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1 Giornali disseminano le idee 42), ¢ formano be mente, sino ep , Z Do a=: silenzio e desiderio oO. tempo della Chiesa @ scandito dal mistero di Cristo. Con lui si cammi- na, ripercorrendone pas- so passo la vita. Viviamo in questi mesi il tempo feriale durante I’anno, tempo ordinario che si apre dopo la Pentecoste. Preparando la discesa dello Spirito Gest: aveva detto ai suoi che se ne sarebbe andato e, proprio dalla sua assenza, sarebbe giunta, per loro e per noi, un‘intima presenza, una parola rassicurante, uno sguardo penetrante sul futuro della storia: lo Spirito di verita. Il tempo liturgico che stiamo vivendo @ dunque tempo di as- senza e di silenzio, perché pid intimamente si possa comprendere la bella notizia che il Signore @ vivo risorto. Abbiamo due maestri che ci conducono in questo ascolto: il grande silenzio che avvolge Benedetto XVI, papa emerito, che dopo averci guidato con una parola chiara, alta, lucida, ha scelto la contempla- zione come massima parola, pit alta cattedra da cui lasciare ammaestrare il popolo che gli era affidato. E papa Francesco, che ha aperto il proprio ministe- ro con quel profondo silenzio che @ sceso su una piazza vociante e curiosa, divenuta, all'improwiso, stupita di una Presenza; che continua un magistero feriale, affettuoso, che solo un‘intensa familiarita con I'ascolto del Maestro pué nutrire. Guardando a loro possiamo ripensare la nostra vita, spesso cosi densa per il TULA, 23 Sinn ela ae paves Die $0 cosi i Sonera sovraccarico di rumori e di i he 1913 parole e di sentimenti, 45 specijapeiavi® —rumoreggiano pili ancora delle parole 5-7 BLoc NOTES 6-7 Airematoun sn? In questo tempo estivo che done si apre possiamo cercare gprortt qualche spazio di silenzio “i Bia pf e ripercorrere i sentieri del nostro cuore in com- pagnia anche di un’altra maestra, Eugenia Picco. Il suo sostare presso il Tabernacolo ci invita a pensare quel Pane come compagno e cibo sempre pronto nel viaggio ver- so l'eternita. Il passare degli anni diveniva, in Eugenia, un aumentare nell'intensita del deside- rio: «La fonte @ vicina... & necessario accelerare la corsa». Forse proprio l'e- spressione di Gesti nella Cena “con desiderio intenso ho desiderato questa Pasqua” @ restato impastato nel Pane eucaristico, e ha consentito ad Eugenia di nutrirsi del Pane del desiderio che fu sua certezza intima sofferenza: «Questo é I'unico conforto nel- esistenza terrena, esser con Gesu Eucaristico!» Ed @ a Cristo stesso che Eugenia rivolse la domanda: «Andai dallAmore... fece capire che questo (come ogni cuo- re) & come il Roveto: arde e ardera senza consumarsi, anche la vita eterna non lo consumera... ma sara sempre da capo nell'amore». Vorremmo aggiungere altre citazioni. Ci contentiamo di notare quanto é scritto nell'inciso: come ogni cuore. II cuore @ fatto per desiderare. E desiderio. Bisogna saper far uscire i desideri, dar loro le ali. Auguriamoci questi spazi di silenzio che desidera, nel nostro tempo estivo. fice es la casa della gicia In gruppetto di so- relle, tutte sui settanta anni di eta, meno una, sognano di realizzare Huacho un progetto a favore di quel: la popolazione che vive nel deserto {ed in particolare a beneficio dei loro bambini. In questo momento stiamo realizzando quasi tutte le nostre atti vita in un unico salone: Santa Messa, Santo rosario, adorazione, colazione dei bambini, giochi ricreativi, riunioni formative. Ora @ necessario che il sa lone sia solo Cappella con la presenza permanente del Santissimo. Cosa fare? Rinunciamo a tutto il resto o ci "uttiamo" fra le braccia della Divina Prowidenza e sognamo un nuovo ambiente per il refettorio, il salone ricreativo e annessi? Detto e fatto!!! Scegliamo il secondo e, subito I'amore infinito del Padre ha risposto! Ed il ‘terreno & gia stato comprato! Mentre ringraziamo di cuore il benefattore, continuiamo a sognare che, il Signore oa Tae che ama e cerca sempre il meglio per noi tutti, non manchera di suscitare la generosita dei buoni per costruire LA CASA DELLA GIOIA. A voi lettori diciamo: Pregate! perché il sogno di queste sorelle sia portato avanti nel futuro, da giovani genero- se che ancora ogi sappiano donare tutte se stesse a una causa nobile, grande, e bella: costruire qui fra noi la civilta dell’amore, anticipo della gioia eterna. . ia matematica ai dio: addizionare e moltiplicare DD aire pact “ore dete e visara dato, cerca: te e troverete, bussate e visara aperto”. (Mt 7,7) Camminare nella fede, progredire nell'affida- mento a Dio, al Dio del- la tenerezza, é lodare, tingraziare, domandare. *Lodate il Signore, voi tutti suol servi, voi che lo temete, piccoli grandi”. (Ap 19,5) Lodare. Semplicemente: guardarsi at toro, cogliere la bellezza di ogni cosa. Diventare cristallo che assorbe te la luce del volto di Dio, che vive in ‘ogni cosa ed in ogni persona. Perdersi nel silenzio dell’Amore, dare del Tu a Dio, che ha messo le ali al tuo cuore @ ai tuoi piedi, che ti ha dato la luce delia fede per vedere anche nel buio, Ringraziare. Meraviglia! Dio, 'On- nipotente, ti ha regalato il mare, le montagne, i cieli infiniti...a vita e amore! La luce del mattino; i! buio della notte, labbraccio di un amico; il volte di un bambino; gli occhi, vispi @ sereni, dei visi segnati dal tempo e dalla fatica "Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore”. (S112) Specchia la tua vita nell'amore di Dio. Canta I'Amore. Va e ritorna. Cerca, dentro, la speranza che in te grida: ‘Abba, Padre! Domandare. "Pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spiri- to”. (Ef 6,18) Chi ha fede prega e chiede di essere aiutato. La preghiera @ la chiave che Dorel Guster pf apre il cuore di Dio. Pregare, pregare. Nella vita bisogna avere il coraggio trattare con Dio, di mettersi al suoi piedi, umilmente, allargare il cuore e la mente, fiduciosi e sicuri, di trovare e ricevere, grazia su grazia. hi prega, veglia con ogni perseveran- 2a, si fida e si affida, spalanca la fine- stra dell'anima e la porta del cuore al dono della misericordia. Canta e cammina. Strada facendo, apirai che non sei solo. Strada facen- do, troverai "un gancio" in mezzo al elo: la mano tesa del tuo Bio. Allora sentirai la strada far battere il tuo. cuore. Alora il Signore sara per te rifugio e fortezza, aiuto infallibile... sempre. Senza una grande fede & impossibile parlare con Dio. La fede regola la mente, il cuore e le opere. Pregare @ credere fer: ‘mamente e veramente. Gesu disse al centurione: Va, awenga per te, come hai cre- duto! (Mt 8,10...) e alla Cana nea replicd: “Donna, grande é la tua fede! Avvenga per te come desideri*. (Mt 15,28) Vedere il Volto di Dio, ogni giomo, @il miracolo della fede La fede, come I'arcobaleno unisce la terra al cielo, come le alte vette, fa guardare in alto, come lampada rischiara la strada. Dosis net giorno in cis f ‘memoria della nascita della Famiglia religiosa delle Piccole Figlie, domenica 14 aprile [per la verita nel 1865 il 14 aprile cadeva nel giorno del venerdi santo, scelto appunto per questo] olla Cattedrale di Parma, “festa nella festa” alle ore 16, si sono celebrati | 25" - 50° di professione religiosa. Tanti parenti, amici, conoscenti si sono stretti intorno a st Alfonsina Mazzi (superiora generale) e sr Angela Giu: bertoni, per il 25¢ di vita consacrata @ intorno a sr Paolina Arru, sr Nanda Delmonte, sr Grazia Tagliavini, Sr Giuliana Fanfoni, sr Regina Fontana, sr Anna Maria Soncini, sr Giuseppina Pavarelli per il loro 50°. Mancavano all'appello Sr Lidia Molina Pradel, che @ ammalata, e sr Rosanna Bortot che si trova in una comunita di Santiago del Cile. Le sorelle festeggiate sono entrate in processione con la lampada accesa, La fede penetra nell’anima e sconvolge le profondita del cuore. Nella fede cadono lacrime di gioia e di penti- mento. Per la fede sale a Dio il grido silenzioso dell’amore. Con la fede, resti con i piedi sulla terra, ma proietti il cuore nell'infinito, Fede é rimanere sulla barca della vita, quando la tempesta scuote e rende vulnerabili. Fede @ gettarsi in mare, affidarsi all'acqua per abbracciare il Signore Risorto. Fede @ gridare: Mio Signore, mio Dio! . la GiOia di una ripartenza 25-50 anni di vita consacrata che hanno poi collocato sull’altare, ‘ra canti di festa e la commozione di tanti, segno della Chiesa sposa che attende, con la luce della fede, la ma- nifestazione del Signore. Molti, tra i quali vari sacerdoti, erano venuti anche da lontano e qualcuno addirittura dal Ticino. € stata una fe- sta molto partecipatal! Tante le riflessioni che il Vangelo del giorno - commentato € reso vivo nell’omelia da don Mauro Pongolini che presiedeva la concelebrazione - ha suggerito per questa occasione: la bellezza di “pescare insieme" come comunita e come Chiesa, che attraver- sa momenti di buio, ma @ raggiunta dalla voce del Signore; la gioia di intravederlo, di tuffarsi e ricomincia- re 'awentura con Lui, come Pietro, anche dopo anni di esperienze (in 25 e 50 anni); il fuoco di brace dell’esperienza dellintimita col Maestro, rin- Novato Cenacolo a cielo aper- to, cid di cui abbiamo bisogno per andare, per ripartire; la chiamata a un futuro pieno di speranza, "Seguimi”! Le sorelle il giorno prima a Torrechiara, nel ritiro spiri- tuale, hanno manifestato con gioia sentimenti di gratitudine a Dio per il dono della Sua Fedelta, per tanti volti impressi nal cuore e per tutto il ene che ha operato in loro e per loro, Tut- te hanno anche fatto memoria della Parola di Dio che pit si @ stampata nel libro della loro vita per diventare caine nel quotidiano. "Nelle tue mani @ la mia vita” diceva qualcuna, ed & una mano che protege e guida in un cammino sicuro perche il Signore 8 con noi. E con noi anche attraverso il volto sor- Fidente e pieno di affetto di persone che, accorse da ogni parte, hanno vo- luto manifestare, con il loro abbraccio, il loro affetto, la gratitudine e I'amici- Zia, A tutti il nostro grazie! 7 2d 913. Anno importante per la Con- gregazione delle piccole Figlie. Stori- 0. Dopo il Consiglio generale detto “della Riforma” svoltosi nel 1910 Eugenia Picco venne eletta superiora generale nel giugno 1911 e, subito, si mise al lavoro per dare alle stampe gli importanti documenti che erano stati approvati. Anzitutto il Vade- ‘mecum di preghiera (1912) e quindi le Costituzioni che videro la luce nel 1913. Don Parma (Assistente della Congregazione e direttore spirituale di Eugenia) definisce questo periodo della vita della Picco: «il momento piu saliente ed efficace dalla sua at- tivitay. La prefazione storica. Per cogliere le motivazioni che soggiacciono alla stesura di queste Regole @ quanto mai interessante soffermarsi sull'ampia prefazione storica che occupa le prime 24 pa- gine del volumetto. In essa, anzitutto, si ribadisce lo stret to legame di continuita con Mopera di Mons. Chieppi di cui si vuole attuare il deside- rio, da lui stesso espresso in punto di morte, che vi fosse «xpersona che tenga a giorno» in modo che venissero fissati acon progressiva precisione li scopi della Congregazione, le sue note fondamentali e, principalmente, il carattere di popolarita elevata e concreta di carita cristiana». Alla Picco fu affidato l'incarico di rico- piare e riordinare i manoscritti del Fondatore. Tale compito le consenti di appropriarsi in modo sempre pit personale del pen- siero del Fondatore, gia attinto dalla diretta conoscenza, e le accentud il desiderio di svilupparne le intuizioni. La prefazione alle Regole sostiene la necessita dell'adeguamento ai tempi facendo un raffronto tra «lo sviluppo spontaneo» cioé carismatico dell'isti- tuto e la necessita dell’«omogeneo lavoro esteriore della legislazione ec- clesiastica» affinché le nuove Congre- gazioni non si fossilizzino «per non diventare strumenti fuori d'uso». Che tale preoccupazione fosse presente nella Picco lo si evince con chiarezza dall’esame del VI volume dei suoi scritti, che la sintetizza nello slogan «riformare conservando». Adeguamento alle norme cano: niche. Le Regole non subirono mu ‘tazioni dal 1894 al 1905, ma sempre pid pressante si faceva l'esigenza di organizzare con maggior chiarezza le attivita e i cammini formativi, non- ché i compiti,e i tempi del servizio di autorita. Per rimanere il pid possibile fedeli all'intuizione originaria si cer- cd di salvare anche la lettera delle espressioni del Chieppi; la parte terza non risulta quindi stampata, perché ascetica per cui si manda alla Regola del Fondatore. Il testo delle Costitu: zioni differisce da un consueto testo giuridico, diffondendosi soprattutto nella parte relativa all'educazione e assumendo pit la forma di un tratta- to di pedagogia cristiana. Si rivela qui la mano soprattutto del Parma, anche se si possono, nelle bozze, notare de le correzioni a mano apportate dalla stessa Picco. ale della Picco é ri- ile nelle accentuazioni che attraversano tutte le Regole. Le indi- chiamo sinteticamente: Centralita dell’ tia. Si leg- ge: «la Santa Comunione presso le Piccole Figlie, salva in tutto la libert individuale [...] sia possibilmente quotidianay. E ancora «La sera avan- ti, le Piccole Figlie indirizzeranno i recuse fl uae ave 20 per la vita Comunita di sorelle e novizie di casa madre. In prima fila, tro che coloro che collaborano alla formazione delle novizie «cerchino d'indirizzarle ad una vita elevata, sincera, gaia, di- sinvolta, tutta virtt, e diligenza, tut- to amore di Dio, amore reciproco, amore per la Con gregazione e alle opere sue, senza pedanterie, ma con elevazione di spiriton. seconda da destra: madre Eugenia loro pensieri e i loro desideri a quel divino banchetto, a cui sono, nel gior- no seguente dal loro Sposo invitate», si continua in altritre articoli con una visibile accentuazione sullimportanza di desiderare I'unione durante tutta la giornata e la raccomandazione della pia pratica della Comunione spirituale e si insiste usia permesso alle Piccole Figlie, salvo in tutto e prima di tutto il dovere, specialmente nelle case ove si conserva il $S. Sacra- mento, qualche momento di li preghiera» Conformita a Cristo come impegno fondamentale. Le indicazioni e i mez- ziascetici sono riassunti mirabilmente in termini paolini: «ogni disciplina ed educazione conveniente allo stato, vengono alle Piccole Figlie da un abituale studio e contegno di elevata santita, e da una vita sentitamente e sempre vissuta in Cristo». Una matura e serena femmini- ita. Essa si esprime in attenzione premurosa verso le sorelle, specie se inferme; nel “farsi amare dalle alun- ne" anche “pigliando parte ai loro divertimenti*, scegliendo il metodo preventivo nell’educazione tramite una “pedagogia rinfrancatrice", puntando sull'amore come mezzo educativo, in modo che «l'amore stesso, in tutta opera educatrice abbia la sua manifestazione calma, seria, costante, uguale, scevra d’ogni passione e procedente da una grande liberta ed elevazione interna» La for- mazione delle novizie é tutta pervasa da queste attenzioni. Si dice tra lal- Primato alla cul- tura, Lattivita della Congregazione deve discendere «da una cultura fatta bene, secondo i rami diattivita, cui attende la Congregazione, sempre in corrente con i migliori sistem scienti- ficie le migliori pratiche. $i curi pure nelle opere la dignita, il decoro ed una popolarita elevante ed efficacen. Il primato verra dato alla istruzione religiosa favorendo la creazione di coscienze conscie scegliendo la pro- mozione della autoeducazione prima per se stesse poi per le giovani loro affidate. | mezzi scelti sone i pit var epasseggiate d'istruzione, visite a musei e Academie di belle arti, visi- te, anche d'istruzione, alle Chiese, le rappresentazioni cinematografiche, le Conferenze e proiezioni d'indole varia, le biblioteche circolanti, ci coli e gabinetti femminili popolari di cultura, collezioni artistiche, ga- binetti di scienze fisiche e naturali. Si curi la musica e il canto popolare». A quest‘ultima arte @ affidata particolare rilevanza, specie nella sua dimensione litur- gica privilegiando it gtegoriano. Tale scelta emerge fin dall’ini- Zio della formazione, oltre alla Ratio stu- diorum completa, si dice che non possono essere accettate tra le piccole figlie «quelle che non danno serio affidamento di poter acquistare una cultura discreta», PICCOLE FiGUE rivolto ai Fratelli e Sorelle Capacita di corresponsabilita. Le norme che riguardano i doveri del Consiglio generale e del Consiglio prevedono e stimolano la correspon. sabilita: «Clascuna consigliera é libera (anzi, deve farlo per dovere e con ogni sincerita) di dire, con umilta e arita, il proprio parere e di provarlo con ragioni ece.»; @ affisso alla sala di comunita l'ordine del giorno del Consiglio affinché «ciascuna sorella, anche non consigliera, avendo qual- che cosa da proporre, lo possa fare in tempo utile»; ogni sorella nel suo Ufficio «abbia la debita liberta di azione» e le azioni «armonizzino col bene comune - e sempre il lavoro sia un apostolato e una scuola». . ANNIVERSARIO DELLA BEATIFICAZIONE DI EUGENIA PICO DOMENICA 6 OTTOBRE 2013 ORE 15 eae UY COME TU MI VUOI Una Regola per la Vita sede See aera oiy aici e agli Amici tutti tra i terremotati dell’emilia un anno dopo DUE PICCOLE FIGLIE A CONCORDIA Riportiamo la testimonianza-intervista con sr Domenica Barbieri che con sr Concetta Di Fonso opera a Concordia sulla Secchia paese duramente colpito dal terremoto del maggio 2012. Come vivete in mezzo alla gente cosi duramente colpita? Penso che la nostra vita sia cambiata molto! Basti pensare che da un anno tutti i bambini della scuola dell'in- fanzia in cui opero devono assieparsi nel piano terra dell‘edificio scola- stico, con forte riduzione di spazi e autonomia delle classi... Vivere cosi “stretti” é stata una prova che per i primi mesi abbiamo affrontato con grande entusiasmo e coraggio, ma sul lungo periodo ha richiesto motta pazienza e resistenza... Il ruolo delle suore era ed @ soprat- tutto quello di dare fiducia, dare coraggio, aiutare ad andare avanti, a superare le crisi... Da noi la gente si aspetta un aiuto (spirituale, affet- tuoso, empatico, “materno”) che non venga meno con I'emergenza, ma si faccia carico del quotidiano, senza cedere. Queste situazioni lo- gorano molto sul piano psicologico. Spesso accade che dallesterno ci si aspetti, a livello scolastico, che tutto “funzioni bene” come prima, ma le difficolta si fanno sentire! E che rapporti avete con malati e anziani? Soprattutto sr Concetta dedica tutte Te mattinate alla visita ai malati e agli anziani, duramente colpiti dal terremoto, Porta loro la comunione, Ii visita, li consola. Questo servizio @ apprezzatissimo. Gli anziani la aspet- tano ardentemente e provano tanta gioia al vederla. Va a piedi in motte case anche abbastanza distanti. Inol- tre offre il servizio nella catechesi delliniziazione cristiana con bambi nie ragazzi. E una presenza di fede, di speranza e di serenita e molte persone le vogliono bene! A che punto @ la ricostruzione a Concordia 7 E stato allestito un prefabbricato er ospitare il Comune, la caserma dei Carabinieri, i Vigili urbani; un altro prefabbricato per la scuola secon- daria di primo grado e uno per la scuola primaria. Sono circa 90 i nuclei familiari che sono ospiti in casette prefabbricate (owero containers di ferro), consegnate ai terremotati per tre anni, in attesa di una autonoma sistemazio- ne pitt stabile. inoltre accanto ad esse @ sorto un centro commerciale (fatto sempre di con- tainers). La Scuola dell'infanzia “Edgardo Muratori*, dove operiamo noi suore, potra ospitare i bambini anche al se- condo piano, dopo vari lavori ediliz, da settembre 2013. Purtroppo ancora buona parte del centro storico @ “zona rossa” e an- che la Chiesa parrocchiale é costitu- ita da una tenda (da maggio 2012). Il progetto per il prefabbricato (fi- nanziato dalla Diocesi di Trento) ha trovato molte difficolta e ancora le procedure burocratiche stanno an- dando per le lunghe. Purtroppo I'ul- +tima forte nevicata aveva abbattuto la tenda e anche la tromba daria del 3 maggio scorso I'ha danneggiata in parte e per poco non la abbatteva. mo con tanto desiderio il LUG. 2013 giorno in cui potremo tornare alla domenica in una chiesa, anche di legno, ma una chiesa! E gli incontri parrocchiali? La Scuola dell'infanzia, che ha retto ai colpi del terremoto, ospita, per ora, varie attivita della parrocchia (catechismo dei bambino, feste, riu- nioni ecc.) e nel cortile ospitiamo la Chiesa-tenda. La nostra casa (la casa delle suore) e la scuola per i piccoli bambini, sono diventate il luogo in cui tutti si incontrano. Questo da un certo punto di vista ci rende pit “famiglia” e ci da l'occasione di in- contrarci di pi Chi ha reagito meglio al terre- moto? Penso siano stati i giovani. Hanno lavorato incessantemente per con- tinuare tutte le attivita della par- rocchia, come prima, e oltre. Hanno pit elasticita ed energie, sono vera- mente stati una risorsa fondamen- tale per la loro generosita, spirito di adattamento e impegno continuo. Qui in parrocchia, anche per Don Franco, il nostro parroco, rappresen- tano un motive di grande speranza. Quali i disagi maggiori? Scriveva nel mar- 20 2013 il parroco, Don Franco Tonini, sul bollettino della parrocchia: fa no- stra Concordia vive ancora il grande di- sagio del terremoto. Come parrocchia siamo pri tutto: della chiesa, di ambienti per la pastorale, dei soldi necessari per affrontare le spese della nuova chie- sa... ma il Signore in tutto questo ci aiutera. Awertiamo piuttosto il disagio di tante famiglie sradicate dalle loro case e dalle loro abitudini, costrette a vivere precariamente in alfoggi di fortuna e, qualche volta, in ristrettezze economiche causate dalle troppe tasse e dalla perdita del lavoro. A tutto cid dobbiamo aggiungere, con tanta amarezza, acuirsi di disaccordi familiari causati dall’incapacita di sopportare i disagi, di assumersi i necessari doveri verso i di gli anziani, del superare Iincompren- sione fra gli stessi sposi. Da questo punto di vista il terremoto anziché Uunirci in maggior fraternita crea un sisma interiore che ci disgrega ancora di pid, togliendoci ogni riferimento al'amore evangelico. "Se non & il Si- NOVI - CORREGGIO: UN'UNIONE CHE VOLA IN ALTO ua abu chiesa di Novi dedicata a Maria Stel- la dell'Evangelizzazione | bambini della scuola d'infanzia parrocchia- le Recordati di Correggio, si sono incontrati con i loro giovanissimi coetanei della scuola parrocchiale di Novi che li attendevano con grande trepidazione, Durante la Messa i bimbi di Correg- gio, accompagnati dalle loro fami lie, hanno portato all‘altare come segno di amicizia e di solidarieta, al- uni doni offerti alla scuola d'infan- gnore a edificare la casa (la famiglia), invano vi lavorano i costruttori~. Se ‘non torniamo al Signore, se non affi- diamo a lui le nostre preaccupazioni, se crediamo di risolvere da soli i no- stri problemi, siamo degii illus. | tem- Pi, la politica, la situazione di tante zia di Novi: cancelleria e materiale didattico di vario tipo che, insieme ai giochi di societa, contribuiranno sicuramente, ad allietare le giornate dei bambini durante la loro frequen- zaa scuola. Suor Angela Anoé, coordinatrice della scuola parrocchiale di Correg- gio e accompagnatrice del gruppo, el presentarsi alla comunita di Novi, ha spiegato che il gesto di solidarieta e di fraternita € nato dal desiderio di veder spuntare il sole tra i sorrisi dei bambini novesi mentre sono impegnati nei giochi da loro donati. Questo gesto molto importante del- la comunita correggese & rivolto na- turalmente non solo ai bambini ma anche agli adulti, perché ha favorito la conoscenza reciproca, lo scambio di esperienze e di vissuti, ma so- prattutto ha fatto volare in alto il messaggi positivo dell” sostegno nel momento del bisogno. Un bisogno che non é solo fisico, ma come ha sottolineato il parroco don Ivano Zanoni @ anche psicologi “| terremoto é stato causa di crolli fuori e dentro di noi e ci ha lasciato quella paura che fa capolino al pri- ‘mo sussulto o vibrazione che sentia- mo". Al termine della celebrazione COMPLEANNO AD ALTA QUOTA tucora one stops famiglie fo confermano. La Pasqua con i suoi richiami di penitenza e di resurrezione ci illumini, il Signore che ciredime ci conforti e noi ritorniamo a lui con Maffermazione di Pietro: "Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”. il gruppo di Correggio insieme ai bambini, ai genitori e a molte fa- miglie di Novi, si @ spostato nei lo- cali della scuola parrocchiale per un momento conviviale, testimoniando cosi come la fraternita, il dialogo e la solidarieta insieme alla comune preghiera, sono la base per poter continuare senza timore a puntare in alto, investendo cuore e risorse per 'educazione dei piti piccoli. = Domenica 5 maggio é stata una festa spe- ciale di compleanno per Francesco e Stefano che hanno compiuto 13 anni a Misurina nell"stituto Pio XII dove sono arrivati da Cortina i loro compagni di classe. Le edu- ceatrici bravissime Hi hanno coinvolei con i ragazzi dell Istituto in tna impegnativa Cac- cia al Tesoro che si & conclusa eppunto nella ‘Stanza del Tesoro con varie torte e crostate ¢ ‘con brindisi a thé e aranciata. Quando il sole & comparso tra le nuvole i ragazzi hanno potuto provare il bellissimo pallone appena regalato, Veramente non sapevamo come ringraziare questi ragazzi che ‘erano venuti fin quassi con un tempo inclemente, facendosi accompagnare dai genitori per fire una festa superlative a due compagni di classe. Al di ld dei rogali bellissimi ci ha commosso questo senso dell'smicizia. Alle ore 18 Fra Fiorenzo ha celebrato Ia S. Messa per tutti. Le Tre Gime di Lavaredo oltre i ‘vetri della Cappellina mandavano riflesi di elicit nel bagliore del tramonto. PER LE MISSION! 1 11'¥ 06385 12720 000000377052 TTUTO PICCOLE FG SR LUISA PONZI Parma 17.07.1920 ¢ 03.03.2013, Sr Luisa, nativa di Tor denaso di Langhirano, conobbe le suore a Felino, dove abitava- ‘ng isuoi parenti, e fu affascinata da quel progetto di vita che Vedeva meravigliosa- mente realizzato, in modo particolare, da s1 Vanda Parmigiani ‘A 19 anni decse di farsi suora e nel cuore aveva il desiderio di spendere la sua vita per alutare i sofferenti. ideale che realizzd In modo esemplare, sfidando anche seri problemi di salute che la provarono per tant anni. € sintomatico, per comprende rela fermezza del suo carattere, episodio narrate da una consorella. Era jl luglio 1944, Si trovava a Corniglio quando le $5 assediarono il paese e a colpi di mitraglia trice fecera strage. Lei ebbe il coraggio di tentrare nella mischia e di sfidare isoldati, ppronta a lascarsi uccidere se non avessero rato due giovani fet, loro prigionie fi, Riusci nellintento con la forza della fede e di quel monito del Fondatore che voleva le sue figle pronte anche a dare la vita per i fratel Svolse la sua missione sempre al letto de- li ammalati, in varie comunita. Ovunque diede una valida testimonianza di compe tenza e di generosa dedizione. Le strut ture in cui rimase pit a lungo, lasciando tun segno indelebile, furono Ospedale di Noceto (1952-1965), Comniglio, come infermiera presso lo studio medico e a domicilio (1965-1971) e la Clinica Santa Chiara di Locarno (1971-1995). Da Noceto, quando lobbedienza le chiese di lasciare iicampo, si elev6 un corale rimpianto, de- seritto con commozione nella Gazzetta di Patma dell'8.08,1965. A Santa Chiara rico- pr, per ben 24 anni, il ruolo di infermiera della notte, dando piena sicurezza ai rmalati di tre pianie alle risposte di Pronto Soccorso, Il suo servizio fu di tale spessore {da meritarle, nel 1975 \onorificenza di "Cavaliere dell'Ordine della Stella della Solidarieta”. ‘Ovviamente, come in ogni mortale, a tanti valori indiscutibili, si univa anche tun earattete forte e volitivo, non sempre da tutti compreso, ma determinante per ilsuperamento delle ifficolta legate alla salute sua ¢ alle necessita del servizio apostolico, E anche lei uno di quei pilastri 2 cui la Congregazione pue fare rifer ‘mento per ottenere coraggio di fronte alle difficolta che l'oggi comporta. La fingraziamo riconoscent ‘Adesso hai finalmente “Qualcuno” che ‘occole te of persona, Scusa se non riesco ppl '2 dart del lel, ma mi sei casi vicina ft! vedo casi felice che posso solo guar- dare n su, tlemeirmi gli occhi del gallo dei gelsomini ed aspettare che spuntino Te viole. Sona sicura che tra fion, molt de! mio giardino, portano i! to sorrso e le tua forte delicatezza. Mini. Coa) Ngiomo 11 Aprile sora, & passat la cas del Padre, als venerends eta 100 a, nonina Nazarena, mamma dela nostra sorela Paola Ferginandl Roma Ela e stata donna a gan. de fede brava magi emadretreprensibl I Signore facolga vale sue acca perhe posse prendere parte alla sua gol neice SR BICE TANZI Feline 11, 05.1923 @ Parma 11,03, 2013 Sr "Bicetta® - cos) ia chiamavano con- fidenzialmente con tanta cordio- te simpatia le sue Cconsorelle = si spenta dopo un lunge periodo dl disabilita, che si € andats 29973. vando negll uti! tempi. E stata la prima vocazione sboccata aFelino, dopo tina lunge famigitarita con le Piccole Figle, di cul era guida in quegli anni st Damenica Bonfanti. Quando decise (a scelta aveva 28 anni. Proveniente da fa- imilia protondamente crstiana -il papa ¢ i ratelo furono per ann sagrestantin patrocchia - freauentava con assiduita fe fungiont e tuti gi inconttdAzione Cattolica, sempre con piene disponbits ad ogni servizio che levenise proposto € on estrema urnita. Le sorele che le tu- ono compagne nel tempo del Novziato, dicono che aveva una Certa avversioné per lo studio, ma una dsponibilta senza Irisura al servicio e al sacrifiio af ogni Gener che por lel era una preziosaater- fativa al dovere di stare su libri. Dopo la Professione pasto in diverse comunita come alutante nella scuols materna: Voltago, Castelin, Concordia, Sestola. Di struttura puttosto fragile, nel 1874 fu rlcoverata in Casa dl Cura e cos satoil tempo della degenca, vi rimose per ben trentanni, con iruolo dt portinala- centralinista, € stato questo il tempo in cur pote mettere a frutto la sua singolare attitudine a farsi dono per all at ordiale nelaccoglienza, disponibile 9 chiunque le chiedesse un favore, disreta te con Tutt, preacaupata Ge a fossero servit con I massimo della proprieta della corclitaSestpub se- nalare in lei una preferenza per coloro the erano oggetto del suo servizio, era senza dubbio per I sacerdoti Lo testo niava con tanta gratitudine Mons. Tran 2 cui per anni, dopo la Mess 0 la s0sta in contessionale, preparava la colazione Nel 2008 passo alla Chieppi dove, fin the fe fu possibile, aiuto in portineria, poi passd nel reparto di degenza con- Tinuando ad essere presenza serena € Heonoscente Sie cos aggiunto un altro tassllo a quel mosaico ei fede e di amore che tante “piecole” hanno saputo donare alla Chie- sae che dventa per noi un forte stimolo a seguire Vesemplo. SR ELETTA BAIOCCHI ‘Traversetolo (PR) 29.01.1823 “Parma 05.05.2013, Come la cerva anela ai corsi 'acqua, anela a Te, 0 Dio. Questi versetti del Salmo 41 mi sembra esprimano I'animo con cul sr Eletta si ® preparata allincontro con lo Sposo: un epilogo a cui @ giunta senza mai venir pear oatese ‘meno a quella ricchezza spirituale che, fin dalla sua giovinezza, I'ha caratte- fizzata, Nacque a Cazzola, una piccola frazione del comune di Traversetolo, & ‘imase prestissimo orfana di mamma, ma ‘non fu privata di una buona educazione. ‘A 22 anni, aiutata dal suo parroco, ha conosciuto Istituto ed @ entrata. Era anno 1945, appena terminata la guerra Nel 1949 consegui il titolo di Maestra di scuola materna e nel 1952 emise la sua Professione Perpetua. Poco dopo inizid la sua missione di educatrice in otto diverse comunita, sempre nel ruolo di superiora, che mantenne anche quando nel 1992 fu chiamata a guidare la comunita di Via Po, non pit come maestra di scuola materna, ‘ma come madre e guida per le sorelle anziane. Era donna intelligente, spiritualmente ricchissima, amante della preghiera e dell’approfondimento spirituale, ma al tempo stesso molto protesa al sevizio degli altri, nel massimo della concretezza. Tutte le suore che nelle varie comunita sone state con lei ricordano con commo- ione di essersi sentite amate e aiutate. Era serena e sapeva affrontare le diff colta con grande senso di responsabilita, ‘mettendo sempre in luce il lato positive degli avwenimenti, dentro ai quali sapeva scorgere il disegno misericordioso di Dio. Sono sintomatici alcuni episodi, a cul con commazione hanno assistito le so- relle che 'accudivano. II 13 agosto 2012 sembrava ormai all'uitimo respiro; con ali occhi verso il Cielo e lo sforzo di un Sorriso, disse: “Mi sento abbracciata dall’amore del Signore, percié vivere © morire per me é la stessa cosa”. E qualche ora dopo, a fatica: “Quando ci Saranno | funerali?= “Di chi?*-le chiede la sorella che le sta accanto, “Dis Eletta risponde - Non ho ancora visto il volto di Dio”. Dopo qualche giorno, con I'aiu- to del respiratore, iprende a vivere con fatica. II 18 agosto chiede alla suora che le sta accanto di poter mandare una let- tera alle sorelle che stanno facendo gli esercizi a Marola e con fatica la detta “Sono sr Eletta, ricoverata all'ospedale. Ho tempo per pregare, per meditare per contemplare la volonta di Dio. & tuna contemplazione bella della volonta di Dio. Ogni foglia che si muove & un atto d'amore di Dio. Ogni servizio di luna Sorella @ frutto d'amore. Vorrel che Famore di Dio fosse davvero il vivere quotidiano. Vi saluto tutte e prego per Woi. Con voi fard gli esercizi anch‘io, guidata dallo Spirito”. Un altro segno della delicatezza che aveva nei confronti delle Sorelle & la scoperta che la sua superiora ha fatto quando nel suo armadio trove il ve- stito che aveva preparato per quando sarebbe morta. Accanto c'era questo biglietto: "Vultimo grazie alla comunita @.a coloro che mi vestiranno per i cieli @ la terra nuova, Con affetto sr Eletta”. Nei mesi che seguirono continud i! suo calvario, ma sempre con Vocchio punta- to al Volto del Signore e con riconoscen: za per aiuto che riceveva dalle sorelle € dalle signore che I'accudivano. ere dita che «i lascia di una vita totalmente votata all'amore di Dio e del prossimo, on lo spirito del viandante proteso alla ‘meta, &il dono pid bello che cl poteva fare e, mentre la ringraziamo, le chie~ diamo di aiutarci ad imitarla, .

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