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UNALTRA EUROPA POSSIBILE

Tutta la verit sulla pi grande truffa ai danni dellItalia.


Come e perch necessario superare lEuro
per tornare a crescere.

A cura di:
Claudio Borghi Aquilini

Con prefazione di:


Alberto Bagnai

Con postfazione di:


Matteo Salvini

Illustrato dalle vignette di:


Alfio Krancic
Oltre lEuro per tornare
Prefazione
grandi [5]

M
i stato chiesto di scrivere una prefazione a Oltre lEuro per tornare grandi:
compito gradito, che mi onora, ed anche semplice da assolvere. Baster
dire che chi crede seriamente nella democrazia ha un modo molto efficace per
dimostrarlo: diffondere informazioni corrette, mettere il demos, cio tutti noi, in condizio-
ne di conoscere per deliberare. Oltre lEuro per tornare grandi fa esattamente questa
operazione.

La prefazione potrebbe finire qui, ma aggiungo qualche considerazione per evi-


denziare alcune cose che forse non tutti i lettori intravedono fra le poche righe appena
lette.

Intanto, mi preme sottolineare, nella mia veste di economista accademico, che


ad oggi non risultano pervenute da parte dei miei colleghi confutazioni serie e argomen-
tate delle informazioni contenute in questo libriccino, e un motivo c: le tesi qui esposte
sono avvalorate da centinaia di lavori scientifici, il che costringe chi vuole controbattere
a ricorrere agli argomenti ad hominem, agli attacchi personali. Perch uno dei paradossi
del nostro meraviglioso e martoriato Paese questo: che nel suo dibattito venga stigma-
tizzato come eretico (e, non dimentichiamolo: populista) chi sta divulgando i risultati
di ricerche assolutamente ortodosse, svolte da docenti di Harvard, Cambridge, Oxford, e
cos via.

La passione civile e la vocazione didattica di chi ha concepito lopera si ve-


dono proprio da questo: invece di ricorrere allautorit di autori tanto prestigiosi quanto
incomprensibili ai pi, si scelto di rendere accessibile la semplice logica economica di
argomenti che nella letteratura specialistica sono spesso presentati in modo complesso
per meri motivi di marketing accademico. Non sempre cos: larticolo pi importante
nella teoria delle unioni monetarie di un tale (Mundell) che ha preso il Nobel per un lavoro
privo di formule. Ma gli epigoni, si sa, qualcosa devono pur fare per giustificare la propria
esistenza: di solito scrivono formule.

Il testo non solo efficace nel presentare le basi economiche del ragionamento:
fa anche strame degli argomenti propagandistici, mettendo a nudo la vacuit di certe for-
mule (le riforme) e la slealt con la quale i media prezzolati fanno leva su paure irrazionali
(la benzina).

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[6] Oltre lEuro per tornare grandi

Aggiungo che, con semplicit e umilt, il testo propone temi di ricerca sui quali
sarebbe ora che cominciassero a interpellarsi certi paludati economisti accademici, ab-
bandonando per un attimo la loro occupazione favorita: farsi i complimenti a vicenda (per
dirla come limmortale Mr. Wolf di Pulp fiction). Fra questi temi vorrei evidenziare lo studio
serio degli incentivi ad abbandonare lUnione Europea da parte dei singoli Paesi membri.
Nelle mie parole noterete una certa amarezza. Mi pesa constatare come la dignit della
scienza economica venga vilipesa (non solo in Italia) da tanti colleghi accademici che dan-
no numeri a casaccio per motivi venali o per mero conformismo, e debba essere difesa
da un economista applicato come Claudio Borghi (per quanto dotato di una formidabile
esperienza di mercati): questo per me un fallimento professionale. Mi duole ammettere
che questa operazione di verit, che nella sua essenza tutela gli interessi delle classi pi
deboli, quelle che lEuro ha ulteriormente impoverito, venga portata avanti da un partito
etichettato come conservatore: questo per me un fallimento politico. Mi amareggia
sottolineare che una simile operazione molti lhanno aspettata invano da certe forze che
a parole dicevano di voler combattere il progetto europeo. Li conoscerete dai loro frutti,
scritto, e la vita politica italiana ci sta offrendo tanti esempi di questa limpida verit.

Verit: una parola profondamente e autenticamente politica, perch solo la ve-


rit pu renderci liberi. Ribadisco il punto: questo un testo di verit. Approfondendolo
e diffondendolo contribuirete a rendere migliore, perch pi libero, il mondo nel quale
conviviamo. Sono grato a chi vorr farlo, esortandolo a non scoraggiarsi per le inevitabili
delusioni, come sono grato, e tutti dobbiamo essere grati, a chi ha concepito e realizzato
questo progetto.

Alberto Bagnai
@AlbertoBagnai
http://goofynomics.blogspot.it

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Oltre lEuro per tornare grandi [7]

Una domanda al giorno per un mese


Basta uro! Una domanda al giorno per un mese

LEuro la causa principale della crisi?


1. Perch?

P
er tanti motivi, ma i principali sono che ununica moneta per Stati diversi non pu
funzionare e crea disoccupazione. Senza il controllo sulla propria moneta, uno Sta-
to in difficolt non pu tentare di contrastare le crisi. Senza il controllo sulla propria
moneta, uno Stato non pu avere nessuna autonomia e si riduce nella condizione di un
Paese del Terzo Mondo, costretto a supplicare per ottenere il denaro di cui ha bisogno.
La fine della democrazia e della libert.
Nessun popolo pu dirsi padrone a casa propria se non ha il controllo della mo-
neta e dei confini. Guarda caso, proprio ci che lUnione Europea ha sottratto.

Vediamo il perch con qualche esempio.

Di solito, uno Stato con uneconomia molto forte ha anche una moneta forte,
perch tutti la vogliono per poter acquistare i prodotti di quel Paese. La forza della moneta
fa alzare i prezzi dei prodotti di questo Stato che, quindi, diventano meno convenienti
e tutto torna in equilibrio. Uno Stato con uneconomia debole, invece, avr anche una
moneta debole perch i suoi prodotti sono meno richiesti. Se la moneta si svaluta come
se scendesse tutto il listino prezzi dei prodotti di quello Stato, che diventano cos pi
convenienti e pi richiesti, e si tende a ristabilire lequilibrio anche in questo caso. Con
lEuro si ha uno strano caso in cui un Paese debole (come la Grecia) si ritrova la stessa
moneta di un Paese forte (come la Germania): il listino prezzi della Grecia risulter quindi
troppo caro mentre quello dei prodotti tedeschi sar troppo basso. Il risultato che in
Grecia si muore di fame mentre in Germania si registra il record di esportazioni. Un caso
simile fu quello dellArgentina che blocc per molti anni il prezzo della propria moneta a

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[8] Oltre lEuro per tornare grandi

quello del Dollaro, finendo nel 2001 al fallimento, con le conseguenze di quel disastro che
(unite ad altri errori) si fanno sentire ancora oggi, pensiamoci: tutti i Paesi dellEuropa per
i quali lEuro rappresenta una valuta pi forte del valore della propria moneta nazionale,
sono nelle stesse condizioni: povert e disoccupazione da record, indipendentemente
dal colore dei governi, dal livello di tasse e spesa pubblica, o dal maggiore o minor livello
del debito pubblico. Se tante persone entrano in un ristorante e tutte quelle che hanno
ordinato una particolare pietanza finiscono allospedale probabile che
la colpa sia del cibo. Nel Ristorante Europa da Mer-
kel stanno tutti male, tranne chi non ha ordinato
la pietanza Euro, come il Regno Unito o i gestori
del ristorante (Germania).
Prendiamo come esempio i due altri
Stati maggiori: lItalia e la Francia. Fino ad ora
si sono difese ma la moneta troppo forte ren-
de ogni giorno meno convenienti i loro prodotti
(il listino prezzi troppo alto) e la disoccupazione
destinata irrimediabilmente a salire perch i loro
cittadini compreranno sempre pi prodotti esteri
di quanto sarebbe giusto. E i
prodotti esteri - sembra una
banalit ma a volte non ci
pensiamo -, sono fabbricati
da aziende e operai esteri e
quindi in questi Stati il lavoro
scompare. Se scompare
il lavoro scompaio-
no anche i soldi per
importare i prodotti
e pagare le pensioni,
e si finisce alla fame.
Lunico modo che
questi Stati hanno per
importare di meno lausterit, quindi comprimere i consumi con il bastone delle tasse e
dei tagli, politica suicida che porta a fallimenti e disoccupazione.

In pratica come se gli Stati Europei, invece di essere una squadra, fossero
messi su un ring di pugilato gli uni contro gli altri indipendentemente dal peso. Il peso
massimo, cio la Germania, vince, gli altri perdono. Sempre per rimanere in tema di
sport, come se si mettesse un pesante zaino uguale per tutti sulle spalle dei concorrenti
di una corsa: chi pi grosso e forte sar avvantaggiato, mentre chi piccolo e agile sar
in grossa difficolt cos appesantito e non potr mai vincere.

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Oltre lEuro per tornare grandi [9]

Anche il controllo della moneta come arma contro le crisi fondamentale. Uno
Stato che pu stampare moneta e che ha unindustria ben sviluppata e prodotti normal-
mente richiesti, se in difficolt, pu spendere di pi per sostenere la propria economia,
senza preoccuparsi di dover trovare il denaro a prestito. Pu anche comperare i propri
titoli di debito evitando la salita dei tassi. Se questazione dovesse far scendere il tasso di
cambio della moneta, tanto meglio, perch, come abbiamo visto, una moneta pi conve-
niente significa una maggior richiesta per i prodotti di quel Paese che diventerebbero pi
appetibili, creando cos posti di lavoro e un nuovo equilibrio. Uno Stato che non ha una
moneta propria, come invece accade per chi ha scelto di avere lEuro, se in difficolt si
ritrova a fare i conti con il famigerato spread, vale a dire che nessuno vuol comprare i
suoi titoli. Gli altri Paesi, quindi, per salvarlo e prestargli i soldi che non riesce a procurarsi
da solo, cominciano ad imporgli inutili e dannose politiche di austerit. Gli Stati in crisi
quindi si ritrovano sempre pi tasse, sempre meno spese e con interessi sempre pi alti
da pagare: vanno ancora di pi in difficolt e la crisi peggiora. La divergenza dei risultati
economici dei Paesi con o senza Euro, dopo gli shock stata impressionante. Pensiamo
al Regno Unito: quando nel 2008 ci fu la crisi delle banche, a seguito del fallimento della
banca americana Lehman Brothers, era in forte difficolt perch la sua principale industria
proprio quella finanziaria. Ebbene, il Regno Unito riusc ad assorbire la crisi facendo
comperare alla propria Banca Centrale i titoli di Stato necessari per finanziarsi, la Sterlina si
svalut fortemente senza far salire lo spread sui titoli, e la sua economia si ripresa senza
aver dovuto subire ordini e condizioni da alcuno. Gli Stati dellEuropa periferica, invece,
sono ancora in ginocchio, e chi non lo lo sarebbe se non avesse ricevuto enormi somme
camuffate da prestiti via fondi salva-Stati.

2. Senza lEuro diventeremmo


tutti ricchi?

No,
ovviamente per competere nei mercati internazionali occorre molto lavoro
e ci vogliono molti miglioramenti perch in ogni Stato ci sono grandi ineffi-
cienze. Se bastasse avere una moneta propria per essere ricchi sarebbe
troppo bello. Molte cose non semplici devono essere fatte, come ad esempio, rendere
la giustizia pi rapida, abbassare le tasse, aiutare le imprese perch producano meglio,
ridurre la burocrazia, fare pi ricerca e cos via. Tuttavia, il peso di una moneta sbagliata
notevolmente superiore rispetto a questi altri fattori. Si tratta di quella che si dice una con-
dizione necessaria ma non sufficiente. Non possiamo certo pensare di uscire dallEuro e
metterci a prendere il sole: bisogner faticare ma senza una nostra moneta correttamente
valutata, anche con la fatica, non otterremmo nulla.

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[ 10 ] Oltre lEuro per tornare grandi

3. Se eliminiamo lEuro
usciamo anche dallEuropa?

P
osto che le nazioni geograficamente e storicamente europee saranno sem-
pre in Europa con qualsiasi moneta, se si intende Unione Europea probabilmente
no. Un mercato di centinaia di milioni di persone troppo importante per tutti. Non
dimentichiamo che sono tanti gli Stati che fanno parte dellUnione Europea pur non aven-
do lEuro, dal Regno Unito, alla Svezia, alla Polonia. Se, per, poi una nazione dovesse
decidere di uscire anche dallUnione Europea probabilmente non sarebbe una tragedia: il
Regno Unito, a seguito del referendum sulluscita dalla UE, non ha subito nessuna delle
terribili conseguenze che venivano minacciate, anzi, tutti i dati economici (dalla spesa dei
consumatori alla produzione industriale) hanno fatto registrare forti incrementi e la Borsa
rapidamente salita a valori massimi, al contrario degli altri mercati dei Paesi rimasti nellUE.

Il caso della Brexit indicativo delle enormi bugie che la propaganda europei-
sta diffonde: prima del referendum si era arrivati persino a dire che la vittoria dei favorevoli

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Oltre lEuro per tornare grandi [ 11 ]

alluscita dalla UE avrebbe causato la fine della civilt occidentale (Donald Tusk, presi-
dente del Consiglio Europeo): ebbene, a novembre, dopo alcuni mesi dal referendum e
a seguito di una forte svalutazione della Sterlina, la disoccupazione in Gran Bretagna
scesa al 4,8% (minimo da 11 anni), le vendite al dettaglio sono in crescita del 7,4%, il PIL
in crescita del 2,4% e linflazione ancora sotto l1% annuo.

Del resto, anche Paesi come la Svizzera o la Norvegia, pur senza avere lEuro
e non facendo parte dellUnione Europea, non sono certo isolati dal mondo. Anzi, uscire
dallUnione Europea restituirebbe finalmente a tutti le mani libere per poter gestire in
autonomia e libert, sia ad esempio per le politiche sullimmigrazione, sia con le regole per
rendere pi facile la vita alle imprese, penalizzate da vincoli europei necessariamente non
adatti alla particolarit di ogni singolo Stato. In buona sostanza, un accordo auspicabile
e sicuramente molte cose possono essere meglio gestite insieme dai Paesi europei, ma
solo in caso di accordo unanime, senza che la libert del singolo Stato debba essere
compromessa. Quello che mette in pericolo le relazioni pacifiche fra gli Stati la privazione
della sovranit monetaria in presenza di bilanci statali separati. In pratica la differenza fra
abitare in villette separate e in un condominio: mentre nel primo caso la piena propriet
della propria casa consente di vivere tranquillamente con i vicini, nel secondo caso gli
interessi contrapposti sono origine di continue liti e cause legali. Le relazioni tra gli Stati
europei, una volta eliminato il sopruso di Bruxelles e Francoforte, potranno solo migliorare,
su una base di uguaglianza, dignit e libert.

Riprenderemmo la vecchia moneta?


4. Avr ancora lo stesso valore del
2001?

No,
in teoria potremmo chiamare la nuova moneta come preferiamo
perch tanto sar una cosa diversa dalla vecchia, ma nulla ci
impedirebbe di mantenerne il nome. Quanto al valore, la cosa pi
comoda sarebbe convertirla 1 a 1 con lEuro, perch cos non ci sarebbero problemi per
fare i conti, come invece ci furono quando si pass allEuro e vennero decisi quei rapporti
confusi per la nuova moneta. Attenzione, la conversione non indica il cambio e pu es-
sere decisa come preferiamo: 1 a 1 semplice, ma se si volesse si potrebbe fare anche
10 a 1, 5.000 a 1 o 1.234 a 1. Poi, dopo la conversione, il valore della nuova moneta nei
confronti delle altre lo decider il mercato, ma per noi, a quel punto, il cambio non sar
invasivo per la vita di tutti i giorni, come oggi non lo pi di tanto per un normale cittadino
il sapere quanto valga lEuro nei confronti del Dollaro, della Sterlina o delle altre valute

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[ 12 ] Oltre lEuro per tornare grandi

mondiali. Quindi, in sostanza, se avevamo uno stipendio di 1.000 euro, esso diventer
di 1.000 fiorini (o scudi o lire), un bicchiere di vino al ristorante invece di costare 4 euro
coster 4 fiorini e, se pagavamo 300 Euro di mutuo al mese, pagheremo 300 fiorini.

Se convertiamo 1 a 1 un euro con la


5. nuova moneta non che allora non
cambier niente?

C
ambia moltissimo, invece, perch se dopo la conversione la nostra moneta trover
il proprio valore di mercato corretto nei confronti di altre monete, i nostri prodotti
diventeranno pi convenienti per un cliente estero, coster di meno per gli stranieri
fare vacanze da noi, e diventer pi appetibile realizzare prodotti in Italia invece di deloca-
lizzare la produzione fuori dallarea Euro. Certo, coster di pi fare viaggi in Germania e i
prodotti esteri realizzati in Paesi a moneta forte diventeranno pi cari (anche se, di solito,
dopo una svalutazione le imprese estere, pur di non perdere clienti, mantengono i prezzi
invariati). Sar, per, pi facile trovare lavoro e leconomia ripartir. Meglio un portafoglio
pieno di monete di giusto valore che uno vuoto nella vana attesa di monete sopravvalu-
tate.

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Oltre lEuro per tornare grandi [ 13 ]

Ci sar linflazione? Dovremo far la


6. spesa con la carriola di banconote che
valgono come carta straccia?

A
ssolutamente no, linflazione non la svalutazione: in nessuno dei recenti
casi di svalutazione in Paesi evoluti seguita liperinflazione. Lo Yen giap-
ponese, per esempio, si svalutato fortemente nel 2012 nei confronti
dellEuro e del Dollaro, ma non si vista inflazione, cos come non si vista nel
Regno Unito o in Svezia quando svalutarono moltissimo nel 2008 e, neppure
nella stessa Italia, quando nel 1992 usc dal Sistema Monetario Europeo con il
valore della Lira che cal bruscamente. Linflazione, addirittura, si ridusse legger-
mente. Lo stesso Euro si svalutato fortemente nei confronti del Dollaro gli anni
scorsi, eppure non vi stata traccia di inflazione.

Dopo il referendum sulla Brexit la Sterlina si svalutata fortemente, i


dati economici sono migliorati ulteriormente e, nonostante la propaganda conti-
nuasse a suggerire aumenti dei generi di prima necessit, la realt stata unin-
flazione inferiore all1%, quindi meno di quellobiettivo del 2% presentato come
salutare dalla stessa Unione Europea. In ogni caso, nessun Paese produttore/
trasformatore come quelli europei deve preoccuparsi di uneccessiva svaluta-
zione: se la nuova moneta dovesse calare troppo, i suoi prodotti diventerebbero
cos convenienti da invadere i mercati. Saranno gli stessi concorrenti a soste-
nere il prezzo della nuova moneta per evitare di rendere troppo competitiva
lindustria dello Stato che sta svalutando. Ricordiamolo perch la differenza
sostanziale: c inflazione quando i prezzi salgono ma, a meno di casi particolari
tipo gli shock petroliferi degli anni 70 o le crisi dei Paesi in via di sviluppo, se i
prezzi salgono vuol dire che la gente ha i soldi per comprare cose. Viceversa, se
i prezzi rimangono stabili e gli stipendi scendono, come sta succedendo ora, per
un cittadino come se i prezzi salissero ma con laggiunta di una situazione di
disoccupazione drammatica. La svalutazione misura semplicemente una discesa
del cambio della nostra moneta contro altre valute. Le due cose (inflazione e
svalutazione) non coincidono mai.

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[ 14 ] Oltre lEuro per tornare grandi

I miei risparmi si dimezzerebbero?


7. Diventer pi povero per colpa della
svalutazione?

O
vvio che no. Non si pu fare un discorso generale, perch ognuno ha risparmi
investiti in modo diverso, per basti pensare alle tipiche forme di risparmio di cui
parliamo qui di seguito.

a) La casa

La casa un bene reale, quindi non si svaluta cambiando moneta. Se noi do-
mani adottassimo una qualsiasi moneta scelta a caso fra mille, la casa sarebbe sempre
quella e il suo valore verrebbe semplicemente definito con una nuova unit di misura. da
escludersi quindi che la casa perda un pezzo o che venga qualcuno a tirare su un muro
nel salotto per dimezzarla. C, anzi, da pensare che uneconomia in ripresa possa far
ripartire il mercato ed aumentare il valore dei nostri appartamenti. Pu essere che inizial-
mente anche il prezzo delle case in zone non internazionali cali se rapportato ad unaltra
valuta, ma ci potrebbe (eventualmente) danneggiare solo, ad esempio, un cittadino italia-
no che volesse vendere la propria casa in Italia per acquistarne una in Germania. invece
ovviamente assurdo pensare che la casa si dimezzi in rapporto al mercato domestico.
Frasi tipo: il valore di una casa di 100mq si dimezzer e con il ricavato della vendita si
potr a malapena comperare una casa di 50mq sono una palese sciocchezza perch, se
anche per caso scendesse il valore della nostra casa, scenderebbe anche il valore delle
altre case e in termini relativi non cambierebbe nulla. Vendendo una casa di 100mq si
potr ancora comperare unaltra casa di 100mq. In ogni caso una ripresa delleconomia
anche dopo una svalutazione porta sempre benefici al valore degli immobili

b) Gli investimenti in titoli e fondi

I titoli possono essere azionari e obbligazionari, domestici ed esteri, spesso ac-


quistati per mezzo di fondi di investimento o di gestioni patrimoniali. Le azioni, come la
casa, sono beni reali e quindi non si svalutano: se ho 10 azioni di una societ, che rap-
presentano il 10% di quella societ, ci non cambia qualsiasi sia la moneta si scelga di
usare. Dobbiamo pensare alle azioni come a delle quote di possesso: lindustria di cui si
possiede una quota rimane uguale indipendentemente dal cambio di moneta in circola-
zione. Anzi, probabile che le azioni di societ industriali possano apprezzarsi perch una
moneta corretta le renderebbe pi competitive. Le obbligazioni e i titoli di Stato, invece ,

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Oltre lEuro per tornare grandi [ 15 ]

rappresentano un credito in denaro e quindi la moneta in cui sono denominati importan-


te. Le obbligazioni estere non verranno toccate e rimarranno come sono perch il debitore
straniero. Pertanto, se noi cambiamo moneta non necessariamente lo far anche lui, per
chi le detiene potrebbero addirittura rappresentare una rivalutazione verso la nuova mone-
ta. Stesso discorso per i fondi di investimento internazionali che, inoltre, essendo di solito
molto diversificati, avrebbero impatti minimi. Titoli di Stato e obbligazioni domestiche, in-
vece, verranno convertiti nella nuova valuta ma non necessariamente perderanno potere
dacquisto, perch, come abbiamo ricordato prima, svalutazione non vuol dire inflazione
e anche il prezzo, una volta rimossa lincertezza di una banca centrale che non garantisce
pienamente i titoli, potrebbe beneficiarne. Chi temesse in ogni caso larrivo dellinflazione
pu liberamente tutelarsi con lacquisto di titoli ad essa indicizzati.

c) Oro e oggetti di valore

Anche in questo caso si tratta di beni reali per i quali del tutto indifferente quale
sia la valuta nazionale. Una moneta doro ha lo stesso valore in tutto il mondo.
La verit che proprio con lEuro che i risparmi stanno andando in fumo perch i valori
e i prezzi crollano a causa della depressione, perch aggrediti da continui aumenti di tasse
imposte dallEuropa e, ora, sotto la nuova minaccia del bail-in bancario.
Dopo aver impiegato centinaia di miliardi per salvare le proprie banche, la Germania (con
lassenso di europarlamentari e governi di molti Stati, complici o ignoranti) ha imposto
che, dora in avanti, in caso di difficolt per una banca debbano pagare i creditori: in ap-
parenza sembrerebbe un argomento ragionevole, se non fosse che i creditori in questo
caso sono i normali cittadini risparmiatori, che potrebbero vedersi espropriati dei propri
beni investiti in normalissime obbligazioni bancarie o, addirittura, dei soldi depositati nei
conti correnti. In sostanza si pareggiano le perdite della banca prelevando dai risparmi.
Come si visto dai primi esperimenti della nuova regola sul modello Banca Etruria (decisi
in modo totalmente incurante dei disastri passati seguiti al fallimento di Lehman Brothers
e Washington Mutual) un sistema di questo tipo getta nel panico i risparmiatori che non
hanno modo di sapere se la loro banca sia sicura o meno e rischia di far partire una vera
e propria fuga dai titoli finanziari e dai depositi. Il risultato in ogni caso distruttivo per i
risparmi che rischiano di essere espropriati dal bail-in o decimati dal crollo dei valori dei
titoli causato dal panico.

Un sistema ragionevole dovrebbe prevedere la totale garanzia per i risparmi non


speculativi, prestata dalla banca centrale che ha il compito e i poteri di vigilanza, preveden-
do al contempo pene severissime per i banchieri colpevoli di aver dolosamente dilapidato
denaro.
LEuro ha espropriato gli Stati del controllo sulla moneta e quindi ha messo a
rischio i risparmi di centinaia di milioni di cittadini.

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[ 16 ] Oltre lEuro per tornare grandi

Quando in Europa cerano le monete nazionali, anche negli anni di forte inflazione, come
ad esempio gli anni 80, il tasso di risparmio era fra i primi al mondo. I record della borsa si
sono avuti nel 2001. Da quando c lEuro la Borsa ancora pi un azzardo con volatilit
estreme. I prezzi delle case, che in molti Stati periferici erano illusoriamente saliti nei primi
anni della moneta unica, ormai scendono da anni. Persino i titoli di Stato sono diventati
meno sicuri e chi ha provato a venderli nei giorni in cui lo spread era ai massimi ha avuto
amare sorprese. Neppure il conto corrente bancario pi fonte di sicurezza perch si
passati da un sistema in cui la Banca Centrale garantiva i risparmi dei cittadini ad uno in
cui i cittadini garantiscono con i propri risparmi la Banca Centrale. Ne vale la pena?

8. Magari avessi risparmi! Ho un mutuo


e il conto in rosso. Le rate saliranno?

No,
la stragrande maggioranza dei mutui sono a tasso fisso (e quindi non
cambiano) o a tasso variabile legato al tasso Euribor, che una media eu-
ropea. In tutti e due i casi un cambio di moneta da parte di uno Stato non
avrebbe effetto, anzi, dato che anche il mutuo verr convertito in nuova moneta come tutti
i contratti domestici, qualora dovesse verificarsi una moderata inflazione (cosa comunque
per nulla scontata, come si diceva prima), per chi ha un mutuo sarebbe molto conveniente
perch la quota residua da pagare varrebbe progressivamente sempre di meno.

E le materie prime? E la benzina?


9. Dicono che se svalutiamo costeranno
una fortuna, vero?

No,
innanzitutto noi non usiamo mai materie prime e anche la benzina non
petrolio greggio. Tutti i beni che consumiamo sono trasformati industrial-
mente e la maggior parte dei costi dei prodotti data proprio da queste
trasformazioni e trasporti mentre il valore della materia prima di solito minimo. para-
dossale che si faccia terrorismo su petrolio e materie prime ancora adesso quando i prezzi
di questi beni sono ai minimi di sempre. I prezzi delle materie prime oscillano normalmente
tantissimo, di solito con percentuali molto superiori a quella che sarebbe una svalutazione
pur forte, eppure non ce ne accorgiamo assolutamente. Pensiamo al petrolio: la quotazio-
ne al barile passata in breve tempo da oltre cento dollari a meno di 30. Una svalutazione
del 10% oggi porterebbe ad unoscillazione del prezzo di acquisto di tre dollari a fronte di

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Oltre lEuro per tornare grandi [ 17 ]

un movimento naturale di pi di 70. Delle conseguenze dei prezzi se ne accorgono ec-


come, invece, proprio i Paesi che hanno basato la loro economia solo sulle materie prime:
in caso di discesa dei prezzi sui mercati internazionali possono aversi crisi fortissime e non
facilmente sanabili nemmeno con forti svalutazioni.
La differenza fra uno Stato che realizza prodotti rispetto a uno che si basa sulle
materie prime che mentre per il primo, in caso di difficolt, la moneta ha, come detto pri-
ma, una funzione equilibratrice, per il secondo non c modo di contrastare un eventuale
crollo del prezzo delle materie prime da cui dipende dato che, essendo le risorse minerali
prezzate in dollari, esse non risentono della svalutazione. La discesa del prezzo del petro-
lio nel 2015 ha dimostrato proprio questo: mentre il prezzo dei prodotti finiti per noi non si
certo dimezzato, i Paesi esportatori di petrolio come Russia, Venezuela e, persino Arabia
Saudita, hanno dovuto fare i conti con un crollo dei loro introiti.

La verit che gli stati Europei sono Paesi trasformatori: importano materie
prime e/o energia ed esportano prodotti finiti. il caso perfetto in cui il cambio flessibile
ha massimo impatto. Immaginiamo che nella realizzazione di un prodotto in un Paese
europeo il peso di energia e materie prime sia addirittura del 50% (difficilmente accade).
Supponiamo che la moneta di quello Stato svaluti del 20%. Ebbene, se fatto 100 euro il
costo di un prodotto, le materie prime e lenergia costassero il 20% in pi, invece di 50
costerebbero 60 e quindi il prodotto complessivamente ora costerebbe 110. Per i mercati
esteri tuttavia questo prodotto costerebbe il 20% in meno perch 110 il costo nella mo-
neta locale che si svalutata del 20%, quindi il prodotto sui mercati esteri costerebbe 88
euro, diventando molto pi competitivo, persino nel caso abbastanza estremo di un costo
delle materie prime pari alla met del totale.

Non che lEuro non centra nulla


10. e la colpa di corruzione, casta e
evasione?

Le
cose che non vanno in Europa sono sicuramente tante, ma non tutte, per
odiose che possano essere, sono cause della crisi. Evasione, casta politica
inefficiente e corruzione ci sono sempre state anche quando le cose anda-
vano bene e affliggono Paesi che pure sono in forte crescita economica: assurdo pensare
che, per esempio, in Cina, Corea o India siano tutti dei santi. In particolar modo ingenuo
sperare in scorciatoie, come fanno quelli che lasciano intendere che senza la corruzione
ci sarebbero decine di miliardi di PIL in pi o, senza levasione, ce ne sarebbero centinaia:
semplicemente saremmo in un mondo pi giusto, ma non ci sarebbe un centesimo in pi
di gettito. Il perch semplice: molti Stati europei, in particolare Francia e Italia, gi incas-

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[ 18 ] Oltre lEuro per tornare grandi

sano con le tasse pi di qualsiasi altro Stato al mondo in rapporto a quanto producono
(forse solo qualche piccolo Stato assistenziale nordico tassa di pi i propri cittadini, a
fronte di servizi ottimi, ma nessuno dei grandi Stati) e sono al limite teorico dellimposizio-
ne. Non a caso i recenti aumenti di IVA in Italia hanno portato un calo del gettito. Se con
una bacchetta magica levasione scomparisse, con le attuali aliquote moltissime attivit
chiuderebbero, annullando leffetto della maga.
Lunica cosa che si potrebbe fare cercare di far pagare a tutti le tasse abbassando in
parallelo le aliquote: si avrebbe cos una distribuzione pi equa ma non ci sarebbe gettito
aggiuntivo.

Corruzione e altre nefandezze sono reati e, come tali, vanno perseguiti


ma allo stesso modo in cui vanno perseguiti i furti e gli omicidi: di certo
non sono le cause della crisi.

11. Non pu essere che la colpa sia della


spesa pubblica improduttiva?

C
he gli Stati spesso spendano male le loro risorse cosa nota, tuttavia se una spe-
sa interna difficilmente diventa improduttiva: se anche si pagasse uno per non
fare nulla, costui alla fine con i soldi dello stipendio comprerebbe cibo, vestiti e altri
beni da produttivi lavoratori privati. Chi ha un negozio o una fabbrica non sa da dove ven-
gono i soldi dei clienti che gli comprano la merce, per loro la differenza avere clienti o no.
Sarebbe molto meglio evitare questo passaggio e lasciare direttamente nelle tasche di chi
lavora i soldi o, quanto meno, spendere in modo assennato, tuttavia il semplice taglio della
spesa non compensato non aiuter nessuno a vendere pi prodotti e quindi a rimettere
in moto leconomia. La Francia, ad esempio, spende pi della media ma, se si in reces-
sione, tagliare la spesa e alzare le tasse un sistema certo per far andare peggio le cose.
Pensare che le cose possano andare diversamente assurdo: sarebbe come
pensare che una famiglia spenda di pi se si riduce lo stipendio del capofamiglia. La
spesa pubblica va tagliata e le tasse vanno alzate quando si sta crescendo. LAmerica
uscita dalla crisi facendo cos: ha tagliato le tasse, ha aumentato la spesa pubblica e ha
fatto stampare denaro alla sua Banca Centrale. Solo in un secondo momento, una volta
rimesso in moto il motore, ha potuto procedere tagliando di nuovo la spesa. Stando
nellEuro e con le regole europee non possiamo fare nessuna di queste cose e, per di pi,
ci ritroviamo fuori mercato a causa della moneta sopravvalutata. Per noi, e soprattutto per
lindustria dei principali distretti produttivi, come pensare di vincere una gara di corsa
con le gambe legate.

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Oltre lEuro per tornare grandi [ 19 ]

La Germania va meglio perch pi


12. efficiente, mentre il resto dEuropa
corrotto e pigro. cos?

N
essuno titolato a dare lezioni di efficienza. Limpresa italiana (in particolare del
Nord, ma non solo) e le produzioni di eccellenza francesi sono sempre state un
modello per il mondo e, finch cera la possibilit di competere ad armi pari, i lavo-
ratori hanno sempre fatto ogni tipo di orario e di turno battendo sistematicamente la con-
correnza. In compenso la societ riconosciuta colpevole del pi grande caso di corruzione
internazionale della storia tedesca. La verit semplicemente che la Germania ha una
moneta sottovalutata e, quindi, i suoi prodotti costano meno di quanto costerebbero in
Marchi, mentre noi abbiamo una moneta sopravvalutata e, quindi, i nostri prodotti costano
pi di quanto costerebbero se avessimo la nostra moneta. Se unimpresa ha un vantaggio
vende di pi e pu permettersi di fare ricerca e innovazione, realizzando prodotti pi belli
e solidi che vendono ancora di pi. Se unimpresa in svantaggio competitivo, invece,
deve tagliare i costi e risparmiare sui materiali, cos che i suoi prodotti diventano di minore
qualit e vendono ancora di meno. Non dimentichiamo poi che le regole che lEuropa fissa
per fare impresa sono estremamente complesse e fatte su misura per imprese di grandi
dimensioni: per limpresa medio-piccola italiana, ad esempio, gli obblighi sono intollerabili
e costosissimi da gestire.

Anche Stati con economie molto simili alla Germania, e che quindi non sareb-
bero interessati da svalutazione ritornando alla propria moneta nazionale, sono a rischio
perch gli shock possibili sono molteplici e, senza possibilit di aggiustamento. Chiunque
a rischio, basta vedere cosa accade alla Finlandia, in recessione cronica con lEuro,
mentre la Svezia, andata in crisi nel 2008, ha potuto rimettersi subito in piedi grazie al
cambio flessibile della Corona svedese.

Gli aiuti di Stato poi sono sempre stati proibiti per noi e consentiti alla Germania:
Berlino ha salvato le sue banche con 300 miliardi di euro, mentre agli altri viene imposta
lesecuzione dei risparmiatori. I tedeschi fanno i propri interessi e il loro punto di vista
comprensibile: siamo noi che dobbiamo cominciare a fare i nostri!

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[ 20 ] Oltre lEuro per tornare grandi

13. vero che il debito pubblico la causa


della crisi?

T
utti i Paesi che sono andati in difficolt per primi, come lIrlanda e la Spagna, non
avevano alcun problema di debito pubblico.

SPAIN GOVERNMENT DEBT TO GDP


Percentage of the GDP (Debito governativo della Spagna, percentuale rispetto al PIL)

60 60
59.3
55 55.5 55

52.5
50 50
48.7
45 46.2 45
43
40 40
39.6

35 35
2000 2002 2004 2006

In compenso, il Giappone che ha un debito pubblico pi che doppio rispetto alla media
europea non in crisi come noi, ha tassi negativi sul proprio debito e pu permettersi
politiche di sviluppo aggressive. Anche la Germania ha un pesante debito pubblico, anzi,
sin dallesordio della moneta unica la Germania lo aumentava infrangendo i trattati che la
obbligavano a mantenere il debito al di sotto di una certa soglia. Non dimentichiamo poi che
la Germania pu nascondere molto del suo debito in una banca pubblica che si chiama
KFW: se si contasse anche quello non ci sarebbe una grande differenza tra il debito tedesco
e quello dei Paesi pi indebitati e, in ogni caso, superiore in valore assoluto.
Spesso facciamo lerrore di demonizzare il debito pubblico dimenticando che a
fronte di un debito c sempre un credito e il debito rappresenta il risparmio dei cittadini.
Se uno Stato ha un debito espresso nella propria moneta ed ha sovranit monetaria non
potr mai non onorarlo, perch potr sempre stampare il denaro necessario alla resti-
tuzione del debito. Si pensi per esempio al Quantitative Easing: la BCE ha stampato si-
nora 1.100 miliardi per acquistare sul mercato titoli di Stato dellEurozona, questa cifra
gi entrata nelleconomia senza provocare alcun aumento dellinflazione. Ebbene, sarebbe
possibile per la BCE semplicemente cancellare il debito acquistato e non vi sarebbe alcuna
conseguenza: il debito sparirebbe nel nulla nello stesso modo in cui dal nulla stato creato
il denaro per acquistarlo. Un titolo di Stato come se fosse una banconota con un tasso

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Oltre lEuro per tornare grandi [ 21 ]

di interesse: se i tassi sono zero non vi differenza pratica fra le due cose e, infatti, il debito
pu essere sostituito da denaro creato dalla BCE senza effetti pratici nelleconomia. La Lega
ha presentato un atto al Parlamento Europeo proprio per domandare la cancellazione del
debito riacquistato dalla BCE sul mercato (ovviamente non quello ancora detenuto dagli
investitori) in modo da rendere palese a tutti il fatto che il debito pubblico non un problema.

Se in molti Stati la crisi scoppiata


14. per lo spread evidentemente il debito
pubblico importante. Non cos?

IN
realt eravamo in crisi gi da prima, ma non ce ne accorgevamo perch la
debolezza delle nostre imprese era camuffata dallafflusso di denaro a debito
(questa volta privato). Lo spread dei Paesi periferici esploso non certo per i
livelli di debito, linizio del domino stata la decisione di Sarkozy-Merkel di far fallire la
Grecia abbattendo il valore dei suoi titoli di Stato in mano ai risparmiatori. A quel punto tutti
gli investitori mondiali hanno cominciato a vendere i titoli irlandesi, poi quelli portoghesi,
poi quelli italiani e spagnoli semplicemente perch pensavano che avrebbero fatto la fine
dei titoli greci. Anche lo spread sui titoli francesi e finlandesi aveva cominciato a salire
mentre lInghilterra, grazie al fatto che aveva una Banca Centrale che garantiva il debito
ricomprandoselo, non ha mai avuto problemi di spread. Gli interventi di Monti e degli altri
governanti imposti da Bruxelles hanno poi peggiorato le cose: lo spread sceso solo a
seguito delle azioni della Banca Centrale Europea che, seppur con gravissimo ritardo, ha
annunciato la propria intenzione di garantire il debito.

Quindi se la BCE garantisse il debito


15. e gli spread si azzerassero saremmo a
posto?

P
urtroppo no: il quantitative easing della BCE funge in pratica da pseudo-garanzia
per i titoli di Stato, che infatti hanno rendimenti addirittura negativi, ma gli effetti di
una moneta troppo forte rispetto a quello che sarebbe giusto permangono. Ci
significa che, se i cittadini di uno Stato che normalmente avrebbe un valore corretto della
propria moneta inferiore a quello dellEuro, invece di essere strozzati, tornassero a spen-
dere, comprerebbero in maggioranza prodotti esteri e la differenza fra importazioni ed
esportazioni dovrebbe essere finanziata da ulteriore debito. In pratica si indebolirebbero
ancora di pi e, se in futuro la BCE dovesse cambiare idea, sarebbero in ginocchio.

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[ 22 ] Oltre lEuro per tornare grandi

16. Neppure la Grecia e lIrlanda vogliono


abbandonare lEuro, perch noi s?

G
recia e Irlanda hanno ricevuto cifre elevatissime sotto forma di prestiti in pratica a
fondo perduto, pagati anche da noi. Si trattato di una specie di risarcimento
per evitare che il sistema andasse in pezzi. Se la Grecia fosse uscita dallEuro
prima di ricevere gli aiuti avrebbe avuto solo il danno e non il risarcimento. Stati importanti
come lItalia, la Francia o lAustria invece pagano e basta e non ricevono nulla da nessu-
no. Anche se il bilancio dellUnione Europea piccolo, le cifre pagate da molti Stati per
parteciparvi sono ingenti: negli ultimi 15 anni solo sommando le quote pagate da Italia e
Francia, al netto dei fondi ricevuti, si totalizzano quasi 200 miliardi. Non solo, la mutualiz-
zazione dei crediti verso i Paesi dellEuropa periferica stata per molti un vero furto: lItalia,
ad esempio, aveva solo circa il 3% dei crediti totali verso Grecia, Spagna, Irlanda e Porto-
gallo ma stata chiamata a salvare questi Stati (in realt abbiamo salvato soltanto i loro
creditori) con una quota pari al 20% perch lEuropa ha trovato conveniente mettere tutto
sul conto del condominio. Le risorse comuni impegnate per i salvataggi europei che
nulla hanno risolto sono state superiori ai 300 miliardi di Euro. Senza buttare questi soldi
(che probabilmente non verranno mai restituiti) quante cose si sarebbero potute realizzare
per il lavoro, listruzione e la sanit?

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Oltre lEuro per tornare grandi [ 23 ]

Perch lEuro danneggia in


17. particolare le regioni industriali degli
Stati che avrebbero una moneta pi
debole?

C
on le valute nazionali le regioni industriali o in generale pi avanzate (Catalogna,
Nord Italia, Rhne-Alpes, Provenza) di Stati mediamente pi deboli avevano una
situazione bilanciata perch, a fronte di maggiori contribuzioni al bilancio genera-
le, potevano essere aiutate da una moneta pi vantaggiosa. Consideriamo per esempio
il caso dellItalia del Nord: qui lindustria ha sempre avuto un grande vantaggio dalla Lira
perch si trattava di una moneta sottovalutata rispetto alla forza economica e industriale
delle regioni settentrionali. In pratica il Nord Italia con la Lira era nella stessa posizione di
vantaggio che la Germania ha adesso con lEuro.

Per semplicit diciamo che la forza economica del Nord era dieci mentre quella
del Sud era due. Una stessa moneta che valeva per queste due aree cos diverse era
una media tra i valori che avrebbero avuto una moneta del Nord (10) e una moneta del
Sud (2). La Lira valeva quindi sei. Questo valore era troppo alto per il Sud che, quindi,
si deindustrializzava, mentre era molto basso per il Nord che, quindi, poteva esportare
molto facilmente i propri prodotti. Le industrie del Nord, grazie alla Lira, si presentavano
sui mercati internazionali con un listino prezzi scontato, i prodotti venivano acquistati da
tutti e la disoccupazione non esisteva. Il costo di questo vantaggio per il Nord era quello
di compensare il Sud (che non poteva competere) con forti trasferimenti fiscali. Con lEuro
questo vantaggio sparito, le imprese chiudono o spostano la produzione in Paesi pi
convenienti ma le tasse e i trasferimenti fiscali sono rimasti perch, se per il Sud la Lira era
troppo cara, figuriamoci lEuro.

La Germania in questo momento come era il Nord Italia con la Lira, con la
differenza che non trasferisce nulla alle altre regioni, ossia agli altri Paesi europei, che si
stanno velocemente meridionalizzando. I trasferimenti fiscali non sono mai la soluzione
giusta: sebbene quelli interni degli Stati sovranazionali fornissero un equilibrio, essi non
possono certo essere presi come modello, dato che lesperienza dimostra che gli squilibri
in questo modo si perpetuano anzich ridursi.
Per questo motivo, una volta riconquistata la sovranit monetaria, nulla impedisce di co-
gliere la lezione dellesperimento fallito dellEuro per provare strade opposte, con monete
legate ad aree valutarie omogenee, anche se ci dovesse significare due monete in uno
stesso Stato. In questo modo le regioni pi povere diventerebbero competitive e non ci
sarebbe pi bisogno di forti trasferimenti fiscali.

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[ 24 ] Oltre lEuro per tornare grandi

18. C relazione fra lEuro


e linvasione di immigrati?

C
erto che c: il sistema dellEurozona ha come unico meccanismo di bilanciamen-
to degli squilibri di competitivit la compressione del costo del lavoro, e limpor-
tazione di forza lavoro a basso costo uno degli strumenti pi brutali ed efficaci
di compressione salariale.

Provate a pensarci: se un determinato prodotto viene realizzato da qualche parte


nel mondo ad un prezzo inferiore a quello in cui viene prodotto in uno Stato X, ecco che le
esportazioni di quello Stato diminuiscono, quindi vi meno richiesta della sua moneta. La
richiesta inferiore fa scendere il prezzo della moneta di quello Stato verso la moneta dello
Stato pi competitivo e quindi il listino prezzi dei prodotti dello Stato X scende, ripristinan-
do la parit e mantenendo conveniente la produzione domestica. Con lEuro questo aggiu-
stamento impossibile e quindi lunico modo di recuperare competitivit quello di abbas-
sare i salari. Ovviamente non facile convincere un lavoratore ad essere pagato di meno,
perci, prima di riuscirci, i Paesi dellEuropa meridionale - e sempre pi anche la Francia -,
sono costretti a sopportare altissimi livelli di disoccupazione. Il crollo della domanda interna
e il livello non ottimale delle esportazioni fa chiudere e delocalizzare molte fabbriche costrin-

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Oltre lEuro per tornare grandi [ 25 ]

gendo milioni di lavoratori alla disoccupazione e quindi ad accettare, per disperazione, bassi
salari. La Germania, invece, avvantaggiata dalla moneta pi debole, aveva una situazione di
piena occupazione, cos rischiava di trovarsi dalla parte opposta di questa situazione, vale a
dire con la necessit di aumentare i salari data la forte richiesta di lavoro. Per evitare anche
questo minimo aggiustamento la Signora Merkel ha sempre incoraggiato progetti di immi-
grazione, cos da contenere i salari aumentando lofferta di forza lavoro. Molte forze politiche
in tutta Europa hanno assecondato questo progetto destabilizzante convinti di poterne trarre
gli stessi vantaggi. Il risultato stato il via libera ad una vera invasione, nata quindi da un
invito pi o meno esplicito da parte dellEuropa a maree di disperati attirati qui dal miraggio
del lavoro e della ricchezza. Purtroppo quello che inizialmente sembra un vantaggio per lo
Stato pi forte si rivela disastroso per tutti gli altri, e alla fine lo sar per tutti. Se la Germania
dice: Accettiamo un milione di immigrati allanno e li faremo lavorare nelle nostre industrie
non pu pensare che dal mondo ne partir solo il numero richiesto. Si metteranno in marcia
diversi milioni di persone che finiranno in Stati in cui il lavoro non c perch, come abbiamo
detto prima, a causa dellEuro vi un livello troppo alto di disoccupazione. Un immigrato che
arriva dove c disoccupazione pu fare tre cose:

Si sostituisce al lavoratore locale accettando una paga inferiore e co-

A) stringendolo alla disoccupazione o, a sua volta, ad emigrare. In questo


modo si realizza una sostituzione della popolazione distruttiva per il
tessuto sociale.

Non trova lavoro e quindi per mantenersi deve essere sussidiato


con denaro pubblico, provocando quindi un aumento generaliz-
B) zato delle tasse necessarie per pagare cibo, casa e servizi a un
numero sempre maggiore di immigrati inattivi. Le tasse pi alte
rendono il Paese meno competitivo e la situazione peggiora.

Delinque. In questo caso la tassa per il mantenimento dellimmigrato


viene concentrata sulle vittime dei furti di questi disperati che, ve-
C) nendo derubati, forniscono il denaro necessario al loro sostentamento.
In nessun caso vi quindi un aspetto positivo di un flusso migratorio
incontrollato in uno Stato con gi unelevata disoccupazione.

Si capisce, quindi, perch, man mano che il flusso diventa ingestibile, gli Stati eu-
ropei stanno provando a chiudere le frontiere, realizzando cos un sistema di dighe e tappi
allinterno del quale il flusso degli immigrati rimane intrappolato con forti rischi di rivolte e
disordini.

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[ 26 ] Oltre lEuro per tornare grandi

Senza lEuro gli Stati non avranno pi bisogno di comprimere i salari ad ogni
costo e anche la Germania non sar pi tentata di invitare ancora i migranti per cercare
in ogni modo di svalutare il lavoro.

I tecnocrati di Bruxelles sono certamente consci che ci sarebbero altre scelte


possibili ma volontariamente continuano ad insistere sul tema della svalutazione del lavoro.
Come detto prima, questo sistema per si traduce in una perdita fortissima del potere di ac-
quisto per chi lo subisce: una svalutazione fa perdere potere di acquisto (e non sempre) solo
nei confronti dei beni di importazione, il taglio dello stipendio lo fa perdere nei confronti di
ogni spesa, anche quelle che non centrano nulla con limportazione, come il parrucchiere,
i vestiti, la pizza e la bolletta del telefono. Non solo, se ho dei debiti (ad esempio un mutuo)
con il cambio di moneta e la svalutazione non mi accadr nulla di male, mentre se subisco
il taglio dello stipendio la rata rimarr la stessa diventando in proporzione pi pesante ri-
spetto ai miei guadagni. Infine va considerato che anche nel caso in cui io sia un lavoratore
autonomo, se tutti i lavoratori dipendenti si impoveriscono perch i loro stipendi vengono
tagliati, anche i miei guadagni si ridurranno perch avr meno clienti per i miei prodotti o i
miei servizi.

ci che sta accadendo ora. Quelli che comandano (la famosa Troika: Com-
missione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale nessuno
di essi eletto dai cittadini) stanno quindi imponendo una ricetta dolorosissima e piena di
controindicazioni gravissime. Ovviamente ci sono poi fortissimi interessi in gioco. Si pensi
per esempio a chi ha puntato sulla delocalizzazione o alle imprese che si sono specializza-
te nellimportazione di prodotti fabbricati allestero realizzando finora grandi profitti. Questi
soggetti si opporranno fortemente al recupero della competitivit produttiva domestica
degli Stati dellEurozona, comprensibile, ma accontentare le loro pretese sarebbe come
voler rimanere ammalati per compiacere il farmacista, che cos pu guadagnare di pi.

Se calassero anche i prezzi insieme


19. agli stipendi non sarebbe una
soluzione?

I
p rezzi non si adeguano mai velocemente verso il basso e, come si diceva, i debiti
rimangono grandi come prima e quindi, in proporzione, pi pesanti (il creditore in
teoria avvantaggiato, ma se il debitore fallisce non una buona notizia per chi gli ha
prestato denaro). Non solo: se si va stabilmente in deflazione, cio in un periodo in cui i
prezzi delle cose scendono, i consumatori cercheranno di ridurre il pi possibile le spese
attendendo i cali dei prezzi, ma cos facendo i consumi calano ancora di pi, aumentando
la recessione.

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Oltre lEuro per tornare grandi [ 27 ]

Il problema che adesso c la Cina.

20. Non possiamo competere con chi paga


i lavoratori un euro allora/mese/anno.
vero?

A
parte che la Cina c sempre stata e che da sempre abbiamo convissuto con
oggetti a basso prezzo made in Hong Kong o simili. Tuttavia, numeri alla mano,
il principale esportatore interno dellEurozona la Germania, non la Cina. Nella
maggior parte dei casi il diretto concorrente di unindustria europea Berlino, non Pechi-
no. Conoscete qualcuno che nel commercio si metta ad eseguire quello che il suo con-
corrente gli dice di fare? Poi non stupiamoci dei risultati. In ogni caso paradossale che
chi denuncia leccessivo costo dei nostri prodotti sia poi favorevole allEuro, che aggrava
questa differenza.

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[ 28 ] Oltre lEuro per tornare grandi

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Oltre lEuro per tornare grandi [ 29 ]

Il costo del lavoro solo una parte del


21. problema ma noi non abbiamo fatto
ricerca, innovazione, infrastrutture,
riforme ecc. cos?

P
rimo: non vero. Le infrastrutture ci sono, e i dati sugli investimenti indicano che la
Germania ha fatto molto poco rispetto ad altri Stati europei in questo senso; inoltre
basta visitare moltissime aziende pur collocate in Stati in difficolt per trovare dei
modelli di organizzazione e innovazione. Tuttavia, la questione unaltra: qualsiasi siano i
motivi per i quali buona parte dellindustria Europea non tedesca si trovata fuori mercato
(veri come: Germania che ha compresso i salari, eccessiva inflazione e rigore mentre altri
spendevano a debito per riformare il lavoro e sostenere banche e industrie ecc., oppure
falsi come: gli altri sono biondi, noi siamo lazzaroni, c la Cina ecc. ecc.) stupido pensa-
re di rimetterci in pari facendo lo stesso dei nostri concorrenti. La distanza da colmare
troppa, e poi i concorrenti reagirebbero, col vantaggio ulteriore di poter beneficiare di tassi
di finanziamento molto pi bassi dei nostri.

sempre bene prendere esempi da chi ha avuto successo ma prima di poter


giocare ad armi pari occorre riallineare il cambio in modo da trovarci sulla stessa linea dei
nostri concorrenti. giusto che un atleta si alleni, ma non ci si allena bene a stomaco
vuoto e, anche se, nonostante tutto, si fosse volenterosi e allenati, non si pu pensare di
correre i cento metri partendo cinquanta metri indietro. Allo stesso modo ci sono tante
riforme che sarebbe corretto fare, ma ogni riforma seria necessita di tempo e denaro. Con
lEuro non lavremo mai.

Se svalutassimo poi non risolveremmo


22. i nostri problemi, che verrebbero
messi sotto il tappeto. vero?

I
n realt vero il contrario: i nostri problemi e difetti si sono moltiplicati con lEuro. Se una
moneta propria costringesse davvero uno Stato a riforme benefiche, oggi, dopo quasi
quindici anni di Euro, saremmo riformatissimi. Lanestesia dellEuro e dellEuropa, in-
vece, agisce proprio nel senso di rendere meno importanti le scelte dei governi nazionali.
I mercati finanziari, attentissimi a quello che fanno i governi dei Paesi indipendenti, non
hanno mai mandato alcun segnale ai governi europei e ancora adesso lo spread si muove
seguendo le parole della BCE, non certo di Renzi o Hollande... La Spagna rimasta senza
governo per un anno eppure, finch la BCE compra il debito, nessuno spread la soffoca.
Per questo motivo i governi non saranno mai incentivati a prendere decisioni giuste ma

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[ 30 ] Oltre lEuro per tornare grandi

semplicemente a cercare di compiacere gli eurodetentori del vero potere, anche se essi
sono (come abbiamo visto) avversari commerciali. Se chi era al volante in passato ha
guidato male, la soluzione non quella di costruire una macchina senza sterzo, altrimenti
alla prima curva si finisce contro il muro. proprio quello che successo alleconomia
dellEurozona: impedire ad un governo la necessaria flessibilit comporta come risultato
che, finch non ci sono problemi sembra che la macchina vada bene anche se si stanno
facendo le cose sbagliate, mentre non appena si incrocia un problema, il sistema si rom-
pe e ne fanno le spese i cittadini. In ogni caso, se uno teme che poi, stando bene non
risolveremmo i nostri problemi, non capisce (o non vuol capire) che stare male proprio
il problema che deve essere risolto.

Se facessimo le riforme e se

23. tagliassimo il cuneo fiscale forse


diventeremmo competitivi senza
bisogno di uscire dallEuro. Pu essere?

Fare le riforme non vuol dire nulla, ogni volta che si cambia una legge o un regola-
mento si sta facendo una riforma: alcune portano miglioramenti, altre fanno peggio.
Le riforme sostanziali costano molti soldi che con i vincoli europei non ci potremmo
mai permettere (la Germania per le sue riforme del mercato del lavoro ha aumentato il suo
rapporto debito/PIL di 5 punti in periodo di crescita, noi ci siamo gi impegnati a ridurlo
anche in periodo di recessione con il fiscal compact) senza contare che da ingenui pen-
sare che potremmo raggiungere i risultati di chi in vantaggio di dieci anni. Non solo, non
detto che dobbiamo per forza voler diventare tedeschi o cinesi: dobbiamo essere liberi
di poter vivere a modo nostro in casa nostra.

Per lo stesso motivo, con il taglio del cuneo fiscale (che pure sarebbe cosa uti-
le) non si otterr nulla di sostanziale: i Paesi che sono andati per primi in crisi sono stati
quelli (come lIrlanda) dove il cuneo fiscale era minimo: per ottenere un taglio sostanziale
a favore della competitivit occorrerebbe azzerarlo, ed impossibile perch sparirebbero
gettito fiscale e contributi in un sistema dove la mancanza di denaro, anche momentanea,
nelle casse dello Stato non pu essere finanziata stampando denaro. Chi ha sovranit
monetaria pu permettersi politiche di stimolo delleconomia con forti detassazioni, nel
nostro caso tali politiche ci sono precluse. Il taglio del cuneo fiscale potrebbe essere solo
irrilevante e finanziato con altre misure recessive.

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Oltre lEuro per tornare grandi [ 31 ]

Magari battendo i pugni sul tavolo ci


24. consentirebbero di spendere senza bi-
sogno di uscire dallEuro. possibile?

A
parte che non c nessun tavolo su cui battere i pugni (e se ci fosse stata la volon-
t da parte dellEuropa di evitare questa situazione lavremmo evitata), se anche
ci dicessero di dimenticarci gli impegni e di ridurre le tasse (impossibile), avremmo
sempre il problema della moneta troppo forte. la stessa questione prima accennata
quando si diceva del perch una BCE che garantisca il debito non risolverebbe il problema
di fondo della moneta artificialmente forte.

25. Ma non una bella cosa avere una


moneta forte?

No!
una bella cosa se forte anche leconomia, ma, come detto prima, une-
conomia debole con una moneta forte come un guerriero con una spada
talmente pesante da non riuscire nemmeno ad alzarla. Lideale sarebbe
averla del giusto peso: pi leggera si pu fare e consente maggior agilit, troppo pesante
un suicidio. La moneta troppo forte fa s che i prodotti esteri risultino molto convenienti.
Sembra una bella cosa ma i prodotti esteri hanno una spiacevole caratteristica: sono fatti
allestero! Quindi ovvio che allinterno poi si creer disoccupazione. Risultano convenienti
anche i viaggi allestero e ovviamente ogni viaggio rappresenta denaro che se ne va ad
arricchire qualche altro Paese. Se potessimo spendere di pi compreremmo prodotti esteri
invece di prodotti domestici e si aprirebbe la forbice fra le nostre importazioni e le espor-
tazioni: questa differenza deve essere pagata da qualcuno e dovremmo cercare denaro
facendo altro debito. Nel frattempo sempre pi imprese chiuderebbero o delocalizzerebbero
e alla prossima crisi saremmo in ginocchio, molto peggio di quanto gi non lo siamo oggi.

Immaginiamo se con la Polonia si decidesse di fare unoperazione simile a quella


che fece la Germania Ovest con la Germania Est: allora ci volevano 4 marchi dellEst per
un marco dellOvest e si utilizz invece il cambio 1 a 1, incenerendo la competitiva industria
dellEst per buttarla interamente nelle mani delle grandi industrie dellOvest. Anche lo Zoty
polacco ha al momento un valore simile a quello del Marco della Germania Est: se si deci-
desse di far entrare la Polonia nellEuro cambiando lo Zoty 1 a 1, leffetto sarebbe quello di
una rivalutazione del 300%; ci significa che qualsiasi prodotto realizzato in Polonia diven-
terebbe del tutto fuori mercato dalla sera alla mattina. Le esportazioni crollerebbero, tutte le

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[ 32 ] Oltre lEuro per tornare grandi

fabbriche chiuderebbero venendo trasferite altrove e il Paese cadrebbe in ginocchio nel giro
di pochi mesi.

26. In molti dicono che la soluzione


potrebbe essere Pi Europa. Vero?

C
ome dire ad un avvelenato che ci vuole pi veleno! Chi dice che ci vorrebbe
unUnione Europea ancora pi stretta, che diventasse in tutto e per tutto equiva-
lente ad uno Stato unitario, fa finta di non vedere che la Germania non si sogna
neppure di cedere la propria sovranit per dissolvere lo Stato in ununione senza avere
garanzie di poter mantenere lultima parola su tutto. Non hanno voluto farlo quando erano
in posizione di debolezza, non lo vorranno mai fare ora che sono in posizione di forza. In
uno Stato unitario le regioni ricche trasferiscono denaro alle regioni povere, e mai e poi mai
la Germania accetterebbe di trasferire i soldi delle tasse dei cittadini tedeschi a favore di
greci, italiani, spagnoli, irlandesi o portoghesi. Anche se poi lo volessero (e non vogliono)
dovremmo essere uniti a rifiutare con forza questipotesi! Abbiamo visto con lesempio del
Sud Italia che i trasferimenti di denaro non funzionano, non creano sviluppo, incentivano la
criminalit e la rassegnazione porta a ricercare un posto di lavoro sussidiato. Lestensione
di queste dinamiche a tutta lEuropa non tedesca lultima cosa di cui abbiamo bisogno.

27. Non sarebbe meglio decidere con un


referendum?

possibile, e anzi auspicabile, decidere con un referendum ladesione allUnione


Europea come ha fatto la Gran Bretagna, ma tale consultazione deve poter essere
fatta esattamente nelle stesse condizioni in cui gli inglesi lhanno affrontata, vale
a dire su un piano di parit e senza costrizioni esterne, e ci implica che prima si deve
lasciare lEuro e riprendere il controllo del sistema bancario.

Chi, come il Movimento 5 Stelle, dice di volere un referendum mentre si an-


cora nellEuro, in realt, probabilmente non vuol cambiare nulla esattamente, come ha
fatto Tsipras in Grecia. Innanzitutto in Italia non possibile fare un referendum sui trattati
internazionali. Inoltre, anche supponendo per assurdo di farlo comunque, una campagna
referendaria su una questione cos complessa sarebbe viziata da ogni genere di terrori-

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Oltre lEuro per tornare grandi [ 33 ]

smo mediatico, tale per cui le bugie sullEuro, che gi normalmente si vedono sui media,
si moltiplicherebbero, con laggravante che i poteri finanziari europei non esiterebbero a
lanciare fortissimi attacchi speculativi contro il nostro debito. Ai cittadini verrebbe data
limpressione che con il loro voto contro lEuro provocherebbero un disastro e lincertezza
del risultato in un simile clima comporterebbe terribili agitazioni sui mercati, oltre a fughe
incontrollate di capitali. Pensate alla differenza di condizioni fra lo svolgimento del referen-
dum britannico e quello greco.

Lunico modo per riconquistare la nostra sovranit monetaria per mezzo di un


governo democraticamente eletto che agisca velocemente per decreto. Immaginate in
che modo un governo favorevole allEuro potrebbe mai gestire le procedure di uscita se
un referendum dovesse indicare una volont di uscita. Le azioni necessarie per cambiare
moneta minimizzando i danni non sono semplici, ma un governo determinato ad agire ha
tutti gli strumenti per poterlo fare, e sono noti tutti i passi necessari, compresi quelli legi-
slativi. Non dimentichiamo che cambiare moneta non un evento mai accaduto, per cui
le procedure siano ignote: passare dalla Lira allEuro non fu altro che questo. Ovviamente
il processo di uscita sarebbe tanto pi semplice quanto pi coordinato con altri Paesi. Per
questo fondamentale allearsi con forze sovraniste di altri Stati europei.

I partiti sovranisti in Europa sono di


28. ideologie molto diverse: come possono
accordarsi?

L
a battaglia contro lEuro una battaglia di indipendenza e libert. Indipendenza e
libert non sono n di destra, n di sinistra, bens valori assoluti. Ritornare ad esse-
re padroni a casa nostra la condizione indispensabile per qualsiasi altra politica,
sia per chi nazionalista, sia per chi invece sogna il federalismo. Una volta liberi poi ci
sar tutto il tempo per rifare le squadre. Chi non ha il controllo sulla propria moneta non
sar mai libero. Se in Europa le forze contrarie allEuro riuscissero ad ottenere una forte
affermazione, tutto diventerebbe pi facile: a questo scopo ogni voto conta e un coor-
dinamento fra i partiti avversi allEuro in tutta Europa la prova pi evidente che, senza
lostacolo della moneta unica, potrebbe esserci una diversa e sincera amicizia europea al
di fuori delle attuali contrapposizioni.

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[ 34 ] Oltre lEuro per tornare grandi

In molti dicono che lUnione Europea


29. ha portato la pace. Se abbandoniamo
lEuro ci sar la guerra?

L
a pace c fra tutte le nazioni che si sono combattute nelle guerre mondiali e il
maggior rischio per il mantenimento di questa pace proprio lEuro. Un sistema
economico che mette popoli e nazioni gli uni contro gli altri, che costringe popoli a
pagare per altri ed impone sofferenze e privazioni con conseguenze economiche del tutto
simili a quelle di un conflitto armato, origina odio fra Stati che avevano dimenticato questa
parola. Fino a pochi anni fa nessun greco aveva alcun motivo di risentimento nei confronti
della Germania: oggi se la Merkel vuole visitare Atene deve essere circondata dallesercito
schierato a difesa.

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Oltre lEuro per tornare grandi [ 35 ]

Sento dire che molti famosi economisti,


30. compresi alcuni premi Nobel sono
contrari allEuro. vero? Chi sono?

vero, sono almeno sette i premi Nobel per leconomia che hanno apertamente
criticato lEuropa dellEuro (Mirrlees, Stiglitz, Sen, Tobin, Krugman, Friedman e
Pissarides). Ciascuno di essi ovviamente propone anche soluzioni alternative ma,
come abbiamo visto, le soluzioni alternative non sempre sono realisticamente possibili, e
non sempre sono desiderabili. Molti economisti hanno, ad esempio, firmato una propo-
sta (il Manifesto di Solidariet Europea) dove si propone uno smantellamento dallalto
dellEurozona, con luscita dallEuro della Germania come prima mossa. Peccato per
che tutto ci dipenda dalla volont di altri Paesi. E se i tedeschi dicono di no? Tutti questi
scenari alternativi diventeranno tanto pi fattibili quanto pi forti saranno i consensi dei
movimenti totalmente contrari allEuro.

Esistono altrettanti premi Nobel e


31. famosi economisti convinti invece che
lEuropa dellEuro sia perfetta cos?

NO .

Claudio Borghi Aquilini


@borghi_claudio

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[ 36 ] Oltre lEuro per tornare grandi

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Oltre lEuro per tornare
Postfazione
grandi [ 37 ]

Q
uando Robinson Crusoe torna sul relitto della nave per recuperare qualcosa di
utile alla sopravvivenza nellisola deserta non sa che farsene del molto denaro
che trova in una cassettiera: Spazzatura! - dice - Uno solo di questi coltelli mi
molto pi utile di questo mucchio di quattrini.

Se non vogliamo anche noi ritrovarci presto nei panni del pi famoso naufrago
della letteratura, urgente ripensare senza dogmi la situazione in cui ci troviamo, anche
perch dalla nave dellUnione Europea sono sempre pi i passeggeri che si stanno affret-
tando alle scialuppe di salvataggio: non solo gli inglesi con la Brexit, ma anche una larghis-
sima fetta degli spagnoli, dei greci, dei portoghesi, dei francesi e, addirittura dei tedeschi,
che stanno facendo la fortuna di movimenti politici molto diversi tra loro, ma accomunati
dallurgenza di riprendere il controllo della moneta per tornare padroni del proprio destino.

Anche in Italia siamo di fronte alla medesima scelta: fidarci ciecamente del no-
stromo Mario Draghi, del fantasma Gentiloni, di quel Renzi recentemente degradato a
mozzo, ma non per questo meno entusiasta di mandarci tutti alla deriva, oppure trovare
il coraggio di invertire radicalmente la rotta, come esposto nel libro che avete tra le mani.

Unaltra Europa possibile!

Matteo Salvini
facebook.com/salviniofficial
@matteosalvinimi

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[ 38 ] Oltre lEuro per tornare grandi

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Un ringraziamento particolare ad Alfio Krancic
@AlfioKrancic
Questa copia non destinata alla vendita

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