LE INTEGRAZIONI NEL RESTAURO

Parte dei testi tratta da: Torsello, Musso (a cura di),Tecniche di restauro, Utet, 2003
ALCUNI DEGLI INTERROGATIVI POSTI DALLE INTEGRAZIONI :

E SEMPRE NECESSARIO
INTEGRARE PARTI PERDUTE?
QUANDO DECIDO DI
INTEGRARE O SOSTITUIRE
PARTI AMMALORATE COME
PROCEDO?
CERCO DI MANTENERE
EVIDENTE IL MIO
INTERVENTO OPPURE
PERSEGUO UN INTERVENTO
MIMETICO CHE RESTITUISCA
LEGGIBILITA ALLOPERA?
TUTTO CI, IN OGNI CASO, NON DIPENDE ESCLUSIVAMENTE, N
PREVALENTEMENTE, DA RAGIONI DI TIPO TECNICO, COSTRUTTIVO O STRUTTURALE,
QUANTO PIUTTOSTO DA INTENTI PROGETTUALI, TRA I QUALI EMERGE, ANZITUTTO, IL
DESIDERIO DI ASSICURARE RICONOSCIBILIT, SEPPURE IN DIVERSI GRADI E
CONDIZIONI, AL NUOVO INTERVENTO RISPETTO ALLE PARTI ANTICHE DEL
MANUFATTO, OVVERO DI PERSEGUIRE LA PERFETTA MIMESI TRA LE NUOVE OPERE E
IL CONTESTO PREESISTENTE.

A QUALUNQUE RAGIONE RISPONDANO E PER QUALSIASI SCOPO SIANO ESEGUITI,

SIMILI INTERVENTI PONGONO SEMPRE RILEVANTI QUESTIONI, IN MERITO ALLE
RELAZIONI CHE LE OPERE DI NUOVA ESECUZIONE AVRANNO CON I MANUFATTI
ESISTENTI. SONO PROBLEMI CHE RIGUARDANO LA SCELTA DEI MATERIALI E DELLE
TECNICHE COSTRUTTIVE, DA IMPIEGARE () MA ANCHE LA SELEZIONE DEI MODI
CON CUI RISOLVERE LE LINEE E LE SUPERFICI DI CONTATTO CHE SI DETERMINANO
TRA QUESTE E LE PORZIONI PREESISTENTI DELLA MURATURA. OGNI INTEGRAZIONE
MUTA, DALTRA PARTE, LO STATO DEL MANUFATTO E NE ALTERA I SEGNI
STRATIGRAFICI, PONENDOSI COME NUOVA UNIT COSTRUTTIVA NEL SUO
PALINSESTO MATERIALE. SI TRATTA, DUNQUE, OGNI VOLTA, DI DECIDERE, SE
UTILIZZARE O NO ELEMENTI ANALOGHI PER FORMA, PER DIMENSIONI, PER
MATERIALI E PER TECNICHE DI LAVORAZIONE E DI POSA IN OPERA, RISPETTO A
QUELLI APPARTENENTI AL MANUFATTO SU CUI SI INTERVIENE. ANALOGAMENTE,
POSSONO VARIARE, RISPETTO ALLOPERA ORIGINARIA, I CARATTERI DIMENSIONALI,
DI GIACITURA E DI TESSITURA DEI TRATTI E DELLE PORZIONI DI NUOVA MURATURA.
 INTEGRAZIONI MURARIE
LE MURATURE INTERESSATE DA MANCANZE LOCALIZZATE, SUPERFICIALI O
PROFONDE, CAUSATE DA CROLLI E DISTRUZIONI DI VARIA ORIGINE (AD ESEMPIO
NELLE MURA DI FORTILIZI COLPITE DA PROIETTILI DURANTE BATTAGLIE E ASSEDI),
O PROVOCATE DALLA CADUTA DI ELEMENTI DEGRADATI E IRRECUPERABILI,
POSSONO ESSERE RIPARATE, CONSOLIDATE E RISARCITE, CON DIVERSE
TECNICHE E CON VARIE SOLUZIONI COSTRUTTIVE.
INTEGRAZIONI MURARIE:

RINCOCCIATURE
TECNICA DELLO SCUCI-CUCI
INTEGRAZIONE DI ELEMENTI
RICOSTRUZIONI DI INTERE PORZIONI MURARIE
 INTEGRAZIONI MURARIE: RINCOCCIATURE

SI DEFINISCE NORMALMENTE RINCOCCIATURA UNA RIPARAZIONE ESEGUITA CON

LINSERIMENTO DI NUOVI ELEMENTI E MATERIALI, SENZA RIMOZIONE DI QUELLI
ESISTENTI, ATTUATA PER COLMARE UNA MANCANZA DI LIMITATA ESTENSIONE .
LINTERVENTO PU QUINDI TENDERE A CONSOLIDARE E A RINFORZARE LA PARETE,
PER RAGIONI STATICO-STRUTTURALI, INOLTRE, ESSA PU ESSERE NECESSARIA PER
RISTABILIRE LA CONTINUIT DELLA SUPERFICIE DELLA PARETE E DELLA MASSA
MURARIA, IN MODO DA CONTRASTARE IL PROGREDIRE DEI FENOMENI DI DEGRADO E
DISSESTO IN ATTO O DA IMPEDIRE CHE INSORGANO NUOVI PROBLEMI (CROLLI,
INSEDIAMENTO DI VEGETAZIONE INFESTANTE, INGRESSO DELLACQUA E DEGLI AGENTI
INQUINANTI CHE ESSA VEICOLA, PENETRAZIONE DI ANIMALI, ECC.). INFINE, LA
RINCOCCIATURA, COME OGNI ALTRA FORMA DINTEGRAZIONE, PU ESSERE UTILIZZATA
NEL RISTABILIMENTO DELLUNIT MORFOLOGICA E FIGURALE DEL MANUFATTO
OGGETTO DI INTERVENTO.
TALI INTERVENTI POSSONO ESSERE LIMITATI AL SOLO PARAMENTO ESTERNO DELLA
PARETE O ATTRAVERSARNE LINTERO SPESSORE. IN MOLTI CASI, TUTTAVIA, LA LORO
FUNZIONE PREVALENTEMENTE PASSIVA, POICH I NUOVI MATERIALI E I NUOVI
ELEMENTI (GENERALMENTE: MATTONI, INTERI O IN FRAMMENTI, SCAGLIE DI PIETRA O
CIOTTOLI, MISTI A MALTE DI VARIA COMPOSIZIONE) SONO UTILIZZATI PER IMPEDIRE CHE
LA DISCONTINUIT DIVENGA MOTIVO DI INDEBOLIMENTO DELLA STRUTTURA.
 1. RIMOZIONE DEGLI EVENTUALI ELEMENTI DEGRADATI E
1 INSTABILI PRESENTI SUI CONTORNI O ALLINTERNO DEI
VUOTI E DELLE DISCONTINUIT DA OCCLUDERE,
RIMARGINARE E INTEGRARE.
2. PULITURA DELLE SUPERFICI DI CONNESSIONE DEI NUOVI
ELEMENTI, PER RIMUOVERE I DETRITI GROSSOLANI E QUELLI
PULVERULENTI CHE POTREBBERO PREGIUDICARNE LA
POSA IN OPERA E IL CORRETTO ANCORAGGIO. BAGNATURA
DELLA SUPERFICIE DELLA MANCANZA PRIMA DELLA POSA
DELLA MALTA (PER EVITARE CHE QUESTA BRUCI)
3. PREPARAZIONE DEL LETTO DI MALTA.

2 3
4 4. INSERIMENTO DEL PRIMO MATTONE
5. COLLOCAZIONE DEL SECONDO MATTONE
6. STUCCATURA FINALE

5
 INTEGRAZIONI MURARIE: TECNICA DELLO SCUCI-CUCI

TALVOLTA, MANUFATTI DI TIPO MURARIO, INTERESSATI DA MANCANZE LOCALIZZATE

O DA PORZIONI PI ESTESE IN CUI GLI ELEMENTI COMPONENTI SONO DEGRADATI,
PER VARIE CAUSE E CON DIFFERENTI EFFETTI, POSSONO ESSERE RIPARATI CON LA
COSIDDETTA TECNICA DEL CUCI-SCUCI. LINTERVENTO SI BASA, ESSENZIALMENTE,
SULLA RIMOZIONE DEGLI ELEMENTI AMMALORATI DAL CONTESTO MURARIO ENTRO
CUI SONO INSERITI, PER POI SOSTITUIRLI CON ALTRI ELEMENTI SANI, ANALOGHI O
MENO PER FORMA, DIMENSIONI, MATERIALI E TECNICHE DI LAVORAZIONE,
RISPETTO A QUELLI RIMOSSI, IN RELAZIONE A PRECISI INTENTI PROGETTUALI
(RICONOSCIBILIT DEL NUOVO INTERVENTO, MIMESI TRA NUOVE OPERE E
CONTESTO PREESISTENTE ECC.).
 INTEGRAZIONI MURARIE: TECNICA DELLO SCUCI-CUCI

RIMOZIONE DEGLI ELEMENTI AMMALORATI, AVENDO CURA DI PROCEDERE DALLALTO VERSO IL

BASSO, OPERANDO PER SEZIONI SUCCESSIVE DI LIMITATA ESTENSIONE, PER NON PORRE IN CRISI
LA STABILIT DELLELEMENTO SU CUI SI AGISCE. LA RIMOZIONE PU AVVENIRE SEMPLICEMENTE
CON MEZZI MANUALI E CON LAUSILIO DI SEMPLICI UTENSILI, QUALI MARTELLI, PUNTE E LEVE.
PULITURA DELLE SEDI DI INSERIMENTO DEI NUOVI ELEMENTI, PER RIMUOVERE I DETRITI
GROSSOLANI E QUELLI PULVERULENTI CHE POTREBBERO PREGIUDICARNE LA POSA IN OPERA E,
SOPRATTUTTO, IL CORRETTO AGGRAPPAGGIO AI SUPPORTI DEGLI EVENTUALI MATERIALI LEGANTI
A QUESTO SCOPO UTILIZZATI
PRESENTAZIONE DEI NUOVI PEZZI, OVVERO LORO INSERIMENTO PROVVISORIO NELLA SEDE
PREVISTA, PER CONTROLLARE LACCETTABILIT DELLA LORO FORMA E LEFFETTIVA
REALIZZABILIT DELLINTERVENTO. IN QUESTA FASE, S'IMPIEGANO GENERALMENTE PICCOLE
ZEPPE O SOTTILI LISTE DI LEGNO, PER APPOGGIARE GLI ELEMENTI NELLA LORO SEDE DI
INSERIMENTO E PER POTERLI AGEVOLMENTE RIMUOVERE.
POSA IN OPERA DEI NUOVI ELEMENTI NELLE SEDI DI INSERIMENTO, PREPARATE E PULITE NELLE
FASI PRECEDENTI, UTILIZZANDO MATERIALI PLASTICI LEGANTI, MALTE DI COMPOSIZIONE
TRADIZIONALE O DI NUOVA COMPOSIZIONE CON ADDITIVI CHE NE MIGLIORINO ANZITUTTO
LADERENZA E NE DIMINUISCANO IL RITIRO.

FINITURA E STILATURA DEI GIUNTI DI MATERIALE LEGANTE TRA GLI ELEMENTI.

FINITURA SUPERFICIALE DEI PEZZI E DELLA SUPERFICIE MURARIA

INTEGRAZIONI MURARIE: INTEGRAZIONE MATTONI

LA TECNICA CONSISTE NELLINTEGRAZIONE DELLA MATERIA MANCANTE IN MATTONI

SOGGETTI A FENOMENI DI DISGRAGAZIONE, EROSIONE, ALVEOLIZZAZIONE,
POLVERIZZAZIONE, FRATTURAZIONE. LA PERDITA DI MATERIA PU ESSERE PI O MENO
ACCENTUATA SINO AI CASI IN CUI, IN UNA CORTINA MURARIA, SI ASSISTE ALLA
COMPLETA MANCANZA DI UN MATTONE, IL CUI VOLUME PU RIMANERE DELIMITATO
DALLA PRESENZA DEI GIUNTI DI ALLETTAMENTO ANCORA BEN CONSERVATI.
LINTEGRAZIONE PERMETTE DI RICOSTITUIRE LA CONTINUIT DELLA MURATURA E DI
DIFENDERLA DAGLI AGENTI ATMOSFERICI, ASSOLVENDO QUINDI AD AZIONI SIA DI
CONSOLIDAMENTO CHE DI PROTEZIONE.
1. PRIMA DI POTER PROCEDERE ALLINTEGRAZIONE DEI MATTONI NECESSARIO PULIRE ED
EVENTUALMENTE DESALINIZZARE IL MATTONE SU CUI SI INTERVIENE. CON LUTILIZZO DI
SPAZZOLE DI SAGGINA O PENNELLI, VA ASPORTATO OGNI RESIDUO PULVEROLENTO
SULLA SUPERFICIE DA INTEGRARE.
2. QUALORA IL MATTONE PRESENTI FENOMENI DI DEGRADO PARTICOLARMENTE
ACCENTUATI SI PU PROCEDERE AL CONSOLIDAMENTO DEL MATTONE CHE SAR IN
SEGUITO INTEGRATO. IL PRODOTTO CONSOLIDANTE, CHE PU ESSERE APPLICATO A
PENNELLO, NON DEVE COSTITUIRE UNA BARRIERA TRA IL MATTONE E LIMPASTO DA
APPLICARVI E QUINDI DOVREBBE ESSERE CARATTERIZZATO DA UNA NOTEVOLE
TRASPIRABILIT.
3. LA MALTA PER LINTEGRAZIONE COMPOSTA DA POLVERE DI MATTONE E GRASSELLO
(CIRCA TRE PARTI A UNA). LINERTE OTTENUTO DA MATTONI DI COLORE SIMILE AI
MATTONI DA INTEGRARE. PU ESSERE NECESSARIO AGGIUNGERE POLVERE DI MATTONE
PI SCURO PER COMPENSARE LA SCHIARIMENTO PRODOTTO DALLA CALCE. SAR
NECESSARIO COMUNQUE FARE DELLE PROVE PER VERIFICARE I COLORI DOPO LA PRESA
E LA STAGIONATURA LA GRANULOMETRIA DELLA POLVERE DEVE ESSERE TALE DA
RIEMPIRE TOTALMENTE I VUOTI.
4. PRIMA DI PROCEDERE ALLA STUCCATURA DEL MATTONE, NECESSARIO BAGNARE LA
SUPERFICIE. SI PROCEDE QUINDI ALLA STUCCATURA CON SPATOLE, OGNI LESIONE DEVE
ESSERE RIEMPITA DALLIMPASTO PER CHIUDERE LE VIE DI ACCESSO ALLA PIOGGIA. CON
LA SPATOLA SI FORMA LA PARTE MANCANTE DEL MATTONE: SI DEVE COMPRIMERE
LIMPASTO PER ELIMINARE LACQUA E MIGLIORARE LA COMPATTEZZA. PER COSPICUI
SPESSORI DI INTEGRAZIONE LA MALTA SAR APPLICATA IN STRATI SEPARATI E
SUCCESSIVI, COME UN INTONACO, PER EVITARE SPACCATURE E LESIONI.
5. QUANDO LA MALTA HA FATTO PRESA, NELLA STESSA GIORNATA, LA SUPERFICIE DEL
MATTONE INTEGRATO PU ESSERE TRATTATO A SPUGNA INUMIDITA PER ARROTONDARE
E PLASMARE GLI SPIGOLI E RENDERE SCABRA LA SUPERFICIE TANTO QUANTO I MATTONI
CIRCOSTANTI
6. IN ALCUNI CASI PU ESSERE NECESSARIO RAFFORZARE IL LEGAME TRA IL VECCHIO
MATTONE ED IL NUOVO IMPASTO CON IMPERNIATURE. SI PRATICHERANNO QUINDI
NEI MATTONI DA INTEGRARE, A SECONDA DELLA LORO DIMENSIONE E
DISPOSIZIONE, 2/3 FORI IN CUI INSERIRE PERNI DI CIRCA 4 MM DI DIAMETRO, A VITE
O AD ADERENZA MIGLIORATA, IN ACCIAIO O IN ALTRO MATERIALE NON OSSIDABILE, I
QUALI DOVRANNO SPORGERE PER ALMENO 2/3 DELLO SPESSORE DA INTEGRARE.
INTEGRAZIONI MURARIE: INTEGRAZIONE GIUNTI DI MALTA
I GIUNTI DI UNA
MURATURA, O TRA I
DIVERSI PEZZI DI
ELEMENTO
ARCHITETTONICO,
SONO
GENERALMENTE
COSTITUITI DA
MALTE A BASE DI
CALCE, ED HANNO
CARATTERISTICHE
DI RESISTENZA
SPESSO, MA NON
SEMPRE, INFERIORI
A QUELLE DEGLI
ELEMENTI LITOIDI
CHE COLLEGANO.
PER QUESTA
RAGIONE ESSI
SONO SPESSO I
PRIMI A CEDERE
SOTTO LAZIONE
DEGLI AGENTI
AGGRESSIVI.
LA TECNICA DELLA RISARCITURA O RIPRESA DEI GIUNTI DI MALTA DI ALLETTAMENTO,
PREVEDE LINTEGRAZIONE DELLE PORZIONI DI MALTA MANCANTI ESEGUITA
UTILIZZANDO E STENDENDO NELLE MANCANZE IMPASTI PLASTICI DOTATI DI
RESISTENZA ANALOGA A QUELLA DEL MATERIALE PREESISTENTE E DI
CARATTERISTICHE FISICHE (COLORE, GRANA, TESSITURA, RAPPORTI CLASTI-MATRICE,
ECC.) ANALOGHI O DIFFERENTI IN RELAZIONE ALLE INTENZIONI DEL PROGETTO.
LO SCOPO PRINCIPALE DELL'INTEGRAZIONE DI PRESERVARE LA MURATURA DA
POSSIBILI ULTERIORI FENOMENI DI DEGRADAZIONE E DI RESTITUIRE CONTINUIT ALLA
TESSITURA MURARIA PER IMPEDIRE INFILTRAZIONI O ATTECCHIMENTI DI VEGETAZIONE
INFESTANTE, RAFFORZANDONE LE PROPRIET STATICHE E STRUTTURALI.
LINTEGRAZIONE DELLE PORZIONI DI MALTA MANCANTE NEI GIUNTI DI ALLETTAMENTO
RENDE INOLTRE I GIUNTI PI RESISTENTI CONFERENDOGLI UNA FUNZIONE DI
BARRIERA ALLA PENETRAZIONE DELL'ACQUA, ALL'ATTECCHIMENTO DI VEGETALI E
PATINE BIOLOGICHE, AI DEPOSITI ORGANICI E INORGANICI.
1. INNANZI TUTTO, DEVONO ESSERE RIMOSSI LA POLVERE E I DETRITI, PULENDONE IL FONDO
E LE ALTRE SUPERFICI DI DELIMITAZIONE, PER ELIMINARE EVENTUALI PATINE CHE
IMPEDIREBBERO L'ANCORAGGIO DELLA NUOVA MALTA D'INTEGRAZIONE. I VECCHI
ALLETTAMENTI POSSONO ESSERE PULITI CON STECCHE DA STILATURA E CON SCALPELLI
DENTATI DA MURATORE, MA BENE EVITARE IL RICORSO A STRUMENTI CHE LI SCALZINO E
PROVOCHINO SCHEGGIATURE. TUTTE LE OPERAZIONI DI PULITURA DEVONO TENDERE A
LASCIARE LINTERNO DEL GIUNTO CON LA SUPERFICIE SCABRA, IN MODO DA FAVORIRE UN
CONTATTO EFFICACE CON LA NUOVA MALTA.
2. UNA VOLTA PREPARATO, IL GIUNTO DEVE ESSERE RIPASSATO CON UNA SPAZZOLA E CON
UN GETTO DACQUA PULITA A BASSA PRESSIONE, PER FORNIRE ALLA MALTA SUPERSTITE
E ALLE SUPERFICI CONTERMINI LA NECESSARIA SATURAZIONE E LINUMIDIMENTO,
ESSENZIALE PER EVITARE CHE ASSORBANO LACQUA DELLA NUOVA MALTA
PREGIUDICANDONE LA PRESA.
4. PRIMA DI PROCEDERE ALLINTEGRAZIONE DEI GIUNTI MANCANTI O LACUNOSI CON
LAPPLICAZIONE DELLA NUOVA MALTA, POI NECESSARIO PROTEGGERE LE SUPERFICI
NON TRATTATE CON UN FOGLIO O DI PELLICOLA PROTETTIVA
5. SI APPLICA AL GIUNTO, PER TUTTA LA LARGHEZZA E LA PROFONDIT, LA NUOVA MALTA
UTILIZZANDO UNA PICCOLA CAZZUOLA O FERRI LUNGHI E STRETTI IN GRADO DI
RAGGIUNGERE TUTTI I VUOTI ESISTENTI NEL GIUNTO. LA MALTA PU ESSERE SPINTA
NELLE FESSURE ANCHE CON UN'ASTICELLA O, SE LA DIMENSIONE DEL GIUNTO LO
PERMETTE, CON IL FRATTAZZO DA MURATORE, ESERCITANDO LA MASSIMA PRESSIONE
POSSIBILE PER FACILITARE LA PRESA DELLA NUOVA MALTA SU QUELLA ANTICA. SE I GIUNTI
DA RISARCIRE SONO AMPI E PROFONDI, POSSONO ESSERE RIEMPITI ANCHE A SPRUZZO O
CON INIEZIONI, E IN SEGUITO STILATI.
6. LA STILATURA, OSSIA LA COMPRESSIONE DELLA MALTA NEL GIUNTO, HA IL COMPITO
FARLA PENETRARE IN MODO UNIFORME IN TUTTA LA PROFONDIT DELL'INTERSTIZIO.
7. LA SUPERFICIE ESTERNA DEL GIUNTO, SOPRATTUTTO NEL CASO S'INTERVENGA SU UNA
MURATURA, PU POI ESSERE PORTATA ALLO STESSO PIANO ESTERNO DEL PARAMENTO
LAPIDEO OPPURE PU ESSERE LASCIATA "SOTTOLIVELLO", EVITANDO CHE LA SUA
SUPERFICIE ESTERNA SIA COMPLANARE A QUELLA DEL MURO
8. DOPO CHE LA MALTA HA INIZIATO IL SUO PROCESSO DI PRESA, LA SI COMPRIME E LA SI TIRA,
CON LA PUNTA DELLA CAZZUOLA O CON LA SPATOLA, E SI RIPETE LOPERAZIONE DOPO 5-6
ORE, DESTATE, O DOPO 24 ORE, DINVERNO, ESERCITANDO UNA LEGGERA PRESSIONE CON LA
PUNTA DELLA CAZZUOLA PICCOLA, PER FAR USCIRE LACQUA IN ECCESSO. SI RIPETE
QUEST'OPERAZIONE NELLARCO DI MEZZA GIORNATA, FINO A CHE IL GIUNTO APPARE
COMPATTO E SENZA CREPE.
9. APPENA LA MALTA HA COMINCIATO AD INDURIRSI, MA QUANDO ANCORA
MODELLABILE, SE RICHIESTO DAL PROGETTO, LA SUPERFICIE ESTERNA DEL
GIUNTO PU AD ESEMPIO RESA SCABRA CON UNA SPAZZOLA DI SAGGINA, O
CON UNA LEGGERA SABBIATURA, OPPURE TAMPONANDOLA CON UNA TELA DI
SACCO RUVIDA. SI USA LA SPAZZOLA DI FERRO QUANDO LA MALTA HA QUASI
TERMINATO LA PRESA. LE SPAZZOLE NON DEVONO PER ESSERE STROFINATE
SULLA SUPERFICIE, MA BATTUTE LEGGERMENTE. VA TENUTO PRESENTE CHE
SE QUESTA TECNICA APPLICATA TROPPO PRESTO, RISPETTO AI TEMPI DI
PRESA, LA NUOVA MALTA RISCHIER DI ESSERE RIMOSSA; AL CONTRARIO, SE
SI OPERA TROPPO TARDI, SAR DIFFICILE FAR RIMANERE IMPRESSI I SEGNI
DESIDERATI, SENZA UN'AZIONE VIGOROSA CHE PU DANNEGGIARE IL GIUNTO E
LE SUPERFICI CIRCOSTANTI. SI COMPLETA QUESTA LAVORAZIONE CON SPUGNA
IMBEVUTA DACQUA, PER CANCELLARE EVENTUALI SOLCHI DELLA SPAZZOLA E
PER RIMUOVERE QUEI GRANULI DISTACCATI CHE POI CONFERIREBBERO ALLA
MALTA ASCIUTTA UN ASPETTO POLVERULENTO.
AL TERMINE DELLE OPERAZIONI, LA ZONA D'INTERVENTO DOVREBBE IN OGNI
CASO ESSERE PROTETTA DAL SOLE DIRETTO E DALLA PIOGGIA, FINO A
QUANDO L'IMPASTO SIA COMPLETAMENTE INDURITO
ESEMPIO DI INCONGRUA
STUCCATURA DEI GIUNTI:
USO DI MATERIALE INCOMPATIBILE
CANCELLAZIONE DEI BORDI DEL
GIUNTO ORIGINARIO
INTEGRAZIONI INTERE MURATURE

QUANDO FERMARSI?
 RICOSTRUZIONE DI PARTI DI EDIFICIO CROLLATE

CHE FARE? COMERA DOVERA?

 INTEGRAZIONE MANCANZE DI INTONACO
LA PERDITA DI PORZIONI DI INTONACO PROVOCA TALVOLTA ESTESE LACUNE, PI O
MENO PROFONDE E DAI BORDI PI O MENO STABILI E COESI, SULLE SUPERFICI
PARIETALI DI MOLTI EDIFICI STORICI E POSSONO IN ALCUNI CASI METTERE A NUDO LE
SOTTOSTANTI STRUTTURE MURARIE, CON NOTEVOLI RISCHI PER LA DURABILIT DELLA
FABBRICA. IN QUESTI CASI, SI PU INTERVENIRE APPLICANDO SULLE PARTI SCOPERTE
DEL MURO UN NUOVO INTONACO, REALIZZANDO IL COSIDDETTO "RAPPEZZO"
ALTRIMENTI DETTO "MACROSTUCCATURA".
TALE OPERAZIONE HA INNANZITUTTO UNA MOTIVAZIONE DI TIPO TECNICO POICH OGNI
FESSURA, OGNI LACUNA O CIASCUNA DISCONTINUIT RAPPRESENTA UN
INDEBOLIMENTO DEL MANUFATTO, UNA VIA DI PENETRAZIONE DELLACQUA AL SUO
INTERNO, CHE A SUA VOLTA VEICOLA AGENTI INQUINANTI AGGRESSIVI, E UN
POTENZIALE PUNTO DI INNESCO DI MOLTI FENOMENI DI DEGRADO SUPERFICIALE E
PROFONDO.
NON SI PU TUTTAVIA IGNORARE CHE, A FRONTE DI TALE MOTIVAZIONE, NE ESISTONO
ALTRE DI NATURA ESTETICO-FORMALE CHE CHIAMANO IN CAUSA RILEVANTI PROBLEMI
DI ORDINE CULTURALE E TEORETICO. PER QUESTO, LA SCELTA DI INTEGRARE O DI NON
INTEGRARE, CON UNA MACROSTUCCATURA, LA LACUNA ESISTENTE NEGLI INTONACI DI
UN EDIFICIO, SPESSO NON DIPENDE ESCLUSIVAMENTE DA RAGIONI PRAGMATICHE MA
DISCENDE DA PRECISE SCELTE DI IMPOSTAZIONE DEL PROGETTO, IN ORDINE AI TEMI
DELLA DIFESA DELLA LEGGIBILIT DELLA FABBRICA E DELLA TUTELA DELLE SUE
STRATIFICAZIONI STORICO-COSTRUTTIVE.
PRIMA DI REALIZZARE UN RAPPEZZO D'INTONACO ANZITUTTO BUONA NORMA PREPARARE
ACCURATAMENTE IL SUPPORTO SU CUI SI DEVE APPLICARE LA NUOVA MALTA. IN PARTICOLARE,
OCCORRE VALUTARE LE CARATTERISTICHE DEL SUPPORTO MURARIO, LA SUPERFICIE DEL
SUPPORTO DEVE ESSERE SUFFICIENTEMENTE RUVIDA O SCABRA, PER PERMETTERE AL NUOVO
IMPASTO DI "AGGRAPPARSI" SOLIDAMENTE AD ESSO E DI SVILUPPARE MEGLIO LE SUE CAPACIT
MECCANICHE, DURANTE LA FASE DI INDURIMENTO. INFINE, DEVE LA SUPERFICIE DEL MURO
ESSERE PULITA, IN MODO DA NON PROVOCARE FORME DI INQUINAMENTO DEI MATERIALI DELLO
STRATO AGGIUNTO E NON DEVE CONTENERE PATINE, SALI O ALTRE SOSTANZE CHE POSSONO
FAVORIRNE IL DISTACCO A BREVE O A LUNGO TERMINE.
LIMPASTO.
NEL MOMENTO IN CUI SI PREDISPONE LA MALTA NECESSARIA ALLA
MACROSTUCCATURA, ACQUISTANO NOTEVOLE IMPORTANZA ALCUNI ACCORGIMENTI
OPERATIVI CONSIDERATI SPESSO SCONTATI E QUINDI SOTTOVALUTATI. AD ESEMPIO, SE
UNA MALTA DA INTONACO DEVE ESSERE PREPARATA IN OPERA, OCCORRE
ASSICURARSI CHE IL CONTENITORE NEL QUALE SI INTENDE REALIZZARE LIMPASTO SIA
PULITO, E SAR QUINDI OPPORTUNO LAVARLO SEMPRE CON ACQUA, PRIMA DI INIZIARE
OGNI OPERAZIONE. LACQUA UTILIZZATA DEVE ESSERE SUFFICIENTEMENTE PURA, E
NON DEVE CONTENERE SOSTANZE INQUINANTI. UNA VOLTA RISPETTATE TUTTE LE
PRECAUZIONI RICHIESTE DALLE BUONE REGOLE DELLARTE, OCCORRE ANCORA FARE
ATTENZIONE AL DOSAGGIO DEI MATERIALI, PERCH DA QUESTO DIPENDE IN GRANDE
MISURA LA LAVORABILIT DELLA MALTA E, QUINDI, LA POSSIBILIT DI REALIZZARE IL
RAPPEZZO IN MODO OTTIMALE. FONDAMENTALE, SOTTO QUEST'ASPETTO, IL
DOSAGGIO DELLACQUA NELLA MISCELA AGGREGATO-LEGANTE, PER DETERMINARE IL
GRADO DI FLUIDIT DELLIMPASTO. SI DEVE INFATTI TENERE CONTO CHE UN IMPASTO
POVERO DACQUA RISCHIA LA NON COMPLETA IDRATAZIONE DEL LEGANTE E RISULTER
QUINDI MENO LAVORABILE; VICEVERSA, UTILIZZANDONE UNA QUANTIT ECCESSIVA DI
ACQUA, LIMPASTO SAR TROPPO FLUIDO E ANDR INCONTRO AL DISTACCO E ALLA
CADUTA DAL SUPPORTO GI DURANTE LAPPLICAZIONE, E DETERMINER ANCHE UNA
PERDITA D'EFFICACIA NEL CONTATTO TRA IL LEGANTE E I GRANULI DELL'INERTE, CON
CONSEGUENZE NEGATIVE SULLA RESISTENZA E SULLA DURATA DEL RAPPEZZO.
NEL DOSAGGIO DEGLI INGREDIENTI DI UNA MALTA DA RAPPEZZO, LE VARIAZIONI DEL
RAPPORTO LEGANTE/INERTE FANNO DALTRA ASSUMERE ALLIMPASTO DETERMINATE
CARATTERISTICHE, RICERCATE IN RELAZIONE AL RISULTATO DESIDERATO.
LAPPLICAZIONE
UNA VOLTA DETERMINATO, SULLA BASE DELLE CARATTERISTICHE DELL'INTONACO DA
INTEGRARE, IL TIPO DIMPASTO E PREPARATA LA PARETE DA INTONACARE, SI PASSA ALLA
STESURA. PER UNA CORRETTA APPLICAZIONE, OCCORRE TENERE CONTO DELLE
CONDIZIONI AMBIENTALI IN CUI SI OPERA, PRESTANDO PARTICOLARE ATTENZIONE CHE LA
TEMPERATURA ESTERNA SIA COMPRESA TRA I 5 E I 30.
NEL CASO DI UN RAPPEZZO DI INTONACO, IL PROBLEMA DELLA STESURA RISULTA
SEMPLIFICATO POICH LINTONACO ESISTENTE, A MARGINE DELLA LACUNA DA INTEGRARE,
PU SERVIRE PER LA VERIFICA DELLA PROFONDIT DEL NUOVO STRATO E DEL SUO
CORRETTO LIVELLAMENTO. IL NUOVO IMPASTO GENERALMENTE APPLICATO CON LA
CAZZUOLA, ALLINTERNO DELLA LACUNA DA COLMARE, AVENDO PRIMA CURA DI PULIRE,
SPAZZOLARE E, SE NECESSARIO, CONSOLIDARE ACCURATAMENTE I MARGINI DEL VECCHIO
INTONACO E IL SUPPORTO MURARIO SOTTOSTANTE. SUCCESSIVAMENTE, LA NUOVA MALTA
STESA CON IL FRATTAZZO O CON LA CAZZUOLA STESSA, FACENDOSI GUIDARE DALLA
SUPERFICIE DELLINTONACO CIRCOSTANTE NEL LIVELLAMENTO DI QUELLO NUOVO.
IL FRATTAZZO PU ESSERE DI LEGNO, DI METALLO O DI PLASTICA, MUNITO DI UNO STRATO
DI SPUGNA SPESSO CIRCA DUE CENTIMETRI. IL FRATTAZZO DI PLASTICA CONSENTE DI
LEVIGARE PI RAPIDAMENTE E CON MINOR FATICA LA SUPERFICIE DEL RAPPEZZO,
GIACCH PERMETTE DI INTERVENIRE SULLA MALTA ASSAI PRIMA CHE ESSA ABBIA INIZIATO
LA FASE DI PRESA. QUESTA CARATTERISTICA SPINGE SPESSO GLI OPERATORI AD UN USO
IMPROPRIO DI TALE ATTREZZO, CON CONSEGUENZE CHE DIVENTANO EVIDENTI SOLO DOPO
LA COMPLETA ASCIUGATURA DEL MANUFATTO, QUANDO LA SUA SUPERFICIE APPARIR
INTERESSATA DA UNA FITTA RETE DI MICROFESSURE, A CAUSA DELLECCESSIVO ASPORTO
D'ACQUA FAVORITO DALLA PARTE SPUGNOSA DEL FRATTAZZO E DALLA CONSEGUENTE
ALTERAZIONE DEL PROCESSO DI PRESA.
TIPI DI MALTE USATE PER IL RAPPEZZO DI UN INTONACO TRADIZIONALE

MALTA DI CALCE AEREA

MALTA DI CALCE AEREA ADDITIVATA CON LEGANTI IDRAULICI
MALTA DI CALCE AEREA CON ADDITIVI SINTETICI
MALTE PRECONFEZIONATE O PREMISCELATE
 INTEGRAZIONI ELEMENTI LAPIDEI: INTEGRAZIONE CON MATERIALI IN PASTA

LA TECNICA SI BASA SULLA POSSIBILIT DI RIPRODURRE O "CLONARE" LE PARTI SANE

DI UN ORNAMENTO O DI UN MANUFATTO LAPIDEO, SOPRATTUTTO SE CARATTERIZZATO
DA ELEMENTI RIPETITIVI, PER RICOSTRUIRE LE SUE PORZIONI MANCANTI O RIMOSSE IN
QUANTO IRRIMEDIABILMENTE DEGRADATE. A TAL FINE SI IMPIEGANO SOLITAMENTE
MATERIALI E PROCEDIMENTI DI LAVORAZIONE CHE CONSENTONO DI ESEGUIRE
LOPERAZIONE IN CANTIERE, SU BANCHI DI LAVORO ALLUOPO PREDISPOSTI OPPURE
IN OPERA, AGENDO DIRETTAMENTE SULLE MANCANZE DA INTEGRARE.
L'INTERVENTO TENDE QUINDI A RICOSTITUIRE LA COMPLETEZZA MATERIALE,
COSTRUTTIVA E FIGURALE DEL MANUFATTO MUTILATO, COLMANDONE LE LACUNE E
DETERMINANDO, AL TEMPO STESSO, IL SUO CONSOLIDAMENTO E LA SUA PROTEZIONE.
 MODELLAZIONE
MEDIANTE
SAGOME

1. ELIMINAZIONE DI TUTTI I DEPOSITI INCOERENTI (POLVERI E DETRITI) E DI TUTTI I

MATERIALI DI ALTERAZIONE CHE POTREBBERO IMPEDIRE O RENDERE INEFFICACE
L'APPLICAZIONE DEL MATERIALE IN PASTA. EVENTUALE REGOLARIZZAZIONE DEI
MARGINI DELLA LACUNA O INCISIONE DELLINTERNO DELLA MANCANZA, PER CREARE
SUPERFICI SCABRE CHE FACILITINO L'ANCORAGGIO DEI MATERIALI AGGIUNTI;
2. TRATTAMENTO, NEL CASO DELLE CORNICI E DELLE MODANATURE IN MALTA, DELLE
EVENTUALI ARMATURE PRESENTI AL LORO INTERNO, SPESSO COSTITUITE DA
ELEMENTI METALLICI OSSIDATI O OSSIDABILI.
3. ANCORAGGIO DEL NUOVO MODELLATO AL VECCHIO SUPPORTO PREDISPONENDO
EVENTUALI AGGANCI MECCANICI CHE COLLEGHINO SALDAMENTE LINTEGRAZIONE AL
SUBSTRATO DI APPLICAZIONE (AD ESEMPIO PERNI, FILI, GANCI, ECC.).
4. EVENTUALE TRATTAMENTO E LA REALIZZAZIONE DELLA SUPERFICIE DI FINITURA
ESTERNA DELLA NUOVA MASSA CHE, PER MATERIALE E PER FORMA, PU
ACCORDARSI CON LA PARTE SANA DEL MANUFATTO, MIMETIZZANDOSI, OPPURE PU
DENUNCIARE LA PROPRIA NATURA DI CORPO AGGIUNTO.
MODELLAZIONE MEDIANTE SAGOME
ARMATURE DI
SOSTEGNO

LE ARMATURE DI SOSTEGNO SONO INSERITE NELLE DECORAZIONI PLASTICHE PER

IMPEDIRE CHE LO STUCCO SI DEFORMI SOTTO IL SUO STESSO PESO O ADERISCA IN MODO
IMPERFETTO AL SUPPORTO.
NELLE INTEGRAZIONI O RICOSTRUZIONI PARZIALI, LARMATURA GENERALMENTE
REALIZZATA CON CHIODI A TESTA LARGA O CON PERNI INSERITI NEL SUPPORTO, SIA PER
SOSTENERE EVENTUALI PEZZI DI LATERIZI SIA PER CREARE, UNENDO I CHIODI CON DEL
FILO, UNO SCHELETRO CHE ASSICURI AL NUOVO COMPOSTO PLASTICO UN ANCORAGGIO
STABILE AL SUPPORTO.
PER REALIZZARE QUESTE STRUTTURE SI UTILIZZANO INOLTRE CHIODI E FILI ZINCATI O
PROTETTI DA CADMIATURA, OPPURE CHIODI E FILI D'ACCIAIO INOSSIDABILE O NYLON.
NELLA FORMAZIONE DELLARMATURA PER LINTEGRAZIONE DI DECORAZIONI IN NOTEVOLE
AGGETTO OPPORTUNO CHE LE SUE PARTI SPORGANO PER UNO SPESSORE SUFFICIENTE
A SOSTENERE SOLO LO STRATO PI INTERNO DELLO STUCCO. UNA VOLTA CHE QUESTO SIA
INDURITO, SI CREA UNALTRA ARMATURA, PER IL SECONDO STRATO, E SI PROSEGUE IN
QUESTO MODO FINO A RAGGIUNGERE L'AGGETTO VOLUTO.
FORMATURA A BANCO
INT_08FIG04

L'INTEGRAZIONE DI ELEMENTI MANCANTI MEDIANTE FORMATURA DI NUOVI ELEMENTI

SIMILARI, A BANCO O IN OPERA, SI SVOLGE CON LA SEGUENTE SUCCESSIONE SCHEMATICA
DI FASI OPERATIVE:
1. PROTEZIONE E ISOLAMENTO DEL MODELLO DA RIPRODURRE;
2. REALIZZAZIONE DEL CALCO O DELLA FORMA OPERANDO SUL MODELLO PRESCELTO;
3. GETTO DEL MATERIALE PRESCELTO PER LA REALIZZAZIONE DEL CLONE, NELLA FORMA,A
BANCO O IN OPERA, PER RIPRODURRE LELEMENTO ASSUNTO QUALE MODELLO, IN UNO O
PI ESEMPLARI;
4. PREPARAZIONE DELLE SUPERFICI DELLA MANCANZA DA INTEGRARE, IN MODO DA
PREPARARE LANCORAGGIO DEL NUOVO ELEMENTO AL CORPO DELLOGGETTO LACUNOSO;
5. POSA IN OPERA DEL NUOVO ELEMENTO, SE PREPARATO A BANCO, O SUA REALIZZAZIONE
DIRETTA IN SITU;
6. EVENTUALI LAVORAZIONI DI FINITURA SUPERFICIALE DEL NUOVO ELEMENTO INSERITO
NELLA LACUNA ESISTENTE NEL MANUFATTO.
FORMATURA IN OPERA

LA FORMATURA DE NUOVI ELEMENTI DESTINATI AD INTEGRARE LE LACUNE ESISTENTI NEL

MANUFATTO DA RESTAURARE, PREVEDE, COME DEL RESTO LESECUZIONE DEL LORO CALCO
DAL MODELLO PRESCELTO, LA SOVRAPPOSIZIONE DI STRATI DIVERSI DI MATERIALE PLASTICO.
IN PARTICOLARE, LO STRATO POSTO IMMEDIATAMENTE A CONTATTO CON IL MODELLO DEVE
ESSERE PI FLUIDO, PER SEGUIRE FEDELMENTE TUTTI I DETTAGLI DELLELEMENTO ASSUNTO
COME ORIGINALE DA RIPRODURRE. A QUESTO STRATO VANNO POI SOVRAPPOSTI ALTRI STRATI
PI DENSI CHE, PER EVITARE CREPE E RITIRI ECCESSIVI, DEBBONO CONTENERE PERCENTUALI
DI AGGREGATO SEMPRE MAGGIORI, FINO A RAGGIUNGERE IL RAPPORTO DI 1/1CON IL LEGANTE,
NELLO STRATO PI ESTERNO.
LA FORMAZIONE DI CALCHI PER IL RIPRISTINO DI PARTI MANCANTI DI DECORAZIONI PLASTICHE O
DI ELEMENTI LACUNOSI IN GENERE, PU AVVENIRE IN OGNI CASO PER COLATA O PER
SOVRAPPOSIZIONE DI STRATI DI MALTA E/O DI RESINA SU DI UN NUCLEO DI BASE.
 d e
REALIZZAZIONE DEL CALCO PER COLATA: A) MEZZO BALAUSTRINO DA RIPRODURRE, B)
SCATOLA DI LEGNO, C) LA SCATOLA IN LEGNO RICOPERTA DA UNO STRATO DI GESSO CON
ARMATURA. D) LA NUOVA SCATOLA DI GESSO LIBERATA DA QUELLA LIGNEA E) LA SCATOLA
DI GESSO ACCOSTATA AL MODELLO. SI ESEGUE LA COLATURA DALLALTO PER MEZZO DI
IMBUTI.
TASSELLATURA DEI MATERIALI LAPIDEI
LA TASSELLATURA CONSISTE
NELLINTEGRAZIONE DI UN
MANUFATTO LAPIDEO LACUNOSO O
INTERROTTO, CON ELEMENTI,
GENERALMENTE PRISMATICI, RICAVATI
DA UN MATERIALE ANALOGO A
QUELLO DELLA PARTE DA INTEGRARE.
NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI,
LINTEGRAZIONE MEDIANTE TASSELLI SI
CONFIGURA COME UNA SOSTITUZIONE
PARZIALE, IN QUANTO SPESSO
PRECEDUTA DALLA RIMOZIONE DI UNA
PARTE DEL MATERIALE ESISTENTE. LA
RIMOZIONE PU ESSERE IMPOSTA DA
RAGIONI DIVERSE TRA LE QUALI VI
SONO, AD ESEMPIO, LA PRESENZA DI
DIFETTI CONGENITI O DI FENOMENI DI
DEGRADO CHE COMPROMETTONO LE
CARATTERISTICHE MECCANICHE DEL
MATERIALE E LE SUE PRESTAZIONI,
INDEBOLENDO IL MANUFATTO, O
MUTANDONE IN MODI IRREVERSIBILI
LASPETTO.
LA SOSTITUZIONE AVVIENE ASPORTANDO LA PARTE GUASTA, TAGLIANDO LA PIETRA CON UNO
SCALPELLO PIANO E CREANDO UNA CAVIT PER LINSERIMENTO DEL NUOVO PEZZO DI PIETRA. IN
DETTAGLIO, IL MATERIALE SI RIMUOVE CON SCALPELLI, PICCOLE SUBBIE, GRADINE, UGNETTI E
SCALPELLI PIANI E SI REALIZZA UN ALLOGGIAMENTO A FORMA PRESSOCH DI PARALLELEPIPEDO,
IDONEO AD ACCOGLIERE IL TASSELLO OSPITE. PRIMA DI COMPIERE LOPERAZIONE DI
PREPARAZIONE DELLA SEDE DINSERIMENTO DEL TASSELLO,
SI PROCEDE CON LA SCELTA DEL PEZZO DI MARMO DA CUI RICAVARE LELEMENTO PER
REALIZZARE LA SOSTITUZIONE. SUBITO DOPO, SI REALIZZA UNA SAGOMA BIDIMENSIONALE DEL
PROFILO DELLELEMENTO DA INTEGRARE, OPPURE UN MODELLO TRIDIMENSIONALE DEL PEZZO
MANCANTE E QUESTI SERVONO COME RIFERIMENTO PER IL TAGLIO DEL TASSELLO VERO E
PROPRIO.
IL TASSELLO SBOZZATO E INSERITO NEL SUO ALLOGGIAMENTO ADATTANDOLO PRIMA CON
SCALPELLI, PER OTTENERE UN BUON INSERIMENTO E POCHE COMMETTITURE, E USANDO, IN
SEGUITO, ACQUA E SABBIA PER STROFINARE IL TASSELLO NELLA SUA CASSA, COS CHE, PER
AZIONE ABRASIVA (CUCCIATURA), SI OTTENEVA UNUNIONE PERFETTA TRA IL TASSELLO E LE
PARTI INTEGRE DEL MANUFATTO DA INTEGRARE.
PER GARANTIRE UNA MAGGIORE TENUTA DEGLI
ELEMENTI DINTEGRAZIONE SI IMPIEGAVANO IN
PARTICOLARE DEI PERNI, INSERITI IN FORI
PRATICATI ALLINTERNO DELLA CAVIT CHE
AVREBBE OSPITATO IL TASSELLO, E NELLA
CORRISPONDENTE FACCIA DEL TASSELLO STESSO. I
PERNI POTEVANO ESSERE DI FERRO FORGIATO, DI
RAME O DI BRONZO. I FORI, NEL MATERIALE
LAPIDEO, ERANO ESEGUITI UTILIZZANDO DAPPRIMA
UN FERRO ADATTO E UN MAZZUOLO, ED ERANO
QUINDI RIFINITI CON LAUSILIO DI TRAPANI MANUALI
DI DIVERSA FOGGIA. I FORI NEI TASSELLI POTEVANO
ESSERE PASSANTI, CIO ATTRAVERSARE IL
TASSELLO DA UNA FACCIA ALLA FACCIA OPPOSTA,
OPPURE INTERESSARE SOLO PARTE DI ESSO. I
PERNI METALLICI ERANO GENERALMENTE
TRATTENUTI ALLINTERNO DELLA PIETRA DA PIOMBO
COLATO FUSO NELLO SPAZIO INTERSTIZIALE
ESISTENTE TRA LE PARETI DEL FORO E QUELLE DEL
PERNO, ATTRAVERSO UNA SERIE DI CANALETTI.
INFINE, AD INSERIMENTO ESEGUITO, SI PROCEDEVA
ALLA LAVORAZIONE CON SCALPELLO DALLA PARTE
ESTERNA DEL TASSELLO E, SE LA SUPERFICIE
DELLA PORZIONE INTEGRATA CON IL TASSELLO ERA
LISCIA, LA FACCIA ESTERNA DI QUESTULTIMO ERA
LEVIGATA CON SABBIE O ALTRI ABRASIVI, SEMPRE
PI FINI E, TALVOLTA, LA SI PATINAVA PER
RENDERLA SIMILE A QUELLA DEL MANUFATTO
INTEGRATO
ESISTONO NUMEROSE TECNICHE DI FISSAGGIO MA LE PI
DIFFUSE SONO QUELLE REALIZZATE CON PERNI RADIALI, PER
CUI IL TASSELLO POSTO IN SENSO ORIZZONTALE NEL SUO
ALLOGGIAMENTO, UTILIZZANDO PERNI PASSANTI O PERNI
CIECHI E FISSANDOLO CON MALTA O CON PIOMBO FUSO.
ALTRI SISTEMI DI FISSAGGIO SONO UTILIZZABILI QUANDO I
TASSELLI DEVONO ESSERE INSERITI NEGLI ALLOGGIAMENTI
PREDISPOSTI AD OSPITARLI, FACENDOLI SCORRERE
DALLALTO VERSO IL BASSO. IN QUESTI CASI, I TASSELLI
SCIVOLANO NEI LORO ALLOGGIAMENTI, LE CUI FACCE SONO
RIFINITE MEDIANTE ABRASIONE PROPRIO PER MIGLIORARE LO
SCORRIMENTO DEI PEZZI. NELLA PARTE INFERIORE DELLE
CAVIT SONO QUINDI INSERITI, IN POSIZIONE VERTICALE, DUE
O PI PERNI GUIDA CHE ENTRERANNO NEI FORI PRATICATI
SULLA FACCIA INFERIORE DEL TASSELLO E SARANNO POI
MURATI CON MALTA. UNA VOLTA INSERITO, IL TASSELLO SAR
ANCORATO, NELLA PARTE SUPERIORE, DA UNA O PI GRAPPE
INSERITE IN APPOSITE SEDI PREVENTIVAMENTE REALIZZATE.
IN RELAZIONE AL TIPO DI MATERIALE LAPIDEO SU CUI SI
OPERA, E ALLA SUA CONSISTENZA, LE GRAPPE POTRANNO
ESSERE ALLOGGIATE VERSO LINTERNO DEL MANUFATTO E
DEL TASSELLO OPPURE LUNGO LASSE ORIZZONTALE DELLA
ZONA INTERESSATA DALLINTEGRAZIONE. LE GRAPPE, IN
GENERE, SONO REALIZZATE IN RAME, PIEGATE ALLE DUE
ESTREMIT AD ANGOLO RETTO, INCASSATE NELLE APPOSITE
SEDI PREDISPOSTE NEL MATERIALE LAPIDEO DEL MANUFATTO
E DEL TASSELLO E FERMATE DEFINITIVAMENTE CON PIOMBO
FUSO O RIBADITO CON SCALPELLO O SUBBIA.
ALTRE TASSELLATURE, CHE NON RICHIEDONO LUSO DI IMPERNIATURE DI
FISSAGGIO, SONO REALIZZATE FREQUENTEMENTE, AD ESEMPIO, SUI GRADINI DI
SCALE O SCALONI MONUMENTALI, QUANDO IL BORDO ESTERNO DEL GRADINO, LE
SUE MODANATURE E IN PARTICOLARE IL TORO O CORDONE CHE NE DEFINISCE IL
LATO FRONTALE, SONO CONSUNTI, ROTTI, LACUNOSI O ROVINATI PER CAUSE
DIVERSE E IN VARI MODI. IN QUESTI CASI, LA TECNICA DI REALIZZAZIONE DELLE
TASSELLATURE ANALOGA A QUELLE FIN QUI DESCRITTE MA I PERNI SONO
SUPERFLUI PER LA PARTICOLARE POSIZIONE DEL TASSELLO E PER LE
SOLLECITAZIONI CUI LELEMENTO SOTTOPOSTO.