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SAGGIO BREVE: LEROE ROMANTICO

Tu sei disperatamente infelice; tu vivi fra le agonie della morte, e non hai
L'eroe romantico un protagonista emblematico della storia del primo la sua tranquillit: ma tu dei tollerarle per gli altri. Cos la Filosofia
Ottocento e si configura, al di l della sua specifica vocazione artistica, domanda agli uomini un eroismo da cui la Natura rifugge. Chi odia la
come riferimento ideologico e sentimentale di un'intera generazione di propria vita pu egli amare il minimo bene che incerto di recare alla
intellettuali; la sua influenza e il suo fascino non comportano, tuttavia, la Societ e sacrificare a questa lusinga molti anni di pianto? E come potr
chiara prevalenza di un modello comune in grado di corrispondere alla crisi sperare per gli altri colui che non ha desideri e speranze per s; e che
delle civilt europee; al contrario il suo successo dipende proprio dalla sua abbandonato da tutto abbandona se stesso? -Non sei misero tu solo.-
ecletticit, ovvero dalla disponibilit ad interpretare un malessere diffuso Purtroppo! Ma questa consolazione non anzi argomento di invidia secreta
attraverso maschere originali, predisposte ad essere accolte da sensibilit che ogni uomo cova dellaltrui prosperit? La miseria degli altri non iscema
addirittura conflittuali. (AAVV, Leroe romantico nellet dellOttocento) la mia. Chi tanto generoso da addossarsi le mie infermit? E chi, anco
volendo, il potrebbe? Avrebbe forse pi coraggio da comportarle; ma cos
Eroe, profeta, poeta, sono altrettanti nomi diversi, in diversi tempi e il coraggio voto di forza? Non vile quelluomo che travolto dal corso
luoghi, che diamo in realt ai grandi uomini; secondo le variet che noi irresistibile di una fiumana; bens chi ha le forze da salvarsi e non le
osserviamo in essi, secondo la sfera nella quale si sono manifestati. adopra. Chi pu dare norma agli effetti delle passioni nelle varie tempre
Potremmo dare molti pi nomi secondo questo stesso principio. Io noto degli uomini e delle incalcolabili circostanze onde decidere: Questi un
pure, per, come un fatto che importa capire, che il vario ambiente vile, perch soggiace; quegli che sopporta, un eroe? Mentre lamore per
costituisce lorigine principale di una distinzione simile: che leroe pu la vita cos imperioso che pi battaglia avr fatto il primo per non cedere,
essere poeta, profeta, re, sacerdote, o quello che volete, secondo la specie che il secondo per sopportare. (Lettera da Ventimiglia 19-20 febbraro da
di ambiente in cui si trova ad esser nato. Confesso che non conosco alcun U.Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis [si tratta della lettera conclusiva
uomo veramente grande che non avrebbe potuto essere qualsiasi sorta che d avvio alla catastrofe finale del dramma di Jacopo])
duomo. Un poeta che potesse soltanto sedersi su una sedia e comporre
delle strofe, non farebbe mai una strofa di grande valore; non potrebbe Uom di povero stato e membra
cantare il guerriero eroico, se non fosse anche lui perlomeno un guerriero inferme
eroico. Io mi immagino che vi sia in lui il politico, il pensatore, il legislatore, Che sia dell'alma generoso
il filosofo; in uno o in un altro grado egli avrebbe potuto essere, anzi egli ed alto,
tutti questi uomini. () Il grande carattere fondamentale, per un grande Non chiama s n stima
uomo, che luomo sia grande. Napoleone ha in s parole che sono come Ricco d'or n gagliardo,
altrettante battaglie di Austerlitz. () Il cuore grande, locchio chiaro che E di splendida vita o di
vede profondamente, tutto in lui; qualsiasi uomo in qualsiasi paese del valente
mondo, non pu prosperare per niente senza queste cose (TCarlyle, Gli Persona infra la gente
Eroi, p.113) Non fa risibil mostra;
Ma s di forza e di tesor
Filosofia giurisprudenza medicina, e, ahim, anche teologia ho studiato a mendico
fondo con fervido impegno. Ed eccomi ora, povero illuso, a saperne quanto Lascia parer senza
prima. C da sentirsi struggere il cuore! Certo capisco pi che tutti questi vergogna, e noma
sciocchi; non temo lInferno n il Diavolo. Per mi stata tolta ogni gioia, Parlando, apertamente, e di
non mi illudo di sapere davvero alcunch, di poter insegnare qualcosa che sue cose
migliori gli uomini e li guidi alla verit. E neanche ho poi beni e danari, Fa stima al vero uguale. (G.Leopardi, La
onore e lustro nel mondo. Neanche un cane sopporterebbe una vita simile! Ginestra)
Per questo mi sono dato alla magia, per veder se per virt e bocca dello
Spirito mi riesca venir a sapere certi misteri, cosicch non parli pi, con Fu vera gloria? Ai posteri / lardua sentenza: nui / chiniam la
acre sudore, di ci che non so; venga a conoscere il principio unificatore del fronte al Massimo / Fattor, che volle in lui / del creator suo
mondo, veda tutte le forze attive e i semi, e non traffichi pi con vuote spirito / pi vasta orma stampar. (A.Manzoni, Il cinque maggio)
parole (Goethe, Faust, Scena I, in unangusta stanza gotica Faust inquieto
sta sul leggio) I poeti sono vasi sacri
dove si serba il vino della vita,
Io poggio in alto, e posso e debbo ascendere ancora pi in alto; ne sento in lo spirito degli Eroi.
me il coraggio, la speranza e la forza. Non ho raggiunto la vetta del mio Ma lo spirito di questo Giovane,
accrescimento; e quando star lass, voglio starci saldo, non con angoscia. il suo veloce spirito, deve infrangere
Se debbo cadere, sar a precipitarmi nellabisso un fulmine, una raffica di il vaso che lo voglia contenere.
tempesta, sia pure un mio passo falso. (Goethe, Egmont, Atto II) Il poeta lo lasci intatto
come lo spirito della Natura. deformit, tra la forza della giovinezza e la decadenza della
Con questa materia il maestro si fa apprendista. malattia. Questo eroe ha nel suo creatore un ineffabile
Egli non pu vivere e durare testimone capace di seguirne le suggestioni, le provocazioni, le
nella poesia. idealit fino al punto di creare una moda culturale, il byronismo,
Vive, continua, nel mondo. (Friedrich Holderlin, Buonaparte) che segna l'immaginario della giovent europea anche in virt
della sua rigorosa e drammatica coerenza. (AAVV, Leroe
A differenza degli eroi degli evi antichi romantico nellet dellOttocento)
Demoni agli atti ma angeli nel volto,
Poche attrattive ha Conrad nell'aspetto,
Pur se sguardi di fuoco adombra il bruno ciglio;
Egli possente, eppur un Ercole non ,
Gigantesca non la sua statura;
Eppur chi lo guardasse nel complesso,
Vi scorgerebbe il tratto che dai pi lo distingue.
Si meraviglia chi lo vede e tuttavia confessa
Che cos , ed il perch si chiede.
Dal sol brunita la sua guancia; la fronte sua pallida e alta
Ricopron scompigliate nere ciocche;
E spesso, involontario, rivela un moto del suo labbro
Il superbo pensier ch'egli raffrena
E tuttavia non sa celare. Friedrich, Il viaggiatore sopra il mare di
Pur se pacata la sua voce e placido l'aspetto, nubi
Par sempre ch'egli provi un turbamento
Che non desideri mostrare.
I profondi solchi che segnano quel volto e il mutar del colore
Attirano lo sguardo e insieme lo confondono
Come se in quegli oscuri recessi della mente
Forma prendesser passioni tempestose, quantunque indefinite.
Forse proprio cos, ma chi pu dirlo con certezza?
L'indiscreta domanda si spegnerebbe al gelo del suo sguardo.
Ben pochi ardiscono sfidar da pari a pari
L'occhio suo inquisitore. Gericault, Guerriero nudo con lancia
Egli possiede l'arte, quando uno sguardo accorto vuol cercare
Di scandagliar quel cuore e del volto spiarne i mutamenti,
Di spiar a sua volta chi l'osserva...
Per farlo meditar sopra se stesso
E farlo timoroso di rivelar al suo signor
Un segreto pensiero piuttosto che sondar quello di Conrad.
C' nel suo riso il ghigno d'un demonio,
Che suscita emozioni miste di rabbia e di paura,
E l dove egli volge il rabbuiato suo cipiglio
Gemendo per sempre se ne vanno e Speranza e Piet
(George G. Byron, Il Corsaro)

Nei tanti ritratti che ha modo di dare di s Byron offre un eroe


celato nel mistero della propria origine, inquieto, segnato da
antiche passioni, scisso tra una traccia d'umanit sulla soglia di J.J.David, Napoleone
dileguarsi e il disprezzo arrogante per i suoi simili; il suo volto
evidenzia un pallore costante, gravato da due occhi penetranti,
talvolta freddi e minacciosi, talvolta vaganti e malinconici, La Sinfonia n. 3, detta Eroica inaugur una serie di opere caratterizzate
sempre comunque sensuali e affascinanti; la fisionomia compone da una maggiore durata e una scrittura che ricercava effetti di grandiosit,
un'icona letteraria oscillante tra la diafana bellezza e la caratteristiche dello stile del secondo periodo di Beethoven, detto stile
eroico. Il compositore intendeva inizialmente dedicare questa sinfonia al
generale Napoleone Bonaparte, nel quale vedeva il salvatore degli ideali
della Rivoluzione francese. Non appena apprese la notizia della
proclamazione del Primo Impero francese (maggio 1804), infuriato,
cancell velocemente la dedica. Infine, il capolavoro ricevette il titolo
Grande sinfonia Eroica per celebrare la memoria di un grande uomo
(Enciclopedia Treccani online, voce Beethoven)

Lo spirito del mondo la spinta, irresistibile, che spinge la storia


dei popoli verso la libert: prima la libert di uno solo nel mondo
orientale antico, poi la libert di pochi, nel mondo greco e romano,
infine, in epoca moderna ( cristiano- germanico) nella libert di tutti
( monarchia costituzionale contemporanea in cui tutti sono uguali
davanti alla legge, cio nello stato etico ). In questo disegno
razionale, - e profondamente romantico,- l eroe gioca un ruolo
importante, alle volte inconsapevole, nel far progredire il processo.
Alessandro Magno, Cesare, Napoleone e tanti altri eroi hanno
modificato la storia, spinti dalle loro passioni; ma in realt
rispondevano a un bisogno, una necessit di quel momento storico.
Con una espressione diventata famosa gli eroi ( e gli uomini in
generale) sono mossi, ingannati da una astuzia della ragione
(AAVV, Manuale di Storia della filosofia, vol.III)

A tenere alto l'impeto dei tumulti eroici, d'altra parte, ci penser


Nabucco, esordio nel 1842, la pi risorgimentale delle opere
verdiane, perch i lombardi, i piemontesi, i veneti e anche Verdi,
che lottavano per la propria indipendenza e l'Unit del paese,
rivedevano la loro condizione politica in quella degli ebrei soggetti
al dominio babilonese.
(A.Sandettini, Note risorgimentali, La Repubblica del 28.11.2010)

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!


Sceser con l'armi, e a noi non fecer guerra,
ma s'inchinaron per baciar la terra.
Ad uno ad uno li guardai nel viso:
tutti avevano una lacrima e un sorriso. (L.Mercantini, La spigolatrice di
Sapri, 1858)

Consegne
Analizza attentamente i documenti proposti ed individua in essi i tratti pi
utili al fine di tracciare la fisionomia delleroe romantico. Elabora il tuo
discorso ed esponilo in un testo di max 5 colonne.

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