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Nicola Forgione
Paolo Di Marco
La presente dispensa redatta ad esclusivo uso didattico degli allievi dei Diplomi Universitari del settore industriale
dellUniversit degli Studi di Pisa.
Gli autori se ne riservano tutti i diritti. Essa pu essere riprodotta solo totalmente ed al fine summenzionato, non pu essere
alterata in alcuna maniera o essere rivenduta ad un costo superiore a quello netto della riproduzione.
Ogni altra forma di uso e riproduzione deve essere autorizzata per scritto dallautore.
Gli autori saranno grati a chiunque segnali loro errori, inesattezze o possibili miglioramenti.
Cap. 11. Scambiatori di calore
Tc,u Tf,u
Tc,u
Tf,u
Tf,e
Tf,e
1 2 x 1 2 x
11-2
Cap. 11. Scambiatori di calore
Un tipo di scambiatore molto diffuso nelle applicazioni industriali quello a tubi e mantello
(vedi esempio mostrato in figura 2) costituito da un fascio di tubi opportunamente racchiusi
allinterno di un involucro (mantello). I tubi sono mantenuti in posizione allinterno del
mantello mediante dei diaframmi che svolgono anche la funzione di miglioramento dello
scambio termico convettivo. Un fluido (generalmente liquido) viene fatto scorrere allinterno
dei tubi che possono essere sagomati a pi passaggi (il fluido percorre in direzioni opposte il
lato interno dei tubi prima di uscire), mentre laltro fluido (generalmente liquido) viene fatto
passare allesterno dei tubi ed allinterno del mantello.
Allorch uno od entrambi i fluidi sono in fase gassosa si utilizzano scambiatori a correnti
incrociate (vedi figura 3), nei quali si cerca di ridurre leffetto di degradazione dello scambio
termico, dovuto alla relativamente bassa conducibilit termica dei gas, aumentando la
superficie di scambio termico (mediante alettature) su una od entrambi le superfici di scambio
(scambiatori compatti). I flussi incrociati possono essere: entrambi puri (figura 3.a), quando
i due fluidi sono forzati a percorrere cammini tra loro perpendicolari; entrambi mescolati,
quando entrambi i fluidi sono liberi di muoversi anche in direzione parallela luno allaltro;
uno mescolato e laltro puro (figura 3.b).
11-3
Cap. 11. Scambiatori di calore
Un tipo di scambiatori di calore attualmente molto usato, soprattutto nel campo dellindustria
alimentare, quello a piastre (v. Fig.4). Si tratta di uno scambiatore di tipo modulare
costituito da una serie di piastre metalliche piane, dotate di particolari rilievi per aumentare lo
scambio termico, serrate tra di loro mediante tiranti. Le cavit tra le piastre sono percorse
alternativamente dal fluido caldo e da quello freddo, che si scambiano calore attraverso le
piastre stesse. Si possono assemblare modularmente un numero arbitrario di piastre, fino a
raggiungere la superficie di scambio desiderata. Inoltre, lo scambiatore pu essere facilmente
smontato per eseguire la pulizia.
Infine, un tipo di scambiatori che coinvolge il passaggio alternato di fluido caldo e di quello
freddo attraverso una stessa sezione quello rigenerativo. Il calore viene trasferito in una
prima fase dal fluido caldo al materiale che costituisce il rigeneratore (accumulo del calore) e
successivamente al fluido freddo quando questultimo rimpiazza quello caldo.
Un parametro che caratterizza lo scambiatore il rapporto [m2/m3] tra la superficie di
scambio ed il volume dello scambiatore. Si parla di scambiatori compatti quando
superiore a 700 m2/m3. Ad esempio, i radiatori di automobili hanno 1000 m2/m3; i
polmoni umani (in cui si realizza scambio di massa oltre che di calore) arrivano al massimo
valore di 20000 m2/m3.
11-4
Cap. 11. Scambiatori di calore
s
1
Ri =
i A
Tc, i Tf, e
s
R parete =
kA
1
Re =
e A Tc Ri Rparete Re Tf
Caso di parete di separazione cilindrica (vedi figura 6): bisogna considerare che in
generale larea di scambio termico esterna diversa da quella interna e che larea da
introdurre allinterno della resistenza termica conduttiva unopportuna media
(logaritmica) tra queste due.
1 1 1 s 1
Rt = = = + +
u i Ai u e Ae i Ai k A e Ae
1
Re = Tc Ri Rparete Re Tf
e Ae
11-5
Cap. 11. Scambiatori di calore
Caso di parete di separazione cilindrica con alettatura esterna (vedi figura 7): in questo
caso larea da considerare per lo scambio convettivo esterno unarea efficace,
generalmente minore dellarea totale esterna, da calcolare mediante la seguente formula:
Ae , eff = Ae , non alett . + aletta Ae , alett .
dove aletta lefficienza dellaletta valutabile in funzione della forma e della dimensione
dellaletta tramite diagrammi od appropriate formule (v. Cap.2, App.2). Cos facendo si
tiene conto delle variazioni di temperatura lungo le alette.
Nel caso di alette anulari allesterno di un tubo a sezione circolare (vedi figura 6) i
parametri da utilizzare per il calcolo dellarea esterna efficace possono essere ottenuti
facendo uso delle seguenti formule:
Ae , non alett . = 2 re (Palette t ) f alette L
[ (
Ae, alett . = 2 ralette
2
)
re2 + 2 ralette t ] f alette L
tanh (b ) re 2 e
aletta = ; = (1 a )(1 0.35 log a ) ; a ; b ralette
b ralette k alette t
ralette
re
ri
11-6
Cap. 11. Scambiatori di calore
Ae = 2 re L = 0.025 m 2
Le singole resistenze termiche sono date da:
1 s log(re / ri ) 1
Ri = = 1.67 K/W ; R parete = = = 1.17 10 3 K/W ; Re = = 1.00 K/W
i Ai kA 2 k L e Ae
La resistenza termica totale data dalla somma delle tre resistenze calcolate in precedenza:
Rtot = Ri + R parete + Re = 2.67 K/W
Si dispone quindi di tutte le informazioni necessarie per il calcolo della potenza termica
scambiata dallinterno del cilindro verso lesterno e della temperatura della parete interna:
Tc T f
Wt = = 440.1 W ; T parete = Tc Wt Ri = 465 C
Rtot
11-7
Cap. 11. Scambiatori di calore
tanh (b )
aletta = = 0.97
b
Ae , eff = Ae , non alett . + aletta Ae , alett . = 0.0928 m 2
A questo punto possibile rideterminare il valore della resistenza termica totale:
1
Re = = 0.26 K/W Rtot = Ri + R parete + Re = 1.93 K/W
e Ae ,eff
La potenza termica scambiata dallinterno del cilindro verso lesterno e la temperatura della
parete interna valgono:
Tc T f
Wt = = 608.8 W ; T parete = Tc Wt Ri = 183 C
Rtot
E questo il motivo per il quale il cilindro non fonde, pur avendo al suo interno un fluido alla
temperatura di 1200 C.
Gf hf,e
Wt
Gc hc,u
Gc hc,e
11-8
Cap. 11. Scambiatori di calore
caldo ed al fluido freddo (vedi figura 8) si ottengono le seguenti formule per il calcolo della
potenza termica globale, Wt. In esse, i pedici c ed f si riferiscono rispettivamente ai fluidi
caldo e freddo e i pedici e ed u allentrata e alluscita.
Wt = Gc (hc ,e hc ,u )
Wt = G f (h f ,u h f ,e )
Nellipotesi che i due fluidi non subiscono cambiamenti di fase e che i corrispondenti calori
specifici e pressioni siano costanti, le equazioni precedenti divengono:
Wt = Gc c p ,c (Tc ,e Tc ,u )
Wt = G f c p , f (T f ,u T f ,e )
Nello studio degli scambiatori di calore utile riferirsi alla cosiddetta portata termica
(oraria), C, data dal prodotto tra la portata massica ed il calore specifico:
Cc = Gc c p ,c ; C f = G f cp, f [W/K]
In tal caso le due equazioni di bilancio precedenti possono scriversi nella seguente forma:
Wt = Cc (Tc ,e Tc ,u ) ; Wt = C f (T f ,u T f ,e )
Wt = u A (Tc T f ) = u A T
11-9
Cap. 11. Scambiatori di calore
logaritmica tra le differenze esistenti a monte ed a valle dello scambiatore ottenendo cos la
seguente equazione di scambio termico:
Wt = u A Tml
T1 T2
dove Tml )
ln (T1 / T2 )
T1 = Tc ,e T f ,e T2 = Tc ,u T f ,u (scamb. equicorrente)
T1 = Tc ,e T f ,u T2 = Tc ,u T f ,e (scamb. controcorrente)
Per gli altri tipi di scambiatore, leffettiva differenza media di temperatura da utilizzare
nellequazione di scambio termico data dal prodotto di quella ottenuta come media
logaritmica (come se lo scambiatore fosse a controcorrente) per un fattore di correzione, F,
minore di uno:
Wt = u A Tml F
Il fattore di correzione dipende dal tipo di scambiatore e dalle temperature di ingresso e di
uscita dei due fluidi. Esso quindi diagrammato per ogni scambiatore di calore in funzione
delle temperature dei due fluidi (vedi figura 9).
Il metodo MLDT viene utilizzato per lanalisi degli scambiatori di calore quando si
conosce, oltre alle temperature di entrata e alle portate dei due fluidi, almeno una temperatura
di uscita (oppure quando si conosce, oltre alle temperature di entrata e di uscita dei due fluidi,
almeno una portata), ovvero nel caso del problema di progetto. La procedura di calcolo la
seguente:
1. si determina la potenza termica scambiata facendo uso di una delle due equazioni di
bilancio dellenergia, in cui tutti gli altri termini siano noti.
2. con tale valore di potenza termica, si determina leventuale temperatura di uscita (o
leventuale portata) incognita facendo uso della seconda delle due equazioni di
bilancio dellenergia;
3. si calcola la differenza di temperatura media logaritmica e, una volta scelto il tipo di
scambiatore di calore da utilizzare, si individua il valore del fattore di correzione;
4. si determina il valore del coefficiente di scambio termico globale mediante tabelle o
correlazioni di scambio termico;
5. si calcola larea della superficie di scambio termico facendo uso dellequazione di
scambio termico;
6. si ordina quindi uno scambiatore di calore del tipo stabilito con una superficie di
scambio uguale o superiore a quella calcolata.
Un secondo tipo di calcolo termico (problema di esercizio) per gli scambiatori di calore
la determinazione della potenza termica scambiata e delle temperature di uscita, note le
temperature di ingresso e le portate dei due fluidi e noto il tipo di scambiatore nonch la
superficie di scambio termico (calcolo termico di verifica). In questo caso si potrebbe ancora
utilizzare il metodo MLDT, ma la soluzione pi complicata dato che, essendovi due
temperature incognite, le tre equazioni non possono essere risolte una alla volta. Un metodo
molto semplice per risolvere un problema di questo tipo , invece, il metodo -NUT che
analizzeremo nel seguito.
11-10
Cap. 11. Scambiatori di calore
Tc,u
Acqua Tf,u
Di De Dan.
Tf,e
Olio
Tc,e
Si tratta di un tipico calcolo termico di progetto. La potenza termica scambiata tra i due fluidi
pu essere ottenuta dallequazione di bilancio dellenergia per il fluido caldo:
Wt = Gc c p ,c (Tc ,e Tc ,u ) = 8524 W
La temperatura con la quale lacqua fuoriesce dallo scambiatore di calore pu essere
determinato mediante lequazione di bilancio dellenergia per il fluido freddo:
Wt
T f ,u = T f ,e + = 40.2 C
G f c p, f
Per poter determinare larea di scambio termico necessaria, mediante lequazione di scambio
MLDT, necessario ricavare il coefficiente di scambio termico globale, u. A tal fine occorre
innanzitutto calcolare i coefficienti di scambio termico convettivi lato interno, i , e lato
esterno, e .
Per il flusso di acqua allinterno del tubo si ha:
f v f Di 4G f
Re = = = 15029
f Di f
Essendo il flusso di tipo turbolento e pienamente sviluppato il coefficiente di scambio termico
pu essere determinato mediante la correlazione di Colburn
Nu i = 0.023 Re 0.8 Pr 1f / 3 = 85.5
da cui:
kf
i = Nui = 2287 W/m 2 K
Di
11-11
Cap. 11. Scambiatori di calore
Per il flusso di olio nella regione anulare del tubo il diametro idraulico da utilizzare per il
calcolo del numero di Reynolds :
Dh = Dan. De = 18.33 10 3 m
Il numero di Reynolds vale:
c vc Dh c Dh Gf
Re = = = 55
c ( )
c c Dan. De2 / 4
2
Come si pu notare la resistenza termica dominante risulta essere quella esterna e le altre
possono essere trascurate. In definitiva si ha:
1 1
Rt = Re u e = e = 30 W/m 2 K
u e Ae Re Ae
A questo punto siamo in grado di poter applicare lequazione di scambio termico per ricavare
la lunghezza del tubo:
Wt
L= = 78.5 m
u e De Tml
11-12
Cap. 11. Scambiatori di calore
(a) Scambiatore ad 1
passaggio nel mantello e
2, 4, 6, nei tubi.
11-13
Cap. 11. Scambiatori di calore
Tale potenza sarebbe ottenibile con uno scambiatore di calore in controcorrente con una
superficie di scambio infinita; in questo scambiatore la temperatura di uscita del fluido freddo
uguaglia quella di ingresso del fluido caldo quando Cc > C f , mentre la temperatura di uscita
del fluido caldo uguaglia la temperatura di ingresso del fluido freddo quando Cc < C f ; in
definitiva si ha:
Wt ,max = C f (Tc ,e T f ,e ) ( se C c > C f )
Per una data tipologia di scambiatori di calore si pu dimostrare che lefficienza esprimibile
in funzione di due parametri adimensionali:
= f (NUT , C )
dove NUT chiamato numero di unit di trasmissione del calore, definito come:
uA 1
NUT =
Cmin RT Cmin
mentre C il rapporto tra le capacit termiche orarie dei due fluidi:
C min
C=
C max
Lefficienza di uno scambiatore di calore pu essere ricavata da appositi diagrammi (vedi
figure dalla 10 alla 15) in funzione dei due parametri suddetti.
Il metodo -NUT pu essere applicato indifferentemente sia per calcoli di progetto che di
verifica senza richiedere procedimenti iterativi: nel primo caso, nota , si ricava NUT, da cui
si ottiene la superficie di scambio, nel secondo, noto NUT, si ricava , da cui si determina la
potenza scambiata.
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Cap. 11. Scambiatori di calore
100
C min/C max = 0
90
80 0.25
70
Efficienza ( ) [%]
0.50
60
0.75
50 1.00
40
30
20
10
0
0 1 2 3 4 5
Numero di unit di trasmissione del calore (NUT =uA /Cmin)
100
C min/C max = 0
90 0.25 0.50 0.75
1.00
80
70
Efficienza ( ) [%]
60
50
40
30
20
10
0
0 1 2 3 4 5
Numero di unit di trasmissione del calore (NUT =uA /C min)
11-15
Cap. 11. Scambiatori di calore
100
C min/C max = 0
90
0.25
80
0.50
70
Efficienza ( ) [%]
0.75
60 1.00
50
40
30
20
10
0
0 1 2 3 4 5
Numero di unit di trasmissione del calore (NUT =uA /Cmin)
Figura 12: Efficienza di uno scambiatore ad 1 passaggio nel mantello e 2, 4, 6, nei tubi.
100
C min/C max = 0
90 0.25
0.50
80 0.75
70 1.00
Efficienza ( ) [%]
60
50
40
30
20
10
0
0 1 2 3 4 5
Numero di unit di trasmissione del calore (NUT =uA /Cmin)
Figura 13: Efficienza di uno scambiatore a 2 passaggi nel mantello e 4, 8, 12, nei tubi.
11-16
Cap. 11. Scambiatori di calore
100
C min/C max = 0
90
0.25 0.50
80 0.75
1.00
70
Efficienza ( ) [%]
60
50
40
30
20
10
0
0 1 2 3 4 5
Numero di unit di trasmissione del calore (NUT =uA /Cmin)
Figura 14: Efficienza di uno scambiatore a flussi incrociati con entrambi i fluidi puri.
100
C misto /C puro = 0,
90 0.25
4.00
0.50
80 2.00
0.75
70
Efficienza ( ) [%]
1.33
60 1.00
50
40
30
20
10
0
0 1 2 3 4 5
Numero di unit di trasmissione del calore (NUT =uA /Cmin)
Figura 15: Efficienza di uno scambiatore a flussi incrociati con un fluido puro e laltro misto.
11-17
Cap. 11. Scambiatori di calore
A flussi incrociati
60 con flussi puri
50
40
Ad equicorrente
30
20 C min/C max = 1
10
0
0 1 2 3 4 5
Numero di unit di trasmissione del calore (NUT =uA /C min)
Per un dato NUT lefficienza diventa massima per C = 0 e minima per C = 1. Il caso C = 0,
corrispondente ad avere Cmax = , realizzato quando uno dei due fluidi nellattraversare
lo scambiatore di calore subisce cambiamento di fase (in questo caso la distribuzione di
temperatura quella mostrata in figura 17). Per C = 0 landamento dellefficienza
sempre lo stesso qualsiasi sia la tipologia degli scambiatori di calore. In particolare la
relazione per lefficienza si riduce alla
= 1 exp( NUT )
per quanto detto al punto precedente, tale espressione comunque valida per qualunque
scambiatore se NUT < 0.3.
11-18
Cap. 11. Scambiatori di calore
T T
Tc,e
Tc
Tc,u
Tf,u
Tf
Tf,e
1 2 x 1 2 x
(a) Evaporatore. (b) Condensatore.
Figura 17: Andamento delle temperature quando un fluido subisce cambiamento di fase.
Tc
Tf,u
Tf,e
1 2 A
In corrispondenza di una pressione di 0.08 bar il vapore saturo possiede le seguenti propriet:
temperatura di 314.7 K, entalpia del liquido saturo di 173837 J/kg ed entalpia del vapore
saturo secco di 2576907 J/kg. La potenza termica scambiata tra i due fluidi vale quindi
11-19
Cap. 11. Scambiatori di calore
Wt = Gc (hc ,e hc ,u ) = 3604605 W
Nota la potenza termica, si pu ricavare facilmente la temperatura di uscita dell'acqua di
refrigerazione:
Wt
T f ,u = T f ,e + = 300.8 K
G f c pf
Ricaviamoci l'area di scambio termico con il metodo -NUT; a tal fine necessario trovarsi
innanzitutto lefficienza dello scambiatore:
Wt Wt Wt
= = = = 0.44
Wt ,max C min (Tc ,e T f ,e ) G f c pf (Tc ,e T f ,e )
A questo punto possibile ricavare il numero di unit di trasmissione del calore attraverso
lapposita formula (od un qualsiasi diagramma):
NUT = ln (1 ) = 0.58
Prima di ricavare l'area necessario determinare anche il coefficiente di scambio termico
globale u:
1 1 1
= +
u A i A e A
dove si trascurata la resistenza termica conduttiva della parete dei tubi, supposti sottili. Il
coefficiente di scambio termico esterno, e , dato, mentre quello interno deve essere
determinato mediante unopportuna correlazione di scambio termico per convezione. Il
numero di Reynolds per l'acqua che passa all'interno dei tubi vale:
f vf D 4G f
Re = = 145513
f f D100
Lo scambio termico avviene all'interno dei tubi per convezione forzata. Adottando la
correlazione di Colburn si ottiene il seguente valore del numero di Nusselt:
Nu i = 0.023 Re 0.8 Pr 0.333 = 516.4
Il coefficiente di scambio termico convettivo interno vale quindi:
k
i = Nu i f = 32430 W/(m 2 K)
D
A questo punto possibile ricavare il coefficiente di scambio termico globale:
1
1 1 1 1 1
= + u = + = 24488 W/m 2 K
u A i A e A i e
Dalla definizione del numero di unit di trasmissione del calore si ottiene la seguente
espressione per il calcolo dellarea della superficie di scambio termico:
uA NUT C min
NUT = A= = 7.9 m 2
C min u
La lunghezza di ogni singolo tubo vale quindi:
A
L= = 2.51 m
DN
11-20
Cap. 11. Scambiatori di calore
Acqua Tc,u
Tc,e
Alcool
Tf,e
Si tratta di un tipico calcolo termico di progetto. La potenza termica scambiata dai due fluidi
vale:
Wt = G f c p , f (T f ,u T f ,e ) = 252315 W
Nota la potenza termica si pu ricavare facilmente la portata dell'acqua:
Wt
Wt = Gc c p ,c (Tc ,e Tc ,u ) Gc = = 1.2 kg/s
c p ,c (Tc ,e Tc ,u )
1. Scambiatore in controcorrente
Con il metodo MLDT, nota la potenza termica scambiata tra i due fluidi, facile ottenere
larea della superficie di scambio termico con la seguente formula:
Wt
A= = 14.1 m 2
u Tml
Con il metodo -NUT necessario trovarsi innanzitutto lefficienza ed il rapporto tra le
capacit termiche orarie:
Wt Wt C
= = = 0.7143 , C = min = 0.9
Wt ,max C min (Tc ,e T f ,e ) C max
A questo punto possibile ricavare il numero di unit di trasmissione del calore attraverso
lapposita formula (o lapposito diagramma):
1 1 NUT C min
NUT = ln = 2.232 A = = 14.1 m 2
C 1 C 1 u
Si noti come il metodo -NUT risulti pi complesso di quello MLDT. Non per sempre
possibile usare il metodo MLDT in quanto non detto che si conoscano sempre le
temperature di uscita del fluido freddo e del fluido caldo.
11-21
Cap. 11. Scambiatori di calore
11-22
Cap. 11. Scambiatori di calore
Tf,i Tf,i
I
Tf,u Tf,u
(a) (b)
Figura 18: Regolazione di portata in uno scambiatore a) tramite valvola a due vie b) tramite
pompa a velocit variabile. In questo caso, la variabile regolata Tc,u.
11-23
Cap. 11. Scambiatori di calore
regolazione in derivazione (Fig.19 e 20) la pompa viene piazzata sul ramo del circuito ove
circola la portata totale (costante) per non variarne il punto di funzionamento.
La scelta tra luna o laltra soluzione impiantistica dipende da un gran numero di fattori, la cui
trattazione esula da queste note, tra cui ampiezza del campo di regolazione richiesto, costo
di impianto, layout dei circuiti.
Tf,i
Tc,u Tc,i
B A
Tf,u
Figura 19: Regolazione di portata in derivazione in uno scambiatore tramite valvola a tre vie
a portata costante. In questo caso, la variabile regolata Tc,u e si fa uso di una valvola
miscelatrice.
Tf,i Tf,i
Tf,u Tf,u
(a) (b)
Figura 20: Regolazione di portata in derivazione in uno scambiatore tramite valvola a tre vie
a temperatura dingresso costante: a) con valvola deviatrice; b) con valvola miscelatrice. In
questo caso, la variabile regolata Tc,u.
11-24
Cap. 11. Scambiatori di calore
BIBLIOGRAFIA
Y. A. Cengel, Termodinamica e trasmissione del calore, McGraw-Hill, New York,
1998.
W. M. Kays, A. L. London, Compact Heat Exchangers, McGraw-Hill, New York, 1964.
R. Mastrullo, P. Mazzei, V. Naso e R. Vanoli, Fondamenti di trasmissione del calore,
Vol. 1, Liguori editore, Napoli, 1988.
F Kreith, Principi di Trasmissione del calore, Liguori editore, Napoli, 1991.
J.P. Holman, Heat Transfer, McGraw-Hill, New York, 1997.
11-25