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Progetto e prassi: Le “Operette" del Machiavelli Giorgio Barheri Squarotti MLN, Vol. 92, No. 1, Italian Issue. (Jan., 1977), pp. 17-37. Stable URL: hitpflinks,jstor. orgie sici=0026-79 109528197701 200294 | IC 1793 APEPL %22D%3E2.0,COWIB2-E, MEN is curently published by The Johns Hopkins University Press ‘Your se of the ISTOR archive indicates your acceptance of ISTOR’s Terms and Conditions of Use, available at htipsfwww.jstor.orglabouttems.html. JSTOR's Terms and Conditions of Use provides, in part that ualess you have oblained prior peemission, you may not download aa catire issue ofa journal or multiple copies of articles, and you may use cootent in the JSTOR archive only for your personal, non-commectcial use. Please contact the publisher regavdling any fusther use ofthis wark. 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For more information regarding ISTOR, please contact support @jstor.org, hup:svwo jstor.orey Wed Dee 62:16:46 2006 Prcerro E PRASSI: LE “OPERETTE” DEL MACHIAVELLI “4 GIORGIO BARBERI SQUAROT TT © 1episcrs fatto al magistrate dei Disc oprate ‘sr di Pisa, della meta del 1499, st apre con una pagina di carattere teorico generale che rappresenta il primo escmpio del modo di ‘ragionare di politica da parce del Machiavelli Choe riavere Pian sia necesatio a voleve mantenere liber, perche necsuno ne dubita, non ii pare da montarlo com ale Tagian che {lle equal per tol medesin intendete- Sola caaminer®i mera che Conducaso 0 che possano condurye a questa, qual a paiono ola foraa ofamoce, come sarebbe il euperaia et assed, ache ela w tenganelle mari wolontara E perchequestasarcve pit scuta.e per Conseguenza pit cesiderabile Wa, esamveremo se tle € rinecble 0 toe dacorreremola cou. Quando Pea sana fave impress et abbia a Senire alle mani consiene che per lore medesim ls imettano elle eacoa ocheuo.ltroche ness signore vene facia preemie, Come st possacrederecheloromedesmi sina per fuoroarc sou patina Sontro, velo ditaosrana presead tery elliquai, desta: da og resid, sinasdpccalle deboli, sud non accetat da Milano, Eisenia dai Gebover, gon ben viata ponteice edt Sans! poco Shura, sann pertinacl,speranco lla vata speranza dial dcholesssc diausone vowtrs, neat band vols acecuare, canta ia perfidia loro, un minimo wouto seg ed imbasiata, Peranta ‘tendo in data cama al presente, eho feted Paina, nom ppud ne deble-s neatun modo eredere che per loro medesiai oat Fengano volontasisou il giogo wate, Che hel iacancesta sca postedese, cobbiamo cansigerare che quello tale che ne ia poses: fore,o'visirs entrato Gentroch amt dalato,0 pet forzs Quad wi fuse: entato per forza, nessa ragione mole che ee Ia conceda, peice huh te oa er fore aa ra riences guardarla per sea preservarseas perebe Pika non eit a lascarla volentiert per chi se ne rovansetigaore. Quando vfusse enirao dentto per amore chiara a Psa, Tondandanit st fresco etenpio de Vnioani,non i pare da credere che lew fusse Ferrompre loa fede, xan ne doers fssevel prigion, Ma quando le possesiore wolesse pore che ls tomnscce sexo il sonte vosto, Fabbandonerebbe e lascerebbetela in press come hanno fant | Visit, sche per queste Fagin non 3 eeatcua via che Psa sanza usare foraa sa per recuperars \ Cizg dalle Opie di Niccols Machiavell, vol. If, acura di A. Montesecchi (Tarino 1971), Sui problem estas di composzione, didacacionee di interpretazione) dele ime aperette del Machizvel ¢ara da vedere i volume di J. Marchan Mili Mahan pit rt ae C995 1312) con Fecne cit detest Paco, 1995}, MAN a2 (ver 77 {Capit ©1877 ny The Johns Hopkins Univesity Pra ‘A rah al fapoaucin in ny Yar recone 18, G. BARBERE SQUAROTTE Si costruisce con molta chiarezza gid in questa pagina il tipico discorso alternativo del Machiavelli, che procede per oppasizioni radicali di scelte alternative, di fronte alle quali il lettore & posto con Vimmediaca esclusione di ogni possibilita mediana, di ogni ulteriare problematicita o complicazione degli stessi termini estremi del?al- ternativa. L'alternativa, ia realea, & infinca, tanto é vero che il “Machiavelli non espone affatto sullo stesso piano idue termini che la compongono, ma illustra soltante quello dei due che € del tutto “impossibile”, proprio per mostrarne limpossibilica, mentre altro ermine, quello che il Machiavelli intende mostrare come Tunica davvero positive attuabile, non viene affatto illustrato né nelle difficolta, né nei vantaggi effettivamence prevedibili e documenta- bili, ma risulta necessitato proprio dallimpossibilita dell’altro corno dellalternativa, Fiano schema di discorso e di ragionamento ¢- stremamente semplificativo e, al tempo stesso, fortemente castritva: e conclude a una necesita assoluta, definitiva. Alla base del discorso machiavelliano sta una petizione di principio: cioe, la riduzione di ‘atta la problematica politica ¢ militare delle cose di Pisa ai termini estrerni della forza ¢ dell'amore (della guerra ¢ della resa), come termini opposti al di fuori del quali nulla é proponibile. In un‘op- posizione del genere sono di fronte, in ultima analisi, due necessita, tuna negativa ¢ una positiva: non cé assolutamente spazio per nes. suna iniziativa, per nessuna operazione, per nessun tentativo, per nessuna invenzione, che esca da tale alternativa Liimpostazione che il Machiavelli da al ragionamento definisce proprio lo stato di necessita in cui si trova chidebba agire nella storia: che, in questa come in altre operette giovanili,finisce ad apparire con un‘evidenza perfino troppo schematica, fino a sfiorare la pedagogicica, Ma si noti subito la sproporzione quantitativa che ¢, nel ragionamento machiavelliano, fra Vesposizione della ragioni negative rispctto a quelle positive: dell'uso della forza, infatti, nel seguito del Discorse, si parlera soltanto in senso strettamente ce- ‘ico, per indicate quali dovranno essere le disposizioni militar af- finché la conquista di Pisa possa essere compiuta vantaggiosamente, non per definire leffettiva possibilita di usarla, in un contesto politico-militare che gia ampiamente aveva dimostrate Timpotenza della repubblica di Firenze, ¢ che il Machiavelli aveva ben presente, se vero che non aveva trovato altro conforto aun commissario oltre 4 quello, di porissima natura leweraria, che ritornerd nelPultimo capitolo del Principe a proposito delltalia calpestata e sacchoggiata agli cscrcitistranieri, ¢ che suscita la speranza del meglio dall'os- MLN 19 servazione animata € amara della condizione disperata della situazione, che sembra senza vie di scampo; ed eravamo durante Voffensiva dei Veneriani nel Gasentino per stornare Firenze dall’as- sedio di Pisa, di cui e traccia nel Discorso, proprio nella pagina citata, In ultima analisi, Pindicazione della necessita di usare la forza per impadronirsi di Pisa nasce da una disperazione: che altra via non, sista per raggiungere lo scopo di tutta una lunghissima politica fiorentina intesa appunto a garantirsi uno sbocco al mare, se non quella militare, nonostante lo stato di inveterata fragilita dellorganiz- zazione militare di Firenze, come dimostreranno ancora le vicende del Vitel, giustiziato per supposto tradimento nella sua qualita di capitano dellesercito fiorentino, noncbé i tentativi, spesso pictosi c coronati da grottesche beffe ¢ insuccessi, di garantirsi 'aiuto della Francia, con contingenti di trappe ¢ generali pronti soltanto a spil- lare denaro dalle casse della repubblica, senza rischiare poi nulla in campo! Per questo, allora, il Machiavelli espone cost partitamente e am- piamente le ragioni che dichiarano del tutto improbabile la s0- luzione pacifica della questione di Pisa: nel fondo 2 Ia disperata motivazione di un‘impossibilita di agire nella storia se non con la forza, anche quando la forza é una soluzione troppo superiore alle effective possibilita dello stato, non perché si tratti davvero di una manicra, Tunica concessa, perché a un esito favorevole si possa gitungere (anche al di la delfeffettiva artuabilita del progetto militare: se si legge cutto il minuzioso elenco di progetti€ di proposte per la conquisia militate di Pisa si pud agevolmente osservarne la non probabile organizzazione ¢ il problematico compimento a opera sags aleteradi governa del 3 ottobre 498ad Andrea de ats, commissario Forks fe ovnsce alls mportsncia del esta waif fede che nan ¢temg perderla Jnraplonament perch ke cowe note del Gasentico em pation po dion, et Conaslerate che se ot nom faccamo uno sara abardo mache queRo wlare pit del vv, questo corpo port condurre ad tale termine ene ogre medias Si ererebe dela a saluceret peraneche metre ce vol fatecon parole nem font feena ec, di todo che txt loro deg coloracons te’ nontitoraano se Fano" todo Niccolo Macha Lagoon Commie Std gore, acarad Chapocll (Burt LPI}} E sncoves wel novembre 18, mune leer alo eto ‘andtea de’ Fenn “Siam canatrect ron mene ad dletl de’ nas cas, che sone peticclodsimi che del non potete fare quele ves sus Signoria che deiders, Perehé come sa hinimete qual sone cera ne! quore delle terre nesta, none Tei nepsrare STS dana, in parcalare, le resin del Machivel da Bis dove st rovavana i edi Franca cls corte, del 26 setembre« del 11 oabre (500 20 . BARBER sQUAROTTE dellesercito fiorentino: fare due o wre campi, costruire un bastione 2, quardarsi dagliinfidi Lucchesi, far defezionarei ‘convincere a uscire da Pisa le "bocehe inutili?, date tre o quattro assalti, ecc.), ma perché altro non ¢é da fare, non, sioffrono altre possibilita o speranze, ¢ la forza rappresenta allora ka scelta eroica di chi si bucca alla soluzione estrema, poiché soltanta questa pud sollecitare sforzare la fortuna avversa. La soluzione pacifica del problema di Pisa é, proprio per questa impastazione, definita come impossibile, non soltanto con argomenti con- cretamente politicie storici, ma con un'assoluta negazione che vaben “oltre la verita effettuale della situazione (tanto é vero che i Fiorentini finiranno con lavere Pisa proprio attraverso l'aiuto francese). Non pud esservi, in altre parole, per Pimpostarione estrema che il Machiavelli da alla questione politico-militare di Pisa, altra propasta che quella definitiva della forze: nella quale si provera, anche a costo della dissoluzione 0 della disfata della repulbblica fiorentina, Tef- fectiva capacita di Firenze di agire, sia pure sotto il segno della disperazione. Si spiega allora la forma della necessita che il Machiavelli dichiara come tipica del suo modo di ragionare: Iucidamente gia. nel Discorsa non é proposta dal Machiavelli una siuazione, ma tino scontro con la prassi, La descrizione della realta politica e storica é proprio per questo ordinata e sollectata a definirsi in termini di un'alternativiea infinta, che nasconde appena leffettiva necessitazione: ma la neces- sita 2, appunto, la condizione tipica dell'agire tragico,* che non ha avanti a sé altra possibilita che lo scontro contro «ale condizione necessitante della prassi. La semplificazione estrema del ragionamento machiavelliano, in questo Discorso, ha anche il si gnificato di una rapida, brutale intenzione dt metere di fronte fincer- ocutore a tale necessta insta nella prassi, senza servirsidi quelle arti del convincimento, di quegi ornamenti della retorica che i grandi rivolgimenti degli anoi seguiti alla discesa di Carlo VIML in Italia hanno dimostrato inutili o grotteschi, eancellando violentemente le illusioni dei principi e delle cancellerie italiane, che stimavano suf- ficiente, per mantenersi, il saper scrivere qualche ornata letterina ed ‘essere esperti nelle arti della diplomazia, come il Machiavelli dira nella conclusione di una delle grandiopere della macurita,idialoghi + Per ileoncets tragic” nell opera del Machiavelli ce, n pantcalare, nel Prin-

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