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P remessa

In relazione al principio metodologico,


comune ai vari livelli dinsegnamento,

Glossario
che si pone come obiettivo il raggiun-
gimento di una competenza linguisti-
co-comunicativa che non si limiti
allinteriorizzazione di vocaboli e strut-
ture, quanto piuttosto alla capacit di
interagire linguisticamente con altri

Linsegnamento individui, in questo articolo si vuole


sottolineare la necessit della cono-
scenza del panorama sociolinguistico

dellitaliano L2
italiano da parte del docente di lingua
italiana come L2.1
Dopo una breve trattazione sugli atti

tra le variet
dellitaliano come lingua di comuni-
cazione e, di conseguenza, della
variet neostandard, ossia dellitaliano
degli usi mediamente formali ed

linguistiche informali, si cercher di fornire une-


semplificazione del tipo di approccio
metodologico che sfrutta dei sillabi

e che offrono occasioni di uso lingui-


stico spontaneo e autentico. Si tratta
di un approccio orientato allazione,

sociolinguistiche
che prende in considerazione le
risorse cognitive e affettive e tutte le
capacit dellapprendente, per cui gli
obiettivi didattici divengono obiettivi
di comportamento. Per comunicare,
infatti, dobbiamo costantemente
Un approccio adattare gli strumenti linguistici alle
orientato esigenze dellespressione, utilizzare
allazione le strutture dei codici e le risorse del
contesto socioculturale, conoscere i
valori e le norme della cultura di cui
si parla la lingua. Si consiglia lutiliz-
zazione di testi autentici e dei lin-
guaggi dei mezzi di comunicazione
DI PATRIZIA MANILI che riflettono diverse variet linguisti-
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che e diversi stili di vita, da cui scatu- Se la lingua scritta (litaliano letterario o il cosiddetto
risce, oltre la norma linguistica, la italiano nazionale o quello insegnato nelle scuole)
norma comunicativa (anche gestuale
e prossemica). Nello stesso tempo si
si pu definire standard, non si pu usare la stessa
sottolinea limportanza della riflessio- definizione per la lingua parlata
ne grammaticale e metalinguistica,
che, nei testi per studenti stranieri di
livello B2 e C12, potrebbe sembrare
anche troppo circostanziata 3. Ci
anche per fugare i dubbi di chi studia
la lingua italiana allestero e non ha la
possibilit di aggiornarsi su alcune
discrasie tra la norma e luso della
lingua italiana. Per chiarire che non
c una grammatica del parlato e una
grammatica dello scritto, ma che alcu-
ni fenomeni linguistici (relativi alla
morfologia, alla sintassi, al lessico)
variano quantitativamente a seconda
del codice, della tipologia testuale,
della situazione comunicativa. Ed
proprio in relazione alla scoperta di
queste variazioni che lapprendente
sente sempre di pi la necessit di
ricorrere al monitoraggio della norma
intesa nel senso prescrittivo.

La lingua italiana oggi

Tutti coloro che parlano italiano e che


provengono da diverse regioni della
Penisola si capiscono fra loro senza
difficolt, tuttavia avvertono chiara-
mente delle differenze: litaliano parla-
to da un settentrionale riconosciuto
subito, per esempio, da un romano,
soprattutto per alcuni caratteri dellin-
tonazione e della pronuncia. Altrettan-
to si dir per litaliano parlato da un
toscano4.
Se la lingua scritta (litaliano lettera-
rio o il cosiddetto italiano nazionale
o quello insegnato nelle scuole) si
pu definire standard, non si pu
usare la stessa definizione per la lin-
gua parlata.
Una fondamentale distinzione delle
aree dialettali tracciata dalla seguente
Carta Linguistica dItalia5.
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Fino alla met del XX secolo, litaliano stato per molti costituisce la norma per tutta societ e
una seconda lingua, spesso solo compresa, non parlata corrisponde allitaliano scritto scola-
stico o letterario, ma alla variet
e tanto meno scritta normale che, secondo lultimo rileva-
mento dellISTAT 2002, pi del 91%
della popolazione italiana usa per par-
lare e non solo per scrivere.
Le percentuali (vd. tabella in basso) ci
indicano che nel complesso delle
A causa della sua particolarissima sto- alla met del XX secolo, litaliano situazioni comunicative (in fami-
ria, litaliano stato per secoli una lin- stato per molti una seconda lingua, glia, con amici, con estranei) pi
gua adoperata relativamente poco nella spesso solo compresa, non parlata e della met degli italiani dichiara di
comunicazione parlata, e invece utiliz- tanto meno scritta. preferire litaliano; se si aggiungono
zata molto di pi nella scrittura. Anco- Il processo di italianizzazione dei dia- coloro che possono parlare sia litalia-
ra oggi in Italia la lingua nazionale letti7, cio lavvicinamento dei dialetti no che il dialetto, ci si avvicina ai tre
convive con i dialetti e con altri sistemi allitaliano comune, si sviluppato quarti della popolazione8.
linguistici usati da alcune minoranze sensibilmente a partire dallultimo Si potrebbe dire, come afferma Loren-
di cittadini. Litaliano contemporaneo, dopoguerra per la diffusione della zetti (2002), che quanto pi i parlanti si
che per diversi aspetti si allontanato televisione in ogni regione dItalia ed avvicinano alla lingua, tanto pi la lin-
dalla lingua della tradizione letteraria, anche per il diffondersi di altri mezzi gua si avvicina ai parlanti. Diventando
si presenta come una gamma di variet di comunicazione (radio, cinema, la lingua parlata da tutti, litaliano si fa
e assume caratteristiche diverse in rap- giornali). tanto pi flessibile e variabile, accetta
porto alle situazioni comunicative e ai Nei decenni successivi le migrazioni sempre pi pronunce, forme e costrutti
tipi di testi, scritti, parlati e trasmessi6. interne, laumento della scolarizzazio- che erano stati banditi dalle grammati-
Litaliano letterario nasce dal fiorentino ne, la diffusione e crescita della stampa che e dalle Accademie, perch ritenuti
del Trecento grazie alla fortuna dei quotidiana, il grande progresso delle dialettali, stilisticamente inadatti, ossia
grandi autori trecenteschi, soprattutto scienze e delle tecniche, i rapporti con pi adatti al parlato che allo scritto.
di Dante, che impongono il modello la vita sociale, con il mondo politico, Oggi ogni italiano ha un suo repertorio
grammaticale, codificato poi da Pietro sindacale e amministrativo, hanno linguistico, che pu spaziare dal dialet-
Bembo nel 1525, che sempre stato la ancora contribuito alla diffusione del- to locale al dialetto regionale, allitalia-
lingua darte, della classe colta, la lin- litaliano. In seguito a queste trasfor- no regionale fino allitaliano pi corret-
gua degli usi ufficiali e scritti, quella mazioni litaliano ha dovuto fare i conti to e controllato.
che per molti secoli non ha subto con quei dialetti che erano rimasti per Da sondaggi compiuti sul comporta-
grandi cambiamenti. Per gli altri usi secoli lunica risorsa della lingua parla- mento comunicativo degli italiani,
quotidiani e comunicativi della lingua ta. Cos litaliano delluso non si riferi- risulta che buona parte della popola-
orale, gli italiani continuavano ad sce a quella variet di riferimento che zione si alza una mattina di un qua-
usare il dialetto.
Nonostante il rinnovamento operato Percentuali di usi linguistici parlati
dal Manzoni nella riedizione dei Pro-
messi Sposi (1840), litaliano visse quasi
Come parli... In famiglia? Con amici? Con estranei?
solo nello scritto e in quegli usi orali
formali simili allo scritto fino allUnit
dItalia, che cre le condizioni perch
Solo o prevalentemente italiano 44,1 48 72,7
la lingua italiana diventasse una lingua
nazionale, parlata e scritta. Solo intor- Solo o prevalentemente dialetto 19,1 16 6,8
no alla met del Novecento diventato Sia italiano sia dialetto 32,9 32,7 18,6
anche la lingua materna della maggior Altra lingua 3 2,4 0,8
parte degli italiani. In altre parole, fino
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lunque luned salutando i familiari in


dialetto, poi va al bar e commenta i fatti
sportivi della domenica precedente in
italiano regionale e, poco dopo, comin-
cia a svolgere la propria attivit profes-
sionale in italiano pi o meno stan-
dard. Una buona parte degli italiani
alterna lingua e dialetto in un rapporto
che viene detto non tanto di bilingui-
smo, quanto di diglossia, e scelgono
luno o laltro codice a seconda della
situazione comunicativa.
Linsegnamento scolastico e gli altri
canali di diffusione della nostra lingua
a cui si appena accennato hanno con-
tribuito ad un nuovo processo di stan-
dardizzazione dellitaliano rispetto a
quello realizzato dai grammatici cin-
quecenteschi. Tuttavia la definizione di
lingua standard si fa molto complessa
se con tale definizione si vuole indica-
re la variet di riferimento che costitui-
sce la norma per tutta la societ, che
sia usata dallintera comunit di par-
lanti, che non sia circoscritta ad una- prestigio, e di scarsissima vitalit, che zione allarea geografica, per designare
rea geografica specifica, che sia la pi si oppone alla differenziazione geogra- colui che vende la frutta: fruttivendolo,
neutra, ovvero la meno marcata e codi- fica (di accento e di pronuncia) sia a verduraio, ortolano, fruttarolo);
ficata da grammatiche e vocabolari e, quella sociale (di livello pi o meno for- la variabile diacronica, legata al
inoltre, sia utilizzabile negli usi scritti male). La pi forte sopravvivenza dello tempo, determina il mutamento lin-
e orali, in ogni contesto e per parlare di standard non di tipo linguistico, ma guistico con labbandono di forme a
qualunque argomento. sociolinguistico. vantaggio di altre (vedi il declino dei
Se, per quanto riguarda la grammatica, Ogni lingua, quanto pi diffusa pronomi egli, ella, esso/a, essi/a, a van-
litaliano scritto standard contempora- nello spazio e nel tempo, tanto pi pre- taggio di lui, lei, loro);
neo coinciderebbe in sostanza con lita- senta, nelle sue manifestazioni concre- la variabile diastratica, legata alla
liano normativo otto-novecentesco, te, una serie di differenze dovute a posizione sociale del parlante, al grado
postmanzoniano, molto difficile indi- variabili, dette assi di variazione, legate distruzione, determina la variet
viduare un italiano standard per quan- al canale di trasmissione del messag- bassa (forme culturalmente basse,
to riguarda la pronuncia. La pronuncia gio, al suo contenuto, ai rapporti tra gli ineducate);
standard (il fiorentino emendato, basa- interlocutori, alla situazione comuni- la variabile diafasica, legata alla situa-
to sulla pronuncia colta di Firenze) cativa, ecc.9: zione comunicativa, allargomento trat-
non acquisita, ma appresa attraverso la variabile diamesica, legata al mezzo tato, al rapporto che si ha con linterlo-
esercizi e addestramenti ad hoc soltan- di trasmissione della comunicazione, cutore, determina la scelta dei registri
to da una minima percentuale di distingue i testi parlati dai testi scritti ed (formale/informale) ed anche la scelta
addetti ai lavori (attori di teatro, dop- anche dai testi trasmessi e dai testi della di quei tratti (per lo pi lessicali), che
piatori cinematografici). Inoltre, lita- video-scrittura (chat, sms); caratterizzano i linguaggi settoriali e le
liano standard a cui si fatto riferi- la variabile diatopica, legata allo spa- lingue speciali10.
mento, corrisponde a quellitaliano, zio, caratterizza le forme regionali, dia- In relazione a queste variazioni, nel
prevalentemente scritto, uniforme e di lettali (vedi le diverse accezioni, in rela- parlato e anche nello scritto media-
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mente formale e informale di persone Si tratta di quellitaliano delluso particolare (es.: Quelle brutte parole
colte, si sviluppata, nel corso degli medio parlato e scritto, molto pi libe- non le voglio pi sentire, capito?,
anni, una nuova variet di italiano che ro e disinvolto, che si ascolta alla radio Noo! A scuola non ci vado!); luso di
consente una pi completa descrizione e alla televisione, che ricorre nei che in funzione di subordinatore gene-
del repertorio linguistico ed stata discorsi delle classi colte e che appare rico in frasi come: Fortuna che sei
individuata e definita da Sabatini nella stampa quotidiana. Un italiano venuto o nelle frasi scisse come:
(1985) come italiano delluso medio e pi vicino al parlato, che accetta alcuni Com che non sei venuto?, lui che
da Berruto (1987) come neostandard. tratti che vengono invece evitati dalla me lha detto; luso dellindicativo per
Litaliano neostandard caratterizzato lingua letteraria come: luso di lui, lei il congiuntivo in frasi come: Se lo
da fatti morfosintattici e lessicali che in funzione di soggetto al posto di egli, sapevo non venivo, invece di: Se lo
non sempre rappresentano delle effetti- ella e di loro al posto di essi, esse (es.: avessi saputo, non sarei venuto, ed
ve novit; spesso si tratta di fenomeni Ho rivisto Francesco e Luisa. Lui mi altri tratti ancora.
gi documentati in testi del passato, ma sembrato molto invecchiato); luso di
censurati o ignorati dalle grammati- gli al posto di loro = a loro (es.: Ho
che, e ormai cos diffusi, da apparire scritto ai miei genitori. Gli ho chiesto Quale modello ditaliano
del tutto normali non solo nel parlato, di mandarmi altri soldi); luso della nellinsegnamento
ma anche nello scritto11. Si tratta di un particella pronominale ci con il verbo dellitaliano a stranieri?
nuovo standard, a contatto con linguag- avere (es.: Ce lhai una sigaretta?); lo
gi diversi (tecnico, burocratico-ammini- spostamento dellordine tradizionale Quando diciamo: Sono un insegnan-
strativo, scientifico, aziendale, ecc.) e delle parole in frasi in cui il tema prin- te di italiano compiamo unastrazio-
realt regionali diverse, che registra e cipale (largomento) del discorso, anti- ne in quanto, pi che riferirci ad una
accetta la presenza di modelli alternati- cipato a sinistra, viene poi ripreso da lingua italiana come unit monoliti-
vi rispetto al modello nazionale. un pronome per sottolineare unenfasi ca, ci riferiamo a diverse variet che
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condividono le stesse regole del siste- Il tratto della creativit regola il comportamento
ma, ma se ne distanziano, relativa- dellessere umano nella comunicazione:
mente a certi aspetti. Per esempio,
analizzando testi registrati dal parla-
nel comunicare adattiamo gli strumenti linguistici
to, siamo costretti a costatare diver- alle esigenze dellespressione; nel comunicare
genze e variazioni tra norme e usi non negoziamo soltanto i significati, ma anche
prevalenti nelle realizzazioni parlate le nostre identit
e norme e usi prevalenti nelle realiz-
zazioni scritte.
Frasi come: Lestate prossima volevo
andare al mare, A Roberto lhanno
fatto aspettare tanto, C che ho un Dal momento che nessuna grammati- Secondo illustri linguisti13, la natura
gran mal di testa in risposta alla ca pu fotografare litaliano in movi- delluso medio dellitaliano contem-
domanda: Che coshai?, Che ti suc- mento, bisogna saper valutare le strut- poraneo corrispondente a regole di
cede?, sono di difficile occorrenza ture e i tratti linguistici in relazione naturalezza espressiva che, coinci-
nello scritto, eppure non mettono in alla situazione e al tipo di testo, ren- dendo con la lingua di comunicazio-
crisi il riferimento a uno stesso siste- dendo consapevoli gli apprendenti che ne, e spesso con il parlato, non si
ma linguistico. Abbiamo a che fare una cosa la lingua che insegniamo a identifica con una variet, ma le attra-
con differenti usi della norma di attua- leggere e scrivere, altra cosa la lingua versa tutte.
lizzazione dello stesso sistema lingui- parlata dai nativi. Un buon insegnante di italiano L214 o
stico, che non si spiegano soltanto Ad un livello intermedio-avanzato di di qualsiasi altra lingua non materna,
attraverso la variet diamesica ma si competenza, lo studente straniero, dovrebbe tener conto di questi tratti e
manifestano in rapporto ad altre allargando il proprio spazio linguistico, creare le condizioni per una buona
variet sopraesaminate. si trova a contatto con stili interattivi e conoscenza delluso linguistico nel
La denominazione italiano delluso variet linguistiche che difficilmente contesto sociale, la quale conoscenza
medio, variet a met strada tra parla- riesce a controllare. lunica a promuovere la spinta al movi-
to e scritto, si caratterizza dallo stan- A differenza dei nativi, che, quando si mento dello spazio linguistico.
dard per la sua natura situazionale trovano in situazioni informali in cui le Lidea di una lingua unica e universa-
legata al registro. Risponde alle esigen- regole di comportamento sociale le, ossia ldea che una comunit abbia
ze della quotidianit, compito che lita- ammettono maggior ricorso allextrate- una sola lingua, omogeneamente dif-
liano standard, privo di funzionalit stualit, ad un lessico pi incisivo, fusa tra i suoi membri, si scontra con
comunicativa, non poteva assolvere. usano un italiano colloquiale variato in la constatazione che, nella realt, pre-
Fra le cinque variet proposte da Saba- diafasia e anche in diatopia, il non nati- vale la variazione linguistica, corri-
tini12 ricoprono la situazione comuni- vo si sente bloccato nelluso della lingua spondente ai diversi gruppi di parlanti.
cativa a livello nazionale: litaliano stan- sullasse diafasico, dal momento che Le variet linguistiche nascono dal
dard per gli usi formali e molto forma- non ha a disposizione quei mezzi lin- rapporto fra il sistema linguistico e i
li, litaliano delluso medio per usi guistici che permettono di comunicare suoi utenti, in quanto il sistema non
mediamente formali ed informali e li- in situazioni mediamente informali, totalmente diffuso in tutti i parlanti di
taliano colloquiale, litaliano parlato per comunque nazionali. Non infrequen- una comunit linguistica, ma varia-
usi pi informali, non unitario, il quale te che il non nativo, non avendo lo stes- mente differenziato a seconda delle
spesso coincide con litaliano regionale so repertorio e la stessa competenza caratteristiche non linguistiche (indi-
parlato dalle persone colte in situazio- metalinguistica del parlante nativo, viduali, sociali e culturali). Da qui
ni di non censura. associ sistematicamente la scoperta emergono due caratteristiche appa-
della condizione plurilinguistica italia- rentemente contraddittorie: quella
Mentre per linsegnamento dellitalia- na ad un giudizio negativo. Non infre- delle sistematicit, della regolarit dei
no scritto (scolastico, letterario) c quente che definisca scorretta una frase segni da un lato, quella dellindeter-
sempre a confronto la norma, per lin- come: Se lo sapevo, restavo a casa o minatezza, della creativit dallal-
segnamento dellitaliano delluso (par- ritenga dialettale lespressione: Ho tro15. Ed proprio il tratto della crea-
lato e scritto) necessario avere le idee una fifa!, detta dallamico italiano poco tivit che regola il comportamento
chiare sul panorama sociolinguistico. prima di affrontare un esame. dellessere umano nella comunicazio-
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ne: nel comunicare adattiamo gli stru- bile linput e collegandolo a situazio- Il Quadro Comune Europeo di Riferi-
menti linguistici alle esigenze delle- ni concrete in cui si pu fare facil- mento, mettendo al centro dellap-
spressione, utilizziamo sia le struttu- mente ricorso al contesto socio-situa- prendimento delle lingue lapprenden-
re dei codici, sia le risorse del conte- zionale, gli apprendenti imparano a te con i suoi processi interni, collocato
sto socioculturale; nel comunicare comportarsi linguisticamente in allinterno del contesto sociale e cultu-
non negoziamo soltanto i significati, quella specifica occasione interattiva rale, mette a frutto i risultati di disci-
ma anche le nostre identit. usando proprio l italiano delluso pline come la sociolinguistica, la psi-
Lapprendimento un processo intrin- medio o anche, se si tratta di regi- colinguistica, la neurolinguistica e la
secamente legato alla comunicazione, strazioni radio o TV, litaliano collo- linguistica teorica, e pone laccento sul
e pertanto, va considerato in base agli quiale. Un insegnamento della fatto che le competenze necessarie per
stessi processi di creativit e sistemati- grammatica, che non risulti astratto, apprendere una lingua straniera sono
cit a cui si appena accennato. ma sia inserito nellesperienza legate alle conoscenze (sapere), alle
Lapprendimento di una L2 non equi- comunicativa contribuisce sicura- abilit (saper fare) e alla personalit
vale necessariamente al suo uso, tutta- mente allacquisizione della compe- dellapprendente (saper essere) che, a
via innegabile che lapprendimento e tenza comunicativa, che non si limi- loro volta, contribuiscono al saper
luso sono interconnessi, nel senso ta allinteriorizzazione di vocaboli e apprendere.
che anche una lingua seconda o stra- strutture, ma consiste nella capacit Gli studi sullapprendimento della L1
niera viene generalmente appresa ed di interagire linguisticamente in nella prospettiva cognitiva20, secondo la
usata contemporaneamente. modo appropriato alla situazione quale ogni individuo possiede dei pre-
Chi usa una lingua non materna sfrut- contestuale e cotestuale. requisiti inconsci per lo sviluppo della
ta ogni risorsa linguistica a sua disposi- grammatica, per cui ogni bambino
zione, fa affidamento sulle componenti Quale grammatica? costruisce una grammatica nella sua
informative linguistiche e non lingui- lingua adottando dei principi operativi
stiche, utilizzando un vasto repertorio Il Quadro Comune Europeo di riferi- che ne riducono la complessit, ha por-
di strategie cognitive e metacognitive. mento per le lingue: apprendimento tato allipotesi dell identit21 (che consi-
I risultati delle ricerche sullapprendi- insegnamento valutazione (Consiglio dera validi, almeno in parte, alcuni di
mento della L116 nella prospettiva dEuropa 1996-2001)17 non esprime questi principi anche nellapprendi-
cognitiva, secondo cui un bambino giudizi sui vari metodi di insegnamen- mento di lingue non materne). Ci ha
impara la lingua in base a situazioni to, ma specifica alcuni parametri per le portato allaffermazione dellesistenza
che comprende e in base a conoscenze descrizioni grammaticali, fornendo di stadi di acquisizione anche nellap-
di cui gi in possesso, hanno portato una scala esemplificativa per la corret- prendimento della L2 ed ha privilegiato
gli studiosi a confermare che un siste- tezza grammaticale in base ai livelli di gli aspetti cognitivi dellapprendente
ma comunicativo funzionante costitui- competenza individuali. Viene lasciata rilevando la grande importanza del pro-
sce la base per lacquisizione linguisti- agli utenti la facolt di prendere in con- cesso di acquisizione, distinto dal pro-
ca. Ne consegue che il tipo di input e le siderazione le strutture presentate in cesso di apprendimento22.
occasioni di comunicazione siano lu- base ai bisogni degli apprendenti e agli Lacquisizione corrisponde al processo,
nico fattore veramente modificabile obiettivi comunicativi che si vogliono in buona parte inconsapevole e invo-
per facilitare laccesso allapprendi- raggiungere, in relazione allapproccio lontario di interiorizzazione delle
mento; di conseguenza, si consiglia di metodologico che si deciso di segui- conoscenze e, come ha affermato
organizzare dei sillabi che, pi che re. Pur rilevando la complessit dei Holec (1990), dei saper fare, in con-
selezionare e graduare il materiale da fenomeni della competenza linguisti- trapposizione al secondo processo in
un punto di vista puramente gramma- co-comunicativa, caratterizzata da tre cui lesposizione linguistica struttu-
ticale, possano offrire spunti e stimoli dimensioni: la dimensione linguistica, rata tramite linsegnamento. un pro-
per un uso linguistico spontaneo e la dimensione sociolinguistica e la cesso ricostruttivo che utilizza tutti i
autentico. dimensione pragmatica,18 gli autori del tipi di conoscenze: da quelle linguisti-
Attraverso la presentazione di testi QCER affermano che le conoscenze di che a quelle metalinguistiche, alle
autentici (anche semplici foto, illu- queste componenti possono essere conoscenze del mondo. Oggetto del
strazioni, cartelli o spot, se si tratta consapevoli ed esplicitabili, ma posso- processo di acquisizione non lappro-
di studenti ai primi stadi di appren- no anche non esserlo (si pensi alla priazione del sistema linguistico in
dimento), rendendo pi comprensi- padronanza del sistema fonetico).19 quanto tale, ma sono piuttosto quegli
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Linsegnamento dellitaliano L2 tra le variet linguistiche e sociolinguistiche

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aspetti del sistema linguistico perti- Una grammatica che si propone di essere
nenti ai saper fare di cui ci si vuole funzionale e operativa dovrebbe descrivere
appropriare. Ne consegue che i feno-
meni discorsivi come la variazione
e spiegare i mezzi linguistici in relazione
socioculturale e gli stili interattivi pren- ai loro usi reali nello scambio comunicativo
dono il sopravvento sui fenomeni lin-
guistici in senso stretto. Se la compe-
tenza in L1 creativa, perch non
dovrebbe essere lo stesso nellappren-
dimento/uso della L223?
Se ci poniamo questo interrogativo,
diventa oggetto di studio tutta la lingua Un approccio orientato allazione pren- verso le strategie di apprendimento,
dellapprendente nelle varie fasi del de in considerazione le risorse cogniti- piuttosto che verso i prodotti, che sosti-
suo sviluppo, cio la sua interlingua e ve e affettive, la volont e tutta la tuisce un tipo di analisi formale con un
non soltanto le sue produzioni devian- gamma delle capacit possedute e uti- tipo di analisi di stampo funzionalista,
ti. Gli errori vengono considerati come lizzate dallapprendente e non dovr la quale focalizza lattenzione su cosa
delle false formulazioni di ipotesi o trascurare gli stadi del processo inter- si dice piuttosto che come si dice.
come la manifestazione della compe- linguistico, contribuendo a facilitare il Ci ha portato alla definizione di
tenza in evoluzione di chi apprende passaggio da uno stadio allaltro. grammatica pedagogica30, basata su
una seconda lingua. Lerrore, pi che Secondo i dati delle ricerche (iniziate scelte pedagogiche che aiutino i
una devianza, spesso dovuto a strate- gi negli anni Ottanta)27 sullitaliano discenti a capire e a interiorizzare in
gie di apprendimento e diventa la come lingua seconda, emerge che lo modo efficace determinati aspetti di
manifestazione di una regola: in con- sviluppo dellacquisizione in L2 ha ini- una lingua. In considerazione del fatto
tatto con linput, ossia con materiale zio facendo assegnamento su principi che la competenza linguistico-comuni-
comunicativo in L2, lapprendente ne pragmatici e di organizzazione del cativa corrisponde alla capacit di
esplora i dati alla ricerca del significato discorso. La codificazione morfosintat- saper usare la lingua in contesto, una
e della sistematicit, interiorizza i tica della L2 viene appresa gradual- grammatica che si propone di essere
risultati a livello di conoscenza e, solo mente in un secondo momento. Si funzionale e operativa dovrebbe
attraverso ipotesi, aggiustamenti, sem- passa da un pragmatic mode ad un syn- descrivere e spiegare i mezzi linguisti-
plificazioni, riduzioni di complessit e tactic mode in conformit di un modo ci in relazione ai loro usi reali nello
sovrageneralizzazioni24, mette in pragmatico universale28. Secondo scambio comunicativo. La grammatica
opera queste conoscenze sottoforma di recenti studi sullacquisizione dellita- non viene pi intesa come lobiettivo
comportamento, progredendo nel pro- liano L2, lacquisizione delle relazioni dellapprendimento, quanto piuttosto
cesso interlinguistico. temporali avviene seguendo principi lo strumento di cui lapprendente si
Il concetto di interlingua25, che enfatiz- discorsivi universali: lordine del impadronisce per esprimere funzioni
za il contributo attivo dellapprendente, discorso riflette, nelle variet prebasi- comunicative. Si tratta di un insegna-
ha avuto un grande impatto sulla peda- che lordine cronologico (naturale), poi mento della grammatica di tipo indut-
gogia linguistica, rafforzando la con- cede il passo alluso dei mezzi lessicali tivo, in cui il docente guida gli studen-
vinzione che la situazione istituzionale (espressioni temporali, avverbiali), ti alla scoperta delle regole. Il principio
di apprendimento di una L2 va resa il nelle variet postbasiche compaiono i quello di fare grammatica: si tratta
pi possibile simile alla situazione mezzi morfologici. in pratica di focalizzare lattenzione
naturale di apprendimento. Il convin- La sequenza dei tempi e dei modi ha sulla forma grammaticale, facendo
cimento che linterlingua passi attra- valore implicazionale29. Ad esempio il ricorso allevidenziazione (anche grafi-
verso degli stadi naturali di sviluppo26, modo congiuntivo sar elaborato e ca), allenfasi intonazionale, alla utiliz-
ha messo in dubbio le pratiche di gra- appreso solo se in precedenza sar stato zazione di esercizi e attivit in cui una
dazione del materiale didattico ed ha elaborato ed appreso il modo indicati- struttura viene manipolata a livello
attivato la convinzione che i sillabi vo, almeno in alcuni suoi tempi. creativo, a quello tecniche che favori-
dovrebbero rappresentare esplicita- Lappendimento visto come un pro- scono il focus on form da parte degli
mente i modi in cui si comunica ed i cesso che passa attraverso una serie di apprendenti contribuendo attivamente
modi in cui si impara a comunicare. tappe, in una prospettiva orientata pi allacquisizione.
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Ci senza escludere il richiamo alla- blema non quanta grammatica intro- Gli obiettivi didattici divengono fonda-
spetto normativo della lingua attraverso durre in un corso, ma quando e come mentalmente obiettivi di comportamen-
riflessioni metalinguistiche e gramma- parlare di grammatica e quando invece to; la lingua, come si gi accennato,
ticali, che sono assolutamente indi- lasciare che gli apprendenti si concen- privilegiata pi nella funzione che nella
spensabili qualora ci si rivolga ad adul- trino sul contenuto dei messaggi. Il forma. Durante la preparazione del sil-
ti perfettamente in grado di compren- principio della grammatica pedagogi- labo, destinato ai corsi di livello elemen-
dere ragionamenti e regole astratte, di ca comprende tutti i livelli di organiz- tare, ci si dovrebbe chiedere: quali fun-
sfruttare straregie di apprendimento. zazione del discorso, dalla semantica zioni user pi frequentemente uno
questa una fase molto importante che alla sintassi, alla pragmatica, e si riferi- studente principiante in situazioni di
sopraggiunge quasi sistematicamente sce ad un competenza dazione che apprendimento; quali atti linguistici
nei sillabi proposti dai nostri testi31 consiste nella capacit di interagire lin- dobbiamo ipotizzare durante le attivit
dopo la presentazione del materiale lin- guisticamente con altri individui identi- in classe; in quali ambiti si eserciter la
guistico e la sua rielaborazione attraver- ficando il ruolo del destinatario, la L2 e su quali nozioni o categorie seman-
so varie attivit, durante le quali lap- situazione, la scelta di registro e lo tico-grammaticali si dovranno articolare
prendente pu concentrare la sua scopo per cui si comunica. Lapprendi- le funzioni.
attenzione, in classe e non, su determi- mento grammaticale non dovrebbe Le strutture grammaticali sono presen-
nati aspetti linguistici e confrontare le ridursi allapprendimento delle regole, tate dentro le funzioni comunicative
proprie ipotesi interlinguistiche. Dopo ma dovrebbe essere strettamente con- secondo una successione che mira pi
questo momento di riflessione gram- nesso allo sviluppo della competenza alla frequenza duso piuttosto che
maticale, si pu ricorrere a quegli eser- metalinguistica che consenta di riflette- seguire la progressione facile/difficile
cizi di completamento, di trasformazio- re consapevolmente sui meccanismi e e si tratta di quelle strutture necessarie
ne, di collegamento, che permettono di le strutture della lingua target. alla realizzazione di quel determinato
fissare lattenzione su una struttura atto linguistico in quella determinata
grammaticale in modo ripetuto e siste- situazione.
matico fino ad automatizzarne luso. Applicazioni Fin dallinizio del corso, per poter
Facciamo nostre le teorie di Widdw- glottodidattiche gestire le prime relazioni interpersona-
son32, secondo cui un approccio li sfruttando le funzioni comunicative
comunicativo non implica il rifiuto I testi da noi utilizzati nei corsi di lin- relative alla socializzazione come salu-
della grammatica ma, al contrario, ne gua italiana a stranieri sono caratteriz- tare, presentarsi, chiedere e dare infor-
riconosce il ruolo centrale e mediatore zati da una base teorica comune che si mazioni, ringraziare, accettare, rifiuta-
nelluso e nellapprendimento di una basa su una visione funzionale della re, ecc., i discenti si trovano a contatto
lingua. Siamo oltremodo convinti di grammatica in cui le nozioni gram- con strutture abbastanza complesse da
quanto sia importante che gli studenti matica e uso della grammatica sono un punto di vista morfologico e con il
si rendano conto della valenza comuni- collegate. Non si prevede esclusiva- lessico che normalmente si usa per
cativa, funzionale della grammatica e mente lapproccio dalla forma alla descrivere e interagire allo stesso
abbiamo avuto la possibilit di verifica- funzione, ma anche quello dalla fun- tempo. Ci non impedisce loro di inte-
re direttamente che, nei corsi di livello zione alla forma, che parte da un riorizzare quegli elementi linguistici
pi avanzato, sono loro stessi a interes- dominio concettuale (come quello che sono funzionali a obiettivi di
sarsi alle regole, poich sentono pro- della temporalit e della modalit) e ne comunicazione autentica. Let, il livel-
gressivamente lesigenza di esprimersi, esamina le codificazioni nel lessico e lo cognitivo-sociale gi raggiunto, i
sia nel parlato che nello scritto, in nella grammatica alla luce del contesto valori culturali gi acquisiti nella lin-
modo pi accurato e pi efficace. Il pro- e dei valori pragmatici. gua di provenienza, gli permettono di
accedere alla situazione comunicativa.
evidente che ai primi stadi del pro-
Lapprendimento grammaticale non dovrebbe ridursi cesso di apprendimento non potranno
allapprendimento delle regole, ma dovrebbe essere basarsi, per la comprensione, soltanto
sui mezzi linguistici in loro possesso,
strettamente connesso allo sviluppo della competenza ancora molto limitati sia a livello di les-
metalinguistica che consenta di riflettere consapevolmente sico che di regole grammaticali, ma
sui meccanismi e le strutture della lingua target faranno ampio ricorso sia al contesto
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sia alla conoscenza sul mondo33. Per Cerchiamo di rispettare lordine naturale di apprendimento,
questo motivo si cercato di rendere nel senso di non forzare il discente ad apprendere
pi comprensibile linput presentato
con gesti, supporti visivi (disegni, foto,
troppo presto strutture grammaticali, costruzioni sintattiche
illustrazioni), di collegarlo a situazioni che non ancora in grado di apprendere
concrete che talvolta contengono istru-
zioni che richiedono risposte non ver-
bali, di favorire la produzione organiz-
zando attivit in cui lapprendente
possa esprimersi liberamente con tutte rale di apprendimento, nel senso di seguire le relative spiegazioni e rifles-
le possibilit intuitive e creative. non forzare il discente ad apprendere sioni metalinguistiche.
Ascoltando linterazione registrata, gli troppo presto strutture grammaticali, Vengono ancora mostrate delle foto in
studenti fanno ampiamente ricorso al costruzioni sintattiche che non anco- cui compaiono oggetti di non facile
contesto socio-situazionale e appren- ra in grado di apprendere. Ci limitia- identificazione, delle immagini in
dono come ci si comporta linguistica- mo a presentarle nellinput, quando sequenza, invitando gli apprendenti a
mente in quella specifica occasione sono necessarie ad esprimere quelle indovinare, supporre, esprimere un
interattiva34. Con laiuto dellinsegnan- funzioni comunicative. dubbio con gli elementi lessicali, morfo-
te eserciteranno le categorie della fun- Consapevoli del fatto che la modalit logici e sintattici di cui si in possesso,
zione comunicativa trasferendole al verbale non compare se non negli stadi secondo i modelli: forse, , sar, deve
contesto-classe, in cui si crea un pi avanzati dellapprendimento, essere, penso/credo che sia37.
momento di autentico scambio conver- abbiamo presentato luso del futuro Nei corsi di livello pi avanzato, pos-
sazionale con lo scopo di fare cono- modale solo dopo averne esercitato sibile esercitare la struttura del futuro
scenza, presentarsi. luso temporale e dopo aver introdotto modale per mezzo di unattivit di pre-
Durante questa attivit si propongono la funzione di dubbio attraverso mezzi visione in cui lapprendente, tramite
dei compiti linguistici che, mettendo lessicali come: forse, probabilmente, pen- stimoli visivi e indizi contestuali, viene
in gioco le quattro abilit integrate sia sare. Si presentano situazioni, immagi- invitato a coprire un gap informativo o
sullasse della ricezione/produzione ni, oggetti di non facile identificazione, a interpretare una storia o una situa-
che delloralit/scrittura, tendono a stimolando gli studenti a rispondere, zione che pu mostrarsi interessante
potenziare la capacit di interagire, di con i mezzi offerti dallinterlingua del ai fini comunicativi sia sul piano socia-
esprimersi, di negoziare. Le attivit di momento, alle domande: Che cosa le che su quello culturale. Il processo
produzione presuppongono un divario sar?, Dove sar X in questo momen- di previsione che, nel caso di studenti
di informazione tra emittente e desti- to?, Che cosa far? senza la minima con una maggior competenza lingui-
natario, lemittente sceglie le modalit riflessione grammaticale36. Gli appren- stico-comunicativa, facilitato dal
despressione secondo il ruolo sociale e denti esercitano la propria competenza maggior numero di conoscenze lingui-
psicologico suggerito da stimoli orali, passiva ogniqualvolta che ascoltino stiche, sociali e culturali a disposizio-
scritti o visivi, sceglie il contenuto e le linsegnante parlare nella propria lin- ne, favorir il processo della compren-
strutture grammaticali in relazione al gua, inferiscono attraverso le domande sione. Si potrebbe presentare una foto
codice richiesto e al repertorio lingui- ci che possibile stia accadendo e li- con due o pi personaggi, ben conte-
stico a disposizione. Alla comprensio- dentit degli oggetti misteriosi; usando stualizzata da un punto di vista socio-
ne orale contribuiscono stimoli scritti la lingua in un contesto comunicativo culturale, lasciandone una parte coper-
o visivi come foto e illustrazioni, le gri- essi possono interiorizzare luso della ta e fornendo nello stesso tempo infor-
glie di riempimento, lincastro, ecc. forma modale. mazioni attraverso le quali gli studenti,
Nel messaggio linguistico si rilevano In una seconda fase, dopo aver gi con la formulazione di domande e
quelle parole ad alto grado di genera- analizzato la codificazione delle distin- facendo presupposizioni possano
lit, quelle formule rituali di cortesia e zioni modali (modo condizionale e risalire al contesto di situazione o
di saluto che sono comunicativamente modo congiuntivo), si pu presentare ricostruire la storia se si tratta di
rilevanti, che vengono facilmente la stessa struttura inserita in una sin- immagini-video in sequenza38.
memorizzate come routine e che com- tesi pi ampia degli atti linguistici pi Lesigenza di conoscere quelle norme
paiono in tutte le interlingue iniziali35. frequenti e utilizzati in L1 per espri- sociali e culturali su cui orientare i com-
Cerchiamo di rispettare lordine natu- mere dubbio e approssimazione e far portamenti durante linterazione in L2
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aumenta in relazione al livello di com- sione spesso causata dalla diversa tipo- la struttura canonica dellitaliano
petenza, nel momento in cui lappren- logia dei testi autentici, fornire alcune (soggetto>verbo>oggetto), ma tende a
dente espande il proprio spazio lingui- parole-chiave e focalizzare lattenzione disporre le parole secondo il loro
stico venendo a contatto con variet di sui titoli39, e sugli slogan scomponendo- valore informativo in base ai criteri di
carattere pi specialistico che si riferi- li e ricomponendoli, discutendo e riflet- tema/rema o topic/comment41.
scono a un determinato settore di atti- tendo metalinguisticamente sullordine La presentazione di queste strutture
vit culturale o sociale (linguaggio tecni- delle parole e sulle modalit con cui dal punto di vista funzionale utile
co-scientifico, burocratico-amministrati- viene trasmessa linformazione in rela- non soltanto perch contiene fenome-
vo, linguaggio dei media) o con variet zione al codice, alla situazione conte- ni che a torto vengono ritenuti scorret-
di carattere substandard (variet regio- stuale e cotestuale40. ti e da evitare per il fatto che sono stati
nali, linguaggio giovanile). Per questa Sarebbe oltremodo doveroso illustra- trascurati dalle descrizioni grammati-
ragione quasi dobbligo il contatto con re, fin dai livelli intermedi di compe- cali, ma anche perch gli studenti non
quella lingua italiana duso, a met stra- tenza, la funzione pragmatica di que- ne facciano un uso inappropriato. A
da tra parlato e scritto (definita italiano gli elementi linguistici che aggiungo- volte, data la difficolt di comprensio-
medio-comune o neostandard) che no al significato di base una connota- ne che presentano i testi autentici a
evidenzia il rapporto dinamico con par- zione affettiva legata alla personalit causa della vasta e varia tipologia,
ticolari settori dellattivit umana. Ai fini di chi parla o scrive, e alla situazione anche la presentazione di una vignetta
del raggiungimento di una competenza comunicativa. in sequenza o di un semplice spot pub-
linguistico-comunicativa che permetta Mi riferisco in particolar modo ai blicitario come i seguenti sufficiente
al discente di esprimersi correttamente segnali discorsivi, ai nomi alterati, ai per unanalisi funzionale o una rifles-
ed appropriatamente in ogni situazione, suffissi ed ai prefissi, ai pronomi con sione metalinguistica su cui discutere
sarebbe opportuno, a livello metodologi- riferimento personale come i riflessi- en in classe42.
co, mediare i due momenti: funzionale vi apparenti del tipo: Quasi quasi mi
e strutturale, utilizzando un input che compro la macchina o come quei
permetta di focalizzare lattenzione pronomi atoni che indicano la perso-
sulle differenze tra parlato e scritto, na a cui si riferisce il vantaggio del-
sulle regole sociali per cui si distinguo- lazione: Mi tieni il cane questo fine
no le differenze di registro settimana?, a marcatori come magari
formale/informale, su quegli elementi e mica e alluso dei verbi modali che
linguistici che contribuiscono alla coe- possono contribuire alleffetto atte-
sione e alla coerenza del testo, e alla pia- nuazione, lasciando aperta la possi-
nificazione del discorso che, talvolta, bilit di negoziazione fra gli interlo-
costituisce un problema anche per i cutori. La forza illocutiva di un mes-
nativi. A questo scopo, sarebbe preferi- saggio pu dipendere anche da come
bile sfruttare adeguatamente ogni testo viene distribuita linformazione; la
presentato nella sua variet linguistica e struttura informativa dellenunciato,
testuale e, data la difficolt di compren- infatti, non sempre coincidente con
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8 Cfr. Lorenzetti 2002, p. 20. 11 Cfr. DAchille 2003, p. 33.


1 Per italiano L2 si intende anche litaliano come 9 Cfr. DAchille 2003, p. 28. 12 Sabatini (1985) distingue cinque variet del-
lingua straniera, ossia litaliano come lingua 10 La variabile di afasica caratterizzata dalla litaliano contemporaneo, due variet nazionali:
non materna. pluridimensionalit ed un parametro a variazio- litaliano standard scritto e parlato-scritto, presti-
2 Secondo i livelli di competenza indicati dal ne continua nel senso che attraversa tutti i registri gioso, formale, e litaliano delluso medio parlato e
Quadro Comune Europeo di Riferimento. da quello aulico, solenne, a quello pi disinvolto, a scritto mediamente formale e informale delle
3 Cfr.. Qui Italia pi. quello trasandato, volgare. Inoltre, Ogni variet ha classi istruite tre variet regionali: litaliano regio-
4 Cfr.. Dardano 1991, pp. 102-104. unampia area di sovrapposizione, in termini di nale, parlato informale delle classi istruite e lita-
5 Cfr.. Sabatini, Litaliano: dalla letteratura alla caratteristiche strutturali,con altre variet e i trat- liano regionale (popolare) parlato e scritto dalle
nazione. Linee di storia linguistica italiana, Acca- ti linguistici che caratterizzano ciascuna variet classi popolari, il dialetto regionale e il dialetto
demia della Crusca, Firenze, 1997, in DAchille non sono cos categorici. Per esempio la frase: a locale, entrambi di registro informale, parlati sia
2003, p. 15. noi ci piace pu essere sia italiano popolare (ita- dalle classi istruite che dalle classi popolari.
6 Cfr. DAchille 2003, p. 11. liano di chi ha un basso grado di istruzione) sia 13 Cfr. in proposito Sabatini 1985, Berretta 1994,
7 Lassorbimento dei dialetti nellitaliano comu- italiano parlato colloquiale/informale lespressio- Berruto 1985 e Coveri, Benucci, Disdori 1998.
ne avvenuto secondo il seguente processo: dia- ne effettuare unoperazione pu essere sia ita- 14 La definizione di italiano L2 si riferisce
letto locale; dialetto regionale; italiano regionale; liano burocratico che italiano tecnico-scientifico. anche a italiano come lingua straniera, ossia
italiano comune. Cfr. in proposito Berruto 1993, pp. 3 7-90. allitaliano come lingua non materna.
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15 Cfr. Vedovelli 2002. zione di apposite schede (con dialoghi aperti ed grammatica testuale per studenti stranieri di
16 Cfr. Kein 1986, Giacalone Ramat 2003. altre attivit) per far s che gli studenti possano livello intermedio, che gi nella precedente edi-
17 Cfr. Bertocchi, Quartapelle 2002. confrontare e verificare le loro ipotesi. zione (1995) presentava nel sillabo elementi
18 Le competenze di ordine pragmatico si rife- 39 Luso del modo condizionale, tipico del lin- relativi alla pragmatica e alla dinamica conver-
riscono alla competenza discorsiva e funzionale, guaggio giornalistico, di chi riferisce o scrive sazionale. La vignetta, tratta dalla Settimana
alluso della lingua in contesto, ossia del rap- informazioni senza averne la fonte certa, viene Enigmistica, attraverso la sequenza dei tempi
porto della lingua con il mondo in cui viene presentato attraverso un titolo giornalistico che verbali (dallindicativo presente, al condizionale,
usata. (Bettoni 2006, p. 80). fa riferimento a un fatto che riguarda il simbolo allimperfetto), rappresenta efficacemente il pro-
19 Cfr. Bertocchi, Quartapelle 2002, p. 16. di Roma, il Colosseo: Rubato un pezzo di Colos- cedimento di attenuazione della richiesta diret-
20 Cfr. Slobin 1973 e Klein 1986. seo. giallo sul simbolo di Roma. Dai condiziona- tiva fino alla rinuncia finale con un effetto comi-
21 Cfr. Krashen 1981. li dellocchiello al sottotitolo facile intuire che co chiaramente comprensibile. Nel caso dello
22 In concetto di acquisizione, gi noto negli la notizia sia poco attendibile: I ladri avrebbero spot delle acque Oliveto e Rocchetta, sono state
anni Settanta e messo a punto da Krashen nel asportato un blocco di marmo con unautogr, ecc. fornite altre immagini di oggetti ben noti a cui
1981, si rivelato fondamentale per la metodo- Dopo la lettura dei titoli e la spiegazione delle gli studenti possono adattare la stessa costruzio-
logia didattica. parole-chiave, lo studente viene invitato ad ne (con luso della segmentazione e del che poli-
23 Cfr. Vedovelli 2002. esprimere il proprio parere sullaccaduto e ad valente) creando altri spot. Es.: (immagine della
24 Cfr. Corder 1967. esternare i propri dubbi e la propria perplessit Ferrari) Questa s che veloce; (Nutella) Questa s
25 Viene chiamata interlingua il sistema lingui- sulla veridicit del fatto con gli strumenti lin- che buona. Oggi non infrequente trovare testi
stico, intermedio, di confine fra la L1 e la L2. guistici che gi possiede (con strutture come: per stranieri che esercitano queste strutture
Linterlingua costituisce una forma ridotta della secondo me, credo, non credo, non possibile, per- attraverso pattern drills che stimolano scambi
lingua standard, sia in senso qualitativo che ch) per esercitarsi su questo nuovo uso del comunicativi appropriati attraverso il modello:
quantitativo. un sistema dinamico, governato modo condizionale, trasponendolo in altre Dove abita Francesca? (Francesca non la conosco),
comunque da regole, che indicano la formula- situazioni o tramite compiti linguistici da ese- Dov Giorgio? (Giorgio non lho ancora visto), o
zione di ipotesi da parte di chi apprende la lin- guire in un secondo momento, come la ricerca attraverso le seguenti trasformazioni: Un gatti-
gua, e si differenzia da apprendente ad appren- dello stesso modo verbale in altri titoli giornali- no miagola sul terrazzo (C un gattino che mia-
dente. Alla fine del continuum della variabilit, stici o durante lascolto dei Tg. gola sul terrazzo), Che cosa succede? (C qualcu-
quando non si verifichi pi alcun cambiamento, 40 I testi pubblicitari che presentano un mes- no che bussa alla porta). Cfr. in proposito Andor-
c la fossilizzazione. Cfr. in proposito Selinker saggio linguistico caratterizzato da una partico- no 2003, pp. 198-203. Molto proficui per stimo-
1972. lare intonazione, da una forte ridondanza, a lare il processo inferenziale sono i dialoghi aper-
26 Cfr. Giacalone Ramat 2003. volte accompagnato dalla gestualit, come si ti o gli esercizi pi creativi in cui gli studenti
27 Cfr. in proposito Klein 1986, Slobin 1985, verifica in un contesto comunicativo, si prestano devono formulare le domande a risposte gi
Giacalone Ramat in Sobrero 1993, pp. 341-410. molto a coinvolgere gli apprendenti in attivit date del tipo: ..? I piatti li lava Marco.
28 Cfr. Givn 1979. creative durante le quali viene richiesto di rifor- ..? Lo prendo amaro (il caff), ecc.
29 La costruzione del sistema verbale in italiano mulare il messaggio linguistico oppure di sosti-
avviene secondo la sequenza: Presente (e Infinito) tuire il messaggio iconico reinventando quello
>(ausiliare) Participio Passato>Imperfetto>Futu- verbale in maniera appropriata alla nuova situa-
ro>Condizionale>Congiuntivo. Cfr. Giacalone zione. Cfr. in proposito i testi pubblicitari utiliz-
Ramat 2003. zati nella nuova edizione (in corso di stampa) di
30 Cfr. Ciliberti 1991 e 1994. Qui Italia pi, corso di italiano per studenti di
31 Mi riferisco ai testi di lingua italiana per stu- livello intermedio (B2), per presentare luso dei
denti stranieri, prodotti in collaborazione con altri riflessivi apparenti (prendersi una cotta per la
docenti, dopo anni di sperimentazione nei corsi di crema di ricotta) e luso del futuro modale. In
lingua dellUniversit per Stranieri di Perugia. questo caso si utilizza il testo: Oggi prendo il
32 Cfr. Widdwson 1998, in Ciliberti 1994. coup che pubblicizza la Mercedes-Benz, classe
33 Cfr. Klein 1986. A, il quale presenta tratti del parlato come il
34 Cfr. la I unit di Qui Italia, corso di lingua ita- segnale di conferma no?, il marcatore magari
liana per studenti stranieri di livello A1 e A2 che spesso associato alluso del futuro episte-
35 Cfr. Giacalone Ramat 2003. mico, e luso marcato del pronome soggetto che
36 Cfr. Qui Italia pp. 194-196. acquista una particolare connotazione accen-
37 Cfr. ancora Qui Italia, pp. 344-345. tuando la parte che il soggetto ha nellazione:
38 Si presta molta a questo tipo di attivit luti- Oggi una di quelle giornate in cui capisci subito che
lizzazione di spezzoni di film, le cui immagini le cose girano al meglio. Hai presente, no? Il cielo
scorrono a video spento, e, attraverso luso del sereno, laria frizzante, la gente fuori pi conten-
fermo-immagine, linsegnante pu descrivere i ta Magari solo una mia impressione. Sar ma
personaggi, la loro gestualit, lambiente socio- che importa? Io oggi prendo il coup.
culturale nel quale interagiscono, e attivare il 41 Cfr. in proposito Beninc 1993, in Sobrero (a
processo di previsione fino ad ipotizzare une- cura di), pp. 247-290, Salvi-Vanelli 2004.
ventuale comunicazione tra di loro. In seguito, 42 La vignetta e lo spot pubblicitario sono state
dopo aver attivato laudio, si sfrutter lutilizza- inserite nella nuova edizione di Qui Italia pi,

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