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rocco scotellaro
un contest fotografico
parole viste
rocco scotellaro: un contest fotografico
Citt di Tricarico
Il contest fotografico Parole viste si svolto a Tricarico il 3 ottobre 2015
nel quadro del progetto di promozione e comunicazione del patrimonio
intangibile Rocco Scotellaro - PO FESR 2007/2013 Asse IV Linea din-
tervento IV.1.2B promosso dal Comune di Tricarico
Fotografie di:
Laura Arcieri, Paquita Abbate, Gema Bueno Morales, Martina Caravelli,
Marco Cillis, Ciriaca Coretti, Michele De Grazia, Giusy Lavanga, Cesare
Lufrano, Francesca Montemurro, Giulia Montemurro, Lorella Ruscigno,
Amina Sansone, Pasquale Scarcia, Rocco Scattino, Giuseppe Soldo, Tina
Zappacosta, Rocco Zotta
Foto di copertina: Rocco Zotta
Testi e poesie di Rocco Scotellaro
Ideazione e concept: a cura di Giuseppe Melillo
Progetto grafico e impaginazione: Dardox/Jos Mazzei
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La quantit e lintensit delle esperienze vissute da questo giovane uomo
riportate alla drammaticit del momento (assenza di diritti, miserie, guer-
re, analfabetismo) non sono una rottura rispetto ad oggi, ma piuttosto una
continuit.
Angela Marchisella
Sindaco di Tricarico
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Lunga strada seppur deserta
dove puoi menarmi
non vedo punto darrivo.
Scordarmi i vivi per ritrovarli
con tutto il peso che mi porto
della vita che m nata
i fiori son cresciuti la luce li accende.
Sradicarmi? la terra mi tiene
e la tempesta se viene
mi trova pronto.
Indietro
ch tardi
ritorno
a quelle strade rotte in trivi oscuri.
La terra mi tiene
Laura Arcieri - Potenza
4
Carte abbaglianti e pozzanghere nere...
hanno pittato la luna
sui nostri muri scalcinati!
I padroni hanno dato da mangiare
quel giorno,(si era tutti fratelli),
come nelle feste dei santi
abbiamo avuto il fuoco e la banda.
Ma finita, finita, finita
questaltra torrida festa
siamo qui soli a gridarci la vita
siamo noi soli nella tempesta.
E se ci affoga la morte
nessuno sar con noi,
e col morbo e la cattiva sorte
nessuno sar con noi.
I portoni ce li hanno sbarrati
si sono spalancati i burroni.
Oggi ancora e duemila anni
porteremo gli stessi panni.
Noi siamo rimasti la turba
la turba dei pezzenti,
quelli che strappano ai padroni
le maschere coi denti.
Improvvisa la sera
Martina Caravelli - Tricarico
10
A questora chiuso il vento
nel versante lungo del Basento.
E le montagne vaniscono.
E il cielo fisso a bocca aperta.
Si vede una fanciulla nella gabbia
sopra la Murge di Pietrapertosa
Chi sente il macigno che si sgretola
dun tratto sulle spalle?
un rumore di serpente
il treno nella valle?
Ognuno fedele alla sua posta.
Hanno scovato le due cagne
la lepre sul pianoro. Fugge
come lo spirito riconosciuto.
Uva Puttanella
Ciriaca Coretti - Matera
14
Con la neve si para la tagliola
e si aspettano i gridi dei fringuelli.
La maestra ai bimbi della scuola
legge un verso damore per gli uccelli.
Mi piacevano i versi e la tagliola.
I versi e la Tagliola
Michele Degrazia - Tricarico
16
Maccompagna lo zirlo dei grilli
e il suono del campano al collo
duninquieta capretta.
Il vento mi fascia
di sottilissimi nastri dargento
e l, nellombra delle nubi sperduto,
giace in frantumi un paesetto lucano.
Lucania
Giusy Lavanga - Tricarico
18
Mi sono fermato in un punto.
Numerose strade mi chiamano.
Io resto al bivio ostinato a non mettermi per
nessuna di quelle strade, se il cielo della mia
giovent prima non si conclude e non resta
documentato, glorificato.
Soffro, ho sofferto.
La prova che ho veramente esistito me la dai tu,
come ti dico.
...
I Pezzenti
Francesca Montemurro - Matera
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Ci hanno gridato la croce addosso i padroni
per tutto che accade e anche per le frane
che vanno scivolando sulle argille.
Noi che facciamo? Allalba stiamo zitti
nelle piazze per essere comprati
la sera il ritorno nelle file
scortati dagli uomini a cavallo,
e sono i nostri compagni la notte
coricati alladdiaccio con le pecore.
Neppure dovremmo ammassarci a cantare,
neppure leggerci i fogli stampati
dove sta scritto bene di noi!
Noi siamo i deboli degli anni lontani
quando i borghi si dettero in fiamme
del Castello intristito.
Noi siamo i figli dei padri ridotti in catene.
Noi che facciamo?
Ancora ci chiamano
fratelli nelle Chiese
ma voi avete la vostra cappella
gentilizia da dove ci guardate.
...
Verde Giovinezza
Lorella Ruscigno - Matera
26
fatto giorno,
siamo entrati in giuoco anche noi
con i panni e le scarpe e le facce che avevamo.
fatto giorno
Amina Sansone - Potenza
28
...
Beviamoci insieme una tazza colma di vino!
che allilare tempo della sera
sacquieti il nostro vento disperato.
...
La Luna piena
Rocco Scattino - Ferrandina
32
Conosco questi sentieri di terra rossa
e un destino di roccia nellaria arsa di rovi
so linutile storia
della mia gente
volti dolivo
mani dargilla e di vento inchiodata ogni giorno alle
strade dolorose
di uneterna migrazione dal paese alla campagna tanta
fatica in pi. Ricordo le labili orme
Sentieri
Giuseppe Soldo - Tricarico
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Grassano, qui da Santa Lucia
io tabbraccerei.
Hai morbide trecce,
le tue piante arruffate sulla nuca.
Il mandorlo che mise i suoi veli di nozze
quando ancora si sfaldavano le nevi.
vidi che crebbero al fico i corbezzoli.
Ora lulivo ti presta sontuoso
lo scialle di primavera
sulle tue arse pendici.
Lamore che tu dici
lo sa luomo che ti passa intorno
solo sulle argille
nel cuore di mezzogiorno.
Lagosto di Grassano
Tina Zappacosta - Potenza
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Luomo che vide suo padre calzare
gli uomini e farli camminare
impar da quellarte umile e felice
la meraviglia di servire luomo.
Luomo che crebbe nellesule villaggio
impar il coraggio di farsi riconoscere
e di crescere non lontano dai potenti della terra.
Luomo che seppe la guerra e le lotte degli uomini
impar dal fascino della notte
il chiarore del giorno.
Quelluomo muore. Attorno attorno
alla ceppaia gigantesca che
agili frullano i vivai che piant nel mondo.
Luomo
Rocco Zotta - Potenza
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Finito di stampare nel mese di ottobre 2015
presso Ars Grafica - Villa dAgri (Potenza)