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SISTEMI PREMIANTI.
Guida alla
progettazione
Progettare lo strumento
Progettare e gestire il processo
Valutare il sistema
Casi aziendali
I
SISTEMI PREMIANTI- Guida alla progettazione
Indice
II
SISTEMI PREMIANTI- Guida alla progettazione
ALLEGATI
III
SISTEMI PREMIANTI- Guida alla progettazione
Presentazione OD&M
valorizzazione delle risorse umane, in collaborazione con Manager Ricerche Direzionali di
Bologna.
OD&M nasce negli anni 90 da una partnership di esperti in Sviluppo Risorse Umane, Change
Management e Progettazione di sistemi organizzativi e gestionali.
Nel 2000 lancia una nuova linea di servizi basata su web per la realizzazione di indagini
retributive (Compensation.it), negli anni seguenti grazie al supporto di questa nuova unit di
business orientata ai servizi online, OD&M riesce a censire la posizione di oltre un milione di
lavoratori dipendenti, generando la pi importante banca dati italiana nellambito delle retribuzioni.
Dal 2005 OD&M amplia la sua presenza in Europa aprendo attivit in Germania, Francia e
Spagna dove, in breve tempo, si impone come punto di riferimento nel settore delle indagini
retributive.
In sei anni la societ quadruplica il fatturato, portando il parco clienti nel 2006 a oltre 1.500
aziende, guadagnando un alto livello di visibilit e una solida reputazione professionale.
Nellottobre 2007 OD&M entra a far parte di Gi Group, il primo gruppo italiano nei servizi dedicati
allo sviluppo del mercato del lavoro.
Oggi OD&M una societ di consulenza specializzata nella gestione e valorizzazione delle
Risorse Umane, nella progettazione di sistemi organizzativi, gestionali e di comunicazione
aziendale. OD&M mantiene la sua leadership nella realizzazione di indagini retributive e
benchmark di metodologie e pratiche, in particolare rispetto alle tematiche dellincentivazione e
delle politiche retributive. Al fine di massimizzare il proprio contributo OD&M ha mantenuto la
peculiarit di sviluppare strumenti innovativi basati su tecnologia web.
Integrazione Prodotto/Soluzione
Un approccio modulare che permette di supportare lazienda nella definizione/miglioramento di un
modello di gestione delle persone sostenibile con gradualit. I prodotti e le soluzioni HR sono la
concretizzazione delle conoscenze ed esperienze sviluppate in questi anni di lavoro con le aziende
ed in modo particolare con le Direzioni Risorse
Umane.
Implementazione della soluzione
OD&M non si limita a definire la soluzione ma in
grado di supportare lazienda nellimplementazione e
nella gestione della soluzione stessa.
Collegamento costante tra i prodotti e le soluzioni
proposte con le dinamiche pi significative del
mercato del lavoro attraverso il il Centro Studi e
Ricerche.
Sinergie di Gruppo
Appartenenza ad un Gruppo (GI Group) che presidia
tutta la catena del valore HR e ha
nellinternazionalizzazione uno dei suoi punti di forza.
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SISTEMI PREMIANTI- Guida alla progettazione
Presentazione OD&M
CONSULENZA DIREZIONALE
OD&M offre servizi di consulenza direzionale con un approccio che si basa su pratiche e modelli di
intervento consolidati attraverso la realizzazione di numerosi progetti nei seguenti ambiti:
Gestione e sviluppo Risorse Umane tramite progetti finalizzati allimpostazione e sviluppo di
sistemi retributivi, pesatura dei ruoli, sistemi di performance management, MbO, gestione e
sviluppo di percorsi professionali e di carriera.
Organizzazione e Change management attraverso progetti di sviluppo e messa in
efficienza delle organizzazioni, progettazione e gestione del cambiamento con luso di
metodologie che facilitano la partecipazione ed il coinvolgimento.
Formazione manageriale finalizzata a sostenere i processi di evoluzione e cambiamento
organizzativo.
Progettazione e realizzazione di sistemi di comunicazione interna, anche web based,
finalizzati a migliorare la comunicazione e lintegrazione tra sedi, aree e funzioni aziendali.
I principali strumenti
COMPENSATIONKIT
Lindagine retributiva leader in Italia. Oltre 1,5 milioni di titolari di posizione censiti; 850 posizioni
raggruppate in 47 comparti merceologici.
CompensationKIT offerto in modalit multichannel. Alla tradizionale indagine cartacea, infatti,
viene affiancato lo strumento Internet Compensation.it che consente ai gestori delle Risorse
Umane di confrontare immediatamente la propria politica retributiva rispetto a quella delle aziende
competitors e, di conseguenza, di definire le proprie linee guida in termini di retribuzione fissa,
variabile, benefit.
EXECUTIVE COMPENSATION
Executive Compensation un dettagliato rapporto sulle remunerazione dei vertici aziendali per
supportare le imprese nella definizione del pacchetto retributivo del top management.
Il Rapporto fornisce informazioni riguardanti le societ italiane quotate in Borsa inerenti a: entit
delle remunerazioni, composizione dei pacchetti retributivi dei ruoli di vertice, diffusione e tipologia
dei piani retributivi di medio lungo termine e clausole accessorie.
Uno strumento web per progettare e gestire sistemi di Performance Management. Il tool permette
di:
Progettare la struttura del sistema di incentivazione
Definire le schede di valutazione delle prestazioni
Valutare le persone rilevando il grado di raggiungimento degli obiettivi e gli eventuali gap
formativi
Monitorare lo stato di avanzamento del processo e limpatto dei premi sulle retribuzioni
Analizzare tutti i risultati emersi attraverso un sistema di reportistica
I&PM fornisce librerie con centinaia di KPI, competenze e comportamenti osservabili utili per
supportare lattivit di progettazione.
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SISTEMI PREMIANTI- Guida alla progettazione
Presentazione OD&M
INDAGINI DI CLIMA
CHANGE MANAGEMENT
OD&M, sulla base dei risultati emersi, suggerisce soluzioni strategiche e operative per la soluzione
dei problemi, mettendo a disposizione strumenti per il miglioramento delle prestazioni
organizzative e per la valorizzazione dei punti di forza presenti in azienda.
Indagini di benchmark:
Rapporto sulle Retribuzioni in Italia
Rapporto sui Benefit
Rapporto sulla Retribuzione Variabile
Rapporto sui Sistemi di Incentivazione per i Venditori
Rete Diretta e Indiretta
Guide Operative:
Il Nuovo Manuale Organizzativo
Guida Operativa alla Valutazione delle Posizioni
Guida Operativa alla Valutazione delle Prestazioni
Guida Operativa ai Sistemi di Incentivazione
Il Manuale del Capo
Il Manager e la Comunicazione
Guida Operativa al Diversity Management
Guida Operativa HR Audit
Guida Multimediale alla Selezione
VI
CAPITOLO 1
INTRODUZIONE
E STRUTTURA DELLA GUIDA
Indice
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
La Guida si concentra sulla progettazione dei sistemi di incentivazione, che costituiscono una delle
possibili leve di politica retributiva. Per poter riuscire quindi a comprendere come tali sistemi
possano supportare le organizzazioni a ricompensare i propri dipendenti, il manuale organizzata
in 6 capitoli corredati da alcuni casi aziendali:
Nel capitolo 1 viene brevemente presentato il modello di Total Reward, illustrando quali
sono gli obiettivi per lutilizzo delle diverse leve e analizzando le principali tendenze in
atto presso le organizzazioni.
Nel capitolo 2, ci si focalizza sui sistemi di incentivazione, intesi come particolare
tipologia di retribuzione variabile. In questo senso vengono analizzate le opportunit e i
vincoli connessi allimplementazione di un sistema di incentivazione, le scelte
preliminari che occorre affrontare e quali sono gli schemi e modelli pi diffusi. In
relazione ai diversi modelli vengono illustrati vantaggi e svantaggi. Il capitolo si
conclude approfondendo quali sono le finalit connesse ai vari modelli in modo da
supportare lorganizzazione nella scelta di quello pi adatto alle sue necessit.
Il capitolo 3 si concentra sulla progettazione dei modelli e schemi di incentivazione,
ovvero linsieme di formule per assegnare e monitorare gli obiettivi.
Il capitolo 4 dedicato invece alla progettazione del processo di incentivazione;
lassunto di base che un sistema possa essere efficace solo se sia lo schema che il
processo di incentivazione vengono presidiati.
Il capitolo 5, dedicato alla fase di implementazione del sistema, e approfondisce
alcune modalit operative che ne possono rendere pi semplice ed efficace
laccettazione da parte dellorganizzazione.
Il capitolo 6 infine fornisce alcune indicazioni relativamente alla valutazione del sistema
di incentivazione sia in termini di impatto sul risultato aziendale che sugli individui e il
clima.
Nella Guida, il processo di progettazione e implementazione del sistema incentivante viene
esposto coerentemente al modello teorico che OD&M ha da anni concretizzato nello strumento
I&PM Incentive & Performance Management, un applicativo web based semplice e flessibile
che permette di progettare, gestire e informatizzare un sistema di valutazione e incentivazione.
I&PM infatti stato sviluppato per gestire i premi variabili e i sistemi di incentivazione collegati alla
valutazione di Obiettivi e/o Competenze, consentendo di ridurre tempi e costi di gestione dei
processi.
Grazie a I&PM possibile:
Stabilire e quantificare il budget dellincentivazione e il monte incentivi individuale
Definire la struttura del sistema di incentivazione
Creare e successivamente assegnare obiettivi (aziendali, di team o individuali) ad uno o
pi collaboratori
Strutturare e assegnare schede di valutazione delle competenze (potendo creare ex-
novo competenze, conoscenze e comportamenti richiesti per diverse famiglie
professionali)
Definire la struttura del processo (valutazione, autovalutazione, colloquio di feedback)
Assegnare login e password ai diversi attori coinvolti (supervisore, valutatore, valutato)
Monitorare in real time i premi raggiunti e il monte incentivi a consuntivo
Effettuare confronti e statistiche per famiglie professionali, aree aziendali e unit
organizzative
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Al fine di integrare continuamente ed efficacemente il piano teorico e quello pratico, allinterno dei
diversi capitoli vengono sottolineati ed esemplificati i passaggi chiave del processo di
incentivazione attraverso immagini, schermate e soluzioni contenute in I&PM.
Maggiori informazioni su I&PM sono disponibili allindirizzo web:
http://www.odmconsulting.com/ipm/
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Attraverso il grafico di Figura 1.3 possibile apprezzare come lincidenza della retribuzione
variabile abbia subito un netto decremento tra il 2005 e il 2006 soprattutto per quadri e impiegati,
che hanno poi visto stabilizzarsi il trend di incidenza, in particolare negli ultimi 3 anni. Per i
dirigenti landamento stato invece pi altalenante, ma capace di superare i valori del 2005.
Figura 1.3: Incidenza sul fisso della Retribuzione Variabile - anni 2005-2010
In Figura 1.4, con specifico riferimento al Nord Est (Emilia Romagna e Triveneto) si nota invece
come, dopo il consistente decremento del 2006, il trend sia stato di continuo seppur molto
moderato- recupero per quadri e impiegati. Nel caso dei dirigenti invece, la flessione dellincidenza
del variabile stata completamente riassorbita da un trend di costante crescita.
Figura 1.4: Andamento Sistemi Premianti anni 2005-2010 nel Nord Est
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Il grafico di Figura 1.5 evidenzia chiaramente come la flessione del 2006 abbia coinvolto tutte le
categorie e come poi i dirigenti abbiano velocemente ristabilito e superato le condizioni del 2005,
ad oggi non ancora raggiunte da quadri e impiegati.
Figura 1.5: Incidenza sul fisso della Retribuzione Variabile - anni 2005-2010 nel Nord Est
Il peso della retribuzione variabile appare quindi stazionario, se non addirittura in calo per la parte
di popolazione normalmente coinvolta in sistemi di incentivazione collettiva (Premio di Risultato) e
non individuale.
La riduzione leffetto combinato di performance aziendali non eccezionali ma anche di una
difficolt delle imprese di mantenere e sviluppare sistemi di retribuzione variabile diffusi ed efficaci.
In questo senso, con particolare riferimento alle categorie Impiegato e Operaio, i risultati della
Survey del 2010 -condotta da OD&M su un campione di 226 aziende- offrono ulteriori elementi di
analisi: circa degli impiegati e met degli operai hanno una componente variabile della
retribuzione, per entrambe le categorie principalmente legata a Premi di Risultato e dunque di
natura collettiva
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Considerando tutta la popolazione, una ricerca condotta da OD&M con UnionCamere offre
unulteriore spaccato sui livelli di diffusione dei diversi sistemi di incentivazione.
Tra il 2009 e il 2010 lincremento maggiore si registra per in riferimento ai sistemi di
valutazione delle prestazioni e/o delle competenze, seguiti oltre che dalla distribuzione degli
utili- dagli incentivi individuali collegati ad obiettivi di team.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Alla luce alla crescente necessit di ricorrere ai sistemi di incentivazione come strumento di
razionalizzazione della gestione aziendale, la presente Guida Operativa si propone di orientare i
Responsabili HR nella scelta dei modelli pi appropriati alle esigenze della propria organizzazione,
fornendo tutti gli elementi necessari per progettare e gestire lintero processo di incentivazione
Retribuzione Ambiente di
Retribuzione fissa Benefit
variabile lavoro
Minimo contrattuale Straordinario Previdenza Opportunit di
Scatto di anzianit Bonus saltuari integrativa apprendimento
Contingenza Incentivi di breve Assicurazioni Formazione
Superminimo Incentivi di lungo Coperture mediche Carriera
termine Pasti Riconoscimenti
Auto formali
Telefono cellulare Stabilit
Pc portatile dellimpiego
Alloggio Natura del lavoro
Carta di credito Stili di leadership
Coaching/mentoring
Job posting
Ergonomia del
lavoro
TOTAL COMPENSATION
TOTAL REWARD
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Figura 1.9: leve retributive di Total Reward: impatto sugli individui e sullorganizzazione
Come viene Obiettivo
Leva retributiva Impatto sullindividuo
definita/progettata organizzativo
Allinea i
Con obiettivi individuali
comportamenti
Retribuzione variabile Con obiettivi organizzativi Motivare
dellindividuo a quelli
dellorganizzazione
Appagano bisogni
In base a piani di sviluppo, Trattenere e
Ambiente di lavoro superiori e di
carriera, formazione motivare
autorealizzazione
Innanzitutto quando si parla di Total Reward si intende la ricompensa totale, ovvero linsieme di
elementi utili per remunerare il lavoro svolto. E bene distinguere tra Total Reward e Total
Compensation: questultima un sottoinsieme della prima e riunisce i soli aspetti di tipo monetario.
Gli elementi che quindi compongono il Total Reward sono:
1. Retribuzione Fissa
2. Retribuzione Variabile
3. Benefit
4. Ambiente di lavoro
Retribuzione Fissa
La retribuzione Fissa, o retribuzione di base, viene determinata in modo da remunerare il lavoro
associato ad una determinata posizione. E composta da minimo contrattuale, scatti di anzianit,
eventuali contingenze e superminimi. Dal punto di vista dellindividuo la componente certa della
retribuzione e come tale essa fornisce sicurezza finanziaria. In larga misura regolamentata dai
rispettivi contratti nazionali, ma lazienda ha comunque la possibilit di definire, al di sopra della
soglia stessa, i livelli che meglio remunerano la posizione in questione. Attraverso la
remunerazione fissa lazienda attrae (figura 1.9) le risorse dal mercato e le trattiene nella misura
in cui il livello retributivo in linea con quello offerto dal mercato stesso. La remunerazione fissa
tuttavia condizione necessaria ma non sufficiente per trattenere le risorse chiave, soprattutto
qualora lazienda non pianifichi opportunit di sviluppo e percorsi di carriera (ambiente di lavoro).
Infine, il livello di retribuzione fissa determinato dallorganizzazione deve rispondere a principi di
equit interna, ovvero rispecchiare il contenuto relativo dei ruoli nellorganizzazione: alcune
organizzazioni si avvalgono di strumenti di pesatura (ad esempio Job Performance Evaluation di
OD&M Consulting) per stabilire un punteggio associato alla singola posizione e quindi valutare
lequit interna del sistema retributivo.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Retribuzione Variabile
La retribuzione variabile include tutti gli elementi di retribuzione che vanno al di l della retribuzione
di base. Essa viene generalmente adottata per allineare i comportamenti degli individui con gli
obiettivi aziendali. Visto che questa guida si concentra su una particolare forma di retribuzione
variabile, conviene esplorare diverse opzioni, in modo da comprenderne meglio gli obiettivi e le
modalit attuative.
Retribuzione straordinaria: riguarda la retribuzione percepita per lavoro eccedente il
normale orario stabilito dal contratto collettivo. I livelli di remunerazione oraria
generalmente sono regolamentati dal contratto, ma possono essere ulteriormente stabiliti
dalle aziende nella contrattazione aziendale (e quindi formalizzati in accordi di secondo
livello) o essere stabiliti in regolamenti aziendali.
Bonus e premi una tantum: riguarda i cosiddetti premi che lazienda decide di conferire ai
propri lavoratori a posteriori, in considerazione dei risultati conseguiti e solitamente delle
disponibilit di budget. Pur inseriti nella categoria della retribuzione variabile, come si potr
osservare nel capitolo 2, questa categoria di premi poco motivante ed incentivante in
quanto non concordata a priori con i lavoratori, oppure spesso data per scontata.
Premi di risultato: riguarda i premi collettivi, generalmente oggetto di accordo sindacale e
correlati con il conseguimento di obiettivi aziendali o di gruppo (produttivit, customer
satisfaction, margine operativo).
Incentivazione di breve termine: per sistemi di incentivazione, che poi costituiscono il reale
oggetto di questa guida, si intende quella tipologia di retribuzione variabile legata al ruolo e
allindividuo che correlata ad obiettivi (aziendali, di gruppo, individuali). In questo senso
essi motivano i lavoratori e ne indirizzano i comportamenti verso gli obiettivi concordati.
Viene definita di breve termine perch fa riferimento ad un orizzonte temporale uguale o
inferiore allanno solare.
Incentivazione di lungo termine: si intendono strumenti di incentivazione volti a
ricompensare risultati e orientati a trattenere le persone nel lungo periodo. Alcune tipologie
di strumenti verranno descritti nel capitolo 2.
Benefit
Per quanto riguarda i benefit essi consentono allindividuo di ottenere una retribuzione in natura,
ovvero non monetaria, ma che risponde per esempio a fabbisogni di combinazione di vita
lavorativa e vita privata, oppure di risparmio su alcune spese. Per lorganizzazione, invece,
possibile conferire un bene o un servizio ad un prezzo inferiore al valore reale o percepito dal
lavoratore. E il caso per esempio dei cosiddetti benefit flessibili (ad esempio convenzioni con
centri benessere, palestre, asili) che alle aziende non necessariamente comportano un esborso,
ma che per gli individui comportano un risparmio effettivo. In generale sono due le questioni da
considerare quando la politica retributiva si orienta verso la leva dei benefit:
1. spesso i benefit vengono assegnati su base gerarchica (anche perch in parte
regolamentati a livello di contratto nazionale) e non rispettano necessariamente i bisogni
degli individui. In questo caso quindi lobiettivo di attrazione e trattenimento non viene
pienamente conseguito.
2. Per offrire un pacchetto benefit attrattivo e quindi renderlo un effettivo fattore di
remunerazione, le organizzazioni dovrebbero porre attenzione ai desideri/bisogni degli
individui, cercando di costruire delle opzioni maggiormente vicine ai loro desideri
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Ambiente di lavoro
Per quanto riguarda infine lambiente di lavoro, in questa categoria rientrano le politiche di sviluppo
e la progettazione dei percorsi di carriera, nonch la relazione con i propri capi e colleghi, il clima
aziendale, il contenuto del lavoro. Questi fattori ovviamente trattengono e motivano le risorse
chiave che vedono realizzati i propri bisogni di autostima e realizzazione lavorativa.
Ma che leve utilizzano le aziende oggi? E per quali motivi? Nella survey sulle politiche retributive
stato chiesto alle aziende qual la loro strategia principale e quali sono le leve utilizzate. I risultati
sono riassunti nella tabella in figura 1.10 dove vengono riportate le leve pi frequentemente
utilizzate. Tali risultati sono stati classificati per dimensione aziendale.
Al di l dei risultati specifici, dalla figura 1.10 emergono due aspetti rilevanti tra loro connessi:
Innanzitutto le aziende tendono ad utilizzare le leve del Total Reward non necessariamente per
conseguire gli obiettivi supportati da ogni leva (come descritto in figura 1.9). Ad esempio la
retribuzione variabile non aiuta le aziende a trattenere o attrarre le risorse chiave, ma piuttosto a
motivarle. Analogamente puntare sulla formazione e sviluppo non necessariamente supporta le
imprese a mantenere sotto controllo il costo del lavoro.
Un ulteriore risultato che le aziende tendono a voler enfatizzare lutilizzo della leva variabile per
conseguire anche obiettivi che non propriamente sono supportati da questa leva.
Risulta quindi importante innanzitutto comprendere chiaramente quali sono gli obiettivi e le
necessit organizzative a cui una politica retributiva orientata al variabile pu rispondere con
efficacia. Soltanto successivamente possibile approfondire quali sono gli strumenti e i modelli
che le aziende possono adottare per impostare una politica orientata al variabile
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CAPITOLO 2
I SISTEMI DI INCENTIVAZIONE:
MODELLI
Indice
2.1 Introduzione
Il capitolo 2 si focalizza sui sistemi di incentivazione, che quindi costituiscono un sottoinsieme dei
sistemi di retribuzione variabile (cap.1). Lobiettivo definire i sistemi incentivanti, valutarne le
opportunit e i vincoli connessi e approfondirne i principali schemi e modelli (figura 2.1).
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Retribuzione Variabile
E quella parte della retribuzione che, stabilita sulla base di regole del gioco conosciute a priori,
corrisposta al raggiungimento di obiettivi concordati (di norma si aggiunge alla retribuzione base).
Normalmente sinonimo di incentivazione.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
In figura 2.2 sono rappresentate varie forme di retribuzione variabile e ordinate in funzione del loro
potere incentivante. Si considerino i due estremi:
I premi discrezionali non derivano da nessun processo di condivisione a priori e non sono
correlati ad alcun obiettivo attinente al lavoro direttamente svolto dalle persone. Hanno quindi un
potere incentivante molto basso.
Gli incentivi individuali (Management by Objectives) costituiscono un sistema di retribuzione
variabile basato sulla condivisione di obiettivi spesso fortemente correlati con il lavoro svolto. Se
ben progettati, il loro potere incentivante notevole.
Infine la cifra in gioco deve essere significativa e comunicata fin dallinizio. Diversamente
limpegno profuso non commisurato rispetto al possibile guadagno. Inoltre occorre tener
presente il numero di parametri sui quali viene costruito il sistema di incentivazione: costruire il
sistema su un numero eccessivo di parametri (ad esempio superiore a 5) pu disperdere leffetto
incentivante sia perch il premio assegnato per ogni risultato potrebbe diventare irrisorio sia
perch potrebbero sussistere troppi messaggi contrastanti.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Obiettivo della progettazione del sistema di incentivazione quindi quello di trovare un equilibrio
tra autofinanziamento ed effetto incentivante senza, allo stesso tempo, rendere eccessivamente
complesso il sistema (vedi cap.3).
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Profit sharing
Il profit sharing1 assume come base di riferimento non un risultato individuale o di gruppo, ma una
prestazione aziendale. Questo ovviamente pone la questione della correlazione tra retribuzione
individuale e risultato aziendale, che non necessariamente riflette un grado di influenza del singolo
e quindi potrebbe limitare il potere incentivante del modello. Infatti, le posizioni lavorative che sono
in grado di influenzare direttamente il profitto e che sono quindi in grado di supportare il rischio di
collegare la propria retribuzione al risultato aziendale sono praticamente solo quelle manageriali.
Ovviamente tutti i lavoratori contribuiscono al risultato, ma la correlazione tra il loro lavoro e la
performance non direttamente identificabile, anche perch il risultato finale spesso oggetto di
operazioni contabili e finanziarie.
1
Flannery T., Hofrichter, D., Platten P., 1996, People, Performance & Pay, The Free Press
2
Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization (Margine Operativo Lordo)
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Ricavi
- Costo delle materie prime
= Valore Aggiunto
- Costi diretti
= Margine operativo Lordo (MOL o EBITDA)
- Costi indiretti
= Reddito della gestione operativa
+ Proventi finanziari
- Oneri finanziari
= Reddito della gestione caratteristica
+ Proventi straordinari
- Oneri straordinari
= Reddito prima delle imposte
- Imposte
= Utile netto
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Vantaggi
I vantaggi principali del profit sharing sono:
LAutofinanziamento, in quanto generalmente il profit sharing viene correlato con indicatori
economico-finanziari, il cui livello minimo definibile dallazienda in fase di budgeting.
La Facilit di gestione del sistema, in quanto gli indicatori vengono facilmente e costantemente
monitorati nellorganizzazione.
LAllineamento tra gli interessi degli azionisti e dei dipendenti.
Il Buon potere incentivante nel caso dei top manager, che hanno possibilit di influire
direttamente sui risultati e sugli obiettivi considerati.
Svantaggi
Daltro canto, gli svantaggi sono:
Lo Scarso potere incentivante per i livelli inferiori della gerarchia aziendale, dove la correlazione
tra le attivit svolte e le performance economico-finanziarie dellazienda non direttamente
percepibile e monitorabile. Di conseguenza, il profit sharing difficilmente riesce ad orientare i
comportamenti.
La Bassa flessibilit strategica, in quanto impedisce di focalizzare il sistema su ulteriori obiettivi
strategici oltre al profitto. Di conseguenza risulta pi complesso mobilitare maggiori risorse per
sistemi a pi elevato potere incentivante.
Le Limitate possibilit di controllo, in quanto il profitto dipende anche da operazioni contabili,
finanziarie e straordinarie che addirittura in parte dipendono dal management aziendale
LOrientamento al breve periodo: risultati relativi ad un anno possono compromettere risultati
futuri
Quando pi efficace
Se esiste forte interdipendenza tra le unit organizzative che hanno in comune anche alcune
risorse.
Nelle fasi di start up dellazienda.
In mercati del lavoro dove tale pratica diffusa.
In aziende che operano in contesti ad elevata turbolenza.
In aziende che riescono a creare dei mix di sistemi incentivanti.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Gain sharing
Il Gain sharing ha uno schema di funzionamento simile al profit sharing, ma si focalizza su alcune
voci di costo o sulla qualit e non sul profitto. I risultati possono riguardare limpresa nel suo
complesso o unicamente una sua parte (ad esempio divisione o unit organizzativa), ma in ogni
modo questi strumenti non puntano tanto a premiare la singola prestazione individuale, quanto a
favorire la creazione di un clima di collaborazione orientato allottimizzazione della prestazione
complessiva. In un certo senso questi strumenti possono essere considerati dei precursori di alcuni
contratti collettivi siglati in Italia.
Vantaggi
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Svantaggi
Daltro canto, gli svantaggi sono:
La Durata limitata nel tempo, in quanto, a valle del raggiungimento dellobiettivo, occorre valutare
se un ulteriore contenimento della stessa voce di costo possibile/necessaria o meno.
La Rigidit delle formule utilizzate per la distribuzione del premio che possono presentare
problemi di adattamento al cambiamento o innescare comportamenti opportunistici in
corrispondenza delle variabili non comprese nella formula di calcolo stessa.
Inoltre, il gain sharing applicabile solo laddove vi sia un Buon margine di contenimento dei
costi. Tuttavia questo aspetto comporta il rischio di premiare coloro che operano laddove esistono
tali margini e quindi dove si presentano in effetti situazioni di inefficienza. Ne vengono penalizzati
coloro che quindi operano dove tali margini sono contenuti.
Il rischio di ottenere margini di efficienza laddove lo Sforzo incrementale legato al loro
raggiungimento non viene ripagato. E infatti possibile che lo stress sui risultati di efficienza possa
spingere i lavoratori a concentrarsi sul delta risultato che effettivamente non ripaga lo sforzo
profuso per il suo raggiungimento.
Quando pi efficace
I sistemi di gain sharing risultano particolarmente utili se:
Le dimensioni aziendali consentono di ricostruire facilmente la correlazione tra prestazione
aziendale e retribuzione individuale.
Nelle aree considerate esistono dei margini di recupero di efficienza significativi.
Lazienda sta perseguendo una strategia di razionalizzazione e contenimento dei costi.
La cultura aziendale favorisce lesplicitazione di formule di calcolo dei premi.
Il mercato sufficientemente stabile e prevedibile.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Nel piano Scanlon lobiettivo il contenimento del costo del lavoro necessario al raggiungimento di
un determinato risultato produttivo.
Step:
1) Calcolo del costo del lavoro teorico rispetto al valore della produzione
2) Distribuzione del risparmio rispetto al costo del lavoro teorico tra azienda e lavoratori
Ad esempio fissando il costo del lavoro previsto (teorico) al 20% del valore della produzione, la
formula derivante la seguente:
CLp=20% x (Fn + Im)
Lazienda poi determina quale entit trattenere e quale entit distribuire. Ad esempio:
a. Trattenere il 25%.
b. Accantonare un 25% nel caso in cui ci fosse, in alcuni periodi un Costo effettivo superiore al
previsto.
c. Distribuire il rimanente 50%.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Team Bonus:
Si riferiscono a performance conseguibili dal team soggetto al sistema incentivante. Spesso
vengono utilizzati in organizzazioni non ancora pronte ad estendere i sistemi incentivanti a tutto il
personale e che quindi concentrano e sperimentano alcune dinamiche legate a progetti.
Vantaggi
I vantaggi principali sono:
Attraverso questi obiettivi viene favorito il gioco di squadra.
Inoltre il gruppo, essendo motivato sugli stessi obiettivi, crea una significativa pressione sui low
performers.
Favorisce lauto-gestione, in quanto si stabiliscono gli obiettivi del gruppo, ma non come essi
debbano essere raggiunti.
Svantaggi
Daltro canto, gli svantaggi sono:
Perch si conseguano i vantaggi, necessario un team affiatato, in grado di organizzarsi e
motivarsi per raggiungere tali obiettivi.
La pressione sui low performers potrebbe degenerare in forme varie di harassement ovvero
pressioni negative su alcuni componenti del gruppo.
Qualora si utilizzino tali tipologie di incentivi, risulta complesso modificare la configurazione del
gruppo, per esempio introducendo nuovi membri del team.
Quando pi efficace
Se lorganizzazione sta sperimentando lintroduzione di sistemi pi formali di retribuzione variabile.
Se esistono dei progetti strategici sui quali occorre porre lattenzione di pi funzioni e ruoli, in
quanto dalla loro collaborazione che scaturiscono le performance complessive.
Se occorre favorire il lavoro di squadra, passando da una visione funzionale dellorganizzazione ad
una visione trasversale ed interfunzionale.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Vantaggi
I vantaggi principali sono:
Lelevata coerenza tra lincentivo e lobiettivo organizzativo, per cui ogni ruolo viene misurato
effettivamente sul risultato del suo lavoro.
Lalto valore incentivante, in quanto gli obiettivi aderiscono ai contenuti della posizione.
Essendo fortemente incentivante, questo schema in grado di orientare i comportamenti.
Lobiettivit e la trasparenza del sistema, in quanto basato su obiettivi quantitativi e quindi
misurabili.
Svantaggi
Daltro canto, gli svantaggi sono:
Il rischio di generare conflitti interfunzionali, in quanto gli obiettivi che incentivano i diversi ruoli
possono essere in contrasto tra loro.
La difficolt di individuare degli obiettivi per le aree di staff, con il rischio di rendere il sistema
eccessivamente complesso o di individuare degli obiettivi fittizi a cui viene comunque riconosciuto
un premio.
La complessit del sistema di gestione e di valutazione: la numerosit e specificit degli
obiettivi richiede un sistema di monitoraggio estremamente accurato. Questa una delle ragioni
per cui spesso le organizzazioni riservano questo schema di incentivazione ai manager.
Il limitato autofinanziamento: come accennato in precedenza, questo schema di incentivazione,
scendendo nella gerarchia perde di potere autofinanziante, in quanto gli obiettivi assegnati ai
singoli ruoli sono pi lontani dalle performance aziendali.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Vantaggi
I vantaggi principali sono:
Essendo costruito direttamente sui comportamenti (o le competenze richieste) il sistema ha un
forte potere incentivante, in quanto gli individui percepiscono esattamente che cosa
lorganizzazione si aspetta da loro.
La definizione delle competenze pu essere un elemento di crescita culturale e di aggregazione
dellorganizzazione soprattutto in momenti di cambiamento.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Svantaggi
Daltro canto, gli svantaggi sono:
Questo sistema richiede di costruire unadeguata cultura della valutazione in azienda,
coinvolgendo e sensibilizzando i capi.
Il sistema non si autofinanzia, in quanto un miglioramento delle competenze o dei
comportamenti non si riflette automaticamente sui risultati aziendali.
Quando pi efficace
In generale il sistema efficace quando:
Esiste un set di valori che ispirano lorganizzazione e che devono essere rispecchiati nei vari
comportamenti.
In contesti innovativi, dove risulta importante individuare le competenze chiave per il successo del
business indipendentemente dalla struttura organizzativa e dai ruoli che in essa operano.
Quando possibile individuare delle famiglie professionali chiare che possono essere valutate in
base allo stesso set di competenze chiave.
In figura sono riportate quattro competenze chiave per un determinato ruolo con la relativa
descrizione, la scala di valutazione e la percentuale di variabile associata.
Scala di giudizio
OK + Supera am piam ente le aspettative; un m odello da s eguire
Per ogni area di valutazione indicata una descrizione del comportamento atteso e quattro livelli di
giudizio. Al grado di soddisfazione espresso dal valutatore corrisponde un livello di incentivo (che
va dal 5% all1%).
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
I sistemi di incentivazione di lungo termine vengono utilizzati in modo pi significativo negli USA
piuttosto che in Europa e soprattutto in Italia, sostanzialmente per due motivi:
1. innanzitutto in quanto in Europa si ritiene che il mercato borsistico e il valore del
titolo in generale non rispecchi appieno le performance aziendali. Negli USA
invece questo non accade e si ritiene che il valore assegnato al titolo in Borsa rifletta
maggiormente i risultati conseguiti.
2. in Italia poi, spesso, si mostra una generale avversione verso larricchimento
individuale del management anche quando esistano evidenti contributi ai
risultati aziendali.
I principali trend relativamente ai sistemi di incentivazione di lungo termine possono quindi essere
riassunti in:
1. la presenza di pi strumenti di incentivazione di lungo termine, che ad
esempio consentano di correggere le imperfezioni dei mercati di capitali che molte
volte rispondono a logiche speculative di breve periodo;
2. lintroduzione dei cosiddetti restricted ovvero alcune condizioni che vincolano la
fruizione degli incentivi di lungo alla permanenza dellexecutive. Tali restricted
risultano differenti se riferiti a cessazioni unilaterali del rapporto di lavoro o per motivi
legati al pensionamento o allinvalidit.
3. lintroduzione di misure di performance che consentono la comparazione verso
indici di borsa e legano la remunerazione dellexecutive alla sua capacit di battere
alternative di investimento per l'azionista;
4. lutilizzo di veicoli che consentono di ridurre la diluizione del capitale.
Negli ultimi anni poi, il decadere dei vantaggi fiscali associati a strumenti finanziari ha spinto le
organizzazioni ad orientarsi verso forme di incentivazione a lungo termine di tipo cash come gli
incentivi cash di lungo termine o gli Stock Appreciation Rights.
Gli incentivi cash di lungo termine prevedono il rilascio di quote di incentivo in relazione al
grado di raggiungimento dei risultati nel corso di un orizzonte temporale di pi anni. Si tratta
spesso, infatti, di obiettivi di tipo strategico.
Lerogazione dellincentivo poi condizionata alla permanenza della persona in azienda. Questo
strumento risponde ad un chiaro obiettivo di trattenimento delle risorse e quindi generalmente
adottato per i Key People.
3
Le Phantom Stock vengono spesso utilizzate nei family business per i passaggi generazionali (laddove necessario affidarsi ad un
dipendente esperto per far crescere gli eredi). Ad esempio prevedono ogni anno per un tempo T di assegnare una quota della societ
ad un dipendente il quale partecipa ai dividenti in proporzione alla quota maturata al momento dello stacco. Alla fine del periodo T il
dipendente pu incassare quanto accumulato nel tempo secondo metodo di valutazione stabilito.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Un altro strumento che consente sia di eliminare le problematiche relative alle diluizione sia di
legare gli incentivi degli executive all'apprezzamento del titolo rappresentato dagli Stock
Appreciation Right. Si tratta del diritto di ricevere, al termine di un periodo definito, lequivalente
cash dell'apprezzamento del titolo di riferimento nel corso del piano. L'apprezzamento misurato
come la differenza tra il market value al momento dell'assegnazione ed il valore dell'azione al
momento dell'esercizio. Si prevede lesistenza di un periodo di vesting.
Il calcolo del premio per i piani di Stock Appreciation Rights illustrato in figura 2.8, con dei valori
sia del titolo che di soglie possibili puramente esemplificativi.
In relazione al periodo di riferimento del piano vengono definite delle fasce possibili di
apprezzamento. Per ogni fascia vengono stabilite lerogazione di un premio fisso (ad esempio
configurato come un premio soglia che corrisponde ad un apprezzamento minimo, un premio
target che corrisponde al valore pi probabile e un premio massimo che invece consente di
limitare lesborso aziendale). Viene inoltre calcolato il capital gain ovvero lapprezzamento del titolo
nel periodo di riferimento.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Vantaggi
I vantaggi principali sono:
-Incoraggia la ripetizione di comportamenti desiderati o auspicati
-Incentiva le persone a suggerire miglioramenti sui processi aziendali
-Non necessariamente comporta un costo vivo
-Permette di riconoscere prestazioni non previste
Svantaggi
Daltro canto gli svantaggi sono:
-Non comunque una condizione sufficiente allincentivazione perch non stimola comportamenti
specifici
-Qualora comporti un costo, non autofinanziante
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Infatti, se lo scopo dellazienda introdurre un sistema retributivo per variabilizzare una parte del
costo del lavoro allora si sceglier semplicemente un sistema profit sharing (che si autofinanzia)
senza attendersi effetti incentivanti particolari sugli individui. Viceversa, se lo scopo migliorare
specifiche prestazioni, allora si proceder a realizzare un sistema di incentivazione basato su
obiettivi individuali, sapendo che la parte autofinanziante sar modesta o del tutto assente. Daltro
canto, si osservato nei paragrafi precedenti che non tutti gli strumenti possiedono lo stesso
effetto incentivante e allo stesso modo non tutti favoriscono lautofinanziamento.
Risulta quindi chiaro che non tutti i sistemi di incentivazione possono essere considerati
interscambiabili e la scelta di un sistema piuttosto che un altro dipende fortemente dagli obiettivi
dellorganizzazione e del sistema stesso.
Mentre i capitoli successivi saranno dedicati alle modalit di progettazione del modello di
incentivazione che lazienda ritiene opportuno implementare, questo paragrafo intende fornire delle
indicazioni anche operative per poter scegliere il modello pi opportuno rispetto agli obiettivi
dellorganizzazione e del sistema stesso.
A questo scopo, un possibile riferimento quello illustrato in figura 2.10. in cui vengono elencati
gli obiettivi e le finalit gestionali. Ovviamente la lista non esaustiva e pu essere
ulteriormente completata.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
E importante ricordare che i vari strumenti non sono mutuamente esclusivi. Ad esempio
unorganizzazione pu sia voler tenere sotto controllo il costo del lavoro che migliorare prestazioni
specifiche, in tal caso il sistema di incentivazione prevedr lintegrazione del profit sharing e del
sistema di incentivazione individuale.
Oppure unorganizzazione pu mirare a ricompensare prestazioni specifiche ma anche a
sviluppare gli individui; in tal caso il sistema di incentivazione individuale dovr essere integrato
con un sistema Pay for Competence.
Sar oggetto del capitolo successivo discutere le modalit di costruzione del sistema anche in
questi casi.
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CAPITOLO 3
LA PROGETTAZIONE DELLO
SCHEMA DI
INCENTIVAZIONE
Indice
3.1 Introduzione
Una volta identificate le finalit del sistema di incentivazione, il passaggio successivo la
progettazione di dettaglio. Questo capitolo e il seguente sono dedicati a illustrare i passi operativi
della progettazione del sistema, tenendo conto che essa si compone sia della progettazione dello
schema (capitolo 3) che del processo (capitolo 4).
Un sistema di incentivazione si pu in effetti scomporre in due componenti fondamentali altrettanto
importanti:
1. Schema di incentivazione: per schema di incentivazione si intende lo strumento
tecnico ovvero linsieme degli obiettivi, i criteri di misura, i target di risultato e le formule di
calcolo sottostanti.
2. Processo di incentivazione: per processo di incentivazione si intende linsieme delle
modalit con le quali lazienda utilizza lo strumento come leva di gestione delle risorse
umane (vedi capitolo 4).
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Questa prima fase, apparentemente semplice, senza dubbio delicata. In effetti necessario
definire bene quale sia la popolazione di riferimento in base alla quale progettare lo schema di
incentivazione. Questo per due ragioni distinte:
in primo luogo, necessario fin da subito avere ben chiaro quali saranno le persone o i ruoli
coinvolti per non dover poi ritornare sulle proprie scelte, ad esempio quando si sceglieranno la
struttura dello schema di incentivazione e gli obiettivi da assegnare;
in secondo luogo perch possibile, anzi auspicabile, nel momento in cui la scelta dellazienda sia
di coinvolgere lintera popolazione aziendale, progettare e implementare schemi di incentivazione
diversi, per aderire al meglio alle caratteristiche del segmento di popolazione aziendale di
riferimento e scegliere la leva incentivante pi efficace.
Il problema assume una certa rilevanza nel momento in cui si vuole realizzare un sistema
di incentivazione per una larga fetta della popolazione aziendale. In tal caso necessario
fare uno sforzo di segmentazione della popolazione.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Direttore
generale
Direttore
Amm., F&C Direttore
Risorse umane
Responsabile Responsabile Responsabile
controllo finanza amministr.
Responsabile Responsabile Responsabile
selezione sviluppo amm. pers.
Direttore
ICT
Addetto
Addetto produzione
ai prototipi
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Loutput di questa fase la costruzione di un elenco di persone che sono interessate dal sistema
di incentivazione. Il suggerimento operativo di iniziare ad elencare una lista di persone e/o ruoli
omogenei (es. tutti i dirigenti, tutti i responsabili di primo livello, tutto il personale tecnico della
direzione ricerca e sviluppo e cos via).
Successivamente, quando si dovranno individuare gli obiettivi, attraverso questa matrice sar
possibile stabilire collegamenti ed incroci di vario genere, assegnando target comuni per favorire il
gioco di squadra e garantire lintegrazione e il coordinamento tra aree aziendali, singoli ruoli che
operano su un medesimo processo, ecc.
In relazione allorganigramma sopra riportato, predisponiamo un elenco come quello seguente:
Figura 3.4: Perimetro della popolazione coinvolta dal sistema incentivante (tratta da I&PM)
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Per monte incentivi si intende la quota massima di retribuzione variabile che verr erogata ad un
singolo individuo nel momento in cui raggiunger tutti gli obiettivi assegnati.
Per stabilire il monte incentivi, si possono seguire due strade sostanzialmente diverse:
la prima di individuare un monte incentivi in base a considerazioni interne: ad esempio
unazienda pu stabilire che il monte incentivi sia pari, per ognuno dei suoi dirigenti di primo livello,
al 10% della Retribuzione Base Annua, oppure stanziare un premio di 10.000 Euro uguale per tutti,
erogato al raggiungimento di degli obiettivi assegnati;
la seconda strada di affidarsi ad un indagine di benchmark retributivo e stabilire il monte
incentivi in base ad un raffronto con il mercato del lavoro. In tal caso la scelta terr conto
dellequit esterna.
In ogni caso, la scelta del monte incentivi non pu prescindere da una pi generale impostazione
della politica retributiva che tenga conto del compensation mix tra fisso e variabile.
A titolo di mero esempio e rimandando il lettore ad una bibliografia specifica, si consideri il caso
seguente.
Si vuole stabilire il monte incentivi, e pi in generale la politica retributiva, per un gruppo di product
manager inquadrati come impiegati, appartenenti dunque ad una famiglia professionale
omogenea, che presentano per livelli di professionalit distinte: junior, experienced e senior.
Supponiamo a questo punto di disporre di unindagine di benchmark retributivo che fornisca delle
informazioni relative alla Retribuzione Base Annua, come illustrato in figura 3.5.
4
Per Retribuzione Base Annua si intende la Retribuzione Fissa ovvero la Retribuzione Annua Lorda
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Media: la somma dei valori retributivi raccolti diviso il numero di osservazioni effettuate
1 decile: disposte le retribuzioni raccolte in ordine crescente, il limite al di sopra del quale
stanno il 90% delle osservazioni: serve a identificare un minimo che scarti il 10% delle
osservazioni pi basse.
1 quartile: disposte le retribuzioni raccolte in ordine crescente, il limite al di sopra del quale
stanno il 75% delle osservazioni: serve a identificare un minimo che scarti il 25% delle
osservazioni pi basse.
Mediana: disposte le retribuzioni raccolte in ordine crescente, il limite al di sopra e al di sotto del
quale stanno il 50% delle osservazioni: viene utilizzata in maniera complementare e/o alternativa
alla media.
3 quartile: disposte le retribuzioni raccolte in ordine crescente, il limite al di sopra del quale
stanno il 25% delle osservazioni: serve a identificare un massimo che scarti il 25% delle
osservazioni pi alte.
9 decile: disposte le retribuzioni raccolte in ordine crescente, il limite al di sopra del quale
stanno il 10% delle osservazioni: serve a identificare un massimo che scarti il 10% delle
osservazioni pi alte.
Supponiamo di disporre inoltre, sempre dallindagine retributiva, di una serie di informazioni sulla
retribuzione variabile. Si tenga conto che negli studi di analisi retributiva vengono di solito forniti dei
valori medi di retribuzione variabile e di percentuale di percettori associati a diverse posizioni
organizzative (figura 3.6). Tali dati presentano due caratteristiche fondamentali:
NON si riferiscono al variabile massimo, ma a quello EFFETTIVAMENTE percepito;
i valori indicati non dipendono dalla politica retributiva aziendale.
Tali valori sono quindi utili per confrontare le quote di variabile percepite dalle varie posizioni in
azienda con quelle mediamente percepite dal mercato.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Responsabile
Quadro 12,6% 45,4%
sistemi informativi
Direttore
commerciale di Dirigente 23% 84,1%
grande azienda
Direttore risorse
umane di media Dirigente 17,1% 72,5%
azienda
Direttore produzione
Dirigente 13,2% 58,6%
di media azienda
Fonte: OD&M Consulting CompensationKIT 2011
Nel caso in esame, si ipotizzi che la curva retributiva del product manager sia la seguente:
Sapendo che la retribuzione variabile effettivamente erogata circa l 11% (vedi fig. 3.6), si pu
stabilire una politica retributiva allineata con il valore di mercato e calibrata sui tre livelli di seniority
di product manager, come quella indicata in figura 3.8
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
La scelta di politica retributiva garantisce un elevato livello di equit interna ed esterna in quanto:
si basa su informazioni del mercato del lavoro (equit esterna);
identifica una Retribuzione Base Annua differenziata per le diverse
professionalit Junior, Experienced e Senior (equit interna);
garantisce a tutti i singoli individui le stesse possibilit con un monte incentivi
% uguale per tutti (equit interna) indipendentemente dalle professionalit.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Il numero di obiettivi
Se in linea teorica non esiste un limite alla numerosit degli obiettivi sui quali costruire il sistema di
incentivazione, vanno comunque prese in considerazione una serie di ragioni che suggeriscono di
contenere tale numerosit a 3 o 4:
innanzitutto la complessit del sistema: maggiore il numero di obiettivi e maggiore sar lo
sforzo di misurazione e monitoraggio;
la defocalizzazione dei dipendenti che, allaumentare del numero di obiettivi, si devono
concentrare su pi fattori;
la frammentazione dellincentivo. Come accennato nel capitolo 2, soprattutto per i ruoli che
possiedono un monte incentivi non particolarmente significativo, costruire uno schema di
incentivazione basato su molti obiettivi comporta un livello di incentivo medio per ogni obiettivo
molto contenuto. Il potere incentivante risulta quindi compromesso.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Come si pu osservare dalla figura 3.10, si ipotizzato che il monte incentivi sia ripartito
diversamente tra i due ruoli: 7.000 su ALFA e 3.000 su BETA. Inoltre, per autofinanziare il
30% del monte incentivi si scelto di incentivare entrambi i ruoli sullEBITDA. Lobiettivo 2 invece
dipende dallarea di appartenenza e potrebbe migliorare ulteriormente EBITDA (per esempio
contenendo le spese commerciali), ma limpatto non assolutamente garantito (per ridurre le
spese commerciali ad esempio si possono ridurre le trasferte e quindi ottenere fatturati inferiori).
Per valutare lautofinanziamento, occorre impostare in modo adeguato le soglie di EBITDA a cui
sono associati I livelli di premio.
I massimali di premio associati allEBITDA per i due ruoli sono rispettivamente 2.100 per ALFA
(che corrisponde al 30% di 7.000) e 900 per BETA (che corrisponde al 30% di 3.000). Per
come costruito il sistema, il massimale del premio corrisponde alla quota che lazienda vuole
autofinanziare ( 3.000).
A questo punto occorre stimare il valore di EBITDA previsto/desiderato per lanno a venire: si
ipotizzi sia pari a 3.000.000.
I livelli di EBITDA per i due ruoli possono quindi essere costruiti come segue:
premio associato
livello target EBITDA Range di risultato EBITDA
EBITDA
Per I due ruoli, quindi, i premi associati ai livelli obiettivo dellEBITDA sono riportati in figura 3.10.
Effettuando un controllo sul livello di autofinanziamento, possibile monitorare se il montepremi
associato ad ogni livello dellobiettivo coperto dal valore dellobiettivo stesso in ogni fascia, come
in figura 3.11. Lautofinanziamento minimo da EBITDA calcolato come la differenza tra il valore di
EBITDA minimo in ogni fascia (e quindi la situazione peggiore per lazienda) e il valore di EBITDA
desiderato/previsto (nel caso 3.000.000). Il monte premi invece la somma dei premi percepiti
da ogni ruolo in corrispondenza della fascia di obiettivo prevista. Come si pu osservare gli
obiettivi di autofinanziamento sono soddisfatti
Figura 3.12: Livelli target ed erogazione del premio per i due ruoli
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Figura 3.12: Livelli target ed erogazione del premio per i due ruoli
Abbiamo gi detto che nellesempio di Monitor S.p.A sono state anticipate una serie di questioni
che verranno trattate nei prossimi paragrafi. E sembrato tuttavia importante, per comprendere
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
leffetto dellautofinanziamento -che tra laltro una decisione che impatta sulla tipologia di schema
da impostare-, anticipare alcuni concetti.
E chiaro che leffetto di autofinanziamento pu essere stimato solo in corrispondenza di obiettivi
strettamente legati con le performance complessive dellorganizzazione (ad esempio EBITDA). Si
tratta in generale di obiettivi aziendali e spesso finanziari.
E ovvio che orientare tutta lorganizzazione verso questa tipologia di obiettivi presenta il vantaggio
dellautofinanziamento, ma per i ruoli operativi con un basso contenuto incentivante la correlazione
tra il proprio lavoro e la performance non viene percepita.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Un caso particolare quello del Moltiplicatore on/off (filtro), ovvero un obiettivo che per alcuni
valori assume valore 0, annullando leffetto positivo degli altri obiettivi.
In questo caso lerogazione degli incentivi condizionata ad un risultato soddisfacente in un
particolare obiettivo.
La scelta di un meccanismo on/off se da un lato consente di cautelare lorganizzazione (ed erogare
dei premi variabili solo in funzione di risultati in un obiettivo chiave, nel tentativo di conseguire
lautofinanziamento), dallaltro pu implicitamente provocare un effetto demotivante.
Infatti, qualora il risultato sia negativo, altamente probabile che si inneschi nellorganizzazione un
effetto di demotivazione generalizzata in cui non solo non ci si adopera per il raggiungimento
della condizione necessaria, ma per alcuna delle altre condizioni, in quanto esse non concorrono
allincentivo.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
In relazione allo schema riportato in figura 3.16, a tutti i direttori e responsabili vengono associati 3
obiettivi, pesati diversamente: uno aziendale uguale per tutti, uno specifico di area funzionale e
uno individuale. Per i livelli inferiori, invece, si sceglie un unico obiettivo, aziendale.
La scelta di incentivare tutta la popolazione aziendale con un obiettivo aziendale stata fatta per
garantire in parte lautofinanziamento del sistema.
Lopportunit di incentivare tutti i direttori e i responsabili in base ad un obiettivo comune di area
induce le persone dellarea a focalizzarsi su una priorit specifica dellunit organizzativa e stimola
comportamenti univoci allinterno della stessa.
Lobiettivo individuale ha lo scopo di incentivare le persone su specifiche prestazioni individuali e
garantire il necessario effetto incentivante.
Sempre nellesempio considerato, leffetto dei vari obiettivi additivo, ovvero basta un risultato
soddisfacente in almeno uno degli obiettivi su cui il sistema impostato per garantire un incentivo
maggiore di 0.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Una volta stabilita la struttura di riferimento dello schema incentivante, lo step successivo quello
di individuare gli obiettivi di dettaglio ed assegnarli alle posizioni oggetto del sistema di
incentivazione.
Anzitutto va sottolineato che questa fase forse quella pi delicata dellintero processo di
progettazione dello schema di incentivazione.
E necessario ricordare che il sistema di incentivazione da considerarsi come una leva
manageriale che serve per rafforzare il processo di comunicazione delle attese da parte di
unorganizzazione verso un individuo.
Per questa ragione la scelta di un obiettivo deve essere coerente con le priorit aziendali del
momento: si immagini ad esempio cosa potrebbe accadere se le priorit aziendali fossero la
riduzione dei costi e il sistema di incentivazione fosse basato su obiettivi di sviluppo che
presuppongono una minore attenzione alle risorse impiegate.
Daltro canto, le possibilit di scelta di un obiettivo sono numerose e come discusso nel paragrafo
precedente bene limitarne il numero.
Un altro fattore di difficolt riguarda la scelta di obiettivi marginali o addirittura dannosi per gli effetti
che possono indurre nei comportamenti degli individui.
Si pensi ad esempio alla possibilit di assegnare obiettivi ad un gruppo di persone che provocano
comportamenti contrastanti tra gli individui del team andando ad aumentare il grado di conflitto
organizzativo.
Infine, si pensi a tutti quegli obiettivi che non sono chiari o del tutto misurabili, che producono il
risultato di disincentivare le persone o costringere lorganizzazione ad erogare comunque un
premio indipendentemente dal risultato.
Pertanto nella scelta degli obiettivi da assegnare alle persone sono sostanzialmente due le
questioni di fondo a cui prestare la massima attenzione:
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Per fare un minimo di chiarezza, senza la pretesa di esaurire un argomento cos complesso,
riteniamo che un obiettivo possa essere classificato in base a 3 dimensioni:
la quantificabilit
il soggetto della prestazione associata allobiettivo
la natura dellobiettivo
Per quantificabilit si intende la possibilit di misurare lobiettivo attraverso un indicatore con
una sua metrica.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Il soggetto della prestazione indica chi nellorganizzazione realizza il risultato a cui lobiettivo
associato. Si possono quindi distinguere tre tipologie:
lazienda nel suo complesso. In generale si tratta di obiettivi QUANTITATIVI che fanno
riferimento alle prestazioni complessive dellorganizzazione;
un sottogruppo di individui che operano nellazienda: da ununit organizzativa (divisione o
funzione) a un team di persone. In generale si tratta di obiettivi QUANTITATIVI;
il singolo individuo. In questo caso possibile distinguere obiettivi QUANTITATIVI o
QUALITATIVI. Gli obiettivi qualitativi si basano su un sistema di valutazione dei
comportamenti/competenze integrabile con lo schema di incentivazione e richiedono
lapporto importante dei capi.
Per poter classificare gli obiettivi in relazione alla loro natura un possibile schema di riferimento
quello indicato in fig. 3.20. Tale modello consente di individuare 4 classi di obiettivi:
1. obiettivi economico-finanziari
2. obiettivi di processo
3. obiettivi di progetto
4. obiettivi comportamentali
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
E evidente come la classificazione per natura possa essere incrociata con la classificazione in
funzione del soggetto in carico della prestazione, come risulta dalla figura 3.21.
Indipendentemente dal tipo o dalla natura, ciascun obiettivo deve dunque essere specificato in
modo tale che sia chiaro se esso raggiunto oppure disatteso sulla base di criteri attraverso i quali
saranno valutati i risultati.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Figura 3.21 Relazione tra soggetto della prestazione e natura degli obiettivi
SOGGETTO ECONOMICO
DI PROCESSO DI PROGETTO COMPORTAMENTALE
dellobiettivo FINANZIARIO
Spesso correlati a
Generalmente prestazioni di Sono le Competenze Core
derivante da impatto sul cliente Correlati a dellazienda e si traducono
AZIENDA
informazioni di (ad esempio progetti in atto in in comportamenti assimilabili
contabilit esterna customer azienda. A ai Valori dellorganizzazione
satisfaction) seconda del
livello di E possibile prevedere uno
Correlati alle multifunzionalit specifico comportamento
prestazioni di del progetto si per tutti coloro che operano
Generalmente
processi funzionali possono riferire in una determinata area
derivante da allazienda nel
GRUPPO DI o interfunzionali funzionale o appartengono
informazioni di suo complesso
INDIVIDUI (ad esempio ad una famiglia
contabilit esterna o ad una parte professionale omogenea (ad
affidabilit di
e interna
consegna o scorte di essa esempio larea tecnica
di materie prime) oppure tutti i gestori di
Sono risorse)
Previsto per figure difficilmente
In generale individuali e
che possono Si tratta dei comportamenti
lallocazione misurabili.
INDIVIDUO impattare individuali definiti in base al
prevista per i soli
direttamente ruolo
responsabili
sullobiettivo
E dunque necessario per impostare correttamente un obiettivo (si veda la tabella seguente):
definire un titolo e/o una descrizione;
stabilire lindicatore e i criteri di misura (metrica di calcolo).
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Per quanto riguarda gli obiettivi di natura economico/finanziaria e di processo, se lazienda dispone
di un sistema di controllo non dovrebbero esserci dei problemi nel definire lobiettivo, nello stabilire
lindicatore e la metrica di calcolo. Ribadiamo che lunica difficolt in questo caso la disponibilit
di informazioni ricavabili dal sistema di controllo aziendale.
Ad esempio se lobiettivo ridurre lesposizione sui clienti il parametro da utilizzare pu essere il
tempo medio di incasso, la cui metrica viene definita come (Crediti commerciali/ Fatturato)*360.
Esplicitare tale corrispondenza aiuta a non incorrere in incomprensioni e allo stesso tempo a
verificare di possedere tutti gli elementi utili alla misurazione di un determinato parametro.
La problematica relativa alla misurazione diviene cruciale nel momento in cui si ricorre a obiettivi di
progetto. Tali obiettivi sono solitamente specifici per un determinato ruolo e vengono misurati
attraverso indicatori costruiti ad hoc. I modelli MbO del passato erano basati quasi esclusivamente
su questo tipo di obiettivi e le problematiche pi ricorrenti sono riconducibili a:
difficolt di identificazione: individuare ogni anno per ciascun individuo un
progetto specifico o unattivit diventa non solo oneroso, ma a volte persino
impossibile; il risultato che lobiettivo viene inventato quasi su misura
dellindividuo;
sterilit del meccanismo incentivante: proprio perch lobiettivo viene tarato sul
singolo individuo, limpatto sulle prestazioni aziendali quasi nullo e perde
dunque di significativit aziendale;
complessit e onerosit di misurazione: utilizzare in modo diffuso questa
tipologia di obiettivi pu rendere il sistema di pianificazione e controllo assai
oneroso, con il risultato che spesso lorganizzazione costretta ad erogare
comunque i premi e gli incentivi.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Al di l delle osservazioni sopra riportate, che hanno spinto diverse aziende ad abbandonare i
sistemi MbO basati esclusivamente su obiettivi di progetto, nel caso in cui vi sia la volont di
utilizzare questa natura di obiettivi si suggerisce comunque di seguire lo schema Titolo, indicatore
e metrica di calcolo.
Lesempio in tabella si riferisce allobiettivo di aumentare il flusso delle fatture dellufficio contabilit
fino a un minimo di 150 al giorno, entro l11 di ottobre con una spesa massima di 400 Euro.
Le cose si complicano ulteriormente nel momento in cui si vuole utilizzare un obiettivo di natura
qualitativa ovvero basato su comportamenti o competenze.
In questo caso, lo schema Titolo-Indicatore-Metrica di calcolo non pu essere utilizzato in toto, ma
leggermente modificato. La tecnica pi diffusa quella di usare un titolo della competenza, una
descrizione e alcuni comportamenti osservabili che ne descrivano i livelli (criteri di misura).
Titolo Descrizione
E la capacit di assegnare compiti, attivit e responsabilit, obiettivi e
Gestione progetti; coordinare, dirigere e guidare le persone; preparare, consigliare e
delle risorse istruire i collaboratori nellesecuzione dei loro compiti; monitorare i
umane e del progressi e fornire un feedback significativo per aumentare i livelli di
clima performance e la motivazione garantendo un clima di lavoro positivo e
produttivo.
Livelli di comportamento osservabili Valutazione
1. Esegue il suo lavoro e partecipa al mantenimento di un buon clima
allinterno del suo gruppo di lavoro
2. Condivide le informazioni e mantiene informati i collaboratori su
aspetti rilevanti del business
3. Spiega come si deve lavorare; fornisce consigli utili e pratici
4. Incoraggia e valorizza gli altri, identifica compiti ed obiettivi, monitora
i progressi e fornisce il feedback; fa sentire capaci ed importanti i
suoi collaboratori
5. Conosce ed applica tutte le tecniche di gestione delle risorse umane;
in grado di comunicare una visione trainante che genera
entusiasmo e dedizione agli obiettivi di business della propria unit di
lavoro
Per una trattazione pi dettagliata sul tema della valutazione delle performance si rimanda alla Guida
operativa alla valutazione delle prestazioni realizzata da OD&M Consulting. Maggiori informazioni sono
disponibili allindirizzo web: http://www.odmconsulting.com/survey/valprest/index.asp
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Per favorire la scelta degli obiettivi aziendali da assegnare a tutta la popolazione interessata dal
sistema di incentivazione utile porsi le seguenti domande:
Lobiettivo consente lautofinanziamento? In generale inserire nel sistema di
incentivazione almeno un obiettivo aziendale di natura economico-
finanziaria, come lincremento o il mantenimento del MOL, consente di
erogare quote di salario variabile che sono frutto di un effettivo
autofinanziamento.
Lobiettivo una priorit dellazienda e un obiettivo strategico? Avere chiare
le priorit strategiche aziendali nel momento in cui si progetta lo schema di
incentivazione fondamentale, in quanto permette di allineare i
comportamenti attesi alleffettiva direzione strategica dellorganizzazione. Ad
esempio unazienda che si trova in fase di sviluppo tender a privilegiare
obiettivi legati al fatturato, al numero di clienti nuovi, alla realizzazione di un
progetto strategico per il suo sviluppo. Unazienda in fase di
consolidamento/mantenimento al contrario privileger obiettivi quali i
margini, il controllo e lottimizzazione dei costi. Perdere di vista le priorit
strategiche pu quindi portare allo sviluppo di un sistema di incentivazione
strabico, disallineato rispetto al reale andamento dellazienda.
Per favorire la scelta degli obiettivi di gruppo o di team da assegnare dunque ad una parte
della popolazione interessata dal sistema di incentivazione si suggerisce di chiedersi:
Lobiettivo risponde ad una finalit gestionale ad esempio facilitando il gioco
di squadra? Assegnare un obiettivo comune ad un sottoinsieme della
popolazione aziendale ha la finalit di favorire il dialogo e lintegrazione.
Per favorire la scelta degli obiettivi individuali da assegnare dunque alle singole persone che
partecipano al sistema di incentivazione si suggerisce di chiedersi:
Lobiettivo riflette il contenuto primario di un ruolo o di una funzione
aziendale? E veramente ci che si intende premiare? Si tenga conto che a
fronte di numerose possibilit si dovr compiere una scelta che esclude
molte altre. Spesso, sulle ali dellentusiasmo si finisce con lindividuare troppi
obiettivi da assegnare ad una persona illudendosi che il sistema di
incentivazione permetter finalmente di risolvere tutti i problemi aziendali. Il
rischio tuttavia quello di aumentare a dismisura il numero di obiettivi e
compromettere leffetto incentivante.
Quanto lindividuo pu influire sullobiettivo? Allopposto, rispetto alla
domanda precedente, la scelta di obiettivi da assegnare ad un individuo
potrebbe essere suggerita da logiche di integrazione: viene assegnato un
obiettivo che non riflette totalmente, ma solo marginalmente, il contenuto del
ruolo in questione. Questo proprio per spingere la persona che occupa quel
ruolo a lavorare assieme ai propri colleghi (che invece sono incentivati a
perseguire il medesimo obiettivo in quanto coerente con il loro ruolo). (si
veda in tal senso il ruolo di controller nella figura 3.22)
Lobiettivo si riferisce a un progetto, a unattivit o a un processo
continuativo? Come si diceva nel corso del paragrafo, la scelta di obiettivi di
progetto va ponderata attentamente e il suggerimento di strutturare un
sistema di incentivazione che non si basi esclusivamente su questa tipologia
63
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Figura 3.22: Monitor dello schema di incentivazione per i dirigenti di primo livello
Obiettivo
Peso Obiettivo Peso Obiettivo Peso
Posizione aziendale
% individuale % individuale %
comune a tutti
Direttore Ricavi totali Customer
EBITDA 40% 40% 20%
Commerciale aziendali satisfaction
Direttore
Oneri
Amm. e EBITDA 40% AC/PC 40% 20%
finanziari
Finanza
Budget
Direttore Efficienza investimenti
EBITDA 40% 40% 20%
Produzione produzione (e
manutenzioni)
Ottimizzazione
Direttore Riduzione
EBITDA 40% costi del 40% 20%
Personale turnover
personale/ricavi
Direttore Customer Ricavi totali
EBITDA 40% 40% 20%
Generale satisfaction aziendali
Budget
Direttore Timing
EBITDA 40% investimenti (e 40% 20%
Tecnico progetti
manutenzioni)
Budget
Direttore Customer
EBITDA 40% 40% comunicazion 20%
marketing satisfaction
e
Business Rispetto budget Ricavi totali
EBITDA 40% 40% 20%
Development investimenti aziendali
Raccolta,
elaborazione,
Efficienza
Controller EBITDA 40% analisi e 40% 20%
produzione
divulgazione
dati
Si noti che nel monitor non sempre viene riportato il titolo dellobiettivo, ma lindicatore o il KPI (Key
Performance Indicator) corrispondente per ragioni di spazio.
Nellesempio illustrato in figura 3.22 i top manager sono incentivati su 3 obiettivi: uno comune che
consente lautofinanziamento del sistema (EBITDA) e 2 specifici individuali (che corrispondono con
gli obiettivi dellarea funzionale).
Il monitor utile non solo per evidenziare immediatamente gli obiettivi assegnati a tutta la
popolazione aziendale di riferimento, ma soprattutto per visualizzare i cosiddetti incroci. Si noti
appunto come alcuni degli obiettivi individuali sono ripetuti per pi di un ruolo aziendale (in figura
sono rappresentati con celle di colore uguale). Gli incroci sono da utilizzare e valorizzare nel
momento in cui si vuole favorire il gioco di squadra a pi livelli nellorganizzazione.
64
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Precisare i livelli target significa individuare le diverse aree di risultato possibili per ciascun
obiettivo e associare a ciascuna di esse un premio corrispondente.
Per lallocazione del monte incentivi si pu ricorrere ad una tabella come quella seguente:
RBA
Monte incentivi % RBA RTA max
(Retribuzione Base Annua)
152.000 30.400 20% 182.400
Premio
Obiettivi KPI Peso %
MAX
Migliorare la redditivit EBITDA 40% 12.160
Mantenere lefficienza Tempi di
produttiva produzione 40% 12.160
Rispettare il budget degli Budget
investimenti investimenti 20% 6.080
Monte incentivi
30.400
Questa operazione va replicata per tutti gli individui presenti nel monitor che partecipano al
sistema di incentivazione.
Una nota va spesa nel caso di obiettivo moltiplicatore, in quanto loperazione leggermente
differente.
65
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Figura 3.23: Monitor dello schema di incentivazione per i dirigenti di primo livello
Obiettivo
aziendale Obiettivo Peso Obiettivo Peso
Posizione moltiplicatore
comune a individuale % individuale %
tutti
Direttore Ricavi totali Customer
EBITDA 0 -2 70% 30%
Commerciale aziendali satisfaction
Attivit
Direttore
Correnti/ Oneri
Amm. e EBITDA 0 -2 70% 30%
Passivit finanziari
Finanza
Correnti
Budget
Direttore Efficienza
EBITDA 0 -2 70% investimenti (e 30%
Produzione produzione
manutenzioni)
66
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Lallocazione del monte incentivi per il Direttore di Produzione avviene nel modo seguente:
RBA
Monte incentivi % RBA RTA max
(Retribuzione Base Annua)
87.000 13.050 15% 100.050
Premio
Obiettivi a fattori additivi KPI Peso %
MAX
Mantenere lefficienza Tempi di
produttiva produzione 70% 9.135
Rispettare il budget degli Budget
investimenti investimenti 30% 3.915
Premio
Obiettivo moltiplicatore KPI Moltiplicatore
MAX
Migliorare la redditivit EBITDA 02 13.050
67
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Un esempio di definizione dei livelli target viene illustrato nella tabella seguente:
BUDGET 30.000.000
Il secondo passaggio consiste nellassociare dei premi a ciascuna delle fasce di risultato previste,
facendo attenzione ad allocare il premio massimo previsto per lobiettivo al livello target superiore.
Nella tabella seguente si illustra lesempio del direttore di produzione di figura 3.22 ed in
particolare lobiettivo migliorare la redditivit, che pesa il 40%, a fronte di un monte incentivi di
30.400 Euro.
Si noti come il premio allocato alle diverse fasce di risultato cresca in modo lineare, dove
lincentivo nullo posizionato al livello pi basso.
Questo modo di allocare i premi nelle diverse fasce di risultato non lunico possibile: esistono
diverse possibilit che presentano vantaggi e svantaggi.
68
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Massimale incentivo
12.160
associato EBITDA
Il metodo lineare (rappresentato in figura 3.28.a) da preferire qualora si ritenga che il grado di
difficolt nel raggiungere le diverse soglie sia simile e che la progressivit debba
conseguentemente essere regolare.
69
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
14000
12000
10000
8000
6000
4000
2000
0
inferiore a -5% da -2% a -5% 30.000.000 da +2% a +5% oltre +5%
Una diversa configurazione riportata in figura 3.28.b, in cui i premi vengono allocati solo per i
risultati significativamente positivi: lincentivo nullo fino al valore di budget e diviene positivo solo
se esso superato. E da preferire questa ipotesi nel momento in cui si presuppone che il budget
venga facilmente raggiunto.
14000
12000
10000
8000
6000
4000
2000
0
inferiore a -5% da -2% a -5% 30.000.000 da +2% a +5% oltre +5%
Tra questi due estremi le combinazioni possibili sono diverse: ad esempio possibile stanziare un
premio minimo in corrispondenza delle fasce pi basse e aumentare il premio in modo pi che
proporzionale al superamento dei risultati attesi.
Questa ipotesi, rappresentata in figura 3.28.c, da preferire qualora si voglia far ignorare alcuni
livelli di risultato al sistema di incentivazione per poi premiare consistentemente i risultati eccellenti.
70
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
14000
12000
10000
8000
6000
4000
2000
0
inferiore a -5% da -2% a -5% 30.000.000 da +2% a +5% oltre +5%
Questi due step vanno ripetuti per ciascun obiettivo del sistema di incentivazione in cui andare a
definire le fasce di risultato e associare dei premi a ciascuna di esse.
71
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Il modello descritto nel paragrafo prevede lassegnazione del livello massimo di incentivo al livello
massimo di soddisfazione nel raggiungimento dei risultati.
E tuttavia possibile impostare un modello in cui lazienda premi in modo ancor pi significativo le
performance al di sopra delle attese: il modello quello dellextra target bonus.
In questo caso il procedimento lo stesso del caso gi descritto, con la differenza che il livello di
incentivo previsto NON viene assegnato al livello massimo di soddisfazione, ma ad esempio al
penultimo livello.
Come si sar notato, nei modelli finora presentati si privilegiato il massimo grado di trasparenza,
in cui a fronte di una fascia di risultato associato un premio in denaro espresso in valore
assoluto.
E perci immediato, per coloro che sono sottoposti ad un sistema di incentivazione, calcolare
lincentivo spettante.
Viceversa, uno dei punti di debolezza di questo modello che il premio massimo pari al 100%
dellincentivo viene percepito solo al raggiungimento del massimo risultato.
Per ragioni pi psicologiche che reali, e pi di forma che di sostanza, unazienda potrebbe preferire
assegnare un premio superiore al 100% dellincentivo massimo a fronte di risultati eccezionali.
Questo scopo pu essere realizzato utilizzando le quote percentuali al posto dei valori assoluti.
Un esempio di modello di incentivazione con extra target bonus riportato in figura 3.29.
Massimale incentivo
12.160
associato EBITDA
E chiaro che una scelta di questo genere presupponga un calcolo diverso del monte incentivi, che
viene allocato al 100% sul risultato appena inferiore al livello massimo.
72
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
(Si veda a tal proposito la Scheda riportata nella pagina seguente, ricordando che essa deve
essere replicata per ciascun individuo che partecipa al sistema di incentivazione.)
73
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
74
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
75
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Direzione
generale
Amministrazione Risorse Umane
Valore della
25.972.777 27.471.835 28.953.809 35.035.382 34.084.258 33.027.405
Produzione (A)
Costo Materie
4.273.500 4.758.521 5.488.767 8.135.804 8.179.907 8.511.358
Prime
Costo Servizi 3.110.025 3.789.797 3.368.957 4.535.030 4.696.842 4.093.883
Costo Beni 433.298 201.342 268.793 341.535 342.396 322.627
Variazioni
rimanenze 231.700 -113.560 193.800 -49.085 -71.113 39.569
materie prime
Oneri diversi di
368.846 290.809 373.299 476.984 476.852 468.707
gestione
VALORE
17.555.408 18.544.926 19.260.193 21.595.114 20.459.374 19.591.261
AGGIUNTO
Costi del
10.839.700 11.586.608 12.457.616 13.108.143 12.810.074 13.375.131
Personale
MOL (EBITDA) 6.715.708 6.958.318 6.802.577 8.486.971 7.649.300 6.216.130
Ammortamenti 2.611.457 2.671.265 2.602.439 3.895.015 3.682.074 3.083.168
Costi della
21.868.526 23.184.782 24.753.671 30.443.426 30.117.032 29.894.443
produzione (B)
REDDITO
OPERATIVO (A- 4.104.251 4.287.053 4.200.138 4.591.956 3.967.226 3.132.962
B) (EBIT)
proventi e oneri
-2.455.152 -2.418.719 -2.404.552 -1.435.496 -1.283.589 -1.677.077
finanziari
proventi e oneri
44.116 274.128 455.563 528.828 182.210 -215.195
straordinari
UTILE pretax 1.693.215 2.142.462 2.251.149 3.685.288 2.865.847 1.240.690
tasse -750.456 -830.045 -1.249.914 -2.597.996 -2.200.523 -1.001.059
UTILE netto 942.759 1.312.417 1.001.235 1.087.292 665.324 239.631
76
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Per la definizione del sistema di incentivazione, si seguono i passi illustrati nel capitolo.
77
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Monte incentivi
Posizione RBA
(30% RBA)
Direttore Commerciale 130.000 39.000
Direttore Assistenza
100.000 30.000
tecnica
Direttore
95.000 28.500
Ufficio tecnico
Direttore
95.000 28.500
Produzione
Direttore
100.000 30.000
Amministrazione
Direttore
90.000 27.000
Acquisti
Direttore
120.000 27.000
Risorse Umane
78
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
-Il peso dellobiettivo aziendale molto significativo rispetto agli altri (50%). Questo infatti
coerente con il fatto che lazienda si deve comunque garantire il raggiungimento di un determinato
risultato economico.
-Lobiettivo dei tempi di consegna in realt coinvolge direttamente solo alcune aree funzionali (non
coinvolge ad esempio gli staff, ovvero le Risorse Umane e lAmministrazione). Questo pu
comunque avere un effetto positivo, in quanto crea uno spirito di squadra e stabilisce un
orientamento comune dellorganizzazione.
obiettivo 1:
Obiettivo 2:
aziendale Peso Peso Obiettivo 3: Peso Monte
Posizione specifico area
comune a 1 2 comune a tutti 3 incentivi
funzionale
tutti
Direttore Tempi di
EBITDA 50% ricavi complessivi 30% 20% 39.000
Commerciale consegna
Direttore
fatturato del Tempi di
Assistenza EBITDA 50% 30% 20% 30.000
service consegna
tecnica
Ore consuntivate
Direttore Tempi di
EBITDA 50% /ore preventivate 30% 20% 28.500
Ufficio tecnico consegna
UT
Ore consuntivate
Direttore Tempi di
EBITDA 50% /ore preventivate 30% 20% 28.500
Produzione consegna
montaggio
Direttore
rotazione crediti Tempi di
Amministrazio EBITDA 50% 30% 20% 30.000
commerciali consegna
ne
Direttore Ordini dei fornitori Tempi di
EBITDA 50% 30% 20% 27.000
Acquisti puntuali consegna
Direttore
Costo orario pieno Tempi di
Risorse EBITDA 50% 30% 20% 27.000
aziendale consegna
Umane
79
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
7000
6000
5000
4000
3000
2000
1000
0
inferiore a -5% da -2% a -5% 30.000.000 da +2% a +5% oltre +5%
In figura 3.36 riportata la scheda di incentivazione del Direttore Commerciale della Martins. La
struttura quella scelta (quindi obiettivi aziendali/di processo e obiettivo funzionale). Sono stati
scelti poi i livelli target e i livelli di incentivo associati. Alcune osservazioni a riguardo:
EBITDA: lobiettivo dellazienda quello di ottenere un EBITDA simile a quello dellanno
precedente. Nel 2010 lEBITDA stato di 6.216.130. Si scelto quindi di fissare il livello di
budget a 6.500.000, ma comunque di erogare una quota di incentivo, anche se limitata fino ad
un EBITDA pari a 6.370.000. Per valori inferiori non si eroga incentivo. E comunque da notare
dai conti economici degli ultimi 6 anni che lobiettivo posto non particolarmente elevato, tanto che
risulta il livello pi basso. Addirittura il livello massimo previsto (+6%) corrisponde a 6.890.000
che comunque superiore solo a livelli del 2005 e del 2007. Si tratta quindi di una soluzione
abbastanza conservativa, allineata con una situazione di contrazione del business rispetto agli
ultimi anni. Qualora invece lazienda sentisse di poter realisticamente raggiungere livelli di EBITDA
simili a quelli del 2008 o 2009 dovrebbe alzare le soglie di soddisfazione verso almeno il 10%.
Ricavi complessivi: si posto il livello di budget a +10% rispetto allanno precedente come da
dichiarazione di obiettivi
Tempi di consegna: sui tempi di consegna si deciso di fornire dei limiti di obiettivi pi stretti:
infatti lobiettivo del 90% dei prodotti consegnati in sembra essere un elemento molto importante
per qualificare lazienda agli occhi del cliente. Di conseguenza il livello di incentivo nullo fino al
raggiungimento del 90% dei prodotti consegnati on time.
80
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Figura 3.36: Scheda di incentivazione per il Direttore commerciale della Martins S.p.A
81
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Figura 3.37: Scheda di incentivazione per il Direttore Assistenza Tecnica della Martins S.p.A
82
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Figura 3.38: Scheda di incentivazione per il Direttore Acquisti della Martins S.p.A
83
CAPITOLO 4
LA PROGETTAZIONE
DEL PROCESSO DI INCENTIVAZIONE
Indice
84
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
4.1 Introduzione
Nei capitoli precedenti abbiamo illustrato limpostazione e lo sviluppo dello schema di
incentivazione. Tuttavia, arrivare a definire lo schema, le formule, la struttura e la modalit di
autofinanziamento non sufficiente. Infatti, se da un lato la determinazione degli aspetti
quantitativi senzaltro delicato, dallaltro per trasformare un insieme di formule matematiche in
uno strumento di gestione delle risorse umane occorre definire le fasi, gli attori e i tempi.
Innanzitutto, per quanto riguarda gli Attori del processo importante ricordare che in generale
lownership dellintero processo di gestione incentivazione della Direzione Risorse Umane.
Tuttavia intervengono nella gestione del sistema di incentivazione numerosi altri soggetti aziendali
come la Direzione Generale, il Controllo di Gestione, il Management e i Capi, ecc..
Sui tempi di gestione del processo di gestione va sottolineato che il framework temporale di
solito lanno solare o il periodo di budget. Le varie fasi vanno quindi coordinate rispetto al rilascio e
la disponibilit delle diverse informazioni nellorganizzazione. Alcune aziende, per, a causa per
esempio di business stagionali o per esigenze interne preferiscono adottare durante lanno pi cicli
di incentivazione su base trimestrale o semestrale. Se in linea teorica il beneficio di accorciare i
tempi aumenta gli effetti correlati al feedback del sistema di incentivazione, va tenuto in
considerazione un aumento della complessit e dei costi associati al sistema di incentivazione.
In effetti, le aziende tendono a sottovalutare la complessit insita nel processo di gestione del
sistema di incentivazione, agendo a posteriori semplificando ad esempio i meccanismi incentivanti.
Si pensi ad esempio alla raccolta dei dati necessari per tracciare landamento dei KPI che
compongono lo schema di incentivazione: se lo schema richiede una raccolta manuale o
unelaborazione successiva il tempo, le risorse e le energie necessarie per adempiere a tale
compito potrebbero comportare dei costi di gran lunga superiori ai benefici che si possono
ottenere dal sistema di incentivazione.
Per questa ragione occorre progettare lo schema di incentivazione prestando attenzione al trade-
off tra complessit dello strumento e costi di gestione.
Per questo motivo, come illustrato in figura 4.1, il capitolo 4 dedicato alla progettazione del
processo di incentivazione.
85
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Il processo di gestione del sistema di incentivazione comprende le fasi seguenti (fig. 4.2) che
saranno illustrate in paragrafi dedicati:
1. Definire obiettivi per lanno o il periodo in corso;
2. Assegnare gli obiettivi a tutta la popolazione coinvolta dal sistema;
3. Monitorare i risultati, la raccolta dei dati e la diffusione delle informazioni;
4. Valutare i risultati quantitativi e qualitativi e feedback intermedio;
5. Effettuare il colloquio finale di valutazione e approvazione piano di miglioramento delle
performance
6. Erogare (eventuale) gli incentivi.
86
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Questa fase in linea di massima deve essere portata a termine unitamente allapprovazione del
budget a stretto contatto con la Direzione aziendale. A partire dalle strategie aziendali vengono
delineate le linee guida del sistema di incentivazione e individuati gli obiettivi per lanno o il periodo
di riferimento.
In sostanza si devono ripercorre le fasi 2, 4 e 5 illustrate nel capitolo precedente (progettare lo
schema di incentivazione):
Identificare una famiglia professionale omogenea;
Stabilire il monte incentivi;
Definire la struttura dello schema di incentivazione;
Individuare gli obiettivi, i criteri di misura e le formule di calcolo;
Precisare i target da raggiungere per ciascun obiettivo.
Tuttavia, a fronte di cambiamenti significativi nelle linee strategiche aziendali, potrebbe essere
necessario ripensare completamente il sistema di incentivazione includendo anche la fase 1 e 3.
Timing del processo: prima dellinizio del periodo di riferimento
Attori del processo: Direzione aziendale, Direzione Risorse Umane,
Controllo di gestione
87
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
La fase di assegnazione degli obiettivi forse quella pi delicata di tutto il processo di gestione del
sistema di incentivazione. Essendo sostanzialmente unattivit di comunicazione pu essere
realizzata in maniera molto differente con diversi gradi di coinvolgimento. La comunicazione e
lassegnazione degli obiettivi assume una rilevanza ancora maggiore se coincide con la revisione
del sistema di incentivazione o con lintroduzione ex novo. Inoltre, un aspetto importante da non
sottovalutare la negoziazione degli obiettivi: un sistema di retribuzione variabile diventa
incentivante se gli obiettivi non vengono assegnati a priori, ma negoziati e condivisi da entrambe le
parti in gioco. Tuttavia, in molti casi lo scopo semplicemente informare, senza la
consapevolezza che creare il necessario coinvolgimento, partecipazione e consenso sono
condizioni necessarie affinch un sistema di incentivazione funzioni. Per essere efficace la
comunicazione e lassegnazione degli obiettivi deve essere progettata per eliminare la diffidenza,
mediante un processo negoziale di tipo win-win. Per questa ragione questa fase richiede una
pianificazione e una valutazione accurata riguardo a tempi, modi, ed attori coinvolti.
Infine, visto che lassegnazione degli obiettivi coincide con lattivit di comunicazione del sistema
alle risorse coinvolte necessario, prima di iniziare loperativit, aver definito tutti gli aspetti del
processo di gestione: come avverr il monitoraggio dei risultati, la valutazione dei risultati, e le
modalit di erogazione.
In generale si deve prevedere un colloquio individuale con tutte le risorse coinvolte per fare
chiarezza in merito a:
Obiettivi assegnati
Metodologia di calcolo e modalit di erogazione della retribuzione variabile
Tempistiche (periodo di valutazione, fase di valutazione, fase di erogazione)
Modalit di condivisione delle valutazioni e del feedback
Inoltre, durante il colloquio individuale possono essere consegnati i seguenti documenti:
Lettera di accompagnamento preferibilmente firmata dalla Direzione Generale;
Job Description della posizione ricoperta dal dipendente;
Scheda di incentivazione riportante gli obiettivi assegnati;
Scheda di dettaglio degli obiettivi di budget assegnati.
Attori del processo: Direzione Aziendale, Direzione Risorse Umane e
Capi Diretti
88
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
La fase di monitoraggio degli obiettivi assume unimportanza determinante al fine di tenere vivo
nel tempo il sistema di incentivazione. Si gi fatto riferimento, nel capitolo introduttivo, al fatto
che leffetto incentivante tende ad aumentare nel momento in cui le persone sentono di poter
influire concretamente sul risultato. La possibilit di monitorare costantemente nel tempo
landamento del propri obiettivi e quindi poterne controllare lo stato di avanzamento una
condizione sicuramente necessaria, ma non sufficiente per sentirsi protagonisti nellinfluire sui
risultati. In questa fase del processo necessario stabilire le modalit di comunicazione dei risultati
parziali e totali, oltre che della loro frequenza. Se per la modalit di comunicazione non esistono
vincoli particolari detto comunque che vanno scelti i supporti pi efficaci per raggiungere la
popolazione coinvolta: riunioni ad hoc, bacheche, sistemi di intranet aziendale, ecc. -, le cose
cambiano per quanto riguarda la frequenza nella comunicazione dei risultati. In effetti vi possono
essere obiettivi e indicatori del sistema di incentivazione i cui risultati sono disponibili solo una
volta lanno (es. dati di bilancio certificati), mentre altri, come i parametri e gli indicatori di gestione
(es. fatturati, indici di produttivit, ecc..) possono essere disponibili ad intervalli pi ravvicinati.
Sar la complessit del meccanismo incentivante (numero e tipologia degli obiettivi) e la frequenza
del ciclo di incentivazione che guider la progettazione delle modalit di monitoraggio nel tempo
degli obiettivi assegnati.
Attori del processo: Controllo di Gestione e Direzione Risorse Umane
Figura 4.3.: Stima delle Retribuzioni Variabili da erogare (tratta da I&PM)
89
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
La fase di valutazione dei risultati non risulta particolarmente complessa nel momento in cui il
sistema di incentivazione basato esclusivamente su obiettivi quantitativi e misurabili in modo
oggettivo. Diventa pi articolata nel momento in cui gli obiettivi assegnati riguardano un progetto
specifico o unattivit misurabile di tipo SMART (vedi capitolo 3) e raggiunge la sua massima
complessit nel momento in cui il sistema di incentivazione prevede anche obiettivi di natura
comportamentale.
La complessit ed i costi di gestione del sistema di incentivazione aumentano parimenti in funzione
degli attori coinvolti nel processo di valutazione. Lo schema di figura 4.4 mette in luce chi pu
essere coinvolto nel processo di valutazione, ricordando loggetto di valutazione.
Realizzare, fin dallinizio nella progettazione del sistema, chi sono gli attori che dovranno
intervenire pu aiutare ad evidenziare eventuali vincoli e a predisporre azioni di accompagnamento
(ad esempio di formazione sulla valutazione ai capi), o di comunicazione per coinvolgere
lorganizzazione e condividere gli obiettivi del sistema.
In ogni caso bene prevedere e formalizzare in fase di progettazione del processo se e come la
valutazione avverr confrontando i risultati ottenuti con quelli concordati tenendo conto delle
condizioni interne ed esterne alla posizione che potrebbero aver influito sulla prestazione del
singolo o del gruppo.
Attori del processo: Direzione aziendale, Direzione Risorse Umane,
Capi diretti
90
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Il colloquio di valutazione dei risultati il momento conclusivo in cui si fornisce un feedback sulla
prestazione svolta e si gettano le basi per lo sviluppo futuro, condividendo un piano di sviluppo del
collaboratore.
Anche in questo caso:
La comunicazione ed il confronto sugli esiti della valutazione hanno un grado di complessit
diversa a seconda del tipo di sistema di incentivazione: maggiore loggettivit dei parametri e
degli indicatori su cui si basa il meccanismo e minore sar la complessit del colloquio.
Prepararsi in anticipo per il colloquio. Per la buona riuscita del colloquio e per fare in modo che
il messaggio arrivi a destinazione provocando l'effetto voluto, consigliabile che il capo segua
alcune regole basilari e preparare una scheda formale a supporto del colloquio.
Gli obiettivi del colloquio con il collaboratore sono:
comunicare la valutazione delle prestazioni dell'anno passato; solo la consapevolezza del grado di
adesione alle attese dell'azienda delle proprie prestazioni mette il collaboratore nelle condizioni di
ottimizzare la propria attivit;
assegnare gli obiettivi per il futuro, per indirizzare chiaramente gli sforzi del collaboratore;
sollecitare i commenti del collaboratore e recepirne le attese e le aspirazioni;
il colloquio un forte strumento di gestione della relazione capo/collaboratore e ad esso vanno
dedicati tutto il tempo e l'attenzione necessari.
Sulla base dei risultati dell'intervista nel suo complesso, vanno elaborate le proposte d'intervento
possibili ed auspicabili per la persona presa in considerazione.
Le aree di maggior rilievo in cui operare degli interventi sono, tradizionalmente, l'organizzazione
(mobilit, sviluppo), la formazione (corsi, addestramento) e la retribuzione (bonus, aumenti); non
vanno comunque escluse altre possibilit d'intervento.
E' opportuno che le proposte vengano discusse con il responsabile di funzione da cui dipendono il
capo e il collaboratore per rendere omogenei gli eventuali interventi.
Gli interventi, elaborati tenendo conto delle esigenze rilevate nella valutazione e delle attese
espresse dal collaboratore, vanno comunicati solo dopo aver verificato l'effettiva possibilit, da
parte dell'azienda, di realizzarle; anticipare promesse che poi non si concretizzeranno al
collaboratore ha un effetto demotivante.
91
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Decidere in anticipo quello che si vuole comunicare aiuta a chiarirsi le idee e a strutturarle nel
modo pi efficiente. Inoltre riduce il rischio di perdita di controllo del colloquio: se la discussione
tende a perdersi in particolari irrilevanti ai fini del colloquio, possibile rifarsi alla scaletta e
riportare la discussione nei binari prestabiliti. E' poi utile avere una base per controllare che tutti i
punti importanti sono stati affrontati.
E' importante assicurarsi di avere tempo sufficiente per coprire tutti gli argomenti in scaletta.
Interrompere un colloquio nel bel mezzo di un argomento delicato, oltre ad essere segno di poco
rispetto per il collaboratore, rischia di peggiorare il problema che si intendeva risolvere. Lo stesso
vale per argomenti che vengono solo accennati per mancanza di tempo. E' consigliabile destinare
sempre qualche minuto in pi di quelli che si pensa possano bastare.
92
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Scheda professionale
La prima pagina della scheda di valutazione va dedicata alla raccolta dei dati che costituiscono la
"carta d'identit" professionale del collaboratore nell'archivio del capo: per mantenere inalterata
l'efficacia di questo strumento, necessario aggiornare i dati variabili (posizione, corsi di
formazione, ....).
Iniziative personali
Vanno valorizzate anche tutte quelle attivit, coerenti con le strategie della funzione, che il
collaboratore ha realizzato nell'intento di migliorare la propria prestazione, sebbene non indicate
nelle responsabilit o negli obiettivi; l'assenza di iniziative personali non pu per incidere
negativamente sulla valutazione.
93
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Lerogazione degli incentivi rappresenta la fase pi tangibile del processo di gestione di un sistema
di incentivazione. Per questa ragione opportuno definire frequenza, tempi e condizioni di
erogazione.
Per quanto riguarda la frequenza va sottolineato che il sistema di incentivazione ha gli effetti
maggiori qualora lerogazione conseguenza immediata del raggiungimento di un risultato. Per
questa ragione erogazioni mensili e trimestrali sono in linea di massima preferibili ad erogazioni
semestrali o annuali. Di contro, unerogazione pi frequente fa diluire limporto economico che
potrebbe essere poco significativo; inoltre la tipologia stessa del sistema di incentivazione
condiziona le modalit di erogazione (si pensi ad un obiettivo di natura economica che per sua
natura ha un orizzonte annuale). In questo caso bene progettare il processo di gestione in modo
di bilanciare il trade off tra frequenza ravvicinata e diluizione dei premi.
Diverso il discorso delle condizioni di erogazione che devono tener conto:
dellesistenza o meno di un meccanismo a moltiplicatore o filtro on/off e del suo funzionamento;
della condizione contrattuale del dipendente; va precisato ad esempio se il dipendente:
ha un contratto che scade dopo lerogazione: lincentivo erogato solo se non dimissionario al
momento dellerogazione.
ha iniziato a lavorare in azienda durante il periodo di valutazione: lincentivo erogato sulla base
dei mesi effettivamente lavorati;
ha un contratto con scadenza naturale prima dellerogazione: lincentivo erogato sulla base dei
mesi effettivamente lavorati.
94
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
95
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Caso Monitor: attori e frequenza del processo di gestione del sistema di incentivazione
TEMPISTICHE
- Report
aziendale ogni 4
mesi
- Colloquio di
valutazione ogni
settembre ottobre/ 6 mesi gennaio entro marzo aprile
novembre
96
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
4.9 Conclusioni
La progettazione di un sistema di incentivazione, come risulta dai passaggi illustrati in questo
manuale, non un processo semplice. Come non semplice la sua gestione, soprattutto quando il
sistema coinvolge un numero di persone elevato e quando il sistema si pone lobiettivo di essere
fortemente incentivante e quindi calato sulle attivit presidiate da ognuno.
Prima quindi di intraprendere la strada di un sistema di incentivazione piuttosto che di un altro,
occorre valutare in dettaglio lonere di gestione che ne pu derivare. Uno degli obiettivi di questa
guida di chiarire tutti i passaggi necessari alla gestione di un sistema, affinch lazienda ne possa
effettivamente valutare lopportunit e i costi associati e lo possa implementare con successo.
Quando infatti implementato in modo cosciente, il sistema di remunerazione variabile permette di
ottenere risultati che vanno anche al di l dellincentivazione stessa:
I sistemi di retribuzione variabile sono strumenti per lefficienza: nel senso che essi costituiscono
un sistema di declinazione dei piani aziendali e degli obiettivi organizzativi anche verso il basso.
Realizzare un efficace processo di gestione della retribuzione variabile consente infatti di
allineare tutta lorganizzazione verso gli obiettivi aziendali che ne sono il punto di partenza.
I sistemi di retribuzione variabile sono una modalit di coinvolgimento e comunicazione: se il
processo ben progettato il sistema di incentivazione si affianca al sistema di valutazione e quindi
impone alcuni momenti anche formali di feedback e relazione con i propri capi.
I sistemi di retribuzione variabile si affiancano a sistemi gestionali: le retribuzioni collegate agli
obiettivi fondano la loro gestibilit sulla trasparenza e sulla verificabilit dei risultati consuntivi e
sugli scostamenti: richiedono dunque forme di pianificazione e controllo tecnico/economico
adeguate allo schema incentivante.
97
CAPITOLO 5
LIMPLEMENTAZIONE
DEL SISTEMA DI INCENTIVAZIONE
Indice
5.1 Introduzione
Spesso le organizzazioni, quando decidono di implementare un sistema di incentivazione dedicano
molto tempo ed energie a curare la parte pi strumentale, come gli schemi e le formule del
meccanismo di retribuzione variabile. Il progetto quindi si conclude con la fase di lancio
nellorganizzazione, in cui di solito viene dedicata molta attenzione allevento di comunicazione e
poi nulla pi.
Spesso un approccio di questo genere finisce per far dimenticare lo strumento e trascinarlo nel
tempo oppure, ancor pi gravemente, capita che una minore enfasi sulle attivit di
implementazione comporti un rigetto da parte dellorganizzazione.
Il capitolo 5 quindi dedicato, come si evince dalla figura 5.1, ad approfondire alcuni aspetti
rilevanti legati allimplementazione, con particolare riferimento alle azioni di accompagnamento, di
formazione e di comunicazione che possono aiutare lorganizzazione a recepire ed accettare il
sistema di incentivazione.
99
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Nellesempio della Voyages, lamministratore delegato e il direttore del personale erano talmente
convinti della bont dellidea che hanno dato per scontata laccettazione da parte
dellorganizzazione e trascurato gli impatti di un insuccesso, ad esempio sui capi. Il management
intermedio, infatti, non era stato coinvolto nella progettazione del sistema e una formazione ad hoc
non era stata prevista. Il top management aziendale era infatti convinto che i risultati positivi
avrebbero convinto i capi che quindi non erano stati coinvolti nel processo di progettazione. A
fronte invece di risultati non soddisfacenti la mancata identificazione di uno stakeholder come i
capi intermedi si traduce in un vincolo da gestire a posteriori.
Al contrario di quanto comunemente riconosciuto, limplementazione del sistema di incentivazione
non si esaurisce con la comunicazione iniziale e con una sessione formativa, ma richiede uno
sforzo progettuale che tenga conto di un orizzonte temporale pi ampio e copra tutto il ciclo di vita
del sistema.
100
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Dai risultati di una survey condotta su un campione di 2247 partecipanti emerge che il 71% si
dimostra consapevole delle potenzialit del sistema di incentivazione, a patto che sia gestito al
meglio. Questa percentuale pi elevata per dirigenti e quadri e inferiore per gli impiegati. Un
intervistato su cinque (il 20,6%) ritiene lo strumento indispensabile per motivare le persone. In
totale meno del 10% degli intervistati si dimostra poco consapevole delle potenzialit dei sistemi di
retribuzione variabile e incentivazione: o perch non li conosce (ma disponibile a capirne di pi)
o perch li giudica una fregatura. Questa percentuale cresce nel caso degli impiegati. Identificare
fin da subito nellorganizzazione eventuali aree di resistenza o di bassa consapevolezza pu
aiutare ad indirizzare specifiche azioni di accompagnamento, iniziative diverse di comunicazione,
formazione o pi direttamente di coinvolgimento.
Le attivit di accompagnamento sono particolarmente delicate in fase di progettazione del sistema
di incentivazione. Si pensi ad esempio di individuare un piccolo gruppo di persone che ricoprono
ruoli di leader naturali nellorganizzazione e di coinvolgerli nella fase di progettazione del sistema
di incentivazione.
Attraverso interviste, questionari ad hoc, oppure con un focus group si possono raccogliere
opinioni in merito e tenerne conto nella fase di progettazione dello schema e del processo di
incentivazione. Qui la maggior parte delle aziende mostra tuttavia timori e atteggiamenti condivisi:
coinvolgere le persone in un argomento cos delicato prima di averlo progettato comporta il
diffondersi di aspettative a cui bisogna poi dare seguito. A nostro avviso fondamentale
coinvolgere le persone chiave nel processo decisionale per due ragioni fondamentali: il loro
coinvolgimento se da un lato garantisce di tener conto delle loro perplessit ed esigenze e quindi
progettare un sistema coerente con la realt aziendale, dallaltro garantisce di avere degli sponsor
del sistema che contribuiranno a venderlo ai colleghi.
102
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
103
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Chi coinvolto nel sistema?Si tratta dei bonus che vengono dati ai
manager?
Ogni dipendente pu essere coinvolto nel processo. E vero che i sistemi di incentivazione sono
stati tradizionalmente utilizzati per i manager, ma riteniamo che il coinvolgimento di tutti sia
fondamentale per il successo dellazienda.
Perch questa improvvisa attenzione al coinvolgimento delle persone?
Come saprai, siamo cambiati molto negli ultimi anni. Alcuni di questi cambiamenti sono dovuti alla
nostra crescita, altri a quelli del nostro settore. Abbiamo lavorato sodo per affrontare queste sfide
attraverso sforzi di gestione della qualit e tutte le iniziative correlate. Il sistema di gain sharing fa
parte di questi sforzi. Ci aiuter infatti:
- A porre maggiore attenzione agli obiettivi chiave della nostra organizzazione, (sia a livello
corporate che funzionale);
- A rafforzare il legame tra risultati e remunerazione;
- Ad attrarre e trattenere le persone di qualit;
- A motivare le prestazioni individuali e di team.
Sembra bello, ma come funziona?
Il tuo capo ti spiegher come funziona. In poche parole noi condivideremo con i dipendenti una
parte dei nostri guadagni al di sopra del 5% del margine operativo netto, se otterremo anche gli
obiettivi di miglioramento di qualit e di servizio al cliente.
Quanto pu impattare sulla mia retribuzione?
Di nuovo, dipende dai risultati dellorganizzazione. Potrebbe essere pochi euro, qualche centinaio,
forse anche di pi. Le ricompense verranno pagate alla fine di ogni anno. Ma ricorda, se non
raggiungiamo gli obiettivi preposti di qualit e di servizio al cliente, non verr pagato nulla, non
importa finanziariamente i risultati che otterremo.
Ma dov la trappola? Devo lavorare di pi?
Non c nessuna trappola; non ci sar nessuna riduzione della tua paga base. Gli incrementi in
relazione al merito e al costo della vita continueranno come in passato. Relativamente al lavoro in
pi, dipende dai tuoi risultati. Se sono sotto gli standard aziendali, probabilmente si, dovrai lavorare
pi sodo. Ricorda, anche se il tuo contributo individuale non pu essere misurato, il tuo lavoro ha
un impatto sulla performance complessiva dellorganizzazione che determina lentit dellincentivo.
Quindi importante che tu:
- Lavori in modo pi intelligente e focalizzato, non necessariamente di pi. Questo significa fornire
il servizio pi efficiente, razionale e di alta qualit ai nostri clienti, sia esterni che interni (colleghi e -
altre funzioni)
- Lavori come in un unico team, condividendo responsabilit e sforzi
-Sia sempre consapevole del tuo contributo, non solo in quanto individuo, ma come parte
dellorganizzazione
E se ho domande?
Il piano ti sar spiegato nel dettaglio dal tuo capo. Se hai domande, dubbi o preoccupazioni puoi
parlare con il tuo capo, con qualcuno delle risorse umane o mandarci una mail. Ti risponderemo in
due giorni lavorativi
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
105
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Per questa ragione, i contenuti da prendere in considerazione nel progettare un percorso formativo
per i capi e il management possono essere i seguenti:
Parte generale
la motivazione delle risorse umane;
le politiche retributive, i sistemi di retribuzione variabile e il compensation mix;
la valutazione delle prestazioni e la gestione delle risorse umane;
Parte specifica
il funzionamento dello strumento di incentivazione;
il processo di gestione del sistema di incentivazione;
la comunicazione del sistema retributivo: strumenti e modalit;
perplessit, domande ed obiezioni pi comuni sul sistema di incentivazione;
106
CAPITOLO 6
LA VALUTAZIONE
DEL SISTEMA DI INCENTIVAZIONE
Indice
6.1 Introduzione
Diverse aziende hanno implementato un sistema di incentivazione per aumentare la motivazione
dei propri dipendenti e per allineare i comportamenti degli individui alle strategie aziendali. Tuttavia
molte di queste aziende scoprono a posteriori che i loro sistemi di incentivazione non sono efficaci,
inadeguati agli scopi prefissati, o non raggiungono gli obiettivi sperati.
In teoria i sistemi di remunerazione variabile e gli schemi di incentivazione sono strumenti
manageriali necessari per ottenere ottimi risultati di business. Infatti possono essere degli utili
strumenti per motivare la forza vendite, per incoraggiare individui e gruppi e ricompensare quei
comportamenti coerenti con le strategie aziendali. Tutto ci spiega la larga diffusione di questi
strumenti ormai adottati anche dalle piccole e medie imprese del nostro Paese.
Nonostante la larga diffusione sono poche le aziende che dispongono di un processo formalizzato
di valutazione del sistema di incentivazione. Dallaltro lato, quasi tutte le aziende che dispongono
di un sistema di incentivazione conducono delle valutazioni qualitative soprattutto nel momento in
cui si ha la sensazione che gli obiettivi e le finalit dichiarate con limplementazione della
remunerazione variabile non sono state raggiunte.
Il capitolo 6 quindi dedicato ad approfondire alcuni aspetti correlati con la valutazione del sistema
di incentivazione (figura 6.1).
In effetti, un processo formalizzato in grado di misurare il Ritorno sullInvestimento o ROI del
sistema di incentivazione e determinare se i risparmi ottenuti, o il miglioramento delle prestazioni
aziendali sono risultato di un nuovo sistema di incentivazione, molto complesso.
Le cause sono da ricercare da un lato nelloggettiva difficolt ad isolare gli effetti del sistema di
incentivazione da altri fattori endogeni (nuova organizzazione del lavoro, sistemi informativi,
formazione, ecc.) ed esogeni (favorevoli condizioni economiche, ecc).
Tuttavia, a fronte di una % crescente del costo del lavoro allocato come monte incentivi e alla
presenza di professionisti aziendali dedicati, a nostro avviso importante chiedersi se il sistema di
incentivazione sia pi o meno efficace. Dal punto di vista della valutazione dei sistemi incentivanti
essenziale valutare gli impatti considerando almeno due dimensioni:
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Esistono tuttavia delle tecniche per isolare gli effetti di un sistema di incentivazione:
Il caso BOLG
La BOLG. unazienda che distribuisce al dettaglio beni voluttuari presente su tutto il territorio
nazionale con circa 20 grandi negozi. La direzione aziendale ha sviluppato un nuovo piano
incentivante per il personale di contatto con i clienti e prima di implementarlo su tutta la catena
intende compiere un test e valutarne lefficacia.
Il metodo di valutazione prescelto quello dei gruppi di comparazione: sono stati individuati due
store simili e in uno di essi stato implementato il sistema di incentivazione. I due store sono stati
scelti in modo da garantire una certa omogeneit per quanto riguarda caratteristiche del mercato,
dimensione interna, organizzazione del lavoro, strumenti a disposizione, professionalit delle
risorse umane, ecc. Le prestazioni dei due gruppi saranno monitorati per un periodo di tre mesi
dopodich si effettuer la valutazione. Il management convito che comparando le prestazioni
sar possibile identificare limpatto del sistema di incentivazione sullo store pilota e identificare
criticit ed azioni di miglioramento prima di estenderlo a tutto il gruppo.
Viceversa, la valutazione del sistema di incentivazione pu riguardare i costi anzich limpatto sulle
prestazioni aziendali.
I costi correlati al sistema vanno riferiti sia al progetto di sviluppo (quindi ai costi di impostazione
del sistema in quanto strumento e in quanto processo), ma anche i costi di gestione.
Il tempo necessario alla gestione del sistema, tenendo conto di tutte le risorse coinvolte,
costituisce in generale la voce di costo pi significativa e che spesso viene trascurata.
Ad esempio molte aziende dimenticano di valutare il tempo dedicato dai capi per la valutazione e
per il feedback ai propri collaboratori.
La difficolt spesso dovuta al fatto che questo tempo non ricade nel centro di costo delle risorse
umane, ma delle singole funzioni.
Non considerare questi costi, significa non valutare appieno lefficacia del sistema di
incentivazione.
111
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
5
importante tenere presente che il giudicare troppo difficili gli obiettivi su cui si basa il sistema di retribuzione variabile pu essere
demotivante. Pertanto, per avere gli effetti desiderati, gli obiettivi dovrebbero essere sempre percepiti come raggiungibili.
112
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
la trasparenza (il 62% degli intervistati dichiara di non essere sufficientemente al corrente del
grado di raggiungimento degli obiettivi cui legata la retribuzione variabile durante tutto larco
dellanno)
la meritocrazia (il 62% degli intervistati non ritiene il sistema di retribuzione variabile cui
sottoposto meritocratico)
lequit (il 58% lamentano un sistema iniquo)
Sempre da questa ricerca emerge che la valutazione non uguale per tutte le categorie
professionali. In generale, la valutazione da parte degli impiegati pi negativa rispetto a quella
dei quadri e dei dirigenti (da cui arrivano le valutazioni migliori).
Mentre per tutte le altre categorie la trasparenza rappresenta lelemento maggiormente critico, per
la categoria degli impiegati pi critica la meritocrazia del sistema: questo dovuto al fatto che gli
impiegati hanno la % maggiore di individui sottoposti a bonus discrezionali rispetto alle altre
categorie.
Unindagine del genere condotta in azienda avrebbe potuto fornire una serie di suggerimenti per
migliorare il processo di gestione del sistema di incentivazione e tarare alcune azioni specifiche di
comunicazione o di accompagnamento per ciascuna delle categorie individuate.
113
Allegati
La presente sezione stata realizzata con specifiche interviste condotte da
Manager Ricerche Direzionali ad aziende industriali bolognesi
Indice
Introduzione
In questa sezione vengono illustrati diversi casi aziendali, che permettono di esemplificare le scelte
adottate in funzione di strategie, business, dimensioni specifiche. La sezione stata elaborata
sulla casistica rilevante emersa dalle interviste alle Direzioni di industrie bolognesi, condotte da
Manager Ricerche Direzionali.
La sezione ha lobiettivo di concretizzare ulteriormente i concetti e le metodologie descritte
allinterno della Guida e di fornire alcuni esempi con cui confrontare la propria esperienza e da cui
trarre idee e soluzioni applicabili nella propria realt.
Di seguito vengono quindi esposti 10 esempi di incentivazione individuale o collettiva, alcuni dei
quali accompagnati dalle schede di incentivazione effettivamente utilizzate.
CASO 1
Settore Farmaceutico
Dipendenti 350 ca
115
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
1. Attuazione iniziative strategiche (di funzione per i Dirigenti, task di ruolo per gli altri)
- Nel caso degli obiettivi di funzione e di task , un livello di raggiungimento con una soglia di
poco inferiore al target stabilito che comporta comunque unerogazione monetaria (somma
proporzionalmente inferiore a quella ottenibile tramite raggiungimento pieno dellobiettivo).
Queste differenti soluzioni sono ovviamente frutto della strategia dellazienda e di come essa
intende declinarla allinterno del proprio Sistema Incentivante. I livelli target di ogni obiettivo
possono, infatti, essere strutturati su uno o pi livelli, con o senza la presenza di overtarget, a
seconda delle esigenze dellorganizzazione.
Nella parte destra della scheda sono esplicitati i pesi percentuali relativi ad ogni obiettivo: nel caso
specifico (si tratta della scheda di valutazione di un Dirigente) data molta rilevanza allobiettivo
Filtro EBITDA e allobiettivo funzionale, a cui sono stati assegnati rispettivamente un peso pari al
40% e al 30% del totale. Anche questa scelta rispecchia la strategia aziendale.
Limporto potenziale dei premi si attesta al 15% della RAL (retribuzione annua lorda) per i Dirigenti,
al 10% della RAL per i Quadri e al 5% della RAL per gli Impiegati.
116
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
CASO 2
Settore Metalmeccanico
Dipendenti Ca 70dipendenti
Esempio scheda
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
CASO 3
Settore Commercio
Dipendenti Ca 180
Esempio di scheda
Carlo Verdi
118
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
119
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
Il sistema prevede un calcolo a punti. I punti sono il risultato delle differenti valutazioni associate
agli obiettivi inseriti nella scheda
Associazione scala di valutazione e punteggio:
punti 1 al raggiungimento parziale (tra 70% e 80%),
punti 2 (80%-90%),
punti 3 (90-95%),
punti 4 (95%-100%)
punti 5 (100%-110%).
Ogni obiettivo ha un target da raggiungere con soglia al 70%, oltre la quale scattano punti
proporzionali per la corresponsione del premio. Il raggiungimento o superamento del target (100%
e oltre) comporta l'assegnazione del punteggio massimo.
Il premio massimo per i Commerciali, che si raggiunge con 500 punti totali, di 15.000 euro annui.
Per i Dirigenti vi un diverso e specifico sistema di assegnazione obiettivi che segue i seguenti 5
parametri di valutazione:
il piano di ristrutturazione del settore prodotti aziendali principali e relativi servizi, (peso
dellobiettivo: 50%);
l'obiettivo per vendite di nuovi prodotti, (peso dellobiettivo: 20%);
l'obiettivo di leadership, (peso dellobiettivo: 20%);
la gestione e lo sviluppo dei propri collaboratori, (peso dellobiettivo: 10%);
Per i Dirigenti, il raggiungimento degli obiettivi prevede l'erogazione di un premio potenziale che
oscilla tra il 20% e il 30% della loro RAL.
120
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
CASO 4
Settore Metalmeccanico
Dipendenti Ca 400
Per gli obiettivi quantitativi la soglia da raggiungere del 70%, del 50% per quelli qualitativi.
Lammontare dei premi previsti va dal 10% al 15% della RAL per i 7 livelli e i Quadri, dal 20% al
30% della RAL per i Commerciali e i Dirigenti.
Ai Dirigenti assegnato anche un LTI ( incentivo a lungo termine), un ulteriore Premio di fedelt
triennale, il cui corrispettivo viene erogato solo a chi in forza alla fine del triennio.
121
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
CASO 5
Settore Chimico
Dipendenti Ca 90
In azienda in vigore da molti anni un sistema premiante di tipo MBO dedicato ai Dirigenti, Quadri
e Impiegati direttivi (B1) pari al 40% dell'organico.
Il sistema, in particolare per gli obiettivi assegnati, viene rivisto di anno in anno a marzo, al
momento della consuntivazione dei risultati riferiti all'anno precedente.
Gli obiettivi sono:
1. aziendali di natura economica, tra cui l'Ebitda su budget annuale; ad essi attribuito un
peso del 20%
2. per macroaree, con un peso complessivo dell'80%:
2a: le vendite hanno come obiettivi: il fatturato incassi al netto di sconti (peso 30%),
il gross margin su vendite (30%), i giorni di incasso (20%)
2b: il marketing ha come obiettivi il fatturato netto di brand (peso 30%), il margine
lordo sul fatturato di brand (30%), la quota di mercato del brand (20%);
2c: gli staff (acquisti,logistica, informatici, amministrativi) hanno obiettivi su progetti
specifici e competenze (es. deleghe, gestione collaboratori).
Lammontare dei premi previsti va dal 15% al 20% della RAL per tutti eccezion fatta per i
dipendenti dellarea commerciale, il cui premio potenziale va dal 20% al 25%.
I premi erogati rispetto agli obiettivi prefissati sono stati in media del 35/45 % negli anni 2009-2010
e del 90% nel 2008.
Il sistema si struttura partendo dal budget annuale aziendale previsionale (forecast), in funzione
del quale il Comitato di Direzione stabilisce gli obiettivi e i parametri per tutta l'azienda (a gennaio).
A marzo si svolgono i colloqui di comunicazione degli obiettivi assegnati (e dei relativi parametri di
valutazione) tra il capo-valutatore e il collaboratore. Il colloquio si deve concludere con firma di
entrambi della specifica scheda assegnata al collaboratore, comprensiva anche delle azioni di
miglioramento individuali previste.
Nello stesso incontro vengono comunicati e firmati i risultati degli obiettivi raggiunti l'anno
precedente (la firma a quindi valore di convalida e accettazione del corrispettivo premio spettante).
Ogni anno si rivedono i parametri rispetto ai quali vengono definiti gli obiettivi, anche quelli relativi
ai progetti di area (es. implementazione ERP, Sistema SAP, ecc. ).
L'azienda gestisce inoltre un piano di sviluppo individuale annuale (valutazione meritocratica della
performance dellindividuo) attraverso il quale il Responsabile diretto segnala al proprio
collaboratore:
le aree di miglioramento (competenze da sviluppare)
i relativi strumenti utili per il miglioramento (corsi di formazione, azioni di coaching, rotazioni
di lavoro e intercambiabilit, arricchimento di ruolo).
122
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
CASO 6
Settore Farmaceutico
Dipendenti Ca 700
La Direzione da anni gestisce un sistema premiante di tipo MBO dedicato ai Dirigenti, Quadri e
Impiegati direttivi. Il sistema viene rivisto di anno in anno al momento della consuntivazione dei
risultati riferiti all'anno precedente.
Gli obiettivi sono:
di tipo quantitativo basati sulla redditivit economica aziendale (fatturato e Ebitda
annuale su budget annuale) cui attribuito un peso del 30%. Si tratta di obiettivi
on/off. Non previsto un raggiungimento dellobiettivo a differenti livelli.
Lerogazione del 30% del premio assegnata in modo deterministico sulla base di
due valori soglia.
di tipo qualitativo basati su 6 indicatori, con peso del 70% sul premio previsto e nello
specifico:
tre indicatori collettivi aziendali legati a progetti specifici (es. introduzione SAP-
ERP, rispetto ottimizzazione costi - cost reduction, dimensionamento organici
etc.);
tre indicatori individuali di funzione (es. nuovi farmaci brevettati)
Per i Dirigenti il peso degli indicatori quantitativi aziendali sale al 50% sul premio totale, mentre gli
indicatori individuali pesano per il restante 50%.
Un overperformance del 120% rispetto agli obiettivi assegnati comporta uno stop all'incremento del
premio, ad esclusione di qualche parametro particolarmente sfidante per il quale prevista una
riproporzione del premio fino al 130% (es. nuove invenzioni brevettuali industrializzate e vendute).
Il variabile potenziale complessivo va dal 9% al 10% della RAL per Impiegati e Quadri, al 15% per
i Dirigenti, al 20% per i Direttori.
123
SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
CASO 7
Settore Chimico
Dipendenti Ca 190
Azienda chimica di 190 dipendenti, utilizza un contratto integrativo aziendale di validit triennale
per disciplinare il premio di partecipazione.
Gli obiettivi, concordati col sindacato, sono:
1. ebitda, con peso 50%
2. fatturato, peso 25%
3. livello di servizio (evasione ordini), peso 25%
Il livello soglia da raggiungere per ciascun obiettivo fissata all85%, con conseguente riduzione
proporzionale del premio.
Lerogazione concordata col sindacato: un premio massimo di 1.100 euro annui, uguale per tutti
i dipendenti (senza riparametrazione su livello di inquadramento).
L'erogazione del premio avviene a consuntivo in un'unica tranche, a luglio di ogni anno.
Nell'ultimo quadriennio in media sono stati erogati premi di partecipazione pari al 60% del premio
massimo previsto per gli obiettivi assegnati.
CASO 8
Settore Farmaceutico
Dipendenti Ca 230
Lazienda utilizza un contratto integrativo aziendale di validit triennale per disciplinare il premio di
partecipazione.
Gli obiettivi, concordati col sindacato, sono:
1. produttivo (efficienza-utilizzo impianti), con peso 45%
2. comportamentale (presenza), peso 30%
3. comportamentale (fungibilit), peso 25%.
Il livello di soglia da raggiungere per ciascun obiettivo pari al 70% , con conseguente riduzione
proporzionale del premio (il 2% in meno per ogni punto al di sotto del 100% di raggiungimento e il
2% in pi per ogni punto raggiunto oltre il 100%).
L'erogazione del premio viene concordata col sindacato per tutti i Quadri, Impiegati e Operai della
societ e prevede un massimo di 1.300 euro annui, riparametrati sui livelli di inquadramento del
CCNL chimico-farmaceutico.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
CASO 9
Settore Packaging
Azienda meccanica di 180 dipendenti, operante nel settore packaging, utilizza un contratto
integrativo aziendale di validit triennale per disciplinare il premio di partecipazione.
Gli obiettivi concordati col sindacato sono legati:
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
CASO 10
Settore Chimico
Azienda multinazionale del settore chimico (380 dipendenti) da anni gestisce un sistema pay for
competence con lo scopo di attrarre, trattenere e sviluppare i talenti dellorganizzazione.
Si tratta di un sistema che valuta competenze e performance dei dipendenti, dedicato nello
specifico a tutti i Dirigenti, Quadri e Impiegati (circa il 40% della popolazione aziendale), con
previsione di estensione nei prossimi anni anche agli operai.
Il sistema (incentive compensation) si basa sulla valutazione di diversi fattori misurabili tramite una
scala a pi livelli (eccezionale, ottimo, da migliorare) ed collegato all'erogazione di premi annuali.
I premi potenziali corrispondono al 7% della RAL (Retribuzione Annua Lorda) per Quadri e
Impiegati, mentre per i Dirigenti le percentuali oscillano tra il 13% e il 25%.
Il processo di prevede una partecipazione attiva del collaboratore che chiamato ad effettuare
unautovalutazione del proprio operato. Le valutazioni effettuate dal responsabile diretto e le
autovalutazioni sono sottoposte ad una fase di convalida e coordinamento da parte di un Comitato
aziendale e di Corporate. Lautovalutazione prevede anche la raccolta di informazioni di natura
gestionale, tra le quali, trattandosi di gruppo multinazionale, la disponibilit alla mobilit territoriale
su vari sedi di lavoro da parte dei collaboratori.
La scheda strutturata in modo tale che il responsabile oltre a valutare il livello di competenze
acquisite dal collaboratore (es. self management = gestione del proprio lavoro e di s,
coordinamento di altri, risultati conseguiti, ecc.), chiamato a fissare al proprio collaboratore dei
nuovi obiettivi (risultati da conseguire) al fine di definirne il percorso di carriera.
Annualmente il management (Direzione di settore, Direzione generale, Direzione risorse umane)
valuta il percorso proposto dal capo (gi discusso in sede di colloquio di feedback con il proprio
collaboratore in termini di sviluppo di carriera (tecnica o manageriale) e di merito (impatto
economico). Il management unitamente al Comitato Corporate decide quali azioni implementare
per lo sviluppo di carriera e gli aumenti retributivi.
In questo sistema previsto un ulteriore riconoscimento per meriti eccezionali (oltre il dovere e
cio per casi di eccellenza, dove la performance del titolare andata oltre le aspettative del
responsabile e del ruolo). Questo premio, detto recognition for eccellent award, comporta
l'erogazione di un premio ulteriore di circa il 15% della Ral ed deliberato dal board internazionale
della multinazionale.
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SISTEMI PREMIANTI. Guida alla progettazione
stata realizzata per Unindustria Bologna da
OD&M Consulting con il contributo di Manager Societ Ricerche
Direzionali
OD&M Consulting