1 Giornali disseminano le idee
¢ formane le menti, taro
Pe
seduto Sulla pietra!
parole senza signi-
ficato. Un'azione statica
forse passiva, Una pietra
come sostegno, certo non
confortevole, ma dura real-
ta di una esperienza i vita
Ma chi é seduto sulla pie
tra?
Addirittura un angelo, un
angelo in bianche vesti
E Fangelo della Risurrezio-
ne. Li, in attesa. Aspetta le
donne del primo giorno
dopo il sabato. Sa che
arrivano con i loro pro-
fumi, per prendersi cura
dell‘amato del loro cuore,
sa che trovano il buio di
un sepolcro vucto, sa che
sara dura vedere loscurita
credere nella luce,
Uangelo ha una precisa
missione: dare le coor-
dinate per incontrare il
Vivente. Né a destra, né
a sinistra: sempre dritto,
fino nelle viscere profonde,
dove I'anima si perde nella
sorgente della vita
Ecco la domanda di rito: “Chi cercate? So che cercate
Gest, il Crocefisso. Non @ qui. €risorto... ¢ ora vi pre-
cede in Galilea'”
Gest @ sempre avanti, @ un battistrada instancabile:
cammina e lascia le sue orme,
cammina e regala una scia lu-
minosa, cammina e non perde
2 soc notes di vista nessuno, scruta i cuori¢
. i pensier, aspetta l'arrivo degli
va
FOIA ultimi, degli stanchi e sconsolati,
dei preoccupati e dei dubbios.
6-7 BLOC NOTES Si ferma, silascia raggiungere,
silascia toccare, abbracciare &
a ,
eros adorare.
mr Stanno le donne ai suoi pied
La luce di Pasqua negli occhi, cerchiamo le cose di lassi,
pensiamo alle cose di lassii dove si trova Cristo:
la nostra vita & ormai nascosta, con Cristo, in Di
(cf. Col 3)
AUGURI A TUTTI I NOSTRI LETTORI
Domenica Guat pf
“Salute a voi! Non temete;
andate ad annunciare ai
miei fratell..." II maestro,
Hamico, lo sposo @ stato
ritrovato, Credono e ricor-
dano, Il risorto si propone
all'ascolto e alla contempla-
zione: “Gioia piena alla tua
presenza, dolcezza senza
fine alla tua destra”
Il crocefisso @ risorto, ma
il risorto é crocefisso. Un
brivido attraversa l'anima,
la gioia cresce nell'anima e
il cuore, impazzito di luce,
si rivolge a Dio.
La Pasqua @ ancora oggi,
visione dell infinito nel fini-
+o, della luce nel buio, della
Gioia nel dolore, dell’amore
nella perdita.
E incantamento. Il cuore,
stordito dai misteriosi even-
tidi morte e risurrezione, si
perde nell'amore misericor-
diioso e punta lo sguardo su
“Colui che hanno trafitto”.
E fervore. Il desiderio inte-
riore diventa corsa al sepolero, ritorno a Gerusalemme,
joia ed esultanza, ricerca e ritrovamento, incontro con
“abbiamo visto il Signore".
E testimonianza. Nessuna verita @ pitt vera della sua
Parola, “Gesi, il crocifisso @ risorto come aveva detto.
Allelu
E benedizione: sorge l'alba di un nuovo giorno che
dissipa odio, piega la durezza dei cuori, promuove
la concordia ¢ la pace, ricongiunge la terra al cielo e
Vuomo al suo creatore.
Langelo, forse, é ancora la, seduto sulla pietra angolare,
sulla roccia della nostra salvezza, ad aspettare i pelle-
grini dell'amore, che in mille modi, anche oggi, cercano
il Risorto, il Vivente,
La Pasqua & sempre mistero di vita e di luce. & appun-
tamento con la stella di ogni mattina, .
[ren nen aneED octets 2013 esa. Nea is parts Pacino fel ea Huo Prachin dtr ase Prchi-
Totrechiara’ circa 3000 abitant adagiat sulle prime colline del langhiranese] pera celebrazione eucaistica pesieduta dal vescovo Enrico. Sono un po’
stupitiesorpresi per la novita che & taccata proprio a lora. Stupitee timorase sono anche le due soelleche, un mese prima, erano state interpellate
per esprimere la propria disponibilita ad un progetto innovatvo. i vescovo di Parma, infati, per carenza di sacerdotiaveva deciso ci mettere in atto
'WCanone 517 che recita, "Nel caso che il vescove diacesano abbia gludicato di dover affdar... ad una comunita di persone una parteipazione
nel esrczio della cura pastrale di una parroccia,costituisca un sacerdte..che sail moderatore."
suore parroco?
BLOC-NOTES
Dunque, in quella sera,
ad una comunita di picco:
fe figlie, fu affidata una
partecipazione alla cura
pastorate. Come segno ci fu
consegnata la Parola. solo
on quella abbiamo iniziato
ad incontrare le persone @
2 trovare i punti cardinal
per orizzontarci. Impresa
non facile. & sostenerci la
grande fraternita dei pre-
sbiteri della zona. La prima scelta fu di
convocare, dopo pochi giorni, un’Assem-
blea parrocchiale. In e562, riprendendo
tun‘immagine ai papa Francesco che pre:
senta la Chiesa come "Casa dell’armonia”
sinfonia, orchestra in cui untae diversta
sanno coniugarsi per essere rcchezza, abe
biamo chiesto di dar vita all’Operazione
‘quanti pane avete?”. Lo scopo: conoscere
persone, possblta, isponiblita, progetti,
Iniziatve gia in atto.. «Da parte nostra
+ abbiamo affermato -asscuriamo tanta
Giciosa dsponibilta, mettendo a servizio
fe competenze maturate in “tanti” anni
i desiderio che le 4 Voc [giornalino par-
rocchiale siano sempre pit in armonia
anche per la presenza sapiente del nostra
una CoMunita nei centro pastoral
Daderms 12 novertre as
Sonera penta le
reve Agosin Chepe ats
Popper i nnn
Comune nel Cn
Pasar Diora Uae
move vce spre are
Sais iced Pama un en spi
twa tometer, Voatonl pe
ogi xenon. up ican no
repre io ese te
Serf nono soe tas Como
Sowebbe eer on age doe ogre
soo tea equine mots wo
Sete ene come Gar
rive a pe agg
geit ede seat pers te
progetto. E qui che siamo state chiamate
Shesconpogn sao sero
ona lea rapt
Moderatore don Giuseppe
Fadani. E una prospettiva,
quella indicata dal Concilio
Vaticano Il: una comuni-
18 che metta a frutto la
ricchezza del Battesimo.
Noi religiose - scriveva il
Coneilio = siamo chiamate
a testimoniare nella Chi
si tesori della vacazione
battesimale, portate alle
sue pill radicali conseguen-
ze, La poverta data dalla mancanza del
presbitero residente diviene cos! “provo-
cazione” a vivere la santita (a cui
clascuno di noi @ chiamato, LG V)
nella corresponsabilita. La cele-
brazione dell’Eucaristia culmine
e fonte della vita cristiana (SC 7)
otra trovarsi cosi in compagnia
delle forme di preghiera lturgiche
fo di pieta popolare, dell ascolto
della Parola, del servizio della ca-
rita che da essa promanano e ad
essa conduconos.
E cos siamo partite. In salita. Per ora i
muratori stanne lavorando alla canonica,
poi al tetto della Chiesa ai Panocchia... le
altre Chiese sono ultimate o in cantiere
suo essere data al Signore nella fraternita
nel servizio agli altri: una piccola luce
sempre accesa, come affermava la Madre
nelliniziare lesperienza,
In questi pochi mesi cosa stiamo facen-
do? Con Don Matteo Visioli, Direttore
del Centro, ci incontriamo e incontriamo
{ Responsabili delle diverse Associazioni
fe movimenti aventi gia la loro sede qui
al Centro Pastorale, per cercare insieme
come diventare luogo di spiitualita, di
formazione nella logica della comunio-
ne e collaborazione cosi che il Centro
diventi “la casa” di tutti. Nel frattempo
stiamo cercando di rendere accoglienti i
vari ambienti e razionalizzare gli spazi,
coadiuvate dall'esperienza pluriennale
recous cue [en nen ane
Ma cantiere aperto é la comunita, fatta
di pietre vive, che giorno dopo giorno
prende forma e colore. In questa qua-
resima abbiamo ripreso la tradizione di
portare la benedizione del Signore nelle
‘ase, lungo le strade dei paesi tradizione
antica e nuova.
Antica, perché affonda le radici nella
certezza che il Signore ha scelto di abi-
tare con noi; nuova come nuavo é ogni
Incontro, ogni volto, ogni stretta di mano.
E per questo che desideriamo portare a
tutti la benedizione del Signore, anche
per conoscere e stringere legami di ami-
cizia. Desideriamo farlo con il cuore della
Vergine Maria, che si mosse sollecita verso
la casa di Elisabetta, per raccontarle quella
notizia che fa sussultare di gicia, .
ie
‘Absa ane isin Lom
di Tiziano, fo storico custode del
Seminario minore, per poter ac-
cogliere il maggior numero di
gruppi che lo desiderano, Partico-
lare attenzione la dedichiamo alla
cura delle tre Cappelle presenti
nella struttura, Diamo possibilita
a chi lo desidera di condividere |
nostri momenti di preghiera. Sosteniamo
‘ogni iniziativa ecclsiale che si presenta e
partecipiamo ai momenti di preghiera dei
diversi gruppi e, se richiest, partecipiamo
ai loro incontr, Siamo presenti nell’ Uffi-
cio della pastorale Migrantes, del Centro
rmissionario, nel gruppo vocazionale “Se
conoscessi" e affianchiamo i Diaconi che
preparano gli adulti al sacramento della
Confermazione.
In mado motto semplice abbiamo iniziato
€desideriamo continuare con discrezione,
rma con grande passione questo Ministero
della presenza e dell'accoglienza coglien-
ddo ogni occasione di dialogo e di vicinan-
za, € bello continuare ad essere piccole e
tenaci "Ruth" .VOCAZIONI: VERITA E VITA
APRITI ALLA VERITA PORTE-
RAI LA VITA. Questo il Tema
della 51° Giornata Mondiale
di Preghiera per le vocazioni
Don Nico Dalmolin, Direttore
dell'Ufficio Cei, cosi la presenta:
“La ricerca della Verita di se
stessi e del senso della vita; la
ricerca di una verita profonda
nelle relazioni, che ci porti alla
bellezza della intimita dello st
te insieme; il gusto di sentirci
contatto profondo con il nucleo
vivo e pulsante della natura e
del creato, degli altri, di noi
stessi; la straordinaria esperien-
za di sentire che possiamo toc
‘are con mano la Verita dell’A-
‘more di Dio per ciascuno di noi
fe Fincontro che genera autenti-
cita e trasparenza, che awiiene
‘ogni qualvolta il Signore Gesu,
Via, Verita e Vita, trova aperta
la porta del cuore: questo signi-
fica cercare e testimoniare la
Verita. Ne sentiamo parlare nei
racconti della Passione: Pilato,
di fronte ad un Gesu coperto
di ferite e di sangue, con la tunica
logora dopo le percosse, collocandosi
‘a meta strada tra la fatua curiosita per
‘questo Rabbi osannato dalla gente e
UN INCONTRO CHE LASCIA TRACCIA
Dre a posta reat scose
anne Sel con Sle Conon
Beran Vo Bare tonghi oma,
ton un pci: me fede pe
‘abt, sb deo eons
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Sato Wssbote ae me
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there ch wocle.pub
Sbblome ai fatto te
il suo personale desiderio di cogliere
qualche frammento originale della
proposta che incantava la folla, gli
chiede a bruciapelo: “Che cosa ¢ la ve-
incontri: due a Villa Chieppi (stante
Vindisponibilita della casa di Via Bruno
Longhi per lavori edilizi in corso...) &
una domenica intera a fine dicembre
qui nella sede solita, Come sono an-
dati direte voi?
Quest’anno la partecipazione é fedele
APR, 2018
rita?” (Gv 18,38). Sarebbe stato
troppo facile per Pilato trovare
una risposta al suo quesito,
solo perché Gesi gli porgeva,
su di un piatto d/argento, una
risposta che acquietava il suo
desiderio e la sua curiosita. La
Verita ha un prezzo alto da pa-
gare: il prezzo della ricerca, la
fatica della interiorita. Rientrare
in se stessi @ essenziale, non &
un optional.
In ciascuno di noi ci sono due
forze, che si contrappongono
tra di loro, spesso in maniera
conflittuale e drammatica: una
forza centripeta e una forza
centrifuga. La prima ci urge nel
‘cuore per avere spazi di ascolto,
di silenzio, di calma, di elabo-
razione interiore; la seconda ci
spinge all’esterno di noi stessi,
verso le mille cose da fare, lef
ficientismo spesso nevrotico e
parossistico, la visibilita in cui
trovare gratificazione, il mon-
do delle apparenze che in un
attimo si consuma e ti consuma
€ lascia solo un mucchietto di cenere
dietro di sé: ¢ la festa delleffimero...
direbbe il Piccolo Principe di A. de
Saint-Exupery”.
se oan
quanto quella del'anno scorso, ma
Ia cosa significativa @ che le ragazze
Si sono quasi triplicate: il sistema di
“tam-tam”, per cui alcune hanno chia-
mato altre, ha funzionato ed ora c'é
ln bel gruppetto che fa ben sperare
perché interessate e motivate a fare
tun camino personale di
fede e di ricerca
Ringraziamo il Signore
che continua a suscitare
entusiasmo e desiderio
di autenticita nelle gio-
vani, voalia di pregare e
di camminare insieme, €
tutte le sorelle,vicine e
lontane, che ci accompa:
sgnano ogni giorno con la
preghiera e laffettuoso
incoraggiamento
PROSSIMI INCONTRI
10.5.2014 Gesu sul no-
stro cammino (pellegri-
naggio).
7-8.6.2014 Gest incontraSEMI DI VANGELO
GOMA... per molti questo nome pud
non dire nulla... infatti @ una citta di
quasi un milione di abitanti, nel cuore
dell’Africa, in Congo, nella regione
del nord Kivu, ai piedi del vulcano
Nyiragongo e teatro da diversi anni di
scontri tra ribelli e forze governamen:
tall. | primi scontri etnici risalgono al
1993 e da allora le armi non hanno
3
Girona Galica pf
piu smesso di far sentire la loro
voce. Questo ha portato, come
conseguenza, morte, miseria,
fame, analfabetismo, perdita
dei valori tradizionali e umani,
tun agglomeramento di sette
movimenti pseudoreligiosi di
‘ogni genere, crescita spaven-
tosa del fenomeno “ragazzi di
strada”, droga e che cosa anco-
ra? Eppure i semi del Vangelo
gettati in questa terra, da 100
anni e oltre, stanno portando
i loro frutti. Si, la Chiesa di
Goma @ viva: piil di 150 sa:
cerdoti locali, molte religiose
€ religiosi e missionari. Gli
animatori pastorali, gli evan-
gelizzatori, i catechisti e tanti
minister... tutti laici impegnati
nella nuova evangelizzazione.
Le comunita cristiane di base
sono I'ossatura che da vigore
alla parrocchia. € dalle comuni-
ta di base che partono tutte le
attivita di promozione umana
edi crescita cristiana per trova-
re poi il loro punto di coordinamento
edi sostegno nella parrocchia
Anche la parrocchia di San Francesco
‘Saverio aperta 10 anni fa circa, e nella
quale noi piccole figlie lavoriamo da
8 anni e pit, sta dando i suoi primi
frutti, Oltre a sacerdoti locali,religiose
€ religiosi di varie congregazioni, due
ragazze hanno accolto l'appelio del
Signore a servirlo nella nostra Famiglia
religiosa. Solange e Bernardine hanno
fatto la prima professione il 14 dicem-
bre scorso. Altre hanno cominciato i
loro cammino di formazione... la citta
(cosi & chiamata oggi Goma) da
semi di vita nuova... semi che nascono
proprio dal sangue di tante persone in-
ocenti morte sotto i tri delle armi op-
pure sotto alle torture di ogni genere.
Lo diceva anche San Ignazio d’Antio-
chia: “il sangue dei martiri é seme di
LA MIA ESPERIENZA IN CILE
Partii per il Cile con un po’ di paura,
perd allo stesso tempo con entusiasmo
« la voglia di vivere quello che il Signo:
re mi avrebbe preparato la. Quando
arrivai, mi sorpresero la cultura e i
modi di dire che si usavano.
In verita il tempo vole: lo stare in Gile
mi permise di scoprire cose nuove, che
non conoscevo, anche di me stessa e,
per tutto il mio soggiorno mi accom:
pagno una frase: “Abbandonati tra le
braccia del Signore”
Le sorelle della comunita si preoccu-
pavano e mi circondavano di tante
attenzioni. Questa comunita affettuosa
e cordiale non era diversa di quella che
‘conobbi in Peru: i momenti comunitari
furono la cosa piu bella che condivisi li
@ li godetti molto,
Gils beat
Una intensa devozione popolare
alla Madonna del Carmine, Regina del
Cile, mi colpi. Uamore e la dedizione,
che i cileni hanno per la Vergine Maria,
‘mi stupirono molto, mi sentivo tanto
piccola in questo senso, perché Maria
dda poco era entrata a far parte della
mia vita, perd non con la stessa forza
che hanno i cileni. E nella Catechesi,
in cui aiutavo imparai il significato
dello scapolare ... So che sono piccole
cose, pero per me furono nuove, mol-
to importanti e spiritualmente molto
preziose. Il Mese di Maria, cio® no-
vembre, @ stato per me molto speciale,
tn mese pieno di fiori e rose spirituali
Non avevo mai visto tanta devozione
verso la nostra Madre in un intero
paese e tanti giovani che pregavano iRosario. In Perl avevo sentito parlare
del Rosario dell‘aurora, peré non avevo
‘mai partecipato - credo - dal momento
che non mi pareva tanto emozionate e
attraente e lo percepivo come riunio:
rne di anziani, perd in Cile era diverso,
anche se, per essere sincera, nella mia
comunita di Chillon, tutto 'anno si
prega prima della Messa il rosario, ma
vi partecipano le signore anziane.
“TESTIMONI DELLA FEDE E PELE.
GRIN! DELL’AMORE” fu lo slogan che
accampagno il pellegrinaggio a Los
‘Andes, un percorso di 27 chilometri con
salite e discese sotto un sole cocente.
Perd mi ero preparata, perché avevo
sentito parlare molto di questo: quan:
do arrivammo all'alba, all'inizio della
marcia, cera gia molta gente davanti
noi. Fu davvero molto impressionante
vedere la fede e la voglia trainanti, vidi
che molti, lasciate comodita e divert:
‘menti, si fecero pellegrini, con animo
cuore di ricercatori... un camminare
con uno stesso ideale, condividendo i
lungo cammino che percorse Santa Te-
tesa: “la via della santita”. Sono molto
contenta di aver condiviso la gioia di
essere pellegrina, nonostante la stan:
chezza... ambiente era raccolto e i
santuario pieno di gente che pregava
davanti alla tomba di santa Teresita:
ero tanto stanca che a un certo punto
chiusi gli occhi e devo essermi addor:
mentata due minut... sentii che i
mio corpo riacquistava vigore, per me
fu impressionante ... Una esperienza
gratificante, che si concluse con Finvito
del Vescovo Mons. Ezzati a vivere con
lo slogan deli'ultima stazione: "Non
possiamo tacere quello che abbiamo
visto e udito”,
Ho anche studiato alla Scuola della
‘CONFERRE (Unione Superiori Magaio:
1) dove conobbi molti giovani con la
‘mia stessa aspirazione (prenovizi, ndr),
pur con differenti carismi: quello che
‘mi sorprese particolarmente fu che la
maggioranza del mio gruppo aveva
tra I 18 e 1 19 anni, Mi costo un poco
mes de
amalgamarmi, ma poi fu diverso. Cio
che mi ha colpito fu l'uscita di molti
giovani: so che succede durante la
formazione, pero mi colpi quando lo
esperimentai li e di giovani che comin-
ciavo a conoscere e che partecipavano
con entusiasmo; per me questa fu un
colpo forte che non riuscivo a capire,
ere grazie all/accompagnamento di Sr.
Nataly ho potuto superarla anche nel
caso dell'uscita di un caro amico. Capi-
sco che mi irrabustii in questo senso. Lo
studiare un po’ di teologia e filosofia
mi aiuto a vedere le cose in un’altra
dimensione. Fu una novita scoprire
che tealagia e filosofia
che sono complemen-
tari mi costo capire la
filosofia , perd non &
una cosa’ impossibile.
Alla fine il professore
mi disse: “Lascia che
saltino fuori i tuoi
dubbi e lascia anche
che appaiano le rispo-
ste, questa @ l'unita”.
Come in ogni pro-
cesso ebbi anche mo-
PICCOLE FIGUIE
APR, 2018
menti di solitudine e di tristeza, di
sconforto e paura, peré li assunsi e li
riconobbi grazie alla guida di sr Nataly.
Anche la comunita mi segui con dedi-
Zione e fu molto attenta alle mie ne-
cessita, condividemmo molti momenti
belli, come il giorno della famiglia in
cui conobbi i parenti delle sorelle cile-
ne; ci furono altre occasioni per trovarsi
insieme e sempre fu una gioia rive-
derli. Si pud dire lo stesso per quanto
riguarda i sacerdoti e le altre religiose
che vivevano e lavoravano nella nostra
comunita, ed anche la gente del luogo.
Ringrazio Dio per questa esperienza,
la comunita per la sua accoglienza e
la possibilita di aprirmi a nuovi luoghi,
vedere il mondo da un altro punto di
vista e conoscere di pit! tutta la comu:
rita, non importa in che luogo 0 paese
si trovi,ilcarisma @ uno solo, il carisma
sisente e si "vede nella piccolezza delle
cose". le sorelle “si danno per Amore
a tutti”. GRAZIE =
*Gilda Abarca,
giovane aspirante peruviana che
da aprile a dicembre 2013 ha fatto
‘esperienza di condivisione in Cile.premiata l’attenzione alla persona
dell’hospice piccole figlie
Lams, 15 scare 2013, 108
sociazione Nazionale Insigniti Onori-
ficenze Cavalleresche (A.N.I.0.C) ha
conferito il premio all! Hospice di via
Po, Ritirandolo, Sr Erika Bucher cosi
si @ espressa: “E con grande senso di
gratitudine che partecipo a questa
inaspettata nobile cerimonia. A nome
della nostra Superiora generale Sr
Alfonsina Mazzi, a nome di tutte le
Piccole Figlie e dell’équipe dell'Hospi-
ce Piccole Figlie desidero esprimere
allindividualismo e all'autoreferenzia-
it8 sono sempre in agguato. Il fatto
di essere riusciti a dare un‘immagine
positiva del nostro operare ci riempie
di grande soddisfazione e ci stimola
‘a continuare sulla strada intrapresa,
La posta in gioco @ pit grande di noi
dai nostri conflitti interni. La per-
sona malata e i suol cari sono I'unica
ragione del team di cure palliative.
| nostri assistiti ci provocano giorno
dopo giorno a uscire da noi stessi per
a Bucher
pid connotarsi di un gruppo di per-
sone con solida formazione umana e
cristiana. Le persone accolte nel no-
stro Hospice devono uscirne non solo
curate nel corpo ma rigenerate nello
spirito. Alora si realizzera la parola di
Dio che ascolteremo nella S. Messa di
questa mattina: Si apriranno gli occhi
del ciechi e si schiuderanno gli orecchi
dei sordi. Lo zoppo saltera come un
cervo, gridera di gioia la lingua del
. Curare integralmente l'uomo
un grande grazie per tanta stima nei
nostri confront. Non ci saremmo mai
sognati un premio ANIOC. Ci sentiamo
molto onorati. Gioia e trepidazione ci
assalgono, Gioia per vedere coronato
Un nostro impegno quotidiano silen-
2loso accanto alle persone malate che
non possono guarire e vicino ai loro
familiari, trepidazione che viene
dalla consapevolezza dei nostri imiti e
dell’ampio margine di miglioramento
che ci si prospetta nel nostro servizio.
Quando dico nestro, intendo tutto
il gruppo di lavoro formato da
infermieri, OSS, psicologa, assistente
spirituale, medici, volontari dell’Asso-
ciazione “Amici delle Piccole Figlie",
fisioterapista finanziata dall’Associa~
zione Claudio Bonazzi.
Chi fa esperienza di un lavoro
in team sa molto bene che @ cosa
tutt‘altro che facile. Come in tutte le
realt umane l'egoismo, la tendenza
farci balsamo per molte ferite. Molto
spesso | malati sono i nostri maestri di
vita, Le loro storie arricchiscono la no-
stra vita personale e comunitaria e ci
insegnano ad affrontare quell‘ultimo
asso dell'esistenza umana che ogni
persona deve compiere da sola.
LHospice Piccole Figlie fa parte
della rete dei centri di cure pallia-
tive in provincia di Parma; @ sorto
dallintegrazione pubblico-privato tra
Regione Emilia Romagna - Azienda
USL di Parma e Congregazione Piccole
Figlie dei SS.mi Cuori di Gest e Maria
LHospice @ accreditato dal Servizio
Sanitaria Nazionale per 16 posti letto.
La missione dell'équipe multiprofessio-
nale di un Hospice e, in particolare, di
una struttura di ispirazione cristiana,
si caratterizza dalla presa in carico di
tutta la persona nelle sue dimensioni
isiche, socio-psicologiche e spirituali
LHospice Piccole Figlie deve sempre
significa percepirne tutta Ia fragilita
esistenziale che non @ mai semplice
corporeita malata ma globale esisten-
Zialita inferma.
Passione e competenza devono
animare ogni professionista che lavora
in Hospice. Non si pud lavorare nelle
strutture di cure palliative solo per tro-
vare un lavoro. La nostra équipe deve
distinguersi per un crescendo di abilita
‘tecniche insieme ad una dedizione alle
persone malate e ai loro familiari con
le attenzioni suggerite dal cuore.
Oltre ad una buona preparazione
professionale & necessaria anche e so-
prattutto la formazione del cuore. Se
siamo riusciti a raggiungere in parte
questo obiettivo nella nostra citta, ci
sentiamo incoraggiati a proseguire
il cammino, con il sostegno di motte
persone. Per questo non finiremo mai
di ringraziare. Grazie veramente
cuore. .giorno
fatto memoria della Beata Vergine
di Lourdes, celebrando con essa la
giornata mondiale del Malato (an-
he se in Ticino, da sempre, <’@ la
“Festa del Malato" la 1* Domenica
di Marzo), ma soprattutto la festa
@ stata celebrare il Sacramento
dell'Unzione degli infermi con tutti
{nostri Ospiti, naturalmente chi lo
ha desiderato e di fede Cattolica.
La partecipazione é stata quasi al
completo - anche molti familiari
erano presenti vicino ai loro cari - ed
centusiasta, in alcuni era evidente anche
Vemozione. Durante la settimana c’@
stata sensibilizzazione e preparazione
FAhaccera + mare 2014 “12 00-
re svolgono un servizio che & amore
tenero per ogni vomo”, Questo il
messaggio che [a Madre Generale delle
“*Piccole Figlie” di Parma, sr Alfonsina
‘Mazzi, ha invi
convegno su “Le Suore e la Storia”,
‘tenutosi presso il Centro Piazzalunga
di Suzzara, Grazie allinteressamento
jegli amici del Premio Suzzara - Dott.
Giorgio Bondavalli e Gilberto Zacché
= evento @ stato ben organizzato dal
Comune di Suzzara, da Piazzalunga
Cultura e dall'Associazione Amici del
‘Museo “Galleria Premio Suzzara”. La
responsabile dell'Ufficio Culturale della
Biblioteca, Elena Prandi, ha colto in pie-
no il significato dell’incontro scrivendo
sulla locandina: La scrittrice Dacia Ma-
raini scrive: “leggere di queste donne
che lasciano la sicurezza di un tetto, di
un lavoro amato, abbandonano affetti
proprieta per fuggire dove si fatica,
ci si ammala, si rischia 1a vita, pur di
‘mettersi al servizio degli altri, é sor-
prendente. Nessuno ci racconta mai le
loro storie, considerate evidentemente
poco interessant...
Ma torniamo al libro: & stato scritto
dallinfermiere Attilio Pignata che ha
‘tracciato la storia di 60 anni (1932-
1982) della presenza delle Suore “Pic:
cole Figlie” di Parma all‘Ospedale di
di festa al solarium
individuale per giungere alla celebra-
zione, La bella e luminosa Sala Bar per
lun pomeriggio si é trasformata in una
luminosa, ampia e raccolta Cappella
Morel etre p
per la Celebrazione. Tre i Conce-
lebranti: Don Ernesto, Parraco di
Gordola e nostro Capellano, Don
Carlos Vicario parrocchiale € don
Gian Carlo, Ospite del Solarium da
aleuni anni.
Don Emesto nell’Omelia ha dispen-
sato parole di stimolo, di incorag-
giamento e anche di consolazione.
Al momento dell’Unzione Don
Ernesto si é fermato in sala mentre
Don Carlos, accompagnato da una
di noi, si@ recato nelle varie stanze
dove gli Ospiti, impossibilitati ad
alzarsi,ci attendevano, La celebrazione
@ stata animata e riscaidata dalla musi-
@ del Maestro Milani e dalla voce del
Sig. Matte
le suore e la storia
ta igs
Suzzara e all'asilo "Coniugi Pigozzi"
per circa 40 anni. Al Convegno hanno
Partecipato il docente universitario
Prof. Carlo Prandi di Suzzara che ha
intrattenuto i convenuti su “Gli ordini
ospedalieri nella storia della Chiesa’
vicario episcopale Mons. Paolo Gibelli
su “ll servizio e la testimonianza delle
religiose nelle strutture sanitarie” e lo
Psicologo ed educatore scolastico, Don
‘Aldo Basso, su “Le Scuole dell'infanzia
i ispirazione cristiana”. Leditorialista
de’ “La Cittadella" Dott. Paolo Lomel-
lini ha coordinate 'incontro.
Aprende i lavori Lomellini ha ricorda-
to un passaggio di Don Lino Boselli,
indimenticabile parroco de’ "Uimma-
colata” di Suzzara: “Le Suore sono
discrete, prudenti in perenne stato
di servizio, cercando di essere, non di
apparire”. Il Prof. Carlo Prandi ha fatto
un documentato excursus partendoi
dal Buon Samaritano e pasando per
il giuramento di Ippocrate e Fopera di
san Benedetto, Prandi ha detto che la
‘medicina curava, ma anche la preghiera
aiutava a dare speranza. Poi ha parlato
degli ordini religiosi dediti all'asisten.
za fino all'arrivo delle Suore Ancelle a
Mantova presso Clinica S. Clemente e
delle Piccole Figlie (con Casa Madre a
Parma) a Suzzara.
Mons, Gibelli ha parlato delle Suore
negli Ospedali e, ricordando gli anni e
numeri delle presenze presso i reparti
‘ospedalieri, ha detto che sono forte:
mente diminuite: nel 1996 erano 491
in 78 comunita, nel 2012 erano 239 in
35 comunita
Don Aldo Basso, direttore diocesano
per la Scuola e I'Educazione, ha par.
lato delle Suore dividendo la carita
assistenziale (negli ospedall) da quella
intellettuale (nelle scuole). Molto bene
ha fatto tracciando la storia della ex
Scuola "C. Pigozzi" di Via C. Battisti,
chiusa nel 2002, dove per quasi 40 anni
le Piccole Figlie hanno operato. Oggi
per la carenza di vocazioni e alti costi
Sr M. LUIGIA VALENZA
Suzzara (MN) 22.01.1923
Parma 15.12.2013,
@
ro)
Sr Luigia, all’eta di
22 anni, con la fer-
ma determinazi
ne del suo caratte-
re, che sempre ha
caratterizzato le
sue scelte, decise
di entrare a far parte della nostra
famiglia. Aveva conosciuto le Piccole
Figlie all'ospedale di Suzzara e da qui
€ entrata in lei prepotentemente il
desiderio di donare la sua vita al Si
gnore per il bene dei fratelli. Questa
sua aspirazione fu subito colta dalle
sue educatrici che, gia nel tempo del
postulato, l'affidarono come aiuto
infermiera alle sorelle che operavano
in Casa di Cura.
Nel 1950 consegui il titolo di infer:
miera professionale e nel 1960 quello
di abilitazione a funzioni direttive
nell'assistenza. Questo iter forma:
tivo le consenti di realizzare il suo
sogno in Casa di Cura dal 1955 al
1964, come infermiera di reparto
aiuto in sala operatoria. Nel 1964 fu
destinata alla Clinica Santa Chiara a
Locarno come caposala del reparto
di Pediatria, ruolo che occupa sino al
1985, quando l'obbedienza le chiese
di trasferirsi come superiora al Sola:
rium di Gordola. Terminato questo
‘mandato, tornd a Santa Chiara come
infermiera della notte, fino al 1997,
anno del suo definitive addio all'a
mata Svizzera.
Dopo un breve periodo a Rapallo
gestionali, i numeri parlano da soli:
dalle 67 scuole matemne siamo a 22 in
tutta la provincia
Attilio Pignata e la suzzarese Maria
Ferrari hanno evidenziato il valore del
‘tempo e ricordato anche le sue Suore
di Pegognaga, dove han ricevuto la for-
‘mazione. Un elogio alla dottssa Anna
Bonini gia sindaco di Suzzara per 10
anni perché avrebbe voluto affiancare
a Sr Romana (nel 1997) altre suore,
ma i tempi erano cambiati segnando
una forte diminuzione delle vocazioni
Villa lolanda come infermiera per le
sorelle anziane, passd in Casa Madre
come infermiera nella Comunita Al-
loggio, dove fu attiva fino alla fine
della sua lunga e operosa esistenza,
Per tutta la vita, come era suo de-
siderio e come le aveva auspicato
suo papa salutandola quando lascié
la famiglia, indossd sempre l'abito
bianco, simbolo chiaro della sua
Identita di Piccola Figlia al servizio
dei sofferenti
Chi era veramente Sr Luigia? Dal
onno materno di origine germanica
e in particolare dalla sua mamma,
aveva ereditato un carattere forte,
talora impulsivo, ma che sapeva
dominare decisamente, unendo alla
fermezza nelle cose da compiere, la
delicatezza del tratto ¢ la serena col
laborazione con quanti le vivevano
accanto. Sapeva quello che doveva
fare e non si lasciava condizionare
dalle difficolta. Non creava situazio-
ni di scontro; era riservata, volitiva,
pacificante. Era molto apprezzata
dai medici e amata dalle mamme che
per tanti anni ha curato nel reparto
di maternita
E stata attiva fino alla fine e ci ha
insegnato a invecchiare con dignita,
sempre protesa al bene degli altri e
attenta a non far pesare i suoi limiti
Ce lo attesta ultima sua decisione.
La notte prima di morire non volle
che la sorella le rimanesse al fianco:
"Yada a riposare, posso rimanere da
sola”. II Mattino dopo, serenamente
chiudeva il suo iter terreno per en-
trare a far parte della comunita del
Cielo.
II Dott. Giorgio Bondavalli ha parlato
del ruolo del medico di famiglia che
hha collaborato con sr Romana nell’assi-
stenza domiciliare, ricordandone le doti
di affidabilita e di sicurezza che sapeva
portare serenamente nelle case (Comu:
‘nione compresa) in particolare la dove
ra presente la solitudine degli anziani
Alla manifestazione era presente nu:
meroso pubblico e autorita A tutti gli
intervenuti i é stato dato in omaggio
il quaderno che ha toccato le duemila
copie, distribuite in tante famiglie. m=
PER LE MISSION!
111 ¥ 06385 12720 000000377052