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I materiali stradali impiegati comunemente nelle sovrastrutture stradali sono quelli a cui affidato il
compito di permettere il passaggio dei carichi pesanti che vengono a contatto con lo strato
superficiale della sovrastruttura (contatto che si estende anche agli strati pi profondi dove tali
carichi vengono diffusi) e di trasmetterli sul terreno presente in sito (che deve essere in grado di
riceverli).
Sono materiali stradali in senso lato anche quelli utilizzati per la formazione di scarpate o per creare
gabbionate, terre armate od altre opere di raccordo con il terreno naturale presente prima della
costruzione stradale.
I mezzi su gomma trasmettono pressioni che possono superare i 10 Kg/cm2 e solo i conglomerati
compatti sono in grado di sopportare tali carichi senza eccessive deformazioni. Man mano che il
carico viene ripartito sugli strati sottostanti, il materiale pu essere meno compatto e pregiato come
pu essere un misto cementato o un conglomerato bituminoso povero, sino a passare a strati di
materiale inerte lapidei o terrosi di sottofondo.
Dal punto di vista tecnico il materiale utilizzato genericamente chiamato terrae naturalmente
un materiale che, sottoposto a carico, si comprime, si assesta e subisce un cedimento pi o meno
grande nel tempo, tuttavia la terminologia utilizzata per il materiale impiegato nei lavori stradali
dipende essenzialmente dalla granulometria.
Prendendo in considerazione solo il materiale inorganico e lapideo cio i cosiddetti inerti che
costituiscono una terra e che possono provenire sia da siti naturali come cave di fiume che essere
ottenuti dalla frantumazione delle rocce, le distinzioni terminologiche sono le seguenti:
- pietrisco, elementi litoidi con dimensione compresa tra i 25 ed i 71 mm
- pietrischetto, elementi litoidi con dimensioni comprese tra i 25 e i 10 mm
- graniglia, materiale litoide di frantumazione con dimensioni comprese tra i 2 e i 10 mm
- sabbia, materiale litoide di dimensione inferiore ai 2 mm ma superiore a 0,075 mm
- limo, materiale litoide con dimensioni comprese tra mm 0,1 e mm 0,02
- argilla, materiale di dimensioni sotto ai 0,02 mm e associato a particelle colloidali di
dimensioni inferiori a mm 0,002 aventi funzione di legante.
Le argille sono terre coerenti, vale a dire dotate di una certa resistenza a trazione, mentre ghiaia e
sabbia sono terre incoerenti, cio sciolte, incapaci di avere a livello microscopico un legame
coesivo.
Le caratteristiche fisiche e meccaniche che interessano per la costruzione di una strada sono diverse
per le terre coerenti e per quelle incoerenti, a causa del loro differente comportamento sotto carico.
Il contenuto dacqua il rapporto tra il peso dellacqua contenuta nei pori e il peso della materia
secca e si esprime in percentuale.
Lindice dei pori il rapporto fra il volume dei vuoti e quello dei granuli (cio della materia secca
e supposta compatta).
La densit o peso specifico apparente il rapporto fra il peso del campione ed il suo volume;
ovviamente la densit dipende dal contenuto di acqua (fra il minimo della terra secca e il massimo
della terra satura).
Ad esempio per la sabbia il peso specifico apparente varia da un minimo di 14 KN/m3 per sabbie
asciutte e sciolte, ad un massimo di 23 KN/m3 per la sabbie bagnate e compatte.
LIndice di Gruppo qualifica il comportamento statico di una terra, con portanza tanto migliore
quanto pi basso lindice:
- se I.G.= 0 il terreno risulta buono
Tale accettazione dipende infatti dalla legislazione nazionale che dovrebbe emanare delle norme
tecniche di impiego dei prodotti, in cui sono definite le specifiche che i prodotti devono possedere
al fine di essere impiegati nelle opere.
Nelle norme armonizzate viene lasciata aperta la possibilit di non certificare quelle caratteristiche
che non sono regolamentate dalla normativa nazionale di impiego di almeno uno stato membro.
Per quel che concerne in particolare gli aggregati, i valori limite e le categorie relative alle
caratteristiche meccaniche, fisiche e chimiche cui i prodotti appartengono sono definite nelle norme
armonizzate di seguito elencate:
EN 12620 Aggregati per calcestruzzi
EN 13139 Aggregati per malte
EN 13043 Aggregati per conglomerati bituminosi
EN 13242 Aggregati per miscele stradali, legate e non legate
EN 130551 Aggregati leggeri per calcestruzzi e malte
pr EN 130552 Aggregati leggeri per applicazioni stradali
EN 13450 Aggregati per massicciate ferroviarie
EN 133831 Pietrame per scogliere
Gli aggregati riciclati trovano per lo pi impiego nella costruzione e manutenzione di strade, in
genere nella forma di miscele non legate.
Il panorama normativo italiano concernente limpiego di aggregati riciclati nelle opere di ingegneria
civile e nelle costruzioni stradali ha subito nel mese di marzo 2004 un radicale sconvolgimento a
seguito del ritiro della norma tecnica di riferimento, la UNI 10006:2002, per rispondere alle
specificazioni esplicitate nelle norme armonizzate di produzione europea.
Tale norma sostituita da un set di norme costituito da quelle gi emanate, come le seguenti:
- UNIENISO 146881:2003 Identificazione e classificazione dei terreni
- UNIEN 13242:2004 Aggregati per miscele non legate e legate idraulicamente destinate a
lavori stradali e lavori di ingegneria civile
- UNIEN 13285:2004 Miscele non legate Specifiche e da quelle in fase di predisposizione
come ad esempio la UNIEN 14227 ed altre.
Gli organi preposti alla soluzione del problema, rappresentato da questa lacuna normativa (UNI,
Servizio Tecnico Centrale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero delle Attivit
Produttive), come pure i pi illustri esperti della materia, del mondo accademico e delle
associazioni di settore (ANCE, ANPAR, ecc.), suggeriscono, per il momento, che saranno i
committenti dei lavori, nei capitolati dopera, a fornire le specifiche tecniche di riferimento, con una
soluzione di buon senso per quanto non ancora normato: mantenere i criteri e le indicazioni inserite
nella normativa abitualmente utilizzata, riportando, nei contenuti, lUNI 10006 e le norme di buona
tecnica CNR in essa citate, senza farne espresso riferimento.
I criteri di accettazione degli aggregati per usi stradali sono attualmente in fase di elaborazione da
parte di un apposito gruppo di lavoro dellUNI e saranno oggetto di un Decreto Legislativo che
conterr tra le altre, le prescrizioni relative allutilizzo dei materiali di cui alla UNIEN 13242.
Valori del modulo Md e del grado di costipamento G % adottati nelle prescrizioni costruttive per il
corpo del rilevato.
Modulo Md G
(Mpa) %
Societ Autostrade 20 90-95 (*)
ANAS 15 90-95 (*)
F.S. 20-40 () 95
Fig. 2
Esempio: estratto dal capitolato ANAS per la realizzazione degli scavi e dei rilevati
Per gli accertamenti relativi alla determinazione della natura delle terre, del grado di costipamento e
del contenuto di umidit di esse, si dovr provvedere a tutte le prove necessarie ai fini della loro
possibilit e modalit dimpiego, che verranno fatte eseguire dalla Direzione dei Lavori presso il
Centro Sperimentale dellANAS di Cesano (Roma) o presso altri Laboratori ufficiali a cura e spese
dellAmministrazione Appaltante, secondo quanto riportato nel Capitolato Generale dAppalto
D.M. 145/2000.
Le terre verranno caratterizzate e classificate secondo le Norme CNRUNI 10006/1963.
Nellesecuzione sia degli scavi sia dei rilevati lImpresa tenuta ad effettuare a propria cura e spese
lestirpamento di piante, arbusti e relative radici esistenti sia sui terreni da scavare che su quelli
destinati allimpianto dei rilevati, nonch, in questultimo caso, al riempimento delle buche
effettuate in dipendenza dellestirpamento delle radici e delle piante, che dovr essere effettuato con
materiale idoneo messo in opera a strati di conveniente spessore e costipato.
La Direzione dei Lavori, in relazione alla natura dei terreni di posa dei rilevati o delle fondazioni
stradali in trincea, potr ordinare ladozione di provvedimenti atti a prevenire la contaminazione dei
materiali dapporto e fra questi provvedimenti la fornitura e la posa in opera di teli geotessili
aventi le caratteristiche adeguate allo scopo ed indicate nei rispettivi Capitolati Speciali ANAS .
La pavimentazione stradale
La pavimentazione stradale ha il compito di:
garantire una superficie adeguata di rotolamento dei pneumatici in modo da non sollecitare
eccessivamente con carichi dinamici lautovettura e il conducente a cui si deve garantire un
certo confort;
garantire una buona aderenza del pneumatico alla strada;
ripartire le forze trasmesse dai veicoli sul terreno in modo che il terreno non si deformi
eccessivamente e in maniera elastica;
permettere rapidamente il deflusso delle acque meteoriche e non ostacolare leliminazione di
altri agenti atmosferici pericolosi sul piano viario.
- flessibili
- semirigide
- rigide
- strato di usura
- strato di collegamento (binder)
- strato di base
- strato di fondazione
- strato di usura
- strato di collegamento (binder)
- strato di base in misto bitumato
- secondo strato di base in misto
cementato
- strato di fondazione.
I conglomerati bituminosi
I conglomerati bituminosi sono confezionati a caldo in impianti fissi scaldando gli aggregati a
temperature di 150170C e aggiungendo il legante a temperature di 150 180C in una quantit
tale da avvolgere tutti i granuli litici con una pellicola di adeguato spessore arrivando ad un volume
dei vuoti residui dopo costipamento come previsto da capitolato e solitamente inferiore al 5%.
Per far aderire i conglomerati agli strati sottostanti viene prima steso uno strato di ancoraggio con
emulsione bituminosa al 6065% per mezzo di macchine vibrofinitrici, poi viene steso il
conglomerato bituminoso ad una temperatura non inferiore a 130C.
Le propriet dei singoli elementi che formano il conglomerato bituminoso cambiano in base allo
strato da realizzare.
Per conglomerati ricchi di materiale fine (filler) si arriva a percentuale di vuoti del 23% ed
aumenta la richiesta di bitume.
Pi le pellicole sono sottili pi il conglomerato risulta rigido e resistente.
Per dare la massima resistenza ai conglomerati si utilizza la seguente formula: b = 3,75 5
con
b = percentuale di bitume
S= superficie specifica degli inerti
Sabbia di fiume da 0,315 mm a 3,15 mm, dimensione media del granulo 1 mm 2,30
I valori tra parentesi si riferiscono a conglomerati bituminosi riciclati in centrale. Per quelli riciclati
in sito sempre richiesta una stabilit Marshall 1200 e una rigidezza 500
Gli strati superficiali devono avere elevata resistenza meccanica alle sollecitazioni, elevata
aderenza, ed essere oggetto di scarse manutenzioni, invece lo strato di base deve avere elevata
resistenza alla fatica e poter subire deformazioni reversibili. Infine la fondazione deve trasferire i
carichi al terreno e non permettere la risalita dellacqua o di materiali fini.
Le prescrizioni inerenti la percentuale dei vuoti e quella di bitume nei vari strati sono quelle raccolte
nella seguente tabella:
Fig. 7
Strato di collegamento (binder)
Fig. 8
Strato di base