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The European Commission support for the production of this publication does not
constitute an endorsement of the contents which reflects the views only of the authors, and
the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the
information contained therein.
A cura di Viktor Suec
Pubblicato da:
Slovenj Gradec, 2017
www.athlisi.eu
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Indice
1.1. Descrizione...........................................................................................42
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1.3. Uso dei metodi pedagogici e di motivazione .........................................46
4.1. Per quale ragione la pedagogia dello sport cos importante? ............. 57
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5.3. Che cosa richiede la preparazione scritta di una sessione di allenamento
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6.1. Esempi di programmazione tematica nel campo della ginnastica ...... 125
2.1. Quali sono i benefici della partecipazione ad attivit sportive per bambini
e adolescenti? .................................................................................... 153
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3.1.2. Ragioni etiche ............................................................................ 156
4. Metodologia .......................................................................................... 159
4.1.1. Instaurare dei rapport di fiducia sulla base del rispetto dei diritti
umani ........................................................................................ 159
5.1. In che modo i social media hanno influenzato la nostra vita? .............. 162
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1. Introduzione
Il progetto si basa sulle esperienze e sui casi studio condotti in alcuni Stati
membri dellUnione Europea: Grecia, Italia, Malta, Cipro, Slovenia e Bulgaria.
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Lo scambio di opinioni, esperienze e saperi fra i soggetti interessati nel settore
estremamente importante perch, in questo modo, gli abitanti di ciascun Paese
possono imparare luno dalle esperienze dellaltro e beneficiare di questo
scambio. Il trasferimento di conoscenze e competenze fra i partner e fra i Paesi
vitale per il progetto che il risultato della complementariet dei saperi di diverse
associazioni. Inoltre, il partenariato europeo facilita la condivisione di idee ed
esperienze e lideazione di nuove soluzioni fra partner e soggetti interessati. Nel
corso di questo processo tutti i partner potranno contribuire alla risoluzione dei
problemi e beneficiare delle conoscenze sviluppate in un altro Paese. I risultati del
progetto avranno un impatto diretto sui Paesi del consorzio; tuttavia, dal
momento che saranno predisposti degli strumenti per le-learning, i prodotti
potranno essere utilizzati in tutte le regioni dellUnione Europea che si troveranno
ad affrontare le medesime problematiche.
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(EU commission, 2016)
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Linclusione nello sport - in quanto sforzo di miglioramento delle proprie capacit
atletiche richiede una partecipazione e uninterazione sociale costante. Per
questa ragione le societ sportive possono creare delle condizioni
particolarmente favorevoli per promuovere ulteriori processi dinclusione.
Spesso, inoltre, le attivit sportive si svolgono nellambito di eventi sociali che
forniscono ulteriori occasioni per linterazione interculturale.
3. Metodologia utilizzata
Alla base della preparazione dei contenuti vi lattivit di ricerca sullo stato del
problema, ossia lanalisi dei bisogni dapprendimento nei Paesi partner. Le
ricerche muovevano da una presentazione del contesto locale per poi offrire una
panoramica della situazione delle societ sportive a livello locale, le loro iniziative
e buone pratiche. La ricerca sul campo prevedeva uno studio qualitativo condotto
attraverso delle interviste guidate a due gruppi di discussione costituiti da
esponenti di organizzazioni sportive e di enti pubblici che operano nel campo
dello sport e del sociale.
I materiali contenuti nella presente guida sono stati approvati da tutti i partner, e
ciascuno di essi ne ha curato una sezione.
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indicazioni su come mettere in pratica le conoscenze acquisite.
4. Contenuti per lapprendimento
interazione fra partecipanti e contenuti; importanza della comprensione
dellargomento trattato;
spiegazioni esplicite e buone conoscenze di base;
legame fra nuove idee a conoscenze pregresse;
esempi pratici e casi studio;
materiali per la valutazione adeguati.
PRINCIPI DEL
MODULO
STRUTTURA
DEL
MODULO
RISULTATI DI
VALUTAZIONE APPRENDIMEN
TO
CONTENUTI
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4. Relazione comparativa sullanalisi dei bisogni di
apprendimento
Nel luglio 2016, tutti i partner del progetto (CESIE, Fopsim, EUROSUCCESS,
Irodoros, Action Synergy, APGA, Footura) hanno condotto una ricerca allo scopo
di raccogliere informazioni su tutte le societ sportive attive a livello locale e le
iniziative ed i corsi di formazione riguardanti limpegno di allenatori e societ in
favore dellinclusione sociale. Nel corso della ricerca sono stati raccolti dati e
informazioni da tutte le fonti esistenti, inclusi siti internet e riviste digitali.
Attraverso lattivit di ricerca i partner avevano il compito di individuare tre
buone pratiche sui corsi di formazione implementati per le societ sportive e per
gli allenatori allo scopo di promuovere linclusione sociale dei minori appartenenti
a gruppi svantaggiati a livello locale. e nazionale.
Nel settembre 2016, tutti i partner hanno condotto, inoltre, una ricerca sul campo
basata sul metodo dei gruppi di consultazione (Community Consultation Group)
nel quadro di una strategia partecipativa di sviluppo locale. Ciascun partner ha
tenuto due gruppi di discussione con due diversi gruppi target:
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eventi sportivi promossi a livello locale, sebbene numerosi, sono isolati e non si
rivolgono esclusivamente ai bambini. Ciononostante, le iniziative sportive a livello
locale hanno un forte impatto sociale. necessario che le autorit locali e le
scuole riconoscano limportanza degli allenatori e delle societ sportive in questo
processo e sostengano e promuovano la cooperazione fra comunit locali e
societ sportive in favore dellinclusione sociale dei minori svantaggiati. Secondo
i dati a disposizione, oggi il calcio rappresenta il mezzo pi potente per limpegno
e la mobilitazione sociale dei bambini. Consente di unire giovani provenienti da
diversi Paesi e contesti sociali.
Per quanto concerne la ricerca sul campo, gli allenatori e i rappresentanti delle
societ sportive intervistati hanno espresso lesigenza di acquisire nuove
conoscenze e competenze sul tema dellinclusione sociale di minori appartenenti
a contesti svantaggiati, poich sentono di doversi impegnarsi maggiormente in
favore della crescita personale dei minori che vivono nella comunit locale.
Dalla ricerca emerso che non esistono dei corsi specifici legati allinclusione
sociale dei minori per rappresentanti delle societ sportive e allenatori, pertanto il
progetto ATHLISI da considerarsi particolarmente utile e innovativo. Il
principale obiettivo del progetto , infatti, promuovere linclusione sociale dei
bambini appartenenti a gruppi svantaggiati mediante la loro crescente
partecipazione ad attivit sportive promosse dalle societ (a prescindere dallo
sport praticato).Il coinvolgimento delle societ sportive a livello locale diviene,
dunque, un elemento essenziale al fine di raggiungere tali obiettivi dal momento
che, rispetto allorganizzazione di eventi sportivi occasionali, esse garantiscono la
sostenibilit delle attivit del progetto e un impatto duraturo.
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di sostenere i giovani con background differenti a sviluppare un comune senso di
appartenenza e partecipazione attraverso lo sport che potrebbe costituire uno
strumento fondamentale per lintegrazione dei migranti e di altri gruppi sociali.
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CONTENUTI DI APPRENDIMENTO
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Psicologia dello sviluppo
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Autore, NPDD IRODOROS
organizzazione
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Obiettivi di Presentare delle sessioni riguardo ai valori del rispetto, della
apprendimento: partecipazione e del fair play
Preparare gli allenatori e i membri delle societ sportive per
fornire loro degli strumenti che gli permettano di:
conoscere le personalit degli atleti;
comprendere la relazione fra allenare ed educare;
sviluppare una filosofia funzionale e flessibile;
promuovere lintegrazione e linclusione sociale
attraverso gli sport;
promuovere il ruolo dello sport come strumento
capace di abbattere le barriere sociali.
Metodologia in presenza,
didattica
piccoli gruppi di discussione, dialogo socratico
presentazioni a cura di gruppi di esperti
materiali educativi
web
lezioni
uso di filmati e diapositive.
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Valutazione dei test di autovalutazione
partecipanti
domande a risposta multipla
valutazione delle conoscenze acquisite dagli studenti
dimostrazioni pratiche
gli allenatori saranno chiamati a lavorare su un caso
studio o su una buona pratiche per individuare
problemi ed elaborare delle soluzioni.
caso studio (Kallipateira).
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1. Introduzione alla psicologia
La psicologia una disciplina accademica applicata che studia il comportamento,
la mente, il pensiero e le basi neurologiche subconsce delle azioni umane.
Pertanto importante che gli allenatori e gli insegnanti di educazione fisica, che
intendono integrare nelle attivit sportive minori appartenenti a gruppi sociali
disagiati che vengono discriminati per via della loro etnia, religione, nazionalit,
origine, colore della pelle, ecc., posseggano delle nozioni di base di psicologia che
permettano loro, da un lato di decostruire i pregiudizi che portano a degli
atteggiamenti razzisti, dallaltro di coltivare valori e aiutare i minori a sviluppare il
proprio pensiero morale.
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obiettivi della psicologia dello sviluppo sono descrivere, spiegare e ottimizzare la
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crescita .
necessario tener conto del ruolo dello sport nella promozione dellintegrazione
e del suo potenziale contributo alla coesione sociale, in quanto esso costituisce
uno strumento essenziale per la promozione del dialogo interculturale e si presta
allo sviluppo e alla promozione di valori culturali, educativi e sociali fondamentali
quali la correttezza, la tolleranza, il rispetto reciproco, la solidariet, il rispetto
delle regole, lo spirito di squadra e lautodisciplina; nonch concorre al
miglioramento dello stato di salute e del livello dellistruzione.
2
(Baltes, Reese, & Lipsitt, 1980)
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introducendo delle regole pi severe che preservino i campi sportivi, dominio
degli sportivi professionisti, da tutte le forme di discriminazione.
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GAO, 2012
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LAmerican Academy of Paediatrics suggerisce di osservare i seguenti tratti per
individuare dei bassi livelli di autostima nei bambini e nei ragazzi. Il bambino
potrebbe avere poca fiducia in se stesso se:
Bisognerebbe servirsi delle teorie della psicologia dello sport, disciplina che
stimola dei cambiamenti nel comportamento, non solo per evitare degli episodi
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dannosi e il formarsi di cattive abitudine, ma anche per promuovere la tolleranza
e il fair play.
Secondo uno studio basato su Self Perception Profile for Children, Self-
Perception Profile for Adolescents (SPPA) di Harter (ideato per misurare le
diverse dimensioni del concetto di s in diverse fasi dello sviluppo
delladolescente) il cui scopo consisteva nel determinare lefficacia di un
programma che combinasse attivit motorie allo sviluppo di competenze
psicologiche nel miglioramento dei livelli di soddisfazione, felicit, capacit di
controllo e autoconsapevolezza di ex-membri di una gang, tali attivit hanno
contribuito in maniera significativa a migliorare il senso di soddisfazione per la
propria vita e lautostima di adolescenti messicani orfani. Ma non stato solo
concetto di s a migliorare, ma anche laspetto fisico, i rapporti interpersonali, il
comportamento, il rendimento scolastico, le abilit atletiche e laccettazione
sociale.
Un rapporto del 2006 pubblicato sulla rivista Adolescence" presenta dei dati che
dimostrano che gli sport contribuiscono a migliorare il benessere emotivo e i
comportamenti degli adolescenti. Un maggiore benessere pu condurre a una
maggiore fiducia e autostima, che portano a migliori prestazioni e a una riduzione
della tendenza ad adottare dei comportamenti a rischio o distruttivi.
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Man mano che i bambini crescono, ci aspettiamo che
diventino capaci di controllare meglio le loro emozioni. Un
buon allenatore sa che lo stress emotivo pu avere delle
ricadute negative sulle prestazioni.
Tuttavia, una volta che i bambini avranno fatto propria
questa perla di saggezza, diverranno capaci di affrontare
una vasta gamma di sfide nella vita di tutti i giorni.
3. AUTOSTIMA
Numerosi studi indicano che lo sport e altre attivit fisiche possono contribuire
allo sviluppo dellautostima nei bambini e negli adolescenti. Una pacca sulla
spalla, un cinque da un amico o una stretta di mano con lavversario al termine di
una partita contribuiscono a formare il carattere.
Il supporto da parte di allenatori e compagni di squadra e lincoraggiamento dei
genitori possono avere delle ricadute positive sullautostima del
minore.
Un ragazzo con una buona autostima ha la fiducia
necessaria per provare attivit sempre nuove e
stringere nuove amicizie. Al fine di costruire la fiducia
e autostima nei giovani, fondamentale che gli
allenatori incoraggino ed elogino i ragazzi
costantemente.
4. PAZIENZA
Se la pratica rende perfetti, allora la perfezione esige la pazienza. Certo non
bisogna incoraggiare i bambini ad aspirare alla perfezione, ma necessario
trasmettere loro il seguente messaggio se vuoi migliorare in qualcosa, allora
sappi che ci vorr del tempo.
5. DEDIZIONE
Come la pazienza, la disciplina e limpegno che
lallenamento richiede sono degli aspetti che
possono essere trasferiti a molti altri aspetti della
vita. Non un caso che la pratica di uno sport
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spesso associata a un migliore rendimento scolastico.
6. LAVORO DI SQUADRA
Gli sport di squadra chiedono a bambini
ed adolescenti di lavorare insieme per
raggiungere un obiettivo comune. Non
esiste io nella squadra. Mediante
questo processo sviluppano le loro
competenze sociali e di leadership e
imparano ad apprezzare il valore del
lavoro di squadra.
7. MENO EGOISMO
Nello sport, bambini ed adolescenti devono pensare a lavorare per il bene della
loro squadra non per loro stessi. Lo si nota soprattutto nel basket. I giocatori
hanno la possibilit di passare la palla a un compagno di squadra, ma a volte
cercano il canestro da soli. Avere un grande ego non fa bene n al morale, n al
rendimento della squadra.
8. RESILIENZA
Studi dimostrano che bambini ed adolescenti
coinvolti in attivit sportive sono pi resilienti. Non
un dato sorprendente se pensiamo che lo sport
consiste nel fallire e imparare dai propri errori.
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3.1. Il ruolo dellallenatore
Gli allenatori sono il mezzo attraverso il quale si possono fornire dei programmi
sportivi di qualit. Essi non dovrebbero limitarsi solo ad aiutare i loro allievi a fare
pratica ed assimilare la tecnica, ma concentrarsi anche su aspetti pedagogici
importanti nel lavoro quotidiano con i bambini. Al centro di un programma di
formazione dovrebbero esserci leducazione allinterculturalit, la gestione di
episodi di razzismo, la gestione dei conflitti, la costruzione dello spirito di squadra
e instaurazione del rapporto con i genitori, ecc.
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in materia di razza, etnia, genere, sessualit, religione e disabilit potrebbero
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provocare dei conflitti nelle loro relazioni con gli atleti .
Gli allenatori dovrebbero essere capaci di riconoscere il modo in cui il loro stile
comunicativo pu influenzare in maniera positiva e/o negativa il processo di
allenamento dei bambini in base alle differenze di etnia, religione, genere e
disabilit. Inoltre dovrebbero conoscere ed evitare di usare delle parole con
accezioni culturali negative (insulti razzisti o sessisti) quando si rivolgono ai loro
atleti. Infine dovrebbero essere capaci di andare alla ricerca di esperienze
educative, di consulenza e formazione per arricchire le proprie conoscenze e
migliorare la propria efficacia nel rivolgersi a una popolazione varia
culturalmente.
1. PAZIENZA
Riconoscere che alcuni bambini sono pi lenti di altri nel fare dei progressi e
mostrare di avere fiducia nella loro capacit dimparare.
2. RISPETTO E INCORAGGIAMENTO
Riconoscere le differenze e trattare tutti i bambini ed adolescenti come individui.
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Coakley, 2009
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Salutare ciascun bambino quando si presenta agli allenamenti.
Farli sentire a proprio agio quando arrivano.
Evitare di proporre giochi ad eliminazione e altre attivit che possano
aggiungere eccessiva pressione.
Creare le condizioni affinch riportino molti successi. Una pacca sulla
spalla significa molto per loro.
Gestione del comportamento
Imparare a competere in maniera efficace e a gestire le difficolt.
3. ADATTABILIT
Avere un approccio flessibile allallenamento e alla comunicazione, riconoscere le
differenze individuali e offrire delle attivit che siano adatte al livello di sviluppo
dei bambini. Prepararsi a trovare i metodi e le pratiche pi efficaci per gli
allenamenti. Il successo di un allenatore dipende anche da quanti bambini
torneranno a svolgere gli allenamenti.
1. ORGANIZZAZIONE
Riconoscere limportanza della preparazione e della programmazione e
incoraggiare allimpegno senza tenere conto dei risultati. Assicurarsi che i
partecipanti si divertano.
2. MISURE DI SICUREZZA
Garantire che ciascuna sessione si svolga nel rispetto delle norme di sicurezza.
3. CONOSCENZA
Usare le conoscenze riguardo alle attivit di allenamento e adattarle per ottenere
il massimo da ciascun bambino o adolescente. Dare loro la responsabilit.
Coinvolgerli nel processo decisionale e dare loro lopportunit di essere dei
leader. Ispirare i giovani a dare il meglio di loro stessi nella vita sportiva e in quella
di ogni giorno.
4. MODELLO DI RUOLO
Gli allenatori sono estremamente importanti. Il modo di comportarsi in presenza
degli atleti costituisce un esempio di come dovrebbero comportarsi quale
esempio dare ai figli di qualcun altro? Per questa ragione il ruolo dellallenatore
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fondamentale. Riconoscere che unesperienza sportiva positiva pu aiutare a
sviluppare fiducia in se stessi e autostima.
https://www.youtube.com/watch?v=l_NYrWqUR40
Be Confident | Short Moral Stories For Kids | English
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https://www.youtube. com/watch?v=EsNRVm3YR_I
5
Light R, Fawns R. Knowing the game: Integrating speech and action in games teaching
through TGfU. Quest. 2003; 55: 161-176).
6
Petlichkoff LM. Self-regulation skills for children and adolescents. In: Weiss MR, editor.
Developmental sport and exercise psychology: A lifespan perspective (pp. 269-288).
Morgantown, WV: Fitness Information Technology; 2004.
31
Un altro studio ha mostrato che le attivit fisiche, la maggior parte delle quali era
stata pensata per migliorare la comunicazione, la fiducia, lo spirito di squadra e le
competenze di gestione dei problemi, combinate allesercizio delle capacit
mentali attraverso luso dellimmaginazione, del dialogo con se stessi e la
capacit di stabilire degli obiettivi (elementi chiavi nei programmi di psicologia
dello sport) al fine di costruire la fiducia in se stessi, ha generato dei
miglioramenti significativi nei livelli di felicit, soddisfazione per la propria vita,
consapevolezza di s, comportamento, qualit atletiche, accettazione e
conoscenza del mondo.
3.3.2. Dribbling
Lallenatore delimita con dei birilli lo spazio in base al numero dei partecipanti.
Ciascun bambino ha una palla e dovr seguire le indicazioni dellallenatore che
dir lui come muoversi allinterno dellarea delimitata senza perdere il controllo
della palla e urtare gli altri. In alternativa i bambini possono essere suddivisi in
gruppi di due o tre, in base allet. Grazie a questo esercizio i bambini non solo
imparano a dribblare, ma anche a essere responsabili e a non perdere la palla
0
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(sviluppo del senso di responsabilit individuale), nonch a tenere conto della
sicurezza degli altri bambini (sviluppo della responsabilit sociale).
Come si gioca:
3.3.4. Uova-razzo:
Come si gioca:
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14. Se nessuna delle uova di romper, allora proporre un nuovo lancio.
Il gioco incoraggia i partecipanti a dare il meglio di se stessi. I giocatori dovranno
pensare a diverse soluzioni nel caso in cui la prima non funzioni.
Come si gioca:
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Keim 2003:155
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Nel 2014 il programma educativo Respecting Diversity ha avuto lo scopo di
educare gli studenti attraverso la conoscenza della storia e degli ideali della
tregua olimpica, sul rispetto della diversit e delle sfide ad essa connesse, grazie
al contributo di atleti che hanno raccontato ai ragazzi la loro esperienza nei
giochi.
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Bibliografia e sitografia
1. https://eclass.upatras.gr/modules/document/file.php/PN1524
2. http://old.psych.uoa.gr/~roussosp//gr/psy00_Lecture2.pdf
3. https://www.psychologynow.gr/psychology/branches-of-
psychology.html
4. http://users.sch.gr/adanis/index.php/kallipatira
5. https://fra.europa.eu/sites/default/files/fra_uploads/1510-FRA-CASE-
LAW-HANDBOOK_EL.pdf
6. http://www.2search.gr/psychology/view.asp?article=1&catid=6&nav=0
7. http://ec.europa.eu/assets/eac/sport/library/policy_documents/eu-
physical-activity-guidelines-2008_el.pdf
8. https://europa.eu/european-union/topics/sport_el
9. www.psychology-athens.com
10. Light R, Fawns R. Knowing the game: Integrating speech and action in
games teaching through TGfU. Quest. 2003; 55: 161-176.
11. Petlichkoff LM. Self-regulation skills for children and adolescents. In:
Weiss MR, editor. Developmental sport and exercise psychology: A
lifespan perspective (pp. 269-288). Morgantown, WV: Fitness
Information Technology; 2004.
12. Hanrahan S and de Lourdes Francke-Ramm M, Improving life
satisfaction, self-concept, and happiness of former gang members using
games and psychological skills training, Journal of Sport for
Development, Volume 3, Issue 4 (2015)
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Indicazioni pedagogiche e motivazionali sullo
sport inclusivo
In che modo le societ sportive possono promuovere linclusione sociale di
minori appartenenti a gruppi sociali differenti attraverso il coinvolgimento e la
partecipazione attiva a programmi e attivit ed affrontare il problema dalla
crescente frammentazione della societ, delle disuguaglianze, dellaumento
dei reati, del malcontento e aumento dei rischi per la salute?
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Autore, Associazione FOOTURA
organizzazione
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Obiettivi di Sostenere il percorso formativo degli allenatori nel campo
apprendimento: della pedagogia, della motivazione e del raggiungimento
degli obiettivi della squadra. In molti casi gli allenatori
rappresentano la societ di fronte ai bambini, pertanto
necessario che il loro lavoro e la loro motivazione abbiano
delle ricadute positive sul lavoro di squadra e sulla crescita
sportiva e personale dei giovani atleti.
Metodologia in presenza,
didattica
Lavoro individuale
web,
attivit non formali.
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partecipanti Dimostrazioni teoriche e pratiche
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1. Introduzione
1.1. Descrizione
Tutte le discipline -
inclusa leducazione fisica
e motoria nelle scuole e
nelle societ sportive
possono concorrere alla
crescita morale e sociale
dei giovani. Si pensa che
leducazione fisica e lo
sport abbiano un ruolo chiave in questo senso, poich rappresentano un contesto
nel quale avvengono numerose interazioni fra studente e studente (atleta e
atleta) e studente-insegnante (atleta - allenatore). Bailey (2006) sottolinea che la
misura in cui leducazione fisica e lo sport possono contribuire alla crescita morale
e sociale degli studenti dipende dallazione e dalle interazioni fra studenti e
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insegnanti e dallinclinazione degli insegnanti a servirsi del potenziale di queste
discipline. Lo stesso vale per gli allenatori nelle societ sportive.
1.2. Definizione
Dopo aver consultato diverse fonti, siamo riusciti a individuare una serie di
principi cardine per lattivit pedagogica e sportiva atti a far crescere i livelli di
motivazione e aumentare i progressi. Se per pedagogia intendiamo un processo
unidirezionale di trasmissione delle competenze tecniche, sportive e sociali da
parte dellallenatore, allora la motivazione fa parte di un processo pi complesso.
Di seguito potete leggere alcune nostre conclusioni:
8
(Salmela, 1996)
0
44
23. Lallenatore il solo anello di congiunzione fra i giovani e le societ sportive,
per questa ragione deve essere un amico, un modello di ruolo e un
supervisore per i ragazzi.
24. Gli allenatori sono spesso scarsamente motivati a condurre delle attivit al di
fuori della societ come allenamenti a porte aperte, dimostrazioni, eventi,
opportunit di volontariato o altro, perch i loro sforzi non sono apprezzati
dal club e dal pubblico. Allo stesso modo, le societ sportive non hanno alcun
interesse nel contattare gli insegnanti e i genitori al fine di risolvere i
problemi degli atleti, assenze in occasione di importanti eventi sportive, ecc.
25. Gli allenatori non hanno lopportunit di sviluppare le proprie competenze
vi sono pochi seminari, corsi di formazione e specializzazione e persino i
programmi di alcune societ risultano scadenti. Il principale vantaggio per
bambini che provengono da contesti svantaggiati partecipare alle attivit.
26. Le societ sportive e gli atleti sono dei modelli di ruolo per i giovani.
27. Le societ sportive spesso non sono molto attive nella comunit non
organizzano allenamenti a porte aperte, dimostrazioni, eventi, opportunit
di volontariato. In questo modo non riescono a coinvolgere nessuno e pochi
hanno la possibilit di condividere esperienze positive.
28. Le societ sportive non hanno ancora riconosciuto limportanza di attivit di
visibilit a basso costo su internet, molte di esse non hanno ancora un sito, n
dei profili sui social network, ecc.
29. I bambini hanno molti problemi e affrontano molti rischi ogni giorno. Allo
stesso tempo lo sport pu dare loro lopportunit di crescere come persone e
di eccellere.
30. Le societ sportive professionistiche non prestano attenzione ai modelli
sociali e non partecipano a campagne come la settimana europea dello sport,
la giornata internazionale ONU dello sport per la pace, ecc. Alcuni dei club
non professionistici sfruttano meglio queste opportunit per promuovere i
loro eventi e trovare nuovi soci, atleti e tifosi.
31. Gli insegnanti di educazione fisica spesso non sono consci delle proprie
responsabilit sociali e morali nei confronti degli studenti. Mancano inoltre
delle informazioni sul modo in cui intendono e applicano gli obiettivi della
formazione della coscienza morale, poich spesso non hanno ricevuto una
formazione specifica su questi temi.
Mentre le ricerche nel campo della pedagogia dello sport e delle scienze motorie
continuano a sovrapporsi, la prima comincia ad essere considerata una disciplina
accademica molto complessa, capace di fornire delle indicazioni nel campo
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dellapprendimento e dellinsegnamento in contesti sportivi differenti. Al centro
dellanalisi c lincontro pedagogico fra insegnante/allenatore/istruttore e
allievo/giocatore/partecipante. Pertanto, lobiettivo della pedagogia dello sport
rispondere alle esigenze di coloro che imparano a praticare uno sport, e altre
forme di attivit fisica in qualunque momento della vita questo processo abbia
luogo. Per questa ragione, i ricercatori in questo campo dovrebbero essere
incoraggiati ad adottare una prospettiva inter-disciplinare, al fine di trascendere i
confini fra le varie discipline nelle scienze motorie.
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gamma di convinzioni morali che ne determinano il comportamento in diverse
situazioni. Il ruolo dellallenatore consiste nel creare una filosofia comune per la
squadra o per il gruppo atta a garantire la coesione e la cooperazione fra gli atleti.
Uno dei principali modelli etici applicati agli allenatori quello proposto da
Passmore (2011), il cosiddetto ACTION model . Tale modello si articola in sei fasi:
I valori morali degli allenatori sono molto importanti dal momento che essi hanno
uninfluenza cruciale sui giocatori: allenano e si comportano come dei dirigenti,
sono dei catalizzatori etici allinterno della societ sportiva. Per questa ragione,
devono promuovere rispetto, fiducia, correttezza, sportivit e senso dellonore
fra i propri allievi. Allinterno delle societ sportive esiste, dunque, un codice di
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condotta cui gli allenatori devono attenersi e che ispira tutto il loro lavoro, le
relazioni con atleti, colleghi e superiori.
Uno dei compiti pi importanti per gli allenatori di ogni tipo di squadra quello di
costruire la propria autorit allinterno del gruppo sulla base di:
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(Mallett & Ct, 2006)
0
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2. Principi
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formazione professionale (linsegnamento e lacquisizione di competenze
specifiche). Le strategie educative sono determinate dalle conoscenze e dalle
esperienze pregresse degli allievi, dalla situazione e dal contesto, nonch dagli
obiettivi di apprendimento fissati dagli studenti e dagli insegnanti.
I partecipanti negli anni delladolescenza (dai 13 anni in su) che hanno scelto di
non seguire un percorso che li porti alleccellenza nello sport, decidono di
continuare ad impegnarsi nelle attivit sportive perch le vedono come un modo
per continuare a divertirsi, affrontare delle sfide e partecipare a competizioni a
livello locale.
Gli atleti che invece intendono specializzarsi (fra i 13 e i 15 anni) hanno bisogno di
divertirsi e di apprezzare lesperienza ed insieme ricevere la formazione
necessaria attraverso degli allenamenti sempre pi intensivi che gli consentano di
acquisire le competenze necessarie al raggiungimento di livelli competitivi.
Gli atleti fra i 16 e i 19 anni che decidono di investire nella propria carriera sanno
che potranno raggiungere alti livelli solamente si dedicheranno esclusivamente
allo sport. Per loro necessario seguire dei programmi di allenamento specifici e
molto intensi. Gli atleti che fanno parte di questo gruppo sono spinti anche da
motivazioni estrinseche quali la vittoria, la possibilit di entrare a far parte della
squadra nazionale e di avere una carriera professionistica.
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(Ct & Fraser-Thomas, 2007)
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(Ericsson, Krampe, & Tesch-Rmer, 1993)
51
conoscenze che permetteranno loro di rispondere alle sfide quotidiane dal punto
di vista pedagogico e motivazionale. Lavorare con i giovani molto difficile
perch essi sono il termometro dei valori della societ. Lavorare nelle societ
sportive per migliorare il sistema di valori e i principi dei giovani significa dare loro
nuove prospettive di vita ed obiettivi, essere per loro degli esempi e insegnargli a
collaborare con la squadra. Tutti questi strumenti educativi hanno un forte
legame con la vita in comune. Attraverso lo sport possiamo raggiungere due
diversi risultati educativi:
Formazione sportiva specifica richiede delle nozioni sullo sviluppo dello sport
come fenomeno sociale contemporaneo, sulle principali discipline sportive e sulle
loro caratteristiche, sui carichi di lavoro nel corso dellallenamento e sui metodi
per raggiungere lacquisizione di determinate caratteristiche fisiche.
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Formazione psico-pedagogica e metodologica comprende delle conoscenze
di base sui processi e sugli stati psichici, sulleducazione e sulla formazione e sulle
attivit ad esse relative in rapporto allo sport, sui principi fondamentali, sui
metodi, sulle forme, sugli strumenti della pedagogia e sulla loro applicazione in
ambito sportivo.
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3.2. Miglioramento delle conoscenze sullinclusione e sulla
societ
Il valore dello sport come veicolo per lo sviluppo e il cambiamento sociale stato
a lungo dibattuto, ma ci che tende ad essere trascurato in questo dibattito il
modo in cui leducazione possa incoraggiare, consentire o ostacolare lazione
trasformativa sostenuta dai risultati cui il settore dello sport per lo sviluppo e per
la pace aspira. Senza dubbio lo sport pu ricoprire un ruolo cruciale nel dialogo
interculturale e interreligioso e per implementazione su larga scala delle strategie
degli organismi sovranazionali (come lONU e lUE).
4. Contenuti
I principali risultati di apprendimento presentati dal presente documento
consistono nellacquisizione e nel consolidamento di nuove e vecchie
competenze, conoscenze e metodi per mettere in pratica saperi teorici. E riuscire
a:
55
specifiche dei giovani svantaggiati con diverso background sociale e
culturale;
63. creare un atteggiamento positivo e un clima di uguaglianza nella squadra
lavorando per una migliore inclusione sociale, comunicazione interculturale e
culto della salute.
64. acquisire nuove conoscenze e competenze critiche nel campo della
psicologia e della pedagogia infantile legando alla motivazione e alla
gestione delle attivit lo sport e la dimensione sociale.
Crediamo sia necessario promuovere attivit di ricerca nellambito della
pedagogia dello sport e dellintegrazione sociale, poich mancano dei corsi e dei
seminari appropriati sullargomento rivolti agli allenatori. Per quanto concerne la
formazione di questi ultimi nel settore della promozione dellinclusione sociale
sappiamo che molto il lavoro da fare. Noi stessi abbiamo cercato di portare
avanti delle iniziative simili pi che altro per discipline come il calcio e il ping
pong. Le nostre iniziative non consistevano in allenamenti, ma in eventi atti a
promuovere lo sport come strumento sociale (uno strumento per lintegrazione e
la coesione sociale) fra i partecipanti (atleti). Per questa ragione ci siamo serviti di
modelli come Lo sport per il sociale, Modelli di ruolo nello sport, Laboratori
sportivi, ecc.
Di seguito, presentiamo alcune buone pratiche a noi note per la promozione dello
sport come strumento dinclusione sociale:
65. Football club Concordia Sofia crea e realizza dei progetti socio-sportivi rivolti
a bambini e adolescenti. Lo scopo principale della societ far s che essi
facciano prorpi valori come la tolleranza, la disciplina, il rispetto reciproco
attraverso lo sport, acquisiscano delle esperienze e delle competenze
comunicative, migliorino il loro stato di salute e le loro abitudini alimentari e
si interessino maggiormente agli sport.
66. Liniziativa "Team of Hope". La squadra composta esclusivamente da
migranti e da giovani appartenenti a minoranze etniche (spesso minori non
0
56
accompagnati) che vivono in Bulgaria. Essi organizzano degli allenamenti e
giocano ogni settimana nel campionato di calcio a 5 a Sofia. La squadra
formata da ragazzi dai 18 anni in su. Lo scopo quello di aiutarli a condurre
una vita sociale positiva (al di fuori degli istituti) in un ambiente familiare e
dare loro la possibilit di mostrare le proprie capacit e il proprio carattere.
La squadra presta i propri giocatori alla nazionale bulgara dei senzatetto che
partecipa ogni anno allHomeless World Cup (Coppa del Mondo dei
Senzatetto). Tifosi e sponsor garantiscono la corretta gestione del progetto
dando ai giovani lopportunit di inserirsi allinterno della societ praticando
il loro sport preferito : il calcio.
67. "Inter Campus" un programma solidale a lungo termine avviato nel 1997
dalla FC Internazionale - Milano. Bulgaria e Brasile sono stati i primi due Paesi
che hanno preso parte al programma. In Bulgaria ci sono 5 centri di "Inter
Campus" frequentati da pi di 200 bambini det compresa fra i 6 e i 14 anni.
La convinzione che lo sport contribuisca allarmonia nelle relazioni umane e
promuova lappianamento delle differenze culturali, etniche e religiose
costituisce il principale motore del programma e continua a ispirarne le
attivit.
Al fine di ottenere dei risultati in diverse fasce det necessario tenere conto
dellimportanza delle infrastrutture e di allenatori-educatori sportivi qualificati.
Studi dimostrano, infatti, che i ragazzi esprimono al meglio il proprio potenziale
se ritrovano alcune condizioni (buone infrastrutture, bravi allenatori ed adeguato
supporto morale), che sono alla base del successo di una societ sportiva e dalle
attivit da essa promosse.
57
69. sviluppo delle competenze sociali degli allenatori comunicazione,
motivazione, partecipazione personale e capacit di essere un modello di
ruolo e di lavorare in unatmosfera interculturale, ecc.
70. creazione di risorse comuni per lo scambio di informazioni, opportunit,
nuovi strumenti e metodi, buone pratiche al termine del corso;
71. lavorare insieme alla comunit coinvolgendo i membri della comunit locale
come volontari e attraendo il pubblico.
0
58
4.2. Test di autovalutazione
2. Elenca i problemi pi frequenti nelle societ sportive del tuo Paese in relazione
ai processi educativi e motivazionali per le persone socialmente vulnerabili.
59
Per quale ragione ritieni che questi valori siano importanti?
Pensa a un momento della tua carriera nel corso del quale hai davvero vissuto
secondo questi valori insieme alla tua squadra e ai tuoi compagni. Quale
comportamento hai adottato per dare prova di questi valori?
0
60
Teoria e dimostrazione pratica Apprendimento e risorse online.
Svolgi i seguenti test di autovalutazione per allenatori per individuare i tuoi punti
di forza e le tue debolezze e ricevere dei consigli su come migliorare la tua
capacit di motivare ed educare i tuoi atleti:
http://www.dreamcatcher-consulting.com/self-test.htm
http://www.sportscoachuk.org/sites/default/files/scuk_learning_v3.swf
http://www.valuescentre.com/our-products/products-individuals/personal-
values-assessment-pva
http://etesting.modwest.com/assessments.php?test=1
*Gli atleti possono ricevere una copia del test con le istruzioni per completarlo e
un modulo con i dati anagrafici. Il questionario totalmente gratuito, ma bisogna
pagare una quota di 20 EUR per ricevere unanalisi dei dati.
61
5. Conclusioni
Infine riportiamo di seguito una panoramica dei concetti chiave contenuti nel
presente modulo:
72. Praticare uno sport non solo migliora il benessere fisico, ma ha anche degli
effetti positivi dal punto di vista psicologico e sociale, perch contribuisce ad
aumentare lautostima, a favorire lacquisizione di competenze per la vita e a
diminuire le possibilit di assumere dei comportamenti a rischio, ecc.
73. Praticare attivit fisica, soprattutto a carattere sportivo, previene e
contribuisce a far diminuire lo stress, lansia e la depressione. Inoltre concorre
al miglioramento delle capacit cognitive e fornisce delle ottime possibilit di
crescita e ladozione di pratiche inclusive.
74. Numerosi studi confermano che lo sport pu divenire un mezzo per superare
le discriminazioni, pu costruire dei legami sociali e invogliare i ragazzi a
prendere parte a programmi extracurriculari che possono portare al
raggiungimento dimportanti obiettivi nel campo dellalfabetizzazione.
75. Lo sport pu essere un prezioso alleato per quanto concerne i problemi dei
giovani legati a un cattivo impiego del tempo libero, aumento
dellaggressivit e tendenza a imitare dei modelli di comportamento
negativi, ecc.
76. Il settore dello sport pu trasmettere numerosi valori e norme sociali. Studi
suggeriscono che si tratta di un perfetto teatro per lo sviluppo di competenze
sociali quali la cooperazione, il senso di responsabilit, lempatia e
lautocontrollo e promuovere la cittadinanza attiva, la mobilit sociale, delle
relazioni positive fra pari, delle capacit di leadership e spirito diniziativa.
77. Delle attivit sportive dedicate, implementate dalle societ sportive e dagli
allenatori, possono essere una grande opportunit per linclusione di gruppi
sociali svantaggiati come persone con disabilit, migranti, minoranze etniche
e giovani economicamente svantaggiati. I loro effetti positivi rifletteranno
immediatamente sui bambini e sui ragazzi.
78. Uno dei problemi pi spinosi oggi la tutela della salute delle giovani
generazioni. Si tratta di un processo dinamico complesso e permanente che
dipende in gran parte dallambiente sociale e naturale.
Leducazione fisica e lo sport sono chiamati a fornire agli adolescenti le
opportunit necessarie per migliorare le proprie condizioni di salute e le proprie
0
62
capacit motorie, la preparazione e la dedizione necessaria per imparare a
migliorare se stessi in ogni campo, per una migliore integrazione e inclusione
sociale come prerequisiti per mantenere una condizione di salute e benessere.
Pertanto uno sviluppo fisico equilibrato - prerequisito allinclusione e al successo
richiede delle attivit di educazione motoria nelle scuole e degli allenamenti
sportivi specifici allinterno delle societ. Una delle funzioni principali
delleducazione fisica e delle attivit sportive quella di assistere e supportare
ladeguato sviluppo delle abilit motorie dei giovani per la loro completa ed
effettiva realizzazione nella vita. In questo senso importante rafforzare i legami
(quando possibile) fra le scuole e le societ sportive, gli allenatori e gli specialisti.
63
che gli studenti che praticano attivit fisiche hanno una migliore produttivit di
quelli che non lo fanno. Tali benefici derivano da una combinazione di diversi
fattori. Lattivit fisica stimola la produzione di sostanze che proteggono i
neuroni, il che contribuisce a migliorare le capacit mnemoniche, la
concentrazione e la soglia di attenzione. stato inoltre osservato un aumento
della fiducia, dellautostima e della consapevolezza di s. Lintegrazione di
giovani con problemi di apprendimento diviene pi semplice col diminuire dei
problemi comportamentali a scuola e nelle strade (atti aggressivi solitamente
perpetrati dai giovani che non svolgono alcuna attivit sportiva). I ragazzi
cominciano a identificarsi col loro club sportivo o con la loro scuola perch la
squadra nella quale militano li rappresenta e la riconoscono come unestensione
della propria personalit.
necessario che lallenatore di una squadra comprenda che il suo obiettivo non
quello di ottenere la migliore prestazione da parte dei suoi atleti. suo dovere
morale assicurarsi che le attivit sportive si svolgano nel migliore dei modi, nel
rispetto delle norme di legge e dei principi morali, in un ambiente salutare nel
quale la sportivit ben pi importante che vincere a tutti i costi.
La societ odierna richiede che gli allenatori sposino un nuovo profilo morale,
aiutino gli appassionati a comprendere il ruolo rivestito dallallenatore per la
tutela e la crescita etica degli atleti che prepara.
0
64
6. Analisi SWOT
65
Opportunities (Opportunit) Threats (Rischi)
97. Diversificazione dei programmi 103. Aumento del numero delle ore
scolastici e delle attivit delle per gli studenti/atleti e del
societ sportive. materiale didattico
98. Sottolinea limportanza del ruolo 104. Crescente dipendenza delle
degli educatori sportivi. societ sportive nei confronti di
99. Aumenta le opportunit di operatori qualificati.
partecipazione alla vita pubblica 105. Mancanza di educatori sportivi
delle societ sportive qualificati
100. Aumenta la motivazione a 106. Mancanza di corrispondenza fra
partecipare ad attivit sportive sia metodi pedagogici, carichi di
nei giovani atleti, sia in coloro che lavoro, et, ricettivit, ecc.
non partecipano ad attivit sportive. 107. Scarsa sostenibilit a causa del
101. Crea modelli positivi (attraverso mancato supporto istituzionale.
lallenamento e le attivit nelle
societ sportive).
102. Riempie le giornate dei ragazzi con
attivit di apprendimento informali
utili al loro sviluppo fisico, mentale e
psichico.
0
66
7. Bibliografia
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deliberate practice in the acquisition of expert performance. Psychological
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0
68
Sociologia
Inclusione sociale, interculturalit, competenze
sociali
69
Autore, CESIE
organizzazione
0
70
Obiettivi di Usare il concetto di fair play come strumento educativo per i
apprendimento: bambini.
Sensibilizzare gli allenatori e le allenatrici alla presenza di
stereotipi.
Superare le discriminazioni e creare dei contesti inclusivi
attraverso lattivit fisica.
Sviluppare e acquisire le competenze interculturali necessarie
a sensibilizzare bambini ed allenatori rispetto ai diversi modi
dintendere il gioco attraverso varie culture.
Migliorare le conoscenze degli allenatori e delle allenatrici per
quanto concerne luso dello sport come strumento per
lintegrazione sociale e proporre ai bambini/giovani degli
esercizi tenendo conto delle differenze nel loro background
sociale e culturale.
71
Competenze Conoscenze:
acquisite
Migliorare la capacit di associare i principi dellinclusione
sociale al lavoro quotidiano con i bambini.
Conoscere la definizione di cultura e le caratteristiche relative
a diversi background.
Accrescere la consapevolezza rispetto ad attivit sociali,
competenze sociali e benefici dell'interazione sociale.
Competenze:
Miglioramento della capacit di gestire le differenze
Miglioramento delle capacit di gestire situazioni di conflitto e
di aumentare la propria sensibilit interculturale.
Miglioramento dei punti di forza personali nelle interazioni
sociali
Capacit:
Miglioramento delle proprie capacit professionali attraverso
la comunicazione e il dialogo.
Acquisizione di competenze che permettano di operare in
maniera efficace in contesti cross-culturali.
Capacit di comunicare in contesti diversi ed esprimere
differenti punti di vista, negoziare ed essere capace di ispirare
fiducia e provare empatia.
Metodologia in presenza,
didattica
Lavoro individuale
web
0
72
quiz per verificare le conoscenze acquisite.
73
1. Linclusione sociale: unintroduzione
Lo scopo del presente modulo di fornire risorse, fra cui attivit non formali,
rivolte agli allenatori e alle allenatrici che lavorano con i bambini. Il filo conduttore
di queste attivit linclusione sociale, in particolare dei minori che provengono
da contesti svantaggiati.
0
74
115. mancanza di competenze/qualifiche che possono permettere agli individui di
avanzare nella scala sociale.
116. mancanza di attenzione di enti e organizzazioni nei confronti delle esigenze
specifiche dei soggetti disagiati.
75
Fra gli ostacoli che impediscono ai minori di praticare unattivit sportiva vi sono:
1. Ostacoli fisici: I bambini con disabilit hanno bisogno di accedere a delle cure
e a dei servizi riabilitativi (fisioterapia, protesi, ortesi, aiuti alla mobilit) che
consentano loro di praticare uno sport. necessario che le strutture sportive
siano accessibili, ovvero che siano dotate di rampe e corrimano, con
pavimentazioni e superficie lisce e vie di accesso dedicate. importante che
vi siano dei servizi igienici e degli spogliatoi adatti sia per uomini sia per
donne.
2. Barriere sociali: esistono numerosi pregiudizi e preconcetti che non aiutano i
bambini con disabilit a prendere parte ad attivit sportive che potrebbero
portare a unesclusione dei minori. Ad esempio, alcuni di essi non hanno la
fiducia necessaria a prendere parte in attivit pubbliche come le competizioni
sportive. Sono timidi ed in imbarazzo, preoccupati di essere umiliati o presi in
giro dagli altri bambini/ragazzi, o di subire una sconfitta. Linsegnante
potrebbe aver paura che i bambini si facciano male o ignorare lesistenza di
giochi e sport che possono essere adattati e resi idonei ad essere praticati dai
minori con disabilit. In classi pi numerose, linsegnante di educazione fisica
potrebbe semplicemente non avere il tempo di rispondere alle esigenze dei
minori con bisogni speciali. Le societ sportive potrebbero considerare una
perdita di tempo avere fra le loro fila dei giovani con disabilit che non sono
capaci di gareggiare.
3. Barriere economiche: lo sport unattivit di svago, eppure molti giovani che
vivono in condizioni di povert, non possono permettersi il lusso di
trascorrere il proprio tempo libero praticando uno sport, perch devono
provvedere al proprio sostentamento. Inoltre praticare uno sport implica un
esborso economico per lacquisto dellequipaggiamento e dellattrezzatura
sportiva e per provvedere ai trasporti.
Lo sport e il gioco possono aiutare ad affrontare il problema della scarsa
autostima dei minori, aiutandoli a:
0
76
120. allargare i propri orizzonti viaggiando in posti nuovi nel corso delle trasferte;
121. incontrare persone nuove e stringere rapporti di amicizia;
122. fare esperienza e assumersi le proprie responsabilit, ad esempio quando si
viene nominati capitani della squadra o arbitri.
Quando si lavora con i bambini nel corso di attivit sportive importante tenere
conto di alcuni principi di carattere generale. Jowsey (1992) ci fornisce una lista
molto utile:
1. Concentrati sulle capacit! necessario individuare i punti di forza del
bambino e cercare di potenziarli. Al fine di rafforzare lautostima del
bambino e motivarlo a continuare a praticare uno sport, importante che
sperimenti la vittoria, concentrandosi su attivit (soprattutto allinizio) che
evidenzino i suoi punti di forza e le sue capacit, nelle quali pi probabile
che abbia successo.
2. Promuovi lautonomia: la partecipazione alle attivit sportive e di
educazione fisica costituisce unopportunit per sviluppare lindipendenza del
bambino. necessario per assicurarsi che le condizioni ambientali
favoriscano tale crescita.
3. Incoraggia il minore ad essere responsabile del proprio apprendimento: le
attivit sportive e leducazione fisica sono un eccellente mezzo attraverso il
quale i bambini possono imparare a riflettere in autonomia. Nel presentare
una nuova tecnica, fa un passo indietro e lascia che i bambini sperimentino
da soli il modo migliore per compiere quel gesto prima di offrire loro
assistenza. Incoraggia il bambino a chiedere aiuto quando necessario e sii
disponibile. Ricorda, inoltre, che i bambini sono liberi di compiere le proprie
scelte e le proprie decisioni, ad esempio riguardo ai giochi cui devono
prendere parte, e sanno quando hanno bisogno di fermarsi e recuperare. Ma
bisogna ricordarsi che lallenatore o il leader devono sempre tenere il
controllo per questioni inerenti la sicurezza e il benessere dei piccoli atleti.
4. Da loro il tempo necessario sii paziente! Alcuni bambini potrebbero avere
bisogno di pi tempo prima di comprendere le istruzioni, ed probabile che
tu debba ripeterle pi volte. Assicurati che gli altri membri del gruppo siano
pazienti e comprendano le esigenze degli altri. Prima di ogni lezione di
educazione fisica o delle sessioni di gioco, necessario che tu ti accerti di
avere abbastanza tempo a disposizione per pianificare le attivit.
77
5. Sii conscio degli aspetti da tenere sotto controllo: necessario che tu sia a
conoscenza di particolari problemi di salute di ciascun bambino, epilessia,
problemi cardiaci, ecc. Assicurati di conoscere le preferenze di ciascun
bambino per quanto concerne i giochi e gli sport, soprattutto dei bambini che
hanno dei problemi intellettivi o comportamentali (consulta anche la sezione
suggerimenti specifici per le invalidit).
6. Osserva con attenzione: ti aiuter ad analizzare le reazioni di ciascun
bambino allattivit proposta e ad apportare delle modifiche. Per esempio,
osservare come un bambino tira a canestro, ti aiuter a modificare
quellattivit in futuro, ridurre la distanza, laltezza del canestro o il tipo di
palla. Losservazione accurata anche la chiave per lindividuazione di
eventuali rischi o pericoli nel corso della sessione di gioco o di allenamento,
per prevenire gli incidenti o i problemi di salute.
3. Valutazione:
1. Che genere di giochi o attivit sportive dovrei promuovere, al fine dincludere
i minori con disabilit?
2. Ci sono degli sport o delle attivit che non si dovrebbero svolgere con dei
bambini?
3. In che modo giocare o praticare uno sport pu portare a dei vantaggi per i
bambini?
1. Buona preparazione
Prima di qualunque di allenamento pensa a quali attivit (riscaldamento, giochi,
sport) svolgerai e allequipaggiamento necessario. Pu capitare che ti sfugga
qualcosa!
0
78
Pensa ad eventuali modifiche da apportare al gioco (equipaggiamento speciale,
cambiamento delle regole, sostegno dei compagni, ecc. ).
Pensa anche al numero dei bambini che potrebbero prendere parte alla sessione.
Rifletti sulle condizioni delle infrastrutture, verifica che il campo da gioco sia
accessibile, che gli spogliatoi e i bagni siano in condizioni adeguate.
2. Un buon inizio
bene che lallenatore si trovi gi sul posto prima che i bambini arrivino, in modo
da accoglierli e parlare un po con loro prima dellinizio della sessione. Ci pu
contribuire a costruire un rapporto di fiducia ed incoraggiarli a continuare gli
allenamenti.
Stabilisci dei limiti di tempo per tenere i bambini impegnati. Alcuni di loro, infatti,
hanno una soglia dellattenzione molto bassa (pensa ai bambini con difficolt di
apprendimento, oppure a tutti quelli che si distraggono facilmente). Se sei lento
nellorganizzare o nello gestire le varie sessioni, i bambini potrebbero annoiarsi,
ed essere insoddisfatti e cercare altri modi per divertirsi lontani dalla tua
supervisione.
Sii flessibile e reattivo quando qualcosa non va come previsto, cambia i tuoi
piani. Pensa alla sequenza dei giochi e al dispendio di energie richiesto ai bambini
unattivit che prevede molto movimento e dispendio di energie deve essere
seguita da un momento di pausa o da un gioco pi calmo. Cerca di proporre
attivit via via meno eccitanti in modo da calmare i bambini e promuovere
ladozione di comportamenti educati. Presta attenzione a tutti i problemi
disciplinari quali litigi, atti di bullismo, sovraeccitazione, insulti, uso improprio di
attrezzature sportive e prendi le misure necessarie. Assicurati che tutti i giochi e
le attivit siano adeguati al genere, allet e alle capacit dei bambini.
79
4. Buona partecipazione
Assicurati che tutti i bambini partecipino attivamente in base alle loro capacit.
Tale partecipazione deve avvenire grazie al tuo incoraggiamento, non alla
coercizione. Presta attenzione e osserva i bambini che sembrano esclusi e fa in
modo di scoprirne le ragioni.
6. Divertimento assicurato!
La cosa pi importante che il gioco e la sessione di allenamento sia divertente e
appagante per i bambini. Solo cos potranno ottenere dei vantaggi (dal punto di
vista sociale, fisico e psicologico) dalla partecipazione ad attivit sportive.
4.1. Nameball
I partecipanti sono disposti in cerchio. Uno di loro tiene in mano una palla e dice
Mi chiamo *nome* e passo la palla a *nome di un altro partecipante* e passa la
palla a quella persona. La persona che riceve la palla fa lo stesso, e cos via.
0
80
4.3. Blanketball
Questo gioco simile alla palla a volo, ma richiede una maggiore collaborazione
fra i giocatori e minore mobilit. Pu essere svolta come una semplice attivit di
svago oppure come una gara. Materiali: coperte, lenzuola o teli mare, una rete da
pallavolo, corda o gesso per segnare il campo di gioco.
unattivit molto semplice e carina, senza vincitori n vinti, che mette alla prova
la creativit dei bambini e le loro capacit ginniche! adatta come attivit di
defaticamento. Materiale: Fischietto
81
5. Linterculturalit: unintroduzione
CHE COSA
SIGNIFICA LA
PAROLA
CULTURA?
La parola cultura
pu essere utilizzata
in molti modi
diversi, ad esempio
si parla di cultura
popolare, di cultura
di massa, di cultura minoritaria, di cultura urbana, di cultura femminista, di
cultura aziendale, e ultima ma non ultima, di cultura giovanile. Cultura linsieme
di caratteristiche e conoscenze di un determinato gruppo di persone, che permea
ogni aspetto dal linguaggio, alla religione, alla cucina, dai costumi alla musica e
alle arti.
0
82
possiamo utilizzare un linguaggio che pu essere compreso da tutti, poich rivela
le caratteristiche intrinseche di una cultura. Tali caratteristiche possono solo
svelarsi attraverso la condivisione di esperienze culturali, e lo sport offre un
canale fondamentale per la comunicazione interculturale.
6. Interculturalit
Nel 2008, i ministri del Consiglio dEuropa hanno pubblicato il Libro Bianco sul
dialogo Interculturale del Consiglio dEuropa, Vivere Insieme in Pari Dignit. Il
Consiglio dEuropa vede nel dialogo interculturale un mezzo per promuovere la
presa di coscienza, la comprensione, la riconciliazione e la tolleranza e per
prevenire i conflitti e assicurare lintegrazione e la coesione sociale. Il Libro Bianco
12
(Standeven 235)
83
offre numerosi orientamenti politici per la promozione del dialogo interculturale,
del mutuo rispetto e della comprensione sulla base dei valori centrali
dellorganizzazione. I ministri hanno enfatizzato limportanza di assicurare una
visibilit appropriata al Libro Bianco e richiamato lattenzione del Consiglio
dEuropa e degli Stati membri, nonch dei soggetti interessati, affinch dessero
un seguito importante alle raccomandazioni contenute nel documento.
0
84
Le basi di una comunicazione interculturale di successo si basano sullintelligenza
13
emotiva e sulla sensibilit interculturale .
Le culture possono differire non solo fra continenti e nazioni, ma anche allinterno
della stessa azienda o della stessa famiglia: ogni essere umano ha la sua storia, la
sua vita e dunque una sua cultura (geografica, etnica, morale, etica, religiosa,
politica, storica) da cui dipende la propria identit culturale.
13
;(Holliday, Hyde, Kullman, 2004, pg. 73)
85
con persone con culture diverse, di vivere unaltra cultura e di creare le condizioni
14
per la pace .
14
(Holliday, Hyde, Kullman, 2004)
0
86
Kramsch: Se il linguaggio considerato una pratica sociale, allora la cultura deve
assumere un ruolo centrale nellinsegnamento delle lingue. La consapevolezza
culturale va vista, allora, come un elemento chiave per acquisire la completa
padronanza della lingua straniera. La cultura nellinsegnamento delle lingue
straniere diventa, dunque, una competenza non sacrificabile, legata
esclusivamente allinsegnamento delle capacit di lettura, scrittura, ascolto e
15
produzione orale.
La lingua stessa definita dalla cultura. Non possiamo dire di conoscere una
lingua, se non comprendiamo anche la cultura che lha plasmata e che la anima.
Non potremmo apprendere nessuna lingua straniera se non ne conoscessimo,
almeno in parte, cultura ad essa relativa, ed il modo in cui quel patrimonio
culturale si lega alla nostra madrelingua. Non solo essenziale, dunque, avere
una consapevolezza culturale, ma anche interculturale.
15
(Kramsch, 1993).
87
limitare la possibilit che vi
siano delle incomprensioni
interpretare i messaggi in
maniera efficace
osservare, individuare e
riconoscere
gestire o tollerare le
ambiguit
mediare i significati
0
88
Esercizio n 1 La mia cultura
N di partecipanti Da 6 a 20 persone
89
Obiettivi I partecipanti divengono consci della propria diversit
culturale e della diversit allinterno del gruppo e della
societ.
N di partecipanti Da 10 a 20 persone
Durata 50 minuti
0
90
91
8. Risoluzione dei conflitti
Lo sport caratterizzato da conflitti. Che siano dentro o fuori il campo di gioco,
dalla capacit di saper gestire i conflitti che derivano i successi. Le incomprensioni
allinterno della squadra possono avere delle forti ricadute sulle dinamiche del
gruppo e sulla coesione. In qualit allenatore, imparare a gestire i conflitti
costituisce una parte importante del proprio lavoro quotidiano. Sfortunatamente,
spesso tendiamo a gestire i conflitti in maniera improduttiva: evitandoli (Non
poi un grande problema, perch preoccuparsi?), tentando di far valere le proprie
ragioni ad ogni costo (Uscir vincitore da questa discussione, non importa
come), o rinunciando (Far di tutto purch la smetta).
Per gestire al meglio i conflitti, che possono insorgere allinterno della squadra,
possibile usare delle strategie di mediazione. Lallenatore si trova in una
posizione di potere che gli permette di comunicare con atleti, parenti, arbitri e i
mezzi di informazione. necessario che tu, in qualit di allenatore, tenga a mente
16
i seguenti quattro principi, ogni qualvolta tenterai di risolvere dei conflitti :
16
http://www.appliedsportpsych.org/resources/resources-for-coaches/coaching-through-
conflict-effective-communication-strategies/
0
92
comunicazioni di natura non verbale. Sii aperto e costante nellusare il tuo
linguaggio del corpo e sii sempre pronto a sdrammatizzare.
3. Usare delle affermazioni che cominciano con io: questo suggerimento si
fonda sulla convinzione che se linterlocutore si assume la responsabilit di
ci che dice gli altri saranno meno inclini a reagire e a mettersi sulla difensiva.
Rifletti sulle affermazioni seguenti, la prima costringe il destinatario del
messaggio a mettersi sulla difensiva a causa della connotazione accusatoria,
mentre la seconda mostra unassunzione di responsabilit da parte
dellinterlocutore.
129. Danneggi la squadra quando non vieni puntuale agli allenamenti.
130. Trovo frustrante che tu non sia puntuale agli allenamenti.
4. Evitare gli ostacoli pi comuni alla comunicazione. facile cadere in
numerose trappole quando si gestiscono dei conflitti. Di seguito troverai un
elenco degli ostacoli pi comuni per una mediazione efficace:
131. Consigliare Bene, Ti dir io cosa devi fare
132. Identificare Il tuo problema che
133. Sminuire Sta tranquillo, andr tutto bene
134. Salire in cattedra Quante volte ti devo dire che
135. Minacciare Questa lultima vota che
136. Fare la predica Dovresti sapere che
Insieme alle strategie comunicative soprammenzionate, sono numerose le
strategie da adottare e da evitare nella gestione dei conflitti:
Cosa fare
93
2. Smettere di parlare.
3. Essere sarcastici o sminuire laltro.
4. Affidarsi alla comunicazione non verbale. Sii diretto e disponibile.
5. Discutere del problema con persone non direttamente coinvolte nel
conflitto.
Che si tratti di un conflitto di gioco, di uno scontro di personalit dovuto alle
emozioni negative generate da una sconfitta, un litigio pu mettere in pericolo lo
spirito di squadra. In quanto allenatore, hai la responsabilit di individuare i
conflitti e gestirli al meglio servendoti delle strategie comunicative pi adatte.
Nel corso delle sessioni di allenamento o delle gare, inevitabile che alcuni
giocatori si scontrino e litighino con i propri compagni di squadra, con i propri
avversari oppure con il proprio allenatore. Sono molte le ragioni per cui ci pu
accadere. Pu capitare che un giocatore abbia una giornata no, perch gli
successo qualcosa a casa o a scuola, oppure nel corso degli allenamenti. Ad
esempio un giocatore potrebbe ritenere di non essere stato schierato abbastanza
a lungo in campo o di giocare in una posizione a lui non gradita, e per questo
entrare in conflitto con lallenatore. Anche il contatto fisico, gli insulti e gli
sberleffi fra giocatori possono portare a dei litigi. In ogni caso, qualunque siano le
ragioni che portano alla generazione di conflitti, gli allenatori hanno a
disposizione una serie di norme e principi che possono aiutarli a prevedere o a
risolvere eventuali problemi.
17
http://www.science.smith.edu/exer_sci/pcsavethis/documents/Conflict.pdf
0
94
9.1. Strategie per la previsione e la risoluzione dei conflitti:
95
litigare a voce intimagli di smetterla. Se hai bisogno di aiuto chiama qualcuno che
ti possa assistere per riprendere il controllo della situazione. Quindi passa alla
fase C.
4. P sta per pensare a una soluzione e consiste nel far riavvicinare i due giocatori
per dimenticare laccaduto. importante ammettere che lobiettivo qui non
quello di determinare di chi la colpa, ma far loro comprendere che il litigio non
risolve nulla: li ha portati a rovinare il gioco e a essere esclusi. I giocatori dovranno
trovare una soluzione per superare lincomprensione e rientrare in campo per
aiutare le rispettive squadre. bene chiedere loro cosa farebbero se un episodio
del genere si verificasse nuovamente. Esigi precisione ( Se qualcuno mi insulter
in futuro, lo ignorer; Se inciamper sulla gamba di un avversario, non potr
accusarlo per forza di aver tentato di farmi uno sgambetto, ecc.).
10. Valutazione
1. Elenca tre situazioni delle quali potresti discutere nel corso della riunione
tattica per prevenire linsorgere di conflitti fra i giocatori. Che cosa significa la
parola empatia?
0
96
2. Nella tua squadra di basket c un bambino molto dotato e molto
competitivo. Coglie sempre loccasione per dire ai suoi compagni e ai suoi
avversari Sono il migliore! Non mi puoi marcare. Per quale ragione
dovresti intervenire in questo caso e che cosa potresti fare?
3. Due ragazzi si sono scontrati e subito dopo sono venuti alle mani. Descrivi
come ti comporteresti in questa situazione.
97
2. Chiedere aiuto (dire ho bisogno daiuto, chiedere aiuto ai propri amici
quando si nei guai o si ha bisogno di supporto).
3. Chiedere di farti un favore (sapere cosa dire e in che modo, saper ringraziare
e saper far notare degli errori agli altri quando si comportano ingiustamente).
4. Saper fare domande (Cosa chiedere, quando e a chi? Saper tenere facilmente
una conversazione, domande-risposte, saper chiedere spiegazioni quando
non si capisce qualcosa).
5. Saper seguire le istruzioni (ascoltare, riflettere, chiedere se necessario, fare
notare che poco rispettoso interrompere qualcuno mentre parla e
sottolineare la necessit di rispettare il turno).
6. Provarci anche quando difficile, fermarsi e riflettere ( difficile, ma ci
provo. Provare e reagire tranquillamente agli imprevisti).
7. Richiamare lattenzione (sapersi scusare o attendere delle scuse quando
necessario).
8. Interpretare le reazioni degli altri (osservare il loro viso, osservare il loro
corpo, esprimere le proprie opinioni).
9. Unirsi a un gruppo (approcciarsi a un gruppo, osservarlo, fare delle domande
congratularsi con loro per una vittoria).
10. Attendere il proprio turno ( difficile aspettare, ma posso farcela. Scegliere
e trovare del tempo per essere calmi o divertirsi, ascoltare chi parla senza
18
interromperlo) .
Le competenze sociali hanno un ruolo molto importante per il benessere fisico e
psicologico del bambino. I bambini nascono con delle competenze sociali innate,
e con altre capacit e debolezze come lattenzione, la memoria, il linguaggio e le
capacit motorie. La scuola non solo il luogo in cui i bambini imparano a
leggere, a scrivere e a far di conto, ma anche dove imparano ad andare daccordo
con altri e a sviluppare le competenze sociali. I genitori possono insegnare
direttamente le competenze sociali fornendo dei modelli di comportamento o
attraverso dei giochi di ruolo che consentano ai bambini di testare e mettere in
18
http://pubs.sciepub.com/ajssm/2/6A/2/
0
98
pratica le nuove capacit. I genitori dovrebbero incoraggiare e incitare i bambini
che danno prova di saper usare una competenza nel modo giusto. Lacquisizione
di tali capacit nei bambini inizia dalla prima infanzia e si protrae per molti anni.
19
https://primarysite-prod-sorted.s3.amazonaws.com/linden-bridge-
school/UploadedDocument/b74efe3982bd4d2dacca1c673f383e5f/social-interaction.pdf
99
unescursione. Cerca di mettere sempre al primo posto le attivit di
socializzazione: renderanno migliore la relazione con i tuoi atleti, rafforzeranno la
coesione della squadra e contribuiranno ad aumentare i livelli di soddisfazione
degli atleti.
0
100
linterazione con molte persone e facendo esperienza di una moltitudine di ruoli e
20
aspettative .
Interazione sociale alla base dello sviluppo cognitivo. Per Vygotskij i bambini
sono degli esseri fondamentalmente curiosi e partecipano attivamente al loro
processo di apprendimento, alla scoperta e allo sviluppo di nuovi concetti e
modelli. Sostiene Vygotskij: Ogni funzione nel corso dello sviluppo culturale del
bambino fa la sua apparizione due volte, su due piani diversi, prima su quello sociale,
23
poi su quello psicologico, dapprima tra le persone, poi allinterno del bambino .
Man mano che il bambino diviene sempre pi competente, i genitori gli
concedono di essere maggiormente indipendente. Secondo Vygotskij, questo
tipo dinterazione sociale, che richiede un dialogo cooperativo e collaborativo,
20
https://onlineacademiccommunity.uvic.ca/learningdesign/wp-
content/uploads/sites/1178/2015/06/Mingli-Chen-ebook.pdf
21
(Vygotsky, 1978)
22
(Frank, 2013)
23
(Guoliang & Wu-Yuin, 2013).
101
promuove lo sviluppo cognitivo. Crede che i bambini siano pi curiosi e pronti ad
apprendere quando vivono da soli le loro scoperte.
Al fine di avere una maggiore comprensione delle teorie sullo sviluppo cognitivo
di Vygotskij, necessario comprendere prima i principi sui quali si fonda la sua
teoria: il soggetto pi competente e la zona di sviluppo prossimale.
24
(Lev Vygotsky Cognitive Development, 2013)
0
102
effettivo di sviluppo mostra ci che un bambino pu fare da solo, mentre il
livello di sviluppo potenziale descrive tutto ci che il bambino potr fare
lavorando con o ricevendo laiuto di altre persone (Lev Vygotskij Cognitive
Development, 2013).
12.1. Esercizio n 1:
Giorgio da risposte a
caso
103
Quando vi sono dei problemi comportamentali, gli allenatori possono seguire
un processo di valutazione che li aiuti a individuare le misure da adottare:
0
104
Giochi di movimento: "Saltelliamo con rabbia, Saltiamo la corda felici,
sediamoci con tranquillit. Questo esercizio pu aiutare i bambini ad entrare in
contatto con un sentimento e a connetterlo alla sua manifestazione fisica
affinch comprendano come ci si comporta quando ci sente in un certo modo.
Per quanto concerne una questione complessa come la gestione della rabbia: non
possiamo aspettarci che un bambino sappia come calmarsi se non ha mai
riflettuto sul concetto di calma. necessario che i bambini conoscano il
sentimento, che sappiano cosa si prova prima di imparare a modificare il proprio
comportamento.
105
0
106
14. Esercizi per i formatori
Cerca di organizzare unattivit sportiva per aiutare i bambini a mettere in pratica
le proprie competenze sociali lavorando in piccoli gruppi o squadre.
FUNZIONE DESCRIZIONE
25
(Council of Europe, 2002)
107
Fasce det In questa sezione dovrai prendere nota dellet
ideale dei partecipanti, nel nostro caso si tratta di
bambini. A tale criterio vanno, inoltre, collegate le
competenze che i partecipanti dovranno sfruttare
nel corso dellesercizio: praticare uno sport,
svolgere dei giochi di ruolo, pensare in maniera
astratta, creare delle relazioni.
0
108
15. Valutazione
1. Sei soddisfatto della sessione? Cerchia la votazione che ti sembra pi
appropriata.
Ordinario
Discreto
Buono
Ottimo
5. Pensi di poter utilizzare gli strumenti presentati nel corso del tuo lavoro
quotidiano?
109
Guida alle competenze
0
110
Autore, Zavod APGA
organizzazione
Principi
Metodologia In presenza,
didattica
Lavoro individuale
Web
111
1. Introduzione
Viviamo in un mondo caratterizzato da grandi cambiamenti a livello globale,
visibili nelle crescenti disuguaglianze sociali, nei numerosi conflitti che esplodono
in ogni angolo del mondo, nei flussi migratori, nella povert e nellemarginazione
da una parte e dalla diffusione capillare delle nuove tecnologie dallaltra. Questi
fattori portano a una sempre pi scarsa attivit fisica nei minori, alladozione di
abitudini alimentari sbagliate e poco salutari, alla manifestazione di
comportamenti a rischio per lincapacit di sfruttare al meglio il proprio tempo
libero.
Studi dimostrano che lattivit fisica pu avere delle ricadute positive sulla
crescita degli esseri umani, soprattutto nel corso delladolescenza.
113
26
Dimostrazione visiva: Fasi dello sviluppo motorio
Nel corso dei primi due anni di vita del bambino avviene un turbolento sviluppo
delle funzioni senso-motorie. Affinch il bambino possa crescere in maniera
26
(Gallahue, 1982, adapted from Tancig, 1987)
0
114
adeguata, necessario fornirgli in questa fase numerosi stimoli sensoriali e
motori, insieme alla possibilit di esprimere i propri movimenti.
La crescita fisica rallenta fra il sesto e il decimo anno di et, aumenta la massa
muscolare e il livello di coordinazione dei movimenti, pertanto questo il
momento ideale per intraprendere unattivit sportiva o per lallenamento
intensivo in discipline sportive tecnicamente pi complicate. Infatti, luso di
movimenti di base (corsa, salto, attivit di equilibrio e di manipolazione) diviene
sempre pi complesso e specifico. Per via del rapido sviluppo cerebrale e del
processo di mielinizzazione, costituisce del periodo migliore per praticare attivit
fisiche che richiedono la memorizzazione di movimenti complessi (ginnastica,
danza classica, sci, nuoto) e di quelli che non fanno parte dellontogenesi umana.
Alle abilit motorie nei bambini si accompagna lo sviluppo di conoscenze
tecniche quali la capacit di valutare la situazione ed utilizzare dei movimenti
adeguati che rievocano grazie alla loro memoria a lungo termine, oppure possono
determinare le caratteristiche necessarie per compiere il movimento prescelto. In
quella fase i contenuti sportivi che determinano il grado di coordinazione e di
equilibrio di un movimento, contribuiscono anche allo sviluppo cognitivo del
bambino. Il programma di allenamento deve essere pi vario possibile dunque, in
virt delle caratteristiche evolutive dei bambini, ed bene che i contenuti gi
immagazzinati dai minori siano esercitati in condizioni diverse.
Dopo il decimo anno, la maggior parte dei bambini attraversa una fase di crescita
estremamente delicata. Si riattiva uno sviluppo molto rapido, specialmente degli
arti e si compie la maturazione sessuale. Laccelerazione nello sviluppo fisico e i
cambiamenti a livello ormonale mettono a repentaglio la stabilit emotiva, il che
pu portare a una temporanea stagnazione o a una regressione degli schemi
motori. Il pensiero logico concreto molto importante per il bambino in questa
fase. I bambini sanno come pervenire a conclusioni logiche, partendo da
premesse che hanno un fondamento nel mondo reale. necessario per loro
115
assistere a fenomeni reali ed per questo che fondamentale utilizzare il
maggior numero di dimostrazioni possibili nel corso dellallenamento. Una delle
difficolt da dover affrontare per lo sviluppo cognitivo dei bambini
legocentrismo. possibile osservare tali comportamenti negli sport di squadra
che richiedono dei rapidi ragionamenti; ad esempio luso delle soluzioni
dattacco, in cui gli individui tentano di finalizzare unazione da soli, nonostante
abbiano a disposizione laiuto dei compagni di squadra.
Le ricerche mostrano che gli stimoli motori sono estremamente importanti nel
corso dellinfanzia. Le attivit sportive dei bambini e dei ragazzi fra il settimo e il
quattordicesimo anno di vita incoragginoa lo sviluppo di nuove competenze per
lapprendimento.
3. Pianificazione di un esercizio
Ecco alcune premesse cui lallenatore deve ispirarsi per potere svolgere il proprio
lavoro:
152. Lo sport e lattivit fisica devono essere un mezzo che permette a bambini e
ragazzi di integrare lo sviluppo della personalit.
153. Lallenatore deve comprendere a pieno il principio di uguaglianza e di pari
opportunit per bambini e ragazzi e rispettare le differenze fra individui.
154. necessario tenere degli allenamenti che motivino e siano benefici per tutti.
155. Il gioco come opportunit di distensione e strumento educativo dovrebbe
essere incluso in ogni allenamento.
156. Lallenatore deve essere autonomo, ma deve ritenersi responsabile sul piano
professionale per quanto concerne la selezione dei contenuti, delle forme e
del metodo didattico, degli approcci organizzativi.
157. necessario che incoraggi i bambini ad instaurare dei rapporti umani sani e a
fare propri dei comportamenti sportivi (fair play). Al termine
dellallenamento deve discutere delle situazioni conflittuali nel corso del
gioco e individuare delle soluzioni.
0
116
158. importante che ponga particolare attenzione alle persone dotate di talento
e ai bambini con esigenze speciali.
159. fondamentale che leghi lo sport ad altre situazioni.
160. Deve guidare ed apprezzare la crescita e i risultati del bambino, ed
incoraggiarlo a svolgere attivit fisica regolare.
161. importante che si serva di diverse strategie e tecnologie nel corso del suo
lavoro, se ne ha la possibilit.
I punti di partenza per la pianificazione di unattivit investono lallenatore in
prima persona, il suo metodo di lavoro e di allenamento e la sua relazione con gli
atleti. Parliamo di rapporti nel momento in cui lattivit di una persona influenza
quella di unaltra. importante che lallenatore trasmetta le seguenti
caratteristiche ai suoi allievi:
162. professionalit;
163. pazienza e sensibilit;
164. entusiasmo;
165. senso dellumorismo;
166. capacit di motivazione;
167. accessibilit;
168. fiducia in se stessi;
169. competenze comunicative appropriate;
170. capacit di organizzazione;
171. modelli di ruolo;
172. rispetto per lunicit di ciascuno;
173. capacit di incoraggiare tutti al successo.
3.1.1. Perch pianificare?
Pianificare gli allenamenti pu costituire una sfida nel caso in cui si lavori con
allievi di et differente, tenuto conto che bambini e ragazzi si trovano in diverse
farsi del loro sviluppo motorio e di conseguenza del loro sviluppo cognitivo.
117
175. senso di responsabilit professionale (responsabilit degli allenatori);
176. professionalit, certezza, sicurezza e comodit;
177. maggiore facilit nello svolgimento del proprio lavoro.
necessario che le attivit di pianificazione degli allenamenti siano ben
congeniate e razionali.
La pianificazione comprende:
178. Analisi della situazione. Per prima cosa necessario verificare le condizioni
nelle quali si svolger lattivit sportiva. Si tratta di un luogo coperto o
allaperto? Di quale attrezzatura possibile usufruire? Quali sono le
condizioni del campo di gioco o del parco? Quindi bisogner tenere conto
del numero dei partecipanti, della loro et, del loro sesso, delle loro
caratteristiche fisiche e delle loro capacit motorie, delle loro conoscenze
pregresse in ambito sportivo e delle qualit dellintero gruppo.
179. Fissare gli obiettivi. In base alla situazione presa in esame, necessario
stabilire degli obiettivi da perseguire nel corso delle attivit sportive e il
modo migliore per raggiungerli (ad esempio, ti sei reso conto che il tuo
gruppo ha delle carenze in alcune qualit motorie di base, come forza,
coordinazione, flessibilitsulla base di queste scoperta, decidi di migliorare
tali qualit motorie, determinando il modo in cui raggiungerai un certo
obiettivo: rafforzare le braccia e le spalle). Gli obiettivi devono essere fissati
pensando agli allievi: gli obiettivi che intendi raggiungere insieme a loro, cosa
impareranno, come si sentiranno, quali abitudini acquisiranno. Nel fissare gli
obiettivi bene affidarsi al metodo SMART:
o S pecific (specifici)
o M easurable (misurabili)
o A ttainable (rAggiungibili)
o R ealistic (realistici)
o T ime constrained (definiti nel tempo)
180. Le procedure di selezione. Dopo aver fissato gli obiettivi, necessario
scegliere il metodo di lavoro da utilizzare e uniformarsi alle procedure.
Bisogna scegliere un metodo appropriato che determini il rapporto e le
modalit di comunicazione nel corso dellallenamento, lorganizzazione, le
forme di apprendimento e il carico di lavoro. Infine, sarebbe opportuno
operare una scelta dei requisiti.
0
118
181. Verificare il raggiungimento degli obiettivi. necessario che lallenatore
verifichi che gli obiettivi di ciascuna attivit siano stati raggiunti e ne spieghi
la ragione; per questo importante che abbia fissato in precedenza degli
obiettivi chiari per ciascun esercizio. Al termine dellallenamento dovr
condurre unattivit di autoanalisi.
182. Modifiche per il futuro. Lautoanalisi e la verifica degli obiettivi ispirano le
modifiche da apportare al proprio metodo di lavoro.
3.1.2. Istruzioni per la pianificazione
188. spiegazione,
189. dimostrazione e presentazione
190. conversazione.
119
4.2. Tecniche nel corso dellallenamento
194. gruppi di lavoro divisi > ciascun gruppo ha un suo compito e varia a seconda
del contenuto;
195. stesso tipo di lavoro: i compiti sono identici per tutti i gruppi, ma varia il
carico di lavoro.
Gli allievi possono fare parte di:
198. allenamento a circuito (gruppi omogenei ed eterogenei, gli allievi sono divisi
in gruppi di 3 o 5 persone);
199. allenamento supplementare (richiede unorganizzazione ben strutturata a
livello pratico, ma molto efficace perch garantisce una maggiore
individualizzazione; possibile adottare questa tecnica nel corso del
rafforzamento di un determinate movimento/abilit. Lallievo che ha delle
difficolt nel compiere un deteminato movimento viene invitato a compiere
degli esercizi aggiuntivi che favoriscano lacquisizione della capacit motoria,
importante ai fini dellacquisizione della tecnica, svolgendo degli esercizi
preparatori o una versione pi semplificata del compito motorio);
200. Allenamento di potenziamento (simile per certi versi a quello
supplementare. In questo caso lallievo che capace di svolgere lesercizio
alla perfezione, invitato a potenziare le sue capacit aumentando il grado di
difficolt dellesercizio);
0
120
201. Allenamento circolare (gli allievi sono divisi in piccoli gruppi che si alternano
nel corso dellallenamento per svolgere esercizi diversi, seguendo una
sequenza logica, alla base di questa tecnica c lo sviluppo delle capacit
motorie, ma anche il consolidamento e il miglioramento delle conoscenze
degli allievi grazie allalternanza).
Didattica frontale dello sport. Un allenatore si occupa di dirigere le attivit dei
gruppi e fornisce istruzioni (spiegazioni, dimostrazioni, correzione degli errori) e
si dedica a tutti gli allievi. Uno dei problemi di questa tecnica risiede nella scarsit
di interazioni sociali, ma si tratta di un metodo piuttosto razionale quando
bisogna presentare un nuovo esercizio a molte persone velocemente. In questo
caso distinguiamo:
121
204. Tipologia della lezione
205. Obiettivi
206. Azioni volte al raggiungimento degli obiettivi
207. Esercizi e attivit che porteranno al raggiungimento degli obiettivi
208. Dettagli organizzativi
209. Descrizione dei carichi di lavoro individuali
210. Requisiti e materiale necessario
0
122
220.riscaldamento specifico: una serie di esercizi per riscaldare il gruppo
muscolare che si andr a sollecitare. Ad esempio: riscaldamento con la palla
in preparazione di giochi che ne prevedono luso.
Nel corso dellallenamento vero e proprio lallenatore pu presentare tecniche e
contenuti inediti, oppure pu limitarsi a consolidare quelle gi studiate e
verificare i risultati del proprio lavoro. Nel corso della fase preparatoria
dellallenamento necessario che lallenatore determini:
123
232. Preparazione (lallenatore fa riscaldare gli allievi prima di provare il
movimento; ad esempio, nel caso in cui lobiettivo sia fare una verticale,
allora lallenatore dovrebbe lavorare al riscaldamento e al rafforzamento dei
muscoli delle braccia e delle spalle);
233. Presentare i nuovi esercizi (lallenatore presenta le attivit o rende pi
complesse quelle vecchie, in modo che gli allievi possano approfondire o
estendere le loro conoscenze e abilit ).
Consolidamento:
234. ripetizioni (con un livello di difficolt minore, lallenatore corregge gli errori
pi comuni);
235. correzione degli errori (allinizio lallenatore cerca di eliminare gli errori pi
comuni, per poi passare a quelli sempre pi specifici; analizza e elimina le
cause che portano gli allievi a commettere gli errori, e cerca di comprendere
per quale ragione gli individui non riescano a raggiungere un certo livello);
236. consolidamento (gli allievi ripetono i movimenti senza commettere grossi
errori con un livello di difficolt normale, fino a quando non avranno
raggiunto un certo automatismo);
Verifica:
237. verifica (per comprendere il livello di sviluppo motorio raggiunto dagli allievi,
sulla base dellosservazione e della misurazione);
238. competizione (una delle forme che pu assumere lattivit di verifica),
239. valutazione (analisi dei progressi e dei risultati raggiunti) ;
240. giudizio (determinare un voto sulla base degli standard e degli obiettivi
raggiunti da ciascun allievo).
Per ogni sessione di allenamento necessario tenere conto dei seguenti aspetti:
Sulla base delle informazioni fornite, crea uno schema di allenamento contenente
tutti i dettagli necessari.
6. Programmazione tematica
La programmazione tematica non altro che un piano dettagliato di allenamento
per un determinato sport, che pu anche contenere degli elementi ricreativi volti
a presentare altre attivit sportive agli allievi.
125
1. Corda Qual la Spiegazione e
Presentazi Esercizi di postura dimostrazione nel corso
one di ginnastica (corpo corretta e dellintroduzione e della
nuovi libero) quali sono i parte central
esercizi e Imparare ad vantaggi dellallenamento.
attivit, utilizzare gli che ne Presentazione di esercizi
verifica attrezzi come la derivano. ginnici complessi che
pedana, le aiutano nelladozione di
parallele, la sbarra, una buona postura.
la trave. Presentazione di un poster
Salire sulla trave, da appendere in palestra.
verificare le In base alle capacit degli
conoscenze allievi predisporre un
pregresse. allenamento in due circuiti
uno pi breve e uno pi
lungo. Porre attenzione
alla preparazione e alla
messa in ordine degli
attrezzi. Mettere in rilievo
limportanza di adottare
una buona postura per
prevenire gli infortuni.
0
126
2. Esercizi complessi In che Spiegazione (parte
consolida per migliorare la modo introduttiva della lezione).
mento postura questi Dimostrazione agli allievi
(camminare esercizi nel corso di tutta la
utilizzando diverse possono lezione. Esercitarsi ad
parti del piede, o determinar arrampicarsi. Allenarsi ad
dei bastoni). e una arrampicarsi (con
Esercizi di buona adeguate protezioni)
ginnastica con il postura e scegliere lattrezzatura
bastone. aiutarci a sulla quale arrampicarsi
Arrampicarsi alla sollevare i sulla base delle capacit
sbarra e sulla corda. carichi. degli allievi. Attenzione
Ondeggiare sulle alla preparazione e al
parallele. riordino dellattrezzatura
Staffetta (saltare (in collaborazione con gli
sulla trave, allievi). Staffette: gruppi
camminare lungo eterogenei; voto al
un percorso, salire rendimento degli allievi (1,
sul cavallo, 2 o 3 punti).
gattonare) Esercizi
di rilassamento
127
3. Corsa. Limportam Spiegazione (parte
consolida Esercizi di za del introduttiva della lezione).
mento ginnastica con la riscaldame Dimostrazione agli allievi
palla. Esercizi nto (come nel corso di tutta la
ginnici alle parallele e perch lo lezione. Esercitarsi ad
e alla sbarra, salti facciamo). arrampicarsi. Attenzione
sul tappeto. alla preparazione e al
Arrampicarsi alla riordino dellattrezzatura
corda. (in collaborazione con gli
allievi). Al termine della
lezione tutti gli allievi si
arrampicano (segnali sulla
fune a ogni metro).
Segnare laltezza
raggiunta.
0
128
4. Ritmo: camminare, Conoscere i Spiegazione e
Nuove correre in avanti e nomi dimostrazione agli allievi
nozioni e indietro, a ritmo dellattrezz nel corso di tutta la
consolida diverso con la atura lezione. Esercitarsi ad
mento musica. (spalliera, arrampicarsi. Attenzione
Esercizi ginnici con palo da alla preparazione e al
la palla per ginnastica, riordino dellattrezzatura
migliorare la panca, (in collaborazione con gli
postura. trave allievi). Poster con i
Acrobazie: candela, dequilibrio movimenti e le posizioni di
capriole in avanti e , cavallo) base.
indietro, verticale. Conoscere i
Salti: salire e nomi delle
scendere dal principali
cavallo con posizioni
maniglie. (piedi uniti,
Trave di equilibrio: gambe
salire e camminare divaricate,
avanti e indietro movimenti
saper salire e sul cavallo
scendere a piedi con
uniti. Arrampicarsi maniglie).
alle spalliera.
129
5. Corsa con la corda. Alcuni Spiegazione e
consolida Esercizi ginnici con movimenti dimostrazione agli allievi
mento la corda. Salto: ed esercizi nel corso di tutta la
salire e scendere di base lezione. Allenamento a
dal cavallo e stare (con circuito con lutilizzo delle
in posizione eretta entrambe schede. Salti: con laiuto
a gambe divaricate. le gambe, dellallenatore ed esercizi
Tappeto: salto con con una complementari.
spaccata. sola, con
Acrobazie: capriole laiuto delle
in avanti e indietro maniglie,
con diverse stare con le
posizioni finali, gambe
ruota. divaricate
Panca: camminare su un
tenendo una palla, attrezzo)
attraverso dei Conoscere i
cerchi, saltare con nomi di
la corda. alcuni
Trave dequilibrio: esercizi
Esercizi. ginnici
(piegament
i, ponti,
gambe in
avanti).
Che cos il
movimento
e come
possiamo
misurarlo.
0
130
6. Ritmo: camminare Esercizi che Spiegazione e
Nuove usando diverse possono dimostrazione nel corso di
nozioni e parti del piede, modificare tutta la lezione. Uso della
consolida camminare, correre i musica. Allinizio,
mento in avanti e indietro, movimenti. concentrarsi sulla postura e
a ritmo diverso con Movimenti correggere quella
la musica. con le scorretta. Uso del cavallo
Esercizi ginnici con braccia. con maniglie con laiuto
la corda (attenzione dellallenatore. Un poster
al movimento). che descrive i movimenti di
Acrobazie:ruota e base. Al termine della
vertical. lezione tutti gli allievi si
Salto del cavallo arrampicano. In attesa del
con maniglie. loro turno gli allievi fanno
Arrampicarsi sulla degli esercizi con le
sbarra. braccia.
Staffetta: far
ruotare gli anelli.
131
7. Saltare la corda con Che cos la Spiegazione e
Consolida una gamba e a piedi forza e dimostrazione degli
mento uniti, sul posto e come si esercizi di forza (circuito).
correndo. Esercizi manifesta. Verifica delle conoscenze
di rafforzamento In che sul salto della corda (nel
muscolare modo corso della verifica
(allenamento a possiamo dovranno anche dare prova
circuito.) Spinte, acquisire di conoscere la teoria ed
corse e trasporto di maggiore individuare i nomi di alcuni
pesi in coppia. Salto forza. movimenti su un poster).
del cavallo. Saltare
la corda in avanti e
indietro a piedi
uniti. Arrampicarsi
alla spalliera.
0
132
9. Corsa ad ostacoli. Come si Spiegazione, come si
Consolida Acrobazie: capriole valutano gli valutano gli esercizi alle
mento, in avanti con esercizi alla parallele; presentazione di
verifica. trampolino su sbarra. alcune foto di ginnasti
tappeto elastico. eccellenti.
Ruota (verifica).
Giochi di precisime
(colpire dei bersagli
con una palla)
133
11. Acrobazie: vertical Il Spiegazione e
Nuove e ruota. Parallele o significato dimostrazione dei concetti
nozioni sbarra: sollevarsi del mutuo di aiuto e sicurezza.
sulle parallele con aiuto. In Allenamento a circuito.
laiuto che modo Alle parallele con laiuto
dellallenatore. possiamo dellinsegnante.
Trampolino: salto aiutarci lun
teso in avanti e laltro.
salto della rana. Far
ruotare il cerchio in
diverse posizioni
0
134
13. Corsa. Esercizi Perch ci Testate la capacit di fare
consolida ginnici in coppia concentria dei sollevamenti (Test di
mento con la musica. mo sul valutazione). Spiegare per
Sollevamenti sulle rafforzame quale ragione importante
parallela con laiuto nto dei svolgere questi esercizi.
dellallenatore o da muscoli Creare un esercizio con i
soli; discesa con delle cerchi (dividere gli allievi in
volteggio braccia e piccoli gruppi)
allindietro. della
Volteggi. schiena. In
Trampolino: salto che modo
teso in avanti e influiscono
salto della rana. sulla
Esercizio completo postura.
con i cerchi.
135
6.2. Compiti per i formatori
Sulla base del programma tematico presentato qui sopra, prepara un piano sui
giochi con la palla della durata di 6 ore, in cui definirai nel dettaglio gli esercizi, i
contenuti teorici e le attivit che tu e i tuoi allievi dovrete svolgere. Scegli degli
esercizi adatti allet dei tuoi allievi.
La scelta del gioco da svolgere nel corso di una sessione di allenamento dipende
dagli obiettivi che intendiamo raggiungere, che variano in base alla sessione di
riferimento. Nella prima parte dellallenamento, dedicata alla preparazione, il
nostro obiettivo di preparare gli allievi alla parte pi intensiva, pertanto
0
136
dobbiamo aiutarli a riscaldarsi e ad attivare il loro corpo e la loro mente per
lattivit selezionata. La parte centrale di un allenamento volta, invece,
allapprendimento e alla pratica vera e propria, per questa ragione il gioco
elementare scelto per questa fase deve fornire, consolidare e sviluppare capacit
e qualit motorie. Quando necessario, possibile includere anche un gioco
elementare che aiuti gli allievi a rilassarsi e a recuperare.
Per scegliere bene un gioco elementare necessario tenere conto dellet, del
sesso, del numero di partecipanti e anche dellambiente in cui si svolger
lallenamento. Linteresse degli allievi nei confronti di un gioco specifico varia con
let, in quanto persone di et diversa richiedono carichi di lavoro differente. A
volte pi semplice usare giochi duri con i ragazzi, che con le ragazze; altre volte,
invece, possibile creare delle squadre miste. Pertanto, fondamentale
esaminare sempre le caratteristiche del gruppo con cui lavoriamo. Inoltre, a volte
alcuni giochi non possono essere utilizzati per via del numero dei partecipanti
(eccessivo o insufficiente) oppure perch non consideriamo il gioco adatto ai
nostri scopi. La scelta dei giochi , poi, determinata anche da alcune condizioni
ambientali, quali lampiezza e le condizioni del campo da gioco a nostra
disposizione, e dal clima nel caso in cui gli allenamenti si svolgano allaperto. Il
gioco in se stesso non ci aiuta in alcun modo a raggiungere gli obiettivi prefissati,
se non ci siamo prima preparati e non abbiamo riflettuto a lungo sulle condizioni
che ne garantiscono la realizzazione. Per tutte queste ragioni, necessario tenere
conto di alcune linee guida, atte a rendere pi semplice il nostro lavoro e a
raggiungere dei buoni risultati.
137
delle staffette siano costretti a correre pi volte; oppure si potrebbero
coinvolgere gli infortunati chiedendo loro di organizzare dei giochi o di fare
da arbitri.
251. Nello scegliere dei giochi importante ricordarsi di aumentare
progressivamente i carichi di lavoro, il livello di difficolt per procedere dal
pi facile al pi difficile, dal meno impegnativo al pi impegnativo.
252. ogni violazione alle regole prestabilite deve essere sanzionata dando un
vantaggio alla squadra avversaria. Le regole esistono affinch gli allievi le
riconoscano e le rispettino (scopi educativi) e per garantire il raggiungimento
degli obiettivi (dribblare con la mano sinistra, rafforzamento dei muscoli
delle gambe, ecc.).
253. Sarebbe necessario interrompere meno possibile il gioco affinch entri nel
vivo. Per questa ragione importante non introdurre delle regole troppo
rigide, se non hanno nulla a che vedere con i nostri obiettivi. necessario,
infatti, che le regole concorrano al raggiungimento dei risultati attesi e
limitino la durezza di certi interventi.
254. Se notiamo che pi allievi non hanno compreso lo scopo del gioco e, a causa
di ci, continuano a violare le regole, allora bene interrompere il gioco, dare
una nuova dimostrazione e farli ricominciare da capo.
255. bene porre termine al gioco, quando vediamo scemare linteresse. Oppure
potremmo pensare di introdurre nuove regole.
256. bene usare gli intervalli per commentare le azioni di gioco e parlare agli
allievi dei loro sbagli e delle loro prodezze, nonch dare loro delle indicazioni
che gli permettano di migliorare.
257. bene che il gioco si concluda in modo tale che tutti sappiano qual il
risultato finale e qual la squadra vincitrice. In caso di pareggio, possibile
prolungare il tempo di gioco oppure ripetere la partita. Al termine del gioco
necessario proclamare il vincitore, commentare la partita e dare delle
indicazioni agli allievi per migliorare il loro rendimento.
258. Il punteggio incoraggia gli allievi a fare meglio e a impegnarsi per il
raggiungimento dei risultati. Ad esempio: essere pi veloci o pi abili
dellavversario.
259. consigliabile utilizzare lo stesso gioco pi volte nel corso di un programma
di allenamento, in modo da aiutare gli allievi a comprenderlo ed esprimersi al
massimo delle loro possibilit. Gli effetti di tale approccio sono facilmente
riscontrabili nei risultati degli allievi.
0
138
7.1. Giochi elementari
139
partecipanti, colpendoli con la palla. La caccia durer circa 30 secondi, nel
corso dei quali i cacciatori dovranno scontrarsi luno contro laltro. Al termine
dei trenta secondi, si sceglieranno dei nuovi cacciatori (di solito i partecipanti
che sono stati catturati per primi nel corso del turno precedente). Vincer il
cacciatore che avr catturato il maggior numero di partecipanti. Tutti i
partecipanti continueranno a correre anche dopo essere stati colpiti. Il
cacciatore non potr, per, sempre mirare allo stesso partecipante,
altrimenti non otterr dei punti. I partecipanti non potranno intercettare e
tirare la palla lontano dal cacciatore. Il cacciatore non potr servirsi di tiri ad
effetto o di schiacciate, ma limitarsi a lanciare la palla con una mano sola. Per
questo gioco si consiglia di utilizzare delle palle per la pallamano,
leggermente sgonfie in modo da non far male ai partecipanti, oppure delle
palle di spugna. possibile colpire gli avversari solo sugli arti e sul busto.
4. Caccia ai conigli: I partecipanti sono divisi in due squadre con un minimo di 6
e un massimo di 10 giocatori. Quindi, si proceder ad attribuire i ruoli con un
sorteggio: una sar la squadra dei conigli, laltra quella dei cacciatori cui
spetter il possesso di palla. I cacciatori potranno muoversi liberamente
allinterno del campo di gioco e passarsi la palla usando tutte e due le mani:
non loro consentito di dribblare o fare pi di due passi tenendo la palla in
mano. Muovendosi dovranno cercare di colpire i conigli. I conigli sono liberi di
muoversi nel campo di gioco per schivare la palla. Ogni coniglio colpito sar
un punto a favore della squadra dei cacciatori. Nel caso in cui i conigli
afferrino la palla o la allontanino dallarea di gioco, allora regaleranno dei
punti ai loro avversari. Per quanto riguarda i cacciatori, invece, saranno
ritenuti validi solo i punti ottenuti con un lancio a due mani e con tiri che non
colpiscano la testa dellavversario. Scaduto il tempo, le squadre si
scambieranno i ruoli. Vincer la squadra che avr colpito il maggior numero
di conigli.
5. Uccelli in gabbia: I partecipanti vengono divisi in due squadre di 8 o pi
membri. I membri della prima squadra (i guardiani) dovranno formare un
cerchio, abbracciandosi per le spalle e tenendo le gambe divaricate in modo
tale che il proprio piede aderisca a del vicino. I membri dellaltro gruppo (gli
uccelli) saranno disposti liberamente allinterno del cerchio. Al via, gli uccelli
dovranno tentare di uscire dalla gabbia passando attraverso le gambe e le
braccia dei guardiani. Potranno strisciare e muoversi insieme, ma non
potranno saltare o andare contro la barriera dei guardiani per romperla. I
guardiani dovranno tenere la loro posizione per tutto il tempo e non
potranno bloccare gli uccelli con le mani, ma limitarsi a chinarsi, allungarsi o
0
140
piegarsi a destra e a sinistra. La fuga dalla gabbia pu durare allincirca 30
secondi. Allo scadere del tempo il gioco si fermer e si conteranno gli uccelli
che sono riusciti a fuggire dalla gabbia. Quindi, partecipanti dovranno
scambiarsi i ruoli e ricominciare il gioco. Vincer il gruppo che avr riportato il
maggior numero di uccelli fuggiti in 30 secondi.
6. Danzando sulla trave dequilibrio: al cenno dellallenatore due persone
camminano sulla trave dequilibrio partendo dalle due estremit. Quando
sincontreranno al centro, dovranno scambiarsi di posto e continuare a
camminare fino a raggiungere laltra estremit e scendere dalla trave.
Entrambi i partecipanti non dovranno mai mettere piede per terra. Se uno di
loro cadr, mentre tenta di scambiare il suo posto con quello del suo
compagno, dovr ricominciare da capo. I partecipanti dovranno ripetere il
movimento fino a quando non riusciranno a compierlo perfettamente. Ogni
volta che il partecipante toccher il suolo, la sua squadra ricever una
penalit. Vincer il gruppo con il numero inferiore di penalit. Per via
dellintensit dellallenamento e dellimportanza degli effetti di questo gioco
sulla capacit di mantenere lequilibrio, si consiglia di terminare il gioco
quando i partecipanti saranno tornati al punto di partenza, ossia avranno
percorso la trave per due volte Anche se non esiste un unico modo in cui i
partecipanti possono scambiarsi di posizione, non sar loro consentito di
usare le mani. Se nel gruppo ci sono un numero dispari di partecipanti, allora
bisogner fare un certo numero di ripetizioni. Se, invece, i partecipanti sono
molto giovani, si consiglia di prepararli al gioco utilizzando delle panche.
7. Quasi mosca cieca: I partecipanti formeranno un cerchio. Al centro del
cerchio ci sar un partecipante bendato. A ciascun partecipante verr
attribuito un numero che lo rappresenter nel corso del gioco. Il partecipante
bendato avr cos la possibilit di sentire da dove proviene il suono. A questo
punto il partecipante bendato dovr chiamare due numeri. I partecipanti che
corrispondono a quei due numeri dovranno correre e scambiarsi di posto,
mentre il partecipante bendato tenter di acchiapparli. Nel caso in cui ci
riescano, tutti i partecipanti dovranno battere le mani, in modo che il
partecipante bendato capisca che dovr chiamare altri due numeri. Questo
procedimento si ripeter fino a quando il partecipante bendato non avr
catturato uno dei corridori. In questo caso dovranno scambiarsi i ruoli e il
gioco ricomincer da capo. I partecipanti competeranno luno contro laltro
per vedere chi fra loro riuscir ad intercettare prima uno dei corridori.
141
8. I partecipanti si muovono in una sola met campo. Ciascuno di loro avr una
palla e dovr cercare di colpire quella dellavversario (con un rimbalzo o con
un calcio)
9. Gli allievi lanciano la palla in aria con entrambe le mani dal basso verso lalto
e dovranno fare un giro su se stessi, prima di prendere la palla.
260. Variante n 2: Un partecipante lancia in aria la palla e dovr farla cadere
al centro del cerchio che avr formato con le sue braccia.
261. Tre partecipanti si disporranno a triangolo. Useranno tre palle: la prima
rotoler sul pavimento, mentre dovranno lanciare e afferrare la seconda a
piacimento.
10. I partecipanti occupano la met campo di un campo da pallavolo, dovranno
lanciare in aria la palla con entrambe le mani e cercare di afferrarne una
lanciata dallavversario al segnale dellallenatore.
Variante n2: Alcuni dei partecipanti non avranno la palla, ma dovranno
cercare di afferrarla, una volta ricevuto il segnale dellavversario.
11. Caccia alla palla: I partecipanti si muovono con una palla allinterno del
campo da gioco, mentre un cacciatore tenta di afferrarli. I partecipanti
possono salvarsi dal cacciatore sedendosi sul pavimento e tenendo la palla
con entrambe le mani, ma non appena il cacciatore si sar allontanato
dovr alzarsi e proseguire, altrimenti sar trasformato a sua volta in
cacciatore.
12. Lallenatore si trova a bordo campo. Gli allievi sono disposti su due file, una
alla sua destra, una alla sua sinistra. Tutti hanno una palla. Il primo da la palla
allallenatore, che la fa scivolare lungo la linea mediana del campo. Il
partecipante dovr afferrarla prima che superi la met campo. E cos via.
262. Variante n2: i partecipanti si trovano in diverse posizioni di partenza
(distesi, seduti).
263. Variante n3: invece di far scivolare la palla, lallenatore le da un forte
rimbalzo.
264. Variante n4. Lallenatore lancia la palla in alto
265.Variante n 5. Il partecipante supera la palla, poi si gira e lafferra.
266. Variante n6: una volta che lallenatore avr lanciato la palla, il
partecipante dovr correre per afferrarla, farla rimbalzare e tornare al suo
posto palleggiando.
0
142
13. I partecipanti sono inginocchiati e disposti a cerchio. Al centro del cerchio ci
saranno dei maialini (massimo 3 partecipanti). I giocatori inginocchiati
devono far scivolare la palla e passarsela senza che i maialini la prendano. Nel
caso in cui la intercettino, la persona che avr lanciato la palla, dovr
spostarsi al centro del cerchio.
267. Variante N2: la palla non deve mai fermarsi, ma essere passata
velocemente.
268. Variante n 3: i giocatori sono in piedi e si passano la palla con i piedi. I
maialini devono tentare di prenderla nello stesso modo.
14. I partecipanti sono disposti in cerchio. Al centro sta un partecipante il cui
compito chiamare uno di loro e lanciare in alto una palla. Il partecipante il
cui nome stato chiamato dovr correre al centro e afferrare la palla prima
che cada per terra.
269. Variante n2: la palla pu rimbalzare per terra una volta.
15. Due partecipanti si dispongono a 2-3 metri di distanza luno dallaltro. Il
primo lancia la palla al suo avversario, poi dovr corrergli intorno e tornare al
suo posto correndo allindietro. E viceversa.
270. Variante n2: il partecipante tiene la palla e compie un giro intorno al
compagno . Quando ritorna al suo posto, gli passa la palla.
271. Variante n 3: il partecipante che prende la palla cerca di tirarla pi volte
possibile prima che il suo compagno torni al suo posto e cerca di migliorare
ogni volta il suo risultato.
Unimmagine:
16. Mettiamo un cerchio fra due partecipanti. Uno di loro lancia la palla in modo
da colpire il centro del cerchio e farla rimbalzare. Laltro cerca di afferrare la
palla e rilanciarla di nuovo. Se uno dei due partecipanti non prender la palla
o non riuscir a colpire il centro del cerchio, lascer un punto al suo avversario
che avr il diritto di colpire per primo nel corso del gioco successivo.
Variante n2: Lanciano e afferrano la palla con una mano sola.
143
17. A caccia giorno e notte con la palla. I giocatori sono disposti a coppie a
sinistra e a destra della linea di met campo, e fanno rimbalzare la palla. Una
sar la squadra dei cacciatori, laltra quella delle prede. Al segnale
dellallenatore, le prede dovranno correre verso la linea di bordo campo
facendo rimbalzare la palla. La preda verr catturata se il cacciatore la
afferrer prima che raggiunga la linea di met campo o se si lascer sfuggire
la palla.
0
144
della squadra A e tornare al punto di partenza. Al termine del giro dovranno
invertire i ruoli.
274. Variante n 2: I partecipanti fanno rimbalzare la palla.
275. Variante n 3: I partecipanti calciano la palla.
20. Lallenatore divide i partecipanti in due gruppi e lancia un pallone gongiabile
a centro campo. Lo scopo del gioco quello di raggiungere la met campo
avversaria evitando che cada a terra. Nel caso in cui succeda, allora
lallenatore attribuir una penalit.
21. In un campo di basket disporre una serie di birilli, legare un cerchio a due
treppiedi e fare in modo che stia in piedi. Oltre il cerchio disporre un
tappetino. I partecipanti dovranno dribblare i coni, mentre palleggiano con la
palla. Arrivato al cerchio, dovr fare una giravolta e poi oltrepassare il
cerchio, dopo aver lanciato la palla. Quindi dovr riprendere la palla e fare
una capriola sul tappetino, tenendola fra le ginocchia. Infine dovr
palleggiare e cercare di fare canestro, prima di tornare a bordocampo.
22. Artiglieria. I partecipanti sono divisi in due squadre, disposte lungo la linea di
bordocampo di un campo di pallavolo. Ciascuno dei partecipanti avr una
palla. Al centro del campo disporremo una palla gigante, che i giocatori
dovranno cercare di mandare nel campo avversario, colpendola, a loro volta,
con le palle a loro disposizione. I lanci potranno avvenire solo dalla linea di
bordocampo e non si potr sconfinare nella met campo avversaria per
recuperare la propria palla, altrimenti saranno attribuiti dei punti alla squadra
avversaria.
145
23. Il campo diviso a met da una corda posta allaltezza di 1-1,5 metri. Da una
parte allaltra del campo sono disposte due squadre che giocano a pallavolo
con una palla gonfiabile. Pi grande la palla, pi divertente sar il gioco. I
partecipanti potranno toccare la palla con una o con entrambe le mani. Il
servizio non obbligatorio. Vincer la squadra che segner per prima 5, 10 o
15 punti.
26. Hockey con una palla da tennis. Fare adagiare due materassini alla parete a
m di porta. I partecipanti giocheranno a hockey colpendo una pallina da
tennis con il palmo della mano. Non consentito schiacciare la pallina sul
pavimento, calciarla o fermarla con un piede. La durata del gioco limitata.
Lo scopo del gioco quello di segnare spingendo la pallina nella porta
avversaria. Nel caso in cui si tocchi la palla in maniera non regolamentare, il
possesso andr allavversario.
27. Pallamano sbagliata. possibile toccare, far rotolare e passare la palla con
una mano sola, pena squalifica. Per segnare, ci si pu aiutare con il pugno.
vietato schiacciare la palla a terra e toccarla con i piedi. La partita ha una
durata limitata.
28. Caccia al montone. I partecipanti sono disposti lungo la linea di bordo campo.
Di fronte a loro, a una certa distanza, verr disposto un montone (un cono
stradale con una pallina adagiata sopra). Uno dei partecipanti, il pastore, sar
posto a sua difesa. I partecipanti dovranno tentare di colpire il montone con
dei palloni. Dovranno recuperare i palloni da soli, mentre il pastore tenter di
acchiapparli. Il pastore potr solo prendere le palle solo nella sua met
campo. Nel caso in cui il pastore riesca ad afferrare i partecipanti, essi
dovranno accucciarsi nel luogo in cui sono stati catturati. Se i partecipanti
riusciranno a far cadere la pallina e il birillo, allora il cacciatore dovr prima
rimettere a posto il birillo e poi dare la caccia ai partecipanti. In questo lasso
di tempo, i partecipanti dovranno cercare di recuperare pi palloni possibile.
0
146
29. La transumanza. Due partecipanti avranno a disposizione una palla e si
troveranno in fondo al campo. Il resto dei partecipanti sar disposto su due
file dallaltra parte del terreno di gioco. I due pastori dovranno attraversare il
campo, facendo rimbalzare il pallone, prendere uno dei partecipanti-pecore
per mano e portarlo dallaltra parte del campo. A quel punto si scambieranno
i ruoli e il nuovo pastore andr a prendere una nuova pecora. Vincer la
squadra che riuscir a portare per prima tutte le proprie pecore dallaltra
parte del campo.
147
8. Bibliografia
Pistotnik, B. (1993). Elementary games: a mean for development of motor skills.
Ljubljana: Faculty of sports.
Kova, M., Strel, J., Jurak, G., Buar Pajek, M., Starc, G. in Majeri, M. (2004).
Planning of physical educational process in 2. triennium. Ljubljana: Faculty of
sports, Center for continuing professional improvement.
Starc, G. (2004). Elementary games basic motorics with a ball. Material for
seminar Sports program Krpan. Ljubljana: Institut for sports Slovenija.
0
148
Comunicazione efficace attraverso lo sport
ovvero lo Sport per linclusione
Hai mai pensato che lo sport possa facilitare la comunicazione o possa aiutarti ad
avvicinare giovani socialmente disagiati? Pensi che il coinvolgimento nello sport
possa sviluppare altre competenze che contribuiranno alla crescita dell'individuo?
149
Autore, EUROSUCCESS
organizzazione
Metodologia in presenza
didattica
web
0
150
1. Introduzione
La parola comunicazione di origine
latina. In latino communicare significa
communem redere ossia, rendere comune.
Il significato profondo della comunicazione
si riflette nel motto latino, communicare est
multum dare, traducibile con comunicare
significa dare molto. Il concetto nascosto ,
quindi, quello di condividere qualcosa con
qualcuno.
Ma per quale ragione le competenze comunicative sono cos importanti per gli
allenatori?
27
Gould & Carson, 2008
151
Argomento Descrizione
Uso delle moderne tecnologie come Come i social network possono aiutare
strumento per lintegrazione dei a comunicare con i giovani in maniera
gruppi socialmente disagiati. efficace.
0
152
2. Informazioni generali sul rapporto fra lo sport e
linclusione sociale: i risultati delle ricerche
La partecipazione ad attivit sportive stata spesso associata a delle migliori
prospettive di vita, fra cui il miglioramento del rendimento accademico e un
aumento delloccupabilit. Studi sul tema mostrano un rapporto positivo fra la
partecipazione ad attivit sportive e il raggiungimento di ottimi risultati sul piamo
sociale, fra cui lintegrazione, ladozione di comportamenti pro-sociali, il
raggiungimento di traguardi accademici e il benessere sociale ed emotivo.
Pertanto, secondo quanto riscontrato da numerose ricerche, lo sport pu davvero
aiutare a crescere e a migliorare e ad acquisire delle competenze sociali
necessarie alla comunicazione. Le ricerche dimostrano, inoltre, che le
competenze sociali sono spesso associate a risultati positivi nella vita: matrimoni
felici e carriere di successo. Daltra parte, un deficit nelle competenze sociali
porta spesso alla manifestazione di comportamenti aggressivi, come il bullismo.
Uno degli approcci consigliati per gestire giovani appartenenti a gruppi disagiati
il cosiddetto paradigma dello sviluppo positivo. Tale approccio, pur
considerando necessario il riconoscimento della gravit della situazione vissuta
dal minore, suggerisce che lintervento sociale non si basi esclusivamente sul
superamento dei deficit e dei rischi. Si preferisce, allora, mettere in evidenza le
potenzialit dei ragazzi, piuttosto che concentrarsi sulle loro supposte incapacit
incluse quelle di coloro i quali hanno un vissuto difficile alle spalle. Le ricerche
basate sullo sviluppo positivo dei giovani si concentrano sulla scoperta delle
risorse interne (competenze sociali e valori positivi) ed esterne (la comunit, la
scuola, le societ sportive) cui i giovani possano ricorrere per sviluppare uno stile
di vita salutare e raggiungere il benessere sociale ed emotivo nel corso
delladolescenza e dellet adulta. Pertanto, attraverso le societ sportive locali,
153
un ambiente nel quale si formano tali risorse, che si pu lavorare allo sviluppo
positivo dei giovani.
0
154
2.2.3. Esperienze di vita in ambito sportivo
I ricercatori hanno suggerito che delle esperienze di vita positive siano importanti
per la crescita personale: il contesto sportivo pu offrirle. Pertanto, la
partecipazione di giovani socialmente disagiati ad attivit sportive potrebbe
aiutarli a vivere delle esperienze di vita positive che contribuiscano a sviluppare il
loro senso di coerenza, soprattutto nel caso in cui esse siano gestibili e pregne di
significato.
155
3. Competenze e comprensione dei principi della
comunicazione
Allenando i giovani della tua societ sportiva potresti andare incontro a delle
difficolt economiche. Pertanto, consigliabile proporre delle attivit a basso
costo per i giovani, usando tutti i materiali e le attrezzature a tua disposizione.
Inoltre, opportuno pensare a delle discussioni aperte con i tuoi ragazzi in modo
da superare eventuali ostacoli di natura economica. Inoltre, lallenatore dovrebbe
avere la possibilit di accedere a dei finanziamenti statali o europei per il
sostegno ad attivit rivolte a gruppi socialmente svantaggiati e per la promozione
di attivit sportive.
3.1.2.2. Benevolenza
0
156
ossia accorciare le distanze relazionali, promuovere linclusione attiva e fare
attenzione ai legami di prossimit.
3.1.2.3. Giustizia
necessario trattare ciascuno in maniera equa per affrontare tutti i problemi che
potrebbero verificarsi allinterno della squadra. Potrebbe essere necessario
stabilire una serie di regole di base da seguire come squadra, come per esempio
il rispetto reciproco oppure discutere insieme ogni problema e cercare di
rispettarle in ogni situazione. Coakley (2011) sostiene che alla crescita positiva nei
programmi sportivi contribuirebbe anche una maggiore attenzione allesigenza di
giustizia sociale e la ricostruzione di istituzioni sociali radicate nella comunit,
nonch la restituzione di risorse alle comunit in cui vivono i ragazzi al fine di
contribuire a un autentico cambiamento sociale allinterno del loro ambiente.
Pertanto, tutti gli interventi dispirazione sportiva dovrebbero essere valutati in
base al contributo che tali pratiche possono apportare per il miglioramento del
livello di uguaglianza e di giustizia sociale (Van de Walle et al., 2010).
Potrebbe capitarti di avere a che fare con genitori che non intendono condividere
la decisione dei loro figli di entrare a far parte di una societ sportiva. Il
coinvolgimento dei genitori nellattivit sportiva dei figli varia da totale
disinteresse ad eccessiva partecipazione. I genitori positivamente coinvolti nelle
attivit sportive dei propri figli li incoraggiano, partecipano alle loro partite,
consentono ai loro figli di scegliere lo sport che preferiscono e forniscono delle
risorse finanziare e non. A volte, per, pu capitare che i genitori abbiano un
atteggiamento autoritario e facciano pressione sui loro figli affinch vincano o
perch il loro rendimento sia allaltezza delle loro aspettative. In entrambi I casi
lallenatore deve riuscire a trovare un equilibrio. Infatti, i genitori eccessivamente
coinvolti nellattivit sportiva dei figli potrebbero contribuire alla creazione di un
clima ostile. Daltra parte, i genitori che sono totalmente disinteressati
potrebbero avere delle ricadute sulla salute psicofisica del figlio e determinare la
sua volont di non prendere pi parte alle attivit. In ogni caso, attraverso
157
linterazione e le conversazioni puoi incoraggiare i membri della tua squadra e
discutere di eventuali problemi.
Verifica ci che hai imparato. Elenca i possibili problemi che potresti dover
affrontare nellallenare dei giovani appartenenti a gruppi svantaggiati. Racconta
le tue esperienze e come hai reagito in quel caso.
0
158
4. Metodologia
4.1.1. Instaurare dei rapporti di fiducia sulla base del rispetto dei diritti
umani
Costruire un rapporto di fiducia sulla base del rispetto dei diritti e della condizione
di ciascun giovane fondamentale, poich responsabilizza i ragazzi e li stimola a
raggiungere degli obiettivi a lungo termine. In questo modo, gli allenatori
possono comprendere i ragazzi con cui lavorano, offrendo loro un percorso per
laffermazione delle loro capacit e del loro diritto ad essere trattati equamente
sfidando i comportamenti dannosi e incoraggiandoli a continuare a coltivare le
loro competenze.
I giovani dovrebbero essere capaci di fidarsi dei propri allenatori ed essere certi
che il loro diritto alla privacy sar rispettato e le loro informazioni trattate con
discrezione.
I familiari, gli amici, gli insegnanti, i legami culturali e comunitari dei ragazzi sono
le principali fonti di sostegno delle loro vite. La valutazione del rischio dovrebbe
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essere condotta in modo da individuare e consolidare tali fonti, nonch gli
interessi e i talenti di ogni giovane.
Si chiede agli allenatori di tener conto dellet, delle esperienze di vita, del credo
religioso, dellidentit e delle condizioni dei giovani cui forniscono supporto.
I giovani hanno il diritto di dar voce alle loro opinioni, di essere ascoltati e presi sul
serio.
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160
Power-With
Svolgi il seguente test di autovalutazione per allenatori per chiarire i tuoi punti di
forza e le tue debolezze e ricevere dei consigli per migliorare le tue competenze.
161
https://www.mindtools.com/pages/article/coaching-skills-quiz.htm
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Possiamo anche condividere pezzi delle nostre esistenze, dalle cose che ci
piacciono alle nostre foto e quelle dei nostri cari. possibile anche contattare
persone che non conosciamo Ad esempio qualcuno che abbiamo visto da
qualche parte e che ci piace. Possiamo cercarlo su Facebook, Instagram o
Twitter e invirgli/le un messaggio. Un modo completamente diverso di
contattare un estraneo.
288. Promozioni di eventi/campagne/idee: il modo pi facile di promuovere
eventi attraverso Facebook. Le persone possono accedere ad un evento 24
su 24 ore e possono ricevere degli aggiornamenti a riguardo. Tutti hanno
degli amici su Facebook, e ci significa che possiamo visualizzare gli eventi
cui parteciperanno loro. Le associazioni non-profit hanno potuto testare i
vantaggi garantiti dalluso dei social media per le loro campagne di
sensibilizzazione. Siti come Facebook, Twitter, YouTube sono mezzi
economici per diffondere dei messaggi e ottenere sostegno. Senza
dimenticare la diffusione di petizioni online che possono raggiungere
centinaia di migliaia di persone.
1. Esperti come te (gli allenatori) possono usare i social media per avvicinarsi a
qualcuno e incoraggiarlo/la a entrare a far parte della squadra o a frequentare
gli allenamenti. Si tratta di una comunicazione impersonale che non implica
un forte coinvolgimento emotivo. pi facile, allora, rivolgersi a qualcuno
senza paura di offenderlo o metterlo a disagio. Rivolgersi a un gruppo di
persone socialmente vulnerabili, infatti, potrebbe essere difficoltoso a causa
della paura di essere rifiutati. Tutto pu diventare pi semplice, per, se la
prima interazione avr luogo su Facebook o Twitter: contesti impersonali, nei
quali assente la paura di comunicare.
2. Oltre che per stabilire il primo contatto, puoi servirti dei social network per
sostenere le relazioni con i membri della tua squadra o con altre persone che
intendi inserire nel tuo gruppo. Nel primo caso, puoi usare Facebook per
creare dei gruppi e condividere con la tua squadra informazioni riguardanti
lora e il luogo dellallenamento e qualunque altra informazione che tu o i
membri della tua squadra intendiate condividere. Inoltre, puoi creare dei
163
sondaggi e incoraggiare i giovani a scegliere il tipo di attivit che
preferirebbero svolgere nel corso dellincontro successivo. Puoi anche
discutere dei problemi insorti. Infine potresti elogiare su Facebook i membri
della squadra che si sono distinti e incoraggiare gli altri a fare lo stesso.
3. Uno dei modi migliori per reclutare o incoraggiare le persone a partecipare a
nuove attivit attraverso i social network. Tenendo la community
aggiornata sul tuo lavoro di allenatore e sui risultati della tua squadra,
potresti attrarre dei giovani ancora incerti. Posta video dei tuoi allenamenti e
foto della tua squadra e delle tue attivit, creando dei nuovi eventi per dare ai
ragazzi la possibilit di conoscervi e di entrare a far parte della vostra
squadra.
Scrivi un piano strategico per la promozione delle attivit della tua squadra e per
invitare altri ragazzi ad unirsi alla tua squadra/sessione di allenamento
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6. Esercizi pratici
Questo capitolo ti fornir delle idee su programmi tuttora attivi, fortemente
legati a questo corso di formazione. Ti daranno delle idee sul modo migliore per
rivolgerti a giovani appartenenti a gruppi socialmente disagiati.
https://www.youtube.com/watch?v=1OjvOWGT-eo
Il video ti dar unidea di uno dei programmi attivi negli Stati Uniti, dei suoi
risultati e dei vantaggi per i bambini coinvolti. Prendi degli appunti tenendo conto
delle seguenti domande.
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6.2. Esperienze pratiche per gli allenatori
293. Assicurati che i giovani sappiano come possono ottenere dei risultati.
294. Assicurati che possano individuare le competenze necessarie ad avere
successo.
295.Strategie per garantire la completezza:
296. Crea una struttura : a) sii puntuale, b) fissa una sede per gli incontri (lo
spogliatoio, ad esempio), c) cerca di tenere gli allenamenti sullo stesso
campo.
297. Stimola i ragazzi a riflettere su situazioni specifiche allo scopo di aumentare
la loro conoscenza della situazione e per aiutarli a individuare delle strategie
da utilizzare in contesti sportivi (ad esempio, porgigli delle domande per
fargli assumere un ruolo attivo nel loro processo di crescita personale)
298. Rendili consapevoli e responsabili di loro stessi.
299. Aiutali a capire come funzionano le cose in ambito sportivo facendo loro
delle domande e incoraggiandoli a riflettere su situazioni e azioni differenti.
300. Adotta le stesse regole, norme, valori seguite a scuola o allinterno della
comunit per far loro comprendere cosa la societ si aspetta da loro.
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3. Fa dello sport unesperienza gestibile.
COME?
7. Giochi di comunicazione
Di seguito troverai alcuni esercizi che ti aiuteranno a migliorare le competenze
comunicative della tua squadra e a instaurare un buon rapporto.
1. Campo minato
Durata: 60 minuti
Numero di partecipanti: da 2 a 30. Funziona meglio con gruppi pi grandi.
In cosa consiste il gioco: Uno alla volta, i partecipanti dovranno attraversare il
campo minato senza pestare nessuna mina. Nel caso in cui pestino una mina,
saranno costretti a tornare indietro. La squadra pu pianificare una strategia, ma
dovranno rimanere in silenzio una volta che il membro della squadra avr
cominciato il suo turno.
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Perch perfetto per i ragazzi: Si tratta di una grande attivit di problem solving
che spinge i ragazzi a lavorare insieme e a risolvere il problema del campo
minato. Di solito capita che ciascun membro della squadra memorizzi la
posizione delle mine: pi semplice lavorare insieme per ricordare dove si
trovano le mine. unottima attivit per promuovere il lavoro di squadra, la
cooperazione e la comunicazione.
2. La strada della fiducia
Durata: 35 minuti
309. 5 minuti per la spiegazione e la preparazione
310. 20 minuti = 2 x 10 min per il cammino della felicit
311. 10 minuti per la discussion e lanalisi
Numero dei partecipanti: fino a un massimo di 20 (10 coppie)
I partecipanti dovranno formare delle coppie. Uno dei membri della coppia sar
bendato e dovr seguire le indicazioni del proprio compagno per terminare il
percorso. Si tratta di unattivit perfetta per concentrarsi sulle competenze
comunicative e instaurare un rapporto di fiducia.
Possibili risultati di apprendimento
312. Comunicazione
313. Pensiero creativo
314. Leadership
315. Consapevolezza dei rischi
3. Descrizione del modello di comunicazione
I partecipanti osservano il modello della comunicazione per comprenderne gli
elementi costitutivi.
Durata: 30 minuti
Scopo: Fornire un modello concettuale ai partecipanti per divenire migliori
comunicatori.
Materiale: Foglio delle attivit
Presentazione: 1. Presenta lattivit e mostra il modello di una comunicazione
efficace. Sebbene sembri un processo complicato, esso descrive delle azioni che
sono utilizzate da tutti nel corso della comunicazione 2. Parla di tutte e quattro le
fasi riportate nel modello. Poni in evidenza il ruolo del MITTENTE e del
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DESTINATARIO. 3. Inizia con il MITTENTE e fa presente che il primo passo nel
processo di comunicazione coinvolge il MITTENTE che invia un messaggio al
DESTINATARIO. Spiega che, anche se si tratta della prima fase del processo,
possono verificarsi numerosi problemi. Ad esempio, il messaggio potrebbe non
essere stato comunicato dal MITTENTE in maniera chiara. 4. Il secondo momento
coinvolge il DESTINATARIO che deve ricevere e rispondere al messaggio. Anche
qui potrebbero esserci dei problemi. Il DESTINATARIO potrebbe non aver
compreso il messaggio per varie ragioni, fra cui la presenza di rumori di
sottofondo o per distrazione.
Spiegazione: Spiega che il modello illustra un tipo di comunicazione che pu
svolgersi in molti modi differenti. Sebbene non sia facile esaminare ogni nostra
attivit di comunicazione in tutte le sue fasi, assicurarsi che i partecipanti
conoscano e si servano di tali concetti pu aiutarli a comunicare meglio.
estremamente importante accertarsi che il proprio messaggio sia stato trasmesso
e compreso. Racconta lepisodio del supervisore che ha chiesto ai suoi sottoposti
di ripetere tutto ci che diceva. Facendolo, ha insegnato ai suoi dipendenti ad
essere degli ascoltatori
migliori. Prestavano
attenzione a tutto
quello che diceva
perch sapevano che gli
avrebbe chiesto di
ripetere quanto avevano
detto.
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8. Bibliografia e sitografia
Garber, P. R. (2008). 50 communications activities, icebreakers, and exercises.
Super, S., Hermens, N., Verkooijen, K., & Koelen, M. (2014). Enhancing life
prospects of socially vulnerable youth through sport participation: a mixed
methods study. BMC Public Health,14(1).
Super, S., Verkooijen, K., & Koelen, M. (2016). The role of community sports
coaches in creating optimal social conditions for life skill development and
transferability a salutogenic perspective. Sport, Education and Society, 1-13.
doi:10.1080/13573322.2016.1145109
http://www.ventureteambuilding.co.uk/team-building-activities-for-teens/
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