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di Sandro Chignola*
* sandro.chignola@unipd.it.
1. Cfr. Jaume 1997; Craiutu 2003. Sono intervenuto sul tema con il mio: Chignola
1999. Ho impostato e svolto buona parte di questa ricerca in occasione di un vecchio invito
allEHESS di Parigi: di esso, ringrazio Jean-Franois Kervegan e Hinnerk Bruhns. Per sug-
1. La Rivoluzione, la filosofia
gerimenti in merito alla redazione di questo testo desidero ringraziare: Gregorio Piaia, Ma-
rio Piccinini, Gaetano Rametta, Mauro Farnesi Camellone, Paolo Slongo e, in particolare,
Pierpaolo Cesaroni.
2. Lamennais 1836-1837, I, p. 128.
3. Lamennais 1836-1837, II, p. 62.
4. Ivi, p. 42: Par la nature mme des choses, sisoler cest douter. La certitude, princi-
pe de vie de lintelligence, rsulte du concours des moyens et de la similitude des rapports;
elle est, si cette expression mest permise, une production sociale. Sul tema, opportuna-
mente: Lambert 2001, pp. 46 e ss. Ma si veda ancora: Macherey 1990a, pp. 217-223.
5. Lamennais 1836-1837, I, pp. XXIX-XXX. Lindifferenza , nelle parole di Lamen-
nais, una tomba dellintelligenza o lon aperoit pas mme dossemens
6. Lamennais 1836-1837, I, p. 9: or, juger, croire, aimer, har, sont des actes inhrens
la nature des tres intelligens. Cest leur mode essentiel dexistence; ivi, p. 227: Con-
notre, aimer, agir, voil tout lhomme.
7. Rmusat 1959, pp. 60-61.
Una filosofia prima della filosofia: Royer-Collard, Jouffroy, Cousin 473
te evolutivo; una sistema dal quale non dato rtrograder e sul quale si deve
verificare il significato reale della Rivoluzione. La Rivoluzione stata tale sul
piano degli effetti sociali che ha generato, pi di quanto non sia stata una tra-
sformazione degli assetti istituzionali della monarchia.
E allora: come insediarsi in questo spazio nuovo, come definire i termini
del confronto con una realt la cui vorticosa accelerazione brucia anche solo la
possibilit di pensare ad un ritorno allindietro?
Il problema al centro della riflessione postrivoluzionaria (non rivoluziona-
ria, non controrivoluzionaria, ma, appunto, postrivoluzionaria: Rmusat, come
al solito, lo afferma molto chiaramente, quando accenna al fatto che la Restau-
razione non si sarebbe dovuto nemmeno chiamarla cos, poich nulla sarebbe
di fatto stato restaurato e nulla sarebbe stato possibile restaurare nel panora-
ma di rovine nel quale la generazione della France nouvelle veniva muoven-
do i primi passi8) quello di accettare sino in fondo la scissione tra il giudizio
retrospettivo sulla necessit della Rivoluzione e limpossibilit di acquisirne
sino in fondo gli esiti politici. Il problema del governo linvenzione di un
libralisme gouvernamental9 si pone esattamente nellintervallo che si di-
schiude tra ordine sociale ed ordine del potere10.
Determinare che cosa sia stata la Rivoluzione significa cercare di compren-
dere quale sia stato il ruolo, preparatorio e non solo, assunto, rispetto ad essa,
dalla teoria politica che lha pianificata e portata a termine. Royer-Collard
inaugura, da questo punto di vista, una sorta di canone argomentativo dentro il
quale la giovane generazione liberale, che si forma ai suoi corsi universitari
prima ancora di assistere a quelli di Cousin, continuer ad agire ed a pensare.
Ci che la teoria politica rivoluzionaria produce lo scatto che investe la no-
zione di rappresentanza, trasformandola da istituto fiduciario in autentico pote-
re libero e sovrano.
Per Royer Collard, latto del rappresentare un atto metaforico, che suppo-
ne un legame tra rappresentante e rappresentato. In altri termini, che il rappre-
sentante agisca non per conto del, ma esattamente come farebbe il, rappresen-
tato. E questo prevede a sua volta una comunit di interessi, una demoltiplica-
zione del rapporto tra numero dei mandanti e numero dei mandatari, limpera-
tivit del vincolo di mandato. La Rivoluzione desertifica questa tramatura vi-
vente di relazioni. Essa produce una rappresentazione astratta della societ
nella misura in cui la investe di ununiversalit che non prevede circuiti parzia-
li di interesse.
Quanto la rivoluzione produce una messa in fusione della societ e delle
sue forme rappresentative interne, che muove dallidea di una rappresentanza
nazionale in grado di concentrare e di portare allatto una volont generale del
corpo collettivo che letteralmente non esiste e che non si forma se non attra-
verso di essa. Lunit della nazione si produce nellunit della volont che rap-
presenta il popolo come la semplice sommatoria di individui uguali ricompo-
sta dallazione amministrativa. La Rvolution, telle quelle sest opere pour
le malheur des sicles, scrive Royer-Collard, nest autre chose que la doctri-
ne de la reprsentation en action11. Leffetto di una dottrina, dunque. Il pro-
dotto di un lavoro di astrazione in grado di dispiegare concretissimi effetti ma-
teriali.
Nous avons vu la vieille socit prir, et avec elle cette foule dinstitutions
domestiques et des magistratures indpendantes quelle portait en son sein,
faisceaux puissants des droits privs, vraies rpubliques dans la monarchie. Il
grande discorso del 2 gennaio 1822 un discorso i cui effetti continueranno a
riverberare nellimmaginario politico liberale francese almeno sino a Tocque-
ville mette a tema non soltanto il processo che erode e che svuota la societ
francese imponendo un nuovo ordine sociale, ma lo interpreta come leffetto
di uno specifico investimento politico della filosofia: La Rvolution na laiss
debout que des individus [] ella a dissous jusqu lassociation pour ainsi
dire physique de la commune; elle a dissip jusqu lombre des magistratures
dpositaires des droits et voues leur dfense. Spectacle sans exemple!. Irri-
petibilit dellevento. Impossibilit del suo addomesticamento con la ricondu-
zione al piano degli exempla della nozione classica di storia12. On navait en-
core vu que dans les livres des philosophes une notion ainsi dcompose et r-
duite ses derniers lments13. La socit en poussire, premessa della
centralizzazione della sovranit e dellamministrazione, il prodotto concreto
della pratica di assoggettamento attraverso la quale si snoda la continuit tra
assolutismo e Rivoluzione. E tuttavia, essa anche lo schema astratto nel qua-
11. Royer-Collard 1861, I, p. 231. Sul pensiero politico di Royer-Collard, non sono
molti i contributi specifici. Si vedano tuttavia: Nesmes-Desmarets 1908; Remond 1933;
Cotten 1984. Pi specificatamente: Manent 1994, pp. 126 e ss.; Jardin 1985, pp. 255 ss.
12. Sul tema, rimando a: Chignola 2004b; Chignola 2008.
13. Royer-Collard 1861, II, pp. 130-131. Unedizione pi facilmente accessibile e co-
moda dei discorsi di Royer-Collard la seguente: Royer-Collard, 1949. Qui la citazione ri-
corre alle pp. 39-40 (c.vo mio).
Una filosofia prima della filosofia: Royer-Collard, Jouffroy, Cousin 475
14. Per la metafora della fabbrica (manufacture) della societ: Lamennais 1836-1837,
I, p. 272. Cfr. Duso 1999, pp. 113-135.
15. Chignola 2004a.
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16. Taine 1903, pp. 289-291. noto lattacco condotto da Joseph Ferrari, in questo sen-
so, contro leclettismo. Cfr. Ferrari 1983. Sul tema, osservazioni importanti in Derrida
1990, pp. 181-227. Ma si veda ancora: Douaille-Mauve-Navet-Pompougnac-Vermeren
1998.
17. Cfr. Macherey 1990b.
18. Il testo viene pubblicato sul Globe il giornale di opposizione della giovane gene-
razione liberale. Sul Globe e sulla sua funzione politica: Goblot 1995. Ma si veda anche:
Jardin 1985, pp. 247 e ss.; Vermeren 1995b, pp. 23-24; Melonio 1994, pp. 83 e ss. Sul rap-
porto tra Jouffroy e Cousin: Goblot 1997; Rancan de Azevedo 2000.
19. Cfr. Kelly 1992, pp. 137 e ss. Ma pi in generale anche Omodeo 1970, pp. 166 e ss.
Una filosofia prima della filosofia: Royer-Collard, Jouffroy, Cousin 477
25. Jouffroy 1998, p. 252: le sicle est vide, il nest pas sceptique; il ne croit pas que
la vrit soit impossible, tout simplement il lignore.
26. Ivi, pp. 254-255.
27. Jouffroy, Comment les dogmes finissent, cit., p. 24: un germe davenir et de vie
fermente au sein de cette corruption, et ce que vous prenez pour la mort nest quune mta-
morphose. Della chrysalide sociale actuelle, a conferma della struttura metaforica che
interpreta la Restaurazione come tempo sospeso tra passato e futuro, parla anche Ballanche
1827, I, p. 203.
28. T. Jouffroy, Rflexions sur la philosophie de lhistoire (1825), in Jouffroy 1997, p. 55.
Una filosofia prima della filosofia: Royer-Collard, Jouffroy, Cousin 479
Non sono i filosofi gli autori dei dogmes sociaux. Tuttal pi possibile
dire che essi ne siano i prcurseurs et les promoteurs30. Lumanit non rimar-
rebbe certo immobile, qualora non vi fossero filosofi. Anche senza costoro av-
verrebbero le grandi trasformazioni epocali; esse verrebbero comunque com-
piendosi, solo molto pi lentamente. Ci che i filosofi fanno, di accelerare le
rivoluzioni ils les prcipitent, scrive Jouffroy condensando ed intensifi-
cando le direttrici lungo le quali la storia si inclina, da s stessa, al futuro31.
Jouffroy molto lontano dallidea che esistano epoche di verit ed epoche
di errore, fasi organiche e fasi critiche della storia; che il valore positivo di
unepoca possa essere misurato sulla negazione di quella che la precede. Le-
clettismo non conosce dialettica, ed i passaggi che esso immagina, anche
quando si tratta di rivoluzioni, pertengono allordine della transizione esatta-
mente come il reseaux delle filosofie pu essere composto nella filosofia per
mezzo di una logica di semplice assemblaggio32. Ce nest point de la vrit
29. Damiron 1828, p. iii: Ainsi les philosophes ne font quun avec le peuple; leurs
pense nest que sa pense, leurs doctrines ne sont que sa foi; elles en viennent et y tiennent
intimement; cest comme lunit qui rgne en politique entre les lecteurs et les lus: quand
ceux-ci ne sont choisis que par sympathie naturelle et libre mouvement; ils ont lme de
leurs mandataires; ils en ont les ides; ils nen diffrent que par le degr dintelligence.
30. T. Jouffroy, Rflexions sur la philosophie de lhistoire, p. 58.
31. Ibid.: on a raison de les appeler des rvolutionnaires perptuels, mais cest un titre
quils ne mritent pas exclusivement; il convient aux masses comme eux, parce que, com-
me eux, les masses sont intelligentes. Altrove Thodore Jouffroy si spinger a dire che la
philosophie est le jugement du peuple. Cfr. De la Sorbonne et des philosophes (1824), in
Jouffroy 1997, p. 42. Ma si ved ancora: T. Jouffroy, Rflexions sur la philosophie de lhi-
stoire, pp. 58-59: la loi de lintelligence est davancer, et par consquent de changer. Ce-
st elle seule, en ce monde, qui est rvolutionnaire.
32. Cfr. Macherey 1991.
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lerreur et de lerreur la vrit que voyage lesprit humain, mais dune vrit
une autre, ou, pour mieux dire, dune face de la vrit unautre face33,
scrive Jouffroy.
Si tratta di allacciare la continuit della storia alla continuit della trasfor-
mazione dellopinione. E cio, alle modalit attraverso le quali il sapere socia-
le viene continuamente rinnovandosi, ancorando alla propria indisponibile
realt le stesse istanze di riflessione delle quali si fa carico la filosofia34. Il mo-
vimento della storia sospinto dallintelligenza e dal modo nel quale essa
esprime, interpreta, traduce bisogni sociali che evolvono secondo una raziona-
lit autonoma. Il passaggio da un secolo allaltro da un sistema di croyan-
ces allaltro si determina perci solo apparentemente nella forma della ne-
gazione.
I dogmi finiscono, perch esauriscono la loro capacit di presa e perch il
disincanto dello scettico pu allora farne facilmente preda. Il vero problema
comprendere come i dogmi nascano, piuttosto35. Come si impongano e
come si diffondano strutture sociali del sapere, croyances, sistemi di opi-
nione allaltezza delle mutate condizioni del processo storico. Lnigme,
sino ad ora sfuggito a tutti, e che si svela per la prima volta alla giovane ge-
nerazione liberale, il fatto che il doute secondo la sequenza che lo as-
sume come la traiettoria fondamentale della modernit, da Descartes a Vol-
taire36 non coincide con la Rivoluzione, della quale deve invece essere con-
siderato la semplice preparazione. Il prologo scettico, lo stacco dalla tradi-
zione, sono il passaggio necessario perch il vieux dogme possa essere ac-
cantonato. Ma la Rivoluzione si compie soltanto nel momento in cui la stes-
sa distruttivit del dubbio, arma di battaglia e intensificatore dello scontro,
dato che contro la sua opera di negazione si riarmano, anche se sconfitti, i
fantasmi del passato, possa essere tolta e possano farsi avanti pleins des be-
soins de leur poque, e dunque perfettamente inscritti nellattualit, coloro
che sono chiamati a lautre moiti de la tche: a tracciare il perimetro di
una pacificazione che, per non essere semplice tregua armata deve assumere
la transizione intervenuta, accettare il fatto che il sapere sociale ha compiuto
una rivoluzione incontrovertibile e disporsi a far emergere il positivo di quel-
la doctrine nouvelle alla quale il movimento generale dellintelligenza
aspira, per colmare il vuoto lasciato dietro di s dal pur necessario lavoro
della critica37.
Stabilizzare la France nouvelle significa non soltanto lavorare nel solco
della continuit con la critica rivoluzionaria, ma compiere un passaggio ulte-
riore. Riconoscere, cio, che un nuovo ordine di rapporti si imposto ed alla
ricerca delle proprie formule di governo.
38. Damiron 1828, p. 145: Les vrits seront les mmes, mais la manifestation sera
diffrente. Cette fois elle sera toute scientifique: ce sera la dcouverte rationnelle de lin-
connu par le connu, de linvisible par le visible. Elle ne se prchera plus; elle senseignera,
et elle se dmontrera au lieu de simposer. Ma si veda soprattutto, Damiron 1842 (Quel-
ques mots sur Jouffroy), p. 7: Quest-ce que enseigner, dans la haute acception quempor-
te avec lui ce mot? [] cest exercer unspce de sacerdoce. Sul sacerdozio della scrittu-
ra, il cui canone procede in parallelo: Benichou 1993.
39. Cfr. Rmusat 1853, p. 455: chez nous les crivains minents de la contre-rvolu-
tion ont rfut le rationalisme par le rationalisme. Ils ont oppos ide ide, le pouvoir la
libert. Leurs thories logiquement dduites condamnent le gouvernement anglaise comme
les constitutions franaises, 1688 comme 1789, le protestantisme comme la philosophie. Ils
ont fait la mtaphisique de labsolutisme. Burke et touff sous le rgime de M. de Bonald
et M. de Maistre.
40. Rmusat, ad esempio, fa tornare esattamente in questo senso la metafora della pol-
verizzazione gi adoperata da Royer-Collard: quant nous, nous marchons la dissolu-
tion; nous sommes en poussire, cest le mot consacr. Lindividualisme triomphante tout
dessech, et ce sable aride ne peut plus boire que le sang. Une dmocratie incrdule, rve-
tue de nos formes modernes de gouvernement, cest exactement le spulcre blanchi de l-
vangile. Il faudrait le souffle de vie dune doctrine nouvelle pour ranimer ces cendres, et
remmettre debout ces ossements. Cfr. Rmusat 1842, I, p. 39.
41. Cfr. limportante Jaume 1997, in part. pp. 460 e ss.
42. Jouffroy 1998, p. 73.
43. Lamennais 1836-1837, II, p. x.
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sulle tracce di Ireneo, chiama la comune eredit del genere umano, la rai-
son, la vrit, lordre, la loi, la vie55.
64. Lamennais 1836-1837, II, p. 136. Ma cfr. anche Avertissement, pp. lxxxii-lxxxiii.
65. Rmusat 1842, I, p. 459.
66. Jouffroy 1872, p. 123.
67. Ivi, p. 37: or, pour parvenir ce double but, lintelligence na quun moyen, cest
de replier sur elle-mme et dy retrouver, par lobservation, la comptence naturelle de ses
facults et les procds naturels de chacune.
68. Jouffroy 1826, p. xxxv.
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69. Vale la pena ricordare: Cousin 1977, in particolare pp. 19 ss., laddove, in perfetta
coerenza con la politica dottrinaria, lobiettivo del sistema di formazione risulta essere la
costituzione dellaristocratie lgitime et sans cesse renouvele de la socit moderne.
70. Jouffroy 1826, p. lvj: et remarquez bien que ce procd nopre pas seulement la
transmission de votre ide, il en opre encore la demonstration. Vous nimposez pas votre
connaissance ceux qui vous coutent ou vous lisent, vous leur faites acqurir la mme con-
naissance que vous avez et de la mme manire que vous lavez acquise, par lanalyse dune
notion confuse qui est en eux comme elle tait en vous, Vous ntes pas pour eux un voya-
geur qui reconte ce quil a vu dans un pays ignor; vous tes un dmonstrateur comme le
professeur de physique qui fait remarquer aux autres ce quil a remarqu lui-mme. Di una
fisica sperimentale dellanima, vale forse la pena di ricordare, parlava Maine de Biran.
71. Royer-Collard 1913, p. 23. I Fragments philosophiques furono in origine raccolti e
pubblicati da Thodore Jouffroy nella sua traduzione delle uvres compltes di Thomas
Reid in 6 volumi, Masson, Paris 1829-1836 (in particolare: voll. III e IV).
72. Lespressione momento cartesiano di Foucault 2001, p. 15.
Una filosofia prima della filosofia: Royer-Collard, Jouffroy, Cousin 487
Lhistoire, le drame, les crits des philosophes et des moralistes, les lgi-
slations des peuples sont le vrai dept des faits observables qui constituent la
nature humaine. Cest lhomme qui se dcrit lui-mme dans Thucydide et Ta-
cite, dans Pascal et Bossuet, dans Shakespeare, Corneille, Racine, Molire, La
Fontaine, Montesquieu. Les traits pars de cette description sont les matriaux
de la philosophie; tous doivent tre rassembls; il nest permis den ngliger
aucun73. La double exprience di osservazione della quale parla Royer-
Collard setacciamento e ricomposizione storico-letteraria di un fait de con-
science che appartiene in qualche modo ad una ragione universale e, in una
visione molto prossima alle retoriche della conservazione di Bonald e di La-
mennais74, compiutamente de-soggettivata, impersonale75, assieme allanaly-
se des faits psychologiques come parti fondamentali del sapere filosofico
contiene molti degli sviluppi che sar dato riscontrare nello stile filosofico del
liberalismo governamentale sino alleclettismo di Cousin e di Damiron.
8. Effort
96. Degrando 1990, I, chap. 6: Fonctions que lattention remplit dans la formation
des ides; II, chap. 4: Des sens, leur fonctions; comment ils concourent la formation de
nos ides. Cfr. Moravia 1974, pp. 454 e ss.; Goetz 1993.
97. Cfr. Moravia 1974, pp. 455-456. Sul rapporto tra giudizio ed ostacolo (le pre-
mier acte possible de jugement est donc occasionn par la perception dun mouvement libre
dans un sens et contraint dans un autre, et la premire connaissance est celle de la diffren-
ce de rien quelque chose, celle dobstacle) Degrando riarticola una posizione di Destutt
de Tracy (cfr. Destutt de Tracy 1992, p. 116). Sul tema si veda: Macherey 1992; ma soprat-
tutto Id., Sensation et jugement: la logique de Destutt de Tracy (saggio inedito. Ne devo la
conoscenza a Bruno Karsenti).
98. questa la tesi di Jaume 1997. Per quanto riguarda il libralisme gouvernamental
francese non posso non rimandare a: Chignola 2011 (in particolare, al cap. II: La stella del
governo: Guizot).
Una filosofia prima della filosofia: Royer-Collard, Jouffroy, Cousin 491
per mezzo del quale il soggetto si stacca dalla sequenza delle sue modificazio-
ni e si riconosce come il moi che esiste indipendentemente dalle sensazio-
ni99 determina uno significativo spostamento dellasse sul quale si attesta la
riflessione psicologica francese tra Sette e Ottocento.
Lio un effort, un potere, la forma di una presenza a s del soggetto, che
nel proprio fatto primitivo ritrova limmanenza di una vita, e che mette in cri-
si la distinzione tra interno ed esterno, tra passivit ed attivit dellanima100.
Maine de Biran, che si confronta seriamente con le Recherches physiologi-
ques di Xavier Bichat, lega lesperienza della force alla resistenza e alla mo-
tilit. Ci che chiamiamo volont una forza agente nel caso del movi-
mento, una forza che si applica allinerte muscolare che deve essere attivato
che percepisce s stessa solo nel rapporto con ci che le resiste. Lme ini-
zia il movimento agendo sul centre organique qui elle est unie ou qui lui
sert de terme immdiat dapplication. Nervi e muscoli reagiscono contraen-
dosi e il prodotto di questa reazione viene trasmesso allanima, secondo una
dinamica invertita rispetto allinnesco volontario ed iniziale dellazione101. Il
fait humain perci essenzialmente (re-)attivo, viene sottratto alla passivit
della sensazione, ma il sentimento delleffort il soggetto lo acquisisce solo
nel contatto con il non-io sul quale insiste la reazione102.
LIo viene dunque innalzato a nucleo generatore di unattivit fondamen-
tale che la psicologia deve assumere nei termini energetici di un effort e vie-
ne contemporaneamente legato al processo di generazione naturale che lo vin-
cola allimmanenza dei processi di azione e di reazione che lo formano assieme
alle facolt che ne rendono percepibile lessere attivo, presente, nellatto che lo
costituisce. LIo si pro-duce in un incontro-scontro intenzionato con la realt
oggettiva e con la propria corporeit. Esso coincide, per cos dire, con la propria
attivazione volontaria e con una motilit che gli restituiscono, sulla base della
sequenza delle resistenze che gli vengono opposte dalla realt esterna, la perce-
zione di s ed unidentit. Con ci, lattivit dellIo pu essere disancorata dal-
la sensibilit e posta a fondamento di una serie di atti psichici, che i sensi sono
solo in grado di preparare e che richiedono invece, per poter essere percepiti e
riconosciuti, di essere trascritti e trattati in termini purement psychologiques.
Il fatto psicologico il sistema di un effort e di una resistenza; ed esat-
tamente questo ci che Royer-Collard e il liberalismo di governo che anche
attraverso del suo insegnamento si forma cercano di aggirare.
99. Maine de Biran, Influence de lhabitude sur la facult de penser, Paris, Henry, An
XI, p. 136; citato in Moravia 1974, p. 502.
100. Destutt de Tracy, Trait de la volont et ses effects (1818), ora in Destutt de Tracy
1994, I, chap. 1 e 2. Sul tema: Ciccarelli 2008, pp. 199 e ss.
101. Maine de Biran 1942, p. 87.
102. Cfr. Starobinski 1999, pp. 152-154. Per lannessione, da parte di Biran, di Xavier
Bichat le cui Recherches physiologiques sur la vie et la mort (1800), ora in Bichat 1994,
risultano decisive per la nozione di vie ragissante che marca lordine del discorso biolo-
gico e medico allinzio dell800 cfr. Maine de Biran 1920, VII, pp. 197 e ss. Sul tema:
Damiron 1828, pp. 300 ss.
492 Sandro Chignola
103. Cfr. Cotten 1985, pp. 119-120; Cotten 1989; Davie 1985.
104. Royer-Collard 1913, p. 149: nier la dure extrieure, cest nier toutes les existen-
ces, et par consquent la socit humaine; cest nier le pass et lavenir.
105. Cousin 1991, p. 343. Sul tema, pi in generale: Kelley 200; Piaia 2004.
106. Rmusat 1842, I, p. 229.
Una filosofia prima della filosofia: Royer-Collard, Jouffroy, Cousin 493
bile rapporto con la realt e con la verit diventa possibile realizzare la valo-
rizzazione politica del senso comune.
La philosophie ou la rflexion a commenc le jour o, au lieu de laisser la
raison humaine se dvelopper avec la vertu qui est en elle, selon les lois qui
sont en elle et la libre porte de ces lois on a demand compte delle-mme, de
sa nature, de ses lois, on a discut ses droits, on lui a demand ses titres107. La
posizione di Cousin ha il pregio di esplicitare quanto Jouffroy lascia indeter-
minato. Se per il secondo la differenza tra lesperienza ordinaria del pastore
nomade e quella riflessa del filosofo una differenza intensionale, di concen-
trazione, che lascia comunque sullo sfondo il comune di unappartenenza al
mondo assegnata al sens commun, nel primo, e cio in Cousin, il filosofico
viene ricondotto ad unistanza di giudizio che stabilizza come forma generale
della filosofia, in senso evidentemente disciplinare, il moderno tribunale della
ragione. Filosofia interrompere il libero corso del pensiero; ricondurre la ra-
gione al sistema delle sue idee fondamentali, valutarne, nello sguardo riflesso
del moi e per mezzo dellenumerazione completa delle categorie, la struttu-
ra elementale108. Assegnarla ad un limite, dunque109.
Installare lautorit de la conscience a premessa della riflessione signifi-
ca per Cousin compiere la riduzione per la quale dal piano astratto delle idee si
fa ritorno ai fatti. Ed in particolare, al fatto di un pensiero che ritrova, al fondo
di s stesso, la certificazione della propria capacit110.
Quella che Cousin chiama la saine philosophie unespressione che ri-
corre molte volte nei suoi scritti, ma la cui occorrenza contro Kant mi sembra
particolarmente significativa111 la filosofia in grado di dare accesso alla
realt della ragione de-limitando nel moi strutture, categorie e processi della
riflessione e, sul piano pi generale della storia della ragione, il campo
(champ) di pertinenza della propria organizzazione discorsiva.
Lanalyse psychologique per Cousin lapplicazione di una lente in gra-
do di mettere sperimentalmente sotto osservazione (est un instrument dune
dlicatesse extrme, cest un microscope applique des infinitemens petits,
egli scrive112) la massa di dati variabili, sfuggenti, labili, che costituisce la tra-
matura individuale e collettiva del pensiero. Il metodo psicologico la moda-
107. Cousin 1991, p. 105. Sul fait primitif come eredit del biranismo e sulla defini-
zione in esso di un punto indpassable per lanalisi filosofica, cfr. Cotten 1995. Su Cou-
sin e Maine de Biran: Tcha 1993.
108. Ma si ricordi anche Rmusat 1842, p. 440: per Rmusat la filosofia inizia come
per Royer-Collard, come per Jouffroy con lesperienza del sentirsi pensare e con lau-
tosservazione. Il moi rflchi viene cos assunto come instrument, base et champ de la
philosophie.
109. Cousin 1854, p. 257: la vraie philosophie ninvente pas, elle constate et dcrit ce
qui est. Come noto, in questo volume Victor Cousin pubblica le lezioni degli anni 1817-
1818.
110. Cousin 1991, p. 41.
111. Ivi, pp. 58-59 e ss. Sugli aspetti di innovazione del progetto filosofico di Cousin,
cfr. Macherey 1991 (si veda in part. il paragrafo dedicato al Cours del 1818).
112. Cousin 1991, p. 43.
494 Sandro Chignola
refuse avec raison le sacrifice de ce fait; et elle rencontre dans les thories ennemies un
droit gal et une gale rsistance. De l, le rtour perptuel des mmes systmes, toujours
aux prises entre eux, et tour tour vaincus et victorieux. Per la critica della deriva narra-
tiva che investe cos la filosofia, si veda Manzoni 1988, in part. p. 331.
120. Bonald 1982, pp. 126-127: ainsi, la question toute entire du langage rel ou
invent peut tre rduite la dmonstration de limpossibilit de son invention; et cette
dmonstration se trouve dans cette proposition []: que lhomme pense sa parole avant
de parler sa pense, ou autrement, que lhomme ne put parler sa pense sans penser sa
parole.
121. Cousin 1991, p. 121.
122. Ivi, p. 123.
123. Ivi, p. 157.
496 Sandro Chignola
che possano essere singolarmente imputati o riferiti alla sovrana creativit del
Soggetto124.
Nemmeno Dio crea dal nulla. Il niente una chimera una falsa idea, dun-
que , per mezzo della quale ci si sforza di evadere da quanto invece si dimo-
stra ineludibile, e cio, il positivo del fatto di esistenza. Dire che il nulla c,
che esso sia la precondizione dellatto creativo, significa di fatto aver gi am-
messo che qualcosa sia. Non questo, tuttavia, il fuoco dellargomento di
Cousin. Ci che gli preme, piuttosto, pensare altrimenti la creativit del pen-
siero.
Comprendere che cosa sia latto creativo possibile farlo solo sulla scorta
del metodo psicologico, qui emprunte toujours la conscience humaine, ci
che solo in seconda istanza, induttivamente, quindi, potr essere applicato a
Dio. La creazione diventa allora cosa molto semplice da capire, poich est
une chose que nous faisons toutes les minutes. Creare ci che facciamo
ogni volta che compiamo un atto libero125. Quando prendo una risoluzione,
quando decido di muovermi, quando difendo una posizione, la mia azione,
causata dalla libera volont, non pu essere ricondotta ad altri che a me e non
ad un ulteriore movente. Causare dunque creare, dice Cousin, e tuttavia, non
certo nel rapporto col nulla che il processo causale prende lavvio. Nulla si
crea dal nulla. Causer cest crer, ma avec le fond mme de notre existen-
ce, scrive Cousin, cest dire avec toute notre activit volontaire, avec notre
personnalit126.
Tra luomo e Dio, questa potenza di causazione, questa facolt di inizio,
nella quale si compendia il pi proprio della soggettivit, si differenzia secon-
do la qualit. Lesercizio umano della puissance non pu che essere marcato
da relativit e da incertezza. Da limiti, che sono quelli della creaturalit. Dio,
invece, cre en vertu de sa puissance cratrice; il tire le monde e cio, il si-
stema di rapporti che consegue dallattuazione della sua potenza non du
nant qui nest pas, mais de lui qui est existence absolue. Ed questo eterno
attuarsi della sua potenza a rendere inpuisable la creazione127.
La libert qualificata in termini assoluti da Cousin. Coincide con il fon-
do di una soggettivit che pura attivit e che gi Royer-Collard aveva avuto
124. Ibid. La raison nest pas subjective; le sujet cest moi, cest la personne, la libert,
la volont. La raison na aucun caractre de personnalit et de libert, scrive Cousin. Qui
a jamais dit ma vrit, votre vrit? Loin que nous poussions constituer les vrits que la
raison nous dcouvre, cest notre honneur, notre gloire de pouvoir en participer.
125. Cousin 1991, p. 133: Quest ce que crer? [] crer est une chose trop peu diffi-
cile concevoir, car cest une chose que nous faisons toutes les minutes, en effet, nous
crons toutes les fois que nous faisons un acte libre.
126. Ivi, p. 134.
127. Ivi, p. 135: son caractre minent tant une force cratrice absolue qui ne peut
pas ne passer lacte, il suit non que la cration est possible, mais quelle est ncessaire: il
suit que Dieu crant sans cesse infinement la cration est inpuisable et se maintient con-
stamment. Il y a plus: Dieu cre avec lui-mme; donc il cre avec tous les caractres que
nous lui avons reconnus et qui passent ncessairement dans ses crations. Dieu est dans lu-
nivers, comme la cause est dans leffet.
Una filosofia prima della filosofia: Royer-Collard, Jouffroy, Cousin 497
131. Cousin 1839-1842, II, p. 28: Cest le gouvernement qui est fait pour la socit.
132. Ibid.: un gouvernement qui a la conscience de sa mission ne commande la so-
cit que pour la servir; tout en marchant sa tte, il est lorgane de ses besoins, le gardien
de ses droits, linstrument de sa destine.
133. Cousin 1839-1842, I, p. 122.
134. Cousin 1839-1842, I, p. 132: la perfectibilit humaine tend, dans un avenir que
jignore raliser ce rgne de la libert qui est une loi de notre nature; tt ou tard, lindivi-
du sera compltement mancip dans le sein de la socit; ce ne sera pas encore l, il est
vrai, toute sa destine sociale, mais cen sera la condition premire. Il faut que lhomme
soit libre dabord, libre dans sa pense, libre dans son action, libre dans toutes ses facults,
pour quil puisse aspirer toute la perfection et tout le bonheur que comporte sa nature.
135. Cousin 1991, p. 345.
136. Ivi, p. 344.
137. Damiron 1828, Introduction, p. ix.
Una filosofia prima della filosofia: Royer-Collard, Jouffroy, Cousin 499
les contrler138, non certo per armonizzarle in una sintesi conciliativa e paci-
ficata.
Se unarmonia possibile tra le filosofie, essa possibile solo nel circoscri-
vere una filosofia che viene prima della filosofia e che coincide con il senso co-
mune che pu essere riguadagnato autentico contratto assicurativo contro le
rivoluzioni139 dentro e oltre lo sforzo universale e cooperativo della storia del-
la filosofia140. Dentro le singole filosofie, come ispezione dei loro errori e dei
loro meriti; oltre di esse, come riconquista del processo di una ragione imperso-
nale il cui attuarsi coincide con la legge di movimento della storia.
Le jour o, se repliant sur elle-mme et sur lhistoire de ses premiers es-
sais, elle reconnatra que jusquici ses tentatives les plus hardies nont abouti
qu mettre en lumire quelques-unes des croyances du sens commun scri-
ve Jouffroy le jour o elle en trouvera la raison dans ce fait de la nature hu-
maine, que ce nest point lintelligence que dcouvre la ralit, mais la ralit
qui se manifeste lintelligence, en sorte que les plus puissans gnies ne peu-
vent avoir sur le vulgaire que lavantage de comprendre mieux quelques arti-
cles de cette commune rvlation, alors la philosophie reconnatra sa destina-
tion et finira par y rsigner141.
In questa rassegnazione la rassegnazione al sapersi parte della realt e non
ci che pu dare ad essa la forma la filosofia accede alla sua figura matura e
positiva; mette a fuoco la propria destinazione di autentico sapere sociale.
Se ci che il liberalismo scopre il droit dtre bien gouverns142, e cio
il fatto che nessuna astrazione sovrana pu dominare la realt, la filosofia di-
venta il farsi di una libert positiva, che non abbandona, ma che anzi incentiva,
il proprio rapporto con il mondo. Perch nessuna democrazia delle intelligenze
significa fissione delle reti sociali del senso comune. N libert bene intesa, e
cio, spontanea activit governata dalla ragione, pu comportare polverizza-
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