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Analisi Matematica II
Thomas Cristofaro
Prof. Rolando
2 Integrali Multipli 5
2.1 Misura secondo Peano-Jordan . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
2.1.1 Classi di insiemi misurabili . . . . . . . . . . . . . . . . 6
2.1.2 Alcune proprieta della misura . . . . . . . . . . . . . . 6
2.2 Integrale Doppio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
2.2.1 Calcolo di Aree . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
2.2.2 Significato Geometrico dell integrale doppio . . . . . . 8
2.3 Proprieta dellintegrale multiplo in dimensione qualsiasi . . . . 8
2.3.1 Classe di funzioni integrabili . . . . . . . . . . . . . . . 8
2.3.2 Alcune proprieta dellintegrale di Riemann . . . . . . . 8
2.4 Calcolo di integrali doppi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
2.4.1 Formule di riduzione a 2 integrazioni successive . . . . 10
2.4.2 Integrazione per cambio di variabili (o di coordinate) . 12
2.5 Integrale Triplo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
2.5.1 Calcolo di Volumi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
2.6 Calcolo di integrali tripli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
2.6.1 Formule di riduzione a 2 integrazioni successive . . . . 14
2.6.2 Integrazione per cambio di variabili (coordinate) . . . . 17
2.7 Baricentro e momenti dinerzia . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
2.8 Primo teorema di Guldino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
2.9 Integrali impropri di funz. non negative . . . . . . . . . . . . . 20
3 Serie Numeriche
21
X
3.1 La serie geometrica xn . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
n=0
3.2 La serie di Mengoni e le serie telescopiche . . . . . . . . . . . . 23
3.3 Operazioni lineari sulle serie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
3.4 Studio del carattere di una serie numerica . . . . . . . . . . . 24
3.4.1 Serie a termini positivi (non negativi) . . . . . . . . . . 25
3.4.2 Serie a termini di segno alterno . . . . . . . . . . . . . 27
1
3.4.3 Serie a termini di segno qualsiasi (an R) . . . . . . . 27
5 Serie di potenze 37
5.1 Teoremi convergenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
5.1.1 Raggio di convergenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
5.1.2 Teorema di Abel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
5.1.3 Teorema criterio della radice per le serie di potenze . . 39
5.1.4 Teorema criterio del rapporto per le serie di potenze . . 39
5.2 Combinazione lineare di serie di potenze . . . . . . . . . . . . 39
5.3 Continuita della somma su tutto . . . . . . . . . . . . . . . 40
5.4 Integrazione termine a termine . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
5.5 Derivazione termine a termine . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
2
1. Richiami sulle Funzioni in Rn
1.1 Spazio Rn
Linsieme Rn e il prodotto cartesiano di n fattori uguali ad R
Rn = R R = {(x1 , . . . , xn ) : xi R i = 1, . . . , n}
3
1.3 Funzioni Scalari di n 1 variabili reali
f : domf Rn R P (x1 , . . . , xn ) f (P ) = f (x1 , . . . , xn )
se n 2 la funzione e detta Campo Scalare
4
2. Integrali Multipli
concetto di integrale multiplo (nel senso di Riemann) di una funzione reale
di n > 1 variabili reali, con particolare riferimento al caso delle dimensioni
n = 2 (integrale doppio) ed n = 3 (integrale triplo).
5
Def. Se
sup |p| = inf |p|
pA pA
6
2.2 Integrale Doppio
Sfruttando la nozione di area di insiemi misurabili,
si definisce la costruzione dellintegrale di Riemann
per funzioni di due variabili.
Siano A R2 misurabile ed f : A R limitata su A
A misurabile A limitato I = [a, b] [c, d] che contiene A.
Consideriamo 2 suddivisioni qualsiasi [a, b] e [c,d]
Poniamo Aij = A ([xi1 , xi ] [yj1 , yj ])
Allora = Aij costituisce una suddivisione di A
f limitata esistono finiti i numeri
mij = inf f (x, y) Mij = sup f (x, y)
(x,y)Aij (x,y)Aij
A misurabile Aij misurabili (intersezione di misurabili)
Si definiscono
n X
i numeri reali:
m n X
m
X X
s(f, ) = mij |Aij | S(f, ) = Mij |Aij |
i=1 j=1 i=1 j=1
detti Somma Integrale Inferiore e Superiore di f relativa a
al variare di tutte le possibili suddivisioni , risulta:
sup s(f, ) inf S(f, )
7
2.2.2 Significato Geometrico dell integrale doppio
Lintegrale doppio e il volume con segno della parte di spazio compresa tra il
piano xy ed il grafico della funzione integranda.
Piu precisamente, se f : A R, si chiama cilindroide di f su A linsieme:
C = C+ C = {(x, y, z) C : f (x, y) 0} {(x, y, z) C : f (x, y) < 0}
E quindi se f e integrabile su A risulta:
Z
f (x, y)dA = vol(C+ ) vol(C )
A
mentre: Z
vol(C) = vol(C+ ) + vol(C ) = |f (x, y)|dA
A
8
3. Integrazione
Z per
Z differenza.
Z Sia f <(A) e sia B A misurabile.
Allora: f= f f
A\B A B
5. Sia f : A R limitata,
Z f <(A).
Z Allora f <(B) per ogni B tale che
A B A e risulta f= f
B A
9
2.4 Calcolo di integrali doppi
2.4.1 Formule di riduzione a 2 integrazioni successive
Le formule di riduzione per integrali doppi riportano il calcolo di un integrale
doppio a quello di due integrali semplici. Esse valgono per funzioni con-
tinue su insiemi di integrazione che abbiano la forma descritta nella seguente
definizione.
Insiemi convessi
Un sottoinsieme A R2 si dice verticalmente convesso o semplice rispetto
allasse y se e la parte di piano compresa tra i grafici di due funzioni continue
della variabile x definite su un intervallo chiuso e limitato (compatto) [a, b],
ossia e della forma:
A = {(x, y) R2 : x [a, b], g1 (x) y g2 (x)} con g1 , g2 : [a, b] R continue
Analogamente A R2 si dice orizzontalmente convesso o semplice
rispetto allasse x se e la parte di piano compresa tra i grafici di due funzioni
continue della variabile y definite su un intervallo chiuso e limitato (compatto)
[c, d], ossia e della forma:
A = {(x, y) R2 : x [c, d], h1 (x) x h2 (x)} con h1 , h2 : [c, d] R continue
10
Teorema di riduzione per integrali doppi
Se A R2 e verticalmente convesso ed f : A R e continua, allora
!
ZZ Z Z b g2 (x)
f (x, y)dxdy = f (x, y)dy dx
A a g1 (x)
11
2.4.2 Integrazione per cambio di variabili (o di coordi-
nate)
Consente di trasformare un integrale multiplo in un altro, al quale puo
risultare piu facile applicare le formule di riduzione. Tale trasformazione
avviene tramite la nozione di cambiamento di coordinate (o di variabili):
Cambiamento di coordinate
su un insieme A R2 e ogni funzione vettoriale definita : A0 R2 A
cioe (u, v) (x, y) = (u, v) tale che:
e biiettiva tra A0 e A
in C 1 (A0 )
det J (u, v) 6= 0 (u, v) A0
12
Coordinate polari centrate in (x0 , y0 )
Siano (x0 , y0 ) R2 e 0 R qualsiasi. La funzione (x, y) = (, ) definita
da:
(
x = x0 + cos
: (x, y) R2 \{(x0 , y0 )} (, ) (0, +)[0 , 0 +2)
y = y0 + sin
13
Tra tutte le ellissi con centro in P0 e semiassi proporzionali ad a e b, ne
esiste una ed una sola che passa per il punto P: il valore del parametro
t > 0 che individua tale ellisse e la coordinata t del punto P
(x x0 )2 (y y0 )2
+ =1
(ta)2 (tb)2
Per t = 1 fissato e variabile, le equazioni di descrivono i punti
dellellisse di centro P0 e semiassi a e b; i punti interni a tale ellisse
si ottengono per 0 < t < 1 e quelli esterni per t > 1
Langolo ellittico coincide con quello polare solo negli angoli
= 0, 2 , , 3
2
14
Integrazione per fili
Supponiamo che:
A R3 sia semplice rispetto allasse z, cioe sia la regione di spazio
compresa tra i grafici di due funzioni continue delle variabili x, y su un
dominio compatto e misurabile D R2 , formalmente:
A = {(x, y, z) R3 : (x, y) D, g1 (x, y) z g2 (x, y)}
con g1 , g2 : D R continue, e con D R2 compatto e misurabile (cioe
la proiezione di A sul piano xy) e definito:
D = {(x, y) R2 |z R : (x, y, z) A}
f : A R sia continua
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Integrazione per stati
Sia f : A R continua su A R3 e tale che:
la proiezione dellinsieme A sullasse z, cioe {z R | (x, y) R2 :
(x, y, z) A} sia un intervallo compatto [, ]
preso un generico z [, ] e considerata la sezione Az di A con il piano
a quota z, la proiezione di Az sun piano xy, cioe D = {(x, y) R2 :
(x, y, z) A} (z fissato), sia un compatto misurabile
Allora risulta:
ZZZ Z Z Z
f (x, y, z) dx dy dz = f (x, y, z) dx dy dz
A Dz
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Casi particolari (importanti) delle formule di riduzione
1 - Se f e continua su A = [a1 , b1 ] [a2 , b2 ] [a3 , b3 ], tutte le formule di
riduzione funzionano. Allora lordine di integrazione puo essere qualsiasi e si
usa scrivere:
Z Z b1 Z b2 Z b3
f (x, y, z) dx dy dz = f (x, y, z) dx dy dz
A a1 a2 a3
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Coordinate cilindriche di centro O e asse z
Cartesiane
(x, y, z) R3 \{asse z}
Cilindriche
(r, , h) R+ [0 , 0 + 2] R
x = r cos
con cambio di coordinate dato da: : y = r sin
z = h
e si ha:
cos r sin 0
det J (r, , h) = sin r cos 0 = r > 0 (r, , h)
0 0 1
Cartesiane
(x, y, z) R3 \{asse z}
Sferiche
(, , ) R+ [0 , 0 + 2] (0, )
x = sin cos
con cambio di coordinate dato da: : y = sin sin
z = cos
e si ha:
det J (, , ) = 2 sin > 0 (, , )
18
2.7 Baricentro e momenti dinerzia
Sono un esempio di grandezze fisiche definite tramite integrali.
19
2.8 Primo teorema di Guldino
E un risultato per il calcolo del volume di un solido di rotazione
20
3. Serie Numeriche
Con serie Numerica si intende laddizione degli infiniti termini di una succes-
sione numerica (an )n0 , an R.
Si indica con la scrittura formale:
X
a0 + a1 + a2 + a3 + = an
n=0
21
Serie di Grandi
X
La serie e: (1)n = 1 1 + 1 1 + 1 1 + . . .
n=0
La sua ridotta N -esima e:
(
1 se N e pari
SN =
0 se N e dispari
X
3.1 La serie geometrica xn
n=0
E la serie:
X
xn = 1 + x + x2 + x3 + . . . con x R fissato
n=0
22
3.2 La serie di Mengoni e le serie telescopiche
Si chiama serie di Mengoni la serie:
X 1 1 1 1
= + + + ...
n=1
n(n + 1) 2 6 12
1
Possiamo determinare SN scomponendo il termine generale an = n(n+1) in
fratti semplici:
(
1 A B (A + B)n + A A=1
= + =
n(n + 1) n n+1 n(n + 1) A + B = 0 B = 1
1 1 1
an = =
n(n + 1) n n + 1
Allora risulta:
N N
X 1 X 1 1
SN = = =
n=1
n(n + 1) n=1 n n + 1
1 1 1 1 1 1
= 1 + + + =1
2 2 3 N N +1 N +1
E quindi:
X 1 1
= lim SN = lim 1 =1
n=1
n(n + 1) N N N +1
Serie telescopiche
La serie di Mengoni e lesempio piu semplice di serie telescopica: dove il
termine generale an e la differenza di due termini consecutivi di unaltra
successione bn , cioe del tipo:
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3.3 Operazioni lineari sulle serie
P
1)
P 6
= 0 definiamo
P serie
P multiplo della serie an secondo la serie
an . La serie an e an hanno lo stesso carattere.
P P
Se non sono indeterminate le loro somme soddisfano: an = an
P P P
2) Definiamo serie somma della serie an e bn la serie (an + bn ).
P P
Se an e bn convergono, o divergono
P allo stesso infinito, o una
diverge e laltra converge,
P allora (a Pn + bn )Pnon e indeterminata e la
sua somma soddisfa: (an + bn ) = an + bn
P P P
Se una tra an e bn e indeterminata e laltra converge, allora (an +
bn ) e indeterminata
Esempio
X 2n 1
Calcolare, se esiste, la somma della serie
e2n1n=0
n
!
n n n
X 2 1 X 2 1 X 2 1 X 2 X 1
2n1
=e 2n
=e 2n
2n = e 2n
n=0
e n=0
e n=0
e e n=0
e n=0
e2n
dove:
P 2n 2
e la serie geometrica di ragione (1, 1) Converge
P e12n e2
1
e2n e la serie geometrica di ragione e2 (1, 1) Converge
Quindi:
!
2n 1 2n X 1
X X 1 1
=e =e Converge
n=0
e2n1 n=0
e 2n
n=0
e2n 1 e22 1 e12
24
In questottica, vedremo:
che il carattere di una serie non cambia alterandone un numero finito
di termini (ma cambia leventuale somma);
una condizione necessaria di convergenza;
diversi criteri di convergenza per serie a termini di segno costante;
un criterio di convergenza per serie a termini di segno alterno;
un criterio di convergenza per serie a termini di segno qualunque.
X
X
X
X
Se: bn converge an converge e an bn
n0 n0 n0 n0
25
Osservazioni sul criterio del confronto
1) Il criterio si puo applicare anche se 0 an bn vale solo definitivamente,
ma la disuguaglianza sulle somme del secondo caso non vale piu.
3) Servono serie dal carattere noto con cui confrontare, come la serie geo-
metrica oppure la serie armonica generalizzata
(
X 1 diverge se 1
=
n=1
n converge se > 1
26
Criterio di McLaurin
Se an = f (n) con f : [n0 , +) R positiva e decrescente, allora:
X Z +
an e f (x)dx hanno lo stesso carattere
n=n0 n0
Criterio di Leibniz
Questo tipo di serie convergono se:
1) lim bn = 0 (condizione necessaria)
n
2) bn e definitivamente decrescente: bn+1 bn per ogni n > n
27
Serie esponenziale
La somma della serie e ex x R
X xn
converge assolutamente x R
n=0
n!
28
4. Successioni e serie di funzioni
4.1 Successioni di funzioni
Successione di funzioni = famiglia di funzioni fn : D R R con dominio
comune e dipendenti da un indice naturale n n0 .
n fisso fn (x) = funzione di x D (dipendente dal parametro n n0 )
x fisso fn (x) = successione numerica, dipendente da x D
Il primo e piu naturale approccio per studiare la successione (fn )nn0 e quello
di discutere il comportamento della successione numerica (fn (x))nn0 al vari-
are del parametro x D
Definizione.
Siano fn : D R
(fn ) converge in un punto x0 D se converge la successione numerica
(fn (x0 )), cioe se:
lim fn (x0 ) esiste finito
n
linsieme dei punti in cui (fn ) converge si dice insieme di convergenza
puntuale di (fn ); lo indicheremo sempre con:
n o
= x D : lim fn (x) esiste finito
n
29
e si scrive fn f puntualmente su A.
30
4.1.2 Convergenza uniforme
E la convergenza rispetto alla distanza d , ossia in norma del sup.
cioe:
lim sup |fn (x) f (x)| = 0
n xI
e si scrive fn f uniformemente su I.
Proposizione.
Se fn f uniformemente su I, allora fn f puntualmente su I.
La convergenza uniforme implica la convergenza puntuale
2. Mn 0 per n
Nota Bene
Se fn f puntualmente su I con fn continue (o limitate) su I, allora:
31
Passaggio al limite sotto il segno di integrale.
Siano fn : D R e sia [a, b] D. Se:
2. fn f uniformemente su [a, b]
allora:
Z b Z b
f e integrabile su [a, b] e f (x)dx = lim fn (x)dx
a n a
1. le fn sono di classe C 1 su I
2. fn f puntualmente su I
3. fn0 g uniformemente su I
Allora:
f e di classe C 1 su I e f 0 (x) = g(x) x I
fn f uniformemente su I e fn0 f 0 uniformemente su I
In altri termini posso scambiare gli operatori di limite ed derivata:
0
lim fn (x) = lim fn0 (x)
n n
32
4.2 Serie di funzioni
Serie di funzioni = addizione dei termini di una successione di funzioni (fn )n0
dove fn : D R R.
Formalmente:
X
fn = f0 + f1 + f2 + ...
n=0
dove:
f0 , f1 , f2 , ...: termini della serie
fn : termini generale della serie
S0 = f0 S1 = f0 + f1 ... SN = f0 + f1 + ... + fN
33
Definizione.
P
Insieme di convergenza puntuale della serie fn linsieme di
convergenza puntuale della successione SN , cioe linsieme dei punti in
cui la serie converge:
( )
n o X
= x D : lim SN (x) esiste finito = x D : fn (x) converge (x e fisso)
N
n=0
P
Funzione della somma della serie fn la funzione limite S : R
della successione SN , cioe la funzione:
X
S(x) = fn (x) x
n=0
34
4.2.4 Convergenza totale
Lo studio di ||SN f || e impraticabile (tranne nei soliti pochi casi in cui
conosco SN ). Quindi lunico strumento generale a disposizione e il criterio di
convergenza totale:
Definizione.
X
Siano fn : D R e sia I D un intervallo. Si dice che fn converge
n=0
X
totalmente su I se converge la serie numerica ||fn ||
n=0
Equivalente: se esiste una successione di numeri reali Mn 0 tali che:
n 0 e x I risulta |fn (x)| Mn
X
Mn converge
n=0
35
Integrazione termine a termine
Siano fn : D R e sia [a, b] D. Se
1. le fn sono di classe C 1 su I
X
2. fn (x) = S(x) puntualmente su I
n
X
3. fn0 converge uniformemente su I
n
36
5. Serie di potenze
Sono particolari serie di funzioni, i cui termini sono monomi, eventualmente
traslati:
X
fn (x) con fn (x) = an (x x0 )n an R, x0 R
n=0
quindi:
X
an (x x0 )n = a0 + a1 (x x0 ) + a2 (x x0 )2 + ...
n=0
dove:
x0 e detto centro della serie
(an ) e detta successione dei coefficienti della serie
SN (x0 ) vale costantemente a0 , per cui ogni serie di potenze converge (ad a0 )
nel proprio centro.
37
5.1 Teoremi convergenza
5.1.1 Raggio di convergenza
Definizione
Si dice raggio di convergenza della serie il valore:
( )
X
R = sup = sup x 0 : an xn converge in x
n=0
Per definizione si ha 0 R +
38
5.1.3 Teorema criterio della radice per le serie di potenze
p
Se esiste il limite lim n
|an | = (finito o infinito), allora:
n
+ se = 0
1
R= = 0 se = +
1
altrimenti
39
5.3 Continuita della somma su tutto
an xn con raggio R > 0, intervallo e somma S, cioe:
P
Sia
X
S(x) = an xn x 6= {0}
n=0
40
5.5 Derivazione termine a termine
Per derivare termine a termine la somma di una serie, occorre la convergenza
uniforme della serie derivata.
0 d X n
X
S (x) = an x = an nxn1
dx n=0 n=1
Una serie di potenze e la sua serie derivata hanno lo stesso raggio di conver-
genza (anche se nullo). Lintervallo di convergenza della serie derivata non
aumenta e puo perdere gli estremi.
Teorema. S C (R, R)
Il risultato precedente e spesso utile per:
ricavare lo sviluppo in serie di potenze di una funzione derivando lo
sviluppo di una sua primitiva;
calcolare somme di serie (di funzioni o numeriche).
41