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1 Géornali disseminano le idee ¢ formane le menti. enn credere...restare saldi! Destare satai suit roccia... @ l’esperienza fatta da tanti. Di roccia in roccia, arrivare pid in alto possibile, lassu, dove il cuore sventola in un tripudio di meraviglia, li occhi si perdono nel cielo, che abbraccia l'universo di mille colori e sazia l'anima nella beatitudine, Stabile & la roccia! Fremo- no i sentimenti del cuore, lentamente si sciolgono nei canto e nella preghiera che il vento raccoglie e disper- de, Una preghiera, lucida € potente, sale al Dio della bellezza:" O Dio, tu sei il mio Dio... all'aurora ti cerco, di te ha sete I'anima mia!” E la certezza di una presenza che vedi con gli occhi della fede e tocchi con lo sguardo del cuore. La bellezza rimbalza di volto in volto; la serenita la pace ritornano ad abitare il piccolo universo dell’e- sistenza umana. La vita @ un cammino. Il pellegrino va € ritorna, istante dopo istante, per diventare seme d'amore e si lascia trasportare dallo Spirito nei terreni buoni di tanti cuori che nel mondo palpitano alla ri- cerca della luce Il cielo & sulla terra e la terra esplode nel cielo del- amore di un Dio, che da sempre @ Roccia e fortezza inespugnabile; di un Dio che ha scelto la terra come sua abitazione... Pellegrinare sempre. Nella vita. Giorno dopo giorno. ‘Ogni momento: calpestio di passi che risuonano cupi nell‘ora del dolore e della fatica; balzi di giovinezza che ricalcano le onde avide di bellezza e di speranza; passi di danza, attenti e precisi, che orientano e trasportano alle soglie della vita femente passi. Umile cammino spirituale alla ae aoe As5sroREDICAMMIND ricerca della Roccia. Ricerca evi non lontano, rientra in te Sestla stesso, In te @ la Roccia: Gest scan Cristo, pellegrino del Padre, 6-7 AssOGAZIONE ha percorso la strada dal cielo, AIC alla terra per abitare I'uma- pron nita, Egli @ la Roccia, stabile Domenica Guat e forte su cui costruire la casa, Inseriti in Cristo, il cammi- no é gid compiuto, perché Egli porta a compimento i desideri dell'uomo. La strada, ora, & quella dell’affidamento e della sequela, della presenza alla luce del Sole, dove ogni lampada riceve I'olio nuo- vo della fede e della gioia. Per fede: camminare, ‘ogi, nella terra promes- sa, senza possederla... per fede accogliere la benedi- zione a diventare discen- denza... per fede offrire il sactifico della propria vita e rendere lode a Dio... per fede testimoniare, trasmettere, professare la novita della vita in Cristo Gest. Lamore é un continuo ribollire di fede, & ansia esplo- siva di speranza, é carica sfuggente di creativita E bene danzare la vita, svolazzare nel nuovo abito di nozze, incontro all’AMICO di sempre e lasciarsi riempire di tenerezza, di dono, di Spirito Santo. Per fede, come Maria, diventiamo grembo che accoglie e dona, come Lei camminiamo incontro agli altri, con Lei rimaniamo sulla Roccia del calvario e insieme a Lei guardiamo la Roccia del sepolcro vuoto. Cosi comin e finisce la danza della vita. . STU ue) DOMENICA 6 OTTOBRE 2013 ORE 15 eee ae COME TU MI VUOI UTE Mt EM la em di) Sede: Ca J Parana Roe eee eer eae €ondo, Parma) mi ha quasi obbligato a fare un piccolo resoconto del mio ultimo viaggio in Congo |...]. Questo viaggio é stato molto ma molto diver so dagli altri 7 fatti finora; ho vissuto esperienze e viste case che la mente umana non é nemmeno in grado di pensare. Questa volta ho toccato con ‘mano, insieme ad Arianna, Caterina ed Elena cosa vuol dire guerra, perché in CONGO C’E LA GUERRA, ia Goma, Uvira, Bukawu c@ la guerra che dura da 20 anni \ ‘Suor Giovanna ci ha portato in un ‘campo profughi, dove sono riuniti diversi villaggi, parlo di un totale di 130,000 persone scappate dalle loro ‘case saccheggiate dai soldati. Vivono in capanne di paglia coperte da un telo e sono abbandonati a loro stessi Quando sono andato io, erano tre settimane che non ricevevano aiuti umanitari, per aiuti intendo farina di mais, fagioli, olio, riso. Sono rimasto sconvolto. Abbiamo organizzato la '. Mesa celebrata li con loro, mi han: no regalato | candelabri che avevano sul loro altare... non so se mi son spiegato: loro hanno regalato a me qualcosa....Credetemi era veramente, anzi lo sono ancora, distrutto e dispe- rato, mi sentivo uno spettatore inerme davanti alla disperazione umana. Cosi pparlando con Suor Giovanna e sentito i miei amici di viaggio, ho deciso di usare una parte dei soldi raccolti a San Secondo per acquistare 230 sacchi di farina di mais da 25 kg. Questo ci ha permesso di sfamare per alcuni giorni piu di 2200 persone. Avreste dovuto vedere con quale ordine i 6000 rap: presentanti, una per famiglia, veniva. no a ritirare il loro sacco, entravano tre per volta, dovevate vedere con quale dignita cristiana si di farina, 8 kg. cadauna in parti uguali. E stato un onore per me vedere quegli occhi per un attimo non velati dalla aura, ma sorridere. Ho promesso loro che al prossimo viaggio li andro a visitare nei loro villaggi. Mi hanno ringraziato con le lactime agli occhi Non siamo potuti andare a Kalun- du perché la sera prima del nostro arrivo, un gruppo travestito da soldat con le maschere sul viso ha ucciso 15, persone abbandonando i cadaveri per strada bloccando cosi l'unica strada che collega Bukawu con Uvira. Volevo accompagnare le mie compagne di Viaggio a visitare un Centro che ospita ragaze e donne rifiutate dalle loro famiglie perché considerate streghe, ma la strada era chiusa perché stavano disinnescando delle mine e un gruppo di persone, che non ho identificato, manifestava contro i Tutsi ‘Al nostro ritorno (per una serie di cose che non vi sto a raccontare) abbiamo deciso di anticipare la nostra partenza al pomeriggio precedente. Durante il Viaggio ho ricevuto la telefonata di Suor Giovanna che mi diceva che a Goma era scoppiata una battaglia e che le voci parlavano gia di 1000 morti che era sollevata al pensiero che noi fossimo gia partiti. In quel momento alzando gli occhi al cielo ho ringra- Ziato il Signore per averci risparmiato quest'ulteriore dolore. In questi giorni leggiamo e sentiamo urtroppo di tante guerre, Siria, Egit- ‘to, ma non sentiamo mai parlare del Pinte tied ONGO. Ecco 10 sono qui pi la GUERRA @ GUERRA ovunque sia, che sia in Siria, in Egitto, 0 in Congo. Vi posso dire, perché ho visto con i miei occhi, che in Congo a morire sono soprattutto denne e bambini. Vi chiedo di pregare con me affinché il SIGNORE tocchi il cuore di quelle per- sone che hanno il potere di decidere PER LE MISSION ‘CARISBO PR GARIBALDI intartato a ISTTUTO PICCOLE FGLE in america latina per far festa sts De giugno 5 arte con un baga- glio carico di speran- za alla volta delle nostre comunita del Cile ¢ del Peri Piene di speranza perché, oltre al de- siderio di incontrare le nostre sorelle, c’é la gioia per I'ag- gregazione di 10 sorelle/fratellilaic LAssociazione laicale assume sempre di piu un volto multiculturale e questa @ una grande ricchezza! i bambini che prima di andare a scuola passano per la co- lazione nel "come- dor infantil” e per offrire un luego diincontro per for- spirituale alla gente del settore, Questa casa, finanziata in- ‘teramente da donazioni, si @ resa ne- cessaria dopo che la parrocchia (pro- prietaria dell'immobile dove viviamo) ha deciso di adibire a “Cappella de! settore” la parte della casa che si utilizzava per i bambini 11 12 giugno raggiungiamo it Cile. Anche qui abbiamo potuto constatare la giola del dono di sia nel lavoro pastorale nella periferia di Santiago a Pudahuel, sia nella scuola "Madre Anna Eugenia” che continua la sua missione grazie al lavoro svolto con passione e competenza da alcune sorelie e da tanti laici che condividono la nostra missione educativa. ‘A Puente Alto, uno dei comuni piu grandi del Cile, svolgiamo il nostro servizio oltre che nella parrocchia anche nel bellissimo "Proyecto Crecer”, dove bambi- ni, ragazzi e mamme trovano un ambiente accogliente, familiare e formativo, Abbiamo voluto anche visitare "Hogar a Rancagua, dove le no- stre sorelle hanno iniziato la missione in terra cilena, Ha viaggiato con noi [sr Alfonsina st Gladys, ndr] Albertina Falciola, rappresentando i fratelli laici d'talia, Laggregazione ¢ stata una festa con il sapore e il calore tipici del Peru, in un clima di famiglia. Grande emo: zione nei volti di questi nuovi 10 fratelli e sorelle che collaborano gia da tempo con le suore, sia a Huacho che a Lima. La vivacita di una Chiesa che cammina insieme ha “contagiato" alcuni amici dittalia che da anni, durante le vacan- ze, condividono la nostra missione in terra peruviana. Questa esperienza si é allargata ed @ nata l'Associazione *MISSIONE INSIEME ONLUS* che, nel corso dell'anno, con impegno € creativita, opera per sostenere fatti vamente alcuni progetti in Peri. In occasione del nostro viaggio abla ‘mo posto la prima pietra della “Casa della gioia”, struttura nata per dare continuitd ad un servizio prezioso per Siamo poche anche in terra latino americana, ma consapevoli che é il Signore che porta avanti opera sua. Non mancano segni di speranza: la gioia delle nostre sorelle pur tra le dif- ficolta, un laicato attivo e impegnato, una pastorale vocazionale viva; segno concreto sono le due novizie Sofia del Perit e Sandra del Cile che stanno con- tinuando la loro formazione. Di tutto e di tutti ringraziamo il Si gnore. . COSE DALL'ALTRO MONDO Ho sempre avuto diffcolti con Vacca adesso mi trovo in Chile. Cerco di sr Rosanna e mi chiamano Hermana Rossana (con la doppia esse pensavo di non aver problemi!): ma dove sono? Albergo a pia stelle con suite reale, musica soave al risveglio © “trattamento familiarc™ a “Collechio ‘madre Eughenia” (un'aleea acca) © Ficonosco che non ero a conoscenza di questa frazione al di la del Taro Go sono di Noceto). Strano? NO. E una comuniti di Piccole Fighie! Gi, fami- Tiare. Mi sono ritrovata a Casa Fam glia dove ho avuto Tonere Fonare di insegnare tanti anni, un Inogo in cui prima ci sono loro, gli al i doveri. Un posto dove il sorriso & Varma per afftontare le diffcolti, Ia preghiera per unie Ia comuniti. Non © pace in questo “laboracorio por gli alti": le mie amiche formichine quasi mai riescono a mangiare tutte insieme, perché una deve prepara Valera deve andare in re lak parrocchia, un‘alera alla riunione con insegnanti-genitori-bambine, porta- re da mangiare nei vari centri di distribuzione e ASCOLTARE! Meno male che si sono tenute il mercoledi per riunirsi e stare insieme, in un momento anche quasi conviviale (quasi perché le formichine mangiano sempre le bricioline per dare il resto sempre “a loro”) Sono stata 15 giorni nella loro come niti e mi sono sentita a casa, super~ coccolata, immersa in una spirituaica i pid non so come spicgare le sensazioni profonde che ho dentro. Buon lavoro, ragazze! Salutatemi il colibri (finisce con br) amico di tante mattinate. Bri Novi 1927-2013 Era il 1927 quando, su tichiesta di alcune famiglie novesi le Piccole Fi- glie di Parma arrivarono per la prima volta a Novi per la gestione della scuola materna del Comune. Nel 1932 furono richieste altre due suore per dare una mano alla Casa di riposo comunale. Sono stati tanti i progetti che si sono potuti realizzare grazie alle suore che, oltre all’educazione infantile e all'assistenza verso gli an- ziani si prendevano cura anche delle ragazze, promuovendo per loro corsi di awiamento al taglio, al cucito, al ricamo. Negli anni settanta cominciarono le prime difficolta: l'amministrazione comunale tent® pit volte di non rin- novare la convenzio- ne con la Casa Madre di Parma, sino ad ar- rivare al 1984, anno in cui il Comune pre- se la decisione unila- terale e arbitraria di statalizzare la Scuola materna comunale, estromettendo dra- sticamente le suore. Mons. Grandi Alvarez, per non lasciar andar via le suore, chiese ed otten- ne il permesso dal Provveditorato agli Studi di Modena di istituire una Scuola materna parrocchiale. Era anno 1985. Si inizid dapprima con una sola sezione, per poi ampliarsi a due. In quegli anni fu fondamentale la tenacia di mons. Grandi e il con- tributo di alcune famiglie di Novi. La Scuola materna parrocchiale, grazie alle Piccole Figlie, affiancate da inse- gnanti laiche, nel corso degli anni & sempre cresciuta fino a raggiungere un numero elevato ai bambini (circa STORIE DI CAMMINO . 60) cifra che solo recentemente ha avuto una flessione, dovuta al calo generale delle nascite, alla massiccia immigrazione e al terremoto. La partenze delle Piccole Figlie da Novi indubbiamente segna la fine di un importante servizio durato quasi novant’anni e questo distacco, che hon avrernmo mai voluto awenisse, ci addolora profondamente, ma ci con- sola il fatto che la Divina Prowidenza non ci abbandonera mai e il filo d’oro di una presenza religiosa nella nostra Scuola d'Infanzia e nella comunita parrocchiale non si spezzera. (Dalla Cronaca pubblicata nell’opuscolo di saluto alle suore) Don Ivano e la Comunita parroc- chiale hanno scrtto: “Quando si parla di voi, care sr Angela, sr Giuseppina, sr Anselmina, gli o¢chi di tutti si spengono e le parole non escono piu. Siete state compagne di viaggio nel costruire insieme la volonta del Signore, intessendo relazioni con tut- ti, piccoli e grandi, credenti e non cre- denti, con semplicita e umilta. Abbiamo bussato tante volte alla vostra porta e ci avete sempre accolto, ascoltato e consolato. Siete state l'espres- sione di una Chiesa Madre, capace di parlare di Dio e di donare speranza Ma soprattutto ci avete voluto bene, facendoci conoscere l'amore miste- pee aoe rioso di Dio [...] Care suore, statene certe, avete compiuto per la nostra comunita un ottimo lavoro. Conti- nuiate a pregare per noi e resterete sempre nei nostri cuori”. Maestre, genitori e bambini della Scuola materna cosi si sono espressi: *"Scrive don Agostino Chieppi: Le mie figlie dovrebbero essere tutto amore. E noi di amore ne abbiamo ricevuto tanto Grazie, Piccole Figlie, per aver fatto della nostra scuola una casa ac- cogliente e serena: per aver educato e cresciuto i bambini con dedizione, amore e bonta; per aver incoraggia- to e sostenuto i genitori nel difficile compito educativo; per aver prestato attenzione a tutte le persone incon- trate; per il sorriso, la gioia e la sere- nita anche nelle difficolta; per tutto quello che ci avete insegnato con l'e- sempio di una vita laboriosa e umile intessuta di preghiera. Vi vogliamo un bene dell'anima e vi affidiamo a Maria, perché continuiate a svolgere il vostro amorevole servizio dove il Signore vi chiama.” Le suore han salutato con le parole della Bibbia “II Signore fa sicuri i passi dell'uomo e segue con amore il suo cammino. Con questa consolante cer- tezza partiamo, ma non vi lasciamo. Ognuno di voi rimane vivo nel nostro ricordo, nel nostro affetto e nella nostra preghiera. Per il tanto bene ri- cevuto grazie a voi e lode al Signore, sempre grande nell'amore. Il bene da noi compiuto in semplicita custodite- lonel cuore e germini frutti di pace e comunione. La preghiera sia il pane del nostro cammino e Maria, Madre di Consolazione e Prowidenza, sia la nostra guida sicura”. Sr Angela, sr Anselmina, sr Giuseppina. Sestola 1937-2013 Chiamate ed accolte con sommo piacere dal parroco, don Telesforo Pedroni, e dal podesta geom. Maiani, le Piccole Figlie giunsero a Sestola il A luglio 1937. E non perdettero tem- po, perché gia quattro giorni dopo aprirono il pensionato “Posta” per ospitare giovani ragazze bisognose di aria sana (i pensionato verra chiuso 17 anni dopo). € soltanto dopo 15 giorni dal loro arrivo le Piccole Figlie aprirono anche IAsilo (intitolato al .. CAMMINI Di STORIA benefattore maggior Luigi Ricci), fre- quentato da 35 alunni. Ma non @ tut- to, perché nel novembre dello stesso anno le suore organizzarono una “scuola di ricamo” per le giovanette: favorendo cosi l'apprendimento dei lavori femminili e contribuendo alla formazione spirituale e umana delle ragazze. Fin dallinizio il rapporto delle Piccole Figlie con il parroco, Fautorita civile e la popolazione di Sestola @ stato ottimo. € tale - pur nnel succedersi di figure diverse, con diversi caratteri e personalita: parro: ci, amministratori pubblici, famiglie, bambini... - si é€ mantenuto fino ai giorni nostri, costituendo un punto di riferimento costante e qualificato per tutta la comunita. [...] La pre- senza delle suore nel nostro paese & sempre stato un valore aggiunto di cui la comunita ha largamente fruito: catechesi per i bambini in prepara- zione alla prima comunione e alla cresima; servizi di assistenza e di animazione religiosa; conforto e sostegno alle persone anziane, sia domiciliare che presso la Casa del Sole. [...] Le Piccole Figlie lasceranno - rimpiante -il nostro paese alla fine del mese di luglio. 2013. Saranno sostituite dalle "Suore catechiste del Sacro Cuo- | re". (Mario Bartoli, | Quaderni di & Scamadul, anno VII n* 1) | bimbi e maestra Lucia han- no ringraziato una Maestra speciale: "Grazie per averci fatto sorridere, grazie per averci fatto divertire, gra- zie per averci insegnato ad essere amici, grazie per averci insegnato tante cose belle, grazie per averci insegnato a diventare grandi. Sr Ro- sanna ti vogliamo tanto bene!!!" Suzzara 1932-2013 Nel 1992 le Piccole Figlie lasciano Ospedale di Suzzara dopo 60 anni di prezioso servizio. Per sr Romana il Direttore dott. Roberto Savazza stipula una convenzione con I'Asl per l'assistenza a domicilio. Sr Romana = che viveva con altre sorelle, sr Rosina (scom- parsa) sr lolanda e sr Gina, che la comunita vuol ricordare per la loro capacita di ascolto e di preghiera - inizia la sua nuova aventura girando e recandosi nelle case con un motorino, ma ben presto la co- munita raccoglie | fondi per l'acquisto di una miniauto di color giallo. Una suora sempre di corsa, un pronto soccor- so carico di generosita € di disponibilita. Tante le persone povere che chiedono aiuto e nes- suno potra mai quan- tificare il bene che ha fatto aiutandoli, anche ascoltando le persone extracomunitarie che si rivolgevano a lei a qual- siasi ora del giorno. Sr Romana a Suzzara diventa una figura amata e benvoluta. In auto saluta tutti e regala un sorriso di simpatia. | kilometri crescono alla svelta e l'auto invecchia, ma ecco che la comunita ne prende un'altra di color azzurro. Nel 2001 nasce a Suzzara I'Avo (as- sociazione volontari ospedalieri) e st Romana fa parte del gruppo promo- tore diffondendo la notizia nelle case per raccogliere volontari. Uno di loro ha affermato: “Di fronte all‘invito di una suora stimata che propone di aiutare gli ammalati, non si poteva che andare incontro ad un successo sempre in crescita. Si, perché sr Roma- na € una persona, una suora un‘infer- miera benvoluta da tutti. Ogni volta che le si chiede come va risponde con un sorriso: «€ pid quello che ricevo che quello che dono». Dai primi giorni di gen- nnaio st Gina e sr Romana sono rientrate a Parma, Un grande vuoto e una motivata nostalgia han- no lasciato queste lu- minose figure nel cuore degli abitanti suzzaresi In modo particolare la figura di sr Romana che tante persone di Suz- zara la vanno a trovare per dividere moment di amicizia, proprio come lei ha fatto per 25 anni. . (Attilio Pignata) Una poesia in dialetto Naparisiun, an fantasmin La svulasa come un'uslin, al vel al ‘leva cuntravent e, quand a fa fred, la streca i dent, La vaa cata tanti mala € tanti vec a confurta. Na qual puntura o na parulina ch'la cunta pu che na madsina. [uJ ole Catelli Truzzi PROSSIMO INCONTRO ASSOCIAZIONE LAICALE, DOMENICA 6 OTTOBRE 2013 ‘ORE 8,40 PRESSO VILLA CHIEPPI “PRESENTAZIONE CAMMINO FORMATIVO ANNO 2013-2014” ORE 15 PRESSO PARROCCHIA STIMMATE POMERIGGIO DI FRATERNITA XII ANNIVERSARIO MADRE EUGENIA incontrare cristo risorto oggi Go. Verna 27 giugno - 2 luglio. Siamo saliti come pellegrini su “que- sto” Sacro Monte per contemplare Amore di Dio per I'uomo, attraver- 50 Gest Crocifisso e Risorto, sui passi di San Francesco. Accompagnati dalle meditazioni di padre Giancarlo Bruni, abbiamo vissuto questi giorni in modo senz‘altro speciale rfletten- do sulla Parola di Dio. Con sguardo nuovo abbiamo approfondito il dono della fede in Cristo Risorto & il senso odierno del'essere cristiani. Al principio di tutto e nel disegno originario di Dio, c’é da parte sua il desiderio di comunicarsi, di rivelarsi, ialogare con noi. Cosi Francesco di Assisi, scrutando il volto di Cristo Crocifisso, ha compreso la bellezza dell'amore divino che si offre conti- nuamente in sacrficio per la nostra salvezza. Attraverso la preghiera I'uomo @ chiamato a rispondere e a corri- spondere, lasciandosi raggiungere e amare dal Dio dell’Alieanza. Al cuore del Cristianesimo c’é un contro. Finché quest’incontro non awiene non cé Cristianesimo, non ’e fede cristiana, ma solo abitudi- ne, ¢@ solo una pratica religiosa che rassicura la coscienza 0 che ricerca un benessere psichico, ma non fede cristiana. Quando, perd, quest’in- contro awiene, segna una svolta, un cambiamento radical: si nasce dallo Spirito (Gv 3,8). Lincontro, che sta altorigine della nostra fede, & quello tra noi e Gest Risorto, Gest vivente, che duemila anni fa, all’alba del terzo giorno, usci dal sepolcro per vi- vere in eterno, fino ad ogg, fino alla fine dei tempi. Levangelista Luca suggerisce un itinerario che ci educa ad un vero atteggiamento di fede nell’esperienza dei «due discepoli che erano in cammino» (cfr Le 24,13- 35). Dovremmo compiere lo stesso itinerario che Gest fece fare ai due discepoli di Emmaus, attraverso la scoperta della Parola di Dio e dell’Eucaristia. II culmine di questo cammino, allora come oggi, ¢ la Comunione ‘eucaristica. II nostro fondatore Ago- stino Chieppi ha scritto: “Noi sap- ‘piamo, noi crediamo che in questo Sacramento, vi é Dio vero e vivo... LEucaristia é quel Dio che ha creato Cielo e la terra... € Gest incarnato in ogni tempo... € quel Dio che mor! sulla croce, salvatore... “’Eucaristia la forza della Chiesa, @ la vita della Chiesa”. Abbiamo quindi due “luoghi” privilegiati dove possiamo incon- trare il Risorto che trasforma la nostra vita: ascolto della Parola e lo spezzare il Pane, due luoghi che “si appartengono cos! intimamente da non sonar panes poter essere comprese I'una senza Valtra”. Nella liturgia della Chiesa il Signore Gesu, Crocifisso e Risorto, «i viene incontro personalmente, in modo conforme alla nostra condi- zione storica, mediante i Sacramenti. Dio si lascia coinvolgere nelle tappe della vita umana, si fa prossimo come il buon samaritano attenua le ferite, rafforza, conforta, si fa carico delle miserie, trasformandole attra- verso il dono della grazia. | Sacra- menti rendono partecipi di questa vita divina, inseriscono nel grande Progetto di Dio che in Cristo e nel mistero della sua morte e risurrezio- ne ha offerto all'uomo la possibilita i far parte di una nuova creazione: quella dei salvati. Lamore verso il prossimo @ un altro luogo d'incontro con il Signore risorto. In tutto il Nuovo Testamento amore del prossimo appare insepa- rabile dall’amore “Chi non ama il fratello che vede, non pud amare quel Dio che non vede" (1Gv 4,20) .. Come Dio in Cristo suo Figlio hha amato il prossimo cosi il cristiano credente ama il proprio fratello, manifestando che in lui questo vero amore cristiano & generato dallo Spirito di Dio. Un altro aspetto fon- damentale dell’amore cristiano & il perdono senza limiti (Mt 18,218). 11 cristiano perdona al proprio fratello, cosi come il Padre con la sua miseri- cordia divina perdona a noi i nostri peccati. Nel perdono al prossimo si ‘manifesta il vero amore cristiano ad imitazione dell/amore di Dio. II Papa Francesco ci invita a guar- dare a “Maria, donna de! si, libero ¢ incondizionato alla chiamata del Signore... Maria ci insegna ad essere aperti alla vita, fecondi di bene, di gioia, di speranza, segni e strumenti di vita, ... ci aiuta a crescere umana- mente e nella fede, ad essere fortie non cedere alla tentazione dell’esse- re uomini ecristiani in modo superfi- iale, ma a vivere con responsabilita, a tendere sempre pitt in alto...” SULLE ORME DELLA BEATA EUGENIA PICCO ‘Sabato 8 Giugno 2013. Nel giorno della solennita del Cuore Immacola- to di Maria, festa dell’Associazione laicale, noi associati della zona di Parma-Reggio-Modena e di Milano, abbiamo voluto condividere, in- sieme alle Suore, una giornata per ripercorrere i passi compiuti dalla Beata Eugenia Picco, all'inizio del suo cammino di fede. II nostro cam- mino associativo, inserito nell’Anno della fede, ha avuto come tem: Sacramenti ed é stata sottolineata la centralita dell’ Eucaristia nella vita SR DOMENICA BERTOLI Cadiroggio di Castellarano (RE) 25.08.1917 ‘Parma 31052013 Lamore é la fiam- ma che fa ardere e brillare la vita Questa frase, di cui ame non conosco I'au- tore, quando mi & venuta sott’occhio, mi ha richiamato immediatamente il sorriso di sr Do- & ‘menica. La conosco da anni, ma non 1po3s0 ricordare altro di lei se non la Preoccupazione di far contenti gli altri, Nata in una famiglia profon- damente cristiana ha riprodotto in cristiana. Per questo & stato molto significativo recarci a Crescenzago nella chiesa di Santa Maria Rossa dove la Beata Eugenia ha ricevuto il Battesimo. Abbiamo pregato in- sieme durante la celebrazio- ne eucaristica, chiedendo al ignore lintercessione della Beata Vergine Maria perché, sull'esempio di Madre Euge- nia Picco, possiamo accogliere Cristo nella nostra vita. Dopo aver condiviso il pranzo insieme, ci siamo recati al San- tuario di Maria alla Fontana a Milano. In questo luogo la Beata Eugenia ha ricevuto i sacramenti della Cresima e dell'Eucaristia. Dopo aver co- nosciuto le origini di questo luogo di preghiera, abbiamo medita- to insieme sull'amore per I'Eucaristia da parte della Beata Eugenia, guida- fa una riflessione di Suor Liliana modo stupendo la ricchezza umana e spirituale della sua mamma. Tutta la sua vita di consacrata I'ha trascor- sa nell/ombra della cucina, ma que- sto non le ha impedito di essere, per quanti la conoscevano, una luminosa fonte di quella gioia che emerge dal cuore e che crea serenita e speranza, Dopo aver servito i malati in ospe- dale a Noceto, studenti e militari a Paderno del Grappa durante la guerra e anziani a Fontanelle e a Castel Massa (RO), dal 1955 al 1967 fu superiora e responsabile della cucina nei due Se Maggiore e Minore di Parma. Nel 1967 fece il trasferimento definitivo a Potenza, in quella che un tempo era un'opera le della Provincia (IPA) € Triches. Con la preghiera del Rosario abbiamo concluso il nostro incontro di fraternita. Dopo i saluti, sulla via del ritorno, abbiamo ringraziato in- sieme il Signore per questa giornata vissuta nella gioia della Sua presenza € nella condivisione fraterna. Nel mese di maggio, come ogni anno, il Raggruppamento di Roma si @ recato in pellegrinaggio presso un Santuario mariano. Questa vol- ta abbiamo pregato nel Santuario della Madonna delle Grazie alla Mentorella, luogo caro al Beato Giovanni Paolo I, al quale é stata eretta una bellissima statua a gran- dezza naturale proprio all’ingresso della Chiesetta. II luogo é suggestive pperché sorge su uno sperone di roc- cia a quasi 1200 mt. e si conserva memoria anche del passaggio di S. Benedetto. La nostra preghiera @ stata rivolta a Maria soprattutto per le persone care della nostra Associazione che non sono pid con noi, ma che portiamo sempre nel cuore, per quelle che si trovano ad affrontare momenti di diffi- colta e di sofferenza, per il futuro dell’Associazione ed infine per i simpatizzanti intervenuti numerosi al pellegrinaggio. . che divenne poi la “Casa Famiglia Stella del Mattino”. Cosi don Ge- rardo Messina descrive il trasferi- mento: sr Domenica cambié cucina e cambid cappella. Piccola la cucia, piccola la cappella: i luoghi del suo ora et labora. Per ben 38 anni, fu mamma e nonna amorosa dei piccoli ospiti senza famiglia, delle mamme indiffcolt e di quanti, colpti dal suo sorriso, dalla sua disponibilita all’ascolto, dall’umilta del suo tratto, si rivolgevano a lei per un consiglio © una parola di conforto. Di lei ha scritto una ragazza-madre accolta nella comunita: Non ci sono parole per descrivere questa suora; l'unica parola che si addice a lei é “SANTA”. E una persona molto buona, dolce € S & tanti altri aggettivi che adesso non sto qui ad elencare, perché basta ‘guardarla per capire che é l'amore e Ta bonta in carne e ossa. Non sa dire dino a nessuno; la sua mezza gior- ata passa praticamente in mezzo ai fornellie tribola da tutte le parti per accontentarci tutte indistintamente. Insomma non si pud descrivere una ‘persona cosi: sarebbe come descri- vere ‘amore a parole. A me ha fatto ‘molto bene venire qui; mi ha fatto capire che non tutte le persone sono uguali, anzi, ci sono persone che ti vogliono un mondo di bene e dareb- bbero la vita per vederti felice. Nel 2005, a motivo dell’eta, pas- s0 alla Comunita di Villa Chiepy dove continue ad amare e a sorri- dere, anche quando non aveva pi nessun‘altra facolta di dono. Forse non @ casuale la coincidenza della sua dipartita con la festa della Visita: zione, Il suo modello e la sua guida luminosa fu sempre Maria: sara lei ora a farle festa, SR, M. GIUSEPPINA SCRIVANI Besenzone (PC) 19.03.1933, "Parma 26.06.2013 Alle radici della vocazione di sr Giuseppina ’é tuna famiglia nu- merosa - nove fratelli - profon- damente crstiana una mamma esemplare. Dopo il trasferimento della famiglia a Fon: tanellato, conobbe le Piccole Figlie e decise di condividerne la vita. E stato Vinizio di un cammino di consacrata che ha dato frutti preziosi per la sua famiglia religiosa e per i tanti che hanno patuto godere del suo gene- 1050 ¢ illuminato servizio di assisten za spirituale. Durante il tempo della formazione, frequentd a Roma I'LT. ‘Commerciale e ne conseguiil diploma nel 1959. Dopo la Professione fu per diversi anni in aiuto nell’amministra- zione della Casa di Cura e nell’Eco- nomato in Casa Madre. Nel 1970 venne Economa Generale. II compito era oneroso, ma seppe svolgerlo con competenza, prudenza e generosa dedizione fino al 1985. Fu poi come superiora a Paderno del Grappa e a Villa Minozzo, quindi a Suzzara per Vattivita parrocchiale. Nel 1993 entro afar parte della comunita di Palanza- no, con il mandato di svolgere attivita patrocchiale nella zona di Monchio. Qui ‘unico Parroco aveva la responsa- bilita di gestire 11 piccole parrocchie. La richiesta di aiuto rivolta alla Con- gregazione trove in Sr. Giuseppina la persona ideale, perché era una delle poche sorelle che allora guidavano e perche il dedicarsi ai malati, agli an- ziani soli nella montagna era per lei la realizzazione di un sogno. Svolse questo mandato per 10 anni, che per lei volarono in un soffio. Intorno al 2000, purtroppo, inizia- rono i sintomi della leucemia e con tanto dispiacere suo e dell'intera Popolazione, fu costretta a lasciare la montagna. & significativa la testi- monianza apparsa nella Gazzetta i Parma: “Monchio abbraccia la suora dalle mille idee”. Fra l'altro vi si leg- ge: “La sua Panda bianca ... sfrecciava ‘ogni giorno sulle strade di monta- gna con qualsiasi tipo di stagione per arrivare in quei luoghi sperduti dove sr Giuseppina quotidianamente trovava sofferenza e solitudine ... La visita alle persone sole o sofferenti é sempre stata accompagnata da gesti concreti eda tanta speranza cristiana, che lei sapeva trasmettere durante brevi incontri. Si é dedicata anche all‘insegnamento del catechismo ai ragazzi delle scuole e alla continua ricerca dell'approfondimento della fede con gli adulti...". La malattia faceva il suo corso, ma lei non si diede per vinta e continue una preziosa pastorale presso i malati e gli anziani a Monticelli. intelligen- te, operosa, discreta, fedele ai suoi impegni e schiva di parlare di sé 0 di manifestare le sue fatiche sr Giu- seppina ha dato prova di coraggio fino all'ultimo, sopportando la dura malattia senza mai lamentarsi e senza mai cedere alla tentazione di scorag- giamento. Sono queste preziose qua- lita, che possono tuttavia, in cert casi, aver impedito, a chile stava a fianco, di capire la portata delle sue fatiche. Quale il segreto di una personalita grande come la sua? Una fede pro- fondissima, tanta preghiera e una de- vozione filiale per Maria. Al funerale la nipote Antonella cosi ha salutata: "Cara zia Giuseppina, vorrei ogi salutarti e dirti “grazie” per quello. che hai costantemente seminato nei nostri cuori. La tua profonda fede jin Gest: ha animato ogni minuto della tua vita e ti ha resa missionaria instancabile, non in terre lontane, ‘ma qui fra noi, portatrice sempre di un messaggio di speranza, di quella gioia vera che viene dallincontro con Dio. Ora tu dal cielo prega, affinché possiamo anche noi vivere la nostra vita con fa stessa fede, la stessa spe- ranza e lo stesso amore che ti hanno accompagnato nel viaggio della tua esistenza terrena. Le ultime parole che, con un filo di voce, hai pronun- iato la sera prima di morire sono state: Sono nelle mani di Dio! Questo @ il Paradiso : essere nelle mani buone di Dio, sostenuti dal suo Amore, che rnon ci fascia mait pee a aoe SR ELMIRA LOVATI ‘Sestola (MO) 13.04.1923 # Parme 10.07.2013, Sr Elmira, entrata in Congregazione nel 1946, appena la situazione della guerra le consenti dilasciare la mon- tagna, si riveld subito donna di fede, ma al tem- po stesso molto protesa all’attivita pastorale a cui si dedico con grande zelo, spirito di sacrficio e creativita. Nel 1959 consegui la licenza media, che le consenti di accedere con pit ‘competenza alla catechesi parrocchia- le a cui era molto inclinata. Svolse la sua missione presso varie comunita arrocchiali con il ruolo di maestra di lavoro, catechista, animatrice gio- vanile nelt‘oratorio. Occupd il ruolo di Superiora in diverse comunita, ma ppossiamo dire che lasci6 un segno in- delebile nell'Oratorio Maria Assunta di Soragna, dove operd dal 1980 al 1989, insieme a sr Palma Frignani Di lei hanno scritto Lara e Massimo Reggiani, suoi “ragazzi d'oratorio": La figura di sr Elmira a Soragna non pus esistere senza averla accoppiata con quella di sr Palma, scomparsa al- ‘uni anni fa; erano le “nostre" suore dell'Oratorio. Sr Palma si dedicava ai maschi e sr Elmira alle femmine, di fatto, eravamo tutti insieme e quin- di entrambe si occupavano di tutti. Sr Elmira era di carattere pits duro, sapeva farsi rispettare e far rispet- tare le regole per mantenere un po’ dordine, ma chi "ha conosciuta bene pud dire che aveva un cuore grande a che ci voleva veramente bene come se fossimo stati i suoi fig f..] Chi non ha varcato /a soglia del grande portone di “Maria Assunta”? Chinon ha partecipato alle Feste de! gruppo Samuel? Chinon ha impara- to a cucire, ricamare, rammendare? Tutti! Per tutti aveva una parola, una sgridata (quando

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