N.

10 MAGGIO-GIUGNO 2017 - ANNO II

dei
Alla ricerca

SE N T I E R I
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LE RUBRICHE: CHE TIRA
O IL VENTO LADOLESCEN
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LLINCONTRO
IL FILO ROSS O DEL MISTERO: I LUOGHI DE
LO STRANO
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SHEM SE O CHE GIRA
TENTI AL MOND
CON GES AT
TESTIMONI

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ce bo ok Il dio dei viv
iuti d i fa
e il Gli sconosc morti?
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Come far i se non Laltra faccia d
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Signore ai ? e nascesse scimmia nud
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via dellamore Come vorrei ch
attraverso la tra il tuo am ore farina?
cc io del la more unalleanza, Chi matteo
Il bel pas ti
e il mio
d i ben ed iz ione
B
 ALLA RICERCA DEI

SENTIERI
SOMMARIO

PER GENERARE GIOVANI CRISTIANI

IL FILO ROSSO
LA RIVISTA IN BREVE 2

IL VENTO CHE TIRA

Sentieri un supplemento mensile COME FAR CONOSCERE IL SIGNORE
del quotidiano online AI GIOVANI SE NON ATTRAVERSO
della Diocesi di Livorno LA VIA DELLAMORE? 4
La Settimana tutti i giorni

Editore: Pharus Editore Librario LO STRANO OGGETTO DEL MISTERO:

Via del Seminario, 61 - 57122 Livorno
LADOLESCENTE
sentierigiovani@gmail.com
Direttore responsabile: Simone Giusti
IL BEL PASTICCIO DELLAMORE 7
Direttore editoriale: Chiara Domenici
Supplemento mensile al Quotidiano SHEM
on line della Diocesi di Livorno
IL DIO DEI VIVI, O IL DIO DEI MORTI? 13
di Pharus srl - via del Seminario 61
57122 Livorno
P.IVA/C.F. 01676050493 - Testata SENTINELLA
giornalistica iscritta al numero 01/2015 QUANTO MANCA AL MATTINO?
del Registro Stampa del Tribunale di
Livorno GLI SCONOSCIUTI DI FACEBOOK 16
Progetto grafico: LALTRA FACCIA DI FACEBOOK 19
Gam Grafica di Andrea Macelloni
gamgrafica74@gmail.com
info: sentierigiovani@gmail.com I LUOGHI DELLINCONTRO CON GES
In questo numero hanno collaborato:
Luigi Cioni, Walter Ruspi, Rosario COME E' BELLO STARE QUI
Rosarno, Gianfranco Calabrese, Donatella
e Marco Carmine, Mariachiara Michelini, COME VORREI CHE NASCESSE
Mario Simula, Simone Giusti, Igino UNALLEANZA,
Lanforti, Edoardo Volpi Kellerman, TRA IL TUO AMORE E IL MIO 22
Federico Mancusi.
LA VERIT VI FAR LIBERI
COMITATO DI REDAZIONE
COME EDUCARE I GIOVANI
Simone Giusti ALLA CONVERSIONE E ALLA LIBERT 25
Giampietro Fasani
Gianfranco Calabrese A TU PER TU
Mario Simula
Walter Ruspi LA PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE 28
Gianmario Chiari BREVE SCHEDA DI PRONTO INTERVENTO 30
Maria Chiara Michelini
Marco e Donatella Carmine
Tonino Lasconi ATTENTI AL MONDO CHE GIRA
Stefano Manetti
Francesco Galante LA PROFONDIT DELLA SCIMMIA NUDA 32
Fabio Menicagli
Luigi Cioni TESTIMONI
Igino Lanforti
Abramo Reniero CHI MATTEO FARINA? 35
Rosario Rosarno
Andrea Piccolo IL SENSO DELLE PAROLE
Salvatore Soreca
Andrea Risaliti
seguici su facebook B DI BENEDIZIONE 39
Federico Mancusi
Luciano Meddi La rivista Sentieri ha una sua pagina facebook
Pierlugi Giovannetti https://www.facebook.com/Sentieri
Luca Paolini

N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 1
Rubrica
IL FILO
ROSSO
Insieme, per mano
LA RIVISTA IN BREVE
Temi e idee COME FAR CONOSCERE
per tutti i gusti IL SIGNORE AI GIOVANI
SE NON ATTRAVERSO LA
VIA DELLAMORE?
Occorre promuovere una pasto-
rale giovanile a partire dallespe-
rienza di Dio?
In questo articolo si legge la con-
vinzione che pu portare un gio-
vane alla fede attraverso belle
esperienze di incontro perso-
nale con il Signore.
Certamente data alluomo la
conoscenza di Dio attraverso la
mente, la ragione, ma neces-
sario che si arrivi a Dio anche at-
traverso i sentieri del cuore.
IL BEL PASTICCIACCIO
DELLAMORE
Prosegue il percorso sul tema
dellaffettivit a misura di ragaz-
zi: questa volta Giorgio e Silvia
fanno una verifica dello scorso
incontro di gruppo, durante il
quale hanno presentato al
gruppo dei ragazzi la loro
relazione di coppia.
Anche i ragazzi fanno
la loro verifica, dalla
Tante proposte quale emergono in-
e spunti teressanti riflessio-
per il dialogo ni, che consentono
di tracciare alcune
caratteristiche fonda-
mentali di un educato-
re che vuole affrontare
questi temi nel proprio
gruppo. Le troverete sintetiz-
2 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017
A cura di:
Donatella e
Marco Carmine
zate in pillole lungo larticoloe
non perdetevi il prossimo nu-
mero sul DECALOGO IN UNDICI
PASSI.
IL DIO DEI VIVI, O IL DIO
DEI MORTI?
I destinatari di questo articolo
sono certamente i lettori con
qualche anno sulle spalle - ge-
nitori, catechisti o sacerdoti - ai
quali rivolta una riflessione ed
un invito, in merito alla quasi
totale assenza dei giovani dalle
nostre celebrazioni. Giovani che
rivediamo nelle chiese gremite
solo quando si celebra il fune-
rale qualche compagno o amico
morto tragicamente. Una pre-
senza che non resta silenziosa,
anzi che vuole quasi rumoro-
samente farsi presente: con gli
applausi, i lanci di palloncini o i
pensieri letti dallambone prima
del congedo finale. Allora linvito
innanzitutto quello di chiedere
perdono a Dio per lindifferen-
za e lincapacit di affascinare
questi ragazzi, e di imparare a
sporcarci le mani con i loro dubbi
uscendo dalle nostre convinzioni
di cristiani adulti e maturi.
GLI SCONOSCIUTI DI
FACEBOOK e LALTRA
FACCIA DI FACEBOOK
Finalmente parliamo di Face-
book: il social che ha coinvolto
giovani e adulti in un comune
raccontarsi sulla pubblica piaz-
za virtuale di internet. In questo
numero ne parliamo attraverso il
racconto di una esperienza di un
DON coraggioso che, non consi-
derando il mondo social come il
mondo del diavolo e della perdi-
zione, lo sfrutta quale strumento
di annuncio e soprattutto ne trae
alcune interessanti convinzio-
nida non perdere al termine
dellarticolo. Continua poi la ri-
flessione sul mondo di Facebook
attraverso un approfondimen-
to che, partendo dalla rilettura
dellesperienza del DON, confuta
la convinzione che non proprio
vero che dipende dalluso che
se ne fa, aiutandoci a distingue-
re quale sia il rapporto tra mezzi/
fini e la loro separazione/unione.
COME VORREI
CHE NASCESSE
UNALLEANZA, TRA IL
TUO AMORE E IL MIO
Adamo ed Eva erano nudi non
provano vergogna, ma dopo il
loro peccato si nascondono a
causa della loro nudit. Allora il
peccato solo una questione di
sesso?
COME EDUCARE
I GIOVANI ALLA
CONVERSIONE E ALLA
LIBERTA
Distinguere tra peccato e senso
di colpa, educare alla coscienza
che ci che dobbiamo confessa-
re innanzitutto il rifiuto di una
proposta di amore e di comunio-
ne con Dio e non solo la trasgres-
sione di norme e regole, capire
che i comandamenti sono la via
per vivere in amicizia e parteci-
pare alla vita divina. Non sempre
queste dimensioni sono chiare
e ne abbiamo una piena e con-
sapevole coscienza. Attraverso
questo articolo possibile aiuta-
re ogni educatore a fare un pro-
prio camino di riflessione ed ap-
profondimento su questi temi ed
aspetti della propria vita di fede,
prima di parlarne con i ragazzi.
LA PRESENTAZIONE
DELLE OFFERTE
Attira curiosamente lattenzione
la parola Didach, che cosa sar?
E un testo cristiano nel quale
possiamo riscoprire la bellezza
del popolo cristiano stretto in-
torno alla mensa e costruito in
un solo corpo dallEucarestia.
Viene descritto in modo molto
bello il momento dellofferta che
sempre dono della nostra vita
perch sia unita a Cristo.
Perch la profondit del mistero
offertoriale possa essere com-
preso dai ragazzi, stata aggiun-
ta anche una scheda di pronto
intervento, suggeriamo unat-
tivit per sperimentare quanto
scoperto.
LA PROFONDIT DELLA
SCIMMIA
Gabbani a Sanremo ha fatto sor-
ridere molti con la sua scimmia
nuda, che ironizzava sulla ricerca
di spiritualit delluomo moderno,
mentre altri hanno considerato la
canzone come una accozzaglia
di riferimenti a caso, con il solo
scopo di vendere. Non sposando
nessuna delle tesi in questo ar-
ticolo siamo aiutati a rivedere la
scimmia di Gabbani cambiando la
prospettiva da cui lo osserviamo,
soprattutto se siamo educatori
o catechisti con qualche anno in
pi; la prospettiva in cui metter-
si quella di sempre, quella DEI
RAGAZZI, in questo modo Gabba-
ni potrebbe diventare una buo-
na occasione per affrontare con
loro tematiche ostiche come
la ricerca della spiritualit, le sco-
perte della scienza, ecc. Buon la-
voroballando
SERVO DI DIO MATTEO
FARINA
La santit ancora possibile
oggi: la vita di Matteo Farina, un
giovane brindisino morto a 19
anni il 24 aprile 2009, ci dimostra
come si possa diventare santi tra
i banchi di scuola, vivendo una
vita normale, seppur segnata
dalla malattia e dalla sofferenza.
B DI BENEDIZIONE
Continua il glossario per rendere
sempre pi vive le parole che
cadono sulla nostra testa, com-
prenderle meglio pu aiutare a
ritrovare un senso spesso per-
duto.
N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 3
Rubric
IL VENTO alla via della carit. data cer- la prospettiva in cui deve porsi

CHE TIRA A cura di :

mons.
Simone Giusti
tamente alluomo la possibilit
di una conoscenza di Dio grazie
Ascoltare il mondo giovanile, allintelletto (Rm 1,1), ma ugual-
capire per comprendere mente donata a ogni persona
la grazia di conoscerlo attraverso
i sentieri del cuore. Prova ne
che la Chiesa annovera fra i suoi
dottori teologi sommi come san
Tommaso dAquino e illetterati
COME FAR CONOSCERE IL SIGNORE come santa Caterina da Siena.
In un tempo in cui la ragione,
AI GIOVANI SE NON ATTRAVERSO la verit, sembrano smarrite e
lintelligenza delluomo non ar-
LA VIA DELLAMORE? riva neppure pi a riconoscere
al proprio figlio il diritto alla vita,
occorre, contemporaneamente
agli itinerari catechistici, far vi-
vere ai ragazzi e ai giovani, espe-
tutto il cammino pastorale
quello della santit ()
sarebbe un controsen-
so accontentarsi di La razionalit
una vita mediocre,
occidentale
vissuta allinsegna di
unetica minimalisti- ha bisogno
ca e di una religione dellesperienza
superficiale (). ora mistica
di riproporre a tutti
con convinzione questa
misura alta della vita cri-
stiana ordinaria: tutta la vita
della comunit ecclesiale e delle
famiglie cristiane deve portare in
questa direzione (). I percorsi
della santit esigono una vera e
propria pedagogia della santit.

D
Conoscere Dio ove risiede oggi la pos-
attraverso sibilit di un radicamen-
i sentieri del cuore to della fede cristiana
nelle nuove generazioni, se non
in belle esperienze di incontro
personali con il Signore e in belle
esperienze di appartenenza e di
condivisione ecclesiale?
Afferma Pvel Nikoljevc Ev-
dokmov: Si dimostra lesisten-
za di Dio con ladorazione, non
con le prove1. Certo questa tesi
pu apparire alquanto radicale
e svilente lintelligenza delluo-
mo a cui dato, per grazia di
Dio, di poter, dalla creazione in
poi, contemplare con lintelletto
le sue perfezioni invisibili nelle
opere da lui compiute (Rm 1,18-
20), ma nella sua unilateralit ci
richiama con forza alla via del
cuore, alla via della preghiera,
rienze prettamente orientate
alleducazione alla vita interiore,
alla preghiera e alla vita di carit.
La razionalit occidentale oggi
ha estremo bisogno di essere
illuminata tramite lesperien-
za mistica anche e soprattutto
quella dei ragazzi e dei giovani.
questa la direzione indicata da
Giovanni Paolo II quando ha af-
fermato: Non esito a dire che
Per questa pedagogia della san-
tit c bisogno di un cristianesi-
mo che si distingua innanzitutto
nellarte della preghiera (Novo
millennio ineunte 32). La grande
tradizione mistica della Chiesa,
sia in Oriente che in Occidente,
pu dire molto a tal proposito.
Essa mostra come la preghiera
possa progredire, quale vero e
proprio dialogo damore, fino a Percorsi di santit

Scrivi a
sentierigiovani@gmail.com
1 Cfr. Teologia della bellezza, EdP.

4 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 5


Chi mi ama rendere la persona totalmente
sar amato posseduta dallAmore divino,
vibrante tocco dello Spirito. Si
fa allora lesperienza viva della
promessa di Cristo: Chi mi ama
sar amato dal Padre mio e an-
chio lo amer e mi manifester
a lui (Gv 14,21). Si tratta di un
cammino interamente sostenuto
dalla Grazia, che chiede tuttavia
forte impegno spirituale e cono-
sce anche dolorose purificazioni
(la notte oscura), ma approda
in diverse forme possibili, allin-
dicibile gioia vissuta dai mistici
come unione sponsale. S, del Signore, ovvero si dovr pro-
carissimi fratelli e sorelle, ri-
badiva con forza Giovanni Paolo
APPROFONDIMENTO
ECCO LA STRADA
Giovanni Paolo II lo dice nella Novo millennio cramentale. Occorre partire dallesperienza di
ineunte: mostrare Dio alle persone significa Dio per colmare il vuoto lasciato dalla razio-
condurle attraverso percorsi di santit, attra- nalit occidentale, solo dopo pu avvenire la
verso la preghiera, lesperienza mistica e sa- scelta.
6 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017
Rubric
II, le nostre comunit cristiane
devono diventare autentiche
scuole di preghiera (Novo
millennio ineunte 30-33). Il gio-
vane dovr intuire, sperimentan-
dola, la presenza e la bellezza di
Dio. Solo dopo pu avvenire la
scelta di essere cristiano e quin-
di vivere appieno un percorso
mistagogico verso la Solenne
eucaristia della professione del-
la fede. Occorre promuovere
quindi una pastorale giovanile
a partire dallesperienza di Dio,
da unesperienza sacramentale
muovere una pastorale sempre
pi mistagogica.
Lo strano oggetto del mistero:
LADOLESCENTE
IL BEL PASTICCIO DELLAMORE
G
Un giorno o laltro ci iorgio non crede ancora
cascherai: a quello che avvenu-
sar locchio languido, to con i ragazzi. Silvia
sar il gesto tenero, pi sicura e il suo viso manifesta
sar il messaggio unevidente soddisfazione.
inatteso. Si guardano negli occhi, seduti
Ma ci cascherai. Attento uno davanti allaltra. Resistono
per a: bene lo sguardo reciproco. Non
- non cascare dalle hanno nulla da rimproverarsi.
nuvole Possono soltanto essere soddi-
sfatti di quellincontro, tanto te-
- guarda con gioia la
muto, con i ragazzi del gruppo.
novit di unet che
Siamo stati proprio coraggio-
cresce
si, dice Giorgio. Coraggiosi
- diventa amico e amica perch? Stavamo parlando del-
dello specchio per la nostra esperienza. Se non ci
familiarizzare appartiene quella, cosaltro pos-
- anche con i brufoli siamo raccontare di efficace e di
- lamore non una credibile!.
controindicazione Hai ragione, Silvia, ma tu non
sai quanti incontri sui ragazzi e le
- lamore una grazia
ragazze erano naufragati prima
- viverlo bene un dono di gioved scorso?.
- preparalo perch Giorgio, sei proprio una perso-
diventi una vocazione na con gli occhi dietro la nuca.
Guarda avanti. Se devo sposare,
domani, un giovane in retro-
marcia, non faccio proprio un
grande affare. Hai notato come
erano luminosi gli occhi di Ester
quando tu prendevi la parola. Mi
sembrato, in certi momenti,
Scrivi a
sentierigiovani@gmail.com che si fosse presa una sbandata
nei tuoi confronti. Non parliamo
A cura di :
don Mario
Simula
di Tullio. Sempre timido e ragaz-
zo di seconda fila, sembrava cre-
sciuto di botto. Gli mancava pro-
prio che qualcuno, finalmente,
liberasse il suo cuore. Forse sta
corteggiando, pi con la fantasia
che in realt, Caterina che, spiri-
tosa com, lo fa patire da matti.
E lui ci prova, timidamente. Sem-
bra terrorizzato al pensiero che
lei possa, un giorno, manifestar-
gli un po di attenzione.
Ma che diavolo, Silvia. Tu hai
notato tutte queste cose?.
Anche molte altre. Non posso
dirtele adesso, in una sola volta,
altrimenti ti lasci prendere dal
complesso di inferiorit e vuoi
sempre me come spalla per i
tuoi incontri. E poi, Giorgio,
se non sappiamo osservare la
vita dei ragazzi
e non proviamo per loro una
simpatia a tutto campo
e non affrontiamo i problemi
che li appassionano e li scon-
volgono
e non entriamo nei labirinti
della loro esperienza
e non accogliamo la loro esu-
beranza
che senso ha fare leducato-
re?.
N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 7
Non mi dire che vuoi essere
educatrice con me? Non mi sem-
brerebbe vero. Sono sicuro che
insieme saremo una bomba! Hai
pensato questo?.
E no, bello mio! Io ti sono ve-
nuta in aiuto perch dovevamo
parlare di noi due, di come ci sia-
mo conosciuti, ahim. Ma da qui
ad accettare di fare la tua spalla,
ne corre di strada!.
Ho capito. Me la devo sbrigare
da solo! Anche se, prima o poi, ci
cascherai. Sei troppo brava con i
ragazzi e loro provano una gran-
de simpatia.
Perch avevi dubbi? O ti sei di-
menticato dei tempi del corteg-
giamento, quando ti trovavo ad
ogni passo e mi mandavi cento-
mila messaggi? Ogni tanto anche
un fiore.
8 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017
COSA PENSANO I
RAGAZZI?
Intanto i ragazzi si incontrano in
piazza e fanno i loro commenti.
O credevate che rimanessero
zitti?
Angelo rimasto folgorato e
continua a dire: Quella Silvia
proprio fighissima. Avete visto
come non si impapera mai. Par-
la chiaro. Sorridente. Poi dice
cose giuste. Sembra una tutta
dun pezzo, che sa il fatto suo!.
Educatrice in pectore dal
portamento tranquillo, ras-
sicurante e luminoso.
Lopposto rispetto alledu-
catore musone, brontolo-
ne, sempre scontento, ca-
pace soltanto di rimprove-
rare e di fare prediche.
MICHELE che guardava Silvia
con occhi intensi: Ne sa, quel-
la! E non teme a rispondere
a tono. Non si perde davanti a
nessuna domanda. E proprio
fortunato Giorgio ad averla in-
contrata.
A me piacerebbe una ragazza
come lei.
Educatrice non arrogante, ma
sicura di s.
Capace di non smarrirsi e di
non entrare in crisi se le sem-
bra di aver fatto una figura
cos cos.
Educatrice che compensa
bene la sua vita personale e il
suo servizio agli altri.
CLAUDIA che da tempo ci sta
provando con Alberto: A me
sembrano la fine del mondo
Amarsi stare insieme
e ragionare ciascuno
con la propria testa
insieme. E come se si fossero
conosciuti da sempre.
Educatore ed educatrice che
sanno essere autorevoli an-
che nella loro vita personale.
Non la sentono come un
peso, soltanto perch coe-
rente. La sperimentano come
una chiamata.
CORRADO fa unosservazione
molto acuta: Stanno insieme
eppure sanno ragionare ciascu-
no con la propria testa. Sono
diversissimi. Non ci tengono
ad essere incollati uno allaltra.
Quando devono dire la loro
sono molto autonomi. Si devo-
no essere proprio allenati a sta-
re insieme in quel modo.
Educatore ed educatrice che
hanno idee originali, le condi-
Amarsi non vuol dire
stare incollati e isolarsi
dagli altri
vidono ma non le sovrappon-
gono.
Diversi e per questo ricchis-
simi. Le fotocopie non sono
utili per educare.
Mai vicini, non perch non
gli piace, ma soltanto perch
quello non il momento.
Sanno vivere come persone
non come fratelli siamesi.
Hanno iniziato un buon tiroci-
nio per stare insieme.
ELISABETTA Vedete, loro han-
no vissuto per anni lesperienza
del gruppo. Nel gruppo nata la
loro amicizia e il loro amore. Nel
gruppo hanno imparato a stare
con tutti, a non isolarsi, a non di-
pendere luno dallaltra. Soltan-
to Elisabetta poteva fare unos-
servazione cos saggia e acuta.
Educatori che nel gruppo
sono cresciuti.
Nel gruppo hanno scoperto la
loro vita.
Con gli altri hanno appreso
larte di creare unit e comu-
nione.
In gruppo, cio stando insie-
me, sono diventati capaci di
autonomia.
I RAGAZZI
TUTTI A UNA VOCE:
Cosa ne dite se arruoliamo
anche Silvia come educatrice?
Se glielo dice Giorgio dir certa-
mente di no, ma se glielo dicia-
mo noi ?
Ci proviamo. Speriamo che si
lasci corrompere!.
N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 9
LA VERIFICA DI
GIORGIO E SILVIA
Anche Giorgio e Silvia, fanno la
verifica dellincontro.
Da tempo hanno capito che:
Non si archivia ogni incontro,
dicendo: Anche questo fat-
to!.
Bisogna ritornarci su.
Giorgio il pi esperto su quel
gruppo di ragazzi. Parla a ruota
libera.
Hai notato? Luigi proprio im-
branato. Ad ogni accenno un
po delicato, diventa rosso e
vorrebbe scomparire. Bisogner
10 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017
incontrarlo da parte, non per far-
gli la romanzina o la lezione di
recupero, ma per incoraggiarlo
a credere in se stesso. So che
si fida di me. Cosa ne dici se ci
provo?
Va benissimo, attento, per, a
non diventare rosso tu. Sareb-
be un brutto affare. I ragazzi si
accorgono subito come si fa a
mettere in difficolt il loro edu-
catore. Anche se sono ragazzi
timidi.
Se un ragazzo si trova a disa-
gio, non lo emargino; lo inco-
raggio e lo aiuto.
Davanti a temi pi delicati
alcuni ragazzi aspettano un
soccorso. Non insistiamo su di
lui. Passiamo oltre con molta
delicatezza. Troveremo dopo
il momento giusto per avvici-
narlo.
Non si rimprovera un ragazzo
perch non parla. Non cono-
sciamo la ragione. Dobbiamo
aspettare.
Lo incontriamo da solo, con
naturalezza, per parlare del
pi e del meno. Da l si inizia.
Mi ha molto colpito Luisella. La
conosco da piccola. Adesso si
fatta talmente grande e carina
che talvolta mi viene da chie-
dermi come stia vivendo questa lizziamola chiamandola oca ....ad ogni accenno un po
giuliva o accusandola di ci- delicato, diventa rosso e
stagione della sua adolescen-
vetteria. vorrebbe scomparire. ..
za. Si cura nei dettagli. Cerca di
Forse vive unadolescenza pi
mettersi in mostra. Se un amico
turbolenta. Accorgiti di lei,
sta pensando ad altro, appena
senza prenderla sotto le tue
la vede la nota e la scruta. Lei
rimane molto compiaciuta. For- ali. Non preferirla a nessuno.
se dobbiamo avere verso di lei Non ne ha bisogno per esiste-
unattenzione particolare, da re, le servirebbe soltanto per
persone mature. farsi notare.
Non te ne sarai innamorato?!.
Scema. Non sai pensare ad
altro? Allora tu sei gelo-
sa!.
La bellina del grup-
po ci permette di
rifarci gli occhi.
Non colpevo-
N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 11

E se pensassimo ad un
prontuario sul primissimo
amore?
TIRIAMO LE SOMME
Facciamo i seri. Hai proprio
ragione, Giorgio. Noi abbiamo
tra le mani unet affascinante
e problematica. In questi due o
tre anni i ragazzi si giocano mol-
te carte del loro futuro. E la di-
mensione affettiva quella pi
delicata e fragile.
Rimangono pensosi. A un cer-
to punto sempre Silvia aggiun-
APPROFONDIMENTO
STUPENDO E IMPEGATIVO
Gira la frittata come vuoi. Senza sentimenti non si
vive. Scappa, cerca, fa finta di non essere maschio
o femminuccia, alla fine ti trovi sempre l: imbam-
12 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017
ge:Io non voglio fare leduca-
trice, ma voglio darti una mano.
Poi si vedr. Proviamo a pensare
ad una specie di prontuario del
primissimo amore, quello te- coppia e bellini come sono
nero e acerbo sul quale si misu-
rano questi ragazzi.
A Giorgio non sembra vero.
Nelle sue aspettative c sem-
pre un SI! di Silvia come fu-
tura educatrice. Daltra parte,
bolato davanti a quellamico o a quellamica. Sar
uno scherzo? Tuttaltro. E proprio un bisogno.
Stupendo e impegnativo.
Rubric
Laltra faccia
dellamore
se si vuole educare in maniera
completa, matura ed efficace,
ci vuole un ragazzo e una ragaz-
za. Se poi stanno insieme come
loro, Giorgio e Silvia
Non perdetevi la prossima pun-
tata sul DECALOGO IN UNDICI
PASSI
SHEMA
nelle periferie esistenziali giovanili per comprenderne la lingua, ascoltare,
discernere. Storie di giovani su cui riflettere.
IL DIO DEI VIVI, O IL DIO DEI MORTI?
Sempre pi spesso le
nostre chiese sono vuote
di giovani e li vediamo
sono in occasione di
matrimoni o ancor
peggio dei funerali.
A volte mi chiedo se
il dolore sia rimasta
lunica via aperta per
arrivare a incontrare le
persone e mi rendo conto
che questo pensiero
profondamente ingiusto!
contenere. Mi ha colpito in parti-
Scrivi a
sentierigiovani@gmail.com
I
n questo anno che passato
nella nostra diocesi (Massa
Carrara-Pontremoli) abbia-
mo assistito a momenti signifi-
cativi. Mi riferisco alle tragedie
nelle cave e alla morte improv-
visa di alcuni giovani studenti
per incidenti stradali o malat-
tie. Questi ultimi casi mi hanno
toccato direttamente perch si
trattato anche di miei alunni.
Tutti quelli che come me hanno
vissuto questi momenti, hanno
visto funzioni religiose con folle
che le chiese non riuscivano a
non basta, che lofferta cristiana
colare vedere giovani che hanno
partecipato alla Liturgia come
spaesati. Da una parte desidero-
si di parteciparvi, dallaltra asso-
lutamente impreparati a questi
momenti cos destabilizzanti.
Quasi sempre gli amici hanno
voluto salutare i morti dicen-
do alcune parole dallambone.
Momenti certo toccanti, che mi
hanno fatto riflettere. Ormai non
citano pi il Vangelo, ma canzoni
di Mengoni o Emis Killa.. Eppure,
non sono cos lontani, vogliono
essere qui, nella Chiesa, accan-
to ai loro cari defunti, ma anche
non lontani da quel Dio che sem-
bra averli cos dolorosamente
colpiti.
A cura di :
Igino Lanforti
Mi sono messo nei panni
di quei ragazzi e chiedermi
cosa volessero...
A questi ragazzi basterebbe
cos poco cos tanto: un po di
ascolto, un po di attenzione, il
mettersi in sintonia con i loro
linguaggi, con i loro modi di es-
sere.
Questi giovani quasi si sarebbero
accontentati di semplice ricordo,
mera consolazione di chi non c
pi. Per questo don Luca, in una
di queste celebrazioni, ha dovu-
to ricordare loro che il ricordo
infinitamente pi alta, che va
oltre quel cos poco che sarebbe
loro bastato.
E non se ne sono andati....
Questi ragazzi splendidi, cos fra-
gili, cos scossi, che nelle panche
delle nostre chiese ormai non
vediamo pi se non in queste
N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 13

tristissime occasioni, sono an-
cora li, non se ne sono andati
definitivamente, non si sono
fermati a constatare la nostra
autoreferenzialit, la nostra in-
differenza, la nostra accidia, non
si sono fermati ai campanelli
delle canoniche suonati a vuoto
allora della pennichella pomeri-
diana, o ai nostri troppi impegni
che gli hanno tolto ogni spa-
zio proprio quando magari
trovano il coraggio di ve-
nirci a cercare, non si
sono fermati alle frasi
inopportune scritte
I giovani sui social, ne hanno
sono ancora l,
pensato che tutta la
non se ne sono andati chiesa fosse come
quella che si vede
alle Iene ma ancora
sperano in Dio, sperano
nella Chiesa, non chiedo-
no altro che di essere cerca-
14 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017
ti, accolti, svegliati, rinfrancati.
Cosa altro ancora aspettiamo
per rialzare la testa?
io sono lacqua viva
Alcuni di loro spesso sostano
sugli scalini delle chiese con
bottiglie di birra in mano, qua-
si vogliano provocatoriamente
chiederci quale sia la bevanda
che pu veramente dissetarli. A
noi infastidiscono e invece Ges
si sarebbe fermato con loro a
parlare delle loro inquietudini,
e magari da dar loro qualche ca-
rezza, noi invece magari siamo
capaci solo di commenti che do-
vrebbero farci vergognare.
Questa situazione ci
interpella
Questi fatti mi turbano profon-
damente, sia come educatore,
che come padre, che come sem-
Siamo ancora
in tempo
plice cristiano. Mi sono spesso chiacchiere. Mettiamo al centro prio quei dubbi, a scrostare le
chiesto se non sia il caso di chie- il nostro obiettivo: la persona! E nostre facciate, a farci riscoprire,
dere perdono a Dio! Perdono quando dico questo intendo dire insieme alla fragilit altrui, an-
per per la mia indifferenza, per le famiglie, i giovani, con le loro che la nostra.
la mia incapacit, perdono a tutti storie, la loro vita! Forse solo allora potremo re-
voi ragazzi che ci guardate e non Scuotiamoci dal nostro torpore, almente metterci in cammino
vedete pi la luce di quel Signore accettiamo la sfida del tempo insieme a loro e sperimentare
in cui splende la Vita e che an- presente! Scendiamo dalle no- la meraviglia di SENTIERI che
chio ho offuscato. stre convinzioni e sporchiamoci allontanano un po di pi da noi
Presto, siamo ancora in tem- le mani con i dubbi degli altri. stessi, ma avvicinano certamen-
po, non perdiamoci nelle solite Forse, potrebbero essere pro- te a Dio.
APPROFONDIMENTO
IL DESIDERIO DI DIO
Le tragedie di giovani, morti improvvisamente perso per sempre. E noi siamo ancora qui a
scuotono lele coscienze. Le chiese si riempiono parlare e a guardarli come se fossero creature
di nuovo, i ragazzi vogliono essere presenti a distanti.
queste liturgie di saluto ai loro coetanei mor- tempo di scrostare le nostre facciate di adul-
ti troppo presto; il loro desiderio di Dio non ti.
N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 15
Rubrica
SENTINELLA
QUANTO MANCA AL MATTINO?
Racconti di unesperienza positiva
GLI SCONOSCIUTI DI FACEBOOK
N
Su internet
sempre una sorpresa
on so chi siano. Che fac-
nel bene e nel male cia abbiano. Come si ve-
stano e cosa mangino a
merenda.
I nomi poi! Ne ho catturato qual-
cuno per caso. Ma non so a chi di
essi corrispondano.
Tutto nato da un altro anoni-
mo (o anonima?), che leggen-
do le mie paginette quotidiane
sul sito si chiesto: Perch le rando a conoscere il Vangelo e il
devo tenere soltanto per me?
Quasi quasi provo a postarle.
Con tutti i rischi. Quando si po-
sta puoi avere in risposta parole
bellissime e parolacce ricercatis-
sime. Tutto poteva capitare.
Primo miracolo: gli interlocuto-
ri, che poi ho capito essere ra-
gazzi adolescenti, non solo non
usano parole fiorite, ma si im-
pegnano a non usarle per tutta
la quaresima. Mai capitato nella
loro vita, una volta compiuti gli
otto anni.
Era linizio della quaresima. Se
di quel tempo avevano dimenti-
cato tutto, non era passata dalla
loro memoria la voglia di impe-
gnarsi in qualcosa: Non usere-
mo parolacce.
Secondo miracolo: non hanno
Scrivi a difficolt ad avere come interfac-
sentierigiovani@gmail.com
cia un prete. Un segreto: Donn-
16 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017
A cura di
Don Mario Simula
nnnnnnnnnnnnnnnnn! PREDI-
CHEeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
NOoooooooooooooooo!.
Si pu arrivare al cuore dei ra-
gazzi anche di quelli lontani sen-
za fare prediche. Raccontando,
incoraggiando la vita ad essere
vita, non cadendo sempre sulla
buccia di banana della paura.
Terzo miracolo: Stiamo impa-
nostro amichissimo Ges.
Non sapevamo che esistessero
certe pagine del Vangelo, alcuni
racconti. Nessuno ce ne aveva
parlato. E poi, quando ce ne par-
lava la suora al catechismo: che
palle.
Stiamo capendo che Dio no-
stro amico, ci vuole bene e non
sempre pronto a spingerci
nellinferno.
Quarto miracolo: caro donnn-
nnnnnnnnnnnnnnnnnnn, la sai
una cosa. Da quando i nostri ge-
nitori ci hanno visto con le cuffie
alle orecchie anche di notte, si
sono incuriositi. Carla ha visto
che la mamma, di nascosto fic-
chettava tre le cose della figlia.
Stava anche lei ascoltando le sto-
rie, il Vangelo.
Qualche giorno fa avvenuto
limpensabile. Ci siamo trovati
io pap e mamma, seduti sullo
stesso divano, mentre ascolta-
vamo insieme quella storia che
il pap aveva raccontato al figlio.
Mio padre rimasto meraviglia-
to: Scusami se io non lho mai
fatto con te. Io ho visto una la-
crima scendergli lungo il viso.
Ehi! Don, sei togo.
Quinto miracolo: i genitori sono
felici che qualcuno parli ai loro
figli e li aiuti a crescere. Intanto
dal padre e dalla madre non ac-
cettano nulla.
Spigolature varie
Si parla di un fatto increscioso
avvenuto in classe. Tutti hanno
visto il maltrattamento riservato
ad una ragazza con difficolt, ma
nessuno intervenuto.
Ecco lintervento alla lettera
da parte di un ragazzo: Allora
nessuno dice avete paura?????
Anche io sono stato di quelli che
ho detto non ho visto e non ho
sentito ma don amico che posti
parlo con voi visto che i miei
amici se la stanno facendo sot-
to perch leggono anche i nostri
genitori. Le cose sono tutte vere,
hanno abbassato i pantaloni tut-
ti abbiamo visto chi ha deriso,
approfitta solo perch ritarda-
ta perch malata perch non si
sa difendere tutti abbiamo riso e
la prof se lha presa con lei che
doveva andare a dirlo alla prof.
Stronza se avesse capito ci che
succedeva si sarebbe difesa.
Invece la prof di sostegno
a fare salotto. Facciamo
schifo. Sara ha pianto
anche se malata si
sentita umiliata e noi Un episodio
qui a leggere. Don in cui adulti e giovani
siamo, io compreso, hanno reagito
tutti codardi. Sem- diversamente
plice scrivere don
vero hai ragione e poi
adulti neanche voi in-
tervenite vero??? Anche
voi sapete ma meglio tenere
N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 17
C bisogno
di una guida

LALTRA FACCIA
DI FACEBOOK
di Maria-Chiara Michelini

F
bocca chiusa. Don bravo compli- Deve essere proibito ai preti congenita alla comunicazione Social, che fare? inalmente si entra nel preti attaccabrighe e ficcanaso, e
menti per chi non capisce, hai attaccabrighe e ficcanaso, e a diretta per paura di vedere gotha dei social, nel cuo- da quelli che lo utilizzano anche
messo anche le emoctions. quelli che lo utilizzano anche lespressione del viso di chi gli re delle relazioni della nei tempi morti delle concele-
Potrei dire infinite altre espe- nei tempi morti delle concele- sta di fronte, di sentire il tono rete, nella bolla comunicativa brazioni quando si distribuisce la
rienze emerse. Mi riservo di farlo brazioni quando si distribuisce della sua voce e il significato del tempo presente, nel mito comunione, da chi lavora in uffi-
con cura. la comunione dei silenzi, pieni di gesti. dellapparire che coincide per- cio e dimentica di sbrigare le pra-
Deve essere interdetto a chi fettamente con lesserci: Face- tiche facendo aspettare la gente,
Di una cosa mi sono convinto. lavora in ufficio e dimentica Qualche volta pu diventare un book. E finalmente, qualcuno di da chi soffre di allergia congenita
Facebook non il diavolo di sbrigare le pratiche facendo alleato imprevisto attraverso il parte ecclesiale, si prova a dire: alla comunicazione diretta per
Deve essere proibito a chi lo aspettare la gente quale molti XXXXXX diventano facebook non il diavolo, con fa- paura di vedere lespressione
trasforma in tempo da perde- Deve essere assolutamente AMICI senza avergli chiesto la- cebook si possono fare miracoli, del viso di chi gli sta di fronte,
re a vuoto vietato a chi soffre di allergia micizia. ci sono limiti che possono esse- di sentire il tono della sua voce
re superati per lannuncio della e il significato dei silenzi, pieni di
buona Novella. gesti. Conseguentemente ho an-
Chiarir immediatamente, a cora latteggiamento di chi vede
scanso di equivoci, che sono tra una montagna di spazzatura da
APPROFONDIMENTO quelli che condividono le convin- smuovere per rintracciare, sotto
zioni con cui si chiude il contri- la perla nascosta. Limpresa mi
FACEBOOK NON IL DIAVOLO buto di Don Mario Simula. Ma appare davvero titanica e chi lo-
sono anche persuasa che attual- devolmente si avventura in essa,
I social network possono diventare uno stru- per arrivare a chi pi lontano, altre per far
mente il social si presti troppo e sostenuto dalla convinzione del
mento per comunicare, ma vanno usati con sag- sentire la propria voce a chi solo o disorientato
gezza. A volte possono essere un valido alleato e invece ha bisogno di una guida. venga ancora prevalentemente tanto potenziale insito, dovreb-
Scrivi a
sentierigiovani@gmail.com utilizzato da chi lo trasforma in be avere questa chiarezza, evi-
tempo da perdere a vuoto, dai tando ingenuit e scivoloni.

18 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 19

 Fatta questa precisazione che
ritengo doverosa, vediamo per-
ch credo che finalmente par-
liamo di facebook.
Finalmente parliamo in chiave
attuale del rapporto mezzi/fini
e della loro separazione/unione.
Nel linguaggio comune questo
tema sintetizzato dallespres-
sione dipende dalluso che
se ne fa. Vero. Fino a un
certo punto. Ma andia-
mo per gradi.
La frase: La separazione dei
fini dai mezzi (e vice-
dipende dalluso
versa) un problema
che se ne fa serio e il nostro tem-
po dovr fare i conti
con questa scelta che
ha fatto storicamente.
Come si pu pensare, ad
esempio, di perseguire la
20 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017
pace, investendo risorse, ener-
gie, ricchezze dei popoli su mezzi
bellicosi? La separazione, in que-
sto caso, riferibile alla distan-
za ontologica ineliminabile tra i
mezzi (nocivi, letali, aggressivi) e
il fine (pace, armonia, benessere,
condivisione). Questa separa-
zione, viceversa, comporta un
disallineamento degli uni rispet-
to agli altri e, soprattutto, un pro-
cesso di vorace fagogitazione de-
gli uni (i mezzi) sugli altri (i fini).
I mezzi, con la loro rassicurante
concretezza, tendono a cataliz-
zare ogni energia, mentre i fini,
con la loro spiritualit, tendono
alla trasparenza e alla volatilit.
Tanto da diventare essi stessi pa-
droni del loro destino, fissando e
determinando i fini stessi. Cos
se il focus diventa il possesso del
telefonino di ultima generazione,
esso da mezzo diventa scopo del
mio agire (per il possesso, per la
sua conoscenza, per lutilizzo),
ma, ancor di pi esso stabilir
gli scopi delluso: funzioni, tem-
pi, modalit.Cos, attraverso il
mezzo, abbiamo stabilito fini co-
municativi, ad esempio, che non
avremmo immaginato (ad esem-
pio: contatto in tempo reale con
una chat su wa con persone mai
viste e conosciute, ma accomu-
nate da un interesse comune
(uno sport, un cibo, un evento).
Facebook, in questo senso, rap-
presenta un iperbolico esempio:
la potenza del mezzo veicola fini
(a volte aberranti, come il mal-
trattamento della ragazza con
difficolt), li rende possibili e per
ci stesso, attribuisce loro un
potere di esistere che schiaccia e
ammutolisce.
E arriviamo, finalmente, al ten-
tativo di cui si parla ne Gli sco-
nosciuti di facebook. Si tratta di
unesperienza che cerca proprio
di valorizzare il potenziale del
mezzo, coniugandolo con i fini
dellannuncio evangelico e dei
valori intrinseci. Ci si stupisce
addirittura che funzioni (lelenco
dei miracoli indicativo, in tal
senso) e che crei alleati. I gran-
di educatori del 900, compresi
quelli del mondo cattolico, sono
stati spesso intelligenti interpreti
del potenziale dei mezzi nuovi
del loro tempo (un esempio per
tutti: luso didattico del giornale
nella scuola di Barbiana di don
Milani). bene condurre espe-
rienze di questo genere che cer-
chino di riconciliare la potenza di
facebook, con i fini dellevange-
lizzazione. Si tratta di un mezzo,
potente, pervasivo, che pu fun-
zionare.
Certo occorre sapienza. Che non
il sapere delluso di facebook,
il suo tecnicismo, pur inevitabil-
mente necessario. Occorre la
saggezza del sapere critico, della
vigilanza costante sui continui ri-
schio di scivolamenti, di subordi-
nazioni culturali, delle fascinazio-
ni ingannevole dellapparire. Da-
vide, contro (o con) il gigante Go-
lia. Chi pensasse ancora di farsi
grande perch capace di stare
su facebook e di avere molti mi
piace, non farebbe che alimen-
tare la voracit del mezzo senza
aggiungere nulla alla storia della
salvezza. Ma Davide pu vincere.
N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 21
Rubrica I LUOGHI DELLINCONTRO CON GESU
COME E' BELLO
STARE QUI
i percorsi dello stupore ovvero linee di spiritualit giovanile
COME VORREI CHE NASCESSE
UNALLEANZA, TRA IL TUO AMORE E IL MIO
Dio ci viene a cercare!
Ci viene a chiedere
dove sei?
non perch non lo sappia,
ma perch vuole farci
riflettere su dove siamo
arrivati nel nostro
cammino, che potrebbe
essere di amore e unione
e che diventa, nel peccato,
paura e sospetto.
Scrivi a
sentierigiovani@gmail.com
22 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017
U
n uomo e una donna,
anzi un ragazzo e una
ragazza, quasi indistingu-
ibili bench nudi, che si avviano,
dolorosamente, ma quasi sere-
namente verso il fuori, verso
lignoto, mentre il nostro, il co-
nosciuto, il dentro, loro preclu-
so dal serpente che li aveva invo-
gliati a disobbedire, blandendoli
con la promessa di diventare
come Dio. Comprendiamo tutti
che stiamo parlando di Adamo
ed Eva, e, nel dettaglio, di Adamo
ed Eva dopo il peccato. Proprio
su questa parola, o meglio su
questa dura realt vorrei cercare
di meditare; di questo aspetto
del nostro essere, che talmente
correlato alla nostra quotidianit
da apparire quasi scontato. Ci
troviamo quasi ad essere mera-
vigliati di non averlo incontrato
prima durante i nostri itinerari e
pellegrinaggi nella vita spirituale.
Nella nostra disamina del con-
cetto di relazione e degli aspetti
ad esso correlati per non pote-
va tardare a lungo ad apparire
anche questa dimensione, che
alla relazione intimamente
correlata.
E proprio nella nudit dei corpi
che questo ci viene rivelato.
A cura di
Luigi Cioni
Nella nostra societ, spesso inu-
tilmente libertaria, o eccessiva-
mente moralista, rischiamo di
interpretare male anche la rive-
lazione della Bibbia.
Gen 2,25
Tutti e due erano nudi, luomo
e sua moglie, e non provavano
vergogna.
Gen 3,7
Conobbero di essere nudi; in-
trecciarono foglie di fico e se ne
fecero cinture
Adamo ed Eva sono nudi e non
provano vergogna. Dopo il pecca-
to, la loro prima reazione quel-
la di coprirsi (e questo ha spinto
molti a far dire al testo che il pec-
cato originale fosse un peccato
sessuale, dimenticando che Dio
stesso, poche righe prima, ha in-
dicato lunione sessuale come la
dimensione propria della coppia).
In realt il sesso in queste espres-
sioni non centra proprio nulla.
Adamo ed Eva sono nudi, sono
evidenti, sono davanti allaltro
e a Dio cos come sono, senza
nascondimenti, senza trucchi o
vestiti tesi a coprire i difetti.
E non si vergognano! Non han-
no bisogno di mascherarsi, non
hanno bisogno di nascondere i
loro limiti! Li conoscono, sanno
che altri li vedono, ma li accet-
tano e, al contempo, si fidano.
Sanno che laltro non li user per
offendere o prevaricare, sanno
che laltro (e lAltro) sapranno
amare anche quelli. Sapranno
che un difetto non far scom-
parire la tenerezza. Possiamo
proprio dire che la loro relazione
solida! Esiste unarmonia che
sembra indistruttibile; armonia
tra la coppia, tra loro e Dio, tra
loro e la natura circostante (non
mangiano carne per cui neppure
per gli animali esiste la morte).
Ed invece basta cos poco!
Basta che ciascuno di noi ab-
bia qualcosa di cui vergognarsi,
qualcosa da nascondere, qual-
cosa che costituisce una scelta
ingiusta, un peccato, e la prima
cosa che accade una frattura.
Frattura tra noi e gli altri, tra noi
e Dio, tra noi e la natura. Tra noi Muse National
e noi stessi; ci vergogniamo di Marc Chagall
- La creazione di eva e
ci che siamo, e soprattutto dei il peccato originale -
nostri limiti e dei nostri difetti.
Non ci fidiamo pi!
Certo che Dio ci viene a cercare!
Ci viene a chiedere dove sei?
non perch non lo sappia, ma
perch vuole farci riflettere su
dove siamo arrivati nel nostro
cammino, che potrebbe essere
di amore e unione e che diventa,
nel peccato, paura e sospet-
to.
Ancora una volta ci
viene in aiuto Leo-
nard Cohen, (che
ho spesso citato in
queste pagine, ma, Stare di fronte allaltro
come dico spesso, senza trucchi
ognuno di noi ha la
sua storia e le sue
frequentazioni, per
non dire la sua et).
Nel suo disco di addio
esiste un brano intitola-
N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 23
 Rubrica
I LUOGHI DELLINCONTRO CON GESU

LA VERITA A cura di

VI FARA LIBERI
La dimensione catechetica e teologica della pastorale giovanile
don Gianfranco
Calabrese

COME EDUCARE I GIOVANI ALLA

CONVERSIONE E ALLA LIBERT

Non aver paura di luomo. In questo senso la con-

riconoscere il proprio versione non nasce dalla perce-
peccato: zione di un sentimento di delu-
educare al perdono sione verso se stessi perch non
nellincontro con Cristo si stati capaci di mantenere gli

L
to Treaty; i riferimenti biblici si Mos, ecc. Potremmo quasi dire incontro con il Signore impegni che ci si era assunti, ma
sprecano, dallAntico e dal Nuovo che neanche Dio sa stare solo! Ges non conduce i cre- frutto di un rifiuto di una pro-
Testamento, ma una sua espres- Ma non si esce dal peccato e dal- denti a vivere semplice- posta di amore e di comunione
sione mi sembra indispensabile al la frattura della disarmonia pe- mente in modo giusto, onesto con Dio: lunica via che pu ren-
nostro procedere. Una immagine sando ragioni e torti, analizzan- e solidale la quotidianit, ma dere gli uomini capaci di vivere
di come ci sentiamo quando il do le colpe e le giustificazioni. li trasforma, rendendoli figli di la gioia, la pace e la beatititudine
nostro io dominato dal peccato: Dal peccato si rinasce, dal dub- Dio nel battesimo e li spinge ad in pienezza. Il peccato, come
Soltanto uno di noi due era vero bio della consistenza dellaltro assumere e fare propri gli stessi si pu cogliere nei primi capitoli
Treaty
ed ero io. si esce, quando non solo com- sentimenti di Cristo: Egli, pur del libro della Genesi, un rifiu-
Leonard Cohen Ma la conclusione di tutta que- prendiamo la bellezza dellaltro Il peccato spezza la essendo nella condizione di Dio, to. Esso un atto di orgoglio e di
sta analisi, che vorrebbe essere e del suo amore, ma quando comunione tra Dio non ritenne un privilegio lesse- superbia. frutto di una caduta
biblica e spirituale allo stesso comprendiamo e desideriamo e luomo re come Dio, ma svuot se stes- e di una tentazione demoniaca:
tempo, come pure della canzo- con tutto noi stessi, che tra la so assumendo una condizione credere e pensare che Dio non
ne, una sola: diversit delle persone, tra le di servo, divenendo simile agli alleato ma nemico e padrone
come vorrei che nascesse unal- diversit anche interne allaffet- uomini (Fil. 2,6-7). Per que- delluomo e dellumanit.
leanza, tra il tuo amore e il mio. to, pu nascere unalleanza, la sto il peccato non si riduce ad La morte di Cristo sulla croce
Anche Dio fa cos! Riparte da volont di mettere lamore al di un semplice senso di colpa, ma ha ristabilito la verit su Dio e
capo, con No, con Abramo, con sopra di tutto. riguarda il rapporto di amicizia sulluomo. Ges con la sua parola
e di alleanza con Dio: il seguire e con la sua vita ha rivelato a tutti
Cristo e il diventare, per il dono gli uomini il mistero di Dio: Dio
APPROFONDIMENTO dello Spirito Santo, come il Fi- Amore e non lo si deve pensare
glio di Dio fatto uomo. Il pecca- contro luomo ma per luomo.
OGNI VOLTA DALLINIZIO to, invece, allontana gli uomini Dio non vuole la morte del pec-
da Dio e dalla sua volont, nella catore, ma che si converta e viva.
C unarmonia che va oltre noi e la nostra natura, scoprire questa alleanza tra noi e il Creatore. Ba-
presunzione di trovare nella pro- Ges Cristo con la forza dello Spi-
unarmonia che ci lega indissolubilmente a Dio. sta mettere lamore al di sopra di tutto. Stare uno
pria auto-realizzazione e nella rito Santo pu guidare i giovani
Se riuscissimo ad individuare la bellezza di ogni difronte allaltro senza trucchi non facile, eppu-
Scrivi a
propria volont la piena e com- nel loro cammino di liberazione
essere umano, al di la delle differenze, potremmo re amare signica anche passare sopra i difetti.
gcpret@tin.it pleta felicit. Il peccato spezza la dalle false immagini religiose e
comunione e lamicizia tra Dio e condurli alla piena comunione

24 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 25


con il Padre e alla fraternit uni-
versale. In questo senso le rego-
le, le norme e i comandamenti
non sono legami per tenere gli
uomini schiavi della divinit, ma
strade per essere e vivere in ami-
cizia, per partecipare alla vita
divina di amore e di comunio-
ne. Questa divinizzazione un
dono gratuito di Dio. Non una
presuntuosa e titanica rapina
fatta dagli uomini ma un incon-
tro e unalleanza con il Padre in
Cristo Ges per opera dello
Spirito Santo. Il credente,
in questo modo, potr
scoprire che la realiz-
Alla fine della zazione piena non
nello scontro e nella
conversazione
disobbedienza, ma
c la libert
nellalleanza con Dio,
gioia eterna e definiti-
va. Per questo occorre
educare al vero volto di
Dio. Egli il Misericordio-
so che perdona. necessa-
26 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017
rio formare i giovani al senso del
peccato e guidarli al valore della
conversione. La conversione non
nasce dalla paura, ma dal deside-
rio di ritornare alla casa del Padre
come ci racconta la parabola del
figliol prodigo (Lc 15,11-32). Non
bisogna avere paura di ricono-
scere il proprio peccato, perch
alla fine della conversione c la
libert e la comunione con il Pa-
dre e con i fratelli.
La conversione come dono
e come realizzazione della
comunione con Dio e con i
fratelli
Lanimatore del gruppo giovani
deve sentire la responsabilit
di aiutare i propri ragazzi ad ab-
bandonare le loro schiavit e
a ritrovare la strada del ritorno
alla casa del Padre. Per realizzare
questo percorso di conversione
occorre rinnovare la mente e il
cuore secondo gli insegnamenti
mondane della pubblicit e del
conformismo dilagante inibisco-
no e drogano la capacit critica
e la volont dei giovani e dello
stesso mondo degli adulti, Non ci
si rende conto della forza del de-
naro, del potere e del possedere.
Solo unattenta e vigile capacit
critica, una fede radicata nella
pazienza e nellamore di Cristo,
la forza del Vangelo e della gra-
zia possono contribuire ad aprire
gli occhi dei giovani alla Verit, a
Cristo, e aiutarli a cogliere lim-
portanza della conversione, del
rinnovamento interiore, della
testimonianza di vita secondo
gli insegnamenti del Vangelo. Se
non ci si converte, si rischia non
solo dindurire il proprio cuore
e di diventare ciechi davanti alle
difficolt e alle povert dei fra-
telli, ma anche di non riuscire a
capire e scegliere la via giusta e
del Vangelo e la volont di Dio. vera per realizzare la propria vita.
La conversione possibile in ogni La conversione non per la mor-
momento, anche nella situazione te e la mortificazione, ma per la
culturale giovanile attuale, che vita e la felicit. La presunzione
frammentaria, fluida, frenetica, e la superbia non aiutano la cre-
lontana e indifferente agli inse- scita della persona e giustificano
gnamenti cristiani. La prospettiva le false sicurezze. La casa costru-
consumistica, tecnocratica e se- ita sulla roccia pone le proprie
colare non facilita il servizio degli fondamenta sulla conversione e
animatori della pastorale giova- sul perdono, sulla fedelt e sulla
nile, perch i giovani sono cos misericordia di Dio, sulla fragilit
immersi, in modo incosapevole e umana e sul perdono di Dio. Non
inconscio, nel mondo che non si sulla solitudine dellegoismo, ma
rendono conto della perdita del- sulla compagnia e sulla forza del-
la libert e della verit. Le sirene la carit.
APPROFONDIMENTO
LA SALVEZZA? UN DONO!
Convertirsi sempre possibile e gli animatori de- Lesperienza del perdono offre gi unopportuni-
vono ricordarlo continuamente ai ragazzi. t per capire il concetto di salvezza.
La conversione serve ad essere felici oggi, ora, Tutti gli uomini possono sperimentarla: lab-
non a morire in pace. La salvezza un dono che braccio misericordioso del Padre.
permette di realizzarsi in questa vita.
Lesperienza del perdono
e labbraccio della
misericordia
Nella pastorale giovanile si de-
vono tener sempre presenti al-
cune dimensioni fondamentali,
che caratterizzano ogni uomo,
la fragilit, la dimensione creatu-
rale e la realt del peccato. Per
questo non ci si deve scoraggiare
quando i govani rifiutano la pro-
posta evangelica e la sequela del
Signore. Lesperienza del pecca-
to, infatti, non legata ad una
particolare et n ad una speci-
fica situazione. Tutti gli uomini
in ogni momento della propria
vita possono sperimentare la
propria fragilit e peccare. Per
questo necessario che il cuore
di ogni uomo, in ogni tempo e in
ogni luogo, possa sperimentare
labbraccio misericordioso del
Padre che nei cieli. Gli anima-
tori devono stare attenti a non
trasmettere unidea sbagliata di
Dio e della stessa fede cristia-
na. Ges Cristo ci ha rivelato il
volto misericordioso del Padre,
che perdona e accoglie sempre,
che responsabilizza e chiama in
modo gratuito alla verit e alla
libert della fede. Lannuncio e
la chiamata del Signore non si
rivolge ai giusti, ma ai peccatori.
La salvezza non un premio per
una vita buona, ma un dono
che permette di realizzarsi in una
vita buona, bella e vera.
N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 27
Rubrica I LUOGHI DELLINCONTRO CON GESU
Poi per il pane spezzato: Ti ren-
A TU PER TU A cura di
don Walter Rusp
i
diamo grazie, Padre nostro, per
la vita e la conoscenza che ci hai
Primi passi per imparare a pregare rivelato per mezzo di Ges tuo
servo. A te gloria nei secoli.
Nel modo in cui questo pane
spezzato era sparso qua e l
sopra i colli e raccolto divenne
una sola cosa, cos si raccolga
la tua Chiesa nel tuo regno dai
sa, non c pi in me il fuoco
della carne: unacqua viva
mormora in me e mi
dice: Vieni al Padre.
La presentazione del-
le offerte non un Molti chicchi di grano
semplice gesto rituale diventano
funzionale alla cele- un unico pane
brazione, quasi solo
per disporre pane e

LA PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE confini della terra; perch tua

I SENTIERI CHE OFFRONO LE PAROLE PER PARLARE CON DIO
Un popolo stretto Salmo 116
intorno alla mensa 1
Amo il Signore, perch ascolta
il grido della mia preghiera.
5
Pietoso e giusto il Signore,
il nostro Dio misericordioso.
Che cosa render al Signore
per tutti i benefici che mi ha
fatto?
Alzer il calice della salvezza
e invocher il nome del Signore.
Adempir i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
Ti prego, Signore, perch sono
tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua
schiava.
A te offrir un sacrificio di rin-
graziamento
e invocher il nome del Signore.
La Didach o Dottrina dei dodi-
ci apostoli un testo cristiano,
probabilmente scritto in Siria tra
la fine del I e il II secolo, contem-
poraneo ai libri pi tardivi del
Nuovo Testamento. La Didach
contiene una catechesi della via
della morte e della via della
vita, un itinerario di conversione
verso il battesimo ove si presen-
Scrivi a
tano indicazioni morali che sot-
sentierigiovani@gmail.com tolineano la novit della vita cri-
stiana o la via della vita nella
comunit ed offre i testi liturgici
per la celebrazione del battesi-
mo e per leucaristia. Infine parla
dellorganizzazione della Chiesa,
nei suoi diversi ministeri e cari-
smi, e nelle pratiche liturgiche.
Nel racconto della celebrazione
dellEucaristia troviamo le mi-
rabili espressioni che ci parlano
dellunit del popolo cristiano
stretto attorno alla mensa e co-
struito in un solo corpo dallEu-
caristia. Ma questa unit nel Cor-
po di Cristo preparata del dono
di ciascuno, dalla partecipazione
della vita di ogni credente, e vie-
ne straordinariamente descritta
in modo plastico con limmagine
dei chicchi di grano che macinati
diventano pane e degli acini du-
va che pigiati diventano vino.
Cos la Didach invita a pregare
durante la preparazione alloffer-
ta eucaristica.
Riguardo alleucaristia, cos ren-
dete grazie:
Dapprima per il calice: Noi ti ren-
diamo grazie, Padre nostro, per
la santa vite di David tuo servo,
che ci hai rivelato per mezzo di
Ges tuo servo. A te gloria nei
secoli.
la gloria e la potenza, per Ges
vino sullaltare, ma la
celebrazione rituale del
Cristo nei secoli. dono della propria vita per-
ch sia unita a Cristo e lo Spiri-
Queste parole sono diventate to Santo la trasformi in salvezza
un testo di preghiera pi esteso per i nostri fratelli.
ove si descrive la molteplicit
dei chicchi che macinati e cotti
diventano un pane profumato e
gustoso, e come i molti chicchi
pigiati e cotti dal fuoco della fer-
mentazione diventano un vino
generoso, cos la vita del cristia-
no nutrito dal pane eucaristico
viene trasformata in unofferta
gradita. Il pane e il vino diven-
tano cibo e bevanda di salvez-
za perch trasformati dal fuoco
dellamore dello Spirito Santo.
Questa preghiera ispirer il ve-
scovo e martire Ignazio di An-
tiochia che di fronte alla morte
prega i fratelli cristiani di non
intervenire per salvarlo dal mar-
tirio, ma si sente unofferta pre-
sentata a Dio:
Sono frumento di Dio: che io sia
macinato dai denti delle belve
per divenire il pane puro di Cri-
sto. La mia passione crocifis-
APPROFONDIMENTO
LOFFERTA DI S STESSI
La presentazione delle offerte non un sem- menti di salvezza. Come chicchi di grano che
plice rito per disporre pane e vino sullaltare macinato diventano pane e acini duva che pi-
ma la celebrazione del dono della propria giati diventano vino.
vita. Noi, uniti a Cristo, possiamo essere stru-

28 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 29

NON UN TIME OUT
BREVE SCHEDA DI PRONTO INTERVENTO
di don Rosario Rosarno
Il forte abbraccio di
Cristo sperimentato in
gruppo.
Sulla Mensa noi stessi
che presentiamo.
30 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017
M
olte volte il momento
delloffertorio diventa
il tempo per scambiar-
si due parole sulla settimana
trascorsa o guardare intorno a
noi per vedere come si vesti-
to quello o quella. Anche se noi
educatori non ci facciamo caso,
il rito della presentazione dei
doni, quando non coinvolgen-
te in modo gestuale, nella mente
dei ragazzi pu diventare un ti-
me-out durante la celebrazione:
come a dire ok, ora facciamo
una pausa da seduti e poi avanti
con lultima fatica tutta in piedi.
Come hai letto nellarticolo di
don Walter, la presentazione dei
doni molto di pi! Ma come
farlo capire ai ragazzie come
capirlo noi? Il senso dellofferta
di noi stessi abbastanza com-
prensibile dai ragazzi. Forse per
potremmo puntare sul far capi-
re con unattivit cosa succede
in quellofferta, nel momento in
cui il sacerdote presidente dice
il mio e il vostro sacrificio siano
graditi a Dio.
Facciamo disporre i ragazzi allin-
terno di un cerchio immaginario.
Di questi terremo con noi due
volontari. Invitiamo i rimanenti a
porsi sul pavimento e ad abbrac-
ciarsi/aggrapparsi/aggrovigliarsi
tra loro. Leducatore, insieme ai
due volontari, cercheranno in
tre minuto di tempo a staccare
pi persone possibili. Chi viene
staccato aiuter leducatore a
staccare gli altri. Al termine dei
tre minuti chi a terra dovr crifici a Dio. Questo mix diven- zi che i forti abbracci non pos-
staccarsi, cambiare compagni ta indissolubile nel Corpo e nel sono essere staccati/spezzati,
di aggrovigliamento e riattac- Sangue di Cristo, il nostro sacri- anche il forte abbraccio di Cristo
carsi. E si ricomincia. Cos per ficio si unisce a quello di Ges, le a ciascuna delle nostre croci non
altre tre volte. Vince chi, al ter- nostre croci quotidiane (e ce ne verr mai staccata, in modo da
mine dellattivit, rimarr ancora sono tante!) insieme alla Croce essere anche noi presentati su
aggrappato allaltro. di Ges Cristo. E cos come han- quella mensa insieme al pane e
no appena sperimentato i ragaz- al vino.
Dopo lattivit bene spiegare
ai ragazzi che durante il momen-
to della presentazione dei doni
nella Liturgia avviene come nel
gioco: ciascun nostro sacrificio
fatto durante la settimana ap-
pena trascorsa e presentato,
appunto, in quel momento con
una nostra intenzione partico-
lare, confluisce insieme a quelli
che mi stanno accanto e anche
a quelli che, seppur fisicamente
non in chiesa, offrono i propri sa-
N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 31
Rubrica
ATTENTI giare nessuna delle due tesi, ma un amen.

AL MONDO CHE GIRA A cura di

Edoardo Volpi
Kellermann
piuttosto analizzare il fenomeno
da un punto di vista pi sociolo-
gico e musicale. Francesco Gab-
Parole dure, soprattutto per chi
crede.
Tv, internet, musica e molto altro
bani non nuovo a questa for- Anche nellultimo successo Gab-
mula, che trova fra le sue radici bani affronta argomenti delicati,
Sono solo canzonette di Edoar- passando dallevoluzione umana
do Bennato e Lalbero da trenta (il libro di Morris nega una rap-
piani di Adriano Celentano (con presentazione delluomo attuale

LA PROFONDIT DELLA SCIMMIA NUDA il quale Gabbani ha collaborato,

fra laltro), e secondo qualche
critico musicale anche diver-
se canzoni di Franco Battiato.
Si tratta di uno stile comunica-
come punto darrivo, ponendolo
allinterno di un sistema com-
plesso in continuo mutamento -
il Panta Rei citato nella canzone)
alla ricerca spirituale che spesso

Quando la vita si distrae,
cadono gli uomini
Occidentalis Karma
la scimmia si rialza.
U
n brano scanzonato, di-
vertente e coinvolgente.
Sound da ballare, testo
da meditare.
Ecco la ricetta del successo di
Occidentalis Karma di France-
sco Gabbani, canzone vincitrice
del Festival di Sanremo 2017.
di spiritualit delluomo occi-
dentale, spesso rivolto al pen-
siero orientale senza veramente
comprenderlo e cercando anzi di
indossarlo a suo piacimento,
come un abito alla moda.
Chi scrive non intende appog-
tivo che nasconde una volont
didascalico-provocatoria, di de-
nuncia mascherata col sorriso.
Nel 2016 il singolo dellultimo
disco Eternamente ora di Gab-
bani gi recitava:
Elaboriamo il lutto con un
amen dimentichiamo tutto con
sconfina nella filosofia New-Age.
Occidentalis Karma descrive
Desmond Morris,
unumanit spersa, caduta nella
La scimmia nuda.
tentazione delle risposte facili Studio zoologico della-
e della tuttologia del Web, tesa nimale uomo
fra istinti primordiali e una ricer-
ca disperata di un senso della

Ma le polemiche sono accese,

sul Web. Due tifoserie si affron-
tano: una che accusa il testo
di finta profondit, di essere
unaccozzaglia di riferimenti a
caso, da Desmond Morris1 a Wil-
liam Shakespeare, da Eraclito a
buddismo e alla filosofia orien-
tale; laltra che, proprio appog-
giandosi a tali citazioni, sottoli-
nea le possibili chiavi di lettura
del testo. Testo che intende iro-
nizzare sulla superficiale ricerca

1 Desmond Morris, zoologo ed eto-

logo inglese nato nel 1928, auto-
re di libri di divulgazione scientifica
fra i quali il pi noto La scimmia
nuda. Studio zoologico dellanimale
uomo uscito nel 1967. Il libro ha
avuto molto successo, analizzando
dal punto di vista di un etologo dif-
ferenze e similitudini fra il compor-
tamento umano e quello dei primati.
Ultimamente stato criticato da per
lerroneit di alcune ipotesi e per il
tono eccessivamente divulgativo.
Scrivi a Il volume, dopo Sanremo, risalito
sentierigiovani@gmail.com nella classifica dei libri pi venduti.
Bompiani, 2003, ISBN 978-88-452-4898-6

32 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 33

 Rubrica
cativo che i moderni mezzi tec-
nologici offrono. La soluzione
TESTIMONI A cura di
Il balzo della fede don Federico
pi semplice (la risposta facile, Mancusi
direbbe Gabbani) potrebbe sem-
brare quella di vietarne luso, o
comunque di limitarlo decisa-
mente. Contribuendo per, in
questo modo, ad allargare le di-
stanze generazionali e ottenen-
do spesso leffetto opposto.
Anche in questo caso abbiamo
CHI MATTEO FARINA?
unottima occasione per tra-
sformare un momento di diver-

vita, ma la narra con il ritmo di
un tormentone estivo, arrivando
cos a rappresentare la stessa
contraddizione fra contenuto e
forma di cui si fa critico e porta-
voce allo stesso tempo.
la modernit, gente!
Certamente, la canzone riesce a
stimolare linteresse del grande
pubblico per tematiche in ge-
nere riservate ad appassionati o
addetti ai lavori, tanto che anche
in una puntata di Radio3scien-
za2 stata citata per parlare del
libro di Morris con il filosofo ed
epistemologo Telmo Pievani.
Ma finora in pochi hanno tenu-
to conto di unaltra incognita
2 Puntata del 13 febbraio, disponibile
allindirizzo su www.radio3.rai.it
APPROFONDIMENTO
NAMASTE... OLE!
Un motivo musicale molto orecchiabile, un testo
dai molteplici significati su cui poter riflettere
ampiamente, ma soprattutto unoccasione per
iniziare un dialogo.
dellequazione, forse - anzi cer-
tamente - la pi importante: i
ragazzi.
I ragazzi vengono trascinati dal
ritmo della canzone, affascinati
dallarmonizzazione semplice
ma non banale (anche se in po-
chi se ne accorgono), catturati
dallarrangiamento ben riuscito
e soprattutto dallol posiziona-
to strategicamente nel testo. Ma
quanti di loro hanno le chiavi di
lettura necessarie ad approcciar-
ne largomento, a comprendere
ed elaborare i temi trattati?
La questione ricorda un po quel-
la dei Device digitali.
Spesso noi educatori ci si allarma
- giustamente - per i rischi insiti
in un utilizzo non consapevole
dellenorme potere comuni- essere ben preparati.
Partire da Occidentalis karma per andare ver-
so i ragazzi.
Da un tormentone nasce la possibilit di un ap-
profondimento.
P
timento magari un po superfi- apa Francesco ha detto
ciale in un braimstorming, uno che essere santi non un
scambio di riflessioni e di idee su privilegio di pochi, ma
temi alti come la ricerca della una vocazione per tutti. I Santi
spiritualit, la relazione fra il lin- non sono superuomini, n sono
guaggio simbolico del messaggio nati perfetti. Sono come ognu-
biblico e le scoperte della scienza no di noi, sono persone che pri-
e, perch no, la nostra relazione ma di raggiungere la gloria del
con il Web e i suoi messaggi cielo hanno vissuto una vita nor-
pi o meno positivi, pi o meno male, con gioie e dolori, fatiche
autentici. e speranze. () Quando hanno
Unulteriore dimostrazione del conosciuto lamore di Dio, lo
fatto che per aprire un reale hanno seguito con tutto il cuo-
dialogo occorre sempre andare re, senza condizioni o ipocrisie;
verso i ragazzi, magari parten- hanno speso la loro vita al servi-
do da un tormentone come zio degli altri, hanno sopporta-
Occidentalis Karma - a quanto to sofferenze e avversit senza
Era un leader
pare avrebbe dovuto inizial- odiare e rispondendo al male
mente avere il titolo in latino, con il bene, diffondendo gioia e
Occidentalis Karma - che ha co- pace. I Santi sono uomini e don-
munque il merito di stimolare ne che hanno la gioia nel cuore
discussioni anche approfondite e la trasmettono agli altri. Uno
su argomenti nei quali, chiara- di questi il giovane brindisino
mente, noi per primi dobbiamo Matteo Farina.
Matteo nasce nel 1990 da una
famiglia segnata da forti valori
cristiani. Fin da piccolo fu ub-
bidiente, sereno, socievole e
curioso per tutto ci che lo cir-
condava. Chi lo ha conosciuto
lo definisce la dolcezza fatta
persona, una caratteristica che
lo caratterizzer per tutta la sua
vita.
A scuola era desideroso di impa-
Scrivi a
sentierigiovani@gmail.com rare e di conoscere cose nuove,
in particolar modo la chimica
che amava oltre ogni misura. Il
suo impegno si estender anche
nello sport, praticando varie di-
scipline e nella musica imparan-
do a suonare alcuni strumenti.
Aiutava gli altri compagni. Non
li faceva copiare, ma metteva a
disposizione i suoi pomeriggi per
dare loro lezioni private. Matteo
era molto severo, con s stesso
e con gli altri. Ma nessuno lo ha
mai preso in giro. Era un leader,
gli altri ragazzi lo percepivano
come la guida della classe e della
scuola.
A differenza di molti bambini
della sua et, era entusiasta di
partecipare al catechismo e alla
messa domenicale nella sua par-
rocchia Ave Maris Stella, dove i
Padri Cappuccini che avevano in
cura la parrocchia, li trasmisero
lo spirito di san Francesco e la
devozione verso san Pio da Pie-
trelcina.
Allet di nove anni, Matteo sent
un forte desiderio di evangeliz-
zare tra i suoi coetanei, cosa
ha sempre fatto con modi garba-
ti e senza presunzione a partire
dai famigliari e dagli amici pi
stretti Scriveva cos, di questo
suo desiderio: Spero di riuscire
a realizzare la mia missione di
infiltrato tra i giovani, parlan-
do loro di Dio; osservo chi mi
sta intorno, per entrare tra loro

34 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 35

silenzioso come un virus e con-
tagiarli di una malattia senza
cura, lAmore!.
Questa sua singolare missione
fu sempre sostenuta dallascolto
quotidiano della Parola di Dio e
dalla preghiera, in particolare
modo dal Rosario quotidiano e
da dopo la comunione dalleuca-
restia domenicale e dalla visita a
Ges sacramento.
Nel settembre 2003, la sua salute
ha un tracollo a causa di un gra-
ve male alla testa che lo porter
a viaggiare tra vari ospedali fino
in Germania. In questo periodo
inizi a scrivere un diario perch
sperava di riuscire a dare gioia
e forza a chi ne ha bisogno, de-
finendo la sua malattia una di
quelle avventure che cambiano
la tua vita e quella degli altri.
La sofferenza non ferm il suo
36 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017
entusiasmo missionario a tal
punto che una volta ritornato
dalla Germania riprende la sua
vita di sempre e cre un fondo
per le missioni africane del Mo-
zambico, nel quale non solo de-
positava i suoi risparmi, ma con-
vinse i suoi familiari a rinunziare
agli acquisti natalizi, commu-
tandoli in offerta per i bisognosi
dellAfrica.
Nonostante laggravarsi delle
condizioni di salute Matteo con-
tinua la sua vita di adolescente
sereno e francescano nellanimo,
eccellendo negli studi e dedican-
dosi alla sua grande passione
per la musica, con la formazione
di un gruppo, i No Name, di cui
sar il cantante.
La band nacque perch voleva
stare vicino ad alcuni amici. Pare
che qualcuno avesse preso o
stesse per prendere una cattiva
strada: per distoglierlo da cattive
frequentazioni si invent questa
cosa del gruppo.
In questo periodo il suo legame
con Ges si intensific, ma an-
cora non gli era chiaro cosa il Si-
gnore volesse da lui come scelta
di vita; si sentiva attirato verso il
sacerdozio, ma era consapevole
delle sue difficili condizioni di
salute.
Nel 2007 Matteo conobbe e si
innamor, ricambiato, di Serena,
che definir il dono pi bello
che il Signore potesse dargli,
vivendo con lei una relazione di
amore puro, fondata sui principi
cristiani. I due giovani sarebbe-
ro rimasti insieme fino alla fine,
sostenendosi a vicenda, anche
quando la malattia avrebbe pre-
so il sopravvento, accogliendo
il tutto con grande maturit e
fede, come volont del Signore.
Le condizioni di Matteo andaro-
no peggiorando e nel gennaio
2009 egli venne sottoposto ad
un terzo intervento. Pur costret-
to ad utilizzare la sedia a rotelle
per muoversi, continuava a di-
mostrare tanta forza e, soprat-
tutto, tanta fede, affidando tut-
to al Padre e ripetendo spesso:
Dobbiamo vivere ogni giorno
come se fosse lultimo, ma non
nella tristezza della morte, ben-
s nella gioia di essere pronti
allincontro con il Signore!. Le
condizioni di salute peggioraro-
no ulteriormente, con limpos-
sibilit di cure ulteriori, ma pur
non potendo pi esprimersi con
le parole, Matteo, alla domanda
della mamma di offrire la sua
sofferenza per la salvezza delle
anime, fece cenno di s con la te-
sta e con gli occhi. Il Servo di Dio
mor il 24 aprile 2009.
La vita di Matteo, anche nei
momenti pi duri, la maestra
che gli insegna a vivere meglio;
accorgendosi gradualmente e
spontaneamente di diventare
uno strumento di crescita anche
per gli altri. Matteo si accorge
che crescere e migliorare
comporta delle difficolt
da affrontare, ma ani-
mato da un costante
spirito di fortezza che
Una costante
lo porta a non arren-
dersi. Dalle sue parole fiducia in Dio
emergono costante
fiducia in Dio, sguardo
tenace, determinato e
sereno rivolto al futuro,
accolto come una nuova
occasione data per migliorare
N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 37
 e San Francesco dAssisi), non
sono tesori da custodire nel IL SENSO
chiuso della propria interiorit,
ma esperienze da testimoniare DELLE PAROLE
e annunciare a tutti, particolar- Piccolo glossario della rivista
mente ai suoi coetanei e amici, di Don Rosario Rosarno
con spirito missionario.
Gli antipatici o coloro che ci
fanno alterare non sono esclu-
si dalla cerchia delle relazioni di
Matteo. Il suo sguardo, la sua
attenzione sono attirati dalla
B DI BENEDIZIONE
debolezza, dalla fragilit, dalla

C
mancanza di fede degli altri e dal he bello! La Messa che facciano dire-bene di me sua mano sia posata sempre
loro stato di difficolt. Matteo finita, possiamo Dio e gli altri. sul nostro capo per non alza-
le prende a cuore e mostra pre- andare in pace La benedizione infatti, che non re troppo la cresta nei suoi
mura, tenerezza e compassione in fondo in fondo lo pensiamo un sacramento ma un sa- confronti e con gli altri e man-
per loro. La vera solitudine per tutti quando il prete ci da la cramentale, ci dispone bene tenerci in cuore lo Spirito dei fi-
Matteo non aver nessuno da benedizione finale dopo che a ricevere leffetto principale gli, che si affidano al Padre che
amare, nessuno a cui dare. Mat- lui stesso ha parlato tanto e la dei sacramenti, come ci dice pensa sempre a noi con la sua
teo non si lascia trascinare dalla celebrazione durata tantissi- il Catechismo della Chiesa cat- Provvidenza, cos come ci ha in-
goliardia dello stare insieme. Sa mo. Eppure la benedizione non tolica. In altre parole ci per- segnato Ges.
e far fiorire in lui i doni ricevuti fine Matteo ama condividere la valutare la qualit delle scelte, solo il tempo della liberazio- mette di mantenere allenato il Il Signore sia sopra di te per
dal Signore. Egli avverte la ne- sua vita con gli altri. Le cose im- degli atteggiamenti, e del modo ne dalla messa! nostro cuore, la nostra mente, proteggerti, davanti a te per
cessit di allontanare anche il pi portanti e belle che ha scoperto di vivere. Scopriamo insieme questo ter- la nostra anima, la nostra vita guidarti, dietro di te per custo-
piccolo male, per rispondere con per s le propone e le diffonde mine. Benedizione, benedire, in attesa di poterci cibare con il dirti, dentro di te per benedirti.
radicalit allamore di Dio e vive- perch tutto questo si possa bene-dire, dire-bene. Questo Corpo di Cristo che agisce diret- Nel nome del Padre e del Figlio
re relazioni serene e gioiose con arricchire nella gioia della com- gioco di termini lo abbiamo si- tamente in me e mi trasforma e dello Spirito Santo.
gli altri. Da questo impegno di pagnia. Ma a questo si aggiunge No! No, non arrenderti, curamente sentito pi e pi vol- dallinterno.
Matteo sgorgano sentimenti di per lui un fattore indispensabile: affidati a Dio e Semplici te. Ma c una domanda da por- La benedizione di Dio dare
felicit che godono delle bellezze la fede, i sacramenti, le intuizioni come Dio ci vuole ci: chi dice bene di chi? Sono io lode a Lui per i doni che ci da,
semplici e vere della vita: lamici- spirituali, il suo rapporto perso- La fede non per attendere che dico-bene di Dio? Dio che ed anche la richiesta che la
zia e lamore, il gioco, il riposo, i nale con Dio Trinit, con Maria grazie da Dio. No! La fede dice-bene di me? Sono io che
viaggi, il creato, la preghiera, la Santissima, con i Santi (partico- aggrapparsi a Dio per dico-bene degli altri?
scrittura e la comunicazione. In- larmente San Pio da Pietrelcina diffondere la sua Parola. Nella benedizione Dio che di-
educatrici della parrocchia di Rosarno
ce-bene di me affinch io possa
dire-bene di lui nella preghiera
e dire-bene delle persone che
mi stanno accanto nelle azioni
APPROFONDIMENTO quotidiane. La benedizione di
LE SUE PAROLE Dio, infatti, non mai fine a se
stessa. Cio Dio non dice-bene
Matteo stesso dice: e quindi farsi degli amici (a volte per sostenere di me perch io mi vanti di que-
Lamicizia un sentimento che va coltivato e la propria fede si possono anche spezzare delle sto fatto, come a dire quanto
che deve nascere spontaneamente, perch lami- amicizie), ma non dobbiamo temere a manife- sono bravo/a, anche Dio di-
co vero difficile da trovare, ma chi trova un stare la nostra fede. Anche se tutti ci abbando- ce-bene di me, mi benedice.
amico trova un tesoro. Non colpevolizzo quindi nassero rimarrebbe sempre Lui, il nostro Dio, il Ma la benedizione ricevuta da
chi mi vicino e non riesce ad essere mio amico. nostro Padre celeste, il nostro migliore amico.
Dio la devo portare agli altri. E
Concludendo quindi s difficile essere cristiano Dio!.
la devo mantenere intatta con
le parole e le opere buone,

38 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 39

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del rischio, il Signore del musicale di successo. Noi crediamo e rendiamo
sempre oltre. La discoteca comunicativa. grazie.

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I LUOGHI DELLINCONTRO CON GES ATTENTI
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ra lescen
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lett shem
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Alcune ragazze
del gruppo giovani
della parrocchia del Sacro Cuore
di Pontedera

40 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 N. 10 MAGGIO-GIUGNO 2017 41

 Alla ricerca dei

SENTIERI
per generare giovani cristiani
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