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Politecnico di Milano

Corso di Analisi e Geometria 1

Federico Lastaria
federico.lastaria@polimi.it

7. Il metodo di Newton-Fourier, o delle tangenti


Novembre 2013

Indice

1 Metodo di Newton-Fourier o delle tangenti 2


1.1 Il metodo dellle tangenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
1.2 Dimostrazione della convergenza quadratica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

1.3 Un esempio: calcolo di 2 con lalgoritmo di Erone . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

1
1 Metodo di Newton-Fourier o delle tangenti

1.1 Il metodo dellle tangenti

Il metodo di Newton, detto anche di Newton-Fourier o delle tangenti, e un metodo iterativo per
calcolare gli zeri di una funzione.
f
Supponiamo di avere una funzione [a, b] R di classe C 2 [a, b], vale a dire derivabile due
volte su [a, b], con derivata seconda continua. Facciamo le ipotesi seguenti:

1. f (a) > 0, f (b) < 0 .

2. f 0 (x) < 0 per ogni x in [a, b].

3. f 00 (x) > 0 .

La prima ipotesi implica, per il teorema degli zeri, che esiste almeno un punto c in (a, b) nel
quale f (c) = 0. Per la seconda ipotesi, la funzione f e strettamente decrescente. Quindi il punto
c in cui la funzione f si annulla e unico. Infine la terza ipotesi dice che la funzione f e convessa.
Questo significa che il grafico di f sta tutto al di sopra di ogni retta tangente al grafico stesso.
Vogliamo trovare il valore c. Lidea del metodo e la seguente. Partiamo dal valore x0 = a e
consideriamo la retta tangente al grafico di f nel punto di ascissa x0 :

y f (x0 ) = f 0 (x0 )(x x0 )

Denotiamo con x1 lascissa del punto in cui tale retta tangente interseca lasse delle x. Ponendo
y = 0 nellequazione della retta tangente scritta sopra, si ricava:

f (x0 )
x1 = x0
f 0 (x0 )

Adesso iteriamo il procedimento: per ogni n = 1, 2, 3, ... chiamiamo xn+1 lascissa del punto in
cui la tangente al grafico di f nel punto di ascissa xn interseca lasse delle x. Si ottiene in questo
modo la successione ricorsiva:

x0 = a
f (xn ) (1.1)
xn+1 = xn 0 n = 1, 2, ...
f (xn )

Dimostriamo che la successione (1.1) converge allo zero c di f .

2
f (x0 )

f (x1 )

f (x2 )
c
x0 = a x1 x2 b

Anzitutto dimostriamo che la successione (1.1) e crescente e superiormente limitata dal numero
c:
x0 < x1 < x2 < x3 < < xn < xn+1 < < c (1.2)
Per cominciare, si ha
x0 < x1 < c
Infatti il punto
f (x0 )
x1 = x0
f 0 (x0 )
sta alla destra di x0 , perche il rapporto f (x0 )/f 0 (x0 ) e negativo. (Per ipotesi, f (x0 ) e f 0 (x0 )
hanno segni opposti). Daltra parte si ha x1 < c. Infatti, poiche f e convessa, il suo grafico sta
tutto al di sopra della retta tangente (chiamiamola T0 ) nel punto di ascissa x0 . In particolare,
lordinata f (x1 ) - calcolata al di sopra del punto x1 sul grafico di f - e maggiore del valore
dellordinata calcolata, in corrispondenza di x1 , sulla retta tangente T0 , valore che e uguale a
zero. Dunque f (x1 ) > 0. Siccome f e decrescente, f (x1 ) > 0 e f (c) = 0, si deve avere x1 < c.
In modo simile si prova che ogni termine della successsione xn+1 e maggiore di xn e minore di
c. Dunque la 1.2 e dimostrata. Siccome in R le successioni crescenti e limitate convergono1 , si
ha che la successione (xn ) tende a un limite, che chiameremo c . In
f (xn )
xn+1 = xn
f 0 (xn )
facciamo tendere n a +. Poiche f e f 0 sono continue e f 0 (x) e diverso da zero (per ipotesi e
negativo), si ottiene
f (c )
c = c 0
f (c )
1
Si tratta di una proprieta equivalente allassioma di completezza di R.

3
Dunque f (c ) = 0. Ma lunico zero di f e c, quindi c = c. Abbiamo allora dimostrato che la
successione (1.1) converge allo zero c della funzione f .

1.2 Dimostrazione della convergenza quadratica

Da
f (xn )
xn+1 = xn
f 0 (xn )
segue, sottraendo c,
f (xn ) + f 0 (xn )(c xn )
xn+1 c = (1.3)
f 0 (xn )
Applicando la formula di Taylor, con centro nel punto xn e con il resto nella forma di Lagrange,
si ottiene:
f 00 ()
f (c) = f (xn ) + f 0 (xn )(c xn ) + (c xn )2 (1.4)
2
dove e un punto opportuno compreso tra xn e c. Siccome f (c) = 0, si ha

f 00 ()
f (xn ) + f 0 (xn )(c xn ) = (c xn )2
2
Sostituendo in 1.6, si ha
f 00 () (c xn )2
xn+1 c = (1.5)
f 0 (xn ) 2
Se m e il minimo di |f 0 | su [a, b] e M e il massimo di f 00 su [a, b], si ottiene la maggiorazione

M (c xn )2
|xn+1 c| (1.6)
m 2
(Sicuramente m 6= 0. Infatti, per il teorema di Weierstrass, si ha m = |f 0 (p)| per un p opportuno
e f 0 (p) < 0 per lipotesi su f 0 ). Questa disuguaglianza dice che lerrore al passo (n + 1)-esimo
e maggiorato dal quadrato dellerrore commesso al passo precedente. Il procedimento dunque
converge molto rapidamente non appena si abbia |c xn | < 1.


1.3 Un esempio: calcolo di 2 con lalgoritmo di Erone

Il numero 2 e la radice positiva dellequazione x2 2 = 0. Applichiamo allora il metodo
di Newton-Fourier
delle tangenti alla funzione f (x) = x2 2 in un intervallo che contenga il
numero 2, ad esempio lintervallo [1, 2]. In questo caso, la funzione f e crescente e convessa
sullintervallo [1, 2]. Poiche f (xn ) = x2n 2 e f 0 (xn ) = 2xn , la formula ricorsiva, partendo da
x0 = 2, e la seguente:

x0 = 2  
f (xn ) 1 2 (1.7)
xn+1 = xn 0 = xn + n = 1, 2, ...
f (xn ) 2 xn

Questa formula coincide con la formula iterativa dellalgoritmo del matematico alessandrino
Erone.

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