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Serene

alchimie
Carlo Toffalini, una vita sognando
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Serene
alchimie
Carlo Toffalini, una vita sognando

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Mostra e catalogo a cura di:
Edoardo Maffeo

InterventI criticI:
Viviana Saino
Giuseppe Castelli

In collaborazione con:

Con il patrocinio di:

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A Edo e alla sua famiglia con un grande
ringraziamento

Siamo fatti anche noi della materia di cui sono fatti i sogni;
e nello spazio e nel tempo dun sogno racchiusa la nostra breve vita.
(William Shakespeare)

Se vero ci che William Shakespeare scrive e cio che siamo fatti anche noi della materia di
cui sono fatti i sogni, ecco, allora non c dubbio che gran parte di me sia fatta di colore e luce.
In piedi nello studio davanti al cavalletto, nella mente un paesaggio acceso dalle luci vivide della
sera, tra qualche istante sar svanito e mi chiede di essere ricordato. Lo dipingo meglio che
posso, credo di aver illustrato un paesaggio e invece mi assomiglia, ho raccontato la mia storia.
Ma quando dipingo penso a tutte queste cose? No. Quando dipingo un quadro non penso nulla
di tutto questo. Ogni quadro come se fosse il primo: non ci sono certezze, teorie o programmi
di sorta. Dipingere diventa una specie di gioco damore con il soggetto che esclude la mente.
Ma esistono i sogni? Io credo che sia reale, e quindi realt, tutto ci che riesce a muovere la
nostra fantasia e quindi riesce a generare nuovi pensieri rendendoci diversi. I pensieri stessi sono
realt. Lo sono i ricordi, i racconti, le emozioni, i sogni.

Carlo Toffalini

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Serene alchimie

Sono passati pi di trentanni da quando Carlo Marchesi, nota figura del giornalismo locale ed
intelligente appassionato darte, scriveva: Toffalini non cerca di spiegarvi perch dipinge, dice
che un sogno che gli piace e basta. A distanza di tanto tempo e forte della naturale
confidenza che nasce da una sincera amicizia, qualche mese fa ho riproposto a Carlo Toffalini la
stessa domanda. Ha aggiunto qualche breve considerazione, forse pi per educazione che
convinzione, ma le parole chiave sono state pressappoco quelle di allora: sogno, passione ed
amore per il colore. Tant, e non mi aspettavo nulla di diverso.
Da quella breve conversazione nata per lidea per il titolo di questa nuova mostra. (Mostra,
non antologica ci tiene a precisare per quella c ancora tempo e tanto lavoro da fare!)
Serene alchimie quindi, dove sicuramente alchemica, nelloriginale senso etimologico del
fondere e colare insieme, la sua lunga ed incessante ricerca sugli equilibri simbolici e
formali del colore, sicuramente una delle cifre pi interessanti ed inesplorate del suo percorso
stilistico. Non sono solito fare paragoni, ogni pittore ha una propria collocazione che rifugge da
accostamenti meramente ipotetici alle correnti che hanno percorso, e a volte ripercorso, la storia
dellarte figurativa dellultimo secolo.
Certamente, dovendo accennare alloperare pi recente di Carlo Toffalini presente in mostra, mi
sentirei in obbligo di accostarlo a forme, non nuove ma attualissime, di quellespressionismo
astratto che conserva tutto il carattere di una pittura di azione. Ma questo non importante per
definire larte di un pittore e qui mi piacerebbe raccontare solo delle suggestioni che suscita il suo
lavoro. Ampio nel gesto, completo nei cromatismi che cercano spazi di luce e di verit nel modo
informale in cui concepisce le sue emozioni, spurie da ogni riferimento formale e congeniale
allessere, radicato nella struttura indefinita della forma ma ben definita dallemozione.
Un fare completamente in sintonia con lessere libero che percepisce gli spazi dellemotivit, ne
intuisce il gesto, e lo trasferisce sulla tela in modo naturale e privo dogni condizionamento. Forse
questa la motivazione che rende i pittori informali un po eccentrici ma stupendamente se stessi.
Forse questa libert data proprio dalla mancanza del bisogno di ispirarsi a concetti che paiono
strutturati alla forma convenzionale. Ecco allora un tripudio di campiture dove, in un caos
apparentemente casuale tendente ad espandersi dinamicamente oltre i limiti della tela, le masse
cromatiche liberano una sequenza di emozioni che Carlo rende vive allosservatore con una forza,
irresistibile e coinvolgente, che diventa quasi un linguaggio segreto.
Occorre quindi carpirne la bellezza utilizzando una chiave di lettura che si liberi da ci che per
anni ha rappresentato lartista in senso classico o tradizionale entrando in quel mondo, dove il
colore, la luce e il respiro delle sue opere infondono emozioni segrete e sereni stupori.

Edoardo Maffeo

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Colore, colore... e ancora colore!

Non si pu fare a meno di guardarsi intorno e stupire di fronte al sapiente uso del colore che
Carlo Toffalini imprigiona sulla tela. La cromia fonte d'ispirazione per il pittore che, attraverso la
sua evoluzione artistica, approda in questo ultimo decennio, ad un'espressivit informale del tutto
nuova.
Ben conosco il suo percorso, iniziato negli anni Sessanta con un gruppo di amici ed il consueto
ritrovo per discutere e fare pittura. I suoi esordi sono comuni a tanti altri artisti che partono dalla
figura e dal paesaggio riprodotti sulla tela per ammaliare il fruitore, ma successivamente Toffalini
inizia il suo iter esplorativo, e forse, dal lavoro quotidiano, gli viene quella ricerca di elaborazione
della tecnica e del colore che lo caratterizzano. Ecco quindi che si aprono vari "momenti artistici",
degni di nota e di osservazione.
Poi ecco arrivare il periodo americano: per Toffalini pittore si apre un nuovo mondo. Il contatto
con le opere dei grandi maestri dell'Espressionismo d'oltreoceano, gli offre spunti per creazioni
del tutto nuove. La sua arte diventa colore puro, forte, aggressivo, amalgamato ad altri colori ed
l che l'atto del dipingere diventa pi importante del soggetto ritratto, non sono pi le belle
immagini, icone del passato, ma subentra l'artista che vuole dare libero sfogo alle naturali
emozioni che l'animo sprigiona. Ed il colore, anzi i colori sono essenziali, ed anche la dimensione
delle sue tele ha un'evoluzione, esse diventano monumentali, popolate da forme che si
intravvedono tra le pennellate vigorose attraverso un segno deciso e vibrante su sfondi dai colori
intensi e brillanti.
Nascono i paesaggi di citt come New York e Philadelphia con sinfonie di bianchi e di rossi, ma
anche le carte a tempera e la tela "lavorata", ossia preparata con collages di altri disegni, pressati
sulla stessa e che acquista un fascino tutto particolare nel momento in cui l'artista vi mette il
colore: esso si trasforma per diventare materia.
II lavoro pittorico di Toffalini si concentra sulle emozioni, su quanto lo circonda, vede, osserva
Arriva il tempo dei luminosi collages come "Tramonto "e " Notturno ", rettangoli colorati, che si
stagliano sulla tela librandosi al di sopra della superficie. Nascono opere articolate, contraddistinte
da giustapposizioni cromatiche e da giochi e ricerche che, in questo momento,, offrono anche
l'opportunit di cimentarsi nell'opera grafica con il solo utilizzo del bianco e nero.
Insomma una ricerca cromatica che come ha affermato a suo tempo Wassily Kandinsky: " In
generale il colore un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull'anima. L'artista
una mano che toccando questo o quel tasto mette in vibrazione l'animo umana".
E l'artista Carlo Toffalini nell'intento di librare ogni fruitore al di l dell'osservazione pura, riesce a
far percepire le emozioni che l'anima sprigiona attraverso il colore.
Viviana Saino

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Riflessi azzurri, tecnica mista su tela, 140 x 105 cm.

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Sinfonia di rossi, tecnica mista su tela, 150 x 100 cm.

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Canada, tecnica mista su tela, 200 x 145 cm.

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Corrida, tecnica mista su tela, 80 x 60 cm.

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Senza titolo, tecnica mista su tela, 70 x 100 cm.

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Sinfonia di bianchi, tecnica mista su tela, 140 x 103 cm.

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Il carnevale di Rio, tecnica mista su tela, 150 x 100 cm.

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Omaggio a Tiepolo, tecnica mista su tela, 100 x 150 cm.

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Philadelphia, tecnica mista su tela, 120 x 100 cm.

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Il volo, tecnica mista su tela, 120 x 100 cm.

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Senza titolo, tecnica mista su tela, 100 x 80 cm.

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Estate, tecnica mista su tela, 100 x 70 cm.

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Inverno, tecnica mista su tela, 100 x 80 cm.

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Crocifissione. tecnica mista su tela, 70 x 100 cm.

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Senza titolo, tecnica mista su tela, 200 x 150 cm.

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Senza titolo, tecnica mista su tela, 200 x 150 cm.

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Senza titolo, tecnica mista su tavola, 140 x 105 cm.

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Senza titolo, tecnica mista su tavola 140 x 105 cm.

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Miraggio di citt silenziosa, tecnica mista su tavola, 120 x 60 cm.

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Paesaggio appenninico, tecnica mista su tavola, 120 x 60 cm.

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Estate, tecnica mista su tavola, 120 x 45 cm.

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Senza titolo, tecnica mista su carta, 70 x 50 cm.
Senza titolo, tecnica mista su carta, 70 x 50 cm.

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Senza titolo, tecnica mista su carta, 50 x 70 cm.
Senza titolo, tecnica mista su carta, 50 x 70 cm.

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Senza titolo, tecnica mista su carta, 45 x 35 cm.
Senza titolo, tecnica mista su carta, 45 x 35 cm.
Senza titolo, tecnica mista su carta, 45 x 35 cm.

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Senza titolo, tecnica mista su carta, 45 x 35 cm.

Senza titolo, tecnica mista su carta, 45 x 35 cm.

Senza titolo, tecnica mista su carta, 45 x 35 cm.

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Senza titolo, tecnica mista su carta, 35 x 25 cm.
Senza titolo, tecnica mista su carta, 35 x 25 cm.
Senza titolo, tecnica mista su carta, 35 x 25 cm.

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Pensare di individuare gli inizi pittorici di Carlo
Toffalini con una data ed un anno cronologici
precisi davvero difficile in quanto la sua passione
per il disegno prima e per la pittura poi sono nati
durante l'infanzia, quando alla scuola elementare
preferiva le ore dedicate al disegno nel quale
esprimeva se stesso e il carattere deciso della sua
persona. Una vita quindi dedicata alla pittura, alla
continua ed affannosa ricerca di tecniche nuove, di
sperimentazioni di uso del colore, di un "lavoro"
comunque acquisito per gradi, un po alla volta, per
scoprire gli infiniti segreti dell'animo e le
piacevolezze dell'arte.
Il carattere deciso e talvolta un poco testardo,
Natura morta, olio su tela, 40 x 50 cm. puntiglioso e preciso inducono Toffalini allo studio
del disegno e delle tecniche pittoriche perch la sua
filosofia di vita fare quello che desidera. Deve
sentire la libert della scelta che attua giorno dopo
giorno. E agli inizi egli guarda ai grandi maestri della
pittura del Cinquecento e del Seicento al colore
soprattutto, nella con-vinzione che il passato, ci
che gli altri hanno lasciato ai posteri, sia da
"studiare", scrutare con occhio indagatore perch
importante, per un pittore oggi capire la sensibilit
artistica e le soluzioni tecniche dei predecessori.
Se l'approccio con la materia pittorica avviene
spontanea-mente, per una certa predisposizione e
per un istinto innato che Toffalini si dedica e
continua la sua ricerca. L'interpretazione personale
si trasforma attraverso le espe-rienze acquisite, per
il trascorrere della vita e per la coscienza concreta e
reale di guardare alla vita, a ci che lo circonda
come fonte di insegnamenti.
La pittura deve essere per Toffalini interpretazione e
l'artista si esprime nel modo che gli pi naturale,
riportando ci che vede sulla tela. La capacit
tecnica appresa ed elaborata attraverso una ricerca
formale consapevole oggi punto d'arrivo per le
Ortensie, olio su tela, 50 x 70 cm. opere attuali.

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Paesaggi, nature morte con il primo piano tagliato
da una linea orizzontale che sfonda la tela e riporta
gli oggetti, la frutta o i fiori davanti a chi guarda,
come se l'occhio toccasse ci che percepisce.
L'approdo ai lavori del momento avviene dopo lo
studio degli affreschi degli antichi, dopo i soggiorni
a Venezia e nelle grandi citt italiane e straniere,
sedi di opere d'arte dei maestri; anche il nudo
femminile deriva dalla sintesi attuata nella figura
classica della donna; le forme, proporzionate dei
primi lavori, si sintetizzano in quelli attuali.
Quanto detto lo notiamo in Eva sdraiata, avvolta
dall'architettura di fondo con la mela tentatrice a cui
d le spalle. Figura femminile intrigante e misteriosa
Rose passe, olio su tela, 40 x 50 cm. al tempo stesso, maliziosa e semplice, consapevole
dell'atto che presto generer peccato e sconvolger
le sorti del genere umano, ma tentatrice perch
cosciente del ruolo femmineo che ricopre, lei, la
prima donna dal cui archetipo discenderanno le
altre. La ricerca sui classici approda ad una pittura
di sintesi, di scomposizione dove la figura
comunque omogenea e si inserisce in un tutt'uno
con il colore e la cornice entro cui la tela
racchiusa. Le tonalit cromatiche di tinta su tinta
amalgamate tra lo sfondo della campitura ed il suo
contorno, la cornice appunto, risolve in maniera
assai felice il rapporto biunivoco che solitamente
l'artista non prende in considerazione, a lavoro
ultimato, dell'opera e del suo prezioso involucro.
Sottovalutare quest'ultimo o lasciare al caso la sua
scelta significa, talvolta, rompere un equilibrio
interno, offuscare o sminuire quanto rappresentato
nell'opera.
Dal disegno dei primi anni, Toffalini snoda il suo
percorso artistico attraverso gli acquerelli, dalle
tinte forti e decise mai evanescenti e scolorite in
acqua, in seguito arriva agli olii, che tratta in modo
particolare preparando la tela ad accogliere il
colore.
La principessa, olio su tela, 40 x 50 cm.

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Nascono i giochi di luce e luminosit intensa, di
contrasto tra colore e colore, di impasti cromatici di
pregevole effetto; ad una tavolozza ricca e varia si
accosta una pennellata sicura e decisa, che scolpisce
l'immagine sia essa figura, paesaggio o essere
inanimato e la rende viva, palpitante, come se
volesse spezzare l'incantesimo che la tiene
costretta, per fuoriuscire dalla tela.
Ecco allora il festoso Carnevale di Venezia, i colori di
Napoli, i paesaggi liguri, i porti navali, le distese
sabbiose del Marocco, la Tunisia, i Paesi del Nord,
Samarcanda, per parlare di profano e di esotico. Le
crocifissioni, le processioni del Venerd Santo in
Liguria, per guardare al sacro, al religioso.
Gli ultimi lavori rappresentano fiori, nature morte
dove l'Autunno regna sovrano con i colori decisi e a
tinte forti; il disegno stilizzato, diventa impalpabile
grazie a queste tecniche miste. La fissit dei colori,
dei grigi e dei verdi, dei marroni appena ondulati di
bianco, l'opacit dei chiaroscuri sottili che
determinano armonie contrapposte esplicano
risultati tecnici veramente speciali e lasciano
intravvedere, a chi guarda, che la pastosit del
colore e la sinteticit del disegno si trasformano per
ricercare nuove soluzioni stilistiche e cromatiche.
Nature morte e nudi femminili, ritratti, visi di donna
e bambini, dove i contrasti di colore lasciano il
posto anche a luci soffuse, amalgamate per
interpretare le sensazioni e i moti dell'animo di
Toffalini uomo.

(Viviana Saino 1991)

Nudo n. 1, olio su tela, 40 x 70 cm.

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Eva, , olio su tela, 50 x 30 cm.

Laguna, , olio su tela, 70 x 25 cm.

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Il sogno dellammiraglio 1, acquaforte-acquatinta, 260 x 245 mm.

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Lestetica del segno

L'arte dell'incisione passione, ricerca,


applicazione, che coinvolge anche fisicamente il
cultore, impegnandolo in una attivit che spesso si
avvicina a quella degli antichi scultori, i quali erano
soliti agire direttamente sulla pietra in quella nobile
"arte del levare" celebrata da Michelangelo,
nell'atto di dare un modello ad un elemento della
natura sordo e informe. Lo sforzo materiale
esercitato dalla mano sulla lastra e quello successivo
con il torchio ripropongono l'eterna vicenda umana
di chi, agendo direttamente sulla materia, la piega ai
propri fini attraverso la forza del braccio e la luce
dell'intelligenza. in questa antica tecnica vecchia
di secoli che molti artisti trovano un rifugio sicuro
per esprimere in altro linguaggio sentimenti,
recondite emozioni, risvolti personali, che talvolta
n la pittura n la scultura sono in grado di
soddisfare. la passione che esplode a contatto di
una tecnica complessa, studiata e lenta, che regala
soddisfazioni solo dopo un lungo e severo alunnato,
Ascolto, maniera nera su zinco ,85x 136 mm. con le sue scarse varianti che l'artista deve sempre
saper sfruttare al meglio.
In questo mondo misterioso ed affascinante si
tuffato Carlo Toffalini, abbandonando il cromatismo
variegato e brillante, spesso sfrontato ed intrigante
caratteristico della sua pittura, per approdare alle
atmosfere pi composte e pensose dell'incisione. La
passione lo sorregge e lo spinge a perfezionare una
tecnica che oggi gli consente di presentare una
produzione sofisticata, in cui un disegno forte e
preciso sa esaltare la composizione, caratterizzata
da passaggi luministici di grande intensit e
suggestione. La morbidezza dei grigi, il fascino muto
dei neri vellutati e l'occhieggiare improvviso di un
improbabile bianco frutto di un complicato artificio
tecnico, segnano i confini cromatici della nuova
In scena, maniera nera su zinco, 86 x 136 mm. impresa.

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Sepolti in pittura dentro alle dense stesure di colore
poco alla volta riaffiorano delicati accenni alla figura
ed anche gli oggetti paiono riacquistare una loro
valenza figurati-a e simbolica energia, in cui l'artista
sembra voler riappropriarsi della realt che lo
circon-da. Un mondo incantato, sospeso, in attesa di
un avvenimento qualsiasi per riprendere a vivere e
operare, si snoda lungo una produzione che pare
ancora ben lontana dall'arrestarsi. Carlo Toffalini ne
diventa non solo l'artefice ma anche l'interprete
principale, riversandovi la propria fervida
personalit ora attraverso gli echi di uno struggente
romanticismo, ora attraverso il gusto bozzettistico
caratteristico di tanti episodi della sua pittura di
cavalletto.
Paesaggi, figure, fiori e frutta, esseri dolenti e
splendidi nudi diventano gli assoluti protagonisti del
lungo racconto che Toffalini riannoda con se stesso.
Piazza Ducale e le sponde del Ticino tengono un
posto privilegiato nella memoria e nel cuore
dell'artista, che ne sente forte il richiamo sul filo di
una consuetudine lunga tutta una vita. Un senso
Tracce, acqforte-acquatinta su zinco, 244 x 218 mm.
cosmico di solitudine aleggia sopra tutta la
produzione grafica, in cui l'uomo si trova ad agire
dentro ad un universo troppo grande, troppo forte
se paragonato alla sua limitatezza. Ancora una volta
l'essere umano si intimidisce di fronte al mistero
che lo circonda e ne percepisce tutta quanta la
disperata e insondabile profondit. Lungo questo
itinerario il forte colorista di tanta pittura di
cavalletto si lascia deliberatamente travolgere dal
sincero intimismo che l'assale e da una malcelata
voglia di raccontare e raccontarsi, ponendo le basi
di un lungo interiore discorso parallelo, che viene
non gi a sovrapporsi ma a completare lo sviluppo
di una personale vicenda umana ed artistica.

Giuseppe Castelli (2011)


Silenzio, puntasecca su plexiglass, 100 x 135 mm.

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NOTA BIOGRAFICA

Carlo Toffalini nasce a Mantova nel 1932. Si trasferisce a Vigevano da bambino, dove conclude gli studi. Negli
anni 60 inizia il suo percorso artistico frequentando i pittori del gruppo "Il Sagittario. Nel 1982 un gruppo di
artisti usciti dal sodalizio d vita all'Associazione artistica "II Centro" alla quale Toffalini aderisce. L'attivit del
nuovo gruppo sar caratterizzata dallorganizzazione di mostre personali dei componenti e da collettive aperte
ad altri pittori vigevanesi e non, con lo scopo di confrontarsi ed approfondire le diverse esperienze. Nei primi
anni Duemila Toffalini soggiorna a lungo negli Stati Uniti. Lo studio ed il confronto con le pi vivaci ed
aggiornate correnti artistiche doltre oceano gli consentono di arricchire la sua sensibilit cromatica ma,
soprattutto, di acquisire unassoluta libert espressiva. In questo periodo espone presso l'Universit di Ithaca
(NY), a Boston e a Philadelfia.

Ha partecipato a numerose mostre collettive ed stato ospitato da prestigiose gallerie italiane ed estere con
mostre personali . Di lui hanno scritto la stampa specializzata (rivista Arte), quella nazionale (Il Secolo XIX e
Corriere della Sera) e quella locale (La Provincia Pavese e L'Informatore).

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