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BIBL NAZIONALE
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PARLAMENTO ITALIANO
GAETANO SGIIIPANI fu Rosario
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Piazza di S- _Biagio N. 3
1867 -
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La liberi‘u individuale 3: garantita.
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I
Signori,
ll
_ 14 _
ed il saccheggio. E non contenti di ciò, si arrestarono
puranche tutte le persone di servizio della famiglia;
si é impedito che si raccogliessero le ulive, si seque
strarono gli animali delle industrie, sicché bovi, una
mandria di maiali e dei muli, furono posti nelle mani di
chi, o per incuria, o per ingordigia li fece a poco a poco
perire. Da questa sola vessazione l’esponente ebbe il
danno_ complessivo di L. 15,000. Dopo poco è cessata la
legge Pica, e gli arrestati Schipani furono posti in libertà;
ma buttati nelle squallore della più dura miseria. -
Non appena terminata questa luttuosa storia venne la
legge Crispi, e benché lo stato deplorabile dell’esponente
avesse ben anche compassionato le autorità tutte, pure
per effetto di quella legge, e massimamante per l’influenza
del Sig. Gaetano Morelli di Cotrene, che faceva parte
della Commissione, l’oratore ei due suoi figli Gaetano ed
Alfonso, furono condannati a domicilio coatto, sicché fu
rono arrestati la sera del 21 luglio prossimo passato, e
condotti a piedi in Catanzaro.
L’esponente nell’età cadente ed infermo di gotta, da
Policastro a Catanzaro, tratto di circa 12 ore di cammino,
ha dovuto impiegare nove giorni; e dové pagare per
questo ritardo ai carabinieri L. 65. Il suo stato di vec
chiezza, Signori, e l’impossibilità di poter più camminare
ha commosso la compassione di quel prefetto, il quale
gli ha permesso di restare in Catanzaro, mentre i suoi
due figli furono condotti nel Mandamento di Taverna
sotto la garanzia del proprio difensore.
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Era in questo stato deplorabile di accanite persecu
zioni l’oratore, accasciato dalla sventura e dalla mise
ria allorché venne in Calabria il Sig. Pietro Fumel; e
da quell’ora, o Signori, ha cominciato per lui e per la
sua famiglia innocente una nuova era di lutti, che non
ha riscontro nella storia, non ha luogo neppure nell’im
maginazione, se non che i fatti hanno pur troppo rivelato,
che anche sotto un regime che dicesi libero, l’umanità
può essere sacrificata, e sotto la salvaguardia di un Par
lamento Nazionale l’innocenza può essere vilipesa.
E cosi la sera del 20 ottobre ultimo verso le Il pom.
per disposizioni del Sig. Fumel venne arrestata tutta la
famiglia Schipani nel numero di 13 individui , com
prese le giovani e bambini, e condotti nelle prigioni di
Catanzaro, e di là a Petilia-Policastro, luogo dal quale
il Fumel emanava questi ordini: giunti colà furono con
dotti alla sua presenza, e ad onta di preghiere e ragioni
che furono tutte inutili per la povera e contristata fami
glia, il Signor Fumel proferì la terribile eddnesorabile
sentenza con queste parole: » 0 voi fra otto giorni pre
senterete il vostro figlio Rosario fuggiasco, o pure re
sterete tutti briganti, e famiglia e parenti con lui, e le
vostre proprietà saranno distrutte.
Fece indi chiudere tutte le porte delle loro abitazioni
mettendovi delle guardie mobili, vietando che nessuno
potesse più entrare; ordinò con bando che nessuno desse
loro ricovero, cibo, o soccorso di sorta, sotto pena di es
sere considerati briganti; e così furono inviati a cercarsi
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un tetto fra gli antri e fra’le boscaglie, e un alimento fra
le radici dei campi. Signori, in tal modo la sventura non
poteva essere più terribile, né poteva avere altro risul-.
tate che la disperazione e la morte. , .
In simile guisa il Sig. Fumel ha praticato con le fami-.
glie dei rispettivi generi dell’esponente, due dei quali di-‘
moranti in Cotrone ed uno in S. Giovanni-in-fiore, e con
tutte le altre famiglie della parentela Schipani fino alla
quarta generazione, che sono: 1° la famiglia di Pasquale
Gerardi: 2° la famiglia di Francesco Gerardi: 3° quella,
di Giuseppe Gerardi: 4° di Domenico Gerardi; 5° fami
gliadi- Giuseppe Ficoz6° famiglia.di,Lorenzo,Gerardi;Î
'7,f’q_fìm1iglia.diMarià Gerardi: 8° famiglia. .di,-Doinenicq
Rizza: 9° di ‘_Vincenzo Rizza: 10° di Teresa .Zeurlq;
1 1° di GiuSeppe Fico; 12° di Domenico Fico: 13° di Filo-é.
mena Fico: 14° SerafinaFico: l5.°di Serafina Gerardi;
16° di Agata Gerardi: 17° di Pasquale Gerardi:;-IS° '
Pasquale Minelli: 19° di FrancescoMinelli: 20°di An,-,
nastasia Minelli: 21° di Antonio Valenti: 22° di Rosario
Valentia Tutte queste 22 famiglie del totaledi 108 indi;
vidui fra vecchi, donne fanciulli e bambini furono spie.
tatamente condannati a-errare_ fra le rupi ed i boschi,
senza la speranza di trovare un tetto od un giaciglio, e
neppure un pezzo di pane per sodisfare__ ai stimolipoten
tissimi della fame. . .
Ogni potere ha un limite, né giammai può oltrepas
sare quelli dell’umanità. Qui o Signori la disperazine è
al colmo e lo strazio inaudito. A che giova sentire ripe
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tera dalcapo dello Stato che deve regnare l’impero della
legge, se questa si risolve in un sistema di violenze arbi
trarie che non si può definire? Non è tutto questo una
contradizione allo scopo di ogni illuminato governo e
all’impero della legge?
Ma non contento di ciò il Sig. Fumel fece arrestare
puranche due giovinetti figli del latitante Rosario Schi
fpani, tino di anni 13 e l’altro di anni 15, facendoli tra
durre nello prigioni di Paola per essere relegati nell’isola
di Sardegna. A tutti il Fumel minaccia lo sterminio e la
morte; a tutti infligge pené inaudlte e condanne non san
cite da nessun codice del mondo; lo stesso figlio del sup
plicante é ati00ra tenuto in prigione senza speranzadi
uscirne. ‘
A tutte queste vassazioni arbitrarie, ne segue natural
mente lo sperpero delle proprietà, poiché se il Fumel da una
parte emana ordini si terribili, dall’altra le squadriglia
col famigerato Vincenzo Pace nominato più sopra in
una col sindaco Domenico Vallone di Policastro, impo
sero 1’ abbandono di tutte le industrie ; imposero da
non poter raccogliere il frutto degli oliveti, sequestra
rono il frutto delle castagne egli animali tutti, in modo
che 150 maiali furono così deteriorati che arrecarono
non poco danno; e inoltre tutti questi danni complessiva
mente ascendono a circa L. 15,000. ' ’
Notate o Signori, che l’oratore vedendosi nella di
sperazione e nella dura miseria, più volte ha ricorso alle
autorità. e financo ha dato querela per le proprietà di
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strutte; ma quello che è incredibile nessuno volle accet
tare le sue rimostranze legali, poiché tutte le autorità
erano paralizzate dai poteri eccezionali di Fumel. e lo
stesso integerrimo prefetto Malusardi nulla poté usare la
sua giustizia. E ciò è tanto incredibile in quantochè il
Fumel aveva finanche proibito che si ricevessero nei di
versi ufiici telegrafici dispacci dall’esponente e dal suo
difensore, sicché con tutti questi mezzi e con tutti questi
ordini violenti si doveva assolutamente perire.
È in questo stato o Signori dopo sei anni di crude
lissimi patimenti, di lutti e di ‘,-miserie incredibili; e co
stretto in uno stato errabondo e selvaggio, fuori della so
cietà, della famiglia, in una parola fuori della comunione
umana, che l’esponente chiede all’Assemblea del Parla
mento nazionale che cessi per lui, per la sua famiglia e
peri parenti tutti dispersi, uno stato di ex legge. Egli in
voca il dritto di vivere come cittadino, e che ognuno
rientri nella propria famiglia; egli invoca la salvaguardia
della legge, e in fine il totale risarcimento dei danni in
giustamente sofferti.
Forse, o Signori, la luttuosa narrazione a taluno pare
incredibile, e le sofferenze sembrano esagerate. Ma fate
che per un momento sparisca il timore, fate che le auto
rità diano minute informazioni, e voi allora vi accorge
rete della verità. Nel trambusto di tanti avvenimenti e
di tante sciagure, forse anche talune autorità non pote
rono spiegare la loro azione benefica e giusta per i fatti
qui narrati, poiché a quella s’imponeva. l’azione militare
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sommaria e violenta. Signori, queste autorità tutte non
possono scon0scere gli avvenimenti, e l’oratore Chiama ad
asserire la stessa onestà. dell’integerrimo prefetto Malu
sardi, il quale, ha fiducia, non potrà dubitare dell’as
scrto. Non pertanto è giusto a sottoporre alla vostra sa
gacia, o Signori, che in Calabria vi è un partito uso a
vivere di privilegio; egli solo teme la luce, egli solo cerca
a nasconder la verità, tanto che per sua istigazione, si
fanno circolare fogli per raccogliere firme a favore di
Fumel, sicché in diversi municipii la maggior parte dei
cittadini sono quasi raggirati a deporre insuo favore:
ma questa o Signori, non è l’opinione pubblica, bensì una
parte di quelli che temono i poteri eccezionali e il domi
cilio coatto.
essa/0519