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Atti e Memorie
dellArcadia
2
2013
ROMA
EDIZIONI DI STORIA E LETTERATURA
Atti e Memorie dellArcadia una pubblicazione con revisione paritaria
Direttore
Rosanna Pettinelli
Comitato scientifico
Savio Collegio dellArcadia: Rosanna Pettinelli, custode generale, Rino Avesani, procu-
stode, Nino Borsellino, Nicola Longo, Francesco Sabatini, Luca Serianni, consiglieri,
Riccardo Gualdo, segretario, Eugenio Ragni, tesoriere, Fiammetta Terlizzi, direttrice della
Biblioteca Angelica
Maria Teresa Acquaro Graziosi, Claudio Ciociola, Maria Luisa Doglio, Manlio Pastore
Stocchi, Franco Piperno, Paolo Procaccioli, Corrado Viola, Alessandro Zuccari
Redattore editoriale
Pietro Petteruti Pellegrino
LEditore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze in favore degli aventi diritto
ISSN 1127-249X
ISBN 978-88-6372-553-7
eISBN 978-88-6372-623-7
Il tema della fortuna del Boccaccio lirico nella musica vocale profana
del Cinquecento attiene al pi generale tema della sua recezione nel tardo
Rinascimento italiano ed europeo. Infatti la presenza numericamente
alquanto modesta, per non dire trascurabile di rime del Boccaccio fra
i testi intonati dai musicisti italiani ed europei soprattutto significativa
quale testimonianza dellattenzione rivolta da musicisti e committenti
musicali a questo aspetto marginale dellautore ritenuto a quellepoca lin-
discusso modello della prosa e della novellistica1. Il madrigale polifonico,
il pi diffuso genere di musica vocale del Cinquecento, costituisce un
importante veicolo di circolazione, tramite le intonazioni musicali, di poe-
sia lirica attentamente selezionata sulla base di ragioni formali e tematiche
e in relazione alla sua musicabilit; lo studio della fortuna musicale della
produzione lirica di un autore, nel nostro caso Boccaccio, contribuisce
dunque a valutarne il ruolo e la presenza nella cultura di quellepoca 2.
1
Sulle rime del Boccaccio vd. V. BRANCA, Tradizione, rinnovamento, manierismo nel lin-
guaggio delle Rime, in ID., Boccaccio medievale e nuovi studi sul Decameron, VIII ed., Firenze,
Sansoni, 1992, pp. 250-276, e A. LANZA, Boccaccio tardogotico: pittura e poesia nelle Rime, in
L umana compagnia. Studi in onore di Gennaro Savarese, a cura di R. Alhaique Pettinelli, con la
collaborazione di F. Calitti e C. Cassiani, Roma, Bulzoni, 1999, pp. 221-237. Utili al presente
lavoro sono stati inoltre G. DAGOSTINO, Le ballate del Decameron: note integrative di analisi
metrica e stilistica, Studi sul Boccaccio, XXIV, 1996, pp. 123-180 (soprattutto per questioni
metriche), e R. ZANNI, La poesia del Decameron: le ballate e lintertesto lirico, Linguistica e
letteratura, XXX, 2005, pp. 59-142 (studio sui temi, lessico e forme del Boccaccio lirico).
2
Un parziale approccio al tema si trova in A. BONAVENTURA, Il Boccaccio e la musica.
Studio e trascrizioni musicali, Rivista musicale italiana, XXI, 1914, pp. 405-442. Parimenti
modesta in un periodo, tuttavia, di prevalente trasmissione orale delle musiche la pre-
senza di testi di Boccaccio fra le composizioni polifoniche del suo tempo trasmesseci da
manoscritti tre-quattrocenteschi; sullargomento si veda M. GOZZI, Cantare il Decamerone.
Intonazioni trecentesche su testi di Boccaccio, in Con-Scientia Musica. Contrappunti per
Rossana Dalmonte e Mario Baroni, a cura di A. R. Addessi, I. Macchiarella, M. Privitera, M.
Russo, Lucca, LIM, 2010, pp. 317-334.
62 FRANCO PIPERNO
3
N.B. Quando nel testo menziono la scrittura di Boccaccio utilizzo incipit o parti interne
delle ballate secondo la lezione offerta dallautorevole ventisettana (Il Decamerone di m.
Giovanni Boccaccio nuovamente corretto et con diligentia stampato, Firenze, Giunta, 1527);
se invece mi riferisco ad una intonazione utilizzo le forme del testo incipit o parti interne
offerte dalla fonte musicale.
4
Il madrigale di Arcadelt compare nel ms. Bruxelles, Bibliothque du Conservatoire
royal, 27.731, importante silloge miscellanea di madrigali di origine fiorentina compilata a
partire dal 1535-1540; la porzione appartenente a questo periodo contiene oltre ottanta pezzi
di autori attivi a Firenze (Arcadelt, Francesco de Layolle, Francesco Corteccia, Costanzo
Festa; I non ardisco di levar pi gli occhi di Arcadelt il num. 45). Su questa fonte vd. I.
FENLON J. HAAR, The Italian madrigal in the early sixteenth century. Sources and interpreta-
tion, Cambridge, Cambridge University Press, 1988, pp. 149-153. Il brano di Arcadelt venne
ristampato nel 1541 in un libro di madrigali di Maistre Ihan nel quale, fatto significativo,
pubblicata anche una ballata del Decameron musicata dal fiorentino Corteccia (vd. oltre). Il
brano si legge in J. ARCADELT, Opera Omnia, edidit A. Seay, VII. Madrigali miscellanei, s.l.,
American Institute of Musicology, 1969, pp. 21-23.
5
Un grafico pubblicato in L. BIANCONI, Il Cinquecento e il Seicento, in Letteratura
italiana, diretta da A. Asor Rosa, 6. Teatro, musica, tradizione dei classici, Torino, Einaudi,
1986, pp. 319-363: 330, mostra visivamente la notevole discrepanza fra la sessantina di brani
musicali su testi di Boccaccio e le diverse centinaia (per Petrarca anche pi del migliaio) su
BOCCACCIO IN MUSICA NEL CINQUECENTO 63
testi di poeti di ben maggiore fortuna musicale: oltre a Petrarca, Ariosto, Tasso, Guarini,
Sannazaro, Cassola, Bembo ed altri ancora.
6
B. PISANO, Musica sopra le canzone del Petrarca, Fossombrone, Ottaviano Petrucci,
1520.
7
Dechamerone over Cento novelle de misser Johanni Boccaccio, Venezia, Bartholameo de
Zanni da Portese, 1510.
8
A. BACCHI DELLA LEGA, Serie delle edizioni delle opere di Giovanni Boccacci: latine,
volgari, tradotte e trasformate, Bologna, Romagnoli, 1875 (rist. anast.: Bologna, Forni, 1967),
64 FRANCO PIPERNO
BOCCACCIO IN MUSICA NEL CINQUECENTO 65
pp. 34-46; M. FERRARI, Dal Boccaccio illustrato al Boccaccio censurato, in Boccaccio in Europe.
Proceedings of the Boccaccio Conference, Louvain, December 1975, edited by G. Tournoy,
Leuven, Leuven University Press, 1977, pp. 111-133.
9
Il Decamerone di m. Giovanni Boccaccio, [a cura di Nicol Dolfin (Delfino)], Venezia,
Gregorio de Gregori, 1516.
10
Cfr. nota 3.
11
Il Decamerone di messer Giovanni Boccaccio nuovamente stampato et ricorretto per
Antonio Brucioli, Venezia, Bartolomeo Zanetti da Brescia ad instantia di Giovanni Giolitto
da Trino, 1538.
12
Il Decamerone di messer Giovanni Boccaccio nuovamente stampato et corretto per
Lodovico Dolce, Venezia, ad instantia di Curzio Nav e fratelli, 1541.
13
Il Decamerone di messer Giovanni Boccaccio. Nuovamente corretto per messer Antonio
Bruccioli, Venezia, Gabriel Giolito di Ferrarii, 1542.
14
Cfr. nota 9.
66 FRANCO PIPERNO
15
Il Decamerone di m. Giovanni Boccaccio novamente corretto con tre novelle
aggiunte,Venezia, Aldo Romano e Andrea Asolano, 1522.
16
Il Decamerone di m. Giovanni Boccaccio novamente stampato et con somma diligentia
corretto, Venezia, Giovanniantonio et fratelli da Sabbio, 1526.
17
R. ALHAIQUE PETTINELLI, Vicende editoriali attorno a Le cento novelle da Messer
Brugiantino dette in ottava rima, in Scritture di scritture. Testi generi, modelli nel
Rinascimento, a cura di G. Mazzacurati e M. Plaisance, Roma, Bulzoni, 1987, pp. 307-324:
310, ora in EAD., Forme e percorsi dei romanzi di cavalleria da Boiardo a Brusantino, Roma,
Bulzoni, 2004, pp. 165-180: 168.
18
Il Decameron di messer Giovanni Boccacci cittadino fiorentino. Ricorretto in Roma, et
emendato secondo lordine del sacro Conc. di Trento, et riscontrato in Firenze con testi antichi
et alla sua vera lezione ridotto [], Firenze, Giunti, 1573.
19
Una sintesi delle questioni relative alle censure al Decameron si legge in C. BOLOGNA,
Tradizione e fortuna dei classici italiani, I. Dalle origini al Tasso, Torino, Einaudi, 1993, pp.
377-380.
BOCCACCIO IN MUSICA NEL CINQUECENTO 67
Fig. 1
68 FRANCO PIPERNO
Fig. 2
20
Il Decameron di messer Giovanni Boccacci cittadin fiorentino, di nuovo ristampato, e
riscontrato in Firenze con testi antichi, et alla sua vera lezione ridotto dal cavalier Lionardo
Salviati, Firenze, Giunti, 1582.
21
Il Decamerone di messer Giovanni Boccaccio cittadin fiorentino. Di nuovo riformato da
m. Luigi Groto cieco dAdria [], Venezia, Fabio e Agostino Zoppini fratelli e Onofrio Fari
Compagni, 1588.
BOCCACCIO IN MUSICA NEL CINQUECENTO 69
periodo della censura vada inteso come spia di una clandestina e mai cessata
fruizione del testo di Boccaccio: ufficialmente proibito, le ballate musicate
fra 1559 e 1573 ci dicono che esso continu nascostamente ad avere i suoi
affezionati lettori22.
22
Del resto nel 1566 e nel 1571 escono due ristampe delle Cento novelle di Francesco
Sansovino (1561) nelle quali sono ex novo inserite novelle del Decameron e le intere cornici
delle giornate quarta e quinta di questultimo con le rispettive ballate (Lagrimando dimostro
e Amor la vaga luce), due delle quattro che proprio nel 1570 Scotto sceglie per i propri
Madrigali a tre voci.
23
Su Layolle vd. la prefazione delleditore in F. DE LAYOLLE, Collected Secular Works
for 2, 3, 4 and 5 Voices, edited by F. A. DAccone, s.l., American Institute of Musicology,
1969 (Music of the Florentine Renaissance, III), in part. pp. XI-XII, e F. DOBBINS, Music in
Renaissance Lyons, Oxford, Clarendon Press, 1992, pp. 176-177 e 254-257. Sui rapporti
di Layolle con i letterati degli Orti Oricellari vd. A. M. CUMMINGS, The Maecenas and
the Madrigalist. Patrons, Patronage, and the Origins of the Italian Madrigal, Philadelphia,
American Philosophical Society, 2004, pp. 30-35 e passim.
24
Venticinque. Canzoni. A cinque voci di M. Franciesco De Layolle horganista fiorentino
[], Lyon, Jacques Moderne, 1540; Cinquanta. Canzoni. A quatro voci di M. Franciesco De
Layolle horganista fiorentino [], Lyon, Jacques Moderne, [1540 ca.].
25
Il brano incluso nel volume Venticinque. Canzoni sopra citato. Ed. mod. in DE
LAYOLLE, Collected Secular Works, pp. 19-21.
70 FRANCO PIPERNO
Sulla fiorentinit delle scelte poetiche di Layolle cfr. DOBBINS, Music in Renaissance
27
ZyZ. AB, AB; ByZ Arcadelt intona la sequenza ABABB) ed inoltre la versio-
ne offerta da Arcadelt reca alcune varianti e corruttele non attestate dalle
edizioni letterarie coeve:
29
Ma al v. 3 Amor sostituisce Signor delle edizioni letterarie e lultimo verso, che dovio
vada, el sentir minore, modifica loriginale chove chio vada, il sentir minore.
72 FRANCO PIPERNO
30
Su questo vd. M. FELDMAN, City Culture and the madrigal at Venice, Berkeley Los
Angeles London, University of California Press, 1995.
31
Ed. mod. in D. FERABOSCO, Il primo libro di madrigali a quattro voci (Venice, 1542),
edited by J. A. Owens, New York London, Garland Publishing, 1995, pp. 116-119.
32
Cfr. F. PIPERNO, L immagine del Duca. Musica e spettacolo alla corte di Guidubaldo II
duca dUrbino, Firenze, Olschki, 2001, pp. 51-52.
33
Per questo aspetto delleditoria musicale e letteraria veneziana vd. F. PIPERNO,
Petrarchismo, editoria, musica: la raccolta di diversi e le edizioni collettive di madrigali, in
Il Petrarchismo. Un modello di poesia per lEuropa, I, a cura di L. Chines, Roma, Bulzoni,
2006, pp. 161-188.
34
Ed. mod. in The Anthologies of Black-note Madrigals, edited by D. Harrn, 5 voll.,
Neuhausen Stuttgart, American Institute of Musicology Hnssler, 1978-1981, I/2, pp.
109-112.
35
Vd. F. PIPERNO, Ricercare e variazioni su Io mi son giovinetta, in In cantu et in sermone.
For Nino Pirrotta on his 80th birthday, edited by F. Della Seta and F. Piperno, Firenze
Nederlands, Olschki University of Western Australia Press, 1989, pp. 221-254.
BOCCACCIO IN MUSICA NEL CINQUECENTO 73
quale visivo decoro parietale: ne sono affrescate le pareti di una stanza della
rocca Orsini di Sorano36. Questo brano fu inoltre modello per non meno di
cinque altre intonazioni dello stesso testo, il quale, alla fine, con sette diverse
intonazioni da parte di altrettanti musicisti risulta il pi musicato fra i testi
decameroniani. Pienamente acquisito alla cultura petrarchistica corrente, il
suo incipit testuale e musicale divenne infine oggetto di citazioni e spunto
per nuovi versi da musicare (vd. Tab. 2). Si pu ben dire che una consistente
porzione della piccola fortuna musicale cinquecentesca del Boccaccio lirico
si debba proprio a Ferabosco.
36
Cfr. O. GAMBASSI, Domenico Maria Ferrabosco e un suo celebre madrigale affrescato
nella fortezza di Sorano, Nuova rivista musicale italiana, XXX, 1996, 3-4, pp. 417-444, e M.
CURSI R. ZANNI, Io mi son giovinetta (Dec. IX, Concl., 8-12): testo in figura e in musica in
una stanza della memoria della fortezza di Sorano, Critica del testo, IX, 2006, pp. 813-852.
Le quattro pareti della stanza recano ciascuna una parte vocale del madrigale a quattro voci,
desunta dalla stampa cinquecentesca di cui riproducono la specifica notazione quadrata;
quattro cantori posti al centro della stanza avrebbero potuto offrire unesecuzione del brano
leggendo ciascuno la propria parte da una delle pareti affrescate.
37
Ed. mod. in The Anthologies of Black-note Madrigals, III, pp. 56-59 e 75-78.
38
Il volume denota una singolare ambizione alla correttezza editoriale segnalando sul
frontespizio che i madrigali sono da le sue proprie copie fidelissime et correttissime con dili-
genza stampati. Esso dedicato al molto onorato et di virtuosi albergo Signor Gierolamo
Petrasanta, forse parente del noto stampatore Plinio Pietrasanta, attivo in Venezia.
74 FRANCO PIPERNO
39
Ed. mod. in G. FIESCO, Il primo libro di madrigali a quattro voci (Venice, 1554), edited
by J. A. Owens, New York London, Garland Publishing, 1996, pp. 38-50.
40
Ed. mod. in F. MANARA, Il primo libro di madrigali a quattro voci (Venice, 1555), edited
by J. A. Owens, New York London, Garland Publishing, 1994, pp. 23-31.
41
Nel Primo libro di Madrigali a quatro voci, Roma, Dorico. Ed. mod. in G. PIERLUIGI
DA PALESTRINA, Opere complete, a cura di R. Casimiri, II, Roma, Istituto Italiano per la Storia
della Musica, 1939, pp 25-27.
42
In Canzoni e madrigali a sei voci, Venezia, Gardano.
43
Nel Primo libro di madrigali a quattro voci, Venezia, Gardano. Ed. mod. in ORLANDO DI
LASSO, Smtliche Werke, VIII, herausgegeben von F. X. Haberl und A. Sandberger, Leipzig,
Breitkopf & Hrtel, 1898, pp. 31-33.
44
Nel Secondo libro delli madrigali a cinque voci, Roma, Dorico.
45
Sul petrarchismo letterario e musicale a Napoli e sulle intonazioni di Del Giovane
qualcosa si legge in F. PIPERNO, S alte, dolce e musical parole. Petrarca, il petrarchismo musi-
cale e la committenza madrigalistica nel Cinquecento, in Petrarca in musica, Atti del Convegno
internazionale di studi, VII centenario della nascita di Francesco Petrarca, Arezzo, 18-20 marzo
2004, a cura di A. Chegai e C. Luzzi, Lucca, LIM, 2005, pp. 321-346.
BOCCACCIO IN MUSICA NEL CINQUECENTO 75
46
Cfr. H. LEUCHTMANN, Orlando di Lasso, I. Sein Leben. Versuch einer Bestandsaufnahme
der biographischen Einzelheiten, Wiesbaden, Breitkopf & Hrtel, 1976, pp. 45-46 e 86-92, e
J. HAAR, The Early Madrigals of Lassus, Revue belge de musicologie, XXXIX-XL, 1985-
1986, pp. 17-32.
47
Oltre ai volumi di Scotto elencati nella Tabella 1, si conoscono altre sue raccolte (Terzo
libro de madrigali a due, Venezia, Scotto, 1562; Terzo libro delle Muse a tre, Venezia, Scotto,
1562) che solo apparentemente sono nuove rispetto ai volumi precedenti: in realt sono
ristampe parziali e con titolo mutato dei libri gi editi; e pertanto non sono stati inclusi nella
76 FRANCO PIPERNO
Tabella 1. Sulle edizioni didattiche a due voci si veda lampio studio di A. BORNSTEIN, Two-
part Italian Didactic Music. Printed Collections of the Renaissance and Baroque (1521-1744),
3 voll., Bologna, Ut Orpheus, 2004; descrizioni bibliografiche delle raccolte di duo didattici
sono accessibili dal sito http://www.gardane.info/bicinium/.
48
Per le fonti di questi brani vd. Appendice, Tabella 1. Del brano di Manenti una tra-
scrizione offerta in BONAVENTURA, Il Boccaccio e la musica, pp. 435-442.
49
La Fiammetta canzone, insieme altre canzoni e madrigali a sette voci, Venezia, Gardano.
50
Ed. mod. in Italienische Musiker und das Kaiserhaus, 1567-1625. Dedikationsstcke und
Werke von Musikern im Dienste des Kaiserhauses. Madrigale von Filippo di Monte, Francesco
Portinaro, Andrea Gabrieli, Annibale Padoano, Matteo Flecha, Carlo Luython, Lamberto de Sayve,
Giacomo Regnart, Francesco Rovigo, Alessandro Orologio, Camillo Zanotti, Giovanni Priuli, bear-
beitet von A. Einstein et al., Graz, Akademische Druck- u. Verlagsanstalt, 1934, pp. 67-75.
BOCCACCIO IN MUSICA NEL CINQUECENTO 77
II PARTE IV PARTE
Et io, come cortese, Amor deh!, fa chio senta
di me lo feci degno; che quella fiamma spenta
ma or ne son, dolente ohim, privata! non sia che per me tarse,
Niuna sconsolata e cost su mimpetri la tornata.
da dolersi ha quantio, Niuna sconsolata
che nvan sospiro, lasso, innamorata. da dolersi ha quantio,
che nvan sospiro, lasso, innamorata.
51
In effetti, Fiammetta e Dioneo, sul finire della terza giornata, cominciarono a cantare
di messer Guiglielmo e della Dama del Vergi (Concl. 8); ma a Lauretta che il nuovo re
Filostrato chiede di intonare una delle sue canzoni (ed appunto Niuna sconsolata).
52
Venezia, Angelo Gardano.
53
Sulla committenza musicale del cardinale Pietro Aldobrandini vd. il fondamentale stu-
dio di C. ANNIBALDI, Il mecenate politico: ancora sul patronato musicale del cardinale Pietro
78 FRANCO PIPERNO
Aldobrandini (1571-1621), Studi musicali, XVI, 1987, pp. 33-93; XVII, 1988, pp. 101-178,
e il pi recente suo Cardinal Pietro Aldobrandini in Villa: What Aesthetics Can Teach Us about
Musical Patronage in the Early Modern Period, in Fiori musicali. Liber amicorum Alexander
Silbiger, edited by C. Fontijn with S. Parisi, Sterling Heights (Michigan), Harmonie Park
Press, 2010, pp. 61-80. Annibaldi non discute nel dettaglio il caso La Fiammetta.
54
Risultano aspre alla lettura e tanto pi allintonazione le rime in -igli della ballata VI;
inconsueta fra le scelte dei madrigalisti, almeno prima dellaffermarsi dellepica tassiana, la
gelosia femminile cui d voce la ballata X.
BOCCACCIO IN MUSICA NEL CINQUECENTO 79
Qual donna canter, si non cantio musicata a tre voci da Girolamo Scotto (1541)
Qual donna canter, si non cantio, A
che son contenta dogni mio desio? A.
Vien dunque, Amor, cagion dogni mio bene, B
dogni speranz e dogni lieto effetto; C
cantiamo insieme un poco, d
non de lamare pene n de sospiri e
ma sol del chiaro foco, d
nel qual ardendo vivo in fest in gioco, D
te adorando come mio signore54. F
Scotto ridistribuisce i lemmi del v. 6 ignorando il vincolo della rima bene:
pene, altrettanto fa al secondo emistichio del v. 9 forse per semplificare la
55
Un succinto apparato di varianti della versione a due voci rispetto a quella a tre: 1 si]
se; 4 effetto] affetto; 6-7 = ed. 1527 (ripristina il v. 7 cassato nella versione a tre voci).
80 FRANCO PIPERNO
56
La scelta di Scotto analoga a quella di Layolle (vd. sopra), che intona questa ballata a
partire dal v. 3 e conclude il suo brano al v. 9 omettendo il verso successivo col problematico
riferimento al mio Iddio.
BOCCACCIO IN MUSICA NEL CINQUECENTO 81
Come nel caso precedente, nessuno dei musicisti qui sopra elencati si prese
la briga di sfogliare il Decameron, mentre ognuno di essi esplicit il proprio
debito nei confronti di Ferabosco citandone soggetti musicali e imitandone le
strategie compositive nelle proprie intonazioni del medesimo testo.
Anche la versione di Ferabosco una versione madrigalizzata di una
ballata; ma diversamente dal caso Qual donna canter la testura origina-
57
Cfr. PIPERNO, Ricercare e variazioni su Io mi son giovinetta.
82 FRANCO PIPERNO
ria non risulta del tutto stravolta dalle modifiche effettuate dal musicista
bolognese: anzi, questa sua versione esplicita le strette relazioni strutturali
esistenti tra la testura della ballata trecentesca ed il nuovo madrigale libero,
questultimo spesso dotato di un terzetto iniziale con funzione gnomica
identica a quella della ripresa di ballata. Ferabosco riconosce la natura e la
funzione di ripresa della terzina iniziale di Io mi son giovinetta e le rimarca
con cesura cadenzale e segmentazione formale (doppia stanghetta di battu-
ta) nella propria intonazione (es. 1).
Es. 1
58
Sui rapporti fra ballata (testura letteraria) e madrigale vd. A. ZIINO, La ballata in musi-
ca dalla frottola al madrigale: campioni per una ricerca, in La letteratura, la rappresentazione,
la musica al tempo e nei luoghi di Giorgione, a cura di M. Muraro, Roma, Jouvence, 1987, pp.
259-272; M. MANGANI M. ZACKOVA ROSSI, Ballata Form in the Early Madrigal, in Thorie
et analyse musicales, 1450-1650, Actes du Colloque international, Louvain-la-Neuve, 23-25
septembre 1999, publis sous la direction de A.-E. Ceulemans et B. J. Blackburn, Louvain-la-
Neuve, Dpartement dhistoire de lart e darchologie Collge rasme, 2001, pp. 149-193;
e F. PIPERNO, Ballate in musica, madrigali a ballata e gli ariosi di Antonio Barr: predilezioni
metriche e formali del madrigale a Roma a met Cinquecento, in Et facciam doli canti. Studi
in onore di Agostino Ziino in occasione del suo 65 compleanno, a cura di B. M. Antolini, T.
M. Gialdroni, A, Pugliese, Lucca, LIM, 2004, pp. 459-485.
BOCCACCIO IN MUSICA NEL CINQUECENTO 83
nelle sue intonazioni di testi costituiti da ripresa e stanza esibisce una siste-
matica indifferenza per la testura di ballata, che egli madrigalizza o nei
modi descritti sopra a proposito di Qual donna canter, o musicandone un
gruppo di versi eccedente quello della strofa di ballata, dunque rendendola
formalmente irriconoscibile: a Io son s vaga della mia bellezza (Dec. I), Niuna
sconsolata (Dec. III) e Io mi son giovinetta (Dec. IX) egli aggiunge tre versi
della seconda stanza (in questultimo caso Scotto lunico a sottrarsi allin-
fluenza di Ferabosco), occultando cos la struttura formale della ballata.
del tutto chiaro che a Scotto non interessano gli aspetti formali dei testi che
sceglie, ma solo astratti problemi di tecnica polifonica e di contrappunto.
Ladozione della forma-ballata riscontrabile in diversi degli altri into-
natori di Boccaccio, a cominciare da Arcadelt intonatore della ballata I non
ardisco di levar pi gli occhi, num. LXXV delle Rime: come in Ferabosco,
la ripresa distinta dalla stanza tramite cadenza e doppia stanghetta59. Il
francese Schaffen, che come Scotto intona Qual donna canter, presenta in
chiusa del v. 2 (desio) la prima forte cadenza della sua intonazione, rimar-
cando cos lo stacco fra ripresa e stanza (Es. 2) ed analogamente fa in Amor,
la vaga luce in fine del v. 3.
Es. 2
59
Vedi il brano nelled. cit. in nota 4.
60
Il brano di Fiesco si legge nelled. cit. in nota 39, quello di Manara nelled. cit. in nota 40.
84 FRANCO PIPERNO
v. 1 Lagrimando dimostro
quanto si dolga con ragion il core
desser tradito sotto fede, Amore.
v. 31 Quant el mio duol senza conforto sia,
Amor, tu l puoi sentir, tanto ti chiamo
con dolorosa voce:
e dicoti che tant e s mi cuoce,
che per minor martir la morte bramo.
Venga dunque, la mia
vita crudel e ria
termini col suo colpo, e l mio furore,
che dovio vada el sentir minore61.
Es. 3
61
Si notino, come nel caso di Layolle precedentemente esaminato, un paio di varianti
lessicali e morfologiche che denotano la disinvoltura del musicista fiorentino, ad onta del
rigore filologico degli ambienti accademici di Firenze, che egli certamente conobbe e fre-
quent: al v. 32 Amor sostituisce il signor (per quanto riferito ad Amore) di Boccaccio; il v.
39 semplifica la lezione originaria di Boccaccio, chove chio vada il sentir minore.
BOCCACCIO IN MUSICA NEL CINQUECENTO 85
62
Per questo vd. ZANNI, La poesia del Decameron, passim, anche per i rapporti e le
differenze della lirica del Boccaccio rispetto a Petrarca.
63
Per questo cfr. ivi, p. 115.
86 FRANCO PIPERNO
64
Per questo cfr. PIPERNO, Ricercare e variazioni su Io mi son giovinetta, pp. 248-253.
TABELLA 1. Cronologia delle edizioni madrigalistiche con intonazioni di testi di Boccaccio (solo prime
edizioni).
Anno Musicista Libro Primizie Luogo di attivit Num.651
1539 Jacob Arcadelt Quarto libro di Madrigali a quatro voci, Firenze/Roma 1
Venezia, Gardane
1540 Francesco de Layolle Venticinque canzoni a 5, Lione, Moderne Firenze/Lione 1
1541 Francesco Corteccia in Primo libro dei madrigali di Maistre Firenze 1
APPENDICE
Venezia, Scotto
1541 Girolamo Scotto Madrigali a tre voci, Venezia, Scotto Venezia 1
1542 Girolamo Scotto Madrigali a quatro voce. Libro primo, Venezia 1
Venezia, Scotto
1542 Domenico Ferabosco Primo libro de Madrigali a quatro voce, Bologna 1
Venezia, Gardane
1542 Domenico Ferabosco in Il primo libro di madrigali de diversi Bologna 1
[] a misura di breve quatuor vocum,
Venezia, Gardane
1547 Antonio Martorello Primo libro di Madrigali a cinque voci, Milano 1
[Milano]
1548 Tuttovale Menon Madrigali damore a quattro voci, Ferrara 1
Ferrara, Bughlat e Hucher
87
65
Numero di brani su versi di Boccaccio contenuti nel volume.
1549 Enrico Schaffen Li suoi madrigali a quatro voce a note Francia 2
88
negre, Venezia, Scotto
1549 Enrico Schaffen in Il Terzo Libro de diversi autori [], Francia 2
li madrigali a quatro voce a notte negre,
Venezia, Scotto
1554 Giulio Fiesco Primo libro di Madrigali a quatro voci, Ferrara 4
Venezia, Gardane
1555 Francesco Manara Primo libro di Madrigali a quatro voci, Ferrara 2
Venezia, Gardano
1555 Giovanni Pierluigi da Primo libro di Madrigali a quatro voci, Roma 1
Palestrina Roma, Dorico
1557 Giovanni Nasco Canzoni e madrigali a sei voci, Venezia, Treviso-Vicenza 3
FRANCO PIPERNO
Gardano
1558 Paolo Animuccia in Secondo Libro delle Muse, a quattro Roma-Urbino 1
voci. Madrigali Ariosi, de diversi [],
Roma, Barr
1559 Scotto Girolamo Secondo libro delli madrigali a duoi voci, Venezia 5
Venezia, Scotto
1560 Orlando di Lasso Primo libro di madrigali a quattro voci, Monaco 1
Venezia, Gardano
1562 Paolo Clerico Madrigali a cinque voci Libro primo, Mantova 1
Venezia, Scotto
1564 Giovanni Dom. Del Secondo libro delli madrigali a cinque Napoli 1
Giovane voci, Roma, Dorico
1569 Jean de Castro Primo libro di madrigali, canzoni e Anversa 1
motetti a tre voci, Anversa, Laet
1570 Girolamo Scotto Madrigali a tre voci, Venezia, Scotto Venezia 14
1571 Sessa dAranda Primo libro de madrigali a quatro voci, Napoli 1
Venezia, Gardano
1574 Giovanni Pietro Madrigali a sei voci. Libro primo, Firenze 2
Manenti Venezia, Gardano
1575 Giovanni Ferretti Secondo libro delle canzoni a sei voci, Ancona 3
Venezia, Scotto
1579 Giovanni Battista in Corona de madrigali a sei voci di Venezia 1
Mosto diversi eccellentissimi musici, Venezia,
89
TABELLA 2. Madrigali su testi con elaborazioni da ballate del Decameron
90
Anno Musicista Libro Luogo di attivit Testo
1546 Girolamo Parabosco Madrigali a cinque voci, Venezia, Gardane Venezia A
1583 Anonimo Villotte Mantovane a quattro voci, Venezia, Gardano Mantova B
1590 Giovanni de Piccoli in Primo libro delle Villanelle a tre voci di Domenico Napoli C
Montenegro e altri autori, Venezia, Vincenti
1601 Luzzasco Luzzaschi Madrigali per cantare e sonare a uno, doi e tre soprani Ferrara D
[ma ante 1597], Roma, Verovio
1603 Claudio Monteverdi Quarto libro de madrigali a cinque voci, Venezia, Mantova/ D
Amadino Ferrara
FRANCO PIPERNO
1604 Alfonso Fontanelli Secondo libro de madrigali senza nome. A cinque voci, Ferrara D
Venezia, Gardano
1615 Sigismondo DIndia Terzo libro de madrigali a cinque voci, Venezia, Torino D
Magni
1617 Girolamo Belli Nono libro de madrigali a cinque voci, Venezia, Argenta D
Magni
1617 Agostino Agresta Madrigali a sei voci. Libro primo, Napoli, Vitale Napoli D
1621 Accademico Bizzarro Secondo libro de trastulli estivi concertati a due-quat- Fano D
tro voci, Venezia, Vincenti
1643 Dionisio Bellante in Concerti accademici di Geronimo Bettino Veronese, Verona D
Venezia, Magni
A B
Niuna sconsolata Damon, pastor gentil, con la sua Clori
da dolersi ha quantio, stava appoggiato a unelce antiqua e ombrosa,
chinvan sospiro, lassa!, innamorata. e di face amorosa
Ben mi fu detta pien quantera ingrato ardendo ivi, fra verderbette e fiori,
questi chin terra adoro; la cara amata nimpha riguardava
ma fu s dolcil suo guardo gentile che dolcemente una canzon cantava
che senzaver pensato in voce pura e schietta:
alle parole altrui, Io mi son giovinetta, e volentieri
C D
Io mi son giovinetto, e volentieri Io mi son giovinetta
mallegro e cant en la stagion novella, e rido e canto a la stagion novella
merc damor e di dolci pensieri. cantava la mia dolce pastorella,
Contento i me ne vo vago e legieri quando lali il cor mio
a sollacciandin questa part e in quella, spieg come augellin subitamente,
merc damor e di dolci pensieri. tutto lieto e ridente,
Allegro godo ognor tutti i piaceri cantava in sua favella:
che goder possi alcun giovenamante, Son giovinetto anchio
merc damor e di dolci pensieri. e rido e canto a pi beata e bella
Felice son, e saranno ancor queli primavera damore
a quali lice di goder quel bene che nei begli occhi tuoi fiorisce. Ed ella:
chil dolce amor ne porta gi da i cieli. Fuggi, se saggio sei, disse, lardore;
fuggi, chin questi rai
primavera per te non sar mai.
91
BATTISTA GUARINI
TABELLA 3. I testi musicati
92
I Io son s vaga della mia bellezza (24 vv.)66
FRANCO PIPERNO
1541 Girolamo Scotto Primo libro de i madrigali a doi voci, Venezia, Scotto (v. 10 modificato)
1541 Girolamo Scotto Madrigali a tre voci, Venezia, Scotto (vv. 6 e 10 modificati; omesso v. 7)
1549 Enrico Schaffen Li suoi madrigali a quatro voce a note negre, Venezia,
Scotto
1570 Girolamo Scotto Madrigali a tre voci, Venezia, Scotto (vv. 6 e 10 modificati; omesso v. 7)
Canzone Prima stanza
1575 Giovanni Ferretti Secondo libro delle canzoni a sei voci, Venezia, Scotto (vv. 6 e 10 modificati; omesso v. 7)
Prima parte
1584 Giovanni Battista Primo libro de madrigali a cinque voci, Venezia,
(vv. 6 e 10 modificati; omesso v. 7)
Califano Vincenti-Amadino
66
Come indicato in nota 3, per gli incipit delle parti di ballate intonate seguo la lezione della ventisettana.
Tu mi ponesti inanzi agli occhi, Amore (vv. 11-18)
1558 Paolo Animuccia in Secondo Libro delle Muse, a quattro voci. Madrigali
Ariosi, de diversi [], Roma, Barr
1570 Girolamo Scotto Madrigali a tre voci, Venezia, Scotto Seconda stanza
1575 Giovanni Ferretti Secondo libro delle canzoni a sei voci, Venezia, Scotto Seconda parte
93
94
Et io come cortese (vv. 19-21)
1599 Filippo de Monte La Fiammetta canzone, insieme altre canzoni e madrigali
(aggiunti vv 1-3) Seconda parte
a sette voci, Venezia, Gardano
FRANCO PIPERNO
a sette voci, Venezia, Gardano Quarta parte
67
Sostituisce Te obliar non posso, inizio del v. 45 di Boccaccio.
Fatto mha conoscente de lo nganno (vv. 13-21)
1570 Girolamo Scotto Madrigali a tre voci, Venezia, Scotto Seconda stanza
95
V Amor, la vaga luce (30 vv.)
96
Amor, la vaga luce (vv. 1-12)
1549 Enrico Schaffen Li suoi madrigali a quatro voce a note negre, Venezia,
Scotto
1554 Giulio Fiesco Primo libro di Madrigali a quatro voci, Venezia,
(vv. 1-3) Canzone [Prima parte]
Gardane
1555 Francesco Manara Primo libro di Madrigali a quatro voci, Venezia,
(vv. 1-3) [Prima parte]
Gardano
1570 Girolamo Scotto Madrigali a tre voci, Venezia, Scotto Canzone Prima stanza
1585 Orazio Griffi in FELICE ANERIO, Madrigali a cinque voci. Libro secon-
do, Roma, Gardano
FRANCO PIPERNO
Mosse da suoi begli occhi lo splendore (vv. 4-12)
1554 Giulio Fiesco Primo libro di Madrigali a quatro voci, Venezia,
Seconda parte
Gardane
1555 Francesco Manara Primo libro di Madrigali a quatro voci, Venezia,
Seconda parte
Gardano
97
1549 Enrico Schaffen in Il Terzo Libro de diversi autori [], li madrigali a
98
quatro voce a notte negre, Venezia, Scotto
1557 Giovanni Nasco Canzoni e madrigali a sei voci, Venezia, Gardano Terza stanza, a 6
1562 Paolo Clerico Madrigali a cinque voci Libro primo, Venezia, Scotto
FRANCO PIPERNO
1559 Girolamo Scotto Secondo libro delli madrigali a duoi voci, Venezia,
(aggiunti vv. 11-13, v. 10 modificato)
Scotto
1569 Jean de Castro Primo libro di madrigali, canzoni e motetti a tre voci, (vv. 1-9, vv. 5 e 8 tagliati, v. 9
Antwerp, Laet modificato)
1571 Sessa dAranda Primo libro de madrigali a quatro voci, Venezia, (vv. 1-9, vv. 5 e 8 tagliati, v. 9
Gardano modificato)
1574 Giovanni Pietro Madrigali a sei voci. Libro primo, Venezia, Gardano (vv. 1-9, vv. 5 e 8 tagliati, v. 9
Manenti modificato)
1579 Giovanni Battista in Corona de madrigali a sei voci di diversi eccellentissi- (vv. 1-9, vv. 5 e 8 tagliati, v. 9
Mosto mi musici, Venezia, Scotto modificato)
1612 Jan Pieterszoon Rimes franoises et italiennes deux et trois parties, (vv. 1-9, vv. 5 e 8 tagliati, v. 9
Sweelinck Leiden, Raphelengius modificato)
X Samor venisse senza gelosia (40 vv.)
99