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Inglese per medici

Ramn Ribes Pablo R. Ros

Inglese per medici

Presentazione delledizione italiana a cura di


Pier Mannuccio Mannucci

Roberto Lagalla

13
Ramn Ribes Pablo R. Ros
Hospital Reina Sofia Professor of Radiology, Harvard Medical School
Servicio de radiologa Executive Vice Chairman and Associate
Avda. Menndez Pidal s/n Radiologist-in-Chief, Brigham and Women's Hospital
Crdoba 14005, Spain Chief, Div. of Radiology, Dana-Farber Cancer Institute
Harvard Medical School
Boston, MA 02115, USA

Titolo dellopera originale:


Medical English
Ramn Ribes, Pablo R. Ros
Springer-Verlag Berlin Heidelberg 2007

Traduzione dallinglese a cura di:


Giulia Zamboni e Carlo Manfredi

ISBN 978-88-470-1358-2 e-ISBN 978-88-470-1359-9

DOI 10.1007/978-88-470-1359-9

Springer-Verlag Italia 2010

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Presentazione delledizione italiana

Ho passato una vita leggendo testi di medicina, e credevo quindi di non stu-
pirmi pi di fronte a ogni aspetto di questa trattatistica. Sapevo di poter tro-
vare nuovi libri pi o meno interessanti e pi o memo realmente innovativi,
ma non pensavo pi di poter stupirmi: n, tantomeno, di potermi divertire.
Eppure, ci si verificato leggendo il volume Inglese per Medici scritto da
R. Ribes e P.R. Ros! Pensavo di leggere qualcosa di noioso e scontato.
Invece, mi sono divertito per il modo leggero e simpatico con cui gli autori
affrontano, senza pedanteria accademica e con semplicit, la trasmissione al
lettore di quel minimo di Inglese scritto e parlato che serve per poter parte-
cipare ai congressi medici internazionali, anche per coloro che non sono
fluenti nella lingua inglese. Vi sono qua o l consigli utilissimi: come quel-
lo per chi per la prima volta vuole/deve scrivere un articolo scientifico,
basato sui dati delle sue ricerche, per un giornale di lingua inglese. Il con-
siglio molto semplice e anche un po cinico: non pensate di scrivere lar-
ticolo in italiano per poi tradurlo in Inglese, ma prendete un articolo gi
scritto da altri in inglese sullargomento pi vicino a quello che volete trat-
tare, e copiate. Non si suggerisce naturalmente il plagio dei dati, ma sem-
plicemente di riprodurre, adattandola al vostro contesto, la struttura e il for-
mato dellarticolo. Questo consiglio mi ha ricordato linizio della mia car-
riera, quando ho cominciato proprio cos a scrivere i primi dei miei attuali
pi di mille articoli in inglese. Questo consiglio di Ribes e Ros ha contri-
buito ad alleviare, a distanza di pi di 40 anni, il senso di colpa che prova-
vo a pensare di essere un plagiario! Cosaltro contiene il libro, oltre a dare
il consiglio pratico di cui sopra (e molti altri) per scrivere i vostri articoli
scientifici in inglese? Un capitolo spiritoso e utile quello che consiglia
cosa fare (e cosa non fare) ai congressi medici, sia che si partecipi come
ascoltatori per aggiornamento, sia che si debba presentare una comunicazio-
ne orale o un poster.
assai utile il capitolo sulle abbreviazioni e sugli acronimi: elenca quel-
li che sono cos frequenti da dare senso allusarli. E depreca (come il sotto-
scritto) labitudine, particolarmente diffusa fra gli autori italiani, di usare
VI Presentazione delledizione italiana

abbreviazioni che, anche se inizialmente scritte per esteso, rendono estre-


mamente difficile la lettura di molti articoli scientifici! Nella mia vasta
esperienza di Editor, faccio notare ai tanti addicts delle abbreviazioni che
se il loro scopo quello di diminuire la lunghezza del testo stampato, que-
sto scopo quasi sempre privo di successo (anche il pi vorace abbreviato-
re non arriva mai ad ridurre di mezza pagina stampata la lunghezza dellar-
ticolo!). Mentre sicuramente riusciranno a irritare, prima del lettore, il
reviewer e lEditor, che non riescono a seguire il senso logico di un testo
infarcito di abbreviazioni non comuni! Il libro finisce con un breve manua-
le di sopravvivenza per chi non conosce per nulla o poco la lingua inglese.
Ho tentato invano di utilizzare le corrispondenti sezioni delle guide turisti-
che quando vado in paesi di cui non conosco la lingua: senza successo! Se
qualcosa pu essere ottenuto con questo sistema pur rudimentale, un esem-
pio solido il capitolo 9 di Inglese per Medici di Ribes e Ros! Provateci!

Pier Mannuccio Mannucci


Direttore del Dipartimento di Medicina
e Specialit Mediche
Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore di Milano
Presentazione delledizione inglese

da molto tempo oramai che linglese diventato la lingua della scienza.


Oggi, nella pratica medica moderna, e qui includo tutte le specialit, i medi-
ci professionisti sono costantemente esposti allinglese, sia che cerchino let-
teratura o che partecipino a congressi. Limportanza dellinglese da un
punto di vista scientifico tale che ogni volta che ho una riunione con i miei
specializzandi e ne ho molti, sia di specializzandi che di riunioni mi
trovo a sottolineare sempre la necessit che imparino linglese. Potrei risul-
tare esagerato ma penso che se non si conosce linglese in modo da essere
in grado di leggere la letteratura scientifica, quasi impossibile aggiornarsi
in medicina. Penso onestamente che linglese dovrebbe essere materia
obbligatoria nei corsi di laurea in medicina.
Quando partecipo a un congresso medico e vedo quanta fatica fanno
alcuni colleghi non solo a fare conversazione con loro colleghi di madrelin-
gua inglese ma anche a seguire le loro relazioni, credo fermamente che
dovremmo fare qualcosa per tentare di evitare che questo accada alle gene-
razioni future.
Chi di noi abbia completato il proprio percorso di formazione nei Paesi
anglofoni, ricorder ancora la sofferenza con cui ha affrontato le prime set-
timane di turno. Gli idiomi e il gergo locale da una parte e le abbreviazioni
mediche dallaltra, portano sullorlo della disperazione.
Questo libro come una boccata di aria fresca per i nostri giovani medi-
ci, e non solo giovani, affetti da questi problemi linguistici. Questo libro non
li aiuter solo a migliorare il loro inglese ma li introdurr anche nel mondo
del gergo medico. Avrei desiderato avere un libro simile quando, da giova-
ne medico, dovevo presentare un caso o anche quando mi hanno chiesto per
la prima volta di moderare una sessione a un congresso internazionale.
Questo volume sarebbe stato una fortuna in entrambe le situazioni, e in
molte altre. Confido nel fatto che nel futuro prossimo molti professionisti
dellarea medica potranno trarre beneficio da questo testo. Intendo non solo
quelli che lavorano nel mondo anglofono ma anche coloro che praticano nei
propri Paesi.
VIII Presentazione delledizione inglese

Mi congratulo sinceramente con gli autori per aver scritto un libro cos
utile, che sicuramente migliorer la formazione linguistica di molti medici.
stato un piacere per me revisionare il lavoro ed stato un grande onore
scrivere questa Presentazione. Avrei voluto poter scrivere io stesso un volu-
me come questo.

Dr. Javier Lucaya


Direttore Radiologia
Ospedale Vall dHebrn
Barcellona
Spagna
Prefazione alledizione inglese

La necessit dellutilizzo dellinglese nella vita professionale di un medi-


co oggigiorno fuori dubbio. La letteratura scientifica e internet sono
solo due esempi che rivelano quanto sia importante capire ed esprimere
noi stessi nellinglese scritto e parlato. Linsegnamento formale dellin-
glese, eccessivamente sovraccarico di contenuto teorico, non ci permette
di restare in contatto con altri professionisti allestero usando linglese
come lingua comune, con conseguente perdita di molte opportunit di
sviluppo. Con questo manuale intendiamo fare qualcosa per migliorare
questa situazione.
La maggior parte dei medici ha da tempo abbandonato lapprendi-
mento dellinglese che diventato una materia in cui nessuno riesce ad
eccellere. Solo i pi determinati hanno continuato a studiare, con pi
tenacia che metodo, ma sfortunatamente nella maggior parte dei casi con
poco o senza alcun successo. Tanti colleghi hanno gettato la spugna.
Molti hanno smesso di frequentare, se davvero hanno tentato di farlo, i
corsi internazionali e i congressi e nel gruppo ridotto di quelli che osano
la partecipazione molto limitata.
vero che entrambe le componenti del linguaggio, sensoria e moto-
ria, devono essere integrate nel nostro cervello sin dallinfanzia, altri-
menti pi let avanza, meno naturale diventa apprendere una lingua.
anche vero che la convinzione che lutilizzo dellinglese dar vantaggi
straordinari forse potrebbe rappresentare una forte motivazione in pi per
impararlo. Lex presidente americano William J. Clinton disse una volta
che nel futuro lumanit potrebbe dividersi in persone istruite e persone
non istruite e che il confine immaginario che separerebbe i due mondi
sarebbe la conoscenza dellinglese e dellinformatica.
Nessuno pretenderebbe che medici non madrelingua inglese possano
essere allo stesso livello dei loro colleghi nord americani ed inglesi nel-
luso della loro lingua madre. Questo per non deve rappresentare un
ostacolo per raggiungere un livello comparabile al livello di altri colleghi
provenienti da Paesi non anglofoni.
X Prefazione alledizione inglese

Con questo testo, vogliamo trasformare ci che finora stato conside-


rato un compito noioso, in un approfondimento divertente dellinglese
medico professionale, ricordandoci per che nessun risultato pu essere
ottenuto senza sforzo.
Il classico manuale dal titolo Inglese senza fatica dovrebbe, a nostro
avviso, essere intitolato Inglese senza sacrificio.
Raccomandiamo uno studio approfondito del Capitolo Grammatica
in uso, che stato scritto usando la terminologia medica perch senza
queste nozioni grammaticali pratiche non possiamo ampliare la nostra
conoscenza dellinglese. Il nostro scopo non dovrebbe essere solo quello
di farci capire, ma farlo con un opportuno livello di scorrevolezza e cor-
rettezza.
ovvio che usare linglese fuori dai Paesi anglofoni richiede lo sfor-
zo ulteriore di tenerci aggiornati. La stampa internazionale, i film e la
televisione sono alleati utili (si consigliano versioni originali o, per livel-
li intermedi, con sottotitoli in inglese). Senza di loro linglese continue-
r ad essere una materia maltrattata, usata in modo inadeguato. Seguire
le notizie internazionali attraverso i telegiornali inglesi e americani ci
permette di ottimizzare il nostro tempo, inserendo linglese nella nostra
fitta agenda e al tempo stesso ricevendo informazioni utili. Per tanti
anni, ho mantenuto il contatto con linglese scritto e parlato, anche se ad
una certa distanza, comprando un quotidiano inglese o americano una
volta la settimana, guardando notiziari in TV e film in lingua originale
nei weekend. Ma senza dubbio lo stimolo pi grande venne dai miei 6
mesi di lavoro come ricercatore universitario al Brigham and Womens
Hospital (Harvard Medical School) di Boston, Massachusetts. soltanto
assistendo ad incontri, corsi e relazioni internazionali, che si percepisce
appieno quanto sia realmente necessario usare la lingua inglese nella pro-
pria professione; solo cos sar possibile continuare a sentirsi motivati in
questa ardua impresa.
Come in tante altre materie, lo studio che allinizio richiede un alto
livello di disciplina pu diventare qualcosa di gradevole man mano che si
procede nellapprendimento e la necessit di studiare pu diventare addi-
rittura passione per le persone pi entusiaste

Ramn Ribes, MD, PhD


Prefazione alledizione inglese

Da non madrelingua inglese e avendo praticato come medico negli Stati


Uniti per molti anni, sono felice che Inglese per Medici sia venuto alla
luce. Ricordo ancora molto bene la paura che provavo quando, allinizio
della mia attivit, dovevo dettare complesse refertazioni radiologiche in
Inglese! Compresi quanto fosse importante la precisione del linguaggio
quando dovevo descrivere accuratamente i risultati dellimaging e per for-
mulare la diagnosi in modo corretto. Per comunicare il messaggio ai clinici
di riferimento si doveva ovviamente usare la terminologia pi appropriata
cos da consentire un management adeguato dei pazienti.
Il passo successivo era quello di conquistare una platea parlando in
Inglese! Iniziai con il presentare casi interessanti a piccoli gruppi, poi in
conferenze interdisciplinari ed infine tenevo lezioni in aula per altri colleghi
e specializzandi con pubblico di varia ampiezza.
Da quando ho scelto una carriera accademica, ho avuto lopportunit di
formare molti medici e per tanti di loro, come per me, linglese non era la
lingua madre. Forse proprio perch abbiamo avuto questo in comune,
stato pi facile per me cercare di aiutarli a comunicare in inglese.
Mi piace insegnare ai nostri specializzandi non madrelingua inglese la
giusta costruzione di una frase e la pronuncia corretta. Dal momento che
in medicina ci sono tanti termini scritti in modo simile ma pronunciati in
modo diverso, facile confondersi. Come stato fatto per me quando
ero un tirocinante, sono solito scrivere su un pezzo di carta le parole che
gli specializzandi pronunciano male e le frasi che non presentano un
inglese corretto. Poi chiedo ad un medico non madrelingua inglese di
leggere la parola o la frase ad alta voce e di portare le necessarie corre-
zioni. Da parte mia, ancora oggi sono sempre grato al madrelingua ingle-
se che mi corregge quando non pronuncio bene delle parole o la costru-
zione di una frase non corretta.
Pertanto, quando qualche anno fa il Dr. Ramn Ribes, che lavorava con
me come ricercatore universitario, mi parl dellidea di scrivere questo
manuale mi sono appassionato allidea e ho dato il mio pieno appoggio.
XII Prefazione alledizione inglese

Adesso, Inglese per Medici diventato una realt e ci auguriamo che


i nostri lettori lo trovino utile e divertente. Lidea era di concentrare in un
unico volume, facile da leggere, la nostra conoscenza e le esperienze vis-
sute tentando di praticare la professione medica in lingua inglese. Buon
divertimento!

Pablo R. Ros, MD, MPH


Indice

Capitolo 1
Leggere, ascoltare, parlare e scrivere. Auto-valutazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
Esercizio 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
Esercizio 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
Esercizio 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
Esercizio 4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
Esercizio 5 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
Esercizio 6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
Esercizio 7 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

Capitolo 2
Grammatica in uso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
Tempi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
Verbi modali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
Condizionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
Forme passive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
Discorsi riferiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
Domande . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
Infinito/-ing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50
Sostantivi numerabili/non numerabili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54
Articoli: a/an e the . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55
Ordine delle parole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
Preposizioni relative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
Aggettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
Preposizioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68
XIV Indice

Capitolo 3
Letteratura scientifica: scrivere un articolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75
Lavoro preliminare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75
Intestazione dellarticolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76
Main text . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79
References . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87
Materiale aggiuntivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96
Consigli finali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98
Lettere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98

Capitolo 4
Conferenze e corsi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
Esempio di corso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
Metodi di pagamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108
Informazioni locali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109
Tenere un discorso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 110
Moderare una sessione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113

Capitolo 5
Errori frequenti nellinglese parlato dei medici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123
Cosa pu andare male ... incubi che non diventano realt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123
Grammatica inglese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124
Nomi ingannatori e false friend . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125
Errori grammaticali frequenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127

Capitolo 6
Terminologia latina e greca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133
Regole del plurale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133
Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135
Elenco di termini latini e greci con i loro plurali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136
Indice XV

Capitolo 7
Acronimi ed abbreviazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 153
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 153
Frasi comuni contenenti abbreviazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157
Elenchi di abbreviazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 161

Capitolo 8
Anamnesi clinica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191
Capacit di comunicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191
La cartella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 192
Fare unanamnesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 192
Esame del paziente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201
Esami speciali e scoperte di laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 202
Caso clinico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 204

Capitolo 9
Conversazione: guida alla sopravvivenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 207
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 207
Allaereoporto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 209
Durante il volo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210
In taxi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 211
In albergo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 212
Al ristorante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 213
Shopping . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 215
Dal parrucchiere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 217
Macchine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 218
Prendere un drink (o due) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 220
Al telefono . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 221
In banca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 222
Capitolo 1

Leggere, ascoltare, parlare e scrivere.


Auto-valutazione

Introduzione

Questo un capitolo introduttivo che presenta un nuovo punto di vista


sullapprendimento dellinglese professionale. La conoscenza dellingle-
se medico stato uno degli svantaggi storici dei professionisti non
madrelingua inglese in campo sanitario, e questo manuale focalizza su un
approccio pratico allinglese del quale necessitano i professionisti gene-
rici in campo sanitario e i medici in particolare.
La lettura deve essere considerata il primo passo nellapprendimento
di una lingua straniera. Leggere articoli di settore un compito essenzia-
le per tutti coloro che vogliono essere informati e la medicina un ambi-
to in continuo cambiamento in cui, sfortunatamente, essere disinformati
incredibilmente semplice.
La familiarit con alcuni termini e strutture grammaticali render la let-
tura degli articoli pi semplice e quindi vi permetter di trarre informa-
zioni ancora pi accurate. Lobiettivo in termini di lettura vorrebbe esse-
re quello di farvi sentire a proprio agio con testi in lingua inglese come
lo sareste con quelli nella vostra lingua.
Allinizio leggere ad alta voce sar un compito problematico perch ci
sono molte parole delle quali, pur conoscendone significato e spelling, la
pronuncia vi risulter difficoltosa. Come in molti altri aspetti della vita,
si possono scegliere due strade: quella pi facile evitare questo eserci-
zio impegnativo mentre quella difficile, ma pi proficua, richiede luso
del dizionario per cercare non solo le parole di cui non si conosce il
significato ma anche la pronuncia.
Tenete a mente che la mancanza di abilit nella pronuncia una delle pi
grande nemiche per lautostima, quando si parla una lingua straniera. Se
le lezioni che seguiamo fossero sottotitolate, la maggiorparte di noi le
capirebbe perch la nostra capacit di interpretare quello che leggiamo

R. Ribes, P.R. Ros. Inglese per medici. Springer 2010


3
4 Inglese per medici

molto pi grande della nostra abilit nel comunicare e capire quello che
ascoltiamo.
Essere coscienti di questo fatto pu rappresentare un passo fondamenta-
le nel vostro apprendimento; leggendo ad alta voce, lesercizio di lettura
verr triplicato e diventer immediatamente e contemporaneamente un
esercizio di lettura, ascolto e dialogo. Quando iniziai questo tipo di eser-
cizio, ero in grado di leggere pochissime righe senza laiuto del diziona-
rio; era terribilmente difficile e per leggere qualche paragrafo ci voleva-
no diverse ore. Non arrendetevi, il tempo e la pazienza daranno risultati
incredibili.
Tenete conto che la terminologia nella vostra specialit non cos vasta,
nonostante possa sembrare impossibile allinizio. Continuando con que-
sto esercizio, le parole che non riuscite a pronunciare diminuiranno e
sarete in grado di leggere articoli di medicina con pi facilit.
Ricordatevi, per iniziare, che le uniche parole su cui dovete fare pratica
sono quelle inerenti alla vostra specialit, quelle che verranno usate nella
routine e le parole familiari che abbiamo incluso nella nostra guida sulla
conversazione (Capitolo 9).
Lascolto probabilmente la capacit pi importante da ottimizzare.
Quando partecipiamo ad una conferenza, molti di noi non fanno nessuna
domanda. In un congresso, anche senza parlare, potete ottenere informa-
zioni valide se capite cosa stanno dicendo gli oratori. Anche nella nostra
lingua originaria, la capacit di comprensione maggiore rispetto alla-
bilit nel parlare. Possiamo capire quasi tutto in un discorso complesso
su una materia sconosciuta sulla quale saremmo appena capaci di dire
qualche frase.
Il miglioramento della nostra capacit di ascolto quindi predominante
nelle nostre carriere. Il primo passo potrebbe essere quello di ascoltarci
mentre leggiamo ad alta voce. Ci sono altri esercizi da fare: guardare film
con sottotitoli in inglese unaltra attivit essenziale. A meno che non
abbiate un buon livello di inglese, i film non sottotitolati saranno scorag-
gianti. Vi consiglio di guardare notiziari TV, che, sebbene non siano sot-
totitolati, tendono ad essere pi facili da comprendere.
Parlare in inglese deve essere il passo successivo. Una volta che riuscite
a leggere e capire quello che gli altri dicono, sentirete il bisogno di dire
quello che pensate. Ma questo bisogno nascer solo se avrete sviluppato
la capacit di parlare correttamente, altrimenti eviterete di farlo per paura
di essere considerati poco preparati.
Essere fluenti in una lingua straniera unimpresa estremamente diffi-
cile e, quando partecipiamo ad un congresso internazionale, la nostra
mancanza di dimestichezza con linglese ci impedisce di comunicare
con i colleghi di altri Paesi. Come professionisti non possiamo parlare
1 - Leggere, ascoltare, parlare e scrivere. Auto-valutazione 5

male facendoci capire a malapena; al contrario, abbiamo bisogno di


esprimere le nostre opinioni e sensazioni in maniera corretta e decisa.
Se avete partecipato a corsi internazionali avrete notato che molti medi-
ci non madrelingua inglese tendono a raggrupparsi, diventando uniso-
la in un oceano di comunicazioni e relazioni tra professionisti (medici,
infermieri, tecnici, rappresentanti, ecc.). Incredibilmente, molti profes-
sionisti in campo sanitario, tornano dai congressi internazionali non
solo senza aver fatto alcuna presentazione, ma senza aver detto una
parola in inglese.
Vi dar un consiglio. Quando arrivate ad un meeting iniziate a parlare ai
colleghi che arrivano da Paesi non anglofoni. pi facile capirli e notere-
te che anche loro avranno le vostre stesse difficolt. Anche loro commet-
tono degli errori e il loro livello di inglese potrebbe essere non molto pi
alto del vostro. Vi sentirete a vostro agio a parlare con loro e i vostri erro-
ri (tutti fanno errori anche nella loro lingua madre) non vi impediranno di
continuare a parlare. Questo vi permetter di spezzare il circolo vizioso
che vi ha tenuto professionalmente sordomuti ai meeting internazionali.
Parlare con medici, infermieri, tecnici e altri, in ambiente ospedaliero, si
presenta allinizio come un attivit problematica. Questo probabil-
mente uno dei motivi di maggiore sfida per i professionisti in campo
sanitario negli ospedali stranieri perch, ad essere sinceri, esiste solo un
modo per acquisire familiarit con il linguaggio ospedaliero, con la ter-
minologia usata dai medici, infermieri, tecnici e pazienti e questo
lavorare in un ospedale americano o inglese.
Durante i primi turni lavorativi in un ospedale straniero, ci si rende
conto che ci sono molte parole che non si conoscono - parole semplici
come stretcher, coat, white jacket white coat o ward possono
essere completamente nuove - ed espressioni come to be paged o to
be on-call possono essere allinizio impossibili da capire. Queste paro-
le e queste frasi sono talmente legate allambiente ospedaliero, cos
radicate nel cuore della terminologia ospedaliera, che n i libri n i
vocabolari di medicina le includono come termini accademici.
Nonostante ci rendiamo conto del fatto che il nostro approccio alla ter-
minologia medica sar solo unintroduzione, soltanto un approccio pre-
liminare alla terminologia ospedaliera, sappiamo anche che il primo
passo quello pi importante e quello per cui abbiamo maggiore biso-
gno di aiuto. Infatti, lintero volume rappresenta solo unintroduzione e
dovrete scrivere voi il vostro personale libro di medicina perch la medi-
cina di oggi talmente specializzata che anche i medici della stessa spe-
cialit hanno difficolt a capirsi tra loro quando parlano di materie spe-
cifiche (io per esempio parlo pi agevolmente in materia di RM e in
radiologia interventistica che in ecografia o TC). Questo capita sia in
6 Inglese per medici

inglese che in ogni altra lingua; possiamo risultare fluenti solo con i ter-
mini utilizzati quotidianamente.
Quelli tra voi che sono stati in un ospedale americano o inglese sapran-
no quanto sia importante ottenere un camice bianco il pi presto possibi-
le. Senza un camice bianco nessuno vi identificher come medico ed
probabile che per ragioni di sicurezza qualcuno vi inviter ad abbando-
nare lospedale. Ma chi osa chiedere un camice senza sapere come
dirlo in inglese? E, peggio ancora, cercare di evitare che qualcuno si
accorga che non conoscete quella parola. Ci sar qualcuno che si fider
di me se si render conto che non conosco parole semplici come coat?
Qualcuno mi dar la possibilit di partecipare alla stesura di un articolo con
un livello di inglese cos basso? Cosa penseranno di me? C la possibili-
t che tutte queste perplessit vi passino per la mente senza sapere che pro-
babilmente nessuno sprecher un secondo a preoccuparsi di voi, al vostro
livello di inglese e a qualsiasi altro vostro pensiero stupido. Comunque, le
prime due cose da ottenere quando praticate in un ospedale americano sono
un cartellino e un camice bianco (ricordate che negli ospedali americani ci
sono due tipi di camice, quelli corti e quelli lunghi ed probabile che ad un
certo punto incontrerete il termine butcher-length coat).
I primi turni sono di solito un completo disastro; ci sono cos tante cose
nella vostra mente che la medicina, che dovrebbe essere la ragione per
la quale siete cos lontani da casa, pi o meno in fondo alle priorit.
Se state pianificando di fare unesperienza allestero e volete accettare un
consiglio, prendete il tempo necessario per organizzare i vostri affari
contingenti ed arrivare nella citt una settimana in anticipo per organiz-
zare le cose che ci fanno sembrare cos impediti allinizio. Il mio primo
giorno di turno al Brigham and Womens Hospital, non sapevo dove avrei
dormito quella sera. Potete immaginare in questa situazione il mio livel-
lo di concentrazione sulle differenze tra adenomi surrenali e metastasi su
sequenze RM in e fuori fase? Quindi, non commettete lo stesso errore e
liberatevi di quelle piccole cose prima che il vostro turno abbia inizio.
Non dimenticatevi che la prima impressione potrebbe essere lunica
lasciata e durante i vostri primissimi giorni possibile che si crei negli
altri quella prima impressione finale.
La mancanza di un vocabolario di base composto da parole e frasi cor-
renti impedir la vostra capacit di ottimizzare il vostro tempo in ospe-
dale, quindi non perdete lopportunit di essere il pi chiari possibile in
un ambiente competitivo dove il tempo conta cos tanto.
Di cosa parlano i medici? I medici parlano dei pazienti, telefonate, dal
loro reparto o da altri reparti, colleghi della stessa specialit, conferenze,
corsi, lavori
1 - Leggere, ascoltare, parlare e scrivere. Auto-valutazione 7

A volte conoscete la parola o le parole essenziali e il concetto chiave e


sareste anche capaci di capire una frase che le include ma non conoscete
i phrasal verbs e le espressioni correnti nelle quali questi termini sono
inclusi; in questo modo non potete creare frasi correnti con queste.
Ricordatevi ancora una volta che lobiettivo non solo farvi capire ma
esprimere i vostri pensieri e sentimenti in modo corretto ad un livello di
inglese appropriato per un medico ben formato.
Conoscere la parola blood vi permetter in un certo contesto di capire
la frase the residents are drawing blood early in the morning ma
......sareste stati capaci di dirla? Probabilmente no. Essere on-call o
off-call sono espressioni correnti di cui probabilmente non avrete mai
sentito parlare perch negli articoli nessuno parla di calls.
Provate ad immaginarvi di prendere parte a queste conversazioni.
Scrivete le vostre frasi e ripetetele fino a quando non diventeranno auto-
matiche. Allinizio fatelo con domande semplici e corte come per esem-
pio Do you know what I mean? o Would you tell me where the mens
room is? o What do you think the patience has got? e con il passare
del tempo provate frasi pi lunghe e pi complicate come per esempio
Do you know what the most impressive radiological finding of Chiaris
is? o If I had known that the chairman was not coming to the round, I
would not have prepared the case so thoroughly.
Scrivere lultimo passo. In passato non avreste avuto bisogno di scrive-
re in inglese a meno che non foste stati interessati a pubblicare articoli in
riviste straniere. Potreste anche aver passato un mese allestero e non
aver dovuto scrivere una singola parola a parte la vostra firma. Le cose
sono drammaticamente cambiate con Internet. Scrivere diventato una
necessit assoluta per quelli che sono in contatto con colleghi stranieri
via e-mail. Scrivere una e-mail in modo fluente, vi permetter di raffor-
zare i vostri contatti con altri ospedali e colleghi inviando semplicemen-
te qualche parola periodicamente. Labilit nel comunicare con medici
stranieri vi dar un notevole vantaggio rispetto alla concorrenza. Una
volta che la gente sar a conoscenza di questa abilit, vi sar presto
richiesto di scrivere messaggi via e-mail e articoli in inglese e, probabil-
mente, sarete coinvolti pi che mai in nuovi progetti di ricerca.
Lo spelling inglese non facile. Ci sono tante parole con doppie con-
sonanti e molti tranelli da evitare. Provate a scrivere parole come 14
o 40 e troverete le prime difficolt. Forteen o Fourteen. E
40?
Lasciate che vi dia un altro consiglio. Abituatevi a scrivere in inglese
sul vostro computer. Selezionate il vocabolario inglese e impostatelo in
modo che ogni volta che scrivete una parola sbagliata sar sottolineata.
8 Inglese per medici

Poi cliccate il testo destro del vostro mouse e, istantaneamente appariran-


no sullo schermo varie alternative, sceglietene una e se giusta, andate
avanti. Se continuerete a fare questo esercizio, prima o poi la vostra abi-
lit a scrivere correttamente crescer rapidamente, oltre le vostre pi
grandi aspettative.
Certi colleghi pensano ancora che linglese medico sia talmente sempli-
ce che non necessita di uno studio approfondito. Questo lo stesso caso
di pigrizia che si nota nella grammatica inglese. Qui sentireste persone
che vi incoraggiano dicendo: Non preoccupatevi, la terminologia medi-
ca uguale in tutte le lingue. tutta in latino. Humerus, tibia, radius....
Ma c di pi che inserire una vocale latina o sostituire qualche lettera.
Questa una buona notizia perch rende le nostre vite pi eccitanti. La
vita sarebbe cos ottusa e noiosa se la traduzione della terminologia
medica dal e verso linglese fosse una semplice somma o sottrazione di
lettere. Parlare di terminologia medica pu diventare un passatempo pia-
cevole.
Sfortunatamente quelli che pensano che linglese medico sia cos facile
non fanno presentazioni allestero e, di conseguenza, non si renderanno
mai conto della sua vera difficolt.
Comunque, testiamo il livello del nostro inglese medico con questi (faci-
li?) esercizi.

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