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Corso di Analisi Matematica

Calcolo integrale per funzioni di una variabile

Laurea in Informatica e Comunicazione Digitale


A.A. 2013/2014

Universita di Bari

ICD (Bari) Analisi Matematica 1 / 40


1 Lintegrale come limite di somme

2 Classi di funzioni integrabili

3 Proprieta dellintegrale

4 Il teorema fondamentale del calcolo integrale

5 Metodi per la ricerca di primitive

6 Integrali generalizzati

7 Funzioni integrali

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Introduzione al calcolo integrale

Problemi che hanno portato alla nascita del calcolo integrale:


Definire e misurare larea di una figura piana a contorno curvilineo.
Definire e misurare la lunghezza di una curva.
Fine 1600, inizio 1700: viene introdotto a questo scopo il concetto di
integrale come limite di somme e viene anche fornito un algoritmo per
il suo calcolo effettivo utilizzabile in casi generali.
Esempio: data f (x) = x2 , calcoliamo la misura dellarea compresa tra
lasse x e f (x) per x [0, 1].

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La definizione di integrale

Sia f : [a, b] R limitata.


Consideriamo la suddivisione di [a, b] individuata dai punti

a = x0 , x1 , x2 , . . . xn1 , xn = b

ove, per ogni j = 0, . . . , n


ba
xj = a + j
n
in modo che per ogni j = 1, . . . , n si abbia
ba
xj xj1 = .
n

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La definizione di integrale

Consideriamo in ciascuno degli n intervalli [xj1 , xj ] un punto


arbitrario j .
Costruiamo la somma (detta di CauchyRiemann):
n n
X baX
Sn = f (j ) (xj xj1 ) = f (j ).
n
j=1 j=1

Passiamo al limite per n +.


Si osservi che i punti j scelti ad ogni posso possono essere diversi da
quelli scelti nei passi precedenti o successivi.

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La definizione di integrale
Definizione
Si dice che una funzione limitata f : [a, b] R e integrabile in [a, b] se,
detta Sn una sua qualsiasi successione di CauchyRiemann, esiste finito

lim Sn
n+

e non dipende dalla scelta i punti j ad ogni passo della costruzione


iterativa.
In tal caso si pone
Z b
lim Sn = f (x)dx.
n+ a

Il simbolo Z b
f (x)dx
a
si chiama integrale di f (x) da a a b.
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Interpretazione geometrica
Sia f 0 e continua.
Ogni addendo della somma di CauchyRiemann rappresenta larea del
rettangolo avente come base il segmento [xj1 , xj ] e come altezza
f (j ).
La somma Sn rappresenta unapprossimazione dellarea della parte di
piano compreso tra lasse x, a x b, e il grafico di f (trapezoide
individuato da f ).
Passando al limite per n + si ha
Z b
Sn f (x)dx
a

che si puo definire come area del trapezoide.


Se f cambia segno, lintegrale rappresenta una somma di aree con
segno.
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Classi di funzioni integrabili
Teorema
Sia f : [a, b] R una funzione continua. Allora f e integrabile.

Teorema
Sia f : [a, b] R una funzione limitata e monotona. Allora f e integrabile.

Teorema
Se f1 [a, b] R e f2 : [b, c] R sono integrabili allora
(
f1 (x) se x [a, b)
f (x) =
f2 (x) se x (b, c]

(f definita in qualsiasi modo in b) e integrabile in [a, c].

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Esempi

Ogni funzione costante f (x) = c e integrabile su qualunque intervallo


[a, b] e
Z b
f (x)dx = c(b a).
a

La funzione di Dirichlet f : [0, 1] R definita da


(
1 se x [0, 1] Q;
f (x) =
0 se x [0, 1]\Q

non e integrabile.

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Proprieta dellintegrale

Proposizione (Linearita dellintegrale)


Siano f, g : [a, b] R integrabili in [a, b].
Allora per ogni , R anche f + g e integrabile e
Z b Z b Z b
(f (x) + g(x)) dx = f (x)dx + g(x)dx.
a a a

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Proprieta dellintegrale
Proposizione (Additivita dellintegrale)
Sia f : [a, b] R integrabile in [a, b]. Se a r b allora f e integrabile
anche su [a, r] e [r, b] e
Z b Z r Z b
f (x)dx = f (x)dx + f (x)dx.
a a r

Convenzione: Z a
f (x)dx = 0.
a
Se a > b si definisce
Z b Z a
f (x)dx = f (x)dx.
a b

Allora la formula precedente vale qualunque sia lordinamento dei punti


a, b, r.
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Proprieta dellintegrale

Proposizione (Positivita e monotonia dellintegrale)


Siano f, g : [a, b] R integrabili in [a, b].
Allora Z b
f 0 f (x) 0;
a
Z b Z b
f g f (x)dx g(x)dx.
a a

Conseguenza:
Z b Z b

f (x)dx |f (x)| dx.

a a

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Proprieta dellintegrale

Teorema (della media)


Sia f : [a, b] R una funzione continua in [a, b]. Allora esiste c [a, b]
tale che Z b
1
f (x)dx = f (c).
ba a

Interpretazione geometrica: se f 0, larea sottesa dal grafico di f in


[a, b] e uguale allarea di un rettangolo di base [a, b] e altezza
opportuna f (c).

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Il teorema fondamentale del calcolo integrale

La definizione di integrale non e agevole da usare per il suo calcolo


effettivo.
Il metodo piu usato per il calcolo dellintegrale di una funzione
richiede luso della nozione di primitiva.

Definizione
Sia f : [a, b] R una funzione. Una primitiva di f e una funzione
G : [a, b] R derivabile in [a, b] e tale che

G0 (x) = f (x) x [a, b].

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Proprieta delle primitive

Proposizione
Sia f : [a, b] R una funzione.
se G : [a, b] R e una primitiva di f , allora, per ogni c R, G + c e
una primitiva di f ;
se G1 , G2 : [a, b] R sono due primitive di f , allora esiste c R tale
che G1 = G2 + c.

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Esempi

Una funzione che non ammette primitive:


sia f : [1, 1] R definita da
(
1 se x [1, 0);
f (x) =
1 se x [0, 1].

Vedremo che ogni funzione continua ammette primitive.

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Il teorema fondamentale del calcolo integrale
Teorema
Sia f : [a, b] R una funzione continua in [a, b]. Se G : [a, b] R e una
primitiva di f allora
Z b
f (x)dx = G(b) G(a).
a

Per indicare G(b) G(a) di solito si usa il simbolo

[G(x)]ba .

Si prova che ogni f : [a, b] R continua ammette una primitiva.


Succede talvolta che tale primitiva non sia esprimibile tramite le
funzioni elementari.

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Integrale indefinito

Definizione
Sia f : [a, b] R.
Linsieme i cui elementi sono le primitive di f si chiama integrale indefinito
di f e si denota con il simbolo
Z
f (x)dx.

Dato che le primitive di f , se esistono, differiscono per una costante si


scrive Z
f (x)dx = G(x) + c c R

(G primitiva di f ).

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Alcune primitive
Leggendo la tabella delle derivate delle funzioni elementari:
Z
kdx = kx + c k R;

xp+1
Z
xp dx = +c p 6= 1;
p+1
Z
1
dx = log |x| + c x < 0 oppure x > 0;
x
ax
Z
ax dx = + c;
log a
Z
ex dx = ex + c;
Z
sen xdx = cos x + c;
Z
cos xdx = sen x + c;

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Alcune primitive

Z Z
1
dx = (1 + tg2 x)dx = tg x + c;
cos2 x
Z
1
dx = arctg x + c;
1 + x2
Z
1
dx = arcsen x + c.
1 x2

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Integrazione per scomposizione

Date f e g funzioni continue e , R, dalla linearita della derivata


segue che
Z Z Z
(f (x) + g(x)) dx = f (x)dx + g(x)dx.

Questa proprieta e stata gia vista per lintegrale definito (vedere la


proprieta di linearita dellintegrale).

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Integrazione per sostituzione, integrale indefinito

Siano
: [a, b] R una funzione derivabile in [a, b] con derivata continua
tale che ([a, b]) I, I R intervallo;
f : I R una funzione continua in I.
Allora Z Z 
0
f ((x)) (x)dx = f (t)dt .
t=(x)

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Integrazione per sostituzione, integrale definito

Siano
: [a, b] R una funzione derivabile in [a, b] con derivata continua
tale che ([a, b]) I, I R intervallo;
f : I R una funzione continua in I.
Allora Z b Z (b)
0
f ((x)) (x)dx = f (x)dx.
a (a)

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Simmetrie

Sia f : [k, k] R.
Se f e pari, allora
Z k Z k
f (x)dx = 2 f (x)dx.
k 0

Se f e dispari, allora
Z k
f (x)dx = 0.
k

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Integrazione di funzioni razionali

Calcolo di integrali del tipo


Z
Pn (x)
dx
Qm (x)

ove Pn e Qm sono polinomi di grado n ed m rispettivamente.


Se n m, eseguire la divisione tra polinomi.
Se n < m, distinguiamo tre casi:
I m = 1 (immediato);
I m = 2;
I m > 2.

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Integrazione di funzioni razionali, denominatore di
grado 2

In tal caso Qm (x) Q(x) = ax2 + bx + c.


Occorre distinguere tre casi:
Q(x) ha due radici distinte;
Q(x) e un quadrato perfetto;
Q(x) non si annulla mai.

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Integrazione per parti
Se f e g sono derivabili in [a, b] si ha

(f g)0 = f 0 g + f g 0

ossia
f g 0 = (f g)0 f 0 g.
Allora prendendo lintegrale indefinito di ambo i membri e osservando che
Z
(f g)0 (x)dx = f (x)g(x)

si trova la formula di integrazione per parti:


Z Z
f (x)g (x)dx = f (x)g(x) f 0 (x)g(x)dx.
0

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Integrazione per parti

Per lintegrale definito vale la formula:


Z b Z b
0
f (x)g (x)dx = [f (x)g(x)]ba f 0 (x)g(x)dx.
a a

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Integrazione di funzioni non limitate

Sia f : [a, b) R continua e tale che

lim f (x) = .
xb

Si considera il limite Z b
lim f (x)dx. (1)
0+ a

Definizione
Se il limite (1) esiste finito si dice che f e integrabile in senso improprio in
Rb
[a, b) o che lintegrale a f (x)dx e convergente.
Se il limite (1) e uguale a lintegrale si dice divergente.
Se il limite (1) non esiste si dice che lintegrale non esiste.

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Integrazione di funzioni non limitate

Analoghe definizioni si hanno se f : (a, b] R e continua e tale che

lim f (x) = .
xa+

Si considera il limite Z b
lim f (x)dx. (2)
0+ a+

Definizione
Se il limite (2) esiste finito si dice che f e integrabile in senso improprio in
Rb
(a, b] o che lintegrale a f (x)dx e convergente.
Se il limite (2) e uguale a lintegrale si dice divergente.
Se il limite (2) non esiste si dice che lintegrale non esiste.

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Integrazione di funzioni non limitate

In simboli, nel primo caso si scrive


Z b Z b
f (x)dx = lim f (x)dx,
a 0+ a

nel secondo caso si scrive


Z b Z b
f (x)dx = lim f (x)dx.
a 0+ a+

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Criteri di integrabilita al finito

Siano f, g : [a, b) R continue e tali che

lim f (x) = lim g(x) = +.


xb xb

Criterio del confronto: Se 0 f (x) g(x) in [a, b) allora

g integrabile f integrabile,
f non integrabile g non integrabile.

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Criteri di integrabilita al finito

Criterio del confronto asintotico: Se f > 0 e g > 0 e f g per x b


allora

f integrabile g integrabile.

Teorema

Z b Z b
|f (x)|dx convergente f (x)dx convergente.
a a

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Integrazione su intervalli illimitati

Sia f : [a, +) R continua. Si considera il limite


Z
lim f (x)dx. (3)
+ a

Definizione
Se il limite (3) esiste finito si dice che f e integrabile in senso improprio in
R +
[a, +) o che lintegrale a f (x)dx e convergente.
Se il limite (3) e uguale a lintegrale si dice divergente.
Se il limite (3) non esiste si dice che lintegrale non esiste.

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Integrazione su intervalli illimitati

Analogamente se f : (, b] R e continua, si considera il limite


Z b
lim f (x)dx. (4)

Definizione
Se il limite (4) esiste finito si dice che f e integrabile in senso improprio in
Rb
(, b] o che lintegrale f (x)dx e convergente.
Se il limite (4) e uguale a lintegrale si dice divergente.
Se il limite (4) non esiste si dice che lintegrale non esiste.

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Integrazione su intervalli illimitati

In simboli, si scrive
Z + Z
f (x)dx = lim f (x)dx,
a + a

Z b Z b
f (x)dx = lim f (x)dx.

Inoltre se f : R R e continua si pone


Z + Z c Z +
f (x)dx = f (x)dx + f (x)dx.
c

dove c R e scelto arbitrariamente.

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Criteri di integrabilita allinfinito
Siano f, g : [a, +) R continue.
Criterio del confronto: Se 0 f (x) g(x) in [a, +). Allora

g integrabile f integrabile,
f non integrabile g non integrabile.

Criterio del confronto asintotico: Se f > 0 e g > 0 e f g per x +


allora

f integrabile g integrabile.

Teorema
Z + Z +
|f (x)|dx convergente f (x)dx convergente.
a a

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Funzioni integrali

Sia f una funzione integrabile in un intervallo I.


Si fissi x0 I e si faccia variare x I.
E ben definito Z x
f (t)dt
x0

e, quindi, la funzione
Z x
F : x I 7 f (t)dt.
x0

La funzione F prende il nome di funzione integrale associata ad f .

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Secondo teorema fondamentale del calcolo integrale

Teorema
Sia f : [a, b] R una funzione integrabile, sia x0 [a, b] e sia
Z x
F (x) = f (t)dt.
x0

Allora
1 F e continua in [a, b];
2 se f e continua in [a, b], F e derivabile in [a, b] e

F 0 (x) = f (x) x [a, b].

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Osservazioni

La seconda parte del teorema afferma che F e una primitiva di f se f


e continua. Quindi ogni funzione continua ammette una primitiva (la
sua funzione integrale).
Regolarita:
f continua, F 0 = f F 0 continua cioe F e derivabile con derivata
continua.
f derivabile con derivata continua, F 0 = f F 0 derivabile e F 00 = f 0
F 00 continua cioe F e derivabile due volte con derivate continue.
In generale la funzione integrale ha sempre un grado di regolarita in
piu rispetto alla funzione integranda.

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