la morce
CANDO - PACI 1998, n. 49, p. 11 2). I n ultimo, un 'ara anep igra fe slata del nt:onato.
recupera ta dalla ,scriven te nel dirupo verso 11 Pesio n ell'anno '1988. lunghezz a delle ossa degli arli (in. milftmetrO
'.' BARELU 1954. omero d. 66,2 omero s. 66,1
I. FOl\1ENnN I 1941. Ancorn recentemente si 3ffcnnato che i com itati di radi o d. 52,5 radio s. 52,6
Bredulo e di Amiate "derivavano da distretti castrensi tardo-imperia li , che ulna d. 60,3 ulna s. 60,2
:1Vcvano sostituito le scomparse civtlafes di rorum Genna, Pol/entia, Pedo femore s. 74
e AI/R//sla Bagiennontm": PAVONI 1969-70 (1995), p. 11 1, nOia 3. La sched a amropologica di Elena Bedini , che ringrazio.
" COCCOLlJro 1978. w Cfr. VASClltrlTl, I repet1i medievali e poslmedielxlli, ilifra.
Il, CHIARWNE 1985 ; per u na notizia preliminare su lle ricerche d i superficie: (O> Le vicende del priOl<lto d i San Biagio di Moro7./..0, 0 1', 1 fr,lzione di Mondov,
NEGRO PONZI MANCINI 1984. sono state ben ddine-.lle gr.l7ie all'imelVento conOOto dana Soprintenden7..t. Ar-
., A maleriali roman i fa ri ferimento u n resoconto di sop ra ll uogo condono cheologiCl nelb ch.iesa costruita presso la connut..->t1:r..l dei torn:nt.i Breb bio e Pe-
nel 1976 d a G. Molli l30ffa ( A rc hivio Soprinlendenza Archeologica del Pie- sio; si sono riprese le ma di lavori realizzat.i senZ::1 conlrollo ard"K.."'Ologico nd
mOnle), pan.icollinnente importa nle perch costituisce l'unico ricordo d el- 197.1, chiarendo la presen:r..,l di um chiesa ron-onk"41 a lre navale SGUldite da pila-
lo scavo condoUo nell'a rea antistante la chiesa per la rea lizz'lzionc d i u n stri 1'L1tangoiari, la rui facciata stata rinvenuta in corrisponden7.a dell'alluale
piccolo cam po d i calcio: sarebbero sl ali recu pera ti e trasferiti presso il co- passo Cln<:lio. Affiancato alle absidi, sul IalO settentrionale, si trova il c llnp;mile,
mune d i Bastia Mondov:" frammenti di ceramica ad impasto di tipo p re- anch'esso dotato di tennina7jone curvilinC"".l, secondo il noto mock:!Uo tr.L-;llleSSO
romano .. e materiali lavomli al tornio, sia con tracce di vernice nera, sia alle chiese dipendenti dal monastero di Frurtuaria. L'(.>sistenza di una sorta di pla-
ceram ica comune, e inoltre due frammenti di vasi a pareti soui li e uno di tea di fonda7ione, omogenea per la chics..'l c per il cunpanile, ne ha fatto ilxxiz-
sigillata a rilievo". 7~lrc la comempor.meit d i impianto (GAUl'.SIO 1991 , pp. &5-67). Se la prima ~lIte
'>H MICHEl.ETro 1992, p. 16; 1998. st;l zinne pI'L'Lisa dd priOrdto si ritrova solo nel 11 73 CGIX;UEIMOTI1 1m, p. 43;
"~I NAl.l.lNO 1791, pp. 302-303. CARANll 19CXJ, doc. 1), la tradi7jone sLOriografica concorde nel1'identiAcl7ione
,'I Come si ev ince dal dipl oma dd 1041, dta LO alla nota 3. dcll'cdilcio am una delle cappelle anonime cJenclte nel gi Lit:.llo diploma di
I I Cl Il ARLONE 1985. r:mico Il dci 1014; la sua fondazi one viene altribuita ad Eremberto di Morozzo
,! MICHE!.FITO 1992, p . 17; 1998, pp. 72-73. ( ncl l'e\t:nco del 1014 sono concessi a Frulluaria i beni del comitato di Brt..oclulo,
" BOUGAlm 1991. pelVenuti cb ll 'cl"edit.;) di 1-leribel1ifilii Gezoni deSlo/crano).
" PANr 1994. 'd Cfr. CIA ll~;Tn et al., L'indagine arcbeologica, t"1ir,.a..
, ~ Ad esempio, in un sito molto prossimo a Breolungi, la cint:1 d el Gl stel10 ,,~ l.'t:pisodicit d egli interventi d i scavo a riclosso della chiesa , costante-
di Morozzo, per la quale cfr. COCCOLlJl"O .1978. mente impost i dall'emergen7.<1, ha per il mornenl O impedito d i progmm-
, h La parrocchia fu ricostituita nel 1843 dal vescovo Chibrdi: MONDINO mare lo sludio antropologico delle inu mazioni ( fa \w eccezione per la l o m-
1976, pp. 51-52. ba inf;lOlile :l ll im emo denabsidiola m erid iona le, per la quale cfr. nota
,- MOllozzo D EI.LA RCX;CA, l , 186 1. 58), privilegiando quello del ca mpione faunistico, per il quale cfr. BEDlNI,
,II Cfr. nota 3. Analisi archeozoologiche, i/l/ra.
, 'l Per la nOSlr.l chiesa, com e si verifca anche nel caso dell 'abbnia le d i lo.'Cfr. G IARITrt et al., L indagine archeologica, irifra.
Sanla Maria d i Cavour, databile nello stesso arco cronologico, no n v i sono (.; Cfr. VASCHETI1, I repetU di etil medievale e poslmedievale, iufra.
elementi p roban ti per riferi fC questa particolare confonnazione dei p ilastri M C I\OSl-~rrO 1998, p. 228.
alla fa se o riginaria, com e stato ipotizzato ad es. per q uelli del San Pi(.!lro ,~, Cfr. ad es. il caso dell'area cim iterhlle , datala 1m il XII ed il XIV secolo ,
d i Acqui (su lla base delle vecchie fotografie sui restauri) da Toseo 1997, circostante la chieS:J. d i San Pietro di C;lv:tll~rmaggiore: MICH I~J.E1TO 1984;
p. 49 o per il San Michele di T ri no, con una datazione tra il X e l'XI seco- 191")0, in particolare pp. 286-287.
lo (N EGRO l'ONZI MANCINI 1989, fig. 6). cfr. al propos ito anche le conside- 1>7 Su lla fondazione di Mondov, si veda d;! ultimo GUGI.1 HMOTll 1995, cui
razioni sui pilastri del San Dalmazzo d i Pedona, in MICHEl.ElTO 1999, nolll si rimanda per la cospi cua bibliografia precedente.
66 e testo corrispon ck.:nte. '''' MOROZZO DELLA ROCCA, l , p. 357. Pcr l e altre :tttest:lzioni doculllt:!ntarie,
... ' Arch iv io Vescov il e di Mondov, Visita Aposlolica di MO l1s. Scarampi, "1 9 tutte comprese entro i primi anni del XIII secolo, si rimanda li CHIAHI.ONE
febbraio 15R3. 1985, in particola re pp. 330-331.
<; 1 GA I.AI\'1l~ GAIIIIONE 1999. r~, IlQl.FI, ms. in BlU (miscell. Sl.p., 821), p. "120; NALI.I NO 179 1, pp. 30 1-
'" Ad esempio: CAIIBONERI 1971, pp. 14 ss.; CRISEHI 1974, p. 21. 302. Cfr. anche le considerazi on i di CI!IARLONE 1985, p. 332. da rilevare
~' CAR IT 1994; Tosco 1997. che ne ll 'alto del 1433 compare per la prima vol w )'intitolazi one della chie-
' I La bibliografia sllll'edilcio, datato nella prima met dell'XI st:!colo, sa, anon im a invece in tutta la documentazio ne p i antica (cfr. GRASSI DI
riassunta in MtCIIEt.E1TO 1998, a cu i si rimanda ;lIlche per i nuovi elemcnli SANTA CRISTINA, l , pp . 103 ss.).
sullt:! fasi costnlttive, emerse nei recenti accertameOli archeologici . "'l, CONTEnNO 1988, p. 25.
~~ Questo vano SOlleITlIneO necessit.. di uno stud io pitl approfondilo; allo 71 Cfr. noia SO.
stato allua le esso pare ri ferirsi ad epoca post-medievale, pur senza esci ll- 71 Per la dirrusi0ne dci tipo in Piemo nle: CROSEITO 1998, p . 224; per un
den:: b possibili!":' d i considera rlo la riplasmazione di u n invaso pitl antico . confron to con u na tomba d el priorato d i S,m PiCl m d i Cava llennaggiore:
...., Cfr. CtARtrlT1 el al., l 'indagine arcbeologica, infra. MICI"IEI.ETlD 1990, p . 287.
~- Il pavimento si presenl:.l v.1 mollo usu raio, a confem la d i un prolungato '.' AST, l Sez., Pogliola , m. 4. Il d ocu mento, del 3 maggio 1190, rogato in
Ulilizzo, forse giunto si no alla m et del XIX secolo, al momento della co- loco Bmduli, in domo lacobi DUe in casleUo.
slruzione dell'auuale muro di sep ara zione dalla navata della ch iesa; le la- ~I Cfr. C IAnlrtTI
el al., l 'indagine arcbeo logica, itifm. Per una prima se-
cune erano st:\te colma l e con terriccio bru no sciolto, nel quale venne oc- g n:ltazio ne sulle indagi ni avviate nel sito cfr. VE/I.'TUIlINO GAMBARI el al.
cullato nell"ultimo venticinque nnio del XVII secolo un gruzzolo di m o ne- 1993; VEN"IlJRINO GAM\:JARI - THAVERSONE 1995.
le, come auesl:lIlo qU:'Ulro mezzi soldi di Carlo Emanuele Il (1648-1675). 7~ Cfr. VASCHi-:nl , I reperti di ell medievale e poslmedielJule, ;'ifra.
Sui reperti monClali cfr. BARELLO, Un ripostiglio monelale del XVII secolv, 76 Crr. BEDINI, Analisi archeozoologiche, ttifra.
in/m. n MI C HEI .l-~no 1998, pp. 71 -72; 2000 .
.... Lo scheletro si present;l incompleto nel cranio e negli al1i inferiori. Del- 7M Il miglior esempio quello di Poggibonsi, per cui cfr. Poggio Imperiale
le ossa cran iche si const:!rvano l'occipila le incompleto, .dcuni fr.:lmnH~ nli 1996. Qui le prime tracce cii frequenlazione dell'a llur:1 sono mppresentate
dei p;lrietali, una rocca petrosa, la met:' sinistm della mandibo la CI LIlt e le da un p iccolo edifici o tardo-romano; nel VI secolo l'insediamcnto si arti-
gemme dei denti deddu i sono perdute /XJsl m.orlem) . Tra le OS.<;;1 dello cola in tre llbita zion i con 1l111r:1 in terr-r e p;rv imenl azion i in pietm. In et
scheletro postcraniale sono conservati molli elementi della gabbi;r 10racic'J lnngob;trda e caroli ngia il villaggio si es!enck!, comprendendo numerose
C7 corpi d i vCI1ebre torael:he e lombari, molti emiarchi vertebrali , quasi cap.rnne di pianimetria diversa, cui si aggiungono due arec cimit.eria li. Gli
IUlIe l e costdi la met sinistra dd cinto scapolare, l e ossa lunghe degli a11i ultim i dati di scavo sono riassunti negli Ani dci Il Congresso Nazionale di
superiori Comeri, radii , ulne); gli elemenli del cinto pelvico (manca solo il Archeologia Medievale (FRONi'.A - VALENTt 2(x)(), pp. 21 ss.).