You are on page 1of 8
er een et Pere ee ey Pt ere T CON laSorgente del CUOre am Maicano ha sete? Pare dis. Basta osservare intorno a noi quanti stanno perdendo anche la vita per il pane, la li- berta, il lavoro, Attorno a noi qualcuno ha sete: molti hanno sete soprat- tutto di accoglienza, di ascolto, di fraternita. La metafora della sete & tra le pit efficaci per descri- vere l'acuto desiderio di ogni uomo e di ogni donna, ad attingere pie- nezza. Gesu lo sapeva e, come I'ascolto degli anti- chi Scritti gli aveva inse- gnato, un giorno - giorno grande della Festa della Capanne - in piedi tra la folla presente a Gerusalemme, grida: “Se qualcuno ha sete venga a me e beva!” Gesil, dunque, chiama chi & consapevole della propria sete. Siamo di fronte ad un primo invito: farsi consa- pevolit Proprio in mezzo alla calca della folla, compiere tn atto di inusuale: entrare in se stessi Poi un secondo invito: “... e beva”. II vangelo di Gio- vanni (7,37-38) ci presenta l'atto del credere come un abbeverarsi. Chi si avvicina a Gest, come un assetato, trova in lui il compimento di quel segno che, nel de- serto, Mosé aveva compiuto per il popolo: dalla roccia era uscita acqua abbondante (cfr. Es 17,6). “Colui che crede in me, come dice la Scrittura: ‘Dal suo ventre scorreranno fiumi di acqua viva’.” Interpre- tando iltesto secondo la ENTINENN punteggiatura preterita Sede: Missionati Saveriani Eee dag padri, Vacqua dissetato: il credente di- 346 SPECIALE viene partecipe della fonte. 50 anni in Cile Ma... basta cambiare un nonnulla e trovare, in altri TIENT gia manoscritt, un purto a posto di una virgola che, B Profil con i moderni esegeti, leggiamo: “Beva, colui che PU Ue eu ric) Pe CL PLE ae) cL QUANDO ee U Oi CUT ee) Peas Maa) Reon ee UN ee eer) rede in me, Come dice la Scrittura: ‘dal suo ventre scorreranno fiumi di ac- qua viva’." In questo caso & Gesit dal cui ventre scaturiscono i fiumi della vita Dal cavo, dal ventre, dal cuore: il termine sceito dall'evangelista indica sia la sorgente dei fiumi che la cavita in cui abita il cuore umano. Giovanni ci parla di intimita, ma di chi? Di Gest: 0 del cre- dente? Perché non in- terpretare: sia di Gesu che del credente? & sempre cosi ricca di si gnificati la parola che Giovanni usa! Dal Cuore - quello di Cristo - scaturisce allora la Sapienza che invade il cuore del credente che, a sua volta, diviene canale. Tanto @ stato scritto sulla punteggiatura di questi ver- setti, Ed é bello che lo Spirito si serva di un punto 0 di una virgola per attivare la nostra ricerca, Basta un niente, a volte, per farci uscire dalla nostra pigrizia; come basta un niente a giustificare la nostra inerzia Abbiamo sete? Chiediamocelo in questa estate che ci si apre davanti. Chiediamocelo accompagnati dall'evangelista Giovanni che ci invita alla sorgente pid intima ed inesausta che é il Cuore di Cristo; ma che ci invita anche a divenire, a nostra volta, sorgente per chi ci sta vicino. Chiediamocelo anche in compa- gnia di don Agostino che, riprendendo un testo di Lanspege il Certosino (1489-1539), cosi scrive Imparate ad abitare nella piaga del cuore! Se amate il riposo, essa & i! letto della sposa seminato di rose ¢ di gigli; se volete che sboccino i vostri buoni desideri € produrre opere di salute, essa ¢ il nido della colom- ba; se vi diletta il raccoglimento, ¢ il ritiro del passero solitario, se & dolce per voi il piangere e il sospirare, Ia fa udire i suoi gemiti la tortora; se la fame vi stimo- Ja, ivi troverete la manna del deserto; se avete sete troverete la fonte dell‘acqua viva che dal centro del Paradiso terrestre si diffonde con abbondanza nel cuore dei fedeli . Icona Natit d Mari, Nowgored fine del XV inicio del XVIsecalo —_——— Patek Le Ginseppe PInnografo. Nato a Palermo (816 ca) alla conguista araba della Sicilia fuga? in Grecia per finire « Castantinopoli, dove parteipd attivamente alla difesa della sacre icone al tempo degli imperatoriiconoclasti; ¢ a Costantinopoli mori nell’anno 886. Insigne ¢ proifco srttoe di inni sacri, tanto da meritars dalla tradzione il cognomen di Innegraf, fu soprattutto il grande cantore della Vergine Maria; ta Patrologia Greca ha raccolto nel Mariale le composizioni litugiche a lei dedicate. (Da “Muriale”. Tesoretto di poesia mariana nella letteratura e nella liturgia di lingua _greca € latina dal IV al XII secoe) Nativitadimaria tUtti a SCUCIA da Maria Ode 4 Sulla terra nasce una fanciulla ‘eccelsa pit degli angeli, incomparabile per santita purezza, che partorira il Cristo purificazione, santita ¢ compiuta universale redenzione. Beato & diventato il grembo di Anna: generd infatti colei che avrebbe contenuto iiVerbo beato che contemuto- cessere-non-pud, fl quale a chi crede in Ini offi rigenerazione. Ora comincia a dissiparsi Ia tenebra del male, poiché da ventre sterile & spuntata ha vitale nube del Sole, Ih Tutta-pura 1h cui Iuminosa nascita noi festeggiamo. Quale ulivo fecondo ‘germogliato dalla radice i Tesse, 0 Vergine, Anna germoglié te destinata a germogliare il Verbo misericordioso innanzi al quale sempre ‘camminano misericordia ¢ veriti. 24 maggie 2001. Come Plesso Scolastico Casa Famiglia-Agostino ‘Chieppi abbiamo animato ilS. Rosario al Santuario della Madonna di Fontanellato. Noi genitori ci siamo sentiti molto coinvolti anche perché abbiamo pregato le decine dei misteri e, cosa straordinaria, | nostri mariti-papa si sono prestati a recitare le “Ave Maria” al microfono con noi davanti a tutta Vassemblea... primo “miracolo” della Madonna, E stata un‘esperienza molto bella per- ché in questi momenti ci sentiamo dav- vero una grande famiglia che cresce in sieme e, guardando | nostri bambi- niragazzi attenti e partecipi, cosa non facile ed usuale, abbiamo apprezzato ancora una volta la scelta fatta di que- sta scuola cattolica che si & sempre ca- ratterizzata anche per il cima di fami- glia e perla formazione a 360 gradi II Santuario era gremito: c'erano con noi la nostra carissima preside sr Rosa, il direttore amministrativo, insegnanti, amici... ll dima che regnava allinterno del Santuario era di preghiera viva e vivace. | nostri bambini/ragazzi si pre- sentano sempre nella semplicita e spontaneita e qualche parolina in pitt © qualche movimento un po ampio non ha distolte nessune dal clima di preghiera..anzi Come mamma voglio dire un grazie a tutti e lo faccio a nome di tante altre mamme e famiglie che dopo la pre- ghiera, sul sagrato del santuario, hanno espresso soddisfazione e giola. Ela co- munione @ continuata anche li: i bam- bini giocavano e noi famiglie, insieme a sr Rosa ed insegnanti, dialogavamo €ringraziavamo Maria per i grandi pro- digi che continua a compiere. 7 Una mamma iGracias a Dios! Pequenad Hy ‘on Chite I mot della Festa Parrocchia di S. Luis Beltran si @ ce- lebrata il 7 maggio una grande fe- sta: | 50 anni di presenza delle Pi cole Figlie in Cile e il 25.mo di professione religiosa di sr Gladys Lorca Miranda. Le due circostanze sembrerebbero riguardare solo le Piccole Figlie, invece la parrocchia era gremita di fedeli profondamen- te coinvolti nella gioia di quel- incontro. Presiedeva il nunzio apo- stolico mons. Giuseppe Pinto e con lui diversi sacerdoti. Fra questi an- che uno proveniente dal Peru con alcuni parrocchiani per festeggiare sr Gladys, cilena, ma operante ora nella loro terra, In un settore riservato erano gli ospiti della Casa di riposo e una rappresentanza delle alunne della Scuola Madre Eugenia. Al centro dell‘attenzione venti Piccole Figlie: la Madre generale e la Vicaria, le due sorelle pid: anziane che hanno prestato servizio per tanti anni in ile, sr Clotilde e sr Bianca, sr Delfi- na, gia superiora generale, ¢ le suo re residenti in Cile e Peru. Con loro una speranza: due giovani che stan- no per iniziare il cammino di prepa- razione alla professione nella no- stra famiglia, Sandra cilena e Sofia peruana. Momenti particolarmente commoventi sono stati la rinnova- zione dei voti di sr Gadys; il canto "Todo amor” in cul l'autore ha illu- strato il carisma da cui scaturisce la missione delle Piccole Figlie e il rin- graziamento al Signore per il mira- colo della sua assistenza all'umile e generosa opera delle suore. Sr Delfina Schianchi Il bene porta frutto (dall'intervento della Superiora generale) a a Prowidenza di Dio ha volute che le Piccole Figlie di don Agostino Chieppi avessero come meta della loro prima missione proprio il Cile, il paese piu ‘australe’ de! mondo. Quelle sorelle non ebbero timore né della distanza, né della lingua diversa, avevano come compagni la gioia di condividere il Vangelo coi piccoli e la fiducia in Dio, Oggi ce- Iebriamo 50 anni da quella indi- menticabile venuta in questa terra Nel porto, a ricevere quelle quattro missionarie c'era un sacerdote dei Servi della carita di don Guanella, che, come una felice coincidenza verra santificato proprio quest’an- no. Oggi quanto é stato seminato da tante sorelle, ventidue, che sono passate in Cile silenziosamente fa- cendo del bene, portano frutto: nuove vocazioni e tanti fratelli e sorelle ai quali hanno trasmesso Vamore del cuore trafitto di Cristo. La divina Prowidenza ha voluto che due di queste sorelle italiane, suor Venanzia e suor Virginia, rimanes- sero per sempre in questa terra, quasi come parabola del chicco di frumento che, solo se muore, pro- duce frutto Questa celebrazione desidera esse Gracias a Dios por cincuent > Fe solo un'occasione impor- tante per render grazie anzi- tutto a Dio, per aver condotto i passi delle nostre prime so- relle in terra cilena e per averci permesso di servirlo: anzitutto nell’Hoggar don Guanella a Rancagua; poi nella Scuola Rosa Aldunate de Rivera; nella pastorale presso la Parrocchia di Nuestra Se- nora de Guadalupe de Quinta Normal; nella Scupla parroc- chiale di San Diego de Alcala de Huepil; nella parrocchia San Luis Beltran; nel “Centro Abierto Las Vifias”, unita~ mente al piccolo ma prezioso poli-ambulatorio nel medesi- mo settore cittadino; 'Hoggar per anziani "Betania”; la Scuola madre Eugenia, pit tardi nel Comune di Puente Alto e nella parrocchia di Santa Maria Mad- dalena; ed anche, per diciotto anni, iI nascosto e prezioso servizio presso la nunziatura apostolica in Santiago del Cile. Abbiamo fatto un elenco non solo di strutture, dietro e con loro ci sono sa- cerdoti, famiglie, laici impegnati, gio- vani e bambini con i quali abbiamo condiviso la nostra vocazione e missio- ne. Con ognuno di loro siamo cresciu- te e ci siamo arricchite. Grazie, perché condividete con noi questa azione di grazie, grazie per la vostra preziosa collaborazione. I nostro carisma, do- no di Dio alla Chiesa, dopo 50 anni in questa terra di missione, ha fatto te- soro delle caratteristiche tipiche di questa cultura: l'accoglienza, la tena- ce speranza anche nelle dif- ficolta, la grande devozione a Maria e il calore affettuoso, cosi tipico della cultura lati: noamericana. La fecondita di questa prima ed intrepida missione non tardé ad arrivare. Non solo possiamo oggi ringraziare per il dono di vocazioni lo- cali, ma ancor di pid fu pro- prio in questa missione dove nacque e fu fatto crescere il progetto verso la nazione sorella del Peru (frutto tan- gibile é ogi la presenza di fratelli peruviani), Nel 1996 la missione in Peru era so- gnata, tre anni pitt tardi fu realizzata grazie alla gene rosita delle sorelle che gia lavoravano in Cile. Questi sono segni di vitalita che ci fanno af- fermare, dopo 50 anni, che il piccolo seme sta crescendo, La missione che non si chiude in se stessa, ma che si apre alle necessita degli altri, questa & vera missione! Grazie per questi 50 anni belli e fe- condi! . Sr Alba Nani Superiora Generale Emozioni. Ricordi. Testimonianze. Da anni non entravo qui, e prove sempre la stessa emozione, Varcando la soglia ho avuto la sensazione di passare in un mondo diverso, quello del mio passato in cui vissi splendidi momenti che for- marono me, bambina, ‘Ora che sono donna e che mi trovo circondata da ex com- pagni di scuola, so che lesser cresciuta con le suore e con gli ideali di madre Eugenia é la miglior aventura che mi sia capitata. L'incontro tra exa- lunni e professori ha fatto si che la mia anima sia colmata di sentimenti di fraternita ri- pensando che proprio qui, in queste sale, gli insegnamenti dei professori e la compagnia delle suore ha plasmato la mia vita, ‘Oggi confermo che la volta in cui sentii che Dio mi cercava fu pro- prio qui in questa scuola, in questa piccola cappella in cui venivamo a pregare e, sempre, recuperavamo la tranquillita. Molte volte ho pianto, qui; e molte altre sono stata felice, con l'abbraccio di qualcuna delle so- relle, che, anche con le parole, mi in- fondevano serenita, ‘oggi che sono adulta e conosco il mondo e il TI] mac a afios hermosos y fecundos. male che lo abita, ha desiderato tante volte tornar ad essere quella piccola bambina che pregava in cappella e sentiva Dio cosi vivo, in lei. E stato un meraviglioso regalo poterci riunire ancora una volta in questa grande e bella famiglia. Tutto il me- glio che pud salirmi dall'intimo & "grazie" per quella educazione cosi completa che, sorelle e professori, mi hanno impartita. Tutte le volte che guardo il sole, al crepuscolo, tingere il cielo di rosa e violetto e le nubi, ma- estose, che mi si pongono innanzi, ri- cordo quante volte I’ho guardato tra le gallerie del patio e ho detto, inte- riormente ..questo @ Dio... E tutto cid grazie alle mie suore! Camila Alcaino Vallejos ‘ex alunna Posso dire che, nella mia vita, le Piccole Figlie sono state coloro che mi hanno insegnato a crescere nella fede, cosa che mi ha aiutato rafforza- re la mia famiglia, cercando di esse una buona madre e moglie, sforzan- domi di aiutare gli altri, cosa non sem- pre facile. Non mi resta che render grazie per tutte e per ciascuna sorella che, lasciata casa, famiglia, lavoro, pa- tria son venute per accogliere con amore i piccoli e gli anziani, impe- gnandos! in un aiuto sia spirituale che materiale, che morale ... I modo mi- gliore per ringraziare @ fare il mio la- voro cosi, con lo stesso cuore con cui lo farebbero loro .. Un‘insegnante at Sono nata in un‘umile famiglia, quinta di sette fratelli, Mio padre era minatore nella miniera di Lota; mia madre casalinga. Compiuti gli studi di base e la scuola media, nel 1983 ven- ni ad abitare vicino al Collegio Madre Eugenia, per frequentare una Scuola per Assistenti dei bambini. Le suore mi accolsero con molto affetto ed io cominciai ad aiutarle nella loro missio- ne: ma, pid che aiutare, fui aiutata da loro nella mia crescita spirituale. € cosi ho imparato a condividere la loro mis- sione a servizio di tutti e ho sempre sentito la loro comunita come una se- conda famiglia. Non avrei potuto giungere in un posto mi scuna di loro si rifletteva la presenza di Gest e di Maria; sempre contente, sempre disposte ad affrontare la fati- ca per i pitt poveri e pid piccoli, con un profondo sentimento materno Gabriela Doris Pedrero Arrasco Se dovessi dire qualcosa a coloro che cominciarono la felice missione di questa Scuola avrei solo parole di gra- titudine, Furono proprio loro ad esse- re modelo di educatrici e di amiche; hanno plasmato per tanti anni in cia scuna delle alunne e dei loro familiar, Ia gioia, il rispetto e l'amore per Dio. I]. > E cosi come molti di coloro che so- | di quella gioiosa impronta che ave- no stati qui, bambini, anch’io tono | te lasciato nella nostra vita. = per ringraziare e imitare, in parte, Maria Nelly Un volo tanti incontri un romanzo iniziato di tutto questo, é stata ‘tempo prima, era de- . la fortunata esperienza stinato al viaggio di ri- che ci ha piacevolmen- torno, Quando lacce- te coinvolte in una in- lerazione di motori solita dimensione di ‘turbo annunciavano la accoglienza. Siamo partenza dall aeroporto state ospiti in strutture di Santiago del Cile per > abitate e gestite dalla raggiungere Bologna, nostre suore (Ie Chiep- Via Madrid, ero seduta pine) - cosi riconoscibili comoda con a fianco Maura, cugina , nella nostra provincia - che hanno e compagna ‘d’awentura' e pronta | scelto di proporsi e collaborare in a riprendere il mio esercizio del leg- | uoghi appartenenti a mondi lonta- gere. Poche righe, la mia concen- | ni, dove il comune denominatore & trazione usci da quella pagina per | la poverta. Vorremmo che ognuno approdare ai giorni trascorsi della | di noi potesse sperimentare un con- nostra vacanza in America Latina. | tatto quotidiano con loro, per capi- Ho chiuso gli occhi per rivedere im- | re quanta gioia e serenita sprigiona magini eloquenti di una geografia | dal loro muoversi per gli altri, dalla naturale e immergermi ancora in | loro capacita di vivere gioiosamente testimonianze storiche di luoghi di- | anche situazioni non sempre desti- stanti secoli, Tornavamo a casa do- | nate alla concretezza automatica po giorni trascorsi in balia di mezzi | positiva aerei e stradali, per non lasciare | Ci siamo chieste spesso dove questa nulla di tutto cié che i diversi terri- | forza abbia origine, dove possa esi- tori avrebbero potuto offrire. Si, | stere una scuola dalla quale ap- abbiamo fatto una vera abbuffata | prendere l'impostazione altruistica di paesi e citta, acropoli, laghi e | delle loro attenzioni sempre rivolte ‘monti incastonati in impareggiabili | a chi nella vita ha avuto poco o silenzi e dove la natura ha il potere | niente, Abbiamo capito il profondo di trasportarti in una sorta di eden | apprezzamento proveniente dalle eh SION a7 S persone che spesso vivono ai bordi di possibili emarginazioni sociali, perché abbiamo letto nei loro volti iIsilenzio della gratitudine. Confes- siamo uno straordinario entusiasmo quando ci accorgiamo, parlandone, di aver recepito in pieno il messag- gio della loro scelta: “Sono venuto in mezzo a voi per servire”. Un ri- chiamo Evangelico spinto da una forza vocazionale incrollabile, Allo- ra ci sentiamo ridimensionate e ci accorgiamo di essere nate senza aver cucito ali che ci portino chiss dove, ma in compenso, con una buona capacita di immagazzinare ricordi e tutto cid che pud sembra- re lontano. Fra questi hanno trova- to posto le nostre affezionate suo- re, sono tra le amicizie piti care mentre disegniamo i loro volti e abbracciamo le reminiscenze toc- cando i profili di tutte le immagini che si riflettono in loro compagnia nelle acque quiete del lago Gray in Patagonia. Senza loro, il nostro viaggio non sarebbe stato possibile; d'obbligo quindi una immensa gra- titudine immersa nel pid profondo afietto, . Emilietta e Maura prccote ricue [TV] ac.-tue.2011 una festa speciale Villa Santa Maria (Parma). Nell’aria gia si sente la fine del- anno scolastico ... ultime verifiche, ultime interrogazioni, ultime suda- te! A\Villa Santa Maria ci siamo ritrova- ti tutti domenica 22 maggio per fa- re festa. | motivi erano molteplici la Cresima di un ragazzino, la ormai prossima partenza di alcuni ragazzi, il saluto a volontari ed amici prima delle vacanze, Abbiamo vissuto una forte emozio- ne soprattutto quando abbiamo sa- lutato 4 amici che presto ci lasceran- no perché raggiungeranno le loro famiglie: si sente il distacco della partenza ma si gioisce per il loro futuro ricco di speranza, Proponiamo il messaggio che una di loro ha volute leggere: “Prima di tutto voglio ringraziare sr Paola e sr Alfo che un lontano gior- no mi hanno accolta in questo me- raviglioso posto a braccia aperte .. Forse un grazie non basta perché mi hanno fatto passare anni felici in un posto indimenticabile. Grazie per ogni singolo momento passato insieme, per le favolose vacanze estive in posti fantastici (Pinzolo, Milano Marittima, Misurina, Palan- zano), per i 3 giorni bellissimi a Ro- ma lo scorso anno. Siete e sarete sempre le mie suorine preferite! ‘Adesso voglio ringraziare Fra, per- sona stupenda che tutti i sabato mattina mi é venuta a dare una ma- no con i compiti. Credo di averle fatto rizzare i capelli alcune volte. Per fortuna ho avuto la possibilita di conoscerla e di chiederle di essere la mia madrina alla Cresima. Fra ti voglio tanto tanto bene e per me sei una persona speciale! ‘Adesso ringrazio Max e Giovanni, due educatori superfantastici, molto professionali e molto pazienti. Anche loro, come sr Alfo e sr Paola mi hanno vista crescere. Con quei due codini e i dent in fuori - se non mi sbaglio - Gio mi ha battezzata “centrino” e, forse, a ragione. Quante persone devo ancora rin- graziare? Tante! E non basterebbe un giorno intero. Scusatemi, peré una persona devo hominarla: ¢ Sara, I'ultima arrivata ‘ma non per questo meno importan- te. Sara, io ti voglio bene perché sei fantastica, davvero. Non solo hai saputo aiutarmi nello studio ma an- che nei momenti difficili hai saputo tirarmi su di morale. Ora smetto ... Voi resterete nel mio cuore e spero che anch‘io possa re- stare nel vostro. GRAZIE A TUTTI!“ AS. BLOC-NOTES quando |l’amore i hai dato I'amore capace di cam- biare la sostanza delle cose” Cosa guardano i nostri occhi dopo essersi chinati tante volte su quella culla per scrutare i sogni di Dio su quella fragilissima_bimba e vederla oggi in una nuvola di tulle bianco? Saranno pieni di lacrime di tutti i generi: gioia, amore, preoccupazio- ni, pensieri ... ma sicuramente ci sara un eco che dira al suo uomo: "Te la affido. La prendi dalle Mie mani ¢ ne diventi responsabile Quando hai incontrata, I'hai trova- ‘ta amabile e bella, Sono le mie ma- ni che hanno plasmato la sua bel lezza; @ il mio cuore che ha messo in lei tenerezza e amore; @ la mia Sapienza che ha formato la sua sen- sibilita, la sua intelligenza e tutte le qualita che hai trovato in lei" E allora chi ha passato le notti bian- che ele pappe ri- fiutate dira ase stessa, “il mio com- pito @ realizzato “e sentira nel cuore le parole di don Ago- stino Chieppi: "O es- sere madri o patire” e nelle orecchie si 6.2001 ascoltera un canto nuovo: "Se amate dawero, siano questi i vostri desideri: destarsi all'alba con cuore dato e ringraziare per un al- tro giorno d'amore, addormentarsi a sera con una preghiera per Vamato del cuore e un canto di lo- de sulle labbra.” A lei nella testa risuonera un unico ritornello. “Non ci sono vari tipi di amore. Amore @ sempre lasciare se stessi per andare verso altro.” Questo stile di vita @ stato insegna- to bene a Paola e Marilena e loro sono state cos! attente che adesso possono iniziare una storia con Pie- ro e Giuseppe. LiAmore avra messo tanto coraggio che potranno dire: "Nonostante la mia storia ho trovato chi mi ha amato: prima una Piccola Figlia, poi una famiglia, ora la mia famiglia!" Nel tempo sara stato capace di dare a Pa- ola e Marilena il gu- sto della vita, il sa pore di ogni giorno impastato con gli codori della quotidia- > Delina Schianchi, nita, il profumo dell’essere vive con un boccone di ferialita, E oggi dira nell’orecchio di ciascu- no: "Devi impegnarti a rispondere ai suoi bisogni, ai suoi desideri. Pie- ro - Giuseppe ha bisogno di serenita e di gioia, di affetto e di tenerezza, di piacere e di divertimento, di ac coglienza e di dialogo, di rapporti umani, di soddisfazione nel lavo- ro. Ma ricorda che ha bisogno so- prattutto di ME, Sono lo enon tu il principio, il fine, il destino di tut- ta la sua vita, Aiutalo ad incontrar- mi nella preghiera, nella Parola, nel perdono, nella speranza. Abbi fidu- cia in ME, Lo ameremo insieme, lo lo amo da sempre. Anzi lo ti ren- der capace di amarlo “da Dio", re- galandoti un supplemento di amore che trasforma il tuo amore di crea- tura e lo rende simile al Mio. E’il mio dono di nozze...lo saré sempre con voi.” Allora si esce dalla Chiesa in punta di piedi, in silenzio: “missione com- piuta”! Grazie Signore per I'amore che ci hai regalato. 7 Eugenia Travierso, pf ‘SR M. ROSA ANDREONI Lesignano Palmia (PR) 20.08.1922 © Parma 29.08.2011 = Entr6 in Congregazione giovanissima, allfeta di 16 anni, nel 1938. Proveniva dalla parrocchia di Sivizzano, comune di Teren- 20, sull Appennino, dave aveva conosciuto le PiccoleFiglie presenti nella scuola ma- teina. Fece [a prima professione durante la seconda guerra mondiale nel 1941 Durante la guerra prestd servizio in cucina [presso Ospedale di Suzzara e, sempre in ccna, press la casa madre dei Saverian Tetminata la guerra emise i voti perpetui nelle mani della Superiora Generale sr Leonie Albertini in una festosa celebra- zione eucaristca,presso il Novziato i Via Po 1 (Parma) presieduta dal Vescovo di Parma Evasio Coll. Le profesioni perpetue furone in quel giorno 21! Sr Rosa manifest fin dallinizio attitudine al servizio di cuoca e alla catechesi dei bambini, a cui si dedicd con disponibilita in varie parrocchie. Infatti fu destinata dallobbedienza quasi sempre in comunita al servizio di scuole mmaterne o comuita in servizio ai minor 2 Villa S. Maria in Parma, a S. Giovanni del Dosso (MIN), a Novi di Modena, presso la scuola materma, a S, Secondo (PR), a Voltago (BL), sulle Alpi, a Baiso,sull’Ap- ppennino Reggiano. Poi dai monti scese al mare: a Rapallo (GE), auindi s.Angelo in Vado... poi di nuovo sulle Alpi 2 Dont, ad Arten. Infine, dal 1987 al 1989, in cuci- na in Seminario Maggiore a Parma, poi si ritir® in riposo nella comunita di Via Po (PR). Di salute piuttosto precaria dal 1975, in pol dovette affrontarefrequentircoveri ‘ospedalieri per patologie diverse, tra cul problemi cardiocircolatorie dolor artrosi-

You might also like