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Riassunto - libro "Storia della decolonizzazione"

Storia e Istituzioni dei Paesi afroasiatici (Universit di Pisa)

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Droz Storia della decolonizzazione


Capitolo 1 Le contraddizioni del colonialismo

L'ampliamento geografico fu accompagnato da un rafforzamento della complementariet


economica. A spiegare l'attaccamento dei governi e dell'opinione pubblica nei confronti
dei possedimenti coloniali.
Durante la guerra le potenze coloniali avevano dispensato promesse di riforma non
mantenute. Effetti cumulativi della colonizzazione trionfante, crisi del 1929
contribuirono a radicalizzare quella che inizialmente era solo una richiesta di
miglioramento delle strutture esistenti, trasformandola in rivendicazione d'indipendenza;
in bilico tra repressione e concessione.
1) L'apogeo del colonialismo.
L'estensione per estensione, diversit, ricchezza e popolazione l'impero britannico fu
un impero universale, esso era un insieme eterogeneo di possedimenti; raggruppamento
in tre grandi entit:
1) quattro domini (Canada, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica) dopo le conferenze di
Westminster 1926 e 1931, beneficiavano di una quasi indipendenza in seno al British
Commonswealth;
2) impero delle Indie, rappresentava un secondo insieme. Il governo indiano era in mano
ad un vicer, autentico monarca che esercitava poteri considerevoli e controllava
l'amministrazione del servizio civile indiano;
3) terzo gruppo = Dependent Empire = insieme disparato di colonie della corona,
protettorati, basi strategiche e mandati, Africa nera e in America (Honduras, Guyana,
Giamaica), In Asia (Malesia, Singapore, Hong Kong) e del Mediterraneo (Gibilterra,
Malta e Cipro).
L'impero francese era diventato garanzia di potenza e motivo di orgoglio. L'elemento pi
solido dell'impero fu il blocco maghrebino-africano e il Madagascar. L'Algeria, il cui
statuto nel 1848 ne faceva giuridicamente un'appendice della madrepatria, era di
competenza del ministero degli interni, mentre da quello degli esteri dipendevano i
protettorati di Tunisia e Marocco, stati teoricamente sovrani, e i mandati del Libano e
della Siria, posti sotto il controllo della Societ delle nazioni. Il resto dell'impero era
sottoposto al ministero delle colonie. Vi fu una diversit di dottrina, perch la Francia
oscillava tra l'assimilazione adottata in Algeria e le vecchie colonie e l'associazione
praticata nei protettorati, pi rispettosa dell'identit dei popoli dominati e meno esigente
dal punto di vista amministrativo.
Paesi Bassi governavano un impero molto antico. Perla di esso era l'immenso
arcipelago delle Indie olandesi (Giava e Sumatra) ricche di piantagioni e materie
prime, dove la gestione autoritaria e centralizzata del potere, fondata su
un'amministrazione diretta, non imped all'aristocrazia giavanese di godere di una certa
influenza.
Impero coloniale belga si limitava all'immenso Congo, inizialmente propriet personale
del re Leopoldo II, che nel 1908 fu restituito allo stato belga e dotato di una costituzione

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coloniale. Gli anni della conquista e i primi decenni della valorizzazione popolazioni
locali riservati trattamenti terribili. Progressivamente venga attuata una gestione meno
disumana, di stampo autoritario, fondata su missioni e su societ capitaliste.
La Spagna aveva perso gli ultimi grandi possedimenti (Cuba, Portorico, Filippine) con la
guerra ispano-americana del 1898. Restavano alcuni modesti possedimenti africani:
Guinea, Ceuta e Melilla. Pi rilevante l'impero portoghese (Goa in India, Macao in Cina,
Timor Est, Angola, Mozambico, Guinea-Bissau e Capo Verde) le colonie costituivano
teoricamente parte integrante della Repubblica ma mancanza di mezzi e volont politica.
Imperialismo dei poveri = in Italia, la penisola dovette accontentarsi di qualche
acquisizione marginale: l'Eritrea, parte della Somalia e la Libia occupata nel 1911.
L'imperialismo giapponese deriv inizialmente da una tendenza ad imitare l'Occidente.
Con il trattato di Shimonoseki 1895, il Giappone aveva ottenuto Taiwan (fino al 1945) e
un protettorato sulla Corea, annessa nel 1910, conosciuto le forme pi brutali
dell'oppressione coloniale. Conseguenze economiche molto pesanti = ampia
espropriazione delle terre contadine. Repressione poliziesca fu brutale. Divieto di
costituire partiti politici e insegnare la lingua coreana. Ridussero all'opposizione ad un
gruppo di esiliati. L'unico aspetto positivo di questa colonizzazione spietata con lo
sviluppo delle infrastrutture e dell'industria.
La complementariet la giustificazione ufficiale della colonizzazione si fondava su un
duplice trasferimento: di sapere e di ricchezze. Imperialismo coloniale aveva il compito
di portare agli indigeni la civilt e progresso, in cambio le colonie avrebbero contribuito
con lo sfruttamento delle proprie risorse a favore dei bisogni materiali del mondo
moderno. Lord Lugard amministratori in Uganda-Nigeria, svilupp la tesi del doppio
mandato utilitarismo di Bentham i vantaggi reciproci contribuivano al benessere
di tutti. Reciprocit parzialmente rispettata. Mantenendo le colonie in uno stato di scarsa
industrializzazione, redditivit dei capitali impegnati fu notevole.
Su basi cos disuguali, una complementarit economica si instaur prima del 1914, grazie
ai progressi della grande navigazione, alla ristrutturazione dei porti e alla costruzione di
ferrovie, sub un'accelerazione negli anni 20 e nel clima di depressione causato dalla crisi
del 1929. In questo contesto depressivo, la complementarit economica si rafforz grazie
ad un riorientamento degli scambi tra madrepatrie e colonie. Il rafforzamento dei legami
fu pi netto nel caso britannico, dovuta ai dominion.
Il rafforzamento della complementarit fu evidente della Francia. Le conseguenze della
crisi del 29 non si rivelarono del tutto negative. Oltre alla ripresa dell'economia coloniali
dal 1935 in poi, vi furono altri effetti benefici: prodotti di esportazione riuscirono ad
aumentare la loro produzione. La conseguenza pi rilevante fu per sopperire alla
contrazione degli investimenti privati e colmare i deficit del bilancio coloniale, lo Stato
abbandon la sua tradizionale neutralit per impegnarsi in una politica di sviluppo.
Sovvenzioni statali a favore delle colonie.
Il contributo della crisi all'aumento delle diseguaglianze sociali. La crisi sment
l'affermazione spirituale della capacit delle potenze coloniali di assicurare il progresso e
il benessere dei colonizzati. Radicalizzazione del nazionalismo e un allargamento
delle sue basi sociali.
Altra complementarit: regime amministrativo delle colonie. In un primo tempo

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l'introduzione di un'amministrazione coloniale risult efficiente. Miglioramento fu dovuto


alla pratica diffusa di formare presso scuole e assume tramite concorso i futuri
amministratori. Posti a capo di circoscrizioni = i re della savana polivalenza dei propri
compiti della conoscenza delle lingue locali e per il rispetto tassativo degli usi locali. E si
dovettero necessariamente ricorrere all'aiuto di funzionari indigeni per il mantenimento
dell'ordine e per la gestione amministrativa e contabile.
Complementarit derivante dai sistemi amministrativi adottati dalla madrepatrie. La Gran
Bretagna profess e pratic l'Indirect Rule, l'amministrazione indiretta = che privilegiava
una devoluzione di poteri a vantaggio di notabili locali. L'amministrazione indiretta
teorizzata dal governatore Lugard, in linea di continuit con il suo doppio mandato, essa
realizz un'associazione leale nella gestione degli affari pubblici, coniugando i vantaggi
di un onere finanziario pi leggero a quelli dell'efficienza amministrativa = popolazioni
erano meglio disposte a riconoscere l'autorit di uno di loro anzich quella di un
funzionario straniero.
La Francia fece ricorso all'amministrazione diretta. Tanto costosa per il bilancio coloniale
quanto sgradita alle lite locali, che venivano cos soppiantate e marginalizzate. Stesso
sistema dell'Italia fascista, diffidente nei confronti delle autorit locali e in misura minore
quello del Belgio. I Paesi Bassi = sistema misto che coniugava un'amministrazione
olandese ad un ampio potere di controllo sui capi dei villaggi da parte dei reggenti,
provenienti dall'aristocrazia locale.
L'opposizione tra amministrazione diretta-in diretta dipende pi dei principi dottrinali
rinascenza amministrativa coloniale in gestazione che dalla diversit delle pratiche messe
in atto. Diretta o indiretta, l'amministrazione fu sempre fondata su una rete di capi
indigeni, la cui docilit costituiva interno dell'ordine coloniale. Essa rappresentava =
miglior garante del rispetto degli usi locali e lo strumento di legittimazione del potere
coloniale. Gli inglesi si appoggiavano a queste autorit in misura maggiore, facendo
affidamento su capi dotati di poteri molto ampi, mentre la Francia frazionava i grandi
comandi e riduceva in proporzione le funzioni.
La mistica imperiale giustificazioni tradizionali tratte dall'argomentazione colonialista:
vocazione civilizzatrice dell'Occidente, necessit economiche, ragioni di sicurezza e di
prestigio, si aggiunsero : contributo dei popoli d'oltremare alla vittoria alleata e la loro
irreprensibile lealt durante il conflitto. Affermazione non falsa ma arruolamenti pi
coatti che volontari.
La valorizzazione ideologica e affettiva degli imperi coloniali raggiunse l'apice negli anni
30, grazie all'innovazione e al progresso delle tecniche di propaganda. Immenso successo
di pubblico e orgoglio del genio civilizzato e di ogni nazione. Esso sorprendente in
Francia, dove a lungo aveva prevalso l'indifferenza nei confronti dell'impero e un certo
disprezzo. Con la sua estensione, le sue risorse e i suoi uomini, l'impero aveva la
missione di risollevare l'economia in crisi e la democrazia debole di una madrepatria
minacciata da grandi potenze concorrenti. In Francia lo Stato e gli interessi privati
unirono le loro forze.
In questo contesto di imperialismo trionfante, lampi colonialismo europeo fu costretto
alla marginalizzazione e all'impotenza. Il vecchio anticolonialismo liberale, Pacifico e
poco esigente era quasi del tutto scomparso poich favorevole ad un imperialismo

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remunerativo. Prima del 1914 l'anticolonialismo si era spostato verso la politica di


sinistra.
Comintern i partiti comunisti assunsero un ruolo essenziale nella contestazione
anticolonialista ma l'azione anticolonialista non era mai stata una priorit per il
Comintern. Anticolonialismo rigido e sterile, per poi indirizzarsi dal 1935 verso una
linea antifascista, molto pi conciliante nei confronti dell'imperialismo delle grandi
democrazie. La anticolonialismo radicale fu lasciato all'area trozkista ristretta.
La denuncia degli abusi del colonialismo aveva guadagnato terreno in alcuni ambienti
intellettuali in Francia.
2) l'ascesa dei nazionalismi coloniali.
Termine nazionalismo = contestazione dell'ordine coloniale da parte delle popolazioni
autoctone e le loro rivendicazioni di autonomia, non il pi appropriato. Il naturalismo,
procede da una nazione precedentemente costituita, mentre nelle colonie fu proprio il
nazionalismo a fondare la nazione. Esso presuppone una strumentalizzazione della storia
e un'esaltazione del patrimonio collettivo di un popolo: dimensione non rilevante. Quello
che viene chiamato nazionalismo piuttosto un indipendentismo.
L'emergere di una contestazione anticoloniale indigena precede il primo conflitto
mondiale. Le rivendicazioni erano modeste e senza indirizzarsi verso l'indipendenza, si
erano limitate alla richiesta di una partecipazione pi equa agli ingranaggi del sistema.
Ma la resistenza dimostrata dalle potenze e il loro rifiuto di mantenere le promesse
formulate durante la guerra scatenarono una prima ondata di proteste.
Negli anni tra i due conflitti mondiali si afferm un nazionalismo attento alla causa
indipendentista (anni 30), and consolidandosi il rapporto tra le lite e le masse. Molti i
fattori responsabili: di ordine demografico, sociale, economico, politico, ideologico e
psicologico.
I fondamenti affermazione dei nazionalismi: prima trasformazione avvenne grazie
all'esplosione demografica nei possedimenti asiatici e maghrebini. Calo del tasso di
mortalit, effetto della pacificazione e del regresso delle carestie e soprattutto
dell'istituzione di un sistema sanitario. Quest'ultima per, celebrata come la migliore
giustificazione del colonialismo, pose problemi non meno gravi di sovrappopolazione
nelle campagne dell'Asia e del Maghreb, migrazioni verso le citt bidonville.
Il boom coloniale degli anni 20 favor la rapida crescita del mondo occidentale,
assicurando una pace sociale. Vittime dell'esproprio fondiario, dell'aumento dei prezzi e
dei canoni d'affitto, le popolazioni contadine subirono un impoverimento al quale
sfuggirono solo i grandi proprietari capitalisti. Il crollo dei prezzi provoc quello dei
salari, aumento della disoccupazione. Mentre la mossa del prelievo fiscale e usuraio non
allentava la presa, la crisi sfoci nell'abbassamento di popolazioni affamate nelle periferie
cittadine.
Il lavoro forzato inizi ad essere meno diffuso rispetto al lavoro salariato ha contratto
anche se, per via dell'assenza di legislazione in materia di protezione sociale, il salariato
viveva in condizioni di estrema indigenza.
Furono le categorie agiate e istruite a concepire in termini di strumenti della riconquista
dell'indipendenza.
L'interazione dell'evoluzione economica e dei progressi di istruzione ed urbanizzazione

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favor l'emergere di borghesi e indigene che ruppero brutalmente i legami con il sistema
coloniale per assumere la guida del movimento nazionalista. In questo fenomeno si rivel
decisivo all'accesso a un tipo di insegnamento occidentale. L'Asia fu avvantaggiata
rispetto agli altri continenti. Paesi Bassi, Francia, Belgio e Portogallo restii nella
promozione intellettuale e sociale nei prossimi all'immobilismo.
Fatta eccezione per l'Africa nera, dove il risveglio fu pi tardivo, la crisi degli anni 30 si
dimostr decisiva nello sviluppo dei nazionalismi. Essa permise ad una generazione di
leader istruiti dall'Occidente di ritorcere contro quest'ultimo i principi democratici che
erano stati loro insegnati e di galvanizzare le masse popolari intorno alla parola
indipendenza. 1930-34 disobbedienza civile India e nascita dei partiti comunisti
indocinese, malese e filippino, comitato d'azione marocchina. Dal 1935 la ripresa
economica e distensione politica provocarono una battuta d'arresto. La crisi aveva
strutturato il nazionalismo.
A causa della bassa natalit e delle conseguenze della guerra, l'immigrazione europea era
diminuita molto. Questo ristagno della popolazione bianca non favoriva l'uniformazione
degli standard di vita che restavano irregolari.
Per l'indigeno, l'uomo bianco restava sempre un privilegiato, per i segni esterni che ne
attestavano la ricchezza: alimentazione abbondante, abitazioni pi grosse, salari e sussidi
pi elevati, meno imposte, domestici e costruzione di barriere giuridiche e di ostacoli
legali, che conferivano agli europei una cittadinanza rifiutata alla quasi totalit degli
indigeni, sottoponeva a quest'ultimi ad un assoggettamento amministrativo e poliziesco
legalizzato dai codici dell'indigenato e ne vietava l'accesso agli impieghi amministrativi e
ai gradi militari; diminuzione dei contatti tra le due parti.
Il razzismo bianco divenne uno stato d'animo e una pratica effettiva, non teorizzato ma
gravido di giudizi e di esplicito disprezzo. Arroganza britannica intrisa di severit e
sufficienza nei confronti dei nativi, la familiarit oltraggiosa del piccolo bianco del Nord
Africa = convinzione di legittimit e superiorit si trasformarono talora in nazismo.
Il razzismo non altro che la forma caricaturale di un processo di snaturamento dei
popoli colonizzati. Quest'ultimi, privati della propria storia-cultura, e sottoposti ad una
lunga e dolorosa interiorizzazione di inferiorit dichiarata, trovarono nel nazionalismo le
vie della riappropriazione:
1) la pi antica e la pi universale corrente= di ispirazione religiosa e valorizz
l'appartenenza nazionale attraverso la fedelt alla religione tradizionale. Questa corrente
tradizionalista dimostr grandi potenzialit emancipatrici, apporto della modernit. Le
grandi religioni dell'Asia mobilitarono la protesta anticolonialista: induismo e buddismo,
l'Islam fond un nazionalismo unificatore di cui cemento e alla religione.
2) seconda corrente generata dalla modernizzazione economica e dalla promozione di una
classe media = esprimeva meglio il contributo culturale dell'Occidente nella formazione
di un'lite borghese liberale, convertita ai meriti della democrazia.
3) l'innesto comunista non fu trascurabile. L'anticolonialismo esitante era stato sostituito
da Lenin con una condanna senza appello dell'imperialismo. Lenin formula del fronte
unico antimperialista, trovato in Cina la sua migliore concretizzazione. Tale strategia fu
brutalmente interrotta nel 1927 quando, in seguito alla ribellione di Chang Kai Shek
contro i comunisti, Stalin abbandon quest'ultimi al loro destino. 1935 il Comintern

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impose grande modernizzazione ai partiti comunisti nell'avanzare rivendicazioni


nazionaliste e anticolonialiste.
Questi mutamenti di linea non facilitar o no la vita ai partiti comunisti in madrepatria e
nelle colonie. La penetrazione comunista fu molto modesta; fu nelle colonie dell'Asia, pi
autonomi rispetto alle direttive del Comintern e forti di una lunga tradizione di lotte
sociali, che il comunismo si afferm maggiormente.
Lo sviluppo il movimento di emancipazione non fu uniforme nel suo sviluppo
geografico. Africa nera lo sviluppo del commercio e delle infrastrutture e i progressi
dell'urbanizzazione avevano abbozzato una struttura sociale detribalizzata = divisioni di
classe.Dato vita nell'Africa occidentale, ad un'lite intellettuale occidentalizzata. Echi
di panafricanismo che affermava la solidariet intercontinentale del mondo nero e i suoi
diritti di emancipazione. Per Nkrumah e Kenyatta, influenzati dall'aggressione italiana
contro l'Etiopia, la protesta fu pi politica. Tuttavia anche grazie alla lealt delle autorit
locali, il potere coloniale non fu intaccato: il vero risveglio nazionalista dell'Africa
dopo il 1945.
L'affermazione del nazionalismo arabotra le due guerre consegu dall'risveglio islamico
della fine del 19 secolo e da una serie di reazioni dei popoli arabi contro il centralismo
ottomano e contro la spinta degli idealismi europei. Nazionalismo a due dimensioni:
1) antibritannica e circoscritta all'Egitto;
2) ostilit delle lite di Damasco e Baghdad contro il centralismo autoritario dei giovani
turchi.
Rifiutare agli arabi ogni sorta di sovranit indipendente anche solo alla Siria.
Lo squilibrio dei rapporti di forza e il machiavellismo britannico inflissero al
nazionalismo arabo la sua prima sconfitta. Il nazionalismo di fronte al quale si trovavano
le potenze occidentali era ormai segmentato in svariati nazionalismi locali, pi facilmente
controllabili tramite repressione e concessione.
Cos frazionati, i nazionalismi arabi non rimasero attivi a lungo. Tre grandi zone di
conflittualit con l'imperialismo europeo:
1) Egitto, che non era mai stato propriamente una colonia e gi prima della guerra si era
affermato il nazionalismo con la fondazione del partito nazionale e partito del popolo,
duramente repressi. Condizioni dell'indipendenza il rifiuto britannico caus nel
1219-20 un'ampia sollevazione popolare, nel 1922 obbligarono la Gran Bretagna alla
revoca del protettorato, placando la febbre nazionalista ma non esaurendo la
rivendicazione di un'indipendenza completa.
2) il vicino oriente, dove la Francia e la Gran Bretagna, divenute potenze mandatarie
occupazione militare mal tollerata sollevazione in Libano nel 1926-27 e rivolta delle
popolazioni sciite-curde in Iraq. Fu instaurato un dialogo con le fazioni pi moderate del
nazionalismo allo scopo di elaborare un processo costituzionale che guidasse i mandati
all'indipendenza, dialogo pi fruttuoso per la Gran Bretagna che non per la Francia
che mantenne il Libano e la Siria in una situazione di stallo politico fino al 1939.
3) Maghreb la dimensione islamica si trov qui in competizione con tendenze
laicizzanti, ispirate al modello kemalista turco. Pluralit di orientamenti fece il gioco
della Francia, che conserv i possedimenti nordafricani in un immobilismo volere dei
coloni restii a qualsiasi cambiamento dello status quo, ma non fu privo di conseguenze in

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futuro.
In Asia il fiorire dei nazionalismi fu pi precoce. L'insuccesso = rivoluzioni cinesi del
1911 e 1924-27. Crisi del 29 effetti drammatici in Asia, innesc un'ondata di
movimenti sociali, conferendo al nazionalismo l'appoggio popolare che gli mancava.
Nelle colonie asiatiche prese forma una costellazione di organizzazioni diverse: religiose,
nazionaliste moderate o radicali, circoli socialisti, gruppi intellettuali e associazioni
giovanili. Il movimento comunista tent di coordinare l'azione scoordinata delle masse
rurali e operaie. L'innesto marxista ebbe un ruolo essenziale, ma la sua efficacia non fu
omogenea. L'influenza del comunismo risult pi fruttuosa in Indocina, creazione del
partito comunista indocinese 1930, futuro Ho Chi Minh attu un programma di lotta
anticolonialista contro la Francia e lotta delle classi contro il feudalesimo. Il fallimento di
un tentativo di soviet e di rivolta contadina nel 1931, lo costrinse all'esilio in Cina. Come
in Cina, la guerra avrebbe finito con il realizzare una osmosi tra comunismo e
nazionalismo.
3) la risposta delle madrepatrie: Repressione e concessioni di fronte allo sviluppo dei
nazionalismi, le potenze coloniali si dimostrarono timorose. Esse rimasero convinte dalla
propria missione civilizzatrice ed alla legittimit del proprio dominio, reprimendo le
manifestazioni di protesta, fino alla guerra i dirigenti europei avevano conservato il
controllo sulle colonie. Le lodi coloniali ebbero un peso notevole e anche la diffusa
convinzione che le masse colonizzate capissero e rispettassero solo la forza. La crisi del
29 e 1936 contribuirono all'arretramento imperiale delle grandi potenze e all'affermazione
dell'indissolubilit del legame tra la madrepatria e il suo impero.
Il ricorso all'esercito rest frequente, per i bisogni della repressione o per volont di
intimidazione. Con la pacificazione per il mantenimento dell'ordine divent di
competenza della polizia assistita da un apparato giudiziario docile. La gamma dei mezzi
repressivi fu vasta: interdizione, molte, prigione e esilio.
La brutalit della repressione ebbe i suoi limiti: conferire alle vittime l'aura di martiri,
essa era troppo in contraddizione con i principi democratici. Ripresa del dialogo o
distensione.
Adozione di alcune riforme, concessioni che, restando molto al di sotto delle aspettative
nazionaliste, permisero di canalizzare le rivendicazioni politiche conservandone solo le
pi moderate. L'Italia, il Portogallo e in Belgio non concesso nulla continuando ad
esercitare un dominio che accordava agli indigeni uno spazio irrisorio. Azione
riformatrice si manifest in tre modi:
1) tolleranza in materia di stampa e pubblicazioni.
2) le grandi democrazie imperiali avevano accolto le diverse forme di contestazione
politica (circoli di studio, associazioni studentesche, movimenti giovanili e partiti) non
senza ricorrere alle contromisure dell'infiltrazione poliziesca, della manipolazione e
dell'arresto dei capi.
3) Le tre grandi potenze coloniali avevano dato vita ad assemblee che includevano una
rappresentanza indigena a livello comunale, provinciale e territoriale. Per il suffragio
rest strettamente connesso al censo. La rappresentanza europea fu sempre
sproporzionata rispetto al loro numero effettivo. Sebbene strettamente controllate, queste
assemblee ebbero la loro utilit: formando un'amministrazione indigena, favorirono

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l'apprendimento degli affari pubblici e permisero la nascita di una classe politica destinata
ad affermarsi dopo la guerra.
La principale peculiarit della politica coloniale britannica fu quella di non considerare
definitiva nessuna situazione. Aveva perso credito l'idea del fine 19 secolo, di una
federazione imperiale che terminasse definitivamente i rapporti tra madrepatria e colonia.
Convinta dell'eccellenza delle proprie istituzioni, essa ambiva ad introdurre nelle diverse
zone del suo impero, riconoscendo in un self-government all'interno di un regime
parlamentare. La missione della madrepatria di promuovere l'aspetto politico e umano di
questi popoli e il potere arbitrale di risolvere i conflitti razziali e religiosi che ne
minacciassero la coesione.
L'importante contributo dei dominion durante la guerra, non permetteva pi di mantenere
il regime di controllo legislativo e di unit diplomatica. I dominion avevano espresso
segnali di rottura dei legami con la politica britannica, soprattutto in occasione del
conflitto anglo turco del 1922 e degli accordi di Locarno del 25. La conferenza imperiale
del 1926 prese atto di queste nuove disposizioni e adott la formula del Commonwealth
che sostituiva la subordinazione con la libera associazione di nazioni pienamente sovrane,
unite da una comune fedelt alla corona. La proposta fu approvata nel 1930 = statuto di
Westminster = veniva soppresso il controllo legislativo e conferiva piena indipendenza in
materia di diplomazia e difesa. Allontanamento dei legami politici e privilegio doganale
nei confronti dell'impero.
Di fronte all'ascesa del nazionalismo arabo, la Gran Bretagna pronta compromesso.
Sfruttando l'inesperienza, la venalit e le divisioni del nazionalismo arabo, essa riuscii a
mantenere intatte le proprie posizioni fino allo scoppio della guerra.
1925 UK riconobbe all'Iraq una costituzione parlamentare, avviando la nascita di
un'amministrazione moderna. In realt, la costituzione spesso sospesa dall'applicazione
della legge marziale e la gestione del paese rest nelle mani dell'oligarchia terriera e della
borghesia sunnita, nel disprezzo dei diritti dei musulmani sciiti e del popolo curdo, le cui
manifestazioni di protesta vennero punite. La Gran Bretagna rimosse il mandato firmando
il trattato del giugno 1930: l'Iraq entr nella societ delle nazioni 1932. Questa
indipendenza fittizia sollev nell'esercito un'opposizione nazionalista, che organizz
complotti e attentati. Evoluzione analoga condusse il mandato della Transgiordania ad
una indipendenza ugualmente controllata = stato fantasma.
Guidata dal Wafd, l'agitazione nazionalista egiziana ebbe il suo culmine 1919-21. Uk
restitu all'Egitto la propria sovranit con la dichiarazione del febbraio 1922. Tuttavia, le
clausole condussero il Wafd a rifiutare un indipendenza illusoria. La vita politica egiziana
era limitata all'opposizione tra due forze:
1)Wafd (borghesia arricchita e istruita) = movimento nazionale pi populista che
democratico;
2) Re Fuad sostenuto dall'oligarchia possidente, s'appoggiava all'Inghilterra per
proteggere il proprio tono governando tramite interposti feudatari. Elezioni 1936 = vinse
Wafd. Uk 1936 concedeva all'Egitto un'indipendenza completa, accompagnata
dall'ingresso nella societ delle nazioni.
In Africa, le concessioni britanniche non si spinsero fino a questo punto. Ovunque furono
istituiti consigli legislativi e forme embrionali di consigli esecutivi per assistere i

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governatori, dove per la rappresentanza indigena restava limitata. Le concessioni


sarebbero attivate dopo la guerra.
L'India fu la perla dell'impero, motivo d'orgoglio dell'Inghilterra e fronte di tale della sua
prosperit. Fino al conflitto del 1914, l'India = non grosse difficolt per la madrepatria.
Fondato nel 1885, il congresso nazionale indiano si era a lungo limitato a rivendicare una
migliore integrazione delle lite indiane nell'amministrazione coloniale. L'immobilismo
britannico, la vittoria giapponese del 1905 condussero ad una radicalizzazione del
movimento nell'1907-8. Il self-government era diventato la rivendicazione ufficiale del
congresso, 1909 Indian Council Act = creati consigli legislativi parzialmente eletti a
livello provinciale, il suffragio rest in diretto e limitato ad un'oligarchia di possidenti.
Questa riforma Morley-Minto riusc a disinnescare provvisoriamente il movimento di
contestazione.
Patto di Lucknow 1916 = in India uno statuto di autonomia simile a quello dei dominion.
Seggio nella societ delle nazioni, 1919 adottato un nuovo statuto sviluppo graduale
delle istituzioni verso il self-government. Questo nuovo India Act instaur un sistema
diarchico basato sulla separazione tra le competenze devolute ad autorit indiane
responsabili e quelle che continuare a essere di competenza dei governatori - vicer. Le
province furono dotate di governi responsabili davanti ai consigli provinciali, mentre
un'assemblea legislativa centrale, eletta col sistema maggioritario, and ad affiancare il
vicer. Tale assemblea rappresentava l'embrione di un governo responsabile a livello
nazionale. Questa riformaaccolta non bene.
Il vicer proclam lo stato d'emergenza, innescando altre manifestazioni. Il 13 aprile il
generale Dyer ordin di sparare sulla folla disarmata provocando quattrocento morti.
Indignazione generale indiana, l'agitazione riprese dal 1920 accompagnata da quella
musulmana.
Inizio degli anni 20 = fase decisiva. Radicalizzazione delle rivendicazioni e
allargamento della base sociale, accelerazione dell'industrializzazione in India e conflitti
sociali.
1920 grande movimento di disobbedienza civile: la "fermezza della verit" e il "rifiuto
di far male", i termini essenziali della sua azione. La conquista della indipendenza
doveva essere realizzata attraverso i mezzi della non cooperazione, o disobbedienza
civile, e non della violenza: (boicottaggio dei prodotti britannici, rifiuto delle imposte,
scioperi, marce di protesta). Gandhi rifiutava ogni tipo di fanatismo, era favorevole al
compromesso con la Gran Bretagna e si rifiut di seguire gli estremisti del congresso.
Egli era favorevole all'integrazione musulmana nella lotta nazionale, a differenza degli
induisti integralisti.
Il ruolo politico di Gandhi nel processo d'indipendenza dell'India ebbe un triplice ruolo:
1) egli seppe liberare le masse dal sentimento di inferiorit e di paura; 2) seppe
trasformare il congresso in un grande partito di massa; 3) seppe dare contenuto originale
ad un obiettivo comune = manifestazioni di massa.
Marcia del sale 1930; Gandhi si rec a Londra nel 1931, non fu trovato alcun terreno
d'intesa, dal momento che il congresso esigenza la stessa completa indipendenza che era
stata accordata ai dominion. Le agitazioni ripresero rispose la repressione dei coloni
inglesi.

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Stanco della guerra, il governo britannico concesse unilateralmente un nuovo statuto con
il Government of India Act 1935 = aboliva il sistema diarchico nelle province, dotando
esse di governi responsabili davanti alle assemblee elette da un elettorato allargato; la
diarchia veniva per instaurata a livello federale. Non si trattava di uno statuto di
dominion e venne rifiutato dal congresso. La Gran Bretagna aveva provvisoriamente
sotto controllo la situazione, ma seconda guerra mondiale avrebbe risollevato gli animi.
La politica coloniale francese anche la Francia aveva conosciuto le esigenze di alcuni
processi di evoluzione o riformismo. La crisi del 29 era stata l'occasione per fissare i
termini di uno sviluppo economico incentrato sugli interessi esclusivi della madrepatria e
dei coloni europei e sullo sviluppo del mercato interno dei possedimenti d'oltremare,
sull'innalzamento degli standard di vita grazie allo sviluppo delle infrastrutture e
dell'industrializzazione.
L'importanza dei movimenti nazionalisti minore. Fiducia dei vantaggi
dell'assimilazione e della possibilit di crescita intellettuale e sociale, che il modello
repubblicano offriva = ebbe l'effetto di ritardare l'ascesa dei nazionalismi autoctoni.
La madrepatria perse ogni possibilit di instaurare un dialogo efficace. Promuovendo lo
sviluppo di una classe media e di alcune lite francesizzate, essa mise in atto una politica
di associazione. Le pesantezze burocratiche e le lobby coloniale contribuivano a
mantenere lo status quo coloniale. Questa staticit e repressione sproporzionata rispetto
all'entit delle agitazioni, convertito in rivendicazione indipendentista quella che era solo
una richiesta di integrazione.
I due decenni tra le due guerre furono espressione di una gestione pi conservatrice che
immobilista, ma questa strategia autarchica riusc a mantenere l'economia coloniale in
seno alla madrepatria. Tale sistema fu criticato. Continu a venire applicato il principio di
Malthus, che nel tentativo di fare economia imponeva alle colonie di autofinanziarsi,
limitando il contributo dello Stato al mantenimento dei funzionari e al rimborso di
prestiti, clausola che impediva lo sviluppo delle infrastrutture pubbliche in favore di
investimenti speculativi. Gli anni di crisi avevano obbligato lo stato ad un maggiore
interventismo, per via del rallentamento delle entrate fiscali e del deficit del bilancio
coloniale.
Sul piano sociale furono realizzati notevoli progressi (sanitario-scolastico), sforzo tenace
delle missioni cattoliche-protestanti. Ma nelle campagne miseria contadina che
dilagare della disoccupazione; il lavoro forzato diminu senza scomparire solo negli anni
30.
Alcune concessioni politiche furono riconosciute all'indomani della guerra come
ricompensa per il contributo dei popoli colonizzati alla vittoria: diritti elettorali pi estesi
per i musulmani d'Algeria, agevolazioni per la naturalizzazione degli indigeni = maggiore
rappresentanza. La Francia non ostacol la maturazione intellettuale dei nazionalismi,
anche se alle forme organizzate dell'opposizione rispose con l'indifferenza e uso della
forza. 1930-34 severa repressione.
Cartello delle sinistre (1924-26) attaccato allo status quo, non riusc a dimostrarsi
molto rinnovatore.
Il programma del fronte popolare riconosceva alle colonie una posizione modesta, quella
coloniale non era una questione prioritaria, a sinistra come a destra. Ampia amnistia

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politica, ripresa del dialogo con i leader nazionalisti in Tunisia-Marocco e introduzione di


una legislazione sociale riguardante il diritto sindacale, l'orario di lavoro, salario minimo.
Questo vento di riforme risollev ovunque l'attivismo politico e le rivendicazioni sociali,
tollerati ma non legalizzati; aumento delle tensioni internazionali:
1) progetto Blum-Viollette in Algeria;
2) trattati Vinot nel Levante:
1) mirava a conferire una cittadinanza francese completa ad una minoranza di
musulmani. Questo progetto, di respiro modesto, si scontr con i francesi di Algeria, il
progetto fu abbandonato nel 1937.
2) nel levante, la Francia accolse le raccomandazioni della Societ delle nazioni,
concedendo alla costituzione al Libano e alla Siria nel 1226-30. Per disinnescare
opposizioni politiche in Siria-Libano trattati franco-siriani e Franco-libanesi 1936.
L'indipendenza riconosciuta al termine di un periodo di tre anni, accompagnata da
garanzie degli interessi francesi, i trattati si scontrarono in Francia con un'opposizione e
in mancanza di ratifica, l'indipendenza fu rinviata. 1938 evidente intenzione francese
di non concedere pi nulla.

Capitolo 2 L'impatto della seconda guerra mondiale sulle colonie.


Il primo conflitto mondiale = le colonie avevano avuto un ruolo notevole nello sforzo
bellico. Il loro contributo, fornito in maniera pi obbligata che spontanea, era stato
abilmente presentato dalle potenze coloniali vittoriose come segno inconfutabile di lealt
e attaccamento.
La seconda guerra mondiale fu fondamentale: potenze coloniali = in posizione di difesa.
La guerra coincise con l'affermazione dei nazionalismi e con la radicalizzazione delle
loro rivendicazioni; dopo la guerra, il ritorno allo status quo coloniale impossibile.
1) ripiegamenti imperiali: sconfitte, occupazioni e propagande l'entrata in guerra nel
1939 non aveva suscitato l'entusiasmo delle colonie. Insubordinazione in India e nel
Maghreb. La capitolazione dei Paesi Bassi-Belgio, la sconfitta e l'occupazione della
Francia e la caduta dell'inespugnabile Singapore diedero un colpo fatale al mito
dell'invulnerabilit delle potenze coloniali.
Alcune colonie passarono da una mano all'altra, subendo l'occupazione di una potenza
straniera. Occupazione americana nel Nord Africa dal 1941 = pi che orientare gli
autoctoni contro la Francia, gli americani intendevano trattare. E si erano portatori del
messaggio di libert della carta atlantica.
Le colonie divennero obiettivo di propagande. La pi tenace-sistematica = quella
giapponese e nazista. I successi militari tedeschi suscitarono una reale ammirazione.
Questa influenza and scemando a causa dell'evoluzione della guerra. La propaganda
americana avere la meglio. Ampiamente diffusa, in Africa, la convinzione che fossero
gli Stati Uniti a dirigere il gioco e che la loro vittoria avrebbe significato l'epilogo
imminente del vecchio ordine coloniale.
Dicembre 1941 il Giappone si trov a capo di gran parte del continente asiatico:
Indocina, Hong Kong, Malesia, Singapore, Indie olandesi, Birmania e Filippine. Questo
contribu allo sviluppo dei nazionalismi.

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Il Giappone si presentava come guida nel cammino verso l'indipendenza e il benessere


dei possedimenti asiatici; estirpando il colonialismo bianco, contaminato di materialismo
e corruzione.
Dal punto di vista economico, la divisione del lavoro rest un'illusione. L'economia
giapponese non riuscii a sopperire ai bisogni dei paesi conquistati, ridotti al semplice
ruolo di fornitori di materie prime strategiche. Ingenti confische di risorse e manodopera;
imperversavano povert, inflazione, miseria e terribili carestie. Dal punto di vista
politico, l'atteggiamento giapponese = arroganza e crudelt dei militari resero ostili nei
confronti dell'occupante popolazione.
Un continuo sforzo di denigrazione del colonizzatore bianco da parte dei servizi di
propaganda dell'esercito, della stampa imbavagliata sradicamento forzato dei quadri
europei.
In questo gigantesco trasferimento di autorit, il Giappone fu costretto a cercare sostegno,
s'appoggi a schieramenti conservatori e religiosi, con i quali condivideva le concezioni
anticolonialiste. I partiti politici furono sciolti e sostituiti da un partito unico rigidamente
controllato.
L'evoluzione sempre pi sfavorevole del conflitto, le difficolt crescenti
dell'amministrazione diretta e l'ascesa dei movimenti di resistenza armata obbligavano
l'occupante a spingersi oltre: Birmania-Filippine riconosciute indipendenti 1943, ma
vincolate da un trattato di alleanza; Cambogia-Laos ottennero l'accesso all'indipendenza.
La severit del regno nipponico, il duro trattamento riservato alle minoranze,
l'opportunismo dovuto all'evoluzione della guerra costituirsi di una resistenza armata.
Quit India prima dell'entrata in guerra, l'invio di truppe indiane a sostegno delle
guarnigioni di Singapore e del medio oriente aveva sollevato la protesta del congresso.
Grave fu la decisione del vicer Linlithgow = che impegn l'India nel conflitto senza
deferire agli organi rappresentativi. Il congresso manifest la propria opposizione ad ogni
forma di contributo bellico, condannando l'arruolamento delle truppe e la requisizione di
risorse a favore della Gran Bretagna.
Il rifiuto di Churchill a bilanciare un approccio pi cooperativo con una contropartita
politica convinse Gandhi a ricorrere nuovamente alla disobbedienza civile.
Caduta di Singapore febbraio 1942 Churchill fu costretto a cedere alla pressione dei
laburisti e degli americani, i quali speravano nell'appoggio del popolo indiano alla causa
alleata, inviando in India Sir Cripps: Personalit della sinistra laburista e amico personale
di molti membri del congresso. Piano fatto da Londra = l'India sarebbe diventata dopo la
guerra un self-government dominion, con la riserva che ogni provincia musulmana
sarebbe stata libera di non aderirvi. Successivamente sarebbe stato firmato un trattato per
la protezione delle minoranze. Questo diritto di scelta fu rigettato dal congresso e pi
preoccupazione suscit la firma del futuro trattato che avrebbe potuto conferire all'Expo
tenta coloniale diritto di intervento negli affari interni di uno Stato sovrano. Il piano fu
rifiutato nell'aprile 1942.
il fallimento della missione Cripps provoc un inasprimento della posizione del
congresso. Gandhi adozione della Quit India Resolution luglio 1942 il congresso
reclam l'indipendenza immediata, rifiutando qualsiasi cooperazione militare, ma non
escludendo il mantenimento delle truppe alleate allo scopo di proteggere il paese da

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un'aggressione giapponese e portare soccorso alla Cina. Il governo britannico vicer


fece procedere all'arresto dei dirigenti e dei quadri del congresso (Gandhi e Nehru).
Reazione popolare = sommosse, sabotaggi, scioperi severa repressione. Il congresso
sottovalut la capacit di replica degli inglesi e part l'astensione delle masse musulmane.
1940 la lega musulmana aveva adottato la Pakistan Resolution = in cui si prefigurava la
creazione di uno Stato pakistano indipendente. Le autorit britanniche procedettero alla
requisizione di risorse e all'arruolamento di nuove truppe.
La campagna Quit India gioc a favore dell'indipendenza da questa sconfitta, la
direzione del congresso ne usc rafforzata. Strada del compromesso. Churchill nel
1945 autorizz il vicer Wavell, subentrato all'intransigente Linlithgow, a formare un
governo provvisorio incaricato di elaborare una nuova costituzione.
Colpo inferto al prestigio britannico = formazione dell'Indian National Army 1943. Si
era messo al servizio del Giappone in cambio della promessa di accesso all'indipendenza.
Il suo esercito di 20,000 uomini, reclutati tramite minacce-propaganda patriottica fra i
prigionieri indiani. Il tentativo fall nel 1944, ma con la campagna Quit India, questa
vicenda= dissuadere i britannici da mantenere con la forza le proprie posizioni.
Sgretolamento generale della potenza britannica. Attraverso l'azione congiunta delle
indipendenze concesse e della resistenza armata, l'occupazione giapponese aveva
rafforzato un nazionalismo asiatico esigente con il quale avrebbe dovuto inevitabilmente
scendere a patti. Gli Stati Uniti avevano alimentato la speranza di un'emancipazione
rapida, grazie alla carta atlantica. La madrepatria non rest insensibile, intraprendendo
alcune riforme ed estendendo la competenza dei consigli locali, ma la sua risposta fu
sufficiente per le rivendicazioni delle lite, aveva guadagnato terreno l'Usa = neutralit
benevola dell'amministrazione democratica.
2) la crisi dell'impero coloniale francese.
L'impero francese era il pi debole, peso di uno sfruttamento coloniale che generava un
diffuso malcontento; il contributo dell'impero al risanamento francese era innegabile.
Tra Vichy e la Francia libera nella corsa alla legittimazione imperiale che segu la
firma dell'armistizio (giugno 1940), Vichy fu inizialmente in vantaggio. Il prestigio del
maresciallo Petain, la legalit del suo accesso al potere, gli automatismi della disciplina
amministrativa-militare ebbero ragione delle esitazioni dei tre consoli. Questa adesione
non fu determinata dalle popolazioni locali, ma rest una faccenda di amministratori.
La maggior parte dell'impero restava nelle mani di Vichy. Tematica imperiale di Vichy:
esaltazione della grande Francia che la terza Repubblica aveva gi portato in auge.
L'impero non rappresentava pi la grandezza francese, esso era diventato l'ultima carta
della Francia. L'unica originalit consistette nella stupefacente mobilitazione di mezzi
usati per divulgare questi ideali: campagne di affissione, emissioni radiofoniche e film.
Questa propaganda fu abile e intensa.
Vichy tent di proiettare l'impero verso il futuro. I suoi progetti costituzionali rompevano
con la concezione patrimoniale della terza Repubblica, a vantaggio di un'integrazione =
instaurazione di un consiglio dell'impero e di una cittadinanza imperiale. In campo
economico, Vichy vedute audaci a favore di una politica coloniale di infrastrutture-
industrializzazione, che implicava l'abbandono della legge con la quale si obbligavano le
colonie ad autofinanziarsi e non gravare sull'economia della madrepatria. L'Africa nera fu

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dotata nel 1940, di un fondo di solidariet alimentato da risorse pubbliche e da un piano


decennale di sviluppo.
L'aspetto coloniale del regime di Vichy poggiava su una dottrina essenzialista
rudimentale e sulla trasposizione dei principi della rivoluzione nazionale adeguati alle
realt locali; opposta all'assimilazione. Indigeno = essere primitivo, ogni sforzo di
elevazione ad un livello superiore inutile-pericoloso. Le colonie furono esortate a
ritornare alla terra e all'artigianato e a rispettare le lite tradizionali, i costumi locali.
Questo orientamento reazionario avrebbe imboccato due strade diverse:
1) dissolvendo i suoi organi deliberativi, rievocando la naturalizzazione ai cittadini e
applicando severamente la legislazione antisemita e anzi massonica;
2) si impegn ad instaurare un ordine patriarcale e gerarchizzato, governato dal culto del
maresciallo Petain. = questa via degener in un sistema di onnipotenza amministrativa e
poliziesca.
Ammiraglio Decoux l'Indocina era stata l'unico possedimento coloniale ad aver subito
la lunga occupazione di una potenza straniera e il rappresentante di Vichy dovette
condurre una politica singolare. La politica di Decoux fu in un primo tempo quella
dell'ordine. I movimenti insurrezionali del 1940 furono repressi. Il culto del maresciallo
fu usato come figura tutelare dell'Indocina e venne affiancato da un omaggio insistente ai
patriottismi locali, incoraggiamenti all'insegnamento della lingua e della cultura
vietnamita, apertura dell'amministrazione agli autoctoni e parit di compenso. Le vecchie
assemblee consultive= sciolte e sostituite da un consiglio federale, federazione rimpiazz
l'ex unione indocinese.
Dal punto di vista economico, l'ammiraglio = fronteggiare una situazione di quasi
autarchia e per farlo ricorse ad un sistema di economia dirigistica = estensione della
risicoltura, promozione di nuove colture e artigianato. La politica dell'ammiraglio
Decoux definita dispotismo illuminato. Essa non riusc ad impedire il rafforzamento
dell'influenza comunista e il sentimento patriottico che aveva risvegliato si diresse verso
il nazionalismo dell' Vietminh.
La politica di Vichy raccolse l'adesione dei coloni. La percezione delle regime di Vichy
da parte degli indigeni: la maggior parte diede prova di lealt, trasformandosi in
opposizione 1941-42.
Tre fattori endogeni furono causa dell'impopolarit:
1) generale deterioramento del tenore di vita Vichy tent di porvi rimedio firmando
accordi commerciali e incrementando l'impegno statale della produzione e
commercializzazione, ma pochi successi. Vichy non pot evitare l'inflazione, di
impoverimento indigeno;
2) l'irrigidimento dei rapporti intercomunitari ;
3) gli eccessi di un'amministrazione coloniale pedante e punitiva. Si verific un ritorno
del razzismo bianco. L'allontanamento degli indigeni dei consigli municipali,
l'irrigidimento dello statuto dell'indigenato, l'applicazione di un pesante sistema di
censura e di controllo poliziesco smentivano la generosit e la concordia tra le razze
esaltate dalla propaganda.
Vichy coniug aspetti reazionari con vedute moderniste. Ma l'elemento essenziale fu
l'impatto di un'esportazione sistematica della rivoluzione nazionale, che venne usata ai

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danni della Francia = di screditando la Repubblica e il suo modello assimilazionista,


esaltando il passato e le tradizioni, Vichy sollev involontariamente una opposizione
anticolonialista. La rivoluzione nazionale non fu quindi un buon prodotto di esportazione
coloniale Vichy rappresent un fattore decisivo nel distacco crescente della
madrepatria da parte dei popoli colonizzati.
Progressiva adesione dell'impero alla Francia combattente. L'adesione non fu il risultato
di un ribaltamento di opinione da parte delle popolazioni indigene. In Algeria= lo sbarco
angloamericano 1942. Madagascar e Nord Africa era stata l'occupazione straniera a
causare questa adesione. 1943, tranne l'Indocina di Decoux (fedele a Vichy), l'impero
coloniale francese era diventato parte integrante della Francia libera, la scelta di Algeri
come nuova capitale simbolico questo passaggio.
All'amministrazione fu assegnato il compito di arruolare il maggior numero di truppe,
500,000 uomini ma elevato grado di insubordinazione. si ricorse agli impopolari piani
di colture obbligatorie, alla requisizione dei prodotti, ad un aumento del lavoro forzato e
pene severe per i trasgressori. Aumenti di imposte, nuove tassazioni, prestiti forzati e
blocco dei salari provocarono forme di protesta; Francia libera = avara di riforme.
Sul piano politico, il generale de Gaulle era consapevole che l'impero necessitava di
essere riorganizzato, finita la guerra, il destino delle colonie sarebbe stato affidato al
contesto internazionale. Il capo della Francia libera manifest la necessit di rompere con
l'immobilismo precedente. 1943 riconobbe il sentimento nazionale dei popoli
dell'Indocina nuovo statuto di tipo federale. De Gaulle annunci l'estensione della
cittadinanza francese a migliaia di musulmani in Algeria, riconoscendo agli altri il diritto
di eleggere assemblee locali. In Africa la conferenza di Brazzaville 1944 = preparare il
cammino verso un'ampia riforma istituzionale = una rappresentanza equa nella futura
assemblea costituente, elezione di assemblee locali, fine dell'indigenato e del lavoro
forzato, il ripudio del patto coloniale. Ma l'ambiguit di questa conferenza e le sue
conclusioni = assimilazioniste.
Francia libera certa tolleranza dei nazionalismi ma ogni minaccia separatista fu
repressa duramente. Levante indipendenti la Siria e il Libano, i cui movimenti
regionalisti 1993, reclamavano l'indipendenza immediata e il trasferimento effettivo dei
poteri. De Gaulle per intendeva accompagnare l'indipendenza con un trattato che potesse
garantire i diritti francesi e che, per essere valido doveva essere firmato solo dopo la
guerra = i mandati restarono in vigore. Sostituendo i generali e concedendo nuovi
trasferimenti di potere, de Gaulle risolse la crisi.
In Marocco, il deterioramento delle condizioni di vita e gli effetti dell'occupazione
americana cristallizzarono l'ostilit delle popolazioni e il giovane partito
dell'indipendenza marocchino nel 1994 rivendicava l'indipendenza immediata. Sommosse
a Rabat-Fez repressione.
Tra riforme e reazione de Gaulle, la stampa e i partiti = celebrarono l'impero come la
carta vincente della ricostruzione del paese. L'idea colonialista non fu mai cos popolare e
ottimista. Per assolvere al proprio debito, la Francia si dichiar pronta alle concessioni
pi ampie, un vento di riforme soffi sull'impero. Ampia rappresentanza indigena tra i
membri della futura assemblea costituente. Quest'ultima fu eletta il 21 ottobre 1945, con
un netto orientamento sinistra, concedeva lo statuto di dipartimento d'oltremare alle

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quattro colonie vecchie: Martinica, Guadalupa, Guyana e Reunion; e la legge Lamine


Gueye = conferiva la cittadinanza francese a tutti i cittadini d'oltremare. Per l'Africa =
l'assemblea viet il lavoro forzato 1946 e cre un fondo di investimento e di sviluppo
economico e sociale.
Il nuovo assetto internazionale non era pi favorevole alla perpetuazione dell'ordine
coloniale. La Francia avrebbe dovuto fare i conti con due organizzazioni internazionali,
come Onu e lega araba, i cui principi di emancipazione furono accolti positivamente dalle
lite di tutti i possedimenti.
Fragilit e instabilit dell'impero francese.
In Algeria, ordinanza 1944 aumentava i diritti civili dei musulmani, fu malvista dalla
posizione musulmana. 1945 il nazionalismo conobbe una brusca radicalizzazione che
culmin negli eventi del 8 maggio nel Costantinese. Il massacro di europei a Setif +
tentativo di rivolta = dura repressione.
Nel levante, l'indipendenza del Libano-Siria era stata riconosciuta ma de Gaulle, dopo il
1943, restava intenzionato a firmare dei trattati di alleanza che garantissero gli interessi
economici e militari della Francia e vi colloc migliaia di uomini. Scoppiarono incidenti
a Beirut e Damasco, Francia replic con bombardamenti. Ultimatum della Gran
Bretagna= minacciava intervento militare e appello all'Onu, spinsero la Francia a
negoziare. Accordo marzo 1946 = evacuazione delle truppe francesi e britanniche e
conferma dell'indipendenza completa per i due stati. Umiliazione francese, effetto
disastroso per la sua immagine.
In Indocina azione di forza giapponese. L'occupante aveva concesso al Vietnam,
Cambogia e Laos un indipendenza fittizia, che divenne effettiva dopo la capitolazione
giapponese. Il 2 settembre ho chi minh proclam la Repubblica democratica del Vietnam.
Unione francese = un cambio di nome significativo, che sostituiva una dominazione con
una unione liberamente autorizzata:
1) assimilazione = nella tradizione repubblicana, godeva dell'appoggio dei partiti di
sinistra, per effetto dell'ideale democratico ed egualitario.
2) federazione = proposta dal generale de Gaulle per ragioni di ordine internazionale e
aveva incontrato il favore del movimento repubblicano popolare = la considerava pi
rispettosa dell'identit dei possedimenti.
La prima assemblea costituente eletta nell'ottobre 1945 e dominata dai partiti di sinistra,
elabor un testo progressista. Il 5 maggio 1946 il progetto fu rifiutato tramite referendum
e il 2 giugno venne eletta a seconda costituente. Alcune disposizioni di carattere
federalista rifiuto di qualsiasi sovranit unilaterale e decisione di affidare ad
un'assemblea ad hoc la cura di elaborare la costituzione dell'unione francese; i francesi
approvarono la costituzione.
Le disposizioni della costituzione del 23 ottobre 1946 dedicate all'unione francese = poco
riformatrici, contrasto tra la generosit dei principi fondanti dell'unione = ripudio del
dispotismo coloniale, parit di diritti, esercizio delle libert, ma che non avevano forza di
legge. Il presidente della Repubblica era presidente dell'unione. L'alto consiglio era uno
pseudo governo dell'unione, privo di qualsiasi potere decisionale. L'assemblea aveva una
funzione solo consultiva. Guida dell'unione = governo francese e assemblea nazionale. Il
diritto di voto non era universale. La costituzione proclamava la Repubblica una e

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indivisibile, escludendo i territori d'oltremare da ogni possibilit di uscita-indipendenza;


unione francese nacque quindi nell'ambiguit, la sua costruzione istituzionale non ebbe
nulla di federale. Fallito il progetto di uno Stato federale, vi fu uno stato potentemente
federatore ritorno francese alla vecchia associazione.
Insurrezione di Hanoi il 19 dicembre 1946: aveva inizio la guerra d'Indocina.
Questa decolonizzazione fu ostacolata da un principio, che osteggiava ogni movimento di
liberazione dei popoli, con un'azione repressiva sul dialogo, da una scarsa politica di
riforme e concessioni al contrario. Questa riluttanza imputabile:
1) alla formazione intellettuale di una generazione politica cresciuta nel culto
repubblicano e della grandezza imperiale; questo credo conservatore era molto diffuso.
2) vizi di funzionamento della IV Repubblica: instabilit di governo che impediva
l'attuazione di una politica evolutiva, governi di coalizione fondati sul compromesso sulla
contrattazione, una lobby coloniale molto influente.
3) perdita dell'Indocina e umiliazione di suez provocarono un diffuso malessere
nell'esercito, deciso a conservare l'Algeria. La quarta Repubblica non ebbe istituzioni n
classe dirigente adeguate a condurre una coerente politica di decolonizzazione.
3) l'inizio della decolonizzazione.
Dopo la guerra, i popoli colonizzati e fissarono di un insieme di fattori esogeni che ne
favorirono l'emancipazione.
Il nuovo ordine mondiale dopo la guerra emersero due realt principali: bipolarit est-
ovest e Onu. emancipazioni coloniali.
Natura dell'anticolonialismo americano = gli Usa non potevano non comprendere e
sostenere la lotta dei popoli colonizzati ma gli insorti americani non erano colonizzati, ma
coloni che avevano massacrato i pellerossa. Moralismo ed egualitarismo
anticolonialismo Usa, ma il sistema coloniale era stato condannato perch intralciava il
libero commercio e recava danno agli interessi economici statunitensi; l'ideale
democratico si univa dunque agli interessi economici.
La anticolonialismo si moder da una presidenza all'altra: Roosevelt = + interessato e
sensibile alla decolonizzazione. Bauman invece, meno dogmatico, non auspic un
indebolimento troppo rapido delle potenze coloniali. Ma poich la minaccia comunista
era inesistente o isolata, la anticolonialismo riprese il sopravvento, spingendo verso
l'indipendenza.
Alla conferenza di Teheran 1943, Stalin era totalmente d'accordo con le proposte radicali
di Roosevelt, salvo non sostenerle pi. Con i suoi voti, l'Urss sostenne all'Onu la causa
della Repubblica indonesiana. Stalin, con la sua visione eurocentrica del mondo, nutr
poco interesse per i problemi coloniali, mentre i suoi successori si dimostrarono pi
attenti = per impedire alla Cina popolare di innalzare il vessillo di una anticolonialismo
radicale-offensivo. Krusciov sostegno alla decolonizzazione.
La anticolonialismo delle due grandi potenze fu convergente, episodio di Suez una
dimostrazione. La decolonizzazione non suscit nessuna grave crisi tra le due potenze.
L'intervento dell'Onu rivest un ruolo importante nella storia della decolonizzazione. Un
ruolo sproporzionato rispetto le clausole della carta delle nazioni unite 1945, i cui principi
in materia coloniale erano moderati e restrittivi. La carta del 1945 prevedeva che gli ex
mandati divenissero territori sotto tutela, amministrati da una potenza tutelare. La Libia e

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la Somalia italiane furono poste sotto questo statuto. Riguardo ai territori non autonomi =
quasi tutte le colonie e i protettorati, la carta obbligava le potenze coloniali a promuovere
il progresso delle loro popolazioni. La Francia ottenne che fosse vietato alle Nazioni
Unite ogni intervento negli affari di esclusiva competenza nazionale degli stati.
Su presupposti cos limitati, il ruolo dell'Onu fu inizialmente modesto. Rest estranea
all'indipendenza delle Filippine, dell'India, Pakistan, Sri Lanka, Birmania e Indocina. Il
suo intervento = utile solo per Libia-Somalia.
Anni 50 Francia affrontare l'anticolonialismo del gruppo afro-asiatico. Questione
marocchina e tunisina si riproposero fino al 1956, anno in cui i due protettorati ottennero
l'indipendenza. Fine del 1960, i diplomatici algerini ottennero dall'assemblea generale il
riconoscimento dei diritti del popolo algerino alla libera determinazione di s e
all'indipendenza.
Nell'ex Congo belga, l'azione dell'Onu = importante. Invocata da Lumumba 1960
intervento di polizia internazionale fu sostenuto solo dagli Stati Uniti, essersi rivelato
lungo e costoso, ma fu un successo, riuscendo a preservare l'unit e l'indipendenza del
paese.
1960-63 prima ondata di indipendenze africane. 1960 fu adottata una dichiarazione
sulla concessione dell'indipendenza ai popoli e ai paesi coloniali nacque cos il
comitato di decolonizzazione dell'Onu. L'Onu ebbe un ruolo molto attivo contro il
colonialismo portoghese, il separatismo sudrhodesiano e il regime di apartheid in
Sudafrica. Tenacia dell'Onu = innegabile e efficace nel regolamento della questione
Namibiana. L'Onu accompagn e amplific il processo di decolonizzazione.
Fondata il 22 marzo 1945: la Lega Araba un programma antimperialista che sollev
grandi speranze nel Nord Africa e fu sperimentato con successo quando la Francia
dovette riconoscere l'indipendenza definitiva di Siria e Libano. La lega offr debole
sostegno alla lotta per l'emancipazione dei due protettorati del Maghreb. L'indipendenza
della Libia dipese dalle decisioni ONU, mentre quella dell'Algeria fu molto pi favorita
dal sostegno del colonnello Nasser che dalla lega araba.
Fondata nel 1963: l'organizzazione dell'unit africana (OUA) fu il risultato di un
compromesso, che avrebbe causato divergenze stabili, tra chi sosteneva
un'organizzazione integratrice degli Stati che promuovesse un'unit africana
(progressisti) e chi optava per una semplice associazione per la cooperazione (moderati)
= affermando i principi di uguaglianza sovrana degli stati e di non ingerenza negli affari
interni.
L'OUA non ebbe influenza sul compimento della decolonizzazione africana, per
mancanza di mezzi finanziari e a causa delle divisioni interne.
Il ruolo delle chiese dagli anni 1870-80, colonizzazione ed evangelizzazione andate
di pari passo. Poco diffusa in terra islamica, dove incontr forti resistenze, l'opera
missionaria fu importante in Africa, Madagascar, Asia e Oceania.
Negli ambienti cattolici le voci discordanti furono rare. Fu dal Vaticano che arriv una
presa di distanza destinata a diffondersi. Leone XIII aveva gettato le basi di una teologia
della colonizzazione fondata sull'uguaglianza delle razze e sul rispetto della persona
umana. Simile precauzione necessaria perch il colonialismo aveva perso il suo spirito di
crociata per caricarsi di motivazioni politiche e commerciali a cui la Chiesa intendeva

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restare estranea. Pio XI promulg nel 1926 l'enciclica Rereum Ecclasiae che, grazie al
rallentamento dello slancio missionario formazione di un clero indigeno su larga scala.
Pio XII enciclica Fidei Domum 1957 e enciclica Evangelii Praecones 1951:
1) rifiuto della Chiesa universale di legarsi ad una cultura particolare, poich il Vangelo
come parola e atto di Dio trascende tutte le culture;
2) i torti causati dalle nazioni civilizzate ai popoli che avevano sotto tutela;
3) la necessaria evoluzione dei popoli colonizzati verso una libert giusta e progressiva e
cooperazione estesa a tutti i campi. Questa posizione evolutiva fu applicata solo dove il
comunismo non costituiva una minaccia. In caso contrario in Indocina, il Vaticano ebbe
un atteggiamento pi prudente, avallando la riconquista militare francese.
Francia cattolica = posizionamento centrista ma alcune scelte pi radicali. Tanti i cattolici
a capo della lotta per la decolonizzazione: crisi dei protettorati e guerra d'Algeria =
esempi di questo posizionamento critico.
Le missioni protestanti si insediarono pi tardi, seconda met del 19 secolo = et dell'oro
della loro espansione. La loro penetrazione fu modesta nel sud-est asiatico, ma molto pi
cospicua nell'Africa nera, in Madagascar e in Oceania. Si instaurarono rivalit tra
missione cattolica-protestante. Le missioni protestanti esercitavano questi compiti con
maggiore libert e ampiezza di vedute rispetto a quelle cattoliche, anche perch disposero
di autonomia e mezzi finanziari pi consistenti (missioni americane).
La traduzione della Bibbia in lingua locale, fu un potente mezzo di acculturazione. Meno
timorate delle missioni cattoliche, esse incoraggiavano la formazione di un'lite
occidentalizzata.
Le missioni protestanti contribuirono a rendere pi umana la colonizzazione,
denunciandone gli eccessi. La decolonizzazione trovo quindi terreno fertile. 1946 la
commissione delle chiese per gli affari internazionali = a favore della promozione
dell'indipendenza dei popoli colonizzati delle istituzioni politiche.
Innegabile che le chiese anticiparono la decolonizzazione e la accompagnarono, fornendo
gli strumenti per una critica razionale del colonialismo.
Bandung e Suez si form all'Onu un gruppo arabo-asiatico che, con l'adesione
dell'Etiopia e della Liberia fine 1950, divenne un gruppo afro asiatico che si prefisse un
duplice scopo:
1) assumere la guida di un antimperialismo militante;
2) definire una linea indipendente dalle sfere di influenza che si ponesse al servizio della
pace.
Aprile 1954: i capi di governo di Sri Lanka, India, Pakistan, Birmania e Indonesia si
riunirono a colombo con l'intento di organizzare una grande conferenza afro asiatica, ma
questa idea scontr con le reticenze di Nehru che riteneva prima necessario normalizzare
le relazioni tra India e Cina. appuntamento fissato a Bandung nell'isola di Giava.
Furono 25 gli stati invitati. Mancato invito ai paesi latinoamericani, considerati troppo
assoggettati all'imperialismo Yankee e esclusione dell'Urss. Mettendo insieme stati
comunisti, filo occidentali (Giappone) e neutralisti = di organizzatori diedero prova di
un'importante volont di compromesso.
Fu al colonialismo tradizionale che si attenne il comunicato finale del 24 aprile e del
diritto all'indipendenza dei popoli nordafricani.

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Se Bandung fu uno scoppio di tuono, lo si dovette alla risonanza mediatica e alla


presenza dei grandi nomi del terzo mondo nascente. Risultati pratici della conferenza =
minimi. Di sostegno ai popoli in lotta non ne usc rafforzato. Usa si disinteressarono
apertamente. Nella storia della decolonizzazione, il vero posto di Bandung quello di
anello di congiunzione di due eventi: 1954= anno di sconfitta francese di Dien Bien Phu e
1956 = anno di suez, agirono congiuntamente nel far precipitare il fallimento del
colonialismo europeo.
Tra i fattori scatenanti della spedizione di suez: motivazioni capitaliste, diplomatiche e
militari. Per la Gran Bretagna conservare in medio oriente le posizioni minacciate
dall'ascesa di Nasser, per la Francia alla corte gioco fu l'Algeria.
Dopo il rifiuto di Nasser di negoziare la nazionalizzazione del Canale di Suez, il 5
novembre 1956 ebbe inizio lo sbarco anglo francese, preceduto da un'offensiva israeliana
nel Sinai. Completo successo militare ma fiasco diplomatico. Usa e Urss imposero
l'arresto dell'operazione = dimostrazione che il regno unito e la Francia non erano pi
potenze libere a pieno titolo delle proprie decisioni. Uk Macmillan costretto alle
dimissioni e dovete negoziare l'indipendenza di Cipro che insieme al Ghana apr,dal
1957, il ciclo delle indipendenze africane. Per la Francia le conseguenze non furono
minori. Suez fece tremare le sue posizioni nel mondo arabo-musulmano e tutti i paesi del
medio oriente ruppero i rapporti con Parigi.

Capitolo 3 l'Asia.

Decolonizzazione in Asia. Una sovranit decaduta e resistenza alla conquista europea = i


fattori che conferirono ai movimenti asiatici una precocit e uno sviluppo nella lotta
contro la colonizzazione. Il colpo di grazia fu sferrato dalla seconda guerra mondiale =
perdita di prestigio delle potenze coloniali.
Due fattori principali spiegano il carattere pi o meno conflittuale del loro svolgimento:
1) la differente preparazione delle madrepatria;
2) l'installazione del comunismo. Osmosi con il nazionalismo = originalit
dell'anticolonialismo asiatico. Questa osmosi si afferm in modo diseguale: inesistente in
India, modesta e senza futuro in Indonesia, ma molto pi compiuta ed efficiente in
Malesia e Indocina.
I principali episodi della decolonizzazione asiatica riguardarono il regno unito, Paesi
Bassi e la Francia.
1) le Indie inglesi.L'impero delle Indie: indipendenza e spartizione
La vittoria dei laburisti nel luglio 1945 non signific il riconoscimento immediato
dell'indipendenza dell'India. Il Labour aveva certamente aperto la strada alla rimozione di
una dipendenza diventata dannosa per la Gran Bretagna e per l'India.
Il movimento Quit India agosto 1942, aveva fallito. I britannici non avevano lasciato
l'India e avevano continuato ad attingervi uomini e risorse necessari allo sviluppo bellico.
L'ampiezza della rivolta tuttavia, dimostr la fragilit britannica e rafforz il congresso
della strada della durezza e dell'indipendenza immediata. Essa inoltre rafforz i
sostenitori della lega musulmana che non si associarono alla grande ondata di

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disobbedienza = potenziate le proprie strutture e la propria base popolare, con la


benevolenza degli inglesi.
Vittoria dei laburisti = ben accolta in India. Alimentata dalle difficolt economiche del
momento (inflazione e penurie), l'agitazione popolare culmin con gli scontri di Calcutta
21-23 novembre 1945. Contemporaneamente si tennero le elezioni provinciali =
predominanza dei due grandi partiti.
Alla luce di questi risultati, Atlee ader all'indipendenza ineluttabile. Invi una
missione governativa per negoziare la struttura federale del governo al quale sarebbe stata
trasferita la sovranit.
Per opporsi ad un viaggio organizzato da Nehru, Jinnah (Lega araba) fece appello ad un
National Action Day che provoc violenze a Calcutta, 16-18 agosto, causando migliaia di
vittime di maggioranza ind = Great Calcutta Killing. L'estensione dei disordini, la
paralisi crescente dell'amministrazione e il boicottaggio dell'assemblea costituente da
parte degli eletti musulmani creavano una situazione talmente inestricabile da spingere il
vicer Wavell ad annunciare un ritiro graduale delle forze britanniche.
Necessario un mediatore: Wavell sostituito da ammiraglio Mountbatten. Egli propose
inizialmente un piano che lasciava alle province e agli Stati principeschi la scelta di
appartenere all'India o al Pakistan, oppure ottenere l'indipendenza completa. Piano
rigettato da Nehru per via dei rischi di balcanizzazione. Egli ripieg su una ripartizione a
maggioranza musulmana ma con cospicue minoranze ind e sikh.
Questo piano venne adottato il 2 giugno 1947 dal congresso e dalla lega musulmana e
serv da base all'India Indipendence Act, promulgato il 10 luglio 1947 dalla camera dei
comuni.
Spett ad una commissione procedere al tracciato delle frontiere del Punjab e del
Bengala, cio dei due Pakistan. Nel primo i sikh manifestarono la loro avversione
all'integrazione con il Pakistan. Gli Stati principeschi si ricongiunsero all'India.
14-15 agosto 1947 le indipendenze divennero effettive: il Pakistan e l'India diventarono
dominion indipendenti e membri dell'Commonwealth. Nehru divent primo ministro
indiano e Jinnah luogotenente generale pakistano. Nuova ondata di violenze legate
all'annuncio del tracciato delle frontiere (tra musulmani e sikh nel Punjab) e dovute allo
spostamento delle popolazioni musulmane e ind nel tentativo di guadagnare i rispettivi
Stati (400k morti). Gandhi assassinato il 30 gennaio 1948 da Godse, fanatico ind.
Il caso del Kashmir, stato principesco e, per tre quarti della popolazione, musulmano ma
governato da un raja ind. Ottobre 1947 le milizie pachistane penetrarono in Kashmir,
instaurando un governo del Kashmir libero. Appello del raja l'India accett di
intervenire a condizione che il Kasmir si unisse all'India dopo un referendum. Segu una
guerra di usura, finch l'Onu non impose il cessate il fuoco, il 1 gennaio 1949 e lasci che
ogni Stato amministrasse provvisoriamente la propria zona di occupazione.
Per il Pakistan, il Kashmir fu il simbolo della divisione incompiuta e India divenne il
nemico principale, pi potente e pi popolato. Dal 1954 il Pakistan opt per l'alleanza
americana, mentre l'unione indiana non allineamento e pi tardi, alleanza privilegiata
con l'Urss.
Tenendo conto degli oneri della ricostruzione e dello stato assistenziale e del riarmo,
l'impero delle Indie era diventato un fardello di cui sarebbe stato saggio sbarazzarsi:

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conclusione alla quale giunse la quasi totalit della classe politica inglese.
Pi dell'indipendenza, riconosciuta come inevitabile, furono la divisione e le sue
condizioni a rappresentare un problema. Responsabilit di:
1) turbolenza del congresso
2) Jinnah = personalmente ostile alla divisione, ne avrebbe brandito l'esigenza per
ottenere dal congresso le maggiori concessioni possibili a vantaggio della propria
comunit.
Dibattito tra:
1) preminentisti = considerano ineluttabile la divisione
2) artificialisti = la ritengono uno spiacevole incidente storico.
1) mettono in discussione l'incompatibilit di fondo tra le identit religiose, le strutture
sociali e i comportamenti, in ragione della contrapposizione del monoteismo e
dell'egualitarismo musulmani al politeismo e alla gerarchia ind.
2) rilevano analogie tra i due sistemi = lunga compatibilit dimostrata prima e durante la
dominazione coloniale.
Ai confini dell'India: Sri Lanka, Birmania e Malesia Sri Lanka e Birmania accesso
all'indipendenza senza particolari problemi all'inizio del 1948, dopo un graduale processo
di concessione. La Malesia avrebbe invece conosciuto una decolonizzazione pi
conflittuale e tardiva per via della lunga guerriglia comunista contro la potenza imperiale.
Indipendenza dello Sri Lanka = un nazionalismo accomodante, cui dal 1941 la Gran
Bretagna concesse uno statuto di autonomia interna nell'ambito di uno sistema
rappresentativo.
Alla fine della guerra, tenendo conto dell'energico sostegno apportato alla mobilitazione
inglese, conservatori e laboristi d'accordo nel considerare Sri Lanka il procedimento pi
maturo per accedere allo statuto di dominion. 1944 adozione di riforme costituzionali.
Nuova costituzione 1946 riconobbe un'autonomia completa e lo statuto di dominion
indipendente. Indipendenza fu effettiva il 4 febbraio 1948 e adesione al Commonwealth.
Birmania = nel 1923 fu posta sotto un regime diarchico. Il nazionalismo di Romano si era
affermato lentamente, senza mai derivare ad assumere la forma di un grande partito. Il
nazionalismo si allarg = propaganda socialista - antibritannica, 1939 fondato il partito
comunista. Conquista nipponica nel gennaio 1942 = brutalit dell'occupazione
giapponese origin una resistenza composta da comunisti. Arrivo delle truppe britanniche
nel maggio 1945.
Churchill nutr grande avversione nei confronti del nazionalismo birmano, colpevole di
aver patteggiato con i giapponesi. Attlee gioc la carta Aung San leadership
politica, accordo dell'27 gennaio 1947= si realizzava un processo politico simile a quello
dell'India: elezione di un'assemblea costituente, formazione di un governo provvisorio e
promessa di indipendenza. Optato per un federalismo con diritto di secessione, la
Birmania ebbe accesso all'indipendenza il 14 gennaio 1948 senza aderire al
Commonwealth.
Decolonizzazione pi difficoltosa della Malesia perch:
1) popolazione multietnica = tensioni fra le comunit malese-cinese;
2) forte presenza comunista. Posizione predominante della comunit cinese, la pi solida.
Gli inglesi ne furono consapevoli e nell'aprile 1946, proclamarono una unione Malayan,

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dotata di un governo centrale e una cittadinanza unica.


Reazione dei malesi = campagne di protesta e boicottaggi, gli inglesi dovettero fare
marcia indietro. 1947 l'unione fu sostituita con una federazione pi decentralizzata e
restitu ai sultani una parte dei loro poteri.
Lungo guerriglia che non mir ad installare il comunismo quanto a provocare una paralisi
progressiva dei circuiti economici per obbligare la Gran Bretagna a scendere a patti.
Elezione di un'assemblea luglio 1955 che diede la vittoria al partito dell'alleanza
(moderato) = anticomunismo. Nel 1956 Londra concesse l'autonomia interna e 1957
indipendenza mitigata dall'accordo di difesa. La costituzione emanata faceva della
Malesia una monarchia federale, religione di Stato = Islam. Federazione malese
proclamata indipendente il 31 agosto 1957.
Singapore aveva ottenuto un regime di autonomia nel 1959. Proposero una fusione con la
federazione malese, tale proposta fu accolta a Kuala Lumpur, ma ad avere la meglio sulla
pensione britannica. 1962 creazione della grande Malesia: formata da Malesia e le tre ex
colonie di Singapore.
Questa nuova configurazione scaten inizialmente una grave crisi internazionale.
Filippine e Indonesia radicale opposizione. Il presidente Sukarno chiam gli
indonesiani a schiacciare la Malesia, dichiarando aperto il conflitto nel 1964. Con l'aiuto
della Gran Bretagna, la Malesia riusc ad affrontare con successo questa prova militare e
il conflitto fin nel 1966.
Eventi principali che contribuirono a questa stabilizzazione:
1) indipendenza di Singapore
2) colpo di Stato militare indonesiano, guidato dal generale Suharto, che sradic
brutalmente l'onnipotente partito comunista ed estromise Sukarno. La politica estera
indonesiana rottura delle relazioni diplomatiche con Cina e normalizzazione di esse
con la Malesia 1966.
2) le Indie olandesi.
I Paesi Bassi avevano acquisito il controllo dell'arcipelago indonesiano alla vigilia del
primo conflitto mondiale. Pax Neerlandica = essa poggiava su una politica sistematica di
valorizzazione = la compagnia delle Indie aveva ceduto i propri diritti allo stato, che a sua
volta li aveva ceduti a compagnie private di cui profitti contribuivano alla prosperit del
paese e di Amsterdam. Essa poggiava su un'amministrazione centralizzata e
gerarchizzata, i cui dirigenti controllavano un'aristocrazia locale. Estrema miseria di
queste ultime aveva fatto emergere presso la classe politica olandese un orientamento
meno strettamente capitalistico e commerciale e pi preoccupato di promuovere
un'elevazione intellettuale-materiale. Il livello di istruzione rimase molto basso, senza
una riforma agraria-fiscale, la condizione rurale e operaia rest miserabile.
Una certa tolleranza olandese in materia sindacale e associazione per mise presto
l'emergere del nazionalismo, fulcro = isola di Giava. 1908-10 apparvero i primi sindacati
e le prime associazioni studentesche, 1912 l'unione musulmana, la prima organizzazione
di massa = idee anticapitalistiche diffuse dal socialismo olandese. Scissione e nel 1920
formazione di un partito comunista indonesiano. Affermazione di un nazionalismo laico e
moderato che and al di fuori dell'Islam = Sukarno = valori tradizionali e idee moderne.
Crisi economica e immobilismo repressivo del potere coloniale = le rivendicazioni

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inizialmente moderati e di natura istituzionale: self-government all'interno di una


comunit olandese, sedettero il passo, alla vigilia della guerra, ad una radicalizzazione
indipendentista e unitaria. Il governo olandese aveva concesso solo una modesta
assemblea puramente consultiva e poco rappresentativa, aveva sempre praticato una
politica di divisione regionale. Dichiarata guerra al Giappone, gesto simbolico e
imprudente conquista giapponese folgorante. Marzo 1942 gli olandesi si arresero
senza condizioni e l'arcipelago del governo.
I giapponesi si rivelarono dominatori implacabili la cui unica preoccupazione fu quella di
alimentare lo sforzo bellico, impossessandosi delle risorse economiche e umane
dell'arcipelago. Essi non pensavano affatto ad un Indonesia indipendente e unificata.
Fine del 1942 svolta causata dalla pesantezza del sistema di amministrazione diretta.
Pressione di una situazione militare sempre pi sfavorevole al Giappone. Tokio promise
l'indipendenza nel settembre 1944 aprile 1945 = comitato di studi per la preparazione
dell'indipendenza, Sukarno pronunci il 1 giugno il suo celebre discorso dei cinque
principi su cui doveva fondarsi il futuro Stato indonesiano. In seguito ai bombardamenti
di Hiroshima-Nagasaki = promessa di indipendenza riconosciuta il 24 agosto ma il 17
agosto Sukarno e Hatta proclamarono l'indipendenza della Repubblica d'Indonesia e
adottarono una costituzione.
Durante la guerra il governo olandese in esilio a Londra non aveva abbandonato le sue
tradizionali concezioni paternaliste. Male informati sull'ascesa del nazionalismo e sul
fervore politico di Giava, i governi inglese e olandese firmavano un accordo, con il quale
il comando britannico avrebbe ceduto la responsabilit dell'arcipelago nel momento in cui
le truppe e i funzionari olandesi sarebbero stati in grado di esercitarla. Impegno non
compatibile con il riconoscimento della Repubblica indonesiana.
Equivoco fu totale. Il governo dell'aia pens di poter rimettere le mani sui propri
possedimenti. Negoziare con Sukarno un memorandum 6 novembre 1945, che concedeva
alla Repubblica un'autonomia parziale in attesa di una conferenza che avrebbe elaborato
la nuova unione olandese. Accordo rifiutato dei nazionalisti = incidenti dall'esercito
repubblicano e le forze anglo olandesi.
Reazioni internazionali a catena: unione sovietica, Onu, congresso indiano e lega araba.
Sensibile all'agitazione del mondo arabo = Attlee, esercit pressioni sul governo dell'aia
per trovare una soluzione politica. Accordo di Linggadjati, adottato il 15 novembre
1946. = riconobbe l'autorit della Repubblica laddove essa veniva esercitata in qualit di
stato membro degli stati uniti d'Indonesia, quest'ultimi legati ai Paesi Bassi in una unione
olandese-indonesiana. Enorme restrizione = ogni territorio avrebbe potuto rifiutare di
congiungersi ai futuri Stati Uniti.
Olandesi politica di divisione, organizzazione di un movimento anche repubblicano ad
ovest di Giava. L'aia prefer usare la forza, avviando al luglio 1947 un'operazione di
polizia = una riconquista militare di Giava e di Sumatra. Territorio repubblicano
sottoposto a un blocco economico.
I Paesi Bassi avevano sottovalutato la portata delle reazioni internazionali perch
dovettero affrontare gli Stati Uniti, che sostituirono il ruolo della Gran Bretagna. Avendo
concesso l'indipendenza alle Filippine, gli americani speravano di veder emergere nel
sud-est asiatico un vasto spazio dei colonizzato. L'occupazione olandese venne approvata

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definitivamente e il blocco non fu rimosso. Previsto un referendum se le popolazioni di


Giava-Sumatra intendessero aderire alla Repubblica. Agli olandesi restava solo il compito
di re impossessarsi di un quadro istituzionale di facciata. Fu creato un governo federale
provvisorio. Irrigidimento 1948 (anni del colpo di Praga e della guerra fredda) =
indietreggiamento delle formazioni di sinistra e avanzamento della destra colonialista.
A livello locale, le disillusioni scaturite dal fallimento di ogni politica di negoziazione
sollevarono nella Repubblica una forte tendenza anticolonialista insurrezione 1948,
presa citt di Madium. Il governo Hatta reag energicamente alla rivolta. Questa dura
repressione impression gli Stati Uniti. Per esprimere meglio la propria intransigenza,
convinti che la Repubblica stesse sprofondando nel caos, il 18 dicembre 1948 i Paesi
Bassi avviarono una seconda operazione di polizia ancora pi brutale. I territori rimasti
sotto controllo della Repubblica vennero occupati, Sukarno e Hatta arrestati e
rimpiazzati.
Giava e Sumatra resistenza militare e campagna di disobbedienza civile e isolamento
internazionale dei Paesi Bassi. Negli Stati Uniti condannare i Paesi Bassi e il congresso
minacci di sospendere gli aiuti del piano Marshall. Il consiglio di sicurezza adott
gennaio 1949 una risoluzione che ingiungeva ai Paesi Bassi di negoziare = formazione di
un governo provvisorio, elezione di un'assemblea federale e trasferimento della sovranit
entro luglio 1950. Pressione americana obblig i Paesi Bassi accedere. Il trasferimento
della sovranit olandese ssugli stati uniti d'Indonesia ebbe luogo 27 novembre 1949 ad
Amsterdam in presenza della regina Giuliana e di Hatta. Indonesia = capeggiata da
un'unione olandese-indonesiana, Stato confederale dotato di competenze comuni, di un
segretariato permanente e di una corte arbitrale.
Paesi Bassi mantennero diritto di ispezione sugli affari esteri-difesa, controllo delle
ricchezze e dei mezzi di scambio. Sukarno intraprendere il cammino verso
un'indipendenza completa. Dal 1950 in poi, gli Stati uniti d'Indonesia sostituiti da una
Repubblica unita d'Indonesia, con Hatta presidente e Sukarno vice. Adottata una serie di
misure che miravano all'indonesizzazione dei settori economici e fine della cooperazione
militare. 05/'56Indonesia totalmente indipendente = democrazia guidata e
presidenziale.
"Perse le Indie, persa la prosperit" convinzione che l'indipendenza della colonia
avrebbe significato la rovina economica della madrepatria, ma non soltanto la catastrofe
non avvenne, ma i Paesi Bassi conobbero dal 1948 una fase di crescita eccezionale
ridefinizione europea degli scambi commerciali. Il risanamento dell'economia
indonesiana avrebbe necessitato di uno sforzo finanziario superiore ai mezzi del
capitalismo e dello Stato olandesi, costretti a fronteggiare gli enormi costi della
ricostruzione. Dal 1948 gli aiuti del piano Marshall furono provvidenziali per il
riassestamento del paese che avvi la sua crescita poggiandosi sull'hinterland europeo,
rendendo cos indolore la transizione post coloniale.
3) l'Indocina francese. la genesi di una guerra.
Situazione dell'Indocina all'indomani della guerra simile a quella delle Indie olandesi. La
lunga occupazione giapponese = discredito e marginalizzazione del potere bianco e
incoraggiamento dei nazionalismi indigeni arrivare ad una proclamazione
d'indipendenza che le potenze coloniali si erano rifiutate di riconoscere, opponendosi con

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una politica di riconquista. Le differenze principali furono nel trattamento delle due
colonie: nell'arcipelago indonesiano l'autorit coloniale venne eliminata; in Indocina
invece l'amministrazione francese rest in vita fino al 1945. Le differenze riguardavano
inoltre la diversa posizione internazionale = i Paesi Bassi= obbligati ad accettare la
mediazione di Usa-Uk, mentre l'orientamento comunista del movimento di liberazione
nazionale colloc l'Indocina al centro della guerra fredda.
1930 installazione dei primi soviet comunisti = malessere profondo della societ
vietnamita, aggravato dalla crisi economica e alimentato dall'immobilismo
dell'amministrazione coloniale. malessere legato alla sovrappopolazione contadina,
all'esproprio fondiario, alla prevaricazione fiscale, alle condizioni di lavoro e salariali.
Malessere anche operaio: diminuzione dei salari 1930-36, rialzo dei prezzi e scioperi
1936-37. Malessere dei giovani intellettuali disprezzo o sottoccupazione da parte
dell'ordine coloniale.
La borghesia vietnamita, inorridita dalla violenza operaia e contadina, si era rifugiata in
atteggiamenti simili al potere coloniale.
L'ascesa del fronte popolare nel 1936 distensione politica, grazie alla liberazione di
prigionieri e all'allentamento della censura. Il ministro delle colonie e il governatore
riuscirono ad introdurre soltanto alcune utili forme sociali, a discapito di qualsiasi
prospettiva di evoluzione istituzionale, contribuendo a consolidare all'interno della
societ coloniale una posizione.
Occupazione giapponese:
1) depredando sistematicamente le risorse del paese
2) incoraggiando le forze di opposizione al potere coloniale. Vichy aveva inviato
l'ammiraglio Decoux che ricorse ad una serie di manovre allo scopo di conservare intatte
le prerogative della sovranit francese, di incoraggiare lo sviluppo e la diversificazione
delle risorse economiche, di contrastare il comunismo vietnamita e di promuovere un
patriottismo franco vietnamita. Decoux combin una politica di favori a vantaggio dei
sovrani locali con la promozione della lingua e della cultura vietnamita.
Parallelamente i dirigenti comunisti preparavano l'alternativa allo status quo franco
nipponico. Fondata nel 1941 il Vietminh = il suo programma fu pi di carattere nazionale
e sociale, ostile all'occupante giapponese e al colonialismo francese. Esso fu ben visto e
finanziato dalla Kuomintang cinese e dei servizi segreti americani embrione di
apparato amministrativo, con stampa clandestina e milizie armate.
In ragione della cresciuta importanza dell'Indocina dopo la perdita delle Filippine e allo
scopo di sventare la doppia minaccia di sovversione comunista e rivolta delle truppe
francesi, i giapponesi scatenarono un'azione di forza il 9 marzo 1945. Il Vietnam,
Cambogia e Laos si videro conferire un'indipendenza a cui i sovrani locali aderirono
frettolosamente, ma rest teorica. La situazione mut dopo il bombardamento di
Hiroshima e il 15 agosto della resa giapponese. Le forze dell' vietminh si organizzarono
in un esercito di liberazione e si impadronirono delle citt. Il 25 agosto l'imperatore
abdic, lasciando il posto alla Repubblica democratica vietnamita, proclamata il 2
settembre a Hanoi da Ho chi minh. Fondato uno Stato fragile ed embrionale, ma che
godeva di reale legittimit e misure per lo sradicamento del feudalesimo agrario.
I francesi sbarcarono a Saigon guerriglia vietminh in Cocincina.

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La guerra sembrava imminente, ma la negoziazione ebbe la meglio momentaneamente.


Convenzione preliminare franco vietnamita = accordo Ho chi minh-Sainteny = firmata il
6 marzo 1946. La Francia riconosceva come stato libero la Repubblica democratica
vietnamita, membro della federazione indocinese e dell'unione francese, ma con un
governo, un Parlamento, un esercito e delle finanze propri. In cambio, il governo di
Hanoi si impegnava ad accogliere l'esercito francese che sostituiva quello cinese a Nord
del 16 parallelo.
Accordo del 6 marzo = testo fondamentale e progressista. L'ammiraglio Thierry, alto
commissario in Indocina inviato da de Gaulle = uno stato libero era senza dubbio
autonomo, ma non necessariamente indipendente. Il 1 giugno fond una Repubblica
autonoma di Cocincina che ostacolava l'unit del Vietnam, senza contraddire l'accordo
del 6 marzo.
Il 6 giugno 1946 a Fontainebleau la conferenza franco vietnamita periodo delle
concessioni francesi = chiuso. Il governo Bidault = orientamento anticomunista e
sottoposto a pressioni colonialista forti. Ho chi minh e il ministro della Francia
d'oltremare Moutet firmarono i 14 settembre un modus vivendi, che produsse una certa
distensione. Il 24 novembre 1946 avvenne l'irreparabile. Valluy ordin di bombardare
un porto causando numerose vittime. Ho chi minh sperava ancora in una ripresa dei
negoziati e lanci appelli al governo Blum, il quale invi sul posto in generale Leclerc.
Ma a dicembre le milizie di Giap aprirono il fuoco sui civili e contro le posizioni francesi
ad Hanoi. L'armata francese e riprese il controllo di Hanoi, obbligando il governo
vietnamita a fuggire.
Le fasi al suo inizio, questa guerra vedevo la Francia apparentemente in vantaggio da
un punto di vista numerico-militare. La riconquista faceva progressi e l'armata francese
aveva ripreso il controllo delle guarnigioni, dei centri urbani. Ma fu presto evidente che
questa superiorit non serviva a nulla di fronte ad un avversario che sfuggiva senza sosta
mimetizzandosi nella natura. La Francia conservava le citt e le strade, ma il vietminh
controllava le campagne grazie ad organizzazione clandestina, persuasione e terrore
contro i recalcitranti. Questa guerra = senza volto, fatta di imboscate e attacchi di
posizioni.
Per non dare al mondo l'immagine di una ricolonizzazione, si impose politicamente la
soluzione Bao Dai. = egli aveva conservato un certo prestigio negli ambienti nazionalisti
e il suo nome restava legato alla breve indipendenza concessa dal Giappone nel marzo
45. Con una restaurazione della funzione imperiale, le autorit francesi pensavano di far
valere il rispetto atavico della tradizione per poter scendere a patti con un nazionalismo
accomodante. Bao Dai estrema prudenza. Da ci deriv una lentezza nel processo di
restaurazione contribuito ad indebolirne l'impatto. Divenuto sovrano di uno Stato del
Vietnam indipendente ed unificato, associato alla Francia nell'unione francese, Bao Dai
compresi il carattere fittizio dell'indipendenza tre volte limitata: in campo militare,
diplomatico ed economico. Intelligente, ma corrotto, e gli confer al proprio governo una
base politica e sociale ristretta, composta di notabili, vecchi partiti moderati e lo stato
associato del Vietnam non guadagno mai legittimit n popolarit.
Questo fragile equilibrio politico-militare turbato alla fine del 1949 dalla vittoria
comunista in Cina. Riconoscimento ufficiale da parte della Cina e dell'Urss, la

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Repubblica di Ho chi minh benefici di un aiuto militare-logistico che modific


totalmente in suo favore il rapporto di forze, permettendo all'esercito vietminh di passare
ad una guerra pi offensiva.
Il significato della guerra di Indocina = guerra di liberazione nazionale per il Vietminh e
guerra di ricolonizzazione per la Francia. L'anticomunismo non ne era stato il principale
argomento giustificativo e gli Stati Uniti non erano intervenuti ad ostacolare l'azione della
Francia. Indocina = nuovo fronte della guerra fredda. Diverse missioni americane a
Saigon che apportarono alla Francia e ai giovani stati associati un aiuto militare
inizialmente modesto ma sempre pi cospicuo dal 1952. Gli Stati Uniti si arrogarono un
diritto di ispezione all'interno degli Stati associati.
La guerra indocinese divent anche una questione franco-francese. 1950 il partito
comunista francese fece sua questa sporca guerra per denunciarne il costo spropositato, i
danni provocati al diritto dei popoli, l'asservimento della Francia all'imperialismo
americano.
Il generale Lattre sparare la strada del delta alle forze dell' vietminh. De Lattre
negoziare a Washington un incremento dell'aiuto americano. Ma il rafforzamento del
delta diede solo mediocri risultati.
In Francia, il fastidio dell'opinione pubblica e della classe politica condusse alla ricerca di
una soluzione negoziata. La sinistra propendeva per una ripresa del dialogo con Ho chi
minh. I partiti di governo puntavano invece su una negoziazione internazionale che
avrebbe permesso alla Francia di passare il testimone agli Stati Uniti. Generale Navarre
propose un piano in due fasi:
1) di costituzione del corpo di battaglia
2) avvio di azioni offensive nel Tonchino e nell'Annam. Ma il rapporto di forze divenne
sempre pi sfavorevole al corpo di spedizione che dovete fare i conti con un esercito
vietnamita inquadrato in grandi unit e provvisto di armi moderne, artiglieria pesante e
difesa contraerea.
Battaglia di Dien Ben = resa francese. La sconfitta suscit un enorme scalpore
internazionale.
La risoluzione del conflitto apertasi il 26 aprile 1954, la conferenza di Ginevra si era
impantanata a causa dell'intransigenza del ministro francese Bidault, il quale subordinava
i negoziati ad un intervento americano che salvasse la guarnigione di Dien Bien Phu.
Pierre Mendes-France, eletto presidente del consiglio nuovo impulso alla
negoziazione, egli firm gli accordi di Ginevra il 21 luglio.
Tali accordi, che per la Francia mettevano fine alla guerra indocinese, comprendevano tre
convenzioni militari e una dichiarazione politica finale. La convenzione firmata con il
Vietminh riguardava il cessate il fuoco, l'evacuazione delle truppe e la riconsegna dei
prigionieri. La dichiarazione finale riaffermava l'indipendenza gi accordata dalla Francia
ai tre stati: Vietnam, Cambogia, Laos. In Vietnam sud = stato anticomunista capeggiato
da cattolico Diem imporre la propria dittatura. La sua ostilit all'accordo si un alle
reticenze degli Stati Uniti contribuendo a rendere definitiva la sconfitta del containment.
La ricreazione finale venne adottata senza firma.
Il bilancio della guerra indocinese fu pesante. In parte finanziata dagli Stati Uniti, fu la
Francia a sostenerne gli oneri pi pesanti = crollo inevitabile e totale delle posizioni

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economiche in Vietnam. La guerra lasci un paese economicamente disorganizzato e


politicamente diviso.
Francia preoccupazioni di ordine militare nel Laos e di natura politica in Cambogia.
Povero e poco popolato, il Laos era stato lo stato pi disciplinato dell'unione francese. =
sentimenti francofoni delle e dei suoi ministri. Le difficolt vennero da una frangia
nazionalista, 1951 il principe rosso firm un'alleanza con il Vietminh, formando un
governo dissidente e alimentando la guerriglia nelle zone dell'est-sud del paese. Gli
accordi di Ginevra e la formazione di un governo di unione servirono a stabilizzare
provvisoriamente una situazione destinata a deteriorarsi.
In Cambogia una riforma istituzionale aveva instaurato una monarchia parlamentare.
L'assemblea eletta era dominata dal disordine. Il giovane re Sihanouk lanci una crociata
per l'indipendenza. In mancanza di risposte sufficienti da parte francese, minacci di
accordarsi direttamente con il Vietminh. Dopo l'impegno del governo Laniel a completare
l'indipendenza degli Stati associati, Nuoth (fedele di Sihanouk) negozi gli accordi
economici-militari che avrebbero conferito alla Cambogia l'indipendenza completa
nell'ambito di un'unione francese moribonda.

Capitolo 3 Il Nord Africa.


L'unit geografica ed etnica del Nord Africa No sincronia con le manifestazioni del
nazionalismo maghrebino perch l'occupazione francese e disparit di trattamento
riservato:
1) alla Tunisia e al Marocco (protettorati) = identit nazionale teoricamente rispettata;
2) all'Algeria = diversa configurazione sociale, essa inferiorit rispetto ai protettorati.
Serie di fattori comuni incoraggiarono uno sviluppo di tali nazionalismi. I centri religiosi
di Tunisi e Fez e gli ulema in Algeria, giocavano un ruolo preponderante nella nascita
nazionalista. Funzione acceleratrice della seconda guerra mondiale e creazione della lega
araba, contribuirono alla radicalizzazione della rivendicazione indipendentista.
L'accesso all'indipendenza = i protettorati la raggiunsero con la negoziazione, l'Algeria la
ottenne dopo una lunga guerra di liberazione nazionale. Per focalizzarsi meglio
sull'Algeria, nel 1956 la Francia si rassegn all'indipendenza dei protettorati. Il tentativo
di organizzare un'unione nordafricana allo scopo di affermare una solidariet ma anche di
distoglie il fronte di liberazione nazionale dall'influenza del Nasserismo rimase lettera
morta.
1) i protettorati francesi.
I trattati di protettorato firmati con Tunisia e Marocco 1881-33 e 1912, conferivano alla
Francia diritti illimitati alla rappresentanza internazionale e alla difesa. Ma la deplorevole
situazione finanziaria dei due paesi e instabilit interna condotto la madrepatria ad una
intromissione amministrativa. Stati sovrani e monarchie assolute, sultano accompagnato
da una gerarchia di caid, che governavano, riscuotevano le imposte e avvistavano la
giustizia; Ma funzionari francesi. snaturamento del protettorato. La colonizzazione
ufficiale: esproprio fondiario, intervento brutale del capitalismo degli equilibri di
economie tradizionali ebbero l'effetto di allargare le dimensioni geografiche-sociali

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della protesta anticoloniale.


Tunisia pacifica, parsimoniosa e borghese un Marocco turbolento, militare e
aristocratico.
La nascita del nazionalismo fu pi precoce in Tunisia 1908, in Marocco = anni 30.
l'apogeo della crisi franco-Tunisia 1952-54 e franco marocchina 1953-55 = epilogo
marzo 1956.
I due nazionalismi: pi modernista e laico quello tunisino, pi passatista e religioso
quello marocchino. In Marocco la Francia dovette far fronte a una popolazione berbera e
scendere a patti con l'atteggiamento ostile della Spagna.
La Tunisiail nazionalismo si risvegli in Tunisia. Eclissi del vecchio apparato statale
(bey, visir, caid, pasci) aveva prodotto equit ed efficacia in materia fiscale e giudiziaria.
Per restava un sentimento di frustrazione. Il circolo dei giovani tunisini era pi
riformista che nazionalista. 1911 scoppiavano disordini.
La questione tunisina si pose energicamente all'indomani del 1 conflitto, sulla scia dei
principi di Wilson. Nacque nel 1920 il partito della costituzione (Destur) = rivendicava un
regime parlamentare. Nel 1922 il Residente generale Saint concessa alcune riforme tra
cui l'istituzione di un gran consiglio con competenze di bilancio.
Il Destur sub una battuta d'arresto, aderendo ad un protettorato migliore, a chi gli
ostacoli imposti alla libert di stampa e alla propaganda politica.
La crisi economica degli anni 30, restitu al Destur un certo seguito, soprattutto verso la
classe media diplomata. Neo-Destur marzo 1934 = rapido sviluppo del nuovo partito.
1936 il diplomatico Guillon adott una serie di misure di distensione, amnistia e
ritorno alla libert di stampa. Si and delineando una posizione militare ad ogni modifica
dello status quo. Il Neo-Destur si realizz scontri sanguinosi del 9 aprile 38 a Tunisi, il
Neo-Destur venne nuovamente vietato. Il nuovo residente Labonnedisinnesc le
passioni politiche attraverso una serie di grandi realizzazioni economiche.
Sconfitta del giugno 40 del regime di Vichy. Il Neo-Destur = nuova ondata di arresti.
Riforme concesse dai residenti successivi (Mast e Mons) = misere: esse non
modificavano i rapporti di forza economici, n l'influenza della residenza. 1947 disordini
sociali e fronte popolare tunisino, radunando tutte le forze di opposizione, rivendic
l'indipendenza.
Ritorno di Burghiba strada della moderazione nell'ambito di una negoziazione franco
tunisina, pur rivendicando un'assemblea costituente eletta a suffragio universale ma la sua
dichiarazione del 1950 trascurava il termine indipendenza. Vennero adottate nuove forme
che ponevano il governo sotto l'autorit diretta del bey, ampliando l'accesso alla funzione
pubblica dei tunisini. Il paese sembrava ormai avviato verso l'autonomia interna, con
grande scandalo della comunit francese. La lobby dei preponderanti rigettava ogni
prospettiva di indipendenza e affermava il principio della necessaria partecipazione
francese a tutte le istituzioni del protettorato = cosovranit. si inseriva in violazione
dei termini e dello spirito del protettorato e venne rifiutata da tutte le forze di
opposizione.
La crisi tunisina conobbe il suo apice, quando l'appello all'Onu dei ministri nazionalisti
avvi il ciclo della repressione rastrellamento brutale. Il leader sindacalista Hached,
divenuto l'anima della lotta nazionale, venne assassinato il 5 dicembre da un gruppo

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terroristico (Main Rouge) che aveva complici nell'amministrazione e polizia del


protettorato. Lo stallo politico fu totale. Voizard adott alcune misure di distensione che
non furono sufficienti per i nazionalisti.
Pierre Mendes-France 1954 riconoscimento solenne dell'autonomia interna,
formazione di un governo presieduto da Ben Ammar, nazionalista moderato furono
garanzie innegabili di buona volont. I negoziati avviati a Tunisi vennero travolti
interrotti. Faure, successore di Mendes-France, 1055 firma delle convenzioni Franco
tunisine, ratificate dal Parlamento. L'autonomia interna era pienamente riconosciuta.
L'indipendenza era solo una questione di mesi. Accordi di La Celle-Saint Cloud avevano
gi affermato il principio dell'indipendenza marocchina, per cui il protettorato tunisino
non poteva restare escluso. Indipendenza fu riconosciuta con il protocollo del 20 marzo
56.
il Marocco il trattato di fez 1912, il protettorato marocchino identificato nella forte
personalit di Lyautey. Avversario dichiarato dell'assimilazione e dell'amministrazione
diretta, egli si appoggi al sultano e alle autorit tradizionali per conservare l'indennit
marocchina. A questo stato sovrano Lyautey voleva fornire la protezione della Francia e
gli strumenti per una modernizzazione.
Successo pacificazione condotta con diplomazia ed economia di mezzi, il rispetto
scrupoloso delle istituzioni sceriffiane, promozione delle nuove lite, opere importanti di
infrastrutture e urbanistica.
Lyautey non riusc ad impedire l'afflusso di coloni e affaristi attirati dal boom marocchino
degli anni 20.
La guerra del Rif travolse Lyautey e apr una nuova fase la storia marocchina.
Essa ebbe origine da comportamento brutale-maldestro degli spagnoli spirito di
riconquista, finendo con il provocare la rivolta. Abd el-Krim (Rif) inflisse agli spagnoli
una sorprendente sconfitta luglio 1921 e proclam la Repubblica delle trib dell' Rif
1922. L'estensione della rivolta minacciava in protettorato francese, spinse Lyautey a
chiedere rinforzi per far fronte all'attacco previsto per il 1925. Ma il cartello delle sinistre
concesse troppo miseri rinforzi per essere efficaci. Con la revoca del comando militare,
affidato al maresciallo Petain, Lyautey fu costretto a dare le dimissioni; Petain avvi la
riconquista dell' Rif assieme alle forze spagnole del generale Franco, fino alla resa di Abd
el-Krim 1926.
Si imposero i metodi algerini = il progresso della colonizzazione ufficiale e la
moltiplicazione dei funzionari francesi = verso l'amministrazione diretta. 1930 crollo
dei prezzi e dei salari = malcontento, primi segni della protesta marocchina.
Imponendo giurisdizioni francesi nel diritto civile-penale, il dahir fu visto come un
attentato all'Islam e una rottura dell'unit marocchina, generando opposizioni. Creazione
di un comitato d'azione marocchino. Fine del 1934, il comitato present alle autorit
francesi un piano di riforme che, riducendo considerevolmente l'assoggettamento
francese, si poneva come obiettivo il ritorno ad una rigorosa politica di protettorato. Il
piano non ottenne risposte, bens repressione. Il movimento nazionale marocchino sigill
l'alleanza fra il trono sceriffiano e gli elementi pi dinamici della borghesia urbana.
Il fronte popolare aveva suscitato grandi speranze in Marocco. Il generale Nogues si
guadagn la fiducia del sultano, adottando le misure di distensione necessarie. Ma con la

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guerra di Spagna e le mire esterne sul Marocco, il dialogo cambi direzione.


Ondata di repressione. Il comitato fu sciolto, ma Allal al-Fasi lo sostitu con un partito
nazionale per il trionfo delle riforme, che allarg la sua base alle categorie popolari
rimaste fino a quel momento in disparte. Frammentato e decapitato, il movimento
nazionalista fu messo fuori gioco momentaneamente. Alcuni gesti di distensione
riportarono alla calma, grazie anche alla ripresa economica.
Fiducia della Francia rest talmente incrollabile che la sconfitta e l'armistizio non diedero
luogo ad alcuna manifestazione di insofferenza. La situazione precipit con lo sbarco
alleato dell'8 novembre 42 che dimostr l'opulenza americana e la determinazione di
Roosevelt nel condurre il Marocco verso l'emancipazione. Nogues fu sostituito. Balafrej
ricostruire lo stato maggiore del partito nazionalista, divenuto partito
dell'indipendenza, l'11 gennaio 44 pubblic un manifesto che rivendicava l'indipendenza
marocchina sotto l'autorit del sultano. Le autorit francesi repressero duramente le
manifestazioni.
Amnistia del 14 luglio 1945 distese l'atmosfera. La ripresa dell'economia marocchina fu
eccezionale. Il partito dell'indipendenza si riorganizz e allarg il suo seguito presso gli
ambienti popolari urbani. La priorit di Labonne rimase momentaneamente quella di
lanciare un new deal marocchino = privilegiare le attivit economiche di utilit generale e
partecipazione dei marocchini all'amministrazione. Ci a discapito delle riforme
politiche. Labonne rimpiazzato a maggio dal generale Juin.
Juin intendeva condurre una lotta spietata contro i nazionalisti marocchini e contro il
sultano. Consapevole della necessit delle riforme e sostenitore della modernizzazione
economica, egli trov appoggio soltanto presso i grandi feudatari conservatori. Juin ebbe
in un primo tempo molto successo ampliando la sezione marocchina del consiglio di
governo. Ma dal 1948 la situazione and deteriorarsi e la crisi franco marocchina acu
alla fine del 1950.
Marzo 52 il governo francese ignor una proposta del sultano che mirava a stabilire un
regime costituzionale, in continuit con un processo di cooperazione franco marocchina.
Violenti scontri di Casablanca, il partito dell'indipendenza fu nuovamente privato dei suoi
capi. Riemerse l'idea della deposizione del sultano. avvenuta il 20 agosto 53 e si rivel
un errore politico. Non soltanto la Francia aveva fallito la sua missione protettrice, ma
aveva elevato il sultano decaduto al rango di malattie del suo popolo. Terrorismo
marocchino le terribili condizioni di internamento dei sospettati provoc in
madrepatria la protesta di intellettuali e cristiani.
Pierre Mendes France successe a Laniel nel 54. la sua politica in Marocco rest
prudentemente attendista. Il suo successore Faure proclam nuovo residente Grandval,
gollista rinomato con fermezza che attu un'ampia epurazione dell'alta amministrazione
del protettorato, guadagnandosi manifestazioni di simpatia della popolazione marocchina.
Il governo accett di aprire una conferenza consultiva che riunisce le diverse correnti
dell'opinione marocchina. Nuovo sultano e nuovo governo che riuniva le diverse
componenti del nazionalismo marocchino, esso negozi con il governo Mollet e il
ministro Savary l'accordo del 2 marzo 56 che riconosceva all'indipendenza del Marocco.
Anche il generale Franco ad aprile dovette rassegnarsi alla fine del protettorato spagnolo
sulla zona dell' Rif, eccezione per Ceuta e Melilla. Sulatano = Re del Marocco.

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2) l'Algeria.
Guerra complessa che sovrappose la classica prova di forza tra colonizzatore e
colonizzato agli effetti indotti da altre due guerre accessorie:
1) una interna ai francesi = fu essenzialmente una guerra d'opinione incentrata sulla
legittimit e sulle modalit del conflitto;
2) altra interna agli algerini = scontro spietato che mise a confronto il FLN e il
movimento nazionale algerino.
L'Algeria francesestoria dell'Algeria francese = successo della colonizzazione e
fallimento dell'assimilazione.
Nonostante il ritardo dell'industrializzazione, la colonizzazione fu il grande successo
dell'Algeria francese, frutto di un paziente lavoro di sfruttamento del suolo.
L'assimilazione fu soddisfatta a partire dal 1848 con il conferimento di statuto di
dipartimento al territorio algerino che le garantiva il diritto ad una rappresentanza locale.
L'assimilazione divent poi la dottrina ufficiale della terza Repubblica che, in nome dei
suoi principi egualitari e del suo ideale civilizzatore, avrebbe dovuto procedere ad un
allineamento della condizione giuridica e materiale della popolazione musulmana su
quella della minoranza europea. = ci non avvenne per volont della potente lobby
coloniale algerina. L'assimilazione non fu uno strumento di promozione bens di
destrutturazione della societ algerina.
Vi furono alcuni progressi: codice dell'indice nato 1881 abolito; la doppia fiscalit
musulmana venne soppressa nel 1919; possibilit di naturalizzazione allagate. Ordinanza
del 7 marzo 44 afferm il principio di uguaglianza per tutti gli abitanti dell'Algeria.
In campo economico-sociale l'assimilazione fu apertamente contraddetta. L'ampiezza
dell'esproprio fondiario ed espulsione dei contadini verso le terre pi povere, insieme a
un'esplosione demografica incontrollata, avevano prodotto un impoverimento delle masse
contadine. Disoccupazione interessava nel 1954, un quarto della popolazione maschile in
et lavorativa. L'Introduzione nel circuito capitalista favoriva indebolimento
dell'economia tradizionale.
L'Algeria si svegli tardi al nazionalismo. Un ritardo dovuto all'assenza dello Stato
autenticamente algerino preesistente alla conquista, alla debolezza numerica della
borghesia algerina e all'adesione di quest'ultima a i miti egualitari dell'assimilazione
all'interno di una Repubblica indivisibile. Prima opposizione del movimento dei giovani
algerini 1910. Gli ulema si riunirono in federazione nel 1921, allo scopo di gettare le basi
storiche e culturali di una nazione algerina, aggiungendo il ripudio del colonialismo
straniero all'esigenza di ritorno alla purezza della fede musulmana. Il ruolo degli ulema fu
fondamentale nella genesi-affermazione del nazionalismo algerino. divisioni al suo
interno.
Fu la repressione a prevalere, attenuatasi solo con l'ascesa del fronte popolare. 1936
progetto che conferisse l'attributo di lettori a pieno titolo a una parte di musulmani scelti
in base a criteri diversi. Il carattere estensivo della cittadinanza suscit grandi speranze
verso le categorie pi evolute, sollevando invece un'alzata di scudi da parte dei francesi
d'Algeria. E si avviarono una campagna di intimidazione, facendo s che il progetto
venisse abbandonato = facile vittoria dei coloni.
Ben accolto dalla popolazione europea, il regime di Vichy sette inizialmente guadagnarsi

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le lite musulmane. Ma il suo prestigio si indebol presto.


Sbarco anglo americano dell'8 novembre 1942 svolta decisiva. Febbraio 1943 Ferhat
Abbas pubblic il manifesto del popolo algerino che, tra l'assimilazione passata e
un'indipendenza prematura, sceglieva la via del federalismo ponendo il principio di uno
Stato algerino riconosciuto e protetto dalla Francia. 1945 il clima politico si deterior
pericolosamente. Incoraggiato dalle promesse di emancipazione della carta delle Nazioni
Unite e dalla formazione della lega araba, il nazionalismo algerino sub una forte
radicalizzazione.
I fatti dell'8 maggio 45 nella regione di Costantina il carattere smisurato della
repressione permise di dimenticare le vittime europee dell'insurrezione e di edificare su
questo atto mancato un momento chiave delle gesta nazionali algerine.
Il vigore della repressione assicur all'Algeria francese un decennio di tregua.
1) aumento vertiginoso della popolazione musulmana con problemi di scolarizzazione,
impiego e alloggio;
2) realt sociali = diseguaglianza pericolosa;
3) realt politiche: istituendo un doppio collegio elettorale che manteneva inalterata la
sotto rappresentazione musulmana. I sistematici brogli elettorali dal 1948 del governatore
generale Naegelen = privare di ogni reale rappresentativit gli eletti del secondo collegio.
Fronte di liberazione nazionale FLN questi militanti si erano convinti che
l'indipendenza algerina avrebbe potuto essere strappata solo con le armi al termine di una
lunga guerra di liberazione. La capitolazione di Dien Ben Phu, mesi prima, aveva avuto
un impatto notevole. E si disposero inizialmente di mezzi insufficienti ma era attesa la
solidariet da parte del mondo arabo, specialmente di Nasser.
La guerra d'Algeria dal 1954 al 1958 scoppiata nella notte del 1 novembre 54 in una
trentina di luoghi diversi del territorio, l'insurrezione della festa di Ognissanti = molti
danni. La madrepatria fu colta di sorpresa, a Parigi il governo di Mendes France reag con
fermezza giacobina = volont di rottura con l'immobilismo precedente, dimostrata dalla
nomina al nuovo governatore generale del gollista Soustelle.
Quest'ultimo si pose al servizio del dialogo e del cambiamento: piano di riforma 1 giugno
55 fondato sul principio dell'integrazione, si scontr con la negligenza
dell'amministrazione e della comunit francese, ostili ad ogni modifica dello status quo.
N riuscii ad ottenere l'adesione dei musulmani moderati, ormai stanchi di promesse non
mantenute e intimiditi dal terrorismo dell' FLN. Soustelle eman misure repressive 3
aprile 55 = stato d'emergenza, ultimi mesi del 55 = peggioramento generale della
situazione.
Semivittoria del fronte repubblicano alle elezioni del 2 gennaio 56 e formazione di un
governo presieduto dal socialista Mollet. Durante la campagna elettorale erano stati presi
impegni precisi per rivedere la politica algerina. Nomina a ministro residente in Algeria
del generale Catroux. Cedendo davanti alla rivolta dei francesi di Algeri, Mollet cre un
precedente pericoloso e infici anche la fiducia che la popolazione musulmana aveva
riposto nelle sue promesse di pace. Obiettivo del governo, fondato sul: cessate il fuoco,
elezioni e negoziati = un Algeria pacificata e rinnovata, ma fu subordinato a quello di un
arresto della ribellione. Sostituzione di Catroux con Lacoste soluzione di una guerra
totale, invio in Algeria di contingenti.

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1956 = apogeo dell'attivit dell'ALN e dell'influenza del FLN sulle popolazioni.


L'insurrezione si era rafforzata, sia per la sua estensione geografica sia per il numero dei
suoi combattenti. Esercito francese rispondeva con rastrellamenti brutali inefficaci. A
livello politico, l'adesione delle popolazioni ottenuta grazie a persuasione e
intimidazione. Queste adesioni furono opera dell'intelligenza politica di Ramdane
congresso della Soummam agosto 56una carta che fissava le linee strategiche per
affermare la supremazia della forza politica su quella militare e di quella nazionale su
quella straniera.
Una delle decisioni del congresso Soummam fu estendere agli agglomerati urbani una
rivolta rimasta rurale. In pochi mesi la repressione sradic il terrorismo urbano.
In madrepatria l'opinione pubblica = divisa sul costo della guerra e sull'assenza di
prospettive politiche.
15 aprile 1958 il governo Gaillard cadde per aver accettato un'offerta di mediazione
angloamericana che avrebbe potuto significare un'internazionalizzazione del problema
algerino.
De Gaulle e l'Algeria 58-62 chiamato al potere nel giugno 58, il generale de Gaulle
pose le sue intenzioni algerine sotto il segno dell'ambiguit. E gli fece intendere la
propria volont di mantenere la libert d'azione, senza che Algeri potesse dettar legge a
Parigi.
Dalla met degli anni 50 in generale consider l'indipendenza come termine inevitabile
della colonizzazione. Per tali motivi egli non s'confess gli accordi di Ginevra ne la fine
dei protettorati e offr ai territori africani la possibilit di scegliere tra la comunit e
l'indipendenza a chi volesse. In Algeria non ritenne auspicabile questa soluzione in
ragione di una presenza francese forte e di lunga data. In un primo tempo, ritenendo
l'integrazione non realistica, de Gaulle var il piano di Costantina (3 ottobre) = vasto
programma di industrializzazione e di sviluppo di infrastrutture che voleva dimostrare la
forza e la stabilit della presenza francese nel territorio algerino. FLN rifiut e de Gaulle
decise il rinforzo dei mezzi e delle operazioni militari attuando il piano Challe febbraio
59 = serie di operazioni offensive che miravano a stanare il nemico nelle zone montane.
Questa strategia = risultati incerti.
In madrepatria l'opinione pubblica cominciava a essere stanca di una guerra da cui ormai
attendeva solo di uscire con onore, aumento delle pressioni internazionali.
Estate del 59 de Gaulle si convert a un nuovo orientamento= sostituire localmente la
soluzione francese con una soluzione algerina, riconoscendo le popolazioni d'Algeria il
diritto all'auto determinazione del proprio futuro. = Ben accolta all'estero e dall'opinione
pubblica francese, l'autodeterminazione si scontr con l'opposizione della destra attivista
e esercito = preludio di una politica di abbandono. Settimana delle barricate 24 gennaio-1
febbraio 60 = revoca del generale Massu, putsch dei generali 22-25 aprile 1961 fall.
1962 ondata di terrorismo in Algeria e in Francia.
Fu avviata una negoziazione e approvazione della politica di autodeterminazione. Segu
un periodo di esitazione e irrigidimento. La seconda conferenza di Evin termin con la
firma degli accordi del 18 marzo 62 = accordi costituiti da un dispositivo imponente che
stabiliva il cessate il fuoco a partire dal 19 marzo, riconosceva la sovranit dello Stato
algerino, la quale veniva momentaneamente trasferita ad un esecutivo provvisorio visto,

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mentre un alto commissario francese avrebbe avuto la responsabilit generale dell'ordine


pubblico. L'evacuazione di truppe francesi sarebbe avvenuta nel giro di tre anni;
cooperazione finanziaria economica e culturale.
Disposizioni molto favorevoli ampia vittoria del FLN, che aveva ottenuto
l'indipendenza, la sovranit su tutto il territorio algerino e il monopolio della
rappresentanza della popolazione musulmana. Fu attraverso le politiche che l'Algeria
riusc a conquistare la propria indipendenza, con l'adesione pi o meno forzata di
popolazione e con un'abile orchestrazione internazionale del conflitto.
Gli accordi di Evin posero fine alla guerra d'Algeria, ma si rivelarono impotenti
nell'assicurare una transizione pacifica verso l'indipendenza. Totale anarchia dell'estate
1962, in cui l'Algeria rasent la guerra civile, i trattamenti peggiori furono messi in atto
nel voler regolare i conti con i territori musulmani e con migliaia di europei che avevano
creduto di poter restare sul suolo algerino. Il FLN aveva gi deciso al congresso di Tripoli
giugno 62, di contravvenire agli accordi di Evin, rifiutando agli europei le garanzie
previste e procedendo ad un'appropriazione collettiva delle risorse. Ma la doppia
scommessa di Evin e a quella di mantenere in Algeria una forte minoranza francese e
instaurare ad Algeri un potere molto liberale per garantire i diritti di questa minoranza e
la cooperazione franco algerina: un contenzioso mal risolto.
24,000 morti: bilancio delle vittime tra le forze militari francesi e 6000 morti =
popolazione europea in Algeria. Perdite della popolazione algerina musulmana = 250,000
morti. Il paese non usc dal conflitto come un campo di rovine e della ricostruzione si
fece carico la Francia dopo il 1962. L'aiuto francese rest sostanzioso e intensa rimase
anche la cooperazione culturale-tecnica.
Per la Francia, la guerra caus l'inflazione gravando indirettamente sulla crescita, ma essa
non imped uno sviluppo sostenuto dell'economia francese nel 1954-62 e la perdita del
mercato algerino non gener la catastrofe che era stata annunciata. La mancanza di
democrazia interna, la subordinazione della forza politica a quella militare, l'apologia
della violenza armata e il ricorso alla menzogna ufficiale, restano le caratteristiche di un
potere statale che ha confiscato la nazione senza averla davvero forgiata (Algeria).

Capitolo 4 L'Africa Nera


1) Evoluzione generale.
Africa nera = forti resistenze nel 1900-1905. Rivolte della disperazione sedettero il passo
alla rassegnazione. Amministratore coloniale: pieno rispetto dei costumi,
addomesticamento delle chefferies (territori posti sotto l'autorit di capi trib), ridotte ad
un ruolo sussidiario dell'autorit coloniale, segregazione delle comunit europee e
africane, sfruttamento subordinato agli interessi dei coloni e delle madrepatrie.
Il regime coloniale restava sinonimo di pressione fiscale, bassi salari, dispotismo
amministrativo e lavoro forzato. La scomparsa ufficiale della schiavit lasci spazio a
nuove forme di semischiavit.
In mancanza di quadri politici adeguati, il rifiuto del colonialismo si espresse attraverso le
vie antiche della religione. Non attraverso l'Islam, protetto e controllato, ma tramite le

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religioni africane.
Precedentemente alla prima guerra mondiale, lo sviluppo congiunto del capitalismo e
dell'amministrazione aveva favorito la nascita di una ristretta classe media urbana: piccoli
imprenditori, commercianti, impiegati = un discreto messaggio di emancipazione = molto
pi evidente nell'Africa occidentale inglese-francese rispetto al resto del continente.
Nacquero strumenti di emancipazione: associazioni, club, giornali e partiti politici.
Il futuro dell'Africa si decideva fuori dal continente: nei centri di ricerca europei-
americani. In Europa, quello coloniale non era pi un dibattito nazionale e restava
limitato.
La repressione ebbe comunque la meglio, resistenze contadine, religiose o politiche, ma
fu meno brutale rispetto agli inizi del secolo e pi fondata sulla censura e sulla
detenzione. La tesi che si affermava era quella di un dovere di civilizzazione = per
ottenere benessere materiale ed elevazione intellettuale imponeva alle madrepatria uno
sforzo maggiore nel campo delle infrastrutture e dell'istruzione. Meno incline della
Francia a promuovere una classe di funzionari africani, la Gran Bretagna fu la prima ad
aprire agli indigeni. La Francia si limit agli organi consultivi. In Madagascar si svilupp
un movimento nazionale.
L'importanza strategica ed economica dell'Africa fu maggiore durante il secondo
conflitto. = una maggiore valorizzazione delle basi militari e delle risorse economiche, i
cui effetti rafforzarono l'importanza della borghesia nera. La supremazia dei bianchi fu
messa in difficolt dagli insuccessi delle potenze alleate. Gli Stati Uniti invece godevano
di una reputazione lusinghiera, sia per i principi emancipatori enunciati nella carta
atlantica, sia per gli incoraggiamenti al panafricanismo da parte dell'amministrazione
Roosevelt. La delusione fu notevole quando, all'indomani della guerra, le potenze
coloniali riaffermarono il proprio dominio con un ritorno allo status quo (Belgio) o con
riforme insufficienti (Gran Bretagna, Francia). Si moltiplicarono i segnali di un
nervosismo sociale-politico.
Ci che colpisce non l'accesso all'indipendenza da parte delle colonie africane, quanto
la sua precocit e la rapidit con cui si svolta. Un ambiente internazionale meno
favorevole alla perpetuazione del dominio coloniale. Evoluzione convergente
dell'opinione pubblica europea meno sensibile alla grandezza imperiale e pi attenta al
costo reale della colonizzazione.
Nel continente africano il boom economico anni 50, la modernizzazione rapida delle
infrastrutture e la progressiva abolizione del lavoro forzato, accelerarono le
trasformazioni sociali. Il progresso del lavoro salariato e la sindacalizzazione degli
operaie furono fattori di emancipazione. Per la prima volta i partiti uscirono dalla ristretta
cerchia della classe media per raccogliere adesioni di massa e perseguire obiettivi
emancipatori. I partiti adempirono la funzione di catalizzatori di un nazionalismo
territoriale, rappresentando la leva principale dell'indipendenza.
Di fronte a questa netta radicalizzazione, le potenze coloniali ebbero reazioni diverse, ma
ovunque la repressione ebbe la meglio: se questo di giornali, arresto di leader i militanti,
interdizione di partiti.
La decolonizzazione africana suddivisa in tre fasi:
1) 1957-60 = indipendenza di 15 colonie e il suo carattere negoziato e Pacifico.

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2) 1960-65 = 1+ esitante decolonizzazione dei possedimenti britannici dell'Africa


occidentale (Nigeria, sierra Leone), orientale (Kenia, Uganda) e centrale
3) terza fase pi lunga e conflittuale, dominata dalla resistenza a qualsiasi indipendenza
negoziata da parte dei baluardi bianchi (Portogallo, Africa e Rhodesia sud). Conflitti
sanguinosi e ostinazione del Portogallo di Salazar. Aprile 1974 rivoluzione dei garofani a
Lisbona mise provvisoriamente fine a questa guerre rovinose.
Al termine di un ciclo trentennale, le colonie dell'Africa nera ottennero la sovranit.
Nessuna indipendenza fu raggiunta senza prove di forza o scontri preliminari, ma si pu
evidenziare una differenza tra:
1) indipendenze negoziate (inglesi, francesi e belga) = evoluzione istituzionale, la cui
indipendenza fu il termine naturale.
2) indipendenze strappate (colonie portoghesi, Zimbabwe e Namibia).
2) la decolonizzazione bianca.
All'indomani della guerra, le intenzioni dei dirigenti britannici non erano di concedere
all'Africa ci che era stato concesso all'Asia. Le popolazioni africane non sarebbero stati
capaci di farsi carico di responsabilit politiche se non dopo un lungo esercizio
preparatorio. = sottovalutare la determinazione delle lite africane. Queste ultime
avrebbero avuto un ruolo decisivo nel giornalismo, partiti politici e sindacati,
denunciando l'immobilismo amministrativo e le ingiustizie del sistema coloniale. In nome
dei principi della carta delle Nazioni Unite e della democrazia parlamentare queste
lite si ritrassero contro la madrepatria per rivendicare prima la partecipazione alle
riforme e poi l'indipendenza.
Laburisti e conservatori riuscirono a non ostinarsi in propri forza senza soluzione e a
modificare il proprio atteggiamento. Contrariamente alla Francia, Repubblica indivisibile
per principio le cui leggi erano ritenute universali, l'Inghilterra procedette per adozione e
revisione di costituzioni specifiche per ognuno dei suoi possedimenti, facendo trionfare
un approccio morbido-evolutivo che poteva concludersi nella concessione
dell'indipendenza poich veniva garantito il rispetto di tre esigenze minime: il ripudio del
marxismo ee l'assenza di una minaccia comunista, l'adesione al Commonwealth del
futuro Stato e il rispetto della diversit etnica e religiosa in un sistema rappresentativo
federale.
L'Africa occidentale fu essa a dare il primo segnale di emancipazione. Costa d'oro
vecchio movimento di rivendicazione = Nkrumah = propagandista e organizzatore. Il
CPP fu fondato nel 49 e che analizz le aspirazioni popolari con agitazioni legali, scioperi
e boicottaggi. Fase di repressione 48-50. Londra costretta ad avviare un processo
costituzionale poich le elezioni del 51 avevano dato prova della rappresentativit del
CPP. Nkrumah aveva rotto con il comunismo e adott una condotta molto rassicurante
che serv a far accedere la costa d'oro al self-government nel 56 e alla piena indipendenza
riconosciuta il 6 marzo 57. Nkrumah decret l'adesione al Commonwealth da parte del
giovane Ghana.
Nella ricca Nigeria, il governatore Lugard vi aveva instaurato un protettorato basato
sull'Indirect Rule = tanto efficace e poco costoso. Istituiti consigli legislativi-esecutivi,
che canalizzavano l'opposizione. La scolarizzazione aveva formato un'lite intellettuale
occidentalizzata. Dal 1944 apparvero i primi partiti il consiglio nazionale della Nigeria e

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the Cameroons, il Northern peorple Congress e l 'action group di Awolowo. Dopo lo


sciopero generale del 1945, gli inglesi appoggiavano quest'ultimi due partiti, ma con le
successive costituzioni dell'51,54 e 57 lasciarono che il paese si avviasse verso un'ampia
autonomia interna e dopo le prime elezioni a suffragio universale e 59, verso
l'indipendenza concessa il 1 ottobre 1960 da Macmillan = che si era convinto della seriet
dei politici nigeriani, riponendo grandi speranze in un'ampia federazione parlamentare.
Dopo il 1963 separatismo del Biafra e serie di colpi di Stato militari.
Sierra Leone: antagonismo tra i creoli della costa e le popolazioni interne. Necessarie
quattro costituzioni per giungere all'indipendenza nell'aprile 61. Gambia indipendenza 18
febbraio 65.
L'Africa orientale e centrale situazione dell'Africa orientale era meno favorevole ad
un'emancipazione rapida, a causa di uno sviluppo economico molto modesto e una
societ africana meno evoluta. Colonia pi arretrata = Tanganica = accesso
all'indipendenza nel 61, Kenya = le rivendicazioni anticolonialiste erano pi antiche, di
giunse solo nel 63.
Questa differenza:
1)Tanganica = nel 1919 sotto il mandato della Gran Bretagna e nel 45 sotto tutela Onu.
Madrepatria abbandon la politica immobilista dell'multirazzialismo ed affid agli
africani reali responsabilit. L'assenza di un gruppo etnico predominante e l'esistenza di
una lingua comune, lo swahili, avrebbero facilitato questa evoluzione. Divenuto primo
ministro dopo le elezioni del 60, Nyerere ottenne il trasferimento di poteri e
l'indipendenza nel 61 con adesione al Commonwealth.
2) Kenya brutale colonizzazione sollev movimenti di protesta. Nacquero diverse
associazioni. La guerra comport l'interdizione di essere e il rafforzamento del potere
amministrativo dei coloni, ma la mobilitazione dei keniani avrebbe foggiato una nuova
generazione di oppositori.
All'indomani della guerra, alcune riforme aprirono ai neri l'accesso al consiglio
legislativo e autorizzarono l'associazione politica. L'estrema miseria dei contadini e delle
masse urbane diseredate scaten un ciclo di manifestazioni e di repressione. 52-56 rivolta
dei Mau-Mau = setta xenofoba, messianica e poco politicizzata = volont di restaurare
l'ordine precoloniale. Stato di emergenza nel 1952 e repressione estremamente dura.
L'arresto fece diventare Kenyatta un eroe nazionale, il movimento Mau-Mau fu un
caposaldo dell'emancipazione del Kenya.
Le costituzioni Lyttelton 1954 e Macleod 1960 avevano incrementato la partecipazione
dei neri ai consigli legislativi, ma senza concedere il suffragio universale. Kenyatta
condusse i negoziati di Londra che riconobbero l'autonomia interna. Il 12 dicembre 1963
proclamata l'indipendenza.
L'Uganda = diventato indipendente nel 1962. L'emancipazione era stata ritardata dalla
convivenza conflittuale tra partiti politici moderni e una struttura monarchica-feudale,
rappresentata dal re e da i capiclan. Rifiutando ogni evoluzione parlamentare, il re fu
detronizzato nel 1953. Vittoria elettorale dell'aprile 62 port all'indipendenza ma gravi
crisi interne.
Minoranza bianca ebbe un'importanza modesta in Nyasaland e pi rilevante nelle due
Rhodesie. 1923 i bianchi della Rhodesia sud avevano ottenuto da Londra uno statuto di

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ampia autonomia (self-government colony). Il Colonial Office prepar, dopo la guerra,


un progetto di federazione che associasse i tre paesi. L'aumento di una posizione nera,
spinse le minoranze bianche a sostenere un sistema che conservasse il proprio dominio o
che permettesse di controllarne da vicino l'emancipazione. Nella nuova federazione
nell'Africa centrale ogni territorio conservava l'autonomia, gli affari comuni (finanze,
difesa, istruzione superiore, diritti degli europei) dipendevano da un governo che
rispondeva ad un'assemblea federale e il governatore generale inglese esercitava un
potere arbitrale; i neri restavano esclusi dal governo federale.
Nel 1958 il sistema inizi a scricchiolare nel Nyasaland, paese molto povero ma dotato di
una solida lite intellettuale. Nella Rhodesia Nord una forte agitazione operaia obblig
l'amministrazione bianca ad alcune concessioni.
1959 Macmillan si convinse che la federazione fosse superata e fu sciolta il 31 dicembre
63, con il riconoscimento del diritto all'indipendenza; 1964 = Nyasaland = Malawi e
Rhodesia Nord = Zambia.
Una simile evoluzione ebbe l'effetto di accelerare il separatismo in Rhodesia sud. Nel
1961 vittoria del fronte Rhodesiano di Ian Smith = sostenitore estremista della minoranza
bianca, e il ritiro dell'esercito britannico, che aveva limitato gli eccessi del potere bianco,
provocarono la rivolta. L'indipendenza fu proclamata unilateralmente l'11 novembre 65,
condannata dalla Gran Bretagna.
L'Onu vot sanzioni economiche, rafforzate da un embargo nel 68, ma tali provvedimenti
furono aggirati con i sostegni forniti da Sudafrica, Mozambico e Stati Uniti. La Rhodesia
bianca impegno forze militari ingenti che superavano quelle della resistenza.
La decolonizzazione portoghese e le esitazioni del Sudafrica nel sostenere il regime di
Salisbury favorirono la ricerca di una soluzione politica auspicata anche dagli Usa. Fuga
di capitali obblig Smith al compromesso. Margaret Thatcher, giunta al potere nel
maggio 79, riun una conferenza. gli accordi firmati il 21 dicembre definirono le
modalit del cessate il fuoco, stabilendo l'organizzazione di elezioni a suffragio
universale e rievocando le sanzioni economiche. Larga vittoria al partito di Mugabe.
L'indipendenza nel nuovo stato, che prese il nome di Zimbabwe, venne proclamata il 18
aprile 1980.
Il caso sudafricano agglomerato di ex colonie olandesi e inglesi finite sotto controllo
della Gran Bretagna = l'unione sudafricana si ma si pu nel 1914 con il riconoscimento
di uno statuto di dominion e con il ritiro dal Commonwealth e la proclamazione
d'indipendenza totale sotto il nome di Sudafrica nel 1960. Processo di decolonizzazione a
diversi livelli:
1) in meno conflittuale, fu quello della lunga rivendicazione avanzata dall'unione
sudafricana nei confronti del Beciuania, del Batusoland e dello Swaziland, per
protettorati inglesi, ma che vivevano in simbiosi con l'economia sudafricana. Tali
rivendicazioni abbandonate nel 1961 e Londra pot portare a termine un processo
costituzionale che condusse all'indipendenza del Botswana (Beciuania) e del Lesotho
(Batusoland) nel 1966 e dello Swaziland nel 1968. Indipendenza formale, gli stati e
stavano economicamente dipendenti da Sudafrica.
2) secondo livello fu interno alla struttura iper colonialista di un paese che aveva
ufficializzato il dominio bianco e la discriminazione. Politica che mir a proteggere La

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minoranza bianca dalla pressione demografica dei neri, dalla loro crescente
urbanizzazione e dall'emergere di una borghesia concorrente. Un intero sistema
legislativo dava armi legali alla repressione, regolamentando l'attivit di stampa, sindacati
e partiti. Dal 1951, le ex riserve furono progressivamente sostituite con i bantustan che,
rispondevano ad un triplice obiettivo della minoranza bianca:
1) frenare la mobilit geografica della manodopera e il suo inserimento urbano;
2) attenuare le tensioni sociali permettendo ad un'lite nera di accedere ad alcune
responsabilit;
3) ostacolare e dividere il nazionalismo nero alimentando le diversit e le ostilit etniche.
Si era costituito nel 1923 l'ANC = movimento fu represso. Pan African Congress (Pac) =
scaten una campagna contro i pass imposti ai neri x gli spostamenti, provocando violenti
scontri a Sharpeville 21 marzo 60. Con la proclamazione dello stato d'emergenza, Anc e
Pac furono sciolti. Sudafrica = tregua di 15 anni.
La repressionedelle rivolte studentesche di Soweto 16-22 giugno 76, Sanc un brutale
inasprimento del sistema, ma in un contesto internazionale non pi favorevole.
Il lungo governo di Botha introdusse degli alleggerimenti all' petty apartheid, ma il
risveglio dell'agitazione e gli attentati rilanciavano la repressione, e culmin nell'85 con il
ritorno allo stato d'emergenza. 1988, il congresso inaspr le sanzioni economiche. Il
nuovo primo ministro De Klerk = rompere con la mentalit da bunker dei suoi
predecessori. Una volta risolta la questione namibiana, l'evoluzione verso un Sudafrica
libero dal razzismo e dalla discriminazione fu rapida e si svolse nel 90: legalizzazione dei
movimenti nazionalisti neri, liberazione di Nelson Mandela, abolizione della
segregazione nei luoghi pubblici, revoca dello stato d'emergenza. Ascesa di una societ
multirazziale democratica. Adozione di un dispositivo costituzionale, elezione di
Mandela alla presidenza della Repubblica nel 1994.
Ultimo evento di decolonizzazione Africa del sud ovest. Ex colonia tedesca divenuta
mandato nel 1919 e territorio sotto tutela nei 45, poco popolata ma ricca di diamanti e
minerali = Namibia. Met degli anni 60 ebbe inizio la resistenza armata, ma questo non
imped al Sudafrica di organizzare il territorio sul modello dell'apartheid e dei bantustan.
L'accesso all'indipendenza dell'Angola 1975 cambi la situazione. La Swapo ricevette
sostegno finanziario e materiale da parte dei paesi dell'est e di Cuba. Il Sudafrica tent di
destabilizzare l'Angola. La negoziazione era ancora aperta, ma mancato ritiro dall'Angola
dei soldati cubani. Gorbaciov scelse la strada del disimpegno sovietico, spingendo anche
Cuba nella stessa direzione. Il ritiro delle forze straniere dell'Angola, avvi una soluzione
pacifica della questione namibiana. L'Onu invi una forza civile e militare di assistenza
per assicurare la transizione verso l'indipendenza. Nuovo stato, proclamato indipendente
il 31 marzo 90. Il raggiungimento di tale indipendenza fu tra i pi difficoltosa e vista
l'integrazione della Namibia nello spazio economico sudafricano, ebbe carattere quasi
esclusivamente politico.
3) la decolonizzazione francese. Brazzaville e le sue conseguenze essa caus una
rottura. L'intenzione era di precedere l'inevitabile internazionalizzazione che la questione
coloniale avrebbe subito all'indomani del conflitto e di dimostrare la volont di
promuovere riforme pur lasciando immutata la propria sovranit.
Conferenza di Brazzaville, Laurentie = direttore degli affari politici sosteneva

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un'organizzazione federale di popoli associati alla Francia, il cui obiettivo era il self-
government. Progetto molto audace, ma anche molto prudente. Il progetto si scontrava
con i sostenitori dello status quo e con i fautori dell'assimilazione.
La conferenza non aveva poteri decisionali, il suo programma = ambiguo. Il governatore
Saller, di tendenze a ssimilazioniste, fece introdurre un appello all'opera civilizzatrice
della Francia, che escludeva ogni idea di autonomia e ogni costituzione anche lontana di
self-government, raccomandando la rappresentanza degli indigeni nelle assemblee dei
consigli e in Parlamento. Raccomandazioni economiche e sociali con Ebou e non
mancavano di audacia e generosit: rottura del patto coloniale, sviluppo pianificato della
produzione, incoraggiamento all'industrializzazione, ripudio dello statuto dell'indigenato,
promozione dell'istruzione, innalzamento del tenore di vita. autorizzazione dei
sindacati, abolizione dell'indice nato e dell'lavoro forzato, adozione di un codice del
lavoro, estensione della cittadinanza a tutti i cittadini dei territori d'oltremare queste
concessioni avvenivano in un clima di grande nervosismo africano. = impazienza da parte
delle popolazioni. Fu realizzato un apparato sindacale che denunciava gli abusi del
colonialismo e la violazione delle leggi.
Nell'incontro con Roosevelt del 1984, de Gaulle prediligeva l'idea di una federazione ma
adesso si prefer la formula dell'unione francese. Essa non sarebbe stato federale ma
composta di territori con una certa autonomia sotto la direzione di uno stato federatore.
L'esperienza dell'unione francese elemento pi importante di essa = l'Africa nera. Il
suffragio era universale per il collegio dei cittadini, ma non lo era per l'immensa
maggioranza degli indigeni = un collegio ristretto destinato ad allargarsi
progressivamente, 6 milioni 1955. Questo sviluppo del sistema rappresentativo ebbe il
merito di plasmare una classe politica africana. Se non era pi il re della savana,
l'amministratore restava onnipresente e onnipotente nel mantenimento dell'ordine
coloniale.
Insurrezione Malgascia 1947. L'amministrazione della Francia libera non si era distinta
molto da quella di Vichy. Febbraio 1946, in questo contesto di scontento e frustrazioni
accumulate, ma anche di vaga speranza di cambiamento alimentata dalla carta delle
Nazioni Unite, venne fondato a Parigi il movimento democratico del rinnovamento
Malgascio (MDRM) = persegu l'obiettivo di un'indipendenza immediata.
Il MDRM aveva rivendicato per l'isola lo statuto di stato associato nell'unione francese,
ma esso era stato negato. Suddivisione del territorio in cinque province percepita come un
attentato all'unit = agitazione al culmine. 29 marzo 47 una rivolta locale degener in un
massacro di europei = insurrezione. Riconquista delle zone in sorte dur fino a dicembre
48, il MDRM fu sciolto e i suoi dirigenti arrestati. = 25000 morti.
La guerriglia che insanguin il Camerun dal 1955-59 ebbe origine dallo scontro tra
un'amministrazione e dei coloni molto conservatori e l'impazienza emancipatrice della
fazione pi radicale dell'unione delle popolazioni camerunensi di Nyobe.
Rivendicazioni: indipendenza immediata e riunificazione. Repressione degli scontri
urbani del 55. Nyobe entr in clandestinit, ispirandosi al maoismo, egli scaten
operazioni di guerriglia obbligando l'esercito francese ad operazioni di rastrellamento.
Nyobe ucciso il 13 settembre 58. Il Camerun, sotto controllo ONU, si rivolse
pacificamente prima verso l'autonomia e poi verso l'indipendenza.

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L' RDA nato nell'ottobre 46, i cui delegati provenivano dai circoli comunisti e sindacali.
Il suo programma marxisteggiante era di stampo anticolonialista, pur non essendo
separatista, ma ci sufficiente a farne allontanare molti leader moderati. L'RDA =
raggruppamento di partiti, i cui quali provenivano dalla piccola borghesia e dal
sindacalismo e diedero prova di un'intensa attivit di mobilitazione e propaganda. Dura
repressione francese nel 49-50. L'amministrazione moltiplic intimidazioni e
ostilit.distensione luglio 50.
anni 50la gestione economica dell'Africa francese = molto pi dinamica. Il merito fu
della IV Repubblica, che seppe rompere con l'egoismo di corte vedute della precedente.
Vichy aveva usato intaccare lo status quo, ma fu solo dopo la guerra civile che il paese si
not dei mezzi necessari: una programmazione quadriennale articolata in base a piani di
modernizzazione. Lo sforzo finanziario permesso dalla madrepatria fu notevole: 20%
dell'investimento pubblico totale. Crescita del prodotto interno lordo 10% nell'Africa
occidentale-equatoriale francese tra il 1947-58.
Campo privilegiato dell'investimento pubblico furono le grandi infrastrutture:
sistemazione dei porti, strade, campi di aviazione, dighe, risorse minerarie e petrolifere e
fabbriche. Istruzione grandi progressi.
Questi risultati notevoli furono contestati: alcuni esperti si preoccupavano per i costi
supplementari che tale sforzo comportava in un momento in cui il riorientamento degli
scambi commerciali verso l'Europa rendeva pi urgente la modernizzazione
dell'economia francese.
Dien Ben Phu, Bandung, Suez = ripiegamenti del potere coloniale che guidarono un
risveglio della vita politica africana dal 1955.
La perdita dell'Indocina fece dell'Africa il centro dell'unione francese e la revisione del
titolo VIII della costituzione si rese necessaria. Nell'ottobre 1955 Teitgen costru un
progetto per una nuova organizzazione dei territori africani e malgascio: generalizzazione
del suffragio universale, responsabilit dei governi africani negli affari interni e ampia
africanizzazione della funzione pubblica. Legge adottata 23 giugno 1956.
Dotata di maggiori poteri, ogni assemblea e leggeva un consiglio di governo composto di
12 ministri, presieduto dal capo del territorio francese (ex governatore). Stesso schema
applicato ai raggruppamenti territoriali dell'Africa occidentale-equatoriale francese.
La legge quadro non realizz una piena autonomia interna a causa del potere diarchico. I
leader africani consideravano la legge come un buon inizio.
Bilancio della IV Repubblica = in meno di 12 anni la sua attivit fu notevole. Certamente
commise ancora abusi di potere e di autorit, ma seppe educare la classe politica africana
nell'ambito di un quadro istituzionale rinnovato, accelerando cos la modernizzazione
economica e sociale dei territori posti sotto la sua responsabilit.
Dalla comunit alle indipendenze de Gaulle nutriva un profondo attaccamento
personale all'Africa. Brazzaville = discorso che segn la rottura con il vecchio ordine
coloniale. De Gaulle scelse il federalismo, ma temendo una proliferazione di stati fragili e
influenzabili, prefer mantenere una sovranit e una cittadinanza uniche all'interno di una
struttura solitamente costruita dalla Francia. = costituzione del 25 luglio = ignor il diritto
all'indipendenza. I leader africani manifestavano unanimemente la propria opposizione.
De Gaulle comprese la minaccia e avvi un mutamento di rotta. Il termine federazione

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venne sostituito con comunit e il diritto all'indipendenza fu doppiamente riconosciuto:


poteva essere immediata se un territorio rifiutava la costituzione o differita tramite una
clausola d'uscita. Indipendenza significava = esclusione dalla comunit = forma di ricatto.
La costituzione e la comunit furono largamente approvate.
Eccetto la Guinea, tutti i territori votarono si e le loro assemblee territoriali scelsero lo
statuto di stati membri della comunit. Presieduta dal presidente della Repubblica,
disponeva di un Senato dei poteri molto limitati e di una corte arbitrale per dirimere le
controversie. L'organo principale era il consiglio esecutivo, autorit decisionale collegiale
che riuniva il primo ministro della Repubblica, i capi di governo degli Stati africani e i
ministri francesi + 4 ministri consiglieri africani.
Il 1959 fu l'anno della comunit, ma restando tormentata da divergenze e rivalit, essa era
gi vicina alla fine. Federazione del mali rivendic l'indipendenza senza rompere con la
comunit, de Gaulle fu tentato di rifiutare ma dietro consiglio di Debr, molto attaccato
alla comunit, scelse una soluzione evolutiva che gli cost una revisione costituzionale.
La federazione del mali e il Madagascar ebbero accesso all'indipendenza all'interno della
comunit il 20-26 giugno 1960.
La richiesta di indipendenza sembr irreversibile. Cameroun e Togo ottennero
l'indipendenza nel gennaio-aprile 1960. Convinti che accordi bilaterali non avrebbero
fatto venire meno l'aiuto francese, i giovani Stati erano impazienti di barattare la semplice
autonomia con l'indipendenza totale. Rassegnato, de Gaulle non oppose resistenza e
l'indipendenza riconosciuta ad otto stati ad agosto. In 12 anni furono 15 gli stati africani
francesi ad emanciparsi, restando legati alla Francia tramite accordi di cooperazione. Pur
senza essere stata abrogata, la comunit era ormai scomparsa. La Francia disponeva
ancora di qualche ultima risorsa.
4) la decolonizzazione belga.
Affidato alla nazione belga nel 1908, il Congo faceva bella mostra di s nella
costellazione coloniale africana. La qualit delle sue infrastrutture e il suo sviluppo
accelerato, ne facevano una delle colonie pi ricche dell'Africa. La sua amministrazione
= chefferies e gerarchia di funzionari ben istruiti. Le missioni cattoliche e protestanti
realizzarono un'innegabile opera sanitaria-educativa.
L'amministrazione, le missioni e il grande capitalismo = la Santa trinit, i tre pilastri di un
sistema autoritario e paternalista. Discriminazione razziale estesa ad ogni settore della
vita sociale e un volontario malthusianismo culturale che negava ogni possibilit di
progresso quasi tutta la popolazione. Slogan dei coloni = niente lite, niente problemi.
La guerra e il dopoguerra causarono alcune crepe nell'edificio sociale. La capitolazione
belga del 28 maggio 1940 aveva interrotto per cinque anni i legami con Bruxelles,
lasciando mano libera alle autorit coloniali. Il governatore generale Ryckmans scelse di
schierarsi con gli alleati.
L'industrializzazione e urbanizzazione progredirono rapidamente. irrigidimento delle
condizioni lavorative, che scaten movimenti di rivendicazione e disordini sociali
duramente repressi. Ma essa favor anche l'affermazione di una classe evoluta di
impiegati, commercianti e piccoli imprenditori e le forme di protesta assume per una
duplice forma: violenta e radicale quella operaia-contadina, pi moderata e legalistica
quella della classe media.

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Ripristino dei rapporti con la madrepatria = instaurarsi di una relazione coloniale pi


morbida. Furono autorizzati circoli e associazioni di evoluti. Le autorit belga concessero
alcune riforme, riconoscendo il diritto sindacale, intuendo un fondo per il benessere
indigeno e riorganizzando l'amministrazione coloniale con la creazione nel 1947 di
consigli provinciali e riforma comunale. Eccezionale crescita economica la piccola
borghesia nera continu a crescere.
Ma la trasformazione della societ congolese non ebbe alcuna contropartita politica. Le
pratiche amministrative restavano identiche, negando agli evoluti qualsiasi reale
partecipazione alle responsabilit. I coloni bianchi contrari ad ogni tipo di evoluzione.
Nel 1958 il Congo conobbe un nuovo fermento che sfoci nella creazione di partiti
politici.
Scontri di Leopoldville, 4-6 gennaio 1959, accelerarono l'evoluzione. Messaggio reale del
13 gennaio in cui il re Baldovino riconobbe il principio di un'indipendenza concessa
senza indugi funesti o imprudenza sconsiderata. Considerato il moltiplicarsi dei partiti
dall'ispirazione diversa: radicali, moderati, unitari e federalisti, Bruxelles ne invit i
rappresentanti ad una tavola rotonda il 20 gennaio 1960, i delegati congolesi riuscirono a
far fronte comune ottenendo che l'indipendenza fosse fissata al 1 luglio. risposta
positiva del governo, era riconducibile al timore di una secessione dei coloni bianchi e
alla preoccupazione di conservare il controllo sulle ricchezze del paese.
Costituzione provvisoria = conciliare le aspirazioni dei sostenitori dell'unit con quelle
dei federalisti, sovrapponendo ad un forte potere centrale province dotate di poteri ampi.
Elezioni maggio 1960 = vittoria MNC. Congo belga fu proclamato indipendente il 30
giugno 1960.
L'ammutinamento della forza pubblica svent i piani di Bruxelles e fece piombare il
Congo in un lungo periodo di caos. Si apr una crisi politica complessa che vide la
proclamazione dello stato secessionista in Katanga da parte di Tshomb, sostenuto dagli
ambienti capitalisti belgi, seguita dalla secessione dello Stato minerario del Kasai da
parte di Kalandji. Il 13 luglio Lumumba si appell all'Onu ottenendo l'invio di una forza
internazionale forte tensione sovietico-americana. Le forze dell'Onu non riuscirono ad
impedire la frammentazione del potere politico in governi rivali e la diffusione dei
disordini e della violenza, fino al colpo di Stato militare del novembre 1965 che fece
salire al potere il generale Mobutu = lunga dittatura personale. Questi cinque anni di
guerra civile, caratterizzati dal tracollo economico, dimostrarono l'immaturit e le
ambizioni dei partiti congolesi. Le ex colonie tedesche affidate al Belgio sotto forma di
mandati dopo la prima guerra mondiale, il Ruanda e Burundi = monarchie tradizionali in
cui il re poggiava sull'aristocrazia pastorale dei tutsi che dominava la massa contadina
degli hutu. I belgi rispettarono questa gerarchia ricorrendo all'amministrazione indiretta.
Dopo il 1945, sotto la pressione dell'Onu, il Belgio avvi un processo di
democratizzazione. = furono introdotti consigli eletti e partiti politici vennero
autorizzati.In Ruanda, l'indipendenza fu il prodotto di un'evoluzione che nell'ultimo
decennio di tutela belga doppia emancipazione:
1) degli hutu rispetto ai tutsi;
2) di tutti i ruandesi rispetto al Belgio.
L'evento centrale fu la terribile insurrezione hutu del novembre 59 che pose in territorio

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sotto un regime militare. L'abolizione della monarchia fu effettiva dopo un referendum,


27 giugno 1962 venne riconosciuta l'indipendenza.
In Burundi la monarchia non disponeva di mezzi di oppressione paragonabili a quelli del
Ruanda, la decolonizzazione fu meno violenta e pi rispettosa della gerarchia
tradizionale. Ottenuto dal Belgio un regime di autonomia interna che lasci presto il
posto all'indipendenza, riconosciuta il 1 luglio 1962. Instaurata una monarchia
costituzionale che ricalcava il modello belga, ma la sua deriva autocratica condusse al
colpo di stato militare e alla proclamazione della Repubblica nel 1966. Le due
repubbliche avrebbero dovuto affrontare una grave instabilit: Burundi nell'aprile 1972 e
agosto 88, in Ruanda nel marzo 1973 e nell'aprile 94.
5) la decolonizzazione portoghese. = i possedimenti portoghesi dell'Africa furono
esempio di una decolonizzazione mal preparata e mal condotta. Povert e distanza
dalla madrepatria e instabilit endemica del potere politico portoghese.
I portoghesi si dimostrarono pessimi colonizzatori dell'Africa. In base all'atto coloniale
del 1930, che sanciva i rapporti tra le colonie e l'Estado novo, il principio ufficiale e a
quello dell'assimilazione, rivelatasi estremamente lenta e moderata. Di fatto, prevaleva
ovunque l'amministrazione indiretta, sostenuta da capi autoctoni controllati dalla
burocrazia coloniale e guidata da un governo assistito da una giunta di soli bianchi.
L'importanza della popolazione bianca rafforz l'assoggettamento degli africani,
favorendo la discriminazione razziale. In ritardo rispetto le altre potenze coloniali,
indigenato e il lavoro forzato vennero aboliti solo nel 1961-62. La dittatura di Salazar
ebbe il merito di una coerenza basata sulla complementarit economica, l'emigrazione
bianca e l'assimilazione delle lite; = termini molto restrittivi: nessuna libert, nessun
sindacato, nessun partito.
Impartita esclusivamente dalle missioni cattoliche, istruzione aveva formato in modo
tardivo una piccola lite di funzionari. Questi studenti africani militanza culturale
tollerata che si orient verso un radicalismo politico dalle forti tinte marxiste. Furono
fondati i primi partiti nazionalisti clandestini.
A dispetto o causa di una repressione feroce, il ricorso alla guerriglia ebbe la meglio: dal
1961 in Angola, nel 1963-64 in Guinea bissau-Mozambico. Sul modello del Vietminh,
nelle regioni liberate furono gettate le basi di una societ socialista grazie ad una riforma
agraria, all'istituzione di cooperative e assemblee locali e a campagne di alfabetizzazione.
La sopravvivenza del regime di Salazar dipendeva dal mantenimento del suo baluardo
africano = la madrepatria impegn forze notevoli contro questa ribellione: 40% delle
spese di bilancio ai fini della pacificazione. Le forze armate operanti in Africa = 235,000
nel 1974. l'esercito portoghese inflisse duri colpi alla guerriglia, la cui brutalit trov
l'opinione internazionale. Il sostegno americano permise di rinviare
l'internazionalizzazione del problema. Ci consent al Portogallo di guadagnare tempo
intensificando la valorizzazione dei territori e rilanciando l'emigrazione bianca. Riforme
tardive introdussero un abbozzo di autonomia e di rappresentanza eletta.
Ma l'esercito e ormai stanco. Dalle caserme della Guinea ebbe origine il movimento dei
capitali, che rovesci la dittatura di Caetano, successore di Salazar, il 25 aprile 1974. Si
impose il riconoscimento immediato dell'indipendenza.
Con gli accordi di Algeri, la Guinea fissavo ebbe accesso all'indipendenza nel settembre

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1974. Isole di capo verde referendum di autodeterminazione = decret indipendenza in


5 luglio 1975. Isole di Sao Tome-Principe proclamate indipendenti il 12 luglio 1975.
Mozambico: le autorit portoghesi avevano optato per l'autodeterminazione con
referendum, che il FRELIMO non accett. Lisbona dovette concludere gli accordi di
Lusaka del 7 settembre 1974, stabilendo un cessate il fuoco e istituendo un governo di
transizione che avrebbe condotto all'indipendenza, fissata per il 30 giugno 1975. La
disgregazione economica fu totale e l'intero apparato produttivo venne abbandonato.
L'indipendenza and di pari passo con l'adozione di una costituzione in cui il FRELIMO
dichiarato partito unico. L'ambizioso programma di trasformazione socialista
dell'economia e della societ, si scontr con la scarsit di mezzi, con l'ostilit dei rurali e
con gli atteggiamenti minacciosi della Rhodesia e del Sudafrica. Contro la prima, in
Mozambico dichiar guerra nel 1976. Il Sudafrica non poteva non temere la costruzione
vicino di uno Stato socialista sostenuto dall'unione sovietica. Cos nel 1977 nacque la
RENAMO = organizzazione terrorista di ribelli mozambicani, amata e finanziata dalla
Rhodesia e poi da Sudafrica.
Angola il crollo del potere coloniale e il rifiuto dell'esercito portoghese di
intraprendere operazioni militari avevano creato un vuoto politico che gli accordi di
Alvor gennaio 1975 avevano tentato di colmare, fissando l'indipendenza x l'11 novembre
e instaurando un governo provvisorio quadripartito. Tali accordi vennero ignorati dai
partiti nazionalisti, le cui forze si impadronirono della capitale Luanda. I Sudafrica decise
di intervenire. Scontri sanguinosi si verificarono a Luanda ad aprile-luglio e l'accesso
all'indipendenza, l'11 novembre, avvenne in un'atmosfera di guerra civile che port alla
proclamazione di due repubbliche rivali. Gennaio 1976 sbarcavano i contingenti cubani.
In preda alla sindrome vietnamita, gli Stati Uniti intervennero con la CIA. Questo stato di
guerra endemica dur fino al 1988, lasciando un paese in rovina di cui socialismo
proclamato sopravvisse solo grazie ad un'intesa con le aziende multinazionali straniere.
6) la decolonizzazione italiana e spagnola.
Italia fascista il suo maggiore successo era stato quello di una colonizzazione
demografica, che aveva impiantato oltremare 300,000 italiani. L'Italia realizz un'opera
importante a livello di infrastrutture, estrazione mineraria e bonifica agricola e
urbanistica. In Libia e in Etiopia, l'attaccamento delle popolazioni africane alla
dominazione italiana resta fragile per via della brutalit con cui furono condotte la
conquista e la colonizzazione e a causa della rigida segregazione razziale in vigore.
Il trattato di Parigi firmato dall'Italia il 10 febbraio 1947 obbligava la penisola a
rinunciare a tutte le colonie, la loro sorte fu rimessa all'ispezione delle Nazioni Unite.
Il governo italiano riusc ad ottenere dall'ONU una tutela provvisoria su Somalia-Libia.
La commissione politica ONU anudott un progetto Bevin-Sforza favorevole all'Italia,
che fu respinto il 17 maggio 1949 dall'assemblea O. Il fallimento di questo piano ebbe
l'effetto di accelerare di dipendenza libica. L'emiro Idris rivendic l'indipendenza della
Libia sotto la propria sovranit. Onu accett e stabil la proclamazione d'indipendenza
entro il 1952. + Costituzione parlamentare. Idris offr serie garanzie alle potenze
anglosassoni ma non alla Francia.
In Eritrea, le lite intellettuale era ostile alla missione all'Etiopia a causa delle tendenze
autocratiche del negus. Tra indipendenza e annessione, l'assemblea generale Onu scelse

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una soluzione federale: l'Eritrea = un'entit autonoma federata all'Etiopia. La politica


etiopica di annessione-provincializzazione, effettiva nel 1962, scaten una guerriglia un
movimento separatista armato 1976-1979, terminando con una indipendenza riconosciuta
nel 1993.
Somalia, la cui tutela era stata affidata all'Italia per 10 anni: politica ambiziosa di
sviluppo economico, l'Italia si dedic a preparare al meglio l'indipendenza. 1956 fu eletto
un Parlamento. L'abolizione della tutela coincise con indipendenza dell' Somaliland
britannico e nel 1960 le due Somalie si unirono. Vi fu un decennio stabile interrotto nel
1969 dal colpo di Stato del generale Barre.
La Spagna aveva ridefinito il proprio imperialismo africano attestandosi su toni modesti.
Le restavano soltanto i possedimenti
1) della Guinea equatoriale
2) del Sahara occidentale.
1) Guinea equatoriale = incidente della geografia. I suoi coloni erano intraprendenti e
sovvenzionati da Madrid e trovavano appoggio su una forza lavoro docile: ci permise lo
sviluppo di una fiorente agricoltura di esportazione. Il razzismo quasi ufficiale e il divieto
di ogni opposizione fecero s che il nazionalismo nascesse in esilio, stimolato dalla
pressione internazionale a cui si dovette lo smantellamento graduale del sistema coloniale
spagnolo: soppressione del pensionato, assimilazione 1959, autonomia di facciata 1964 e
indipendenza 1968. Inizi il devastante potere di Nguema (Il grande messia) con il
sostegno dei paesi dell'est, elimin gli avversari, oppresse il popolo e rovin l'economia
fino alla sua esecuzione 1979.
2) Il Sahara spagnolo, poco popolato ma ricco di minerali, offr l'esempio di una
decolonizzazione dovuta all'attivismo dei paesi vicini e non a un movimento di
emancipazione interno. Nel 1973 ad Agadir firmato un accordo da Marocco, Mauritania e
Algeria, fautore dell'indipendenza immediata.
Per evitarla, il re Hassan II marcia verde che il 16 ottobre 1975 ottenne dal governo
spagnolo un accordo di spartizione tra il Marocco e la Mauritania, denunciato
dall'Algeria. Guerra delle sabbie = il vantaggio fu in un primo tempo del Polisario che,
sostenuto e armato da Algeria-Libia, inflisse duri colpi alla Mauritania e alle milizie
marocchine. Ma dal 1980 la guerra cambi rotta a vantaggio del Marocco, grazie ad un
maggior aiuto militare occidentale. L'11 agosto 88 il segretario generale Onu de Cuellar
present un piano di pace, che ottenne il consenso di entrambe le parti.

Capitolo 6 conseguenze della decolonizzazione.


1) la decolonizzazione finita? La fine di un ciclo.
Iniziata nell'immediato dopoguerra e finita con indipendenza nelle colonie portoghesi, la
decolonizzazione copr 30 anni. Anni 70-80: proclamazioni di indipendenza coriandoli
di imperi. Tre zone: Caraibi, oceano indiano e Pacifico meridionale.
La rinascita delle culture caraibiche stimol la volont di rompere con un
assoggettamento coloniale molto antico, conducendo all'indipendenza gli ex possedimenti
olandesi e inglesi delle Guyane-Antille.
I possedimenti britannici andavano dall'America centrale (Honduras) a quella

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meridionale (Guyana). L'ex protettorato dell'Honduras divenne indipendente nel 1981


con il nome di Belize. Nella Guyana inglese, la persistenza di forti tensioni razziali
ritard l'indipendenza, effettiva nel 1966. La Giamaica era una colonia della corona dal
1655, ebbe accesso all'indipendenza nel 1962. Poi sfilza di indipendenze nei Caraibi tra il
1966-83. 1983 Grenada sbarco dei marines americani ordinato dal presidente Reagan
per porre fine al regime sovietico-cubano (progressista e terzomondista) di Bishop la cui
influenza rischiava di estendersi ad altri stati. Di fronte a questa pesante vicinanza degli
Stati Uniti, si cerc di affermare un regionalismo. Ma la zona rest instabile, frammentata
e dallo sviluppo eterogeneo, disoccupazione endemica.
L'indipendenza dei possedimenti dell'oceano indiano non pose problema, Mauritius-
Maldive 1968. Le rivalit fra potenze, dovute a una forte penetrazione militare sovietica,
si attenuarono.
Gran Bretagna proclam l'indipendenza delle isole Figi e Tonga 1975. Papua nuova
Guinea nel 1975. Australia e Nuova Zelanda conservarono una tutela associativa su
diverse isole. La presenza americana resta importante grazie alle basi Midway e Guam e
ai centri di sperimentazione nucleare in Micronesia. Il forum del Pacifico meridionale,
creato nel 1971, tent di portare concertazione e cooperazione nei giovani stati generati
dall'indipendenza, ambiti di interesse comune: pesca, sviluppo economico e
denuclearizzazione.
Il processo di decolonizzazione non del tutto compiuto. Antille olandesi, bermuda,
anguilla, Gibilterra, Sant'Elena. Il procedimento pi desiderato e quello delle isole
Falkland, fra Argentina e UK. Rivalit rimase tranquilla fino al 1964, anno in cui il
comitato di decolonizzazione dell'Onu annover le Falkland tra i territori da
decolonizzare, invitando le due parti a negoziare. La Gran Bretagna era favorevole
all'autodeterminazione poich sapeva che sarebbe andata in suo favore, l'Argentina
invece esigeva un riconoscimento preliminare della propria sovranit. Questo dialogo fu
risolto in maniera imprudente dal generale Galtieri, che il 1 aprile 1982 ordin di
procedere all'occupazione militare delle isole, convinto che la Gran Bretagna non avrebbe
affrontato una guerra. Ci significava sottovalutare la determinazione inglese.
Nel conflitto che si preannunciava, la posta in gioco era ridestare la fierezza nazionale,
per far dimenticare le difficolt interne di ciascun paese. Ma le Falkland rappresentavano
anche interessi strategici ed economici. Capitolazione delle truppe argentine a giugno fu
il preludio del crollo della dittatura militare. L'effetto Falkland favor Margaret Thatcher
alle elezioni del 1983.
Tra i possedimenti americani lo statuto di Portorico restava un problema. Annessa nel
1898 dopo la guerra con la Spagna, l'isola era stata dotata di un governo eletto nel 1948 e
nel 1952 della costituzione che ne faceva uno stato autonomo associato. La questione
dell'indipendenza di Portorico si sempre scontrata con il veto americano che considera
l'isola di dipendenza esclusiva degli Stati Uniti, tenendo conto dell'importanza degli
investimenti e della sua funzione di portaerei.
Il caso dei DOM-TOM francesi Quattro vecchie colonie francesi: Guadalupa,
Martinica, Guyana e Reunion, il conferimento dello statuto di dipartimento votato nel
1946 non funzion in maniera soddisfacente. L'autonomia finanziaria dei nuovi
dipartimenti d'oltremare (dom) ne usc indebolita dall'allineamento al diritto comune e i

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sussidi sociali previsti furono minori rispetto a quelli della madrepatria e la legislazione
del lavoro venne applicata male conflitti sociali. Questo fallimento favor la
rivendicazione autonomista. I governi francesi dell'epoca immobilismo politico
scredit le tendenze che sostenevano l'autonomia a vantaggio di quelle indipendentiste.
Le leggi di decentramento del 1982 elevarono i DOM al rango di regioni e furono
accompagnate da diverse leggi fiscali. Il tenore di vita relativamente elevato dei Dom ha
moderato e marginalizzato l'indipendentismo.
TOM= l'arcipelago delle Comore fu oggetto di un dibattito tra autonomisti e
indipendentisti, rivoltosi a favore dell'indipendenza con il referendum del 1974. Ma
l'isola di Mayotte aveva manifestato la volont di restare nella Repubblica. La mancanza
di uno statuto di dipartimento d'oltremare = l'isola una collettivit territoriale della
Repubblica, dotata di un consiglio generale.
Possedimento francese dal 1853, la nuova Caledonia era stata a lungo sottoposta ad un
regime coloniale molto duro. Questo trattamento all'algerina aveva avuto gravi
conseguenze di destrutturazione e deculturazione delle societ rurali, aggravate dalle
rivolte duramente represse del 1878 e il 1917. L'istruzione non permetteva alcuna
possibilit di ascesa sociale, il codice dell'indigenato e il lavoro forzato scomparvero solo
dopo il 1945.
Sfruttamento del nichel, di cui la Nuova Caledonia divenne il terzo produttore mondiale e
di altri minerali, provoc un afflusso di dirigenti provenienti dalla madrepatria. Boom del
nichel si gonfi nel 1975. Altri fattori alimentarono la rivendicazione indipendentista:
natura interna ed esterna, con l'indipendenza degli arcipelaghi Oceaniani. La situazione
sub una brusca radicalizzazione nel 1984.
Questi fatti, aprirono una grave crisi. Inviato da Parigi, l'ex ministro gollista Pisani
prospett pubblicamente un'indipendenza-associazione in quattro province. In
madrepatria il ritorno al potere della destra nel 1986 confort i sostenitori delle maniere
forti.
La missione di dialogo avviata da Rocard, nuovo primo ministro, permise di evitare il
peggio e di predisporre al meglio il futuro. Ampia amnistia e accordo firmato il luglio
1988, stabil il mantenimento dello statuto di autonomia provinciale fino al referendum di
autodeterminazione, mentre lo Stato assumeva l'amministrazione diretta del territorio per
un anno. L'accordo fu accettato.
Il processo di pace non fu interrotto e fece un passo avanti grazie all'accordo stipulato a
Noumea 1998: cittadinanza neo-caledoniana organizzando un trasferimento
progressivo delle competenze statali in favore di un governo territoriale responsabile.
Fragile a causa della persistenza di tensioni intra-inter comunitarie, la pace caledoniana
ancora in divenire.
Arcipelago polinesiano un'autonomia interna grazie alle leggi del 1977-1984,
seguendo un'evoluzione pacifica ma molto agitata dal punto di vista elettorale crisi.
Altri casi l'imperialismo Usa coniuga un ampio dominio economico di aziende
agroalimentari e multinazionali americane ad una soggezione politica sostenuta dalle
oligarchie locali e da dittatori compiacenti. Tra il big stick caro ai repubblicani e il buon
vicinato pi rispettoso delle regole costituzionali, difeso dai democratici, non vi sono di
mezzo e di interventi armati della Cia = molti. La pax americana ormai non sembra pi in

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pericolo, al prezzo di aver concesso un minimo di multilateralismo economico.


Con Stalin lo sciovinismo della grande Russia esaltato fino a incorporare forzatamente le
nazionalit recalcitranti in un federalismo di facciata stabilito dalle costituzioni del
1924-36. La russificazione ad oltranza trov prolungamento dopo il 1945 nella
satellizzazione dell'Europa centrale e orientale, i cui paesi furono ridotti alla condizione
di protettorati.
Fu Krusciov a rompere con questo monolitismo, restituendo alle nazioni la loro dignit
ampliando le competenze economiche e amministrative delle repubbliche. Questa
decolonizzazione interna non fu indifferente al movimento generale di emancipazione dei
popoli coloniali. Sposando la causa della liberazione nazionale e aprendosi al terzo
mondo, Krusciov cercava di compensare il fatto che a Bandung il colonialismo russo
fosse stato condannato. Il suo liberalismo mostr dei limiti.
Le resistenze opposte a questo centralismo presero una piega minacciosa solo con le
prospettive di liberalizzazione aperte da Gorbaciov dal 1985. Dicembre 1986 serie di
manifestazioni separatiste, violente nei paesi baltici e in Transcaucasia. Il potere sovietico
oscill tra la repressione (blocco economico, intervento dell'armata Rossa = Lituania,
Lettonia e Georgia) e la promessa di una federazione rinnovata. Tale inedita
decolonizzazione avvenuta per implosione del centro non regolava lo statuto di molte
minoranze che abitavano i nuovi stati, da cui i ceceni, contro i quali dal 1999 la
federazione russa ha ingaggiato una guerra di ricolonizzazione.
Cina carattere colonialista dell'occupazione e dello sfruttamento nella regione
autonoma tibetana. Accordo del maggio 1951 appartenenza del Tibet alla Cina
popolare e permetteva un'autonomia nazionale e regionale. Dal 55 l'influenza cinese si
rafforz, scatenando una guerriglia tibetana. Insurrezione di Lhasa marzo 1959,
duramente repressa, coincise con l'esilio del Dalai Lama in India. 1965-69 irrigidimento e
violenze: distruzioni di monasteri, indottrinamento, esecuzioni e brutale
collettivizzazione di terre dal 1969. Il regno di Teng Hsiao-ping apr una certa distensione
e nel 1980 il segretario generale dell' PCC Yaobang, riconobbe gli eccessi del
colonialismo cinese. Ritorno all'uso della forza dal 1987. Cina condurre una politica
sistematica di immigrazione forzata, integrazione economica e deculturazione rampante.
La recente storiografia israeliana non nega il carattere colonialista dell'sionismo. Il fatto
che quella di Israele fosse la terra promessa non cambiava nulla nelle modalit di
appropriazione e di consolidamento. L'attenzione posta sulla colonizzazione dei territori
occupati a partire dalla guerra dei sei giorni che ha determinato i termini di un'ipotetica
pace Israelo-palestinese. Questa colonizzazione, che contraddiceva la risoluzione 242
ONU (Novembre 1967), venne effettuata in due tempi:
1) prima fase = dominata dai governi laburisti e ispirata al piano Allon (Luglio 67) rimase
modesta, guidata da necessit di sicurezza e preoccupata di non sconfinare nelle zone a
forte densit araba.
2)Vittoria della destra 1977 e la firma degli accordi di Camp David aprirono la strada a
una colonizzazione + sostanziale. Nel 2004 il primo ministro Sharon ha ordinato lo
smantellamento delle colonie della striscia di Gaza, pi costose e utili.
2) I primi passi dell'indipendenza.
Dopo la decolonizzazione restava da costruire uno stato, definire una strategia di sviluppo

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e acquisire una legittimit internazionale. Compiti questi, tanto temibili quanto lo erano la
mancanza di transizione, la scarsit di quadri e l'assenza di coesione. La persistenza del
sottosviluppo, il fallimento di troppi modelli frettolosamente improvvisati base di
un'instabilit che la diffusione del partito unico e delle derive autocratiche serv pi a
sostenere che ad ostacolare. Anni 60-70 atteggiamento di indulgenza. Fine anni 80,
discorso terzomondista non ha + successo.
Il sud e il Nord Dopo Bandung, il terzo mondo era una massa indifferenziata, unita
solo dalla povert e dalla scarsa industrializzazione. Esso ripudi le strutture imposte dal
mondo sviluppato: con il non allineamento, con cui rifiut la bipolarit e il condominio
inconfessato delle due grandi potenze sugli affari mondiali; e con la nascita nel 63 di una
formazione propria all'Onu. Legato alla storia dello scambio ineguale, il terzo mondo
oppose al libero scambio astratto e complicato, vantaggioso solo per i paesi sviluppati, le
regole di un commercio equo per il passaggio dalla decolonizzazione politica alla
decolonizzazione economica. La crescente differenziazione del terzo mondo, favorita dal
petrolio e dall'ascesa dei paesi emergenti, port il sud a frammentarsi in una serie di
interesse particolare scontrarsi con l'opposizione ostinata degli Usa. Comunit
economica europea convenzione di Yaound 1964 stabil dei legami tra la comunit e i
18 Stati africani, Caraibi e del pacifico.
L'aiuto allo sviluppo ha suscitato diversi dibattiti e sollevato critiche. Raramente
disinteressato da parte dei contributori e a lungo condizionato dalla rivalit est-ovest, esso
stato considerato un atto di neocolonialismo perpetrato da paesi che ricorrono
massicciamente all'aiuto bilaterale (Francia) o all'aiuto legato (Usa e Giappone). L'aiuto
pubblico bilaterale favorisce il clientelismo politico dei giovani stati e diventa
antieconomico. Paesi meno avanzati da anni 80 l'evoluzione degli aiuti pubblici in
diminuzione.
L'inserimento internazionale la portata della decolonizzazione proporzionale alla
crescita numerica degli stati Onu. In un mondo rimasto ancora bipolare, l'emergere di
nuovi stati non ha destabilizzato l'equilibrio mondiale, ma lo ha reso pi complicato.
1962-75 = la distensione est-ovest non fu turbata dall'accelerazione delle indipendenze e
nemmeno dal conflitto arabo-israeliano e guerra del Vietnam. Penetrazione sovietica in
Angola, Mozambico e corno d'Africa: nuovo fronte della guerra fredda.
Bandung fu la matrice diretta dell'afroasiatismo e del non allineamento, concorrendo alla
pace mondiale e ripudio della logica dei blocchi. L'afroasiatismo si inaridito in
polemiche su rappresentanza e influenza, non riuscendo a staccarsi dal clientelismo delle
grandi potenze. Esso si era diffuso in America Latina con la creazione, nel 1266 della
Tricontinentale di solidariet dei popoli= intenzione era di coordinare una strategia
imperniata sulla priorit della lotta armata. Si limitarono ai focos scoppiati
nell'America del sud che favorirono molto di pi la proliferazione delle dittature latino-
americane che la causa della rivoluzione.
Molto promettente, il non allineamento non ha resistito alla prova dei fatti. Diverso
approccio dei tre uomini di Stato riuniti a Brioni: neutralismo equidistante dall'est-ovest
per Tito, pacifismo non violento per Nehru, neutralismo attivo, che sapesse cio servirsi
della rivalit dei due grandi, per Nasser.
L'ambiguit rest costante tra la priorit della lotta contro l'imperialismo americano,

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difesa da Fidel castro, e quella dell'attenuazione delle pensioni est-ovest. In


contraddizione con le dichiarazioni iniziali, i paesi non allineati autorizzavano le alleanze
con le due grandi potenze fino a svuotare di ogni sostanza il non allineamento: India e
Iraq si allearono con l'Urss, Pakistan-Sudan con gli Stati Uniti.
Nelle relazioni bilaterali, gli Stati del terzo mondo usciti dalla decolonizzazione non
hanno sempre rispettato le regole di non aggressione, rispetto dell'integrit territoriale,
prevenzione pacifica dei conflitti. Proliferazione di conflitti post coloniale che derivavano
da una conflittualit ereditata dalla colonizzazione.
Problemi politici costruire lo stato e cementare l'unit nazionale erano i compiti
principali all'indomani dell'indipendenza: compiti pi facili per i paesi depositari di una
storia nazionale, che erano associati alla gestione degli affari pubblici, molto pi difficili
per i giovani stati privi di esperienza, di mezzi e influenzati dall'ex potenza coloniale.
La pluralit delle opinioni e dei partiti, il suffragio universale e la separazione dei poteri
vennero garantiti da costituzioni ispirate dall'ex potenza coloniale: parlamentare per gli
ex possedimenti britannici, semi presidenziale delle ex colonie francesi. Evoluzione
politica i regimi costituzionali generati dalla decolonizzazione ripiegarono
sull'autocrazia, senza nessuna garanzia di stabilit politica. Deriva autoritaria potabile a
diversi fattori: ereditati dall'epoca coloniale o legati alle strutture etniche-sociali dei paesi
in questione: assenza di una tradizione statale preesistente al sentimento nazionale,
debole coesione di stati multietnici o molti religiosi, scarsa alfabetizzazione delle masse.
La democrazia necessita per instaurarsi di un alto livello di coscienza e istruzione,
ripiegamento verso un presidenzialismo forte non fu sorprendente e si identific con un
leader carismatico che aveva guidato la conquista dell'indipendenza. Ma l'instaurazione
del partito unico priv di ogni significato le pratiche elettorali, legittimando un potere
dittatoriale: gestione con corruzione e moltiplicarsi dei favoritismi.
Rari i paesi che sfuggirono all'intervento politico dell'esercito, che si auto design come
alternativa al fallimento o all'instabilit del potere civile. Orientamento progressista e
rivoluzionario di molti colpi di stato che non sfociarono inevitabilmente in una dittatura
militare. Talvolta i paesi che ne furono interessati ne guadagnavano instabilit, ma
raramente in efficienza e moralizzazione della vita pubblica.
Democrazia parlamentare solo in India e Sri Lanka = esperienza duratura.
Mantenimento del pluralismo e dell'alternanza politica, contrastanti con la
militarizzazione del Pakistan e della Birmania e Indonesia.
In Africa: opposizione tra la stabilit degli stati del Maghreb e l'instabilit endemica
dell'Africa nera. La stabilit dipese da una deriva autoritaria. In Marocco si instaur una
monarchia autocratica che, con Hassan II, dosava favoritismo e repressione ed era
legittimata dal suo passato nazionale e dalla funzione religiosa del sovrano. In Tunisia, il
presidenzialismo illuminato di Burghiba, molto promettente, sprofond immortali
variazioni di strategie di sviluppo e rivoluzioni. In Algeria prevalse inizialmente il partito
unico, dopo cedette all'esercito. Fu in Algeria che la penetrazione islamica arriv pi
tardi, a causa di un ambiente politico restio al pluralismo, ma di assunse anche nella sua
forma pi vigorosa.
Nell'Africa nera: il partito unico si impose presto come unico strumento per definire lo
stato, mantenere la coesione nazionale e mobilitare le masse. Ci non favor il minimo

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rispetto dei diritti umani.


1963: apr l'era dei colpi di stato militare. L'esercito apparve come la forza sostitutiva di
un potere civile di screditato dall'autocrazia, dall'impotenza e dalla corruzione. La
militarizzazione del potere politico non risorse gli antagonismi etnici di cui l'esercito si
era fatto strumento, n serv ad attenuare la corruzione generalizzata dello Stato e i
problemi dello sviluppo. Questo posizionamento delle popolazioni africane sembr
dovesse finire nel 1989-91 con la restaurazione del pluripartitismo, ma questa
democratizzazione continua a scontrarsi con colpi di Stato e ribellioni.
3) migrazioni e costruzione di memorie (rimpatrio di 5 milioni di bianchi) il peso delle
migrazioni.
In Italia il rimpatrio fu anteriore alla decolonizzazione perch determinato dalle
sconfitte del regime di Mussolini in Libia e nell'Africa orientale, e dalle manifestazioni
antiche italiane nel dopoguerra. Prima del 1945 i 2/3 dei cittadini erano stati rimpatriati.
Ritorno scaglionato, ma molto pi controllato, = quello degli inglesi.Si tratt di una
decolonizzazione negoziata e lenta per permettere un ritiro ordinato, il reinserimento-
risarcimento avvenne senza drammi.
Paesi Bassi e Belgio= il ritorno dei bianchi fu precedente all'indipendenza dei
possedimenti, dopo l'indipendenza di partenza aumentarono. Furono 400,000 le persone
rimpatriate. Il rimpatrio in un paese sconosciuto, le condizioni improvvisate di
accoglienza e di alloggio, il difficile reinserimento nell'amministrazione e negli affari
costituirono un ricordo doloroso della decolonizzazione.
Possedimenti francesi: l'evacuazione fu rapida nel Tonchino, pi lenta nel Vietnam sud e
termin nel 1967.
l'Algeria diede luogo all'esodo pi massiccio che la decolonizzazione abbia indotto,
milione di persone. Dal 1954 prime partenze. Il movimento acceler nel 1961 e dopo il
fallimento del putsch dei generali. 1962 650,000 partenze. La violenza omicida dell'Oas e
le rappresaglie perpetrate del FLN. L'esodo brutale dell'estate 62 colse di sorpresa il
governo francese, che aveva previsto partenze meno numerose. Nel 61 adottata una
legge-quadro che gettava le basi per l'accoglienza, ma le autorit furono sopraffatte. La
solidariet nazionale non and in aiuto di una comunit i cui legami con la madrepatria
erano ormai distesi, ma il cui arrivo in massa fu percepito come un'intrusione.
Maghreb: prime partenze dopo la rivoluzione dei garofani nell'aprile 1974, col
indipendenza della Guinea-Bissau. 1975 in un clima di insicurezza dovuto alla
proclamazione dell'indipendenza, si verific una maggior parte delle partenze
dall'Angola.
Le migrazioni post coloniali non si limitarono alla partenza degli coloni, ma anche degli
ausiliari indigeni del potere coloniale: truppe ausiliarie che combattevano la guerriglia
nazionalista. Caso pi importante per i numeri e drammaticit delle condizioni di
rimpatrio= Harkis d'Algeria. Non si cerc in alcun modo di andare incontro agli handicap
strutturali di una comunit assistita e marginalizzata, raccolta in campi militari.
Memorie di guerra, guerre di memorie la Francia una nazione, in cui si posero e si
pongono le questioni di memoria pi conflittuali legate al passato coloniale. A causa:
1) della violenza con l'Algeria;
2) di un'intensa immigrazione proveniente dal vecchio impero, che cre un confronto teso

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tra ex colonizzatori-colonizzati.
Le memorie post coloniali si concentrarono sulla guerra d'Algeria. Se lo Stato algerino
imponeva l'iperamnesia, la Francia oblio. = dovere di dimenticare contro quello di
ricordare. L'obiettivo era impedire qualsiasi lavoro di memoria che avesse potuto
chiamare in causa lo stato.
L'Algeria indipendente stata edificata sulla continua memoria della guerra di
liberazione, ancora vive la fiamma del ricordo. Essa mise in atto un sistematico discredito
dell'avversario, servendosi di una storia di menzogne in cui la falsificazione si
accompagn ad una depurazione dell'informazione.
Per molto tempo le autorit francesi opposero a questa memoria di ovatta una volont di
non-memoria. Guerra d'Algeriavinta sul piano militare ma persa su piano politico, non
meritava di essere commemorata.
Legge 1999 ha ufficializzato l'espressione guerra d'Algeria.
Fulcro della questione le difficolt di adattamento e di inserimento di una minoranza
di immigrati provenienti dall'ex impero: presso i francesi = estremismo xenofobo; presso
gli immigrati confermava l'idea del rifiuto-disprezzo. Si cre dunque una frattura
coloniale, alimentata dall'irruzione di memorie conflittuali continuamente riattivate.
Questi eccessi risultato stato un indebolimento del legame sociale e della coesione
nazionale a vantaggio della chiusura comunitarista. La fine di questa ipertrofia
legislativa, fatta di divieti e di ingiunzioni, si avuta quando il consiglio costituzionale ha
abrogato l'articolo 4 della legge del febbraio 2005, che insisteva sul ruolo positivo della
presenza francese oltremare.

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