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Corso di laurea in
Economia Aziendale (L-18)
Insegnamento
Determinazioni Quantitative
RELATORE CANDIDATO
Dott. Riccardo Cimini Mauro Barbera 3ECA/53041
INDICE
Introduzione 4
CAPITOLO 1 5
Cenni in materia di transfer pricing
1.1 Lelusione fiscale 5
1.2 Labuso del diritto 6
1.3 Controlled Foreign Companies 8
1.4 Operazioni intercompany 10
1.5 Pianificazione Fiscale 11
1.6 BEPS 12
1.7 Ruling Internazionale 13
1.7.1 APA 14
1.7.2 Procedure Amichevoli (MAP) 15
1.8 Il valore normale 16
1.9 I principi costituzionali 17
CAPITOLO 2 19
Il nuovo comma 7, articolo 110 del TUIR
2.1 Il testo 19
2.2 Arms length principle 20
2.3 Aspetti procedurali 22
2.4 Matrice Antiabusiva 23
2.5 Matrice Antielusiva 25
2.6 La ripartizione del potere impositivo 26
3
CAPITOLO 3 28
Il Caso D&G
3.1 I fatti 28
3.2 La Gado s.a.r.l. 29
3.3 La prima udienza preliminare Milano, 2011 32
3.3.1 Il secondo capo dimputazione 33
3.3.2 Il primo capo dimputazione 35
3.4 Cass. Pen., sez. II 22 novembre 2011, n. 7739 40
3.5 Tribunale di Milano, sez. II 19 giugno 2013 43
3.6 Cass. Pen., sez. III 30 ottobre 2015, n. 43809 44
Conclusioni 46
Bibliografia 48
4
Introduzione
caso Dolce & Gabbana, iniziato nel 2011 e conclusosi nel 2015.
1
CHINELLATO, Codificazione Tributaria e Abuso del Diritto, 2007.
2
Con il termine esterovestizione si intende la fittizia localizzazione della residenza fiscale di una
persona fisica o di una societ all'estero, in particolare, in un Paese con un trattamento fiscale pi
vantaggioso di quello nazionale, allo scopo sottrarsi agli adempimenti previsti dall'ordinamento
tributario del Paese di reale appartenenza, Cass. civile Sentenza, Sez. Trib., 07/02/2013, n. 2869.
5
CAPITOLO 1
atti, fatti e negozi, anche collegati tra loro, privi di valide ragioni
3
Da non confondere poi il fenomeno dellelusione con quello dellevasione fiscale, che consiste in
una condotta che viola esplicitamente un obbligo tributario; lelusione, invece, costa di un
aggiramento della fattispecie tributaria.
6
4
La dottrina non vede di buon occhio la norma generale antielusiva per via di un campo applicativo
troppo ampio, infatti potrebbe portare a notevoli squilibri in favore dellAmministrazione Finanziaria.
5
Per presupposto d'imposta si intende quel fatto o quellatto giuridico che individua una capacit
contributiva.
7
caso di abuso:
logiche di mercato;
CFC rule, espressa allart. 167 del D.P.R. 917/86, il cui primo
6
Richiamo allart. 2359 c.c.
9
7
In base al combinato disposto degli art. 1, 2, 3 del TUIR.
10
cui sono previste delle esimenti (si parla infatti di CFC rule non
BlackList).
1.6 BEPS
8
LOrganizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, istituita nel 1960, in sostituzione
dellOECE ente risalente al 48 per la ricostruzione delleconomia europea nel dopo guerra, previsto
nel Piano Marshall. Attualmente vi aderiscono 35 Paesi, tuttavia lente mantiene rapporti anche con i
non membri e le organizzazioni internazionali. Lo scopo dellOCSE di incentivare la crescita
economica (anche degli Stati non aderenti), nonch la stabilit del sistema fiscale.
13
1.7.1 APA
Amministrazione Finanziaria;
MAP.
9
Nelle Linee Guida OCSE 2010.
15
autorit preposte. 11
10
Prevista allart. 25 del modello OCSE contro le doppie imposizioni.
11
Dal 2017 lAgenzia delle Entrate lautorit competente per le procedure amichevoli in materia di
doppie imposizioni, e per le APA (Advance Pricing Agreement), e cio per gli accordi preventivi per i
prezzi di trasferimento. Prima era il Ministero dellEconomia e delle Finanze.
16
in ordine gerarchico:
Abbiamo poi:
comunitario;
Amministrazione12;
In particolare gli ultimi due sono alla base del processo tributario,
12
Al comma 2 I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano
assicurati il buon andamento e limparzialit dellamministrazione.
13
Al comma 2 La difesa diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.
19
CAPITOLO 2
2.1 Il testo
14
I componenti del reddito derivanti da operazioni con societ non residenti nel territorio dello
Stato, che direttamente o indirettamente controllano l'impresa, ne sono controllate o sono controllate
dalla stessa societ che controlla l'impresa, sono determinati con riferimento alle condizioni e ai
prezzi che sarebbero stati pattuiti tra soggetti indipendenti operanti in condizioni di libera
concorrenza e in circostanze comparabili, se ne deriva un aumento del reddito. La medesima
disposizione si applica anche se ne deriva una diminuzione del reddito, secondo le modalit e alle
condizioni di cui all'articolo 31 -quater del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600. Con decreto del
Ministro dell'economia e delle finanze, possono essere determinate, sulla base delle migliori pratiche
internazionali, le linee guida per l'applicazione del presente comma.
15
Convertito, con modificazioni, dalla Legge 21 giugno 2017, n. 96.
16
Allorch [] le due imprese, nelle loro relazioni commerciali o finanziarie, sono vincolate da
condizioni, convenute o imposte, diverse da quelle che sarebbero state convenute tra imprese
indipendenti, gli utili che, in mancanza di tali condizioni sarebbero stati realizzati da una delle
20
doppia imposizione.
imprese, ma che, a causa di dette condizioni, non sono stati realizzati, possono essere inclusi negli
utili di questa impresa e tassati di conseguenza.
17
La rettifica in diminuzione del reddito di cui allart.110, comma 7, secondo periodo, del testo
unico delle imposte sui redditi [] pu essere riconosciuta:
a) In esecuzione degli accordi [] contro le doppie imposizioni sui redditi o dalla
Convenzione 90/436/CE del 23 luglio 1990;
b) A conclusione dei controlli effettuati nellambito di attivit di cooperazione internazionale
i cui esiti siano condivisi dagli Stati partecipanti;
c) A seguito di istanza da parte del contribuente da presentarsi secondo le modalit e i
termini previsti con provvedimento del Direttore dellAgenzia delle entrate, a fronte di una rettifica in
aumento definitiva e conforme al principio di libera concorrenza effettuata da uno Stato con il quale
in vigore una convenzione per evitare le doppie imposizioni sui redditi che consenta un adeguato
scambio di informazioni. Resta ferma in ogni caso, la facolt per il contribuente di richiedere
lattivazione delle procedure amichevoli di cui alla lettera a), ove ne ricorrano i presupposti.
21
18
Un esempio: Cass. 25 settembre 2013, n. 22010.
19
Circolare del Ministero delle Finanze del 22/09/1980 n. 32 da
http://www.bacservizi.it/pdf/CM%2032_1980.pdf, il 01/08/2017.
20
Dove, disciplinando i c.d. oneri documentali si richiamano le Linee Guida OCSE.
21
(Avoglio D., 2017).
22
due nuove vie per mezzo delle quali le societ residenti possano
22
In base a quanto disposto dallart. 25 della Convenzione 90/436/CEE, relativa all'eliminazione delle
doppie imposizioni in caso di rettifica degli utili fra imprese associate.
23
A conclusione dei controlli effettuati nellambito di attivit di cooperazione internazionale i cui
esiti siano condivisi dagli Stati partecipanti.
24
A seguito di istanza da parte del contribuente [] a fronte di una rettifica in aumento definitiva e
conforme al principio di libera concorrenza effettuata da uno Stato con il quale in vigore una
convenzione per evitare le doppie imposizioni sui redditi che consenta un adeguato scambio di
informazioni. Resta ferma in ogni caso, la facolt per il contribuente di richiedere lattivazione delle
procedure amichevoli di cui alla lettera a), ove ne ricorrano i presupposti
23
25
Comma 1: Configurano abuso del diritto una o pi operazioni prive di sostanza economica che,
pur nel rispetto formale delle norme fiscali, realizzano essenzialmente vantaggi fiscali indebiti. Tali
operazioni non sono opponibili all'amministrazione finanziaria, che ne disconosce i vantaggi
determinando i tributi sulla base delle norme e dei principi elusi e tenuto conto di quanto versato dal
contribuente per effetto di dette operazioni.
24
Dunque, per via del comma 227 dellart. 6, D. Lgs. 472/97 tali
26
Sono fattispecie previste dalla legge escludenti la punibilit del contribuente.
27
Non punibile l'autore della violazione quando essa determinata da obiettive condizioni di
incertezza sulla portata e sull'ambito di applicazione delle disposizioni alle quali si riferiscono,
nonch da indeterminatezza delle richieste di informazioni o dei modelli per la dichiarazione e per il
pagamento.
25
solo per casi di abuso del diritto e non per fattispecie elusive.29
28
Corte di Cassazione Sentenza 15 settembre 2008, n.23633.
29
Corte di Cassazione Sentenza 25 maggio 2009, n.12042.
30
Configurano abuso del diritto una o pi operazioni prive di sostanza economica che, pur nel
rispetto formale delle norme fiscali, realizzano essenzialmente vantaggi fiscali indebiti.
31
I componenti del reddito derivanti da operazioni con societ non residenti nel territorio dello
Stato [] sono determinati con riferimento alle [].
26
dellart 110 del TUIR uno strumento di tutela del potere impositivo
incriminata.
32
Per esempio con patti volti ad evitare doppie imposizioni.
33
Vedi sentenze: Corte di Giustizia, causa C-446/03 del 2005; Corte di Giustizia, causa C-231/05 del
2007; Corte di Giustizia, causa C-524/04 del 2007; Corte di Giustizia, causa C-311/08 del 2010.
28
CAPITOLO 3
Il Caso D&G
3.1 I fatti
della dottrina una vera e propria pietra miliare nel diritto penale
Dolce&Gabbana s.r.l.
Gabbana;
34
Sono anche le banche a spingere per una ristrutturazione che dia in primis stabilit al gruppo:
necessario che i due marchi, fondamento dellattivit economica svolta, entrino nel patrimonio del
gruppo, cos da scongiurare anche eventuali paralisi dovute a frizioni interne tra i vertici.
35
Principio comunitario ravvisabile agli art. 43-48 del Trattato della Comunit Europea (ora art.49-55
TFUE), che consente a qualunque imprenditore comunitario di esercitare la propria attivit in maniera
stabile e continuativa allestero ad esempio per mezzo di filiali abolendo ogni discriminazione di
carattere nazionale.
http://www.europarl.europa.eu/atyourservice/it/displayFtu.html?ftuId=FTU_3.1.4.html, il 02/08/2017.
30
cessione dei diritti duso, in via esclusiva, dei marchi D&G Dolce
unimposta sui redditi del 33% (in Italia) ad una del 4% (in
36
http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/economia/fisco-liechtestein/d-g-nascondevano/d-g-
nascondevano.html, il 02/08/2017.
37
C.M. 32/80 e sentenza 96/4/12 della Ctp Como.
38
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/sistema-amp-cosi-stilisti-molti-loro-colleghi-eludono-
69797.htm, il 02/08/2017.
31
39
http://www.alterdomus.com/about-us, il 02/08/2017.
40
http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/economia/fisco-liechtestein/d-g-nascondevano/d-g-
nascondevano.html, il 02/08/2017
41
lespressione stabile organizzazione designa una sede fissa di affari per mezzo della quale
limpresa non residente esercita in tutto in parte la sua attivit sul territorio dello Stato, art. 162 del
TUIR.
42
http://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2015/06/10/news/luxleaks-spunta-il-bonus-per-i-grandi-
evasori-1.216407, il 03/08/2017.
43
Con riferimento al punto 12.3 della Circolare n. 11/E del 2007.
44
Salvo prova contraria, si considera esistente nel territorio dello Stato la sede dell'amministrazione
di societ ed enti, [] se, in alternativa: a) [] b) sono amministrati da un consiglio di
amministrazione, o altro organo equivalente di gestione, composto in prevalenza di consiglieri
residenti nel territorio dello Stato.
45
< marzo 2007, Minoni informa la Ruella: "Il nostro comune cliente, Dolce & Gabbana, ha deciso di
cambiare i consiglieri della Dolce & Gabbana Lux e della Gado. Il presidente sar [].
fondamentale eleggere il nuovo consiglio prima del 31 marzo 2007". >
http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/economia/fisco-liechtestein/d-g-nascondevano/d-g-
nascondevano.html, il 03/08/2017.
32
artt. 110, 640 comma 2, 81 cpv, c.p. perch in concorso tra loro,
Tra laltro laccusa ritiene che la Gado s.a.r.l. sia una scatola, in
46
Si sottolinea, che le citazioni non attribuite, nel paragrafo 3.3, sono state prese direttamente dagli
atti del processo, al link sottoindicato, a partire dalla data riportata:
http://www.penalecontemporaneo.it/upload/sentenza%20D&G%20reati%20fiscali.pdf, il 03/08/2017.
47
DOLCE Alfonso di amministratore della Gado s.a.r.l. societ di diritto lussemburghese titolare
dei marchi Dolce & Gabbana e D&G Dolce e Gabbana; RUELLA Cristiana amministratore pro
tempore della Gado s.a.r.l. - titolare dei marchi - e membro del CdA di Dolce & Gabbana s.r.l. -
licenziataria dei marchi; MINONI Giuseppe direttore amministrativo e finanziario di Dolce &
Gabbana s.r.l.- licenziataria dei marchi; PATELLI Luciano consulente commercialista del gruppo
Dolce & Gabbana; NOELLA Antoine amministratore della societ lussemburghese Gado s.a.r.l.
33
contesta la stima del prezzo di vendita dei marchi (passati dai due
stilisti alla societ Gado s.a.r.l), in quanto non in linea con i prezzi
corrispettivo pattuito.
51
per valore normale si intende [] ed utilizzato per quantificare i componenti reddituali quando
sono espressi in natura o quando risulta del tutto assente l'indicazione di un corrispettivo []
52
il delitto di infedele dichiarazione dei redditi implica la percezione di un reddito effettivo
superiore a quello dichiarato ed accertato secondo i criteri del processo penale, ma non l'obbligo di
dichiarare un reddito (e quindi subire la relativa tassazione) secondo il criterio presuntivo del valore
normale, anche se diverso da quello reale.
35
53
Corte di Cassazione - Sezione III Penale Sentenza del 6 febbraio 2009, n. 5490; Cass. III n. 3205
del 26.11.2008 CED 2422482; Cass. III n. 5786 del 18.12.2007 CED 238825.
54
secondo le disposizioni di cui agli art. 1414 e seguenti del c.c.
55
Pi in generale, laccusa sostiene che tra il gruppo D&G e la societ di consulenza
PriceWaterhouseCoopers ci sia un accordo segreto, a giustificazione della valutazione dei marchi
troppo bassa. Ma il valore dei brand si dimostrata piuttosto volatile (dai 360 milioni della PWC ai
2,2 miliardi della Interbrand s.r.l.). Peraltro, la stima secondo il Valore Normale fatta dal Fisco di
quasi 1,2 miliardi di euro mentre la stessa Guardia di Finanza - utilizzando i criteri di PWC - indica la
cifra massima di circa 550 milioni di euro, non troppo lontana dalla stima PWC e dal prezzo di
cessione asserisce il giudice. Ma non dimostrato che i due stilisti abbiano effettivamente percepito
dalla Gado s.a.r.l. un corrispettivo superiore a quello dichiarato, violando lart. 4 del D. Lgs. n. 74/00.
Non poi provata (n affermata) la presenza di scritture contabili irregolari, n di una contabilit in
nero. Pertanto il giudice ritiene effettivo il prezzo delloperazione di cessione.
36
poich suddivisi nel 60% per Domenico Dolce e 40% per Stefano
Entrate, qui, coincide: dallanalisi delle mail dei vertici del gruppo
56
Fermo restando la nullit probatoria delle presunzioni tributarie in sede penale.
57
In base a tale principio non deve ravvisarsi il carattere abusivo qualora una societ residente in
uno Stato membro crei una filiale presso un altro Stato membro (presso cui pu anche non svolgersi
attivit di impresa alcuna) al solo fine di godere di un contesto giuridico e fiscale pi agevole.
58
Dagli articoli da 49 a 55 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (gi articoli 43/48 e
294 CE, vigenti al tempo dei fatti).
59
Cass. sez. trib. n. 1372 del 21.1.2011.
60
Sent. 28.1.1986 C-270/83 Commissione c. Francia; Sent. 9.3.1999, in causa C-212/97, Centros.
38
61
A fondamento delle suddette contestazioni la GdF porta come prove le mail, che per, agli occhi del
giudice risultano essere fin troppo inconsistenti.
39
ritiene valida questa via per due motivi: 1) ribadisce che lelusione
62
Note le caratteristiche del fenomeno elusivo il cui contrasto necessita di una disposizione
antielusiva che consenta di disapplicare la normativa sostanziale, che stata formalmente rispettata,
in favore di una effettiva bisogna rapportarlo ad uno dei principi cardine di una corte penale,
sebbene tributaria: il principio di legalit. Il principio di legalit stabilisce un nesso inscindibile tra
sanzione penale e fatto, tassativamente e precisamente descritto da una norma di legge. Pertanto,
presenta tratti quasi antinomici, essendo caratterizzata, per un verso, da una concatenazione di atti
leciti, per un altro, da una marcata atipicit, che confligge con il principio di tipicit e determinatezza
della fattispecie penale. [] la previsione del fine di evadere le imposte non ultronea, ma partecipa
alla tipizzazione della condotta, insieme alle soglie di punibilit, considerate dalla dottrina prevalente
elementi costitutivi del fatto tipico.
63
La cui natura procedimentale e non sostanziale conferisce soltanto il potere all'amministrazione di
disapplicare agli effetti fiscali il regime prescelto dal contribuente, che non pu prevedere se il suo
diritto di scegliere la veste giuridico-formale di un'operazione possa essere in futuro disconosciuto
dall'amministrazione.
64
Il giudice cita lart. 5 del D. Lgs. n. 74/2000 unica normativa descrivente il fenomeno della
esterovestizione e lart. 73, comma 3, TUIR il relativo metodo di accertamento sottolineando la
natura presuntiva di tale rilevazione, quindi senza valore probatorio in una sede penale.
40
65
Previsto allart. 11 dello Statuto del Contribuente, si riferisce a obiettive condizioni di incertezza
sulla corretta applicazione di una norma, tale istanza pu essere presentata anche da soggetti esteri
in base alla circolare n. 9/E del 13 febbraio 2003 dellAgenzia delle Entrate, modificata dalla circolare
n. 32/E del 14 giugno 2010.
66
Non d luogo a fatto punibile [] la condotta di chi, avvalendosi della procedura stabilita dalla
L. 30 dicembre 1991, n. 413, art. 21, commi 9 e 10, si uniformato ai pareri del Ministero delle
finanze o del Comitato consultivo per lapplicazione delle norme antielusive previsti dalle medesime
disposizioni, ovvero ha compiuto le operazioni esposte nellistanza sulla quale si formato il silenzio-
assenso
42
71
Lelenco di prove circa lesterovestizione della societ lussemburghese, negli atti della sentenza:
- fosse domiciliata nella sede di un'altra societ di servizi, denominata AlterDomus, i cui impiegati
si limitavano ad eseguire disposizioni amministrative impartite dall'Italia;
- non disponesse di una organizzazione autonoma, ma si avvalesse dei servizi della medesima
AlterDomus;
- per il primo anno d'imposta non risultava avere alcun dipendente, nonostante ricevesse
regolarmente il pagamento delle royalties;
- svolgesse, per il tramite di un dipendente distaccato dall'Italia, incombenze meramente "formali e
burocratiche" (risultando gli aspetti decisionali comunque gestiti a Milano);
- nel 2007, all'avvio dei primi accertamenti fiscali, fosse stata trasferita in Italia;
- non avrebbe mai gestito i diritti connessi ai marchi (e cio la gestione e lo sviluppo degli stessi),
posto che tale attivit risulterebbe essere sempre rimasta in Italia;
- avrebbe esercitato solo "formalmente" l'attivit di anticontraffazione dei marchi.
45
167 e 16873 del TUIR stabiliscono che non si possa imputare alla
72
Ritenuto non sufficiente ai sensi dellart. 2359 c.c., comma1.
73
Presi nella versione precedente alle modifiche apportate nel 2009.
74
Lamministrazione finanziaria pu stabilire il domicilio fiscale del soggetto [] nel comune dove
il soggetto stesso svolge in modo continuativo la principale attivit ovvero, per i soggetti diversi dalle
persone fisiche, nel comune in cui stabilita la sede amministrativa.
75
Questa sentenza stata accolta positivamente dalla dottrina in relazione alla distinzione a livello
sanzionatorio dellelusione dallevasione. Inoltre viene apprezzato il cambio di vedute rispetto alla
sentenza n. 7739/2012 circa lincompatibilit tra il diritto penale e qualsiasi forma di elusione.
46
Conclusioni
76
Abbiamo visto come il legislatore nel 2015 abbia fatto convogliare le fattispecie elusive nella
disciplina dellabuso del diritto allart. 10 -bis dello Statuto del contribuente.
47
comma, art. 110 del TUIR, che sostituisce larms length principle
Sembra chiaro infine che la svolta arriver con una disciplina che
Bibliografia
(Milano).
tributi.
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