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1 Giornali disseminano le idee ¢ formane le menti, taro Pe seduto Sulla pietra! parole senza signi- ficato. Un'azione statica forse passiva, Una pietra come sostegno, certo non confortevole, ma dura real- ta di una esperienza i vita Ma chi é seduto sulla pie tra? Addirittura un angelo, un angelo in bianche vesti E Fangelo della Risurrezio- ne. Li, in attesa. Aspetta le donne del primo giorno dopo il sabato. Sa che arrivano con i loro pro- fumi, per prendersi cura dell‘amato del loro cuore, sa che trovano il buio di un sepolcro vucto, sa che sara dura vedere loscurita credere nella luce, Uangelo ha una precisa missione: dare le coor- dinate per incontrare il Vivente. Né a destra, né a sinistra: sempre dritto, fino nelle viscere profonde, dove I'anima si perde nella sorgente della vita Ecco la domanda di rito: “Chi cercate? So che cercate Gest, il Crocefisso. Non @ qui. €risorto... ¢ ora vi pre- cede in Galilea'” Gest @ sempre avanti, @ un battistrada instancabile: cammina e lascia le sue orme, cammina e regala una scia lu- minosa, cammina e non perde 2 soc notes di vista nessuno, scruta i cuori¢ . i pensier, aspetta l'arrivo degli va FOIA ultimi, degli stanchi e sconsolati, dei preoccupati e dei dubbios. 6-7 BLOC NOTES Si ferma, silascia raggiungere, silascia toccare, abbracciare & a , eros adorare. mr Stanno le donne ai suoi pied La luce di Pasqua negli occhi, cerchiamo le cose di lassi, pensiamo alle cose di lassii dove si trova Cristo: la nostra vita & ormai nascosta, con Cristo, in Di (cf. Col 3) AUGURI A TUTTI I NOSTRI LETTORI Domenica Guat pf “Salute a voi! Non temete; andate ad annunciare ai miei fratell..." II maestro, Hamico, lo sposo @ stato ritrovato, Credono e ricor- dano, Il risorto si propone all'ascolto e alla contempla- zione: “Gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra” Il crocefisso @ risorto, ma il risorto é crocefisso. Un brivido attraversa l'anima, la gioia cresce nell'anima e il cuore, impazzito di luce, si rivolge a Dio. La Pasqua @ ancora oggi, visione dell infinito nel fini- +o, della luce nel buio, della Gioia nel dolore, dell’amore nella perdita. E incantamento. Il cuore, stordito dai misteriosi even- tidi morte e risurrezione, si perde nell'amore misericor- diioso e punta lo sguardo su “Colui che hanno trafitto”. E fervore. Il desiderio inte- riore diventa corsa al sepolero, ritorno a Gerusalemme, joia ed esultanza, ricerca e ritrovamento, incontro con “abbiamo visto il Signore". E testimonianza. Nessuna verita @ pitt vera della sua Parola, “Gesi, il crocifisso @ risorto come aveva detto. Allelu E benedizione: sorge l'alba di un nuovo giorno che dissipa odio, piega la durezza dei cuori, promuove la concordia ¢ la pace, ricongiunge la terra al cielo e Vuomo al suo creatore. Langelo, forse, é ancora la, seduto sulla pietra angolare, sulla roccia della nostra salvezza, ad aspettare i pelle- grini dell'amore, che in mille modi, anche oggi, cercano il Risorto, il Vivente, La Pasqua & sempre mistero di vita e di luce. & appun- tamento con la stella di ogni mattina, . [ren nen ane ED octets 2013 esa. Nea is parts Pacino fel ea Huo Prachin dtr ase Prchi- Totrechiara’ circa 3000 abitant adagiat sulle prime colline del langhiranese] pera celebrazione eucaistica pesieduta dal vescovo Enrico. Sono un po’ stupitiesorpresi per la novita che & taccata proprio a lora. Stupitee timorase sono anche le due soelleche, un mese prima, erano state interpellate per esprimere la propria disponibilita ad un progetto innovatvo. i vescovo di Parma, infati, per carenza di sacerdotiaveva deciso ci mettere in atto 'WCanone 517 che recita, "Nel caso che il vescove diacesano abbia gludicato di dover affdar... ad una comunita di persone una parteipazione nel esrczio della cura pastrale di una parroccia,costituisca un sacerdte..che sail moderatore." suore parroco? BLOC-NOTES Dunque, in quella sera, ad una comunita di picco: fe figlie, fu affidata una partecipazione alla cura pastorate. Come segno ci fu consegnata la Parola. solo on quella abbiamo iniziato ad incontrare le persone @ 2 trovare i punti cardinal per orizzontarci. Impresa non facile. & sostenerci la grande fraternita dei pre- sbiteri della zona. La prima scelta fu di convocare, dopo pochi giorni, un’Assem- blea parrocchiale. In e562, riprendendo tun‘immagine ai papa Francesco che pre: senta la Chiesa come "Casa dell’armonia” sinfonia, orchestra in cui untae diversta sanno coniugarsi per essere rcchezza, abe biamo chiesto di dar vita all’Operazione ‘quanti pane avete?”. Lo scopo: conoscere persone, possblta, isponiblita, progetti, Iniziatve gia in atto.. «Da parte nostra + abbiamo affermato -asscuriamo tanta Giciosa dsponibilta, mettendo a servizio fe competenze maturate in “tanti” anni i desiderio che le 4 Voc [giornalino par- rocchiale siano sempre pit in armonia anche per la presenza sapiente del nostra una CoMunita nei centro pastoral Daderms 12 novertre as Sonera penta le reve Agosin Chepe ats Popper i nnn Comune nel Cn Pasar Diora Uae move vce spre are Sais iced Pama un en spi twa tometer, Voatonl pe ogi xenon. up ican no repre io ese te Serf nono soe tas Como Sowebbe eer on age doe ogre soo tea equine mots wo Sete ene come Gar rive a pe agg geit ede seat pers te progetto. E qui che siamo state chiamate Shesconpogn sao sero ona lea rapt Moderatore don Giuseppe Fadani. E una prospettiva, quella indicata dal Concilio Vaticano Il: una comuni- 18 che metta a frutto la ricchezza del Battesimo. Noi religiose - scriveva il Coneilio = siamo chiamate a testimoniare nella Chi si tesori della vacazione battesimale, portate alle sue pill radicali conseguen- ze, La poverta data dalla mancanza del presbitero residente diviene cos! “provo- cazione” a vivere la santita (a cui clascuno di noi @ chiamato, LG V) nella corresponsabilita. La cele- brazione dell’Eucaristia culmine e fonte della vita cristiana (SC 7) otra trovarsi cosi in compagnia delle forme di preghiera lturgiche fo di pieta popolare, dell ascolto della Parola, del servizio della ca- rita che da essa promanano e ad essa conduconos. E cos siamo partite. In salita. Per ora i muratori stanne lavorando alla canonica, poi al tetto della Chiesa ai Panocchia... le altre Chiese sono ultimate o in cantiere suo essere data al Signore nella fraternita nel servizio agli altri: una piccola luce sempre accesa, come affermava la Madre nelliniziare lesperienza, In questi pochi mesi cosa stiamo facen- do? Con Don Matteo Visioli, Direttore del Centro, ci incontriamo e incontriamo { Responsabili delle diverse Associazioni fe movimenti aventi gia la loro sede qui al Centro Pastorale, per cercare insieme come diventare luogo di spiitualita, di formazione nella logica della comunio- ne e collaborazione cosi che il Centro diventi “la casa” di tutti. Nel frattempo stiamo cercando di rendere accoglienti i vari ambienti e razionalizzare gli spazi, coadiuvate dall'esperienza pluriennale recous cue [en nen ane Ma cantiere aperto é la comunita, fatta di pietre vive, che giorno dopo giorno prende forma e colore. In questa qua- resima abbiamo ripreso la tradizione di portare la benedizione del Signore nelle ‘ase, lungo le strade dei paesi tradizione antica e nuova. Antica, perché affonda le radici nella certezza che il Signore ha scelto di abi- tare con noi; nuova come nuavo é ogni Incontro, ogni volto, ogni stretta di mano. E per questo che desideriamo portare a tutti la benedizione del Signore, anche per conoscere e stringere legami di ami- cizia. Desideriamo farlo con il cuore della Vergine Maria, che si mosse sollecita verso la casa di Elisabetta, per raccontarle quella notizia che fa sussultare di gicia, . ie ‘Absa ane isin Lom di Tiziano, fo storico custode del Seminario minore, per poter ac- cogliere il maggior numero di gruppi che lo desiderano, Partico- lare attenzione la dedichiamo alla cura delle tre Cappelle presenti nella struttura, Diamo possibilita a chi lo desidera di condividere | nostri momenti di preghiera. Sosteniamo ‘ogni iniziativa ecclsiale che si presenta e partecipiamo ai momenti di preghiera dei diversi gruppi e, se richiest, partecipiamo ai loro incontr, Siamo presenti nell’ Uffi- cio della pastorale Migrantes, del Centro rmissionario, nel gruppo vocazionale “Se conoscessi" e affianchiamo i Diaconi che preparano gli adulti al sacramento della Confermazione. In mado motto semplice abbiamo iniziato €desideriamo continuare con discrezione, rma con grande passione questo Ministero della presenza e dell'accoglienza coglien- ddo ogni occasione di dialogo e di vicinan- za, € bello continuare ad essere piccole e tenaci "Ruth" . VOCAZIONI: VERITA E VITA APRITI ALLA VERITA PORTE- RAI LA VITA. Questo il Tema della 51° Giornata Mondiale di Preghiera per le vocazioni Don Nico Dalmolin, Direttore dell'Ufficio Cei, cosi la presenta: “La ricerca della Verita di se stessi e del senso della vita; la ricerca di una verita profonda nelle relazioni, che ci porti alla bellezza della intimita dello st te insieme; il gusto di sentirci contatto profondo con il nucleo vivo e pulsante della natura e del creato, degli altri, di noi stessi; la straordinaria esperien- za di sentire che possiamo toc ‘are con mano la Verita dell’A- ‘more di Dio per ciascuno di noi fe Fincontro che genera autenti- cita e trasparenza, che awiiene ‘ogni qualvolta il Signore Gesu, Via, Verita e Vita, trova aperta la porta del cuore: questo signi- fica cercare e testimoniare la Verita. Ne sentiamo parlare nei racconti della Passione: Pilato, di fronte ad un Gesu coperto di ferite e di sangue, con la tunica logora dopo le percosse, collocandosi ‘a meta strada tra la fatua curiosita per ‘questo Rabbi osannato dalla gente e UN INCONTRO CHE LASCIA TRACCIA Dre a posta reat scose anne Sel con Sle Conon Beran Vo Bare tonghi oma, ton un pci: me fede pe ‘abt, sb deo eons (ei commine nests ust ane poste poponeo un ewan retera'teltre e item prealto: Un Srprotonhee ons BF nt Vangel he fees mets cr eariomento Sato Wssbote ae me vomesoae no ala cea there ch wocle.pub Sbblome ai fatto te il suo personale desiderio di cogliere qualche frammento originale della proposta che incantava la folla, gli chiede a bruciapelo: “Che cosa ¢ la ve- incontri: due a Villa Chieppi (stante Vindisponibilita della casa di Via Bruno Longhi per lavori edilizi in corso...) & una domenica intera a fine dicembre qui nella sede solita, Come sono an- dati direte voi? Quest’anno la partecipazione é fedele APR, 2018 rita?” (Gv 18,38). Sarebbe stato troppo facile per Pilato trovare una risposta al suo quesito, solo perché Gesi gli porgeva, su di un piatto d/argento, una risposta che acquietava il suo desiderio e la sua curiosita. La Verita ha un prezzo alto da pa- gare: il prezzo della ricerca, la fatica della interiorita. Rientrare in se stessi @ essenziale, non & un optional. In ciascuno di noi ci sono due forze, che si contrappongono tra di loro, spesso in maniera conflittuale e drammatica: una forza centripeta e una forza centrifuga. La prima ci urge nel ‘cuore per avere spazi di ascolto, di silenzio, di calma, di elabo- razione interiore; la seconda ci spinge all’esterno di noi stessi, verso le mille cose da fare, lef ficientismo spesso nevrotico e parossistico, la visibilita in cui trovare gratificazione, il mon- do delle apparenze che in un attimo si consuma e ti consuma € lascia solo un mucchietto di cenere dietro di sé: ¢ la festa delleffimero... direbbe il Piccolo Principe di A. de Saint-Exupery”. se oan quanto quella del'anno scorso, ma Ia cosa significativa @ che le ragazze Si sono quasi triplicate: il sistema di “tam-tam”, per cui alcune hanno chia- mato altre, ha funzionato ed ora c'é ln bel gruppetto che fa ben sperare perché interessate e motivate a fare tun camino personale di fede e di ricerca Ringraziamo il Signore che continua a suscitare entusiasmo e desiderio di autenticita nelle gio- vani, voalia di pregare e di camminare insieme, € tutte le sorelle,vicine e lontane, che ci accompa: sgnano ogni giorno con la preghiera e laffettuoso incoraggiamento PROSSIMI INCONTRI 10.5.2014 Gesu sul no- stro cammino (pellegri- naggio). 7-8.6.2014 Gest incontra SEMI DI VANGELO GOMA... per molti questo nome pud non dire nulla... infatti @ una citta di quasi un milione di abitanti, nel cuore dell’Africa, in Congo, nella regione del nord Kivu, ai piedi del vulcano Nyiragongo e teatro da diversi anni di scontri tra ribelli e forze governamen: tall. | primi scontri etnici risalgono al 1993 e da allora le armi non hanno 3 Girona Galica pf piu smesso di far sentire la loro voce. Questo ha portato, come conseguenza, morte, miseria, fame, analfabetismo, perdita dei valori tradizionali e umani, tun agglomeramento di sette movimenti pseudoreligiosi di ‘ogni genere, crescita spaven- tosa del fenomeno “ragazzi di strada”, droga e che cosa anco- ra? Eppure i semi del Vangelo gettati in questa terra, da 100 anni e oltre, stanno portando i loro frutti. Si, la Chiesa di Goma @ viva: piil di 150 sa: cerdoti locali, molte religiose € religiosi e missionari. Gli animatori pastorali, gli evan- gelizzatori, i catechisti e tanti minister... tutti laici impegnati nella nuova evangelizzazione. Le comunita cristiane di base sono I'ossatura che da vigore alla parrocchia. € dalle comuni- ta di base che partono tutte le attivita di promozione umana edi crescita cristiana per trova- re poi il loro punto di coordinamento edi sostegno nella parrocchia Anche la parrocchia di San Francesco ‘Saverio aperta 10 anni fa circa, e nella quale noi piccole figlie lavoriamo da 8 anni e pit, sta dando i suoi primi frutti, Oltre a sacerdoti locali,religiose € religiosi di varie congregazioni, due ragazze hanno accolto l'appelio del Signore a servirlo nella nostra Famiglia religiosa. Solange e Bernardine hanno fatto la prima professione il 14 dicem- bre scorso. Altre hanno cominciato i loro cammino di formazione... la citta (cosi & chiamata oggi Goma) da semi di vita nuova... semi che nascono proprio dal sangue di tante persone in- ocenti morte sotto i tri delle armi op- pure sotto alle torture di ogni genere. Lo diceva anche San Ignazio d’Antio- chia: “il sangue dei martiri é seme di LA MIA ESPERIENZA IN CILE Partii per il Cile con un po’ di paura, perd allo stesso tempo con entusiasmo « la voglia di vivere quello che il Signo: re mi avrebbe preparato la. Quando arrivai, mi sorpresero la cultura e i modi di dire che si usavano. In verita il tempo vole: lo stare in Gile mi permise di scoprire cose nuove, che non conoscevo, anche di me stessa e, per tutto il mio soggiorno mi accom: pagno una frase: “Abbandonati tra le braccia del Signore” Le sorelle della comunita si preoccu- pavano e mi circondavano di tante attenzioni. Questa comunita affettuosa e cordiale non era diversa di quella che ‘conobbi in Peru: i momenti comunitari furono la cosa piu bella che condivisi li @ li godetti molto, Gils beat Una intensa devozione popolare alla Madonna del Carmine, Regina del Cile, mi colpi. Uamore e la dedizione, che i cileni hanno per la Vergine Maria, ‘mi stupirono molto, mi sentivo tanto piccola in questo senso, perché Maria dda poco era entrata a far parte della mia vita, perd non con la stessa forza che hanno i cileni. E nella Catechesi, in cui aiutavo imparai il significato dello scapolare ... So che sono piccole cose, pero per me furono nuove, mol- to importanti e spiritualmente molto preziose. Il Mese di Maria, cio® no- vembre, @ stato per me molto speciale, tn mese pieno di fiori e rose spirituali Non avevo mai visto tanta devozione verso la nostra Madre in un intero paese e tanti giovani che pregavano i Rosario. In Perl avevo sentito parlare del Rosario dell‘aurora, peré non avevo ‘mai partecipato - credo - dal momento che non mi pareva tanto emozionate e attraente e lo percepivo come riunio: rne di anziani, perd in Cile era diverso, anche se, per essere sincera, nella mia comunita di Chillon, tutto 'anno si prega prima della Messa il rosario, ma vi partecipano le signore anziane. “TESTIMONI DELLA FEDE E PELE. GRIN! DELL’AMORE” fu lo slogan che accampagno il pellegrinaggio a Los ‘Andes, un percorso di 27 chilometri con salite e discese sotto un sole cocente. Perd mi ero preparata, perché avevo sentito parlare molto di questo: quan: do arrivammo all'alba, all'inizio della marcia, cera gia molta gente davanti noi. Fu davvero molto impressionante vedere la fede e la voglia trainanti, vidi che molti, lasciate comodita e divert: ‘menti, si fecero pellegrini, con animo cuore di ricercatori... un camminare con uno stesso ideale, condividendo i lungo cammino che percorse Santa Te- tesa: “la via della santita”. Sono molto contenta di aver condiviso la gioia di essere pellegrina, nonostante la stan: chezza... ambiente era raccolto e i santuario pieno di gente che pregava davanti alla tomba di santa Teresita: ero tanto stanca che a un certo punto chiusi gli occhi e devo essermi addor: mentata due minut... sentii che i mio corpo riacquistava vigore, per me fu impressionante ... Una esperienza gratificante, che si concluse con Finvito del Vescovo Mons. Ezzati a vivere con lo slogan deli'ultima stazione: "Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e udito”, Ho anche studiato alla Scuola della ‘CONFERRE (Unione Superiori Magaio: 1) dove conobbi molti giovani con la ‘mia stessa aspirazione (prenovizi, ndr), pur con differenti carismi: quello che ‘mi sorprese particolarmente fu che la maggioranza del mio gruppo aveva tra I 18 e 1 19 anni, Mi costo un poco mes de amalgamarmi, ma poi fu diverso. Cio che mi ha colpito fu l'uscita di molti giovani: so che succede durante la formazione, pero mi colpi quando lo esperimentai li e di giovani che comin- ciavo a conoscere e che partecipavano con entusiasmo; per me questa fu un colpo forte che non riuscivo a capire, ere grazie all/accompagnamento di Sr. Nataly ho potuto superarla anche nel caso dell'uscita di un caro amico. Capi- sco che mi irrabustii in questo senso. Lo studiare un po’ di teologia e filosofia mi aiuto a vedere le cose in un’altra dimensione. Fu una novita scoprire che tealagia e filosofia che sono complemen- tari mi costo capire la filosofia , perd non & una cosa’ impossibile. Alla fine il professore mi disse: “Lascia che saltino fuori i tuoi dubbi e lascia anche che appaiano le rispo- ste, questa @ l'unita”. Come in ogni pro- cesso ebbi anche mo- PICCOLE FIGUIE APR, 2018 menti di solitudine e di tristeza, di sconforto e paura, peré li assunsi e li riconobbi grazie alla guida di sr Nataly. Anche la comunita mi segui con dedi- Zione e fu molto attenta alle mie ne- cessita, condividemmo molti momenti belli, come il giorno della famiglia in cui conobbi i parenti delle sorelle cile- ne; ci furono altre occasioni per trovarsi insieme e sempre fu una gioia rive- derli. Si pud dire lo stesso per quanto riguarda i sacerdoti e le altre religiose che vivevano e lavoravano nella nostra comunita, ed anche la gente del luogo. Ringrazio Dio per questa esperienza, la comunita per la sua accoglienza e la possibilita di aprirmi a nuovi luoghi, vedere il mondo da un altro punto di vista e conoscere di pit! tutta la comu: rita, non importa in che luogo 0 paese si trovi,ilcarisma @ uno solo, il carisma sisente e si "vede nella piccolezza delle cose". le sorelle “si danno per Amore a tutti”. GRAZIE = *Gilda Abarca, giovane aspirante peruviana che da aprile a dicembre 2013 ha fatto ‘esperienza di condivisione in Cile. premiata l’attenzione alla persona dell’hospice piccole figlie Lams, 15 scare 2013, 108 sociazione Nazionale Insigniti Onori- ficenze Cavalleresche (A.N.I.0.C) ha conferito il premio all! Hospice di via Po, Ritirandolo, Sr Erika Bucher cosi si @ espressa: “E con grande senso di gratitudine che partecipo a questa inaspettata nobile cerimonia. A nome della nostra Superiora generale Sr Alfonsina Mazzi, a nome di tutte le Piccole Figlie e dell’équipe dell'Hospi- ce Piccole Figlie desidero esprimere allindividualismo e all'autoreferenzia- it8 sono sempre in agguato. Il fatto di essere riusciti a dare un‘immagine positiva del nostro operare ci riempie di grande soddisfazione e ci stimola ‘a continuare sulla strada intrapresa, La posta in gioco @ pit grande di noi dai nostri conflitti interni. La per- sona malata e i suol cari sono I'unica ragione del team di cure palliative. | nostri assistiti ci provocano giorno dopo giorno a uscire da noi stessi per a Bucher pid connotarsi di un gruppo di per- sone con solida formazione umana e cristiana. Le persone accolte nel no- stro Hospice devono uscirne non solo curate nel corpo ma rigenerate nello spirito. Alora si realizzera la parola di Dio che ascolteremo nella S. Messa di questa mattina: Si apriranno gli occhi del ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Lo zoppo saltera come un cervo, gridera di gioia la lingua del . Curare integralmente l'uomo un grande grazie per tanta stima nei nostri confront. Non ci saremmo mai sognati un premio ANIOC. Ci sentiamo molto onorati. Gioia e trepidazione ci assalgono, Gioia per vedere coronato Un nostro impegno quotidiano silen- 2loso accanto alle persone malate che non possono guarire e vicino ai loro familiari, trepidazione che viene dalla consapevolezza dei nostri imiti e dell’ampio margine di miglioramento che ci si prospetta nel nostro servizio. Quando dico nestro, intendo tutto il gruppo di lavoro formato da infermieri, OSS, psicologa, assistente spirituale, medici, volontari dell’Asso- ciazione “Amici delle Piccole Figlie", fisioterapista finanziata dall’Associa~ zione Claudio Bonazzi. Chi fa esperienza di un lavoro in team sa molto bene che @ cosa tutt‘altro che facile. Come in tutte le realt umane l'egoismo, la tendenza farci balsamo per molte ferite. Molto spesso | malati sono i nostri maestri di vita, Le loro storie arricchiscono la no- stra vita personale e comunitaria e ci insegnano ad affrontare quell‘ultimo asso dell'esistenza umana che ogni persona deve compiere da sola. LHospice Piccole Figlie fa parte della rete dei centri di cure pallia- tive in provincia di Parma; @ sorto dallintegrazione pubblico-privato tra Regione Emilia Romagna - Azienda USL di Parma e Congregazione Piccole Figlie dei SS.mi Cuori di Gest e Maria LHospice @ accreditato dal Servizio Sanitaria Nazionale per 16 posti letto. La missione dell'équipe multiprofessio- nale di un Hospice e, in particolare, di una struttura di ispirazione cristiana, si caratterizza dalla presa in carico di tutta la persona nelle sue dimensioni isiche, socio-psicologiche e spirituali LHospice Piccole Figlie deve sempre significa percepirne tutta Ia fragilita esistenziale che non @ mai semplice corporeita malata ma globale esisten- Zialita inferma. Passione e competenza devono animare ogni professionista che lavora in Hospice. Non si pud lavorare nelle strutture di cure palliative solo per tro- vare un lavoro. La nostra équipe deve distinguersi per un crescendo di abilita ‘tecniche insieme ad una dedizione alle persone malate e ai loro familiari con le attenzioni suggerite dal cuore. Oltre ad una buona preparazione professionale & necessaria anche e so- prattutto la formazione del cuore. Se siamo riusciti a raggiungere in parte questo obiettivo nella nostra citta, ci sentiamo incoraggiati a proseguire il cammino, con il sostegno di motte persone. Per questo non finiremo mai di ringraziare. Grazie veramente cuore. . giorno fatto memoria della Beata Vergine di Lourdes, celebrando con essa la giornata mondiale del Malato (an- he se in Ticino, da sempre, <’@ la “Festa del Malato" la 1* Domenica di Marzo), ma soprattutto la festa @ stata celebrare il Sacramento dell'Unzione degli infermi con tutti {nostri Ospiti, naturalmente chi lo ha desiderato e di fede Cattolica. La partecipazione é stata quasi al completo - anche molti familiari erano presenti vicino ai loro cari - ed centusiasta, in alcuni era evidente anche Vemozione. Durante la settimana c’@ stata sensibilizzazione e preparazione FAhaccera + mare 2014 “12 00- re svolgono un servizio che & amore tenero per ogni vomo”, Questo il messaggio che [a Madre Generale delle “*Piccole Figlie” di Parma, sr Alfonsina ‘Mazzi, ha invi convegno su “Le Suore e la Storia”, ‘tenutosi presso il Centro Piazzalunga di Suzzara, Grazie allinteressamento jegli amici del Premio Suzzara - Dott. Giorgio Bondavalli e Gilberto Zacché = evento @ stato ben organizzato dal Comune di Suzzara, da Piazzalunga Cultura e dall'Associazione Amici del ‘Museo “Galleria Premio Suzzara”. La responsabile dell'Ufficio Culturale della Biblioteca, Elena Prandi, ha colto in pie- no il significato dell’incontro scrivendo sulla locandina: La scrittrice Dacia Ma- raini scrive: “leggere di queste donne che lasciano la sicurezza di un tetto, di un lavoro amato, abbandonano affetti proprieta per fuggire dove si fatica, ci si ammala, si rischia 1a vita, pur di ‘mettersi al servizio degli altri, é sor- prendente. Nessuno ci racconta mai le loro storie, considerate evidentemente poco interessant... Ma torniamo al libro: & stato scritto dallinfermiere Attilio Pignata che ha ‘tracciato la storia di 60 anni (1932- 1982) della presenza delle Suore “Pic: cole Figlie” di Parma all‘Ospedale di di festa al solarium individuale per giungere alla celebra- zione, La bella e luminosa Sala Bar per lun pomeriggio si é trasformata in una luminosa, ampia e raccolta Cappella Morel etre p per la Celebrazione. Tre i Conce- lebranti: Don Ernesto, Parraco di Gordola e nostro Capellano, Don Carlos Vicario parrocchiale € don Gian Carlo, Ospite del Solarium da aleuni anni. Don Emesto nell’Omelia ha dispen- sato parole di stimolo, di incorag- giamento e anche di consolazione. Al momento dell’Unzione Don Ernesto si é fermato in sala mentre Don Carlos, accompagnato da una di noi, si@ recato nelle varie stanze dove gli Ospiti, impossibilitati ad alzarsi,ci attendevano, La celebrazione @ stata animata e riscaidata dalla musi- @ del Maestro Milani e dalla voce del Sig. Matte le suore e la storia ta igs Suzzara e all'asilo "Coniugi Pigozzi" per circa 40 anni. Al Convegno hanno Partecipato il docente universitario Prof. Carlo Prandi di Suzzara che ha intrattenuto i convenuti su “Gli ordini ospedalieri nella storia della Chiesa’ vicario episcopale Mons. Paolo Gibelli su “ll servizio e la testimonianza delle religiose nelle strutture sanitarie” e lo Psicologo ed educatore scolastico, Don ‘Aldo Basso, su “Le Scuole dell'infanzia i ispirazione cristiana”. Leditorialista de’ “La Cittadella" Dott. Paolo Lomel- lini ha coordinate 'incontro. Aprende i lavori Lomellini ha ricorda- to un passaggio di Don Lino Boselli, indimenticabile parroco de’ "Uimma- colata” di Suzzara: “Le Suore sono discrete, prudenti in perenne stato di servizio, cercando di essere, non di apparire”. Il Prof. Carlo Prandi ha fatto un documentato excursus partendo i dal Buon Samaritano e pasando per il giuramento di Ippocrate e Fopera di san Benedetto, Prandi ha detto che la ‘medicina curava, ma anche la preghiera aiutava a dare speranza. Poi ha parlato degli ordini religiosi dediti all'asisten. za fino all'arrivo delle Suore Ancelle a Mantova presso Clinica S. Clemente e delle Piccole Figlie (con Casa Madre a Parma) a Suzzara. Mons, Gibelli ha parlato delle Suore negli Ospedali e, ricordando gli anni e numeri delle presenze presso i reparti ‘ospedalieri, ha detto che sono forte: mente diminuite: nel 1996 erano 491 in 78 comunita, nel 2012 erano 239 in 35 comunita Don Aldo Basso, direttore diocesano per la Scuola e I'Educazione, ha par. lato delle Suore dividendo la carita assistenziale (negli ospedall) da quella intellettuale (nelle scuole). Molto bene ha fatto tracciando la storia della ex Scuola "C. Pigozzi" di Via C. Battisti, chiusa nel 2002, dove per quasi 40 anni le Piccole Figlie hanno operato. Oggi per la carenza di vocazioni e alti costi Sr M. LUIGIA VALENZA Suzzara (MN) 22.01.1923 Parma 15.12.2013, @ ro) Sr Luigia, all’eta di 22 anni, con la fer- ma determinazi ne del suo caratte- re, che sempre ha caratterizzato le sue scelte, decise di entrare a far parte della nostra famiglia. Aveva conosciuto le Piccole Figlie all'ospedale di Suzzara e da qui € entrata in lei prepotentemente il desiderio di donare la sua vita al Si gnore per il bene dei fratelli. Questa sua aspirazione fu subito colta dalle sue educatrici che, gia nel tempo del postulato, l'affidarono come aiuto infermiera alle sorelle che operavano in Casa di Cura. Nel 1950 consegui il titolo di infer: miera professionale e nel 1960 quello di abilitazione a funzioni direttive nell'assistenza. Questo iter forma: tivo le consenti di realizzare il suo sogno in Casa di Cura dal 1955 al 1964, come infermiera di reparto aiuto in sala operatoria. Nel 1964 fu destinata alla Clinica Santa Chiara a Locarno come caposala del reparto di Pediatria, ruolo che occupa sino al 1985, quando l'obbedienza le chiese di trasferirsi come superiora al Sola: rium di Gordola. Terminato questo ‘mandato, tornd a Santa Chiara come infermiera della notte, fino al 1997, anno del suo definitive addio all'a mata Svizzera. Dopo un breve periodo a Rapallo gestionali, i numeri parlano da soli: dalle 67 scuole matemne siamo a 22 in tutta la provincia Attilio Pignata e la suzzarese Maria Ferrari hanno evidenziato il valore del ‘tempo e ricordato anche le sue Suore di Pegognaga, dove han ricevuto la for- ‘mazione. Un elogio alla dottssa Anna Bonini gia sindaco di Suzzara per 10 anni perché avrebbe voluto affiancare a Sr Romana (nel 1997) altre suore, ma i tempi erano cambiati segnando una forte diminuzione delle vocazioni Villa lolanda come infermiera per le sorelle anziane, passd in Casa Madre come infermiera nella Comunita Al- loggio, dove fu attiva fino alla fine della sua lunga e operosa esistenza, Per tutta la vita, come era suo de- siderio e come le aveva auspicato suo papa salutandola quando lascié la famiglia, indossd sempre l'abito bianco, simbolo chiaro della sua Identita di Piccola Figlia al servizio dei sofferenti Chi era veramente Sr Luigia? Dal onno materno di origine germanica e in particolare dalla sua mamma, aveva ereditato un carattere forte, talora impulsivo, ma che sapeva dominare decisamente, unendo alla fermezza nelle cose da compiere, la delicatezza del tratto ¢ la serena col laborazione con quanti le vivevano accanto. Sapeva quello che doveva fare e non si lasciava condizionare dalle difficolta. Non creava situazio- ni di scontro; era riservata, volitiva, pacificante. Era molto apprezzata dai medici e amata dalle mamme che per tanti anni ha curato nel reparto di maternita E stata attiva fino alla fine e ci ha insegnato a invecchiare con dignita, sempre protesa al bene degli altri e attenta a non far pesare i suoi limiti Ce lo attesta ultima sua decisione. La notte prima di morire non volle che la sorella le rimanesse al fianco: "Yada a riposare, posso rimanere da sola”. II Mattino dopo, serenamente chiudeva il suo iter terreno per en- trare a far parte della comunita del Cielo. II Dott. Giorgio Bondavalli ha parlato del ruolo del medico di famiglia che hha collaborato con sr Romana nell’assi- stenza domiciliare, ricordandone le doti di affidabilita e di sicurezza che sapeva portare serenamente nelle case (Comu: ‘nione compresa) in particolare la dove ra presente la solitudine degli anziani Alla manifestazione era presente nu: meroso pubblico e autorita A tutti gli intervenuti i é stato dato in omaggio il quaderno che ha toccato le duemila copie, distribuite in tante famiglie. m= PER LE MISSION! 111 ¥ 06385 12720 000000377052

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